Добірка наукової літератури з теми "Gestione e valorizzazione del patrimonio culturale"

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Статті в журналах з теми "Gestione e valorizzazione del patrimonio culturale"

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Barbara, Sibilio Parri. "Uno strumento di gestione del patrimonio culturale: il caso dei siti UNESCO." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (January 2012): 307–33. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002006.

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Анотація:
I siti inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale posti sotto la tutela dell'UNESCO sono caratterizzati dalla presenza di un ricco patrimonio culturale immerso in un ambiente naturale e/o in localizzazioni urbane di alta qualitŕ. In ognuno di essi gli operatori sono impegnati nella progettazione, prima, e nella realizzazione, poi, di un processo di valorizzazione, processo particolarmente complesso per piů motivi. Per affrontare questa complessitŕ e superare le difficoltŕ che ne derivano puň risultare efficace l'attivazione di un processo di pianificazione, programmazione e controllo. In questa direzione si č mosso il nostro Paese - ma non solo - rendendo obbligatorio, con la legge 77 del 20 febbraio 2006, la redazione del Piano di Gestione il cui obiettivo primario č quello di "garantire l'identificazione, la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio". In sostanza, il Piano di gestione č proposto come uno strumento di governo politico ed economico nel medio-lungo termine del sito, strumento che puň agevolare e guidare l'ideazione, la progettazione, l'attuazione e il controllo di progetti di tutela e valorizzazione del patrimonio. Il suo impiego si č tradotto prevalentemente nella programmazione di iniziative culturali di tutela e conservazione affiancate da azioni di valorizzazione, per lo piů a breve termine, con un apprezzabile impatto economico sul territorio. La sensazione che si ricava dall'osservazione della realtŕ č che ancora manca la capacitŕ e la sensibilitŕ di utilizzare il Piano di gestione in modo adeguato: non č stata formulata una pianificazione che coniughi nel lungo termine le tante dimensioni interessate e non č compresa la sua natura di meccanismo operativo. Sembra che la sua redazione sia effettuata soprattutto per adempiere ad un obbligo normativo.
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D’Agnelli, Francesca Maria, Sergio Bellini, Adriano Belfiore, Claudia Guerrieri, and Silvia Tichetti. "Gestione, conservazione e valorizzazione delle immagini digitali del patrimonio culturale ecclesiastico." DigItalia 17, no. 2 (December 2022): 32–57. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00051.

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Pepe, Dunia, and Debora Vitali. "Il patrimonio culturale metafora dell'interdisciplinarità: storie, conoscenze, tecnologie e professioni." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 36 (February 2022): 103–19. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-036010.

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Анотація:
Il patrimonio culturale rappresenta un settore strategico per lo sviluppo della società, dell'economia e del lavoro. Una dimensione essenziale della gestione e della fruizione del patrimonio culturale è il processo della sua digitalizzazione. Accanto al patrimonio culturale esiste ormai un patrimonio culturale digitale che ne garantisce la conservazione, la diffusione e la valorizzazione. Le nuove tecno-logie hanno trasformato l'organizzazione di musei, gallerie, siti d'arte e siti archeologici. Queste stesse tecnologie hanno consentito la diffusione e l'operabilità a livello internazionale di infrastrutture digitali di informazione e ricerca. La digitalizzazione ha consentito ai luoghi della cultura di sperimentare nuovi legami, con i territori e con i cittadini, già dall'inizio degli anni 2000 e soprattutto a seguito del lockdown imposto dalla pandemia da Covid 19. Le tante attività di digitalizzazione volte a valorizzare i beni culturali richiedono sia co-noscenze umanistiche che scientifiche. Da un lato, esse implicano la creazione di realtà virtuali e modellizzazioni per una diversa e più profonda conoscenza, dall'altro lato, richiedono l'uso dell'intelligenza artificiale e dei big data per ricostruire il passato delle culture o per conoscere i flussi turistici nei siti d'arte. Anche le professioni, le competenze ed i percorsi formativi legati alla digitalizzazione dei beni culturali nascono dalle interazioni tra sistemi fisici e sistemi virtuali, da conoscenze ed esperienze di diversa natura.
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Converti, Fabio, and Piera Della Morte. "Siti Unesco: Prospettive di valorizzazione dei patrimoni rurali." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 4 (December 2011): 81–99. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-004007.

