Книги з теми "Teoria del progetto"

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1

Torricelli, Maria Chiara. Romano Del Nord: Teoria e prassi del progetto di architettura. Firenze, Italy: Firenze University Press, 2021.

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2

author, Durbiano Giovanni 1966, ed. Teoria del progetto architettonico: Dai disegni agli effetti. Roma: Carocci editore, 2017.

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3

Dell'Osso, Riccardo. Teoria del progetto ipogeo tra infrastrutture e waterfront. Santarcangelo di Romagna (RN) [i.e. Rimini, Italy]: Maggioli, 2013.

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4

Pazzaglini, Marcello. Architettura--logos e racconto: Elementi per una teoria del progetto. Roma: Edizioni Kappa, 1993.

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5

Françoise, Choay, Bottero Bianca, and D'Alfonso Ernesto, eds. Ragioni della storia e ragioni del progetto: Discussioni sulla teoria con Françoise Choay. Milano: CLUP, 1985.

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6

Teorie e progetto: Architettura e pensiero alle soglie del moderno. Firenze: Aión, 2012.

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7

Velo, Luca. Towns in traffic: Prospettive, teorie e progetti dal Rapporto Buchanan. Siracusa, Italia: LetteraVentidue, 2019.

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8

Zotti, Valeria, and Ana Pano Alaman, eds. Informatica umanistica. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-546-3.

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Анотація:
Da una prospettiva di grande attualità scientifica e didattica, il volume si inserisce all’interno delle odierne riflessioni teorico-metodologiche sull’informatica umanistica e sulle digital humanities, affrontando diversi aspetti dell’applicazione delle tecnologie digitali allo studio della lingua dell’arte. I contributi, nati dal progetto di ricerca Lessico multilingue dei Beni Culturali, condotto dall’Università di Firenze in collaborazione con altre università italiane e straniere, descrivono numerose risorse e piattaforme online di comunicazione, organizzazione e condivisione di applicativi e di dati, estremamente utili per gli studiosi del lessico e della traduzione specializzata in più lingue, in particolare nell’ambito del patrimonio culturale e artistico.
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9

autore, Elkind David 1931, Ginsburg H. J. autore, Krossner W. J. autore, and Evans, Richard I., 1922-2015, curatore, eds. Cos'è la psicologia: Lo sviluppo della mente umana, l'educazione, i meccanismi dell'apprendimento spiegati dal più grande studioso di progetti cognitivi. Roma: Newton & Compton, 2000.

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10

Nigro, Giampiero, ed. Le crisi finanziarie. Gestione, implicazioni sociali e conseguenze nell’età preindustriale / The Financial Crises. Their Management, Their Social Implications and Their Consequences in Pre-Industrial Times. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-949-8.

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Анотація:
L'attuale crisi finanziaria e la crisi monetaria dell'Unione Europea degli ultimi anni hanno condotto a una serie di studi analitici e altre pubblicazioni con un quadro di riferimento storico che, tuttavia, raramente va oltre il XIX e il XX secolo. Studi analoghi che si occupano di crisi finanziarie in tempi premoderni sono rari, tanto più quando si tratta di strategie di gestione delle crisi, delle conseguenze sociali e dello sfondo di queste crisi. Il volume si articola dunque intorno a questi temi principali: l’analisi delle crisi finanziarie, il ruolo dei (re)attori, la gestione delle crisi e il ruolo delle istituzioni. Sono qui presentati i risultati di ricerca del progetto bandito dalla Fondazione Istituto di Storia Economica “F. Datini” nel 2013 che si era posto come obiettivo, partendo da un approccio teorico sulle cause e i percorsi delle crisi finanziarie e le loro conseguenze economiche e sociali nel contesto dello sviluppo economico, quello di dimostrare o negare la significatività delle "teorie sulle crisi" del periodo pre-industriale. Se le conseguenze economiche delle crisi finanziarie sono ben note (i fallimenti delle imprese, le crisi commerciali e la depressione, le inadempienze e i crolli nelle reti dei pagamenti senza contanti, e la loro influenza sull’intero ciclo economico delle economie prese in considerazione), più sfumata risulta la visione del comportamento dell'individuo, o dell’intera società, che agisce economicamente in tempi di crisi finanziaria. Negli ultimi anni, il dibattito scientifico si è concentrato sulla questione di come agiscono o reagiscono gli homines oeconomici durante le crisi finanziarie. Dal punto di vista di casi studio del periodo pre-industriale, diventa chiaro che il ruolo dell'individuo è sostanzialmente più importante e grave sia per l’occorrenza della crisi sia per i tentativi di superarla, più di quanto appaia (ammesso che appaia) da ricerche precedenti. Infine, i contributi hanno indagato sulla gestione delle crisi in tempi di turbolenze finanziarie. L'analisi della gestione delle crisi in epoca pre-industriale può costituire infatti un essenziale passo avanti nella nostra comprensione della gestione della crisi attuale.
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11

Garrino, Lorenza, ed. Strumenti per una medicina del nostro tempo. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-837-8.

