Дисертації з теми "Zone portuali"
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Virgilio, Damiano. "Studio della comunità microfitoplanctonica del Golfo di Trieste (Mare Adriatico Settentrionale): utilizzo di una serie storica con particolare riguardo al fenomeno dell'introduzione di taxa alloctoni." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2653.
Повний текст джерелаLe comunità planctoniche rivestono un ruolo fondamentale nel funzionamento degli ecosistemi marini, contribuendo in maniera sostanziale ai cicli biogeochimici. Il fitoplancton, in particolare, funge da primo anello della rete trofica in quanto, attraverso la fotosintesi permette l’organicazione del carbonio rendendolo disponibile all’interno delle reti trofiche marine. Questo passaggio può avvenire sia attraverso la rete trofica classica sia attraverso il microbial loop. Lo studio quindi della comunità microfitoplanctonica, sia in termini di abbondanze sia di composizione specifica, è un passaggio obbligato per poter capire ed interpretare l’intero sistema pelagico, per conoscerne le potenzialità dal punto di vista sia ecologico sia produttivo, aspetto maggiormente legato alle attività umane. Nella prima parte di questo studio è stata analizzata una serie storica (da marzo 1986 a settembre 2005) inerente la composizione quali-quantitativa della comunità microfitoplanctonica. I dati sono stati ottenuti dall’osservazione di campioni raccolti in una stazione costiera del golfo di Trieste. La serie è stata utilizzata inizialmente allo scopo di evidenziare gli andamenti stagionali della componente microfitoplanctonica ed inoltre per valutare eventuali alterazioni/ modificazioni della struttura del fitoplancton avvenute nel corso del periodo analizzato. Sono state osservate successioni stagionali influenzate principalmente dagli apporti fluviali che in golfo dipendono essenzialmente dal fiume Isonzo, che garantisce nutrienti nei periodi di fine inverno e primavera dando la possibilità alle Bacillariophyceae (o diatomee) di sviluppare le classiche fioriture, e nel periodo autunnale, quando nuovamente le Bacillariophyceae aumentano in abbondanza. Inoltre l’analisi delle serie temporale proposta in questo lavoro (con l’applicazione dell’indice IndVal) evidenzia importanti modificazioni che hanno interessato la componente microfitoplactonica nel corso dei venti anni di osservazioni. Sono stati principalmente segnalati due momenti importanti nel corso del periodo: • a metà degli anni ’90, con la riduzione delle abbondanze dei piccoli flagellati e delle grandi Dinophyceae, lo spostamento delle tipiche fioriture di Skeletonema costatum (Bacillariophyceae) da inizio primavera ad inverno, • dal 2002 la riduzione delle abbondanze delle Bacillariophyceae con la ricomparsa dei piccoli fitoflagellati e la dominanza di specie quali Prorocentrum minimum (Dinophyceae) e Cyclotella sp.p (Bacillariophyceae). L’ipotesi principale è che nel corso degli anni ci sia stato una modificazione nello stato trofico del sistema legato ad una provata riduzione degli apporti d’acqua dolce. In particolare il fosforo è uno dei nutrienti che maggiormente limitano in questa area la crescita microalgale favorendo la presenza di specie che tollerano meglio la carenza di questo nutriente. Questo studio conferma l’utilità di programmi di monitoraggio a lungo termine che rendono possibile l’osservazione delle modificazioni del sistema nel tempo. Inoltre è stato valutato se un set di dati come quello a nostra disposizione potesse tornare utile al fine di valutare l’eventuale segnalazione di nuovi taxa per il golfo di Trieste. Infatti l’alterazione dei sistemi marino costieri può anche influenzare la distribuzione delle specie e conseguentemente favorire le “invasioni biologiche”, fattore oramai considerato in continua crescita, che contribuisce al global change portando a locali alterazioni dei processi ecologici e ad una omogeneizzazione delle comunità. Dai risultati ottenuti appare evidente che il set di dati non è adatto a trarre conclusioni in tali senso, seppure nel corso dei venti anni siano stati rilevati dei taxa di nuova segnalazione che sono diventati parte integrante della comunità microfitoplanctonica del golfo. A tale scopo risulta necessario mettere a punto strategie di campionamento mirate ad una corretta e completa stima della biodiversità, ampliando l’area interessata e con metodologie di analisi che diano la possibilità di stilare liste floristiche complete. Nella seconda parte del lavoro è stata focalizzata l’attenzione sulle zone portuali in quanto prime zone interessate da un eventuale introduzione nonché punto di partenza per molti organismi. Infatti la maggior parte delle introduzioni di specie sono veicolate dalle navi attraverso le acque di zavorra delle navi. Le acque di zavorra sono utilizzate da tutte le navi al fine di mantenere la stabilità durante la navigazioni quando queste viaggiano prive di carico ed ogni giorno enormi quantità di acqua e di sedimenti provenienti da porti e mari di tutto il mondo vengono trasportate attraverso gli oceani come acque di zavorra dalle navi mercantili e scaricate in altre aree geografiche. Quest’acqua viene prelevata dalle aree portuali costiere e trasportata nel porto successivo, ove può venir rilasciata o scambiata. A questo scopo sono stati effettuati sia campionamenti di acque di zavorra (in due importanti porti italiani quali Trieste e Napoli) sia campionamenti nell’area portuale stessa (nel porto di Trieste). Nel caso delle acque di zavorra è stato valutata la comunità microalgale presente sia nell’acqua di zavorra stessa sia nei sedimenti che si accumulano sul fondo delle cisterne (con isolamento di microalghe ancora vitali) mentre nella zona portuale è stata fatta una stima qualitativa della comunità microfitoplanctonica e una stima quali-quantitativa delle forme di resistenza (tipiche degli organismi microfitoplanctonici, in particolare delle Dinophyceae) presenti nei sedimenti del porto (con esperimenti di germinazione di cisti di Dinophyceae). I risultati hanno confermato la potenziale pericolosità di trasporto di organismi microfitoplanctonici attraverso le zavorre e anche la presenza di numerose forme di resistenza nei sedimenti portuali. Sicuramente questo studio sottolinea la necessità di predisporre piani di monitoraggio estesi alle zone portuali (sia delle zavorre delle navi sia del porto stesso) al fine di evidenziare la presenza di nuovi taxa. Questo non potrà certamente permettere di evitare l’introduzione di organismi alloctoni, ma avrà la funzione di primo campanello di allerta.
XIX Ciclo
1976
Delgado, Mariana Saraiva Mendes. "A crise económica e financeira na União Europeia : Portugal versus Polónia." Master's thesis, Instituto Superior de Economia e Gestão, 2014. http://hdl.handle.net/10400.5/8416.
Повний текст джерелаA crise da dívida pública europeia, que se seguiu à crise financeira internacional de 2008, ditou o rumo das políticas económicas dos seus países. Através do estudo a dois Estados-membro da União Europeia, Portugal e Polónia, simbolizando respectivamente, a zona euro e os países não pertencentes à UEM, analisam-se, no período entre 2008 e 2013, as respectivas evoluções económicas e as características macroeconómicas prevalecentes. Assim, pretende-se responder aos objectivos propostos, procedendo a: (i) contextualização histórica da crise económica e financeira actual, (ii) revisão da teoria das Zonas Monetárias Óptimas, (iii) análise de indicadores macroeconómicos. As evoluções das economias portuguesa e polaca (2008-2013) demonstram o modo como os dois países, que se encontram em diferentes estágios de maturação económica e de integração europeia, reagiram à crise internacional de 2008. A economia portuguesa, apresentando fortes desequilíbrios macroeconómicos, prosseguiu com um programa de assistência económica e financeira, apresentando a partir de 2013, uma recuperação económica gradual. Por sua vez, a Polónia foi, não só a única grande economia na Europa a evitar uma recessão durante a crise financeira, como apresentou a maior taxa de crescimento dentro da União Europeia - mais de 20%, em termos cumulativos entre 2008 e 2013.
The European sovereign debt crisis, which followed the global financial crisis of 2008, dictated the direction of the economic policies of their countries. Through the analysis of two EU Member States, Portugal and Poland, respectively symbolizing the eurozone countries and non-EMU, are analyzed in the period between 2008 and 2013, their economic developments and the prevailing macroeconomic characteristics of that period. Thus, it is intended to meet the proposed objectives, expressed: (i) historical context of the current economic and financial crisis, (ii) review of the theory of Optimal Monetary zones, (iii) analysis of macroeconomic indicators. The evolutions of the Portuguese and Polish (2008-2013) economies demonstrate how the two countries, which are at different stages of economic maturity and European integration, reacted to the international crisis of 2008. The Portuguese economy with strong macroeconomic imbalances continued with a program of economic and financial assistance, presenting from 2013, a gradual economic recovery. In turn, Poland was not only the only major economy in Europe to avoid a recession during the financial crisis, as had the highest growth rate in the European Union - more than 20% in cumulative terms between 2008 and 2013.
Mullane, Eta. "The geochemistry of the south Portuguese zone, Spain and Portugal." Thesis, University of Southampton, 1998. https://eprints.soton.ac.uk/42142/.
Повний текст джерелаMedeiros, Pedro Jorge de Castro Ferreira. "Portugal na Zona Euro: ajustamentos e convergência." Master's thesis, Instituto Superior de Economia e Gestão, 2008. http://hdl.handle.net/10400.5/994.
Повний текст джерелаDecorridos oito anos desde da adesão de Portugal à terceira fase da União Económica e Monetária (UEM), existem já elementos que nos permitem avaliar o impacto dessa adesão no desempenho da economia portuguesa. Assim sendo, a presente tese pretende dar um pequeno contributo na compreensão do fenómeno da UEM, analisando o comportamento da economia portuguesa na Zona Euro face a possíveis choques assimétricos, dentro da temática da Teoria das Zonas Monetárias Óptimas (ZMO). Com base na análise dos dados recolhidos e tratados, facilmente podemos constatar que, segundo os principais critérios da Teoria das ZMO's, Portugal melhorou os seus resultados na maioria dos indicadores, entre o 2.° e o 3.° períodos, sugerindo uma maior consistência na actuação de mecanismos de ajustamento capazes de actuar na eventualidade de virem a ocorrer choques assimétricos. Não obstante os restantes resultados menos favoráveis para Portugal no período 1999¬2005, assistiu-se a uma aproximação económica com a UE, ao nível da correlação nas taxas de crescimento real do PIB, da correlação nas taxas de crescimento do Emprego, da flexibilidade dos salários reais e preços, da variabilidade das taxas de câmbio, do grau de abertura da economia ao exterior e da tendência convergente da estrutura produtiva das exportações com a Zona Euro, permitindo concluir que Portugal encontra¬se numa posição mais solidificada e integrada com a UE, após a sua adesão à Zona Euro.
Eight years have passed since Portugal joined the third phase of Economic and Monetary Union (EMU), which is time enough to give a preliminary evaluation on the Portuguese economy's performance. Thus, the present essay intends to give a small contribution on the comprehension of EMU's event, by analyzing the Portuguese economy's behaviour in the Euro Area, concerning the Optimum Currency Area (OCA)'s theory. Based on the results of data collection and its statistical analyses, we can conclude that, according to the main criteria of the OCA's theory, Portugal presents better results on most of the indicators, between the 2.nd and the 3.rd period, suggesting more consistency of the automatic mechanisms activities to accommodate possible asymmetric shocks. Despite the remaining results less favorable for Portugal between 1999 to 2005, it indicates an approximation of the Portuguese economy to the EU, specially in terms of the correlation on the GDP's real growth rate, of the correlation on growth rate, of the flexibility on the real wages and prices, of the exchange rate's variability, of the degree of economic openness and of the convergent trend on the productive structure of exportation with the EU, showing a more solidified and integrated economy after joining the Euro Area.
Pereira, Nair dos Santos. "A política monetária não convencional do Banco Central Europeu face à crise na zona euro e a sua Influência na crise económica em Portugal." Master's thesis, Instituto Superior de Economia e Gestão, 2014. http://hdl.handle.net/10400.5/7793.
Повний текст джерелаFace à crise económico-financeira internacional, eclodida em 2008, que assolou profundamente a Europa, tendo abalado os alicerces desta, o BCE, a atuar no contexto de um «choque assimétrico» (a crise das dívidas soberanas, despontada em 2010, na Zona Euro), teve de reformular as suas funções e tomar medidas de cariz não convencional. Desde a tradicional movimentação das taxas de juro, foi necessário ceder liquidez em quantidades avultadas e, in extremis, intervir no mercado secundário de títulos de dívida. Portugal, enquanto uma das economias mais fragilizadas por este choque, assistiu ao resvalar da sua economia para uma profunda recessão, situação que levou a que o país tivesse de pedir um resgate financeiro. Desta forma, a análise do caso português torna-se pertinente. Averigua-se que a ação do BCE, conjugada com o Programa de Assistência Económica e Financeira, constituiu-se como crucial para impedir o completo desmoronamento da economia portuguesa. A resposta do BCE foi um tanto ou quanto tardia, mas não falhou. Não obstante a incerteza do futuro, almeja-se uma recuperação de Portugal e, em caso de sobrevivência do Euro a esta intempérie, a União Europeia sairá fortalecida em todas as suas vertentes.
