Добірка наукової літератури з теми "Materiali naturali"

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Статті в журналах з теми "Materiali naturali"

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Olivito, Renato S., and Rosamaria Codispoti. "Natural Fiber Composites for Structural Strengthening of Constructions." Key Engineering Materials 916 (April 7, 2022): 66–73. http://dx.doi.org/10.4028/p-qg327p.

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Анотація:
Negli ultimi anni vengono studiate le fibre naturali di origine vegetale come lino, juta, canapa, basalto oltre a quelle derivate dal bambù o dall'ananas, per le loro molteplici proprietà. Tra i principali vantaggi che hanno, ricordiamo: la grande disponibilità in natura; sono rinnovabili, hanno una bassa densità e un costo contenuto, nonché proprietà meccaniche che li rendono interessanti per la realizzazione di materiali compositi fibrorinforzati. Sono utilizzati da tempo in vari settori dell'ingegneria: dall'automotive e aerospaziale all'ingegneria civile per la realizzazione di pannelli, pareti ecc. Attualmente l'attenzione è stata focalizzata sulla possibilità di utilizzarli come materiali di rinforzo su strutture in muratura. Il continuo e crescente interesse per la conservazione dei beni storici richiede sistemi di rinforzo di facile utilizzo e affidabili con relative metodologie di calcolo che permettano di valutare la capacità delle strutture murarie esistenti e rinforzate. Tuttavia, i modelli analitici applicabili alle strutture in muratura armata non sono stati sviluppati allo stesso livello di quelli per altri materiali da costruzione moderni. In particolare, esiste un divario tra i risultati sperimentali di elementi murari armati con sistemi innovativi ei risultati ottenuti da modelli analitici. Tutto ciò ha ostacolato un'analisi completa dell'approccio sperimentale che può fornire un prezioso contributo a metodi di progettazione eccessivamente conservativi per soluzioni di rinforzo innovative. Nel presente lavoro, al fine di validarne l'efficacia vengono mostrati i risultati di un'ampia campagna sperimentale per la caratterizzazione meccanica di compositi con fibre naturali e la loro applicazione ad elementi strutturali in muratura, in diverse condizioni di carico applicato e geometrie murarie. Parole chiave: Fibre naturali – Compositi – FRCM - Massoneria
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Cappelletto, Chiara. "Le metamorfosi del classico: corpi naturali, artefatti materiali e nuove pseudomorfosi." Rivista di estetica, no. 67 (April 1, 2018): 197–218. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.2830.

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3

Mannoni, Tiziano, and Anna Boato. "Archeologia e storia del cantiere di costruzione." Arqueología de la Arquitectura, no. 1 (December 30, 2002): 39. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2002.5.

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Анотація:
La storia dell’architettura per più di duecento anni ha cercato di capire la costruzione attraverso le fonti scritte, raggiungendo in ciò una notevole specializzazione. La assai più recente archeologia dell’architettura sta cercando di far parlare il costruito stesso sulla sua storia, ivi compresa quella del cantiere di costruzione. I dati archeologici (sequenze stratigrafiche, datazioni archeologiche, materiali e tecniche costruttive), fatti dialogare con i dati archeometrici (orologi naturali, provenienze, caratteristiche e rarità dei materiali), secondo le regole della cultura materiale (apprendimento e trasmissione del saper fare empirico), permettono di affrontare la conoscenza delle scelte effettuate dai costruttori, le loro possibilità e le loro motivazioni (critica archeologica). E’ a questo punto che la ricerca fa un vero salto di qualità e di quantità se si rileggono con l’occhio dell’archeologo i dati scritti provenienti dai contratti di costruzione, dai permessi pubblici, dalla contabilità del cantiere e dalle stime e perizie delle opere compiute.
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Paradiso, Michele, José Fernando Muñoz Robledo, Bianca Galmarini, and Valentina D’Ippolito. "LA GUADUA E L’INFORMALE. LA CONOSCENZA STRUTTURALE E LA QUALIFICAZIONE DEI MATERIALI NATURALI NEL BARRIO DE INVASIÓN NUEVA ESPERANZA, KM41, MANIZALES, COLOMBIA." Revista M 15 (August 16, 2019): 48–69. http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v15i0.2178.

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Анотація:
Nueva Esperanza è un insediamento di tipo informale situato nella regione andina colombiana, nel Dipartimento di Caldas, a cavallo del Río Cauca e sulla via che collega Manizales a Medellín. Come occupazione autogestita con ambizione di legalizzazione, è un modello non estraneo alla gestione colombiana, la cui emergenza abitativa è il risultato dell’instabilità politica e della lunga condizione di guerriglia, concentrata soprattutto in scenario rurale. Il lavoro che presentiamo investiga le forme dell’abitare sviluppatesi in questa comunità, alla luce delle differenti origini sociali e geografiche, formazione e competenze dei residenti. L’oggetto della ricerca è lo studio delle modalità di autocostruzione delle abitazioni in materiali locali (guadua angustifolia) e dell’efficacia delle soluzioni tecniche e costruttive adottate in tale contesto. Conseguente ai risultati dell’attività di rilievo e restituzione dei manufatti architettonici è l’individuazione di tre casi studio rappresentativi per diversi livelli di qualità d’esecuzione, qualità di conservazione, complessità della composizione. Si intravede, allora, un progetto ex novo che assolverà alla duplice intenzione di realizzare un luogo di socializzazione (ad oggi assente) e di sperimentare un cantiere autogestito a scopo didattico, per la valorizzazione del materiale e della tecnologia opportuna al fine di una ricostruzione consapevole delle abitazioni.
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Bertozzi, Marco. "Mentre Accade e Gia Futuro: Il Cinema di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi." Revista Laika 4, no. 7 (May 18, 2021): 1–9. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2316-4077.v4i7p16-24.

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Анотація:
Mentre il documentario tradizionale utilizza le immagini quali portatrici di realtà naturali - in una probatorietà che avviluppa il pensiero critico nell’illusione della pura referenzialità – il cinema di Gianikian e Ricci Lucchi apre all’idea che le immagini possano/debbano significare “ancora”. E “altro”. Se il cinema contemporaneo diviene progressivamente un giacimento di sguardi meticci le pratiche del riciclo di Gianikian e Ricci Lucchi godono di una esemplarietà unica. In essa l’analisi storico-filologica dei materiali di partenza è momento preliminare, non mero escamotage all’atto trasformativo. Origine, dispositivo, immagine, corpo sono termini in fibrillazione, piattaforme per ri-lanci ermeneutici di un’immaginazione storiografica in cui i film dimenticati ritrovano una verità contemporanea: la nuova possibilità di significazione esce dalla dimensione archeologica e indaga, e mostra, il processo che ha portato l’immagine a perdere valore. Per poi recuperarlo, facendo deflagrare nuove significazioni.
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Bertozzi, Marco. "Mentre Accade e Gia Futuro: Il Cinema di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi." Revista Laika 4, no. 7 (May 18, 2021): 34–42. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2316-4077.v4i7p34-42.

