Добірка наукової літератури з теми "Cinesex"
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Статті в журналах з теми "Cinesex"
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Rufino, Andréa Cronemberger, and Alberto Pereira Madeiro. "6 Práticas Educativas em Saúde: Integrando Sexualidade e Gênero na Graduação em Medicina." Revista Brasileira de Educação Médica 41, no. 1 (January 2017): 170–78. http://dx.doi.org/10.1590/1981-52712015v41n1rb20160020.
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RESUMO A promoção da saúde sexual está na pauta do exercício cotidiano da medicina. Nesse sentido, o debate sobre a inclusão da sexualidade nos currículos das escolas médicas permanece um tema atual em publicações mundiais sobre o ensino médico. Este relato visa divulgar uma experiência de educação em saúde que integra as temáticas sexualidade e gênero na formação médica. A experiência foi realizada por meio de dois cursos de extensão ofertados a estudantes de graduação em Medicina no Piauí. Os cursos, denominados Teórico-Prático em Sexualidade e Sexualidades no Cinema (Cinesex), ofereceram 105 vagas em duas modalidades metodológicas distintas com carga horária de 40 horas, distribuída em dez módulos. Os objetivos de ambos os cursos incluíram melhorar o conhecimento dos estudantes sobre a dimensão biopsicossocial da sexualidade, estimular a mudança de atitudes diante de temas sexuais e de gênero, e facilitar a aquisição de habilidades para a assistência em saúde sexual. O curso Cinesex promoveu a exposição de filmes com temática sexual e/ou de gênero para um grupo de 80 estudantes, com foco central na prática pedagógica de sensibilização e mobilização de sentimentos, opiniões e vivências sobre sexualidade e gênero. O debate que se seguiu após a exposição permitiu a reflexão sobre atitudes e habilidades na assistência em saúde sexual. O curso Teórico-Prático em Sexualidade foi oferecido a um grupo de 25 estudantes e utilizou a prática de sensibilização, acrescida da oferta de bibliografia específica aos temas de cada módulo para favorecer o aprofundamento das discussões. A aquisição de habilidades na realização de uma anamnese sexual foi treinada ao longo dos módulos com este grupo mais restrito de estudantes. As práticas pedagógicas de ambos os cursos foram centradas na sensibilização dos estudantes para os temas sexuais e de gênero por meio de recursos audiovisuais, debate de marcos teóricos e discussão de casos clínicos. A participação discente evidenciou mitos e preconceitos relacionados à sexualidade e dificuldades para conversar sobre o tema. As práticas pedagógicas centradas nos estudantes propiciaram um ambiente favorável ao acolhimento, à desconstrução de dúvidas e à aquisição de conhecimentos e habilidades para a assistência.
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Cirillo, Davide, and Filippo Barbera. "Cause e conseguenze degli investimenti agricoli cinesi in Africa: dai Villaggi Baoding all'acquisizione di terra." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 128 (December 2012): 122–34. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-128008.
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La terra č tornata ad essere un asset chiave per la crescita economica delle nazioni. A riguardo, il caso cinese č di particolare interesse. La Cina infatti necessita di risorse naturali esterne per mantenere gli attuali tassi di crescita e la cosiddetta diaspora cinese č una strategia per affrontare lo squilibrio demografico di genere. L'Africa č quindi un partner cruciale per sostenere la strategia di espansione globale cinese. Sullo sfondo di queste considerazioni, l'articolo analizza l'acquisizione di terre nel continente africano da parte della Cina. Si delineano innanzitutto i fattori economici e demografici che spingono la Cina verso le terre africane. Viene poi analizzato il caso dei villaggi Baoding, che hanno per lungo tempo costituito un elemento di attrazione e propaganda degli investitori cinesi in Africa. Infine, si prendono in considerazione le strategie e l'ampiezza del land grabbing cinese in Africa, con riferimento alle conseguenze sui regimi di proprietŕ fondiaria e alle relazioni tra capitale e lavoro.
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Parbuono, Daniele. "Il centro del centro: Il Tempio buddhista e il capodanno cinese nello spazio urbano di Prato." Anuac 5, no. 1 (August 6, 2016): 171–203. http://dx.doi.org/10.7340/anuac2239-625x-2252.
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L’articolo analizza alcuni aspetti importanti delle relazioni e delle contese spaziali tra il Tempio dell’“Associazione Buddista della comunità cinese in Italia” e la complessa realtà Pratese. La città, cresciuta in modo significativo con la migrazione interna (italiana) del secondo dopoguerra, negli ultimi tre decenni è stata interessata da un costante flusso migratorio cinese che ne ha trasformato i rapporti spaziali e le concezioni del vivere. In questo contesto, l’Associazione-Tempio organizza differenti attività aggregative legate al culto o favorite dalle esigenze della condizione migratoria. Nelle occasioni festive il Tempio riceve pellegrini provenienti anche da altre città italiane, oltre ad accoglie con riguardo autorità politiche e religiose, appositamente invitate, sottolineando il peso quantitativo e socioculturale della comunità cinese. La forza propulsiva del Tempio emerge osservando gli eventi e le dinamiche politiche legate al Capodanno cinese, quando le parate in costume promosse dall’Associazione attraversano le vite private e professionali delle famiglie pratesi (albanesi, marocchine, italiane, cinesi…), evocando il diritto simbolico di utilizzare lo spazio urbano durante tutto il corso dell’anno.
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BERTUCCIOLI, GIULIANO, and EDOARDO PROVERBIO. "ON A SINGULAR CHINESE PORTABLE SUNDIAL *." Nuncius 1, no. 1 (1986): 47–58. http://dx.doi.org/10.1163/182539186x00034.
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Abstracttitle RIASSUNTO /title La produzione di orologi solari portatili orizzontali e verticali risale in Cina presumibilmente al XVII-XVIII secolo a seguito della diffusione degli orologi di produzione europea. Viene descritto un singolare orologio solare portatile cinese conservato al Museo Siamese di Cagliari. L'orologio presenta caratteristiche del tutto particolari e si presume che sia stato costruito ed utilizzato per fini divinatori sulla base di alcune antiche dottrine astrologiche e geomantiche cinesi.
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Melis, Alessandra, and Shanshan Wang. "Wuhan. Diari da una città chiusa: memoria storica o tradimento?" Altre Modernità, no. 28 (November 30, 2022): 303–18. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/19133.
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Wuhan. Diari da una città chiusa narra il quotidiano vivere in lockdown della città simbolo di inizio pandemia di Covid-19 del 2020. L’autrice, Fang Fang, non ha mancato di esprimere nei suoi resoconti giudizi sull’inerzia burocratica della macchina statale cinese e sull'inosservanza dei doveri da parte di diversi funzionari amministrativi. L’opera è uno straordinario successo editoriale internazionale, eppure non sono mancate critiche degli internauti cinesi connesse alla mancanza di autenticità dell’opera, alla narrazione definita come ‘unilaterale’ e soprattutto alla decisione dell’autrice di far varcare i confini nazionali ai suoi Diari, scelta percepita da una parte dell’opinione pubblica cinese come un vero tradimento alla nazione. Numerose invero sono state anche le voci a sostegno di Fang Fang, al suo coraggio per aver messo nero su bianco diverse questioni sociali e politiche. Ciò nonostante, l’opera pare non soddisfi appieno il desiderio di ‘energia positiva’ del quale il popolo cinese avrebbe avuto necessità durante l’inizio dell’epidemia. Proprio la decisione di pubblicazione del volume all’estero è rea di aver esposto la sofferenza dei cittadini di Wuhan a livello globale e ciò riporta a tutte le considerazioni connesse alla concezione culturale millenaria di preservazione della ‘faccia’, un comportamento considerato in sé e per sé una sconfitta nazionale. Wuhan. Diari da una città chiusa, è quindi sia la storia di una città che tradimento alla nazione?
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Altiero, Salvatore. "Sulla recente normativa cinese in materia di sicurezza alimentare." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (December 2010): 235–79. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001015.
