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Статті в журналах з теми "Sostituti a Lungo"

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Bagnasco, Arnaldo. "Le conseguenze sociali della crisi." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2010): 131–39. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003007.

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Анотація:
Per valutare le conseguenze sociali della crisi finanziaria e della recessione che ne č seguita bisogna prestare attenzione alla deriva di lungo periodo individuabile nell'aumento della disuguaglianza sociale. Nel caso italiano i dati permettono di concludere che sintomi di divaricazione sociale sono visibili anche prima della crisi recente. Inoltre, la crescita della disuguaglianza non č una faccenda solo italiana. Queste tendenze alla disuguaglianza hanno fatto sě che i sociologi abbiano sostituito l'immagine della confluenza al centro con quella della divaricazione sociale. La crisi della deregolazione riporta in primo piano la possibilitŕ di interrogarsi su misure organiche per riavviare l'economia e perseguire nuovi accordi di coesione sociale.
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2

Camagni, Roberto, Roberta Capello, and Andrea Caragliu. "Le città metropolitane: leader all'interno della gerarchia urbana in Italia?" ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 132 (November 2021): 121–52. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132006.

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Анотація:
Sulla base della teoria delle localita centrali, questo lavoro paragona la performance delle 14 citta metropolitane, istituite con la legge Delrio, al resto del Paese, per comprendere se tali citta si distacchino dal resto del Paese per posizionamento nella gerarchia urbana. I risultati suggeriscono che i criteri di applicazione della legge con cui si sono definiti i perimetri delle stesse con quelli delle province che hanno sostituito, non hanno dato luogo ad un gruppo coeso di citta per posizionamento relativo e performance all'interno della gerarchia urbana italiana.
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3

De Falco, Carolina. "Socialità, identità e “disordine” nei quartieri popolari del secondo dopoguerra in Italia." Quintana: revista do Departamento de Historia da Arte, no. 19 (January 18, 2021): 79–90. http://dx.doi.org/10.15304/qui.19.7321.

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Анотація:
La progettazione dei quartieri popolari del secondo dopoguerra in Italia risente dell’allontanamento dai temi principali del Movimento Moderno: le case in linea parallele, disposte ordinatamente lungo l’asse eliotermico, sono sostituite da gruppi di residenze differenti per tipologia, sfalsate o ruotate fra loro, in modo da ottenere spazi a verde e luoghi urbani per incentivare la socialità. Inoltre, per evitare la conformità, gli edifici presentano varietà nelle aperture e nella texture delle facciate, tanto da caratterizzare il paesaggio urbano, alla ricerca di armonia, bellezza e valori identitari. L’apparente disordine, infatti, è in realtà governato da una regola, che si rivela nel momento in cui il degrado e l’incuria portano a trasgredirla. Nella prospettiva della storia dell’architettura e della città, si propone il risultato di alcuni casi studio in Italia che rendono evidenti tali riflessioni.
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4

D’Adamo, Gianna. "Dialisi Peritoneale: Dialisi Marginale? 2013 Tentativo Di Sintesi Delle Opinioni a Confronto." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 1 (November 2, 2014): 81–82. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.868.

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Анотація:
Breve sintesi delle molte opinioni espresse dai “peritonealisti” italiani nell’ultimo numero speciale di questo Giornale, dedicato a rispondere alla domanda se la dialisi peritoneale (DP) sia ancora marginale. Lo scarso utilizzo della DP in Italia, stabile da molti anni intorno al 10%, è attribuito a motivi che vanno dall’inadeguata formazione universitaria dei nefrologi alla carente organizzazione interna delle unità operative e dai rimborsi non adeguati ai vuoti normativi ai molti Centri Privati non autorizzati a effettuare la DP. Altri fattori che ostacolano la diffusione della metodica sono il progressivo invecchiamento della popolazione che inizia la dialisi e il rischio di peritonite sclerosante, almeno nel lungo periodo. Si sottolineano l’importanza dell’informazione al paziente su vantaggi e limiti delle diverse terapie sostitutive e la necessità di ulteriori passi avanti della ricerca per migliorare la metodica o, almeno, il suo utilizzo.
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Baldacci, Maria Cristina. "Bioetica dell’esercizio della sessualità nel portatore di handicap fisico geneticamente trasmissibile." Medicina e Morale 46, no. 3 (June 30, 1997): 503–32. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.879.

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Анотація:
Nella maggioranza dei casi la corporeità dell'handicappato viene relegata ad una semplice rieducazione e indirizzata principalmente verso una migliore socializzazione, i sentimenti di tipo erotico sono ridotti alla sfera spirituale e sostituiti da un'affettività e da un amore platonico dettati da ideologie sociali. Per un handicappato avere un'immagine del proprio corpo è sicuramente più difficile che per altri: il corpo è concepito come luogo di sentimenti ambivalenti. Perchè sede della propria diversità, rappresentazione di una parte di sè che non risponde ai desideri personali, sia di ordine funzionale sia relazionale. Le persone portatrici di handicap hanno bisogno di un aiuto approppriato nella valorizzazione estetica della propria immagine data la disabilità fisica. E' necessario, quindi, aiutarli a scoprire di sè aspetti "diversamente belli" e gratificanti, non solo patinati. Nell'ambito di questa problematica, l'autrice si sofferma particolarmente, per i problemi morali che sollevano, sulle situazioni patologiche geneticamente trasmissibili. In questi casi è necessario far comprendere la giusta possibilità di evitare un danno altamente probabile, forse anche certo, ad una terza persona. In altre parole secondo l'autrice si deve collaborare con Dio a non generare dolore, e l'unico modo per farlo è attraverso l'educazione. E' auspicabile, infatti, che una persona affetta da patologia fonte di handicap fisico geneticamente trasmissibile non eserciti la propria genitalità, ma viva ed "inventi" l'esercizio della propria sessualità in modo sublimato e trascendente, mantenendo intatta e, se è possibile migliorando, la propria "salute sessuale" e mentale.
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Santeusanio, Fausto. "Quadri internistici ed endocrinologici connessi alla disabilitŕ grave." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 61–66. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003010.

