Добірка наукової літератури з теми "Anni del boom"

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Статті в журналах з теми "Anni del boom"

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Cannavacciuolo, di Laura. "Dopo il Boom. Romanzi napoletani negli anni Settanta." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (February 14, 2018): 446–57. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818755365.

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Анотація:
Il saggio propone una investigazione degli sviluppi del romanzo d’area napoletana tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta del ’900. Si definiscono i temi dominanti dei principali romanzi pubblicati in questa stagione— Amore e Psiche, Tanto la rivoluzione non scoppierà, Dentro la Stella, Malacqua—, i modelli di riferimento, il contributo degli scrittori rispetto al dibattito teorico nazionale e internazionale. Infine, si analizza il rapporto degli scrittori in oggetto con le forme del Nuovo Romanzo e il filone del cosiddetto romanzo “apocalittico”.
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Filippi, Francesca B. "L'intermediazione immobiliare a Torino negli anni del boom: l'esperienza Gabetti." TERRITORIO, no. 64 (February 2013): 116–17. http://dx.doi.org/10.3280/tr2013-064019.

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3

Rizzo, Mario. "Sviluppo economico e formazione del capitale umano nell'Italia del "boom": la Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Pavia." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (April 2022): 210–24. http://dx.doi.org/10.3280/sil2021-001012.

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Анотація:
L'articolo ricostruisce le vicende che, a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, condussero alla fondazione della Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università degli Studi Pavia, collocandole nel contesto del cosiddetto "miracolo economico". Dopo aver descritto le pressanti richieste in tal senso provenienti dal tessuto economico provinciale, si illustrano i complessi meccanismi politico-burocratici che videro impegnati fra Pavia e Roma numerosi attori pubblici e privati variamente interessati al successo dell'iniziativa, dalle autorità accademiche agli enti locali, dalle banche pavesi alla Camera di Commercio, dai funzionari ministeriali ad alcune figure politiche nazionali di primo piano.
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Di Giorgio, Michele. "Educare il poliziotto. Programmi, metodi e materiali per la formazione delle guardie di Pubblica sicurezza (1961-­1970)." SOCIETÀ E STORIA, no. 175 (April 2022): 39–83. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-175002.

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Анотація:
In questo articolo l'autore analizza la genesi e lo sviluppo del sistema di arruolamento e formazione per le guardie di pubblica sicurezza. La riforma del comparto di formazione fu probabilmente la più importante tra quelle che interessarono la polizia della Repubblica negli anni successivi al boom economico. L'autore dimostra come la Pubblica sicurezza, partendo da un sistema di formazione per il personale di base embrionale e inefficiente, si dotò nel corso degli anni sessanta di un comparto scuole piuttosto articolato ed efficiente, giungendo a strutturare programmi di formazione e materiali di studio complessi e originali. Nonostante questa imponente trasformazione del sistema di addestramento (che in parte interessò anche le modalità di reclutamento), come l'autore dimostra, la polizia non riuscì ad assicurare alle guardie di Pubblica sicurezza una formazione adeguata a rispondere alle sfide di una società in rapido cambiamento. Ciò avvenne, oltre che per una scarsa selezione del personale arruolato, soprattutto per una serie di disfunzioni organizzative e strutturali che comprimevano in maniera eccessiva il tempo di formazione e minavano l'efficienza delle nuove scuole di polizia.
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Vanolo, Alberto. "L'uomo nel 2000, cinquanta anni dopo: città e futurologia nell'Italia del boom economico." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 2 (May 2019): 77–100. http://dx.doi.org/10.3280/rgi2019-002004.

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Farinella, Romeo, and Edoardo Seconi. "Il delta del Po ferrarese. Racconto di una fragilità ambientale e politica." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (February 2021): 51–62. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-003004.

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Анотація:
La storica mutevolezza del paesaggio è paradossalmente il carattere più permanente del Delta del Po. Si parla di un territorio di valli e lagune che è sempre stato povero, ma che fu al centro di una delle operazioni più importanti di colonizzazione nel territorio italiano. Il Delta nel do-poguerra fu oggetto di ipotesi progettuali che, se realizzate, lo avrebbero devastato, ben oltre quanto successo con le urbanizzazioni costiere anche perché negli anni del boom economico si puntava alla "modernizzazione" ma si iniziò anche a parlare di Parco del Delta del Po. Altra fragilità ricorrente è certamente quella ambientale associata ai temi del rischio idraulico, dell'ingressione salina, dell'urbanizzazione turistica diffusa e senza qualità, dell'innalzamento del livello del mare. Il Delta costituisce uno straordinario laboratorio di ricerca progettuale sui temi posti dai cambiamenti climatici, necessario per definire strategie centrate su conflitti, con-traddizioni e opportunità.
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Ciglioni, Laura. "L'Italia del miracolo economico e la stampa statunitense." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (March 2013): 81–128. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-003003.

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Анотація:
Il saggio ricostruisce l'atteggiamento, le analisi e i giudizi della stampa statunitense di fronte al miracolo economico italiano tra il 1960 e il 1964. Il contributo offre due diversi piani di lettura, fra loro complementari. Da un lato, propone una ricostruzione delle dinamiche del miracolo economico (i fattori della crescita, i settori trainanti, le radici della crisi), filtrate attraverso lo sguardo degli osservatori statunitensi, con l'intento di comprendere quali luci e ombre la stagione del boom contribuě a proiettare sull'immagine complessiva dell'Italia allora diffusa oltreoceano. Dall'altro, intende contribuire a un'analisi dell'opinione pubblica americana negli anni Sessanta, facendone emergere in controluce orientamenti e percezioni, convinzioni e prioritŕ, pregiudizi e paure, anzitutto rispetto al problema della crescita economica e dei modelli di sviluppo nel contesto della Guerra Fredda, ma anche in relazione ad alcune scelte dell'amministrazione Kennedy verso l'alleato europeo e ai processi di modernizzazione in corso nella penisola. La ricerca č basata, oltre che su documentazione del Dipartimento di Stato americano, su quotidiani e periodici statunitensi selezionati in base a diffusione, autorevolezza, orientamento e pubblico di riferimento.
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Santagata, Alessandro. "Un contributo al "modello di sviluppo emiliano" La "sinistra cattolica modenese" di Ermanno Gorrieri." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 263 (December 2011): 271–96. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-263006.

