Добірка наукової літератури з теми "Processi urbani di trasformazione"

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Статті в журналах з теми "Processi urbani di trasformazione"

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Frixa, Emanuele. "Foodification e pratiche solidali nell'epoca della pandemia: il caso delle Cucine popolari di Bologna." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 4 (December 2022): 46–60. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa4-2022oa14996.

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Анотація:
Il termine foodification ha di recente sintetizzato una serie di processi di trasformazione delle città contemporanee legati al nesso fra consumo di cibo e altri fattori: touristification, rigenerazione urbana, gentrification commerciale, o più generali effetti di sostituzione e displacement all'interno del tessuto urbano. Il contributo si concentra sulla richiesta di cibo ‘dal basso' a partire dagli effetti della pandemia sui contesti urbani ‘foodificati'. Il caso delle Cucine popolari di Bologna vuole includere nella più ampia discussione sul rapporto fra cibo e trasformazioni urbane, alcune pratiche socialmente produttive legate al bisogno di cibo, in modo da integrare il significato e la portata del termine foodification.
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Barioglio, Caterina, and Daniele Campobenedetto. "La trasformazione ordinaria. Gli effetti della legge n. 106/2011 sulla forma urbana a Torino." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 125–34. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095014.

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Анотація:
In un momento storico in cui le città europee sono teatro di modifiche progressive piuttosto che di massive espansioni, acquista importanza il ruolo della disciplina dell'attività edilizia e delle forme di regolazione che agiscono sulle trasformazioni ordinarie. Questo contributo mira a esplorare gli esiti di uno di questi strumenti - la legge n. 106/2011. Lo studio offre una mappatura delle trasformazioni edilizie attuate, o approvate, tramite questa legge a Torino fino al 2019. L'obiettivo è comprendere il rapporto tra le intenzioni espresse dallo strumento regolativo e i suoi effetti sullo spazio della città: l'analisi dei tipi di intervento, del cambiamento di destinazioni d'uso e superfici di ogni trasformazione è messa in relazione con le modifiche volumetriche, per studiare gli esiti morfologici delle pratiche private di trasformazione e il loro ruolo nel processo di ‘produzione di città'. Parole chiave: trasformazione urbana; morfologia urbana; codici urbani
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Journals, FrancoAngeli, and Massimiliano Grava. "Dalle fabbriche ai nuovi spazi dell' innovazione: transizioni socio-economiche e mutamenti dei paesaggi della produzione." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 4 (December 2021): 45–72. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa4-2021oa12959.

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Анотація:
Il presente contributo si pone l'obiettivo di combinare l'analisi dei cambiamenti urbani generati dalle dinamiche di transizione socio-economica con lo studio delle trasformazioni di spazi industriali e l'emergere di segni e significati riconducibili ai nuovi paesaggi dell'innovazione. Partendo dagli approcci evolutivi applicati in campo geografico e adottando alcune chiavi di lettura di matrice storico-culturale elaborate dalla letteratura sul paesaggio, il lavoro ricostruisce la storia dei processi di industrializzazione, di abbandono e di recupero che hanno riguardato tre aree industriali, situate in contesti urbani di piccolee medie dimensioni della provincia di Pisa, e la loro trasformazione in luoghi dell'università, della cultura, dell'imprenditorialità high-tech. Oltre alla trattazione dei contenuti progettuali e del ruolo dei soggetti convolti, l'articolo mira ad evidenziare le nuove forme di materialità collegate ai paesaggi dell'innovazione e le interconnessioni con le tendenze di sviluppo post-fordista e le strategie promosse a livello locale.
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Barioglio, Caterina, and Daniele Campobenedetto. "Coding Tur(i)n. Il potenziale dei codici urbani per le trasformazioni ordinarie a Torino." TERRITORIO, no. 98 (March 2022): 28–38. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098005.

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Анотація:
Le città, in particolare in Europa e Nordamerica, stanno affrontando un cambio di paradigma dalla città del nuovo - costruita attraverso espansioni massive - alla città del riuso - basata su modifiche progressive. Con la deindustrializzazione, i cambiamenti negli stili di vita e l'obsolescenza del patrimonio urbano, si sta rafforzando l'uso di strumenti di pianificazione volti a trasformare il tessuto urbano esistente. Obiettivo di questo articolo è esplorare il ruolo dei codici urbani in processi di trasformazione della città ordinaria. Attraverso il caso studio di Torino, si indagano la forma e la stratificazione delle regole urbane, l'intreccio tra strumenti di coding e zoning e gli effetti del sistema regolativo sulla morfologia della città, fornendo suggerimenti per agire sugli strumenti di pianificazione.
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Landi, Alessandra. "Processi urbani di appropriazione e trasformazione: tra pratiche sociali e spazialità." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 107 (June 2015): 150–57. http://dx.doi.org/10.3280/sur2015-107011.

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Caruso, Nadia, Alessandro Delladio, and Elena Pede. "Vuoti a rendere. Dublino e la gestione pubblica dei vuoti urbani." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 117–24. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095013.

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Анотація:
A seguito della crisi economica del 2008, molti progetti di trasformazione urbana avviati negli anni precedenti hanno subito una forte decelerazione. La crisi ha avuto ripercussioni sui processi di pianificazione urbana, eclissando il potere decisionale delle istituzioni pubbliche già depauperato dall'affermarsi dell'approccio neoliberale e dal taglio di risorse finanziarie. L'articolo presenta l'esperienza di Dublino come interessante tentativo di regolamentazione e di controllo del fenomeno dei vuoti urbani da parte dell'attore pubblico. Seppure in un contesto fortemente neoliberale, gli strumenti introdotti dalla città per la gestione e il rilancio degli spazi abbandonati, unito ad altre politiche, hanno dato luogo a normative innovative per l'avvio di pratiche di uso temporaneo.
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Cenere, Samantha, and Panos Bourlessas. "Di cosa parliamo quando parliamo di foodification? Riflessioni a partire da Porta Palazzo a Torino." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 4 (December 2022): 61–80. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa4-2022oa14997.

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Анотація:
L'apertura di un food hall del brand Mercato Centrale e di nuovi spazi dedicati al consumo di cibo nell'area di Porta Palazzo a Torino è stata interpretata da alcuni residenti, accademici e commentatori locali come possibile veicolo di gentrificazione commerciale. L'area, caratterizzata dalla presenza di uno storico mercato e da condizioni di vulnerabilità socioeconomica diffusa, è investita da processi di trasformazione che sembrano in linea con quella foodification che la letteratura individua in zone dove nuove geografie del consumo di cibo esercitano una ‘pressione di espulsione' verso la popolazione a basso reddito locale. Tuttavia, l'articolo mostra come un'analisi più attenta dei processi in corso evidenzi, da un lato, la capacità di fattori contestuali di esercitare una ‘resistenza' verso la trasformazione e, dall'altro, i limiti della foodification sia come processo di trasformazione urbana che produce gentrificazione sia come concetto analitico
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Gingardi, Valentina. "Processi di trasformazione urbana a Milano: il caso di Lambrate." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 119 (May 2017): 51–72. http://dx.doi.org/10.3280/asur2017-119004.

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Spallino, Lorenzo. "Processi di trasformazione territoriale e nuove forme di partecipazione." TERRITORIO, no. 47 (February 2009): 176–81. http://dx.doi.org/10.3280/tr2008-047019.

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Анотація:
- In 2007 the Region of Lombardy adopted the principles set by the Ĺrhus convention on involving civil society in environmental issues and increasing awareness of them, advocating the use of new technologies to that end in a general perspective of system efficiency. Nevertheless the change from the administration of procedures to the administration of results, within which the decision of the Region of Lombardy was set, does not seem to have been fully perceived by local administrations. Apart from a few exceptions, the ‘Strategic Environmental Assessments' set in motion by the latter show a generally ineffective use of the technologies adopted to implement regional provisions on participation.
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Scoppetta, Cecilia. "Centralità multidimensionali e più ampi processi di rescaling." Ciudades, no. 16 (November 29, 2017): 93. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.16.2013.93-109.