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Анотація:
Soggetti portatori di disabilitŕ presentano spesso disturbi endocrini e metabolici, primitivi o secondari alla menomazione psico-fisica. La disabilitŕ č spesso provocata da malattie geneticamente determinate, da traumi cranici o midollari con conseguenti alterazioni neurologiche, o da patologie infettive cerebrali con esiti significativi. Si comprende quindi facilmente la possibile associazione fra la disabilitŕ e disordini della funzione ipotalamica e ipofisaria, con quadri di ipopituitarismo di varia entitŕ. Ne conseguono manifestazioni cliniche, spesso subdole e non facilmente diagnosticabili, almeno nella fase iniziale, che, se non vengono riconosciute tempestivamente, possono avere conseguenze serie. Ad esempio un deficit di ormone della crescita o dell'ormone tiroideo o una carenza di cortisolo, in etŕ infantile possono dar luogo a gravi conseguenze patologiche. Un'altra patologia associata alla disabilitŕ č l'obesitŕ, sia ipotalamica che conseguente alla scarsa attivitŕ fisica. L'obesitŕ facilita lo sviluppo di diabete mellito, peraltro associato talora a malattie geneticamente determinate. Pertanto in una struttura residenziale per disabili č necessaria la consulenza di uno specialista endocrinologo al fine di riconoscere tempestivamente, sulla base di esami clinici e di laboratorio, eventuali patologie endocrine e metaboliche. Questo consente di intraprendere subito una terapia sostitutiva. L'assistenza sanitaria specialistica comprende l'attuazione di schemi di terapia adeguati, la compliance alla terapia, l'attuazione di idonei percorsi diagnostici e di follow-up. Grandi difficoltŕ si incontrano inevitabilmente nell'attuare programmi di attivitŕ fisica e di dieta al fine di limitare l'aumento ponderale. Un corretto intervento in questo campo richiede la collaborazione fra lo specialista e la strut- tura residenziale che assiste il disabile e percorsi di facilitazione per queste attivitŕ anche attraverso convenzioni stipulate ad hoc. Č fondamentale, infine, l'ottimizzazione di un'assistenza multidisciplinare ben integrata.
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Serio, Mario. "L'interpretazione del trust e l'obbligo di interpretazione conforme («<i>Reading down</i>»)." Trusts, no. 4 (August 4, 2022): 599–626. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.133.

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Анотація:
Tesi Il lavoro si muove nel perimetro di una recente sentenza della Chancery Division della High Court inglese nel caso Goodrich v AB, relativo all'interpretazione di una pluralità di disposizioni di un trust di dubbia interpretazione quanto alla identificazione dei beneficiari, affrontando i problemi connessi. Essi sono di duplice natura. In primo luogo, si tratta di stabilire se le ordinarie regole ermeneutiche vigenti nel common law inglese per altre categorie di atti giuridici, sia tra vivi sia a causa di morte, possano applicarsi anche ai trust. Alla motivata risposta positiva, tratta da una costante linea giurisprudenziale, consegue l’ulteriore effetto che assegna all’interprete del trust il compito di accertare la portata oggettiva dell’atto di disposizione, senza indulgere verso la prevalenza di criteri puramente soggettivi. Il secondo ordine di problemi cui il lavoro ha inteso dar risposta riguarda la possibilità di adeguare una serie di nozioni e categorie proprie del diritto di famiglia e delle relazioni da esso nascenti alla stregua di disposizioni legislative sopravvenute che hanno esteso la platea dei possibili beneficiari di un trust. E ciò in virtù di un’interpretazione compatibile con i principii della Convenzione per la salvaguardia dei diritti umani del 1950 trasposta nello Human Rights Act del 1998. Ed infine, viene esaminato il profilo degli obblighi informativi gravanti sul trustee in merito alle proprie scelte, concludendosi nel senso che a decisioni contrarie alla logica o puramente arbitrarie possa sopperire l’intervento sostitutivo o integrativo dell’autorità giudiziaria. La conclusione è nel senso che dell’apertura verso la sponda eurounitaria del diritto inglese ha tratto giovamento, in termini di rinnovamento delle tradizionali categorie di beneficiari e dei metodi ermeneutici per identificarli, anche il law of trust. The author’s view The recent decision in Goodrich v AB highlights a number of problems which this essay centres upon in an effort to outline a more modern and CEDU oriented version of the law of trust. In particular, the focus will be on the applicable criteria in this branch of the law to the interpretation of settlements aimed at conferring benefits on one or more persons, to be identified through a correct analysis of their objective, legal status in relation to the settlor's intention. It will also be devoted to the determination of whether or not duties of disclosure of relevant documents relating to his/her activity may be said to be incumbent, and in the event to what extent, on the trustee. All these issues have been accurately and extensively taken into account in its decision by the Chancery Division of the High Court and have been given a satisfactory answer. In particular, the interpretative methods to be applied to trust cannot but be the same as in contracts and wills according to the Supreme Court precedents. As to the definition of the beneficiaries of the trust in question, the Court has shown to adhere to an evolutive interpretation derived from the direct application in the domestic law, via the Human Rights Act 1998, of the provisions of the European Convention on Human Rights 1950, with the ultimate result of the broadening of the categories of those who can benefit from the trust, such as civil partners and married couples of the same sex. Finally, a clear tendency to stress the very existence of a duty to frankly and openly disclose relevant information on the part of the trustee is emphasized with an eye to the protection of beneficiaries. The non-performance of such a duty may give rise to a judicial intervention in the light of the Public Trust v Cooper decision.
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Federici, Silvia, Marco Bonomi, and Luca Persani. "Management clinico e terapia sostitutiva dell’insufficienza ovarica primaria." L'Endocrinologo, February 20, 2023. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-023-01227-4.