Regarding the international economic and financial crisis, that began in 2008, which has deeply strucked Europe, having shaked its foundations, the ECB, acting in a context of an «asymmetric shock» (the sovereign debt crisis emerged in 2010, in the Euro Zone) had to reformulate its functions and to take unconventional measures. Since the traditional movement of the interest rates, it was necessary to provide liquidity in considerable amounts and, in extremis, to intervene in the secondary market of debt securities. Portugal, as one of the economies that had suffered most damage with this shock, has seen its economy plunging into a great recession, a situation which has led the country to ask for a financial bailout. Thus, the analysis of the portuguese case becomes relevant. It can be noticed that the action of the ECB, combined with the Economic and Financial Assistance Programme, was crucial to prevent the complete collapse of the portuguese economy. The response of the ECB was somewhat late, but it hasn?t failed. Despite the uncertainty of the future, it is aimed a full recovery of Portugal and, if the Euro survives this storm, the European Union will be strengthened in all its dimensions.
Curtis, Michael L. "The structural and kinematic evolution of an upper crustal transpression zone : the Lusitanian Basin, Portugal." Thesis, Durham University, 1993. http://etheses.dur.ac.uk/5680/.
Повний текст джерелаGirão, Cristina Josefina Malheiro de Sousa Faria. "Portugal e a UEM : Uma Perspectiva Socioeconómica." Master's thesis, Instituto Superior de Economia e Gestão, 2012. http://hdl.handle.net/10400.5/10895.
Повний текст джерелаNo âmbito do Mestrado em Desenvolvimento e Cooperação Internacional, propusemo-nos compreender a situação de Portugal na última década numa perspetiva socioeconómica, beneficiando assim de uma visão retrospetiva respeitante ao processo de integração europeu. Este ensaio não visa prever como irá estar o país daqui a dez ou vinte anos, mas antes contribuir para perceber o que aconteceu desde a entrada em vigor da nova moeda. Está dividido em três partes: A integração económica; O caso português na última década; Hipóteses Futuras.
Under the Master in Development and International Cooperation, we set out to understand the situation of Portugal in the last decade in a socio-economic perspective, thus offering a retrospective view concerning the European integration process. This essay is not intended to predict how the country will be in ten or twenty years, but rather contribute to realize what has happened since the entry into force of the new currency. It is divided into three parts: economic integration, the Portuguese case in the last decade; Hypotheses of the Future.
Mendes, Maria Helena Acciaioli Homem. "Processos metamórficos variscos na serra da Freita: zona Centro-Ibérica, Portugal." Doctoral thesis, Universidade de Aveiro, 1997. http://hdl.handle.net/10773/16952.
Повний текст джерелаEsta tese consiste no estudo de metassedimentos da Serra da Freita. Estes metassedimentos fazem parte do "C.X.Gn. ante - ordovicico e foram intnii'dos por granitos sina tardi e pós D3. Os dados de campo, petrográficos e de química mineral conjugados com conhecimentos prévios, permitiram concluir que o metamorfismo decorreu essencialmente no período final da D2 sin a tardi D3, sendo do tipo de baixa pressão, com paragéneses contendo andaluzite nas zonas de grau médio e alto, prógrado e praticamente isobárico. Localmente, geraram-se associações ricas de distem: estas associações são particularmente importantes nos locais que evidenciam uma intensa circulação de fluidos (grande densidade de veios de quartzo; minerais hidratados); este facto, complementarmente ao reconhecimento da distena ser posterior ao polimorfo de mais baixa pressão, sugere que o aumento de ductilidade (provocado pela hidratação por fluidos metamórficos ascendentes a partir da zona da silimanite) tenha causado aumento local da tensão média, criando-se assim condições que favoreciam a transformação andaluzite-distem. Em zonas subjacentes a este domínio metamórfico foram encontradas, ao longo de uma direcção, paragéneses minerais rnarcadas pela coexistência em equilíírio de cristais de andaluzite de distena e de silimanite. Esta inwlgar ocorrência de associações de ponto triplo foi, provavelmente, resultado da intervenção de dois factores: (a) presença de solução sólida FeA1Si05 nas fases de A12Si05 e (b) o aumento de variância de um grau induzido pela presença adicional de um componente químico - o ferro. O padrão geométrico das isógradas sugerindo "dobramento" é encarado como resultando de várias fases de evolução metamórfica e tectónica: ocorreu inicialmente uma estruturação das superiíces isográdicas durante o metamoriísmo sinD2, a que se sobrepuseram os episódios de deformação, metamorfismo e relaxamento térmico posteriores. Os planos isográdicos foram considerados como superfícies de reajustamento químico sujeitos a uma evolução contínua durante a imposição de regime metamórfico varisco e não como descontinuidades físicas criadas em episódios pontuais.
Peres, Maria Elisabete. "A solidão dos idosos na zona intra-muros de Évora: estudo exploratório." Master's thesis, Universidade de Évora, 2000. http://hdl.handle.net/10174/15370.
Повний текст джерелаMaylle, Gamarra Franklin. "Variabilidad hidrográfica en la zona de operaciones del Terminal Portuario de Salaverry." Bachelor's thesis, Universidad Nacional Mayor de San Marcos, 2018. https://hdl.handle.net/20.500.12672/7807.
Повний текст джерелаDeterminar la variabilidad hidrográfica en la zona de operaciones del Terminal Portuario de Salaverry (TPS). Para este fin se realizó el levantamiento hidrográfico en la zona de estudio. Se aplicó diferentes dispositivos de acústica submarina y sensores complementarios para lograr y cumplir con el objetivo propuesto. El estudio examina diferentes datos históricos de profundidad recolectados de diferentes fuentes y la estimación de cálculo de volúmenes de los sedimentos ingresados en las áreas acuáticas de interés por la empresa de Puertos ENAPU S. A., y de acuerdo a los resultados obtenidos garantizar la operatividad eficiente de dicho puerto para el ingreso y salida de buques con calados de hasta 10 m. Los variable temperatura, salinidad y presión son trascendentes para la medición de profundidad, estos parámetros físicos influyen directamente a la propagación de velocidad de sonido, cuantificando que no se encontró variaciones significativas en estos parámetros durante los levantamientos hidrográficos, (ver figura 1 y 2). Las profundidades en las áreas acuáticas del TPS oscilan entre 9 y 11 m en el centro de las áreas de amarradero, atraque y canal de ingreso, mientras que en las cercanías de los muelles 1A, 2A, 1B, 2B, cabezos del muelle y cerca al litoral costero oscilan entre los 5 y 8 m. de profundidad. El resultado de estimación del ingreso de sedimento con datos de hidrográfico registró un valor de 828’205.6 m3/año con un error de - 0.19 % con respecto al estudio realizado por Maldonado (2009), en el lugar y - 3.33 % con respecto a lo determinado por Castro (2015).
Trabajo de suficiencia profesional
Sena, Clara. "Interacções água subterrânea-água superficial na zona da Pateira de Fermentelos (Portugal)." Master's thesis, Universidade de Aveiro, 2007. http://hdl.handle.net/10773/2701.
Повний текст джерелаA Pateira de Fermentelos é uma lagoa natural, localizada na foz do rio Cértima (Baixo Vouga), que sustenta importantes ecossistemas aquáticos. Na zona Oeste da lagoa aflora o sistema aquífero Cretácico de Aveiro, que aqui se comporta como aquífero livre a semi-confinado. Estes afloramentos cretácicos são parte integrante da zona de recarga deste importante sistema aquífero. A existência de uma zona húmida como a Pateira de Fermentelos na zona de recarga do sistema aquífero Cretácico de Aveiro conduziu à necessidade de estudar as relações água subterrânea – água superficial entre estas duas massas de água. Com o objectivo de estudar a evolução temporal das interacções água subterrânea – água superficial, foram realizadas campanhas de campo mensais para análise de águas, medição dos caudais de nascentes, medição do nível freático e do nível das massas de água superficial. O estudo da variabilidade espacial baseou-se nos resultados obtidos numa campanha mais abrangente, para análise química completa e medição de níveis e caudais das distintas massas de água presentes. Os resultados obtidos permitem verificar que a lagoa e respectiva rede hidrográfica drenam o sistema aquífero Cretácico de Aveiro, na zona onde é livre. Este fluxo subterrâneo em direcção à lagoa e linhas de água é praticamente irreversível ao longo do ano hidrológico, podendo ocorrer inversão do fluxo apenas em momentos muito pluviosos e somente nos locais mais aplanados que rodeiam a lagoa. A qualidade da água da lagoa parece reflectir a qualidade do rio Cértima e, a menor escala, a contribuição dos aquíferos freáticos drenados e da ribeira do Pano. Por outro lado, os processos hidrobiogeoquímicos que predominam na Pateira de Fermentelos e controlam a especiação de elementos influenciam a qualidade da água da lagoa. Determinados processos, como a assimilação por parte da vegetação, a adsorção às partículas argilosas, a complexação com matéria orgânica, a co-precipitação com carbonatos, sulfatos e oxihidróxidos de ferro, parecem contribuir para a atenuação de contaminantes na Pateira de Fermentelos. A qualidade da água do sistema aquífero Cretácico de Aveiro, na zona livre e semi-confinada, adjacente à lagoa, parece resultar essencialmente da interacção entre a água da chuva, o solo e os minerais presentes nas formações aquíferas. No entanto os diversos efluentes antrópicos decorrentes das mais diversas actividades são capazes de mascarar, em determinados locais, a assinatura hidroquímica natural do aquífero freático, enquanto o aquífero semi-confinado parece estar relativamente protegido de episódios de contaminação, provavelmente, devido à lenta conexão hidráulica entre o aquífero semi-confinado e o aquífero freático sobrejacente. ABSTRACT: Pateira de Fermentelos is a natural lagoon in the Cértima river mouth (Lower Vouga), which supports important aquatic ecosystems. On the west side of this lagoon, the Aveiro Cretaceous groundwater body crops out and has a phreatic to semi-confined behaviour. These cretaceous outcrops belong to the recharge area of this important groundwater body. The existence of such an important wetland like Pateira de Fermentelos in the Aveiro Cretaceous groundwater body’s recharge area lead to the necessity of studying in detail the groundwater – surface water interactions between the two water bodies. Monthly ground and surface water chemical analysis, water levels and spring discharge measurements were used to study the temporal variability of the groundwater – surface water interactions in the study region. A wider field campaign around Pateira de Fermentelos provided information on the spatial variability of ground and surface water quality, as well as on the configuration of the water table and its relation with the surface water bodies and topography. The hydrodynamic and hydrochemical data obtained in the different sampling campaigns permit to state that the lagoon and its affluents drain the phreatic aquifer formations that belong to the recharge area of the Aveiro Cretaceous groundwater body. This groundwater flow towards the surface water bodies seems irreversible during the hydrologic year and if any surface water infiltrates in the aquifer, it seems to be related with heavy rain events in lowland areas marginal to the lagoon. The Pateira de Fermentelos water quality seems to reflect the Cértima river quality and, in a smaller extent, the drained phreatic aquifers and the Pano stream contribution. On the other hand, the hydrobiogeochemical processes that take place in the lagoon and control elements speciation influence the lagoon’s water quality. Regarding the chemical and biotic characteristics of Pateira de Fermentelos, some of the most important processes controlling elements speciation may be plant uptake, clay adsorption, organic matter complexation, carbonate, sulphate and iron oxyhydroxides co-precipitation. The water quality of the phreatic and semi-confined aquifers seems to be the result of rainwater interaction with soil components and the aquifer matrix. Nevertheless, in some places, the natural hydrochemical signature of the phreatic aquifer is modified by distinct anthropogenic activities, while the semiconfined aquifer seems to be relatively protected from contamination events, mainly due to the slow leakage between the shallow phreatic aquifer and the deeper semi-confined aquifer.
Simões, Celso Luciano Costa. "Timing ótimo para investir na proteção costeira na zona centro de Portugal." Master's thesis, Universidade de Aveiro, 2015. http://hdl.handle.net/10773/15713.
Повний текст джерелаA presente dissertação insere-se no âmbito da gestão das zonas costeiras, que na atualidade enfrentam um grave problema de erosão. Este torna-se um problema social com especial importância devido à concentração populacional e atividade económica que se verifica nas regiões litorais. Neste contexto muitos têm sido os estudos físicos e económicos levados a cabo no sentido de encontrar soluções para lidar com este problema. O principal objetivo desta dissertação foi avaliar qual a importância que o timing em que é efetuado o investimento na proteção pode ter na defesa das zonas costeiras. Por outras palavras, perceber se existem ou não vantagens em adiar o investimento na proteção por um determinado período de tempo. Foi definida como área de estudo o trecho costeiro de 20 km compreendido entre a Praia da Barra (Aveiro) e a Praia de Mira (Coimbra). Através da utilização do modelo numérico Long-Term Configuration (LTC) foi simulada a evolução da linha de costa por um período de 80 anos, seguida de uma análise custo-benefício ambiental em que foi considerada a possibilidade de investimentos em estruturas de defesa (no caso desta dissertação esporões com 100m, 200m e 300m de comprimento) a serem efetuados após 0, 10, 20 ou 30 anos. Foram também contempladas restrições orçamentais, e ainda, efetuada uma análise de sensibilidade à taxa de desconto utilizada. Os resultados mostram que quanto mais cedo se iniciar proteção das zonas costeiras, mais benefícios económicos serão retirados desse investimento. Os cenários que se apresentaram como os mais vantajosos são aqueles em que o investimento é levado a cabo no Ano 0 e onde se opta por uma proteção integral ou quase integral da linha de costa. Ainda assim, em todos os timings de investimento analisados foi possível encontrar cenários economicamente viáveis e dos quais resultariam benefícios económicos. A análise com inclusão de restrições orçamentais mostra que a utilização destas deixa de fazer sentido à medida que o investimento é adiado, funcionando então o próprio retardar do investimento como uma medida de contenção orçamental. A análise de sensibilidade à taxa de desconto revelou que a opção por uma taxa de desconto de 4% acaba por não influenciar de maneira significativa os resultados obtidos.
