Добірка наукової літератури з теми "Provincia italiana"

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Статті в журналах з теми "Provincia italiana"

1

Ansó, Valeria. "María Teresa Andruetto: «soy descendiente de italianos, soy mujer, soy latinoamericana, soy del interior, soy de provincia...»." El Hilo de la Fabula, no. 16 (February 23, 2017): 173–82. http://dx.doi.org/10.14409/hf.v0i16.6290.

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Анотація:
Entrevista realizada por Valeria Ansó María Teresa Andruetto es actualmente una de las escritoras argentinas más estudiadas en el ámbito académico italiano en relación a la literatura de migración y los estudios de género. En esta entrevista indagamos acerca de la relación de la autora con la literatura italiana y con su ascendencia de inmigrantes, así como sus ideas sobre la escritura femenina y su experiencia como escritora proveniente del interior del país que, sin embargo, ingresó al circuito editorial italiano.
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2

Elia, Domenico F. A. "Crimini di guerra in provincia di Siena durante l'occupazione nazista." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 261 (February 2011): 728–37. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261009.

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Анотація:
Nel presente contributo l'autore indaga sulle fonti conservate negli archivi italiani (Archivio di Stato di Siena, Archivio centrale dello Stato, Roma, Archivio dell'Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'esercito) relative ai crimini di guerra commessi nella provincia di Siena nel biennio 1943-1944 dalle forze armate tedesche e repubblicane. I crimini cosě individuati sono stati suddivisi in base alla tipologia di appartenenza (omicidio, ferimento, stupro, rastrellamento, danneggiamento di proprietŕ privata e pubblica, requisizione di beni privati e pubblici) e in modo diacronico, secondo tre fasi. La prima fase include i crimini commessi dal settembre 1943 al marzo 1944, nella quale č protagonista la violenza fascista; la seconda fase comprende i rastrellamenti antipartigiani svoltisi nel marzo del 1944; la terza, i crimini commessi durante la ritirata tedesca nell'estate del 1944. I dati raccolti hanno ricostruito l'intreccio di violenze e politica di sfruttamento al quale concorsero non solo le forze armate tedesche, ma anche quelle della Repubblica sociale italiana.
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3

Cabella, Carlo. "I Macrolepidotteri della provincia di Alessandria (Piemonte sudorientale) - Terzo contributo." Bollettino della Società Entomologica Italiana 154, no. 3 (December 15, 2022): 121–36. http://dx.doi.org/10.4081/bollettinosei.2022.121.

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Анотація:
Questa pubblicazione ha lo scopo di integrare il quadro riguardante la fauna dei macrolepidotteri presente nella provincia di Alessandria, con l’aggiunta di ulteriori reperti, relativi a specie non comprese nei precedenti contributi (Cabella & Fiori, 2006, 2010). Ogni specie è corredata da brevi cenni sulla distribuzione italiana e sulla fenologia. Dopo l’elenco sistematico viene evidenziata nelle conclusioni un’area regionale di particolare interesse faunistico, la zona appenninica di Guardamonte in comune di Gremiasco/San Sebastiano Curone in Val Curone.
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Favilli, Leonardo, and Sandro Piazzini. "Catalogo dei Ropaloceri della Provincia di Grosseto (Toscana meridionale)." Memorie della Società Entomologica Italiana 99, no. 2 (December 16, 2022): 123–229. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2022.123.

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Анотація:
Vengono sintetizzate le conoscenze sulla fauna a Ropaloceri della provincia di Grosseto (Toscana meridionale) sulla base di quanto fino ad oggi pubblicato nella letteratura e nella sitografia e sulla base di materiale inedito. Per la provincia sono riportate 115 specie (Papilionidae: 3; Hesperiidae: 18; Pieridae: 13; Riodinidae: 1; Lycaenidae: 34; Nymphalidae: 46). Le specie più interessanti dal piunto di vista conservazionistico e biogeografico sono Carcharodus baeticus (Rambur, 1839), Iolana iolas (Ochsenheimer, 1816), Lysandra hispana (Herrich-Schäffer, 1851), Hipparchia aristaeus (Bonelli, 1826) e Coenonympha corinna (Staudinger, 1901). Gegenes nostrodamus (Fabricius, 1793), Carcharodus lavatherae (Esper, 1783), Pyrgus sidae (Esper, 1784), Lycaena thersamon (Esper, 1784), Thecla betulae (Linnaeus, 1758) e Satyrium w-album (Knoch, 1782) rivestono un certo interesse in quanto considerate in declino nella Lista Rossa italiana.
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5

La Notte, Alessandra. "Come applicare l'approccio NAMEA ai Rifiuti Solidi Urbani: un caso studio nella provincia di Torino." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (April 2010): 165–86. http://dx.doi.org/10.3280/efe2009-003008.

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Анотація:
Analisi e trattazione del tema ‘rifiuti' sono diverse a seconda che si tratti di rifiuti solidi urbani (RSU) o rifiuti speciali. La legislazione italiana prevede infatti regimi diversi per le due classi di rifiuti: variano gli strumenti di gestione, le istituzioni che se ne occupano e i datasets utilizzati per azioni di controllo e monitoraggio. Se l'autoritŕ pubblica locale volesse in qualche modo monitorare l'origine e destinazione dei rifiuti cercando di far luce sulle cause generatrici del problema e sull'efficacia delle politiche impiegate sarebbe utile applicare un modulo di contabilitŕ ambientale tipo NAMEA che metta in relazione le attivitŕ produttive e le quantitŕ di rifiuti prodotti. L'applicazione di tale modulo implica tre passaggi fondamentali. Innanzitutto va individuata l'unitŕ critica di riferimento a cui i dati puntuali pervengono e sono elaborati: in base all'ordinamento italiano tale unitŕ per i RSU č il consorzio dei comuni. In secondo luogo occorre verificare come estrarre i dati di interesse per compilare la parte ambientale di un approccio di tipo NAMEA: il sistema di tariffazione (TIA) attualmente in uso permette una stima puntuale delle quantitŕ di rifiuti prodotti per attivitŕ produttiva. Infine č necessario adattare la classificazione dei RSU alla classificazione NACE tipica dei moduli NAMEA: la classicazione RSU permette di identifcare le codificazioni dettagliate NACE piů appropriate per settore terziario. Dato il dettaglio territoriale di cui si dispone č possibile redigere la matrice per origine e destinazione e quindi riportare dove e come il rifiuto viene trattato/smaltito/riciclato.
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Vietti, Francesco. "“Farsi prossimi”. Potenzialità e criticità dell’accoglienza diffusa dei rifugiati nella rete Diocesana Italiana." REMHU: Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 26, no. 53 (August 2018): 153–70. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880005310.

