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Pierguidi, Stefano. "La ‘terza stanza de quadri’ in Palazzo Farnese nel 1644." Journal of the History of Collections 32, no. 2 (April 9, 2019): 265–73. http://dx.doi.org/10.1093/jhc/fhz016.

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Анотація:
Abstract L’articolo punta a stabilire il criterio museografico nell’allestimento della ‘terza stanza de quadri’ in Palazzo Farnese nel 1644, a partire dalla sorprendente presenza in quell’ambiente di molti disegni incorniciati accanto a dipinti su tavola a fondo oro di primo Quattrocento e a poche, importanti tele. Nella stanza era sinteticamente narrata la storia della pittura a Roma dal Quattro al Cinquecento, attraverso soli capolavori, di maestri quasi unicamente appartenenti alla scuola romana. This article aims to establish the museographic criteria involved in the display of pictures in the ‘third room of paintings’ in the Palazzo Farnese in 1644, beginning with the surprising presence there of many framed drawings next to paintings on panel with gold background of the early fifteenth century and with few modern paintings of great importance. Here the story of painting in Rome in the Quattrocento and Cinquecento was synthetically narrated through masterpieces belonging almost exclusively to the Roman School.
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Bignamini, Ilaria, and Amanda Claridge. "The tomb of Claudia Semne and excavations in eighteenth-century Rome." Papers of the British School at Rome 66 (November 1998): 215–44. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004293.

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Анотація:
LA TOMBA DI CLAUDIA SEMNE E GLI SCAVI A ROMA NEL SETTECENTOQuesto articolo offre la ricostruzione dettagliata di uno scavo settecentesco sulla Via Appia e restituisce dati fin'ora ignoti relativi alla tomba di Claudia Semne (età traianea) che è stata finalmente localizzata in una proprietà privata all'angolo tra la Via Appia Antica e l'Appia Pignatelli. Scoperta nel 1792–3 da pittore, mercante d'arte e scavatore Robert Fagan, la tomba viene qui ‘riscoperta’ grazie al rinvenimento di nuovi documenti scritti e visivi del tempo. Si propone anche un'ipotesi restituitiva del monumento che si awale, tra l'altro della seguenza in cui i rinvenimenti vennero in luce. Storia degli scavi, della cultura antiquaria e del collezionismo nell'epoca del Grand Tour si congiungono qui con la moderna analise archeologica e ci restituiscono un importante monumento funerario che era stato dato per perso.
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Loh (review author), Maria. "Pellegrino Tibaldi pittore e architetto dell'età borromaica. Special issue of Studia Borromaica. Saggi e documenti di storia religiosa e civile della prima età moderna." Confraternitas 9, no. 2 (July 1, 1998): 47–48. http://dx.doi.org/10.33137/confrat.v9i2.13363.

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Touber, Jetze. "Storia moderna o genesi della modernità?" European Review of History: Revue européenne d'histoire 21, no. 6 (April 14, 2014): 915–17. http://dx.doi.org/10.1080/13507486.2014.892717.

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Forni, Giorgio. "Cesare Rinaldi, Guido Reni e l’ecfrasi del moderno." Quaderns d’Italià 26 (December 3, 2021): 145–70. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.511.

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Анотація:
Affinché la descrizione di opere d’arte potesse trovare spazio nell’ambito della lirica moderna era necessario andare oltre il primato classicistico della poesia sulla pittura e riconoscere un’affinità e un’intesa paritaria fra arti sorelle. Con le Rime nuove del 1603 il poeta Cesare Rinaldi, amico dei Carracci e di Guido Reni, inaugura una nuova possibilità di dialogo tra pittura e poesia su base lirica e soggettiva, ponendo al centro di quel canzoniere il mito luminoso di Barbara come immagine del sentimento polemicamente al di là del “vero” e del “falso”.
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Redavid, María Gaia. "La Compagnia della Morte." Revista Eviterna, no. 8 (September 23, 2020): 203–17. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi8.9778.

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Анотація:
L’articolo si propone di ricostruire la storia della Compagnia della Morte, sfatando miti e leggende dietro la sua storia. La Compagnia della Morte per molto tempo è stata ritenuta un’accolita di pittori napoletani decisi a partecipare alle giornate della rivolta di Masaniello. Secondo il biografo napoletano Bernardo De Dominici la Compagnia della Morte sarebbe stata organizzata dal pittore Aniello Falcone e avrebbe contato tra le sue fila non pochi artisti napoletani desiderosi di partecipare alle giornate della rivolta. La banda nottetempo organizzava spedizioni punitive per la città di Napoli, a danno degli spagnoli che avevano abusato delle giovani donne napoletane. Fu davvero così? Si può parlare della nascita di una vera e propria pittura del dissenso? Per la prima volta viene indagato questo fenomeno dal punto di vista delle fonti storiche e delle memorie degli artisti.
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Cosma, Iulia. "The translation of Italian opera librettos in the nineteenth century: historical and cultural milestones." Translationes 6, no. 1 (January 1, 2014): 78–92. http://dx.doi.org/10.1515/tran-2015-0006.

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Abstract Nella storia moderna della traduzione in romeno, il periodo 1840-1900, come sottolinea la studiosa Georgiana Lungu Badea in Un capitol de traductologie românească. Studii de istorie a traducerii (III) [Un capitolo di traduttologia romena. Studi di storia della traduzione (III)], è contrassegnato dalle ricerche identitarie della lingua di arrivo. In quest'ottica, la traduzione integrale o parziale di un numero significativo di libretti d'opera dall'italiano al romeno si rivela un fenomeno la cui analisi possa offrire dei validi temi di riflessione sia dal punto di vista della storia della traduzione, sia di quello della storia della lingua e della storia culturale.
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Piaia, Gregorio. "Fra tradizione e innovazione: la "storia dei filosofi" in età antica, medievale e moderna." Trans/Form/Ação 34, no. 3 (2011): 3–15. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-31732011000500002.

