Добірка наукової літератури з теми "Diritti del consumatore"

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Статті в журналах з теми "Diritti del consumatore"

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Bompiani, Adriano. "L’elaborazione di “regole” per le innovazioni biotecnologiche." Medicina e Morale 49, no. 4 (August 31, 2000): 713–50. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.765.

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Анотація:
Come è noto, l'unione Europea ha fra i suoi scopi quello di favorire lo sviluppo sociale ed economico dei Paesi aderenti, facilitando la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica, la produzione di beni e la circolazione degli stessi nell’ambito dell’Unione, eliminando per quanto è possibile differenze, normative e conflitti commerciali. Con questo spirito, dopo anni di difficile lavoro, è stata emanata la Direttiva 98/44/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio (6luglio 1998) che riguarda la protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, ne presupposto che si tratti di genoma – sia esso di origine vegetale, animale o umano – in quanto risultati da “invenzioni” suscettibili di applicazioni industriali e non dal mero isolamento (“scoperta”). L’Autore, che già ha esaminato in un precedente contributo gli aspetti etici dell’impiego delle biotecnologie nel campo vegetale e animale (v. Medicina e Morale 2000, 3: 449-504), si sofferma a descrivere quanto prevede la Direttiva 98/44/CE stessa, assieme ad altre norme internazionali precedentemente emanat, per la tutela dell’ambiente, degli animali e degli organismi umani. L’Autore riconosce che la direttiva vieta, nel dispositivo, lo sfruttamento commerciale che sia contrario all’ordine pubblico e al buon costume, fornendo gli esempi concreti dei divieti applicabili ai processi di clonazione umana a scopo riproduttivo, di modificazione dell’identità genetica germinale dell’essere umano; di modificazione degli embrioni umani a fini commerciali e industriali; di modificazione dell’identità genetica animale di natura tale da provocare sofferenza negli stessi, senza utilità sostanziale per l’uomo o per l’animale. Tuttavia la Direttiva – sotto l’aspetto giuridico – consente l’utilizzazione di embrioni umani (sia pure non direttamente ed espressamente prodotti a scopo di ricerca in base all’art. 18 della Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina) a scopo sperimentale e per applicazioni biotecnologiche riguardanti la produzione di cellule staminali od i medicamenti. L’Autore esamina anche il dibattito che è seguito alla emanazione della Direttiva soprattutto a livello di Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Strasburgo) in merito alle preoccupazioni dell’opinione pubblica sui cosiddetti “cibi transgenici” (raccomandazione n. 1398 (1998) dal titolo “sicurezza del consumatore e qualità degli alimenti”), nella quale è stata espressa contrarietà alla brevettabilità degli organismi viventi, pur riconoscendo la necessità di assicurare un’adeguata protezione ai diritti dell’”invenzione” (proprietà intellettuale) [Raccomandazione 1417/1999]. Questi problemi sono stati affrontati ma non risolti nella conferenza internazionale di Oviedo (16-19 maggio 19999) organizzata dal Consiglio d’Europa. Il Comitato Direttivo di Bioetica del medesimo Consiglio d’Europa è stato indicato di esprimere “parere” sulla complessa materia; nel frattempo sono intervenute la conferenza di Seattle e Montreal, ove è stato firmato, nel gennaio 2000, un Protocollo sulla biosicurezza che regolamenta il commercio internazionale di sementi e sostanze geneticamente modificate ritenuti pericolosi per l’ambiente e la salute, escludendo però i prodotti finiti, e perciò il cibo transgenico. Nel momenti in cui – scadendo la moratoria –la Direttiva 98/44/CE entrerà in vigore (31 luglio 2000) essendo improbabile l’accettazione delle argomentazioni di invalidazione sollevate da Olanda e Italia, l’Autore insiste per l’adozione del “principio di precauzione”, esplicitamente incorporato nel diritto comunicato relativo alla protezione della salute, oltreché alla tutela dell’ambiente, che dovrà essere tuttavia meglio specificato nella sua estensione e nelle conseguenze attese. Un secondo principio, quello della “trasparenza”, richiede un’ulteriore affinamento delle informazioni rivolte al consumatore, tramite una più chiara etichettatura che consenta una scelta realmente libera e consapevole dei prodotti derivanti da organismi geneticamente modificati posti in commercio. Dovrà essere perseguita la ricerca, escludendo peraltro l’uso dell’embrione umano.
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Block, Walter. "The Justification for Taxation in the Public Finance Literature: an Unorthodox View." Journal of Public Finance and Public Choice 7, no. 3 (October 1, 1989): 141–58. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344785.