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Анотація:
Riassunto L’articolo presenta i risultati di un’indagine etnografica relativa ai progetti di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati messi in atto dalla Chiesa Cattolica in Italia, nel caso specifico della Diocesi di Torino. Si tratta di un’accoglienza diffusa, realizzata per lo più da parrocchie dislocate in comuni medio-piccoli della provincia, che pone numerosi interrogativi rispetto al rapporto tra migranti, territorio e società ospitante. Le interviste e le osservazioni raccolte sul campo permettono al contempo di sviluppare una più ampia riflessione sulle ambiguità della “ragione umanitaria”, nei termini concepiti da Didier Fassin.
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Intini, Ugo. "Avanti!, il quotidiano socialista che alfabetizza e forma." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, no. 1 (March 29, 2020): 140–65. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820909285.

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Анотація:
Avanti! non è solamente il quotidiano che accompagna la storia del Partito Socialista Italiano, ma anche il primo agente di alfabetizzazione e acculturamento del mondo del lavoro e dei ceti meno favoriti. L’autore, che è stato direttore del giornale, sottolinea la forte presenza di letterati e uomini di cultura sulle colonne del quotidiano, con riferimenti specifici ad autori come De Amicis, Soldati, Bassani, Bevilacqua, Bianciardi, Cassola, Castellaneta; a pittori e disegnatori come Scalarini, Podrecca, Boccioni, Sironi; critici teatrali letterari e d’arte come Antonio Gramsci, Paolo Grassi, Carlo Fontana, Franco Fortini, Bonito Oliva, Argan, Barilli; protagonisti dello spettacolo come Gasmann, Lattuada, Rosi, Wertmüller; artisti come Cascella, Cantatore, Maccari, Pomodoro, fino a Carlo Rambaldi, collaboratore dalla provincia emiliana di Ferrara che, emigrato negli Stati Uniti, creò E.T. per Spielberg. Vera antologia della cultura italiana tra Ottocento e Novecento, il quotidiano soffrì l’attacco e la distruzione del fascismo, per riprendersi ancora con più vigore nel dopoguerra.
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Ceva, Mariela. "Entre los carnavales y el teatro de ópera. Sociabilidades en una pequeña ciudad, Zárate, Argentina (1880-1930)." Anuario del Instituto de Historia Argentina 20, no. 1 (May 11, 2020): e112. http://dx.doi.org/10.24215/2314257xe112.

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Анотація:
Desde fines del siglo XIX Argentina fue atravesada por un proceso de cambio continuo, acelerado y constante en su sociedad y economía. En este caso el tema es abordado desde las diversas manifestaciones musicales y teatrales existentes en la ciudad de Zárate, provincia de Buenos Aires, Argentina. A partir del análisis de la prensa local y de los libros de actas y memorias de la asociación de Socorros Mutuos italiana es posible percibir la persistencia, simultaneidad y la transferencia de tradiciones culturales y de referentes entre los diversos espacios de sociabilidad
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Di Virgilio, Aldo. "Elezioni europee 2004: equilibrio fra le coalizioni, evoluzione dei rapporti di forza al loro interno, maggiore dispersione del voto." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 52, no. 2 (December 31, 2004): 149–62. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12733.

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Анотація:
Nel 2004 gli appuntamenti elettorali sono stati due. Nella tornata principale, a giugno, l’intero corpo elettorale è stato chiamato a rinnovare la rappresentanza italiana al Parlamento di Strasburgo e oltre un terzo degli elettori ha provveduto ad eleggere contestualmente anche il proprio sindaco e/o il proprio presidente di provincia (assieme ai rispettivi consigli). La seconda tornata, in autunno, ha invece interessato un piccolo numero di amministrazioni locali e sette collegi uninominale di Camera e Senato nei quali si sono svolte elezioni politiche suppletive. Questa rubrica è interamente dedicata al risultato delle elezioni europee.
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10

Fornasin, Alessio, and Segio Zilli. "Agricoltura, popolazione rurale, ambiente. Uno studio sul Catasto agrario del 1929." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 297 (January 2022): 76–94. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297004.

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Анотація:
Le trasformazioni del paesaggio agrario sono il risultato di elementi molto vari. Alcuni di questi riguardano le modifiche strutturali del territorio, che ne cambiano l'aspetto in termini di lungo periodo. Vi sono fattori, invece, che agiscono in tempi molto più brevi, come l'alternarsi delle stagioni. Il presente studio rappresenta un primo tentativo di introdurre il tema dell'ambiente e del paesaggio attraverso una lettura del territorio che viene vista in relazione al periodo vegetativo del frumento e del mais. Le informazioni, raccolte a livello di zona agraria e provincia, sono tratte dal Catasto agrario del 1929. Nel lavoro si propongono alcune osservazioni riguardo alle principali coltivazioni cerealicole dell'agricoltura italiana, in relazione alla superficie a essi dedicata, alla popolazione rurale e al calendario dei lavori agricoli.
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Дисертації з теми "Provincia italiana"

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Maluccelli, Lorenza. ""Pressioni globali, misure locali" : la prostituzione di strada nella provincia Italiana." Thesis, University of Nottingham, 2014. http://eprints.nottingham.ac.uk/14373/.

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Анотація:
Considered one of the most controversial phenomena produced by the processes of economic globalization, the expansion of the sex industry and the radical shift in its composition and organization have received much attention in the last two decades, both academic and political. My research aims to interrogate the largely unexplored transformations that have affected the urban geography of prostitution and the evolution of local regulatory systems. In the context of a metamorphosis of the local sex markets, coincided with the accelerated growth of international women’s migration from the last decades of the century, these pages present an original empirical study on the relationship between prostitution, communities and local authorities in the major cities of the Italian region of northeast: the Emilia-Romagna. The survey focuses on street prostitution and observes three processes that in the last twenty years contribute to the crisis of the existing ones and the production of new urban regulation of sex work: 1) the settlement of migrant prostitution in the geography of territory; 2) the impact of spatial configurations of street prostitution on the communities; 3) the institutional mediation carried out by the local policy makers (first of all the Majors) on the effects of globalization of the sex market in the urban context. The comparison between cities is based on the hypothesis that the geopolitical dynamics between the different territorial systems operate as an organizing principle in the production of specific rules and practices on the prostitution issue.
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Ranzato, Jacopo <1990&gt. "La Chiesa Pastafariana di Padova e Provincia - un caso etnografico all'interno della Chiesa Pastafariana Italiana." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10531.

