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Bevivino, Maria Luisa. "Defaral Sa Bopp: l'iniziativa dei migranti senegalesi per uno sviluppo rurale endogeno e sostenibile." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 97 (May 2012): 85–99. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-097007.

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Анотація:
Tra i molteplici attori che promuovono uno sviluppo rurale alternativo al paradigma agro-alimentare dominante, i migranti possono rivestire un ruolo di primo piano in quanto "cittadini fra piů spazi" capaci di produrre processi di cambiamento nel territorio d'origine e in quello d'arrivo. Viene presentata l'analisi di un progetto di co-sviluppo in Senegal volto a migliorare le condizioni di vita della popolazione locale e limitare l'esodo rurale attraverso pratiche virtuose di sviluppo endogeno sostenibile.
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Ricoveri, Giovanna. "Beni comuni e nuovo modello di sviluppo." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 3 (March 2011): 91–106. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-003005.

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Анотація:
La tesi sostenuta in questo articolo è che i beni comuni del passato - quelli di sussistenza - possono diventare, se riletti ed aggiornati alla luce del presente, la spina dorsale di un ordine sociale alternativo a quello capitalistico, che domina sul mondo da circa tre secoli. Si ritiene che il "ritorno dei beni comuni", come viene chiamata la proposta presentata in questo elaborato, sia una necessità storica per riuscire a superare la crisi del capitalismo e i problemi da esso creati, specialmente nella sua ultima fase finanziaria: il saccheggio della natura, la privatizzazione dello spazio pubblico, la disoccupazione, le disuguaglianze sociali, i disastri ecologici. Per sostenere la proposta avanzata in questo articolo, prima di tutto vengono identificate le caratteristiche principali dei beni comuni come l'autogoverno da parte delle comunità locali., si ricorda brevemente come i beni comuni siano stati delegittimati dalla Rivoluzione industriale nel passaggio dal Medioevo alla modernità . Terzo: si mettono in evidenza le nuove "recinzioni" di acqua, aria, terra ed dell'energia, così come quella del cambiamento climatico. Quarto: il ritorno ai beni comuni richiede una fase intermedia, cioè la conversione ecologica delle economie che deve essere realizzata dalle comunità locali. Quinto: vengono considerati i motivi che non hanno ancora permesso al ritorno dei beni comuni di diventare il primo tema dell'agenda dei movimenti.
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Nicoletta, Ricciardulli, and Tenna Fabrizio. "L'applicazione delle metodologie proposte dal manuale del Quadro Comune di Monitoraggio e Valutazione (QCMV) alla Valutazione dei Programmi di Sviluppo Rurale 2007-2013: limiti attuali e spunti di riflessione per il futuro." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 48 (January 2012): 103–13. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-048008.

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Анотація:
Il manuale del Quadro Comune di Monitoraggio e Valutazione (d'ora in poi QCMV) definisce la valutazione come "un processo [di ricerca] che permette di giudicare gli interventi in funzione dei risultati e degli impatti [da essi determinati] e dei fabbisogni che intendono soddisfare". Questo paradigma č definito all'interno del regolamento per lo sviluppo rurale per consentire, attraverso la misurazione degli indicatori, di valutare la situazione di partenza nonché l'esecuzione finanziaria, i prodotti, i risultati e l'impatto dei programmi, verificando l'andamento, l'efficienza e l'efficacia dei programmi di sviluppo rurale rispetto ai loro obiettivi. L'articolo entra nel merito del meccanismo che la Commissione ha messo in piedi per il monitoraggio e la valutazione dei Programmi di sviluppo rurale, analizzandone le ripercussioni rispetto a ciň che dovrebbe essere la funzione degli indicatori nella valutazione e il loro senso in funzione della programmazione. Vi č un potenziale cortocircuito nella scelta di indicatori di programma, i cui target sono ancorati a stime poco consistenti, e nel dare mandato alla valutazione di basarsi sulla performance di tali indicatori per verificare l'efficienza e l'efficacia del programma. Gli autori affrontano con esempi concreti i limiti metodologici e suggeriscono un approccio alternativo per la futura programmazione.
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Rossi, Mario G. "Dalla Resistenza alla Costituzione. La formazione della nuova classe dirigente nella Toscana postfascista." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 265 (June 2012): 552–66. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-265002.

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Анотація:
L'antifascismo e l'ereditŕ della Resistenza, oltre che fattore costitutivo dell'aggregazione del nuovo blocco di forze politiche e sociali alternativo a quello dominante nella Toscana liberale e fascista, rappresentano un vero carattere originale profondamente radicato nelle masse popolari e nelle élite dirigenti della Toscana contemporanea. A questo risultato ha contribuito in modo determinante il Comitato toscano di liberazione nazionale (Ctln) che, ponendosi come organo unitario di autogoverno, al di sopra delle contrapposizioni ideologiche e politiche, ha diretto la battaglia per le autonomie locali e il governo regionale e ha promosso un ampio processo di rinnovamento in tutti i settori delle classi dirigenti, operanti non solo nella politica e nell'amministrazione, ma anche nell'economia e nella societŕ civile. L'ampiezza e il radicamento della scelta antifascista si sarebbero consolidati nel tempo, impedendo, anche dopo la rottura provocata dalla guerra fredda, il recupero delle posizioni e degli interessi dei gruppi piů retrivi e consentendo lo sviluppo in termini articolati e non rigidi della dialettica tra le forze politiche della regione.
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Fontani, Saverio. "Tecnologie digitali nei sistemi di Comunicazione Aumentativa Alternativa per allievi con Disabilità Cognitive." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 419–31. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9572.

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Анотація:
Le Disabilità Cognitive sono presenti in una significativa quota delle disabilità evolutive, e molto frequentemente al deficit intellettivo è associato anche quello comunicativo. In tempi recenti, le tecnologie digitali hanno favorito lo sviluppo di ausili assistivi basati sui Sistemi di Comunicazione Aumentativa Alternativa. In questo articolo sono presentati i principali ausili comunicativi di ordine digitale che presentano opportunità per lo sviluppo delle competenze comunicative dell'allievo con Disabilità Cognitive.
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Alesi, Marianna, and Annamaria Pepi. "L'assessment del profilo motivazionale scolastico." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2013): 341–59. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-003002.

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Анотація:
La motivazione all'apprendimento scolastico rappresenta un processo di rilevanza cruciale studiato dalla psicologia dello sviluppo e dell'educazione. Una questione ampiamente discussa nella letteratura attuale, riguardante aspetti sia teorici sia empirici, si occupa dei nuovi metodi per valutare le componenti motivazionali. In linea con un'ampia definizione del profilo motivazionale scolastico, articolato in variabili quali autostima, autoefficacia, concezioni personali dell'intelligenza, obiettivi di rendimento per decenni sono stati costruiti numerosi strumenti volti all'analisi di tali dimensioni. A tal proposito la letteratura internazionale evidenzia come la ricerca sulla motivazione abbia sviluppato prevalentemente strumenti self-report. In questo articolo discutiamo i vantaggi e i limiti degli strumenti self-report e di approcci di misurazione di diversa natura quali approcci fenomenologici, neuropsicologici/fisiologici, comportamentali. Va, tuttavia, enfatizzato, che un singolo approccio non puo esprimere la natura multidimensionale della motivazione scolastica di uno studente. Sono, invece, necessari approcci alternativi multimetodo, che integrino i metodi precedentemente menzionati, per ottimizzare l'analisi del profilo motivazionale e incrementare le conoscenze attuali. In sintesi, questi nuovi metodi sollevano questioni critiche relative agli aspetti epistemologici del framework teorico di riferimento.
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Costantini, Valeria, and Graziana Dizonno. "Biocombustibili, agricoltura e Paesi in via di sviluppo." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 1 (March 2010): 65–93. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-001004.

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Анотація:
Il rapido incremento dei prezzi agricoli ed energetici, che ha scosso i mercati internazionali durante il biennio 2006-2008, ha sollevato un acceso dibattito sulle cause all'origine di tale shock e sulle politiche piů adeguate di risposta. Il ruolo dell'agricoltura nella produzione di fonti energetiche alternative ha rappresentato un aspetto importante di tale discussione. Spesso perň, l'attenzione si č rivolta maggiormente sulla verifica della presunta corresponsabilitŕ dei biocarburanti nella crescita dei prezzi di alcuni prodotti agricoli, piuttosto che su aspetti attinenti le potenzialitŕ di sviluppo del settore delle bioenergie e i Paesi in via di sviluppo (Pvs), in particolare nell'ambito dello sviluppo rurale. Il lavoro si propone come una rassegna della letteratura che analizza lo scenario internazionale dei mercati agricoli nel periodo 2006-2008 e gli impatti sui Pvs derivanti dallo sviluppo del mercato dei biocarburanti, dedicando, infine, particolare attenzione, alle possibilitŕ di un ruolo piů attivo dei Pvs nell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, quali le bioenergie
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Pennisi, Giuseppe. "Cost-Benefit Analysis: Credibility and Feasibility - A Comment." Journal of Public Finance and Public Choice 6, no. 2 (October 1, 1988): 135–39. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15760639917586.