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Il 1° giugno 2009, è entrato in vigore il nuovo testo di legge cinese in materia di sicurezza alimentare: è lecito domandarsi se tale normativa debba essere vista come un passo avanti verso la soluzione delle note problematiche legate alla scarsa attenzione tributata da questo Paese - almeno fino ad oggi - all'elaborazione di norme in grado di garantire prodotti alimentari sicuri secondo canoni condivisibili in sede comunitaria e Wto; tale questione investe insieme la sicurezza dei consumatori e il libero commercio. Da un lato, l'approccio del legislatore cinese può essere accostato, per alcuni limitati aspetti, a quello adottato dal regolamento 178/2002 e dall'accordo Sps in quanto, ad esempio, il testo fissa la normativa generale in materia di sicurezza alimentare applicabile a tutti i prodotti del settore. Nel precedente quadro normativo, invece, non solo mancava una netta distinzione trae, ma la disciplina della materia era affidata a norme disconnesse e poteva variare per ciascun tipo di alimento in virtù del fatto che, per ognuno di essi, una legge dettava l'apposita disciplina in materia di produzione e commercio stabilendo a quali procedure e parametri ci si dovesse attenere per assicurarne la sicurezza (ad esempio la legge sulla "agricultural product quality safety"). Ancora, il testo di legge cinese stabilisce ciò che gli standard di sicurezza alimentare dovranno includere e prevede la costituzione di organi centrali incaricati della gestione e del monitoraggio delle situazioni di rischio. D'altro canto, il legislatore cinese ha delegato a futuri e imprecisati atti normativi la definizione della normativa di dettaglio necessaria a rendere realmente efficaci gli standard e ad assicurare il funzionamento delle autorità incaricate delle fasi di monitoraggio e gestione del rischio. Senza una pronta attuazione, quindi, il testo di legge cinese sulla sicurezza alimentare rischia di essere solo una risposta inconcludente e senza incisività alle istanze che la comunità internazionale e, per ciò che più ci interessa, l'Europa rivolgono alla Cina in materia di sicurezza dei consumatori e per la maggiore apertura dei propri mercati ai prodotti cinesi.
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Graziani, Michela. "La tradizione haiku nella poesia contemporanea di lingua portoghese." DILEF. Rivista digitale del Dipartimento di Lettere e Filosofia, no. 3 (November 7, 2023): 103–33. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/2024.4330.
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Il fascino e l’attenzione dei portoghesi verso le culture estremo-orientali (cinese e giapponese) risale al periodo dei viaggi marittimi (XV-XVI secolo). Da lì in avanti, fino all’epoca a noi contemporanea, vari poeti portoghesi si sono ispirati a elementi estetici o filosofico-religiosi della cultura cinese o giapponese, oppure hanno tradotto in lingua portoghese poesie cinesi o giapponesi. Nel presente lavoro intendiamo illustrare le fasi più salienti della ricezione del genere poetico giapponese haiku in Portogallo e Brasile, cercando di capirne i motivi e di mettere in risalto alcuni poeti portoghesi e brasiliani che hanno rivisitato, più o meno fedelmente, lo haiku giapponese. The attraction and attention of the Portuguese to the eastern cultures (Chinese and Japanese) dates back to the maritime travels period (15th-16th centuries). From then on our contemporary age, many Portuguese poets were inspired by Chinese or Japanese aesthetic or philosophical-religious elements, or else they translated Chinese or Japanese poems into Portuguese language. The following work aims to present the most important moments regarding the reception of Japanese haiku genre in Portugal and Brazil, trying to understand the reasons and highlighting some Portuguese and Brazilian poets who more or less accurately revisited Japanese haikus.
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Graziani, Michela. "La tradizione haiku nella poesia contemporanea di lingua portoghese." DILEF. Rivista digitale del Dipartimento di Lettere e Filosofia, no. 3 (November 7, 2023): 1–31. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/2023.4330.
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Il fascino e l’attenzione dei portoghesi verso le culture estremo-orientali (cinese e giapponese) risale al periodo dei viaggi marittimi (XV-XVI secolo). Da lì in avanti, fino all’epoca a noi contemporanea, vari poeti portoghesi si sono ispirati a elementi estetici o filosofico-religiosi della cultura cinese o giapponese, oppure hanno tradotto in lingua portoghese poesie cinesi o giapponesi. Nel presente lavoro intendiamo illustrare le fasi più salienti della ricezione del genere poetico giapponese haiku in Portogallo e Brasile, cercando di capirne i motivi e di mettere in risalto alcuni poeti portoghesi e brasiliani che hanno rivisitato, più o meno fedelmente, lo haiku giapponese. The attraction and attention of the Portuguese to the eastern cultures (Chinese and Japanese) dates back to the maritime travels period (15th-16th centuries). From then on our contemporary age, many Portuguese poets were inspired by Chinese or Japanese aesthetic or philosophical-religious elements, or else they translated Chinese or Japanese poems into Portuguese language. The following work aims to present the most important moments regarding the reception of Japanese haiku genre in Portugal and Brazil, trying to understand the reasons and highlighting some Portuguese and Brazilian poets who more or less accurately revisited Japanese haikus.
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Desoutter, Cécile, and Maria Gottardo. "Il paesaggio linguistico delle Chinatown di Milano e Parigi: non solo i cinesi scrivono in cinese." MONDI MIGRANTI, no. 2 (September 2016): 203–22. http://dx.doi.org/10.3280/mm2016-002010.
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Wang, Jinxiao. "INSEGNARE LA LINGUA ITALIANA NELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE: CASE STUDY DEL DIPARTIMENTO DI ITALIANO DELLA BEIJING FOREIGN STUDIES UNIVERSITY TRA IL 1962 E IL 2022." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 26, 2022): 360–97. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18184.
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Il presente articolo illustra la storia dell’insegnamento della lingua italiana nella Repubblica Popolare Cinese, con particolare riferimento alle testimonianze raccolte dal 1962 al 2022 nel Dipartimento di italiano della Beijing Foreign Studies University, una delle prime università cinesi ad insegnare la lingua e la letteratura italiana. Utilizzando le fonti archivistiche dell’Ateneo e le fonti orali dei testimoni, l’autrice ricostruisce la storia del sopracitato Dipartimento in tre fasi, in stretto contatto con l’ambiente cinese e con il contesto del rapporto tra Italia e Cina, sottolineando in ogni fase gli aspetti connessi alle condizioni di ammissione degli studenti, della qualificazione dei docenti, dei lavori lessicografici, dei materiali didattici e delle metodologie glottodidattiche.
Teaching Italian language in the people’s republic of China: a case study at the department of Italian at Beijing foreign studies university between 1962 and 2022
This paper illustrates the history of Italian language teaching in the People’s Republic of China, with particular reference to evidence gathered from 1962 to 2022 at the Department of Italian at Beijing Foreign Studies University, one of the first Chinese universities to teach Italian language and literature. Using the archival sources of the University and the oral sources of witnesses, the author reconstructs the history of the aforementioned Department in three phases, in close contact with the Chinese environment and within the context of the relationship between Italy and China, emphasizing in each phase the aspects related to the conditions for the admission of students, the qualification of teachers, lexicographic works, teaching materials and language teaching methodologies.
Дисертації з теми "Cinesex"
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Xu, Fei <1984>. "Problemi e strategie della traduzione italiano-cinese --analisi della traduzione cinese di "I cinesi non muoiono mai"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5774.
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La tesi si tratta di discutere i problemi della traduzione italiano-cinese, e di cercare di trovare un metodo adeguato per effettuare la traduzione. Si prevedono delle analisi su diversi capitoli del libro "I cinesi non muoiono mai", il cui versione cinese è stata pubblicata in Cina con il nome "不死的中国人" nel 2011. La tesi analizzerà la traduzione e la reversione che ho fatto io, insieme al testo originale per confrontare e dialogare la metodologia della traduzione, sia dal punto di vista sintattica che grammatica.
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Riva, Marianna <1995>. "Linguaggio, comunicazione e marketing sui social media cinesi con repertorio terminografico italiano-cinese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18226.