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Анотація:
I cambiamenti strutturali delle economie/società occidentali, dovute al fenomeno della globalizzazione, ed il processo, ancora in corso, della costruzione europea hanno comportato significative trasformazioni territoriali, ma anche nuove interpretazioni degli spazi urbani e regionali, connesse ai concetti di “networking”, “governance” e “rescaling”, che sembrano sottolineare la necessità di ripensare alcune categorie interpretative tradizionali, come “centralità” e “policentrismo”. La finalità di questo articolo è di evidenziare le implicazioni in termini analitici e progettuali alla scala urbana e territoriale.
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Дисертації з теми "Processi urbani di trasformazione"

1

Cavallaro, Rosalinda. "Valorizzazione di produzioni frutticole mediante applicazione di processi di trasformazione mild." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1151.

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Анотація:
Nel presente lavoro sono state valutate diverse tecnologie di trasformazione per la conservazione di prodotti alimentari, già ampiamente utilizzate, cercando condizioni mild . Ciò al fine di preservare maggiormente le caratteristiche nutrizionali e sensoriali dei prodotti di origine. Le produzioni frutticole oggetto dello studio sono state: il melograno e la pesca di Leonforte. Il melograno è stato scelto in quanto fruttifero minore di interesse crescente per le sue proprietà antiossidanti e nutraceutiche. La pesca di Leoforte è stata scelta in quanto presidio slowfood in Sicilia e coltura di interesse per l alto valore economico ad essa associato.
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Gubitta, Nicole <1992&gt. "I processi di trasformazione digitale. Il caso The North Face." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13332.

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Анотація:
L’utilizzo di tecnologie digitali nei processi aziendali sta diventando un presupposto necessario per essere competitivi nel mercato. Allo stesso tempo la trasformazione che ne deriva è un percorso rischioso a causa degli investimenti cospicui richiesti e dell’incertezza dei risultati. L’incertezza dei risultati potrebbe essere visto come uno dei motivi principali per cui spesso le aziende non attuano questi processi di trasformazione. Nel caso di grandi aziende può succedere che il management, chiamato ad ottenere risultati di breve periodo, ritenga non essenziale o troppo rischioso questo percorso. Inoltre, risulta difficile pensare a soluzioni preconfezionate e applicabili in qualsiasi contesto, e in grado quindi di garantire una trasformazione digitale efficace. La trasformazione digitale, infatti, richiede processi pensati ad hoc per la singola azienda che vadano ad integrare, sostituire o modificare la struttura digitale e organizzativa preesistente. Risulta quindi di particolare rilevanza sviluppare una teoria volta a comprendere come le aziende si avvicinano e affrontano il complesso tema delle trasformazioni digitali. Si vogliono comprendere le caratteristiche dei processi di trasformazione digitale, gli obiettivi desiderati e gli aspetti critici della stessa e le modalità con cui le aziende cercano (e trovano) un modo per gestirla in modo da ridurre e limitare i rischi naturalmente intrinsechi. In particolare, quindi, si intende rispondere alle seguenti domande: quali sono le motivazioni che spingono le aziende ad intraprendere un percorso di trasformazione digitale, e come sono state maturate? Qual è il livello di consapevolezza rispetto ai rischi e alle criticità associati alla trasformazione digitale, e come è stato raggiunto? Che strumenti, processi, attività sono stati messi in atto per gestire la trasformazione, e come si è arrivati alla loro definizione? Rispondendo a queste tipologie di domande, la ricerca si pone come obiettivo quello di contribuire alle teorie sulle trasformazioni aziendali, con particolare riferimento a quelle di tipo digitale. A tale scopo di prenderà ad esempio il caso studio dell’azienda The North Face. Verrà analizzato in che modo un’azienda internazionale, facente parte di un gruppo con diversi headquarters nei vari continenti gestisce i processi di trasformazione digitale. Si approfondiranno i progetti che l'azienda sta portando avanti in questo campo, in particolare lo sviluppo di una piattaforma per le vendite B2B e lo sviluppo dei canali digitali di contatto con il cliente finale in ottica omnichannel.
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Neri, Jessica. "Identità in trasformazione. Processi di costruzione narrativa dell'identità e della diagnosi nei percorsi di transizione di genere." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3426698.

