Добірка наукової літератури з теми "Rapporto giuridico"

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Статті в журналах з теми "Rapporto giuridico"

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Piliu, Salvatore. "Il diritto delle comunità umane intenzionali: nuovi ordinamenti giuridici?" Zeszyty Naukowe KUL 60, no. 3 (October 28, 2020): 349–56. http://dx.doi.org/10.31743/zn.2017.60.3.349-356.

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Анотація:
Il presente intervento si propone di analizzare dal punto di vista giuridico il nuovo fenomeno, oramai globalizzato, delle comunità umane intenzionali, con l’intento di comprendere se queste nuove tipologie di aggregazione di individui possano essere considerate come forme alternative di collettività organizzate produttive di modelli giuridici differenti rispetto a quelli tradizionali, ovvero capaci di dar vita a nuovi ordinamenti giuridici, partendo dall’assunto ubi societas, ibi ius. Partendo dalle definizioni elaborate nel campo della sociologia giuridica di comunità e di comunità intenzionali, si è poi analizzata la problematica inerente la capacità delle comunità intenzionali di produrre regole giuridiche da applicare ai componenti delle comunità. È stata poi esaminata l’organizzazione giuridica della Comunità di Damanhur, situata in Piemonte (Italia), in cui vi sono norme interne di diritto privato e di diritto pubblico che regolano la vita dei consociati, un vero e proprio sistema giuridico interno della Comunità, che pone non pochi problemi nel rapporto con il diritto italiano. Il nuovo progetto di legge presentato nel 2017 al Parlamento italiano, in merito al riconoscimento giuridico delle Comunità intenzionali, potrebbe regolare in maniera definitiva questa materia, ovvero i rapporti tra Comunità e Stato di appartenenza, con il conseguente riconoscimento della esistenza di ‘ordinamenti giuridici autonomi’ facenti capo alle Comunità intenzionali.
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2

Ferrarese, Maria Rosaria. "Francesco Galgano e il suo inesauribile viaggio tra diritto ed economia." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 3 (December 2012): 137–50. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-003008.

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Анотація:
Una parte rilevante del programma scientifico realizzato da Francesco Galgano puň essere descritta come un lungo viaggio nel rapporto tra diritto e mondo economico. Nonostante il profilo di professore di diritto privato e commerciale, egli ha sempre coltivato uno sguardo storico e sociologico sul diritto, che gli ha permesso di cogliere non solo il cambiamento delle tecniche e degli istituti giuridici, ma anche le ricadute in ambito sociale ed economico. Attraverso i suoi molti lavori sul tema, dagli anni settanta del secolo scorso, fino ai recenti anni di globalizzazione, si possono cogliere i profondi cambiamenti non solo nel mondo dell'impresa e delle relazioni giuridiche, ma anche nel clima culturale e negli attori e protagonisti dello scenario giuridico.
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Pascali, V. L., E. Bottone, and Angelo Fiori. "Problemi bioetici, deontologici e medico-legali della medicina perinatale." Medicina e Morale 41, no. 1 (February 28, 1992): 43–58. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1992.1113.

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Анотація:
I quattro livelli (tecnico-professionale in senso stretto, giuridico, deontologico e bioetico) nei quali si inscrive il rapporto medico-paziente comportano problemi diversi nel consenso informato e nelle prestazioni per la diagnosi e cura delle malattie fetali e di quelle del neonato. Di tali problemi, esaminati principalmente nell'ottica delle norme giuridiche e deontologiche italiane, gli autori tracciano le linee essenziali.
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4

Herranz, Julián. "Il rapporto tra Etica e Diritto nella Enciclica Evangelium vitae." Medicina e Morale 48, no. 3 (June 30, 1999): 445–67. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.798.

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Анотація:
In questo articolo l’Autore ha voluto sottolineare l’importanza dell’Enciclica Evangelium Vitae nel risvegliare le coscienze contro uno dei più gravi capovolgimenti etici e giuridici della storia umana. L’intento è quello di esaminare tre questioni: 1) risalire alle basi sulle quali si fondava e si fonda il postulato giuridico e morale dell’inalienabilità del diritto alla vita dell’uomo innocente e, soprattutto, del concepito; 2) stabilire le cause che hanno portato ad una legislazione permissiva dell’aborto ed ad altri attentati contro la dignità dell’uomo e della vita umana (eutanasia, manipolazioni di geni ed embrioni…); 3) valutare quali siano i motivi filosofici e biologici la cui presa di coscienza sembri più necessaria per la tutela del diritto alla vita. Intento dell’Autore è, per ciò che riguarda il diritto alla vita, sottolineare l’importanza che il principio di non discriminazione, basato su quello dell’uguaglianza, venga applicato all’“essere umano”, all’“individuo umano” e non soltanto alla “persona giuridicamente riconosciuta”. L’articolo si sofferma, inoltre, ad illustrare la grande tradizione del diritto alla vita, il preoccupante regresso della civiltà giuridica, la necessità di un più stretto rapporto tra Diritto e Morale e Biologia e Morale (come campi di ricerca e di impegno intellettuale a difesa della vita).
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5

Messina, Giovanni. "Stato costituzionale democratico e governo dell'emergenza . Rilievi su una condizione eccezionale." Società e diritti 7, no. 14 (December 9, 2022): 134–63. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19317.