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Анотація:
Il graduale passaggio dall'antica "storia dei filosofi" alla moderna "storia della filosofia" viene qui ricostruito nelle sue fasi essenziali, alla luce della dialettica fra tradizione e innovazione, che caratterizza il dialogo filosofico inteso in senso diacronico. Ma in che senso è ancora possibile, oggi, parlare di una "storia della filosofia" distinta sia dall'attività filosofico-ermeneutica sia dalla ricerca strettamente storica, qual è quella condotta dalla Intellectual history?
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Shea, William R. "Storia della scienza moderna e contemporanea. Paolo Rossi." Isis 81, no. 2 (June 1990): 309. http://dx.doi.org/10.1086/355361.

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Prampolini, Antonio. "Internet e l'uso pubblico della storia. Dalle riflessioni di Nicola Gallerano alle indagini di Antonino Criscione sui siti web." SOCIETÀ E STORIA, no. 134 (February 2012): 797–813. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-134008.

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Chi volesse oggi affrontare il tema dell'uso pubblico della storia, quale paradigma storiografico di successo nell'Italia degli ultimi vent'anni, dovrebbe assumere come punto di riferimento le fondamentali riflessioni di Nicola Gallerano sui rapporti tra storia, memoria e societÀ. L'avvento di Internet, nuovo medium dove convergono tutti gli altri media della moderna societÀ di massa, ha avuto un'influenza significativa sull'uso pubblico della storia. Antonino Criscione ne ha fatto oggetto di una particolare attenzione nei suoi studi sulla Rete. L'articolo inizia prendendo in esame la definizione di uso pubblico della storia proposta da Gallerano, che precede l'affermazione di Internet-Web, per poi analizzare le indagini di Criscione sulla presenza della storia nel nuovo medium. L'esigenza di adottare un approccio critico, ma positivo, nei confronti dell'uso pubblico della storia, inteso come fenomeno culturale e sociale complesso e articolato (che non deve essere identificato a priori con un revisionismo mistificatorio o apologetico) accomuna i due storici. E questo approccio č necessario soprattutto in Internet, dove non pochi siti di storia contemporanea si propongono come "luoghi della memoria" e "comunitÀ di rete".
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Rao, Anna Maria. "Pasquale Villani storico moderno." SOCIETÀ E STORIA, no. 171 (February 2021): 143–63. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-171007.

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Il saggio esamina il contributo dato da Pasquale Villani agli studi di storia moderna e di storia della storiografia. Dalla metà degli anni cinquanta del novecento, Villani ebbe un ruolo fondamentale nel rinnovamento degli studi storici italiani, convinto della necessità di promuovere ricerche di storia economica e sociale, in polemica con la tradizione crociana di storia delle idee. La sua riflessione sugli aspetti storiografici e metodologici del lavoro storico e sui rapporti tra storia e scienze sociali ha esercitato un'influenza durevole su generazioni di studiosi. Le sue indagini sulla storia del Mezzogiorno nel Settecento e nell'età napoleonica sono ancora oggi un punto di riferimento ineludibile.
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Ales, Edoardo, and Sabina Brevaglieri. "Il lavoro in età moderna: un percorso di lettura." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 168 (January 2021): 767–97. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2020-168006.

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Il saggio si propone di offrire un percorso di lettura del volume della Storia del lavoro in Italia dedicato all'Età moderna e curato da Renata Ago. L'obiettivo è di sollecitare l'attenzione del giurista positivo verso una storia lontana e distante come quella dell'antico regime, al di là della pura curiosità e dell'interesse occasionale. La conclusione del percorso è aperta e ha l'ambizione di provare a promuovere una ripartenza, evidenziando chiavi di lettura interdisci-plinari per ripensare gli interrogativi del diritto del lavoro e della sicurezza sociale e per contra-stare efficacemente quelle teorie che leggono nella fine del lavoro novecentesco (dipendente, locale, accentrato, stabile, continuo) il venir meno del senso stesso della protezione sociale. L'auspicio è che per lo storico l'incontro con il giurista positivo possa stimolare la possibilità di elaborare nuovi terreni condivisi di ricerca applicata, arricchendo così il bagaglio di strumen-ti interpretativi dell'attività posta in essere dai regolatori del passato, senza che essi diventino lenti deformanti e performative di realtà e contesti completamente diversi.
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Carsillo, Rocco. "Alasdair MacIntyre: Persona e Personalismo." Pensando - Revista de Filosofia 6, no. 11 (November 6, 2013): 3. http://dx.doi.org/10.26694/pensando.v6i11.1413.

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MacIntyre è il grande avversario lottatore contro modernità e post-modernità. Egli scopre, ed argomenta, che all'origine della affermazione "moderna" c'è una grande truffa fondata sulla presunzione di liberarsi dalla soggezione alla storia, intesa sia come Tradizione sia come metodo con una sua epistemologia per comprendere l'uomo e il suo operare. L'epilogo di tale pretesa è sotto gli occhi: un razionalismo autoreferenziale che non ha più contatto con la realtà e che proprio per questo si riduce a delirio di onnipotenza o di potenza decaduta per resistenza indebita di storia e tradizioni "portatrici solo di oscurantismo!". La realtà porta, invece, a scoprire l'identità dell'uomo come «io» contestualizzato, che nasce da una storia, una storia di amore, e si realizza in un contesto di condizioni e condizionamenti, con cui bisogna sempre fare i conti se si desidera essere lealmente attenti a cogliere le notizie che da essa provengono per comprendere chi è questo essere speciale e particolare. Anche altri filosofi hanno risposto alla "pretesa modernista", però spesso o con un atteggiamento di «falso irenismo», teorizzando un dialogo con cui, prendendo a prestito il metodo illuministico, si è cercato di asserirne "dialetticamente" la falsità, cercando di trattenerne, invece, "le cose buone"; oppure ponendosi come pensatori alternativi al pensiero "comunista" distruttore della «comunità» e della «persona». Secondo MacIntyre, l'errore di questi è nel non aver inteso che la falsità "moderna" è proprio nel suo metodo che ha posto come a-priori non negoziabile, in ogni riflessione e ricerca, il rifiuto della storia, della concretezza, del particolare, della tradizione, propugnando che solo la "spersonalizzazione", la "universalizzazione", insomma: solo il regno della "ragion pura" e auto-purificatasi ha ragione e dignità di essere l'a-priori per eccellenza nella ricerca filosofica. Il «personalismo», nella versione europea, non raramente è incorso in questa confusione.
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Conca, Messina Silvia A. "Crescita e trasformazioni tra etÀ moderna e rivoluzione industriale. Nuove prospettive di storia economica dell'Europa." SOCIETÀ E STORIA, no. 133 (October 2011): 551–608. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-133006.