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Анотація:
The research moves from a postmodern paradigm and from the theoretical perspectives of Symbolic Interactionism (Mead, 1934; Blumer, 1969) and of Social Constructionism (Gergen, 1985; Berger e Luckmann, 1966). According to this theoretical framework, the different aspects related to identities and gender are considered plural and mutable processes of construction, historically and culturally situated and interconnected to the dimensions of the discourse and narratives, of doing and of the performance in every context of daily life (West e Zimmerman, 1987; Denzin, 2003; Salvini, 2011). There are three main objectives of the research and they concern the analysis of the discursive processes of construction of the identity related to the biographies and the narratives of gender transitions; the analysis of the discursive processes connected to the mental health professionals’ practices related to gender transitions, the diagnostic process and the psychological services, as well as possible attributions of sense on the interlocutors’ biographies by mental health professionals; and the reflection on the implications of such discursive processes and narratives in the psychological and psychiatric practices and in the processes of negotiation of meanings among professionals and people in transition, on the light of the complexity of the narratives and the exigencies of people. Narrative interviews (Hermanns, 2004) with 25 people in transition and episodic interviews (Flick, 2007) with 11 professional figures have been deployed. Both types of interviews allow to highlight points of view and personal theories used by the participants to give sense to the process of gender transition and the own experience, told and reconstructed in the dialogue. The methods for the analysis have included discourse analysis (Potter e Wheterell, 1987) and narrative analysis, in particular the version of dialogic-performative analysis (Riessman, 2008), through the identification of interpretive repertoires and self-positions. Narrative and discursive processes have been analyzed underlying the pragmatic and performative elements and the multivoiceness, mine included, as researcher in relation to the others. From the analysis of the interviews, different voices and discourses related to the own biography, as well as to the practices by the professionals, emerge. For the first objective, different narrative and discursive modalities underlie the impact and the pragmatic effect of some dimensions of meaning, such as those related to the ideal or reconstructed “normality”, to the “right-wrong body”, to the deterministic “nature”, to the interpersonal “recognition”, to “pathology” or “deviance” and finally, to the agency and the idiosyncraticity in the construction of the identity. For the second objective, it is possible to underlie the impact and the pragmatic effect of other dimensions of meaning, such as “gender dysphoria” as an ambiguous category, the “adaptation to reality” as an assumption in the transition, “subjectivity versus objectivity”, the “non-binary people” as a dilemma and finally, the “responsibility” and the “power” as critical and relevant aspects in the clinical practice. This research can contribute to highlight the narrative specificities and the exigencies of both groups, and in particular of the people in transition. This can be useful in order to inform and to offer further elements for the comprehension of trans experiences and life stories in the clinical field, problematizing the concept of diagnosis. Finally, the results can contribute to a reflexive knowledge of the clinical work for the gender transition, referring to the different modalities of signify both the diagnosis and the relationship and their pragmatic effects.
La ricerca muove da un paradigma epistemologico postmoderno e assume le prospettive dell’interazionismo simbolico (Mead, 1934; Blumer, 1969) e del costruzionismo sociale (Gergen, 1985; Berger e Luckmann, 1966) come cornici teoriche generali della ricerca. I diversi aspetti legati alle identità̀ e al genere sono letti come processi di costruzione plurali e mutevoli, storicamente e culturalmente collocati e legati alle dimensioni del discorso e delle narrazioni, del fare e della performatività in ogni contesto della vita quotidiana (West e Zimmerman, 1987; Denzin, 2003; Salvini, 2011). Tre sono gli obiettivi principali della ricerca e riguardano l’analisi dei processi discorsivi di costruzione dell’identità̀ legati ai percorsi di transizione di genere e alle biografie da parte delle persone in transito; l’analisi dei processi discorsivi legati alle pratiche dei/lle professionisti/e inerenti ai percorsi di transizione di genere, il processo diagnostico e i servizi psicologici, nonché́ possibili attribuzioni di senso sulle biografie degli interlocutori da parte dei/lle professionisti/e della salute mentale e infine, la riflessione sulle implicazioni di tali processi discorsivi nelle pratiche e nei processi di negoziazione di significati tra professionisti e persone in transito, alla luce della complessità̀ delle narrazioni ed esigenze di questi ultimi. Sono state condivise interviste narrative (Hermanns, 2004) con 25 persone in transito e interviste episodiche con 11 professionisti/e della salute mentale (Flick, 2007). Entrambe le forme di intervista consentono di mettere in luce i punti di vista soggettivi e le teorie personali usate dalle persone per dare senso ai diversi aspetti del proprio percorso e della propria esperienza, raccontati e ricostruiti nel dialogo. I metodi di analisi scelti in questa ricerca hanno compreso l’analisi del discorso (Potter e Wheterell, 1987) e l’analisi dialogico-performativa (Riessman, 2008), attraverso l’individuazione di repertori interpretativi e posizionamenti identitari. I processi narrativi e discorsivi sono stati analizzati mettendone in risalto gli aspetti pragmatici e performativi, sottolineandone la multivocalità̀, compresa la mia voce come ricercatrice in relazione. Dall’analisi delle interviste emerge come diverse siano le voci e i discorsi che le persone raccontano e che mettono in relazione alla propria biografia, così come alle pratiche da parte dei/lle professionisti/e. Per la prima linea di indagine, diverse modalità̀ narrative e discorsive emergenti mettono in luce la portata e gli effetti pragmatici di diverse dimensioni di senso, ad esempio, relative alla “normalità̀” ideale o ricostruita, “al corpo giusto-sbagliato”, alla “natura” determinante, al “riconoscimento” interpersonale, alla “malattia” o alla “devianza” e infine, alla scelta intenzionale e alla soggettività̀ nella costruzione della propria identità. Per la seconda linea di indagine si possono mettere in luce la portata e gli effetti pragmatici di altre dimensioni di senso, ad esempio, la “disforia” come categoria ambigua, “l’adattamento alla realtà̀” come presupposto della transizione, “soggettività̀ versus oggettività̀”, la “non binarietà̀ come dilemma” e infine, “la responsabilità̀ e il potere” come aspetti critici e rilevanti nella pratica operativa. Questa ricerca può̀ pertanto contribuire a mettere in luce le specificità̀ narrative e le esigenze di entrambi i gruppi, e in particolare delle persone in transito. Ciò̀ può̀ essere utile al fine di informare e offrire elementi ulteriori per la comprensione delle esperienze delle persone in transito nell’ambito clinico, problematizzando il costrutto della diagnosi. Infine, i risultati possono contribuire ad una comprensione riflessiva del lavoro clinico per la transizione di genere, in riferimento ai diversi modi di significare sia la diagnosi sia la relazione e ai loro effetti pragmatici.
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TOMMASI, BRIZIO LEONARDO. "Dinamica dei processi decisionali nella selezione e gestione dei progetti di trasformazione digitale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2019. http://hdl.handle.net/2108/228017.

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I progetti di trasformazione digitale caratterizzano i profondi cambiamenti nelle attività, nei processi e nelle innovazioni organizzative e aziendali necessarie a cogliere le opportunità generate dal nuovo paradigma digitale. Ogni organizzazione e ogni iniziativa aziendale incluse le innovazioni digitali sono basate su progetti. Gli obiettivi dei progetti di trasformazione digitale, o progetti digitali, sono parte integrante delle scelte strategiche. Un approccio metodologico orientato al project management diviene ineludibile nell’organizzazione dei progetti digitali, intesi come digitalizzazione di documenti e di processi operativi e come gestione e conservazione di archivi digitali. In tale contesto emergono le dinamiche dei processi decisionali relativi ai problemi di project portfolio selection e ai problemi di project scheduling con risorse limitate, affinché tali decisioni comportino effetti organizzativi in linea con le strategie d’impresa. La strategia si basa sui criteri finalizzati alla definizione del portafoglio progetti, all’organizzazione del processo decisionale e alla sua integrazione con le attività di schedulazione e realizzazione. Le attività di ricerca di questo lavoro si basano sull’analisi di un caso di studio da cui sono estratti ed elaborati, attraverso metodi di analisi statistica e strumenti di analisi della rete di relazioni documentali, un insieme di dati e informazioni relative ad un periodo di circa tre anni di osservazione. Tali analisi hanno portato alla definizione di un modello finalizzato alla gestione multi-criterio dei fattori decisionali per la risoluzione dei problemi di selezione dei progetti di portafoglio unitamente ai problemi di schedulazione con risorse limitate. Sulla base del modello così definito, è stata sviluppata una formulazione matematica in termini di programmazione lineare al fine di poter formalizzare e simulare gli strumenti analitici sottesi al processo decisionale. Attraverso l’utilizzo di strumenti di modellazione software, sono state sviluppate alcune ipotesi simulate di applicazione del modello che hanno permesso di studiare i differenti comportamenti decisionali in funzione dei diversi parametri definiti e in funzione della dinamica di selezione e gestione dei progetti digitali.
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Sangiuliano, Maria <1970&gt. "Smart cities, genere e inclusione : processi di apprendimento in rete, competenze e trasformazione." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4608.

