Добірка наукової літератури з теми "Sindacato del giudice amministrativo"

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Статті в журналах з теми "Sindacato del giudice amministrativo"

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Cassatella, Antonio. "Situazioni giuridiche soggettive e status militare." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 1 (March 2022): 95–116. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-001005.

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Анотація:
Il saggio è dedicato all'analisi delle posizioni giuridiche soggettive del militare in servizio, da vagliare in rapporto ai limiti del potere decisionale dei superiori gerarchici. Si distinguono posizioni di diritto soggettivo ad esercizio condizionato e posizioni di interesse legittimo, oltre ad interessi di mero fatto. La qualificazione è necessaria al fine di stabilire la profondità del sindacato del giudice amministrativo sul contenuto delle decisioni. Sulla base della casistica esaminata, si formulano alcune considerazioni finali sulle caratteristiche del sindacato. Si reputa che l'attuale disciplina, per quanto finalizzata a garantire l'efficienza degli apparati militari, non sia del tutto coerente con i principi desumibili dagli artt. 24, 52 e 97 Cost.
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Rochira, Valerio. "La business judgement rule e il giudizio di adeguatezza degli assetti organizzativi." Fascicolo 1 | luglio-dicembre 2022, no. 1 (July 15, 2022): 1–17. http://dx.doi.org/10.35948/rdpi/2022.5.

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Анотація:
La riforma della crisi d’impresa, come noto, ha interessato anche il codice civile attribuendo all'imprenditore che operi in forma societaria o collettiva il dovere, in funzione della rilevazione tempestiva della crisi e della perdita della continuità aziendale, di istituire assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati alla natura e alle dimensioni dell'impresa. Il giudizio sull’adeguatezza degli stessi comporta, inevitabilmente, il possibile sindacato sulla colpa delle condotte dell’amministratore; v’è bisogno, dunque, di analizzare l’ampiezza dei poteri di chi è chiamato a sindacare sulle scelte gestorie dell’imprenditore, atteso che deliberare in ordine all’adeguatezza di un assetto organizzativo, amministrativo o contabile – oltre ad avere immediate ricadute sulla responsabilità del titolare della gestione – potrebbe mal conciliarsi con la c.d. business judgement rule. Ciò posto, si ritiene che l’introduzione dell’obbligo giuridico di adottare adeguati assetti organizzativi, allargando il contenuto della posizione di garanzia dell’imprenditore collettivo, estenda parimenti l’oggetto del decisum del giudice penale, chiamando così in causa la necessità di ragionare sull’opportunità del sindacato di quest’ultimo sulle scelte imprenditoriali. The reform of bankruptcy law, as is known, has also affected the civil code by providing, among other things, for the entrepreneur who operates in a corporate or collective form, the duty to establish organizational, administrative and accounting structures adequate to the nature and the size of the company, especially in relation to the timely detection of the crisis and the loss of business continuity. Therefore, the judgment on the adequacy of the same will inevitably reflect on the judgement upon the liability of the directors, indeed, there is a need to analyze the extent of the powers of those called to judge the managerial choices of the entrepreneur, given that deciding on the adequacy of an organizational, administrative or accounting structure - in addition to having immediate repercussions on the responsibility of the board of directors - might not match with the so-called “business judgment rule”. Therefore it is believed that the introduction of the legal obligation to adopt adequate organizational structures, expands the content of the guarantee position of the corporate entrepreneur, extending also the object of the criminal judge's decision, thus calling into question the need to reason on the opportunity of the latter of ruling business choices.
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3

Fiorentino, Gabriele. "La prospettiva del giudice amministrativo." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (October 2013): 224–36. http://dx.doi.org/10.3280/qg2013-002020.

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Sanlorenzo, Rita. "I limiti al controllo del giudice in materia di lavoro." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 6 (March 2011): 23–33. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-006002.

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Анотація:
1. La soluzione giudiziaria come "ultimo approdo" / 2. Le clausole generali: "nuove" categorie per vecchie preoccupazioni / 3. Presupposto di legittimitŕ e sindacato di merito: alla ricerca del confine / 4. Il principio costituzionale di cui all'art. 41: libertŕ di iniziativa economica e sindacato del giudice.
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Acierno, Maria. "Misure di protezione internazionale, permessi umanitari ed unicitŕ della giurisdizione del giudice ordinario nella piů recente giurisprudenza di legittimitŕ." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 1 (April 2010): 99–108. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-001006.