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Анотація:
Abstract La scienza delle finanze giustifica l’imposizione fiscale sotto sette aspetti differenti: 1. perfetta concorrenza; 2. esternalità; 3. merit goods; 4. crescita economica; 5. equità; 6. impossibilità di determinazione dei prezzi; 7. stabilità.Nei primi tre casi l’intervento pubblico sarebbe lecito, in quanto massimizzerebbe il benessere del consumatore. Ciò in realtà non avviene, perché le norme antitrust hanno effettivamente rafforzato i monopoli; perché l’intervento contro le esternalità negative comprime i diritti di proprietà, mentre quello a favore delle esternalità positive (ad esempio beni pubblici) è vanificato dalyra’ riding; la crescita economica, poi, storicamente è stata ostacolata dall’azione dello Stato. I merit goods sono considerati un concetto troppo vago, così come la redistribuzione dei redditi deve ancora trovare una giustificazione economica tale da valicare l’ostacolo dell’impossibilità di un confronto tra le utilità personali; circa l’impossibilità di determinare i prezzi, nulla dimostra che certi beni di per sè siano meno costosi se prodotti dallo Stato; quest’ultimo, infine, non sembra neppure in grado di dare maggiore stabilità all’economia.La conclusione è che la scienza delle finanze deve condurre un’analisi positiva, non normativa, del sistema impositivo.
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Simone, Anna. "Corpi a-normali. Eccedenze del diritto e norma eterossessuale." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2010): 65–79. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-001003.

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Анотація:
Norma eterosessuale - diritti differenzianti - status - normalizzazione. Tutte le costruzioni identitarie dei ruoli di genere legate al sesso biologico e all'orientamento sessuale partono da un assunto aprioristico voluto dal processo di "naturalizzazione" dei corpi e dalla relativa nascita della norma eterosessuale. Tale processo ha anche contribuito a costruire una cultura giuridica fondamentalmente sancita a partire dalla stessa norma eterosessuale. Il processo di naturalizzazione prima e di "normalizzazione" poi dei corpi, dei rispettivi ruoli di genere e delle relative condotte sessuali, assieme al diritto, ha cosě favorito la nascita di nuove forme di status (il gay, la lesbica, il trans etc.) che, anziché intaccare il diritto di famiglia e la norma eterosessuale che lo predetermina, ha favorito la nascita di "diritti differenzianti" a seconda dell'orientamento sessuale. D'altronde anche il dibattito consumatosi in Italia attorno ai diritti civili delle persone gay e lesbiche non ha mai preso in considerazione la fondazione antropologico-giuridica della norma eterosessuale nella cultura occidentale e nella cultura giuridica. Attraverso una breve ricostruzione genealogica della costituzione di codici culturali, sociali e giuridici predefiniti in occidente, nonché del tutto funzionali alla determinazione di una cultura giuridica fondata sulla norma eterosessuale, in questo articolo si rimettono in discussione le categorie di differenza ed eguaglianza.
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Gerodi Fortin. "Richiesta di conferma del diritto del consumatore di utilizzare software di comunicazione Internet in reti wireless e di connettere dispositivi a tali reti." International Journal of Science and Society 4, no. 4 (November 21, 2022): 366–74. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i4.582.

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Man mano che il settore delle telecomunicazioni wireless matura, il consolidamento e il rapporto tra le società proprietarie di infrastrutture di trasporto [vettori] e i produttori di dispositivi cellulari [telefoni cellulari] hanno rivelato pratiche di mercato che sollevano interrogativi sostanziali sul fatto che i consumatori godrebbero di tutti i possibili vantaggi derivanti dalla concorrenza nel settore delle telecomunicazioni wireless telecomunicazioni. Ad esempio, le società proprietarie dell'infrastruttura di trasporto delle telecomunicazioni hanno iniziato a influenzare in modo aggressivo la progettazione di programmi e prodotti [software] a scapito del consumatore. Con la maturazione del mercato delle telecomunicazioni wireless e il riconoscimento che i dispositivi cellulari sono diventati una componente indispensabile per molti americani, le aziende proprietarie di infrastrutture di trasporto hanno utilizzato la loro notevole influenza sull'uso e la progettazione di questi dispositivi per mantenere il controllo e i limiti sugli abbonati. diritto di eseguire applicazioni
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Alpa, Guido. "La codificazione del diritto dei consumatori. Aspetti di diritto comparato." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (October 2009): 69–83. http://dx.doi.org/10.3280/ed2009-001003.

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Анотація:
- The constitutional dimension of consumer rights obtained definitive consecration with the approval of the Nice Charter in December 2000, made autonomous from the Constitution, in the form of the European Charter of Fundamental Rights and used not only as a political document, but also as a legal document, and with the approval of the European Constitution in October 2004, the latter subject to the ratification of all Member Countries. Among the aims of the Union, the European Charter of Fundamental Rights sets human dignity as the basic value (art.I-2) and states that the sustainable development of Europe is based on "balanced economic growth and price stability, a highly competitive social market economy, aiming at full employment and social progress"(art.I-3). The Charter recognizes and guarantees the right of individuals to physical and mental integrity (art.II-63), reaffirmed in the form of health protection (art.II-95), respect for family life (art.II-67) and protection of personal data (art.II-68) and specifically provides "a high level of protection" for consumers (art.II-98). Consequentially, a distinction should be made between consumer claims which adhere to fundamental rights, recognized in the constitutions of the member countries, and emphasised in the European Charter, and the so-called "economic rights", which are placed on the same level of those rights referring to the "professional". The elevation of individual rights - as a "consumer" - to European constitutional level has a dual value: it binds the Community institutions and the Member States, but it also binds national courts. In this way, the Drittwirkung of the recognized and guaranteed principles may take place directly - and not only as a consequence - in the relations between individuals.
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Sobbrio, Paola. "Diritto all'informazione, partecipazione democratica del consumatore e Ogm." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 3 (March 2010): 79–126. http://dx.doi.org/10.3280/aim2008-003005.

