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Дисертації з теми "Vigilanza finanziaria"

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1

Orlandi, Matteo <1986&gt. "Le Autorità Europee di Vigilanza Finanziaria." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2090.

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Анотація:
Dopo aver accennato alla storia della normativa europea in tema di vigilanza finanziaria, viene presa in esame la direttiva n.78 del 2010, la quale ha ridisegnato l'architettura del sistema europeo di vigilanza finanziaria.
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2

Della, Bruna Barbara. "Crisi finanziaria tra legislazione emergenziale e vigilanza." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2016. http://hdl.handle.net/10556/3169.

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Анотація:
2014 - 2015
The first chapter of the thesis begins with a brief introduction on what are the principles that regulate the economy and how they affect it. A market without rules or in serious shortage of them is the incubator of problems destined to affect the economies of all Countries. This situation came out with the phenomenon of deregulation, born on the belief that markets are capable of self-regulation, and the lack of rules capable of setting effective limits that led to an exponential increase in risky financial transactions. As we all know, the creation of the subprime housing bubble in the United States is the most striking example of how the lack of rules could lead to the construction of "financial monsters" that caused the collapse of major banking giants, as well as serious repercussions on the whole economic stability. In fact, in 2008, one of the biggest financial crises in the history occurred, following which the emerged the awareness that the regulatory and banking supervision instruments were characterized by serious inefficiencies. ... [edited by Author]
XIV n.s.
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3

MAZZILLI, ANTONIO DOMENICO. "1. ADR nei mercati finanziari. 2. Agenzie di rating e giudizio sul debito sovrano dei paesi dell'Eurozona. 3. Vigilanza finanziaria in Australia modello teorico e aspetti critici." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2015. http://hdl.handle.net/11385/200987.

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Анотація:
1. Quadro normativo comunitario in materia di ADR; Quadro normativo italiano in materia di ADR; Organizzazione degli ADR in materia di servizi finanziari nella legge italiana; Un ADR per ogni regolatore?; Alcune proposte di riforma degli ADR bancari-finanziari operanti in Italia. 2. Informazione sui mercati finanziari e agenzie di rating; Contenuto informativo del rating, l’elemento reputazionale e la funzione; I problemi sollevati dal ricorso al rating; Le soluzioni proposte; Debito sovrano e rating; Le metodologie in dettaglio per l’assegnazione del rating sui debiti sovrani; Un'analisi del giudizio di rating sul debito italiano alla luce delle procedure di valutazione. 3. Una panoramica delle principali politiche di regolazione; Il sistema finanziario degli anni 50-60; Il modello di regolazione; I regolatori australiani; La recente crisi finanziaria e l’impatto con il sistema di regolazione; Il tema del perimetro della regolazione prudenziale e le altre questioni alla base del dibattito sulle riforme in Australia; Il mutamento di prospettiva generato dalla crisi; Opzioni relative a possibili modifiche dell'architettura istituzionale dei regolatori.
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4

Bonaldo, Davide <1989&gt. "Vigilanza finanziaria e Special Resolution Regimes dopo la crisi: una comparazione tra Italia e Regno Unito alla luce delle linee guida europee e della nuova riforma inglese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3884.

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Анотація:
La recente crisi finanziaria globale ha senza dubbio messo in luce i punti deboli di qualsiasi sistema bancario e finanziario. Data l'unicità delle banche e l'importanza di salvaguardare le loro funzioni economiche fondamentali, si è constatata la necessità di avere un efficiente Special Resolution Regime. L'Italia ha affrontato la crisi con un regime speciale per le banche consolidato negli anni, mentre il Regno Unito ha dovuto crearlo ad hoc dopo il crollo di Northern Rock. Ora, in un clima di armonizzazione comunitaria e di unione bancaria, la Commissione Europea lancia una proposta per una Bank Recovery and Resolution Directive: quali sono gli strumenti proposti per la gestione di una crisi? Sono davvero innovativi? Come sarà l'impatto di tale proposta nell'ordinamento dei due Stati membri?
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5

Scarale, Paola <1978&gt. "Regolamentazione amministrativa e vigilanza dei mercati finanziari." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2344/1/Scarale_Paola_Tesi.pdf.