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L’elaborato presenta una panoramica sul mondo dei social media cinesi, con particolare attenzione alle strategie di comunicazione, linguaggio e marketing utilizzate. L’analisi è di supporto al repertorio terminografico italiano-cinese relativo alla settore trattato. Il primo capitolo dell’elaborato descrive l’ecosistema digitale cinese, le sue caratteristiche e gli aspetti storici e tecnici del Great Firewall. Ciò è utile per mettere a fuoco la realtà in cui si sono sviluppati i social media cinesi, argomento che viene trattato con particolare attenzione nel secondo capitolo, dove si analizzano WeChat, Sina Weibo, Little Red Book e Douyin in termini di caratteristiche, funzionalità e base utenti. Il terzo capitolo presenta un’analisi delle opportunità di marketing offerte da ciascuno dei social media analizzati. Infine, nel quarto capitolo si trattano i linguaggi e le strategie di comunicazione utilizzate dalle aziende italiane sui maggiori social media cinesi. La seconda sezione prevede un repertorio terminografico, composto da schede terminografiche e bibliografiche che riguardano i materiali e il linguaggio tecnico del settore dei social media. Il lavoro si conclude con un glossario italiano-cinese e cinese-italiano.
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Tamisari, Claudio <1988>. "La migrazione cinese tra percorsi globali e specificità nazionali e locali: i Cinesi a Roma." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7696.
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La presente tesi si propone di indagare la diaspora cinese da un punto di vista storico e sociologico, partendo da una prospettiva globale per restringere il campo verso i contesti europeo, italiano e romano, dove la presenza cinese nella Capitale rappresenta il vero punto focale dello studio. La scelta di questo approccio è stata motivata dalla stessa natura dinamica del fenomeno diasporico, la quale, nell’opinione dello scrivente, andrebbe indagata nella sua dimensione transnazionale piuttosto che in partizioni stagne di ordine territoriale.
Data tale impostazione, la tesi si articola in quattro capitoli, dei quali il primo costituisce, da un lato, un’analisi storica della diaspora cinese dai suoi albori all’attuale presenza globale di cinesi d’oltremare, dall’altra, una disamina della migrazione cinese in Europa con approfondimenti riguardanti la stratificazione geo-dialettale, il quadro dei singoli paesi europei, nonché le sfide e le opportunità che la migrazione cinese potrebbe comportare a livello nazionale. Il secondo capitolo è focalizzato sul quadro della presenza cinese in Italia ed in particolare sullo scenario statistico, le differenze riscontrate tra contesti industriali e commerciali, i modelli insediativi, la struttura geo-dialettale, le narrazioni mediali e l’ evoluzione storica. Il terzo capitolo costituisce il nucleo della presente e propone una fotografia della presenza cinese a Roma e della sua evoluzione socio-demografica, economica, insediativa e storica, nonché un’analisi della sua composizione geo-dialettale. Inoltre, la ricerca è arricchita da una struttura multi-prospettica tramite la quale si propone il confronto tra gli scenari territoriali del comune di Roma, della provincia di Roma, dei comuni di prima fascia all’interno di quest’ultima, delle altre province laziali, fino alla prospettiva regionale. Data l’attenzione dedicata alla struttura geo-dialettale delle collettività cinesi in esame ed alla sua evoluzione nei vari contesti, il quarto capitolo propone un’analisi specifica della presenza dei migranti provenienti dalle regione del Dongbei a Roma, i quali, per modalità migratorie, fattori socio-occupazionali e tendenze alla marginalizzazione, si configurano come uno dei gruppi meno indagati nell’ambito della letteratura in materia.
La metodologia usata nello studio è “multicanale”: lo scrivente ha combinato il fieldwork svolto a Roma, constante in oltre sei mesi di servizio volontario al Poliambulatorio Caritas ed indagini indipendenti sul territorio romano, specie nel quartiere Esquilino, con la ricerca bibliografica basata su rapporti e ricerche redatte da vari organi e istituzioni pubbliche, centri studio, associazioni ed enti attivi nella carità e nel volontariato, studi di ambito sinologico come socio-antropologico, geografico, storico ed urbanistico e materiali prodotti dalla stampa nazionale e locale, etnica e non, incluso un uso diffuso di fonti in lingua cinese.
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Matera, Vanessa <1995>. "La ristorazione italiana in Cina: fare marketing per clienti cinesi, con repertorio terminografico italiano-cinese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18217.
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Il presente elaborato si propone l’obiettivo di analizzare e spiegare come i ristoratori italiani possono condurre un’attività di successo in Cina attirando nel proprio locale soprattutto clientela cinese. La tesi è suddivisa in due parti. La prima parte è così composta. Nel primo capitolo vengono trattate le origini della moderna ristorazione, le sue forme, lo staff e i requisiti necessari al fine di creare un team di lavoro vincente. Il secondo capitolo introduce le fasi iniziali del business plan e come realizzarle al meglio, e il terzo si concentra in particolare sugli elementi della cultura cinese capaci di influenzare le scelte dei ristoratori italiani e che per questo motivo ognuno di loro dovrebbe conoscere prima di pianificare le strategie di marketing più appropriate per la propria attività. Il quarto capitolo è infine il vero focus di questa prima parte della tesi in quanto raccoglie al suo interno le interviste da me condotte a sedici ristoratori italiani localizzati in diverse regioni della Cina allo scopo di evidenziare se e come è stata condotta una ricerca di mercato, la necessità o meno di ricevere supporto da persone locali, le difficoltà incontrate, le strategie di marketing più utilizzate per attirare clienti cinesi. La seconda parte dell’elaborato è occupata da un repertorio terminografico italiano-cinese costituito dai lemmi più significativi del settore della ristorazione e da due glossari italiano-cinese e cinese-italiano di rapida consultazione.
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Procaccini, Valeria <1985>. "Un'analisi comparativa degli aiuti cinesi ai paesi in via di sviluppo: un’indagine sull’esistenza di un modello cinese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6572.
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L'obiettivo di questo lavoro è quello di verificare l’esistenza o meno un modello cinese di aiuti ai paesi in via di sviluppo, se questo sia nuovo, e verificarne il suo impatto sui paesi beneficiari.
Nella prima parte, lo studio fornisce una panoramica su ciò che sono i foreign aid, seguita da una breve introduzione sugli aiuti occidentali e cinesi, concentrandosi sulle origini di questi ultimi e i suoi sviluppi a partire dall’età maoista. Il primo capitolo riporta altresì l'impatto degli aiuti cinesi sui media occidentali citando alcuni giornali internazionali. Tra i tanti, è grazie a un articolo del l’Espresso del 28 Aprile 2011 intitolato “(I cinesi) Si Stanno rubando l’Africa che questo studio ha iniziato, diversi anni fa, a prender forma.
Trasferitami in Cina per motivi lavorativi, mi è stato più semplice reperire quotidiani stranieri e cercare di analizzare anche l’altro punto di vista. Il primo capitolo si conclude con un’analisi comparativa tra i due Libri Bianchi cinesi: gli unici due documenti rilasciati dal governo di Pechino, rispettivamente nel 2009 e nel 2014, su cui si dichiara per la prima volta la quantità, i settori e la distribuzione degli aiuti cinesi nel mondo.
Nella seconda parte della tesi, vengono introdotti gli enti governativi cinesi che elargiscono i finanziamenti e alcuni tipi di finanziamenti utilizzati dalla Repubblica Popolare Cinese per sovvenzionare i paesi in via di sviluppo: prestiti agevolati, sovvenzioni, prestiti a tasso zero, riduzione del debito, export buyers’ credit, suppliers’ credit, natural resource-backed loans e linee di credito. Questi vengono poi messi a confronto con le regole internazionali e le norme che gestiscono gli aiuti stranieri, strutturate dal Development Assistance Committee (DAC) dell’ Organisation for Economic Cooperation and Development (OECD), un gruppo di 34 paesi di cui la Cina non fa ancora parte.
La parte centrale del secondo capitolo analizza poi quattro case studies: due regioni in Africa (Gana e Mozambico), una in Sud America (Cambogia) e una nel Sud-Est Asiatico. L’obiettivo è descrivere i diversi tipi di aiuti cinesi in quelle regioni dal campo delle infrastrutture al campo agricolo a quello medico e i loro effetti sulla popolazione locale.
