Добірка наукової літератури з теми "Modelli urbani"

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Статті в журналах з теми "Modelli urbani"

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Martini, Fabrizio. "Urbanophile-, urbanoneutral- and urbanophobe species: a comparison among the floras of Trieste, Udine and Pordenone (Friuli Venezia Giulia, north-eastern Italy)." Natural History Sciences 2, no. 1 (June 30, 2015): 31. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2015.224.

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Анотація:
<p>The paper presents the comparison of the flora of three cities (Trieste, Udine and Pordenone) on the basis of different response of the species towards the urban ecosystem (urbanophobe-, urbanophile-, urbanoneutral species). Biological and chorological spectra show a clear correlation between the different distribution models with biological forms and chorotypes.<br />A comparison among the distribution models of the three urban centers showed a higher affinity between Udine and Pordenone.</p><p><em>Vengono riportati i risultati del confronto delle flore di tre città dell’Italia nord-orientale (Trieste, Udine e Pordenone) sulla base dei modelli distributivi relativi al diverso comportamento delle specie nei confronti dell’ecosistema urbano (specie urbanofobe, urbanofile ed urbanoneutrali). Gli spettri biologico e corologico mostrano una netta correlazione fra i diversi modelli distributivi, le forme biologiche e i corotipi. Dal confronto fra i modelli distributivi dei tre centri urbani è emersa una maggior affinità fra Udine e Pordenone.</em></p>
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Bergamaschi, Maurizio, Luca Daconto, and Maria Grazia Montesano. "Diffusione periferica e concentrazioni. La dinamica insediativa dei residenti stranieri a Bologna e Milano." MONDI MIGRANTI, no. 2 (August 2021): 151–68. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-002009.

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Анотація:
L'articolo analizza la dinamica localizzativa di medio-periodo (2001-2018) della popolazione residente straniera a Bologna e Milano. L'obiettivo è comprendere gli elementi in comune, le specificità e le trasformazioni dei modelli residenziali dei cittadini stranieri nei due contesti urbani Sud-europei. L'analisi statistica e spaziale dei più recenti dati amministrativi conferma l'assenza di fenomeni di segregazione urbana ed evidenzia la tendenza alla diffusione territoriale della presenza straniera e la crescente configurazione periferica delle aree con concentrazione. Le specifici-tà dei due casi suggeriscono inoltre la rilevanza dei fattori locali per comprendere i processi di insediamento degli stranieri. Dopo una sintetica rassegna della letteratura, sono presentati i risultati dell'analisi diacronica e, infine, viene messo in eviden-za il contributo che lo studio fornisce al dibattito sui modelli insediativi delle popolazioni straniere nei contesti urbani Sud-europei.
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Pencarelli, Tonino, and Fabio Valerio Bartolazzi. "Esperienze italiane di centri commerciali naturali: sfide strategiche e manageriali per la riqualificazione urbana." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 4 (December 2011): 23–44. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-004004.

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Анотація:
La diffusa crisi del piccolo commercio nei centri urbani italiani sta imponendo alle cittÀ la ricerca di modelli diinnovativi, in grado di tracciare uno sviluppo strategico ed integrato dell'offerta turistica, commerciale e culturale dell'area. In risposta a questa necessitÀ, negli ultimi anni si stanno diffondendo in molti Comuni italiani dei modelli di riqualificazione urbana, identificati nei cosiddetti. Il presente lavoro propone una, allo scopo di comparare i casi osservati rispetto ad alcune dimensioni "chiave". Lo studio evidenzia le aree di criticitÀ nella gestione dei CCN, che rappresentano altrettante sfide strategiche e manageriali necessarie ai CCN italiani (esistenti o in fase di costituzione) per favorire l'equilibrio competitivo, economico e sociale duraturo dei progetti, nell'ambito del piů ampio obiettivo di riqualificazione urbana.
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Zoni, Federico. "Le dimore medievali dell’emilia occidentale." Rodis. Journal of Medieval and Post-Medieval Archaeology, no. 3 (March 11, 2021): 28. http://dx.doi.org/10.33115/a/26046679/3_6.

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Анотація:
Le abitazioni sono uno dei migliori indicatori materiali per indagare il contesto economico, sociale e politico del paesaggio medievale. L’obiettivo di questo contributo è quello di proporre una lettura del rapporto tra città e campagna nei secoli bassomedievali proprio a partire da questo tipo di indicatore materiale. Guardando ai modelli architettonici, alle tipologie costruttive e ai materiali impiegati è possibile riconoscere il lavoro di maestranze più o meno specializzate. Analizzando inoltre la distribuzione di manufatti riconducibili ai medesimi modelli architettonici tra paesaggio urbano e rurale è possibile capire come sia cambiata la centralità dei centri urbani tra pieno e bassomedievo. In particolare sembra emergere, in sintonia con molti altri aspetti della cultura materiale, un ruolo predominante della città come produttore ed esportare di modelli nuovi nel territorio a partire dall’età comunale, ovvero nel momento in cui le città iniziarono a definire politicamente e militarmente i propri distretti territoriali di riferimento.
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Micelli, Ezio. "Modelli ibridi di partnership pubblico-privato nei progetti urbani." SCIENZE REGIONALI, no. 2 (July 2009): 97–112. http://dx.doi.org/10.3280/scre2009-002005.

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Анотація:
- Considering PPP in urban projects, project financing and integrated development programs increasingly share a common economic approch and determine relevant issues as far as the relations with the general planning tools are concerned. Thanks to such urban management tools, local administrations can trade land capital gains with investiments in public infrastructures and services otherwise financed by public funds. Both tools, nevertheless, appear to be potentially in contradiction with the urban plans whose radical evolution is then necessary for an effective synergy with the emerging PPP instruments in the urban field.Keywords: Project financing, integrated programs, public private partnership.Parole chiave: Project financing, programmi integrati, partnership pubblico-privato.JEL classification: H54, H76, R52
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Ciaffi, Daniela, and Emanuela Saporito. "Il diritto alla cura dei beni comuni come palestra di democrazia." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 127 (March 2022): 39–51. http://dx.doi.org/10.3280/sur2022-127004.

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Анотація:
L'incrocio tra il diritto e la sociologia urbana apre a scenari di sperimentazione di modelli democratici nuovi, permettendoci di ridefinire servizi pubblici, spazi urbani, territori come beni comuni. Secondo la prospettiva proposta, le pratiche sempre più diffuse di cittadinanza attiva, che si prende cura dei beni comuni, trasformano i cittadini/abitanti da utilizzatori/consumatori di servizi e spazi a prosumers, suggerendoci che siamo in una fase di cambio di paradigma nella rappresentazione e definizione delle istituzioni pubbliche. La scuola è proposta come campo concreto di riflessione, nel suo passaggio da servizio pubblico a bene comune, quando cioè si territorializza, diventando oggetto di cura di tutta la "comunità educante", per disegnarsi sui caratteri socio-spaziali del bisogno educativo.
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Picard, Michelle, and Yves Alavo. "La biodiversitŕ nella cittŕ di Montreal." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 49–53. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058007.

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Анотація:
La cittŕ di Montreal continua a giocare un ruolo preponderante in materia di sviluppo e di pianificazione della biodiversitŕ, sia alla scala locale che internazionale. Il Settore di Coordinamento della Biodiversitŕ della Cittŕ di Montreal, promuove azioni di diffusione e di integrazione tra le politiche settoriali, della natura in cittŕ, dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile. La cittŕ porta avanti modelli di pianificazione della biodiversitŕ e della loro interessante trasversalitŕ nei diversi livelli operativi e amministrativi, presi come esempi da altre realtŕ urbane canadesi e internazionali. Gli strumenti urbanistici municipali mirano alla prevenzione, educazione, conservazione e concertazione, grazie alla ricerca scientifica, alla gestione ecologica dei grandi parchi, alla preservazione degli ecosistemi urbani e alla salvaguardia delle specie rare.
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Treccani, Gian Paolo. "«Storia naturale» della ricostruzione. Centri storici e monumenti nella Germania del secondo dopoguerra." STORIA URBANA, no. 129 (April 2011): 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-129001.

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Анотація:
Il saggio presenta i contenuti del volume di Storia Urbana dedicato alla ricostruzione in Germania dopo la seconda guerra mondiale; volume che si collega idealmente con quello edito nel 2007 sulla ricostruzione post bellica in Italia e un terzo, in corso di pubblicazione, dedicato alle cittŕ del Giappone. Le tre edizioni hanno l'obiettivo di cogliere i tratti comuni in queste esperienze nei territori sconfitti ma, anche, le peculiaritŕ che caratterizzano ciascuna vicenda ricostruttiva nel decennio che segue la fine del conflitto. Il caso della Germania, analizzato in questo volume, si presenta particolarmente complesso e variegato giŕ dalla questione dei danni. L'obiettivo dei bombardieri alleati fu di annientare psicologicamente, con la tecnica del, la popolazione tedesca concentrata nei centri antichi degli agglomerati urbani che per questa ragione subirono danni di molto superiori a quelli, giŕ ingentissimi, di paesi come l'Italia. Come emerge dai saggi contenuti nel volume, altre ragioni, quali i diversi modelli politici della parte est e ovest della Germania dopo la guerra, i fattori economici - favorevoli alla Germania Ovest con conseguenze perň non sempre positive sui tessuti urbani danneggiati - l'ateismo di stato nell'Est, il differente significato attribuito ai valori identitari ma anche, infine, la continuitŕ o meno con le politiche urbane pre-belliche se non addirittura pre naziste, prefigurarono, in ciascuna cittŕ, modalitŕ di ricostruzione in molti casi profondamente differenti.
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Cafora, Silvia. "Territori e diritti in contrazione. Gestioni possibili per il patrimonio costruito." TERRITORIO, no. 98 (March 2022): 75–82. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098013.