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Анотація:
La gestione politica della crisi sanitaria ha posto con forza alla teoria giuridica e alla filosofia politica la questione classica del rapporto tra normalità istituzionale ed emergenzialità dell’intervento politico. Quanto è accaduto ha spinto parte della dottrina a utilizzare il concetto di stato d’eccezione e in alcuni casi a denunciare l’uso disinvolto di poteri extra-ordinem che hanno messo sotto sforzo il tessuto democratico delle nostre collettività. A un esame attento dei profili giuridico-costituzionali implicati, la tesi della illegittimità di alcuni provvedimenti adottati dalle autorità governa
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6

Eusebi, Luciano. "Il diritto penale di fronte alla malattia." Medicina e Morale 50, no. 5 (October 31, 2001): 905–28. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.736.

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Анотація:
Viene discusso il ruolo del consenso rispetto alla qualificazione giuridicopenale del trattamento medico-chirurgico. Si sostiene che il principio di autodeterminazione non può costituire unico criterio orientativo per risolvere le problematiche etiche e giuridiche oggi emergenti in ambito biomedico, configurandosi altrimenti il pericolo di una medicina puramente contrattualistica e difensiva, ovvero concepita non come scienza (umana), ma come mero insieme di abilità tecniche. Sono in questo senso evidenziate varie situazioni in merito alle quali il riferimento al consenso è impossibile o inadeguato. Si mette in luce, del resto, come sia coessenziale al concetto moderno di democrazia il confronto teso a definire convergenze su ciò che risulti fondamentale per la tutela della dignità umana, e dunque a definire linee-guida condivise circa settori di attività particolarmente delicati. In particolare vengono sviluppate motivazioni pertinenti anche in un contesto laico e pluralista al fine di mantenere fermo il divieto giuridico dell’eutanasia sia passiva che attiva, nell’ottica di un approccio solidaristico alla sofferenza: approccio che dalle normative favorevoli all’eutanasia risulta inevitabilmente compromesso. In questo senso, è individuato un limite intrinseco al diritto nell’impossibilità di autorizzare giuridicamente una relazionalità inter-soggettiva – come quella fra medico e paziente – giocata per la morte. La questione dell’eutanasia viene tenuta distinta, ovviamente, dai problemi attinenti all’accanimento terapeutico e alla proporzionalità dell’intervento medico. In rapporto alla permanente validità giuridica del principio di indisponibilità della vita uno specifico approfondimento è dedicato all’interpretazione dell’art. 32, 2° comma, della Costituzione italiana. Sono altresì presi in considerazione problemi concernenti i soggetti incapaci, il ruolo della norma sullo stato di necessità, i compiti assolti dai comitati etici ospedalieri (anche con riguardo alla responsabilità dei relativi membri) e la necessità di nuovi modelli giuridici intesi alla prevenzione degli eventi medici “avversi”.
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7

Scerbo, Alberto. "L’infinita vanità del tutto. Sul politico e giuridico nel pensiero di Leopardi." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 2 (May 2019): 389–407. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819836663.

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Анотація:
L’approfondimento del rapporto duale tra natura e ragione, da cui origina la relazione tra poesia e filosofia, costituisce il viatico per un’indagine riguardante il pensiero di Leopardi in ordine al problema politico e giuridico. Premesso, così, lo scarto esistente tra stato di natura e stato di società, si analizzano le diverse forme sociali, all’interno di un discorso che propone il confronto critico tra antichità e modernità e senza discostarsi dal disegno della storia. Nella consapevolezza di ricondurre il tema politico ad una dimensione di autenticità, in cui la ragione sia integrata dalla natura, si procede poi ad una riflessione sulle forme di governo, distinguendo tra piano teoretico e piano storico. La scientificità propria della modernità detta l’atteggiamento di fondo leopardiano nei confronti del diritto e motiva la messa in discussione dell’esistenza della legge naturale, ma anche la valutazione mitica dell’idea di giustizia. L’approccio venato da un sostanziale realismo materialistico impedisce di ricercare significati profondi nelle dinamiche giuridiche e finisce per connettere l’efficacia del diritto al mero egoismo individualistico. Si rimarcano i limiti insuperabili nel funzionamento del diritto, sia di tipo funzionale che strutturale, e si rileva la distanza del fenomeno giuridico dal mondo della natura, con quanto ne consegue su ogni eventuale aspirazione all’universalità.
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8

Mattei, Alberto. "Il ruolo del diritto internazionale privato nella mobilitŕ transnazionale del lavoro." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 3 (February 2012): 100–104. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-003008.