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Abstract L’Organizzazione Economica per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha pubblicato nel 1968 un manuale per l’analisi dei progetti industriali nei paesi in via di sviluppo. Dopo il processo di analisi e verifiche che ha avuto luogo nell’ultimo ventennio, l’OCSE ha preso l’iniziativa di rivedere questa metodologia e le sue procedure applicative.L’articolo di Boeri s’inserisce in questo processo di revisione e suggerisce modifiche che, per quanto utili, rimangono legate agli schemi tradizionali. É questa la principale debolezza del suo lavoro, che trascura la principale alternativa agli schemi basati sulla funzione del benessere sociale: il neo-contrattualismo.
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Carugati, Felice, and Patrizia Selleri. "Guardando al futuro: sviluppo, educazione, apprendimento." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (October 2021): 243–57. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12610.

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Fin dagli anni '50 Renzo Canestrari si è interessato a tematiche riguardanti lo sviluppo infantile nei suoi aspetti clinici, con una particolare attenzione alle riforme del sistema scolastico italiano, soprattutto al prolungamento dell'obbligo scolastico, alle conseguenze organizzative e alla necessità di una formazione adeguata degli insegnanti. In parallelo, il dibattitto sulla deistituzionalizzazione dell'assistenza ai minori orfani e con difficoltà sensoriali, fisiche e psichiche, ha promosso progetti di interventi alternativi, in collaborazione con gli Enti Locali della Regione Emilia-Romagna.Questa attenzione alle tematiche concernenti lo sviluppo, l'educazione e la socializzazione in età evolutiva, con uno sguardo che collega aspetti individuali e dinamiche sociali, ha alimentato ricerche empiriche da parte di membri dell'Istituto di Psicologia, che hanno progressivamente ampliato i campi di indagine. Si tratta di ricerche su: relazioni causali fra interazioni sociali e sviluppo cognitivo; caratteristiche della comunicazione nelle classi e delle routine organizzative e discorsive nella vita quotidiana a scuola; rappresentazioni che insegnanti e genitori costruiscono e condividono sui processi di sviluppo, apprendimento e educazione; dinamiche socio-cognitive che le prove di valutazione delle competenze indicate nelle indagini internazionali, attivano negli studenti. Si tratta di dinamiche presenti durante le prove di assessment ma che sfuggono alla lettura prevalente dei risultati di performance. Esse attivano rappresentazioni di routine scolastiche, attraverso le quali soprattutto gli studenti con basse performance cercano di dare significato alle prove stesse. Analoghe dinamiche sono presenti nelle rappresentazioni delle discipline scientifiche, a conferma dell'influenza che le rappresentazioni del sistema scolastico svolgono nella costruzione degli apprendimenti.Considerate nel loro complesso, in queste linee di indagine è possibile individuare aspetti significativi dell'eredità che Renzo Canestrari ha consegnato nei suoi lavori sullo sviluppo e l'educazione. 
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Mistri, Maurizio. "La decrescita serena secondo Serge Latouche. Critica di un economista istituzionalista." ARGOMENTI, no. 31 (June 2011): 141–62. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-031005.

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In questo saggio viene esaminata criticamente la posizione assunta da Serge Latouche contro lo sviluppo economico. Si tratta di una posizione che gode del favore dell'ambientalismo radicale, ma che qui viene criticata per la debolezza delle sue basi scientifiche, soprattutto in materia di economia politica. Di fatto Latouche č un socio-antropologo che si č occupato di analizzare alcune popolazioni africane, trovando nelle culture originarie dell'Africa un modello che egli vorrebbe proporre in alternativa al modello dello sviluppo scientifico, tecnologico ed economico tipico dell'Occidente. Nel saggio, nel mettere in luce quelle che si considerano debolezze scientifiche della posizione di Latouche, si conclude rilevando come tale posizione possa portare a derive autoritarie, lontane da una qualsivoglia prospettiva riformista.
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Blane, David, Juliet Stone, and Gopal Netuveli. "Lo sviluppo dell'epidemiologia del life course." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (March 2009): 171–89. http://dx.doi.org/10.3280/ses2009-001015.

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Анотація:
- The present paper reviews the development of life course epidemiology since its origins during the 1990s from biological programming, birth cohort research and the study of health inequalities. Methods of studying the life course are examined, including birth cohort studies, linked register datasets and epidemiological archaeology. Three models of life course epidemiology are described: critical periods, accumulation, and pathways. Their conceptual and empirical differentiation can be difficult, but it is argued that accumulation is the underlying social process driving life course trajectories, while the critical period and pathway models are distinguished by their concern with specific types of aetiological process. Among the advantages of the accumulation model are predictive power, aetiological insights, contributions to health inequality debates and social policy implications. It is emphasised that the life course approach is not opposed to, or an alternative to, a concern with cross-sectional and current effects; major social disruption can have a large and immediate impact on health. Other limitations of the life course approach include a spectrum of impact (life course effects can be strong in relation to physiology, but often are weaker in relation to behaviour and psychological reactions to everyday life) and, more speculatively, the possibility that life course effects are diluted in the older age groups where morbidity and mortality are highest. Three issues for the future of life course epidemiology are identified. Many life course data are collected retrospectively. We need to know which items of information are recalled with what degree of accuracy over how many decades; and what methods of collecting these retrospective data maximise accuracy and duration. Second, the two partners in life course research need to take more seriously each other's disciplines. Social scientists need to be more critical of such measures as self-assessed health, which lacks an aetiology and hence biological plausibility. Natural scientists need to be more critical of such concepts as socio-economic status, which lacks social plausibility because it fails to distinguish between social location and social prestige. Finally, European comparative studies can play an important part in the future development of life course epidemiology if they build on the emerging infrastructure of European comparative research. Key words: life course epidemiology, life course trajectories, life course data, social inequalities, accumulation model, socio-economic status. Parole chiave: epidemiologia del corso di vita, traiettorie di vita, dati del corso di vita, disuguaglianze sociali, modello di accumulazione, status socio-economico
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Corrado, Federica. "Tornare ad abitare le terre alte: nuovi progetti di territorio e forme alternative di sviluppo." TERRITORIO, no. 74 (September 2015): 128–33. http://dx.doi.org/10.3280/tr2015-074022.

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Caputo, Paola. "Importanza della risorsa biomassa nella pianificazione energetica e per lo sviluppo locale. Analisi di alcune esperienze in Nord Italia e possibili scenari evolutivi." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 131 (November 2021): 186–204. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-131-s1009.

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La biomassa è una fonte di energia rinnovabile localmente disponibile, programmabile e versatile. Nel contributo si considera il suo utilizzo in sistemi di teleriscaldamento, sulla base di alcune esperienze di successo del nord Italia. Tali sistemi hanno favorito lo sviluppo di una filiera locale basata sui sottoprodotti forestali, in alternativa ai tradizionali combustibili fossili. Sulla base di precedenti ricerche, vengono discussi i benefici e le possibili evoluzioni future di tali sistemi.
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Martinelli, Monica, and Mauro Magatti. "Autorità, potere e spirito del capitalismo. Stili di leadership in impresa." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 162 (March 2022): 98–120. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-162005.

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Autorità, potere e spirito sono tre categorie che vengono diversamente comprese e articolate. Nello sviluppo dei modelli di capitalismo e nelle varie forme di leadership, la dimensione trascendente (evocata dall'autorità) arretra a favore di quella immanente (che contrassegna il potere), lasciando tuttavia irrisolte questioni cruciali per le organizzazioni e il modello di sviluppo socio-economico, nei loro (imprescindibili) nessi con la dimensione antropologica che il termine ‘spirito', in senso weberiano, manifesta. Il testo ripercorre l'evoluzione dei modelli gestionali nelle imprese dentro le diverse forme di capitalismo attorno a tre passaggi temporali: gli albori del capitalismo occidentale moderno, le trasformazioni avvenute nel ‘900 e soprattutto a inizio del XXI secolo con il capitalismo delle piattaforme, le possibili alternative verso un nuovo spirito del capitalismo. In questi passaggi, l'articolazione ‘autorità-potere', nonostante apparentemente irrilevante, in realtà sopravvive mettendo in luce la cruciale questione del riferimento a una dimensione ‘spirituale' che riguarda le forme organizzate.
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Fand, David I. "Monetary Reform: the Alternatives*." Journal of Public Finance and Public Choice 6, no. 1 (April 1, 1988): 3–13. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344451.