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Анотація:
Numerosi movimenti community-led stanno emergendo in Europa per rispondere a dinamiche di abbandono e marginalizzazione di territori e popolazioni. Questo articolo si concentra su esperienze nate dal basso in centri urbani e aree marginali, in cui comunità attive e intenzionali hanno prodotto modelli e strumenti di intervento tesi ad ampliare le possibilità di accesso e risignificazione del patrimonio costruito, creando condizioni di rigenerazione territoriale, giustizia sociale, economica e spaziale. Il Mietshäuser Syndikat in Germania e i Community Land Trusts nel Regno Unito sono illustrati quali casi esemplari per il loro radicamento locale e diffusione nazionale, le consolidate pratiche di demercificazione del patrimonio e la potenziale replicabilità nel territorio italiano.
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Bracchi, Paola. "Dall'ibridazione tipologica dello spazio pubblico alle fruizioni urbane ibride." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 115–20. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056019.

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Č ancora possibile parlare di spazio pubblico oggi? Se per spazio pubblico si fa riferimento ai modelli tradizionali di piazza, strada e parco, coincidenti allo spazio aperto, allora č possibile affermare che lo spazio pubblico č ormai obsoleto, cristallizzato in un immagine non piů rispondente alle necessitŕ contemporanee. La staticitŕ presupposta dalle figure archetipe oggi non č piů valida, tempo e spostamento sono fattori a cui il progetto deve far riferimento. Č necessaria un'innovazione tipologica dello spazio pubblico, in grado di interpretare complessitŕ, dinamicitŕ e stratificazione della cittŕ contemporanea. Tale innovazione passa indubbiamente attraverso l'ibridazione dei tipi tradizionali: un'evoluzione trasversale tra le tipologie dello spazio pubblico, tra tipologie dello spazio pubblico e spazio abitato e tra tipologie ibride ed usi urbani.
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Дисертації з теми "Modelli urbani"

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Rossi, Emiliano <1992&gt. "Televisioni in transito: modelli produttivi e immaginari urbani di mobilita." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10301/1/rossi_emiliano_tesi.pdf.

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Il termine go-tv fa riferimento a i sistemi di videocomunicazione collocati a bordo di mezzi di trasporto e in ambienti collegati, ad alto transito di passeggeri. Limitando l’analisi al territorio italiano, la ricerca intende ricostruire le coordinate storiche del suo sviluppo, inquadrandolo entro il più ampio contesto dei media contemporanei. Da un punto di vista teorico, sono considerati sia il legame del mezzo con l’ambiente urbano, sia le interconnessioni tra comunicazione, mobilità e trasporti, riflesse nel particolare statuto sociale e topologico chiamato in causa dai suoi luoghi di consumo. Dall’approvvigionamento alla messa in onda dei contenuti, cardine speculativo del lavoro è la disamina, su base esplorativa, delle consuetudini commerciali e professionali sottese a questo speciale canale di distribuzione audiovisiva, nel quadro di apposite pratiche d’azienda, campionate nel solco degli studi sulla produzione mediale. Tre sono gli snodi principali del progetto: la proposta di una definizione univoca del fenomeno, condivisibile dai diversi attori coinvolti nella filiera, una prima modellizzazione del suo profilo mediale e una mappatura dei principali casi di go-tv rinvenibili a livello nazionale, arricchita da una serie di studi di caso.
"Go-tv" refers to video-communication systems located onboard transportation vehicles and in connected venues, in high-transit locations. The research focuses on the Italian territory and provides the main historical coordinates of the development of this medium, framed within the wider context of contemporary media. From a theoretical level, the dissertation considers both the relation between this medium and the urban environment and the interconnections between communication, mobility, and transportation. Its consumption places, indeed, call into question a particular sociological and topological status. The main output of this work consists of an explorative analysis of the commercial and professional habits underlying this particular channel of audiovisual distribution, which is examined in the wake of media production studies. The project revolves around three main points: the proposal of a univocal definition of the phenomenon, a tentative modelling of its media profile and a mapping of the main cases of Italian go-tvs, complemented by a series of case studies.
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PALMA, VALERIO. "Gemelli di città. I modelli urbani digitali tra descrizione e astrazione." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2021. http://hdl.handle.net/11583/2934676.

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Versari, Luca. "Applicazione di modelli Ray-Tracing alla previsione di intensità solare in scenari urbani." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4713/.

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Fratta, Luigi Antonio. "Modelli di ottimizzazione per la pianificazione di servizi di raccolta dei rifiuti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Анотація:
L’obiettivo di questa tesi è quello di presentare una descrizione dettagliata di alcuni modelli di Programmazione Lineare Intera che possono essere utilizzati come strumento di decision making per la pianificazione di servizi di raccolta dei rifiuti urbani. Un secondo intento è quello di mostrare lo sviluppo e la sperimentazione di tali modelli attraverso l’utilizzo di dati reali ed infine mostrarne i risultati. Questo elaborato è incentrato sulla questione della gestione dei servizi di raccolta dei rifiuti. In particolar modo si sofferma sulla rilevanza economica e ambientale della gestione dei rifiuti e sull’importanza del ruolo degli strumenti di ottimizzazione matematica e di analisi dei dati per permettere una adeguata pianificazione dei servizi di raccolta.
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SANTARSIERO, VITTORIA. "Matera e i territori del cibo. Modelli di innovazione per il food system e la valorizzazione dei paesaggi rurali attraverso le politiche del cibo e i processi creativi dell’agro-industria." Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2021. http://hdl.handle.net/11563/149102.

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Анотація:
The following work analyses the socio-economic and spatial dynamics of “Matera food city-region” and tests the role of innovation model, food policies and creative processes to enhance urban and rural foodscape. The research looks for answers at some questions. The first is about dynamics and flows on Matera food city region considering involved spaces, actors and economies through a critical process that studies city and countryside. The second question moved to the necessity to define a model that is able to represent and interpret the analysed dynamics and flow, and to give back useful output. The third question works on results of previous phases and deepens analysis on Matera food city region to find enhanced possibilities and strategies for the territory. The critical reflection on the three answers makes necessary another demand. The fourth query deepens the role of multimedia platforms as tools to represent spaces and dynamics, and to provide ideas to innovate strategies for food territories. In the final part, this work gives an applicative example, proving the role of the platform Atlante del cibo Matera as a tool that creates links between involved actors and processes on Matera food city region and builds food governance. This research is articulated in three complementary phases, recognizable in the overall structure. First, the work deepens critically the theory, by the study of the role of food in urban planning in the last two decades. In this section the research provides definitions of food system, food space and food policy and introduces international and national governance processes on food. This phase introduces research theme and is the theoretical basis for later stages. The second section is a disciplinary work based on analysis on field and the reconstruction of food system by the interpretation of organizational models detected in the territory. The analysis regards the phases of food system (production, processing, distribution and consumption) on Matera food city region. In the final section, the comment of results is the basis to rebuild geographies of Matera food territories. Finally, this phase explains the application model, shared between city, university and enterprise. The application shows the working ability of Atlante del Cibo Matera in the formulation of strategies that enhanced territories by food. This work aims to shows the opportunity for Matera food city region to innovate itself by a vision that combines culture, rural landscapes, heritage and society through food. From this perspective innovation gives the tool for the implementation of interactive and heritage atlas that proposes participatory and synergic governance.
L’obiettivo di questo lavoro di tesi è studiare l’articolazione delle dinamiche socio-economiche e spaziali nella Matera food city region, e testare la capacità degli strumenti di innovazione, delle politiche del cibo e dei processi creativi nella valorizzazione dei paesaggi rurali. Il lavoro di ricerca muove a partire dalla costruzione di risposte ad un serie di quesiti che scompongono e chiarificano l’intero percorso. Il primo riguarda la riflessione sulle dinamiche e sui flussi che interessano la food city region, considerando spazi, attori e economie implicate, attraverso un approccio che esamina criticamente la città e la campagna. Il secondo quesito muove dalla necessità di definire un modello di rappresentazione consono alla restituzione delle dinamiche osservate sul territorio e capace di restituire degli output a partire dall’interpretazione critica dei fenomeni. Il terzo riflette sulle caratteristiche della Matera food city region per individuarne potenzialità da cui articolare strategie per i territori del cibo. Il commento delle risposte alle prime questioni sarà il presupposto per la formulazione di un ulteriore quesito che riguarda il ruolo che possono avere gli strumenti innovativi in questo processo, di cui si fornirà un modello applicativo condiviso tra più attori nella parte finale dell’elaborato. Questo lavoro di ricerca si compone di tre operazioni differenti e fortemente complementari, ma tuttavia riconoscibili nella struttura della tesi. La prima riguarda lo studio critico della letteratura con una ricostruzione del ruolo assunto dal cibo nel corso dell’ultimo ventennio nella pianificazione delle città e dei territori. A seguire alcune definizioni sul sistema del cibo, sulle spazialità della ricerca e sulle politiche e regolamentazioni internazionali e nazionali. L’introduzione alla tematica della ricerca sarà la base disciplinare su cui saranno presentati i quesiti, gli obiettivi, i materiali e i metodi utilizzati. In chiusura della prima parte sarà introdotto il contesto della ricerca. La seconda parte della tesi è un lavoro più disciplinare e riferisce della ricerca sul campo attraverso la ricostruzione del sistema del cibo mediante l’analisi e l’interpretazione dei modelli organizzativi riconoscibili sul territorio in termini spaziali, ma anche quantitativi e qualitativi. Il riferimento in questa fase è stato lo studio delle performance delle varie fasi in cui è stato diviso a monte il sistema del cibo (produzione e trasformazione, trasporto e distribuzione, consumo). Una tematizzazione delle fasi dell’indagine che ha chiarito le relazioni tra spazialità, attori e dinamiche e le connessioni tra i vari processi nella fase di ricostruzione complessiva del fenomeno, svolta allo scopo di restituire una interpretazione critica del processo. Nella terza parte il commento dei risultati dell’analisi consentirà di ricostruire una lettura della geografia del territorio attraverso la lente del cibo. Saranno specificate le basi su cui è stato articolato il modello applicativo condiviso tra città, università e impresa che prova ad utilizzare uno strumento innovativo per la formulazione di strategie operative capaci di valorizzare i territori in chiave cibo. Matera e la sua food city region possono riarticolarsi in una visione che combina i processi culturali e agro-forestali dei paesaggi autentici lucani con la dimensione sistemica del cibo capace di relazionare tra loro patrimoni filiere e società. L’innovazione in tal senso può fornire gli strumenti per l’implementazione di atlanti patrimoniali interattivi e in grado di proporre governance partecipate e sinergiche.
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NOTARANGELO, NICLA MARIA. "A Deep Learning approach for monitoring severe rainfall in urban catchments using consumer cameras. Models development and deployment on a case study in Matera (Italy) Un approccio basato sul Deep Learning per monitorare le piogge intense nei bacini urbani utilizzando fotocamere generiche. Sviluppo e implementazione di modelli su un caso di studio a Matera (Italia)." Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2021. http://hdl.handle.net/11563/147016.