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Integrare una prospettiva di genere in progetti e politiche di interesse pubblico implica che gli attori coinvolti nella definizione e implementazione delle stesse affrontino, in rete, processi complessi di (ri)pensamento e ri-organizzazione delle proprie prassi attraverso ri-negoziazione di paradigmi e frames discorsivi e tenendo come oggetto di riflessione e possibile terreno di azione comune le strutture di diseguaglianza di genere, intrecciate ad altri assi di differenziazione e discriminazione. In Europa, tuttavia, tali sviluppi sono ancora decisamente parziali e in particolare le politiche per l'innovazione sono state solo in misura molto limitata interessate da letture di genere. La ricerca si propone di definire possibili e diversi significati di ‘approcci di genere’ allo sviluppo tecnologico e sociale nei contesti urbani, in relazione ai modelli di Smart Cities/Smart Communities. Affinché processi di apprendimento trasformativo ed espansivo entro reti miste possano essere interpretati con una prospettiva di genere, sono elaborati indicatori qualitativi di contenuto, di processo, e di formatività.
Integrating a gender perspective in projects and public policies implies that the actors involved in policy design and implementation deal with complex processes of re-thinking and re-organizing their actions, in a network dimension and through re-negotiations and tensions among discursive frames, with gendered structures of inequalities as the focus of reflections and possible common actions, in their being intersected with other differences and discriminations. In Europe gender mainstreaming achieved only partial results so far and particularly with regard to innovation policies. The research aims at shaping possible different meanings for gendered approaches to technological and social innovation policies and practices in urban contexts, in relation to Smart Cities and Communities’ models. In order to read with a gender perspective transformative and expansive learning processes within multistakeholder networks, qualitative indicators are defined and proposed, with regard to contents, processes and the training/educational dimensions.
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Di, Meo Emanuele. "Trasformazione digitale dei processi gestionali aziendali attraverso lo sviluppo di una piattaforma tecnologica integrata." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Анотація:
L’obiettivo del presente lavoro di tesi, realizzato in virtù dello svolgimento di un tirocinio presso l’azienda di consulenza strategica Bip (Business Integration Partner), è quello di analizzare il tema della digital transformation nelle aziende ed il cambiamento culturale ed organizzativo necessario per la buona riuscita del processo. Nel primo capitolo viene approfondito nel dettaglio il concetto di trasformazione digitale attraverso l’analisi delle varie definizioni proposte, dello stato dell’arte e dei driver dell’innovazione tecnologica, in relazione alla presentazione di alcuni KPI per la misurazione della digital transformation. Il secondo capitolo si fonda sullo studio della componente culturale della trasformazione, attraverso l’analisi del tema del “Change management”, le sue varie definizioni e caratteristiche, oltre che le fasi che compongono l’intero processo di cambiamento. Inoltre, vengono approfonditi diversi modelli di gestione del cambiamento diffusi dalla letteratura psicologico-organizzativa in relazione ai fattori che contraddistinguono le barriere al cambiamento. Il terzo capitolo dell’elaborato si concentra sull’analisi del caso studio specifico di un progetto intrapreso da un’azienda attraverso il supporto strategico e tecnologico di Bip. L’obiettivo del progetto risiede nella creazione di una nuova digital customer journey, riguardo processi, attività e strumenti sia per l’azienda che per i clienti; alla base del programma vi è lo sviluppo ed implementazione di una nuova piattaforma tecnologica totalmente integrata e personalizzata sulle necessità aziendali, fondata sul sistema Salesforce CRM e diversi tool basati su cloud e sistemi di AI. La piattaforma porterà vantaggi in termini di condivisione ed elaborazione dei dati tra i vari attori, integrazione tra i vari strumenti utilizzati, miglioramenti dei lead time dei processi operativi, automatizzazione di attività ridondanti, supporto alla compilazione di documentazione tecnica.
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Marai, S. V. "LA MODELLISTICA TERMO FLUIDODINAMICA NELLO STUDIO DEI PROCESSI DI TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/217270.

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Анотація:
Il modello è una raffigurazione concettuale (molto spesso semplificata) del mondo concreto o di una sua parte, capace di spiegarne il funzionamento attraverso una serie di leggi che bene lo rappresentino. Queste leggi descrivono i principi fondamentali di una teoria e non sempre è possibile risolvere appieno in maniera analitica. Quando ciò accade si utilizzano tecniche numeriche per trovarne la soluzione per mezzo di pacchetti software dedicati allo scopo. Lo sviluppo del modello numerico si compone di tre distinte fasi: la prima (preprocessamento) è l’inserimento dei dati di input riguardanti il materiale, le condizioni al contorno del processo da descrivere e la definizione della griglia di risoluzione del dominio spaziale (mesh), la seconda (solutore) è la risoluzione delle equazioni che descrivono il fenomeno e la terza (postprocessamento) è la visualizzazione dei risultati. I modelli sono un semplice inserimento di dati fisici all’interno di un software che li utilizza per fornire un risultato, ma è determinante la qualità dei dati immessi per valorizzare o meno un modello, e la qualità di questi dati si ottiene con metodi di ricerca rigorosi, messi a punto ad hoc per ogni esperienza. Ciò che vuole essere enfatizzata da questa tesi di dottorato è che la modellistica non è semplicemente imparare ad utilizzare un software, che, pur essendo estremamente complesso, sicuramente non prepara al mondo della ricerca. Ed è questo che fa sì che lo sviluppo di un modello porti allo sviluppo e all’apprendimento di tecniche di ricerca nuove, affrontando ogni giorno sfide differenti, attraverso approcci diversi dai classici procedimenti, in modo da ampliare continuamente il bagaglio culturale personale e inserendo una metodologia innovativa e dal sicuro successo accanto a metodiche oramai consolidate. Sono state seguite con questo metodo 5 differenti ricerche, le quali mi hanno fatto affrontare problematiche relative alla loro risoluzione peculiari per ogni ricerca: • Cottura di prodotti da forno; • Supporti di appassimento uve; • Precipitazione tartrarica nel vino; • Trasmissione del calore su una padella; • Sistema di refrigerazione passiva Icepack. La cottura di un prodotto da forno è un processo estremamente complesso, dove una infinità di trasformazioni fisiche, chimiche e biochimiche avvengono. Le caratteristiche fisiche (in particolar modo la diffusività dell’acqua all’interno della matrice del biscotto) sono di difficile definizione, così come le condizioni al contorno (umidità assoluta dell’aria della camera di cottura e coefficiente di conduttanza convettiva). Anche la determinazione della mesh è stata modificata rispetto a quella automatica del software per migliorare la definizione delle grandezze che sono coinvolte. Una volta ottenuto il risultato le differenti visualizzazioni dei risultati hanno permesso di individuare l’evoluzione della temperatura e dell’umidità sia a livello spaziale che a livello temporale. Il modello è stato risolto come un simultaneo trasferimento di massa e di calore, con un infittimento della mesh nell’intorno dei punti dove maggiormente vengono modificate le grandezze. La caratterizzazione della variabili è stata fatta con sperimentazioni od hoc per l’occasione. I diversi supporti per l’appassimento delle uve che sono stati testati hanno caratteristiche completamente differenti, sia da un punto di vista del materiale (plastica, legno, bambù, resine) che da un punto di vista strutturale (cassette di diverse dimensioni e con differenti disegni tra pieno e vuoto). La grossa problematica di questo modello, che si prefiggeva lo scopo di definire il campo di velocità all’interno dei diversi contenitori, è stato definire la geometria migliore per ogni tipo di supporto. Il disegno che rappresenta la cassetta in ogni suo dettaglio risultava essere estremamente complesso e quindi con un numero di gradi di libertà talmente elevato che anche un computer di grande potenza non riusciva a completare l’elaborazione. Il modello, viste le velocità in gioco, è stato risolto ignorando i dettagli delle parti in cui il flusso di aria e la parete risultavano essere parallele. La precipitazione tartarica del vino viene fatta sfruttando i differenti livelli di solubilità in funzione della temperatura. In particolare a una diminuzione della temperatura corrisponde un decremento della solubilità. Questo processo, molto semplice impiantisticamente in quanto è un raffreddamento, è estremamente complesso per il coinvolgimento di molte specie chimiche e fenomeni secondari. Il modello è stato risolto attraverso una serie di modelli non accoppiati, ognuno dei quali si occupa di un aspetto del fenomeno. Il riscaldamento di una padella è una ricerca che è stata eseguita per enfatizzare la difficoltà della modellazione della matrice alimentare. È uno studio a differenti step, a difficoltà crescente che portano alla definizione della cottura di un disco di patata su una padella. Il primo modello riguarda la padella vuota messa a scaldare, e l’errore tra i dati sperimentali e la simulazione è intorno al 4%. Nel secondo è stato aggiunto al primo modello un disco di alluminio con proprietà note, e l’errore è passato al 4.4%. Nel terzo modello il disco di alluminio è stato sostituito con uno di patata, materiale scelto per le molte proprietà note, e l’errore è passato a circa il 22%. L’Icepack è un contenitore di polistirolo con all’interno una busta ermetica piena di acqua congelata. Sfruttando il calore latente di fusione del ghiaccio la temperatura interna del contenitore resta prossima a 0 °C fino al completo scioglimento del ghiaccio. Questo sistema è stato sfruttato per ridurre il calore di campo dai mirtilli appena dopo la raccolta. Il processo è stato semplificato non considerando la convezione interna alla scatola e ipotizzando in un primo momento una geometria più semplice rispetto a quella reale dei mirtilli. Un successivo adattamento del modello ha previsto la definizione di una geometria più simile a quella reale (mirtilli simulati per mezzo di sfere) con un incremento della accuratezza dei risultati.
The model is a conceptual representation (often simplified) of the real world or a its part, able to explain the functioning through a series of laws that represent it. These laws describe the basic principles of a theory and it is not always possible to fully solve it in an analytical way. When this happens it is possible to use numerical techniques to find the solution by means of software packages dedicated to the purpose. The development of the numerical model is composed of three distinct phases: the first (pre-processing) is the insertion of input data concerning the material, the boundary conditions of the process and the definition of the grid of resolution of the spatial domain (mesh) , the second (solver) is the resolution of equations that describe the phenomenon and the third (post-processing) is the visualization of the results. The models are a simple insertion of physical data within a software which uses them to provide a result, but is decisive the quality of the input data for the value or less of a model, and the quality of these data is obtained with rigorous research methods, developed ad hoc for each experience. The emphasis of this thesis is that modeling is not just learning to use a software, which, although extremely complex, definitely not ready for the world of research. The development of a model leading to the development and learning of new research techniques, dealing with different challenges every day, through different approaches from classical procedures, so as to continuously expand the cultural and entering a personal innovative methodology and the successful consolidated methods. There were followed with this method five different studies, which made me deal with problems relating to their specific resolution for each search: • Cooking of bakery products; • Media drying grapes; • Tartaric precipitation in wine; • Heat transfer in a pan; • Cooling system passive Icepack. The baking of a bakery product is an extremely complex process, where an infinite number of transformations physical, chemical and biochemical changes occur. The physical characteristics (particularly the diffusivity of the water within the matrix of the biscuit) are difficult to define, as well as the boundary conditions (absolute humidity of the cooking chamber and heat transfer convective coefficient). The determination of the mesh has been changed from the automatic software to improve the definition of the variables that are involved. Once the equations were solved the different views of the results have allowed us to identify the evolution of the temperature and humidity both spatial and temporally. The model was solved as a simultaneous heat and mass transfer, with a thickening of the mesh in the neighborhood of the points where the variables change more. The characterization of the variables was made with experiments specifically for the occasion. The various supports for the drying of the grapes that have been tested have completely different characteristics, both from a point of view of material (plastic, wood, bamboo, resins) that from a structural point of view (cassettes of different sizes and with different drawings between full and empty spaces). The big issue of this model, which set out the objective of determining the velocity field inside the different containers, has been to define the best geometry for each media type. The drawing representing the cassette in every detail appeared to be extremely complex and therefore with a number of degrees of freedom so high that even a large power computer could not complete the processing. The model, considering the speeds involved, has been resolved by ignoring the details of the parts where the flow of air and the wall appeared to be parallel. Tartaric precipitation of the wine is made by exploiting the different levels of solubility as a function of temperature. In particular to a reduction of the temperature corresponds to a decrease of the solubility. This process, that is a simple cooling, is extremely complex for the involvement of many chemical species and secondary phenomena. The model was solved through a series of models not coupled, each of which deals with one aspect of the phenomenon. The heating of a pan is a search which was performed in order to emphasize the difficulty of modeling the food matrix. It is a study on different steps, in increasing difficulty leading to the definition of the cooking of a disc of potato on a pan. The first model involves the empty pan on a electric heater, and the error between the experimental data and the simulation is around 4%. In the second has been added to the first model an aluminum disk with known properties, and the error is passed to 4.4%. In the third model, the aluminum disk was replaced with a potato disk, the material chosen for the many known properties, and the error is passed to about 22%. The Icepack is a polystyrene box with inside an hermetic case full of frozen water. The latent heat of fusion of ice keeps the internal temperature of the box close to 0 ° C until complete dissolution of ice. This system has been exploited to reduce the heat of the field by blueberries just after harvesting. The process has been simplified without considering the convection inside the box and assuming at first a simpler geometry than that of real blueberries. A subsequent adaptation of the model has provided for the definition of a geometry more similar to the real one (blueberries simulated by means of beads) with an increase of the accuracy of the results.
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Mazzucchelli, Francesco <1977&gt. "La memoria della città. Strategie e processi di autorappresentazione nelle trasformazioni urbane postbelliche di alcune città dell'ex Juvoslavia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2077/1/MAZZUCCHELLI_FRANCESCO_TESI.pdf.