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Анотація:
Nel mercato transnazionale del lavoro, con il distacco della manodopera previsto dalla direttiva 96/71/CE, il diritto internazionale privato, a partire dalla Convenzione di Roma ora trasfusa nel Regolamento Roma I, puň incidere seriamente sulla disciplina del rapporto di lavoro con elementi di transnazionalitŕ. In tal senso, nella prospettiva del conflitto di leggi, č possibile dare rilievo agli strumenti internazional-privatistici per garantire i diritti sociali dei lavoratori "mobili". Si puň cosě rendere piů uniforme la disciplina dei rapporti di lavoro nell'ambito delle imprese "senza confine", che per loro natura sfuggono alla sottoposizione ad un unico ordinamento giuridico, al fine di dare preminenza al principio di concretezza degli effetti del lavoro transnazionale.
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9

Meccarelli, Massimo. "Diritto e letteratura tra storia e memoria." LawArt 1, no. 1 (January 30, 2020): 208–34. http://dx.doi.org/10.17473/lawart-2020-1-8.

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Анотація:
L’articolo riflette sulla letteratura come fonte per la storia del diritto, prendendo in esame due romanzi – La Chartreuse de Parme di Stendhal e L’Orologio di Carlo Levi – che, pur nella loro diversità, mettono al centro dell’ordito narrativo il problema del tempo e della storia. Nella prima parte del lavoro si osserva il diritto “messo in azione” nella vicenda narrata e dunque restituito nella sua storicità. Nella parte centrale è invece il carattere attributivo del tempo (in particolare della transizione) in rapporto al diritto a costituire l’oggetto di indagine. La terza parte esamina il piano della soggettivazione del passato, considerando il problema della produzione della memoria. Nel suo insieme lo studio mira a dimostrare come il campo di relazioni tra diritto e letteratura permetta alla storia giuridica di guadagnare nuovi margini per svolgersi come sapere critico nel dibattito giuridico contemporaneo e di conseguenza, per offrire un contributo alla oggettivazione del presente.
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10

CARLIZZI, GAETANO. "Il problematico rapporto tra prova e sussunzione. Un approccio ermeneutico-giuridico." Archivio penale, no. 1 (2016): 57–76. http://dx.doi.org/10.12871/97888674166085.

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Дисертації з теми "Rapporto giuridico"

1

Valentino, A. "IL PRINCIPIO DI LEGALITÀ NEL RAPPORTO TRA L'ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO E IL SISTEMA DELLA CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/355585.

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Анотація:
The principle of legality is one of the fundamental principles of the Italian constitutional system. It requires that an individual prescription must be authorized by an higher norm of the legal system with respect non only to the competence of the issuing authority but also to its normative content. This principle has had different origins and developments in the European continental States than in the common law systems. It is granted, in the Italian Constitution, at article 25.2 and it needs the so called “riserva di legge” in order to be effective: it requires that all law must be clear, ascertainable and non-retrospective and, overall, that they come from Parliament, the only constitutional organ which is representative of people. In particular, in criminal law it is embodied in the general prohibition of the imposition of criminal sanction for fact or omission that were not criminal at the time at the commission or omission. Instead, in the common law systems, the rule of law is satisfied by both the written than the unwritten law. This paper addresses the question of whether the interaction between the Italian legal system and that of the European Convention of Human Rights has influenced the practical application of this principle by the Italian courts. In particular, the research analyses what the ECtHR means with the term law and notes that it makes no difference between written and unwritten law. Both of them are law in the meaning of the Convention and the guarantees of the principle of legality apply for one as for the other. In the Italian system the principle is satisfied only by written law and not by the jurisprudence of the courts even if consolidated. These two different settings have led to the growth of conflicts between the two legal systems and require thinking about the opportunity and the need for the domestic courts and the Strasbourg Court to find a common language when they speak of the rule of law aimed at defining human rights.
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Piselli, Andrea <1972&gt. "Drugstore Bologna. Una lettura del rapporto tra la città e la droga." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2052/1/piselli_andrea_tesi.pdf.

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Анотація:
The main task of this research is to investigate the situation of drugs in the city of Bologna. A first discussion pertains the method to adopt studying an ethical question as drug actually is. In fact it is widely known that drugs problem involves many political and religious considerations which are misleading in a scientific point of view. After a methodological chapter supposed to show the purpose of this research, it is discussed a logical definition of drugs. There it is examined an aristotelian definition of drugs with semantic instruments from philosophy of the language to fulfil meaning of terms. The following chapter discusses personal stories of different people involved in drug in the city, who actually represent the main characters of drug subculture. Afterwards the official statistics concerning drug enforcement is discussed and compared with a specific police action which allows to criticize that data, and to make some hypothesis about drug quantities circulating in town. Next step is investigating drugs addicted in town, with a validation technique of data base queries. The result is a statistics of users in which there is evidence of main presence of foreigners and not resident Italians who use to practice drugs in this city. Demographic analysis of identified people shows that drug addiction is widely diffused among all range of age and mainly pertains males, with an increasing trend. Then is examined the geographic distribution of users residence and use places, showing that drugs abuse is spread among all classes of population, while drugs squares are located in some points of town which realise a kind of drug area with a concentration of dealers not organised together. With some detailed queries in police reports statistics is studied some specific subject on nowadays drug abuse, the phenomenon of multi-use, the relation between drug and crime, the relation between drug and mental disease, recording some evidence in such topics. Finally a survey on city media along last two years shows the interest about this topic and gives an idea of public opinion’s information about drugs. The study refers to the city of Bologna only, and pertains data recorded along last ten years by the local metropolitan police corp.
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Piselli, Andrea <1972&gt. "Drugstore Bologna. Una lettura del rapporto tra la città e la droga." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2052/.