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SommarioL’insufficienza ovarica prematura è caratterizzata da un esaurimento dell’attività ovarica prima dei 40 anni, con conseguente ipoestrogenismo, amenorrea e infertilità e interessa l’1% delle donne. L’importanza clinica di questa condizione è notevolmente aumentata nel corso degli ultimi decenni per diversi motivi. Una diagnosi tempestiva, una terapia sostitutiva e un management adeguato sono quindi fondamentali. La terapia estrogenica sostitutiva, condotta con regime terapeutico ottimale, ha molteplici obiettivi, tra cui il trattamento dei sintomi da ipoestrogenismo e la riduzione delle complicanze a lungo termine.
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"Diritto italiano. Penale." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 3 (November 2010): 221–37. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-003017.

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1. Corte di cassazione 31.3/22.4.2010 n. 15464 - favoreggiamento della permanenza illegale tramite locazione a stranieri irregolarmente soggiornanti - sequestro preventivo immobile - riesame - conferma - ricorso per Cassazione - nozione di ingiusto profitto - assoluta sproporzione nel rapporto sinallagmatico - ingiusto introito pari alla corrispondente elusione fiscale - inammissibilitŕ del ricorso.2. Corte di cassazione 28.4/27.5.2010 n. 20251 - reato di ingresso e soggiorno illegale - condanna all'espulsione a titolo di sanzione sostitutiva senza previa determinazione della pena dell'ammenda - omessa determinazione della durata del divieto di reingresso - ricorso immediato per Cassazione del PM - annullamento - determinazione del giudice di rinvio nel giudice competente per l'appello sulle sentenze del giudice di pace.3. Corte di cassazione 21.4/1.7.2010 n. 24814 - convalida di arresto per inottemperanza all'ordine di allontanamento del questore - pendenza di domanda di emersione colf e badanti - sospensione dei procedimenti penali connessi alla irregolaritŕ del soggiorno - annullamento della convalida dell'arresto.4. Tribunale di Cremona 27.11.2008 n. 776 - utilizzo del burqa in luogo pubblico - assenza di giustificato motivo - immediata disponibilitŕ a svelare il volto alla p.g. - compiuta identificazione della donna - mancata lesione del precetto penale - insussistenza del fatto.5. Tribunale di Perugia 23.3.2010 n. 381 - inottemperanza all'ordine del questore - regolarizzazione colf e badanti - rilascio di permesso di soggiorno - estinzione del reato.6. Tribunale di Rovigo 4.5.2010 n. 65 - delitto di abbandono delle figlie minori - definizione del concetto di abbandono - necessitŕ che l'abbandono configuri una situazione di pericolo per l'incolumitŕ del minore - rilevanza del parametro culturale di riferimento dell'agente ai fini della esclusione dell'elemento soggettivo del reato - sussistenza.7. Giudice di pace di Reggio Emilia 18.5.2010 n. 85 - contravvenzione di soggiorno illegale nel territorio dello Stato - pena dell'ammenda - non obbligatorietŕ della sanzione sostitutiva dell'espulsione.
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Benatti, Francesca. "Note sulla riforma del libro III del Codice Civile francese: multo rumore per nulla." Revista de Direito da Cidade 10, no. 2 (April 20, 2018). http://dx.doi.org/10.12957/rdc.2018.32876.

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Questo articolo tratta della riforma del libro III del codice civile francese. La riforma del Libro III del code civil, pur ampiamente e per lungo tempo discussa, non è e non voleva neppure essere rivoluzionaria. Va inquadrata nel contesto del dibattito europeo sulla unificazione del diritto dei contratti, che ne fornisce anche una chiave di interpretazione. Ai valori della borghesia si è ormai sostituita la protezione del soggetto debole, il cittadino diviene consumatore, l’autonomia dei privati è sfumata dalla solidarietà, il codice quale espressione di un ordinamento statale deve confrontarsi con le sfide della globalizzazione e il ruolo anche politico delle imprese multinazionali, che modificano il ruolo stesso dello Stato. L’Europa impone attraverso regolamenti e direttive il suo diritto privato spesso con disinvolta ignoranza delle tradizioni dei paesi cui sono rivolti, fortemente burocratizzati, mentre si discute del suo “deficit democratico”. Forse non si poteva fare più che semplificare e modernizzare. Sicuramente si assiste al passaggio da un “mito” come era il code Napoléon ad una riforma non diversa dalle altre: manca l’anima che aveva vivificato il codice ottocentesco e una visione dello Stato e della società che si ha di fronte per consolidare uno strumento che guarda al futuro. Non è facile, dunque, prevedere se le nuove regole avranno la forza di reggere ai mutamenti che già si delineano oppure saranno regole provvisorie di durata limitata come è la moda di questi tempi, in attesa di un orizzonte che non si vede, meglio che oggi non siamo capaci di scorgere.
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Дисертації з теми "Sostituti a Lungo"

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NELLI, NICOLA. "“Sviluppo di materiali biocompositi per la realizzazione di sostituti tissutali per impianti a breve e lungo termine”." Doctoral thesis, Università di Siena, 2017. http://hdl.handle.net/11365/1011390.