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6

Scarale, Paola <1978&gt. "Regolamentazione amministrativa e vigilanza dei mercati finanziari." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2344/.

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7

Occhilupo, Roberta <1981&gt. "Vigilanza supplementare e controlli interni nei conglomerati finanziari." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1285/1/occhilupo_roberta_margherita_vigilanza_supplementare_e_controlli_interni_nei_conglomerati_finanziari.pdf.

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8

Occhilupo, Roberta <1981&gt. "Vigilanza supplementare e controlli interni nei conglomerati finanziari." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1285/.

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9

Iannello, Giuseppe. "Coordinamento e integrazione della vigilanza sui mercati finanziari nell'area dell'Euro." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2010. http://hdl.handle.net/11385/200858.

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Анотація:
La necessità di una regolamentazione. Obiettivi e modelli della regolamentazione finanziaria. Assetti organizzativi e architettura della regolamentazione finanziaria europea. Le procedure e nuovi indirizzi.
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10

Pan, Alessia <1989&gt. "La "vigilanza prudenziale" sugli intermediari finanziari nelle nuove disposizioni della Banca d'Italia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6678.

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Анотація:
L’approvazione della versione definitiva della Nuove disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari darà completa attuazione alla riforma iniziata con la modifica del Titolo V t.u.b. ad opera del d.lgs. 141/2010. Già dalle bozze poste in consultazione appare evidente l’obiettivo della Banca d’Italia di estendere agli intermediari del nuovo albo unico la normativa applicata in ambito bancario, in modo da creare un sistema di vigilanza equivalente che tenga conto, però, delle peculiarità degli intermediari non bancari. In questo studio, dopo aver ripercorso brevemente le tappe più significative dell’evoluzione della disciplina di vigilanza sugli intermediari finanziari non bancari, ci si soffermerà sulle principali novità e sui principi che hanno guidato il legislatore nell'elaborazione delle nuove disposizioni di vigilanza. In seguito, la trattazione verterà principalmente sull'ultima versione delle bozze, svolgendo un’analisi approfondita della “vigilanza prudenziale” sugli intermediari, alla luce del Titolo IV delle nuove disposizioni. L’obiettivo è quello di valutare la portata innovativa della disciplina di vigilanza evidenziandone vantaggi e criticità. Nel corso dell’esposizione, risulterà indispensabile, inoltre, il confronto con la legislazione europea e con le disposizioni in ambito bancario, per comprendere in che modo la Banca d’Italia ha inteso declinare il principio di proporzionalità nell'elaborazione di una vigilanza equivalente a quella bancaria.
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11

Orilia, Marina. "L’eteroregolamentazione dei contratti bancari e finanziari. Il ruolo delle Autorità di vigilanza." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2017. http://hdl.handle.net/10556/2554.

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Анотація:
2015 - 2016
La tesi esplora il tema dell’eteroregolamentazione dei contratti bancari e finanziari nella triplice prospettiva del sistema delle fonti di integrazione del regolamento contrattuale, delle modalità attraverso le quali le autorità competenti possono intervenire sul contratto e, infine, delle forme di tutela ammesse (e ammissibili) a fronte dell’esercizio illegittimo ovvero ingiusto dei poteri di vigilanza. La prospettiva funzionale adottata consente di includere nel fenomeno anche l’attività condotta da particolari organismi privati, i quali, in virtú di una posizione privilegiata sul mercato, hanno il potere di influenzare la contrattazione degli altri pares. Da ciò discende un’inedita sistematica delle fonti di eteroregolamentazione del contratto, dei protagonisti e del controllo sull’esercizio della funzione di vigilanza. [a cura dell'autore]
The present study analyses the role performed by supervisory and de facto authorities in supplementing banking and financial contracts, by functionally investigating not only the different sources that contribute to the building up of the final contract, but also the architecture of domestic, European and global financial supervision. Particular attention is paid to those influential market players having the power to affect the content of contracts set up by third parties, whose authority poses further challenges in terms of legal qualification. Therefore, this study proposes a renewed approach to the set of remedies available to individuals, when challenging the exercise of official and de facto supervisory powers. [edited by author]
XV n.s. (XXIX)
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12

Bullo, Alessandro <1987&gt. "L'Unione Bancaria Europea: vigilanza e soluzione delle crisi centralizzate." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3925.