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Анотація:
Il consumatore di alimenti prodotti con l'utilizzo di Ogm o che li contengono, ha diritto ad essere informato sia della loro immissione in commercio quanto dell'emissione deliberata nell'ambiente di questi organismi. Il diritto all'informazione non si limita ai soli strumenti dell'etichettatura e della tracciabilità ma si estende alla possibilità , prevista da diverse normative, per il cittadino/consumatore di rivolgersi alle Autorità competenti per richiedere tutte quelle informazioni da cui egli può trarre conoscenze sullo stato tanto dell'emissione nell'ambiente quanto dell'immissione in commercio degli Ogm. Le Autorità , inoltre, devono effettuare consultazioni pubbliche in merito alle decisioni da prendere in entrambe queste fasi. Tali consultazioni, per come vengono effettuate, non conferiscono effettività a tale diritto minando così il rapporto di fiducia tra Istituzioni e cittadini e facendo venire meno la possibilità che il diritto all'informazione si traduca in uno strumento di partecipazione democratica che crei le condizioni per una "co-produzione di conoscenza". Questo comporta una violazione del diritto all'informazione fonte di risarcimento del danno ex art. 2043 c.c.
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Lattanzi, Pamela. "La futura disciplina delle informazioni alimentari (Prima parte)." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 3 (March 2010): 47–68. http://dx.doi.org/10.3280/aim2008-003003.

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Анотація:
La proposta di regolamento sulle informazioni alimentari, presentata nel gennaio 2008, si pone l'obiettivo di semplificare e chiarire l'attuale scenario del settore dell'etichettatura degli alimenti attraverso la rifusione in un unico contesto di diversi atti normativi e la razionalizzazione, l'aggiornamento e il chiarimento delle disposizioni stabilite dalla fondamentale direttiva 2000/13. Molte sono le novitĂ introdotte, sia formali che sostanziali. Dopo aver analizzato il ruolo dell'informazione nei confronti della tutela del consumatore e della libera circolazione delle merci, il saggio si sofferma su un primo profilo innovativo introdotto dalla proposta concernente il rapporto tra tutela del consumatore e funzionamento del mercato unico. L'indagine rivela come, in controtendenza rispetto alla vigente legislazione (dir. 2000/13) - e alla ricca giurisprudenza della Corte di Giustizia in argomento, la proposta riconosca una maggiore attenzione alla tutela del consumatore in particolare al suo diritto all'informazione - rispetto alla libera circolazione delle merci.
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Alpa, Guido. "L'art. 140 bis del Codice del consumo nella prospettiva del diritto privato. Prime note." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (September 2010): 7–19. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001001.

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Анотація:
L'art. 49 della l. 23 luglio 2009 n. 99 ha ridisegnato il profilo dell'azione collettiva risarcitoria, disciplinata dall'art. 140 bis del codice del consumo. La precedente versione, dettata dalla l. 24 dicembre 2007, n. 244 non era mai entrata in vigore. Ora la rubrica della disposizione č intitolata all'azione di classe. Riferita alle persone, l'espressione "classe" č inusuale nel nostro lessico giuridico, e pertanto il suo significato deve essere costruito sulla base dello stesso contenuto della disposizione. Non possono essere utilizzati criteri sistematici, perché nell'ambito del codice del consumo altri strumenti processuali, come le azioni previste dagli artt. 139 e 140 , sono rivolti alla tutela di "interessi collettivi dei consumatori", e sono affidati non a rappresentanti di una classe bensě alle associazioni rappresentative dei consumatori inserite nell'elenco previsto dall'art. 137. Nell'ordinamento si contano diverse ipotesi di azioni a difesa di interessi di categoria - oltre alle azioni individuali promosse nell'ambito dello stesso giudizio da una pluralitŕ di soggetti - ma nessuna disposizione che le riguarda puň essere invocata per interpretare l'art. 140 bis, il quale č un unicum nel nostro universo processuale.
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Marino, Silvia. "Gruppi di società e giurisdizione nell’ambito del private enforcement del Diritto della Concorrenza dell’Unione Europea." CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 14, no. 2 (October 5, 2022): 1137–50. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2022.7236.

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Il presente lavoro analizza le implicazioni internazionalprivatistiche del principio dell’unità economica nell’ambito del diritto della concorrenza dell’Unione europea. Prendendo spunto dalla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea nel caso Sumal, viene analizzata la rilevanza del principio nel private enforcement. Quindi si verificano gli effetti dell’applicazione del regolamento n. 1215/2012 e del regolamento n. 864/2007 agli illeciti antitrust con implicazioni transfrontaliere per sottolinearne, in conclusione, il favor che il principio dell’unità economica implicitamente realizza nei confronti dei danneggiati, in particolare dei consumatori o degli utilizzatori finali.
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Ortu, Rosanna. "Alle origini della tutela giuridica del consumatore: fondamenti romanistici della disciplina europea." Zeszyty Naukowe KUL 60, no. 3 (October 27, 2020): 281–97. http://dx.doi.org/10.31743/zn.2017.60.3.281-297.