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Анотація:
L'attuale contesto di competizione globale, tra cittÀ, aree metropolitane, regioni economiche, sta incidendo fortemente anche sullo sviluppo di aree rurali ad alto valore paesaggistico-culturale, fino a pochi anni fa quasi del tutto escluse dai processi di territorializzazione degli investimenti. Al fine di comprendere al meglio questi inediti processi, l'autore sostiene che sia necessario formulare nuove interpretazioni critiche sul tema del marketing territoriale e sui suoi rapporti con piani e strumenti di gestione e valorizzazione di siti UNESCO caratterizzati da un alto grado di ruralitÀ.
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Acampa, Giovanna, and Claudia Mariaserena Parisi. "Cultural heritage management: optimising procedures and maintenance costs." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 79–102. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212907.

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Анотація:
The management of maintenance activities is an ongoing concern for facility managers in the existing building sector due to its complexity and uncertainty. This applies all the more to cultural heritage as protection, preservation and enhancement are a priority in order to keep the artistic and cultural value of historical assets for future generations. In addition, problems related to the increasingly limited economic resources complicate maintenance management processes. Therefore, it has become a common standard to carry out maintenance activities only when actual emergencies occur, thus causing inefficiencies in the planning of Facility Management activities and an increase in maintenance costs. This paper shows a method to support the management decision-making in maintenance activities through Building Condition Assessment (BCA) processes integrated with Building Information Modeling (BIM) systems. The main objective is to develop a maintenance management strategy and support technicians in identifying maintenance priorities in a practical, simple and automated way in order to optimise procedures and costs. To achieve such a goal, the method proposes a BCA process that uses the following tools: 1) building breakdown structure according to UNI 8290 adapted to historic buildings; 2) a degradation level index and a technological and operational connection matrix to assess opportunity maintenance; 3) field inspections and data collection on Excel spreadsheets acting as external Database; 4) data management in BIM environment using Revit as BIM Authoring Software and Dynamo scripts as visual programming language (VPL) to link external Database to BIM model. The results highlight the important role of BIM in Facility Management of existing buildings and buildings of historical and cultural value by allowing the continuous update of information in a single BIM model for BCA purposes and shows a great potential to support facility managers in managing building maintenance activities and optimising costs. La natura complessa, incerta e dinamica della gestione delle attività di manutenzione è fonte di continua preoccupazione per i facility managers che operano nel settore del patrimonio edilizio esistente. In particolare, nel campo dei beni culturali, la tutela, conservazione e valorizzazione sono una priorità per preservare il valore artistico-culturale dei beni storici alle generazioni future. Purtroppo, alla complessa gestione della manutenzione si aggiungono problemi relativi alle risorse economiche sempre più limitate. In questa situazione infatti, sembra essere diventato uno standard comune intervenire con attività di manutenzione solo quando si presentano effettivi casi di emergenza, causando così inefficienze nella pianificazione delle attività del Facility Management e, conseguentemente, un aumento dei costi della manutenzione. Questo paper espone un metodo per supportare le scelte decisionali dei gestori nelle attività di manutenzione attraverso i processi di Building Condition Assessment (BCA) integrati ai sistemi di Building Information Modeling (BIM). L'obiettivo principale è sviluppare una strategia di gestione della manutenzione, dando ai tecnici il necessario supporto per individuare le priorità di intervento di manutenzione in modo pratico, semplice e automatizzato al fine di ottimizzare procedure e costi della manutenzione. Per raggiungere questo obiettivo, il metodo propone un processo di BCA che utilizza i seguenti strumenti: 1) scomposizione dell’edificio secondo la norma UNI 8290 adattata agli edifici storici; 2) un indice del livello di degrado e una matrice di connessione tecnologica e operativa per valutare manutenzioni di opportunità; 3) ispezioni in situ e raccolta dei dati su fogli di calcolo Excel che fungono da Database esterno; 4) gestione dei dati in ambiente BIM utilizzando Revit come BIM Authoring Software e scripts in Dynamo come linguaggio di programmazione visiva per il collegamento tra Database esterno modello BIM. I risultati della ricerca evidenziano l'importanza del ruolo del BIM nel Facility Management degli edifici esistenti e di pregio storico-culturale consentendo l'aggiornamento permanente delle informazioni in un unico modello BIM ai fini del BCA e mostra un grande potenziale per supportare i facility managers nella gestione delle attività di manutenzione degli edifici e nell’ottimizzazione dei costi.
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Beretta, Enrico, and Andrea Migliardi. "Il patrimonio artistico e culturale italiano: gestione, valorizzazione e attrattività turistica." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (December 2014): 199–235. http://dx.doi.org/10.3280/ed2014-002002.

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Buono, Mario, and Rosa Maria Giusto. "La ri-scrittura del patrimonio culturale nell’Era digitale." Boletín de Arte, no. 41 (November 5, 2020): 279–83. http://dx.doi.org/10.24310/bolarte.2020.v41i.8617.