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Анотація:
Il saggio illustra come, nella provincia di Modena, la pianificazione economica dell'amministrazione locale comunista e socialista, alla base della nascita dei distretti industriali, abbia beneficiato del contributo di una corrente locale della Dc: la "sinistra cattolica" guidata da Ermanno Gorrieri. L'azione di questo gruppo (che mirava principalmente all'industrializzazione delle zone depresse della Bassa padana, alla costruzione di infrastrutture e di attrezzature per il turismo nell'area appenninica) interagě con quella dell'amministrazione nell'elaborazione di un modello che sposava efficacemente sviluppo economico e sviluppo del welfare. Dopo aver ricostruito il percorso della "sinistra cattolica modenese" (dall'Azione cattolica alla Resistenza, al legame con la corrente di Dossetti) e la peculiaritŕ della sua cultura politica - ispirata a un'idea di "anticomunismo" democratico, concorrenziale rispetto al comunismo stesso -, l'autore ne analizza le vicende negli anni del boom economico e del primo centro-sinistra, segnati dalla discussione sulla programmazione economica. Il gruppo vi partecipň attivamente, costituendo un esempio di ricezione e rielaborazione "dal basso" della teoria dell'interventismo economico (filtrata attraverso le categorie di "Cronache sociali" e di Mario Romani).
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López de Abiada, José Manuel. "Notas sobre la buena letra, novela corta precursora de la narrativa de la especulación inmobiliaria, del negocio de las recalificaciones fraudulentas y del estallido de la austeridad y de la crisis crediticia." Monteagudo 24 (October 23, 2019): 37–54. http://dx.doi.org/10.6018/monteagudo.400141.

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Анотація:
El presente trabajo versa sobre La buena letra (1992), primera entrega de Rafael Chirbes del conocido díptico que concluye con Los disparos del cazador. en esta ocasión centro mi análisis en la primera obra, porque con ella se adelanta el autor en más de una década a los títulos mayores del corpus de las llamadas narraciones de la crisis financiera y social. Un conjunto de textos en el que a día de hoy las máximas aportaciones (polifónicas y desoladoras) son Crematorio (2007) y En la orilla (2013). En la primera obra del díptico, Ana, protagonista ya anciana, enhebra y zurce un largo relato dirigido a su hijo con jirones de su propia vida, desde la preguerra a comienzos de los años 90. Lo hace urgida por el deseo del hijo de vender la casa familiar para construir sobre el solar pisos al socaire del boom inmobiliario en tiempos de dinero rápido. Il presente lavoro verte su La buena letra (1992), prima parte della dilogia di Rafael Chirbes che si conclude con Los disparos del cazador e che anticipa di ben oltre un decennio alcuni dei grandi titoli del corpus della cosiddetta narrativa della crisi finanziaria e sociale. Un insieme di testi i cui a tutt’oggi maggiori contributi (polifonici e desolanti) restano Crematorio (2007) e En la orilla (2013). Nel romanzo che qui si analizza, l’ormai anziana protagonista Ana intesse, con frammenti della sua vita dall’anteguerra agli inizi degli anni novanta, un lungo racconto destinato al figlio intenzionato -sull’onda del boom immobiliare in tempi di denaro facile- a vendere la proprietà familiare per costruire al suo posto degli appartamenti.
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Vadori, M. "Essere infermiere in dialisi tra tecnologia e relazione con la persona straniera: l'operatore sanitario." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 87–92. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1145.

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Анотація:
La carenza infermieristica è ormai un problema mondiale, le cui cause sono fortemente correlate tra loro e riconducibili a quattro fattori: • L'invecchiamento della popolazione infermieristica • La riduzione delle iscrizioni ai corsi universitari • Il mutamento delle condizioni lavorative • L'immagine scadente della professione infermieristica. La migrazione infermieristica è motivata dalla ricerca di sviluppo professionale, di una migliore qualità della vita e di sicurezza personale. Vi sono Paesi donatori e Paesi riceventi. Anche in Italia il fenomeno è da anni presente. Nel 2007–2010 vi è stato il boom dell'ingresso in Italia di infermieri stranieri superiore al 25%. Nel 2010 erano iscritti all'albo IPASVI 375 185 infermieri, 77% donne e 10% erano stranieri. Ogni Azienda Sanitaria ha attuato la propria strategia di risoluzione. Presso l'ASLTO2 di Torino, dapprima sono state indette gare per “Cooperative infermieristiche”, poi per “Agenzie Interinali” e attualmente sono presenti i professionisti degli “Studi Associati”. Presso la dialisi del S.G. Bosco di Torino l'esperienza è ormai decennale, strutturata e consolidata. Dal 2001 si sono alternati 30 infermieri stranieri provenienti da sei Paesi diversi, il maggiore è ancora la Romania. Il piano didattico di inserimento del neo infermiere straniero, segue quello usato presso la Struttura complessa per tutti i neo assunti e questo permette una qualità omogenea dell'assistenza e un buon livello di “integrazione” percepito dai lavoratori stranieri. (nursing)
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Дисертації з теми "Anni del boom"

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FEDERICO, LUCA. "L'apprendistato letterario di Raffaele La Capria." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1005664.