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Анотація:
Contestualizzazione della diffusione del pastafarianesimo in America a partire dal 2005, del suo arrivo in Italia e della costituzione dell'associazione Chiesa Pastafariana Italiana. A questa contestualizzazione seguirà un resoconto dell'esperienza sul campo condotta presso la Chiesa Pastafariana di Padova e Provincia, nel corso del periodo che va da settembre 2015 a settembre 2016. Per concludere, verranno proposti dei modelli di interpretazione teorica della religione.
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Levis, Angelo <1973&gt. "Questione di confini: la formazione della Provincia "italiana" di Lubiana e la lotta partigiana negli anni 1941-1942." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6958.

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Passando in rassegna le diverse accezioni date al termine “confine” con il quale occorre misurarsi quando si affronta il tema del confine orientale nord-Adriatico, la tesi esplora brevemente la storia della popolazione slovena per soffermarsi sulle conseguenze del Trattato di Rapallo, sul processo di snazionalizzazione messo in atto dal regime fascista fino ad approdare all’annessione della Provincia di Lubiana al Regno d’Italia. Attraverso l’analisi di fonti militari, amministrative e partigiane (diari), si indaga la formazione del movimento di Resistenza sloveno focalizzando l’attenzione sul modus operandi dei membri più attivi e sulla reazione delle autorità italiane affiancate dai collaborazionisti sloveni. Si approfondiscono in particolare gli anni 1941 e 1942 quando il Fronte di liberazione slovena si organizza, pone le basi e si rinforza in vista della vera e propria Resistenza che avrà luogo dopo la resa dell’Italia nel 1943.
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GOLDSCHMIDT, EVA CAROLIN SARAH. "L'influenza degli immaginari collettivi nel progetto delle trasformazioni della provincia italiana oggi.Il caso studio del Piemonte sud-occidentale." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2012. http://hdl.handle.net/11583/2497502.

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Анотація:
La tesi nasce da alcune riflessioni in merito al tentativo di costruire categorie per la lettura di un territorio a me particolarmente famigliare come quello della pianura cuneese, appoggiandomi a strumenti disciplinari a cavallo fra fenomenologie e letture storiche. Percorrendo quotidianamente, in macchina oppure in treno, il tragitto tra Cuneo e Torino, emerge una stratificazione complessa di segni, che intercettano le trasformazioni storiche e contemporanee infrastrutturali, delle architetture, degli insediamenti, ma anche di quel “modo di vivere” rurale e metropolitano allo stesso tempo, caratterizzato dall'attenzione ostinata e consolatoria ancor più che conservativa, verso un certo tipo di patrimonio da un lato, e dalla carenza di modelli insediativi contemporanei che rispondano efficacemente alle sempre più rapide trasformazioni in atto. Ad una prima lettura si osserva come nei tessuti agricoli paia emergere una rottura fra gli spazi di lavoro e gli spazi dell'abitare, che corrisponde dapprima ad un abbandono dei modelli insediativi storici della casa-cascina per trasporsi nel modello casa-capannone e successivamente nelle grandi aree artigianali contrapposte al recupero a fini abitativi dei fabbricati rurali. Può il progetto di architettura trovare risposte convincenti a queste nuove tendenze apparentemente omologanti? Si propone qui un percorso di ricerca che concentra l'attenzione proprio su quella parte di letteratura disciplinare che negli ultimi anni ha cercato di mettere in discussione i “territori sempre più simili”(C. Bianchetti 2004), per concentrarsi invece sulle “differenze identitarie” che oggi paiono suscitare particolare interesse, non solo in maniera capillare nel modo di vivere, ma soprattutto nella disciplina architettonica. A partire dal 2005 emerge infatti, attraverso una sempre più densa serie di pubblicazioni, una particolare attenzione a spazi “altri”, codificandoli attraverso nuove categorie interpretative(E. Lancerini, Territori Lenti, 2005) e nuovi metodi di lettura(A. Magnaghi, La rappresentazione identitaria del territorio..., 2005). Nell'era dello “slow”, corrispondente non soltanto a quel movimento promosso già alla fine degli anni '90 da C. Petrini nel manifesto di Slow Food (Carta costitutiva delle città Slow, 1999), ma inevitabilmente anche ad un'attenzione alla qualità della vita intesa in senso più ampio, in cui rientrano inoltre dinamiche dell'abitare profondamente diverse da quelle degli anni precedenti e a cui inevitabilmente corrisponde “un'attesa” architettonica e formale altra rispetto a quanto individuato nella stagione passata. La chiave di rottura con la “globalizzazione anni '80” per arrivare alla globalizzazione del nuovo secolo passa proprio attraverso il guardarsi nuovamente dentro, questa volta, però, con una consapevolezza diversa rispetto a cosa c'è al di fuori. La questione di quale possa essere il nuovo ruolo dell'architettura in questa riscoperta del locale(A. Magnaghi, Progetto locale, 2001) attraversa tutto questo lavoro. L'interesse per questo recupero o reinvenzione delle identità è evidenziata anche dalla sempre più diffusa introduzione di alcuni inediti tematismi negli strumenti normativi (Si pensi ad esempio all'individuazione dei caratteri identitari nei Piani Paesaggistici Regionali, o alla realizzazione delle Carte del patrimonio). Questi paiono essere un tentativo di risposta in particolare a quelle domande latenti del territorio che sempre più chiaramente vengono recepite dai diversi attori locali, che agiscono sia attraverso la restituzione di racconti spaziali, che trattano uno spazio immaginario o immaginato, sia attraverso “azioni progettanti” più o meno studiate. Il racconto di queste immagini architettoniche, che emergono dalle visioni locali, il loro ruolo nella progettazione dello spazio e quale sia la risposta istituzionale degli strumenti normativi diventa quindi il tema centrale del lavoro. Il caso studio prescelto pare, a questo proposito, particolarmente interessante. Il tema della "provincia italiana", la rete policentrica specifica di questa parte della pianura padana, sono stati raccontati come territori dell'ordinario(S. Giriodi, M. Robiglio, 2001), come spazio bianco non classificabile né attraverso le categorie della dispersione insediativa, né come eccellenza dei territori lenti. Lo scarto che vuole compiere questo lavoro è proprio il passaggio dell'applicazione della categoria interpretativa dei territori lenti dall'eccellenza all'ordinario, attraverso la messa a punto delle rappresentazioni identitarie come strumento operativo. La proliferazione capillare di una serie di enti locali con finalità di promozione, di racconto e di governo del territorio, che emerge in una recente ricerca condotta da Ires Piemonte ( Ricerca ATLAS, Ires Piemonte, 2001), in questa parte della regione, permette di cogliere una serie di immagini architettoniche di notevole interesse, anche se ancora prive del passaggio progettuale inteso in termini di "operatività cosciente". Si è quindi scelto di costruire un racconto critico sulle letture parziali esistenti di questi attori perché mi pare si possa dire che, al di là del tema del marketing territoriale e del benchmarking, queste forme di racconto “dall'interno” costituiscano una voce parallela alle letture disciplinari che, si è recentemente molto specializzata nelle modalità e nei contenuti e che sempre più contiene questioni potenzialmente intrecciabili al tema della forma dello spazio, anche se non sempre in modo esplicito. Tali questioni possono individuare quindi un campo operativo da mettere in comune con la disciplina del progetto urbano e di architettura. L'obiettivo consiste nell'arrivare ad una sintesi di messa in valore di queste specifiche “narrazioni locali”, che in questi anni riemergono in modo significativo, per restituire importanza al local rispetto al global. La crescente “domanda di architettura” che sottende un ripristino dell'equilibrio fra ragioni insediative e linguaggio non può eludere il ruolo del progetto come trait d'union della trasposizione in forma delle diverse dimensioni degli immaginari locali. Nella prima parte del lavoro si definisce il quadro disciplinare, attraverso l'introduzione dei concetti guida di identità e immaginario, slow e provincia: idee a volte sfuggenti, ma che attraverso alcune definizioni di campo sembrano poter recuperare una dimensione operativa. Il quadro sullo stato dell'arte delle rappresentazioni identitarie, intrecciate al concetto di paesaggio, sottolinea come oggi ci sia una crescente attenzione, anche in discipline affini alla nostra, alla dimensione della "coscienza di luogo", ma quale il risvolto nell'architettura? Nella seconda parte del testo è stata catalogata, attraverso grandi temi emergenti, una selezione di materiali eterogenei realizzati da enti locali. Nella terza parte, infine si sviluppa, per ogni tema raccontato, una progettualità, introducendo la multidimensionalità come lettura caleidoscopica del paesaggio. Si individuano una serie di progetti realizzati sul territorio che evidenziano criticità e valori utili per delineare strategie operative.
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5