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Анотація:
The main task of this research is to investigate the situation of drugs in the city of Bologna. A first discussion pertains the method to adopt studying an ethical question as drug actually is. In fact it is widely known that drugs problem involves many political and religious considerations which are misleading in a scientific point of view. After a methodological chapter supposed to show the purpose of this research, it is discussed a logical definition of drugs. There it is examined an aristotelian definition of drugs with semantic instruments from philosophy of the language to fulfil meaning of terms. The following chapter discusses personal stories of different people involved in drug in the city, who actually represent the main characters of drug subculture. Afterwards the official statistics concerning drug enforcement is discussed and compared with a specific police action which allows to criticize that data, and to make some hypothesis about drug quantities circulating in town. Next step is investigating drugs addicted in town, with a validation technique of data base queries. The result is a statistics of users in which there is evidence of main presence of foreigners and not resident Italians who use to practice drugs in this city. Demographic analysis of identified people shows that drug addiction is widely diffused among all range of age and mainly pertains males, with an increasing trend. Then is examined the geographic distribution of users residence and use places, showing that drugs abuse is spread among all classes of population, while drugs squares are located in some points of town which realise a kind of drug area with a concentration of dealers not organised together. With some detailed queries in police reports statistics is studied some specific subject on nowadays drug abuse, the phenomenon of multi-use, the relation between drug and crime, the relation between drug and mental disease, recording some evidence in such topics. Finally a survey on city media along last two years shows the interest about this topic and gives an idea of public opinion’s information about drugs. The study refers to the city of Bologna only, and pertains data recorded along last ten years by the local metropolitan police corp.
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Santin, Piera <1986&gt. "Vicende giuridiche dei rapporti e variazioni iva: sistema europeo ed esperienza nazionale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7681/2/tesi_santin_diritto_tributario_europeo_XXVIII.pdf.

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Анотація:
La presente trattazione analizza il ruolo delle vicende giuridiche dei rapporti imponibili nella disciplina dell’iva europea e nella sua attuazione nazionale. L’importanza delle vicende giuridiche dei rapporti è cresciuta all'affermarsi un modello di armonizzazione dell’imposta sul valore aggiunto improntato all’elaborazione di un modello d’imposta europeo, con la conseguente riduzione dell’autonomia normativa nazionale e la riconduzione delle fattispecie a categorie giuridiche comuni. Determinato dall’obbligo di rispettare i caratteri fondamentali dell’imposta. La disciplina si è poi evoluta con la sesta direttiva, sino a rappresentare un elemento sistematico, inscindibile dalla disciplina unitaria dettata dalla direttiva in tema di determinazione del corrispettivo quale effetto giuridico di un accordo concluso tra le parti. Ancora, nella messa a sistema dell’imposta con la direttiva rifusioni del 2006 l’assetto sistematico dell’iva europea ha valorizzato le fattispecie autonome corrispondenti a vicende giuridiche rilevanti e ne ha poi previsto l’interpretazione conforme alle previsioni in materia di rettifica della detrazione. Parallelamente a questa evoluzione si è poi sviluppata anche la disciplina italiana delle variazioni, caratterizzata da un’anticipazione nazionale delle stesse fattispecie che sarebbero poi state prese in considerazione con la sesta direttiva e da una peculiare scelta di prevedere l’effettuazione della variazione per il tramite della migliore valorizzazione dello strumento compensativo tipico del peculiare meccanismo applicativo dell’iva. In questo modo l’ordinamento interno ha potuto garantire lo sviluppo della disciplina in modo coerente con l’evoluzione dell’armonizzazione, pur sempre nel limite di un’attuazione e interpretazione con forti limiti casistici. Nella prospettiva di un’evoluzione successiva si valorizza dunque la possibilità di interpretare in senso europeo la disciplina italiana, così da garantire una coerente applicazione dell’art. 90 della direttiva iva, di cui è stato riconosciuto l’effetto diretto con la conseguente necessità di una conformazione delle discipline nazionali in via interpretativa.
Vat is applicable to legal relationship, that means that, whatever happens to the legal relationship considered in order to determinate value added tax, it has to be considered. The European system provide to an autonomous framework, evolved since the first introduction of VAT in 1967. In the present work it is analyzed how this system has been evolved and what are the effects in the national, particularly Italian, legal system.
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Santin, Piera <1986&gt. "Vicende giuridiche dei rapporti e variazioni iva: sistema europeo ed esperienza nazionale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7681/.

