Добірка наукової літератури з теми "Storia di Brescia"

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Статті в журналах з теми "Storia di Brescia"

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Porteri, Corinna. "Bioetica clinica – Considerazioni bioetiche su un caso clinico: P. P. di anni 35." Medicina e Morale 48, no. 6 (December 31, 1999): 1107–19. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.791.

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Анотація:
Si propone l’analisi etica di un caso clinico di ambito psichiatrico, giunto all’attenzione del Comitato etico delle Istituzioni Ospedaliere Cattoliche di Brescia. Per una proposta di soluzione a questa storia clinica, insieme al riferimento alla documentazione internazionale relativa ai diritti dell’uomo in generale e ai diritti del malato di mente in particolare, l’Autore indica la necessità di assumerne la prospettiva etica secondo cui il bene della persona più debole, il benessere di questo malato, è “bene per me”. L’analisi del caso proposto evidenzia in particolare il dovere della medicina di accostarsi alla persona malata nella sua interezza, attraverso l’attenta considerazione della sua storia e degli aspetti fisico, mentale e sociale che la costituiscono. Il caso pone inoltre la questione di una specifica discussione bioetica del disturbo mentale, tema che non sempre entra nelle trattazioni classiche della bioetica.
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2

Alì, Alessandro. "Romano di Lombardia: i valori molteplici di un piccolo capoluogo." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 55–58. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093008.

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Анотація:
Collocata in prossimità di vecchi e nuovi tracciati infrastrutturali della metropoli pedemontana nella Bassa Bergamasca, Romano di Lombardia trae la sua originalità dall'incrocio di diversi valori. È una città ricca di storia e arte, con una sedimentata tradizione civica; ha una popolazione dinamica e articolata che produce servizi e lavoro; è un contesto urbano compatto che ha conservato una forma ordinata, anche dopo differenti cicli edilizi di carattere espansivo; è una città d'acqua segnata dal fiume Serio e da un fitto reticolo idrico superficiale. Le fragilità economiche e sociali della sua popolazione e quelle territoriali conseguenti alla profonda crisi dell'edilizia non impediscono a Romano di Lombardia di giocare il ruolo di capoluogo supplente per un vasto territorio tra le province di Bergamo, Brescia e Cremona.
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3

Galli, Jacopo. "L’UCRONIA COSTRUITA DI LEONARDO BENEVOLO. IL RUOLO DELL’URBANIZZAZIONE PUBBLICA NEL PROGETTO DI SAN POLO A BRESCIA." Proyecto, Progreso, Arquitectura, no. 27 (2022): 32–47. http://dx.doi.org/10.12795/ppa.2022.i27.02.

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Анотація:
L’articolo riscopre il progetto urbano realizzato dal famoso urbanista e storico Leonardo Benevolo per il quartiere di San Polo a Brescia focalizzandosi sul metodo dell’urbanizzazione pubblica, testato per la prima volta in Italia e, nonostante il successo economico e urbano dell’operazione, mai più riproposto in seguito. La prima sezione fornisce un inquadramento delle condizioni politiche e amministrative che portarono Benevolo a Brescia e del suo rapporto con Luigi Bazoli, illuminato assessore all’urbanistica. La seconda sezione descrive il cambio di paradigma apportato dall’urbanizzazione pubblica: una rivoluzione dei sistemi di proprietà fondiaria in Italia che mirava ad allinearsi ai principali paesi europei definendo un mercato delle aree urbanizzate di proprietà pubblica che abbassasse i prezzi di costruzione consentendo una pianificazione coesa dello sviluppo urbano. La terza sezione criticizza l’operazione progettuale sottolineandone gli indubbi meriti ma facendone emergere i limiti e le possibilità inespresse. La quarta sezione mostra come San Polo sia una ucronia, un frammento unico di una storia alternativa, illustrando come nel 1962 la proposta di riforma urbanistica nazionale elaborata da Fiorentino Sullo, che avrebbe fatto dell'urbanizzazione pubblica una legge statale, avesse sollevato così grandi preoccupazioni da provocare un tentativo di colpo di stato. La conclusione re-inserisce San Polo nella contemporaneità, verificando il valore urbano dell’operazione a cinquanta anni di distanza e cercando di riportare alla luce la lezione di Benevolo, inascoltata ma ancora valevole per le sfide odierne.
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Ausín, S. "Giovanni GARBINI, Storia e ideologia nell' Israele antico, Paideia Ed. («Bibilioteca di storia e storiografia dei tiempi biblici», 3) Brescia 1986, 254 pp., 15 x 23." Scripta Theologica 21, no. 1 (February 28, 2018): 344. http://dx.doi.org/10.15581/006.21.18798.