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Анотація:
La crisi finanziaria iniziata negli Stati Uniti nel 2007, che convenzionalmente si fa coincidere con il fallimento di Lehman Brothers (2008), ha stravolto l’economia globale. La causa primaria viene fatta risalire alla crisi dei mutui subprime. Crisi che presto si è propagata colpendo l’Unione Europea, in particolar modo l’Eurozona. Con il seguente elaborato si intende analizzare le ripercussioni che tali avvenimenti hanno avuto in Europa, dove, da alcuni anni la crescita del PIL è negativa, trainata da una crisi del debito sovrano e del settore bancario, pericolosamente connessi l’uno all’altro. Questi accadimenti hanno spinto le autorità Europee a mettere in discussione il disegno originale della costruzione Europea, soprattutto dell’Unione Monetaria Europea, con la necessità incombente di salvare l’integrazione finanziaria. Settore finanziario che ha raggiunto dimensioni esorbitanti e che richiede l’introduzione di nuove regole e nuove strutture in grado di cogliere al meglio le nuove problematiche connesse ad intermediari di dimensioni sempre maggiori e non più operanti a livello esclusivamente nazionale. Perciò, è cresciuta sempre più l’esigenza di rivedere l’assetto vigente sul controllo degli intermediari creditizi e sulle procedure di risoluzione delle banche dissestate, che non possono più rimanere allocate a livello nazionale. Da qui, nasce il progetto di una unione bancaria. La tesi si struttura in una parte introduttiva, quattro capitoli centrali e infine le conclusioni cui si è arrivati. Nel primo capitolo, dopo un breve percorso cronologico sulla creazione dell’unione Europea e dell’Unione Monetaria, si presentano le problematiche manifestatesi durante la crisi dovute a falle strutturali della costruzione Europea stessa. Nei due capitoli centrali si discutono le soluzioni proposte dalle autorità Europee, prevedenti la creazione di una Unione Bancaria costituita da un meccanismo unico di vigilanza, da un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e da un fondo di garanzia dei depositi centralizzato. Nell’ultimo capitolo si descrivono i passaggi che porteranno alla creazione di tale Unione, illustrando le difficoltà e le perplessità di un progetto ambizioso che non riguarda esclusivamente decisioni tecniche ma dovrà incontrare il consenso politico di Paesi con culture ed economie diverse.
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Albertini, Francesca <1994&gt. "La gestione dei rischi in un istituto finanziario non vigilato: l’adeguamento volontario e progressivo alla vigente normativa di vigilanza per gli intermediari finanziari. Il caso del gruppo ETC Export Trading Cooperation." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14369.

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Анотація:
La tesi affronta il tema della gestione dei rischi di un istituto finanziario non vigilato. Il primo capitolo si sofferma sulle finalità e metodologie del processo di gestione dei rischi, sulle tipologie di rischi e sulla loro relativa regolamentazione finanziaria. Il secondo capitolo affronta il tema della vigilanza sugli intermediari finanziari in termini di esponenti aziendali, governance, controlli interni e accantonamenti di capitale con riferimento alla vigilanza prudenziale. Il terzo ed ultimo capitola analizza un istituto finanziario non vigilato (NOSU), ETC Group, che ha deciso di aderire volontariamente alla disciplina degli intermediari finanziari vigilati. Si tratta di un’analisi in ottica attuale e prospettica dei processi e sistemi adottati dalla società per la gestione ed il monitoraggio dei rischi.
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Palmas, Lorenzo <1996&gt. "Gli accordi di Basilea, l’evoluzione della vigilanza e il rischio di credito." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21348.