This dissertation approaches the theme of management of the coastal zone, that nowadays faces a serious problem of erosion. This becomes a social problem with special importance due to the population density and economic activities that occurs in these littoral regions. In this context many physical and economical studies have been made in an effort to find solutions to deal with this problem. The main goal of this dissertation was to evaluate the importance of the timing of investment in the protection of the coastal zona. In other words, figure if there is or there isn’t advantages in the delaying of the investment by a certain period of time. It was defined as study area the coastal stretch of 20 km between Barra beach (Aveiro) and Mira Beach (Coimbra). Using the numerical model Long-Term Configuration (LTC) it was simulated the evolution of the coastal line for a period of 80 years, followed by an environmental cost-benefit analysis in which was considered the possibility of investments in defence structures (only groins with 100m, 200, and 300m long were considered) made after 0, 10, 20 or 30 years. Budget constraints were also taken into account, and finally, performed a sensibility analysis to the adopted discount rate. The results show that the earlier the investment is done the bigger are the economic benefits resultants of that investment. The scenarios with more benefits are the ones wherein the investment is made in the year 0 and where the option lies for full or almost full protection. Nevertheless, in all the timings considered it was possible find scenarios economically viable. The analysis including budget constraints shows that the utilization of this constraints stops to make sense as time goes by and the investment is delayed, functioning the investment delaying himself as a budgetary containment. The sensibility analysis to the discount rate shoes that the option for a discount rate of 4% does not influence in a significant manner the obtained results.
d'Almeida, José Manuel Piçarra. "Estudo Estratigráfico do Sector de Estremoz-Barrancos, Zona de Ossa Morena, Portugal." Doctoral thesis, Universidade de Évora, 2000. http://hdl.handle.net/10174/11076.
Повний текст джерелаPimenta, Simoes Pedro Manuel Matos. "Mise en place, géochronologie et pétrogenèse de granitoïdes biotitiques syntectoniques associés au cisaillement vigo-régua (zone hercynienne centro ibérique, nord du Portugal)." Vandoeuvre-les-Nancy, INPL, 2000. http://www.theses.fr/2000INPL055N.
Повний текст джерелаPedro, Jorge. "ESTUDO GEOLÓGICO E GEOQUÍMICO DAS SEQUÊNCIAS OFIOLÌTICAS DA ZONA DE OSSA-MORENA (PORTUGAL)." Doctoral thesis, Universidade de Évora, 2004. http://hdl.handle.net/10174/2118.
Повний текст джерелаCardoso, Cátia Vanessa da Fonseca. "Avaliação da sustentabilidade da zona costeira: aplicação do GESRIS no município de Ovar." Master's thesis, Universidade de Aveiro, 2016. http://hdl.handle.net/10773/21721.
Повний текст джерелаAs zonas costeiras são bastante afectadas pela erosão, nomeadamente quando existe uma grande extensão de litoral, como e o caso de Portugal. Este fenómeno pode estar relacionado com a ocupação progressiva destes locais que tem como consequência a degradação das estruturas naturais existentes, como as dunas, e desenvolvimento de obras de engenharia costeira que são visíveis ao longo de toda a costa portuguesa. É de conhecimento comum, que a acção antropogenica (por exemplo, construção de barragens, exploração de inertes e dragagens portuárias) tem perturbado intensamente as zonas costeiras, principalmente, na redução e/ou retenção de sedimentos que chegam a costa. Devido a estas acções e com o efeito acrescido das alterações climáticas, as zonas costeiras perdem a capacidade para se adaptarem ao aumento da frequência e intensidade das intempéries, que promovem uma acentuada erosão costeira e consequentemente o recuo da linha de costa. Ao longo deste estágio curricular, para além dos objectivos iniciais (validação das funcionalidades do programa GESRIS), também foi possível delimitar a linha de costa de 2016, para o concelho de Ovar, com um sistema GPS (Global Positioning System), a partir do qual foram posteriormente calculadas as taxas de erosão. De modo geral, verifica-se que a zona costeira em estudo apresenta uma intensa erosão em alguns troços, tendo mesmo havido perda efectiva de território ao longo dos anos. Relativamente, ao troço do Furadouro - Torrão do Lameiro o recuo da linha de costa entre 2008-2016 foi de -4,55 m/ano, sendo que na praia de Cortegaça, entre os esporões, para o mesmo período temporal, foi de -4,93 m/ano. Este trabalho pretende apresentar os resultados ao longo da costa de Ovar, nomeadamente, apresentar mapas com a delimitação faixas de Salvaguarda ao Galgamento e Inundação Costeira, onde se pretende identificar as habitações que estão em área de risco de Nível I e II (parte do programa GESRIS)dos locais mais urbanizados junto a linha de costa (Esmoriz, Cortegaça e Furadouro). As frentes urbanas destas praias estão protegidas por obras de engenharia costeira, no entanto, em períodos de temporais ocorrem bastantes galgamentos que acabam por provocar, em alguns casos, inundações de origem marítima, principalmente em Esmoriz e no Furadouro. Também foi possível realizar um estudo sobre as pessoas realojadas do Bairro dos pescadores para o Conjunto Habitacional da Boa Esperança, para posteriormente ser inserido no programa GESRIS. Porém, foi abordado o tema de lixeira selada de Maceda, que tantas preocupações poder a trazer num futuro próximo, pois encontra-se numa zona susceptível a ocorrência de erosão e por todos os problemas que uma lixeira possa provocar ao meio envolvente.
Coastal areas are very a ected by erosion, namely when there is a large stretch/extension of coastline, as the case of Portugal. This phenomenon may be related to the progressive occupation of these locals which results in degradation of the natural protection of structures such as dune, and the development of coastal engineering works which are visible throughout the Portuguese coast. It's common knowledge that the anthropogenic action (for example, construction of dams, explore minerals and port dredging) interfered intensely coastal areas, especially in reducing and / or retention of sediments reaching the coast. Because of these actions and the e ect increased climate change, coastal zones lose their ability to adapt to the increased frequency and intensity of storms, which promote a strong coastal erosion and of course the retreat of the shoreline. Throughout the course stage, beyond the initial objectives (validation of the functionality of GESRIS program), it was also possible to identify the coast line of 2016 for the municipality of Ovar with a GPS (Global Positioning System) , which were subsequently calculated erosion rates. In general, it appears that the coastal zone in study presents an intense erosion in some sections, and has even been e ective loss of territory over the years. Relatively, to the section of Furadouro - Torrão Lameiro the retreat of the coastline between 2008-2016 was -4.55 m / year, and the beach Cortega ca between the spurs for the same time period was - 4.93 m / year. This work intends to present several results along the coast from Ovar, such as, provide maps with Safeguard tracks to Overtopping and Coastal Flood, which aims to de ne the units that are at risk for Level I and Level II (part of GESRIS program) of more urbanized sites along the coastline (Esmoriz, Cortega ca and Furadouro). The urban fronts of these beaches are protected by coastal engineering works, however, occur in temporal heights overtopping enough to eventually cause, in some cases marine origin of ooding, particularly in Punchbowl and Furadouro. Was also possible to conduct a study of people rehoused Neighborhood shermen for the Housing Project of Good Hope,later to be inserted into GESRIS program. Finally, it was approached the theme of the sealed trash in Maceda, with many concerns, that may bring in a near future, it's in a zone susceptible to the occurrence of erosion and all the problems that a trash can cause to the environment.
Almeida, Susana Marta Lopes. "Composiçao e origem do aerossol atmosférico em zona urbano-industrial." Doctoral thesis, Universidade de Aveiro, 2004. http://hdl.handle.net/10773/16520.
Повний текст джерелаEsta tese de doutoramento teve como objectivo caracterizar o aerossol atmosférico da zona industrial e urbana localizada a Norte da cidade de Lisboa e que se estende ao longo da margem direita do Rio Tejo, desde o Concelho de Loures até ao Concelho de Vila Franca de Xira. Pretendeu-se aqui determinar as fontes e processos que afectam os níveis e composição das partículas atmosféricas neste local. A amostragem de material particulado foi efectuada bissemanalmente durante o ano de 2001, com um colector de baixo caudal e outro de elevado caudal. Foram recolhidas apenas as partículas com diâmetro aerodinâmico inferior a 10 mm, tendo sido separadas numa fracção fina - com diâmetro aerodinâmico inferior a 2,5 mm (PM2,5)- e numa fracção grosseira - com diâmetro aerodinâmico superior a 2,5 mm (PM10-2,5). A caracterização elementar do aerossol foi efectuada através de Análise por Activação com Neutrões (INAA) e da Emissão por Indução com Raios-X. Os iões solúveis em água foram medidos por Espectrofotometria de Absorção Atómica, Cromatografia Iónica, Espectrofotometria de Ultravioleta e Potenciometria. O aerossol carbonoso foi determinado através de um método termo-óptico. Durante quatro períodos de amostragem, foi utilizado um Impactor Berner, de forma a estudar-se a distribuição granulométrica de alguns constituintes das partículas atmosféricas analisados por INAA. A massa média anual de PM2,5 para o ano 2001 foi 24 mg/m3. A Análise de Componentes Principais e posterior Regressão Multilinear indicaram que a massa de PM2,5 resultou principalmente da contribuição das partículas secundárias industriais (25%) e dos veículos automóveis (22%). O estudo da distribuição granulométrica de alguns dos constituintes dos aerossóis mostrou também que as partículas resultantes de fontes antropogénicas estão associadas essencialmente à fracção submicrométrica. A concentração de PM2,5 apresentou valores inferiores para amostras associadas a massas de ar e ventos marinhos, que promovem a dispersão de poluentes e transportam massas de ar mais limpas provenientes do oceano. Este cenário é frequente dada a presença semi-permanente do anticiclone localizado nos Açores e de ventos dominantes de oeste. As massas de ar continentais estão associadas a concentrações mais elevadas de particulado fino de origem antropogénica, não só devido ao transporte de poluentes da Europa, como também às emissões locais, que se fazem sentir com maior intensidade nestes cenários. A massa média anual de PM10-2,5 obtida no ano de 2001 foi 16 mg/m3. Nesta fracção granulométrica, o mar e o solo foram as duas principais fontes emissoras, contribuindo, respectivamente, para 47% e 20% da massa total de particulado grosseiro. O estudo da distribuição granulométrica das partículas mostrou que os elementos que se encontram associados à fracção grosseira resultam essencialmente do mar, do solo e de processos de ressuspensão. As massas de ar provenientes do Norte de África originaram aumentos significativos da concentração de PM10-2,5, acompanhados de um aumento do aerossol mineral. Estes resultados têm implicações importantes na implementação da legislação Nacional e Europeia referente ao material particulado, que se limita a legislar a concentração total de PM10 e chumbo. No ano 2001, o limite diário proposto pela legislação foi ultrapassado e a média anual de PM10 (40 mg/m3) teve um valor igual ao limite legislado. Devido à posição geográfica desta região, a contribuição marinha para o aerossol atmosférico é bastante significativa. A contribuição desta fonte, bem como a contribuição do aerossol mineral transportado por massas de ar provenientes do Norte de África, é relevante para a fracção grosseira, enquanto que o aerossol com origem antropogénica, resultante de processos de combustão e circulação de veículos automóveis, se encontra associado à fracção submicrométrica. Este facto deveria ser ponderado na adopção de um novo parâmetro – PM1 - que permitisse identificar a contribuição de fontes antropogénicas, normalmente associadas a constituintes do aerossol mais tóxicos, desvalorizando a contribuição do mar e do solo.
The objective of this PhD thesis was to characterize the atmospheric aerosol in an industrial and urban area located in the North of Lisbon. This area is developed in the right side of the Tagus River, from Loures to Vila Franca de Xira. This study focus on the identification of sources and processes affecting levels and composition of air particulate matter. Air particulate matter sampling was made on a twice a week basis during the year 2001. A low volume and a high volume samplers were used to collect particles with aerodynamic diameter lower than 10 mm. Particles were separated in a fine fraction – with aerodynamic diameter lower than 2.5 mm (PM2.5) - and a coarse fraction – with aerodynamic diameter higher than 2.5 mm (PM10-2.5). The elemental characterization was made by Neutron Activation Analysis and Particle Induced X-ray Emission. Water soluble ions were measured by Atomic Absorption Spectroscopy, Ion Chromatography Indophenol-blue Spectrophotometry and Potenciometry. Black carbon and organic carbon contents were determined with a thermo-optical system. During four sampling periods a Berner Impactor was used in order to study the granulometric distribution of some air particulate matter components. In 2001, PM2.5 annual mean was 24 mg/m3. Principal Component Analysis followed by Multilinear Regression Analysis indicated that PM2.5 mass resulted mainly from secondary particles from industry (25%) and vehicles exhaust (22%) contributions. The granulometric distribution study showed that anthropogenic sources are associated with the submicrometric fraction. PM2.5 showed lower concentration for maritime air masses and maritime winds, which promote the pollutants dispersion and transport cleaner air masses from the ocean. This scenario is very frequent due to the presence of the semipermanent Azores high-pressure system and the dominant westerly wind regime. Continental air masses were associated with higher fine and anthropogenic particles concentrations, not only due to the long range pollutant transport from Europe, but also due to the local emissions, which were more visible in these scenarios. PM10-2.5 annual mean obtained in 2001 was 16 mg/m3. In this granulometric fraction, the sea and the soil were the two main emission sources contributing, respectively, for 47% and 20% of the total coarse particulate mass. The granulometric distribution showed that elements associated with coarse fraction result essentially from the sea, soil and ressuspention processes. Air masses coming from North of Africa originated an increase of total PM10-2.5 and mineral aerosol concentrations. These results have important implications on the implementation of the National and European air particulate matter legislation, where only the PM10 total mass concentration and Pb concentration are regulated. In 2001, the daily limit proposed by the legislation was exceeded and the annual PM10 mean (40 mg/m3) had the same value as the legislated limit. Due to the geographic position of the sampling site, the maritime contribution for the atmospheric aerosol is very significant. The contribution of this source, and the contribution of mineral aerosol transported in air masses provided from the North of Africa are important for the coarse fraction, while combustion processes and vehicle circulation is more associated with the submicrometric fraction. This fact should be taken in account in the adoption of a new parameter – PM1 – which would allow the identification of anthropogenic sources, usually associated with toxic aerosol components, undervaluing the sea and soil contribution.