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Abstract Obiettivo di questo scritto è quello di collaborare ad una riforma monetaria che conduca alia creazione di una moneta su cui i politici non possano influire per loro fini. Attualmente, infatti, vige un sistema di permissivismo che minaccia alla base l’economia di mercato e anche la stabilità della società.Le strategic da seguire per eliminare il monopolio pubblico sulla moneta e, quindi, far venir meno la politicizzazione della politica monetaria, sono, almeno potenzialmente, numerose. Esse comprendono, infatti, l’adozione di un regime monetario automatico, basato sull’oro o su di un paniere di beni, l’introduzione nel sistema attuale di forme addizionali di moneta prodotta privatamente ed in concorrenza.Altra possibile strategia è quella del «free banking», secondo cui le banche commercial! possono emettere banconote e detenere depositi, senza alcun obbligo di riserve in titoli pubblici. Una ulteriore possibilità è quella di adottare una regola monetaria che specifichi il tasso di sviluppo dello stock monetario. Inoltre, è anche possibile far ricorso alia privatizzazione della moneta interna (inside money), iniziando dalle banche. Un’altra strategia è fornita dalle nuove tecnologie informatiche, che consentono alle istituzioni finanziarie diverse dalle banche commerciali di effettuare emissioni monetarie.Infine, una strategia più radicale è costituita dalla «denazionalizzazione» della moneta esterna, secondo quanto suggerito da Hayek.
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Petrini, Martina. "Learn as you walk. The role of physical activity in the development of life skills." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 222–34. http://dx.doi.org/10.36253/form-13631.

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The aim of this article is to analyse the educational potential of the many forms of walking, specifically investigating the role that this form of movement can play in the development of life skills. Walking is not only the simplest and most spontaneous way that human beings have to move from one place to another, but it is an action that can take on a series of meanings from both an anthropological-philosophical and a pedagogical point of view. Indeed, walking is one of the most accessible and cost-effective physical activities, a slow and alternative type of travel, a form of sustainable mobility, and an original means to facilitate learning. This paper, by referring to some experimental projects that focus on various ways of walking, will attempt to explore the specific value that each of them may have in the person’s educational and self-developmental process. Apprendere camminando. Il ruolo dell’attività motoria nello sviluppo delle life skills. L’articolo si pone l’obiettivo di analizzare le potenzialità formativo-educative delle molteplici declinazioni del cammino, approfondendo nello specifico il ruolo che tale forma di movimento può avere nello sviluppo delle life skills. Camminare non è solamente il modo più semplice e spontaneo che l’uomo ha per spostarsi da un luogo ad un altro, bensì è un’azione che può assumere una serie di significati sia da un punto di vista antropologico-filosofico che pedagogico. Il cammino si configura, infatti, come una delle attività motorie più accessibili ed economiche, come lenta ed alternativa tipologia di viaggio, come forma di mobilità sostenibile, come un originale dispositivo per agevolare l’apprendimento. Il presente contributo, facendo riferimento ad alcuni progetti sperimentali incentrati sui variegati modi di camminare, cercherà di esplorare il valore specifico che ognuno di essi può avere nel processo formativo ed autoformativo della persona.
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Trevisi, P., A. Ciorba, C. Aimoni, R. Bovo, and A. Martini. "Sindrome di charge: risultati a lungo termine della riabilitazione audiologica." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 3 (May 2016): 206–14. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-837.

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Obiettivo del presente lavoro è valutare i risultati della riabilitazione audiologica su un gruppo, numericamente consistente, di bambini affetti da sindrome di CHARGE. Lo studio è stato eseguito retrospettivamente, utilizzando il database dei pazienti pediatrici, presso l’Audiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Padova e di Ferrara. Sono stati individuati 31 bambini in totale, che hanno presentato diversi gradi di disabilità uditiva associata alla sindrome di CHARGE. La valutazione audiologica è stata eseguita utilizzando i potenziali evocati uditivi (ABR) e/o l’elettrococleografia, oppure le tecniche di audiometria infantile (VRA o play audiometry). Sono stati valutati anche i risultati percettivi, in termini di capacità di comunicazione e linguaggio espressivo. Sono quindi stati studiati gli effetti della riabilitazione uditiva (con apparecchio acustico o impianto cocleare) e in particolare lo sviluppo del linguaggio nel corso di un lungo follow-up. Gli esiti degli interventi riabilitativi sono risultati diversi in relazione alle eterogenee e spesso gravi disabilità associate alla sindrome di CHARGE (ad esempio, ritardo di sviluppo psico-fisico, gravi disturbi visivi concomitanti, disfunzioni uditive retrococleari per neuropatia uditiva/dissincronia associata). Anche dopo lungo follow-up, lo sviluppo del linguaggio è risultato gravemente compromesso nella maggior parte dei casi, suggerendo quindi la necessità di sviluppare modalità di comunicazione alternative in questo gruppo di piccoli Pazienti. L’identificazione precoce della sordità neurosensoriale e l’accurata pianificazione di trattamenti riabilitativi mirati, è in ogni caso fondamentale nei bambini con sindrome di CHARGE.
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Teresa Cuomo, Maria, Oscar De Franciscis, and Alex Giordano. "La rimodulazione strategica del modello di business. L'integrazione tra agri-food e turismo." ESPERIENZE D'IMPRESA, no. 2 (January 2021): 51–67. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-002004.

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L'ampliamento dell'offerta produttiva con attività non appartenenti alle tradizionali aree di mercato delle imprese sta avanzando in specie nel segmento alimentare. Questa nuova impostazione travalica così il tradizionale approccio di tipo "core business", immaginando una logica di "non-core business", di contagio fecondo tra filiere produttive contigue in grado spesso di potenziare imprese e aree geografiche. Lo scenario che emerge dalla nuova alternativa strategica quindi parte dal presupposto che il non-core stimola il core, modificando completamente i tratti di una specifica organizzazione imprenditoriale. Le novità sperimentali fornite da questi business, laddove si manifestano con successo, riescono a produrre alcuni vantaggi fondamentali che vanno dalla diversificazione del rischio d'impresa allo sviluppo del fatturato e delle quote di mercato fino all'innovazione di prodotto in chiave di maggiore sostenibilità. In altri termini, il non-core - che nel caso di un'azienda produttiva a vocazione agricola può configurarsi nell'attività ricettiva, ristorativa e del commercio di produzioni tipiche legate al terroir - può fungere da traino rispetto al business tradizionale diventandone così il nuovo core in una virtuosa spirale di sviluppo.
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Pompili, Tomaso. "Valutazione Strategica Comparativa di Strategie Alternative di Reti tramite il Metodo VIT." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 27–54. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043004.

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Tema del lavoro č la valutazione economica strategica (ex-ante) di investimenti pubblici, sotto forma di progetti di investimento o di piani/programmi complessi. Obiettivo del lavoro č valutare l'affidabilitŕ normativa degli esiti dei metodi multi-obiettivi rispetto all'analisi costi-benefici. La metodologia consiste nell'applicare al caso dello sviluppo di reti infrastrutturali di trasporto un metodo multi-obiettivi (sei) e multi-criteri (trentadue), il metodo VIT (Valutazione di Impatto Territoriale). Sono elementi originali: la sostituzione della rilevazione quantitativa degli impatti attesi con una tecnica di tipo Delphi, la tecnica di quantificazione dei giudizi, il calcolo degli esiti in base a differenti ipotesi di preferenze della popolazione, la modalitŕ di raffronto fra benefici e costi. Il principale risultato č la capacitŕ del metodo di fornire un ordinamento di differenti alternative (sette) trasparente e robusto rispetto a diverse strutture di preferenze della popolazione. Il caso specifico riguarda il cosiddetto Corridoio del Brennero.
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Paltrinieri, Roberta. "L'uso dei beni: il rapporto tra consumi e felicitŕ." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 116 (April 2010): 118–31. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116011.

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Анотація:
Il saggio discute sull'attualitŕ dell'homo oeconomicus e sulla teoria del consumo di matrice economica, proponendo alcune riflessioni sociologiche sui modelli di consumo nella societŕ globale alternative a quelle proposte dall'economia. A partire dai processi di individualizzazione si profila una nuova soggettivitŕ capace di scegliere responsabilmente, che fonda una teoria dell'azione valida per l'economia della responsabilitŕ sociale. Il cittadino-consumatore come homo civicus, cioč come soggetto dotato di senso morale diventa il presupposto per modelli di sviluppo economici e sociali sostenibili e comprensivi.
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Di Bernardo, Mirko, and Elisa Cecconi. "Lo sviluppo delle cellule staminali pluripotenti indotte. Metodologie sperimentali, aspetti epistemologici e implicazioni bioetiche / The development of induced pluripotent stem cells. Experimental methodologies, epistemological aspects and bioethical implications." Medicina e Morale 66, no. 2 (May 5, 2017): 161–76. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.485.