Nel capitolo terzo, ripercorrendo i case studies presentati, si presentano le motivazioni per cui si sostiene che la Cina stia aiutando i paesi in via di sviluppo, altresì si avanza l’ipotesi di un modello cinese della “South South Cooperation”. Si riassumono quindi gli strumenti cinesi utilizzati, come operano, quali sono le sue forze, le sue debolezze e cosa li renderebbe un modello per la comunità internazionale. Per la prima volta emerge un modello con caratteristiche prettamente cinesi efficace al miglioramento della qualità di vita dei paesi beneficiari.
Questo lavoro spera di offrire a un pubblico più vasto un primo sguardo sugli aiuti esteri cinesi, e quindi dare un piccolo contributo alle troppo poche ricerche disponibili in questo campo. Suggerisco che uno studio più longevo e sul campo aiuterebbe questa ricerca ad ottenere risultati migliori.
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Moretti, Maria Chiara <1996>. "Luci e ombre cinesi in Nigeria Analisi sociologica dell’impatto dello skill transfer cinese sul contesto lavorativo nigeriano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21239.
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L’elaborato svolge uno studio qualitativo sull’impatto che una leva del soft power cinese, ovvero lo skill transfer o trasferimento delle conoscenze, può avere sulla produttività lavorativa nigeriana. L'analisi è di stampo giuridico-sociologico, prendendo in esame i processi formativi e culturali all’interno di un ambiente lavorativo, e risulta necessaria in questo particolare momento storico, in cui Cina e Nigeria sono sotto i riflettori grazie alla rilevanza delle loro economie, ma peccano di un'analisi delle dinamiche culturali all'interno dei loro rapporti commerciali. La domanda di ricerca è dunque la seguente: quali possono essere le ripercussioni dello skill transfer cinese sulla produttività nel contesto lavorativo nigeriano?
Per rispondere a tale quesito, viene quindi proposta una revisione della letteratura scientifica esistente, approfondendo le motivazioni che stanno dietro all’interesse cinese verso la Nigeria, così come gli strumenti di soft power di cui la Cina si serve. In seguito, si analizzerà la presenza delle aziende cinesi in Nigeria e l'impatto dello skill transfer sulla società nigeriana. In ultima analisi, verranno poi descritte le componenti che vanno a costituire la produttività: motivazione e abilità. Si analizzerà quindi la componente motivazionale sotto la lente culturale e, in un secondo momento, la componente relativa alle abilità attraverso lo strumento dello skill transfer. Sarà proposta in tal senso una riflessione circa la tendenza dello skill transfer cinese a concentrarsi sul secondo fattore piuttosto che sul primo, e si cercherà di comprenderne le possibili ripercussioni attraverso un’analisi qualitativa dello stesso processo all'interno della multinazionale cinese Huawei localizzata in Nigeria.
L’obiettivo del lavoro è quello incoraggiare una riflessione e una consapevolizzazione circa la necessità di modificare le pratiche di formazione del personale eccessivamente focalizzate sul mero raggiungimento di determinate competenze lavorative, nella convinzione che la produttività aumenterà di conseguenza. L'analisi dimostrerà che, così facendo, si esclude completamente la componente motivazionale, fondamentale per il lavoratore, specialmente in un ambito lavorativo transculturale quale quello esaminato, già di per sé carico di tensioni. La ricerca viene condotta a partire dalla revisione dei documenti disponibili online, che spaziano da articoli giornalistici a saggi scientifici, includendo fonti in lingua italiana, inglese e cinese.
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Giomelli, Andrea <1995>. "Gemmologia: analisi delle pietre preziose, stima e mercato cinese. Con repertorio italiano-cinese e cinese-italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18626.
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La presente tesi analizza il mondo delle pietre preziose e il relativo mercato in Cina, con repertorio terminografico italiano-cinese e cinese-italiano. L'elaborato si divide in tre parti. La prima parte vuole guidare alla scoperta della gemmologia e descrivere la figura del gemmologo nel mondo odierno, rappresentando quali sono gli organi internazionali più importanti del settore come I.G.I. (Istituto Gemmologico Italiano) in Italia, G.I.A. (Gemological Institute of America) negli Stati Uniti e A.I.G.S. (Asian Institute of Gemological Sciences) in Thailandia. La seconda parte esamina minuziosamente le pietre preziose. Tale parte comprende le tecniche e gli strumenti utilizzati dai gemmologi nell’identificazione e analisi delle perle, dei diamanti e delle gemme colorate. Una particolare attenzione verrà data alla giada e a tutte quelle pietre che, per le loro caratteristiche, sono di particolar interesse per il compratore cinese. Infine, la terza parte offre una panoramica del mercato e interesse del compratore cinese. Si concentra sulla mercatizzazione delle pietre sopracitate svelando quali sono i criteri impiegati dai gemmologi per stimare il loro valore economico; il ruolo delle case d'asta come vetrina per la vendita; gli investimenti cinesi in questo settore e per ultima, ma non meno importante, le motivazioni che rendono la giada così preziosa per i cinesi, non solo dal punto di vista economico ma anche culturale.
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Denaro, L. "Luci e ombre cinesi : il contributo del Seminario Lombardo per le missioni estere alla conoscenza del mondo cinese (1858-1900)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2008. http://hdl.handle.net/2434/59507.
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De, Stefano Gabriella. "Medicina tradizionale cinese." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7155/.
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Questo elaborato si divide in diversi capitoli che hanno come tema principale la medicina tradizionale cinese (MTC): si parte dalla nascita della MTC e la sua evoluzione durante le varie dinastie, per poi procedere alla presentazione delle dottrine filosofiche e dei principi fondamentali che ne stanno alla base. In seguito, viene spiegata l’origine della malattia, la sua diagnosi e le possibili cure. Inoltre, viene presentato il ruolo che la medicina tradizionale cinese ha avuto nel 900 e ha tuttora sia in Cina che in Occidente. Durante l’analisi si metto in risalto anche le differenze che emergono tra la medicina tradizionale cinese e la medicina occidentale. Infine, si conclude con delle traduzioni dal cinese all’italiano di alcuni episodi tratti dalle biografie di Hua Tuo e Bian Que, ricordati ancora oggi come due straordinari medici del passato.
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Wang, Dan <1990>. "Il regime patrimoniale coniugale nel diritto della Repubblica Popolare Cinese, con un repertorio terminografico italiano-cinese, cinese-italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7207.
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La presente tesi si articola in due parti. Nella prima parte si propone un’analisi dei rapporti patrimoniali tra i coniugi nel diritto della Repubblica Popolare Cinese. Se ne presentano i contenuti e i mutamenti di maggior rilievo avvenuti nella storia recente. Si mette inoltre a confronto il regime patrimoniale in Cina con la corrispondente normativa italiana in materia. La seconda parte presenta un’analisi terminografica sul regime patrimoniale. Le schede terminografiche in lingua italiana e in lingua cinese trattano e analizzano dal punto di vista lessicale numerosi termini ed espressioni giuridiche pertinenti al regime patrimoniale e al diritto di famiglia, tratti da testi specialistici attinenti al codice civile italiano e al diritto di famiglia cinese.
Книги з теми "Cinesex"
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Maina, Giovanna. Corpi che si sfogliano: Cinema, generi e sessualità su "Cinesex" (1969-1974). Pisa: Edizioni ETS, 2018.
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2
Becucci, Stefano, ed. Oltre gli stereotipi. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-764-1.
Повний текст джерелаАнотація:
Il volume raccoglie una serie di scritti di Renzo Rastrelli (1948-2008), a lungo docente di Storia politica e diplomatica dell’Asia orientale presso la facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze. L’antologia di testi mette in evidenza alcuni aspetti salienti del lavoro scientifico dell’autore: l’analisi, di là da stereotipi di senso comune, sull’immigrazione cinese in Italia; le dinamiche interne circa le modalità associative e le forme di interlocuzione che le comunità cinesi hanno con la società italiana; infine, il contesto sociale più ampio nel quale si trovano i migranti cinesi, richiamando l’attenzione sull’intreccio fra normative restrittive all’ingresso e facilitazione di pratiche illegali, che coinvolgono sia cittadini cinesi che italiani.
3
Renzo, Rastrelli, and Salvati Alessandra, eds. Ombre cinesi?: Dinamiche migratorie della diaspora cinese in Italia. Roma: Carocci editore, 2008.