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L'articolo presenta una rassegna del dibattito internazionale sui fattori della crescita economica nell'Europa moderna e durante la rivoluzione industriale, soffermandosi in particolare sui risultati delle ricerche relative alla tecnologia, le istituzioni, il modello malthusiano, l'energia, le stime di crescita del PIL, mostrando che secondo la gran parte della piů recente storiografia - sebbene non tutta - la rivoluzione industriale non fu un fenomeno improvviso, ma l'accelerazione di dinamiche preesistenti sin dall'etÀ moderna. Tale orientamento č stato contestato dalla California school, che ha enfatizzato le "sorprendenti somiglianze" tra le aree piů avanzate dell'Europa e dell'Asia e sostenuto che la "grande divergenza" in termini di ricchezza e di potenzialitÀ non si manifesta prima dell'ottocento, sospingendo gli studi verso una prospettiva piů comparativa e globale. Le ricerche degli ultimi anni, perň, hanno nel complesso confermato che il divario tra oriente e occidente trova le sue radici nell'espansione europea dell'etÀ moderna, nelle sue istituzioni, nella sua cultura scientifica e tecnica, e nella crescente specializzazione della sua economia.
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Caffarena, Fabio. "L’Archivio Ligure della Scrittura Popolare." REVISTA DE HISTORIOGRAFÍA (RevHisto), no. 37 (July 21, 2022): 111–26. http://dx.doi.org/10.20318/revhisto.2022.7058.

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L’Archivio Ligure della Scrittura Popolare, fondato da Antonio Gibelli nel 1986 presso il Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea, dal 2017 è un centro di ricerca e documentazione del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Genova. La sua attività è finalizzata al recupero, allo studio e all’utilizzo didattico delle testimonianze scritte della gente comune nei secoli XIX e XX, con l’intento di analizzare i processi di affermazione della soggettività che affiorano fra le scritture di migranti, soldati, operai, donne e bambini.
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CIARDI, MARCO. "DALLA CRONACA AL CONTINUISMO. PIERRE DUHEM E LA NASCITA DELLA STORIA DELLA SCIENZA MODERNA." Nuncius 11, no. 2 (1996): 687–98. http://dx.doi.org/10.1163/182539196x00141.

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CIARDI, MARCO. "DALLA CRONACA AL CONTINUISMO. PIERRE DUHEM E LA NASCITA DELLA STORIA DELLA SCIENZA MODERNA." Nuncius 11, no. 2 (January 1, 1996): 687–98. http://dx.doi.org/10.1163/221058796x00145.

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Brambilla, Elena. "La storia di Claudio Donati. Presentazione." SOCIETÀ E STORIA, no. 129 (December 2010): 553–54. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-129005.

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Quanto segue raccoglie la maggior parte dei contributi a due giornate di studio tenute il 22-23 gennaio 2009 a Milano in memoria di Claudio Donati, prematuramente scomparso nel 2008. I testi sono stati selezionati in quanto originali (alcuni altri erano giÀ stati ormai pubblicati) e intendono presentare il profilo scientifico, professionale e umano di Claudio Donati come storico dei rapporti tra mondo italiano e asburgico, dell'illuminismo, della nobiltÀ e delle istituzioni ecclesiastiche e militari in etÀ moderna.
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Favretto, Ilaria, Marco Meriggi, David Laven, Giulia Albanese, and John Foot. "Round Table. The ‘British School’ and Italian Historiography." Modern Italy 22, no. 4 (September 20, 2017): 471–83. http://dx.doi.org/10.1017/mit.2017.46.

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Italian summaryI contributi sopra intendono riflettere sulla cosiddetta ‘scuola britannica’ di storici e ricercatori specializzati nello studio dell’Italia moderna e contemporanea. Facendo seguito ad una tavola rotonda tenutasi durante il Convegno ASMI 2016, abbiamo chiesto a coloro che vi hanno partecipato di pubblicare i propri interventi nella forma di brevi saggi. In essi viene discussa l’influenza della storiografia britannica sullo studio della storia italiana dal diciannovesimo secolo fino al Fascismo e il ventesimo secolo. Gli autori dei saggi riflettono pure sul ruolo e l’uso della storia in Italia, la strumentalizzazione di dibattitti storiografici che ha a lungo contraddistinto la politica italiana, editoria e strategie di divulgazione del sapere storico. Tutto ciò con un occhio di riguardo alla vita e alla produzione scientifica di Christopher Duggan a cui è dedicato questo numero speciale della rivista.
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Shea, William R. "Caos e armonia: Storia della fisica moderna e contemporanea. Enrico Bellone." Isis 83, no. 1 (March 1992): 108–9. http://dx.doi.org/10.1086/356031.

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Knapton, Michael. "Le campagne trevigiane: i frutti di una ricerca." SOCIETÀ E STORIA, no. 130 (February 2011): 771–800. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-130005.