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Анотація:
La banca è l’impresa autorizzata all’esercizio dell’attività bancaria, la sua crescente rilevanza a livello economico-sociale ha reso sempre più necessaria una continua evoluzione e integrazione del complesso normativo, che ne regolamentasse il funzionamento nonché il perimetro di azione, senza intaccare la “libertà di iniziativa economica” garantita dall’art.41 della costituzione. Nel corso dei decenni, il legislatore è andato ad affinare le norme su cui tutto il sistema è fondato, ponendo massima attenzione ai rischi sopportati dagli istituiti bancari che, a più riprese, hanno messo il sistema in difficoltà. Il presente lavoro si propone di esaminare nel dettaglio le varie componenti del metodo di stima del rischio di credito, nonché proponendo delle possibili modifiche rispetto ai criteri standard che tengano in considerazione gli impatti dei recenti eventi sul sistema economico-finanziario. In particolare, verranno esposte in maniera sintetica le principali tipologie di rischio, soffermandosi soprattutto sul rischio di credito e sulle sue componenti costitutive. Saranno presentate le strutture degli accordi di Basilea (le linee guida in materia di requisiti patrimoniali e prudenziali delle banche), le loro implementazioni e le conseguenze che hanno avuto nel mercato italiano. Inoltre, saranno esaminati gli effetti della crisi economico-sanitaria iniziata nel corso del 2020 e gli interventi fino ad ora adottati.
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Danesin, Serena <1993&gt. "Il mercato dei non performing loans tra normativa di vigilanza ed esigenze prospettiche." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10752.

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Анотація:
L’ingente ammontare di non performing loans nei bilanci delle banche europee e soprattutto di quelle italiane, è ad oggi uno dei maggiori problemi del sistema bancario. La tesi, oltre ad analizzare l'impatto quantitativo del fenomeno a livello europeo, e le peculiarità del caso italiano, si sofferma sulle strategie attuabili dalle singole banche per risolvere il problema, dalla gestione in-house delle poste alla loro cessione sul mercato secondario. L'elaborato approfondisce, inoltre, le novità apportate dal Governo Italiano nel biennio 2015-2016, nonché le proposte europee in corso di elaborazione, che incoraggiano gli intermediari a gestire attivamente i loro Npls affinché possa riattivarsi il processo di erogazione di nuovo credito all'economia reale. Sullo sfondo, la regolamentazione e la supervisione bancaria, armonizzati a livello europeo, che influenzano direttamente il fenomeno. In conclusione, un’analisi dell’ipotetica efficacia di una soluzione in corso di elaborazione: un'unica Asset Management Company dove possano confluire gli asset problematici di tutte le banche europee.
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Rossetto, Marco <1989&gt. "Lo sviluppo della normativa sulla vigilanza supplementare sui conglomerati finanziari alla luce del decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 53." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6465.

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Анотація:
I mercati finanziari, negli ultimi decenni, sono stati caratterizzati da una profonda evoluzione strutturale, causata da una trasformazione degli scenari competitivi e delle strategie seguite dai soggetti del processo di intermediazione finanziaria. In questa direzione si sono sviluppati i c.d. conglomerati finanziari, gruppi eterogenei di imprese appartenenti ai diversi settori del mercato finanziario. Questi mutamenti hanno costretto il legislatore a prevedere, da un lato strumenti necessari per addivenire ad una visone globale della situazione finanziaria e dell’esposizione ai rischi delle società appartenenti ad un gruppo eterogeneo e, dall'altro regole a carattere prudenziale indispensabili per prevenire eventuali dissesti finanziari che mettano a rischio l’intero aggregato. È proprio in tale contesto che si inserisce il tema principale di questo lavoro che consiste in un’analisi del fenomeno conglomerale, alla luce del d. lgs. 142 del 2005 e del d. lgs. 53 del 2014 che si occupano della vigilanza supplementare sugli enti creditizi, sulle imprese di assicurazione e sulle imprese di investimento appartenenti ad un conglomerato finanziario. L’analisi, in una prima fase, inquadra il fenomeno conglomerale, individuando i motivi che hanno portato allo sviluppo dello stesso e i rischi ad esso collegati. Nella seconda fase, il lavoro entra nel merito della disciplina, focalizzandosi sulla nozione di conglomerato, sulle finalità della vigilanza supplementare, sulla figura del coordinatore della supervisione e sugli strumenti disposti dal legislatore per l’esercizio della vigilanza. L’analisi ha messo in evidenza l’esigenza di garantire la stabilità finanziaria del mercato interno attraverso il potenziamento della vigilanza supplementare sui conglomerati, soprattutto sotto il profilo dell’adeguatezza patrimoniale degli stessi nonché della gestione dei rischi di gruppo. Inoltre, si è sottolineata la necessità di implementare il coordinamento tra le autorità di vigilanza, nonché l’emanazione di orientamenti comuni attraverso il comitato congiunto.
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Santinon, Chiara <1992&gt. "IFRS9: Impatti sulle Banche Italiane a seguito della eliminazione della immunizzazione dei filtri prudenziali ai fini di vigilanza sui titoli di Stato." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12415.