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4
Yuan, Huaqing. La scrittura cinese: Storia degli ideogrammi. [Milano]: Vallardi(IS), 1993.
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5
1974-, Pedone Valentina, ed. Il vicino cinese: La comunità cinese a Roma. Roma: Nuove edizioni romane, 2008.
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6
Dalu, Jones, Salviati Filippo, and Costantino Mariagrazia, eds. Arte contemporanea cinese. Milano: Electa, 2006.
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7
Il miracolo cinese. Bologna: Il mulino, 2001.
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8
Martino, Renata Di. La bambola cinese. Roma: Avagliano, 2005.
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9
Sabrina, Ardizzoni, ed. Dizionario cinese-italiano per lo studio della lingua cinese contemporanea. Bologna: Bononia University Press, 2014.
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10
Arena, Leonardo V. Antologia della filosofia cinese. Milano: Arnoldo Mondadori Editore, 1991.
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Khare, C. P. "Vernonia cinerea Less." In Indian Medicinal Plants, 1. New York, NY: Springer New York, 2007. http://dx.doi.org/10.1007/978-0-387-70638-2_1725.
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2
Azimova, Shakhnoza S., and Anna I. Glushenkova. "Onosma cinerea Schreb." In Lipids, Lipophilic Components and Essential Oils from Plant Sources, 165–66. London: Springer London, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-0-85729-323-7_551.
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3
Bährle-Rapp, Marina. "Erica Cinerea Extract." In Springer Lexikon Kosmetik und Körperpflege, 188. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2007. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-540-71095-0_3634.
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4
Tiller, Elisabeth. "»Cinesi di merda«." In Migration und Herabsetzung, 205–58. Bielefeld, Germany: transcript Verlag, 2023. http://dx.doi.org/10.14361/9783839466148-009.
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5
Stoltz, Patrick. "Il ginseng nella Farmacopea tradizionale cinese." In Il ginseng, 9–19. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2391-8_2.
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6
Dufour, Jean-François. "I nuovi padroni dell’industria tessile cinese." In Made by China, 5–11. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2697-1_2.
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7
De Miccolis Angelini, Rita Milvia, Stefania Pollastro, and Franco Faretra. "Genetics of Botrytis cinerea." In Botrytis – the Fungus, the Pathogen and its Management in Agricultural Systems, 35–53. Cham: Springer International Publishing, 2015. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-23371-0_3.
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8
Sastry, K. Subramanya, Bikash Mandal, John Hammond, S. W. Scott, and R. W. Briddon. "Vernonia cinerea (Little ironweed)." In Encyclopedia of Plant Viruses and Viroids, 2675–76. New Delhi: Springer India, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-81-322-3912-3_987.
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9
Claus, Harald. "Laccases of Botrytis cinerea." In Biology of Microorganisms on Grapes, in Must and in Wine, 339–56. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-60021-5_14.
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10
Azimova, Shakhnoza S., and Anna I. Glushenkova. "Draba cinerea M.F. Adams." In Lipids, Lipophilic Components and Essential Oils from Plant Sources, 227. London: Springer London, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-0-85729-323-7_719.
Повний текст джерелаТези доповідей конференцій з теми "Cinesex"
1
He, Fang, Wang-Chien Lee, Tao-Yang Fu, and Zhen Lei. "CINES." In SIGIR '21: The 44th International ACM SIGIR Conference on Research and Development in Information Retrieval. New York, NY, USA: ACM, 2021. http://dx.doi.org/10.1145/3404835.3462903.
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2
Rodas, Alejandro, Julio César Chavarro Porras, and Gloria Edith Guerrero Álvarez. "Modelo de recomendación para alerta temprana del hongo Botritys Cinerea en el cultivo de Mora de Castilla sin espinas (Rubus Glaucus Benth) en el departamento de Risaralda." In Nuevas realidades para la educación en ingeniería: currículo, tecnología, medio ambiente y desarrollo. Asociación Colombiana de Facultades de Ingeniería - ACOFI, 2022. http://dx.doi.org/10.26507/paper.2627.
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En la agricultura, el control de enfermedades se ha considerado como una tarea desafiante. Dentro de las especies que afectan el cultivo de Mora de Castilla se encuentra el hongo Botrytis cinerea, el cual puede generar pérdidas (entre el 50 y el 76 % del fruto cosechado). Generalmente, la opción empleada para combatirlo es a través de métodos químicos. Las tendencias actuales en la producción de alimentos están orientadas a obtener productos con menor carga de pesticidas, exigencias en conservación ambiental e inocuidad de los alimentos. Una ayuda para los agricultores es el desarrollo de herramientas que asistan en el proceso de toma de decisiones y en la predicción de enfermedades en el cultivo. Diversos modelos se han construido tendiendo como propósito describir el patosistema (patógeno/planta) que se estudia, donde cada uno presenta un enfoque distinto (empírico o analítico). No obstante, dichos modelos presentan sus pros y contras en términos de tiempo, esfuerzos e inversiones necesarias para su desarrollo, así como en términos de precisión y robustez. En tal panorama, los Sistemas de Recomendación (SR) son utilizados en la agricultura precisamente porque tienen como objetivo ayudar en la toma de decisiones donde al emplear algoritmos de aprendizaje de máquina permite hacer uso del historial de datos y realizar predicciones. Sin embargo, no se encontraron investigaciones publicadas que describan el patosistema Botrytis cinerea - Mora de Castilla en el campo de SR. Esto lleva a la pregunta de investigación: ¿Cómo predecir el surgimiento del hongo Botrytis cinerea en el cultivo de Mora de Castilla sin espinas (Rubus glaucus Benth) en Risaralda? En tal sentido, en la presente propuesta se propone un Modelo de Recomendación para Alerta Temprana del Hongo Botritys Cinerea en el Cultivo de Mora de Castilla sin Espinas (Rubus glaucus Benth) en el Departamento de Risaralda. La adquisición de datos se realizará en campo identificando las variables edáficas y climáticas relevantes en el cultivo de Mora de Castilla y que influyen en el brote de Botrytis cinerea. Posteriormente, se realiza la fase de procesamiento de datos, se utilizará un modelo de agrupamiento para encontrar similitudes (k-means) y se construye el modelo para el SR. Para la predicción del brote del hongo se utilizará la técnica de ensamble Bagging en los algoritmos Random Forest, KNN y Support Vector Machine. Las métricas de evaluación para el modelo serán Root Mean Square Error y Mean Absolute Error. Finalmente, se construye la alerta temprana, donde al existir un nivel igual o superior al 10 % se considera que existe afectación de B. Cinerea.
3
Honour, J., and R. Had land. "Cinemax Image Intensifier For High Speed Cameras." In 31st Annual Technical Symposium, edited by Howard C. Johnson. SPIE, 1988. http://dx.doi.org/10.1117/12.942250.
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4
Saleh, Iman, and Mohammed Abu-Dieyeh. "Novel Prosopis Juliflora Leaf Ethanolic extract as natural Antifungal agent against Botrytis Cinerea: Application on Strawberries’ shelf-life extension." In Qatar University Annual Research Forum & Exhibition. Qatar University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.29117/quarfe.2021.0044.
Повний текст джерелаАнотація:
Spoilage from fresh produces is a worldwide concern that accompanies the global increase in food demand. Adverse human health and environmental effects of commercial pesticides is a major public concern. Botrytis cinerea is one of the top ten pathogens that affect fresh produce including strawberries’ shelf-life around the world. Botrytis cinerea can progress easily from infected fruits to healthy ones even at low storage temperatures, which can lead to spoilage of entire lots in few weeks. Strawberries are widely consumed raw berries, which are famous in their processed forms such as jam and juices. The delicate fruit has a very short postharvest life. It is susceptible to mechanical injuries, fast dehydration and fungal infection. Prosopis juliflora is an invasive tree in many countries including Qatar. In this report, the Prosopis juliflora water soluble leaves ethanolic (PJ-WS-LE) novel extraction method will be described with an evaluation of its effectiveness as antifungal agent and possible coating material for shelf-life extension. PJ-WS-LE extract showed total inhibition of Botrytis cinerea growth with a minimum inhibitory concentration of 1mg/ml. Exposure to the extract affected badly the structure of the hyphal fungi. The extract extended also strawberries’ shelf-life by 2.32X. PJ-WS-LE extract will be chemically described and its effectiveness in the extension of other fresh produces’ shelf-life will be evaluated.