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Nel presente contributo si sono voluti comparare taluni aspetti della disciplina della tutela del contraente debole nel contratto di compravendita, figura che attualmente coincide con quella del consumatore, concentrando l’attenzione su alcuni istituti presenti nel diritto romano, in cui emergono alcune situazioni di disparità contrattuale. Nella disciplina dell’Editto degli edili curuli, i magistrati repubblicani stabilirono una normativa speciale per la dichiarazione dei vizi occulti nelle vendite di schiavi ed animali, presupponendo una responsabilità oggettiva del venditore che non si fosse attenuto alle disposizioni edilizie. Un intervento importante che andò a definire una settorializzazione della materia, inquadrata all’interno della vendita in generale. Da ciò derivava una sovrapposizione in livelli della disciplina giuridica negoziale: sul piano orizzontale si collocava la regolamentazione della vendita prevista dal ius civile, mentre sul piano verticale si innestava quella speciale, di ius honorarium, prevista dall’Editto degli edili curuli. Tale modalità si riscontra anche in ambito europeo con la Direttiva 1999/44/CE, a proposito della vendita di beni di consumo, che rappresenta la manifestazione più eclatante del ruolo che il legislatore europeo ha nell’ambito della protezione del consumatore in materia contrattuale. Come nel mondo antico, nella Direttiva 1999/44/CE l’intervento normativo è giustificato dall’esigenza di creare uno spazio di tutele maggiori destinate a determinati soggetti, nonché delimitate per contenuto e ambito.
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Дисертації з теми "Diritti del consumatore"

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Forasassi, Sara <1976&gt. "Mercato diritti e consumi: la tutela del consumatore nella disciplina antitrust." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/773/1/Tesi_Forasassi_Sara.pdf.

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Lo studio “Mercato, diritti e consumi: la tutela del consumatore nella disciplina antitrust”, ricostruisce e analizza i rapporti intercorrenti tra pubbliche amministrazioni e consumatore, singolo e associato, concentrando l’attenzione sulla protezione del consumatore quale soggetto che opera nel mercato, titolare di un diritto economico, in relazione all’attività regolativa svolta dall’amministrazione nella cura dell’interesse pubblico alla tutela della concorrenza. Il lavoro è strutturato in quattro parti. Una prima parte, di carattere generale, è dedicata alla nozione di consumatore e ai diritti in capo allo stesso contemplati, nonché alle associazioni dei consumatori ed al ruolo istituzionale ad esse affidato. Nella seconda parte si concentra l’attenzione, da un lato, sulla posizione assunta dalle Regioni per quel che concerne la competenza legislativa ad esse riconosciuta nell’ambito della tutela dei consumatori e degli utenti e, dall’altro lato, sul versante degli strumenti più propriamente di diritto amministrativo, sull’attività amministrativa di controllo, vigilanza e disciplina delle attività economiche private rilevanti per i consumatori, attuata dalle autorità indipendenti e, per ciò che attiene alle loro funzioni, dalle Camere di commercio. La terza parte riferisce in ordine al quadro normativo in cui si colloca l’attività di regolazione del mercato soprattutto avendo riguardo alle recenti modifiche legislative che hanno profondamente modificato il Codice del consumo relativamente ai suddetti temi ed al ruolo svolto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per poi dar conto dell’evoluzione giurisprudenziale cui si è assistito recentemente circa la rilevanza dell’interesse del consumatore nella disciplina Antitrust. Nell’ultima parte, anche alla luce delle osservazioni svolte, si affronta il fondamento giuridico – costituzionale dell’interesse del consumatore anche alla luce del nuovo assetto dei rapporti con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e si tenta, attraverso una reinterpretazione del concetto di iniziativa economica, di ricondurlo al primo comma dell’articolo 41 della Costituzione.
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Forasassi, Sara <1976&gt. "Mercato diritti e consumi: la tutela del consumatore nella disciplina antitrust." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/773/.

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Lo studio “Mercato, diritti e consumi: la tutela del consumatore nella disciplina antitrust”, ricostruisce e analizza i rapporti intercorrenti tra pubbliche amministrazioni e consumatore, singolo e associato, concentrando l’attenzione sulla protezione del consumatore quale soggetto che opera nel mercato, titolare di un diritto economico, in relazione all’attività regolativa svolta dall’amministrazione nella cura dell’interesse pubblico alla tutela della concorrenza. Il lavoro è strutturato in quattro parti. Una prima parte, di carattere generale, è dedicata alla nozione di consumatore e ai diritti in capo allo stesso contemplati, nonché alle associazioni dei consumatori ed al ruolo istituzionale ad esse affidato. Nella seconda parte si concentra l’attenzione, da un lato, sulla posizione assunta dalle Regioni per quel che concerne la competenza legislativa ad esse riconosciuta nell’ambito della tutela dei consumatori e degli utenti e, dall’altro lato, sul versante degli strumenti più propriamente di diritto amministrativo, sull’attività amministrativa di controllo, vigilanza e disciplina delle attività economiche private rilevanti per i consumatori, attuata dalle autorità indipendenti e, per ciò che attiene alle loro funzioni, dalle Camere di commercio. La terza parte riferisce in ordine al quadro normativo in cui si colloca l’attività di regolazione del mercato soprattutto avendo riguardo alle recenti modifiche legislative che hanno profondamente modificato il Codice del consumo relativamente ai suddetti temi ed al ruolo svolto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per poi dar conto dell’evoluzione giurisprudenziale cui si è assistito recentemente circa la rilevanza dell’interesse del consumatore nella disciplina Antitrust. Nell’ultima parte, anche alla luce delle osservazioni svolte, si affronta il fondamento giuridico – costituzionale dell’interesse del consumatore anche alla luce del nuovo assetto dei rapporti con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e si tenta, attraverso una reinterpretazione del concetto di iniziativa economica, di ricondurlo al primo comma dell’articolo 41 della Costituzione.
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Fattori, Martina <1996&gt. "Il percorso delle imprese verso la sostenibilità nell’epoca del “greenwashing”: tra diritti del consumatore e tutela della concorrenza." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20828.