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Анотація:
In the last 50 years, flooding has figured as the most frequent and widespread natural disaster globally. Extreme precipitation events stemming from climate change could alter the hydro-geological regime resulting in increased flood risk. Near real-time precipitation monitoring at local scale is essential for flood risk mitigation in urban and suburban areas, due to their high vulnerability. Presently, most of the rainfall data is obtained from ground‐based measurements or remote sensing that provide limited information in terms of temporal or spatial resolution. Other problems may be due to the high costs. Furthermore, rain gauges are unevenly spread and usually placed away from urban centers. In this context, a big potential is represented by the use of innovative techniques to develop low-cost monitoring systems. Despite the diversity of purposes, methods and epistemological fields, the literature on the visual effects of the rain supports the idea of camera-based rain sensors but tends to be device-specific. The present thesis aims to investigate the use of easily available photographing devices as rain detectors-gauges to develop a dense network of low-cost rainfall sensors to support the traditional methods with an expeditious solution embeddable into smart devices. As opposed to existing works, the study focuses on maximizing the number of image sources (like smartphones, general-purpose surveillance cameras, dashboard cameras, webcams, digital cameras, etc.). This encompasses cases where it is not possible to adjust the camera parameters or obtain shots in timelines or videos. Using a Deep Learning approach, the rainfall characterization can be achieved through the analysis of the perceptual aspects that determine whether and how a photograph represents a rainy condition. The first scenario of interest for the supervised learning was a binary classification; the binary output (presence or absence of rain) allows the detection of the presence of precipitation: the cameras act as rain detectors. Similarly, the second scenario of interest was a multi-class classification; the multi-class output described a range of quasi-instantaneous rainfall intensity: the cameras act as rain estimators. Using Transfer Learning with Convolutional Neural Networks, the developed models were compiled, trained, validated, and tested. The preparation of the classifiers included the preparation of a suitable dataset encompassing unconstrained verisimilar settings: open data, several data owned by National Research Institute for Earth Science and Disaster Prevention - NIED (dashboard cameras in Japan coupled with high precision multi-parameter radar data), and experimental activities conducted in the NIED Large Scale Rainfall Simulator. The outcomes were applied to a real-world scenario, with the experimentation through a pre-existent surveillance camera using 5G connectivity provided by Telecom Italia S.p.A. in the city of Matera (Italy). Analysis unfolded on several levels providing an overview of generic issues relating to the urban flood risk paradigm and specific territorial questions inherent with the case study. These include the context aspects, the important role of rainfall from driving the millennial urban evolution to determining present criticality, and components of a Web prototype for flood risk communication at local scale. The results and the model deployment raise the possibility that low‐cost technologies and local capacities can help to retrieve rainfall information for flood early warning systems based on the identification of a significant meteorological state. The binary model reached accuracy and F1 score values of 85.28% and 0.86 for the test, and 83.35% and 0.82 for the deployment. The multi-class model reached test average accuracy and macro-averaged F1 score values of 77.71% and 0.73 for the 6-way classifier, and 78.05% and 0.81 for the 5-class. The best performances were obtained in heavy rainfall and no-rain conditions, whereas the mispredictions are related to less severe precipitation. The proposed method has limited operational requirements, can be easily and quickly implemented in real use cases, exploiting pre-existent devices with a parsimonious use of economic and computational resources. The classification can be performed on single photographs taken in disparate conditions by commonly used acquisition devices, i.e. by static or moving cameras without adjusted parameters. This approach is especially useful in urban areas where measurement methods such as rain gauges encounter installation difficulties or operational limitations or in contexts where there is no availability of remote sensing data. The system does not suit scenes that are also misleading for human visual perception. The approximations inherent in the output are acknowledged. Additional data may be gathered to address gaps that are apparent and improve the accuracy of the precipitation intensity prediction. Future research might explore the integration with further experiments and crowdsourced data, to promote communication, participation, and dialogue among stakeholders and to increase public awareness, emergency response, and civic engagement through the smart community idea.
Negli ultimi 50 anni, le alluvioni si sono confermate come il disastro naturale più frequente e diffuso a livello globale. Tra gli impatti degli eventi meteorologici estremi, conseguenti ai cambiamenti climatici, rientrano le alterazioni del regime idrogeologico con conseguente incremento del rischio alluvionale. Il monitoraggio delle precipitazioni in tempo quasi reale su scala locale è essenziale per la mitigazione del rischio di alluvione in ambito urbano e periurbano, aree connotate da un'elevata vulnerabilità. Attualmente, la maggior parte dei dati sulle precipitazioni è ottenuta da misurazioni a terra o telerilevamento che forniscono informazioni limitate in termini di risoluzione temporale o spaziale. Ulteriori problemi possono derivare dagli elevati costi. Inoltre i pluviometri sono distribuiti in modo non uniforme e spesso posizionati piuttosto lontano dai centri urbani, comportando criticità e discontinuità nel monitoraggio. In questo contesto, un grande potenziale è rappresentato dall'utilizzo di tecniche innovative per sviluppare sistemi inediti di monitoraggio a basso costo. Nonostante la diversità di scopi, metodi e campi epistemologici, la letteratura sugli effetti visivi della pioggia supporta l'idea di sensori di pioggia basati su telecamera, ma tende ad essere specifica per dispositivo scelto. La presente tesi punta a indagare l'uso di dispositivi fotografici facilmente reperibili come rilevatori-misuratori di pioggia, per sviluppare una fitta rete di sensori a basso costo a supporto dei metodi tradizionali con una soluzione rapida incorporabile in dispositivi intelligenti. A differenza dei lavori esistenti, lo studio si concentra sulla massimizzazione del numero di fonti di immagini (smartphone, telecamere di sorveglianza generiche, telecamere da cruscotto, webcam, telecamere digitali, ecc.). Ciò comprende casi in cui non sia possibile regolare i parametri fotografici o ottenere scatti in timeline o video. Utilizzando un approccio di Deep Learning, la caratterizzazione delle precipitazioni può essere ottenuta attraverso l'analisi degli aspetti percettivi che determinano se e come una fotografia rappresenti una condizione di pioggia. Il primo scenario di interesse per l'apprendimento supervisionato è una classificazione binaria; l'output binario (presenza o assenza di pioggia) consente la rilevazione della presenza di precipitazione: gli apparecchi fotografici fungono da rivelatori di pioggia. Analogamente, il secondo scenario di interesse è una classificazione multi-classe; l'output multi-classe descrive un intervallo di intensità delle precipitazioni quasi istantanee: le fotocamere fungono da misuratori di pioggia. Utilizzando tecniche di Transfer Learning con reti neurali convoluzionali, i modelli sviluppati sono stati compilati, addestrati, convalidati e testati. La preparazione dei classificatori ha incluso la preparazione di un set di dati adeguato con impostazioni verosimili e non vincolate: dati aperti, diversi dati di proprietà del National Research Institute for Earth Science and Disaster Prevention - NIED (telecamere dashboard in Giappone accoppiate con dati radar multiparametrici ad alta precisione) e attività sperimentali condotte nel simulatore di pioggia su larga scala del NIED. I risultati sono stati applicati a uno scenario reale, con la sperimentazione attraverso una telecamera di sorveglianza preesistente che utilizza la connettività 5G fornita da Telecom Italia S.p.A. nella città di Matera (Italia). L'analisi si è svolta su più livelli, fornendo una panoramica sulle questioni relative al paradigma del rischio di alluvione in ambito urbano e questioni territoriali specifiche inerenti al caso di studio. Queste ultime includono diversi aspetti del contesto, l'importante ruolo delle piogge dal guidare l'evoluzione millenaria della morfologia urbana alla determinazione delle criticità attuali, oltre ad alcune componenti di un prototipo Web per la comunicazione del rischio alluvionale su scala locale. I risultati ottenuti e l'implementazione del modello corroborano la possibilità che le tecnologie a basso costo e le capacità locali possano aiutare a caratterizzare la forzante pluviometrica a supporto dei sistemi di allerta precoce basati sull'identificazione di uno stato meteorologico significativo. Il modello binario ha raggiunto un'accuratezza e un F1-score di 85,28% e 0,86 per il set di test e di 83,35% e 0,82 per l'implementazione nel caso di studio. Il modello multi-classe ha raggiunto un'accuratezza media e F1-score medio (macro-average) di 77,71% e 0,73 per il classificatore a 6 vie e 78,05% e 0,81 per quello a 5 classi. Le prestazioni migliori sono state ottenute nelle classi relative a forti precipitazioni e assenza di pioggia, mentre le previsioni errate sono legate a precipitazioni meno estreme. Il metodo proposto richiede requisiti operativi limitati, può essere implementato facilmente e rapidamente in casi d'uso reali, sfruttando dispositivi preesistenti con un uso parsimonioso di risorse economiche e computazionali. La classificazione può essere eseguita su singole fotografie scattate in condizioni disparate da dispositivi di acquisizione di uso comune, ovvero da telecamere statiche o in movimento senza regolazione dei parametri. Questo approccio potrebbe essere particolarmente utile nelle aree urbane in cui i metodi di misurazione come i pluviometri incontrano difficoltà di installazione o limitazioni operative o in contesti in cui non sono disponibili dati di telerilevamento o radar. Il sistema non si adatta a scene che sono fuorvianti anche per la percezione visiva umana. I limiti attuali risiedono nelle approssimazioni intrinseche negli output. Per colmare le lacune evidenti e migliorare l'accuratezza della previsione dell'intensità di precipitazione, sarebbe possibile un'ulteriore raccolta di dati. Sviluppi futuri potrebbero riguardare l'integrazione con ulteriori esperimenti in campo e dati da crowdsourcing, per promuovere comunicazione, partecipazione e dialogo aumentando la resilienza attraverso consapevolezza pubblica e impegno civico in una concezione di comunità smart.
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7