Gianni, Margherita. "Dall’Argentina al resto del mondo: il salto di Luro, di Luciana Sousa. Una proposta di traduzione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Il presente elaborato è volto a offrire una traduzione in italiano del romanzo breve Luro, a opera della giovane autrice argentina Luciana Sousa. La storia narrata si svolge in un remoto paesino della pampa argentina, dove la tranquillità regna sovrana in una realtà asfissiante in cui semplicemente non si vive, si passa il tempo. Una scoperta inaspettata cambierà però il corso degli eventi, e, con essi, la vita di ciascun personaggio. Luro offre interessanti spunti di riflessione da un punto di vista non solo tematico, ma anche linguistico, culturale e infine editoriale. Con le riflessioni proposte in questa sede si cercherà di approfondire tematiche complesse che appaiono spesso in letteratura, come ad esempio lo spostamento verso quanto è al di fuori della nostra realtà, che tende sempre ad apparire migliore di ciò che già abbiamo, così come il contrasto tra città e provincia, tra centro e periferia, una differenza che nel contesto argentino sembra spesso essere significativamente marcata. Si analizzeranno inoltre le problematiche di stampo linguistico e culturale emerse durante la traduzione di Luro in italiano, per poi ampliare gli orizzonti dell’analisi verso il settore dell’editoria. A conclusione delle riflessioni fornite in questa sede, si proporrà una dettagliata panoramica del contesto editoriale argentino, in modo di individuare le dinamiche che ne stanno alla base e i principali meccanismi che regolano l’affermazione degli autori emergenti. Tale contesto verrà inoltre rapportato a quello italiano, al fine di comprendere in maniera più approfondita quale sia lo spazio che al giorno d’oggi si riserva alla nuova letteratura latinoamericana, e, infine, quale collocazione avrà Luro, la cui uscita in Italia è prevista per la primavera 2021.
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Iuliano, Susanna. "Constructing Italian ethnicity : a comparative study of two Italian language newspapers in Australia and Canada, 1947-1957." Thesis, McGill University, 1994. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=22595.

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Анотація:
This thesis is broadly concerned with how an ethnic group defines itself through the medium of the press. It contends that newspapers do more than simply 'reflect' the experience of ethnic groups, they in fact help to 'construct' ethnic identity.
The specific focus of this study is the Italian language press and its attempts to shape the ideals of italianita of Italian migrants in Canada and Australia in the immediate post-war period. This work is based on two newspapers, Montreal's Il Cittadino Canadese and La Fiamma published in Sydney, New South Wales. All available editions from the decade 1947 to 1957 are examined in order to determine which symbols and causes were used to promote Italian ethnic cohesiveness.
In the course of this thesis, it is argued that La Fiamma used religion as the basis of its ideal of italianita, while the Italo-Canadian paper Il Cittadino Canadese made the issue of Italian political representation in Canadian government structures the basis of its quest to unite Italian migrants into an ethnic 'community'. Some possible reasons for the difference in focus between the two newspapers are presented in the conclusion. Also, suggestions are made for future comparative research between Italian ethnic communities in Canada and Australia which may help to better explain the differences laid bare in this paper.
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Fainella, John G. "Ethnicity and housing adaption : the Italians in Montreal." Thesis, McGill University, 1986. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=65545.

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GRAZIANO, PAOLA. "RISCHIO, VULNERABILITA' E RESILIENZA TERRITORIALE: IL CASO DELLE PROVINCE ITALIANE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1952.

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Анотація:
L’obiettivo della tesi è ideare uno schema teorico del concetto multidimensionale di rischio territoriale, applicandolo successivamente ad un caso di studio sulle province italiane. Nel primo capitolo si delinea uno schema teorico del concetto di rischio territoriale, utilizzando una lettura del fenomeno di stampo sistemico, secondo cui il rischio è correlato positivamente a fattori di vulnerabilità territoriale e negativamente a fattori di resilienza. Il territorio viene rappresentato nelle tre dimensioni della sostenibilità, quella economica, sociale e ambientale, seguendo un approccio olistico. Nel secondo si applica lo schema teorico ad uno studio sulle province italiane. Si adotta una metodologia di sintesi a passaggi successivi, che prevede l’applicazione di tecniche multivariate. Si giunge ad un sistema di indicatori ed indici sintetici di vulnerabilità e resilienza economica, sociale e ambientale. Nel terzo si giunge agli indici sintetici di vulnerabilità e resilienza territoriale, confrontando metodi di aggregazione differenti. Si individuano così i sistemi locali più a rischio, perchè più vulnerabili e meno dotati di fattori di risposta al cambiamento. Si evidenziano elementi di originalità a livello di disegno teorico, per la trattazione del tema nelle dimensioni distinte Economia, Società e Ambiente, e a livello empirico, per l’utilizzo di metodologie di sintesi ibride.
The aim of the work is to provide a theoretical framework regarding the multidimensional concept of vulnerability of local systems, then applying it to a case study on Italian provinces. The first chapter outlines a theoretical framework of this concept, using a reading of the phenomenon according to a systemic mold, whereby the risk is positively correlated with spatial vulnerability factors and negatively with resilience factors. Region is represented in the three dimensions of sustainability, that is the economic, social and environmental ones, following a holistic approach. The second one applies the theoretical framework for a study on the Italian provinces. We have adopted a method of synthesis by successive steps, which provides the application of multivariate techniques. We arrive at an indicators system and composite indices of economic, social and environmental vulnerability and resilience. In the third one we reach the composite indices of vulnerability and resilience of local systems, comparing different methods of aggregation among themselves. Systems are identified as most at risk, because more vulnerable and less gifted with factors of response to change. Elements of originality are highlighted in terms of theoretical project for the treatment of the theme in the distinct dimensions Economy, Society and Environment, as well as, at empirical level, the usage of hybrid synthesis methods.
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GRAZIANO, PAOLA. "RISCHIO, VULNERABILITA' E RESILIENZA TERRITORIALE: IL CASO DELLE PROVINCE ITALIANE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1952.