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Анотація:
Tutti i tessuti presenti nel corpo umano sono prevalentemente costituiti da network fibrosi (collagene ed elastina) fortemente interpenetrati con una matrice polisaccaridica amorfa di proteoglicani e glicoproteine non collagenose, formando un solido insolubile permeato da un fluido ionico, la cosiddetta matrice extracellulare (ECM)1, all'interno della quale è inoltre presente una componente cellulare, con funzione di apporto nutrienti a tutti i componenti tissutali. Le proprietà macroscopiche del tessuto vengono determinate dalla particolare composizione e dall’assemblamento dei componenti fibrillari e della matrice. La struttura gerarchica dei tessuti a livello dimensionale [scala molecolare (1-100 nm), scala ultramolecolare (0.1-100 μm) e scala tissutale (0.1-100 mm)] assume un ruolo significativo nel determinarne le proprietà fisiche e fisiologiche. La ECM, in seguito ad una specializzazione del tessuto, riesce ad adempiere alle particolari funzioni richieste, come, ad esempio, la resistenza meccanica nei tendini e legamenti, l’estrema durezza tramite calcificazione nelle ossa e nei denti, la filtrazione nel glomerulo renale, l’adesione nelle membrane basali ecc., rendendosi responsabile di tutte le funzioni di supporto meccanico, elasticità, ancoraggio cellulare, determinazione dell’orientazione cellulare e scambio di molecole e fluidi dei tessuti umani. Le differenti funzioni, grazie ai loro specifici ruoli, rendono questi tessuti estremamente distinguibili a livello micro e macroscopici, permettendo di suddividerli facilmente in due tipologie: tessuti soft o molli (muscoli, cuore, nervi, tendini, legamenti, cartilagini, pelle, cristallino, ecc.) e tessuti hard (prevalentemente ossa e denti). Sulla base della natura e struttura della ECM, la scelta dei materiali per la simulazione delle caratteristiche chimico-fisiche della matrice extracellulare è ricaduta sugli idrogel, polimeri idrofili reticolati che in acqua o in fluidi biologici rigonfiano assorbendo elevate percentuali di liquido, pur rimanendo insolubili. Gli idrogeli sono degli ottimi materiali biomimetici grazie alla possibilità di modulare le loro proprietà strutturali, morfologiche e meccaniche sulla base dell’applicazione richiesta, semplicemente variando la loro composizione e il loro grado di reticolazione (come ad esempio gli idrogeli a base di polivinil alcool2-4). Essi rappresentano pertanto dei candidati ideali per l’ingegneria tissutale e per la medicina rigenerativa. L’attività del progetto di ricerca ha avuto come oggetto principale la sintesi e caratterizzazione di materiali biocompositi a matrice idrogelica da utilizzare come sostituti tissutali. Durante il lavoro svolto sono state identificate alcune tra le patologie articolari maggiormente invalidanti e onerose, da un punto di vista socio-economico, tra cui:  L'osteoartrosi (OA) del ginocchio, patologia di tipo degenerativo, caratterizzata dall’assottigliamento della cartilagine, che conduce, nei casi più avanzati, allo sfregamento delle unità ossee con conseguente formazione di osteosclerosi, eburneazione ossea, cisti ossee, sinoviti, versamento e tumefazione del ginocchio e, in larga scala, rigidità e dolore articolare che compromettono le normali funzioni di deambulazione5.  La degenerazione del disco intervertebrale (IDD) (caratterizzata da una netta diminuzione della vitalità cellulare, una riduzione del contenuto d’acqua del tessuto e conseguente apporto di nutrienti, una graduale sostituzione del nucleo con tessuto fibrocartilagineo e la formazione di fessure e fratture nella porzione esterna dell'anulo fibroso) che può condurre al fallimento strutturale dell'IVD comportando disordini spinali più gravi tra i quali l'erniazione del disco intervertebrale, altra patologia estremamente invalidante6.  Le lesioni meniscali da usura prodotte da lavori usuranti o di tipo traumatico in seguito a stress sportivo, che rappresentano una tipologia di infortunio molto comune, caratterizzata da dolore e invalità temporanea, che costringe il lavoratore o l'atleta a brevi-medi periodi di prognosi nei casi più lievi, e al blocco dell'articolazione nei casi più gravi. Tramite chirurgia è possibile asportare la parte di menisco danneggiata ripristinando la funzionalità dell'articolazione, tuttavia l'asportazione chirurgica comporta una modificazione permanete nell'applicazione dei carichi sulla cartilagine articolare e provoca spesso un'insorgenza precoce dell'OA7. Per far fronte agli inconvenienti prodotti dall'OA, patologia altamente invalidante, è stato progettato e sintetizzato un materiale biomimetico che potesse essere utilizzato come sostituto della cartilagine tibiale, scegliendo come materiale sostitutivo un idrogel di polivinil alcool (PVA), reticolato per via chimica mediante trisodio trimetafosfato (STMP) (entrambi materiali notoriamente atossici e impiegati come additivi alimentari)3,8. Al fine di realizzare un materiale biomimetico in grado di mimare al meglio le proprietà della cartilagine,e quindi scegliere le condizioni migliori di sintesi, sono stati sintetizzati e valutati cinque campioni di idrogel con differenti rapporti molari PVA:STMP (1:0.1; 1:0.25; 1:0.5; 1:1; 1:2), ed è stato monitorato l’effetto della variazione di parametri quali pH (11, 12, 13), concentrazione della soluzione di agente reticolante (10%/20% p/v), tempi di reazione (24, 48, 72 o 96 ore) e modalità di agitazione della soluzione (meccanica/magnetica), nonché metodologia di essiccamento [tramite liofilizzazione (_L) o tramite riscaldamento in stufa a 60°C (_E)],valutandoli in funzione della resa di reazione, solidità e continuità della struttura dei materiali. I materiali sintetizzati sono stati in seguito caratterizzati da un punto di vista chimico [mediante Spettrometria Infrarossa (IR), Spettrometria di Massa di Ioni Secondari (ToF-SIMS), Analisi Colorimetria e Analisi Elementare (AE)] per determinare qualitativamente e quantitativamente l'avvenuta reticolazione; da un punto di vista fisico [mediante Analisi Termogravimetrica (TGA) e valutazione del Contenuto d'acqua (WC)] per valutare l’effetto della reticolazione sulla stabilità termica nella matrice di PVA e per valutare la capacità di rigonfiamento degli idrogel; da un punto di vista morfologico [tramite Microscopia Elettronica a Scansione (SEM) e Calorimetria Differenziale a Scansione (DSC)] per valutare rispettivamente la micro e la mesostruttura delle matrici polimeriche; da un punto di vista reologico e meccanico [mediante Analisi Reologica (AR) e Dinamomeccanica (DMA)] per determinare se le proprietà viscoelastiche dei materiali sono confrontabili con quelle del tessuto cartilagineo del piatto tibiale. Infine, sono stati effettuati test degradativi e citotossicologici secondo le norme internazionali vigenti (ISO/FDIS 10993-5 e 10993-13 Biological evaluation of medical device) per valutare la stabilità chimica e la citotossicità dei materiali sintetizzati. Dalle analisi condotte il campione PVA-H 0.5_E mostra caratteristiche similari a quelle della cartilagine del piatto tibiale in termini di idratazione, stabilità, proprietà meccaniche e citotossicità e può essere potenzialmente impiegato nella realizzazione di impianti biomedici volti alla terapia dell’osteoartrosi9,10. Per far fronte ad uno dei disordini spinali più gravi, l'erniazione del disco intervertebrale, dove una fuoriuscita di materiale normalmente contenuto nel disco intervertebrale (nucleo polposo (NP)) entra in contatto con le strutture nervose contenute nel canale spinale, provocando intenso dolore, è stato proposto un idrogel di PVA, sintetizzato per via chimica mediante reticolazione