Gomes, Ana Margarida Veiga. "Desconstruir a descontinuidade. O redesenho urbano do limite nordeste da colina de Sant'Ana." Master's thesis, Universidade de Lisboa. Faculdade de Arquitetura, 2013. http://hdl.handle.net/10400.5/6937.

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8

Aver, Ivana Karine. "Erechim, processo e projeto : relações estruturais entre traçado viário e desenvolvimento urbano." reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2008. http://hdl.handle.net/10183/13397.

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Анотація:
A temática escolhida para este estudo concentra-se nas relações espaciais e temporais supostamente existentes entre o desenho original de uma cidade e seu desenvolvimento a partir dele. Foi escolhida como estudo de caso a cidade de Erechim, ao norte do Rio Grande do Sul, com traçado viário projetado e que se diferencia das tradicionais cidades luso-brasileiras por apresentar vias diagonais sobrepostas ao traçado em grelha. O estudo foi viabilizado pela aplicação de modelos configuracionais urbanos à cidade, possibilitando a análise das características do seu projeto inicial e sua evolução ao longo de noventa anos, tomada em cinco momentos históricos. O resultado dos cálculos da acessibilidade e centralidade permitiu verificar que, dependendo do momento, o previsto/acontecido vai ao encontro das teorias de Hillier (1993), Krafta (1994) e/ou Polidori (2004), as quais se referem às relações entre traçado viário e desenho urbano. Também foi possível analisar se a cidade seguiu, nos anos subseqüentes à implantação do seu projeto inicial, o padrão imaginado pelo seu idealizador.
The chosen subject for this study focuses on the spatial and temporal relationships between the supposedly original design of a city and its development starting from it. Erechim city, on north of Rio Grande do Sul, was chosen as case of this present study due its designed road layout, which differs from the traditional Brazilian- Portuguese cities by presenting ways to track overlapping diagonals chess. The study was possible by means of the configurational models application to the city, allowing its original design characteristics analysis and its evolution over ninety years, taken in five historic moments. The accessibility and centrality calculations results allowed verifying that the planned/happened meets the Hillier (1993), Krafta (1994) and/or Polidori (2004) theories, which ones refer to relations between track road and urban design, according to the moment. It was also possible to analyze if the city followed its creator imagined pattern in subsequent years to the deployment of its initial project.
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9

Trevisan, Ricardo. "Incorporação do ideário da Garden-City inglesa na urbanística moderna brasileira: Águas de São Pedro." Universidade Federal de São Carlos, 2003. https://repositorio.ufscar.br/handle/ufscar/4320.

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Анотація:
Made available in DSpace on 2016-06-02T20:00:42Z (GMT). No. of bitstreams: 1 DissRT.pdf: 22698838 bytes, checksum: f16088374060feff34145f7ac1850671 (MD5) Previous issue date: 2003-10-24
Universidade Federal de Minas Gerais
This work, entitled Inclusion of anthology of ideas from the english Garden-City into Modern Brazilian urban design: Águas de São Pedro developed in the Graduate Course in Urban Engineering at the Federal University of São Carlos (UFSCar), presents a study of the urban plan of Águas de São Pedro town, state of São Paulo, and its relation to the Garden-City s concepts, structured in four different parts. In its first part is given a brief overview of the history of post-Industrial Revolution urbanism, identifying the main urban typologies originating during this time and focusing especially on the Garden City typology from its English origin to its worldwide diffusion. From here, the study delves in the appropriation of this typology by brazilian designers (architects and engineers), articulated with economic, political, social and cultural analysis of this country in the first decades of the XXth Century. The third part analyses the universe of professional responsible for the creation of the city plan of Águas de São Pedro, urban engineer Jorge de Macedo Vieira, identifying his main influences and his productive evolution. Also, others professionals involved with this project are included. Finally, in the fourth part is done a comprehensive study of the adopted plan for the Watering town, along with its due empirical analysis, electing, from there, the elements that relate it to the Garden-City typology. This research therefore adds itself to others that study the use of the Garden-City urban typology in Brazil, contributing in this manner to extend knowledge about a school that participated actively in the history of brazilian urbanism.
Este trabalho intitulado Incorporação do ideário da Garden-City inglesa na urbanística moderna brasileira: Águas de São Pedro , desenvolvido no Programa de Pós-Graduação em Engenharia Urbana (PPG-EU) da Universidade Federal de São Carlos (UFSCar), apresenta o estudo do plano urbanístico da cidade de Águas de São Pedro (São Paulo) e sua relação com os conceitos da Garden-City inglesa, estruturando-se em quatro partes diferentes. Na primeira parte do trabalho, procura-se percorrer, através de um breve panorama, a história do urbanismo pós-Revolução Industrial, identificando as principais tipologias urbanísticas originárias desta época e atentando-se, especialmente, à tipologia Cidade-Jardim, desde a origem na Inglaterra à sua difusão mundial. Na parte subseqüente, recorre-se ao estudo da apropriação desta tipologia em solo nacional articulado com uma análise econômica, política, social e cultural do Brasil nas primeiras décadas do século XX. A terceira parte adentra no universo do profissional responsável pela criação do projeto urbano de Águas de São Pedro, o engenheiro urbanista Jorge de Macedo Vieira, identificando suas principais influências assim como sua evolução produtiva. Do mesmo modo, outros profissionais envolvidos no projeto foram analisados E, finalmente, na quarta parte, faz-se o entendimento do plano adotado no balneário, com devida análise empírica, elegendo-se, a partir daí, os elementos que o aproximem dos conceitos procedentes da tipologia Cidade-Jardim. Assim, essa pesquisa agrega-se a outras que estudam a utilização da tipologia urbanística Garden- City (Cidade-Jardim) no Brasil, contribuindo para ampliar os conhecimentos sobre uma escola que se fez presente na história do urbanismo nacional.
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10

Souza, Maria Regina Rau de. "Produção espacial urbana : um exercício de simulação." reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2002. http://hdl.handle.net/10183/3216.

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Анотація:
O presente trabalho analisa o processo de produção do espaço urbano do ponto de vista configuracional, fundamentado na técnica da modelagem urbana. Enfoca a correspondência entre espacialidade real, produzida pela dinâmica das inter-relações urbanas e espacialidade normativa, prescrita nos planos diretores. O modelo de análise utilizado simula o crescimento espacial interno de determinado setor da cidade de Porto Alegre, produzindo possíveis cenários de distribuição dos espaços construídos, capazes de orientar ações de planejamento e monitoramento do desenvolvimento urbano.
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Книги з теми "Modelli urbani"

1

Bartolozzi, Giovanni. Leonardo Ricci: Nuovi modelli urbani. Macerata: Quodlibet, 2013.

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2

Roma tra le due guerre, 1919-1944: Architettura, modelli urbani, linguaggi della modernità. Roma: Edizioni Kappa, 2010.

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3

Eugenio, Lo Sardo, Boccia Maria Luisa, and Archivio di Stato di Latina., eds. Divina geometria: Modelli urbani degli anni Trenta : Asmara, Addis Abeba, Harar, Olettà, Littoria, Sabaudia, Pontinia, Borghi. [Firenze]: Maschietto&Musolino, 1995.

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4

Italy. TARSU: Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani interni : il D. lgs n. 507 commentato, le norme complementari, i modelli, le convenzioni. Milano: IPSOA, 2001.

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5

Modelli complessi per il patrimonio architettonico-urbano: Complex models for architectural and urban heritage. Roma: Gangemi, 2013.