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Анотація:
1. Il quadro normativo delle misure di protezione internazionale alla luce della giurisprudenza di legittimitŕ;a) Il doppio binario: giurisdizione del giudice ordinario sul rifugio politico e la giurisdizione del giudice amministrativo sui permessi umanitari;b) Pluralitŕ delle misure di protezione internazionale ed unicitŕ della giurisdizione: la giurisdizione del giudice ordinario sui permessi umanitari2. L'ampiezza del diritto alla luce della sentenza n. 26253 del 2009
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Gilardi, Gianfranco. "Dalla finanza alla politica creativa. Appunti su un emendamento in tema di ausiliari del giudice e sulla rottamazione della giustizia civile." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 4 (October 2010): 46–51. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-004005.

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Анотація:
1. Una chiave interpretativa del pensiero di Vittorio Foa: il nesso tra autonomia e solidarietŕ / 2. La politica quale autodeterminazione individuale e collettiva / 3. La democrazia come costruzione dal basso / 4. Il lavoro e il sindacato / 5. L'antifascismo di Vittorio Foa / 6. Uno stile di vita e di pensiero.
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Pricoco, Francesca. "I presupposti della dichiarazione di adottabilità: un accertamento complesso sulla responsabilità genitoriale e sulle corresponsabilità del sistema di protezione e tutela." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (January 2023): 14–29. http://dx.doi.org/10.3280/mg2022-001002.

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Анотація:
Questo contributo riflette, con una particolare attenzione alla più recente giurisprudenza nazionale della Corte di legittimità correlata ad alcune delle principali pronunce della Corte Edu, sui presupposti che legittimano la dichiarazione di adottabilità, soffermandosi in particolare sugli elementi connotativi della locuzione, formulata come clausola generale nell'ordinamento interno, dello "stato di abbandono". Se questo è il focus della riflessione, un rilievo certamente particolare assume il rapporto tra sistema giudiziario e amministrativo nel comune obiettivo di porre in essere gli interventi necessari al recupero delle capacità genitoriali, fortemente condizionato dalla rigidità dei vincoli posti dalle risorse economiche effettivamente disponibili per le azioni di welfare a sostegno della genitorialità e dell'infanzia. Nella parte conclusiva il contributo amplia l'esame delle questioni sottese alla dichiarazione di adottabilità e vi include, secondo le più recenti indicazioni della giurisprudenza di legittimità e della Corte Edu, anche la valutazione sull'opportunità di mantenere i rapporti, con alcuni componenti della famiglia di origine: di questo ampliamento del perimetro della cognizione del giudice di merito vengono esaminate alcune delle più rilevanti criticità.
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Clodio Enre. "Tra arbitrato brasiliano e arbitrato europeo: uno studio sull'Agenzia nazionale delle telecomunicazioni (ANATEL) e sull'Ufficio delle comunicazioni (UFCOM)." International Journal of Science and Society 4, no. 4 (October 27, 2022): 183–94. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i4.564.

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Анотація:
La ricerca dell'arbitrato come mezzo di risoluzione delle controversie è importante per la grande mole di casi sottoposti al giudizio dello Stato - giudice, in numero inversamente proporzionale alla preparazione tecnica di coloro che sono investiti della funzione giurisdizionale per atto statale . Attualmente parlare di composizione extragiudiziale dei conflitti in materia di regolamentazione significa entrare in uno scenario di grandi discussioni e dibattiti. In questo modo, il testo cerca di costruire ragioni per la risoluzione delle controversie nel campo delle telecomunicazioni attraverso l'arbitrato, anche, vista l'esperienza europea, come l'UFCOM. Uno dei compiti delle agenzie di regolamentazione è proprio la soluzione dei conflitti tra attori del settore a livello amministrativo. Analizzando le forme di risoluzione delle controversie nell'Unione Europea, si può evidenziare il peculiare comportamento. Nelle principali controversie che si verificano nel continente, è più comune utilizzare l'arbitrato rispetto alla magistratura. Infatti, l'arbitrato può essere utilizzato da ANATEL come uno strumento importante per garantire una concorrenza ampia, libera e leale tra i fornitori di servizi di telecomunicazioni, in quanto elude la lentezza della magistratura e la possibilità di contenziosi fittizi, consentendo la rapida adozione di una decisione che spesso lede i diritti di un gran numero di utenti dei servizi di telecomunicazione. L'alto prestigio di cui godono questi metodi di risoluzione delle controversie rende omaggio alla loro caratteristica di essere un forum neutrale posizionato lontano da un'agenzia di regolamentazione di un determinato paese e vicino a arbitri scelti di comune accordo, o anche collegato ad istituzioni internazionali che forniscono i servizi di arbitrato nelle controversie commerciali.
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9