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Анотація:
Mentre il documentario tradizionale utilizza le immagini quali portatrici di realtà naturali - in una probatorietà che avviluppa il pensiero critico nell’illusione della pura referenzialità – il cinema di Gianikian e Ricci Lucchi apre all’idea che le immagini possano/debbano significare “ancora”. E “altro”. Se il cinema contemporaneo diviene progressivamente un giacimento di sguardi meticci le pratiche del riciclo di Gianikian e Ricci Lucchi godono di una esemplarietà unica. In essa l’analisi storico-filologica dei materiali di partenza è momento preliminare, non mero escamotage all’atto trasformativo. Origine, dispositivo, immagine, corpo sono termini in fibrillazione, piattaforme per ri-lanci ermeneutici di un’immaginazione storiografica in cui i film dimenticati ritrovano una verità contemporanea: la nuova possibilità di significazione esce dalla dimensione archeologica e indaga, e mostra, il processo che ha portato l’immagine a perdere valore. Per poi recuperarlo, facendo deflagrare nuove significazioni.
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Pettenati, Giacomo. "La rinaturalizzazione del cibo in Valposchiavo: ecologia politica di una ‘valle bio'." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 2 (June 2021): 137–53. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2021oa12037.

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Анотація:
Il rapporto tra cibo e natura è caratterizzato, da alcuni decenni, dall'intreccio di due processi materiali e simbolici: la de-naturalizzazione delle filiere agro-industriali, che ha apparentemente ‘liberato' la produzione di cibo dai processi naturali, e la ri-naturalizzazione, associata al quality turn, che ha recentemente trasformato le filiere agroalimentari e i consumi. Questo contributo approfondisce le relazioni tra cibo e natura a partire dall'analisi dei processi in corso da alcuni anni in Valposchiavo (Svizzera), dove la sostenibilità ambientale delle filiere agroalimentari è al centro delle strategie di sviluppo locale e marketing territoriale. L'analisi utilizza le chiavi di lettura dell'ecologia politica del cibo (food political ecology), che consente di approfondire e analizzare criticamente la complessità e ladimensione politica di tali processi.
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Romeo, Emanuele. "Memoria dell’antico e nuove funzioni museali compatibili Alcune riflessioni sul patrimonio industriale legato alla produzione di elettricità." Labor e Engenho 11, no. 4 (December 26, 2017): 412. http://dx.doi.org/10.20396/labore.v11i4.8651199.

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Анотація:
Il patrimonio industriale legato all’energia elettrica è rappresentato da una serie di complessi architettonici fortemente stratificati, caratterizzati da diverse soluzioni tecniche, formali e distributive che si sono sovrapposte l'una all'altra, quando necessario, per ragioni legate all’innovazione tecnologia e ai cambiamenti nei processi produttivi. In realtà, sono proprio queste stratificazioni (aggiunte, cambiamenti d'uso, abbandoni momentanei e riusi, accompagnati da adeguamenti architettonici e tecnologici) che conferiscono ai complessi industriali particolare valore di memoria. Infatti, è proprio la continua trasformazione di funzioni e di elementi tecnologici a rappresentare “l'essenza” di questa particolare produzione edilizia. Dalla nascita delle prime fabbriche fino ad oggi, gli edifici industriali hanno cambiato rapidamente la loro forma architettonica e la loro consistenza sia materica sia formale assecondando le esigenze lavorative e produttive. Per questo motivo oggi abbiamo l'opportunità di leggere una "storia dell'architettura" rappresentata da una sequenza di tecnologie e materiali sostituiti di continuo o stratificatisi, in un abaco di elementi relativi alla sperimentazione del calcestruzzo armato, del ferro, della ghisa, dell’acciaio; oppure riguardanti l’utilizzo di grandi superfici di vetro o coperture a shed; o ancora relativi all'uso di fonti energetiche naturali e artificiali. Molte esperienze europee di restauro e riuso degli edifici industriali legati alla produzione di energia, hanno già considerato tale approccio come una delle migliori scelte volte a una conservazione che possa definirsi compatibile: la scelta delle nuove funzioni è dettata, infatti, non tanto dalle esigenze economiche e d’uso, ma dalla flessibilità dell'edificio ad accogliere sostanziali adeguamenti tecnici, energetici, funzionali. Ciò con l’obiettivo di raggiungere un giusto equilibrio tra il rispetto della memoria storica e la necessità di adattarsi alle normative riguardanti l’adeguamento energetico e le nuove funzioni richieste dalla popolazione, raggiungendo una sostenibilità sociale, culturale e ambientale.
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Hübner, Günter. "Natural and synthetic raw materials for technical ceramics." European Journal of Mineralogy 3, no. 4 (August 27, 1991): 651–66. http://dx.doi.org/10.1127/ejm/3/4/0651.

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Konchits, A. A. "Spectroscopical study of natural nanostructured carbonaceous material shungite." Functional materials 21, no. 3 (September 30, 2014): 260–65. http://dx.doi.org/10.15407/fm21.03.260.

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Дисертації з теми "Materiali naturali"

1

POLI, ANNA STELLA. "Luciano Erba traduttore. Dei cristalli naturali: materiali d’archivio, struttura, composizione." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2019. http://hdl.handle.net/11567/944801.

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Cristaldi, Giuseppe. "Sviluppo di materiali compositi rinforzati con fibre naturali per l'ingegneria civile." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1258.