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Анотація:
L’obiettivo della tesi è ideare uno schema teorico del concetto multidimensionale di rischio territoriale, applicandolo successivamente ad un caso di studio sulle province italiane. Nel primo capitolo si delinea uno schema teorico del concetto di rischio territoriale, utilizzando una lettura del fenomeno di stampo sistemico, secondo cui il rischio è correlato positivamente a fattori di vulnerabilità territoriale e negativamente a fattori di resilienza. Il territorio viene rappresentato nelle tre dimensioni della sostenibilità, quella economica, sociale e ambientale, seguendo un approccio olistico. Nel secondo si applica lo schema teorico ad uno studio sulle province italiane. Si adotta una metodologia di sintesi a passaggi successivi, che prevede l’applicazione di tecniche multivariate. Si giunge ad un sistema di indicatori ed indici sintetici di vulnerabilità e resilienza economica, sociale e ambientale. Nel terzo si giunge agli indici sintetici di vulnerabilità e resilienza territoriale, confrontando metodi di aggregazione differenti. Si individuano così i sistemi locali più a rischio, perchè più vulnerabili e meno dotati di fattori di risposta al cambiamento. Si evidenziano elementi di originalità a livello di disegno teorico, per la trattazione del tema nelle dimensioni distinte Economia, Società e Ambiente, e a livello empirico, per l’utilizzo di metodologie di sintesi ibride.
The aim of the work is to provide a theoretical framework regarding the multidimensional concept of vulnerability of local systems, then applying it to a case study on Italian provinces. The first chapter outlines a theoretical framework of this concept, using a reading of the phenomenon according to a systemic mold, whereby the risk is positively correlated with spatial vulnerability factors and negatively with resilience factors. Region is represented in the three dimensions of sustainability, that is the economic, social and environmental ones, following a holistic approach. The second one applies the theoretical framework for a study on the Italian provinces. We have adopted a method of synthesis by successive steps, which provides the application of multivariate techniques. We arrive at an indicators system and composite indices of economic, social and environmental vulnerability and resilience. In the third one we reach the composite indices of vulnerability and resilience of local systems, comparing different methods of aggregation among themselves. Systems are identified as most at risk, because more vulnerable and less gifted with factors of response to change. Elements of originality are highlighted in terms of theoretical project for the treatment of the theme in the distinct dimensions Economy, Society and Environment, as well as, at empirical level, the usage of hybrid synthesis methods.
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Gadler, Yves Carmelo Luciano. ""The education of Italians in Montreal, 1895 to 1960"." Thesis, McGill University, 1994. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=68091.

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Анотація:
The educational habits of Italians in the city of Montreal before the 1960's is a topic that has generally been neglected in the field of social and educational history. This thesis attempts to fill the void and also to identify areas where further research may be conducted. The thesis treats the educational habits of Italian children in the Catholic schools of Montreal between the years 1895 and 1960. The thesis looks at enrolment patterns and language instruction in the Catholic elementary schools of Montreal. It was found that language played an important role in Catholic schools frequented by Italian children. Italian children were educated in the English, French and Italian languages on and off from the beginning of the twentieth century to the late 1950's. Furthermore, a discernible shift in the attendance of Italian children from French to English Catholic schools occurred after World War II. So much so, that by the 1960's nearly 80% of Italian children were attending English Catholic schools.
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Книги з теми "Provincia italiana"

1

Bravi, Ferruccio. Toponomastica italiana: Nella provincia di Bolzano. 2nd ed. Bolzano: Centro di studi atesini, 1990.

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Peruzzi, Gaia. Amori possibili: Le coppie miste nella provincia italiana. Milano: FrancoAngeli, 2008.

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3

Ferenc, Tone. La provincia "italiana" di Lubiana: Documenti, 1941-1942. [Udine] Italia: Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione, 1998.

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4

Amori possibili: Le coppie miste nella provincia italiana. Milano: FrancoAngeli, 2008.

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5

La provincia universale: Testi e documenti di letteratura italiana in Svizzera. Bellinzona: Casagrande, 2009.

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Colonia Carolina: Crónica de una inmigración italiana a la Provincia de Corrientes. Corrientes, Argentina: Moglia Ediciones, 2015.

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L'era fascista nella provincia italiana: Il Littorio a Nùgoro e in Sardegna. Sassari, Italy]: EDES, 2011.

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La Repubblica sociale italiana e la guerra in provincia di Lucca (1940-1945). Lucca: S. Marco litotipo, 2001.

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9

Bon, Silva. Le comunità ebraiche della provincia italiana del Carnaro: Fiume e Abbazia (1924-1945). Trieste [i.e. Roma]: Società di studi fiumani, 2004.

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10

Le comunità ebraiche della provincia italiana del Carnaro: Fiume e Abbazia (1924-1945). Trieste [i.e. Rome, Italy]: Società di studi fiumani, 2004.

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Частини книг з теми "Provincia italiana"

1

Gerosa, Alessandro, Valeria De Micheli, and Daniele Prati. "Il Centro donatori di midollo osseo della Provincia di Lecco." In La donazione in Italia, 149–52. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1932-4_22.

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2

Palazzo, Lucio, Pietro Sabatino, and Riccardo Ievoli. "Determinants of social startups in Italy." In Proceedings e report, 85–90. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-304-8.18.