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Questo saggio verte sul progetto di ricerca "Le campagne trevigiane", condotto dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso. Il progetto intendeva svolgere un'analisi dettagliata della storia agraria, anzi della storia economica e sociale a tutto tondo, dell'intero Trevigiano fra secondo quattrocento e metÀ cinquecento. Le piů importanti fonti utilizzate furono gli estimi generali datati 1518 e1542, e l'accumulazione ed elaborazione dei dati furono condotte utilizzando la moderna tecnologia informatica. I volumi finora pubblicati, fra 1990 e 2006, consistono in tredici dei diciotto ufficialmente programmati. Questo saggio riassume le finalitÀ e la metodologia del progetto, e offre un sunto breve, parziale dei risultati finora raggiunti. Rapporta quei risultati al piů ampio contesto del dibattito storiografico e propone il rilancio della ricerca.
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EINSTEIN, ALBERT. "VORLESUNGEN BER SPEZIELLE RELATIVITTSTHEORIE." Nuncius 14, no. 2 (1999): 650–61. http://dx.doi.org/10.1163/182539199x00102.

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Abstracttitle RIASSUNTO /title Il manoscritto einsteiniano del 1920 dal titolo: Vorlesungen ber spezielle Relativittstheorie, illustra in modo paradigmatico l'intera gestazione della Teoria della Relativit speciale, l'importanza e il ruolo di questa all'interno della Teoria della Relativit generale, il passaggio da una Teoria della Relativit speciale ad una generale, i dubbi e le certezze del suo inventore, sempre nell'ottica di uno dei nodi cruciali della Storia della Fisica moderna: il problema della definizione dell'Etere. La Teoria dell'Etere, appunto, filtrata attraverso Hendrik A. Lorentz, diventa in Einstein una fattispecie inerziale del Principio di Relativit classico e poi, spogliandosi di qualsiasi qualit meccanica, diviene Teoria gravitazionale nella prospettiva fenomenologica weyliana.
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Gabrielli, Chantal. "Violenza e giustificazione del delitto politico a partire dai Gracchi." Klio 100, no. 3 (December 19, 2018): 825–76. http://dx.doi.org/10.1515/klio-2018-0131.

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Riassunto Il tragico epilogo delle vicende graccane non lasciò indifferente la classe dirigente romana. La violenza e il ricorso legittimo ad essa furono oggetto di un’articolata riflessione storiografica presso le élites. La violenza (vis nelle fonti latine, bia nelle fonti greche) diventò parametro interpretativo della storia politica dell’ultimo secolo della res publica. La rilevanza del problema influenzò profondamente la successiva riflessione storiografica, suscitando interesse anche nella storiografia moderna.
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Taddei, Monica. "e-Leo, archivio digitale della Biblioteca leonardiana di Vinci." DigItalia 15, no. 1 (June 2020): 53–68. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00004.

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e-Leo. Archivio digitale di storia della tecnica e della scienza è stato sviluppato e realizzato dalla Biblioteca Leonardiana di Vinci, centro di ricerca e documentazione per gli studi leonardiani, e prende le mosse dalla volontà di offrire uno strumento efficace di studio e consultazione delle opere di Leonardo da Vinci, oltre che di valorizzazione della collezione. L’esperienza è radicata nella tipologia molto specifica del fondo speciale della biblioteca, che possiede il corpus di tutte le opere di Leonardo da Vinci pubblicate a partire dalla prima edizione del Trattato della pittura del 1651. A partire dal 2007, e-Leo rappresenta l’unica pubblicazione online quasi integrale del lascito leonardiano. Un’importante modifica della struttura interna del codice ed un aggiornamento della grafica nel 2019 hanno reso lo strumento ulteriormente performante e aperto a ulteriori potenziali sviluppi, oltre ad averne consentita la consultazione anche da smartphone e tablet. I dati, rappresentati da testi e disegni, sono ricercabili per mezzo di metodi di ricerca e indicizzazione di contenuti testuali, delle componenti grafiche del documento, di glossari tematici: un apparato che propone un modello integrato e più ampio per il trattamento, secondo criteri affini, di testi manoscritti di argomento tecnico-scientifico del tardo medioevo e del rinascimento.
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Ingarao, Giulia. "Javier Garcerá. L’insider del paesaggio." Boletín de Arte, no. 35 (October 31, 2014): 159–68. http://dx.doi.org/10.24310/bolarte.2014.v0i35.3375.

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Il testo analizza l’opera dell’artista Javier Garcerá dalla ne degli anni novanta ad oggi. Nella sua ricerca è centrale il tema «paesaggio», inteso come scenario del mondo in cui si consuma la diatriba tra natura e cultura. L’analisi delle diverse serie pittoriche realizzate a partire dal 1999 mostra come l’artista abbia condotto un’indagine parallela alla storia della rappresentazione del paesaggio, ripercorrendone ambiguità ed evoluzioni. Dalla natura sublime del romanticismo e la nascita delle scienze borghesi si passa all’a ermarsi della fotogra a come alternativa competitiva nella rappresen- tazione del mondo. Lo studio di Garcerá attraversa anche le avanguardie, attingendo alla velocità e mobilità di visione del Futurismo e al desiderio di contemplazione della pittura or ca o del più tardo Color Field. Javier Garcerá, metabolizza tutta questa informazione traducendola in immagine viva, cangiante e, attraverso il ricercato uso delle luci e di tessuti preziosi, raggiunge nelle sue opere una soluzione estetica che o re un’alternativa valida all’atro a del paesaggio del XX secolo: il fruitore cessa di essere spettatore passivo per diventare parte viva del paesaggio.
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Larinà, Giusy. "Le forme della farmacia nell'allestimento del nuovo Museo della Ceramica di Caltagirone e gli antichi corredi da spezieria tra Sicilia e Malta." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 1 (May 2021): 120–30. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-001013.