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Анотація:
Il valore di una “mediazione” narrativa consapevole, integrata e potenziata dall’uso di strumenti digitali, diviene sempre più elemento centrale nelle politiche di valorizzazione e riconoscimento del patrimonio culturale dal momento che esso «non parla da solo» (2010: 45) ma ha bisogno di professionalità e strumenti informativi sempre più flessibili e aggiornati che lo disvelino e ne raccontino il significato più profondo. Il contributo affronta le nuove modalità di interazione e fruizione del patrimonio culturale tra discipline tecnologiche e scientifiche e discipline umanistiche.
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Cerquetti, Mara. "La valorizzazione del patrimonio culturale locale attraverso l'approccio esperienziale: Oltre l'edutainment." MERCATI E COMPETITIVITÀ, no. 4 (January 2013): 53–71. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-004005.

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Santagati, Cettina. "Metodologie digitali per il rilievo e la valorizzazione del patrimonio culturale ipogeo." Virtual Archaeology Review 5, no. 10 (May 2, 2014): 82. http://dx.doi.org/10.4995/var.2014.4222.

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Анотація:
The study addresses the problems of acquisition and enhancement in the field of underground sites with particular regard to the Catacomb of St. John in Syracuse. In addition to the proposed survey methodology, the research highlightes that only through a reliable and objective documentation you can understand and study in depth these places. 3D documentation of these places hidden from the eyes of the city and, therefore, very complex to interpret has provided a powerful tool for investigation as it has allowed to show the relationships between the plano-altimetric environments and to study from a geometrical point of view the spatiality of these places providing new and valuable information to scholars of the monument.
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Vitale, Carmen. "Percorsi di valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale e promozione turistica: la disciplina degli itinerari enogastronomici per lo sviluppo dei territori." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (January 2021): 43–61. http://dx.doi.org/10.3280/aim2018-002004.

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Анотація:
Il presente contributo si propone di ricostruire la disciplina degli itinerari enogastronomici, attraverso l'analisi delle fonti regionali, nazionali ed europee per ricostruirne le principali questioni applicative e le prospettive. Come si dirà, gli itinerari eno-gastronomici e più in generale quelli culturali possono diventare un importante strumento di valorizzazione e sviluppo locale, poiché sono in grado di mettere insieme pubblico e privato, turismo, paesaggio e patrimonio culturale.
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Дисертації з теми "Gestione e valorizzazione del patrimonio culturale"

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Bianco, Angela <1979&gt. "Esperto in processi di valorizzazione, conservazione e gestione del patrimonio artistico culturale del "distretto" veneziano." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1239.

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Анотація:
Il presente lavoro si suddivide sostanzialmente in tre nuclei. Il primo capitolo indaga il così detto "distretto" dell'arte contemporanea veneziana e lo confronta con le più aggiornate teorie di valorizzazione del patrimonio culturale. Il secondo capitolo, definisce il nodo nevralgico della tesi e tratta il tema delle professioni museali. Il terzo nucleo, suddiviso in altrettanti capitoli, descrive i progetti realizzati: Mediatori Culturali, A.Mu.C- Archivio multimediale del contemporaneo e Art Night Venezia. Attraverso il metodo della actionresearch sono state concretamente testate alcune nuove figure professionali intese come ponte e collante tra le differenti istituzioni, sempre in funzione di una più efficace fruizione del patrimonio storico-artistico. L'esito della ricerca ha definito strategie e procedure atte a potenziare le competenze culturali e professionali di una serie di figure già dotate di un alto livello formativo ma non ancora assorbibili nello scomparto del "distretto" culturale veneziano dell'arte contemporanea, ma in prospettiva configurabili per un mercato del lavoro più ampio.
This work focuses mainly on three parts. The first chapter investigates the so called venetian “district” of contemporary art, in comparison with the most updated theories for the valorisation of the cultural heritage. The second chapter, defines the key point of the thesis and deals with the topic of the museum professions. The third part, subdivided in as many chapters, describes the projects carried out: Cultural Mediators, A.Mu.C – Multimedia Archive of Contemporary art, and Art Night Venice. Through the actionresearch method, some new professionals, intended to bridge between the different institutions, have been positively tested, aiming to a better fruition of the historical and artistic heritage. The outcome of the research has defined strategies and procedures suitable to enhance the cultural and professional expertises of highly trained subjects, who are not yet absorbable in the compartment of the venetian cultural “district” of contemporary art, but in prospect, configurable for a broader labour market.
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Buso, Elisa <1994&gt. "La valorizzazione del patrimonio culturale aziendale in archivi e musei d’impresa. I casi della Regione Veneto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19056.