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Анотація:
Il presente contributo vuole offrire uno spaccato su alcuni sviluppi contemporanei concernenti le ricerche nel campo delle cellule staminali pluripotenti indotte (IPSCs). Sviluppi che confrontandosi con la complessità del vivente ammettono l’esistenza di una pluralità di livelli d’investigazione, incoraggiando il ricorso ad una molteplicità di linguaggi e di metodologie. Vengono individuate altresì possibili vie alternative alle IPSCs compatibili con una riflessione sul legame fra libertà e responsabilità nella ricerca scientifica. Tali studi consentono oggi di delineare un innovativo approccio di cura senza manipolazioni genetiche in grado di andare oltre la stessa metodologia proposta originariamente da Yamanaka. ---------- This article aims to offer a description of some contemporary developments concerning the researches in the field of induced pluripotent stem cells (IPSCs). Advancements that confronting the complexity of the living being, allow the existence of a plurality of investigation levels and encouraging the use of different languages and methodologies. Moreover, this paper identifies alternative ways to IPSCs compatible with a reflection about a connection between freedom and responsability in the scientific research. Such studies allow today to outline an innovative approach to care without genetic manipulation able to overcome the original Yamanaka’s method.
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Nasi, Lorenzo. "Sviluppo, persona, reciprocitŕ. I sistemi di scambio locale non monetario: l'esperienza di Sintral in Ecuador." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 88 (October 2009): 138–61. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-088007.

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Анотація:
- Persistent inequalities produced by globalization and the increasing exclusion of millions of people from formal economies have triggered the development of new strategies and instruments, especially in the Global South. Among the experiences that contributed to broaden the horizon of alternative forms of development based on participation, solidarity and reciprocity we can quote Non-Monetary Systems of Local Exchange. Sintral is a meaningful example of this; it was developed in Equador, and it is a local transaction system that allows the exchange of goods and services without using money.Key words: globalization, development, money, reciprocity.
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Morandi, Francesco. "Patrimonio culturale e turismo trasformativo: nuovi modelli di sviluppo e opportunità per territori autentici." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 126 (January 2022): 118–32. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-126007.

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Анотація:
In un momento in cui il turismo sta assumendo nuovi significati, i viaggiatori sono alla ricerca di forme alternative di vacanza che soltanto il patrimonio culturale di territori autentici è in grado di offrire. Le innovazioni dirompenti portate dall'avvento dell'era digitale convivono con l'esigenza di lentezza e con la necessità di approfondire la scoperta di nuovi significati del vivere lo spazio e il tempo della relazione interpersonale. Per soddisfare questo crescente segmento di domanda, il turismo si sta muovendo dall'economia dell'esperienza all'economia della trasformazione. Lo spirito di condivisione e il senso di accoglienza consentono al viaggiatore di restituire il beneficio ricevuto, in una prospettiva di continua rigenerazione. In questo senso, la forte identità delle aree interne e la naturale autenticità delle zone (solo in apparenza) marginali costituiscono una concreta opportunità per lo sviluppo sostenibile.
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Miccinesi, Guido, and Joseph Raho. "Morire senza coscienza. La giustificazione morale della sedazione palliativa profonda continua." Medicina e Morale 68, no. 4 (December 20, 2019): 397–410. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.595.

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Un recente disegno di legge sulle cure alla fine della vita ha proposto di estendere l’opzione della sedazione palliativa profonda continua anche a pazienti che non siano in fase terminale di malattia. Questo sviluppo del dibattito sulle cure alla fine della vita richiede un nuovo sforzo per chiarire i termini della questione e risolvere alcune persistenti ambiguità. Il presente articolo sottolinea come la sedazione palliativa profonda continua sia eticamente lecita, e in effetti parte integrante delle cure palliative, solo quando eseguita in modo conforme alle principali linee guida. Daremo argomenti per mostrare come ‘l’imminenza di morte’, generalmente intesa come morte attesa entro poche ore/giorni, sia un importante criterio clinico per decidere della liceità etica di questa pratica medica. Nella nostra argomentazione (1) spiegheremo come la Dottrina del Duplice effetto, cui frequentemente si fa ricorso nei dibattiti etici su questa pratica, non sia invece necessariamente applicabile al caso della sedazione palliativa; (2) identificheremo una giustificazione alternativa, etica e clinica, per il ricorso alla sedazione in situazioni di fine vita; infine (3) discuteremo l’eventuale liceità del ricorso alla sedazione palliativa in casi di sofferenza esistenziale. Contiamo in tal modo di contribuire allo sviluppo del dibattito bioetico in corso su questi temi.
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Filippi, Massimo. "Questioni di specie." Balthazar, no. 4 (September 13, 2022): 132–45. http://dx.doi.org/10.54103/balthazar/18512.

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Il seguente articolo propone di ripensare e ampliare il concetto di «specismo» come norma sacrificale. Il concetto cardine sul quale tale norma si sviluppa è quello di «specie» la cui connotazione politico/performativa è oscurata dalla presunta oggettività di un lessico scientifico. Nelle seguenti pagine viene dunque proposta una decostruzione di tale concetto e infine suggerita una modalità alternativa con cui opporsi alla macchina specista: l’antispecismo del comune.
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Lingle, Christopher. "Rent-Seeking and the EC Social Charter." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 1 (April 1, 1990): 23–33. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344893.

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Abstract Le politiche sociali, così come sono state concepite nella Carta Sociale della Comunita Europea, impediranno lo sviluppo economico, la crescita e l’occupazione e promuoveranno la burocratizzazione e la centralizzazione dei poteri: questa la tesi sostenuta dall’Autore, che utilizza l’approccio metodologico della Public Choice per analizzare i contenuti della Carta Sociale europea. Frutto di rent-seeking da parte e a vantaggio di particolari gruppi di interesse, la Carta Sociale promuoverà rent-seeking ad altri livelli. La filosofia populista che ne ispira i contenuti, inoltre, favorirà una tendenza all’interventismo e alla concentrazione del potere politico della Comunita a discapito dei diritti degli Stati e in contrasto con il principio della sussidiarietà.Se, poi, argomenta l’A., questa stessa interpretazione populista della democrazia guiderà lo sviluppo futuro delle istituzioni comunitarie, non si verificherà nessun sostanziale cambiamento nella natura e nella fonte delle inefficienze del settore pubblico.Lo spreco associato al rent-seeking sarebbe invece notevolmente ridotto dalla attuazione di alcune misure alternative, coerenti con i principi della democrazia liberale: il mantenimento di strutture politiche decentralizzate (nazionali) che limitino lo sproporzionato accesso al potere dei gruppi di interesse; l’imposizione di limiti costituzionali a livello nazionale e sui processi fiscali e monetari della Comunità Europea, allo scopo di controllare deficits e inflazione; una riforma delle burocrazie nazionali e comunitaria per migliorare la produttività del settore pubblico.
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Lombardi, D. "Generazione di strutture tissutali tridimensionali in vitro mediante l'uso di cellule staminali." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 71–75. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1142.

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Анотація:
Lo sviluppo di sempre nuove conoscenze sulle cellule staminali e il contemporaneo progresso delle Techniche basate sull'ingegneria tissutale permettono, ad oggi, di ampliare gli orizzonti della medicina rigenerativa e le sue applicazioni in ambito terapeutico. In questo articolo sono riportate le Techniche e le possibilità di base inerenti la creazione de novo di tessuti ed organi in vitro, evidenziandone sia i benefici, sia le problematiche di maggior rilievo che rendono tali approcci ancora poco applicabili in terapia, come la questione correlata al rigetto di natura immunitaria. Unendo la tematica del rigetto autoimmune e dell'ingegneria tissutale sarà quindi introdotta una possibile alternativa per la creazione di strutture renali totalmente create in vitro, ma anche totalmente funzionali.
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Troiano, Stefania, and Francesco Marangon. "I Payments for Ecosystem Services: opportunitŕ di sviluppo nella tutela delle risorse paesaggistico-ambientali." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (November 2011): 87–113. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-003006.