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Анотація:
Il presente lavoro di tesi si colloca all interno del settore di ricerca incentrato sullo studio di innovativi materiali compositi polimerici rinforzati con fibre naturali di origine vegetale. Lo studio di caratterizzazione meccanica è stato corredato da quello sui modelli previsionali del comportamento meccanico. Infatti, in campo ingegneristico, è indispensabile disporre di modelli fisici che permettono di stimare con adeguata accuratezza la proprietà meccaniche dei materiali da impiegare. Come già esposto nel capitolo 3, i convenzionali modelli previsionali (regola delle miscele) presenti in letteratura sono per lo più sviluppati ed offrono risultati attendibili solo per compositi con rinforzi di tipo unidirezionale e di fibre sintetiche, quindi in linea generale per materiali di natura omogenea (es. vetro resina). Pochi studi sono incentrati sui compositi rinforzati con tessuti tecnici bi- o multiassiali a base di fibre corte (mat) o yarn di fibre corte, soprattutto se di natura vegetale. Nel corso degli ultimi anni sono stati proposti alcuni modelli previsionali che permettono di apportare le opportune correzioni ai modelli classici della micromeccanica in relazione alle peculiarità dei tessuti di fibre vegetali. Considerando che la letteratura è scarna di pubblicazioni riguardo studi su tali modelli previsionali e non essendo possibile avere la certezza assoluta che essi si adattano al tipo di composito in esame, si è proceduto con lo studio e la validazione dei più significativi modelli con i compositi oggetto dello studio. Considerando, inoltre, che un classico problema con i filati ritorti è il loro diverso comportamento meccanico, allo stato secco e reticolato all interno del composito, [68,89], si è pensato di finalizzare lo studio a sviluppare un approccio affidabile per determinare le proprietà del filato in modo da poterle usare direttamente nei modelli previsionali per ottenere sempre più risultati aderenti al comportamento. In conclusione, ci si è posto l obiettivo di individuare un possibile campo di impiego e le eventuali limitazioni ai materiali studiati con l intento di analizzare gli aspetti positivi e negativi di natura ingegneristica.
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Dinelli, Giulia <1993&gt. "Matrici Naturali e Sintetiche per colture 3D di Organoidi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15246.

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Анотація:
Gli Organs-on-chips (OOCs) sono modelli 3D in vitro di organi umani miniaturizzati, progettati per riprodurre la biologia e fisiologia degli omologhi in vivo. I sistemi OOCs integrano: microingegneria, tecnologie di microfluidica e principi di biomimesi per ricreare gli aspetti chiave di un organo, includendo anche criticità dell’architettura tissutale, interazioni cellula-cellula e ambiente extracellulare. In sostanza, sono costituiti da un chip multifluidico in cui le cellule d’interesse vengono coltivate in 3D; è possibile realizzare questi sistemi a partire da cellula staminali da cui vengono ottenuti organoidi che messi in coltura su una matrice di supporto all’intero del sistema microfluidico mimano l’organo. Nel presente studio si è voluto testare la capacità di una serie di matrici di supporto, naturali e sintetiche, a sostenere la proliferazione e il differenziamento di organoidi di fegato murino, con applicazione futura all’interno di un sistema OOCs. Queste piattaforme creative, e la loro ulteriore integrazione in Multi-Organs-on-chips, possono portare nuovi benefici a diverse applicazioni come: lo sviluppo in vitro di modelli umani di organi sani e malati, l’indagine dei meccanismi fondamentali di eziologia delle patologie e organogenesi, valida alternativa alla sperimentazione animale per quanto riguarda la tossicità dei farmaci e lo studio di target farmacologici ed infine ideale piattaforma per lo sviluppo di nuove terapie.
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4

Mazzotti, Riccardo. "Studio e caratterizzazione di materiali compositi a matrice polimerica e rinforzo in fibre naturali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19453/.

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Анотація:
I materiali compositi CFRP possiedono proprietà funzionali e di resistenza sempre più performanti grazie alla natura dei rinforzanti in fibra di carbonio, i quali però sono caratterizzati da criticità relative al processo di trasformazione, altamente energivoro e dispendioso, all’inquinamento collegato alla produzione delle fibre e al trattamento di sizing, nonché alla difficoltà nello stadio di separazione dei costituenti del manufatto composito e del conseguente riciclo. A causa di queste problematiche sono stati introdotti in produzione materiali a matrice epossidica rinforzata con fibre di lino. A seguito di un'introduzione su lavorazione e vantaggi delle fibre naturali, con particolare attenzione alle applicazioni in ambito compositi, sono discusse diverse prove di caratterizzazione meccanica e fisica di un composito a matrice polimerica e rinforzo in fibra naturale. Sono state eseguite delle prove di resistenza meccanica a trazione, taglio, compressione e ILSS per la determinazione delle proprietà meccaniche necessarie in fase di progettazione. Alcune prove meccaniche sono state effettuate su materiale saturo d'acqua, per ottenere informazioni sullo scadimento delle proprietà meccaniche indotto dall'assorbimento d'acqua e umidità. Sono inoltre state eseguite prove di igroscopicità per ottenere una panoramica precisa sulle differenze nella struttura delle fibre in carbonio e lino, che le differenzia in modo apprezzabile. Sono stati laminati compositi reticolati secondo tecnologia in autoclave, le cui proprietà fisiche sono state definite mediante prove alla fiamma al conocalorimetro, prove di igroscopicità del composito, prove ottiche al SEM in seguito ad una rottura in trazione.
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5

Pampanini, Marco. "Caratterizzazione di materiali compositi rinforzati con fibra naturale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/22101/.

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Анотація:
Questa tesi si pone l'obiettivo di studiare e caratterizzare materiali compositi rinforzati con fibra di lino, con particolare attenzione rivolta al confronto tra due diversi tessuti pre-impregnati in resina epossidica. Questi materiali stanno avendo una grande importanza in settori come quello automotive, dove la loro leggerezza e le proprietà meccaniche discrete si stanno facendo spazio tra le ormai usatissime fibre di carbonio e di vetro. Inoltre, il fattore principale per cui molte organizzazioni sportive e produttori di veicoli sono interessati a questi materiali, è sicuramente quello ambientale, vista la sostenibilità della catena di produzione del lino. Approfondita questa tematica, vengono presentate le normative ASTM utilizzate per la caratterizzazione del materiale composito, ovvero test di trazione, taglio in piano, compressione e taglio interlaminare ILSS; queste prove sono essenziali per ottenere informazioni sulle proprietà meccaniche necessarie in fase di progettazione e per determinare, quindi, il campo di applicazione del materiale. Viene, poi, presentato il ciclo di produzione dei provini oggetto dei test, sono esposti i relativi risultati e sono svolte analisi calorimetriche e termogravimetriche, con lo scopo principale di ottenere la temperatura di transizione vetrosa del composito reticolato, in seguito ad un ciclo di cura in autoclave. Infine, viene esposto il confronto tra i risultati ottenuti, in seguito alle prove, dai due materiali presi in esame.
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Nardon, Fabiola. "MATERIALI COMPOSITI PER IL RINFORZO DI STRUTTURE IN LEGNO: PROBLEMI DI DURABILITÀ E COMPATIBILITÀ." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3424592.