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Анотація:
Superati «novant’anni d’impazienza» e dopo un lungo periodo votato all’autocommento e all’esplorazione delle proprie intenzioni, Raffaele La Capria ha raccolto le sue opere in due Meridiani curati da Silvio Perrella. La Capria ne ha celebrato l’uscita nella prolusione inaugurale di Salerno Letteratura, poi confluita nel breve autoritratto narrativo "Introduzione a me stesso" (2014). In questa sede, l’autore è tornato su alcuni punti essenziali della sua riflessione sulla scrittura, come la relazione, reciproca e ineludibile, fra tradizione e contemporaneità. All’epilogo del «romanzo involontario» di una vita, La Capria guarda retrospettivamente alla propria esperienza come ad un’autentica educazione intellettuale. Perciò, muovendo da un’intervista inedita del 2015, riportata integralmente in appendice, la tesi ha l’obiettivo di ricostruire l’apprendistato letterario di La Capria dai primi anni Trenta, quando l’autore ancora frequentava il ginnasio, fino all’inizio dei Sessanta, quando ottenne il premio che ne avrebbe assicurato il successo. Il percorso, che riesamina l’intera bibliografia lacapriana nella sua varietà e nella sua stratificazione, si articola in una serie di fasi interdipendenti: la partecipazione indiretta alle iniziative dei GUF (intorno alle riviste «IX maggio» e «Pattuglia»); l’incursione nel giornalismo e l’impegno culturale nell’immediato dopoguerra (sulle pagine di «Latitudine» e di «SUD»); l’attività di traduttore dal francese e dall’inglese (da André Gide a T.S. Eliot); l’impiego alla RAI come autore e conduttore radiofonico (con trasmissioni dedicate a Orwell, Stevenson, Saroyan e Faulkner); la collaborazione con «Il Gatto Selvatico», la rivista dell’ENI voluta da Enrico Mattei e diretta da Attilio Bertolucci; e le vicende editoriali dei suoi primi due romanzi, “Un giorno d’impazienza” (1952) e “Ferito a morte” (1961), fino alla conquista dello Strega. La rilettura dell’opera di uno scrittore semi-autobiografico come La Capria, attraverso il costante riscontro di fonti giornalistiche, testimonianze epistolari e documenti d’archivio che avvalorano e occasionalmente smentiscono la sua versione dei fatti, diventa allora un’occasione per immergersi nella sua mitografia personale e avventurarsi in territori finora poco esplorati: come la ricostruzione del suo profilo culturale, a partire dal milieu in cui La Capria vive e opera, o l’incidenza delle letture e delle esperienze giovanili sulla sua prassi letteraria.
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BULGINI, Giulia. "Il progetto pedagogico della Rai: la televisione di Stato nei primi vent’anni. Il caso de ‹‹L’Approdo››." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251123.

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Анотація:
Non c’è dubbio sul fatto che la RAI, dal 1954 a oggi, abbia contribuito in misura considerevole a determinare la fisionomia dell’immaginario collettivo e dell’identità culturale dell’Italia. Si tratta di un assunto che, a distanza di più di sessant’anni, resta sempre di grande attualità, per chi si occupa della questione televisiva (e non solo). Ma a differenza di quanto avveniva nel passato, quando la tv appariva più preoccupata dei reali interessi dei cittadini, oggi essa sembra rispondere prevalentemente a dinamiche di mercato, in grado di alterarne la funzione etica e sociale. E nonostante il livello di istruzione e di benessere economico si siano evidentemente alzati, in questi ultimi anni si è assistito a programmi di sempre più bassa qualità e in controtendenza a un incremento del potere modellante e suggestivo sull’immaginario dei telespettatori. C’è di più: l’interesse verso la tv ha coinvolto anche gli storici dell’epoca contemporanea, i quali hanno iniziato a prendere coscienza che le produzioni audiovisive sono strumenti imprescindibili per la ricerca. Se si pensa ad esempio al ‹‹boom economico›› del Paese, negli anni Cinquanta e Sessanta, non si può non considerare che la tv, insieme agli altri media, abbia contributo a raccontare e allo stesso tempo ad accelerare i progressi economici e sociali di quell’epoca. Partendo, dunque, dal presupposto che la televisione da sempre esercita un potere decisivo sulla collettività, si è scelto di concentrarsi sulla fase meno indagata della sua storia, quella della televisione delle origini: ‹‹migliore›› perché senza competitor, ‹‹autentica›› perché incontestabile e soprattutto ‹‹pedagogica›› perché è di istruzione e di formazione che, quell’Italia appena uscita dalla guerra, aveva più urgenza. La storia della televisione italiana inizia il 3 gennaio 1954, con la nascita del servizio pubblico televisivo e insieme di un mezzo che, di lì a poco, avrebbe completamente rivoluzionato la società italiana, trasformandola in una civiltà di massa. Si accorciano le distanze territoriali e insieme culturali e la società inizia a omologarsi nei gusti, poi nei consumi e infine nel pensiero. Il punto d’arrivo si colloca negli anni Settanta, quando ha termine il monopolio della RAI, che fino a quel momento era stato visto come il garante del pluralismo culturale. La RAI passa dal controllo governativo a quello parlamentare, mentre si assiste al boom delle televisioni private e alla necessità della tv di Stato di stare al passo con la concorrenza, attraverso una produzione diversa da quella degli esordi. Dunque cambia la tv, come pure cambia la sua funzione e la forma mentis di chi ne detiene le redini. Ne risulta un’indagine trasversale, che passa nel mezzo di molteplici discipline che afferiscono alla materia televisiva e che non evita di porsi quelle domande scomode, necessarie tuttavia a comprendere la verità sugli artefici della prima RAI e sui loro obiettivi. E allora: qual era il valore attribuito alla televisione degli esordi? Era davvero uno strumento pedagogico? Sulla base di quali presupposti? Chi scriveva i palinsesti di quegli anni? Chi e perché sceglieva temi e format televisivi? Chi decideva, in ultima analisi, la forma da dare all’identità culturale nazionale attraverso questo nuovo apparecchio? Il metodo di ricerca si è articolato su tre distinte fasi di lavoro. In primis si è puntato a individuare e raccogliere bibliografia, sitografia, studi e materiale bibliografico reperibile a livello nazionale e internazionale sulla storia della televisione italiana e sulla sua programmazione nel primo ventennio. In particolare sono stati presi in esame i programmi scolastici ed educativi (Telescuola, Non è mai troppo tardi), la Tv dei Ragazzi e i programmi divulgativi culturali. Successivamente si è resa necessaria una definizione degli elementi per l’analisi dei programmi presi in esame, operazione resa possibile grazie alla consultazione del Catalogo multimediale della Rai. In questa seconda parte della ricerca si è voluto puntare i riflettori su ‹‹L’Approdo››, la storia, le peculiarità e gli obiettivi di quella che a ragione potrebbe essere definita una vera e propria impresa culturale, declinata in tutte le sue forme: radiofonica, di rivista cartacea e televisiva. In ultimo, sulla base dell’analisi dei materiali d’archivio, sono state realizzate interviste e ricerche all’interno dei palazzi della Rai per constatare la fondatezza e l’attendibilità dell’ipotesi relativa agli obiettivi educativi sottesi ai format televisivi presi in esame. Le conclusioni di questa ricerca hanno portato a sostenere che la tv delle origini, con tutti i suoi limiti, era uno strumento pedagogico e di coesione sociale. E se ciò appare come un aspetto ampiamente verificabile, oltreché evidente, qualora si voglia prendere in esame la televisione scolastica ed educativa di quegli anni, meno scontato risulta invece dimostrarlo se si decide – come si è fatto – di prendere in esame un programma divulgativo culturale come ‹‹L’Approdo››, che rientra nell’esperienza televisiva definita di ‹‹educazione permanente››. Ripercorrere la storia della trasmissione culturale più longeva della tv italiana degli esordi, per avvalorarne la funzione educativa, si è rivelata una strada interessante da battere, per quanto innegabilmente controversa, proprio per il principale intento insito nella trasmissione: diffondere la cultura ‹‹alta›› a milioni di telespettatori che erano praticamente digiuni della materia. Un obiettivo che alla fine della disamina si è rivelato centrato, grazie alla qualità della trasmissione, al suo autorevole e prestigioso groupe d'intellectuels, agli ascolti registrati dal ‹‹Servizio Opinioni›› e alla potenzialità divulgativa e penetrante della tv, nel suo saper trasmettere qualunque tematica, anche quelle artistiche e letterarie. Dunque se la prima conclusione di questo studio induce a considerare che la tv del primo ventennio era pedagogica, la seconda è che ‹‹L’Approdo›› tv di questa televisione fu un’espressione felice. ‹‹L’Approdo›› conserva ancora oggi un fascino innegabile, non foss’altro per la tenacia con la quale i letterati difesero l’idea stessa della cultura classica dal trionfo lento e inesorabile della società mediatica. Come pure appare ammirevole e lungimirante il tentativo, mai azzardato prima, di far incontrare la cultura con i nuovi media. Si potrebbe dire che ‹‹L’Approdo›› oggi rappresenti una rubrica del passato di inimmaginata modernità e, nel contempo, una memoria storica, lunga più di trent’anni, che proietta nel futuro la ricerca storica grazie al suo repertorio eccezionale di immagini e fatti che parlano di arte, di letteratura, di cultura, di editoria e di società e che raccontano il nostro Paese e la sua identità culturale, la stessa che la televisione da sempre contribuisce a riflettere e a delineare. Lo studio è partito da un’accurata analisi delle fonti, focalizzando l’attenzione, in primo luogo, sugli ‹‹Annuari della Rai›› (che contengono le Relazioni del Cda Rai, le Relazioni del Collegio Sindacale, i Bilanci dell’Esercizio e gli Estratti del Verbale dell’Assemblea Ordinaria). Altre fonti prese in esame sono gli stati gli opuscoli di ‹‹Servizio Opinioni››, le pubblicazioni relative a studi e ricerche in materia di televisione e pedagogia e le riviste edite dalla Rai Eri: ‹‹Radiocorriere tv››, ‹‹L’Approdo Letterario››, ‹‹Notizie Rai››, ‹‹La nostra RAI››, ‹‹Video››. Negli ultimi anni la Rai ha messo a disposizione del pubblico una cospicua varietà di video trasmessi dalle origini a oggi (www.techeaperte.it): si tratta del Catalogo Multimediale della Rai, che si è rivelato fondamentale al fine della realizzazione della presente ricerca. Altre sedi indispensabili per la realizzazione di questa ricerca si sono rivelate le due Biblioteche romane della Rai di Viale Mazzini e di via Teulada.
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Книги з теми "Anni del boom"