DIMICHINA, FRANCESCO. "Brevi considerazioni sul tema del sindacato del giudice amministrativo sugli atti della Banca d’Italia (Short Paper Related to the Judicial Review of Administrative Courts about Decisions Taken by the Bank of Italy)." SSRN Electronic Journal, 2023. http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.4339393.

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"Diritto italiano. Cittadinanza." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 1 (May 2011): 142–43. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-001011.

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Анотація:
1. Tribunale amministrativo regionale Campania 6.9.2010 n. 17315 - richiesta di cittadinanza per coniugio con cittadino italiano - dichiarata inammissibilitŕ per intervenuta modifica legislativa (requisito della durata del matrimonio) - difetto di giurisdizione del giudice amministrativo a favore del giudice ordinario - traslatio iudicii entro il termine decadenziale di 3 mesi; richiesta di cittadinanza italiana per coniugio con cittadino italiano - natura di diritto soggettivo - assenza di potere discrezionale se non nei casi eccezionali indicati nell'art. 6, co. 1 lett. c) legge 91/92.
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Дисертації з теми "Sindacato del giudice amministrativo"

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DE, ROSA GIANLUCA. "La discrezionalità tecnica: natura e sindacabilità da parte del giudice amministrativo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/84906.

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Анотація:
La tesi offre un'esposizione critica del dibattito accademico e giurisprudenziale sulla discrezionalità tecnica, esplorando altresì la possibilità di un sindacato sostitutivo da parte del giudice amministrativo.
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Manfreda, Stefano <1981&gt. "Promozione della concorrenza e poteri regolatori nel settore dei servizi pubblici locali: ruolo delle authorities e sindacato del giudice amministrativo sugli atti anticoncorrenziali della pubblica amministrazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amsdottorato.unibo.it/8231/1/manfreda_stefano_tesi.pdf.

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Анотація:
La tesi esamina le norme che disciplinano i servizi pubblici locali dall’angolo visuale della concorrenza e della capacità delle riforme a garantire un bilanciamento tra esigenze di liberalizzazione e tutela dell’interesse pubblico dell’amministrazione e dell’utenza. Il primo paragrafo è dedicato a un esame complessivo della disciplina nazionale in tema di servizi pubblici locali. Il secondo, anche alla luce della breve riflessione storica e della dimostrazione empirica dei fallimenti di alcune delle riforme introdotte negli anni dal legislatore, si concentra sulla questione del difficoltoso bilanciamento cit., e pone una riflessione sulle modalità e sull’approccio che il legislatore dovrebbe tenere nel “mettere mano” alla materia. Segue una riflessione ed un raffronto tra le nozioni europea e nazionale di servizio di interesse generale e servizio pubblico locale e l’analisi della concorrenza nel mercato, per il mercato e l’autoproduzione nell’attuale contesto ordinamentale. Segue l’esame delle Direttive europee del 2014, del sul progetto di testo unico dei servizi pubblici locali e del vigente testo unico sulle società partecipate nonché sulle esigenze di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica. Il secondo capitolo riguarda le Autorità amministrative indipendenti, la loro natura ancora controversa, la mancata previsione delle stesse nella carta costituzionale ed i profili problematici attinenti all’esercizio dei loro poteri anche impliciti, delle garanzie procedimentali e di tutela per i soggetti interessati dalle decisioni e il loro ruolo nell’implementazione e nella tutela della concorrenza. L’ultimo capitolo attiene al sindacato del giudice amministrativo sugli atti anticoncorrenziali della pubblica amministrazione ed ai rapporti tra potere giurisdizionale del giudice amministrativo e “paragiurisdizionale” delle autorità amministrative indipendenti con uno sguardo ad alcuni peculiari poteri affidati ad alcune Autorità dal legislatore. Le conclusioni pongono una riflessione sulla necessità per il legislatore di affrontare con coerenza, omogeneità e prudenza l’approccio riformista in senso pro-concorrenziale, nella complessa materia dei servizi pubblici locali.
The thesis examines the rules governing local public services from the angle of view of competition. The first paragraph is devoted to a comprehensive examination of national discipline in the field of local public services. The second focuses on the question of the difficult balancing cit., and raises a reflection on the modalities and approach the legislator should take to "put the hand" on matter. Following is a reflection and comparison between the European and national notions of service of general interest and local public service and the analysis of competition in the market, for the market and self-production in the current context. The second chapter deals with independent administrative authorities, their nature still controversial, their lack of predictability in the constitutional charter and the problematic profiles pertaining to the exercise of their implied powers, procedural safeguards and protection for those affected by the decisions and Their role in the implementation and protection of competition. The last chapter deals with the administrative court syndicate on anti-competitive public administration acts. The conclusions reflect on the need for the legislator to address coherently, homogeneously and prudently the pro-competitive reform approach in the complex field of local public services.
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BRIAMONTE, ANNAMARIA. "L'eccesso di potere del giudice amministrativo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/329940.