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Анотація:
Il contributo fornito da questa pubblicazione rappresenta una iniziativa innovativa nell’ambito della formazione per i progetti di miglioramento della qualità delle cure. Nei contesti sempre più si delinea la necessità di modelli teorici, di strumenti e metodologie che favoriscano la compartecipazione della persona e della sua famiglia alle cure. La sinergia tra Medicina narrativa, Metodologia Pedagogia dei Genitori e ICF permette di dare valore alle storie ed alle esperienze dei pazienti, alle competenze educative genitoriali all’interno del patto educativo scuola, sanità e famiglia con un focus sul grado di funzionamento della persona sia essa in condizione di salute o di malattia. In questa nuova prospettiva le azioni di cura mirano a stabilire un rapporto di fiducia che non è più basato su un’adesione acritica a saperi o interventi dati per acquisiti e indiscussi, ma su una concertazione che tiene conto delle competenze situate, concrete e quotidiane del cittadino e delle competenze formalizzate, generali e specifiche dei curanti.
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Maimone! Maimone!: Teoria e sociologia dell'organizzazione culturale : l'incremento di valore e la gestione dei beni archeologici fra minaccia, invocazione e progetto strategico. Cagliari: Edizioni della Torre, 2005.

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13

Bartoli, Maria Teresa, and Monica Lusoli, eds. Le teorie, le tecniche, i repertori figurativi nella prospettiva d'architettura tra il '400 e il '700. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-884-2.

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Анотація:
La prospettiva dell’età moderna nacque come un ponte gettato tra l’arte e la scienza. Essa dava necessità all’arte e rendeva visibile la scienza; il terreno di coltura fu quello dell’architettura, che da sempre impegnava in sinergia i cultori dell’una e dell’altra. L’ambito di pensiero in cui fu concepita si occupava degli argomenti più alti, l’universo e la terra: a partire dagli astronomi-geografi e dai topografi, si è costruita nel tempo come disciplina e metodo scientifico-artistico, derivando sistematicamente teoremi da teoremi, in un crescendo di complessità, che ha assunto forme talvolta acrobatiche, non aperte all’evidenza. Le tecniche prospettiche sviluppate nel tempo hanno accompagnato le figure dell’architettura e del figurativo nei loro mutamenti. Le attuali tecnologie informatiche ci permettono oggi di studiare i modelli di questo ambito artistico con la fiducia di poter portare alla luce una storia nuova su di esso. Questo volume raccoglie i saggi di 44 ricercatori che, all’interno di un Progetto Nazionale bandito nel 2011, coordinato da Riccardo Migliari di Roma, hanno aderito alla chiamata del gruppo fiorentino, di cui è responsabile Maria Teresa Bartoli, per illustrare il loro metodo di approccio culturale e tecnico al tema attraverso un caso-studio: fosse esso rappresentato da un dipinto o dai passi di un trattato.
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Dolfi, Anna, ed. Il racconto e il romanzo filosofico nella modernità. Florence: Firenze University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-380-9.