1

Rocca, Fondazione Magnani, ed. Italia pop: L'arte negli anni del boom. Cinisello Balsamo, Milano: Silvana editoriale, 2016.

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Viccaro, Ulrike. Storia di borgata Gordiani: Dal fascismo agli anni del "boom". Milano, Italy: FrancoAngeli, 2007.

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Giovani e musica leggera nell'Italia del boom: Viaggio negli anni del miracolo economico. Roma: Aracne, 2009.

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Delfino, Paola. Giovani e musica leggera nell'Italia del boom: Viaggio negli anni del miracolo economico. Roma: Aracne, 2009.

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5

Coros, Costantino. Immagini e storia: Il cinema d'impresa negli anni del boom economico. Roma: Pagine, 2022.

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6

Scrittori nel boom: Il romanzo industriale negli anni del miracolo italiano. Roma: EdiLet, 2011.

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7

Libertà e partecipazione: Associazionismo femminile a Torino negli anni del boom economico. [Turin, Italy]: SEB 27, 2010.

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Inaudi, Silvia. Libertà e partecipazione: Associazionismo femminile a Torino negli anni del boom economico. [Turin, Italy]: SEB 27, 2010.

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Piazzoni, Irene. La musica leggera in Italia dal dopoguerra agli anni del "boom": Cultura, consumo, costume. Milano: L'ornitorinco, 2011.

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10

Grisendi, Adele. Bellezze in bicicletta: [il mondo di una ragazza di campagna negli anni del boom]. Milano: Sperling & Kupfer Economica, 2008.

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Частини книг з теми "Anni del boom"

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Cross, Ruth, Louise Warwick-Booth, and Sally Foster. "Towards the future of health promotion." In Health promotion: global principles and practice, 186–231. Wallingford: CABI, 2021. http://dx.doi.org/10.1079/9781789245332.0186.

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Анотація:
Abstract This book chapter aims to: (i) explore the role of the epistemic and academic community of health promoters; (ii) suggest that there are new and emerging public health problems to take into account; (iii) reinforce the need to defend the radical intent of the Ottawa Charter and to develop further anti-oppressive practice; (iv) describe how the health promotion discourse is changing, and moving into new realms of wellbeing; (v) reinforce the importance of hearing lay voices and understanding 'healthworlds'; and (vi) present some ideas for moving forward the value base of health promotion. Fields of endeavour apart from health promotion also struggle with the goals of empowerment, equality, justice, and are also contemplating how to deal with challenges of the 21st century, such as complexity, globalization and social capital. These fields might include education, criminal justice, social work, sport, development, and so provide rich and relevant avenues for further reading.
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Cross, Ruth, Louise Warwick-Booth, and Sally Foster. "Towards the future of health promotion." In Health promotion: global principles and practice, 186–231. 2nd ed. Wallingford: CABI, 2021. http://dx.doi.org/10.1079/9781789245332.0006.