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6

Tani, Ilaria. Paesaggi metropolitani: Teorie, modelli, percorsi. Macerata: Quodlibet, 2014.

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7

Albeverio, Sergio, Paolo Giordano, and Alberto Vancheri, eds. Metodi e Modelli Matematici per le Dinamiche Urbane. Milano: Springer Milan, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-4008-3.

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8

Bruno, Amoroso, ed. Modello Roma: L'ambigua modernità. Roma: Odradek, 2007.

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9

Il "modello Friuli" di ricostruzione. Udine: Forum, 2017.

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10

L, Shmulʹi͡a︡n B., ed. Transportnye sistemy: Modeli i algoritmy. Moskva: Vses. nauchno-issl. in-t sistemnykh issledovaniĭ, 1987.

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Частини книг з теми "Modelli urbani"

1

PRYL, KAREL, and ZDENEK SVITAK. "URBAN INFRASTRUCTURE MODELLING." In Integrated Urban Water Resources Management, 43–50. Dordrecht: Springer Netherlands, 2006. http://dx.doi.org/10.1007/1-4020-4685-5_5.

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2

Pellissery, Sony, and Juliana Gómez Aristizábal. "A Grammar for Transformative Urbanism." In Theorising Urban Development From the Global South, 247–77. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-82475-4_11.

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Анотація:
AbstractThe problems that engulf Southern cities are huge. There is a tendency towards solutions based on models encountered elsewhere emerging as deeper problems when only the symptoms are treated. Therefore, in this concluding chapter, we propose a model that transforms urban development as a process from within. Our arguments are on two levels. On the first level, we propose a grammarian alternative—primarily since it has the potential to challenge the rational models that are overemphasized in urban-planning practice. We also consider that such a grammarian approach could suit the search for a non-deductive model of multiple centres. On the second level, we propose a communication model whereby this grammarian alternative could be operationalized. We show that an autopoietic reproduction of urban space takes place through interaction between social order and natural order. Space for intervention, towards transformative urbanism, can be found in this communication process. There is a need to direct this autopoietic process by picking up on the codes from societal norms. In Southern urbanism, these codes are the experiences of suffering, violence, in-betweenness, social identity, harmony, and context-specific sociocultural practices. Transformative urbanism depends on the ways in which these codes are leveraged by collectives of citizens in the urban-planning process.
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3

Chocat, Bernard. "Urban Hydrology Models." In Mathematical Models, 155–212. Hoboken, NJ, USA: John Wiley & Sons, Inc., 2013. http://dx.doi.org/10.1002/9781118557853.ch6.

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4

San José, R., JL Pérez, M. Callen, JM López, and A. Mastral. "BaP Air Quality Modelling Simulation Using CMAQ Air Quality Modelling System." In Urban Environment, 283–91. Dordrecht: Springer Netherlands, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-94-007-7756-9_24.

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5

Saul, Adrian J., Slobodan Djordjević, čedo Maksimović, and John Blanksby. "Integrated Urban Flood Modelling." In Flood Risk Science and Management, 258–88. Oxford, UK: Wiley-Blackwell, 2010. http://dx.doi.org/10.1002/9781444324846.ch13.

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6

Moussiopoulos, N., H. Schlünzen, and P. Louka. "Modelling Urban Air Pollution." In Air Quality in Cities, 121–54. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2003. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-05217-4_7.

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7

Simona, Michea, and Paolo Venzi. "Modelli matematici per le dinamiche urbane: approfondimenti." In UNITEXT, 183–214. Milano: Springer Milan, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-4008-3_12.

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8

Mills, Gerald, Jason Ching, and Benjamin Bechtel. "Characterising Urban Morphology for Urban Climate Modelling." In Urban Climate Science for Planning Healthy Cities, 339–54. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-87598-5_15.

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9

Torrens, Paul. "Urban Geosimulation." In Agent-Based Models of Geographical Systems, 435–50. Dordrecht: Springer Netherlands, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-90-481-8927-4_20.

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10

Longa, Remo Dalla. "Urban Models." In Urban Models and Public-Private Partnership, 7–46. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-540-70508-6_2.

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Тези доповідей конференцій з теми "Modelli urbani"

1

Zucchi, Giovanni. "Nuovi dispositivi spaziali per la rigenerazione urbana: il caso studio delle caserme Caretto e Boscariello di Secondigliano a Napoli." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7909.

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Анотація:
Le aree dimesse, veri propri buchi neri nei tessuti urbani, rappresentano un’importante occasione per lo sviluppo delle città da contrapporre ai modelli dello sprawl, intervenendo come nodo centrale del dibattito e della ricerca urbana contemporanea. Bisogna però interrogarsi sulle possibilità del progetto di tali aree, le cui trasformazioni possono avere ricadute enormi sull’assetto della città stravolgendone la geografia e gli stessi rapporti posizionali. Considerare la rigenerazione un modello da contrapporre allo sprawl, necessita innanzitutto un’analisi di quei caratteri che hanno favorito i modelli di diffusione urbana, rendendoli appetibili sia agli investimenti che alle pratiche insediative. Bisogna quindi capire cosa porta una persona a preferire l’outlet alle vie del centro o la villetta suburbana all’appartamento in città. Si delinea così un nuovo modello di spazi per la città, che ibrida le tipologie tipicamente urbane con quelle più contemporanee dello spawl, secondo i dispositivi dinamici e flessibili della rigenerazione urbana. In questo senso si intende proporre il caso studio delle caserme Caretto e Boscariello situate a Napoli nel quartiere di Secondigliano ed oggetto della sperimentazione progettuale da me svolta nell’ambito della tesi di laurea in Ingegneria Edile-Architettura presso l’Università Federico II di Napoli. In questa vasta area militare sottoposta a dismissione dalla Variante al piano regolatore,si pensa di collocare un nuovo tessuto urbano che, in un territorio altamente complesso, vuole rappresentare una nuova forma di centralità urbana capace di riattivare l’intera periferia Nord di Napoli.
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Albissini, Piero, Antonio Catizzone, Laura De Carlo, Laura Carlevaris, Vittorio Di Stefano, and Alessandro Micucci. "Le trasformazioni dello spazio urbano: la quarta dimensione nella georeferenziazione dell’iconografia storica di Rome." In International Conference Virtual City and Territory. Barcelona: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7549.

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Анотація:
Se si considera la componente fisica del sistema città come espressione materiale dell’insieme dei fenomeni evolutivi dei luoghi, appare evidente come la sua rappresentazione possa essere considerata come sistema di conoscenza generale in grado di manifestare una convergenza di informazioni di natura altamente eterogenea. Le vaste trasformazioni che hanno interessato le città nella storia hanno determinato una evoluzione non solo nelle modifiche morfologiche degli assetti territoriali e nella stratificazione architettonica delle strutture urbane, ma anche nella percezione e fruizione degli spazi urbani. Se si considera l’organizzazione dello spazio urbano come ambito di relazione tra gli uomini, i contributi che provengono dalle fonti bibliografiche, iconografiche e cartografiche in particolare possono consentire la ricostruzione diacronica dei tessuti urbani. Questa ricostruzione è resa possibile dalla lettura delle diverse rappresentazioni che della città sono state date nel tempo, come rappresentazioni iconografiche o pittoriche, talvolta simboliche se non addirittura metaforiche, che consentono di acquisire conoscenze dei luoghi, anche quando presentano uno scarso grado di attendibilità. L’introduzione dell’informatica nel rilevamento e nella rappresentazione cartografica e la realizzazione dei sistemi informativi territoriali hanno aperto nuove possibilità non solo nella realizzazione di database collegati e georeferenziati, che possono contenere una notevole quantità di informazioni di diversa natura progressivamente incrementabili, ma soprattutto rendendo agevoli sia le molteplici interrogazioni sia le successive elaborazioni. Lo sviluppo della cartografia digitale dalla quale si possono derivare direttamente modelli tridimensionali, si pone quindi come punto di partenza per una corretta rappresentazione della complessità del fenomeno urbano e per un ripensamento dello spazio non più sulla base di esplorazioni planimetriche, ma tramite la creazione di modelli virtuali generati in maniera più o meno automatica a partire dalla cartografia stessa. In questo senso, il modello di derivazione cartografica costituisce l’aspetto metrico-quantitativo della rappresentazione della città, aspetto che risulta tanto più esatto, obiettivo e verificabile in quanto ottenuto con strumenti che rendono le misurazioni sufficientemente attendibili. Si tratta dunque di esplorare la cartografia tridimensionale cogliendone le peculiarità e la ricchezza nella restituzione dello spazio urbano, caratteristiche, queste, che suggeriscono immediatamente di tentare di ricostruire con la stessa vivacità rappresentativa anche tutti i trascorsi storici della città o, quanto meno, di alcuni dei suoi momenti topici, con particolare attenzione alle trasformazioni di natura orografica ed edilizia. In questo quadro emergono due distinti aspetti di natura metodologica, l’uno concernente la generazione del modello urbano e le implicazioni tecniche che questo comporta (implementazione di dati, automatismi, studi tipo-morfologici, scala del modello, …), l’altro relativo all’evoluzione della città attraverso il confronto tra modelli cartografici diversi (bi e tridimensionali). La realizzazione di un modello virtuale basato sulla cartografia digitale 3D, che fotografa lo stato attuale della struttura urbana, può rappresentare la griglia tridimensionale di riferimento per una visualizzazione delle trasformazioni spaziali attuata con una procedura che ripercorre a ritroso il cammino della storia. Si tratta di riferire a questa griglia orientata sulla base di capisaldi topografici certi i dati cartografici e iconografici provenienti dalla ricerca storico-documentaria, sulla base della individuazione di elementi invarianti della struttura urbana, come assetti orografici, vuoti urbani o edifici esistenti, etc., che non hanno mutato la loro localizzazione e le loro caratteristiche morfologiche. Così concepito, il modello tridimensionale di derivazione cartografica si caratterizza per la capacità di recepire e valorizzare documenti molto diversi e non necessariamente “scientifici” ai fini di una visualizzazione interattiva della storia del singolo brano di città o del singolo edificio per valutarne le trasformazioni sul piano morfologico e dimensionale, ma anche percettivo.
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Roselli, Claudia. "Geografie della memoria e zone di transizione: interpretare le possibilità future di salvaguardia dei legami territoriali a Delhi." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7959.