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Анотація:
Sempre più spesso negli ultimi anni il mondo della cultura e quello dell’economia sono stati affiancati, questo perché si è capito che entrambi i settori possono apportare e condividere con l’altro conoscenze e metodologie proprie così da migliorarsi vicendevolmente. In quest’ottica, la crescente consapevolezza dell’importanza del patrimonio storico aziendale ha portato le aziende ad adottare metodi di valorizzazione propri del mondo della cultura, quali archivi e musei, per conservare, valorizzare e promuovere questo patrimonio. L’obiettivo di questo studio è esaminare la situazione attuale della Regione Veneto in materia di valorizzazione del patrimonio storico aziendale, mappando le realtà che hanno instaurato un legame tra questi due settori e che hanno messo in atto degli esempi di relazione concreta con la cultura e con la storia, dando importanza ad un passato che è quanto mai importante ed essenziale per il futuro stesso dell’azienda. La domanda che ci si pone è se queste realtà hanno adottato delle logiche manageriali, dei comportamenti e delle competenze adatte per valorizzare il loro patrimonio quale asset strategico per il loro business. Per realizzare la mappatura sono state individuate le aziende attive in materia, sono stati organizzati degli incontri con i responsabili archivistici e museali e sono state loro sottoposte delle domande comuni così da verificare lo stato dell’arte. Su questa base, si propone un’analisi SWOT dei casi sulla base degli input teorici individuati all’inizio dell’elaborato, per identificare i punti di forza e i punti di debolezza di queste realtà e le opportunità e i fattori di rischio che incontrano interfacciandosi con l’ambiente esterno, dando così degli spunti di riflessione per gli imprenditori che volessero valorizzare il loro patrimonio storico tramite una narrazione attraverso archivi e musei d’impresa, ma non solo.
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Maiocchi, Federico Maria <1996&gt. "Strategie di valorizzazione del patrimonio culturale delle imprese, risvolti economici delle strategie di corporate heritage marketing sulla disponibilità a pagare dei consumatori." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19342.

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Анотація:
L’elaborato si divide in due macro-sezioni: nella prima parte vengono analizzate, tramite la metodologia della literature review, i principali approcci e le criticità che si presentano nel momento in cui le imprese si trovino nella condizione di voler valorizzare il proprio corporate heritage. Alla base della trattazione c’è la concezione del patrimonio storico-culturale delle aziende come un asset unico difficilmente imitabile dai competitors che può costituire una fonte di vantaggio competitivo sostenibile anche, e soprattutto, nel medio-lungo periodo. La seconda sezione si concentra, invece sull’analisi dei risvolti economici a seguito dell’attuazione delle strategie di corporate heritage marketing. In particolare, si considera l’incidenza che l’heritage di un brand può avere sulla disponibilità a pagare dei consumatori per i prodotti del marchio stesso. La ricerca avviene tramite un’indagine che utilizza un survey per la raccolta dei dati. L’elaborazione di questi ultimi ha l’obiettivo di avvalorare l’ipotesi secondo la quale l’heritage di un brand, qualora correttamente valorizzato, esercita un effetto positivo sulla disponibilità a pagare dei consumatori.
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Di, Veroli Veronica <1990&gt. "Salvaguardia, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale immobile esposto a rischi da calamità naturali ed ambientali: il caso di Civita di Bagnoregio (VT)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9736.

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Анотація:
Nell’elaborato viene analizzato il caso studio di Civita di Bagnoregio, frazione dell’omonimo comune in provincia di Viterbo, denominata ormai la “Città che Muore” a causa dei progressivi crolli che stanno interessando da secoli la rupe tufacea su cui il borgo si erge, e che hanno concorso alla riduzione progressiva della superficie dell’abitato ed al suo spopolamento. Successivamente ad una prima fase di presentazione del borgo secondo un profilo storico-geografico ed un’analisi dei fenomeni di dissesto si procede ad analizzare gli strumenti e le strategie di gestione del rischio correlato. Partendo da un quadro generale inerente il Patrimonio Culturale italiano potenzialmente soggetto a rischio idrogeologico e sismico si procede con l’analisi di monitoraggio e prevenzione del caso in esame, proseguendo con l’analisi degli interventi di consolidamento che hanno interessato il borgo e con un’esposizione delle tecnologie e delle banche dati attualmente disponibili per il monitoraggio e la prevenzione del rischio. L’elaborato poi analizza le attuali strategie di gestione del territorio, tenendo in considerazione l’impatto del turismo e la valorizzazione del borgo da parte degli enti competenti coinvolti nella sua amministrazione. Viene analizzata infine la recente candidatura di Civita di Bagnoregio come Paesaggio Culturale UNESCO, valutando le implicazioni dell’ammissione del borgo tra i Patrimoni dell’Umanità e le possibili ricadute sul territorio e sulle peculiarità socio-economiche che lo caratterizzano.
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Fiore, Federica <1973&gt. "Ecomusei come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1017/1/Tesi_Fiore_Federica.pdf.