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Mazzucchelli, Francesco <1977&gt. "La memoria della città. Strategie e processi di autorappresentazione nelle trasformazioni urbane postbelliche di alcune città dell'ex Juvoslavia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2077/.

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Allegrini, Giulia <1978&gt. "Prove di democrazia. Partecipazione e cittadinanza attiva tra pratiche di impegno civico collettivo e collaborazione informale nella rigenerazione di beni comuni urbani." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7353/1/Allegrini_Giulia_tesi.pdf.

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Анотація:
Nel corso degli ultimi vent'anni si è assistito ad una diffusa sperimentazione di processi partecipativi, tesi al coinvolgimento dei cittadini nelle scelte pubbliche. La letteratura sul tema inquadra tale rinascita di spazi della partecipazione nel contesto della crisi della politica e delle democrazia, in particolare di quella rappresentativa, quindi non della politica in generale e verso questioni di interesse pubblico, ma delle forme più tradizionali di partecipazione politica. Nel quadro di una “rinascita” di forme di partecipazione alternative si assiste al diffondersi di pratiche che vedono i cittadini farsi promotori di iniziative, in quartieri, strade, «micro-aree urbane», mettendo al centro la cura di beni comuni, la convivenza e la vivibilità negli spazi pubblici urbani. Allo stesso tempo, come mostrano anche diversi studi e ricerche, si assiste all'emergere di un crescente interesse da parte delle istituzioni stesse verso la promozione di percorsi tesi ad accrescere senso di responsabilità dei cittadini nella cura del territorio, delle comunità di cui fanno parte, per la promozione di vivibilità, coesione sociale. La ricerca ha quindi rilevato e messo a fuoco un terreno a tratti ibrido, sperimentale, di incontro tra cittadini che si attivano ed organizzano e istituzioni che diventano sostenitrici, ma senza guidare. La ricerca analizza in particolare tre campi di pratiche, nel Quartiere San Donato, a Bologna, anche alla luce del recente Regolamento per la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la rigenerazione e la cura di beni comuni urbani. L'attenzione è agli orizzonti di senso della, al rapporto cittadini e istituzioni che in esse prende forma, indagando se e come possono essere lette come sperimentazioni democratiche che danno vita a relazioni dialogiche nella sfera pubblica, a pratiche di responsabilità sociale condivisa, e allo sviluppo di capacità sociali collettive.
During the last 20 years there has been a large experimentation of participatory process to involve citizens in the public policy making. The literature, often frame this increasing of spaces of participation in the general context of a crisis of representative democracy and of traditional forms of political participation. In the context of an increasing of alternative forms of participation, there is a proliferation of citizens infinitives, at neighborhood level, in the streets, in “micro-urban” areas, with a focus on commons' care, livability in the urban public spaces. At the same time there is an emerging interest of the institution in the promotion of processes aiming at fostering the citizens responsibility in the care of territory, community, and for the social cohesion. The research has identify an hybrid and sometimes experiential field of encounter between active, self- organized citizens and institutions that sustain and support these citizens initiatives but without taking a lead. The research analyzed three field of practices, in the San Donato Neighborhood, in Bologna, the city where recently has been adopted a new set of rules for the collaboration between citizens and administration for the regeneration and care of urban commons'. The focus is on the meanings, on the relations between citizens and institutions emerging in these practices, training to understand if is possible to read them as a democratic experimentation able to create a public dimension, to develop social, collective capabilities and sheared social responsibility.
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Книги з теми "Processi urbani di trasformazione"

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Caterina, Cirelli, ed. Gli spazi del commercio nei processi di trasformazione urbana. Bologna: Pàtron, 2007.