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5

Piccardo, D. R. "Hubert JEDIN, Storia della mia vita, a cura di K. Repgen con un'appendice di documenti, Ed. Morcelliana, Brescia 1987, 432 pp., 15 x 23." Scripta Theologica 21, no. 2 (February 28, 2018): 714. http://dx.doi.org/10.15581/006.21.19510.

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De Girolamo, Giovanni, Valentina Candini, Laura Iozzino, and Cristina Zarbo. "Ricerca in salute mentale: un decennio di progetti all'IRCSS Fatebenefratelli." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (September 2020): 83–113. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2020-002006.

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Анотація:
In Italia il sistema degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) rappresenta, da decenni, il pilastro fondamentale della ricerca condotta all'interno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). L'IRCCS Fatebenefratelli di Brescia è l'unico in Italia ad avere come area ufficiale di riconoscimento la psichiatria. L'obiettivo di questo capitolo è di descrivere e discutere le attività di ricerca condotte dall'Unità Operativa di Psichiatria Epidemiologica e Valutativa (UOPEV) dell'IRCCS Fatebenefratelli in oltre un decennio (2009-2020). Tali attività di ricerca si collocano all'interno di tre grandi aree: la ricerca epidemiologica, la ricerca clinica e la health services research. I progetti relativi alla ricerca epidemiologica presentati riguardano lo studio della prevalenza dei disturbi mentali e da uso di sostanze nella popolazione generale (WMHSI), le caratteristiche dei pazienti trattati nelle strutture residenziali (PERDOVE), i fattori prognostici di esito di pazienti anziani ospedalizzati (PERDOVE-anziani), la prevalenza e l'incidenza dei disturbi depressivi in persone affette da diabete di tipo 2 (INTERPRET-DD), le caratteristiche socio-demografiche, cliniche ed assistenziali di pazienti con una storia grave di violenza (VIORMED ed EU-VIORMED), e l'impiego di dispositivi di telemedicina per la gestione dei pazienti con depressione, sclerosi multipla o epilessia (RADAR-CNS). Tra i progetti di ricerca clinica verranno discussi in particolare un trial sull'impiego della ossitocina intranasale per il trattamento di pazienti con diagnosi di schizofrenia (OXIS), la psicoeducazione per pazienti con disturbo bipolare, e il progetto DIAPASON. Infine, nell'ambito del macro-settore di ricerca dei servizi di salute mentale sarà presentato il progetto MILESTONE. Tale excursus consentirà di intrecciare e discutere criticamente lo stato della pratica clinica e della ricerca in psichiatria, e consentirà di formulare delle proposte su aree di ricerca innovative nel prossimo decennio.
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Black, Antony. "La Chiesa nella storia. By Guiseppe Alberigo. (Biblioteca di Cultura Religiosa, 51.) Pp. 335. Brescia: Paideia Editrice, 1988. 88 394 0411 2." Journal of Ecclesiastical History 41, no. 1 (January 1990): 146–47. http://dx.doi.org/10.1017/s0022046900073929.

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Luque-Alcaide, Elisa. "Erwin ISERLOH, Compendio di Storia e Teologia della Riforma (1ª ed. alemana 1985), trad. italiana Gianni Poletti, Ed. Morcelliana, Brescia 1990, 308 pp." Anuario de Historia de la Iglesia 2 (May 15, 2018): 366–67. http://dx.doi.org/10.15581/007.2.25125.

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Ramos-Lissón, D. "Robert M. GRANT, Cristianesimo primitivo e società, Paideia Ed. («Biblioteca di storia e storiografia dei tempi biblici», 5), Brescia 197, 209 pp., 15,5 x 23." Scripta Theologica 21, no. 3 (February 28, 2018): 949. http://dx.doi.org/10.15581/006.21.20290.