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Анотація:
Il futuro delle metropoli sarà quello di continuare ad aumentare in dimensioni ed estensioni, fagocitando territorio, oppure ci sarà un momento in cui le cose cominceranno a cambiare, nella consapevolezza collettiva e politica, che è necessario assimilare i concetti di limite e di sostenibilità? Sembra che le svolte economiche globali abbiano già allertato le menti sensibili verso un necessario cambiamento di rotta nella governance urbana. Non è più possibile ignorare le trasformazioni, talvolta molto pericolose, in atto nelle nostre città, ed è piuttosto necessario tentare un loro indirizzamento verso passaggi temporali che considerino l'importanza della memoria collettiva, attivando l'engramma giusto per costruire nuove relazioni antropologiche, culturali e sociali. Nello specifico il paper vuole esaminare la realtà della città di Delhi, la capitale indiana, svelando l'esistenza nel suo corpo di zone di confine territoriali: zone dove ancora è possibile trovare e riconoscere tracce della sua antica origine rurale fatta di mestieri agricoli e artigiani, forni di argilla e terre coltivate. Questa anima della città, costituita da memorie, saperi e relazioni territoriali è stata minacciata, negli ultimi anni, dal desiderio cieco di espansione di imprenditori senza scrupoli e da decisioni non monitorate capillarmente relative ai piani di sviluppo urbanistico, le quali hanno avuto ricadute non prevedibili a spese del territorio e dell'ambiente. Negli ultimi anni, dopo la fine delle aspettative create dai Giochi del Commonwealth, la città ha sviluppato una rete infrastrutturale più veloce, promuovendo l'utilizzo dei mezzi pubblici e creando una rete metropolitana molto efficiente, presupposto iniziale per riconquistare la sua antica fama di città verde. Oltre a queste nuove potenzialità infrastrutturali anche i tessuti connettivi, tra area ed area e le grandi zone di verde urbano ( giardini, parchi e foreste ) potenziano l'ipotesi di trasformare Delhi in una delle più competitive capitali del futuro. Per realizzare questa visione è necessario creare vocabolari, strade e linguaggi, capaci di suggerire lo sviluppo di nuovi modelli di insediamenti urbani sopratutto nelle zone più sensibili ovvero laddove avviene l'incontro tra l'urbano ed il rurale. The future of the metropolis will be to increase in dimension and extension phagocyting territory, or it will be a moment where the things will start to change, in the collective and politic awareness, that it is necessary to absorb the concepts of limits and sustainability? It seems that the global economic turns have already alerted the sensitive minds towards a necessary change of the course of the urban governance. It is not possible to ignore longer, the transformations, sometime very dangerous, in our cities, todays. Rather it is necessary try to addressed them in a time crossing, capable of understanding the importance of the collective memory, attracting the proper engramma to build new anthropological, cultural and social relations. Specifically the paper would like analyze the reality of the city of Delhi, the Indian capital, disclosing the existences, on its body, of some territorial boundaries. Zones where it is possible to find and to recognize tracks of its ancient rural origins made by crafts and agricultural artisan, clay ovens and cultivated lands. This soul of the city, made by memories, knowledges and territorial relations was menaced, on the last years, from the blind wish of expansions of unscrupulous businessman and from decisions not capillary monitored relatively to urban development plans, which have had unpredictable consequences for the territory and for the environment. After the end of the expectations created from the Commonwealth Games, on 2010, the city developed an infrastructural net more quick, promoting the use of the public transports and creating an underground net very efficient, initial assumption to regain its former glory of green city. Over these new infrastructural potentialities also the connective tissues, between area and area and the big zones of urban green, like gardens, parks and forests, they had great potential in themselves to make Delhi one of the most competitive capital of the future.To realize this visions it is necessary to create vocabularies, roads and languages, capable of suggesting the development of new models of urban settlements mainly on the sensitive zones, where it will happen the encounter between urban and rural.
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Contreras, Francisco Guerrero. "DE ESTACIONES Y ENTORNOS A ESPACIOS DE INTERFASE MULTIMODAL El caso de la Línea 1 del Tren Ligero de Guadalajara, México." In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Bogotá: Universidad Piloto de Colombia, 2022. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.10016.

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Recently, the emerging interest in the study of public space and its urban dimensions associated with mobility has been enlivened and enriched; from Jane Jacobs (1961), Jean Gehl (2010) and others, to the most recent planning models such as the "superblock" or the "complete street" and tactical urbanism as an intentional guide to the planning of public space in cities. This research seeks to make clear that both, public space and urban mobility, cannot be confronted as two concepts, but rather, it suggests to face them as a new model to understand what happens between them when they coincide in a tempo-spatial point in the territory and follow the pattern of modal interchange making them potential elements of attraction, exchange, quality and transition around the public transport stations of the L1 of the Urban Electric Train in the Metropolitan Area of Guadalajara, México. Keywords: public space, urban mobility, multimodal interface, stations. Topic: Public space and urban project in the contemporary metropolis. Recientemente se ha avivado y enriquecido el interés emergente en el estudio del espacio público y sus dimensiones urbanas asociadas a la movilidad; desde Jane Jacobs (1961), Jean Gehl (2010), Wojnarowska (2016), Duivenvoorden, Hartmann, Brinkhuijsen & Hesselmans, (2021) y otros, hasta los más recientes modelos de planificación como la “supermanzana” o la “calle completa” y el urbanismo táctico a manera de una guía intencionada sobre la planificación del espacio público en las ciudades. Esta investigación busca dejar en claro que tanto espacio público como movilidad urbana no se pude afrontar como dos conceptos, sino más bien, sugiere afrontarse como un nuevo modelo para entender lo que sucede entre éstos dos cuando coinciden de manera tempo-espacial en un punto del territorio y siguen la pauta del intercambio modal haciéndolos elementos potenciales de atracción, intercambio, calidad y transición para su futuro análisis en torno a las estaciones de la L1 del Tren Eléctrico Urbano en el Área Metropolitana de Guadalajara, México. Palabras clave: espacio público, movilidad urbana, interfase multimodal, estaciones. Bloque temático: Espacio público y proyecto urbano en la metrópolis contemporánea.
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Schumacher, Melissa. "Modelos de desarrollo socio-territorial: caso de estudio: Cholula, México." In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Facultad de Arquitectura. Universidad de la República., 2015. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.6102.

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La Ciudad de Cholula representa un ejemplo icónico del desarrollo periurbano en México de ciudades medias inmersas en un entorno metropolitano. La particular heterogeneidad de Cholula como región sagrada, estudiantil y de servicios, se ha ido conformando a través de tres tipos de modelo socio-territorial: el compacto, el rural y el metropolitano; estos modelos se integran a través de diferentes patrones de uso de suelo. La transformación urbana de Cholula se originó en territorio ejidal, donde su expropiación en la década de 1990 y la implementación del Programa de Desarrollo Regional Angelópolis generaron diversos detonadores peri-urbanos, como cambios en las dinámicas poblacionales, especulación inmobiliaria, dispersión de localidades, abandono de las actividades agrícolas y consumo desmedido del territorio. Estos detonadores generaron cambios en los patrones de uso de suelo que van desde los núcleos urbanos compactos hasta las localidades rurales dispersas a las nuevas centralidades urbanas. The City of Cholula represents an iconic example of peri-urban development in Mexican middle-size cities. Cholula has a particular heterogeneity as a sacred, student, and services region. Its context is being developed through three socio-spatial models: the compact, the rural, and the metropolitan; each integrated with patterns of land use. The urban transformation of Cholula began in 1990 with the expropriation of ejido and agricultural land and the implementation of the Regional Development Plan Angelópolis. All of these triggered peri-urbanization development, like changes in populations’ dynamics, real estate speculation, urban sprawl, abandon of agricultural activities, and a wasteful consumption of land. These facts generated changes in the patterns of land use, from compact-urban cores, sprawl rural localities, to new urban centralities.
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Polidori, Maurício, Otávio Peres, and Fernanda Tomiello. "Simulação de crescimento urbano, ambiente natural, fragmentação e futuro das cidades." In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Curso de Arquitetura e Urbanismo. Universidade do Vale do Itajaí, 2016. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.6271.