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2

Le politiche dei suoli urbani: Agenti e processi di governo delle trasformazioni fondiarie. Roma: Edizioni lavoro, 1989.

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3

Urbanistica e real estate: Il ruolo della finanza nei processi di trasformazione urbana. Milano: FrancoAngeli, 2011.

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4

Bruno, Dente, ed. Metropoli per progetti: Attori e processi di trasformazione urbana a Firenze, Torino, Milano. Bologna: Il Mulino, 1990.

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5

Aree archeologiche e centri storici: Costituzione dei parchi archeologici e processi di trasformazione urbana. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2010.

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6

Mediterranean smart cities: Innovazione tecnologica ed ecoefficienza nella gestione dei processi di trasformazione urbana. Firenze: Altralinea edizioni, 2015.

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7

1965-, Moroni Stefano, ed. Il ruolo dei servizi pubblici nei processi di trasformazione urbana: I problemi, un'esperienza, alcune prospettive. Milano: FrancoAngeli, 2003.

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8

Logge italiane: Genesi e processi di trasformazione. Firenze: DIDA Press, 2016.

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9

Bartolozzi, Carla. Patrimonio architettonico religioso: Nuove funzioni e processi di trasformazione. Roma: Gangemi editore SpA international, 2016.

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10

Sovrapposti: Processi di trasformazione degli spazi ad opera degli stranieri. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2010.

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Частини книг з теми "Processi urbani di trasformazione"

1

"Organismi urbani in evoluzione:." In Processi di insediamento informale, 35–56. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3z16.5.

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2

Campus, Antonio, and Lorenza La Rosa. "Pisa, città di pianura." In Paesaggi urbani e rurali in trasformazione. Contesti e dinamiche dell’insediamento letti alla luce della fonte archeologica, 47–58. Archaeopress Publishing Ltd, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2b07v1f.8.

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3

Odelli, Eleonora. "Centri produttivi e tecnologie di manifattura:." In Paesaggi urbani e rurali in trasformazione. Contesti e dinamiche dell’insediamento letti alla luce della fonte archeologica, 109–19. Archaeopress Publishing Ltd, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2b07v1f.13.

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4

Sorrentino, Germana. "Gli scavi del settore nord-occidentale di Piazza del Duomo (Pisa)." In Paesaggi urbani e rurali in trasformazione. Contesti e dinamiche dell’insediamento letti alla luce della fonte archeologica, 59–66. Archaeopress Publishing Ltd, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2b07v1f.9.

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5

Pesenti, Giuditta. "Riflessioni sul territorio di Vetulonia in epoca etrusca attraverso l’analisi del rapporto tra l’uomo e l’ambiente." In Paesaggi urbani e rurali in trasformazione. Contesti e dinamiche dell’insediamento letti alla luce della fonte archeologica, 25–34. Archaeopress Publishing Ltd, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2b07v1f.6.

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6

Baratti, Giorgio. "Nuovi spunti per una ricostruzione del contesto della città bassa di Populonia alla luce dei nuovi scavi." In Paesaggi urbani e rurali in trasformazione. Contesti e dinamiche dell’insediamento letti alla luce della fonte archeologica, 13–24. Archaeopress Publishing Ltd, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2b07v1f.5.

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Тези доповідей конференцій з теми "Processi urbani di trasformazione"

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Mastronardi, Luigi, and Elena Battaglini. "Turismo sostenibile e tensioni urbane nel terzo millennio." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7990.

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Анотація:
Il processo di urbanizzazione è un fenomeno che, negli ultimi decenni, ha registrato notevoli cambiamenti, i quali hanno avuto delle ripercussioni sulla distribuzione della popolazione mondiale tra aree urbane e rurali. L’aumento di popolazione nei centri urbani sta già creando problemi relativi alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti e alla disponibilità e qualità della risorsa idrica, come anche problemi di sicurezza sanitaria nelle periferie che continuano ad espandersi in assenza di infrastrutture e servizi. In relazione a ciò, il modello di sviluppo urbano sostenibile assume una valenza strategica in termini sociali, economici ed ambientali. Il turismo può, infatti, contribuire ad aumentare la vitalità economica delle città e a rafforzare il senso di identità urbana. Il turismo sostenibile contribuisce, inoltre, a mantenere l'integrità ambientale e culturale delle comunità, a conservare il patrimonio naturale e le zone ecologicamente sensibili. In questa Sessione dedicata al turismo è stata avviata una riflessione su ciò che il turismo può e deve fare per la sostenibilità del territorio, in maniera particolare di quello urbano. Diventa fondamentale comprendere in che modo il turismo può essere un elemento che può dare un contributo significativo allo sviluppo e all’innovazione sostenibile urbana, dato il suo impatto trasversale sulla società e le sue molteplici sfaccettature ambientali, economiche, sociali, culturali. In conclusione, sulla base degli spunti emersi è lecito affermare che il turismo rappresenti una opportunità di trasformazione delle città e dei territori circostanti, modificando gli equilibri sociali e culturali, economici e urbanistici, riuscendo persino a cambiare il modo di intendere e di vivere le città.
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Pucci, Paola. "Pratiche di mobilitá e fonti digitali: opportunità e limiti dei dati di traffico telefonico." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7925.

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Анотація:
I cambiamenti nelle pratiche di mobilità nei territori della città contemporanea costituiscono un’utile chiave di lettura del processo di trasformazione dei tempi, dei luoghi e dei modi della vita sociale e dei programmi di attività che concorrono a strutturare il territorio. In questa prospettiva - che assume la mobilità come dispositivo di lettura delle trasformazioni urbane e sociali (Urry, 2005) - la sfida che si pone riguarda la disponibilità di fonti utili a restituire la variabilità spazio-temporale delle pratiche di mobilità con continuità temporale. In questo contesto, un valido supporto ai metodi tradizionali di rilevamento viene da fonti digitali, riconducibili alle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, di cui il paper descrive potenzialità e limiti, con particolare riferimento ai dati di traffico telefonico. A partire dai risultati di una ricerca empirica condotta dal Dastu Politecnico di Milano sui dati di telefonia mobile della rete di Telecom Italia (Manfredini, Pucci, Tagliolato, 2012 e 2013), il paper evidenzia le possibili applicazioni di tali fonti per l’analisi, la visualizzazione e l’interpretazione delle pratiche di mobilità e dei ritmi d’uso degli spazi urbani, utili per costruire politiche per la mobilità più efficaci ed eque, poiché meno generaliste. Changes in mobility practices are a useful tool to describe urban transformations in times, places, social life and work programs, as well as a structural element of contemporary cities. This is because mobility is cause and consequence of changes in the organization of everyday life (Urry, 2000). With the aim to reading the density of urban spaces usages and urban mobility practices, a valid support of conventional urban analysis methods comes from digital data sources (mobile phone data, ICT, digital traces acquired by social media).This paper focuses on the potentialities and limits offered by mobile phone data to a reading of the site practices and rhythms of usage of the contemporary city by identifying the principal mobile practices of different urban populations in Milan Urban Region. Starting from the results of a research carried out at the Dastu, Politecnico di Milano, using mobile phone data provided by Telecom Italia (Manfredini, Pucci & Tagliolato, 2012 and 2013) we will demonstrate how new maps, based on the processing of mobile phone data can represent spatialized urban practices and how they can give new insights for analyze space-time patterns of mobility practices. In the paper, the identification of temporary urban populations through mobile phone data (density of the calls and origin - destination traces of the calls) has not only a knowing purpose, but it is the condition for recognize new claims referred to “communities of practice”, by which to build mobility policies incisive, also because not generalist.
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Lutzoni, Leonardo. "Paesaggi in divenire: la territorialità attiva dei nuovi abitanti: il caso di Luogosanto in Alta Gallura." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7998.