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Lo sviluppo sostenibile e la responsabilità sociale d’impresa sono al vertice dell’agenda delle principali istituzioni nazionali e internazionali: le imprese, infatti, sono chiamate a dare autonomo impulso alla soluzione delle problematiche legate all’ambiente, alla giustizia sociale, al lavoro e ai diritti umani. Anche le istituzioni politiche incentivano la transizione verde, premiando, con agevolazioni fiscali, le imprese che investono in nuove tecnologie “green” e mettendo loro a disposizione risorse e fondi dedicati; inoltre crescono anche in maniera esponenziale gli investimenti socialmente responsabili, vengono privilegiate le imprese con un buon punteggio in quanto a responsabilità ambientale, sociale e gestionale. Tuttavia se da una parte molte imprese si rivelano sempre più attente alle tematiche sociali e ambientali, dall’altra alcune di esse promuovono un’immagine «sostenibile» per distogliere l’attenzione pubblica da condotte diametralmente opposte, dalle quali potrebbero subire un profondo danno reputazionale. Quest’ultimo fenomeno, denominato greenwashing, può avere pesanti effetti negativi sia sulla fiducia dei consumatori sui prodotti e servizi verdi, sia sulla fiducia degli investitori nelle imprese rispettose dell'ambiente. L'incidenza vertiginosa di questo fenomeno e le quantità di dichiarazioni sulla sostenibilità come i bilanci di sostenibilità, nonché i green claims contenuti all’interno di messaggi pubblicitari, spinge a chiarire l’influenza che queste informazioni hanno sulle dinamiche di mercato. Nasce quindi la necessità di individuare quali azioni l’ordinamento giuridico possa intraprendere nel caso in cui esse si rivelino non corrispondenti al vero. Al riguardo è da sottolineare la disciplina delle pratiche commerciali scorrette, nella specie quelle realizzate attraverso i green claims; tuttavia le pratiche di greenwashing non si esauriscono solo nei rapporti con i consumatori, ma si estendono inevitabilmente nei rapporti tra professionisti e si prestano ad essere valutate dal giudice ordinario come atti di concorrenza sleale ex art. 2598 c.c. La verifica della veridicità della divulgazione dei claims sulla sostenibilità, che coinvolge il rapporto tra impresa, consumatori, concorrenti e potenziali consumatori, esprime un’esigenza comune di raggiungere interessi ambientali e sociali diffusi. L’obiettivo dell’analisi sarà quindi delineare e chiarire le responsabilità dei professionisti sulle dichiarazioni di sostenibilità, ed in particolare quelle che risultano false ed ingannevoli: si indagherà sulle forme di tutela e sugli effetti che queste dichiarazioni provocano, sia nei confronti dei consumatori, sempre più sensibili e suscettibili a questo tema, sia nei confronti delle imprese concorrenti indirettamente danneggiate dal vantaggio competitivo ottenuto dall’impresa che si professa socialmente responsabile.
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GRECO, ANDREA. "L'informazione nel mercato agro-alimentare." Doctoral thesis, Università di Siena, 2017. http://hdl.handle.net/11365/1011458.