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Анотація:
Abstract This book chapter aims to: (i) explore the role of the epistemic and academic community of health promoters; (ii) suggest that there are new and emerging public health problems to take into account; (iii) reinforce the need to defend the radical intent of the Ottawa Charter and to develop further anti-oppressive practice; (iv) describe how the health promotion discourse is changing, and moving into new realms of wellbeing; (v) reinforce the importance of hearing lay voices and understanding 'healthworlds'; and (vi) present some ideas for moving forward the value base of health promotion. Fields of endeavour apart from health promotion also struggle with the goals of empowerment, equality, justice, and are also contemplating how to deal with challenges of the 21st century, such as complexity, globalization and social capital. These fields might include education, criminal justice, social work, sport, development, and so provide rich and relevant avenues for further reading.
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Brown, Angelo Kevin. "Fake It Until You Make It!" In Cases on Crimes, Investigations, and Media Coverage, 52–67. IGI Global, 2022. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-7998-9668-5.ch004.

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Анотація:
The chapter will provide an overview of the life, crimes, and trial of Anna Sorokin better known as Anna Delvey. Anna had invented a false persona and life so that people would think she was a rich German heiress instead of her real identity of a woman from a working-class Russian family. Anna used her false identity to defraud banks, hotels, and friends for about $275,000. Anna's life became internationally known with her story being published in major news and media articles including podcasts, 60 Minutes, HBO, a $300,000 book deal to her former friend Rachel Williams, and a $320,000 Netflix deal for Anna. Anna was arrested and convicted in 2019 and was sentenced to four to 12 years in New York State. After her release from prison, she was arrested again by U.S. Immigration and Customs Enforcement and held for overstaying her visa.
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Sim, Stuart. "Introduction: Addressing the Politics of Dissent." In A Call to Dissent, 1–8. Edinburgh University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.3366/edinburgh/9781474494946.003.0001.

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Анотація:
This chapter introduces the main themes of the book, emphasising that it will be defending a 'woke', that is socially liberal, attitude to counter right-wing populism and extremism. It argues that the prejudice and bigotry that drives such populism and extremism puts democracy severely at risk. The Covid pandemic has emboldened many governments to marginalise dissent and political opposition, claiming that emergency powers are necessary to deal with the outbreak. This has helped to entrench an anti-democratic culture in political life that the book will go on to critique in detail. The overall concern of the project will be to confront authoritarianism in whatever area of life we find it asserting itself.
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Stanislawski, Michael. "3. Theodor Herzl and the creation of the Zionist movement, 1897–1917." In Zionism: A Very Short Introduction, 22–34. Oxford University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.1093/actrade/9780199766048.003.0003.

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Анотація:
The man universally credited with founding the Zionist movement was Theodor Herzl (1860–1904). Herzl’s Zionism was purely political in theory and practice: the Jews as a nation did not need a new culture, language, or concept of the messianic era, but only a national polity of their own, whose creation would solve the problem of anti-Semitism both for the Jews themselves and for Europe as a whole. His book Der Judenstaat (The Jewish State) was a key publication, and he set up the First Zionist Congress in Basel in August 1897. This was a great success, but did not resolve the fundamental ideological divides within the Zionist movement.
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Berridge, Willow, Justin Lynch, Raga Makawi, and Alex de Waal. "Not the Last Chapter." In Sudan's Unfinished Democracy, 197–216. Oxford University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780197657546.003.0006.

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Анотація:
Abstract This chapter surveys events after General Burhan's counter-revolutionary coup of 25 October 2022. It situates them within the broader themes of the book, including the clash between civicness and transactional politics, the politics of anti-corruption, and the respective political role of the regions and urban centers. The coup resulted from Hamdok's efforts to challenge the military's business interests, and led to his being placed under house arrest. However, his subsequent effort to reconcile with Burhan through the 21 November deal lost him his legitimacy on the street, and ushered the revolution into a new phase as protestor renewed their calls for madaniyya, and rejected any further compromise with the military.
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Flewelling, Lindsey. "Conclusion." In Two Irelands Beyond the Sea, 240–46. Liverpool University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.3828/liverpool/9781786940452.003.0008.

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Анотація:
Two Irelands beyond the Sea concludes with a brief examination of the continued relationship with Ulster unionists and the United States to the present day, determining that the inability of unionists to effectively deal with the United States has roots in the Home Rule era. The Ulster unionists’ efforts at the turn of the twenty-first century echoed the problems and precedents of the anti-Home Rule campaign between 1880 and 1920. The chapter draws together the separate themes of the preceding chapters within the context of Irish unionist and Irish-American history. The book concludes by reinforcing the importance of the United States to Irish unionists, while emphasizing the inconsistencies and contradictions which limited the effectiveness of their appeal.
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Nader, Laura. "Reinventing Anthropology in the Seventies." In Laura Nader, 41–106. Cornell University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.7591/cornell/9781501752247.003.0003.

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Анотація:
This chapter talks about Dell Hymes, who put together a book of collected essays called Reinventing Anthropology at the invitation of Pantheon Books' “anti-text” series. It describes Reinventing Anthropology as a volume about racism, ecology, community and disciplinary censorship, which was not universally well received as noted by the Chicago anthropologist Fred Eggan. It also looks at the letter that was written in response to a query to the Columbia University sociologist Robert Merton about Thorstein Veblen and his use of the concept of trained incapacity. The chapter questions the role of sociology in understanding the way in which white-collar crime escaped the national crime index. It mentions the sociologist James Short, who wrote and document the paradigms used that allowed corporate criminals to escape crime statistics.
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"Initiating the Transfer to CC Discussion." In Realizing the Purpose and Benefits of Juvenile Transfer to Criminal Court, 1–7. IGI Global, 2023. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-7998-7923-7.ch001.

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Анотація:
Chapter 1 has four objectives. The first objective is to set a foundation for what is at stake in transferring juvenile offenders to criminal court (CC). The second is to address an anti-transfer crowd (ATC)1 criticism that transfer to CC exists in a theoretical vacuum, explained by something other than reason and logic. This chapter begins to provide a theoretical explanation for and defense of transfer to CC, revealing its logic and reason. This is the major focus of the work. The third objective is to explain that, although a good deal of the purpose of and benefits derived from transfer cannot be “proved” by social science research, it does not mean the purpose and benefits lack tangible and discernable outcomes that help maintain juvenile court's (JC's) existence. The fourth and final objective of this chapter is to lay out the organization and overall mission of the book.
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Silber, Nina. "Look Away! Dixie’s Landed!" In This War Ain't Over, 123–54. University of North Carolina Press, 2018. http://dx.doi.org/10.5149/northcarolina/9781469646541.003.0006.