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O trabalho propõe a geração de cenários de futuro para a cidade, através do modelo dinâmico de simulação de crescimento urbano denominado CityCell – Urban Growth Simulator, o qual é dedicado a simular crescimento urbano considerando integradamente fatores urbanos, naturais e institucionais, representados e modelados utilizando integradamente grafos, autômato celular e geotecnologias. O modelo permite livre entrada de dados descritivos do ambiente e diversas possibilidades de regulagem e parametrização. Simulações em Pelotas, RS, Brasil, mediante a comparação de um tipo de crescimento denominado “tradicional” e outro “sustentável”, permitem indicar que formas de crescimento urbano mais fragmentadas podem consumir seletivamente o espaço não urbanizado, facilitando a presença simultânea de zonas urbanizadas com zonas onde aparecem atributos naturais, chegando ao final da simulação com maior potencial de crescimento, isto é, com maiores chances de continuar crescendo, o que pode estar associado à sustentabilidade urbana. The paper proposes the generation of future scenarios for the city, through the dynamic model of urban growth simulation called CityCell - Urban Growth Simulator, which is dedicated to simulate urban growth considering an integrated urban factors, natural and institutional represented and modeled using an integrated graphs, cellular automata and geotechnology. The model allows free entry of descriptive environmental data and various possibilities for adjustment and parameter setting. Simulations Pelotas, Brazil, by comparing one type of growth called "traditional" and other "sustainable", allow to indicate what forms of fragmented urban growth can selectively consume space undeveloped, facilitating the simultaneous presence of urbanized areas and areas with natural attributes, coming to the end of the simulation with greater growth potential, that is most likely to continue to grow, which may be related to urban sustainability.
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García Pérez, Eva, and Jorge Sequera Fernández. "Dinámicas de gentrificación en metrópolis de la cultura: aproximación comparada a las estrategias de Madrid y Buenos Aires." In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Instituto de Arte Americano. Universidad de Buenos Aires, 2013. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.5855.

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Este trabajo explora los cambios que acontecen actualmente en las dinámicas de regeneración urbana de las grandes metrópolis contemporáneas que apuestan por modelos de economía urbana incorporados a la globalización. El peso de la producción cultural y de las industria creativas se acompaña de nuevos personajes y estilos de vida directamente vinculados a la “nueva economía”, innovadora y social, cuyos movimientos representan hoy la piedra de toque de las dinámicas urbanas que afectan a las áreas centrales. Proponemos analizar estas dinámicas a partir de los casos de Madrid y Buenos Aires en función de tres factores detectados: la rehabilitación del patrimonio urbano, las políticas de lugar de la economía del conocimiento, y la transformación comercial de los mercados tradicionales y el comercio de proximidad. Sostenemos que estos tres vectores refuerzan los procesos de renovación urbana desplazando la frontera de la gentrificación a nuevos marcos de actuación y límites territoriales. This paper explores the changes taking place today in urban regeneration dynamics of the big metropolis that are committed to contemporary urban economic models incorporated in globalization. The weight of the cultural and creative industry comes together with new characters and lifestyles directly linked to the innovative and social "new economy", whose movements today represent the touchstone of urban dynamics affecting central areas. We propose to analyze these dynamics from the cases of Madrid and Buenos Aires, in terms of three identified factors: the policies for rehabilitation of urban heritage, the policies for placing knowledge economy, and commercial transformation of traditional markets and local shops. We argue that these three vectors reinforce urban renewal processes moving the border of gentrification towards new frameworks and territorial frontiers.
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Mastronardi, Luigi, and Elena Battaglini. "Turismo sostenibile e tensioni urbane nel terzo millennio." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7990.

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Il processo di urbanizzazione è un fenomeno che, negli ultimi decenni, ha registrato notevoli cambiamenti, i quali hanno avuto delle ripercussioni sulla distribuzione della popolazione mondiale tra aree urbane e rurali. L’aumento di popolazione nei centri urbani sta già creando problemi relativi alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti e alla disponibilità e qualità della risorsa idrica, come anche problemi di sicurezza sanitaria nelle periferie che continuano ad espandersi in assenza di infrastrutture e servizi. In relazione a ciò, il modello di sviluppo urbano sostenibile assume una valenza strategica in termini sociali, economici ed ambientali. Il turismo può, infatti, contribuire ad aumentare la vitalità economica delle città e a rafforzare il senso di identità urbana. Il turismo sostenibile contribuisce, inoltre, a mantenere l'integrità ambientale e culturale delle comunità, a conservare il patrimonio naturale e le zone ecologicamente sensibili. In questa Sessione dedicata al turismo è stata avviata una riflessione su ciò che il turismo può e deve fare per la sostenibilità del territorio, in maniera particolare di quello urbano. Diventa fondamentale comprendere in che modo il turismo può essere un elemento che può dare un contributo significativo allo sviluppo e all’innovazione sostenibile urbana, dato il suo impatto trasversale sulla società e le sue molteplici sfaccettature ambientali, economiche, sociali, culturali. In conclusione, sulla base degli spunti emersi è lecito affermare che il turismo rappresenti una opportunità di trasformazione delle città e dei territori circostanti, modificando gli equilibri sociali e culturali, economici e urbanistici, riuscendo persino a cambiare il modo di intendere e di vivere le città.
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Colautti, Viviana. "Procesos de transformación urbana en la ciudad de Córdoba." In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Instituto de Arte Americano. Universidad de Buenos Aires, 2013. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.5866.

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Esta investigación se enmarca en el capítulo dedicado al problema de estudio y la metodología abordada en el trabajo de Tesis Doctoral (ETSAB/FAUD-UNC), “El orden desconcertado. Tensión entre el soporte físico y cuadrícula. Modelos de organización durante las transformaciones urbanas en la ciudad de Córdoba entre los siglos XIX y XX”. Centramos el estudio en la interpretación de los procesos de transformación en la ciudad de Córdoba. Ponemos el acento en la interrelación entre el orden de la cuadrícula como instrumento organizador del proceso urbanizador, el soporte físico que la contiene y su resultante en los intersticios urbanos singulares que conforman la estructura interna de la ciudad. En este segmento de la investigación el problema de estudio es develar, desde la lectura de la forma urbana, los resultados de las diversas estrategias contradictorias ensayadas en la ciudad de Córdoba, como son la expansión, la densificación y la centralización. Dichas acciones desplegadas en el territorio urbano son generadoras de intersticios o vacíos urbanos singulares, fragmentos desconectados y desprovistos de planificación específica. This research is part of Chapter V of the Doctoral Thesis (ETSAB), on the theme: "The order baffled. Tension between hardware and grid. Organizational models for urban change in the city of Cordoba between the nineteenth and twentieth centuries. "The study focused on the interpretation of the transformation processes in the city of Cordoba during the nineteenth and twentieth centuries. We emphasize the interaction between the order of the grid as a tool organizer urbanizing process, the hardware that contains it and resulting in unique urban interstices that comprise the internal structure of the city. The problem studied in this segment of the research is revealing since reading urban form, the results of the various contradictory strategies tested in the city of Córdoba, as the expansion, densification and centralization. Actions taken in the urban and generating empty urban spaces, disconnected fragments and devo id of specific planning. In this segment of the research, the study problem is to uncover, from the reading of the urban form, the results of the various contradictory strategies tested in the city of Córdoba, such as expansion, densification and centralization. Such actions deployed in the urban are generating unique urban spaces or empty, devoid disconnected fragments and specific planning.
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Morelli, Victor Emiliano. "Análisis configuracional de impactos urbanos: el caso de la Travesía Urbana en Concepción, Argentina." In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Facultad de Arquitectura. Universidad de la República, 2015. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.6219.

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La creciente importancia de la movilidad en las ciudades está exigiendo grandes obras viales y de transpor-te, con el objetivo de cualificar la interacción en el espacio urbano. El impacto de estas intervenciones, dada su complejidad, no es profundamente analizada. Este trabajo busca contribuir al análisis de la relación entre las intervenciones viales y su impacto en la estructura urbana, utilizando un enfoque configuracional, pre-sentando resultados preliminares de la aplicación de los modelos de la Sintaxis Espacial (HILLIER y HAN-SON, 1984) para la descripción y análisis de los impactos urbanos resultantes de obras viales. La Ciudad de Concepción, Argentina, fue tomada como estudio empírico, analizándose las intervenciones sobre los tra-zos de dos rutas, la denominada travesía urbana. El trabajo compara la configuración de la ciudad con y sin la presencia de la travesía, identificando las probables alteraciones en los padrones de accesibilidad y dis-cutiendo tendencias para la dinámica de la estructura espacial urbana. The growing importance of mobility in cities is demanding large road and transportation projects in order to qualify the interaction in urban space. Generally the impacts of these changes are not analyzed comprehen-sively, given the complexity of this task. The paper aims to contribute to the analysis of the relationship be-tween large road interventions and their impact on the urban structure, applying a configurational approach. The aim of this paper is to present preliminary results of the application of Space Syntax models (HILLIER and HANSON, 1984) for the description and analysis of urban impacts resulting from the implementation of major road works. The City of Concepción, Argentina, was taken as an empirical study, analyzing interven-tions on the National Route 38 and State 365, the so-called urban crossing. The paper compares the config-uration of the city with and without the urban crossing, identifying changes in the patterns of accessibility and discussing trends in the dynamics of urban spatial structure.
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Звіти організацій з теми "Modelli urbani"

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Borja Buitrago, Diana. Bases para la construcción de un urbanismo prioritario para la reducción de la pobreza y la desigualdad social en Quibdó, Colombia. Propuesta de Plan de Indicadores y Líneas Estratégicas de Desarrollo Urbano. Fundación Carolina, June 2021. http://dx.doi.org/10.33960/issn-e.1885-9119.dte5.