tramite STMP e arricchito con PVP. Il PVP è un polimero altamente idrofilo che, interagendo mediante legami ad idrogeno con le catene di PVA11, ha permesso di diminuirne il grado di reticolazione, producendo matrici con proprietà meccaniche più simili al NP, e allo stesso tempo di incrementare il contenuto acquoso dei campioni fino ai valori del tessuto da sostituire. Per determinare le migliori condizioni di sintesi, sono stati sintetizzati tre idrogel con uguale rapporto molare PVA:STMP(1:0.5), ma con crescenti contenuti % p/v di PVP (1%, 2.5% e 5% p/v). I materiali sintetizzati sono stati in seguito caratterizzati da un punto di vista chimico (mediante spettrometria infrarossa (IR) e analisi colorimetria) per determinare qualitativamente e quantitativamente l'avvenuta reticolazione e per valutare se l'introduzione del PVP producesse o meno effetti di disturbo all'interno della matrice dell'idrogel. Da un punto di vista fisico (mediante analisi termo gravimetrica (TGA) e valutazione del contenuto d'acqua (WC)) per valutare l’effetto della reticolazione sulla stabilità termica della matrice di PVA e per valutare la capacità di rigonfiamento degli idrogel. Da un punto di vista morfologico (tramite calorimetria a scansione differenziale (DSC)) per valutare la mesostruttura delle matrici sintetizzate. Da un punto di vista reologico (mediante analisi reologica (AR)) per determinare se le proprietà viscoelastiche dei materiali sono confrontabili con quelle del nucleo polposo spinale. Infine, sono stati effettuati test citotossicologici e di proliferazione cellulare secondo le norme internazionali vigenti (ISO/FDIS 10993-5 Biological evaluation of medical device) per valutarne la citotossicità e la citocompatibilità dei materiali sintetizzati. Dai risultati ottenuti il materiale che meglio mima le caratteristiche del NP è il campione 5.0%, con proprietà di idratazione e meccaniche in linea con quelle del NP. Pertanto, il campione 5.0% può essere considerato un valido candidato per la realizzazione di impianti biomedici per la cura delle degenerazioni spinali12. Il lavoro svolto alla ricerca di materiali biomimetici per la cura delle lesioni meniscali è stato affrontato proponendo due tipologie di idrogel differenti, a base di PVA, per la sostituzione/rigenerazione del menisco a seconda della tipologia di lesione subita. Per casi in cui il paziente sia stato sottoposto a menischectomia totale in seguito ad una grave frattura del menisco, è stato proposto un idrogel di PVA, reticolato mediante STMP con un rapporto PVA:STMP 1:0.25, sottoposto a tre reticolazioni consecutive allo scopo di incrementarne le proprietà meccaniche fino al raggiungimento di valori paragonabili a quelli del menisco (c.a. 120 kPa). Tale idrogel è quindi inteso come sostituto permanente13. Per i casi in cui le lesioni del menisco siano di minor entità, è stato proposto uno scaffold cellulare, costituito da un idrogel misto a base di PVA e Gomma-Xantano (XG), reticolati contemporaneamente mediante STMP, come sostituto temporaneo in grado di indurre e favorire la rigenerazione del tessuto meniscale. La XG è stata scelta poichè in grado di favorire e supportare l'adesione, la proliferazione e la differenziazione cellulare14. La ricerca del miglior sostituto ha coinvolto la sintesi di tre campioni con differenti contenuti % p/v di XG-PVA (60-40; 30-70; 15-85). Una volta sintetizzate, entrambe le tipologie di materiali sono state sottoposte a caratterizzazione chimica, fisica e meccanica. Inoltre, i materiali sono stati sottoposti a test di citotossicità in vitro per valutarne l’idoneità come sostituti meniscali temporanei e/o permanenti. Nel caso dei sostituti a lungo termine il campione 3R PVA-H 0.25 può essere considerato come un potenziale sostituto biomimetico del menisco. Da un punto di vista di rilassamento degli sforzi, esso è, infatti, in grado di dissipare istantaneamente la deformazione applicata, toccando mediamente una riduzione percentuale > dell’95% dopo 1 secondo allo stesso modo del tessuto cartilagineo umano15 e possiede valori di G' paragonabili a quelli del menisco13. Mentre nel caso degli scaffold cellulari il materiale che si comporta maggiormente come materiale biomimetico è il campione XG15 con caratteristiche, in termini di idratazione e proprietà meccaniche, idonee alla colonizzazione cellulare. Pertanto, il campione XG15 risulta un potenziale candidato per la realizzazione di impianti biomedici per la cura delle lesioni meniscali e viene abilitato alla successiva fase di valutazione della citotossicità in vitro secondo le norme ISO/FDIS 10993-5.
All human tissues are mainly made by fibrous networks (collagens and elastin) deeply interpenetrated by an amorphous polysaccharide matrix of proteoglycans and non-collagenous glycoproteins, forming an insoluble solid permeated by a ionic fluid, which is the extracellular matrix (ECM)1, in which there is also a cellular component which supplies nutrients for all the tissue components. The macroscopic properties of the tissue are determined by the peculiar composition and assemblage of the fibrillary components and of the matrix. The hierarchical structure of the tissues at a dimensional level [molecular scale (1-100 nm), ultramolecular scale (0.1-100 μm) and tissue scale (0.1-100 mm)] acquire a significant role in the determination of the physical and physiological features. The ECM, as a consequence of the specialization of the tissue, is able to meet expectations for the specific functions required, such as the mechanical resistance in the tendons and ligaments, the extreme hardness through calcification in bones and teeth, the glomerular filtration rate, the adherence to basal membranes, etc., so to be responsible for the mechanical support functions of elasticity, cellular anchoring, the determination of cell orientation and the exchange of molecules and fluids in human tissues. The different functions, thanks to their specific roles, allow us to distinguish the tissues at a micro and macro level, so to divide them easily in two categories: soft tissues (muscles, heart, nerves, tendons, ligaments, cartilage, skin, crystalline lens, etc.) and hard tissues (mainly bones and teeth). On the basis of the nature and the structure of the ECM, hydrogels seemed to be the best choice for the simulation of the chemical-physical features. Hydrogels are renowned for their hydrophilic reticulum, which inflate in water or in biological fluids, absorbing a high percentage of liquids, although remains insoluble. Moreover, they are excellent biomimetic materials for the capability of modulating their structural, morphologic and mechanical features on the basis of the specific need, by varying their composition and their grade of reticulation (such as for hydrogels with a polyvinyl alcohol basis2-4). Therefore, hydrogels were ideal candidates for tissue engineering and for regenerative medicine. The aim of the PhD research was the synthesis and characterization of bio composite materials with a hydrogel matrix to be used as tissue replacement. During this study, some of the most invalidating and high cost articular pathologies have been taken into consideration; among these:  Osteoarthritis (OA) of the knee cartilage, degenerative illness, which leads to the friction between the bones, with consequent atherosclerosis formations, eburnation of the bones, bone cists, synovitis, effusion and swelling of the knee and in large scale stiffness and pain which compromise the regular walking functions5.  