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Анотація:
The pro-Confederate Lost Cause memory of the Civil War continued to have considerable staying power during the 1930s, seen most notably in the popularity of the book and film versions of Gone With the Wind. At the same time, the Lost Cause was adapted to fit the sensibilities of this era. Many white Americans, for example, were drawn to the suffering of Civil War era white southerners in light of the economic trials of the 30s. Conservatives also doubled-down on the Lost Cause narrative as they pushed back against aspects of the New Deal agenda, as well as a reawakened civil rights movement and anti-lynching campaign. Finally, conservatives adapted the Lost Cause story to target Northern radicals and communists as the same kind of agitators who punished white southerners during Reconstruction. Black activists and communists tried to expose the racist and unpatriotic underpinnings of the Lost Cause but often fell short.
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Тези доповідей конференцій з теми "Anni del boom"

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Cazacu, Rodica. "Sergiu Moraru – 75 de ani de la naștere: moștenire enormă lăsată, dar recunoștință…?" In Conferința științifică națională "Sergiu Moraru: 75 de ani de la naștere". “Bogdan Petriceicua-Hasdeu” Institute of Romanian Philology, Republic of Moldova, 2021. http://dx.doi.org/10.52505/sm.75.2021.06.

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Анотація:
Sergiu Moraru – outstanding personality of the culture of the Republic of Moldova, appreciated by both guild colleagues and natives. The flame of memory remains forever alive as long as there is a child who opens his book, says his name or remembers the moments spent together. Enormous thanks to the collaborators of the Institute of Romanian Philology „Bogdan Petriceicu-Hasdeu”, for which October 10 is a reason to take refuge in the creation of the folklorist. The hope that the day will come when we will read Sergiu Moraru’s books in Latin script does not leave us.
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Gomes, Guilherme Rodrigues, and ANA YASMIM GOMES DE LIMA. "O USO DO BOLDO-DO-CHILE (PEUMUS BOLDUS MONILA) PARA TRATAMENTO DE DOENÇAS GASTROINTESTINAIS: UMA REVISÃO SISTEMÁTICA." In III Congresso Brasileiro de Ciências Biologicas. Revista Multidisciplinar de Educação e Meio Ambiente, 2022. http://dx.doi.org/10.51189/iii-conbracib/6864.

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Анотація:
Introdução: O uso de plantas medicinais têm sido usadas por praticamente todos os povos desde os primórdios, objetivando solucionar algum mal-estar ou curar alguma doença. Dentre os mais variados tipos, destaca-se a peumus boldus Molina também conhecido popularmente como boldo-do-chile, a qual pode ser usada para tratar distúrbios hepáticos e principalmente gastrointestinais, uma vez pode ser um poderoso auxílio no tratamento de gastrite, pois age no bom funcionamento do intestino, sendo uma solução relaxante e reguladora para o melhor funcionamento deste. Objetivos: Dado o exposto, objetivou-se através do referido estudo, analisar as evidências científicas acerca dos benefícios do uso da Peumus boldus Molina no tratamento de sintomas gastrointestinais por meio de uma revisão sistemática. Material e métodos: Desse modo, a revisão sistemática realizada seguiu os seguintes passos: Definição da pergunta de pesquisa como “O uso do boldo apresenta êxito no tratamento de doenças gastrointestinais?”Identificação da base de dados, dessa forma sendo utilizadas as bases de dados presentes no Capes Periódicos, Scielo e Google Acadêmico), Definição de critérios para seleção dos trabalhos sendo excluídos aqueles não responder a pergunta de pesquisa; não está relacionado à boldo ou doenças gastrointestinais, restrito, não estar publicado no período estipulado, não ser escrito em português, perda de foco do tema e Revisão e análise dos cinco artigos selecionados. Resultados: Diante disso, foi observado que o boldo apresenta efeitos benéficos ao nosso corpo, tais como efeito espasmolítico, contra os distúrbios digestivos e empregado em casos de desconforto digestivo e do fígado, eficácia na digestão de gorduras, além de apresentar uma ampla gama de propriedades farmacológicas, tais como: ação antioxidante, anti-inflamatória, antimicrobiana, ação diurética, dentre outras. Conclusão: Dessa forma, conclui-se que sua utilização é benéfica para tratar sintomas gastrointestinais graças a sua série de efeitos no organismo.
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Camargo, Daniela da Silva, and Mirian Siliane Batista De Souza. "FARMACODERMIA EM UM FELINO APÓS ADMINISTRAÇÃO DE ANTIBIÓTICOS DO GRUPO BETALACTÂMICO: RELATO DE CASO." In I Congresso On-line Nacional de Clínica Veterinária de Pequenos Animais. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2021. http://dx.doi.org/10.51161/rems/1895.

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Introdução: A farmacodermia ou também conhecida como reação medicamentosa adversa, toxidermia ou dermatite medicamentosa ou erupções é uma afecção secundária a utilizações de drogas terapêuticas ou combinações de fármacos na qual causam reações adversas no paciente principalmente lesões cutâneas. Sua ocorrência tem se relatado baixa nos animais domésticos com incidência de 1,6% nos felinos e maior probabilidade de ser causado por antibióticos seguido de anti-inflamatórios, anticonvulsivantes e analgésicos/antipiréticos. As lesões que encontramos podem ser de várias maneiras, como reação no local da injeção, urticária e angioedema, erupções maculopapulares, eritroderma, dermatose vesicobulosa "autoimune-imune", reações liquenoides, prurido e lesões auto-induzidas, reações de contato, vasculite e a eritema multiforme e necrólise epidérmica tóxica. Objetivos: O presente trabalho consiste como principal objetivo discutir a respeito de um caso de farmacodermia secundária ao uso de antibiótico da classe dos betalactâmicos, a penicilina em felino visto que não existe tantos relatos na literatura de medicina veterinária a respeito do tema. Material e Métodos: Relata o caso clinico de um felino fêmea, castrada, sem raça definida, 1 ano de idade, 2,5kg com queixa de apatia, anorexia, febre e início de feridas necrotizantes em toda extensão de tórax e abdômen 5 dias após ter sido submetida à procedimento cirúrgico de ovariossalpingohisterectomia (OSH) no qual foi utilizado penicilina como antibiótico trans operatório. A suspeita diagnóstica foi estabelecida a partir de histórico, anamnese, exame físico associado a exames laboratorias com hemograma, bioquímicos, hemogasometria, cultura/antibiograma e histopatológico da lesão cutânea. Resultados: O tratamento instituído principalmente pela substituição do antibiótico foi eficaz tanto para o quadro de sepse secundário a farmacodermia que o animal apresentava e também as feridas cutâneas extensas e animal teve total recuperação do quadro após 20 dias. Conclusão: O diagnóstico é o fator mais comprometedor desta afecção visto que, não existe exames específicos, sendo assim importante um bom histórico do paciente juntamente com anamnese minuciosa, características das lesões e resultado de biopsia. Para um efetivo tratamento não há nenhuma medicação satisfatório de fato, mas consiste principalmente na interrupção do fármaco suspeito das erupções cutâneas juntamente com tratamento suporte.
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Frota, Arthur Daniel Lopes, and Bárbara De Iansã Santos Moura. "CARACTERIZAÇÃO MORFOLÓGICA DE ACTINOBACTÉRIAS ISOLADAS DA RIZOSFERA DE CYPERUS ARTICULATUS (PRIPRIOCA)." In II Congresso Brasileiro de Biotecnologia On-line. Revista Multidisciplinar de Educação e Meio Ambiente, 2022. http://dx.doi.org/10.51189/conbiotec/08.