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Анотація:
La presente trattazione analizza il ruolo delle vicende giuridiche dei rapporti imponibili nella disciplina dell’iva europea e nella sua attuazione nazionale. L’importanza delle vicende giuridiche dei rapporti è cresciuta all'affermarsi un modello di armonizzazione dell’imposta sul valore aggiunto improntato all’elaborazione di un modello d’imposta europeo, con la conseguente riduzione dell’autonomia normativa nazionale e la riconduzione delle fattispecie a categorie giuridiche comuni. Determinato dall’obbligo di rispettare i caratteri fondamentali dell’imposta. La disciplina si è poi evoluta con la sesta direttiva, sino a rappresentare un elemento sistematico, inscindibile dalla disciplina unitaria dettata dalla direttiva in tema di determinazione del corrispettivo quale effetto giuridico di un accordo concluso tra le parti. Ancora, nella messa a sistema dell’imposta con la direttiva rifusioni del 2006 l’assetto sistematico dell’iva europea ha valorizzato le fattispecie autonome corrispondenti a vicende giuridiche rilevanti e ne ha poi previsto l’interpretazione conforme alle previsioni in materia di rettifica della detrazione. Parallelamente a questa evoluzione si è poi sviluppata anche la disciplina italiana delle variazioni, caratterizzata da un’anticipazione nazionale delle stesse fattispecie che sarebbero poi state prese in considerazione con la sesta direttiva e da una peculiare scelta di prevedere l’effettuazione della variazione per il tramite della migliore valorizzazione dello strumento compensativo tipico del peculiare meccanismo applicativo dell’iva. In questo modo l’ordinamento interno ha potuto garantire lo sviluppo della disciplina in modo coerente con l’evoluzione dell’armonizzazione, pur sempre nel limite di un’attuazione e interpretazione con forti limiti casistici. Nella prospettiva di un’evoluzione successiva si valorizza dunque la possibilità di interpretare in senso europeo la disciplina italiana, così da garantire una coerente applicazione dell’art. 90 della direttiva iva, di cui è stato riconosciuto l’effetto diretto con la conseguente necessità di una conformazione delle discipline nazionali in via interpretativa.
Vat is applicable to legal relationship, that means that, whatever happens to the legal relationship considered in order to determinate value added tax, it has to be considered. The European system provide to an autonomous framework, evolved since the first introduction of VAT in 1967. In the present work it is analyzed how this system has been evolved and what are the effects in the national, particularly Italian, legal system.
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Zanchetta, Gaia <1992&gt. "La disciplina a tutela delle discriminazioni nei rapporti di lavoro: analisi giuridica e casi concreti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9177.

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Questo elaborato propone un’analisi dell’evoluzione normativa nazionale e comunitaria di cui è stato oggetto il divieto di discriminazione in ambito lavorativo per poi concentrarsi su quanto stabilisce la disciplina attuale. Successivamente si esamina sotto il profilo definitorio la nozione di discriminazione, individuandone gli elementi di configurazione e i principali «fattori di rischio», ovvero il genere, la razza, la religione, la disabilità, l’età e l’orientamento sessuale. In merito a tali fattori di discriminazione, disciplinati dall’ordinamento, vengono presentati anche una serie di casi di discriminazione sul lavoro effettivamente verificatisi e sottoposti alle decisioni dell’autorità giudiziaria. Basandosi su questi episodi, ma soprattutto sui dati del più recente report europeo sulla discriminazione, di cui si mettono in luce alcuni aspetti, la trattazione mette in evidenza la diffusione e le problematicità del fenomeno, oltre che la scarsa consapevolezza delle vittime di discriminazione circa i propri diritti. Vengono quindi esaminate le disposizioni e le tutele giurisdizionali a cui il lavoratore discriminato può fare ricorso, focalizzando in particolare sulle modalità d’azione, sui soggetti a cui rivolgersi e sui provvedimenti del giudice finalizzati a rimuovere la condotta illecita, al fine di fornire un quadro completo del sistema legislativo volto ad arginare e combattere la discriminazione sul lavoro.
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MANENTI, MARTINA ROBERTA. "LA NATURA GIURIDICA DELLA RESPONSABILITÀ MEDICA. IL RAPPORTO OBBLIGATORIO TRA MEDICO E PAZIENTE ED IL CONCETTO DI «OBBLIGAZIONE CONTRATTUALE»." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2022. http://hdl.handle.net/11571/1455371.