5
Putradana, Bayu. "Promotion and Servicescape Optimization in UD. Tjandra – Cinere." In 23rd Asian Forum of Business Education(AFBE 2019). Paris, France: Atlantis Press, 2020. http://dx.doi.org/10.2991/aebmr.k.200606.046.
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6
Kashchits, Yu P. "Selection of optimal nutrient media for cultivation Botrytis cinerea Pers – the causal agent of grey mould on garden strawberry." In CURRENT STATE, PROBLEMS AND PROSPECTS OF THE DEVELOPMENT OF AGRARIAN SCIENCE. Federal State Budget Scientific Institution “Research Institute of Agriculture of Crimea”, 2020. http://dx.doi.org/10.33952/2542-0720-2020-5-9-10-24.
Повний текст джерелаАнотація:
The aim of the research was to select the most optimal nutrient media for the cultivation of isolates of B. cinerea fungus isolated from the berries of garden strawberries in the plantations of the Krasnodar Territory. The most optimal nutrient media were identified. The morphological and cultural characteristics of the pathogen on five different nutrient media were described and analyzed.
7
Honour, Joseph. "Cinemax II: a UV sensitive image intensifier for combustion research." In 20th International Congress on High Speed Photography and Photonics, edited by John M. Dewey and Roberto G. Racca. SPIE, 1993. http://dx.doi.org/10.1117/12.145784.
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8
Nijhawan, Rahul, Rahul Kumar Singh, Rajendra Singh Bisht, Neha Mendirtta, Pritish Dhir, and Vaishnavi Singh. "Detection of Botrytis Cinerea in Grapes using Machine Learning Technique." In 2023 International Conference on Evolutionary Algorithms and Soft Computing Techniques (EASCT). IEEE, 2023. http://dx.doi.org/10.1109/easct59475.2023.10393855.
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9
Liu, Yutong, Justin Kuo, Kerik Cox, Justine Vanden Heuvel, Kirstin Petersen, and Amit Lal. "Imaging and Detection of Botrytis Cinerea with Gigahertz Ultrasonic Imager." In 2021 IEEE International Ultrasonics Symposium (IUS). IEEE, 2021. http://dx.doi.org/10.1109/ius52206.2021.9593815.
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Nalinthutsanai, Nutsinee, Sunisa Thaichinda, and Phakkharawat Sittiprapaporn. "Comparison of Vemonia cinerea and lime in reducing the cigarette cessation." In 2018 International Conference on Digital Arts, Media and Technology (ICDAMT). IEEE, 2018. http://dx.doi.org/10.1109/icdamt.2018.8376547.
Повний текст джерелаЗвіти організацій з теми "Cinesex"
1
Ostry, M. E., M. J. Moore, and S. A. N. Worrall. Butternut (Juglans cinerea) annotated bibliography. St. Paul, MN: U.S. Department of Agriculture, Forest Service, North Central Research Station, 2003. http://dx.doi.org/10.2737/nc-gtr-235.
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2
Sharon, Amir, and Tesfaye Mengiste. Molecular dissection of host and pathogen factors in Botrytis cinerea pathogenesis for improved genetic resistance. United States Department of Agriculture, January 2016. http://dx.doi.org/10.32747/2016.7604272.bard.
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3
Lichter, Amnon, Gopi K. Podila, and Maria R. Davis. Identification of Genetic Determinants that Facilitate Development of B. cinerea at Low Temperature and its Postharvest Pathogenicity. United States Department of Agriculture, March 2011. http://dx.doi.org/10.32747/2011.7592641.bard.
Повний текст джерелаАнотація:
Botrytis cinerea is the postharvest pathogen of many agricultural produce with table grapes, strawberries and tomatoes as major targets. The high efficiency with which B. cinerea causes disease on these produce during storage is attributed in part due to its exceptional ability to develop at very low temperature. Our major goal was to understand the genetic determinants which enable it to develop at low temperature. The specific research objectives were: 1. Identify expression pattern of genes in a coldenriched cDNA library. 2. Identify B. cinerea orthologs of cold-induced genes 3. Profile protein expression and secretion at low temperature on strawberry and grape supplemented media. 4. Test novel methods for the functional analysis of coldresponsive genes. Objective 1 was modified during the research because a microarray platform became available and it allowed us to probe the whole set of candidate genes according to the sequence of 2 strains of the fungus, BO5.10 and T4. The results of this experiment allowed us to validate some of our earlier observations which referred to genes which were the product of a SSH suppression-subtraction library. Before the microarray became available during 2008 we also analyzed the expression of 15 orthologs of cold-induced genes and some of these results were also validated by the microarray experiment. One of our goals was also to perform functional analysis of cold-induced genes. This goal was hampered for 3 years because current methodology for transformation with ‘protoplasts’ failed to deliver knockouts of bacteriordopsin-like (bR) gene which was our primary target for functional analysis. Consequently, we developed 2 alternative transformation platforms, one which involves an air-gun based technique and another which involves DNA injection into sclerotia. Both techniques show great promise and have been validated using different constructs. This contribution is likely to serve the scientific community in the near future. Using these technologies we generated gene knockout constructs of 2 genes and have tested there effect on survival of the fungus at low temperature. With reference to the bR genes our results show that it has a significant effect on mycelial growth of the B. cinerea and the mutants have retarded development at extreme conditions of ionic stress, osmotic stress and low temperature. Another gene of unknown function, HP1 is still under analysis. An ortholog of the yeast cold-induced gene, CCH1 which encodes a calcium tunnel and was shown to be cold-induced in B. cinerea was recently cloned and used to complement yeast mutants and rescue them from cold-sensitivity. One of the significant findings of the microarray study involves a T2 ribonuclease which was validated to be cold-induced by qPCR analysis. This and other genes will serve for future studies. In the frame of the study we also screened a population of 631 natural B. cinerea isolates for development at low temperature and have identified several strains with much higher and lower capacity to develop at low temperature. These strains are likely to be used in the future as candidates for further functional analysis. The major conclusions from the above research point to specific targets of cold-induced genes which are likely to play a role in cold tolerance. One of the most significant observations from the microarray study is that low temperature does not induce ‘general stress response in B. cinerea, which is in agreement to its exceptional capacity to develop at low temperature. Due to the tragic murder of the Co-PI Maria R. Davis and GopiPodila on Feb. 2010 it is impossible to deliver their contribution to the research. The information of the PI is that they failed to deliver objective 4 and none of the information which relates to objective 3 has been delivered to the PI before the murder or in a visit to U. Alabama during June, 2010. Therefore, this report is based solely on the IS data.
4
Sharon, Amir, and Maor Bar-Peled. Identification of new glycan metabolic pathways in the fungal pathogen Botrytis cinerea and their role in fungus-plant interactions. United States Department of Agriculture, 2012. http://dx.doi.org/10.32747/2012.7597916.bard.