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Анотація:
L’indagine verte intorno alla figura dell’eccesso di potere del giudice amministrativo, che rappresenta uno dei motivi di giurisdizione sindacabili dinanzi alla Corte di Cassazione ai sensi dell’art. 111, comma 8, Cost. Ne viene scandagliata la matrice storica, che rinviene il suo fondamento nella legge sui conflitti del 1877, l’evoluzione normativa, l’elaborazione dogmatica nell’ambito del dibattito scientifico e della prassi giurisprudenziale sino ai più recenti sviluppi applicativi. Il fulcro dell’istituto, che si sostanzia nella fattispecie dello sconfinamento, da parte del giudice amministrativo, nelle prerogative attribuite al legislatore o all’amministrazione, viene esplorato nella sua essenza contenutistica: con riguardo al quadro dei rapporti tra giurisdizione e amministrazione, la disamina corre lungo i sentieri ermeneutici in cui si innestano i concetti di discrezionalità (anche tecnica), merito, sindacato di legittimità, sindacato di merito; rispetto all’ipotesi dell’invasione del potere legislativo - la cui analisi viene inserita in una sezione ad hoc, in considerazione delle peculiarità della figura - la riflessione ruota sostanzialmente intorno alla constatazione di un suo rilievo pressoché solamente teorico, in considerazione della ampia portata e della valenza sistemica riconosciuta (e da riconoscersi) all’interpretazione giudiziale, l’attività di creazione sic et simpliciter della norma costituendo una evenienza di difficile (se non rara) verificazione in concreto. L’invasione da parte del giudice amministrativo delle facoltà riconosciute all’amministrazione - che costituisce il campo di elezione del lavoro - viene indagata, oltre che da un punto di vista dogmatico, nella prospettiva del sindacato della Corte regolatrice della giurisdizione nelle varie declinazioni in cui la stessa è suscettibile di tradursi, nella cornice della giurisdizione generale di legittimità, di merito (con specifico riguardo al giudizio di ottemperanza) ed esclusiva del giudice amministrativo. Punto cruciale della trattazione è il tentativo di individuare una netta linea di confine tra l’eccesso di potere giurisdizionale e l’omonimo vizio inficiante l’atto amministrativo, pur nella consapevolezza di una loro matrice dogmatica comune. Una tale direzione di ricerca si rivela proficua in vista della maturazione dei risultati di un’indagine volta essenzialmente ad enucleare e valorizzare la funzione dell’eccesso di potere del giudice amministrativo nel contesto ordinamentale di riferimento, e, per tale via, il ruolo (di garanzia) della Corte di Cassazione nelle sue vesti di giudice dei conflitti.
The research is focused on the excess of power of the administrative judge, one of the reasons of jurisdiction that can be reviewed before the Court of Cassation according to Article 111, paragraph 8, of the Italian Constitution. The historical matrix, which finds its basis in the law on conflicts of 1877, its evolution across the legislation, its dogmatic elaboration within the scientific debate and its development by case law are explored, coming up to its most recent applications. The core of the figure, which corresponds to the trespassing by the court on the prerogatives belonging to the legislator or the administration, is explored in its essence. On the one hand, about the relationships between jurisdiction and administration, the analysis is structured around concepts such as discretion (also technical), merit, legitimacy review and merit review. On the other hand, with respect to the hypothesis of the encroaching on legislative power - whose analysis is included in an ad hoc section, considering the peculiarities of the hypothesis - the reflection essentially revolves around the acknowledgment of its almost purely theoretical importance, due to the broad meaning granted to the judicial interpretation of the norms which precludes the qualification of the activity of the judge as an exercise of normative creation. The trespassing by the administrative judge on the powers belonging to the administration - which constitutes the chosen field of the work - is investigated not only from a dogmatic point of view but also from the perspective of its concrete review by the Court of Cassation, in relation to all forms of the jurisdiction of the administrative judge: from the general jurisdiction of legitimacy to the merit jurisdiction (with specific regard to the judgment of compliance) and to the exclusive jurisdiction. The crucial point of the discussion is the attempt to identify a clear boundary between the excess of jurisdictional power and the homonymous flaw affecting the administrative act, being aware of their common dogmatic foundation. Such an interpretative key appears especially useful in relation to the objectives of a survey essentially aimed at identifying and enhancing the function of the excess of power of the administrative judge in the context of the Italian judicial system, and, in this way, the (guarantor) role of the Court of Cassation as judge of conflicts.
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MARIANI, CARLO. "I poteri del giudice amministrativo nel processo appalti." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2018. http://hdl.handle.net/10281/199205.