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Nei moderni mercati, il cui perimetro è così vasto da aver fondato la nozione di mercato globale, circolano merci identificabili solo nel genere, e sono esclusi o marginalizzati i caratteri distintivi di provenienza da un certo produttore ed origine da un certo territorio che hanno costituito, per secoli, le informazioni fondamentali per ciascuna scelta di acquisto. L'informazione assurge così ad elemento centrale per la tutela del consumatore, ed un rilievo del tutto peculiare essa assume nel mercato degli alimenti, che trae le proprie peculiarità dalle merci - gli alimenti - che in esso circolano. L'informazione della quale si tratterà è quella posta a vantaggio del consumatore (strumentale alla tutela dello stesso) e quella posta a vantaggio del professionista (strumentale alla competizione concorrenziale), e sarà analizzato cosa deve e cosa può essere oggetto dell'informazione, e come tale informazione debba o possa essere veicolata, tenendo conto in particolare della ratio che informa una tanto dettagliata disciplina. Particolare attenzione sarà infine rivolta alle informazioni nutrizionali e sulla salute, sulle quali convergono interessi talvolta antagonisti tra loro (libertà di iniziativa economica, tutela della salute del consumatore; lealtà della competizione concorrenziale; tutela degli interessi economici dei consumatori). Proprio tali indicazioni rappresentano l'ultima frontiera della competizione tra operatori alimentari e, al contempo, la più recente insidia per gli interessi dei consumatori.
In the modern markets the circulating goods are recognizable only by their gender; the provenance from a certain producer or the origin from a certain place, elements that have been for centuries the fundamentals information for each consumer choice, are nowadays excluded or marginalized. Information became a central element of the consumer protection, and takes a special position in the food market, that takes its peculiarity from the goods – food products – that circulate in it. We will focus on the information to the consumer (functional to its protection) and on the information for the entrepreneur (functional to the commercial competition). We will analyze what “have to” and what “can be” the object of the information, and the ways of transmission of these information, taking into account the ratio of the entire legislation. A special attention will be reserved to the nutritional claims and health claims, that sometimes involve antagonistic interests. These indications represent the last frontier of competition between food operators and, at the same time, the latest trap for consumers’ interest.
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Colucci, Silvia. "Aspetti legali e tecniche del commercio elettronico per massimizzare la sicurezza degli utenti finali. Sviluppo e analisi critica di un sito web a norma di legge." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Con l'analisi delle normative di riferimento dei contratti a distanza e la valutazione degli aspetti legali è possibile ricavare soluzioni utili da applicare ad un sito e-commerce per prevenire diverse tipologie di rischi riscontrabili in Internet e garantire la massima sicurezza sia agli acquirenti che ai professionisti/venditori nelle procedure di acquisto e vendita online.
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6

Pomini, Emanuele <1978&gt. "Concessione del credito e tutela del consumatore." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/285.

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CONDINO, OLIVIA. "Il sovraindebitamento del consumatore." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/43884.

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Анотація:
Il lavoro affronta il problema del sovraindebitamento del consumatore. Dopo aver analizzato le principali causa ed effetti, nonchè i rimedi preventivi e successivi, rivolge uno sguardo comparato ai principali ordinamenti stranieri per individuare le risposte offerte, in particolar modo circa i rimedi successivi. L'analisi prosegue con una disamina della L. 3/2012 relativa al procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento, introdotta recentemente in Italia per allinearsi al panorama internazionale. La legge in parola, travagliata nel suo iter formativo, ha subito importanti modifiche a pochi mesi dall'entrata in vigore di cui si da atto, tramite un confronto dei testi normativi.
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Tramarin, Sara. "La tutela giudiziale e stragiudiziale del consumatore nel diritto dell’Unione europea." Thesis, Strasbourg, 2017. http://www.theses.fr/2017STRAA007/document.

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Le travail réalisé a pris en considération en premier lieu le droit international privé de l'UE, puis des aspects plus à proprement parler de « droit international procédural », en se concrétisant par une « systémisation » et une cartographie des voies de recours proposées au consommateur par le droit européen pour les litiges transfrontaliers. La première partie, concernant la loi applicable aux contrats internationaux du consommateur et le tribunal compétent dans le droit international privé de l'Union européenne, permit d'identifier les problématiques de droit international privé sous-jacentes aux contrats et aux litiges internationaux en matière de consommation, qui sont exacerbées dans le domaine du commerce électronique. La thèse traite deuxièmement la protection du consommateur par l'assouplissement et la simplification des procédures ordinaires et la protection du consommateur par des procédures collectives transfrontalières. Enfin, la thèse concerne la protection du consommateur par les procédures alternatives au contentieux ordinaire
The thesis analyzes, under various aspects related to private international law and international civil procedure of the European Union, the status of the protection offered to the European consumers in their international contracts, in particular in relation to the objectives and in the context of the single market. The thesis is divided into three chapters. The first chapter deals with consumer protection in the international private law of European Union (regulation (UE) 1215/2012 and regulation (CE) 593/2008). The second chapter deals with the protection offered to consumers by european international civil procedure with reference to individual and collective litigations. The third chapter deals with alternative dispute resolution (ADR) and with on-line dispute resolution (ODR) and analyzes EU directive 2013/11/UE and regulation (EU) 524/2013
La tesi analizza, sotto vari aspetti relativi al diritto internazionale privato e processuale dell’Unione Europea, lo stato della protezione offerta al consumatore europeo nei contratti e nelle controversie internazionali, con uno specifico riguardo alle tutele di carattere processuale e giurisdizionale. La tesi si articola in tre capitoli, che investono gli ambiti in cui tale tutela può esplicarsi, ovvero, l’individuazione di un foro e di una legge applicabile favorevoli agli interessi del consumatore, la semplificazione delle regole di procedura nelle controversie individuali internazionali, la possibilità di dare luogo a procedimenti transfrontalieri collettivi e la creazione di un sistema efficace di risoluzione delle controversie internazionali in via stragiudiziale anche on-line. Il primo capitolo ricostruisce dapprima il sistema di diritto internazionale privatodell'Unione europea in materia di contratti di consumo, dando conto del contesto politico ed economico in cui si inserisce ed alla cui luce devono esserne letti gli obiettivi. Vengono quindi individuati i principi e gli obiettivi che fondano le norme di diritto internazionale privato in materia di contratti internazionali del consumatore, le quali si caratterizzano per l’essere ispirate a finalità materiali, ovvero, volte a permettere di individuare un foro competente ed una legge applicabile che siano in grado di bilanciare tra loro le esigenze dei consumatori e degli operatori del mercato, con la conseguenza di favorire l’esplicarsi degli scambi commerciali e della concorrenza nel mercato unico. Ciò avviene garantendo al consumatore l’applicazione della legge e la competenza del foro a lui più prossimi, ovvero quelli del suo paese di residenza abituale (la cui coincidenza permette peraltro una riduzione dei costi delle liti transfrontaliere) e la prevedibilità delle soluzioni agli operatori del mercato.Il capitolo traccia quindi lo sviluppo normativo e giurisprudenziale delle norme di diritto internazionale privato europee in materia di contratti del consumatore, prendendo in particolare in considerazione le più recenti sentenze della Corte di Giustizia che, dal 2010 ad oggi, hanno ridefinito l’ambito di applicazione delle norme contenute nel regolamento (CE) 44/2001 (Bruxelles I), oggi rifuso nel regolamento (UE) 1215/2012 (Bruxelles I-bis), e nel regolamento (CE) 593/2008 (Roma I), insistendo sulla definizione del concetto, volutamente aleatorio, di “attività diretta” e sul suo ruolo di preminenza nel connettere la fattispecie contrattuale allo Stato della residenza del consumatore per permetterne la competenza dei giudici e l’applicabilità della relativa legge. Viene svolta infine una analisi critica sull’interpretazione fornita dalla Corte di Giustizia che rischia, nel concreto, di rendere le norme in oggetto applicabili in maniera variabile dai giudici nazionali, garantendo alle volte una tutela troppo estesa o troppo ristretta al consumatore, senza riguardo per l’esigenza di certezza giuridica degli operatori del mercato
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Tramarin, Sara <1988&gt. "La tutela giudiziale e stragiudiziale del consumatore nel Diritto dell'Unione Europea." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/7975/1/Tesi%20Tramarin%20La%20tutela%20del%20consumatore.pdf.