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Анотація:
Leopardi nelle prime pagine dello Zibaldone aveva osservato che l’«amore dei lumi» induce la passione per la filosofia, facendone un elemento fondante della cultura moderna. Nessun dubbio che in questa prospettiva un posto di rilievo spetti allora al Candide di Voltaire, o al Rousseau che unisce pensar filosofico, istanze educative, passione politica e schermata autobiografia. Ma per passare dal conte al romanzo, dall’apologo e dai trattati a personaggi complessi che pure mantengono una forte allure speculativa, bisognava lasciare il Settecento, sperimentare il Romanticismo, nutrire nel secolo successivo le rêveries dei nuovi promeneurs solitaires con l’inquietudine e gli interrogativi di Dostoevskij, Kafka, Sartre, Camus, e di Pirandello, Proust, Musil…, di quanti hanno accompagnato la passione per il racconto con lo smascheramento di ogni ingannevole teodicea. Riconducendo il romanzo, a partire dall’ironica pensosità cervantina, ai borgesiani intrecci, alle ansie esistenziali. Ma, in assenza di dichiarazioni, dove trovare la prova della presenza del philosophique nel romanzo, o come individuare testi a cui si addica la definizione di roman philosophique? Questo libro, progettato e curato da Anna Dolfi, non solo pone il problema, ma tenta di rispondervi, mentre intreccia le idee del/da romanzo con le teorie costruttive, e attiva il confronto tra insignificante e significanza, emblemi e codici mitici, semiosi e destino, osservando come il linguaggio, nello sfilare degli autori, modifichi se stesso fino ad arrivare alla figuratività del graphic-novel. Punto estremo d’arrivo per un percorso che – per campioni – fissa significativi frammenti nel caleidoscopio per altri versi infinito del narrare.
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Claudia, Cassatela, and Bagliani Francesca, eds. Creare paesaggi: Realizzazioni, teorie e progetti in Europa : catalogo della rassegna e atti del Convegno: La creazione di nuovi paesaggi, Torino, 9-24 maggio 2002. Firenze: Alinea, 2003.

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Brusa, Elisabetta. 8 tesi per 150 anni. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-384-7.

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Анотація:
8 tesi per 150 anni è un filo rosso che parte dalle pagine di alcuni libri-tesi, preziosamente conservati tra le mura dell’Archivio Storico di Ca’ Foscari, per trasformarsi nel corso del 2018 nel simbolico volo di alcune rondini-studenti.Mettendo insieme voci provenienti dal passato e voci e corpi della nostra contemporaneità, Fucina Arti Performative Ca’ Foscari ha celebrato, nell’anno dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Ateneo veneziano, gli otto Dipartimenti, dedicando ad ognuno di questi una performance realizzata partendo dall’elaborazione di una tesi.Spaziando cronologicamente (la prima tesi affrontata è del 1913) tra le diverse aree di studio – Economia, Studi Linguistici e Culturali Comparati, Scienze Molecolari e Nanosistemi, Filosofia e Beni Culturali, Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, Studi Umanistici, Management e Scienze Ambientali, Informatica, Statistica – e, itinerando tra la magnificenza di sale, aule magne, cortili e auditorium cafoscarini, Fucina – con i suoi abitanti virtuali, studenti provenienti da tutti e otto i Dipartimenti, a cui si sono aggiunti studenti del Conservatorio Benedetto Marcello e dell’Accademia di Belle Arti di Venezia – è riuscita a costruire un mosaico di narrazioni intrecciando temi, ricerche, personaggi storici e figure immaginifiche, che ha condiviso con un pubblico curioso e attento.Il testo che qui presentiamo è la testimonianza di quanto realizzato ed è costituito dalla raccolta degli otto copioni, elaborati di volta in volta da uno studente-curatore.La collaborazione con i direttori dei Dipartimenti, con docenti di discipline diverse, con il personale cafoscarino coinvolto nella sfida, oltre alla partecipazione di Ca’ Foscari Alumni e di altre istituzioni veneziane, insieme all’Agenzia di Venezia di Banca Mediolanum, ha trasformato quest’esperienza in un possibile modello universitario di ricerca performativa.Se chi legge riuscirà a mettere in movimento processi immaginativi, allora per tutti coloro che hanno vissuto e condiviso questo progetto ambizioso sarà un ulteriore traguardo raggiunto.Fucina Arti Performative Ca’ Foscari nasce con il nome di Cantiere Teatro Ca’ Foscari nel 2011 come spazio fisico e mentale, teorico e pratico, aperto durante l’anno accademico agli studenti dei vari Dipartimenti desiderosi di confrontarsi con tematiche e sviluppi del mondo delle arti performative, realizzando produzioni proprie. Nel 2018 Cantiere Teatro Ca’ Foscari, diretto da Elisabetta Brusa, si trasforma in Fucina Arti Performative Ca’ Foscari.
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Dolfi, Anna, ed. Biblioteche reali, biblioteche immaginarie. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-865-1.