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Il saggio espone l'idea progettuale dell'allestimento del Museo Regionale della Ceramica di Caltagirone nella nuova sede in Sant'Agostino, che per la prima volta trova una sua divulgazione. Il tracciato rende nota la metodologia utilizzata per la fruizione delle collezioni musealidal ‘500 all'800, costituite da materiali eterogenei e prevalentemente da vasi da farmacia, attraverso un innovativo percorso scientifico suddiviso in cinque tematiche. La storia della maiolica moderna, supportata dalle conoscenze acquisite dalla scrivente tra Sicilia e Malta è stata presentata ripercorrendo le svariate applicazioni della ceramica calatina in vari settori.
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Pievani, Telmo. "La teoria dell'evoluzione oggi. Un approccio neo-lakatosiano." PARADIGMI, no. 3 (December 2012): 27–43. http://dx.doi.org/10.3280/para2012-003003.

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La teoria dell'evoluzione nel suo secolo e mezzo di storia č passata attraverso continue revisioni ed estensioni, teoriche e sperimentali, senza alcun evidente cambiamento radicale di "paradigma". La transizione in corso fra la Sintesi Moderna e la cosiddetta "Sintesi Estesa" viene qui interpretata attraverso la Metodologia dei Programmi di Ricerca Scientifici, proposta da Imre Lakatos e successivamente ag- giornata. La situazione attuale in campo evoluzionistico viene cosě rappresentata come uno slittamento "progressivo" del programma di ricerca neodarwiniano, che abbandona il quadro teorico piuttosto rigido della Sintesi Moderna per approdare a un programma di ricerca piů inclusivo, dotato di un "nucleo teorico" allargato (il "darwinismo esteso" illustrato da Stephen J. Gould) e di una "cornice protettiva" di tipo pluralista. Questa analisi della dinamica continuativa e razionale di crescita della conoscenza biologica č della massima utilitŕ anche per una disamina critica dei piů diffusi fraintendimenti e delle controversie riguardanti l'evoluzione.
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Iacopini, Alessandro, and Renato Sansa. "La produzione storiografica di «Roma moderna e contemporanea», 1993-2008." STORIA URBANA, no. 126 (September 2010): 169–87. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126008.

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Анотація:
L'articolo si pone l'obiettivo di analizzare la produzione storiografica di una rivista di storia urbana, che ha come campo di indagine la realtŕ romana tra etŕ moderna e contemporanea. Il primo numero di Roma moderna e contemporanea č stato pubblicato nel 1993, da allora la rivista ha collezionato quindici annualitŕ: un tempo sufficiente per tentare un primo bilancio storiografico di questa esperienza. Il metodo utilizzato per compiere l'indagine si č incentrato su una analisi quantitativa degli articoli pubblicati, classificati secondo alcune consolidate categorie storiografiche. L'interpretazione si č inoltre giovata di un criterio originale, volto a stabilire il tasso di multidisciplinarietŕ della rivista. L'articolo č accompagnato da una intervista al direttore della rivista.
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Israel, Jonathan. "La Formazione storica della alterità: Studi di storia della tolleranza nell'età moderna offerti a Antonio Rotondò." English Historical Review 120, no. 489 (December 1, 2005): 1442–43. http://dx.doi.org/10.1093/ehr/cei446.

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30

Valvidares Suárez, María. "Cuatro publicaciones de la Colección Studi Gentiliani del Centro Internazionale di Studi Gentiliani de San Ginesio (Macerata) durante el Trienio 2018-2020." Historia Constitucional, no. 22 (September 4, 2021): 1129–36. http://dx.doi.org/10.17811/hc.v0i22.769.

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Анотація:
Recensión de / Review of Stefano Colavecchia, Alberico Gentili e l’Europa. Storia ed eredità di un esule italiano nella prima età moderna , eum, Macerata, 2018, 225 págs.; , AA.VV., Alberico e Scipione Gentili nell’Europa di ieri e di oggi. Reti di relazioni e cultura política. Atti della Giornata Gentiliana in occasione del IV centenario della morte di Scipione Gentili (1563 – 1616); eum, Macerata, 2018, 215 págs.; Alberico Gentili, Libro di varie letture virgiliane al figlio Roberto (Lectionis Virgilianae Variae Liber. Ad Robertum filium, Hanau 1603). Introducción, traducción y anotaciones de Francesca Iurlaro; eum, Macerata, 2020, 369 págs.; AA.VV., AA.VV., Alberico Gentili e lo jus post bellum. Prospettive tra diritto e storia. Atti del convegno della XVIII Giornata Gentiliana. San Ginesio, 21-22 settembre 2018. A cura di Luigi Lacchè e Vincenzo Lavenia; eum, Macerata, 2020, 177 págs. Fecha de envío / Submission date: 18/04/2021 Fecha de aceptación / Acceptance date: 3/04/2021
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31

Marin, Francesca. "Il corpo nella storia di attaccamento. Commento al caso di Maria in un'ottica di terapia sensomotoria." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2021): 105–10. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-001011.

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Анотація:
Attraverso il commento del caso di Maria, si vuole offrire un diverso punto di vista per poter intervenire clinicamente, secondo i principi teorici della moderna teoria dell'attaccamento e le applicazioni della terapia sensomotoria. L'ipotesi che ci guida è che la depressione di Maria possa trovare fondamento nella relazione di attaccamento, che ha promosso una identità incarnata in schemi posturali ed emotivi disfunzionali ed ha negato l'espressione autentica della sua identità. Grazie alla terapia sensomotoria, il lavoro si incentra sul recupero di pattern somatici bloccati e sul tentativo di fornire una riparazione dell'esperienza di attaccamento mancante.
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Becker, Rotraud. "Fra’ Epifanio Fioravanti, Abenteurer und Agent zur Zeit des Dreißigjährigen Krieges." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, no. 1 (March 1, 2019): 281–302. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0013.