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Анотація:
Scopo della riflessione è, in particolare, offrire una analisi storica e sistematica dei poteri del giudice amministrativo nell’ambito del processo appalti e ciò anche al fine di saggiare il grado di effettività della tutela dei ricorrenti che il menzionato processo è in grado di fornire. Essendo, infatti, passato più di un lustro dalla sua entrata in vigore, si rende opportuna una sua “messa a punto” in ordine a questioni interpretative che la prassi applicativa, ed invero già la dottrina in sede di primo commento, non hanno mancato di evidenziare. Gli snodi problematici selezionati riguardano, in particolare, aspetti nevralgici della struttura processuale, i quali a loro volta fungono da punti di riferimento per l’inizio di una riflessione più ampia circa l’individuazione del modello processuale che si sta venendo a delineare e il suo rapporto con il processo amministrativo ordinario
investigates the issue of special jurisdiction competence on disputes about public contracts The study illustrates the doctrinal and jurisprudential debate on the limits of Administrative jurisdiction in public services and develops topics regarding the consequences in terms of greater protection of the citizen deriving from the Administrative jurisdiction.
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Silva, Chiara. "Il sindacato del giudice penale nei reati contro la pubblica amministrazione: una verifica alla luce del delitto di abuso d'ufficio." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3421988.