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La tesi affronta il complesso e delicato tema della natura della responsabilità civile del medico, proponendo uno specifico approfondimento del concetto di «obbligazione contrattuale» ex art. 7 della legge Gelli-Bianco. La ricerca si è mossa lungo due direttrici di indagine, tra loro funzionali. Anzitutto, si è offerta una ricognizione dell’evoluzione del pensiero giuridico in relazione alla natura della responsabilità civile del medico e si è dato conto delle recenti riforme in materia. In secondo luogo, attraverso uno studio delle possibili fonti del rapporto obbligatorio tra medico e paziente, si è verificato quali margini vi siano, nel contesto normativo attuale, per una ricostruzione in termini «contrattuali» della relazione tra questi due soggetti. La struttura del lavoro si articola in tre parti. La prima, introduttiva, illustra i diversi approcci, giurisprudenziali e dottrinali, al tema in discussione, dedicando particolare attenzione all’orientamento fino ad oggi dominante, fondato sul c.d. «contatto sociale qualificato» (riconducibile alla pronuncia della Suprema Corte, n. 589/1999). In proposito, si è in particolare cercato di porre in evidenza come la recente propensione per la forma di responsabilità contrattuale -al di là delle argomentazioni teoriche addotte- sia stata il mero portato della precedente individuazione della disciplina ritenuta maggiormente tutelante per il paziente. La seconda parte della tesi è dedicata alle due riforme in materia che, con l’obiettivo (apparentemente contrario) di proteggere la categoria professionale da un’eccessiva dilatazione della responsabilità civile, hanno inciso sulla sua qualificazione giuridica, avviando quello che è stato definito un processo di «decontrattualizzazione». Si è così avuto modo di rilevare come, se con riferimento alla modifica legislativa introdotta con la legge cd. Balduzzi, la giurisprudenza prevalente ha avuto margine per interpretare il richiamo all’art. 2043 c.c. come ininfluente sulla natura della responsabilità da ascrivere al medico, altrettanto non possa dirsi per la legge Gelli-Bianco, che la qualifica espressamente come extracontrattuale, salva l’ipotesi in cui il professionista abbia assunto un’«obbligazione contrattuale» con il paziente. La terza parte della ricerca vorrebbe approfondire quest’ultimo concetto e proporre una ricostruzione giuridica dei rapporti tra medico e paziente, nelle ipotesi maggiormente problematiche, caratterizzate dalla presenza di un terzo soggetto, la struttura sanitaria (o la A.S.L.). Si è dunque suggerita un’interpretazione dell’art. 7 della legge Gelli Bianco secondo la quale, in linea con la sua ratio, non può ammettersi che dal semplice contatto sociale qualificato possa sorgere un’«obbligazione contrattuale». Una tale obbligazione potrebbe invece avere fonte, esclusivamente, in un vero e proprio contratto tra le parti, la cui sussistenza dovrebbe però essere esclusa ove l’«obbligazione di cura» sia assunta direttamente dalla struttura sanitaria. Si è infine evidenziato come, pur tentando di disincentivare il contenzioso nei confronti del medico con cui il paziente si relaziona, la riforma ne sancisca indiscutibilmente la responsabilità, anche ove questi non sia titolare dell’«obbligazione di cura» e dunque, in tale ultima ipotesi, ex art. 2043 c.c. e come, in ogni caso, la qualificazione aquiliana della responsabilità del medico non sembri, di per sé, strumento idoneo a indurre il paziente ad indirizzare le proprie doglianze nei confronti delle sole strutture sanitarie.
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Patti, Gabriele. "Interessi personali e rapporti con i terzi." Doctoral thesis, Università di Catania, 2018. http://hdl.handle.net/10761/4192.

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La tematica dell interesse sociale rappresenta da sempre uno dei problemi fondamentali del diritto societario. La definizione di tale nozione è essenziale ai fini della delimitazione del campo di applicazione di diverse norme del nostro ordinamento che all interesse sociale fanno riferimento. Il progetto di ricerca intende soffermarsi soprattutto sulla ricostruzione del concetto di interesse per conto di terzi, contemplato dagli artt. 2373 e 2391 c.c., sulla cui portata la cultura giuridica manifesta da lungo tempo opinioni divergenti. In particolare, controverso è se la predetta espressione si riferisca esclusivamente a situazioni nelle quali il socio o l amministratore siano titolari di un obbligo giuridico specifico di agire per conto altrui, come accade nelle ipotesi di contratto di mandato, oppure se tale riferimento possa essere inteso in senso più ampio, diventando lo strumento per apprestare tutela contro quelle relazioni poco trasparenti dietro le quali si nascondono deviazioni dal perseguimento dell interesse sociale, con pregiudizio per le minoranze. Rispetto all impianto codicistico originario, il sistema normativo attuale risulta notevolmente cambiato: in particolare, con la riforma del 2003, il legislatore ha disciplinato nel Codice Civile, sia pur in modo parziale, il fenomeno dei gruppi societari, introducendo un capo intitolato "Attività di direzione e coordinamento di società". Il progetto di ricerca intende anche valutare la possibilità di inquadrare nell ambito della disciplina dell interesse sociale la tutela di quei soggetti che, a vario titolo coinvolti nelle dinamiche dei gruppi societari, rischiano di essere esposti a decisioni pregiudizievoli della maggioranza, e cioè i creditori delle società eterodirette e i soci esterni al gruppo stesso. Occorre anche chiedersi se, allo stato normativo attuale, sia configurabile un interesse di gruppo, autonomo e distinto da quello delle singole società, e comunque se le disposizioni sull attività di direzione e coordinamento possano incidere su quelle relative agli interessi degli amministratori e ai conflitti di interesse, visto anche il riconoscimento nell art. 2497 c.c. dei meccanismi compensativi. Meritano di essere approfondite anche le implicazioni derivanti dalla disciplina delle operazioni con parti correlate. Quest ultima normativa sembra confermare la sensazione che le relazioni di gruppo rappresentino il terreno più fertile per l emersione di sovrapposizioni di interessi pericolose per le minoranze.
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Tancredi, Guido Maria. "Rapporti fiduciari e circolazione della ricchezza immobiliare." Doctoral thesis, Università di Catania, 2015. http://hdl.handle.net/10761/4068.