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Анотація:
Riassunto Il caso dell’eremita agostiniano Epifanio Fioravanti illustra un aspetto particolare della storia dei rapporti diplomatici nell’Europa dell’Età moderna. Esso è esemplicativo per il fenomeno, ben noto nel XVII secolo, che, accanto ai diplomatici ufficialmente incaricati, non raramente venivano investiti di missioni politiche anche membri degli ordini mendicanti. È evidente che tali mandati potevano oltrepassare largamente l’ambito delle trattative informali e della semplice redazione di relazioni, ma includessero potenzialmente anche operazioni segrete, e che vi ricorressero sia i sovrani secolari sia i rappresentanti altolocati della Curia romana. Le stesse nunziature apostoliche venivano coinvolte in rapporti di questo genere e dovevano temere per la loro credibilità.
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Giusto, Rosa Maria. "Gli ospedali degli incurabili a Roma e Napoli." Revista Eviterna, no. 10 (September 28, 2021): 67–84. http://dx.doi.org/10.24310/eviternare.vi10.13119.

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Анотація:
Il contributo ricostruisce la storia fondativa di due complessi ospedalieri destinati agli Incurabili, ripercorrendone le relazioni. Di fondamentale importanza per l’evoluzione dei sistemi sanitari e lo sviluppo urbano e territoriale delle rispettive città, l’Arciospedale di san Giacomo in Augusta a Roma e il complesso di santa Maria del Popolo degli Incurabili a Napoli furono caratterizzati in Età Moderna da una comune organizzazione e struttura dovute al ruolo esercitato dal notaio genovese Ettore Vernazza, fondatore della compagnia del Divino Amore, che ne coadiuvò e promosse le iniziative e da personalità del calibro di Gaetano da Thiene e Filippo Neri. Attualmente dismessi e in condizioni fatiscenti, tali edifici testimoniano, per la qualità delle loro architetture e il ruolo assunto nei secoli, l’importanza e la centralità che i temi dell’accoglienza e della cura rivestirono sin dall’Età Moderna sollecitati dall’azione aggregante e solidale svolta dalle confraternite quali istituzioni caritatevoli in grado di contribuire attivamente al miglioramento della società e alla qualità e ai servizi degli spazi di vita quotidiani.
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Wallace-Hadrill, Andrew. "The Social Structure of the Roman House." Papers of the British School at Rome 56 (November 1988): 43–97. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009569.

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Анотація:
LA STRUTTURA SOCIALE DELLA CASA ROMANAL'aristocrazia romana della Tarda Republica e del Primo Impero costruiva e decorava le proprie case in modo così dispendioso non solo per esibire la propria ricchezza con un consumismo così cospicuo ma piuttosto per ottenere un ambiente idoneo a dei precisi modi di vita. Forme e decorazioni architettoniche possono essere interpretate come linguaggio di comunicazione sociale. Le strutture essenziali della casa romana, come attestano quelle che restano nell'area vesuviana, riflettono distinzioni di rango sociale piuttosto che di sesso ed età come invece accade in una abitazione familiare moderna. Come nella casa formale dell'Europa della prima era moderna la preoccupazione maggiore era quella di stabilire precedenze di privilegi e intimità. A questo scopo sia la forma che la decorazione architettonica, in particolare quella parietale dei IV Stili Pompeiani attingono al linguaggio dell'architettura pubblica per accentuare il senso dello spazio privato usando riferimenti idiomatici di quello pubblico. Vista in questa luce, l'architettura domestica romana diventa un prezioso documento di storia sociale per capire più profondamente il quale sarà necessario rivalutare questo materiale liberandoci di alcuni pregiudizi tradizionali.
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Pucci, R., and G. G. N. Angilella. "Leonardo da Vinci, scienziato." Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 52, no. 382 (December 22, 2019): FP12—FP28. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v52i382.77.

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Анотація:
Leonardo è stato l'unico scienziato la cui ricerca non solo ha preso spunto da immagini, ma è avvenuta con immagini. Egli ha espresso le sue idee scientifiche non con parole o formule, ma con un linguaggio visivo. Leonardo è questa anomalia. Non si ripeterà nella storia della scienza una simile coincidenza fra scienza ed arte. Egli, inoltre, effettua una continua simbiosi tra diversi campi della scienza. Egli, ad esempio, trasferisce i suoi studi delle onde nell'acqua alle onde dell'aria o i suoi studi nell'ottica alla prospettiva nell'arte o le proprietà delle leve allo studio del moto degli arti. Leonardo è stato definito l'uomo più curioso che sia mai esistito, ed in effetti i suoi interessi spaziano tra tutti i saperi noti alla sua epoca: dalla pittura alla scultura, dalla meccanica all'idraulica, dall'architettura alla geologia, dall'anatomia alla zoologia, dalla fisiologia alla geografia, dalla matematica all'ottica, dalla statica all'astronomia ed alla botanica. In questa conferenza si accenna ad alcune delle più importanti scoperte di Leonardo, sottolineando il carattere di rottura che esse hanno rispetto alle idee dominanti nella scienza del suo tempo.
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Varanini, Gian Maria. "Due studi sulla storia agraria della Bassa Padana tra medioevo ed età moderna." SOCIETÀ E STORIA, no. 142 (February 2014): 735–42. http://dx.doi.org/10.3280/ss2013-142005.

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Uleri, Pier Vincenzo. "REFERENDUM: TRA LIBERALISMO E DEMOCRAZIA. ASSERZIONI DI VALORE E OSSERVAZIONI EMPIRICHE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 32, no. 2 (August 2002): 195–238. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200030136.