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Fiore, Federica <1973&gt. "Ecomusei come strumento di valorizzazione del patrimonio culturale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1017/.

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Pranovi, Enrico <1992&gt. "Strategie di web marketing per la valorizzazione del patrimonio culturale intangibile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9948.

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Анотація:
La tesi avrà l'obiettivo di evidenziare le potenzialità della comunicazione e del marketing on line per la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale intangibile. Per questo tipo di beni culturali, si definirà come gli strumenti digitali possano informare e coinvolgere il pubblico, in mercati territorialmente, linguisticamente e culturalmente diversi. In particolare, si svilupperà un piano di web marketing per la valorizzazione della figura e delle opere del compositore Gian Francesco Malipiero.
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Sileci, Federica <1993&gt. "La valorizzazione del patrimonio culturale italiano attraverso il principio di sussidiarietà. Il caso del FAI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17235.

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Анотація:
Nonostante siano disponibili numerosi studi che intendono misurare la portata del settore culturale e creativo, in Italia rimane ancora poco esplorato il ruolo specifico del patrimonio culturale, in particolare diffuso, come attivatore di sviluppo territoriale e sociale, in una logica non soltanto turistica, ma anche identitaria e valoriale. Lo scopo di questo contributo è quello di fornire uno spunto di riflessione sull’indagine del patrimonio culturale diffuso in quanto elemento strategico per il miglioramento del benessere della comunità attraverso il coinvolgimento della comunità stessa, in attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale. L’analisi del miglioramento del benessere si svolge attraverso il ricorso ad indicatori in grado di quantificare l’impatto che il patrimonio culturale produce sulla comunità e sul contesto territoriale locale, non solo a livello monetario e di flussi di cassa, ma anche in termini sociali e culturali: si esaminano gli effetti della partecipazione attiva della comunità, in ottica sussidiaria, ai processi di valorizzazione del patrimonio culturale locale. L’originalità dell’elaborato consiste nel proporre come esempi virtuosi per le politiche di valorizzazione partecipate, le modalità di intervento del Fondo Ambiente Italiano (FAI), la sua struttura, la sua visione e missione. Il FAI può costituire un valido strumento per il miglioramento del benessere locale attraverso la partecipazione attiva degli individui, della comunità, in un’ottica di rete, collaborazione e scambio di risorse al fine di valorizzare non solo il patrimonio culturale del nostro Paese, ma anche il contesto territoriale e comunitario che con il patrimonio intreccia profondi legami di tipo identitario. Questo contributo si propone come riflessione teorica e, pertanto, non fornisce risultati pratici in merito alle metodologie proposte, ma potrebbe costituire un punto di partenza per analisi e ricerche più approfondite sul ruolo della comunità nel miglioramento del benessere sociale attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale diffuso.
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Nardini, Silvia <1988&gt. "Digital Cultural Heritage: gli strumenti della tecnologia digitale per la valorizzazione del patrimonio culturale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6671.

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Анотація:
La tesi tratta l'argomento del Digital Cultural Heritage nel contesto dell'interazione tra settore culturale e settore informatico. Propone una visione a tutto tondo di come è stato gestito il patrimonio culturale con l'aiuto della tecnologia digitale e i passi compiuti e da compiere nel prossimo futuro, per giungere alla Società dell'Informazione per tutti. Inizialmente viene proposta una visione generale della Cultura Digitale dall'avvento di Internet e di come è cambiata l'idea di cultura anche grazie all'uso di infrastrutture di rete per la ricerca e l'innovazione e i vari progetti che utilizzano questi strumenti digitali per lo sviluppo della cultura. Successivamente si parla di un altro importante strumento promosso dall'Unione Europea per il futuro della ricerca storico-artistica in ambito digitale, La Biblioteca Digitale Europea. Si riporta la sua concezione, le sue finalità e la storia di come è nata e si è sviluppata, grazie al sostegno delle iniziative eEurope, delle Raccomandazioni e Direttive europee che trattano l'argomento. Verranno affrontati poi gli strumenti che si collocano nel contesto della strategia dell'Unione Europea per creare la Società dell'Informazione e che sono al servizio della Biblioteca Digitale Europea. Dal progetto Minerva, al progetto Michael fino ad arrivare al portale Europeana. Infine si espone la situazione italiana del livello di digitalizzazione dei beni culturali e il portale CulturaItalia come strumento di conservazione e valorizzazione.
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Benato, Emanuela <1988&gt. "Strategie di valorizzazione del patrimonio culturale: l'organizzazione di eventi come strumento di marketing territoriale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9008.