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Анотація:
Il paesaggio urbano contemporaneo, governato dal movimento e dalla trasformazione, produce disorientamento. La velocità delle reti assorda la città, lacera e segmenta la campagna e il binomio oppositivo urbano/rurale non si presenta più in quanto tale. In diverse aree del nostro paese, però, in particolare lì, dove la rete dei flussi e delle infrastrutture, del mercato e dell'economia globale, che alterano la fisionomia locale della città e del territorio, si dirada, si nascondono dei territori meno illuminati, spazi aperti, di rallentamento, di silenzio, di sopravvivenza di campagna e agricoltura, di resistenza alla crescita lineare e senza senso dell'urbanizzazione (Lanzani, 2011, pag. 20). Sono territori densi di natura e di storia nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi, che disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente, ormai necessario, anche per la pianificazione urbanistica contemporanea: nuove forme dell'abitare, dinamiche di insediamento neo rurali, nuove economie legate alla terra, processi di riterritorializzazione, rielaborazione del rapporto tra uomo e natura, una vera e propria svolta etico-culturale. Partendo dalla consapevolezza di vivere ed agire in un delicato equilibrio “sistema-mondo” a cui ogni realtà locale è connessa, nell’articolo si analizza il fenomeno dei nuovi abitanti a Luogosanto, piccolo Comune dell’Alta Gallura, in Sardegna. Fenomeno che richiede un'impostazione metodologica basata sull'osservazione attenta, infatti, si tratta, in buona sostanza, di associare un’analisi più generale a un’indagine di dettaglio che può arrivare addirittura alla ricerca della singola esperienza di vita, necessaria a tracciare le linee per il progetto di territorio.
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Corbisiero, Fabio, and Antonella Avolio. "Migrazioni e networks urbani." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7987.

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Анотація:
Ripercorrendo l’ampio dibattito sul tema emerge quanto numerose siano le definizioni di integrazione elaborate dagli studiosi che si sono occupati di migrazioni. Soprattutto in anni più recenti, in forza dei rilevanti cambiamenti dei fenomeni migratori in atto, in molti concordano che questi processi sono aperti a molteplici esiti, in gran parte collegati a fattori di contesto politico, sociale, economico e culturale. Questi diversi fattori rappresentano altrettante dimensioni con cui si può guardare all’integrazione, che pertanto si configura come concetto multidimensionale, oltre che dinamico, e che può essere declinato a diversi livelli di analisi. Il livello relazionale (livello meso) rappresenta il punto di convergenza di fattori di integrazione macro e micro: i percorsi di inserimento urbano spesso dipendono dall’efficacia delle reti nelle quali si è inseriti. Questo contributo presenta i risultati di una ricerca condotta nel quartiere Mercato a Napoli, che ha avuto come oggetto di analisi l’integrazione della comunità cabardina, attraverso la metodologia e gli strumenti della Social Network Analysis. There are many definitions of integration developed by scholars of migration. They agree – especially in recent years, due to the significant changes in migration – that these processes are open to multiple outcomes, largely related political, social, economic and cultural factors. These different factors represent the different dimension which you can look to the integration; a term that appears as a multidimensional concept, as well as dynamic, and can be declined at different levels of analysis. The relational level (meso-level) represents the point of convergence between macro and micro factors of integration. In fact, the urban integration processes often depend on the effectiveness of their own social networks. This paper presents the results of a survey in the Mercato neighborhood (Naples). The aim is to analyze the integration of Kabardians community, through Social Network Analysis methods.
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Pugliano, Antonio, Simone Diaz, Elisabetta Moriconi, and Elettra Santucci. "L’antico sistema portuale ostiense: riconoscimento, interpretazione e divulgazione dei processi formativi edilizi e urbani." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7980.

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Анотація:
La presente Relazione descrive l’esito delle ricerche svolte presso il Dipartimento di Architettura dell’Università “Roma Tre”, in sinergia con il MiBAC, Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici, e l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Roma, circa lo studio storicocritico del sistema portuale ostiense inserito nel perimetro della Riserva Naturale del Litorale Romano. La finalità dello studio, condotto da chi scrive nell’ambito del “Programma di Azioni integrate di Ricerca e Formazione per la conservazione e la valorizzazione dei siti di Ostia e Portus (Dipsa-Mibac-SSBAR)”, è rivolto alla documentazione, a fini di restauro e valorizzazione, di tali importanti contesti materiali. Lo studio condotto, pertanto, si è basato sullo svolgimento di letture critiche delle fonti e del contesto materiale, applicando la metodologia propedeutica alla progettazione del restauro architettonico, e sulla definizione di proposte operative utili alla pratica della manutenzione e del restauro, oltre che alla programmazione degli interventi di valorizzazione. Lo studio è rivolto alla creazione di una sistema informatizzato che consenta, non solo di indagare gli aspetti storici, ma anche di essere utilizzato come strumento per la programmazione della valorizzazione e la gestione della conservazione e del restauro dei siti archeologici.
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Lutzoni, Leonardo. "Forme di dialogo tra sapere tecnico e sapere locale: proposte di metodo: il dispositivo di trascinamento “la Strada che Parla” a Calangianus." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7941.

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Анотація:
Il processo di trasformazione, che ha visto protagonisti il territorio e la città contemporanea nella lunga fase della modernità, scandito dalle dinamiche veloci della globalizzazione e dal venir meno delle forme di controllo e di pianificazione, ormai incapaci di registrare e comprendere gli elementi delle diversità territoriali, sta fortemente riportando al centro dell’attenzione il peso dei territori deboli e dei sistemi locali come protagonisti del progetto. Sono territori, come la regione ambientale del Massiccio del Limbara, nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi contemporanei di progetto, che messi in cortocircuito con gli elementi della storia e del passato, disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente. L’esperienza di ricercaazione svolta a Calangianus, è un esempio di proposta operativa sul territorio che ha provato a costruire, nel rimettere in discussione un’idea di pianificazione piramidale calata dall’alto, un processo relazionale in divenire, di conoscenza, azione e progetto, utilizzando strumenti e dispositivi innovativi. Un processo, esito di un’interazione tra sapere tecnico e competenze diffuse, di una sinergia tra attori, istituzioni, associazioni, strutture economiche, produttive e culturali, che operano nel territorio e che messe in relazione, possono innescare processi alternativi di sviluppo locale nel ripensare una nuova idea di città-territorio.
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Battaglini, Elena, and Sandra Annunziata. "Territoriality and urban policy: addressing territorial complexity." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8028.

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Анотація:
In che modo affrontiamo le istanze poste dalla complessità del territorio nelle pratiche e nella definizione di politiche territoriali? Cosa è la territorialità e quali possono le variabli in gioco nei processi di territorializzazione dei fenomeni urbani? Per rispondere a queste domande il contributo introdurrà la nozione di regione, territorio, luogo, territorialità e territorializzazione. In seguito si analizzano le variabili e le dimensioni emerse, nell’abito della sessione Terrioriality and Urban Policies, nell’affrontare le istanze poste dalla complessità territoriale. Tali dimensioni della “produzione territoriale” saranno qui trattate come un punto di partenza per una definizione delle politiche territoriali che sia informata dall’analisi dei fenomeni urbani e il più possibile aderente alla complessità dei territori contemporanei. How do we deal with territorial complexity in present urban territorial policies and practices. What is territoriality and what are the dimension od territorial production ? In order to explore this issue the contribute will unpack in the first paragraph the notion of region, territory, place, territoriality and territorialisation. In the second paragraph it will outline the dimension of territorial production that inform urban and territorial policies as emerged from the conference parallel session on Territoriality and urban policy. These dimension might inform future approach in territorial policy making.
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Calisi, Daniele, Maria Grazia Cianci, and Francesca Geremia. "Strumenti contemporanei a servizio del passato: il quartiere della Suburra a Roma tra storia e attualità." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8008.