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Pazos, A. M. "Silvio TRAMONTIN (Dir.), Le radici venete di san Pio X. Atti del Convegno di Castelfrenco Veneto, 16-17 maggio 1986, Ed. Morcelliana («Biblioteca di Storia Contemporanea», s/n), Brescia 1987, 229 pp., 15 x 23." Scripta Theologica 21, no. 3 (February 28, 2018): 967. http://dx.doi.org/10.15581/006.21.20314.

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Дисертації з теми "Storia di Brescia"

1

Bartuccio, Angelo <1994&gt. "La chiesa di Santa Maria della Pace a Brescia. Storia, committenza e progetto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14539.

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Анотація:
La chiesa di S. Maria della Pace a Brescia è uno dei maggiori progetti di Giorgio Massari, architetto veneziano nella prima metà del XVIII secolo. La chiesa bresciana, iniziata nel 1720 rappresenta un valido esempio di commistione architettonica e di particolare novità progettuale nel panorama dell’architettura veneta del ‘700. Infatti, Giorgio Massari si pone come sperimentatore nei confronti di questo progetto lombardo, dove unisce gli stilemi tradizionali veneti con quelli del barocco romano. Questo lavoro, inizia con una presentazione del contesto sociale e religioso di Brescia fin dalla metà del XVI secolo, trattando dei Padri della Pace, poi divenuti filippini nel 1619, i quali nella persona di Padre Ludovico Avogadro saranno committenti dell’opera. Continua, con un’analisi dei documenti d’archivio riguardanti la relazione dei Padri con l’ambiente romano già dalla fine del XVII secolo, la committenza, l’incarico a Giorgio Massari e il dettaglio delle fasi di costruzione della nuova chiesa. Inoltre, si sono messe a fuoco le relazioni stilistiche e personali di Giorgio Massari con altri architetti a lui contemporanei sia di area veneta che non, particolarmente romana e piemontese. Infine, si è cercato di dissipare il problema critico sulla riconducibilità dello stile del Massari e di dare alcune brevi cenni circa a l’influenza di stile dell’architetto nel panorama veneziano del secondo ‘700, oltre a offrire un confronto con le costruzioni veneziane dello stesso architetto.
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Prescendo, Claudia <1987&gt. "Contributi per la storia del collezionismo della famiglia Gradenigo di Rio Marin: Bartolomeo Gradenigo, vescovo di Brescia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2006.

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Анотація:
Questo lavoro di tesi si è concentrato sulla famiglia Gradenigo del ramo Rio Marin, una famiglia nobile veneziana. L'obbiettivo è stato di portare nuovi contributi per la storia del collezionismo dei Gradenigo tra Sei e Settecento, con particolare attenzione ad un membro del casato: Bartolomeo Gradenigo, nominato vescovo di Brescia nel 1682. Alla sua morte venne stilato un inventario di dipinti ed oggetti che gli appartenevano, presenti nel palazzo veneziano; sulla base delle fonti documentarie, consultate presso il fondo Gradenigo Rio Marin all'Archivio di Stato di Venezia, sono emersi dati interessanti per valutare gli artisti scelti nella collezione e come le opere d'arte abbiano subito passaggi d'eredità tra i membri del casato.
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BAZZANI, CARLO. "Tra dissenso e rivoluzione: Brescia dalla Repubblica di Venezia alla Repubblica italiana (1791-1802)." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2021. http://hdl.handle.net/11567/1055911.