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Анотація:
The so called "Startup Act" (Decree Law 179/2012, converted into Law 221/2012), has introduced in Italy the notion of innovative companies with a high technological value, denoted as the innovative startups. Among them, the Italian government includes the category of SIAVS ("Startup Innovative A Vocazione Sociale"), which represents a relatively new field of interest in both scientific and normative perspective. A social startup must satisfy the same requirement of other innovative startups, usually operating in sectors such as social assistance, education, health, social tourism and culture which can have a direct (social) impact on collective well-being. Furthermore, they must produce specific reporting of the produced social impact, enjoying also some tax benefits. In 2020 more than 200 SIAVS are registered in Italy, more than doubled with respect to 2015. This work is concerned with the empirical analysis of innovative companies focused in funding and implementing solutions to social, cultural, or environmental issues. Specifically, the aim of the paper is to investigate what are the relevant factors for the arise of SIAVS in Italy. The response variable is based on the number of active social startups in Italian provinces while the set of explanatory variables is composed by economic and demographic indicators at the provincial level. Generalized linear models (GLM) for discrete outcomes are applied and compared, even taking into account the zero-inflated issue arising due to the distribution of these particular data.
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3

Ferrara, Antonio, and Davide Scarpone. "The Special Regions and the Autonomous Provinces." In Italian Regionalism: Between Unitary Traditions and Federal Processes, 111–35. Cham: Springer International Publishing, 2014. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-03765-3_5.

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4

Pilogallo, Angela, Francesco Scorza, and Beniamino Murgante. "An Ecosystem Services-Based Territorial Ranking for Italian Provinces." In Computational Science and Its Applications – ICCSA 2021, 692–702. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-87007-2_49.

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5

Nissi, Eugenia, and Agnese Rapposelli. "Performance Measurement of Italian Provinces in the Presence of Environmental Goals." In Statistical Models for Data Analysis, 251–58. Heidelberg: Springer International Publishing, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-00032-9_29.

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6

Bruno, Giuseppe, Antonio Diglio, Alessia Melisi, and Carmela Piccolo. "A Districting Model to Support the Redesign Process of Italian Provinces." In Springer Proceedings in Mathematics & Statistics, 245–56. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-67308-0_25.

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7

Costa, Roberto, Carlo Declich, Elena Marchesich, and Susi Osti. "Measurement of Well-being in Territories: An Application for Italian Provinces." In Brexit und der Finanzmarkt, 47–69. Wiesbaden: Springer Fachmedien Wiesbaden, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-06022-0_4.

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Acocella, Ivana, Erika Cellini, Miriam Cuevas, and Giovanna Tizzi. "La governance dell’accoglienza straordinaria in Toscana." In Migrazioni in Italia: oltre la sfida, 113–54. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-965-2.07.

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Анотація:
How was migration multilevel governance implemented at the regional level in Italy during the refugee crisis? The chapter analyses the case study of the Tuscany Region in 2017-2018. The first part focuses on the migration reception model adopted. The second part describes the distribution of asylum seekers in the provinces of Florence, Siena and Arezzo. The last part deals with a comparative analysis of the tendering procedures for CAS (Centri di accoglienza straordinari- extraordinary centers of reception) published between 2015 and 2018 by the Prefectures of Florence, Siena and Arezzo
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Bertocchi, Graziella, and Monica Bozzano. "Origins and Implications of Family Structure Across Italian Provinces in Historical Perspective." In Cliometrics of the Family, 121–47. Cham: Springer International Publishing, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-99480-2_6.

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Armenise, Massimo, Giorgia Giovannetti, and Gianluca Santoni. "Do FDI in Business Services Affect Firms’ TFP? Evidence from Italian Provinces." In Geographical Labor Market Imbalances, 195–217. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2015. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-55203-8_9.

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Тези доповідей конференцій з теми "Provincia italiana"

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Orduña Giró, Paula. "El suelo rural en el planeamiento territorial: lógicas e instrumentos en tres territorios del Sur de Europa occidental." In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Curso de Arquitetura e Urbanismo. Universidade do Vale do Itajaí, 2016. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.6329.

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Анотація:
En Europa la preocupación por el planeamiento urbanístico ha evolucionado notablemente: el ámbito rural se descubre como ámbito de valores y estructuras que la cultura urbanística desea dotar de protagonismo. Este trabajo se interesa por la evolución de las teorías, modelos e instrumentos del planeamiento territorial para ordenar el suelo rural en Cataluña, Francia e Italia. La aproximación pretende resumir un siglo de recorrido en el tratamiento del suelo rural comparando los instrumentos de tres casos de estudio: la región metropolitana de Barcelona, la aglomeración urbana de Lyon y la provincia de Bolonia. Los tres son regiones con una larga tradición de planeamiento, en muchos momentos ejemplar. In Europe, concerns regarding urban planning have evolved notably: rural areas are now recognized as a field of values and structures that planning culture wishes to bring to front. This paper examines the evolution of common meanings, terms and tools referring rural land in Catalonia, France and Italy’s Regional Planning. The approach resumes a century’s overview on rural land treatment and compares instruments used in three study cases: metropolitan region of Barcelona, urban agglomeration of Lyon and the province of Bologna, regions with a long planning tradition, often considered as exemplary.
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Rotatori, M., E. Guerriero, S. Mosca, F. Olivieri, G. Rossetti, M. Bianchini, and G. Tramontana. "PAH concentrations and seasonal variation in PM10in the industrial area of an Italian provincial town." In AIR POLLUTION 2009. Southampton, UK: WIT Press, 2009. http://dx.doi.org/10.2495/air090361.

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Campeol, Giovanni, Fabio De Felice, Nicola Masotto, Antonella Petrillo, and Giuseppe Stellin. "SCENARIOS OF TERRITORIAL TRANSFORMATION OF AN ITALIAN ALPINE AREA: THE PROVINCE OF BELLUNO." In International Symposium on the Analytic Hierarchy Process. Creative Decisions Foundation, 2016. http://dx.doi.org/10.13033/isahp.y2016.102.

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4

Mignani, A. G., L. Ciaccheri, B. Gordillo, Andrea A. Mencaglia, M. L. González-Miret, F. J. Heredia, and A. Cichelli. "Near-infrared spectroscopy and pattern-recognition processing for classifying wines of two Italian provinces." In SPIE Sensing Technology + Applications, edited by Tuan Vo-Dinh, Robert A. Lieberman, and Günter G. Gauglitz. SPIE, 2014. http://dx.doi.org/10.1117/12.2051914.

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Del Valle Barreda, César. "Mus.net (MUSeum NETwork): Un proyecto europeo para el desarrollo de audiencias en pequeños museos. / Mus.net (MUSeum NETwork): A European project for the development of audiences in small museums." In Congreso CIMED - I Congreso Internacional de Museos y Estrategias Digitales. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2021. http://dx.doi.org/10.4995/cimed21.2021.12323.