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Questo scritto illustra il risultato di 3 anni di sperimentazioni e ricerche svolte in un’area urbana di prioritaria importanza nella formazione della città di Roma troppo spesso, in ragione della sua posizione non baricentrica rispetto all’attuale centro storico, trascurato dagli studi di settore. L’area presa in esame è stata una porzione del centro storico: uno stralcio del rione Monti, noto storicamente con il toponimo Suburra; nel dettaglio quella parte del Rione rimasta inclusa fra la via Panisperna, la via Cavour e via dei Fori Imperiali, che ha conservato in modo più autentico le caratteristiche del tessuto storico originario. La ricerca ha quindi attivato un processo di conoscenza della città intesa come approfondimento e analisi delle trasformazioni urbane attraverso l’indagine storico-archivistica, la lettura delle cartografie e dei documenti, lo studio tipologico, il controllo strutturale delle architetture messo in relazione alla conformazione geomorfologica del territorio ed alle trasformazioni subite dal tessuto edilizio. Contestualmente all’applicazione e verifica dei dati raccolti attraverso il rilievo e la sistematizzazione grafica. Per rendere più accessibile ed immediata la lettura di questo processo si è scelto di utilizzare la modellazione 3D per comunicare efficacemente e rendere agevole il confronto tra le successive epoche col fine di accogliere e dare una risposta innovativa alle istanze richieste dall’applicazione delle ICT nella documentazione del Cultural Heritage (Horizon 2020 - ICT for digital content and creativity). La modellazione, resa possibile dall’integrazione dei dati desumibili dalle fonti con il rilievo diretto, è stata estesa all’intera area oggetto di studio e si è soffermata sulla ricomposizione di determinati momenti della time-line. This paper shows the results of 3 years of research developped on a urban area of priority importance in the formation of the city of Rome, too often overlooked by the sector’s studies because of its not barycentric position in comparison to the actual historical center. The area is an excerpt of the Rione Monti, historically known with the toponym Suburra; in detail that Rione portion included among via Panisperna, via Cavour and via dei Fori Imperiali, which has preserved the original historic fabric characteristics. The research has then enabled a process of knowledge of the city meant as analysis of urban transformation through the historical-archival investigation, the maps and documents reading, the typological study, the architecture's structural control, all correlated to the geomorphological conformation of the territory and the urban farbic transformations. With the simultaneous application and the collected data examination through the survey and the graphic systematization. To make the reading of this process more accessible and immediate it has been chosen to use the 3D modeling to communicate and facilitate the comparison between the successive eras in order to receive and give a innovative response to the instances required by the application of ICT in the documentation of Cultural Heritage (Horizon 2020 - ICT for digital content and creativity). Modeling, possible by the integration of the data produced from the sources with the direct relief, was extended to the entire studied area and it’s been focused on the reconstruction of certain moments of the timeline.
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Ferrighi, Alessandra. "Citta', spazio e tempo: l’applicazione di un HGIS per la storia urbana." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7920.

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La città è frutto dell'opera dell'uomo. Attraverso processi di lunga durata l’uomo ha costruito la forma della città adattando lo spazio circostante e modificando l’ambiente. Indagando tali processi, la storia delle città può essere narrata attraverso la ricerca e lo studio delle fonti, le interpretazioni e le analisi delle stesse. I luoghi o gli eventi legati alla città sono caratterizzati dai due concetti di Spazio e Tempo. Ogni città è stata creata in un determinato spazio e in un determinato tempo; ogni evento si è svolto in momento preciso e in un luogo specifico. I personaggi della storia sono vissuti in un intervallo temporale, hanno contribuito a segnare quel momento con azioni che sono riconoscibili come tracce nella storia. Siano essi personaggi illustri, che uomini del fare. Questa ricerca è nata dall'idea di trovare altri e diversi modi di comunicare, grazie alle nuove tecnologie, le trasformazioni, le stratificazioni e i cambiamenti delle città legati agli eventi naturali, alle decisioni politiche e amministrative avvenute nel corso della storia delle città stesse. Quando si narra la storia della città si fa riferimento, anche se non espressamente, alle due tematiche di Spazio e Tempo perché, come detto, le azioni si svolgono in momenti e luoghi definititi o circoscrivibili. L'HGIS (Historical GIS) se applicato alla storia urbana consente di mettere in relazione Spazio e Tempo nella lettura delle trasformazioni della città e del territorio circostante.
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Fava, Federica. "Il progetto intermedio come luogo dell’empowerment: esempi di nuove pratiche nelle città europee." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7904.

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‘Città in attesa’ sono il risultato fisico e concettuale dei profondi cambiamenti che coinvolgono la nostra società. Nel secolo dell’urbanità, lo spopolamento di molte città occidentali la mancanza delle risorse necessarie al completamento di grandi piani urbani producono un numero crescente di spazi vacanti. Rimandando la sua trasformazione ad un futuro indefinito, la città viene quindi ridotta a un paesaggio amorfo, riflesso dell’altrettanto disagio sociale che investe un’ampia fascia della cittadinanza media. In questo scenario di incertezza il progetto temporaneo diviene strumento efficace ad abilitare lo spazio urbano al suo uso evitandone un ulteriore degrado. Attraverso pratiche intermedie le ‘pause temporali’ in cui è costretta la città possono essere trasformate in momenti di sperimentazione diventando inoltre opportunità di riflessione sui mezzi e sulle modalità del progetto stesso. Questo lavoro propone dunque una riflessione sul concetto di tempo basata sull’idea di durata reale introdotta da Bergson. ‘Attivando’ sequenze temporali solitamente inutilizzate, il progetto intermedio diventa mezzo dinamico di riqualificazione urbana basato sull’’empowerment delle comunità locali. Obiettivo di questo scritto è infine sintetizzare le caratteristiche che rendono il progetto intermedio capace di innescare una trasformazione della città basata su un modo nuovo di partecipare, orientato al rafforzamento delle capacità resilienti degli abitanti coinvolti. A questo scopo vengono raccolti e classificati in quattro categorie dimensionali diversi progetti realizzati in ambito europeo dimostrandone l’adattabilità a tutti i livelli della pianificazione. The physical and conceptual result of the great changes which affect our society is a city in ‘stand-by’. Even if the XXI century is considered to be an ‘urban century’, many Western cities are shrinking and lack the resources which are necessary to complete planned masterplans. By postponing the transformation of the city to an indefinite future, the number of vacant spaces is increasing. This situation reduces the city into an amorphous landscape that also reflects the social problems concerning a wide number of citizens. In this uncertain scenario, the temporary project becomes an effective tool to open the urban space toward its use as well as to avoid a further degradation of the landscape. Through interim practices the 'forced breaks', to which the city is constrained, can be transformed into moments of experimentation, becoming an opportunity to reflect on the means and methods of the project itself. This work proposes a reflection on the concept of time based on the idea of real duration introduced by Bergson. 'Activating' usually unused sequences of time, the interim project works as a dynamic means of urban regeneration based on the empowerment of local communities. Finally, the aim of this paper is to summarize the features that make the intermediate project able to trigger a transformation of the city based on a new way to participate, attempting to strengthen the resilient capacity of the people involved. For this purpose several European projects are collected and classified into four dimensional categories, showing the adaptability of the temporary project at all scales and levels of planning.
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