The degeneration of the intervertebral disc (IDD), featured by a clear drop in cellular liveliness, a reduction of the water content and the consequent nourishment supply, a gradual substitution of the core with a fibrocartilage tissue and the formation of cracks and fractures in the external fibroses annul, which may lead to a structural fail of the IVD, causing also serious spine disorders, another invalidating syndrome6.  Meniscus injuries subject to wear, caused by demanding work, or by trauma or stress, especially for athletes. This last case is very common and it is characterized by pain and a period of impediment, with short or medium term prognosis or with the total block of the articulation. As a result, surgery includes a permanent change in the amount of load and stress on the articular cartilage, which often causes a premature onset of OA7. In order to face inconveniences produced by OA, a biomimetic material was projected and synthesized, so to use it as a substitute of the tibia cartilage. This material was the PVA hydrogel, reticulated chemically through STMP (both materials are notoriously atoxic and used as food additives)3,8. To determine the best conditions, five hydrogel samples with different molar ratios PVA:STMP (1:0.1; 1:0.25; 1:0.5; 1:1; 1:2)were synthetized and valued. While monitoring the effect of the variation of the parameters such as, pH (11, 12, 13), the concentration of the reticulated solution (10%/20% p/v), the reaction time (24, 48, 72 o 96 ore) and the different modalities of solution agitation (mechanical and magnetic), the desiccation methodology (through Lyophilisation (_L) or through heater (_E) 60°C) evaluating the results on the base of the reaction feedback, the solidity and continuity of the materials’ structure.The synthetized materials were later chemically characterized through an IR spectrometry, mass spectrometry of secondary ions (ToF-SIMS), colorimetric test and element analysis (AE), in order to determine the quality and quantity of the reticulum. From a physical point of view, the materials were characterizedthanks to the thermogravimetric analysis(TGA) and the evaluation of the water content (WC), it was possible to value if the entrance of the reticulum changed the thermic stability of the PVA matrix and, moreover, the inflatement capability of the hydrogel. Then, the material was characterized morphologically, through scanning electron microscope (SEM) and differential scanning calorimeter (DSC)to analyse respectively the micro and the meso-structure. Finally, a rheological and mechanical characterization was made, thanks to a rheological analysis and a dynamo mechanical analysis(DMA) to determine if the viscoelastic properties of the materials are comparable to those of the tibia cartilage tissue. In conclusion, degradation and cytotoxic tests were made, following international procedures (ISO/FDIS 10993-5 e 10993-13 Biological evaluation of medical device), to evaluate the chemicalstability and the cytocompatibility of the synthetizedmaterials. From the analysis made on the sample PVA-H 0.5_E,it is possible to identify similar characteristics to the cartilage of the tibial plafond, in terms of hydration, stability, mechanical properties, and cytotoxicity and, therefore, it may be used in the realization of biomedical implants for the osteoarthritis therapy9,10. In order to face one of the most serious spinal disorders, the herniation of the intervertebral disc, in which a leak of material of the nucleus pulposus (NP) touches the nervous structures of the spine and causes intense pain, it was possible to propose a PVA hydrogel, synthetized chemically through STMP and enriched by PVP. The PVP is a highly hydrophilic polymer, which interacts through hydrogen bonds with the PVA chains11, and has allowed to decrease the degree of reticulation, producing a matrix with similar mechanical properties to the NP, and, at the same time, it has increased the water content of the samples, reaching the measures of the tissue that is being replaced.To determine the best conditions, three hydrogels were synthetized with the same molar ratioPVA:STMP (1:0.5), but with growing contents of PVP % p/v (1%, 2.5% e 5% p/v). The materials were later characterized through a chemical analysis, by IR spectrometry and colorimetric tests to determine the quality and quantity of the reticulum and to appraise if the introduction of PVP produced disturbing effects in the hydrogel’s matrix. More tests were made, by a physical viewpoint, thanks to thermogravimetric analysis(TGA) and evaluation of the water content(WC) to estimate the inflatement capacities of the hydrogels.Morphological tests, through differential scanning calorimeter (DSC) were made to determine the mesostructure. Rheological analyses (AR) were made to determine if the viscoelastic properties of the materials were comparable with those of the spinal nucleus pulposus, and finally cytotoxic tests were made, following international procedures (ISO/FDIS 10993-5 e 10993-13 Biological evaluation of medical device), to evaluate the chemical stability and the cytocompatibility of the synthetized materials. In conclusion, from the results obtained in this study, the best material which mimes best the NP features is the 5.0% sample, with hydration and mechanical properties similar to the NP. Therefore, the 5.0% sample may be considered an excellent possibility for the realization of biomedical implants for the therapy of spinal degenerations12. The research of biomimetic materials for the therapy of meniscal injuries was made by proposing two different samples of PVA based hydrogels for the substitution of regeneration of the meniscus, depending on the type of lesion: For those cases in which the patient had undergone Meniscectomy for a serious fracture, a PVA hydrogel reticulum obtained through STMP with ratioPVA:STMP 1:0.25, after three reticulations with the aim of incrementing the mechanical properties, so to reach similar features to those of the meniscus (approximately120 kPa) was proposed as a possible substitute13.For those cases in which the meniscal lesions were of a minor entity, a cellular scaffold was proposed. This scaffold was made by a hydrogel mix of PVA and Xanthan Gum, reticulated simultaneously through STMP for the regeneration of the meniscal tissue14. The research of the best substitute involved the synthesis of three samples with different content % p/v di XG-PVA (60-40; 30-70; 15-85).Once synthetized, both typologies of materials were cross-examined by a chemical, physical and mechanical characterization. Moreover, the materials undergone citotoxicological tests in vitro to evaluate the suitability for temporary or permanent meniscal substitutes. In the case of long-term substitutes, the sample 3R PVA-H 0.25 may be considered as a potential biomimetic substitute of the meniscus. To what may concern the stress relaxation tests, it is capable of instant dissipation of the deformation performed, by touching a decrease percentage > than 95% after 1 second, similarly to the human cartilage tissue15and with the same G value13.In the case of celluar scaffolds, the sample with improved skils such as biomimetic material is XG15.X15posses good properties in terms of hydration, mechanical properties apt for cellular colonization.Therefore, the sample XG15 is a potential candidate for the realization of biomedical implants for the therapy of meniscal lesions and it is qualified for the following evaluation fase of citotoxicology in vitro, in accordance with the law ISO/FDIS 10993-5.
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BERTOLDO, FABIO. "La protesi Valsalva nella chirurgia sostitutiva della radice aortica con conservazione della valvola nativa: follow-up a lungo termine." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/208570.