Antunes, Diogo Rafael Simões. "A capacidade institucional das entidades intermunicipais em Portugal: um caso comparativo na zona centro." Master's thesis, Universidade de Aveiro, 2017. http://hdl.handle.net/10773/23179.
Повний текст джерелаO poder local em Portugal tem sido uma sólida base de apoio à democracia que resultou da revolução de abril de 1974. A grave crise económico-financeira que Portugal atravessa desde há alguns anos levou o Estado Central a realizar uma descentralização dos seus poderes para os municípios. Com os municípios com poucos recursos e competências para lidar com estas novas responsabilidades, começaram a efetivar-se cooperações entre municípios para se ajudarem mutuamente. Estes processos de cooperação foram, entretanto, formalizados através da Lei nº 75/2013, que vem aprovar o estatuto das entidades intermunicipais, cujo funcionamento parecia ir revolucionar a governação local em Portugal, mas sobre o qual ainda se sabe pouco. A pouca investigação sobre o tema dificulta o aparecimento de soluções capazes de colmatar os desafios a que estas entidades estão sujeitas, o que fundamenta o nosso estudo, que incide sobre duas Comunidades Intermunicipais (CIMs) da Região Centro: a CIM da Região de Leiria e a CIM da Região de Aveiro. O trabalho de investigação começou com uma análise bibliográfica sobre as reformas e desafios da governação local, em geral, e da cooperação intermunicipal, em específico, ao nível internacional e nacional. A análise documental e as entrevistas a agentes que trabalham nas duas CIMs em estudo, como por exemplo aos Secretários Executivos, permitiu conhecer as vantagens e os desafios da gestão das CIMs. Este estudo permitiu-nos concluir, em primeiro lugar, que estas comunidades estão sujeitas a uma substancial fragilidade financeira, o que leva a uma dependência perante as fontes externas de obtenção de fundos, sejam elas nacionais ou europeias. De igual modo, a falta de conhecimento do trabalho por elas desenvolvido por parte dos cidadãos cria um problema de défice democrático e de reconhecimento. Por fim, foi possível concluir que sem a existência destas comunidades, os municípios não teriam capacidade de sobreviver à descentralização. Contudo, existe a necessidade de criar independência financeira através de fundos próprios.
Local power in Portugal has been a solid base of support for democracy that resulted from the April 1974 revolution. The serious economic and financial crisis that Portugal is undergoing has led the Central State to decentralize its powers to municipalities. Given municipalities lack resources and competences to deal with these new responsibilities, cooperations between municipalities began to take place so that they could help each other. These processes of cooperation were in the meantime formalised by Law nr. 75/2013, which approves the statute of intermunicipal entities whose functioning appeared to revolutionise local governance in Portugal, but about what little is known. Little research on the topic makes it difficult for communities to find solutions capable of coping with their challenges, which underlies our study that is focused on two Intermunicipal Communities (IMC) from the Centro region: IMC of Leiria and IMC of Aveiro. The research study started with a literature review on local governance reforms and challenges both on a broader perspective and related with intermunicipal cooperation, at the international and national levels. Document analysis and interviews with agents who work in the studied communities, such as the Executive Secretaries, allowed us to know the advantages and challenges within those IMCs. This study enabled us to conclude, first of all, that these communities are subject to a substantial financial fragility, which leads to a dependence on external sources of funds, whether national or European. Likewise, the lack of knowledge about their work by citizens also creates a problem of democratic and recognition deficits. Finally, it was possible to conclude that without the existence of these communities, municipalities would not be able to survive to decentralization. However, there is a need to create financial independence through own funds.
Pedro, Jorge Manuel Costa. "Estudo geológico e geoquímico das sequências ofiolíticas internas da zona de Ossa-Morena (Portugal)." Doctoral thesis, Universidade de Évora, 2004. http://hdl.handle.net/10174/11494.
Повний текст джерелаCaldeira, Ermelinda do Carmo Valente. "A dimâmica da percepção e comportamento sexual dos adolescentes na zona de Évora." Master's thesis, Universidade de Évora, 2004. http://hdl.handle.net/10174/15108.
Повний текст джерелаConceição, Luís Filipe Safara Rodrigues. "Zona de caça turísticas: uma alternativa de desenvolvimento rural para a margem esquerda do Guadiana." Master's thesis, Universidade de Évora, 1998. http://hdl.handle.net/10174/13319.
Повний текст джерелаBastos, Amélia. "Pobreza infantil : ensaio de conceptualização e medição com aplicação a uma zona urbana em Portugal." Doctoral thesis, Instituto Superior de Economia e Gestão, 1999. http://hdl.handle.net/10400.5/2714.
Повний текст джерелаEsta dissertação tem como tema central a pobreza infantil A conceptualização do fenómeno, a construção de indicadores que traduzam a sua incidência e intensidade, e a análise casuística que lhe está subjacente, constituem as principais linhas de orientação deste trabalho. No primeiro capítulo são apresentados alguns elementos de enquadramento do fenómeno da pobreza na sociedade moderna. O segundo capítulo sintetiza os principais elementos da teoria da pobreza, fornecendo um conjunto de elementos que permitem, ao mesmo tempo, associar e distinguir, a pobreza infantil do fenómeno mais geral da pobreza. No terceiro capítulo é delineado um quadro teórico de análise da pobreza infantil, do qual constam: a conceptualização do fenómeno, a definição de indicadores específicos para a sua quantificação, e a análise casuística que lhe está subjacente. No último capítulo, é elaborada uma análise empírica do problema em estudo que compreende, a realização de um inquérito por amostragem e respectivo tratamento de resultados
Sousa, Bárbara Raquel Pereira Leite de. "As rochas metamórficas da região de Satão (Zona Centro-Ibérica)." Master's thesis, Universidade de Aveiro, 2013. http://hdl.handle.net/10773/11985.
Повний текст джерелаA região de Sátão localiza-se no centro de Portugal Continental e está inserida na Zona Centro-Ibérica (ZCI). A área em estudo é composta maioritariamente por metassedimentos de idade proterozóica superior a câmbrica inferior do Super Grupo Dúrico-Beirão, dobrados e metamorfizados durante a orogenia varisca. Estas rochas foram intruídas por granitóides variscos sin- e tardi-pós-tectónicos, representados na área pelos maciços de Sátão, Cota e Aguiar da Beira. Os principais objetivos da investigação realizada no âmbito desta dissertação consistiram em caracterizar estruturalmente o Super Grupo Dúrico-Beirão; caracterizar o metamorfismo regional que afetou as formações do Super Grupo Dúrico-Beirão; cartografar as isógradas de metamorfismo regional e definir a zonalidade metamórfica e, por fim, analisar as principais modificações mineralógicas e texturais resultantes do metamorfismo de contacto nos metassedimentos. Com base nos dados de campo e no estudo petrográfico foi possível retirar as seguintes conclusões: 1) Na área estudada, o caráter polifásico da deformação varisca manifesta-se através da sobreposição de três gerações de estruturas. De acordo com o contexto geológico regional, pode-se inferir que estas se correlacionam com a 1ª, 2ª e 3ª fases de deformação. As 1ª e 2ª fases geram xistosidades nos metassedimentos (S1 e S2, respetivamente), enquanto a 3ª fase produz dobras, a diferentes escalas, que estão bem representadas em toda a região 2) Na zona de Sátão, foi possível cartografar as isógradas da estaurolite e da silimanite + feldspato potássico que também foram dobradas pela D3. 3) De acordo com os dados obtidos verifica-se que o grau do metamorfismo regional aumenta de norte, onde se situam as rochas de menor grau, para sul, onde afloram as rochas migmatíticas. 4) Os efeitos do metamorfismo de contacto associado às intrusões graníticas tardi-pós-tectónicas da região originaram modificações texturais e mineralógicas nas rochas, mascarando muitas vezes o metamorfismo regional prévio. 5) Com base nos dados de metamorfismo, foi possível cartografar uma falha com orientação N-S, que parece estar relacionada com a terceira fase de deformação varisca.
The Sátão region is located on the central zone of continental Portugal and belongs to the Central Iberian Zone. The area of study is mainly constituted by metasediments since superior proteozoic to inferior cambrian age of the “Super Grupo Dúrico-Beirão”, folded and metamorphosed during the variscan orogeny. These rocks were intruded by syn- and tardi-post-tectonic variscan granites, represented in that area by massifs of Sátão, Cota and Aguiar da Beira. The research work in this essay aims the structural characterization of the “Super Grupo Dúrico-Beirão”, the regional metamorphism that affects it, make the cartography of the isogrades of the local metamorphism, define the metamorphic zonality and finally analyze the main mineralogical and textural changes that results on the contact metamorphism of the metasediments. Based on field data and on the petrographic study it was possible to conclude: 1) In the area of study, the polyphase character of the variscan deformation is manifested by the superimposition of three generations of structures. According the regional geological context it can be inferred that are correlated with the first, second and third deformation phases. The first and second phases generate schistosities on the metasediments (S1 and S2, respectively), whereas the third phase produces folds, at different scales, present in all the region. 2) In Sátão zone, staurolite and sillimanite + potassium feldspar isogrades were mapped, which were also folded by D3. 3) According the attained data the regional metamorphism degree increase from north, where the minor metamorphism grade rocks are located, to south where occur migmatites. 4) The contact metamorphism effects associated to the tardi-post-tectonic granitic intrusions of studied zone originated textural and mineralogical modifications on the rocks, masking many often the previous regional metamorphism. 5) Based on the metamorphism data, it was possible to make the cartography of a fault with N-S orientation that seems to be related to the third phase of the variscan deformation.
Silva, Cristina Maria Sobral. "Ordenamento da zona ribeirinha do Mondego-Carregal do Sal." Master's thesis, Universidade de Aveiro, 2011. http://hdl.handle.net/10773/5855.
Повний текст джерелаO planeamento de áreas ribeirinhas requer, entre outros aspectos, o conhecimento e preservação do seu valor ecológico, paisagístico e ambiental, que importa preservar, bem como, o cumprimento das orientações e do normativo emanado do sistema legislativo português reportado a estes espaços. Esta tese procura identificar as principais orientações que devem nortear o ordenamento do território nestas áreas, definindo usos compatíveis com o seu valor ambiental e propor um conjunto de boas práticas para o planeamento das áreas ribeirinhas. A tese é composta por uma componente teórica e uma componente de aplicação a um caso prático. Na componente teórica definem-se e desenvolvem-se alguns conceitos, associados ao planeamento de áreas ribeirinhas, tais como: zona ribeirinha e corredores ecológicos associados a linhas de água. Também na componente teórica efectua-se a apresentação de casos de estudo de planeamento em áreas ribeirinhas, no estrangeiro e no contexto nacional, identificando os conceitos, elementos, regras e princípios, que se encontram associados. Estuda-se também o enquadramento do tema no contexto das directivas comunitárias relevantes, bem como na legislação portuguesa. Na componente prática analisam-se as características de uma zona ribeirinha Rio do Mondego – Carregal do Sal, procurando-se identificar, uma estratégia de planeamento para esta área, tendo por base as recomendações emanadas do contexto teórico. Neste trabalho efectua-se uma análise crítica da articulação e convergência de diversos instrumentos de planeamento sobre uma zona ribeirinha rural, perspectivando contributos na elaboração de uma proposta de sucesso.
This paper aims to identify good practices in the planning of waterfronts, not adjacent to urban areas - rural waterfronts. The planning of waterfronts requires, among other things, knowledge and preservation of these areas that integrate general great ecological, scenic and environmental, that must be preserved, as well as compliance with the guidelines issued by the regulatory and legislative system reported to Portuguese rural waterfronts. This thesis seeks to identify the main orientations that should guide the planning in these areas, setting the compatible uses with their environmental value. The thesis comprises a theoretical and an application component to a practical case. On the theoretical component are defined and developed some concepts associated with the planning of waterfronts, such as: waterfront zone and green corridors. Also on the theoretical component it is presented some case studies of planning in waterfronts, identifying the concepts, elements, rules and principles, which they are attached, the framework of Portuguese law, with its directives, recognizing and analyzing some cases of successful planning Portuguese waterfronts. The practical component attemps to identify, based on the theoretical component, a planning strategy for rural waterfronts, based on the case study area of the Mondego river – Carregal do Sal. This work carries out a critical analysis and convergence of various planning tools on a waterfront rural horizon, and contributions in preparing a proposal for success.
Marques, Filipa Pinto de Meneses Silvério. "Variabilidade interdecadal da zona oceânica portuguesa nos semestres de Inverno e de Verão." Master's thesis, Universidade de Évora, 2004. http://hdl.handle.net/10174/15580.
Повний текст джерелаCortes, Francisco O'Neill. "O clima de Portugal continental como factor determinante da escolha de vegetação em Arquitectura Paisagista." Master's thesis, ISA/UTL, 2011. http://hdl.handle.net/10400.5/4069.