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Анотація:
MUS.NET, “MUSeum NETwork”, es un proyecto europeo sobre el desarrollo de audiencias diseñado para una red de instituciones culturales de cuatro países europeos -Italia, España, Polonia y Eslovenia- que buscan mejorar la visibilidad de sus centros y atraer a nuevos públicos. Es fundamental señalar que el proyecto se centra en pequeños museos generalmente ubicados en poblaciones de no gran tamaño y que no tienen grandes recursos ni personales ni económicos. Para ello, los socios investigarán buenas prácticas innovadoras que consigan captar la atención de los visitantes y en las que tendrá un peso importante el uso de las nuevas tecnologías –como la realidad aumentada o el uso de Apps específicas- como método esencial para transformar la experiencia del museo. Aquí es donde estriba la importancia del proyecto, conseguir que pequeños museos locales sin grandes recursos, puedan acceder, de una manera acorde a sus posibilidades, a los avances que están desarrollando grandes centros museísticos en el campo del desarrollo de audiencias. El proyecto, que durará hasta abril de 2022, está liderado por la Provincia de Padua y cuenta con la participación, en España, de la Fundación Santa María la Real a través del Centro Expositivo Rom - Monasterio de Santa María la Real y de otras tres instituciones culturales europeas: RIS Dvorec Rakičan, en Eslovenia; Butterfly Arc, en Italia; y el Museo de Lebork, en Polonia
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Toscano, Maurizio, and Giuseppe Romagnoli. "Atlante dei siti fortificati della provincia di Viterbo, Italia (X-XV secolo). Fonti e metodi per la ricostruzione della rete insediativa bassomedievale." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11545.

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Анотація:
Atlas of fortified settlements in the province of Viterbo, Italy (tenth-fifteenth centuries). Sources and methods for the reconstruction of the late-medieval settlement networkThis study addressed the historical phenomenon known as incastellamento, in the area of the current province of Viterbo, from a quantitative and geographical perspective. The time period considered was the tenth-fifteenth century. The paper describes the documentary sources, historical maps, aerial images, past studies and archaeological sources that are available to researchers, and which have been used, in good measure, to reconstruct the fortified settlement network. Moreover, the paper explains the methodologies used to identify, store and geocode the whole dataset, which so far comes to a total of 191 fortified settlements. In conclusion, we discuss the main characteristics of the online atlas, intended as an open and interoperable platform to consult, query and retrieve information from the dataset of late-medieval fortified settlements.
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Zocchi, Angela Maria, and Barbara Raggiunti. "Il territorio tra rigenerazione e riconoscimento." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7901.

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Анотація:
Da tempo, nelle analisi delle trasformazioni dello spazio e della tutela dell’ambiente, si ricorre all’uso di metafore; ad esempio, quella della rigenerazione che, in quanto metafora “biologica”, evoca anche interventi di tipo “terapeutico”. Scopo del nostro contributo è mettere a fuoco senso e significati della “rigenerazione”, facendo riferimento a specifici processi di ri-costruzione e re-interpretazione che hanno interessato il territorio abruzzese negli ultimi anni, a partire dal terremoto dell’aprile 2009 che ha distrutto il capoluogo de L’Aquila. Seguendo una struttura argomentativa centrata sulla dicotomia “recupero versus ricostruzione”, e coniugando prospettiva teorica e ricerca empirica, l’articolo propone una riflessione su alcune pagine di un “classico” della sociologia – La memoria collettiva di Maurice Halbwachs – mettendole in relazione con evidenze empiriche emerse da una recente ricerca partecipativa sui bisogni sociali rilevati all’interno del progetto C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) di Assergi, in provincia de L’Aquila. Esplorando, poi, il possibile nesso tra riconoscimento e rigenerazione del territorio, le Autrici richiamano l’attenzione sul processo di re-interpretazione, in chiave bioclimatica, bioedilizia e antisismica, delle cosiddette case di terra, vere e proprie architetture della memoria, presenti in diverse Regioni italiane, tra le quali anche l’Abruzzo. La riflessione su alcune dinamiche di rivalutazione e di riappropriazione dello spazio, costituisce l’occasione per mettere a fuoco una diversa dimensione del costruire che, tra paesaggio e memoria, intende proporsi come strumento fondamentale per la realizzazione di una buona qualità della vita. It’s long since, in the analysis of environment and space transformation, researchers have used metaphors such as that of “regeneration”, a biological metaphor that evokes therapeutic interventions as well. The aim of our contribution is to focus on the sense and meaning of “regeneration” by referring to the specific processes of re-construction and re-interpretation that have concerned Abruzzo in the last years, starting from April 2009 earthquake that destroyed the city of L’Aquila. The following paper will deal with the dichotomy “recovery versus reconstruction” through the combining of the theoretical perspective of Maurice Halbwachs and the empirical research of the social needs observed in the C.A.S.E. Project of Assergi (L’Aquila). Then, by exploring the possible connection between territory recognition and regeneration, the authors will refer to the process of re-interpretation of the bioclimatic, bio-constructive and antiseismic built in earth houses, which are present in Abruzzo as well as in a number of other Italian regions. The analysis of some space reevaluation and re-appropriation dynamics will give us the opportunity to focus upon a different building dimension, between landscape and memory, that wants to be proposed as a fundamental instrument for the amelioration of life.
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Sedini, Carla, Marina Parente, and Giuliano Simonelli. "Regeneration through Design. Comparing old and new phases of urban renewal strategies." In Systems & Design: Beyond Processes and Thinking. Valencia: Universitat Politècnica València, 2016. http://dx.doi.org/10.4995/ifdp.2016.3284.

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Анотація:
In the last years, a new phase of economic crisis, which is concerning sectors of manufacturing industries, is affecting Europe. Focusing on Italy, sectors which have strongly characterized our country, such as textile and accessories, are facing with an fluctuating period of crisis. Also in this case, as it happened from late ‘80s, the urban structures and identities are seriously affected and need interventions of regeneration in order to gain new life both from social, productive and commercial point of views. Having in mind the Italian case, while the first phase identified had the characteristics of a disruptive macro-phenomenon, the second phase is more subtle and gradual. In this paper we are going to focus on changes of design culture in light of these urban phenomena. While we can already make a first evaluation of regeneration projects developed after the crisis of heavy industry sectors, the most recent events of industrial recession and the consequent regeneration of the correspondent empty areas are still ongoing. In order to analyze and, where it is possible, compare these two phases, we are going to look at two Italian case studies. The first is Bicocca, an area of Milan, which in the ‘90s was interested by a massive plan of regeneration and transformation after the closure of Breda and Pirelli industries. The second is Biella, a Piedmont Province city, which has been one of the most important centers for the textile and wool industry; the crisis of this sector strongly emerged in the first years on 2000 even if it had already begun between ‘80s and ‘90s when the biggest textile factories closed down. The differences between these two examples are not merely physical and dimensional but are clearly influenced by a different timing in the regeneration processes, which occurred in these areas (or, in the case of Biella, is still occurring). The analysis proposed in this paper will be focus on the action-research developed within two didactic experiences. Notwithstanding the distinctions in terms of objectives and actors involved, in this paper we are going to delineate a systemic approach to study and design for the regeneration, improvement and innovation of places. We will try to understand if, through strategic design, it is possible to identify those soft levers and interventions able to rejoin the pieces of places, which lost their functionality and identity.DOI: http://dx.doi.org/10.4995/IFDP.2016.3284
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Guiso, Bianca, and Maria Vittoria Tappari. "Il castello dei conti di Biandrate: indagini sulle strutture superstiti." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11542.