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Анотація:
In recent decades, historians interested in the revolutionary period in the Italian peninsula have often focused their attention on specific experiences ("municipalist perspective"). In part following this tendency, this research aims at valuing the context of Brescia - the city and its territory - during the last years of the Venetian domination and in concomitance with the revolutionary period. However, it is not a study limited to the borders of Brescia. On the contrary, an important part of the research will focus on the reconstruction of the conspiratorial ramifications that linked the revolutionaries of Brescia with those of other cities in the Peninsula. The relationship with the Italian Army will also be studied. The work is therefore based on two main topics: dissidence and revolution, considered as two distinct moments from the temporal point of view, but indissoluble from the point of view of the theorisations and political statements of the Brescian revolutionaries. The conspiracy that led to the fall of the power of the Venetian Republic and the dynamics of the Republic of Brescia (1797) will be analysed. Furthermore, the meaning of the terms "democracy" and "revolution" applied to the small Republic will be questioned, offering the characteristics and a new interpretation of this political experience. The world of political associationism and the question of consensus and propaganda will also be explored. An important part of the book is dedicated to the period when Brescia was united with the Cisalpine Republic, understanding the consequences and questioning the real meaning of "political modernity". Another aim of the research will be to move away from the centrality of the year 1797 and the experience of the Republic of Brescia, although it is important. Indeed, the studies published so far have focused almost exclusively on the months of the small Republic, almost entirely neglecting the Cisalpine period. The experience of the autonomous and independent Republic of Brescia may have had a significant influence on the actions of the revolutionaries after 1798, to the extent that one might wonder whether the revolutionaries themselves wanted to embark on the path of unification or whether they merely wanted to put an end to the domination of the Serenissima. It is necessary to re-evaluate and reconstruct the years in which the city of Brescia was united with the Cisalpine Republic and to understand how the revolutionaries behaved in the face of Bonaparte's choice and France. Therefore, it is necessary to rediscover the years from 1798 to 1802 (with particular attention to the period of exile), which have been forgotten by those who dealt with Brescia. In fact, it was during this period that the revolutionaries and the population of Brescia were forced to face political instability, French interference and war. In addition to analysing the aspects of social, cultural, religious and military life that specifically concern the revolutionary front, we must not forget the counter-revolution and the urban resistance to the spread of revolutionary ideals. There were many counter-revolutionary centres in Brescia and its territory, especially in the valleys and also in the city itself.
Au cours de dernières décennies, les historiens qui se sont intéressés à la période révolutionnaire dans la péninsule italienne ont souvent concentré leur attention sur des expériences spécifiques (“perspective municipaliste”). En suivant en partie cette tendance, la recherche vise à valoriser le contexte de Brescia – la ville et son territoire – pendant les dernières années de la domination vénitienne et en concomitance avec l’époque révolutionnaire. Cependant, il ne s’agit pas d’une étude limitée aux frontières de Brescia. Au contraire, une partie importante du travail de recherche portera sur la reconstruction des ramifications conspiratives qui unissaient les révolutionnaires de Brescia à ceux d’autres villes de la Péninsule. De même, les relations avec l'Armée d’Italie seront étudiées. Le travail se fonde donc sur deux grands sujets : la dissidence et la révolution, considérées comme deux moments distincts du point de vue temporel, mais indissolubles du point de vue des théorisations et des propos politiques des révolutionnaires de Brescia. La conspiration qui a conduit à la chute du pouvoir de la République vénitienne et la dynamique de la République de Brescia (1797) seront analysées. En outre, la signification des termes "démocratie" et "révolution" appliqués à la petite République sera remise en question, offrant les caractéristiques et une nouvelle interprétation de cette expérience politique. Le monde de l'associationnisme politique et la question du consensus et de la propagande seront également explorés. Une partie importante de l'ouvrage est consacrée à la période où Brescia a été unie à la République cisalpine, en comprenant les conséquences et en s'interrogeant sur le sens réel de la "modernité politique". Un autre objectif de la recherche sera de s’éloigner de la centralité de l’an 1797 et de l’expérience de la République de Brescia, bien qu’elle soit importante. En effet, les études publiées jusqu’à présent ont porté presque exclusivement sur les mois de la petite République, en négligeant presque entièrement la période cisalpine. L’expérience de la République de Brescia, autonome et indépendante, influe peut-être de manière non indifférente sur les actions des révolutionnaires après 1798, au point qu’on pourrait se demander si ces mêmes révolutionnaires désiraient entreprendre le parcours de l’unification ou s’ils voulaient seulement mettre fin à la domination de la Sérénissime. Il est nécessaire de réévaluer et reconstruire les années où la ville de Brescia est unie à la République cisalpine et de comprendre de quelle façon se comportent les révolutionnaires face au choix de Bonaparte et la France. Par conséquent, il faut redécouvrir les années de 1798 à 1802 (avec une attention particulière à la période d'exil), qui ont été oubliées par ceux qui se sont occupé de Brescia. En effet, c’est au cours de cette période que les révolutionnaires et la population de Brescia sont obligés d’affronter l’instabilité politique, l’ingérence de la France et la guerre. A côté de l’analyse des aspects de la vie sociale, culturelle, religieuse et militaire qui concernent plus spécifiquement le front révolutionnaire, il ne faut pas oublier la contre-révolution et les résistances urbaines à la propagation des idéaux révolutionnaires. Il y a bien des foyers contre-révolutionnaires à Brescia et dans son territoire, surtout dans les vallées et aussi à l'intérieur de la ville. Il s’agira d’offrir une vue d’ensemble de la vie politique et socio-culturelle de Brescia – de façon organique et sans coupures, en dépassant ainsi la vision fragmentaire des études publiées jusqu’à présent – puisqu’on est convaincu que cette ville représente, dans certaines de ces spécificités, un exemple d’importance fondamentale dans les dynamiques politiques qui se créent à la fin du XVIIIe siècle au sein de groupes animés par les idées de démocratie et de révolution.
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Pagnoni, F. "L'EPISCOPATO DI BRESCIA NEL TARDO MEDIOEVO. SISTEMA DOCUMENTARIO, ARTICOLAZIONE ISTITUZIONALE, VICENDE POLITICHE E PATRIMONIALI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/254040.