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Анотація:
Negli ultimi anni gli eventi, definiti come manifestazioni organizzate rivolte ad un pubblico esterno, hanno assunto un ruolo decisivo nelle politiche territoriali e nella promozione turistica. L’obiettivo di questo lavoro è analizzare nel dettaglio, attraverso lo studio di un caso reale, come nasce, si sviluppa e viene gestito un evento in tutte le sue fasi e come, grazie ad esso, si possa contribuire a valorizzare il territorio e il patrimonio culturale del Bel Paese. Ogni manifestazione, ovviamente, avviene all’interno di un preciso contesto ambientale; un contesto che necessita di essere osservato, studiato ed analizzato prima che venga progettata qualsiasi interessante iniziativa. Difatti, nel primo capitolo, viene approfondito il concetto di marketing territoriale; la globalizzazione, l’apertura dei mercati e la maggiore mobilità degli individui, hanno generato la formazione di un nuovo soggetto economico, a fianco di quelli tradizionali: il territorio. Il territorio diventa così il protagonista che opera in uno scenario concorrenziale nel quale è destinato non solo a relazionarsi, ma soprattutto a differenziarsi. Diversi possono essere gli strumenti che agevolano a far emergere le componenti di cui esso è formato: la pubblicità, le fiere specialistiche, gli eventi e altro ancora. L’attenzione si focalizza, appunto, sugli eventi, tema trattato nel secondo capitolo. Con il fine di far affiorare le risorse di una determinata area, le sue ricchezze, il suo valore e le opportunità di business, una manifestazione può essere la strategia chiave per enfatizzare un territorio, attraendo non solo nuovi capitali, ma anche catturando l’interesse dell’opinione pubblica e dei residenti, considerati quest’ultimi i primi a dover sostenere una zona a loro familiare. A partire dalla definizione di evento culturale, l’elaborato elenca gli step necessari con cui un’iniziativa può essere realizzata anche in un ambiente artistico, come avviene per il progetto qui presentato. Si prosegue con una breve panoramica inerente la comprensione del concetto di valorizzazione del patrimonio culturale in Italia: essa è strettamente connessa allo sviluppo civile, economico e territoriale. Conoscere, tutelare e conservare i Beni nazionali incrementa la loro fruibilità nello spazio e nel tempo. Chi ricopre questo arduo compito, oltre ad alcuni enti pubblici, si riscontra anche il Fondo Ambiente Italiano, esposto nel terzo capitolo. Questa Fondazione no profit, fondata nel 1975 su modello del National Trust inglese, si occupa di promuovere in concreto una cultura di rispetto della natura, dell'arte, della storia e delle tradizioni italiane e tutela un patrimonio che è parte fondamentale delle radici e dell’identità del Paese. A conclusione della tesi, viene analizzato uno dei Beni aperti al pubblico e di proprietà del FAI: Villa dei Vescovi, a Luvigliano di Torreglia (PD). Qui viene proposta un’iniziativa indirizzata a studenti e neo laureati. La volontà è di ideare un Bootcamp per svariate motivazioni: per organizzare una manifestazione innovativa e non presente tra i competitors nel territorio circostante, per soddisfare un’esigenza espressa dal target in esame (un evento sia di formazione, sia di divertimento), per enfatizzare le risorse territoriali e le opportunità locali, per coinvolgere sia gli attuali stakeholder che conoscerne di nuovi, per collaborare con nuove realtà e per aumentare la visibilità dello scenario e del patrimonio artistico dove tutto questo avviene. Attraverso un evento, quindi, si desidera raggiungere due benefici: creare notorietà e consapevolezza di una specifica area producendo un importante ritorno d’immagine e di essere fattore di attrazione ogni volta che un’iniziativa viene riproposta al pubblico.
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Книги з теми "Gestione e valorizzazione del patrimonio culturale"

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Azzari, Margherita, ed. Beni ambientali e culturali e Geographic Information Systems. I e II Workshop (Firenze, maggio 2000 e maggio 2001). Florence: Firenze University Press, 2002. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-033-4.