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Анотація:
Introdução: As actinobactérias são bactérias cosmopolitas que ocupam majoritariamente o solo, onde inibem microrganismos patogênicos pelas plantas; o que atrai a comunidade cientifica para síntese de fármacos oriundos de compostos bioativos produzidos pelas plantas. A Cyperus articulatus (Priprioca) é uma planta amazônica conhecida por seu óleo essencial e usada na medicina tradicional como anti-inflamatório e outras moléstias. Objetivo: Conforme os dados supracitados, este trabalho objetivou agregar informações sobre actinobactérias isoladas da rizosfera de Cyperus articulatus (Priprioca), para servirem de material didático para futuras pesquisas no Laboratório de Microbiologia da Universidade Federal do Oeste do Pará (UFOPA). Material e métodos: O solo rizosférico de Cyperus articulatus (Priprioca) foi coletado na Fazenda Experimental da UFOPA (Latitude 2°28’ 01.28’’ e Longitude 54°49’ 45.32’’) no município de Santarém-PA. Para isolamento foram coletadas 10g de solo e solubilizado em 90 mL de tampão fosfato (PBS 1x) pH 7,0 sob agitação por 30 min e posteriormente ultrasonificação por 1 min e aquecimento em banho maria a 50ºC por 10 min. Foram obtidas as concentrações 10-1 a 10-5 , e em seguida 100μL das diluições 10^-3 , 10^-4 e 10^-5 foram semeadas em placas de Petri (15mmx90mm) contendo o meio ALA adicionado de Nistatina (100μg/mL). A caracterização cultural das linhagens foi realizada nos meios ISP nº1 ao nº5 e ALA, a 30°C por 14d para observação do micélio aéreo. Fora realizada a caracterização microscópica para determinar a formação da cadeia de esporos e a técnica de Coloração de Gram para determinar as propriedades químicas e físicas da parede celular das actinobactérias. Resultados: A maioria dos isolados apresenta bom crescimento nos meios acrescidos de sais minerais e altas concentrações de aminoácidos – ISP-2, ISP-3, ISP-4, ISP-5 e ALA -; o meio ISP-1 não dispõe de nutrientes suficientes para o desenvolvimento de todos os isolados. Estes dados estão de acordo com as características da maioria dos membros do grupo das actinobactérias, que cresce preferencialmente em meios acrescidos de sais minerais, aminoácidos, amido e caseína. Conclusão: Estes resultados mostram a diversidade da microbiota da rizosfera, sugerindo a necessidade de isolar e identificar, sobretudo, actinobactérias, devido ao grande potencial biotecnológico destas.
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PIOLA, NATALIA XAVIER. "ACUPUNTURA NO TRATAMENTO DE DISPLASIA COXOFEMORAL EM CÃES." In I Congresso Nacional de Especialidades Veterinárias On-line. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2022. http://dx.doi.org/10.51161/convesp/5769.

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Анотація:
Introdução. A displasia coxofemoral é uma afecção ortopédica de cunho hereditário caracterizada por um mau encaixe entre a cabeça do fêmur e o acetábulo. Está relacionada ao desenvolvimento ou crescimento comprometido por meio de uma frouxidão e má formação das articulações coxofemorais. Apresenta influência genética e também pode ser relativo a fatores nutricionais, ambientais e biomecânicos. A acupuntura é um dos recursos fisioterapêuticos dentro da medicina tradicional chinesa. Uma terapia que incita estímulos nociceptivos em consequência da introdução de agulhas finas em pontos específicos que desperta certas respostas em outras regiões do organismo ocasionando efeitos homeostáticos e terapêuticos. A Medicina Tradicional Chinesa (MTC) que teve início no ano de 1810 por imigrantes chineses elucida de que os meridianos utilizados na acupuntura é o meio de canalização de energia que irão unir à superfície da pele em conjunto com os órgãos interno. Objetivos. O estudo apresentado teve como propósito elucidar a eficácia e os pontos favoráveis do uso desta terapia no tratamento da displasia coxofemoral em cães. Materiais e métodos. Foi realizado um levantamento através de revisões bibliográficas nacionais como fonte de pesquisa dos respectivos anos: 2014, 2017, 2020 e 2021. Sendo a base de dados virtuais Google Scholar e ResearchGate. Resultados. Usufruindo da acupuntura podemos restabelecer principalmente a força muscular, controle da dor e inflamação considerando de que nenhum método é capaz de recompor completamente a articulação displásica. Além disso, mostra-se bastante eficaz em casos onde o tratamento é conservador podendo ou não estar atrelado a outros métodos terapêuticos. Apresenta como pontos positivos abster do uso de fármacos e por não causar problemas pós-operatório. Técnica conveniente tanto no tratamento primário como na recuperação pós-operatória, sendo um método relevante para a reabilitação. Conclusão. A acupuntura ainda requer maiores estudos, porém temos descrito em literatura a aplicabilidade desta com consequente melhora na qualidade de vida do paciente com a redução de danos causados pela DCF. Apresentando efeitos consideráveis na modificação da dinâmica da circulação sanguínea, relaxamento muscular, nos mecanismos anti- inflamatórios, analgesia, na modulação da imunidade e na ativação de processos regenerativos. Ademais apresenta um bom custo benefício quando comparada aos métodos cirúrgicos.
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Lima, Giovanna Rolim Pinheiro, Beatriz Vieira Loiola Coutinho, Pedro Quaranta Alves Cavalcanti, Raul Sancho De Carvalho Rocha, and Silvia Fernandes Ribeiro Da Silva. "DESREGULAÇÃO DA CÉLULA DENDRÍTICA NA COVID-19: UMA REVISÃO LITERÁRIA." In I Congresso Brasileiro de Imunologia On-line. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2021. http://dx.doi.org/10.51161/rems/985.