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Анотація:
In uno degli scritti teorici di Calvino troviamo la suggestiva e borgesiana proposta della biblioteca non solo come raccolta di opere, ma come sistema incrociato di combinazioni. La stessa letteratura altro non sarebbe che una biblioteca continuamente soggetta a mutamenti tesi a scalzare gli autori canonici per fare emergere gli apocrifi . Giacché, se la letteratura nasce e si nutre di desiderio, non può accontentarsi del dato, ma proiettarsi nel luogo di quello che non c’è, o che, se anche c’è, è nascosto, ancora invisibile e lontano. Le biblioteche allora non solo sono infinite, ma cambiano il senso di un libro a seconda della sezione in cui lo dispongono, della collocazione, delle modalità di consultazione e utilizzo, del modo di giocare gli spazi, di aprire/chiudere alla luce, all’ombra (in grattacieli, in sotterranei), facendo della biblioteca un luogo dove libri e lettori interagiscono in spazi talvolta mitici. Raccolta come sono, le biblioteche, per interposto racconto, non solo dei libri sopravvissuti alle catastrofi della storia, ma di quelli bruciati, perduti, inventati, che, per il solo fatto di essere stati almeno una volta scritti o pensati, hanno lasciato traccia. In questo libro, di grande ricchezza e suggestione, ideato e curato da Anna Dolfi , si riflette, con esemplificazioni dalla grande letteratura moderna, sul rapporto tra ombre di carta e di celluloide, tra inconturnables e marginalia, alla ricerca dei libri dentro le biblioteche e delle biblioteche dentro i libri. Sullo sfondo la musica, la geniale recitazione di Carmelo Bene, le strisce dei graphic, i progetti architettonici, gli schermi dei computer, e le pagine di un romanzo incompiuto di Giuseppe Dessí che parla di una biblioteca murata e di una cascata di libri all’origine di un immaginario romanzesco.
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Ficcadenti, Fiamma, and Selenia Marinelli. Linee di ricerca: Temi e ricerche del Dottorato in Architettura - Teorie e Progetto 1986-2017. Lulu.com, 2017.

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Govi, Elisabetta, ed. BIRTH. Archeologia dell’infanzia nell’Italia preromana. Bologna University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.30682/disciarche31.

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Анотація:
L’archeologia dell’infanzia è un campo di ricerca molto attuale nel quadro internazionale degli studi dedicati all’antichità e negli anni più recenti ha visto una crescita considerevole anche grazie all’approccio interdisciplinare che arricchisce le indagini archeologiche di prospettive complementari, prime fra tutte quella dell’antropologia fisica e culturale. Il mondo infantile resta tuttavia molto difficile da analizzare per la scarsa visibilità che i bambini hanno in termini archeologici, a causa della fragilità dei resti ossei e della limitata evidenza sul piano sociale e culturale. Occorre allora adottare specifiche metodologie di indagine, capaci di fare emergere le tracce di una componente delle comunità antiche tanto significativa, quanto poco rappresentata a livello funerario. La attenta lettura contestuale dei dati riferibili ai bambini è il necessario presupposto per approdare a corrette ipotesi ricostruttive sulla percezione che ogni popolo aveva dell’infanzia. L’opera affronta il tema per la prima volta in modo sistematico e organico, mappando il fenomeno delle sepolture infantili nell’Italia del primo millennio a.C. Trenta saggi, scritti da circa sessanta studiosi, rendono questo volume la più aggiornata e completa raccolta di dati e di studi sull’archeologia dell’infanzia della penisola nell’età preromana. L’attenzione è rivolta non solo all’ambito sepolcrale, certamente il più ricco di informazioni, ma anche a quelli abitativo e santuariale molto meno noti, per ottenere un quadro conoscitivo il più possibile esteso e articolato. Dopo alcuni saggi che introducono alla riflessione teorica sviluppatasi attorno al tema, la prima parte dell’opera è dedicata ad un caso studio del mondo etrusco, oggetto di un recente progetto multidisciplinare; la seconda parte comprende numerosi contributi sull’Etruria, un territorio per il quale mancava finora una visione d’insieme su tutti i principali centri; la terza parte raccoglie saggi sulle popolazioni dell’Italia antica, offrendo uno straordinario sguardo sul mosaico di culture; infine un saggio finale, che delinea le coordinate culturali e antropologiche del fenomeno, valorizza la ricchezza e la complessità dell’opera. BIRTH costituisce il più completo strumento di conoscenza e di analisi del comportamento dei popoli dell’Italia antica nel trattamento funerario del bambino. Numerose appendici forniscono una dettagliata registrazione delle tombe infantili, base per ogni ricostruzione storica. L’opera è il primo passo di un percorso di studi destinato a proseguire, perché ancora molte sono le prospettive di indagine che l’archeologia dell’Italia preromana consente di sviluppare nell’ambito del più vivace dibattito scientifico internazionale sull’infanzia.
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