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Анотація:
Introduzione: La tecnica di sostituzione della radice aortica con conservazione della valvola nativa è sicura e caratterizzata da buoni risultati sia immediati che a distanza. Per migliorare ulteriormente i risultati a lungo temine, sono state ideate varie modifiche con l’intento di ricostruire la complessa struttura anatomo-funzionale della radice aortica. La protesi Valsalva sembrerebbe utile per ricreare più fedelmente tale struttura e consentirebbe anche una maggiore riproducibilità e standardizzazione di questa tecnica. Abbiamo analizzato retrospettivamente i nostri dati relativi all’intervento chirurgico ed al periodo immediatamente postoperatorio ed i dati ottenuti durante il follow-up.Pazienti e metodi: Da maggio 2000 ad ottobre 2009, 42 pazienti (36 di sesso maschile, età media di 53 ± 10 anni) venivano sottoposti ad intervento chirurgico di sostituzione della radice aortica con reimpianto della valvola nativa, utilizzando la protesi Valsalva. Sedici pazienti (38,1%) erano affetti da sindrome di Marfan e 2 (4,8%) presentavano valvola aortica bicuspide. Quindici pazienti (35,7%) venivano sottoposti ad altre procedure concomitanti. Risultati: La mortalità ospedaliera è risultata del 2,4%. Il follow-up, completo al 100%, presenta una durata media di 80 ± 36 mesi (mediana 94 mesi e range da 0 a 120 mesi). Si verificavano 4 decessi durante il periodo di osservazione, per cui la probabilità di sopravvivenza cumulativa a 10 anni è risultata dell’88,1%. In 7 pazienti (16,4%) si osservavano risultati non soddisfacenti: la probabilità di libertà da recidiva di insufficienza valvolare aortica, ma senza necessità di re-intervento, a 10 anni è risultata del 95,2%, mentre la probabilità di libertà da re-intervento a 10 anni è risultata dell’88,1%.
Background: The reimplantation valve-sparing aortic root replacement is safe and characterized by short and long-term good results. Several modifications have been proposed to rebuilt the complex anatomo-functional structure of the aortic root in the attempt to improve the long-term results. The Valsalva graft appears to be useful in order to recreate more closely such a structure also concurring to a greater reproducibility and standardization of this technique. We retrospectively analyzed our perioperative and long-term follow-up data. Methods: From May 2000 to October 2009, 42 patients (36 males, mean age of 53±10 years) underwent reimplantation valve-sparing aortic root replacement using the Valsalva graft. Sixteen patients (38.1%) had Marfan syndrome and 2 (4.8%) had bicuspid aortic valve. Fifteen (35.7%) underwent concomitant cardiac procedures. Results: The in-hospital mortality was 2.4%. There were no dropouts at the follow-up, which lasted 80 ± 36 months (median 94 months and range from 0 to 120 months). There were 4 late deaths during the period of observation, and so the 10-years cumulative actuarial survival was 88.1%. In 7 patients (16.4%) did not show satisfactory results: the 10-years freedom from recurrence of aortic insufficiency not needing reoperation was 95.2%, while the 10-years freedom from aortic valve reoperation was 88.1%. Conclusions: The reimplantation valve-sparing aortic root replacement using the Valsalva graft is safe and characterized by a low in-hospital mortality. The peculiar reconstruction of the aortic root, guaranteed by this conduit, positively influences the long-term results. Moreover, the Valsalva graft appears to favour a good reproducibility and a good standardization of this procedure.
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BASILE, URSULA. "Dosaggio del PTH post tiroidectomia e suo valore predittivo di ipocalcemia e terapia sostitutiva a lungo termine." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/917465.