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Анотація:
The purpose of this research is to examine the episcopate of Brescia in the Late Medieval, during a period comprehended between the second half of 13th century and the early 15th century. The large amount of written records kept in local archives allowed to investigate many aspects, especially those concerning the development of a stable bureaucracy, the constitution and the keeping of an archive. Other important aspects investigated are those concerning the personnel working for the episcopate and the people linked with this institution (notaries, central and local officers), also investigated with regard to their own careers, cultural formation, social origins. In the end, attention has paid to the relationship between the episcopate and other important political and social powers of that time (State, local aristocracy, urban elites): this relationship has been considered as another important perspective through which investigate the phenomena that involved the episcopate of Brescia during the Late Middle Age.
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Carlesso, Lorenzo. "Dalla Brescia cattolica alla curia romana di Pio XI: l'itinerario biografico di Giovanni Battista Montini (1897-1939)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3427396.

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Анотація:
This Ph.D. thesis aims at illustrating the intellectual and spiritual education of G. B. Montini, the future Pope of the Roman Catholic Church under the name Paul VI (1963–1978). This research follows a biographical path, from his youth in Brescia to the long “Roman” experience in the Vatican Secretariat of State. Regarding the juvenile period spent in his hometown, I analysed the family context, essential for the education of the young Montini, and the Catholic circles of Brescia, which were, in those years, leading actors of several cultural and social initiatives. With regard to the “Roman” period, I focused on the action deployed by Montini within the “FUCI” (Italian Catholic University Federation) and the Vatican Secretariat of State during the pontificate of Pius XI (1922-1939) and Pius XII (1939-1958). Before starting his work in Vatican, Montini was involved in a diplomatic experience in the Nunciature of Warsaw. During his stay in Poland he had the possibility to get in touch with the reality of Polish Catholicism and to observe the success of Soviet Communism in Russia. The research was based primarily on Montini’s writings, taking into account also the previous historiography. Therefore, I collected archival sources for the analysis of the “Roman period” and the action deployed by Montini within the Vatican Secretariat of State. I also concentrated my research on the relations between G.B. Montini and four representatives of the Italian Catholic Church of that period, that is Father Agostino Gemelli, Don Giuseppe De Luca, Mons. Mariano Rampolla del Tindaro and the Italian philosopher Mariano Gentile.
La tesi ha per obiettivo lo studio della formazione intellettuale e spirituale G. B. Montini, futuro papa della Chiesa di Roma con il nome di Paolo VI (1963-1978). Il testo segue un indirizzo biografico: dalla giovinezza bresciana alla lunga esperienza romana presso la Segreteria di Stato vaticana. Per quanto riguarda il periodo giovanile trascorso nella città natale, sono stati analizzati il contesto familiare, fondamentale per la formazione del giovane Montini, e gli ambienti cattolici della città di Brescia, protagonisti in quegli anni di molteplici iniziative culturali e sociali. Per il periodo “romano” è stato studiato il lavoro svolto da Montini all’interno della FUCI (Federazione universitaria cattolica italiana), e della Segreteria di Stato nel corso dei pontificati di Pio XI (1922-1939) e Pio XII(1939-1958). Prima di entrare in Vaticano Montini svolse un’esperienza all’estero come minutante presso la Nunziatura di Varsavia. Nel corso del suo soggiorno ebbe la possibilità di conoscere la realtà del cattolicesimo polacco e di osservare l’affermazione del comunismo sovietico nella vicina Russia. La ricerca è stata condotta utilizzando gli scritti di G.B. Montini, e tenendo conto della storiografia precedente. Materiali d’archivio sono stati raccolti per il periodo romano in particolare per l’attività svolta da Montini all’interno della Segreteria di Stato. Altro spazio è stato riservato ai rapporti maturati dal futuro pontefice con quattro esponenti del cattolicesimo italiano di quel periodo, ovvero padre Agostino Gemelli, don Giuseppe De Luca, mons. Mariano Rampolla del Tindaro ed il filosofo Marino Gentile.
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VARINI, VALERIO. "Municipalizzazione e regolamntazione del mercato elettrico in alcune città medie della Lombardia, tra età giolittiana e fine degli anni '20. Le esperienze di Brescia, Cremona, Como e Bergamo." Doctoral thesis, Università commerciale Luigi Bocconi - Milano, 1999. http://hdl.handle.net/10281/45774.