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Анотація:
Wood is a building material with a long application history, many timber structures, if properly designed and maintained, are still working well after centuries of use. The need of strengthening occurs frequently when mechanical performance higher than those offered by wood alone are required. The research of new techniques and products has led to the use of fiber reinforced polymers (FRP). Thanks to their versatility, these materials can be effectively used in strengthening and repair of structural components made of historic masonry or concrete. FRPs application on and wood elements seems particularly recommended because the characteristic wood lightness is kept against a significant increase of the structure strength. However, there are some incompatibilities between FRPs and the wood substrate, first of all the different behavior in relation to changes of the environmental conditions in terms of temperature and humidity. The recent introduction of natural plant-based fibers, which are still in their infancy, has contributed to extend the studies of these materials, in particular when applied to wood elements. Some studies on the effectiveness of these innovative materials have pointed out the advantages compared to traditional fibers, such as glass and carbon. Natural fibers are biodegradable, renewable and recyclable, non-toxic and their production requires less energy and lower costs, in addition there exists a wide choice of fibers with typical chemical and physical characteristics and different mechanical properties, which can be used for different applications. However, it’s important to avoid the underestimation of the critical issues concerning the use of composites applied on wood. Examples of critical issues are high moisture absorption, fiber-matrix adhesion problems, low heat resistance and sensitivity to biological attacks. This research work is aimed to investigate the compatibility and durability of some natural composite materials of recent introduction from a mechanical point of view and validate their effectiveness through comparison with other composite materials commonly used. Mechanical tests carried out on the constituent elements of the reinforcement system, fibers and matrix, and the system itself allowed for defining the limits of the selected materials. Bond tests were used to determine the influence of the wood substrate properties on the element strength and of the environmental conditions which guarantee the durability of the strengthening or cause its decay. Finally, the testing of structural reinforced element was carried out to validate the opportunity of using the natural composite materials as alternative to the traditional ones. The tests conducted allowed for studying the applicability of composite materials with natural fibers as possible replacements for more traditional materials. Some aspects still need to be investigated with respect to compatibility and durability issues.
Il legno è un materiale da costruzione di lunga storia applicativa, molte strutture in legno, qualora adeguatamente progettate, realizzate e manutenute, risultano spesso ancora efficienti dopo secoli di utilizzo. La necessità di intervento di rinforzo sopraggiunge frequentemente quando sono richieste prestazioni meccaniche superiori rispetto a quelle che può offrire il materiale ligneo da solo. La ricerca di tecniche e prodotti adeguati allo scopo ha portato allo studio dei materiali compositi fibrorinforzati a matrice polimerica (FRP, Fiber Reinforced Polymers), i quali soprattutto grazie alla loro versatilità, sono già utilizzati efficacemente nelle tecniche di rinforzo di murature storiche e conglomerati cementizi. Il sodalizio tra materiali compositi a matrice polimerica e legno, risulta particolarmente indicato, soprattutto perché la peculiare leggerezza del legno viene mantenuta a fronte dell’aumento della resistenza della struttura. Sono anche evidenti le incompatibilità tra rinforzo e substrato, primo fra tutte il diverso comportamento nei confronti delle variazioni delle condizioni ambientali, in termini di temperatura e umidità. La recente introduzione di fibre naturali di origine vegetale, la cui sperimentazione è appena agli inizi, ha contribuito ad ampliare l’orizzonte di studio di tali materiali, in particolare qualora applicati al legno. Alcuni studi sulla validità di questi materiali innovativi (NFRP, NaturalFRP) hanno evidenziato i vantaggi rispetto alle fibre di uso comune, quali vetro e carbonio. Le fibre naturali sono biodegradabili, rinnovabili e riciclabili, non sono tossiche e la loro produzione richiede minore energia e costi ridotti; inoltre ne esiste una vasta gamma con caratteristiche chimico-fisiche e prestazioni meccaniche diverse, adattabili a numerosissime applicazioni. È tuttavia fondamentale non sottovalutare gli aspetti critici che possono emergere dal sodalizio legno-compositi naturali, come l’alto assorbimento di umidità, la problematica adesione fibra-matrice, la scarsa resistenza al calore e la suscettibilità ad attacchi agenti biodeteriogeni, causati dalla loro origine naturale. All’interno di questo panorama si è inserito tale lavoro di ricerca, il cui obiettivo principale è indagare la compatibilità e la durabilità da un punto di vista meccanico di alcuni materiali compositi naturali di recente introduzione per il rinforzo degli elementi in legno appartenenti a strutture di interesse storico-artistico e validare la loro efficacia mediante confronto con i materiali compositi comunemente già utilizzati. Mediante prove meccaniche effettuate sui materiali costituenti il sistema di rinforzo, fibre e matrici, e sul sistema stesso sono stati definiti i limiti applicativi dei materiali selezionati. Attraverso prove mirate ad indagare il fenomeno di aderenza sono stati determinati i requisiti che deve avere il legno affinché sia efficace l’intervento di rinforzo e quali condizioni ambientali ne garantiscono il perdurare o ne causano un rapido degrado. Infine con prove sull’elemento strutturale rinforzato si è inteso validare la possibilità di utilizzare i materiali compositi naturali come alternativa a quelli già comunemente utilizzati. Le prove sin qui condotte hanno permesso di validare in prima istanza i materiali compositi con fibre naturali, quali possibili alternative ai materiali già in uso, restano comunque da approfondire altri aspetti riguardo alle problematiche di compatibilità e durabilità.
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CAPPAI, MARTA. "La conservazione dei dipinti murali su intonaci in terra cruda: valutazione dell’ efficacia di materiali naturali tradizionali per il consolidamento corticale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2017. http://hdl.handle.net/11584/249651.

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Анотація:
The research aims at analysing some topics regarding the conservation of painted earth surfaces (wall paintings - pictorial layers) using natural substances. The emphasis was laid on the consolidation on archaeological earth surfaces. Two of the main materials traditionally used in the conservation of earthen architecture were experimented: the mucilage of Opuntia Ficus Indica and starch of rice. The research was carried out in situ as well as in the laboratory. The case study of Templio Pintado in the Archaeological sanctuary of Pachacamac (south of Lima, Peru coast) was analysed to comprehend the knowledge of the artefact and the methodologies used in the conservation. The selected materials were tested on some points of the pictorial surfaces of the Templio and the improvement of the cohesion was evaluated. In the laboratory, the effect of these materials on specially-made support was tested. These supports were created and accelerated aging following the knowledge learnt in the situ experience. The natural materials used in the consolidation were compared to the ethyl silicate; one of the synthesis products mainly used in the consolidation of this kind of pictorial support. Diagnostics investigation (OM, XRD, Colorimetric analysis) allowed evaluating the effects of the materials on the surface, completing the observation made in situ. The alternation between in situ and in laboratory experimentation was essential because it allowed to completely understand the problem being faced in the conservation and what are the real requirements for conserving these important, but vulnerable, surfaces. Keywords: wall paintings; plaster; Opuntia Ficus Indica mucilage; rice starch; surface consolidation; earthen architecture.
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BADAGLIACCO, Dionisio. "ANALISI NUMERICA E SPERIMENTALE DELL’INFLUENZA DELLA QUALITA’ INTERFACCIALE SULLE PROPRIETA’ MECCANICHE DI MATERIALI COMPOSITI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2020. http://hdl.handle.net/10447/395126.