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Тези доповідей конференцій з теми "Sostituti a Lungo"

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Ballarin, Matteo, and Nadia D'Agnone. "Paesaggio, suolo, tempo: la rappresentazione dei tempi geologici nella citta' di Catania." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8041.

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Анотація:
Parlare di tempo geologico è un modo di contestualizzare i processi materiali della terra nella sua storia. La scala dei tempi geologici suddivide la lunga storia della terra in eoni, ere, periodi ed epoche, non omogenei tra loro, ma in relazione l'un l'altro a seconda di ciò che emerge dall'analisi dei dati stratigrafici o dallo studio della stratificazione dei diversi livelli della crosta terrestre. Recentemente negli studi relativi a territorio e paesaggio è stata introdotta l'idea che l'epoca dell'Olocene, iniziata circa 11.700 anni fa, sia terminata e che sia stata sostituita da una nuova epoca geologica chiamata Antropocene, ovvero, 'l'era della razza umana'. Per confermare o meno questa ipotesi, siamo partiti da due categorie concettuali di paesaggio: il paesaggio terrestre ed il paesaggio costruito. Il caso studio della città di Catania, in Sicilia, ben si applica a questa ricerca: il suolo della città si è costruito sia tramite l'intensa opera dell'uomo -negli ultimi 40 anni fino a risalire al XVII secolo ed al nucleo greco antico- sia tramite una non indifferente attività geologica, rappresentata dalle molteplici eruzioni vulcaniche e dai frequenti terremoti che hanno colpito la conurbazione nel corso dei secoli. L'analisi -tramite sezioni e carotaggi- della stratigrafia storica ha evidenziato come la forma non solo della città ma del paesaggio di Catania abbia risentito in maniera eccezionale delle mutazioni geologiche intercorse, più di ogni altra città europea, e la rende un oggetto di studio privilegiato per esaminare la correlazione tra paesaggio, tempo ed usi. Geologic time is a way of contextualizing the material processes of the Earth within its long history. The geologic time scale divides the long history of the earth in eons, eras, periods and epochs, not separately, but in relation to each other depending on what emerges from the analysis of stratigraphic data and the different levels of the crust of the earth.Recently, studies related to territory and landscape have introduced the idea that the current Holocene epoch that began 11,700 years ago has ended and has been replaced by a new geological epoch called the Anthropocene, or, 'the era of human race'. To confirm or reject this hypothesis, we started from two conceptual categories of landscape: the terrestrial landscape and the constructed landscape. We apply this research using the case study of Catania, Sicily. The soil of the city of Catania is built is through both the intense work of man – in the last 40 years going back to the seventeenth century and to antiquity with the ancient Greeks – and, through substantial geological activity – by the many volcanoes and frequent earthquakes over the centuries. The analysis is defined by a sectioning and dissection of the historical stratigraphy of the ground of Catania. It reveals how the form of the city and landscape of Catania has undergone exceptional change and mutation evolving slowly in geologic time, more so than any other European city. It is therefore an interesting object of study to examine the relationship between landscape, time and use.
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