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Анотація:
The dissertation is on the syndacate of the penal judge as regards administrative field, taking in particular consideration the crimes against Public Government. The study is done distinguishing the subject from the different and more specific topic of the dis-enforcement of administative acts. The research underlines as, differently from the past, these days the perspective of the penal judge may rarely consist in diseinforcement since he must restrict himself merely to the investigation of the elements of the crime. After some general considerations and an examination of the legislative reforms, regarding this subject, which have been made with specific reference to the syndacate of the penal judge, the report focuses mainly on the crime of abuse of authority. About this specific crime, it has been necessary to verify here whether a wide syndacate of the judge is still existing, considering also the reform of 1997. Consequently the research study pays particolar attention to the problematic aspects of the offence of laws or regulations, the injustice of the event and the intention.
L’elaborato si occupa del sindacato del giudice penale in materia amministrativa, con particolare riferimento ai delitti contro la pubblica amministrazione. L’analisi si sviluppa, innanzi tutto, differenziando il tema rispetto al diverso e ben più ristretto argomento della disapplicazione del provvedimento amministrativo. Si pone in rilievo infatti come, al contrario che in passato, la prospettiva del giudice penale più che consistere nella disapplicazione debba limitarsi all’accertamento degli elementi del reato. Dopo alcune considerazioni generali, e una disamina delle riforme legislative succedutesi in materia, con particolare riferimento alle figure di reato che presentano maggiori spunti critici in tema di sindacato del giudice penale, lo studio si sofferma principalmente sul delitto di abuso d’ufficio. ‘E su tale reato, infatti, che si intende verificare, in particolare, la permanenza – o meno – di un ampio sindacato del giudice anche a seguito della novella del 1997. Gli elementi più problematici su cui si incentra l’attenzione, così, sono la violazione di legge o regolamento, l’ingiustizia dell’evento e il dolo intenzionale.
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MERCHIORI, Filippo. "LA DISAPPLICAZIONE DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI DA PARTE DEL GIUDICE ORDINARIO." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2009. http://hdl.handle.net/11392/2389213.

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Анотація:
The thesis has as principal object the power by the courts, disapplying unlawful administrative acts. In order to enhance the understanding and location of the court system in our country, was first traced the historical evolution of the system of administrative justice in Italy through a comparison with the experience of other European states and a description of the many important steps that led to the recognition of separation between the courts and the administrative judge. Described the current system, therefore, I thogh to deepen the relationship between the two different jurisdictions, the limits and criteria for apportionment between them. Starting from the court which was set up under Law No 2248 of 1865, and in particular the estimates contained in Articles 4 and 5 of Annex E of the same, the study focused in particular on the disapplication by the courts. Described and defined the institute, were addressed, in particular, some problems closely related to that case is given in relation to its area of operation. Finally, I analyzed the relationship is between the disapplication and one of the most discussed topics in public administration today, namely, compensation of legitimate interests.
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DE, LUCA GIULIA. "L’EFFICACIA DEL PROVVEDIMENTO DELL’AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NEI GIUDIZI DI RISARCIMENTO NELLE CONTROVERSIE DEL GIUDICE CIVILE IN MATERIA DI TUTELA DELLA CONCORRENZA." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2022. http://hdl.handle.net/11571/1459412.

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DE, LUCA GIULIA. "L’EFFICACIA DEL PROVVEDIMENTO DELL’AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NEI GIUDIZI DI RISARCIMENTO NELLE CONTROVERSIE DEL GIUDICE CIVILE IN MATERIA DI TUTELA DELLA CONCORRENZA." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2022. http://hdl.handle.net/11571/1459408.

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TRIPODI, Antonio. "La soggezione del Giudice alla sola legge e i suoi risvolti nel giudizio amministrativo." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11573/918830.