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Анотація:
Sotto il comune titolo di Beni ambientali e culturali e Geographical Information Systems sono raccolti i contributi presentati in occasione degli workshop GIS per l'archeologia del paesaggio (Firenze, maggio 2000) e GIS per la tutela e valorizzazione dei beni ambientali e storico-culturali (Firenze, maggio 2001). Il filo rosso che lega questi incontri è l'attenzione alle problematiche connesse a censimento, gestione, valorizzazione e tutela del patrimonio ambientale e culturale e la riflessione sul ruolo che tecnologia e metodologia GIS (Geographical Information Systems) possono avere in questo settore d'intervento.
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2

Valore e valorizzazione del patrimonio culturale storico. Milano: Electa, 2009.

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3

Fabio, Maniscalco, ed. Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale subacqueo. Napoli: Massa, 2004.

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4

La gestione del patrimonio culturale: Una prospettiva internazionale. Bologna: Il Mulino, 2014.

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5

Donà, Michelangelo De. Arte, diritto e storia: La valorizzazione del patrimonio culturale. Canterano (RM): Aracne editrice, 2018.

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Kerbaker, Andrea. Lo stato dell'arte: La valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Milano: Tascabili Bompiani, 2007.

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7

Vecco, Marilena. Sguardi incrociati sul patrimonio culturale: Francia-Italia : politiche e strumenti per la valorizzazione del patrimonio culturale. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2009.

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Sguardi incrociati sul patrimonio culturale: Francia-Italia : politiche e strumenti per la valorizzazione del patrimonio culturale. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2009.

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Joseph Abram; Margherita Guccione; Manuel Guido; Francesco Prosperetti; Elisabetta Spitz. Strategie di valorizzazione e gestione del patrimonio architettonico: Sguardi e proposte. Collana Intangibili: Fondazione Adriano Olivetti, 2009.

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Timo, Massimiliano. La valorizzazione del patrimonio culturale in Italia: Un'analisi degli orientamenti più recenti. Roma: Aracne, 2022.

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Частини книг з теми "Gestione e valorizzazione del patrimonio culturale"

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Busetto, Giorgio. "Etica della collaborazione e responsabilità Per una nuova gestione, valorizzazione e trasmissione del patrimonio culturale." In Oltre le mostre. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-466-0/010.

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Анотація:
Proper management of institutional services and enhancement of cultural heritage can be achieved taking into account problems we face everyday. Throughout our activities we make choices that must be shared with all professionals involved in the complex management of cultural institution and heritage. The exhibitions – if well-conceived – represent a unique opportunity to enhance our heritage and disseminate knowledge by adopting new technologies.
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Pasquinucci, Marinella, Franco Angiolini, Sara Carli, Anna Guarducci, Renzo Mazzanti, Franco Paliaga, Maria Teresa Pareschi, Enzo Pranzini, Leonardo Rombai, and Nicola Strumia. "Ricerche integrate e valorizzazione del patrimonio culturale marittimo della Toscana." In Comunicare la memoria del Mediterraneo, 15–33. Publications du Centre Jean Bérard, 2007. http://dx.doi.org/10.4000/books.pcjb.3844.

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3

Cibecchini, Franca. "Evoluzione della ricerca archeologica subacquea e valorizzazione del patrimonio culturale marittimo." In Comunicare la memoria del Mediterraneo, 167–76. Publications du Centre Jean Bérard, 2007. http://dx.doi.org/10.4000/books.pcjb.3994.

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Misiani, Anna. "La valorizzazione del patrimonio culturale marittimo euro-mediterraneo: metodi, pratiche e prospettive." In Comunicare la memoria del Mediterraneo, 69–76. Publications du Centre Jean Bérard, 2007. http://dx.doi.org/10.4000/books.pcjb.3901.

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Тези доповідей конференцій з теми "Gestione e valorizzazione del patrimonio culturale"

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Pugliano, Antonio. "Il restauro per la valorizzazione di architetture e siti da conservare: studi per la fruizione del paesaggio culturale italiano: il caso di Ostia." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8003.

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Анотація:
La memoria riguarda un’iniziativa sviluppata nell’Università Roma Tre, con il MiBACSoprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Roma e con l’Ordine degli Architetti di Roma. L’iniziativa, sostenuta dal valente Soprintendente Anna Maria Moretti e dall’eccellente direttore della Sede di Ostia, Angelo Pellegrino, mira alla costituzione di un sistema di azioni integrate di ricerca e formazione per la documentazione, la conservazione e la gestione del contesto ambientale, naturale e antropico, del territorio sud-occidentale di Roma, sino alla costa. Ivi si indagano le peculiarità dei siti individuando e caratterizzando possibili attrattori materiali e immateriali, da utilizzare come gli elementi eloquenti di una ricomposizione storica e antropologica del territorio utile al turismo di qualità, chiamato a giocare il ruolo di motore di crescita per l’economia locale. Il suddetto sistema si fonda su attività conoscitive e progettuali svolte da archeologi e architetti, assieme, nel contesto didattico del Laboratorio di Restauro 2M della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre. Il prodotto degli ultimi anni, tanto della didattica svolta soprattutto sul campo, quanto della ricerca applicata, è un modello di piattaforma digitale attraverso la quale sono state ordinate le informazioni necessarie alla pianificazione delle iniziative di tutela e alla gestione della manutenzione, del restauro, della valorizzazione.
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Barresi, Alessandra. "Turismo sostenibile come fattore di sviluppo locale." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8006.