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La protezione del paesaggio č stata per lungo tempo affidata alla Pubblica Amministrazione, che per lo svolgimento di questo compito si č avvalsa degli strumenti vincolistici. Questi ultimi, perň, si sono dimostrati incapaci di far fronte alle conseguenze negative derivanti dall'abbandono dei terreni. Questa constatazione ed il declino delle risorse finanziarie stanziate a favore della protezione delle risorse paesaggistico-ambientali hanno favorito l'affermarsi di strumenti alternativi, quali gli strumenti economici per la tutela delle risorse paesaggistico-ambientali, che prevedono un ruolo preponderante degli attori privati. In base agli studi sulla valutazione monetaria e non monetaria dei beni paesaggistico- ambientali condotti negli ultimi anni, che hanno consentito, da un lato, di individuare le caratteristiche che rendono attraente un paesaggio, e, dall'altro lato, di identificare la disponibilitŕ a pagare per fruire di un servizio paesaggistico-ambientale, l'articolo descrive le possibilitŕ di creazione di un mercato per i servizi derivanti dalla protezione del paesaggio. Viene approfondito, in particolare, il caso dei Payments for Ecosystem Services (PES), strumenti economici utilizzati a favore della conservazione/ valorizzazione dei servizi forniti dalle risorse paesaggistico-ambientali. Dopo una sintetica analisi di questa strumentazione, l'articolo si sofferma sulle prospettive di sviluppo in Italia di specifiche categorie di PES, che hanno per oggetto alcune risorse paesaggistico- ambientali preferite dagli utenti.
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Kunzmann, Klaus R. "Dopo la crisi economica globale: implicazioni sulle politiche per il futuro del territorio europeo." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 7–15. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058001.

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Il saggio si interroga sulle implicazioni territoriali di una crisi finanziaria non ancora conclusa che si ripercuote sulle economie locali europee. L'autore sottolinea la vulnerabilitŕ del ‘vecchio continente' e delle sue varietŕ regionali. A fronte della difficoltŕ a misurare analiticamente gli esiti spaziali della crisi, il saggio presenta cinque scenari di crescita europei che, in forma non necessariamente alternativa, alludono ad altrettante trame di possibili strategie di sviluppo spaziale nella dimensione continentale. Evocando i temi della societŕ della conoscenza, dell'economia creativa e della formazione permanente, della centralitŕ del paesaggio e dei contesti rurali, dei processi culturali e delle nuove produzioni, come quello dei molteplici legami con le economie emergenti a scala globale, il saggio ci conduce a considerare con realismo l'idea di un'Europa a due velocitŕ.
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Jardilino Maciel, Antonio Frank. "Uno sguardo sulla questione della temporalità." Perspectivas 4, no. 2 (March 23, 2020): 23–51. http://dx.doi.org/10.20873/rpv4n2-58.

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Nel contesto scientifico la plasticità e l’epigenesi sono divenuti due dei concetti più pregnanti del nostro tempo. Il primo, dislocato dal suo ambito originario, cioè l’estetica, continua a rivelare il suo potenziale filosofico, scientifico ed epistemologico. Nel pensiero di Catherine Malabou, la plasticità ha subito una vera e propria metamorfosi concettuale – dalla plasticità della temporalità alla plasticità cerebrale –, riferendosi alla capacità di ricevere e dare una forma. Allo stesso tempo, la “bomba al plastico” è una sostanza che provoca violentissime deflagrazioni. Nel primo caso, la plasticità ha una valenza positiva, venendo concepita come una sorta di lavoro “scultoreo” in senso biologico. La plasticità struttura l’identità, costituisce la sua storia, la temporalità e l’avvenire di una soggettività vivente. Nel secondo, la plasticità è una pura negazione. Nessuno pensa alla “plasticità cerebrale” come il lavoro radicale del negativo all’opera nelle lesioni cerebrali, nella deformazione o nella rottura delle connessioni neuronali, nelle sofferenze psichiche, nelle strutturazioni che avvengono nel vivente, nei traumi vari, nelle catastrofi naturali e politiche, nelle malattie neurodegenerative. Nella sua evoluzione teorica la plasticità verrà articolata in stretta relazione con lo sviluppo neuronale. La neuroplasticità, come concetto scientifico, ci consente di stabilire un ancoraggio biologico alla questione della formazione e decostruzione della soggettività e della temporalità. In questo senso, la plasticità non è il semplice riflesso del mondo, ma è frutto di un’istanza biologica conflittuale che rivela la forma di un altro mondo possibile. Da un lato, l’elaborazione di un pensiero dialettico in ambito neuronale, inteso come sviluppo neuroplastico, ci permette di uscire dalla stretta alternativa tra riduzionismo e antiriduzionismo, la quale è sempre rappresento il limite teorico della filosofia occidentale degli ultimi anni. Dall'altro, è possibile assumere il carattere trascendentale del pensiero totalmente connessa alla sua materialità. La nozione di epigenesi, in questo caso, si afferma come una “nuova forma di trascendentale”. Come figura biologica l’epigenesi si pone come condizione di possibilità della conoscenza e della razionalità rivelando, pertanto, la sua caratteristica a priori. Per mezzo delle nozioni di plasticità ed epigenesi il tempo può essere indagato in stretta connessione con la vita, con lo sviluppo organico del vivente, oltre che a permetterci una nuova visione della soggettività.
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Mattheudakis, Matteo L. "UN’INDAGINE COMPARATISTICA SULLA CONFIGURAZIONE DEI REATI SESSUALI PER COLPA (GRAVE) SUI PROFILI DI CONSENSO DELLA VITTIMA." Revista de Direito Brasileira 25, no. 10 (April 1, 2020): 280. http://dx.doi.org/10.26668/indexlawjournals/2358-1352/2020.v25i10.6251.

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L’articolo sviluppa un’indagine comparatistica sui reati sessuali e perviene al riscontro di una significativa tendenza internazionale al superamento del modello coercitivo tradizionale basato su violenza e minaccia, in favore di incriminazioni incentrate semplicemente su profili di consenso della vittima. L’Autore analizza i due modelli principali di disciplina penale basata sul consenso, «no means no» e «(only) yes means yes», esprimendo preferenza per il primo, e spiega perché anche la colpa grave, in alternativa al dolo, possa rappresentare un criterio di colpevolezza adeguato a bilanciare gli interessi in gioco.
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Diantini, Alberto. "Petroleumscape e petrocultura nelle concessioni Val d'Agri e Gorgoglione: analisi territoriale del paesaggio petrolifero della Basilicata." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 3 (September 2022): 29–49. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2022oa14589.

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La Basilicata viene spesso definita il ‘Texas d'Italia' in virtù della ricchezza di petrolio delle concessioni Val d'Agri e Gorgoglione, che rappresentano l'area petrolifera onshore più importante a scala europea. In un territorio caratterizzato da un'elevata biodiversità e una peculiare tradizione agroalimentare, si è consolidato un petroleumscape alimentato da una petrocultura ormai molto radicata nell'identità sociale locale. Il presente articolo mira a delineare le dinamiche che contribuiscono a costituire questo paesaggio petrolifero, frenando la costruzione di percorsi di sviluppo alternativi. Per superare il petroleumscape sono necessari nuovi progetti che riconoscano il ruolo attivo dei cittadini nella definizione dei modelli produttivi che danno forma al territorio in cui vivono, nella direzione di una transizione energetica consapevole e partecipata. 
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Rothschild, Berthold. "Critica della psichiatria e della psicoterapia nei paesi occidentali (1973)." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 2 (May 2011): 239–46. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-002006.

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. Viene analizzato lo sviluppo della psichiatria e della psicoterapia nei paesi occidentali negli anni 1970, sotto l'effetto dei profondi cambiamenti della societŕ industriale avanzata caratterizzata da un aumento di disturbi psicologici (causati anche da fattori socio-economici) e da una maggiore domanda e offerta di servizi nel mercato della salute mentale. Nella prima parte vengono discusse alcune tendenze generali, nella seconda parte vengono elencate varie innovazioni e alternative sorte di fronte a questi cambiamenti, e nella terza parte viene fatta una critica a varie modalitŕ con cui la psichiatria e la psicoterapia hanno reagito a questi fenomeni. (Questo testo č stato letto nell'aprile 1973 al "Primo Simposio sulla Psicoterapia nei Paesi Socialisti" a Erfurt, nella ex Repubblica Democratica Tedesca [DDR], ed č stato originariamente pubblicato in, 1979, XIII, 3: 1-8).
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Boccia Artieri, Giovanni. "La rivoluzione inavvertita del web sociale e i consumatori connessi." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 116 (April 2010): 53–62. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116006.

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Questo saggio analizza l'emergere di una realtŕ del consumo caratterizzata dai pubblici/consumatori connessi. Il temine "pubblici connessi" fa riferimento a una diversificata interrelazione e co-evoluzione tra pratiche culturali, relazioni sociali e sviluppo delle tecnologie mediali in direzione di una connessione digitale. Questo concetto si pone in alternativa a quello di audience o consumatori per sottolineare il mutamento dei modi in cui gli individui sono connessi e mobilitati oggi attraverso i media e per mezzo di questi. Ora i pubblici comunicano sempre di piů secondo logiche che potremmo definire bottom-up, top-down oltre che, naturalmente orizzontalmente tra pari. I pubblici possono reagire, (ri)fare e (ri)distribuire partecipando alla condivisione di cultura e conoscenza attraverso le logiche del discorso e dello scambio oltre che quelle della sola ricezione mediale.
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Di Pietro, M. L., A. Giuli, and A. Serra. "La diagnosi preimpianto." Medicina e Morale 53, no. 3 (June 30, 2004): 469–500. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.635.