Повний текст джерелаThe main goal of the present work is the study of the climate influence in the selection of plant species suitable to be used in landscape architecture in continental Portugal. The two climatic variables considered as conditioning the most the vegetation in the Portuguese continental territory were the average absolute minimum temperature (treated using USDA hardiness zones) and the annual potential water deficit. A map was produced for each one of these variables, for the study area. The maps were made using weather stations from the Portuguese Meteorology Institute (IM), and the interpolation method chosen was the multivariate regression with residual kriging. A cartographic application to the vegetation was made using four native plant species, for which a selection index was calculated for each crossed class of the two climatic maps and potential distribution maps made using the bioclimatic envelope method. It is intended that the two climatic maps produced here may be useful tools in the selection of vegetation in landscape architecture scope.
Batista, André. "Segurança Aeroportuária em Portugal e o papel da GNR nos aeroportos da sua zona de acção." Master's thesis, Academia Militar. Direção de Ensino, 2011. http://hdl.handle.net/10400.26/8250.
Повний текст джерелаAbstract Civil Aviation is now an indispensable resource to the development of the States. It allows faster connections at Worldwide, becoming an engine of economic development. Trough it, millions of passengers and thousands of tons of goods are transported every year. As a result of all this development and importance, there were several threats to its security, such as hijacking, air piracy, sabotage and others. This work is intended to study the “Airport Security in Portugal and the Role of the Guarda Nacional Republicana at the Airports of its Zone of Action.” In the first part of this study, the analysis of airport security in Portugal and the participation of the Guarda Nacional Republicana were carried out. The methodology used in the first part was a desk review of manuals related to the civil aviation security, articles and legislation. In the second part and for the development of the field work we used the interviews and surveys in order to obtain information that may verify the hypotheses formulated. It was concluded that the Guarda Nacional Republicana, plays an appropriate role for the protection of airport infrastructure. Although there are some gaps, related to human and material means and also the training. However, the cooperation established between the various entities with responsibilities mitigate these gaps. We propose a continued investment in training of military personnel who perform in this area and an increase in the institutional importance of the Guarda Nacional Republicana at the Instituto Nacional da Aviação Civil.
Travassos, Ana Isabel Goulão Salvado. "A Saída Voluntária de um Estado membro da Zona Euro (e UE). Caso Concreto de Portugal." Master's thesis, Faculdade de Ciências Sociais e Humanas, Universidade Nova de Lisboa, 2011. http://hdl.handle.net/10362/7165.
Повний текст джерелаA crise económico-financeira mundial a que não escaparam os países da União Europeia, veio não só acentuar as dificuldades económicas existentes nos seus Estados membros da periferia e da Zona Euro, menos desenvolvidos economicamente, com uma estrutura produtiva específica e desprovidos dos instrumentos de política monetária e cambial para o seu equilíbrio macroeconómico, como Portugal, a Grécia e a Irlanda, mas também revelar as fragilidades do processo de integração europeia. As instituições comunitárias não se mostraram capazes, pelo menos no início, de travar a degradação económica destes países, todos eles membros do Euro, que tiveram, ou foram obrigados, a pedir auxílio financeiro internacional para poderem sanear as suas contas e evitarem a chamada “bancarrota” e a sua possível saída da Zona Euro, como solução para resolverem os seus graves problemas internos. A suceder um abandono da Zona Euro, seria a primeira vez que tal ocorreria na história da integração europeia e as repercussões far-se-iam sentir tanto no país demissionário, como na União Europeia. Estudar a possibilidade e a viabilidade política, económica e jurídica, ao abrigo dos tratados comunitários, da saída, cada vez mais eminente e mais falada, de um Estado do Euro, concretamente de Portugal, é o objectivo deste trabalho, que, logo à partida, se deparou com o grande problema da falta de documentação específica sobre a questão em estudo. Entre os efeitos, para Portugal, do seu abandono da Zona Euro, apontam-se, pela negativa, o agravamento da sua dívida externa e, pela positiva, a recuperação dos instrumentos de política monetária para resolução dos seus muitos desequilíbrios macroeconómicos. Já, para a União Europeia, os efeitos mais visíveis são a perda de credibilidade no panorama internacional e o revés no projecto da união política. No essencial, apurou-se pela necessidade de medir criteriosamente os custos e benefícios de uma eventual saída de Portugal da Zona Euro, possível do ponto de vista jurídico e hoje viável em termos políticos e sobretudo económicos.
Sousa, Ana Filipa Caseiro Pinto. "Radioactividade em algumas espécies de pescado, da zona de captura do Atlântico Nordeste, consumidas em Portugal." Master's thesis, Universidade Técnica de Lisboa. Faculdade de Medicina Veterinária, 2008. http://hdl.handle.net/10400.5/484.
Повний текст джерелаEste trabalho apresenta os resultados da monitorização da actividade do polónio (210Po), chumbo (210Pb), potássio (40K) - radionuclidos de origem natural - e do césio (137Cs) - radionuclido de origem artificial -, durante 4 meses (de Janeiro a Abril de 2006), no carapau (Trachurus trachurus), na sardinha (Sardina pilchardus), na pata-roxa (Scyliorhinus canicula), na sarda (Scomber scombrus) e na faneca (Trisopterus luscus). As amostras analisadas compreendem o tecido muscular, o fígado e as gónadas das espécies referidas, capturadas no Atlântico Nordeste, ao largo da zona de Peniche. A concentração do polónio nestas amostras foi sempre mais elevada que a dos outros radionuclidos. Este radionuclido acumula-se preferencialmente nas vísceras e, sobretudo, no fígado. Tendo em conta as taxas de consumo anuais destas espécies, e o seu lugar na dieta, foi calculada a dose de radiação para o consumidor devida à ingestão dos radionuclidos acima referidos. Concluiu-se que a maior contribuição para a dose de radiação é devida ao 210Po, sendo comparativamente muito pequena a contribuição do principal radionuclido de origem artificial, o 137Cs. Não há, pois, no presente um risco de exposição da população Portuguesa às radiações ionizantes pelo consumo dos produtos da pesca.
ABSTRACT: This work shows the results of environmental radioactivity monitoring of polonium (210Po), radioactive lead (210Pb), radioactive potassium (40K) – radionuclides of natural origin – and radioactive cesium (137Cs) – radionuclide of artificial origin. Measurements were made during 4 months (from January till April 2006), on the Atlantic horsemackerel (Trachurus trachurus), the sardine (Sardina pilchardus), the small-spotted catshark (Scyliorhinus canicula), the Atlantic mackerel (Scomber scombrus) and the pouting (Trisopterus luscus). Samples analysed include muscle tissue, liver and gonad of all fish species mentioned above, from captures in the North-East Atlantic off Peniche. 210Po concentration in tissue samples was always higher than concentrations of other radionuclides. Furthermore, 210Po accumulates more in the fish viscera, specially in the liver. Taking into account the annual consumption rates of these species, and its role in Portuguese diet, the radiation dose to consumers through ingestion of those radionuclides was computed. It is concluded that the main contribution for the absorbed radiation dose to consumers is due to 210Po and the radiation dose for 137Cs is comparatively small. At the present, there is no significant ionising radiation exposure risk to the Portuguese population through consumption of fish products.
Quevedo, Pinos Olga Laurmania. "Variación morfológica y proteica estacional de Rhizophora harrisonii en la principal zona portuaria de Guayaquil – Ecuador." Doctoral thesis, Universidad Nacional Mayor de San Marcos, 2018. https://hdl.handle.net/20.500.12672/7712.
Повний текст джерелаEl documento digital no refiere asesor
Se evidencia el estado del ecosistema de manglar en la principal zona portuaria de Guayaquil, Ecuador respecto a las concentraciones de SO2 contenidas en sus partes constitutivas y los daños morfológicos que presentan Rhizophora harrisonii en la zona de estudio. Se evidencia la afectación del SO2 sobre los manglares, a partir de la relación de las concentraciones de SO2, determinadas mediante muestreadores pasivos (Fenn y Poth, 1998) en áreas contaminadas y un blanco, en dos temporadas seca y lluviosa. Se determinan cargas críticas para azufre de 3.35 S kg ha-1 año-1 valor que supera en áreas muy sensibles y bosques naturales, 2 y 5 kg ha-1 año-1 (Grennfelt y Nilsson, 1988). Lo cual se relaciona con valores de las medianas significativas de proteínas vs carotenoides de 9.85 ug/ml y 3.5467 ug/ml en época seca, y para la época lluviosa 31, 2544 ug/ml, 0.962296 ug/ml respectivamente entre los transectos 3-4, frente al incremento de las concentraciones de sales como azufre, en forma de sulfatos en las hojas, los carotenoides tiende a disminuir conforme las proteínas aumentan, (Siefermann, 1990). Se establece que existen diferencias significativas entre las concentraciones de sulfatos en las hojas de Rhizophora harrisonii durante la época seca y lluviosa.
Tesis
Braga, Diana Raquel Castro. "Abastecimento de água na zona norte da Figueira da Foz." Master's thesis, Universidade de Aveiro, 2013. http://hdl.handle.net/10773/11378.
Повний текст джерелаO abastecimento de água à população é fundamental para o desenvolvimento de uma sociedade saudável. Neste contexto, o abastecimento deve garantir o fornecimento de uma água de forma contínua, na pressão adequada, isenta de microrganismos e de substâncias químicas que possam constituir potencial perigo para a saúde humana. Como tal, o presente trabalho tem por objetivo central um diagnóstico geral do sistema de abastecimento de água, nomeadamente da zona norte do concelho da Figueira da Foz. Pretende-se essencialmente tomar contacto com os processos de tratamento e distribuição de água potável ao consumidor final. Para isso, recorreu-se à caracterização da água bruta, caracterização do sistema de tratamento da Estação de Tratamento de Água das Braças, caracterização das infraestruturas de adução e reserva de água, modelação matemática da rede de adução e análise da qualidade da água tratada.
The water supply to the population is essential to the development of a healthy society. In such context, the company must ensure the provision of continuous and clear water with suitable pressure, free from microorganism and chemical substances that might be potentially dangerous to human health, so that the water should be well accepted by the consumers. As such, the main purpose of this paper is to make a general diagnosis of the water supply system in the north area of Figueira da Foz. It’s essential to understand the process of treatment and distribution of the drinking water to the final consumer. For this, we used the characterization of Raw Water, characterization of the treatment system in the water treatment station of Braças, characterization of the adduction infrastructures and water reserve, mathematical modellation of the adduction network and the analysis of the quality of the treated water.
Amado, Claúdia Sofia Fernandes Marques. "Estudo geotécnico da zona de Parceiros-Belo Horizonte (Leiria): uma contribuição para o ordenamento urbano." Master's thesis, Universidade de Aveiro, 2004. http://hdl.handle.net/10773/16715.
Повний текст джерелаO presente trabalho visa o estudo geotécnico da área de Belo Horizonte- Parceiros, tendo esta sido dividida em três zonas, Urbanização de Belo Horizonte, Aldeamentos Santa Clara e Cerâmica Solpe, que foram caracterizadas individualmente. Este estudo procura contribuir para o ordenamento urbano desta área. A zona urbana de Leiria apresenta formações geológicas, desde o Triássico até ao Quaternário, com materiais a variar desde argilas com gessos até areias siltosas e conglomeráticas, passando pela alternância de calcários e margas e, ainda, a presença de domos e filões, doleríticos e basálticos. Esta variedade litológica resulta da tectónica diapírica que terá afectado esta região durante o Mesozóico, e confere aos terrenos características geotécnicas muito heterogéneas. As áreas escolhidas correspondem a locais peri-urbanos, de expansão de zonas residenciais, pelo que a avaliação das condições geotécnicas pode auxiliar nas decisões quanto à adequabilidade dos terrenos, definição de uma densidade de ocupação, localização, tipo de habitações a construir e na gestão de riscos em obras. O capítulo 1 para além da apresentação e localização da área de estudo, refere os objectivos do trabalho e a perspectiva adoptada para a caracterização destas zonas. O capítulo 2 aborda a metodologia seguida neste trabalho para a caracterização geotécnica das formações geológicas estudadas. São enumerados os ensaios de laboratório e “in-situ” realizados sobre os solos e as rochas. Referem-se ainda os dados pesquisados para utilização numa primeira fase do trabalho do estudo geotécnico. O capítulo 3 analisa a área de estudo, no que respeita à paleogeografia, tectónica, risco sísmico, geomorfologia e fotogeologia. Com base nas observações de campo descrevem-se as características litológicas, elaborando por fim a carta geológica à escala 1/2000. O capítulo 4 apresenta o estudo geoquímico realizado para o domo dolerítico de Belo Horizonte, que apresenta afloramentos, com diferentes graus de alteração. Refere-se ainda alguma informação química e mineralógica dos calcários e margas do complexo infraliássico.
O capítulo 5 caracteriza do ponto de vista geotécnico, as formações geológicas estudadas, com base em factores como o declive e a hidrogeologia e os resultados dos ensaios laboratoriais e “in-situ”. Os resultados obtidos são correlacionados com as considerações petrográficas realizadas no capítulo 3. O capítulo 6 enumera e analisa os riscos naturais identificados na área de estudo, dando particular relevo, aos riscos geológicos e geotécnicos. O principal caso de estudo é o talude de Belo Horizonte, que manifesta problemas de estabilidade desde a sua escavação. O capítulo 7 apresenta uma carta de zonamento geotécnico, complementada por uma tabela de síntese. A carta foi elaborada por sobreposição das cartas geológica, de declives, hidrogeológica e de unidades geotécnicas. Obtêm-se unidades de zonamento geotécnico que são caracterizadas sumariamente na tabela e estabelece-se uma classificação em função das condições de escavabilidade, aptidão à ocupação urbana e utilização dos materiais em aterros. O capítulo 8 analisa a área de estudo quanto ao planeamento urbano, fazendo algumas quanto ao seu enquadramento no plano director municipal e termina com algumas sugestões para uma revisão do actual PDM. O capítulo 9 apresenta algumas considerações finais, nomeadamente quanto às conclusões principais do estudo geotécnico realizado. Referem-se ainda exemplos de outros trabalhos que poderiam ter sido executados e fazem-se sugestões para eventuais trabalhos futuros. Em anexo são apresentadas, à escala 1/2 000, as cartas geológica, de declives, hidrogeológica, de unidades geotécnicas e de zonamento geotécnico, que constituem um conjunto de síntese da informação geológica e geotécnica a utilizar em questões ligadas ao planeamento urbano.