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L’analisi dell’interfaccia tra fibra e matrice è di fondamentale importanza per lo studio delle proprietà di materiali compositi innovativi e sostenibili per l’Ingegneria Civile. Il tema della ricerca ha previsto lo studio di compositi innovativi da impiegare nel settore industriale o dell’edilizia sostenibile ottenuti da materiali di scarto e/o naturali specialmente in termini di performance meccaniche (resistenza a flessione e compressione), fisiche (densità, porosità, assorbimento d’acqua per capillarità) e termiche (conducibilità termica, diffusività termica). Tali proprietà dipendono fortemente dall’interazione che si instaura tra i costituenti, intesi come fase dispersa (fibre o particelle) e fase continua (matrici organiche o inorganiche), nonché dalla percentuale, dalla distribuzione, dall’orientamento e dal grado di adesione. La ricerca ha in particolare riguardato lo studio di malte ottenute sfruttando risorse naturali e locali, come la canna comune (Arundo donax L.), la Disa (Ampelodesmos Mauritanicus), il Penniseto Allungato (Pennisetum Setaceum), e di scarto, come il fango di segagione che si produce a seguito del taglio e la lucidatura del marmo ed il vetro riciclato proveniente dalla raccolta differenziata. I risultati hanno dimostrato la forte influenza della percentuale e dell’aspect ratio della fibra di canna comune sulla tenacità post-frattura delle malte dalla percentuale e dalla lunghezza. In particolare la percentuale ottimale si colloca tra l’1 ed il 2% di fibra di lunghezza 12cm. La caratterizzazione sperimentale chimica e fisica dei materiali di scarto: fango di segagione, proveniente dagli impianti di taglio e lucidatura del marmo, e vetro, proveniente dalla raccolta differenziata, ha confermato la fattibilità di un loro utilizzo come materie prime per la formulazione di sistemi leganti moderatamente idraulici per uso non strutturale. Le fibre di Disa sono certamente da preferire rispetto alle fibre di Pennisetum come additivo di malte per la migliore compatibilità con la matrice inorganica dovuta sia alla migliore composizione chimica che soprattutto alle migliori caratteristiche morfologiche. Sulla base di queste evidenze sperimentali, in collaborazione con la Northumbria University di Newcastle (UK) si è approfondito lo studio di sistemi leganti ecosostenibili rinforzati con fibre di Disa con particolare riferimento verso gli aspetti morfologici e l’interazione tra i costituenti che ne influenzano i processi di presa ed indurimento. In particolare, si sono elaborate nuove tecniche per la caratterizzazione delle malte quali: l’analisi quantitativa XRD, che ha permesso di monitorare l’avanzamento della reazione di carbonatazione delle malte in funzione del contenuto di fibra mediante la quantificazione della corrispondente percentuale di portlandite e calcite; e la tecnica di osservazione delle superfici di frattura mediante allineamento e sovrapposizione di immagini (Stacking Images Technique), che permette di ottenere un’unica immagine interamente a fuoco e nitida della irregolare superficie di frattura del campione tramite elaborazione via software di diverse immagini parzialmente a fuoco. In questo modo, è possibile identificare l’effettiva distribuzione delle fibre nella matrice e calcolare il coefficiente di dispersione che può essere correlato alle proprietà fisiche e meccaniche delle malte. Per lo studio dell’influenza dell’interfaccia fibra-matrice sulle proprietà fisiche e meccaniche dei compositi, si sono valutate le proprietà fisiche e morfologiche della fibra in funzione dell’aspect ratio e valutandone anche l’effetto di opportuni trattamenti fisici e chimici. I risultati hanno evidenziato che l’aspect ratio influenza maggiormente le proprietà meccaniche dei compositi mentre i trattamenti modificano la compatibilità con la matrice. Di seguito è infine riportata una breve descrizione di ogni capitolo sviluppato nella tesi. • Capitolo 1: Descrizione della letteratura esistente, riguardante il ruolo delle fibre naturali in compositi a matrice organica ed inorganica, che ha motivato e spinto lo svolgimento dell’attività di ricerca che ha interessato il corso di Dottorato: • Capitolo 2: Analisi numerica e sperimentale dell’influenza dell’aggiunta di fibre di canna comune (Arundo donax) sulle proprietà a flessione di malte di biocalce; • Capitolo 3: Caratterizzazione fisica chimica e meccanica di un sistema legante moderatamente idraulico sostenibile ottenuto dal riutilizzo di materiali di scarto: fango di segagione e polvere di vetro riciclato; • Capitolo 4: Valutazione delle proprietà fisiche meccaniche e termiche di malte sostenibili da materiali di scarto e rinforzate con fibra naturale di Disa (Ampelodesmos Mauritanicus) per l’edilizia sostenibile; • Capitolo 5: Confronto tra 2 specie di piante locali: la Disa ed il più invasivo Penniseto Allungato come possibili aggregati per malte a base di cemento; • Capitolo 6: Conclusioni e sviluppi futuri.
The analysis of the interface between fiber and matrix is ​​of fundamental importance for the study of the properties of innovative and sustainable composite materials for Civil Engineering. The research topic involved the study of innovative composites to be used in the industrial or sustainable construction sector obtained from waste and/or natural materials especially in terms of mechanical performance (flexural strength and compression), physical (density, porosity, water absorption by capillarity) and thermal (thermal conductivity, thermal diffusivity). These properties depend on the interaction that occurs between the constituents, intended as the dispersed phase (fibers or particles) and continuous phase (organic or inorganic matrices), as well as the percentage, distribution, orientation and degree of adhesion. The research in particular concerned the study of mortars obtained by exploiting natural and local resources, such as the common reed (Arundo donax L.), the diss (Ampelodesmos Mauritanicus), the crimsonn fountaingrass (Pennisetum Setaceum), and waste, such as the sawing mud that is produced by the cutting and polishing of marble and recycled glass from separate collection. The results demonstrated the strong influence of the percentage and the aspect ratio of the common reed fiber on the post-fracture toughness of the mortars by percentage and length. In particular, the optimal percentage is between 1 and 2% of fiber length 12cm. The experimental chemical and physical characterization of waste materials: sawing mud, coming from marble cutting and polishing plants, and glass, coming from separate collection, confirmed the feasibility of using them as raw materials for the formulation of binding systems moderately hydraulic for non-structural use. Diss fibers are certainly to be preferred over crimsonn fountaingrass fibers as a mortar additive for the best compatibility with the inorganic matrix due to both the best chemical composition and above all the best morphological characteristics. On the basis of these experimental evidences, in collaboration with the Northumbria University of Newcastle (UK), the study of eco-sustainable binding systems reinforced with diss fibers has been deepened with particular reference to the morphological aspects and the interaction between the constituents that influence the setting and hardening processes. In particular, new techniques were developed for the characterization of the mortars such as: the XRD quantitative analysis, which made it possible to monitor the progress of the carbonation reaction of the mortars according to the fiber content by quantifying the corresponding percentage of portlandite and calcite; and the technique of observation of fracture surfaces by aligning and superimposing images (Stacking Images Technique), which allows to obtain a single fully focused and sharp image of the irregular fracture surface of the sample through software processing of several images partially in focus. In this way, it is possible to identify the effective distribution of the fibers in the matrix and calculate the dispersion coefficient that can be related to the physical and mechanical properties of the mortars. For the study of the influence of the fiber-matrix interface on the physical and mechanical properties of composites, the physical and morphological properties of the fiber were assessed according to the aspect ratio and also assessed the effect of appropriate physical and chemical treatments. The results showed that the aspect ratio most influences the mechanical properties of the composites while the treatments modify the compatibility with the matrix. Finally, a brief description of each developed chapter is given below in the thesis. • Chapter 1: Description of the existing literature, concerning the role of natural fibers in organic and inorganic matrix composites, which motivated and encouraged the research activity that involved the Doctoral course: • Chapter 2: Numerical and experimental analysis of the influence of the addition of common reed fibers (Arundo donax) on the flexural properties of biolime mortars; • Chapter 3: Physical, chemical and mechanical characterization of a moderately hydraulic sustainable binder system obtained from the reuse of waste materials: sawing mud and recycled glass powder; • Chapter 4: Evaluation of the physical, mechanical and thermal properties of mortars sustainable from waste materials and reinforced with natural diss fiber (Ampelodesmos Mauritanicus) for sustainable construction; • Chapter 5: Comparison between 2 species of local plants: the diss and the more invasive crimsonn fountaingrass as possible aggregates for cement-based mortars; • Chapter 6: Conclusions and future developments
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Zanini, Riccardo. "Studio dell’adenina come indurente per resine epossidiche e produzione di materiali compositi da fonti rinnovabili." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19235/.