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La diagnosi preimpianto si è sviluppata in seguito all’introduzione delle tecniche di fecondazione artificiale (FIV e ICSI) al fine di aumentarne il successo selezionando gli embrioni più adatti per il trasferimento in utero. In particolare, la diagnosi genetica preimpianto viene anche considerata una forma alternativa di diagnosi prenatale al fine di individuare aneuploidie comuni o legate all’età della donna nelle coppie sterili, o per ridurre la trasmissione alla prole di serie malattie genetiche nelle coppie fertili. I campioni per la diagnosi genetica preimpianto si ottengono dagli oociti o dagli embrioni in fase precoce di sviluppo dopo la FIV o la ICSI. L’articolo analizza, da una parte, gli aspetti tecnici e clinici della diagnosi preimpianto, compresi i limiti e i rischi connessi con queste procedure, e, dall’altra, il dibattito bioetico in materia (la diagnosi preimpianto come alternativa all’aborto dopo diagnosi postimpianto; la selezione del sesso a fini sociali o la selezione di donatori di cellule staminali). Dallo stesso dibattito bioetico emerge la finalità eugenetica della diagnosi preimpianto, una finalità perversa poiché nessun individuo umano può essere valutato, selezionato, lasciato morire o soppresso in base alla “sua qualità”.
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Todaro, Letterio. "Alternative pedagogiche e costruzione di spazi per lo sviluppo di un pensiero critico sull’educazione: la collana editoriale «Il Puntoemme» nell’Italia degli anni Settanta." Espacio, Tiempo y Educación 8, no. 2 (December 23, 2021): 211–29. http://dx.doi.org/10.14516/ete.355.

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The essay aims at highlighting the rise of a critical thought on education within the Italian framework, during the Seventies, for the cultural enterprise carried on by a revolutionary book collection in educational studies named «Il Puntoemme». The book collection started in 1971 and survived till 1985, having its best time in the middle of the Seventies. The book series conveyed a plurality of different voices coming from the radical cultures aligned in that revolutionary period. A survey on the main topics characterizing the cultural address showed by the publications appeared under the emblem «Il Puntoemme» looks very interesting to get the critical spirit animating the editorial enterprise. It supported the development of a lot of educational issues coming from the area of the contemporary «counter-cultures»: the need for a not-authoritative education, the commitment for new morals corresponding to the sexual emancipation, the reveal of the ideological elements framing the traditional beliefs in social education, the disclose of the hidden curriculum at school, the encouragement of the cooperative methods as matching the essence of the democratic conduct, and so on. In so far, the radical perspectives supported by «Il Puntoemme» collection clearly showed its rooting into an antagonistic character typical of the Seventies, often inspiring the assumption of radical solutions, like the demand for a complete dismantling of the educational settings or the more proper deinstitutionalization of education.
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Cortese, Fulvio. "Le politiche scolastiche a livello regionale: quale autonomia?" ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2020): 79–88. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-001005.

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Il contributo è diviso in tre parti. Nella prima si descrive brevemente il riparto delle funzioni legislative e amministrative di Stato e Regioni in materia di istruzione, con qualche cenno alle competenze delle autonomie speciali e facendo riferimento alle interpretazioni svolte dalla Corte costituzionale. Nella seconda parte si illustrano i contenuti della legislazione regionale attualmente vigente, con esemplificazioni concernenti gli interventi normativi approvati in alcune Regioni ordinarie. Nella terza parte si traggono alcune conclusioni, evidenziandosi, nell'ordine: lo stato di scarso sviluppo delle politiche scolastiche territoriali, anche in relazione ai difetti di attuazione della riforma costituzionale del 2001; la tradizionale e persistente attinenza di quelle politiche ai temi del diritto allo studio; la difficile interazione tra le politiche regionali e quelle statali pur presupposte al buon funzionamento della rete scolastica; la ricerca da parte delle Regioni di spazi alternativi di manovra, per recuperare maggiore capacità di indirizzo nel contesto dell'esercizio di funzioni amministrative concernenti altre politiche (anche di matrice europea).
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Burigana, David. "La "grande illusion": lo Spazio sovietico visto dalla Francia fra scienza, tecnologia e politica estera dagli anni Sessanta agli anni Ottanta." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (May 2021): 319–41. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002016.

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Gli scienziati occidentali incontravano i "colleghi" del blocco sovietico. L'obiettivo politico-diplomatico era mostrare disponibilità al dialogo, quello ovvio avere canali alternativi di informazione sui progressi sovietici. Questi contatti dovevano avvenire nel quadro di una collaborazione occidentale in funzione della traiettoria impressa allo sviluppo tecno-scientifico statunitense. Vennero tuttavia delineandosi negli anni Sessanta quei caratteri di una competizione/cooperazione euro-atlantica giunti fino ai giorni nostri, senza che il processo di costruzione europea ne intaccasse gli ambiti più strategici. Come in questo contesto rapportarsi con il mondo sovietico? E che immagine trarne? Nuove evidenze sembrano emergere grazie all'incrocio di diversi archivi tratti dall'esperienza più indicativa, quella francese, dalle commissioni scientifiche franco-sovietiche alla "cooperazione" spaziale con le missioni dello spationaute Jean-Luc Chrétien nel 1982 e nel 1988, e poi con la fase di maggior cooperazione durante le missioni Vega 1 e 2 nell'Armata Halley per far intercettare la cometa dalla sonda ESA Giotto nel marzo 1986.
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Reina, Placido. "Impiego di agenti biologici e mezzi biotecnici nella lotta contro gli insetti dannosi." Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 52, no. 382/SFE (December 22, 2019): DECA17—DECA21. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v52i382/sfe.81.

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Nel corso degli ultimi decenni, la difesa dai parassiti animali si è progressivamente orientata verso tecniche di difesa integrata, limitando l’uso del controllo chimico a vantaggio di tecniche di lotta alternative preferendo, laddove possibile, l’impiego di agenti e mezzi biologici. Alla luce delle acquisizioni scientifiche in campo nutrizionistico e soprattutto a seguito di una maggiore consapevolezza sociale, il mercato si sta sempre più orientando verso produzioni ortofrutticole con ridotta presenza di residui chimici. Ciò ha pertanto promosso la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti fitosanitari ecaci ma con un profilo eco-tossicologico più favorevole. Largo impiego trovano formulati insetticidi basati su estratti vegetali e formulati microbiologici. Anche i feromoni sessuali si impiegano ampiamente sia in pieno campo che in coltura protetta (confusione e disorientamento sessuale), così come le tecniche di “attract & kill” che sfruttano l’azione attrattiva di esche alimentari; inoltre, si registra anche l'uso di antagonisti naturali (artropodi e nematodi). Si riportano alcuni esempi di applicazioni in Sicilia di tecniche ecosostenibili di difesa su vite e su colture ortive protette.
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Iannetti, A., P. Beltrami, F. Zattoni, F. Gigli, L. Ruggera, and F. Zattoni. "Il trattamento endourologico retrogrado nella calcolosi renale." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 23, no. 1 (January 24, 2018): 13–16. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2011.1453.

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Negli ultimi 30 anni la terapia della calcolosi urinaria ha subito notevoli modificazioni in virtù dello sviluppo di tecnologie che hanno reso possibile eseguire trattamenti sempre meno invasivi. Anche le linee guida sono cambiate di conseguenza e attualmente prevedono che la litotrissia extracorporea rappresenti la prima opzione terapeutica per calcoli renali inferiori ai 20 mm come la litotrissia percutanea lo sia per calcoli di dimensioni superiori. Nel nostro studio abbiamo valutato efficacia e sicurezza della litotrissia per via retrograda come prima linea di trattamento della calcolosi renale. In 35 pazienti sottoposti a trattamento endourologico retrogrado abbiamo ottenuto una bonifica completa con il primo trattamento nel 63% dei casi e nell'80% con un ritrattamento. Complicanze maggiori, risolte senza sequele, sono comparse in 3 pazienti. Differenze significative sono emerse solo nel confronto dei risultati per calcoli inferiori e superiori a 20 mm. Nella nostra esperienza la RIRS può rappresentare la prima scelta di trattamento in alternativa alle altre opzioni sia per calcoli di piccole che di grandi dimensioni in casi selezionati, soprattutto se si tratta di calcolosi recidivante.
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Bollens, Scott A. "Trincee in cittŕ: muri, confini, costituzioni." STORIA URBANA, no. 128 (February 2011): 25–51. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-128003.