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La tesi analizza, sotto vari aspetti relativi al diritto internazionale privato e processuale dell’Unione Europea, lo stato della protezione offerta al consumatore europeo che concluda contratti internazionali, in particolare in rapporto agli obiettivi ed al contesto del mercato unico. La tesi si articola in tre capitoli.Il primo capitolo ricostruisce dapprima il sistema di diritto internazionale privato dell'Unione europea, dando conto del contesto politico ed economico in cui si inserisce, ed alla cui luce devono esserne letti gli obiettivi, nonché dello sviluppo normativo e giurisprudenziale delle norme di diritto internazionale privato europee in materia di contratto internazionale del consumatore. In seguito, nel secondo capitolo si analizza la protezione del consumatore offerta dalle norme di procedura del regolamento Bruxelles I-bis e le problematiche sottese all'utilizzo degli strumenti adottati nell'ambito della cooperazione giudiziaria in materia civile volti a semplificare le controversie transfrontaliere. In particolare si valuta il loro impatto sulla tutela del consumatore, mettendo in luce alcune discrasie nel relativo ambito di applicazione rispetto ai regolamenti Bruxelles I e I-bis. Il capitolo indaga poi sullo "stato dell'arte" in materia di ricorsi collettivi risarcitori del consumatore nell’Unione europea.Il terzo capitolo, infine, affronta le problematiche sottese alla messa in opera delle procedure ADR (alternative dispute resolution) e ODR (on-line dispute resolution) a livello transfrontaliero, alla luce della emanazione della direttiva 2013/11/UE e del regolamento (UE) 524/2013 in materia di risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori.
The thesis analyzes, under various aspects related to private international law and international civil procedure of the European Union, the status of the protection offered to the European consumers in their international contracts, in particular in relation to the objectives and in the context of the single market. The thesis is divided into three chapters. The first chapter deals with consumer protection in the international private law of European Union (regulation (UE) 1215/2012 and regulation (CE) 593/2008). The second chapter deals with the protection offered to consumers by european international civil procedure with reference to individual and collective litigations. The third chapter deals with alternative dispute resolution (ADR) and with on-line dispute resolution (ODR) and analyzes EU directive 2013/11/UE and regulation (EU) 524/2013
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Colucci, Annamaria. "Violazioni della normativa antitrust e tutela del consumatore." Doctoral thesis, Università degli Studi di Camerino, 2015. http://hdl.handle.net/11581/401746.