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Анотація:
A causa di una maggiore preoccupazione ambientale, la ricerca si sta muovendo verso lo sviluppo di nuovi prodotti bio-based. Il progetto è stato incentrato sulla possibilità di produrre materiali compositi utilizzando un sistema resina-indurente interamente ottenuto da fonti rinnovabili con fibre naturali totalmente green e sintetiche. In particolare, è stata studiata la possibilità di utilizzare l’adenina, una molecola atossica e derivante da fonte rinnovabile, per la produzione di compositi con fibre di lino, juta, carbonio vergine e riciclato con resina epossidica da fonte bio. In particolare è stato ottimizzato il ciclo di cura e sono state caratterizzate le proprietà termiche e meccaniche dei materiali prodotti mediante analisi DSC (Differential Scanning Calorimetry), DMA (Dynamic Mechanical Analysis) e TGA (Termo-Gravimetric-Analysis). Per comprendere meglio la reticolazione delle resine epossidiche, si è studiato il meccanismo di reazione tra l’adenina e un precursore epossidico attraverso spettroscopia 1H-NMR (Nuclear Magnetic Resonance).
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Foschi, Margherita. ""Multa renascentur". Antico e moderno tra qualificazione e riqualificazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5586/.

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Анотація:
La tesi riporta esperienze progettuali, con approfondimenti sul risparmio energetico e la sostenibilità ambientale, legate alla riqualificazione del patrimonio costruito, allo scopo di aumentare le caratteristiche prestazioinali e diminuire il loro impatto sull'ambiente.
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Книги з теми "Materiali naturali"

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Žitko, Miro. Gradnja z naravnimi materiali: Building with natural materials. Cerkno: Zalozba Porezen, 2013.

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2

Burt, Erica. Natural materials. Vero Beach, FL: Rourke Enterprises, 1990.

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3

Sundarkrishnaa, K. L. Friction Material Composites: Materials Perspective. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2012.

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4

Wagner, Lorie A. Materials in the economy, material flows, scarcity, and the environment. Denver, CO: U.S. Dept. of the Interior, U.S. Geological Survey, 2002.

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5

Wagner, Lorie A. Materials in the economy, material flows, scarcity, and the environment. Denver, CO: U.S. Dept. of the Interior, U.S. Geological Survey, 2002.

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6

Thomas, Sabu, Chin Han Chan, Laly Pothen, Rajisha K. R., and Hanna Maria, eds. Natural Rubber Materials. Cambridge: Royal Society of Chemistry, 2013. http://dx.doi.org/10.1039/9781849737647.

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7

Thomas, Sabu, Chin Han Chan, Laly Pothen, Jithin Joy, and Hanna Maria, eds. Natural Rubber Materials. Cambridge: Royal Society of Chemistry, 2013. http://dx.doi.org/10.1039/9781849737654.

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8

Hashizume, Hideo. Natural Mineral Materials. Tokyo: Springer Japan, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-4-431-56924-4.

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9

Dey, Arjun, and Anoop Kumar Mukhopadhyay. Nanoindentation of Natural Materials. Boca Raton, FL : CRC Press, 2019.: CRC Press, 2018. http://dx.doi.org/10.1201/9781315155548.

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10

Joanna, Copestick, ed. Natural decorating: Sophisticated simplicity with natural materials. London: Conran Octopus, 1995.

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Частини книг з теми "Materiali naturali"

1

Möser, Cornelia. "Materialism, Matter, Matrix, and Mater." In Materialism and Politics, 203–14. Berlin: ICI Berlin Press, 2021. http://dx.doi.org/10.37050/ci-20_11.