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Questo articolo indaga tre diversi approcci politico-territoriali alla gestione del conflitto tra gruppi nazionalisti. Sono particolarmente interessato al modo in cui il la creazione di queste barriere nel territorio urbano ["", NdT] influenza l'abilitŕ delle cittŕ contese (in questo caso Gerusalemme, Sarajevo e Beirut) nel contribuire positivamente alla coesistenza pacifica a livello locale e nazionale. Il mio focus principale č su tre casi: (I) la costruzione del muro di separazione israeliano a Gerusalemme e i suoi effetti sulla parte araba della cittŕ e sulle prospettive per una soluzione del conflitto israelo-palestinese; (II) la demarcazione di nuovi confini politici alla fine della guerra in Bosnia (ex Jugoslavia) del 1992-95 e i suoi effetti sulla sulle prospettive della convivenza etnica nella cittŕ di Sarajevo; (III) la relazione tra la rigida geografia elettorale data dalla ripartizione costituzionale del potere politico in Libano e le possibilitŕ di sviluppo - in particolare a Beirut e nelle periferie della cittŕ - di coalizioni politiche trasversali rispetto all'elemento confessionale. In ognuno di questi casi le differenze tra gruppi etnonazionali sono adattate e rinforzate geograficamente. L'articolo si conclude ponendo l'enfasi sull'importanza della cittŕ in situazioni di negoziazione di soluzioni politico-territoriali alternative in paesi divisi.
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Fourçans, André. "European Monetary Union: Theory and Practice (*)." Journal of Public Finance and Public Choice 9, no. 1 (April 1, 1991): 3–20. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345162.

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Abstract Il tema dell’Unione Monetaria Europea viene analizzato in tutti i suoi risvolti, teorici e pratici.Dal punto di vista teorico, vengono passati in rassegna i vantaggi e gli svantaggi della creazione di una moneta unica, così come gli argomenti favorevoli e contrari alle tesi alternative, quali i tassi di cambio fissi con monete nazionali, i tassi di cambio flessibili e la competizione tra monete private, secondo il modello di Hayek.La seconda parte è dedicata ad un breve esame dell’esperienza dello SME e dei piani proposti per il conseguimento dell’EMU, con le loro implicazioni e possibili conseguenze a livello di politica monetaria, fiscale, di crescita economica e di sviluppo regionale.La conclusione che si trae è che l’EMU, tramite la creazione di una moneta unica e di una banca centrale con poteri ed obiettivi simili a quelli della Bundesbank, effettivamente favorirebbe la crescita economica degli Stati partecipanti. A questo scopo, però, è necessaria la formulazione di una costituzione monetaria che chiarisca le regole e i poteri delle istituzioni realizzate e degli Stati membri.È inoltre indispensabile un certo grado di coordinamento finanziario, prima e dopo la creazione dell’EMU, nonché politiche fiscali volte a limitare dislivelli troppo marcati nella crescita delle varie regioni.
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Bottero, Marta, Caterina Caprioli, Giulia Datola, Alessandra Oppio, and Francesca Torrieri. "Regeneration of Rogoredo railway: a combined approach using multi-criteria and financial analysis [Un approccio integrato per la rigenerazione dello scalo ferroviario di Rogoredo]." Valori e Valutazioni 31 (February 2023): 89–102. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223107.

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Abandoned areas such as neglected railways and urban voids represent a suitable opportunity for the regeneration and requalification of cities, according to the paradigms of sustainability and resilience. Urban transformation and urban regeneration processes are characterized by a high level of complexity, a dynamic behavior over time and interactions between the various actors involved in the process. Within this context, the present paper proposes the application of a combined evaluation framework, based on the integration of Multi-Criteria Decision Analysis (MCDA) with a Financial Analysis (FA) to assess different strategic scenarios for the regeneration of the Rogoredo railways area (Milan, Italy). The purpose of this framework is to take into account the complexity of the decision- making process, considering both the qualitative (social and environmental) and quantitative (economic- financial) aspects. In detail, the railway yards in the Rogoredo area in Milan (Italy) represent an emblematic case. The city of Milan, within the Territory Governance Plan (PGT), has already proposed interventions in this site aimed at reconnecting the infrastructural node and making it an attractive and inclusive pole. The present paper demonstrates the usefulness of evaluation procedures in supporting the entire decision-making process and defining the most suitable scenario considering the initial objective and the stakeholders’ interests. The innovative value provided by this application is represented precisely by the possibility of considering both the developer point of view through FA and the broader public perspective through the support of MCDA. This approach allowed to build and evaluate transformation scenarios capable of both attracting potential investors and promoting sustainable mobility models, social inclusion, eco-sustainable development, improvement of environmental quality through the design of new public areas, green spaces, and services for citizens. I vuoti urbani, quali ex aree industriali ed ex scali ferro- viari, rappresentano oggi un’importante occasione di riconversione delle città, nell’ottica di uno sviluppo in chiave sostenibile, resiliente e circolare. Tuttavia, gli interventi di trasformazione e rigenerazione urbana sono caratterizzati da un elevato grado di complessità e dinamicità, così come da un’elevata interazione tra le diverse componenti urbane, quali gli aspetti economici, ambientali, sociali e tra i diversi attori coinvolti nel processo. In questo contesto, l’approccio metodologico proposto nel presente contributo combina le Analisi- Multicriteri (AMC) con l’analisi Analisi Finanziaria (AF). Questo modello permette di analizzare e supportare il processo decisionale nella sua complessità, considerando sia gli aspetti qualitativi (sociali e ambientali) sia quelli quantitativi (economico- finanziari). Il caso degli scali ferroviari dell’area di Rogoredo a Milano (Italia) rap- presenta un caso emblematico. La stessa città di Milano, già all’interno del Piano di Governo del Territorio (PGT), propone interventi volti alla riconnessione di questo nodo infrastrutturale per renderlo un polo attrattivo e inclusivo. L’obiettivo di questo contributo è quello di applicare le AMC con l’AF per la valutazione di scenari alternativi, volti alla riqualificazione dell’ex scalo ferroviario di Rogoredo. La valutazione diventa, quindi, parte integrante dell’intero processo decisionale, supportandone tutte le fasi, da quella iniziale fino alla definizione dello scenario più idoneo agli obiettivi prefissati e agli interessi degli stakeholder coinvolti. Il valore aggiunto fornito dalla presente applicazione è rappresentato proprio dalla possibilità di considerare sia il punto di vista degli investitori, attraverso l’AF, sia la più ampia prospettiva pubblica, attraverso il supporto delle AMC. In questo modo è stato possibile costruire e valutare scenari di trasformazione in grado di attrarre possibili investitori e al tempo stesso capaci di promuovere modelli di mobilita sostenibile, forme di inclusione sociale, sviluppo eco-sostenibile, miglioramento della qualità ambientale, attraverso la progettazione di nuove aree pubbliche, spazi verdi e servizi per i cittadini. In questo processo, la valutazione assume un ruolo essenziale in quanto consente di mettere in luce i diversi obiettivi perseguiti dall’intervento di rigenerazione e le loro eventuali conflittualità. Inoltre, la loro identificazione può supportare la definizione di scenari alternativi di sviluppo, rendendo partecipati sia il processo progettuale sia quello decisionale.
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Tonucci, Francesco. "IL DIRITTO DI GIOCARE: UNA NECESSITÀ PER I BAMBINI, UN POTENZIALE PER SCUOLA E LA CITTÀ." Práxis Educacional 16, no. 40 (July 1, 2020): 209. http://dx.doi.org/10.22481/praxisedu.v16i40.6899.

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Il principale interrogativo affrontato nell’articolo: perché e come il gioco dei bambini dovrebbe essere considerato un importante parametro nelle politiche urbane? Una possibile risposta a questo problema si trova in tutto il testo. Voglio iniziare tratteggiando la più recente evoluzione (o piuttosto involuzione) della struttura e della organizzazione urbana enfatizzando come questa definisce un ambiente che è proibito ed ostile per i bambini a meno che siano accompagnati dagli adulti; riassumerò l’impatto di un simile ambiente sul gioco e quindi sullo sviluppo dei bambini, accentuando le diverse caratteristiche della mobilità spaziale nei bambini e negli adulti, e l’estremo pericolo di isolare i bambini dall’esperienza del pericolo che costituisce una caratteristica paradossale della educazione di oggi. Proporrò un’alternativa radicale alla corrente politica urbana in cui i bambini e il loro gioco sono il principale focus, piuttosto che un marginale e non conosciuto problema da essere considerato solo come un ripensamento, e presenterò alcuni casi concreti nei quelli una simile alternativa è stata messa in pratica da bambini e politici insieme, e i suoi effetti sono stati testati e valutati. In conclusione esperienze simili sembrano giustificare una moderata quantità di speranza per il futuro delle nostre città, nonostante le loro preoccupanti condizioni attuali.
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Sirsi, Eleonora. "Su ogm e agricoltura. Una lettura alla luce della prospettiva di riforma della disciplina della coltivazione degli ogm nell'UE e dello sviluppo di tecniche alternative di modificazione genetica." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (April 2015): 65–102. http://dx.doi.org/10.3280/aim2013-001005.