Повний текст джерелаАнотація:
The involvement of glycans in microbial adherence, recognition and signaling is often a critical determinant of pathogenesis. Although the major glycan components of fungal cell walls have been identified there is limited information available on its ‘minor sugar components’ and how these change during different stages of fungal development. Our aim was to define the role of Rhacontaining-glycans in the gray mold disease caused by the necrotrophic fungus B. cinerea. The research was built on the discovery of two genes, Bcdhand bcer, that are involved in formation of UDP-KDG and UDP-Rha, two UDP- sugars that may serve as donors for the synthesis of cell surface glycans. Objectives of the proposed research included: 1) To determine the function of B. cinereaBcDh and BcEr in glycan biosynthesis and in pathogenesis, 2) To determine the expression pattern of BcDH and BcERand cellular localization of their encoded proteins, 3) Characterize the structure and distribution of Rha- containing glycans, 4) Characterization of the UDP-sugar enzymes and potential of GTs involved in glycanrhamnosylation. To address these objectives we generated a series of B. cinereamutants with modifications in the bchdhand bcergenes and the phenotype and sugar metabolism in the resulting strains were characterized. Analysis of sugar metabolites showed that changes in the genes caused changes in primary and secondary sugars, including abolishment of rhamnose, however abolishment of rhamnose synthesis did not cause changes in the fungal phenotype. In contrast, we found that deletion of the second gene, bcer, leads to accumulation of the intermediate sugar – UDP- KDG, and that such mutants suffer from a range of defects including reduced virulence. Further analyses confirmed that UDP-KDG is toxic to the fungus. Studies on mode of action suggested that UDP-KDG might affect integrity of the fungal cell wall, possibly by inhibiting UDP-sugars metabolic enzymes. Our results confirm that bcdhand bcerrepresent a single pathway of rhamnose synthesis in B. cinerea, that rhamnose does not affect in vitro development or virulence of the fungus. We also concluded that UDP-KDG is toxic to B. cinereaand hence UDP-KDG or compounds that inhibit Er enzymes and lead to accumulation of UDP-KDG might have antifungal activity. This toxicity is likely the case with other fungi, this became apparent in a collaborative work with Prof. Bart Thomma of Wageningen University, NETHERLANDS . We have shown the deletion of ER mutant in Verticillium dahlia gave plants resistance to the fungal infection.
5
Lichter, Amnon, Joseph L. Smilanick, Dennis A. Margosan, and Susan Lurie. Ethanol for postharvest decay control of table grapes: application and mode of action. United States Department of Agriculture, July 2005. http://dx.doi.org/10.32747/2005.7587217.bard.
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Original objectives: Dipping of table grapes in ethanol was determined to be an effective measure to control postharvest gray mold infection caused by Botrytis cinerea. Our objectives were to study the effects of ethanol on B.cinerea and table grapes and to conduct research that will facilitate the implementation of this treatment. Background: Botrytis cinerea is known as the major pathogen of table grapes in cold storage. To date, the only commercial technology to control it relied on sulfur dioxide (SO₂) implemented by either fumigation of storage facilities or from slow release generator pads which are positioned directly over the fruits. This treatment is very effective but it has several drawbacks such as aftertaste, bleaching and hypersensitivity to humans which took it out of the GRAS list of compounds and warranted further seek for alternatives. Prior to this research ethanol was shown to control several pathogens in different commodities including table grapes and B. cinerea. Hence it seemed to be a simple and promising technology which could offer a true alternative for storage of table grapes. Further research was however required to answer some practical and theoretical questions which remained unanswered. Major conclusions, solutions, achievements: In this research project we have shown convincingly that 30% ethanol is sufficient to prevent germination of B. cinerea and kill the spores. In a comparative study it was shown that Alternaria alternata is also rather sensitive but Rhizopus stolonifer and Aspergillus niger are less sensitive to ethanol. Consequently, ethanol protected the grapes from decay but did not have a significant effect on occurrence of mycotoxigenic Aspergillus species which are present on the surface of the berry. B. cinerea responded to ethanol or heat treatments by inducing sporulation and transient expression of the heat shock protein HSP104. Similar responses were not detected in grape berries. It was also shown that application of ethanol to berries did not induce subsequent resistance and actually the berries were slightly more susceptible to infection. The heat dose required to kill the spores was determined and it was proven that a combination of heat and ethanol allowed reduction of both the ethanol and heat dose. Ethanol and heat did not reduce the amount or appearance of the wax layers which are an essential component of the external protection of the berry. The ethanol and acetaldehyde content increased after treatment and during storage but the content was much lower than the natural ethanol content in other fruits. The efficacy of ethanol applied before harvest was similar to that of the biological control agent, Metschnikowia fructicola, Finally, the performance of ethanol could be improved synergistically by packaging the bunches in modified atmosphere films which prevent the accumulation of free water. Implications, both scientific and agricultural: It was shown that the major mode of action of ethanol is mediated by its lethal effect on fungal inoculum. Because ethanol acts mainly on the cell membranes, it was possible to enhance its effect by lowering the concentration and elevating the temperature of the treatment. Another important development was the continuous protection of the treated bunches by modified atmosphere that can solve the problem of secondary or internal infection. From the practical standpoint, a variety of means were offered to enhance the effect of the treatment and to offer a viable alternative to SO2 which could be instantly adopted by the industry with a special benefit to growers of organic grapes.
6
Ojeda, Ricardo A., and Andrea del Pilar Tarquino-Carbonell. Abrocoma cinerea. En: SAyDS�SAREM (eds.) Categorizaci�n 2019 de los mam�feros de Argentina seg�n su riesgo de extinci�n. Ciudad Aut�noma de Buenos aires: Lista Roja de los mam�feros de Argentina, November 2019. http://dx.doi.org/10.31687/saremlr.19.352.
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7
Watad, Abed A., Paul Michael Hasegawa, Ray A. Bressan, Alexander Vainstein, and Yigal Elad. Osmotin and Osmotin-Like Proteins as a Novel Source for Phytopathogenic Fungal Resistance in Transgenic Carnation and Tomato Plants. United States Department of Agriculture, January 2000. http://dx.doi.org/10.32747/2000.7573992.bard.
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The goal of this project is to enhance fungal resistance of carnation and tomato through the ectopic expression of osmotin and other pathogenesis-related (PR) proteins. The research objectives were to evaluate in vitro antifungal activity of osmotin and osmotin and other PR protein combinations against phytopathogens (including Fusarium oxysporum, Verticillium dahliae, Botrytus cinerea or Phytophthora infestans), develop protocols for efficient transformation of carnation and tomato, express PR proteins in transgenic carnation and tomato and evaluate fungal resistance of transgenic plants. Protocols for microprojectile bombardment and Agrobacterium-mediated transformation of carnation were developed that are applicable for the biotechnology of numerous commercial cultivars. Research established an efficient organogenetic regeneration system, optimized gene delivery and transgene expression and defined parameters requisite to the high frequency recovery of transgenic plants. Additionally, an efficient Agrobacterium-mediated transformation protocol was developed for tomato that is applicable for use with numerous commercial varieties. Rigorous selection and reducing the cytokinin level in medium immediately after shoot induction resulted in substantially greater frequency of adventitious shoots that developed defined stems suitable for rooting and reconstitution of transgenic plants. Transformation vectors were constructed for co-expression of genes encoding osmotin and tobacco chitinase Ia or PR-1b. Expression of osmotin, PR-1 and/or chitinase in transgenic carnation mediated a high level resistance of cv. White Sim (susceptible variety) to F. oxysporum f. sp. dianthi, race 2 in greenhouse assays. These plants are being evaluated in field tests. Comprehensive analysis (12 to 17 experiments) indicated that germination of B. cinerea conidia was unaffected by PR protein expression but germ tube elongation was reduced substantially. The disease severity was significantly attenuated by PR protein expression. Constitutive expression of osmotin in transgenic tomato increased resistance to B. cinerea, and P. infestans. Grey mold and late blight resistance was stable through the third selfed generation. The research accomplished in this project will have profound effects on the use of biotechnology to improve carnation and tomato. Transformation protocols that are applicable for efficient stable gene transfer to numerous commercial varieties of carnation and tomato are the foundation for the capacity to bioengineer these crops. The research further establishes that PR proteins provide a measure of enhanced disease resistance. However, considerations of PR protein combinations and conditional regulation and targeting are likely required to achieve; sustained level of resistance.
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Howard, Christina. Seasonal and Sex Differences in the Effects of Melatonin on Brain Arginine Vasotocin in Green Treefrogs (Hyla cinerea): Relationship to Melatonin Receptor 1a. Portland State University Library, January 2000. http://dx.doi.org/10.15760/etd.1871.
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Reisch, Bruce, Avichai Perl, Julie Kikkert, Ruth Ben-Arie, and Rachel Gollop. Use of Anti-Fungal Gene Synergisms for Improved Foliar and Fruit Disease Tolerance in Transgenic Grapes. United States Department of Agriculture, August 2002. http://dx.doi.org/10.32747/2002.7575292.bard.