Gorgulho, Sofia de Sousa. "Linking population trends of wild herbivores harvested in Portugal and Hunting Zone characteristics: effects of location, management, interspecific competition and land use dynamics." Master's thesis, Universidade de Évora, 2020. http://hdl.handle.net/10174/28551.
Повний текст джерелаRocha, Daniela F. S. "Risco de fractura no tecido ósseo em pacientes do género feminino da zona Litoral Norte de Portugal." Master's thesis, Instituto Politécnico de Bragança, Escola Superior de Tecnologia e Gestão, 2011. http://hdl.handle.net/10198/5256.
Повний текст джерелаRowland-Smith, Andrea. "The 1630 AD eruption of Furnas Volcano, São Miguel, Azores (Portugal): chemical variations and magmatic processes." Miami University / OhioLINK, 2007. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=miami1186143145.
Повний текст джерелаPellejero, Nadja Karin. "Direitos sociais e ações coletivas nas múltiplas escalas entre o local e o global: a luta pela moradia no município de Rio Grande/RS." Universidade Federal de Pelotas, 2009. http://repositorio.ufpel.edu.br:8080/handle/prefix/3327.
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O tema escolhido refere-se aos novos movimentos sociais que surgiram como formas de resistência ao processo da globalização em esferas públicas locais, especificamente, no município de Rio Grande/RS, na denominada zona de expansão portuária. Neste trabalho, será analisada a importância destes movimentos urbanos como agentes transformadores de suas realidades sociais, dada a dificuldade do poder estatal em proporcionar alternativas que visem resgatar a dignidade e a cidadania de comunidades que se encontram à margem do sistema capitalista. O caso em estudo refere-se às desocupações sistemáticas a partir do ano de 2000, que ocorreram e ainda ocorrem nos bairros e comunidades adjacentes ao porto de Rio Grande. Observou-se que o poder público local, inicialmente, não atendia a estas demandas populares, pois não havia um planejamento das referidas desocupações nem um projeto para ser apresentado às comunidades afetadas, porém após muitas reivindicações e mobilizações dos moradores tal realidade foi modificada. Nesta dissertação também será discutida a questão do espaço público e dos sujeitos envolvidos em seu contexto, abordando questões locais e de identidade dos indivíduos que compõem tais organizações, considerando as transformações ocorridas na última década, na qual tem se acelerado o processo de globalização.
The theme chosen refers to new social movements which appeared as forms of resistance to the globalization process in local public environments, especially in the city of Rio Grande/RS, in the so-called portuary expansion zone. In this present paper, the importance of these urban movements as transforming agents of these social realities will be analyzed, given the inefficiency of the state power to propose alternatives which aim at recuperating the dignity and the citizenship of communities found under the power of the capitalist system. The case study refers to systematic placements, which have happened since the 2000s and still happen in suburbs and areas bordering the Rio Grande port. It has been observed that, initially, the popular demands were not responded properly, as there was no planning for these placements nor a project to be presented to the affected communities, although after many protests from the inhabitants such reality was modified. In this dissertation, the matter of public space and the subjects involved within the context will also be discussed, approaching local topics as well as the identity of individuals who are members of such organizations, considering the changes occurred in the last decade, when the globalization process has been accelerated.
Almeida, Ana Karina Valente de. "Gestão construtiva de conflitos em contexto de saúde: estudo numa unidade de saúde familiar da zona Centro de Portugal." Master's thesis, [s.n.], 2015. http://hdl.handle.net/10284/5334.
Повний текст джерелаO conflito faz parte da nossa vivência enquanto seres sociais em constante interação com os outros. Está cientificamente comprovado que a sua existência não é prejudicial, antes pelo contrário, promove o crescimento e o desenvolvimento. A Saúde é uma área em que, devido às dinâmicas que nelas se desenvolvem, se torna suscetível ao surgimento de conflitos entre os diversos atores intervenientes. Assim sendo, os estudos da gestão de conflitos e da negociação associada aos contextos de saúde têm vindo a ser tema de investigação, nomeadamente no contexto dos Cuidados de Saúde Primários, em modernização desde 2006. Neste sentido, os instrumentos de avaliação apresentam-se com um elemento chave para podermos caracterizar a situação em Portugal e, assim, podermos investir nas áreas em défice, planeando eventuais formações dirigidas às reais necessidades da nossa sociedade, o que seria benéfico não só para os utentes dos serviços de saúde, mas também para todos os profissionais de saúde e as próprias instituições de saúde. Deste modo, o presente estudo tem como objetivo analisar a qualidade da interação profissional de saúde-doente, bem como as estratégias de gestão de conflitos dos sujeitos selecionados na nossa amostra. Para tal, recorreu-se à aplicação do questionário da Qualidade da Interação Profissional de Saúde-Doente (QQPPI) e do Questionário DUTCH- Test For Conflict Handling. No que concerne aos participantes no estudo, estes são 150 utentes de uma Unidade de Saúde Familiar da Zona Centro. Os resultados obtidos foram positivos, e no que se refere ao seu cruzamento com as variáveis sócio-demográficas da amostra não há um estilo que se destaque em particular, tendo obtido diferenças significativas em todas elas á excepção da variável sexo. Quanto á qualidade da interação profissional de saúde-doente constatou-se que os utentes avaliam a mesma como razoável.
Conflict is part of our lives as social beings in constant interaction with others. It is scientifically proven that their existence is not harmful, on the contrary, promotes growth and development. Health is an area where, because of the dynamics that develop, becomes susceptible to the emergence of conflicts between the different agents. Therefore, the study of conflict management and negotiation associated with health contexts have been subject to research, particularly in the context of Primary Health Care in modernization since 2006. In this sense the assessment tools are presented with a key to be able to characterize the situation in Portugal and so we can invest in the areas in deficit, planning any training courses for the real needs of our society, which would be beneficial not only for users health services but also for all health professionals and the very health institutions. Thus, this study aims to analyze the quality of professional interaction Health-patient as well as the conflict management strategies used by them. To this end, based on a quantitative study, we used the questionnaire of Quality Interaction-Ill Health Practitioner (QQPPI), and the Questionnaire DUTCH- Test For Conflict Handling. Regarding the study participants, these are 150 users of a Family Health Unit in Downtown Area. The results were positive, and with regard to its intersection with the socio-demographic variables of the sample there are highlights that style in particular, having died significant differences in all of them with exception of the sex variable. As for the quality of professional interaction of health sick it was found that users evaluate the same as reasonable.
Lucena, Susana Cristina Marques de. "Contributo para Novas Metodologias de Avaliação e Monitorização dos Planos de Ordenamento da Orla Costeira em Portugal Continental." Master's thesis, 2014. http://hdl.handle.net/10362/14977.
Повний текст джерелаMarques, Daniel Pessoa. "A taxa de poupança das famílias em Portugal - o que mudou com o contexto de crise?" Master's thesis, 2017. http://hdl.handle.net/10316/82065.
Повний текст джерелаO presente trabalho examina os determinantes da taxa de poupança das famílias portuguesas no contexto da zona euro e no contexto das instabilidades geradas pelas últimas crises financeiras. Entre 2000 e o segundo trimestre de 2016, Portugal apresentou um decréscimo acentuado da taxa de poupança. Neste período a taxa poupança caiu 8 pontos percentuais, quando o máximo atingido foi de (apenas) 12% do rendimento disponível. O quadro macroeconómico exibido permite-nos questionar - Quais os determinantes da poupança mais relevantes em Portugal? Para analisar o comportamento da taxa de poupança das famílias portuguesas, consideramos e estimamos o modelo com base nos seguintes determinantes da poupança: a taxa de inflação, rendimento disponível líquido real, transferências correntes da segurança social, saldo das remessas dos emigrantes e imigrantes, património financeiro, taxa de juro real, a percentagem do crédito sobre o PIB, população reformada por cada mil indivíduos ativos, crescimento do PIB e índice de confiança. Os resultados da estimação levam-nos a concluir que a taxa de inflação e a taxa de juro real têm uma relação negativa estatisticamente significativa com a taxa de poupança. Por outro lado, é evidenciada a dimensão estatística que o número de indivíduos reformados por cada mil indivíduos ativos, esta tem uma relação positiva e estatisticamente significativa com a taxa de poupança.Assim sendo a dissertação contribui para o reconhecimento do problema na literatura, sobre a evolução negativa da taxa de poupança das famílias em Portugal.Código JEL: C51, E2
This paper examines determinants of the portuguese household saving rate in the euro zone context and in the instabilities generated context by the last financial crisis.Between 2000 and the second quarter of 2016, Portugal showed a marked decrease in the savings rate. In this period the savings rate fell by 8 percent points, when the maximum reached was (only) 12% of disposable income. The macroeconomic picture displayed allows us to question - What are the most important determinants of saving in Portugal? In order to analyze the behavior of the portuguese household saving rate, we consider and estimate the model based on the following savings determinants: inflation rate, real net disposable income, current social security transfers, emigrants and Immigrants remittances balance, financial assets, real interest rate, credit on percentage of GDP, retired population per thousand active individuals, GDP growth and confidence index.The estimation results lead us to conclude that the inflation rate and the real interest rate have a statistically significant negative relationship with the saving rate. On the other hand, it is evidenced the statistical dimension that the number of individuals retired per thousand active individuals, this has a statistically significant positive relationship with the household saving rate.Thus, this paper contributes to the recognition of the problem in the economic literature, on the negative evolution of the Portugal household saving rate.JEL classification: C51, E21
Silva, Patrícia Maria Pereira da Costa Pinto. "Avaliação da vulnerabilidade costeira no concelho de Almada (Portugal)." Master's thesis, 2015. http://hdl.handle.net/10400.3/3619.
Повний текст джерелаAs zonas costeiras são territórios dinâmicos, cuja resiliência depende da sua capacidade de reajustamento perante variações dos fatores ambientais e antrópicos, mantendo a sua funcionalidade. Além dos estímulos atuais, os efeitos das alterações climáticas sobre estes territórios contribuirão para um aumento das vulnerabilidades e do risco de perda de valores e dos serviços prestados por estes sistemas. Neste trabalho pretende-se avaliar a vulnerabilidade costeira e a importância das comunidades vegetais na resiliência do sistema dunar da Costa da Caparica, uma área com elevada atratividade e procura balnear e simultaneamente sujeita a uma acentuada tendência de recuo da linha de costa. [...].
ABSTRACT: Coastal areas are dynamic and sensitive territories, whose resilience depends on its ability to readjust according to environmental and anthropogenic changes, whilst maintaining its functionality. In addition to the current stimulus, the effects of climate change on these territories will contribute to increased vulnerability and risk and the loss of values and services provided by these systems. This thesis aims to assess the coastal vulnerability and the importance of plant communities in the resilience of the dune system of Costa da Caparica, Portugal, an area with high touristic and leisure attractiveness and human pressure while subject to retreat of the shoreline. [...].
Silva, Ana Catarina Afonso 1988. "A landscape genetics approach to a contact zone of two salamandra salamandra subspecies in southwest Portugal." Master's thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10451/5062.
Повний текст джерелаThe fire salamander (Salamandra salamandra) is distributed in the center and south of Europe and has a high genetic and morphological variability. In Portugal there are two subspe-cies described, S. s. gallaica with a northern and central distribution and S. s crespoi with a more restricted distribution in the south. Defining the geographical boundaries between populations and subspecies is frequent-ly difficult because there are often uncertainties on their distribution limits at putative or proven contact areas. One approach being increasingly used to detect cryptic geographic boundaries between populations is landscape genetics. This is an emerging field that inte-grates population genetics, landscape ecology and spatial statistics and it aims to provide in-formation about the interaction between landscape features and microevolutionary processes. I attempted here to determine the geographic distribution and limits of the two aforemen-tioned subspecies at their putative contact zone in southwest Portugal, using data from mi-crosatellites and the mitochondrial gene cytochrome-b analysed with landscape genetics tools. This approach allowed evaluating if the two subspecies are currently in allopatry and the oc-currence of gene flow between them. Results show that the two subspecies are separated by a narrow barrier that contains the Sado River and imposes a very reduced gene flow, both contemporarily and historically, be-tween them. Currently, the most important feature of this barrier seems to be the area of sandy soil south of the Sado that was part of the riverbed of an extended river in historical times. Although both populations show signs that they have been large for some time, S. s. crespoi seems to have undergone a population expansion around 18,000 years BP.