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Анотація:
Introduzione«Avremo dunque il referendum? La democrazia moderna non può essere che democrazia rappresentativa. La sostanza viva della democrazia moderna […] non consiste nella diretta partecipazione di tutti i cittadini alla formazione delle decisioni politiche… La democrazia liberale non è solo la legge brutale della maggioranza, non è una risultante solo aritmetica […] La democrazia liberale contemporanea è dunque necessariamente democrazia rappresentativa. […] la storia delle dittature è ricca di plebisciti e di referendum, mentre le democrazie liberali hanno dovuto ripudiare il referendum, o ridurlo entro confini cautissimi. (la) nostra costituzione, ha accolto […] il referendum senza troppa cautela; e bisognerebbe essere ciechi per non vedere i tremendi pericoli insiti nel referendum abrogativo delle leggi. Ma comunque, lo ha accolto in subordine al sistema rappresentativo: a quel sistema rappresentativo che l'involuzione partitocratica ha privato di ogni concretezza. […] (il referendum) nelle presenti condizioni, lungi dal poter essere uno strumento di espressione popolare, sarà forse solo un'arma di più offerta alle potenti oligarchie partitiche» (Giuseppe Maranini, Corriere della Sera, 13 gennaio 1959) (Maranini 1963, 111–3).
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Cesareo, Francesco C. "Studia Borromaica: Saggi e documenti di storia religiosa e civile della prima eta moderna." Sixteenth Century Journal 30, no. 1 (1999): 156. http://dx.doi.org/10.2307/2544912.

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Cajani, Luigi. "Numismatica e didattica della storia: il real de a oche e la globalizzazione moderna." Didactica Historica 4, no. 1 (2018): 127–32. http://dx.doi.org/10.33055/didacticahistorica.2018.004.01.127.

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Анотація:
The real de a ocho, a Spanish coin minted with silver from American mines since the mid-sixteenth century, has been rightfully defined “The first world currency”. It spread widely over all markets, where it held a prominent role for three centuries, and left a legacy in the currencies of many American and Asian states.
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Cajani, Luigi. "Numismatica e didattica della storia: il real de a oche e la globalizzazione moderna." Didactica Historica 4, no. 1 (2018): 127–32. http://dx.doi.org/10.33055/didacticahistorica.2018.004.01.127.

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Анотація:
The real de a ocho, a Spanish coin minted with silver from American mines since the mid-sixteenth century, has been rightfully defined “The first world currency”. It spread widely over all markets, where it held a prominent role for three centuries, and left a legacy in the currencies of many American and Asian states.
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Parziale, Lavinia, and Elena Puccinelli. "Un percorso tra le fonti per la storia dell'alimentazione e dell'approvvigionamento alimentare: le carte del Fondo Annona dell'Archivio di Stato di Milano." STORIA URBANA, no. 134 (June 2012): 133–42. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134008.

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Анотація:
Annona Fonti archivistiche Approvvigionamento Storia dell'alimentazione Milano, secc. XV-XIX Il saggio, scritto a quattro mani da Lavinia Parziale ed Elena Puccinelli, descrive l'intervento di riordino e di inventariazione compiuto sui fondi Annona parte antica (secolo XV-1800) e Annona parte moderna (1801-1853) dell'iperfondo Atti di Governo dell'Archivio di Stato di Milano, le cui carte furono ordinate secondo il metodo per materia fra XVIII e XIX secolo. A questa parte di carattere archivistico e metodologico, segue una prima analisi che intende fare emergere elementi preziosi per gli studi di storia dell'alimentazione e dell'approvvigionamento alimentare nel contesto milanese e lombardo quali l'identificazione delle magistrature con competenza in materia annonaria, l'approfondimento della normativa sul pane e i grani e sulle altre vettovaglie e l'indicazione dei collegamenti con altri fondi archivistici.
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Comerford, Kathleen M. "Studia Borromaica 10: Saggi e documenti di storia religiosa e civile della prima eta moderna." Sixteenth Century Journal 28, no. 4 (1997): 1317. http://dx.doi.org/10.2307/2543586.

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Di Scala, Spencer M. "Modern Italy Seen by Americans: a Survey of General Histories." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (May 2012): 129–51. http://dx.doi.org/10.3280/mon2011-003005.

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Анотація:
Questo articolo si propone di descrivere le storie generali d'Italia scritte da autori americani. Gli storici americani non hanno pubblicato molte storie generali d'Italia, preferendo concentrarsi su pubblicazioni specialistiche e settoriali. Le poche storie generali d'Italia sono state seriamente condizionate dalla scarsa conoscenza che i lettori americani hanno della storia dell'Italia moderna e da pregiudizi di natura ideologica. Tuttavia, non sono mancati importanti storici americani che hanno cercato di contrastare questa tendenza. Essi hanno anche prodotto lavori generali di tipo collettaneo e notevoli lavori documentari che dovrebbero essere presi in seria considerazione.
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Martinat, Monica. "Il Consolato e l'Annona. La gestione dell'approvvigionamento alimentare a Lione in etŕ moderna: tra interessi particolari e pubblica utilitŕ." STORIA URBANA, no. 134 (June 2012): 95–113. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134006.

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Анотація:
Approvvigionamento Lione, secc. XVI-XVIII Mercato Storia urbana L'articolo analizza il sistema di rifornimento cerealicolo e di gestione del mercato del grano adottato dalle autoritŕ lionesi nel corso del Seicento. Le tappe della faticosa costruzione di tale sistema, che comporta regole specifiche relative all'acquisto e allo smercio di grano in cittŕ, e la messa a punto di un particolare sistema di stoccaggio di grani pubblici, sono messe in relazione con il dibattito relativo alle questioni annonarie che si svolge in parallelo e che coinvolge tanto i poteri locali quanto i poteri economici della cittŕ. Le discussioni che qui si sviluppano intorno alla soluzione della «questione annonaria» permettono infatti di mettere in luce temi e argomenti, nonché pratiche politiche specifiche individuate dall'élite mercantile e destinate a modellare piů profondamente rapporti sociali e politici piů larghi. Se l'Annona č una necessitŕ politica, č perň anche un'opportunitŕ per far fruttare risorse private e pubbliche di cui i gruppi dirigenti - che troppo si confondono con le gerarchie economiche - non intendono privarsi.
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Richardson, Carol M. "Durante Alberti, the Martyrs' Picture and the Venerable English College, Rome." Papers of the British School at Rome 73 (November 2005): 223–63. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003032.