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Quibdó es una ciudad Colombiana, capital del departamento del Chocó y una de las poblaciones más importantes en la región del Pacífico Colombiano. Pese a estar ubicada en una de las regiones más biodiversas del país, la ciudad presenta graves problemas de pobreza y desigualdad social. En el contexto nacional, esta ciudad no alcanza un nivel mínimo de desarrollo social en cuestiones de salud, vivienda, educación y servicios públicos. Debido a su retraso urbano y social, es necesario implementar medidas mediante las cuales la ciudad supere esta vulnerabilidad y alcance un grado de prosperidad urbana que mejore la calidad de vida para todos sus ciudadanos. Por tal razón, esta investigación propone un nuevo modelo de ciudad, denominado “urbanismo prioritario”. Se trata de un modelo adaptado para entornos con características de extrema pobreza. Asimismo, ofrece una forma de medición alternativa, basada en 15 dimensiones ligadas a los lineamientos del urbanismo prioritario. Estas dimensiones ofrecen 53 indicadores urbanos, cuya finalidad es medir de manera correcta la pobreza de la ciudad. El objetivo consiste en detectar sus problemas reales, y ofrecer un diagnóstico que posibilite un planteamiento adecuado de las líneas estratégicas para el futuro desarrollo urbano de Quibdó.
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Cello, Pablo, Reinaldo García, and Mauro Nalesso. Abierta configuration options Centro de soporte HydroBID. Integración de HydroBID Flood con el modelo EPA SWMM para simulaciones de drenaje urbano en la Municipalidad de la Ciudad de Santa Fe, Argentina. Inter-American Development Bank, February 2022. http://dx.doi.org/10.18235/0003973.

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Анотація:
Las pérdidas socioeconómicas debidas a inundaciones en áreas urbanas constituyen un problema muy serio en América Latina y el Caribe. Para responder a estos problemas y promover la adaptación a los efectos del cambio climático, la División de Agua y Saneamiento del BID promueve el diseño de infraestructura resiliente a través de la innovación. El modelo HydroBID Flood fue implementado en la ciudad de Santa Fe, Argentina, para evaluar sus sistemas de drenaje urbano y apoyar el diseño y el monitoreo con la finalidad de mitigar los efectos de las inundaciones urbanas.
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Alarcón, Lía, Patricia Alata, Mariana Alegre, Tamara Egger, Rosario Fassina, Analía Hanono, Carolina Huffmann, Lucía Nogales, and Carolina Piedrafita. Citizen-Led Urbanism in Latin America: Superbook of civic actions for transforming cities. Inter-American Development Bank, November 2022. http://dx.doi.org/10.18235/0004582.

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This is a publication about citizen-led urbanism processes in Latin America. It follows the recent life of a movement originating from, and driven by and for citizens, who out of a compelling love for their cities, have brought together actors from all fields to co-create new, more inclusive and equitable public space models. By using tools such as innovation, creativity and co-responsible solidarity, citizen-led urbanism has been able to complement the traditional approaches to urban planning and city governance. This publication also invites us to move from the theory and concepts that provide the rationale for citizen-led urbanism to the actual practical experiences which are helping to shape it and consolidate it as a regional movement. It thus takes us on a journey through successful projects developed in different places and contexts of Latin America and looks at the experience of the first urban innovation labs, as a means to consider the paths that may lead to new horizons of an inclusive future, in view of the challenges, both known and yet to be known, of the first half of the 21st century. In less than one decade, with their impressive diversity and vigorous urban activity, members of the citizen-led urbanism movement have brought about changes in the streets, neighborhoods and cities where they live: changes in the way of thinking of authorities and fellow citizens; changes in public policies, which have an impact not only on the urban landscape, but also on how we relate to each other through our relationship with what we call “the urban” and with ecosystems, with our individual needs and with the urgency of organizing ourselves collectively to identify solutions for the common good. This is why this book became a superbook, i.e., an extensive compilation about a fabulous collective adventure, undertaken by thousands of people whose common denominator is creativity and their will to think and do things differently. We hope it may serve as an inspiration to its readers so that they, too, may take a leading role in this story.
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Busso, Matías, Juan Pablo Chauvin, and Nicolás Herrera L. Rural-Urban Migration at High Urbanization Levels. Inter-American Development Bank, December 2020. http://dx.doi.org/10.18235/0002904.

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This study assesses the empirical relevance of the Harris-Todaro model at high levels of urbanization a feature that characterizes an increasing number of developing countries, which were largely rural when the model was created 50 years ago. Using data from Brazil, the paper compares observed and model-based predictions of the equilibrium urban employment rate of 449 cities and the rural regions that are the historic sources of their migrant populations. Little support is found in the data for the most basic version of the model. However, extensions that incorporate labor informality and housing markets have much better empirical traction. Harris-Todaro equilibrium relationships are relatively stronger among workers with primary but no high school education, and those relationships are more frequently found under certain conditions: when cities are relatively larger; and when associated rural areas are closer to the magnet city and populated to a greater degree by young adults, who are most likely to migrate.
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Van Hemelrijck, Adinda. Urban WASH Governance in Pakistan: Impact Evaluation of the Improving Urban WASH Governance and Accountability (IUWGA) project. Oxfam GB, November 2019. http://dx.doi.org/10.21201/2019.5259.

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This evaluation is presented as part of the Effectiveness Review Series 2017/18. The Improving Urban WASH Governance and Accountability (IUWGA) project in Pakistan was selected for review under the ‘Sustainable Water’ thematic area. The overall objective of the project was to develop and pilot-test a local urban governance model that builds on a concept of collaborative rights and accountability relations as the basis for developing a new social contract between local authorities and citizens in new urban settlements. The model was piloted over a period of two years (April 2015 - March 2017) in two Union Councils in the Sindh and Punjab Province. This assessment focused on the effectiveness and likely sustainability of the participatory governance model relative to ‘equitable and sustainable access to water’. Participatory Impact Assessment and Learning Approach (PIALA) was used to rigorously assess the impact of system change and engage stakeholders in its processes. Find out more by reading the full report now.
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Tunick, Arnold. Critical Assessment of Selected Urban Microclimate Model Frameworks. Fort Belvoir, VA: Defense Technical Information Center, June 2005. http://dx.doi.org/10.21236/ada435329.

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Brandt, Leslie A., Cait Rottler, Wendy S. Gordon, Stacey L. Clark, Lisa O'Donnell, April Rose, Annamarie Rutledge, and Emily King. Vulnerability of Austin’s urban forest and natural areas: A report from the Urban Forestry Climate Change Response Framework. U.S. Department of Agriculture, Northern Forests Climate Hub, October 2020. http://dx.doi.org/10.32747/2020.7204069.ch.

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The trees, developed green spaces, and natural areas within the City of Austin’s 400,882 acres will face direct and indirect impacts from a changing climate over the 21st century. This assessment evaluates the vulnerability of urban trees and natural and developed landscapes within the City Austin to a range of future climates. We synthesized and summarized information on the contemporary landscape, provided information on past climate trends, and illustrated a range of projected future climates. We used this information to inform models of habitat suitability for trees native to the area. Projected shifts in plant hardiness and heat zones were used to understand how less common native species, nonnative species, and cultivars may tolerate future conditions. We also assessed the adaptability of planted and naturally occurring trees to stressors that may not be accounted for in habitat suitability models such as drought, flooding, wind damage, and air pollution. The summary of the contemporary landscape identifies major stressors currently threatening trees and forests in Austin. Major current threats to the region’s urban forest include invasive species, pests and disease, and development. Austin has been warming at a rate of about 0.4°F per decade since measurements began in 1938 and temperature is expected to increase by 5 to 10°F by the end of this century compared to the most recent 30-year average. Both increases in heavy rain events and severe droughts are projected for the future, and the overall balance of precipitation and temperature may shift Austin’s climate to be more similar to the arid Southwest. Species distribution modeling of native trees suggests that suitable habitat may decrease for 14 primarily northern species, and increase for four more southern species. An analysis of tree species vulnerability that combines model projections, shifts in hardiness and heat zones, and adaptive capacity showed that only 3% of the trees estimated to be present in Austin based on the most recent Urban FIA estimate were considered to have low vulnerability in developed areas. Using a panel of local experts, we also assessed the vulnerability of developed and natural areas. All areas were rated as having moderate to moderate-high vulnerability, but the underlying factors driving that vulnerability differed by natural community and between East and West Austin. These projected changes in climate and their associated impacts and vulnerabilities will have important implications for urban forest management, including the planting and maintenance of street and park trees, management of natural areas, and long-term planning.
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Maheshwari, Sunil, Rajesh Chandwani, Mohammad Zoheb, Sungsup Ra, Sonalini Khetrapal, Rajesh Bhatia, Amar Nawkar, and Tikesh Bisen. Public–Private Partnership for Strengthening Urban Health in Nagpur: The Model Urban Primary Health Center Project. Asian Development Bank, March 2022. http://dx.doi.org/10.22617/wps220064-2.

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Анотація:
This paper presents an innovative public–private partnership to revive the urban primary health center (UPHC) system of Nagpur City in Maharashtra State, India. From the baseline assessment, the partnership between the Nagpur Municipal Corporation (NMC) and Tata Trusts identified that the low utilization of UPHCs was due to inadequate infrastructure of the health centers, fewer working hours, inadequately trained human resources, and availability of staff only for a short time. A road map consisting of three phases was jointly prepared by NMC and Tata Trusts to improve the quality of service in 26 UPHCs, of which phase 3 is currently underway.
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Albouy, David, and Bryan Stuart. Urban Population and Amenities: The Neoclassical Model of Location. Cambridge, MA: National Bureau of Economic Research, February 2014. http://dx.doi.org/10.3386/w19919.

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Brown, M. J., C. Mueller, B. Bush, and P. Stretz. Exposure estimates using urban plume dispersion and traffic microsimulation models. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), December 1997. http://dx.doi.org/10.2172/564119.

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