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L esigenza di ricorrere a strumenti che consentano di costituire patrimoni separati ed affidarli ad un terzo perché siano gestiti, sembra essere avvertita sempre di più dalla società moderna. Con riferimento al trend ora segnalato, la Convenzione dell Aja del 1985 relativa alla legge sui trusts ed al loro riconoscimento, ha svolto indubbiamente un ruolo importante. E'ben noto come l effetto più rilevante della Convenzione dell'Aja del 1985 sia stato quello di permettere ai trusts costituiti nei sistemi di common law di operare nei così detti paesi non trust. Dalla limitata operatività della convenzione è, inoltre, derivato un incentivo al trasferimento della gestione delle ricchezze in paesi dove esse possono essere gestite con strumenti più flessibili e snelli di quelli posseduti dai principali ordinamenti di civil law. Per questo motivo, il trust è stato inserito per via legislativa in molti sistemi giuridici cosiddetti misti e anche in alcuni di civil law; altri paesi come la Francia, invece, hanno introdotto nel proprio ordinamento istituti giuridici modellati in parte sull'esempio del trust (fiducie). Questi istituti possono essere studiati sotto una molteplicità di profili. La ricerca si propone di valutare l'impatto che essi hanno sulla circolazione dei beni che ne compongono il patrimonio. Nel primo capitolo si tenterà, dunque, di illustrare la disciplina del trust negli ordinamenti inglesi ed in particolare di spigare che esso non comporta uno sdoppiamento della proprietà, ma al contrario ha la funzione di ricompattare tutte le prerogative proprietarie nelle mani di un unico soggetto il trustee, il quale ha il potere di disporre dei beni che compongono il trust fund. Nel corso del secondo capitolo, ove si analizzeranno le soluzioni tramite cui l esperienza francese nel recepire il trust ha risolto il conflitto segnalato, emergeranno invece le difficoltà che gli ordinamenti di civil law avvertono nel replicare la disciplina del tracing. In particolare, se tutti gli istituiti modellati sull'esempio del trust che sono stati introdotti per via legislativa in molti sistemi giuridici «misti» e anche in alcuni di civil law prevedono, sebbene con tecniche diverse, la separazione del fund dal patrimonio del manger, quasi nessuna di queste discipline prevede un rimedio assimilabile al tracing. In questo contesto si colloca, inoltre, la Convenzione dell'Aja del 1985 il cui effetto primario, come si è accennato, è quello di permettere che un trust costituito secondo una legge straniera produca effetti in un altro ordinamento. Poiché lo schema tracciato dal trust prevede il trasferimento della proprietà dei beni che compongono il fund al trustee, sorge la necessità di elaborare dei rimedi efficaci nel caso di abuso di quest'ultimo alla luce del diritto interno. Infatti, in virtù del rinvio alla lex fori di cui all'art. 11, secondo comma, lettera d) della Convenzione, nel caso in cui i beni di cui il trustee abbia abusivamente disposto si trovino in Italia sarà applicabile il diritto italiano. Nel terzo capitolo ci si soffermerà, dunque, su tale problematica e si tenterà di tracciare una possibile soluzione avendo, in articolare, riguardo alla portata degli art. 11 e 12 della Convenzione dell'Aja del 1985 nonché ai principi in materia di trascrizione e le regole poste a tutela dei terzi acquirenti di buona fede. Infine, alla luce dei risultati ottenuti, si tenterà di individuare nel ordinamento italiano una disciplina che consenta all'autonomia privata di conseguire risultati paragonabili a quelli conseguibili con il trust (o con i cosiddetti trust-like devices) avendo particolare riguardo al negozio fiduciario e all art. 2645-ter c.c.
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Cauchi, Rosaura <1992&gt. "Rapporti di dipendenza nella Babilonia del I millennio a.C.: lo status giuridico, economico e sociale dei dipendenti del tempio dell’Eanna ad Uruk." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13031.

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Scopo della presente tesi è quello di analizzare un insieme di testi provenienti da diversi archivi amministrativi della città di Uruk, sia templari che privati, in modo da individuare le differenze che contraddistinguono gli schiavi templari da quelli privati, le loro condizioni sociali ed economiche. Questo studio, avvalendosi anche dell’edizione di testi inediti, vuole portare un contributo allo sviluppo della storia socioeconomica nella Babilonia di epoca tarda, fino al VI secolo a.C.
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Книги з теми "Rapporto giuridico"

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Allara, Mario. Vicende del rapporto giuridico, fattispecie, fatti giuridici. Torino: G. Giappichelli, 1999.

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Paciullo, Giovanni. Rapporto giuridico e anomalie telematiche. Perugia: Guerra Edizioni, 2000.

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La sovvenzione come rapporto giuridico. 2nd ed. Perugia: Università degli studi di Perugia, 2013.

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Pignataro, Gisella. Buona fede oggettiva e rapporto giuridico precontrattuale: Gli ordinamenti italiano e francese. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 1999.

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Barucci, Piero, Piero Bini, and Lucilla Conigliello, eds. Economia e Diritto in Italia durante il Fascismo. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-605-7.