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Анотація:
This chapter compares two strands of thought that experienced a difficult translation into the French context: new materialism (NM) and the gender debates within feminism. In this chapter, I analyse the different notions of material, materialism, or materiality at stake in various NM approaches. Following this, I show that socialist feminism, materialist feminism, and NM only share a rejection of postmodernism and anti-naturalism. I claim that the very different understandings of materialism within these feminisms must have contributed to this tepid reception of new materialism in France.
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2

Wagner, Günther A. "Materials." In Natural Science in Archaeology, 21–56. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 1998. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-03676-1_2.

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3

Dollard, Tom. "Natural building materials." In Designed to Perform, 141–61. 2nd ed. London: RIBA Publishing, 2022. http://dx.doi.org/10.4324/9781003344100-9.

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4

Reineccius, Gary. "Natural Flavoring Materials." In Source Book of Flavors, 176–364. Boston, MA: Springer US, 1995. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4615-7889-5_7.

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5

Bustamante-Torres, Moisés, David Romero-Fierro, Jocelyne Estrella-Nuñez, Sandra Hidalgo-Bonilla, and Emilio Bucio. "Natural Antimicrobial Materials." In Environmental and Microbial Biotechnology, 149–69. Singapore: Springer Singapore, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-981-15-7098-8_6.

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6

Rapp, George. "Lithic Materials." In Natural Science in Archaeology, 69–90. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-540-78594-1_4.

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7

Rapp, George R. "Lithic Materials." In Natural Science in Archaeology, 63–86. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2002. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-05005-7_4.

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8

Papadopoulos, Christo. "Natural Lithography." In SpringerBriefs in Materials, 37–44. Cham: Springer International Publishing, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-31742-7_6.

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9

Fujishin, Randy. "Gathering Your Material." In The Natural Speaker, 88–115. 10th ed. New York: Routledge, 2021. http://dx.doi.org/10.4324/9781003162933-5.

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10

Fujishin, Randy. "Gathering Your Material." In The Natural Speaker, 83–109. Ninth edition. | New York, NY : Routledge, 2018.: Routledge, 2018. http://dx.doi.org/10.4324/9781315204338-5.

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Тези доповідей конференцій з теми "Materiali naturali"

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NELSON, JARED W., RONALD B. BUCINELL, and DANIEL WALCZYK. "Bio-Industrial Materials Institute: Characterization of Natural Fiber Material Property Variability." In American Society for Composites 2019. Lancaster, PA: DEStech Publications, Inc., 2019. http://dx.doi.org/10.12783/asc34/31325.

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2

Tonuk, Damla, and Tom Fisher. "Natural Materials – Nature of Materials." In Design Research Society Conference 2018. Design Research Society, 2018. http://dx.doi.org/10.21606/drs.2018.273.

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3

Laksono, Andromeda Dwi, Ilham Prabu Seno, Rifqi Aulia Tanjung, and Basyaruddin. "Mechanical Properties of Natural Materials from Kalimantan as Substitute Material for Reinforcement Buildings." In Proceedings of the 3rd International Conference on Innovative Research Across Disciplines (ICIRAD 2019). Paris, France: Atlantis Press, 2020. http://dx.doi.org/10.2991/assehr.k.200115.010.

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4

Vorotnikov, D., Ilya Medvedev, and V. Kitaev. "SOFT WOODS – RAW MATERIALS FOR INNOVATIVE PRODUCTION OF CONSTRUCTION MATERIAL." In Ecological and resource-saving technologies in science and technology. FSBE Institution of Higher Education Voronezh State University of Forestry and Technologies named after G.F. Morozov, 2022. http://dx.doi.org/10.34220/erstst2021_43-47.

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Анотація:
Currently, there is a tendency in the world to increase the demand for new structural materials with high performance characteristics. Wood is considered a good and widespread structural material used in the construction of various structures and structures. However, the use of natural wood as a structural material in comparison with reinforced concrete and metal is limited by a number of significant drawbacks: wood is subject to rot, is not fire-resistant, does not meet modern operational requirements. The proposed technology to improve the physical and mechanical properties of soft hardwood wood will allow to obtain a structural material that meets modern requirements. When implementing the proposed technology, the problem of rational use of low-value soft hardwood is solved.
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5

Sloan, Mike, Luke Savage, Ken Evans, and Bill Hooper. "Natural Fibers in Friction Materials." In 24th Annual Brake Colloquium and Exhibition. 400 Commonwealth Drive, Warrendale, PA, United States: SAE International, 2006. http://dx.doi.org/10.4271/2006-01-3187.

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6

Rucklidge, J. C., G. C. Wilson, A. E. Litherland, W. E. Kieser, J. A. Krestow, and I. Tomski. "AMS of solid natural materials." In The fifteenth international conference on the application of accelerators in research and industry. AIP, 1999. http://dx.doi.org/10.1063/1.59203.

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7

Munson, Douglas, Timothy M. Adams, and Siegrid Hall. "Determination of Material Damping Values for High Density Polyethylene Pipe Materials." In ASME 2012 Pressure Vessels and Piping Conference. American Society of Mechanical Engineers, 2012. http://dx.doi.org/10.1115/pvp2012-78776.

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Анотація:
For corroded piping in low temperature systems, such as service water systems in nuclear power plants, replacement of carbon steel pipe with High Density Polyethylene pipe is a cost-effective solution. Polyethylene pipe can be installed at much lower labor costs than carbon steel pipe and High Density Polyethylene pipe has a much greater resistance to corrosion. This paper presents the results of Electric Power Research Institute sponsored testing to determine material damping values for High Density Polyethylene pipe material. This was determined by experimental methods using the log decrement approach. Cantilevered beam samples were deflected, released and the resulting free vibration response was recorded. The possible relationship of the damping value to the natural frequency and the stress level of the test samples is also studied. The results of the testing are presented along with suggested damping values to be used in the seismic analysis of High Density Polyethylene piping.
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Ouchen, Fahima, Perry Yaney, Donna Joyce, Adrienne Williams, Eliot Gomez, Guru Subramanyam, and James Grote. "Natural materials for nano bio systems." In SPIE NanoScience + Engineering, edited by Norihisa Kobayashi, Fahima Ouchen, and Ileana Rau. SPIE, 2014. http://dx.doi.org/10.1117/12.2066685.

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Han, Daehoon, Hanlae Jo, and Jaewook Ahn. "Terahertz spectroscopy of natural stone materials." In 2014 39th International Conference on Infrared, Millimeter, and Terahertz waves (IRMMW-THz). IEEE, 2014. http://dx.doi.org/10.1109/irmmw-thz.2014.6956360.

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Schwarz, Simona. "Chitosan - A New Natural Adsorber Material." In The 2nd World Congress on Civil, Structural, and Environmental Engineering. Avestia Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.11159/awspt17.1.