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Анотація:
Nel 2010 Banca d’Italia, con il provvedimento “Patrimonio di vigilanza – filtri prudenziali” del 18 maggio 2010, introdusse, limitatamente ai titoli di debito emessi da amministrazioni centrali dei Paesi appartenenti all’Unione Europea, la possibilità di adottare una modalità di contabilizzazione a fini di vigilanza che prevedeva la neutralizzazione piena delle riserve AFS formatesi a partire dall’esercizio 2010. L’opzione da parte delle banche italiane per questo diverso trattamento comportava la sterilizzazione degli impatti sul patrimonio di vigilanza delle riserve AFS positive e negative; in altre parole i titoli di Stato potevano essere valutati al costo. Attualmente c’è la possibilità che questa alternativa possa diventare, con l’effettiva applicazione di IRFS 9 da gennaio 2018, l’unica alternativa possibile. Perciò ci si chiede cosa sarebbe successo in carico alle banche italiane se, nel 2010, Banca d’Italia non avesse introdotto questa diversa soluzione. Analizzando alcune voci di bilancio di tutte le banche italiane di classe 3, si cercherà di ipotizzare quali sarebbero stati gli impatti in bilancio nel caso in cui questa discrezionalità non fosse stata applicata.
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Mirra, Vittorio. "La gestione delle controversie in ambito bancario e finanziario, tra tutela del consumatore e finalità di vigilanza: meccanismi “facilitativi” e prospettive di riforma." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2017. http://hdl.handle.net/11385/201164.