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Il lavoro mira a ricostruire e ad analizzare la problematica relativa alle tutele civilistiche (in particolar modo contrattuale e risarcitoria) che l'ordinamento riconosce al consumatore in caso di violazione delle regole, comunitarie e nazionali, atte a garantire il corretto svolgimento del gioco concorrenziale all'interno del mercato. Partendo da una ricostruzione della evoluzione normativa e giurisprudenziale, si e' sottolineato come la disciplina della concorrenza, da normativa volta essenzialmente alla regolamentazione del mercato, abbia come propria ratio la tutela del corretto svolgimento delle operazioni economiche, tutela che ha il suo immediato riflesso nella garanzia delle posizioni e liberta' giuridiche dei soggetti che in esso operano. Detta lettura, come sottolineato, deve il suo evolversi ad una maggiore attenzione rivolta dalle istituzioni e dagli interpreti alla figura del consumatore, che da semplice parte debole del rapporto, viene delineato come soggetto del mercato, in quanto sono le sue scelte ad indirizzare il successo di un'impresa. L'importanza della premessa metodologica e sistematica, volta a ricostruire l'assunta centralita' del consumatore e dell'atto di consumo, si riverbera nella delineazione del rapporto tra public e private enforcement: la matrice pubblicistica della disciplina antimonopolistica, infatti, fa si' che la stessa sia teleologicamente rivolta alla tutela degli interessi di cui sono portatori i soggetti del mercato. Un potenziamento delle tutele privatistiche, quindi, ha come precipitato una maggiore realizzazione delle finalita' proprie della disciplina. Nella successiva trattazione, infatti, il lavoro mira ad analizzare detti strumenti di tutela. In primis, da un punto di vista contrattuale, si sottolinea come il regime delle invalidita' miri non solo a garantire gli interessi dei contraenti, ma anche valori di carattere generale ispirati da principi solidaristico e personalistico, ormai immanenti nel sistema italo-comunitario. Partendo da un'analisi dell'incidenza delle norme comunitarie sull'intero impianto della disciplina dei contratti, si passa successivamente ad una analisi e critica delle varie teorie relative alla sorte dei contratti BtoC attuativi dell'illecito anticoncorrenziale, per concludere in favore del ricorso allo strumento delle nullita' di protezione, sulla scorta del richiamo ai canoni generali di correttezza e buona fede. In secondo luogo, nel lavoro si sottolinea come la tutela contrattuale, di carattere preventivo, risulta essere da sola inadatta a garantire una piena ed effettiva tutela degli interessi del consumatore: partendo anche dall'analisi dei principi comunitari, si conclude come il concorso di tutela contrattuale e risarcitoria sia idoneo a garantire la pienezza del private enforcement. Attivare meccanismi giurisdizionali, tuttavia, appare aspetto ancora controverso. L'analisi dell'art. 140 bis del codice del consumo (che disciplina l'azione collettiva risarcitoria), infatti, evidenzia come numerosi siano ancora gli aspetti problematici, che renderebbero di fatto arduo per il consumatore agire per ottenere il ristoro del danno subito a causa dell'illecito anticoncorrenziale: in primo luogo, in quanto riduttiva appare la stessa definizione di consumatore, soggetto processualmente legittimato all'azione, in secondo luogo, perche' la specificita' della materia rende non agevole il regime probatorio. Proprio l'analisi dell'onus probandi (soprattutto in relazione ai programmi di clemenza), e la conseguente relazione tra AGCM e giudice ordinario, appaiono essere gli aspetti maggiormente controversi, rispetto ai quali, anche alla luce della recente direttiva in materia di azioni collettive risarcitorie del dicembre 2014, si e' concentrata l'analisi. In conclusione, l'effettivita' della tutela, quale aspetto fondamentale per garantire di fatto gli interessi riconosciuti dell'impianto costituzionale non solo nazionale ma anche comunitario, passa necessariamente attraverso il lavoro attento dell'interprete, chiamato a ricostruire sistematicamente gli strumenti forniti dall'ordinamento alla luce dei principi ai quali lo stesso si ispira.
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Книги з теми "Diritti del consumatore"

1

Camero, Roberto. La nuova disciplina dei diritti del consumatore. Milano: Giuffrè, 1999.

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2

Cocco, Giovanni. Diritti dell'individuo e diritti del consumatore: Atti del convegno, 14 dicembre 2007. Milano: Giuffrè, 2010.

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3

Italy. Il Codice dei diritti del consumatore: Commento, legislazione, giurisprudenza. Piacenza: La tribuna, 2002.

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4

Laurence, Klesta Dosi, ed. I nuovi diritti nell'integrazione europea: La tutela dell'ambiente e la protezione del consumatore : atti del Corso-Colloquio : Progetto Jean Monnet, Padova, 11-15 gennaio 1999. Padova: CLEUP, 2000.

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5

Cristofaro, Giovanni De. Difetto di conformità al contratto e diritti del consumatore: L'ordinamento italiano e la direttiva 99/44/CE sulla vendita e le garanzie dei beni di consumo. Padova: CEDAM, 2000.

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6

Alpa, Guido. I diritti dei consumatori. Torino: G. Giappichelli, 2009.

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7

Alpa, Guido. Il diritto dei consumatori. Roma: Editori Laterza, 1999.

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8

Alpa, Guido. Il diritto dei consumatori. Roma: Laterza, 2002.

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9

Ugo, Mattei, and Pulitini Francesco, eds. Consumatore, ambiente, concorrenza: Analisi economica del diritto. Milano: Giuffrè, 1994.

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10

Profilo di diritto dei consumatori. Macerata: EUM, 2010.

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1

Chieffi, Lorenzo. "Scelte alimentari e diritti della persona: tra autodeterminazione del consumatore e sicurezza sulla qualità del cibo." In Bioetica, ambiente e alimentazione, 47–66. Mimesis Edizioni, 2014. http://dx.doi.org/10.4000/books.mimesis.2696.

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