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SUCCURRO, MARIA CHIARA. "L’abbazia di San Benedetto di Leno (secoli VIII-XV). Istituzione, relazioni, aspetti patrimoniali." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/2158/806329.

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Анотація:
La tesi rappresenta uno studio sull’abbazia benedettina di San Benedetto di Leno dal punto di vista istituzionale e patrimoniale, e nelle sue relazioni. La prima sezione della tesi è dedicata ai problemi preliminari e metodologici, e all'esame della documentazione, dispersa e in gran parte perduta, nonché alla storiografia erudita e alle tradizioni locali, che andavano ricollocate in una prospettiva storica. La seconda sezione ripercorre la storia istituzionale del monastero dalla fondazione longobarda (758) alla commenda (1479), tracciano il profilo di un’abbazia grande e ricca, che rivestì un ruolo importante ed intrattenne interessanti relazioni col potere e con le altre realtà, sia territoriali che europee. Un'attenzione particolare viene posta sul legame tra Leno e Montecassino, sul ruolo di Leno come promotore del culto di san Benedetto in Italia settentrionale e sulla sua matrice precipuamente cassinese, nonché sul significato di questi aspetti all'interno della politica monastica dell'Impero carolingio. Inoltre, questo monastero si pone come un punto di osservazione privilegiato sulle realtà ad esso contemporanee, e il suo carattere di fondazione regia e di monastero imperiale lo qualifica come un'istituzione assai rappresentativa, senza dimenticare poi l'importante prospettiva offerta sul territorio. La terza sezione della tesi ha come oggetto il monastero nel suo assetto patrimoniale, l’articolazione territoriale dei suoi possessi e gli aspetti politico-economici e finanziari. Chiudono l’elaborato le valutazioni conclusive e un’appendice documentaria con la trascrizione di una selezione di documenti inediti.
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LO, VETRO DOMENICO. "Le comunità preistoriche di Monte Covolo (Villanuova sul Clisi, Brescia) nel quadro del popolamento dell’area alpina tra IV e III millennio a.C.: Storia ed evoluzione delle produzioni in pietra e materia dura animale." Doctoral thesis, 2004. http://hdl.handle.net/2158/458264.

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Анотація:
Studio ed inquadramento crono-culturale delle produzioni in pietra e materia dura animale provenienti dallo scavo del sito archeologico di Monte Covolo (Villanuova sul Clisi, Brescia). Analisi e confronto dei risultati nel quadro del popolamento dell’area alpina tra IV e III millennio a.C.
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SBARBATI, Claudia. "LE STRAGI E LO STATO. NARRAZIONI SU CARTA DELLO STRAGISMO ITALIANO:CRONACA, MEMORIA E STORIA." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251127.