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Анотація:
DURANTE ALBERTI, IL QUADRO DEI MARTIRI E IL VENERABILE COLLEGIO INGLESE, ROMAIl Quadro dei Martiri nel Venerabile Collegio Inglese di Roma fu dipinto nel 1581 da Durante Alberti in occasione di una congiuntura seminale nella storia dell'istituzione. Nel 1579 ciò che era stato l'ospizio medievale per i pellegrini inglesi e gallesi divenne il Collegio Inglese, condotto dai Gesuiti, per preparare gli uomini al sacerdozio e mandarli all'Inghilterra di Elisabetta I nel memento del culmine della repressione cattolica. Come importante parte di uno dei numerosi programmi decorativi associati ai Gesuiti nel 1580 sotto Gregorio XIII (1572–85), la pittura è stata oscurata dall'esplicito affresco dei martiri di Niccolo Circignani (‘Il Pomarancio’) aggiunto alia chiesa poco dopo e dalle stampe di Giovanni Battista de' Cavalieri che li riporta. Questo articolo cerca di riposizionare la pala d'altare al centro sia del ciclo decorativo originale che degli eventi rimarchevoli accorsi durante la traumatica transizione dell'istituzione da casa per clerici esiliati a luogo di addestramento per preti militanti disposti a tornare in Inghilterra e affrontare il martirio.
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Fassanelli, Benedetto. "Tra bando e integrazione. Gli zingari nell'Italia di etÀ moderna." SOCIETÀ E STORIA, no. 138 (November 2012): 751–68. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138004.

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Анотація:
Il saggio intende riflettere, attraverso alcune considerazioni sulla storia dei gruppi zingari in etÀ moderna, sull'opportunitÀ di introdurre il concetto di "ostilitÀ" come categoria interpretativa con cui leggere i rapporti tra societÀ maggioritarie e minoranze culturali. In particolare, si sofferma sulle forme del bando che colpiva, pressoché ovunque, gli zingari, assumendo come esemplificazioni la legislazione veneta del XVI secolo e il disegno di "riduzione" degli zingari intentato nel 1641 nello Stato pontificio. La persistenza della minoranza (nonostante i toni risolutivi del discorso repressivo e delle retoriche criminali) puň essere studiata alla luce dell'idea di ostilitÀ che rimanda ad una dimensione relazionale possibile, alla forma di integrazione di cui furono capaci le societÀ dell'epoca. Una relazione che si regge su un equilibrio instabile, ostile appunto, ma che non potrebbe essere compresa pienamente riferendosi al piů rigido binomio "tolleranza/intolleranza".
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Di Pietro, M. L., M. Pennacchini, and M. Casini. "Evoluzione storica dell’istituto dell’obiezione di coscienza in Italia." Medicina e Morale 50, no. 6 (December 31, 2001): 1093–151. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.743.

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Анотація:
La storia dell’obiezione di coscienza è una storia antica, tanto che le prime testimonianze la datano già alla civiltà ellenica. Tuttavia, nell’antichità l’obiezione di coscienza non era un diritto, era una testimonianza di fedeltà a dei valori assoluti che può destare anche ammirazione, ma che non poteva trovare che risposte dure da parte dell’autorità politica, la quale si sentiva sfidata e minacciata. L’obiezione di coscienza, dunque, così come la intendiamo noi oggi, è una conquista delle civiltà giuridica moderna e in Italia il riconoscimento di tale istituto risale a tempi relativamente recenti. Obbiettivo di questo lavoro è la ricostruzione della storia giuridica dell’istituto dell’obiezione di coscienza nel nostro Paese sia negli ambiti in cui esso ha raggiunto una regolamentazione sia in quelli in cui non ha trovato tale riconoscimento. Tale ricostruzione ha messo in evidenza che, mentre l’istituto dell’obiezione di coscienza ha raggiunto un assetto definitivo in ambito sociale, si stanno, invece, moltiplicando in ambito sanitario le situazioni che possono richiedere all’operatore sanitario interventi in conflitto con la propria coscienza morale e deontologica.
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Di Pietro, Maria Luisa, and Marina Casini. "Il mifepristone." Medicina e Morale 51, no. 6 (December 31, 2002): 1047–79. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.680.

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Анотація:
Il contributo trae spunto dalla recente (ottobre 2002) autorizzazione da parte del Comitato Regionale del Piemonte alla sperimentazione del mifepristone – principio attivo della nota pillola abortiva RU486 - presso l’ospedale Sant’Anna di Torino e coglie l’occasione per ripercorrere, nella fase introduttiva, le tappe più significative della storia del mifepristone. L’intento di questo studio, tuttavia, non è né un’indagine storica, né una valutazione delle effettive competenze di un Comitato Etico regionale ad autorizzare una sperimentazione, né una comparazione tra aborto chirurgico e aborto medico, quanto piuttosto dare un’informazione documentata e attenta su aspetti spesso sottaciuti, ma importanti per conoscere a fondo questa moderna modalità di interruzione volontaria di una vita umana in sviluppo dentro il grembo della madre. Vengono pertanto analizzati i dati disponibili in letteratura relativamente agli effetti collaterali, alle complicanze, ai rischi dell’aborto con uso di mifepristone/ misoprostolo e alle ricadute psicologiche per la donna. Vengono, inoltre, prese in esame le problematiche giuridiche del ricorso all’aborto medico ed analizzata l’applicabilità dell’articolo 9 della legge n. 194 del 1978 in materia di obiezione di coscienza.
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D'Amico, Stefano. "Studia Borromaica: Saggi e documenti di storia religiosa e civile della prima età moderna. Vol. 14." Sixteenth Century Journal 35, no. 3 (October 1, 2004): 836. http://dx.doi.org/10.2307/20477057.

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50

Hudon, William V., Santo Burgio, and Luca Ceriotti. "Studia Borromaica: Saggi e documenti di storia religiosa e civile della prima età moderna. Vol. 16." Sixteenth Century Journal 35, no. 3 (October 1, 2004): 838. http://dx.doi.org/10.2307/20477058.

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