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Il volume raccoglie otto saggi sulla cultura economica e giuridica in Italia nel periodo tra le due guerre mondiali. Alcuni di essi indagano sul rapporto tra regime fascista e intellettuali, come nel caso del giurista Alfredo Rocco e degli economisti Luigi Amoroso, Arrigo Serpieri e Alberto Bertolino. Altri scritti affrontano il tema dei modi e dei luoghi attraverso cui l’economia e il diritto furono divulgati nel periodo fascista. I casi approfonditi sono quelli dell’Università Bocconi di Milano e della Scuola di Scienze Corporative di Pisa. Due saggi, infine, si occupano della politica economica nella fase liberista del fascismo e della natura assunta dal dibattito giuridico sul problema corporativo, individuando in queste esperienze momenti dell’evolversi del rapporto tra Stato e mercato.
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Geri, Lina Bigliazzi. Rapporti giuridici e dinamiche sociali: Principi, norme, interessi emergenti : scritti giuridici. Milano: A. Giuffrè, 1998.

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Apice, Umberto. Soggetti e rapporti giuridici nelle procedure concorsuali. Padova: CEDAM, 2002.

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Paolo, Barile, and Zaccaria Roberto, eds. Rapporto '93 sui problemi giuridici della radiotelevisione in Italia. Torino: G. Giappichelli, 1994.

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Censoni, Paolo Felice. Gli effetti del concordato preventivo sui rapporti giuridici preesistenti. Milano: Dott. A. Giuffrè Editore, 1988.

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Blandini, Mario. Gli effetti del fallimento sui rapporti giuridici preesistenti nella giurisprudenza. Milano: A. Giuffrè, 2005.

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Частини книг з теми "Rapporto giuridico"

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Varvaro, M. "Riflessioni sui rapporti fra dogmatica giuridica nel pensiero di Philipp Lotmar." In Philipp Lotmar: letzter Pandektist oder erster Arbeitsrechtler?, 23–46. Klostermann, 2014. http://dx.doi.org/10.5771/9783465142225-23.

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Orrù, Elena. "TENDENZE EVOLUTIVE E PROPOSTE DI CONFIGURAZIONE GIURIDICA DEI RAPPORTI FRA GLI OPERATORI AEROPORTUALI E GLI UTENTI DELL’AEROPORTO." In Cuestiones actuales del derecho aéreo, 139–72. Marcial Pons, ediciones jurídicas y sociales, 2012. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv10rr9ck.11.

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Тези доповідей конференцій з теми "Rapporto giuridico"

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Cavallo, Aurora, Benedetta Di Donato, Rossella Guadagno, and Davide Marino. "Nutrire Roma: il ruolo dell’agricoltura urbana nel fenomeno urbano." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8042.

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Scopo di questa nota è di esaminare i caratteri e le dinamiche che connotano l’agricoltura urbana nel caso di Roma. Il contributo sintetizza in chiave evolutiva i fatti stilizzati del rapporto tra città e campagna, successivamente si indaga il contesto produttivo agricolo al fine di proporre una tassonomia dei tipi di agricoltura urbana. Il tentativo che qui si propone è una preliminare lettura dell’agricoltura urbana attraverso un sistema di criteri per la classificazione della distribuzione funzionale e relazionale del primario in aree metropolitane. Tali categorie interpretative tentano di ricostruire le relazioni causali che traducono i modelli produttivi agricoli (caratteristiche strutturali, ordinamenti, forme giuridiche, forme d’uso delle risorse naturali, collocazione), in specifiche forme spaziali e funzionali nella dimensione urbana – fisica e sociale -. Sul piano teorico tale lettura s’inserisce nel paradigma coevolutivo e guarda al paesaggio come il risultato delle interazioni tra il sistema ambientale e l’agire dell’uomo che abita e utilizza il territorio (Marino e Cavallo, 2009). Una sintesi tipologica definitiva sembra ancora un obiettivo da raggiungere, sicuramente questo è il primo passo verso la costruzione di una griglia interpretativa e di un vocabolario tipologico da mettere poi a sistema con i dati morfologici e quelli di uso del suolo. The aim of this paper is to examine the characteristics and the dynamics that characterize urban agriculture in the case of Rome. We summarize in an evolutionary approach the stylized facts of the relationship between town and country, then we investigate the context of agricultural production in order to propose a taxonomy of the types of urban agriculture. The effort proposed here is a preliminary analysis of urban agriculture through a system of criteria for the classification of the distribution of the functional and relational features of agricultural activities in metropolitan areas. These interpretative categories attempt to reconstruct the causal relationships that translate agricultural production models (farms’ data, legal forms, use of natural resources, localization), in specific forms in the spatial and functional urban dimension - physical and social - . On the theoretical level this analysis is embedded in the co-evolutionary paradigm and looks to the landscape as the result of interactions between the environmental system and the action of human who lives and uses the territory (Marino and Cavallo, 2009). This typization ultimately still seems a goal to achieve, this is the first step towards the construction of an interpretative and vocabulary typological then be systematize with the morphological data and those of land use.
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