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Анотація:
Oggetto del presente studio è la narrazione pubblica delle stragi degli anni Settanta, realizzata attraverso il filtro della carta stampata di ieri e di oggi. In particolare, le stragi delle quali è stato ricostruito il pubblico racconto sono quelle di Milano (12 dicembre 1969), di Brescia (28 maggio 1974) e di Bologna (2 agosto 1980). L’interesse di ricerca è nato dalla percezione di un vuoto storiografico rispetto all’“impressione di realtà” - quindi all’immaginario - che nel corso dei decenni quotidiani e periodici nazionali hanno edificato riguardo allo stragismo neofascista. In generale, l’eversione di destra – seppur oggetto di preziosi studi - è stata meno analizzata rispetto a quella di sinistra e quello che è divenuto il cosiddetto “caso Moro”, perché sovente stigmatizzata come subalterna allo Stato e quindi priva di una sua dimensione particolare. È esattamente in questo spazio che la ricerca s’inserisce, guardando alla storia d’Italia attraverso l’interpretazione dello stragismo offerta dall’informazione a stampa. La scelta della fonte giornalistica come fonte storica per analizzare le categorie interpretative e i quadri di riferimento messi a disposizione dell’opinione pubblica, ha richiesto di tenere in considerazione gli elementi distintivi del giornalismo italiano e i suoi rapporti con il contesto politico nazionale coevo alle stragi, con attenzione anche per i cambiamenti occorsi nel tempo nel mondo dell’informazione e nel panorama internazionale, definendo un arco temporale che dal 1969 giunge sino al 2017. Inoltre, gli scenari politici sovranazionali della Guerra Fredda sono costantemente richiamati in virtù dell’intima connessione fra eversione di destra, forze dell’ordine e servizi di sicurezza italiani da un lato, ed equilibri geopolitici internazionali dall’altro. Si è scelto di attingere a numerose testate nazionali per dare conto delle diverse linee editoriali, delle molteplici caratterizzazioni politiche delle stesse, dei differenti stili comunicativi e della pluralità di lettori cui ogni quotidiano o periodico è destinato. Fra gli archivi storici più attenzionati emergono quelli del “Corriere della Sera”, “La Stampa”,“la Repubblica”, “L’Unità”, “Il Giorno”, “La Notte”, “La Nazione”, “L’Avanti!”, “il Manifesto”, “Lotta Continua”, “Umanità Nova”, “Il Popolo”, “il Secolo d’Italia”, “Candido” e “il Borghese”. A ogni strage è stato dedicato uno specifico capitolo in cui sono introdotti i fatti e gli esiti giudiziari, analizzate le prime reazioni della stampa, ricostruiti gli anni dei processi e la ricezione delle sentenze, sino a riproporre l’eco pubblica delle opere che nel corso dei decenni sono intervenute sul tema. Gli articoli di cronaca e gli editoriali di approfondimento analizzati permettono di vagliare la riproposizione su carta delle versioni ufficiali delle forze dell’ordine, della magistratura e della politica; le memorie dei protagonisti degli eventi e l’analisi offerta dagli opinion makers che di volta in volta hanno raccontato le stragi dell’Italia repubblicana (giornalisti, storici, magistrati, scienziati sociali). L’ultimo capitolo è stato invece dedicato al problema della Memoria e dei suoi rapporti con la Storia, analizzando la produzione memorialistica degli ex terroristi, delle vittime di prima, seconda e terza generazione, sino al tema della riconciliazione e della pacificazione. Si è dunque ricostruito il dibattito sviluppatosi “a caldo” ed “ex post”, nella consapevolezza che l’informazione e la comunicazione pubblica della Storia sono fondamentali per la storicizzazione del passato traumatico della Nazione.
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Книги з теми "Storia di Brescia"

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Corsini, Paolo. Storia di Brescia: Politica, economia, società, 1861-1992. Roma: GLF editori Laterza, 2014.

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2

Gregori, Gian Luca. Brescia romana: Ricerche di prosopografia e storia sociale. Roma: Quasar, 1990.

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