A Salamandra salamandra ou Salamandra-de-pintas-amarelas é um urodelo pertencente à família Salamandridae, com hábitos nocturnos, sedentários e totalmente terrestres, procurando meios aquáticos apenas para se reproduzir. A espécie apresenta uma distribuição restrita no território europeu, ocorrendo nas regiões do centro e sul da Europa e rareando a norte e leste. É uma espécie altamente variável, do ponto de vista genético, morfológico, coloração e modo de reprodução. Estão descritas pelo menos 14 subespécies das quais 10 ocorrem na Península Ibérica ilustrando a importância desta região como refúgio durante os períodos glaciares. A Peninsula Ibérica actuou como um dos refúgios glaciares mais importantes da Europa. Várias evidências genéticas mostraram uma recente subdivisão deste em vários pequenos refúgios, uma vez que diferentes espécies apresentam forte subestrutura genética coincidindo com os diferentes refúgios da Peninsula Ibérica. Steinfartz et al. (2000) utilizou a região controlo do ADN mitocondrial para analisar a diferenciação genética entre populações europeias. Este estudo identificou três linhagens: a linhagem A, correspondendo às subespécies S. s. longirostris, S. s crespoi e S. s. morenica, que será mais basal e terá divergido há cerca de 2 a 4 milhões de anos das restantes linhagens. A linhagem B, com populações do norte de Espanha (S. s. bernardezi) e do sul de Itália (S. s. gigliolii) que sugerem que esta linhagem terá tido uma distribuição mais ampla no passado, e a linhagem C constituída por uma politomia não resolvida das restantes subespécies. Porteriormente García-París et al. (2003) utilizou o gene citocromo-b do ADN mitocondrial, para estudar as zonas de contacto entre subespécies na Península Ibérica com ênfase nas zonas de presença de populações ovovivíparas e vivíparas . Apesar de terem sido utilizadas poucas amostras das subespécies portuguesas, os resultados deste estudo corroboraram a existência de diferenciação entre as subespécies S. s. crespoi e S. s. gallaica. Em Portugal estão descritas duas subespécies, S. s. gallaica Seone, 1884 e S. s crespoi Malkamus, 1983. A primeira apresenta uma distribuição ampla por todo o norte e centro do país correspondendo à linhagem mais recente identificada em Steinfartz et al. (2000), enquanto S. s. crespoi tem distribuição consideravelmente mais restrita, sendo um endemismo do Sudoeste de Portugal e é representativa da linhagem mais ancestral. Os limites das áreas de distribuição das diferentes subespécies de S. salamandra são incertos salientando a necessidade de estudos detalhados a uma escala local para averiguar limites geográficos entre subespecies. Um estudo realizado para avaliar a distribuição de uma subespécie de Salamandra-de-pintas-amarelas no centro de Espanha detectou eventos recentes de contacto secundário com outras subespécies. O delineamento de limites geográficos em populações e subespécies é frequentemente difícil não só devido ao problema da definição dos limites das espécies mas também por não se conhecerem as fronteiras geográficas das mesmas. A detecção de limites genéticos em espécies com distribuição contínua e onde populações discretas não são fácilmente definidas pode contribuir para a compreensão dos processos que determinaram a sua actual distribuição , como por exemplo a existência de barreiras ao fluxo genético. A genética da paisagem tem, recentemente, sido utilizada para a detecção de barreiras geográficas entre populações com distribuição continua. Esta disciplina é uma área de investigação emergente que integra fundamentos da genética populacional, ecologia da paisagem, e estatística espacial na avaliação do efeito das variáveis da paisagem e ambientais na diversidade genética e estrutura populacional. Foram utilizados três métodos baseados em inferência bayesiana, correntemente utilizados em genética da paisagem, para identificar o limite da distribuição geográfica das duas subespécies de salamandra na zona de contacto do Sudoeste de Portugal (S. s. gallaica e S. S. crespoi) através do uso de 10 microssatelites já descrito para a espécies. Os resultados mostraram a separação das duas subespécies por uma barreira com cerca de 20km de extensão que integra o rio Sado e uma área envolvente predominantemente constituída por areias, arenitos e as argilas. Este resultado também foi corroborado utilizando como marcador molecular um fragmento do gene mitocondrial citocromo-b. Porém, para este marcador foi utilizado um menor número de amostras, que foram consideradas representativas da amostragem total utilizada para os microssatelites, minimizando a redundância de se utilizarem amostras de locais próximos. A rede de haplótipos mostrou dois grupos de haplótipos distintos para a subespécie S. s. gallaica na área amostrada apesar de alguns problemas obtidos com os loci de microssatélites utilizados (alelos nulos, desvios ao equilibrio de Hardy-Weinberg), foi possivel avaliar a ocorrência de fluxo genético entre ambas as subespécies. Com base nos resultados dos dois marcadores e de vários programas que avaliam o fluxo genético e identificam indivíduos migrantes, foi possível verificar que actualmente o fluxo entre ambas as subespecies é muito baixo.O fluxo genético reduzido no passado (detectados 3 migrantes pela análise ADN mitocondrial), parece permanecer actualmente (detectados 8 migrantes pelos microssatelites), o que sugere a existência de uma barreira forte e persistente na passagem de migrantes entre as duas populações. Dentro de cada subespécie apenas foi detectada uma população. Com o auxilio dos dois tipos de marcadores moleculares foi possível averiguar que ambas as populações têm apresentado ao longo do tempo um elevado efectivo. Contudo, terá ocorrido uma expansão recente em S. s. crespoi iniciada à cerca de 18,000 anos atrás. Esta data é coincidente com o último máximo glacial sugerindo que após este período a população de S. s. crespoi terá expandido a partir de um refugio no sul. Os vários métodos utilizados para estimar o tempo de divergência das duas populações sugerem que a separação ocorreu no Pleistocénico. O método mais sofisticado, que considera qualquer sinal de fluxo genético durante a datação de uma separação populacional, sugere uma estimativa mais recente de aproximadamente à 210,000 anos. Evidências sugerem este período como quente e húmido, em que terá ocorrido expansão de florestas de Quercus no sudoeste da Ibéria. Para além de na Europa ter ocorrido um período semelhante por volta dos 120,000 de anos atrás, apenas no presente o clima nesta região é tão favorável para a espécie. Um período quente e húmido poderá ter originado uma expansão da rede hidrgráfica do Sado juntamente e de habitat florestal, facilitado a ocorrência de um um maior fluxo genético, que não terá voltado a repetir-se desde então. Assim, com uma abordagem utilizada em genética da paisagem mostrou-se que no Sudoeste de Portugal as subespécies de Salamandra-de-pintas-amarelas estão separadas por uma barreira que integra o rio Sado e uma área envolvente predominantemente constituída por areias e arenitos. Para além disso, há evidências de um fluxo genético histórico e actual muito reduzido, tendo ocorrido um último período de contacto àcerca de 210,000 anos. Os resultados também evidenciam que a subespécie endémica do sudoeste de Portugal terá iniciado uma expansão àcerca de 18,000, após o último máximo glaciar.
Miodonski, Joana Videira. "Caracterização da ictiofauna de intertidal rochoso na costa sul de Portugal." Master's thesis, 2009. http://hdl.handle.net/10400.1/498.
Повний текст джерелаFishes that live on the intertidal rocky shores have to cope with an extreme and dynamic environment, inhabiting the rockpools that exist on the intertidal shores at low tide. The purpose of this study was to characterize the intertidal fish community of small (<0,5 m2) and medium ( 0,5 m2) sized rock pools of three intertidal rocky shores in the South of Portugal (Algarve) and try to understand which factors regulate and influence them. Sampling occurred between 2006 and 2007. No anaesthetics were used and the fish were returned to their original rockpools. Size, algal cover, elevation and the fauna inhabiting the rock pools were some of the characteristics taken in account. The structure and composition of the communities were similar with others already studied along the Portuguese coasts and confirmed some the factors that influence some of the resident species, as Lipophrys pholis and Coryphoblennius galerita, such as the rockpools’s bottom, structural complexity and the presence of sea urchins. However, the study of different rocky shores should be carried on as different plattforms and locations can add some variability to these communities.
Ramos, José da Costa. "Guetto stress: PV zone: comunidades de memória e esperança do Bairro da Quinta da Serra." Master's thesis, 2008. http://hdl.handle.net/10451/1733.
Повний текст джерелаCordeiro, António Manuel Rochette. "Dinâmica de vertentes em montanhas ocidentais do Portugal Central." Doctoral thesis, 2004. http://hdl.handle.net/10316/620.
Повний текст джерелаAraújo, Pedro Manuel Mendes. "Mineralizações associadas a shear zone networking na vertente oriental da Serra de Arga (Minho, Portugal)." Master's thesis, 2015. http://hdl.handle.net/1822/39752.
Повний текст джерелаNa vertente oriental da Serra de Arga, no Minho, ocorrem diversas zonas de cisalhamento, por vezes polifásico, que focaram fluidos hidrotermais responsáveis por mineralizações auríferas. Algumas das zonas de cisalhamento confluem numa estrutura mestra, configurando um duplex em flor positiva. A análise geométrica e cinemática de unidades litológicas afetadas por shear zone networking permitiu evidenciar a variação das trajetórias e magnitudes do campo de tensões no decorrer da 3ª fase de deformação Varisca, promovendo heterogeneidades na orientação das estruturas. O conjunto de intersecções das estruturas de cisalhamento ou pontos nodais da rede constituem, também, sítios de focagem preferencial ou diluição de mineralizações que preenchem as estruturas que aí convergem. As litologias de falha que se observam nas zonas de cisalhamento são essencialmente brechas de falha e de esmagamento, cataclasitos e, por vezes, milonitos. As mineralizações ocorrem em ganga quartzosa e compreendem tungstatos e sulfuretos de As, Fe, Zn, Cu, Pb e Bi, sulfossais e metais nativos (Bi, Au, Ag). No caso da estrutura em flor (duplex oriental), a mineralização é heterogénea, apresentando menor diversidade em níveis topográficos inferiores. Tornam-se parageneticamente mais complexas a cotas superiores da zona de cisalhamento mestra, onde a divergência de estruturas hospedeiras terá condicionado a mobilidade de fluidos decorrentes de ciclos convectivos sobrepostos. A arsenopirite, utilizada como marcador da deformação verificar fenómenos de deformação progressiva de regime dúctil a frágil. A mineralização aurífera pode ser parcialmente encarada como resultado da evolução deformacional e térmica da arsenopirite nas estruturas de cisalhamento. A análise geométrica, sistemática e detalhada de partículas auríferas permite, também, distinguir estádios cinemáticos sucessivos relacionando-os com a recetividade reológica e deformacional do hospedeiro arsenopirítico em diferentes fases da sua evolução.
On the eastern slope of the Serra de Arga, Minho, polyphase shear zones occurs of a marginal duplex flower structure where gold hydrothermal mineralizations were focused. Some of the shear zones converge on a master structure configuring a duplex in positive flower. The geometric and kinematic analysis of lithological units affected by shear zone networking has emphasized the variation of the trajectories and magnitude of the stress field during the 3rd Variscan deformation phase, promoting heterogeneities in the structure orientation. The intersections of shear structures or nodes of the network may act as focusing or dilution sites of mineralization. The fault rocks observed in shear zones are essentially crushing breccias, cataclasite and mylonites. The mineralization occurs in quartz and is essentially composed by tungstates and sulphides of As, Fe, Zn, Cu, Pb, Bi, sulfosalts of Pb, Bi, Ag, native Bi, electrum and native gold. The paragenetic diversity manifests heterogeneity along shear structures presenting less diversity at lower levels of the flower structure. Arsenopyrite was used as a marker of deformation and has shown progressive deformation from ductile to fragile deformation. Gold mineralization has been described as a result of the evolution of arsenopyrite in shear structures. The analysis of the shape, size and geometry of gold particles structure allowed the establishment of a typology of auriferous successive stages related to the rheological behavior and deformation of arsenopyrites.
Alves, Rafaela Cruz. "Níveis de PM2,5 em zona industrial do Nordeste de Portugal." Master's thesis, 2017. http://hdl.handle.net/10198/19233.
Повний текст джерелаAir quality in urban industrial areas is a cause for great concern because of the negative impacts it may have on human health. Among air pollutants, particulate matter is one of the most abundant in the atmospheres of these places where human activities are concentrated. Particulate matter is predominantly emitted by anthropogenic sources and can be suspended in the air for hours or even weeks, often transported to further regions. The inhalable fine particulate levels (PM2.5) were monitored in the Mirandela Industrial Zone and its surroundings, to evaluate the influence of the Industrial Zone (ZI) on the magnitude of this pollutant in the air. PM2.5 concentrations were measured at nine sites between April and June 2018. A total of 11 measurement campaigns were carried out, four in the daytime period, five in the evening period and two in the night period. The analysis of the mean PM2.5 concentration of the area obtained expected results, where the points located in the perimeter of the ZI presented higher concentrations when compared to the points located in its surroundings. The mean values ranged between 7μg/m³ and 13μg/m³ and the maximum values between 18μg/m³ and 87μg/m³. In the surroundings, the average concentrations were systematically lower, ranging between 6 μg/m³ and 7μg/m³ and the maximum values between 17μg/m³ and 35μg/m³. Despite the existence of some industrial sources of particulate matter, road traffic was identified as the main source during the evaluation period. In addition to the strong correlation between the spatial pattern of traffic intensity and the spatial pattern of PM2.5 levels, as demonstrated by the Pearson coefficient (r = 96%), the daily variation in PM2.5 concentrations also reflect the effect of peaks registered in the periods of entry and exit of workers. The PM2.5 levels recorded were not critical to the thresholds of the Portuguese legislation, however, it is necessary to extend the study to other periods of the year, since some companies of the industrial zone have a seasonal operation.
Gouveia, José António Velho. "Riscos Antrópicos na Zona Costeira de Portugal Continental: As Capacidades de Antecipação (Prevenção) e de Resposta." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/10316/95207.