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Анотація:
Il contenuto della tesi si focalizza sulle caratteristiche dei principali sistemi di Alternative Dispute Resolution (ADR) presenti in Europa in ambito bancario e finanziario, sui risultati raggiunti dagli stessi e sull’evoluzione della normativa in tema di risoluzione stragiudiziale delle controversie, orientata verso un fine precipuo: il conseguimento di una elevata tutela del consumatore. Si è cercato di “rileggere” tali risultati in ottica sistemica, ragionando su possibili miglioramenti, razionalizzazioni e prospettive di riforma, “accorciando” le distanze attualmente presenti tra i vari Stati e accrescendo ulteriormente i benefici per tutti gli operatori del settore. L’analisi è stata condotta con un approccio evidence-based nell’ottica di una valutazione delle esperienze esistenti in ambito nazionale ed internazionale sul tema dell’ADR (attraverso l’analisi dei principali organismi di ADR attivi in ambito bancario e finanziario), analizzando altresì le recenti modifiche normative introdotte a livello europeo (i.e. Direttiva sull’ADR per i consumatori: Direttiva 2013/11/UE; Regolamento sulla risoluzione delle controversie online dei consumatori: Regolamento (UE) n. 524/2013) e di conseguenza anche nel nostro Paese, nel quale le esigenze alla base delle risoluzioni stragiudiziali delle controversie – soprattutto nel campo bancario e finanziario – sono sempre più attuali e catalizzatrici di numerosi studi ed interessi. Nel ventunesimo secolo la percezione di tali strumenti a disposizione dei consumatori è passata da “statica” a “dinamica”; tale dinamicità ha spazzato via la vecchia “rivalità” con i meccanismi giudiziali statali, i quali hanno da tempo iniziato ad essere favorevoli ad una evoluzione del sistema. Non vi è più un’idiosincrasia dei sistemi giudiziali statali nei confronti dei sistemi di ADR: l’incremento (quantitativo e qualitativo) di questi ultimi ha dimostrato come la collettività si senta maggiormente disposta ad accettare le decisioni di organismi che gli stessi ricorrenti possono “controllare” attraverso la qualità dell’interazione con lo staff, valutandone il servizio fairness, meccanismi di accountability). I dati e le esperienze di ADR in ambito europeo (specialmente per quanto concerne le realtà più evolute del settore banking & finance: i.e. Regno Unito, oggetto di un focus specifico) portano a conclusioni con riflessi ottimistici per il futuro in ottica sistemica. Le policy e i trend che emergono dall’attività quotidiana degli intermediari sono state concretamente influenzate dall’approccio seguito dagli organismi di ADR cui sono sottoposte le vertenze tra detti intermediari e i propri clienti. Si è cercato dunque di dimostrare che la finalità prognostico-deflattiva assegnata storicamente ai meccanismi di ADR ha in realtà una valenza meramente secondaria. L’effetto finale, infatti, non è di mera incrementazione delle controversie, bensì di “tenuta” del sistema attraverso il matching tra funzione giustiziale degli organismi di ADR e l’approccio degli uffici compliance degli intermediari. La creazione di un clima di fiducia sarà fondamentale per l'espansione del mercato unico nel settore bancario e finanziario: è necessario che le imprese sappiano di poter fruttuosamente svolgere le proprie attività a livello transfrontaliero e che i consumatori abbiano la certezza di vedere tutelati i propri interessi per le transazioni effettuate in tale ambito. Efficaci meccanismi di ADR appaiono pertanto indispensabili per assicurare lo sviluppo delle cross-border transactions, potendo fare affidamento su un “solido” punto di riferimento per tutti i consumatori eventualmente “danneggiati” da inadempimenti o condotte illegittime da parte del fornitore del/i servizio/i finanziario/i prestato/i. Studi e analisi di law and economics hanno confermato quanto sopra, anche con l’aiuto delle scienze cognitive, sottolineando come la fiducia che si crea in tali sistemi si alimenti attraverso la cooperazione, la compliance e la accettazione delle decisioni anche sul versante delle imprese. Si è dunque cercato di dimostrare concretamente come l’avvento degli strumenti di alternative dispute resolution abbia “avvicinato” e “consolidato” i rapporti tra clienti e intermediari finanziari, migliorando gli approcci di vigilanza delle Autorità di settore, rafforzando le policy degli intermediari e accrescendo la trasparenza e la fiducia nel sistema. L’agilità, la duttilità e l’autorevolezza degli organismi di ADR permettono infatti agli intermediari (e di riflesso anche alle Autorità di vigilanza) di adattarsi in maniera più veloce ed efficace ai mutamenti della società e degli strumenti a disposizione della comunità finanziaria. In conclusione, si vuole dimostrare come la Direttiva ADR non debba essere interpretata come un punto di arrivo, bensì come una “partenza” necessaria per addivenire ad una svolta, nell’ottica giustizialista, che abbia un approccio pratico e dinamico, volta a superare i differenti orientamenti seguiti nel passato di fronte ai problemi “concreti” dei rapporti negoziali tra i soggetti operanti nel mercato finanziario, che ne hanno - quanto meno - rallentato l’evoluzione e hanno minato la comprensibilità, la chiarezza, l’accessibilità e la fiducia nel sistema bancario e finanziario.
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CIOCCA, NICOLETTA. "Autonomia privata ed emissione di obbligazioni nella società per azioni." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/589.