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Анотація:
Il presente contributo, in una prima riflessione, sottolinea come il turismo sostenibile costituisca l’occasione per uno sviluppo sostenibile del territorio, soprattutto nei Paesi come il nostro, ricco di un’incomparabile patrimonio storico, culturale e naturale. Da queste considerazioni discende il principale obbiettivo del contributo, ovvero sottolineare l’importanza di una corretta valorizzazione del patrimonio locale per lo sviluppo di un turismo sostenibile,attraverso l’uso dello strumento della pianificazione strategica. Una breve conclusione finale si sofferma su quanto si sta facendo, anche dal punto di vista legislativo, in Sicilia sull’argomento. The present contribution articulates in a first reflection that underlines as the sustainable tourism constitutes the occasion for a sustainable development of the territory, especially in the Countries as ours, rich of an incomparable historical, cultural and natural patrimony. From this consideration it comes down the principal objective of the contribution, or, to underline the importance of a correct valorization of the local patrimony for the development of a sustainable tourism, to effect through the use of the tool of the strategic planning. A brief conclusive mention comes, finally, turned to how much legislated in subject of tourism in Sicily.
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Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Анотація:
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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Cerasoli, Mario, and Biancamaria Rizzo. "Il futuro tecnologico dei centri storici." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7979.

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Анотація:
Parlare di recupero e valorizzazione dei centri storici può essere quanto mai attuale in un’epoca in cui, forse per la prima volta, si mettono in discussione alcuni modelli insediativi e di sviluppo volti prevalentemente alla espansione delle aree urbane. A cinquant’anni di distanza da quando si è cominciato a parlare in modo organico di centri storici, in un periodo caratterizzato da una delle più gravi crisi economiche globali dopo quella del 1929, com’è cambiato il rapporto tra le città e i propri Centri Storici? Come sono visti i centri storici da chi li abita e da chi non li abita? Quale può essere allora il ruolo potenziale delle nuove tecnologie per la tutela e la valorizzazione dei Centri Storici? Le nuove tecnologie possono non solamente cambiare significativamente la qualità di chi abita e vive nei centri storici ma anche aumentare la competitività degli stessi, aumentando così la loro capacità di attrarre risorse umane e finanziarie e favorendone lo sviluppo economico e socio-culturale. Tuttavia, come si coniuga il valore della storia con le mutevoli esigenze della vita contemporanea? Quali le potenziali applicazioni delle nuove tecnologie per il miglioramento della vita nei centri antichi? Il Centro Storico costituisce un ambito territoriale estremamente delicato, con una precisa identità urbanistica e un elevato valore storico e testimoniale riferibile sia al tessuto urbano, sia a elementi del patrimonio edilizio di rilevante valore, sia ai suoi abitanti. Ma può in realtà rivelarsi una risorsa importante in un progetto di trasformazione virtuosa dell'intera compagine urbana, rafforzandone sia l'identità propria che la capacità di attrazione verso l'esterno. E le nuove tecnologie in questo progetto possono assumere un ruolo determinante. Talk about recovery and valorisation of the historic centers can be as timely as ever at a time when, perhaps for the first time, are put into question some settlement and development models principally aimed to the expansion of urban areas. After fifty years since it been started talking about in an organic way of historical centers, in a period characterized by one of the most serious global economic crisis after the one of 1929, as the relationship between the city and its historical centers has changed? As the historical centers are seen by those who live there and those who do not live in them? Which then can be the potential role of new technologies for the protection and valorisation of historical centers? The new technologies can not only significantly change the quality whose inhabits and lives in the historic centers but also increase the competitiveness of the same, thus increasing their ability to attract human and financial resources and promoting the economic development and socio-cultural. However, how it combines the value of history with the changing needs of contemporary life? What are the potential applications of new technologies for the improvement of life in the ancient centers? The historical center constitutes a territorial field extremely delicate, with a specific urban identity and an high historical and testimonial value referable both to the urban texture, both to elements the building heritage of significant value, both to its inhabitants. But it can actually become an important resource in a virtuous transformation project of the whole urban structure, strengthening both the its own identity that the attractiveness to the outside. And the new technologies in this project can play a decisive role.
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