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Анотація:
Introdução- As células dendríticas (CDs) são células apresentadoras de antígenos, consideradas mensageiras cruciais entre a imunidade inata e a adaptativa, possuindo papel central na defesa contra patógenos intracelulares. Em geral, a CD após capturar o vírus migra para os órgãos linfoides secundários, onde apresenta peptídeos e participa da diferenciação de linfócitos T. Acredita-se que o comprometimento da resposta efetiva dos linfócitos T está associada a disfunção das CDs na COVID-19. Objetivo- Avaliar a consequência da desregulação da CD na COVID-19. Material e métodos- Foi realizado levantamento bibliográfico do período de 2020 e 2021 na base de dados da PubMed. Utilizou-se as palavras-chave “COVID-19”, “SARS-CoV-2” e “dendritic cells”. Foram excluídos artigos que não se referiam à participação da CD em casos graves de COVID-19. Somente 6 artigos abordaram o tema de forma satisfatória, sendo assim selecionados. Resultados- As CDs são amplamente distribuídas no trato respiratório, onde atuam como importantes sentinelas, mas também são alvos de infecções pelo SARS-CoV-2. Autópsias pós-morte de pacientes com COVID-19 mostraram que o SARS-CoV-2 acarreta morte celular em órgãos linfoides secundários, o que pode comprometer a apresentação antigênica. Foi relatado que o SARS-CoV-2 é capaz de ficar em estado de latência nas CDs, o que impossibilita a sua ativação e expressão de moléculas coestimuladoras, prejudicando a apresentação de peptídeos aos linfócitos T, como também a geração de linfócitos Th1, ocasionando uma redução da resposta imune celular e pior prognóstico. Além disso, o SARS-CoV-2 pode desregular a CD, estimulando a produção de grandes quantidades de citocinas pró-inflamatórias (TNF-α, IL-6 e IL-8), chamada de tempestade de citocinas que, associada a uma resposta anti-viral inadequada, contribui para a inflamação exacerbada observada na COVID grave. Por outro lado, foi mostrado uma correlação entre a ativação de CDs por trombina-PAR-1 e a hipercoagulabilidade em casos graves da COVID-19. Conclusão- As CDs dendríticas possuem papel crucial na imunidade celular e no bom prognóstico da COVID-19. Porém, a sua disfunção, induzida pelo SARS-CoV-2, pode comprometer a resposta de linfócitos T e exacerbar a inflamação. Faz-se necessário a realização de mais estudos acerca da correlação dessa disfunção com o pior prognóstico da COVID.
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Pinheiro, Lara de Carvalho, Amanda Tomaz Rodrigues, Letícia Vieira Sampaio, Maria Lya Pinheiro Bezerra, and Silvia Fernandes Ribeiro da Silva. "A IMPORTÂNCIA E OS EFEITOS DA ALIMENTAÇÃO SAUDÁVEL NO SISTEMA IMUNOLÓGICO DIANTE DO CONTEXTO DA COVID-19." In I Congresso Brasileiro de Saúde Pública On-line: Uma abordagem Multiprofissional. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2022. http://dx.doi.org/10.51161/rems/3314.

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Анотація:
Introdução: A alimentação saudável consiste em promover o equilíbrio entre os macronutrientes e macronutrientes, priorizando o consumo de alimentos In natura e minimamente processados e controlando a ingestão de alimento processados e ultraprocessados. Sabe-se que esse equilíbrio mantém a homeostase do organismo e fortalece o sistema imunológico. Objetivos: Avaliar a influência de uma alimentação saudável na prevenção do agravamento da infecção pelo SARS-CoV-2. Material e métodos: Trata-se de um estudo exploratório e observacional de artigos em inglês e português empregando como descritores as palavras “nutrição”, “alimentação”, “sistema imunológico” e “COVID-19”, publicados no período de 2020 a 2021, nas bases SciELO, Pubmed e Google Acadêmico. Foram utilizados 5 artigos para a realização da presente revisão. Resultado: Há uma relação direta entre o bom funcionamento do sistema imunológico e a ingestão de micronutrientes (vitaminas A, D, K, E, C e complexo B) e minerais (zinco, selênio, ferro, cobre), disponíveis nos alimentos saudáveis, com alto poder antioxidante, anti-inflamatório e terapêutico. O equilíbrio nutricional fornecidos por esses elementos beneficiam o sistema imunológico durante a proliferação e diferenciação dos linfócitos T e B, possibilitando uma rápida resposta imune às infecções. Sabe-se que a carência nutricional prejudica as funções da imunidade inata e adquirida, assim como a resistência e imunidade, acarretando o agravamento dos sintomas e a piora do estado de saúde de pacientes com COVID-19. Estudos mostram que uma dieta saudável está associada a um risco reduzido de desenvolver COVID grave, o que corrobora com a premissa de que a composição adequada de alimentos na dieta do indivíduo influencia o curso clínico, minimizando os sintomas e as sequelas da doença. Outros autores mostraram que pessoas que comem mais frutas, vegetais e legumes tiveram um risco 9% menor de contrair o SARS-CoV-2 e um risco 41% menor de desenvolver a COVID grave. Conclusão: Há uma ligação direta entre COVID grave e dieta pobre, sendo o estado nutricional do indivíduo peça fundamental para a manutenção da saúde e da imunidade. Porém, estudos são necessários para avaliar se uma dieta saudável previne a infeção pelo SARS-CoV-2 e o desenvolvimento de COVID-19 grave.
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