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Звіти організацій з теми "Materiali naturali"

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Midak, Lilia Ya, Ivan V. Kravets, Olga V. Kuzyshyn, Jurij D. Pahomov, Victor M. Lutsyshyn, and Aleksandr D. Uchitel. Augmented reality technology within studying natural subjects in primary school. [б. в.], February 2020. http://dx.doi.org/10.31812/123456789/3746.

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Анотація:
The purpose of the research is creation of mobile app (supported by Android) for visualization of chemical structure of water and to display video- data of laboratory experiments that can be used by the teacher and pupils for an effective background for learning natural cycle subjects and performance of laboratory experiments in the elementary school using lapbook. As a result of work, aimed at visualizing the education material, a free mobile app LiCo.STEM was developed; it can be downloaded from the overall-available resource Google Play Market. Representation of the developed video materials on the mobile gadgets is conducted by “binding” them to individual images- “markers” for every laboratory experiment. Applying such technologies gives an opportunity to establish educational activity, based on interference of adults with children, oriented on interests and abilities of each kid, development of curiosity, cognitive motivation and educational energy; development of imagination, creative initiative, including the speech, ability to chose the materials, types of work, participants of the common activity, promotion of conditions for parents participate in the common study activity.
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Myshakin, Evgeniy M., Vyacheslav N. Romanov, and Randall Timothy Cygan. Natural materials for carbon capture. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), November 2010. http://dx.doi.org/10.2172/1002102.

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Lomboy, Gilson, Douglas Cleary, Seth Wagner, Yusef Mehta, Danielle Kennedy, Benjamin Watts, Peter Bly, and Jared Oren. Long-term performance of sustainable pavements using ternary blended concrete with recycled aggregates. Engineer Research and Development Center (U.S.), May 2021. http://dx.doi.org/10.21079/11681/40780.

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Анотація:
Dwindling supplies of natural concrete aggregates, the cost of landfilling construction waste, and interest in sustainable design have increased the demand for recycled concrete aggregates (RCA) in new portland cement concrete mixtures. RCA repurposes waste material to provide useful ingredients for new construction applications. However, RCA can reduce the performance of the concrete. This study investigated the effectiveness of ternary blended binders, mixtures containing portland cement and two different supplementary cementitious materials, at mitigating performance losses of concrete mixtures with RCA materials. Concrete mixtures with different ternary binder combinations were batched with four recycled concrete aggregate materials. For the materials used, the study found that a blend of portland cement, Class C fly ash, and blast furnace slag produced the highest strength of ternary binder. At 50% replacement of virgin aggregates and ternary blended binder, some specimens showed comparable mechanical performance to a control mix of only portland cement as a binder and no RCA substitution. This study demonstrates that even at 50% RCA replacement, using the appropriate ternary binder can create a concrete mixture that performs similarly to a plain portland cement concrete without RCA, with the added benefit of being environmentally beneficial.
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Berkowitz, Jacob, Nathan Beane, Kevin Philley, Nia Hurst, and Jacob Jung. An assessment of long-term, multipurpose ecosystem functions and engineering benefits derived from historical dredged sediment beneficial use projects. Engineer Research and Development Center (U.S.), August 2021. http://dx.doi.org/10.21079/11681/41382.

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Анотація:
The beneficial use of dredged materials improves environmental outcomes while maximizing navigation benefits and minimizing costs, in accordance with the principles of the Engineering With Nature® (EWN) initiative. Yet, few studies document the long-term benefits of innovative dredged material management strategies or conduct comprehensive life-cycle analysis because of a combination of (1) short monitoring time frames and (2) the paucity of constructed projects that have reached ecological maturity. In response, we conducted an ecological functional and engineering benefit assessment of six historic (>40 years old) dredged material–supported habitat improvement projects where initial postconstruction beneficial use monitoring data was available. Conditions at natural reference locations were also documented to facilitate a comparison between natural and engineered landscape features. Results indicate the projects examined provide valuable habitat for a variety of species in addition to yielding a number of engineering (for example, shoreline protection) and other (for example, carbon storage) benefits. Our findings also suggest establishment of ecological success criteria should not overemphasize replicating reference conditions but remain focused on achieving specific ecological functions (that is, habitat and biogeochemical cycling) and engineering benefits (that is, storm surge reduction, navigation channel maintenance) achievable through project design and operational management.
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Grubb, T. G. Constructing bald eagle nests with natural materials. Ft. Collins, CO: U.S. Department of Agriculture, Forest Service, Rocky Mountain Forest and Range Experiment Station, 1995. http://dx.doi.org/10.2737/rm-rn-535.

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Becker, Sarah, Heather Sussman, S. Blundell, Vern Vanderbilt, and Igor Semyonov. Analysis of spectropolarimetric responses in the visible and infrared for differentiation between similar materials. Engineer Research and Development Center (U.S.), September 2022. http://dx.doi.org/10.21079/11681/45422.

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Анотація:
Spectropolarimetric research has focused on target detections of materials that have a high degree of contrast from background materials, such as identification of a manmade object embedded in a vegetative background. This study presents an approach using spectropolarimetric imagery in visible, shortwave infrared, and longwave infrared bands to differentiate between similar natural and manmade materials. The method employs Michelson contrast and Kruskal-Wallis one-way analysis of variance (ANOVA) H-test to determine if a distinction can be found in pairwise comparisons of similar and different materials using the Stokes parameters in the visible, shortwave infrared, and longwave infrared bands. Results showed that similar natural and manmade materials were differentiable in spectropolarimetric imagery using the Michelson contrast and ANOVA. This approach provides a way to use spectropolarimetric imagery to distinguish between materials that are similar to each other.
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KETCHAM, Richard, and Romy HANNA. Expert-guided CT beam hardening correction for heterogeneous natural materials. Cogeo@oeaw-giscience, September 2011. http://dx.doi.org/10.5242/iamg.2011.0283.

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Broome, Scott, Joshua Feldman, Jason Heath, Kristopher Kuhlman, Tina Nenoff, David Rademacher, Guangping Xu, Michelle Williams, Matthew Paul, and Scott Broome. Effect of Zeolitization on Noble Gas Transport in Natural Materials. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), March 2019. http://dx.doi.org/10.2172/1761849.

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Sleep, Matthew, and Damian Matzen. ADA Accessible Trail Improvement with Naturally Occurring, Sustainable Materials. Transportation Research and Education Center (TREC), 2020. http://dx.doi.org/10.15760/trec.249.

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Zhou, Hong-Cai J. System Development for Vehicular Natural Gas Storage Using Advanced Porous Materials. Office of Scientific and Technical Information (OSTI), March 2015. http://dx.doi.org/10.2172/1177205.

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