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Анотація:
Castello dei Conti di Biandrate: surveys on the surviving structureBiandrate is a northern Italian village in the province of Novara that lies in the Po plain between the Sesia and Ticino rivers. Border area disputed between Vercelli and Novara, since the early Middle Ages it represented an important crossing point because there were the fords of the Sesia river nearby, on the road axis joining Novara and Ivrea. Its importance grew in the tenth century, when the Pieve was erected, today disappeared, dedicated to Santa Maria and, in 1029, the Counts of Pombia family settled in the Biandrate castrum. In 1168 the castrum was destroyed by the armies of Milan, allied with Novara and Vercelli, that in 1194 carved up the territory. In the second half of the thirteenth century the village of Biandrate was divided into the Borgo Vecchio, vercellese, to the west, and the Borgo Nuovo, novarese, to the east. They developed around the canonica of S. Colombano, the hospital and the ruins of the Count’s castrum. The castrum, almost totally destroyed, continued to represent an area with particular rights: in fact the Statues established that the Podestà could pronounce sentences only “in castro veteri Blanderati”. Nowadays the collegiata of S. Colombano stands on the Biandrate castrum ruins; the collegiata was mentioned for the first time in 1146, but was altered various times over the centuries. In particular, portions of the ancient wall are visible in the lower part of the west wall of the church of Santa Caterina, incorporated within the complex of the collegiate of S. Colombano. It is noticed that the ancient castrum had very thick walls made primarily with river pebbles, roughly cut stones in a herringbone pattern and binding mortar.
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Mincolelli, Giuseppe, Gian Andrea Giacobone, and Michele Marchi. "PLEINAIR project: participatory methodologies to validate and integrate product concepts with young users." In 13th International Conference on Applied Human Factors and Ergonomics (AHFE 2022). AHFE International, 2022. http://dx.doi.org/10.54941/ahfe1001868.

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Анотація:
This contribution describes the final part of the development process of PLEINAIR (Free and Inclusive Parks in Networks for Recreational and Physical Intergenerational Activity), a two-years multidisciplinary research project financed by the POR FESR 2014-2020 program regulated by Emilia Romagna Region in Italy.The PLEINAIR project aims to develop a smart outdoor park, specifically designed for encouraging positive socio-recreational interactions among different generations and for promoting the adoption of active lifestyles for all and at any stage of their life.This is because, according to WHO, sedentary lifestyle is increasing worldwide and it risks to produce more cardiovascular diseases compared to the past, but also because most of the urban parks nowadays are composed of arbitrary and selective areas that do not stimulate interaction between different generations.The purpose of PLEINAIR is to provide real solutions through operational products called OSOs (Outdoor Smart Objects). Monitoring a series of parameters ­– through an IoMT (Internet of Medical Things) infrastructure – related to people’s motor or ludic activities, the OSOs aim to find the most suitable and customizable motivational strategies to stimulate a positive health lifestyle for any user at any age.PLEINAIR is based on a Human-Centered Design approach and it utilizes participative Co-Design techniques to discover and satisfy the real needs of people.Due to the COVID-19, the first part of the needs analysis was conducted remotely. Despite there were no chances to interact with users in person, the on-line activities collected many insights to develop the early concepts of the OSOs.When the Italians lockdown restrictions in public education were temporally less severe, two Co-Design workshops were organized involving two schools in Province of Bologna, Italy, to collaboratively validate and refine the concept ideas with young users.Considering this, the paper describes two Co-Design activities performed in both schools.The first workshop collaborated with an elementary school and it was divided in two parts: the first stage collected the children’s and expectations about the OSOs’ early concepts through a visual questionnaire; the second stage used free drawing to collect children’s ideas, dreams and expectations about their personal concepts of PLEINAIR outdoor park.The second workshop involved an high school and it was divided in three main round tables, each one focused on a specific aspect of the PLAINAIR IoTM system: the first table co-designed the graphical interface and the navigation system of PLAINAIR application; the second table co-designed and co-validated the motivational strategies that the app uses to encourage people to improve their health conditions; the third table co-designed digital and analogic interactions for dialoguing with the OSOs. The activities were based on an open debate and free drawing session because they let young users free to express themselves around the three themes of the workshop. The final results produced qualitative data that were difficult to collect during the remote activities and they were used, as guidelines, to improve many aspects of the User Experience of the PLEINAIR IoTM system.
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Звіти організацій з теми "Provincia italiana"

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Boeri, Tito, Andrea Ichino, Enrico Moretti, and Johanna Posch. Wage Equalization and Regional Misallocation: Evidence from Italian and German Provinces. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, February 2019. http://dx.doi.org/10.3386/w25612.

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Ghislandi, Simone, Raya Muttarak, Markus Sauerberg, and Benedetta Scotti. Human costs of the first wave of the COVID-19 pandemic in the major epicentres in Italy. Verlag der Österreichischen Akademie der Wissenschaften, July 2021. http://dx.doi.org/10.1553/populationyearbook2022.res2.1.

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Анотація:
Deaths from COVID-19 can be miscounted due to under-reporting and inaccurate death registration. Mortality is often reported at the national level, which can result in the underestimation of the true scale of the impact of the pandemic since outbreaks tend to be localised. This study exploits all-cause daily death registration data provided by the Italian Statistical Office (ISTAT) from 1 January to 31 October to estimate the excess mortality and the corresponding changes in life expectancy during the first wave of the COVID-19 pandemic. Focusing on the five most severely hit provinces in Italy (Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi and Piacenza), we calculate the excess mortality in 2020 compared to the average mortality of the years 2015 to 2019. Moreover, we estimate the excess mortality in the first quadrimester of 2020, and the annual life expectancy at birth. The estimated excess deaths show that during this period, mortality was significantly higher than the official mortality statistics for COVID-19. According to our estimates for the first quadrimester, life expectancy in the five provinces declined by 5.4 to 8.1 for men and by 4.1 to 5.8 years for women. In addition, we find that annual life expectancy decreased by 2.4 to 4.1 years for men and by 1.9 to 2.8 years for women compared to the 2015–2019 average. Thus, we conclude that the first wave of the COVID-19 pandemic had a substantial impact on population health in the hardest hit areas in Italy.
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