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Forneris, G., D. Savio, M. Trogolo, and P. Cecere. "L'arco cefalico: non tutte le stenosi delle fistole sono uguali." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 23, no. 2 (January 24, 2018): 1–5. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2011.1427.

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La stenosi dell'arco cefalico rappresenta un'entità unica nel capitolo delle stenosi delle FAV arterovenose in campo dialitico. L'arco cefalico, cioè l'ultimo tratto di vena cefalica prima della sua confluenza nella vena ascellare è sede frequente di stenosi, quasi sempre riscontrabile con fistole prossimali. La presenza di numerose valvole che rispondono con un processo di ipertrofia all'aumento del flusso ematico, la riduzione dello shear stress per l'alterata emodinamica legata alla geometria dell'arco e la rigidità delle strutture che circondano il vaso, rappresentano le principali cause favorenti lo sviluppo della stenosi. La diagnosi è relativamente agevole attraverso un attento esame obiettivo e l'ultrasonografia, ma il trattamento si rivela spesso impegnativo per l'elevata resistenza della lesione alla dilatazione e la tendenza della stenosi alla recidiva. Langioplastica rappresenta la prima opzione terapeutica, ma richiede un'attenta valutazione tecnica nella scelta e nell'utilizzo di palloni ad alta pressione. L'utilizzo di stent o stent-graft costituisce una ulteriore strategia nei casi di recidiva stenotica precoce. La chirurgia può essere considerata una soluzione alternativa ma più ragionevolmente costituisce un approccio successivo e si avvale di interventi di trasposizione della vena o di posizionamento di ponte protesico. La riduzione chirurgica del flusso della FAV può essere razionale nei casi di accesso vascolare ad alta portata. In tutti i casi l'elevata frequenza di recidive impone una stretta sorveglianza della FAV per garantirne la pervietà a distanza.
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Gastaldi, Roberto, Paola Borgia, and Mohamad Maghnie. "Lo iodio nell’alimentazione dell’età evolutiva." L'Endocrinologo 22, no. 4 (August 2021): 293–97. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00924-2.

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SommarioLo iodio viene assunto esclusivamente attraverso gli alimenti e rappresenta un componente essenziale per la sintesi degli ormoni tiroidei. Una carenza iodica misconosciuta da inadeguato apporto dietetico che si instaura nei primi anni di vita può essere responsabile di scarsa crescita e disordini dello sviluppo neuro-cognitivo. Negli ultimi anni è aumentata la prevalenza delle allergie alimentari e dei cultori di diete vegane nei paesi occidentali. Entrambe le situazioni impongono restrizioni dietetiche, limitando le fonti di importanti nutrienti come iodio, ferro, zinco, vitamina D, calcio e vitamina B12. Nelle allergie alimentari e in regime dietetico vegano, infatti, i primi alimenti ad essere esclusi sono proprio quelli a maggior contenuto di iodio, come pesce, latte, uova e derivati. L’apporto di iodio può dunque divenire insufficiente qualora non ci sia adeguato utilizzo di fonti di iodio alternative, come il sale iodato. Pertanto, risulta fondamentale che gli operatori sanitari siano a conoscenza dei possibili rischi di carenze nutrizionali in bambini con allergia alimentare, vegani o entrambi, al fine di garantire un attento monitoraggio auxologico e nutrizionale e soddisfare il fabbisogno energetico e nutritivo. In questo articolo riassumiamo i principali aspetti riguardanti l’apporto iodico in dieta vegana e nelle diete di esclusione dei bambini con allergie alimentari, revisionando la letteratura su questi argomenti e fornendo alcuni suggerimenti per i pediatri.
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Galli, Jacopo. "L’UCRONIA COSTRUITA DI LEONARDO BENEVOLO. IL RUOLO DELL’URBANIZZAZIONE PUBBLICA NEL PROGETTO DI SAN POLO A BRESCIA." Proyecto, Progreso, Arquitectura, no. 27 (2022): 32–47. http://dx.doi.org/10.12795/ppa.2022.i27.02.

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L’articolo riscopre il progetto urbano realizzato dal famoso urbanista e storico Leonardo Benevolo per il quartiere di San Polo a Brescia focalizzandosi sul metodo dell’urbanizzazione pubblica, testato per la prima volta in Italia e, nonostante il successo economico e urbano dell’operazione, mai più riproposto in seguito. La prima sezione fornisce un inquadramento delle condizioni politiche e amministrative che portarono Benevolo a Brescia e del suo rapporto con Luigi Bazoli, illuminato assessore all’urbanistica. La seconda sezione descrive il cambio di paradigma apportato dall’urbanizzazione pubblica: una rivoluzione dei sistemi di proprietà fondiaria in Italia che mirava ad allinearsi ai principali paesi europei definendo un mercato delle aree urbanizzate di proprietà pubblica che abbassasse i prezzi di costruzione consentendo una pianificazione coesa dello sviluppo urbano. La terza sezione criticizza l’operazione progettuale sottolineandone gli indubbi meriti ma facendone emergere i limiti e le possibilità inespresse. La quarta sezione mostra come San Polo sia una ucronia, un frammento unico di una storia alternativa, illustrando come nel 1962 la proposta di riforma urbanistica nazionale elaborata da Fiorentino Sullo, che avrebbe fatto dell'urbanizzazione pubblica una legge statale, avesse sollevato così grandi preoccupazioni da provocare un tentativo di colpo di stato. La conclusione re-inserisce San Polo nella contemporaneità, verificando il valore urbano dell’operazione a cinquanta anni di distanza e cercando di riportare alla luce la lezione di Benevolo, inascoltata ma ancora valevole per le sfide odierne.
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Pulcini, Elena. "Per una filosofia della cura." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 38 (September 2010): 9–20. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-038002.

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Da sempre svalutato e marginalizzato dalla riflessione filosofica, il tema della cura č tornato a imporsi all'attenzione, particolarmente all'interno del pensiero femminista. A partire dal testo di Carol Gilligan In a different voice, si č sviluppato un dibattito che coinvolge molti approcci disciplinari. Ciň che tuttavia resta ancora inesplorato č il problema delle motivazioni che stanno a fondamento della relazione di cura. Qui la filosofia puň offrire il suo fondamentale contributo: riabilitare la cura significa ripensare il soggetto, per opporre al paradigma moderno di un soggetto sovrano quello di un soggetto in relazione. La de-rimozione e la valorizzazione della costitutiva vulnerabilitÀ del soggetto consente di fondare l'universalitÀ della cura e di uscire dalla falsa alternativa tra individualismo e altruismo: vale a dire di pensare un soggetto capace di cura in quanto si riconosce a sua volta bisognoso di cura.
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Cocchini, Attilio, Giovanni Maria Luca Galimberti, Barbara Pagliari, Simona Mennuni, Luca Milanese, and Rosario Privitera. "La valutazione del funzionamento cognitivo in soggetti tossicodipendenti detenuti. Uno studio esplorativo in contesto carcerario." MISSION, no. 57 (August 2022): 12–17. http://dx.doi.org/10.3280/mis57-2022oa13587.

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La predisposizione di un programma terapeutico alternativo alla detenzione è uno degli obiettivi principali della presa in carico all'interno del carcere. Spesso gli operatori dei servizi incontrano notevoli difficoltà che spesso vengono attribuite alla scarsa motivazione alla cura da parte dei loro pazienti, mentre può essere sottovalutata la complessità cognitiva di questo compito. Lo scopo dello studio è di verificare la consistenza e l'influenza di eventuali deficit neuropsicologici sul funzionamento cognitivo al momento della definizione di un progetto terapeutico. Per questo è stato somministrato ad un campione di tossico/alcoldipendenti detenuti il Test ENB 2, al fine di valutare la memoria a breve e lungo termine, l'attenzione, le abilità esecutive, la fluenza di linguaggio e alcune abilità prassico-costruttive. Il 50% del campione presenta un funzionamento cognitivo globale deficitario. Il risultato appare in linea con quanto evidenziato dalla letteratura neuroscientifica precedente, che pone sempre più l'attenzione sulle modificazioni neurali correlate alle addiction. Le condizioni contingenti (stress, abuso di psicofarmaci in carcere) possano inoltre influire negativamente sulla performance. Da queste evidenze possono scaturire ulteriori ricerche di natura diacronica sugli stessi soggetti che di natura sincronica su altre popolazioni di tossico/alcoldipendenti non detenuti, nonché possibili sviluppi della riabilitazione neuropsicologica nel corso del trattamento
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