Повний текст джерелаAs zonas costeiras apresentam-se cada vez mais como um território atrativo para as populações de todo o mundo, assumindo uma importância estratégica para os Estados ribeirinhos em termos económicos, sociais, ambientais, culturais e de lazer. A taxa de ocupação humana deste território tem vindo a aumentar significativamente apresentando novos desafios de ordenamento e gestão territorial, nomeadamente no que respeita à segurança dos cidadãos. Hoje, desenvolvem-se aqui muitas atividades de cariz profissional, social, cultural, lúdico, recreativo, económico e ambiental que são de grande relevância a nível local, nacional e mundial. Por outro lado, este território é também um dos mais ameaçados pela sua vulnerabilidade em relação à ocorrência de fenómenos excecionais com origem no mar ou em terra. Este facto tem suscitado preocupações acrescidas para quem tem a seu cargo a responsabilidade de garantir a segurança dos cidadãos nesta faixa de território. Por sua vez, sucedem-se, também com maior frequência, acidentes de diversas tipologias, que são muitas vezes fatais. Há várias entidades que, de acordo com as suas competências, recolhem informação sobre diferentes ocorrências que têm lugar neste território. A Direção-Geral da Autoridade Marítima (DGAM) é uma delas e possui dados sobre todo o tipo de ocorrências que é carregada através de informação recolhida no terreno pelos seus órgão e serviços locais - as capitanias dos portos e os comandos locais da Polícia Marítima. De 1997 a 2018, existem na DGAM quase 17 000 registos de ocorrências com pessoas no Domínio Público Marítimo em todo o território costeiro nacional, dos quais resultou a perda de 2 400 vidas humanas, numa média de 109 por ano. Neste trabalho são analisados estes dados assim como outra informação disponível na Internet ou em instituições oficiais, como a Agência Portuguesa do Ambiente, I.P. e a Autoridade Nacional de Emergência e Proteção Civil, com o objetivo de estudar as diferentes tipologias das manifestações de risco neste espaço que corresponde a uma estreita faixa de território costeiro, analisando-se, ainda, entre outros aspetos considerados relevantes, as causas das ocorrências assim como as suas consequências para os cidadãos. Para isso, são identificados os diferentes tipos de riscos a que este espaço territorial está sujeito e a forma como poderão afetar os que dele fazem uso. Do trabalho realizado, pode concluir-se que existe, de facto, um risco elevado de ocorrerem acidentes neste espaço com consequências para o ser humano. O maior risco está associado à prática balnear, mas também a quedas de arribas e de outros locais de menor altitude, a saltos, à prática de diversos desportos e a outras atividades levadas a efeito sem que sejam observados alguns cuidados elementares de segurança, o que leva a concluir que existe um grande trabalho de sensibilização e informação a fazer por parte das entidades com responsabilidades em razão da matéria e do território.
Coastal zones are increasingly presenting themselves as an attractive territory for populations around the world, assuming strategic importance for coastal states in economic, social, environmental, cultural and leisure terms. The human occupation rate of this territory has been increasing significantly, presenting new territorial planning and management challenges, namely with regard to citizens' safety and security. Today, many professional, social, cultural, playful, recreational, economic and environmental activities are developed here that are of great relevance at local, national and global levels. This territory is also one of the most threatened by its vulnerability in relation to the occurrence of exceptional phenomena with origin at sea or on land. This fact brings increasing concerns for those entities responsible for ensuring the safety of citizens as users of it. On the other hand, different sort of accidents occur in coastal zones and some of them are often fatal. There are several entities that, according to their competences and responsibilities, have to collect information on different occurrences that take place in this territory. The Maritime Authority Directorate-General (DGAM) is one of them and has a database filled up with all types of occurrences happened in the National Maritime Authority´s space of jurisdiction. This information is collected by “Capitanias dos Portos” and Maritime Police Local Commands. From 1997 to 2018, it was possible to consider almost 17 000 records of occurrences registered in that database. Within this period of time 2 400 people died (109 per year in average). The aim of this work is to analyse this data as well as other information available on the Internet or in official institutions, such as the Portuguese Environment Agency and the National Authority for Emergency and Civil Protection in order to study the different types of risk that can be found in this space for people. Among other aspects considered relevant, we will focus in the causes and consequences of the occurrences. From the work done, it can be concluded that there is indeed a high risk of accidents occurring in this space with consequences for people who uses it. The greatest risk is associated with bathing, but also falls from cliffs, jumping, the practice of various sports and other activities carried out without observing some elementary safety precautions, which leads to the conclusion that there is a great deal of awareness-raising and information work to be done by entities with responsibilities over this territory.
Henriques, Renato F. "Monitorização da zona costeira tendo em vista a sua vulnerabilidade – aplicação à zona costeira noroeste de Portugal." Doctoral thesis, 2007. http://hdl.handle.net/1822/42711.
Повний текст джерелаA elevada dinâmica que caracteriza a zona costeira portuguesa tem implicações directas para as comunidades humanas aí instaladas. Nos últimos anos agudizou-se, nalguns locais, a migração para o interior do sistema praia/duna, pondo em perigo algumas localidades e levando ao aumento da construção de obras de defesa costeira, por vezes feitas com carácter de emergência. O aumento do conhecimento sobre o comportamento dinâmico das zonas costeiras é um contributo fundamental para a elaboração de planos de gestão integrada destas zonas. A monitorização contínua é a melhor forma de obter dados que permitam conhecer a sua tendência evolutiva, possibilitando a previsão de cenários futuros. Este trabalho deve ser estendido a toda a costa portuguesa, ser baseado em meios técnicos diversificados e realizado com a maior frequência possível. Se a monitorização for realizada com técnicas demasiado caras, a eficácia desejada deste importante trabalho pode ser comprometida. A presente dissertação centrou-se no desenvolvimento de técnicas de monitorização de baixo custo, baseadas em fotografia aérea. Foram desenvolvidos protótipos de obtenção de fotografia aérea utilizando poucos recursos económicos, mas com qualidade suficiente para ser utilizada na monitorização das mudanças nas zonas costeiras. Foram escolhidos três segmentos da costa noroeste de Portugal, situados entre a Praia de Cortegaça e a Praia de Mira, para os quais foi feita a comparação entre a fotografia obtida com os protótipos desenvolvidos e a fotografia histórica existente. A partir deste trabalho, foi possível calcular taxas médias de migração, ao longo de diversos períodos temporais, a partir da medição da mobilidade de indicadores de migração costeira. Foi, também, possível, conjugando a fotografia aérea com técnicas de SIG, estudar a ocorrência de galgamentos marinhos na região entre o Furadouro e a praia do Torrão do Lameiro. Tendo em conta que o conhecimento da dinâmica costeira não pode ser dissociado do conhecimento dos sedimentos em movimento, foi realizada uma colheita de sedimentos na praia e na plataforma continental adjacente, na região do Furadouro. Embora tenham sido colhidas poucas amostras, foi já possível detectar alguns padrões na distribuição de sedimentos; foram identificadas diferenças entre a dimensão dos sedimentos colhidos a mais de 1000 metros da costa e a dos colhidos na praia e na pré-praia.
The high dynamical behaviour that characterizes the Portuguese coastal zone has direct implications for the human communities installed there. During the last years, inland migration of the dune/beach system has increased, putting some localities in danger and leading to the increased building of hard engineering coastal defences, sometimes with emergency character. The increased knowledge about the dynamic behaviour of the coastal zones is an important contribution to integrated coastal zone management (ICZM). Continuous monitoring is the best form of gathering important information that allows a better knowledge of the past evolution trend, making the forecast of future scenarios possible. This work should be extended to the total extend of the Portuguese coast, based on diversified techniques and carried out at the highest frequency. If based on expensive techniques, the desired effectiveness of this important work can be compromised. The present work was focused on the development of low-cost monitoring techniques, based on aerial photography. Prototypes for air photograph achievement has been developed, using low-cost resources, but with enough quality to be used for the surveying of coastal zone changes. Three segments of the Northwest coastal zone of Portugal, located between Cortegaça Beach and Mira Beach, were chosen. The comparison between photographs got with the developed prototypes and the existing historical photographs was done in those segments. With this work, it was possible to calculate average migration rates over different time periods, from the measurement of the mobility of coastal migration indicators. Through the combination of aerial photography with GIS techniques, it was also possible to study the occurrence of marine overwashes in the area between Furadouro and the beach of Torrão do Lameiro. Taking into account that the knowledge of coastal dynamics cannot be dissociated from the knowledge of the sediments in movement, a sampling of sediments from the beach and the adjacent continental shelf was carried out in the area of Furadouro. Although few samples were collected, some patterns in the distribution of sediments were recognized and size differences identified between sediments sampled at about 1000 meters from the coast and those sampled on the beach and in the nearshore.
Fundação para a Ciência e Tecnologia (FCT)
Bretes, Ana Lisete Neves de Almeida 1990. "O sistema financeiro português após entrada na zona euro." Master's thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11067/3773.
Повний текст джерелаExame público realizado em 2 de Março de 2018
O presente trabalho de investigação tem como intuito investigar sobre o sistema financeiro português, particularmente, num contexto de moeda única. Permite adquirir uma melhor compreensão sobre os resultados da adesão à moeda única para este sector pelo que, neste sentido, se começa por enunciar a importância do sistema financeiro para a atividade económica. São referidos os riscos inerentes à atividade das instituições financeiras, os diferentes mecanismos de supervisão bem como são abordados temas interligados com a canalização de poupança para investimento. Descrevem-se ainda os princípios, a criação e os reflexos da moeda única para o sistema financeiro português. A moeda única permitiu o desenvolvimento do sistema financeiro em Portugal e facilitou o acesso ao crédito, contudo, a concessão de crédito em demasia provocou o aumento do crédito em risco colocando o país numa posição frágil. Posteriormente começaram a surgir obstáculos na capacidade de financiar as empresas o que se refletiu na estagnação da economia portuguesa. Através da pesquisa realizada no decorrer da revisão da literatura, bem como por intermédio de uma série de entrevistas e inquéritos realizados, foi possível reunir um conjunto de elementos bastante úteis que possibilitaram alcançar os objetivos propostos. O trabalho de campo efetuado junto de indivíduos que desempenham funções no sector permitiu confirmar a existência de falhas, desafios e limitações por parte do sistema financeiro, as quais devem ser considerados de forma a reforçar a existência de um sistema que funcione adequadamente e com capacidade para financiar sectores rentáveis da economia.
This present research work has the purpose to investigate the Portuguese financial system, particularly, in the context of a single currency. It allows a better understanding of the single currency beginning by stating the importance of the financial system for economic activity. It states the inherent risks to the financial institutions’ activity, the different supervisory mechanisms, as well as issues related with the convergence of savings for investment. The principles, the creation and the reflexes of the single currency for the Portuguese financial system are also described. The single currency allowed the development of the financial system in Portugal and facilitated the access to credit, however, the granting of too much credit has led to an increase in non-performing loans, placing the country in a fragile situation. Consequently, obstacles began to appear in the ability to fund companies, which was reflected in the stagnation of the Portuguese economy. Through the research conducted during the literature review, as well as through a series of interviews and enquiries, it was possible to gather a set of very useful elements that allowed to reach the proposed objectives. The field research work was performed with individuals who work in the sector and confirmed the existence of challenges, limitations and downfalls of the financial system. These should be considered to reinforce the existence of a system that functions properly and is capable to fund profitable sectors in the economy.
Martins, Pedro Paulo Dipe. "Geologia estrutural do Parautóctone da região de Montalegre (N de Portugal)." Master's thesis, 2020. http://hdl.handle.net/10773/31399.
Повний текст джерелаThe studied area is located at Montalegre region, western Trás-os-Montes in the north of Portugal. From a geological point of view, belongs to the upper section of the Parauthonous Domain of Galicia-Trás-os-Montes Zone (GTMZ). The rocks are mainly Silurian metasediments, which were deformed and metamorphosed during the Variscan Orogeny. Granitic rocks are also present, most of them intruded during and after the later phase of this orogeny. Numerous quartz veins still occur, following the main regional tardi-variscides fractures trend (N-S to NNE-SSW), likewise other directions related to host metasediments orientation, usually in small scales without cartographic representation. There are also small pegmatites bodies and granitic masses oriented by the major variscides structures (NW-SE). In the studied metamorphic rocks there are three main kinds of specimens: metagraywackes, quartzites, and metapelites. The metagraywackes are predominant, but all rocks mentioned exist in spatial relationship. This study enabled the identification of the three variscides ductile deformation phases (D1, D2, and D3) which generated folds, lineations and the three foliations (S1, S2 and S3). The structures of the first and second phases (D1 and D2) preceded the installation of most of the granitic bodies in the area. These structures express a heterogeneous orientation, differing from the third phase structure (D3). According to the acquired data, D3 must be related to an important ductile shear zone, transcurrent, whose movement indicates to be dextral with NW-SE trend. Considering the intensity and the features of the D3 structures, it is possible to set up two sectors, or domains, in the metasediments in this region: (a) a mylonitic sector, where D3 structures (folds, S3 foliation and stretching lineation) are so penetrative that obliterated older fabrics, and (b) a northern sector, where the D3 was less intense and the S2 fabric still well preserved, besides affected by the 3th phase folds. Outcrop observations and petrographic studies allow to deduce that the regional variscide metamorphism did not exceed medium grade, appearing to have evolved in an intermediate pressure regime. This is represented by the crystallization of garnet’s porphyroblast passing, during the third phase of deformation, to a lower pressure regime during which took place the blastese of andalusite. This work was possible because of an internship agreement between the University of Aveiro and exploration and exploitation mining company (Lusorecursos). It was possible to perform a range of activities related to the requirements of the company, described in a specific chapter.
Mestrado em Engenharia Geológica