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Анотація:
The research concerns the limits on contractual freedom in corporate bonds issues pursuant to the recent corporate law reform. First part of the paper studies the procedure of corporate bonds issuing provided the traditional Italian double limit regarding companies allowed to the issuance and the measure of it. The legal choice to maintain a cap to the issuing of bonds is critically reviewed, especially with regard to the case whether this maximum amount may be exceeded thanks to selected institutional investors (under control of the authorities in charge), who undertake the issue and guarantee the punctual and due final cash settlement towards those retail investors who are not sophisticated. This peculiar obligation of institutional investors is compared as well with a similar rule provided for small corporations (i.e. s.r.l., art. 2473, civil code), in order to demonstrate that it is a specific kind of accountability for someone else debt, different from a liability for violation of intermediary duties but even different both from the warranty for debtor’s solvency guaranteed to the transferee by the transferor of a credit (art. 1265, civil code) and from the liability of the transferor of a negotiable bill by endorsement. Institutional investors liability pursuant to art. 2412, 2 par., civil code is due to their choice to give up a restrictive selling policy in favour of a retail offer: this determines who, to whom and to what extent institutional investors may be liable. The paper also points out in what way this case is diverse from the selling restrictions the issuer or the lead manager endow for the offer of bonds. Second part of the essay is involved in the various kind of corporate bonds, even with some comparison with French, German, UK and US law. The aim is to clarify how many different negotiable instruments similar to the bonds may be ruled pursuant to the new art. 2411 civil code and not pursuant to the new rules provided for so called “strumenti finanziari partecipativi” by art. 2346, 2351 civil code. The standard used is the one of “repayable funds under the legal and contractual conditions applicable” used to describe the business of taking repayable funds exceptionally allowed to persons different from credit institutions. This means a different point of view of the usual coincidence between bonds and sum to be repaid as provide for mortgage. Securities similar to bonds and ruled as bonds are identified trough the examination of those kinds expressly described by the law, with special regard to those whose final cash settlement is influenced by corporate losses or profits. Moreover the paper examines the chance to deem as bonds some peculiar securities repayable with reference to an index, or only in a winding up of the company, or with commodities other than money. The category of debentures in this way set forth is finally reconsidered in the prospective of securities and markets regulations, where the aim of the law may differ from corporate law and so lead to rearrange this category.
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Longo, Loretta. "Regolamentazione e vigilanza dei mercati finanziari : lineamenti giuridici nazionali prospettive di evoluzione europea." Thesis, 2006. http://hdl.handle.net/10955/209.

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SANTOBONI, Fabrizio. "Aspetti strutturali e organizzativi della regolamentazione e dei controlli sul Sistema finanziario." Doctoral thesis, 2004. http://hdl.handle.net/11573/388670.

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Анотація:
Il presente lavoro è dedicato all’analisi della regolamentazione e dei controlli sui mercati e sugli intermediari finanziari e della relazione sistema delle Authority-Sistema finanziario. In particolare, la necessità di porre in essere forme di controllo in considerazione della specificità delle funzioni svolte dai vari intermediari viene considerata in un’ottica comunicazionale-sistemica che coinvolge l’intero Sistema finanziario. In questa prospettiva, il Sistema stesso viene prima osservato nelle sue specifiche parti componenti e, poi, nella sua globalità (rete di relazioni), al fine di mettere in evidenza le caratteristiche di auto-organizzazione e di complessità che sembrano richiedere una modalità di analisi di più ampio respiro, adeguata a cogliere le relazioni circolari tra le componenti stesse. Un processo di regolamentazione e supervisione efficace viene a configurarsi, quindi, come un insieme di “suggerimenti organizzativi” coerenti all’identità del Sistema finanziario, finalizzati a correggere tutte quelle condizioni che provocano i c.d. “fallimenti del mercato”. Le stesse istituzioni preposte all’attività di vigilanza, lo ribadiamo, sono considerabili alla stregua di entità sistemiche autopoietiche chiuse sotto il profilo organizzativo. L’ambiente esterno, quindi lo stesso Sistema finanziario, è configurabile come una variabile interna alla loro organizzazione. In tale accezione, si intende considerare l’impatto delle nuove scelte operate in materia di regolamentazione (Basilea 2 e Solvency II) sull’evoluzione degli intermediari e del Sistema finanziario nel suo complesso e, quindi, sulle interrelazioni col metasistema economico-sociale.
The objective of this work is to analyze the regulation and supervision of the financial system according to the requirements of the theory of complex systems. In particular, we consider the impact of Basel 2 and Solvency II in the banking and insurance markets and in the overall financial system.
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