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Original objectives . 1. Test anti-fungal gene products for activity against Uncinula necator, Aspergillus niger, Rhizopus stolonifer and Botrytis cinerea. 2. For Agrobacterium transformation, design appropriate vectors with gene combinations. 3. Use biolistic bombardment and Agrobacterium for transformation of important cultivars. 4. Characterize gene expression in transformants, as well as level of powdery mildew and Botrytis resistance in foliage of transformed plants. Background The production of new grape cultivars by conventional breeding is a complex and time-consuming process. Transferring individual traits via single genes into elite cultivars was proposed as a viable strategy, especially for vegetatively propagated crops such as grapevines. The availability of effective genetic transformation procedures, the existence of genes able to reduce pathogen stress, and improved in vitro culture methods for grapes, were combined to serve the objective of this proposal. Effective deployment of resistance genes would reduce production costs and increase crop quality, and several such genes and combinations were used in this project. Progress The efficacy of two-way combinations of Trichoderma endochitinase (CHIT42), synthetic peptide ESF12 and resveratrol upon the control of growth of Botrytis cinerea and Penicillium digitatum were evaluated in vitro. All pairwise interactions were additive but not synergistic. Per objective 2, suitable vectors with important gene combinations for Agrobacterium transformation were designed. In addition, multiple gene co-transformation by particle bombardment was also tested successfully. In New York, transformation work focused on cultivars Chardonnay and Merlot, while the technology in Israel was extended to 41B, R. 110, Prime, Italia, Gamay, Chardonnay and Velika. Transgenic plant production is summarized in the appendix. Among plants developed in Israel, endochitinase expression was assayed via the MuchT assay using material just 1-5 days after co-cultivation. Plants of cv. Sugraone carrying the gene coding for ESF12, a short anti-fungal lytic peptide under the control of the double 358 promoter, were produced. Leaf extracts of two plants showed inhibition zones that developed within 48 h indicating the inhibitory effect of the leaf extracts on the six species of bacteria. X fastidiosa, the causal organism of Pierce's disease, was very sensitive to leaf extracts from ESF12 transformed plants. Further work is needed to verify the agricultural utility of ESF12 transformants. In New York, some transformants were resistant to powdery mildew and Botrytis fruit rot. Major conclusions, solutions, achievements and implications The following scientific achievements resulted from this cooperative BARD project: 1. Development and improvement of embryogenesis and tissue culture manipulation in grape, while extending these procedures to several agriculturally important cultivars both in Israel and USA. 2. Development and improvement of novel transformation procedures while developing transformation techniques for grape and other recalcitrant species. 3. Production of transgenic grapevines, characterization of transformed vines while studying the expression patterns of a marker gene under the control of different promoter as the 35S CaMV in different part of the plants including flowers and fruits. 4. Expression of anti-fungal genes in grape: establishment of transgenic plants and evaluation of gene expression. Development of techniques to insert multiple genes. 5. Isolation of novel grape specific promoter to control the expression of future antimicrobial genes. It is of great importance to report that significant progress was made in not only the development of transgenic grapevines, but also in the evaluation of their potential for increased resistance to disease as compared with the non engineered cultivar. In several cases, increased disease resistance was observed. More research and development is still needed before a product can be commercialized, yet our project lays a framework for further investigations.
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Granot, David, Richard Amasino, and Avner Silber. Mutual effects of hexose phosphorylation enzymes and phosphorous on plant development. United States Department of Agriculture, January 2006. http://dx.doi.org/10.32747/2006.7587223.bard.
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Research objectives 1) Analyze the combined effects of hexose phosphorylation and P level in tomato and Arabidopsis plants 2) Analyze the combined effects of hexose phosphorylation and P level in pho1 and pho2 Arabidopsis mutants 3) Clone and analyze the PHO2 gene 4) Select Arabidopsis mutants resistant to high and low P 5) Analyze the Arabidopsis mutants and clone the corresponding genes 6) Survey wild tomato species for growth characteristics at various P levels Background to the topic Hexose phosphorylating enzymes, the first enzymes of sugar metabolism, regulate key processes in plants such as photosynthesis, growth, senescence and vascular transport. We have previously discovered that hexose phosphorylating enzymes might regulate these processes as a function of phosphorous (P) concentration, and might accelerate acquisition of P, one of the most limiting nutrients in the soil. These discoveries have opened new avenues to gain fundamental knowledge about the relationship between P, sugar phosphorylation and plant development. Since both hexose phosphorylating enzymes and P levels affect plant development, their interaction is of major importance for agriculture. Due to the acceleration of senescence caused by the combined effects of hexose phosphorylation and P concentration, traits affecting P uptake may have been lost in the course of cultivation in which fertilization with relatively high P (30 mg/L) are commonly used. We therefore intended to survey wild tomato species for high P-acquisition at low P soil levels. Genetic resources with high P-acquisition will serve not only to generate a segregating population to map the trait and clone the gene, but will also provide a means to follow the trait in classical breeding programs. This approach could potentially be applicable for other crops as well. Major conclusions, solutions, achievements Our results confirm the mutual effect of hexose phosphorylating enzymes and P level on plant development. Two major aspects of this mutual effect arose. One is related to P toxicity in which HXK seems to play a major role, and the second is related to the effect of HXK on P concentration in the plant. Using tomato plants we demonstrated that high HXK activity increased leaf P concentration, and induced P toxicity when leaf P concentration increases above a certain high level. These results further support our prediction that the desired trait of high-P acquisition might have been lost in the course of cultivation and might exist in wild species. Indeed, in a survey of wild species we identified tomato species that acquired P and performed better at low P (in the irrigation water) compared to the cultivated Lycopersicon esculentum species. The connection between hexose phosphorylation and P toxicity has also been shown with the P sensitive species VerticordiaplumosaL . in which P toxicity is manifested by accelerated senescence (Silber et al., 2003). In a previous work we uncovered the phenomenon of sugar induced cell death (SICD) in yeast cells. Subsequently we showed that SICD is dependent on the rate of hexose phosphorylation as determined by Arabidopsis thaliana hexokinase. In this study we have shown that hexokinase dependent SICD has many characteristics of programmed cell death (PCD) (Granot et al., 2003). High hexokinase activity accelerates senescence (a PCD process) of tomato plants, which is further enhanced by high P. Hence, hexokinase mediated PCD might be a general phenomena. Botrytis cinerea is a non-specific, necrotrophic pathogen that attacks many plant species, including tomato. Senescing leaves are particularly susceptible to B. cinerea infection and delaying leaf senescence might reduce this susceptibility. It has been suggested that B. cinerea’s mode of action may be based on induction of precocious senescence. Using tomato plants developed in the course of the preceding BARD grant (IS 2894-97) and characterized throughout this research (Swartzberg et al., 2006), we have shown that B. cinerea indeed induces senescence and is inhibited by autoregulated production of cytokinin (Swartzberg et al., submitted). To further determine how hexokinase mediates sugar effects we have analyzed tomato plants that express Arabidopsis HXK1 (AtHXK1) grown at different P levels in the irrigation water. We found that Arabidopsis hexokinase mediates sugar signalling in tomato plants independently of hexose phosphate (Kandel-Kfir et al., submitted). To study which hexokinase is involved in sugar sensing we searched and identified two additional HXK genes in tomato plants (Kandel-Kfir et al., 2006). Tomato plants have two different hexose phosphorylating enzymes; hexokinases (HXKs) that can phosphorylate either glucose or fructose, and fructokinases (FRKs) that specifically phosphorylate fructose. To complete the search for genes encoding hexose phosphorylating enzymes we identified a forth fructokinase gene (FRK) (German et al., 2004). The intracellular localization of the four tomato HXK and four FRK enzymes has been determined using GFP fusion analysis in tobacco protoplasts (Kandel-Kfir et al., 2006; Hilla-Weissler et al., 2006). One of the HXK isozymes and one of the FRK isozymes are located within plastids. The other three HXK isozymes are associated with the mitochondria while the other three FRK isozymes are dispersed in the cytosol. We concluded that HXK and FRK are spatially separated in plant cytoplasm and accordingly might play different metabolic and perhaps signalling roles. We have started to analyze the role of the various HXK and FRK genes in plant development. So far we found that LeFRK2 is required for xylem development (German et al., 2003). Irrigation with different P levels had no effect on the phenotype of LeFRK2 antisense plants. In the course of this research we developed a rapid method for the analysis of zygosity in transgenic plants (German et al., 2003).