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Анотація:
L'oggetto principale della Tesi consiste in un'analisi del principio di stretta legalità nella giurisdizione e la sua applicazione nel giudizio amministrativo. La primissima parte del lavoro è stata pertanto dedicata ad una breve analisi del concetto di giurisdizione nel corso dei secoli: ad esso, infatti, si sono ricollegati nel tempo distinti ordini di poteri, molto diversi tra loro. Si è arrivati così ad affermare che il principio di stretta legalità nella giurisdizione ha trovato i presupposti necessari alla propria genesi nella teorizzazione della separazione dei poteri e in quella dello Stato costituzionale di diritto: in passato, infatti, la concentrazione dei poteri in poche figure finiva per confondere l'opera giurisdizionale con quella legislativa, sicché la decisione di una controversia non era applicazione di una regola ma, troppo spesso, creazione di essa mediante una valutazione ispirata a principi di equità: ciò determinava che l’esercizio del potere prescindeva dai diritti e dagli interessi dei soggetti facenti parte dei vari ordinamenti. Il principio di stretta legalità, insomma, era logicamente impensabile in assenza, prima di tutto, dei suddetti due presupposti, i quali non hanno fatto nient’altro che gettare le basi per l’affermazione del principio democratico: legalità e democrazia furono le parole chiave che determinarono la fine degli Stati assoluti in favore di una concezione di Stato in senso moderno, in cui la dignità della persona umana è stata messa al centro della creazione delle “nuove” regole giuridiche e, soprattutto, delle nascende costituzioni. Con la seconda parte del lavoro, dunque, l’attenzione è stata concentrata esclusivamente sul significato delle brevissime disposizioni contenute nell’art. 101 della Costituzione italiana, laddove viene solennemente proclamato che “La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge”. Molti studiosi si sono a lungo interrogati sul significato di tali norme e sul rapporto, se esistente, che dovrebbe legare la prima alla seconda. Partendo da un’approfondita analisi dei dibattiti in sede Costituente, si è pertanto cercato di mettere in risalto dapprima il valore combinatorio dei due commi dell’art. 101 Cost. e, successivamente, il significato profondo di quello che è stato denominato, adottando la nomenclatura del Prof. Riccardo Guastini, principio di stretta legalità nella giurisdizione. Sotto il primo aspetto, si è sottolineato che amministrare la giustizia in nome del popolo non vuol dire altro che far rispettare quelle regole che lo stesso ordinamento istituisce mediante l’utilizzo di quegli schemi costituzionali previsti dalla nostra Carta. In tale ottica, il primo e il secondo comma dell’art. 101 Cost., oltre ad essere in stretta connessione tra loro, costituiscono due facce della stessa medaglia o, ancor meglio, l’una il principio, l’altra le sue modalità di attuazione scelte in sede Costituente: la subordinazione della funzione giurisdizionale alla sovranità popolare è la norma che stabilisce il principio, il quale viene attuato, a sua volta, mediante l’onere, posto in capo al giudice, di applicare la legge. Sotto il secondo aspetto, si arriva dunque ad affermare che il giudice è vincolato all’applicazione incondizionata della legge proprio perché è soggetto alla sovranità popolare, o meglio, ad ogni atto che, nel rispettare gli schemi costituzionali, sia espressione dell’esercizio della ridetta sovranità; pertanto, dire che il giudice è soggetto “soltanto alla legge”, equivale a negare ogni altro vincolo che non sia dalla stessa richiamato, cosicché il compito dell’Autorità giurisdizionale non è quello di formulare un giudizio morale, politico, o checchessia ma, viceversa, di effettuare un giudizio legale (nel senso di basato sulla legge). A tal punto, si è avuto modo di rilevare che il principio di stretta legalità nella giurisdizione non avrebbe alcun senso all’interno di un sistema, da un lato, sprovvisto delle necessarie guarentigie volte a tutelare, in primis, la persona e la dignità umana e, dall’altro, che fosse carente di quelle norme sulla giurisdizione che hanno il ruolo, all’interno del nostro ordinamento, di aggiungere quel valore strutturale proprio di un Paese democratico, basato sulla terzietà e imparzialità del giudizio e sulla predeterminazione di procedure, principi, oneri, vincoli e diritti. La terza parte del lavoro, pertanto, è stata dedicata alle disposizioni costituzionali che, nell’intrecciarsi con l’art. 101 Cost., lo riempiono e ne traggono valore, tratteggiando il quadro dell’impianto giurisdizionale italiano: sotto la luce dell’art. 101 Cost., si è cercato di analizzare brevemente alcune norme costituzionali che, in tal senso, assumono un imprescendibile rilievo, quali gli artt. 24, 101, 102, 103, 104, 105, 106, 107, 108, 111, 113 Cost. Infine, nell’ultima parte, si è cercato di dare una prospettiva concreta all’impianto costituzionale descritto, mediante una breve analisi del giudizio amministrativo, in cui si sono prese in considerazione alcune ipotesi di riforma. Quel che pare emergere, infatti, da una breve analisi di alcune problematiche generali sul sistema di giustizia amministrativa italiana, è che in tale ambito il principio di stretta legalità nella giurisdizione rischia di non avere quell’incidenza, determinante e imprescindibile, che ha portato l’Assemblea costituente a redigere tale norma in forma solenne. Parrebbe emergere, insomma, un quadro in cui il rapporto tra pubblica funzione esercitata dall’Amministrazione e sindacato giurisdizionale dell’A.G.A. non sembri seguire pedissequamente le linee tratteggiate dall’art. 101 Cost., secondo comma, giacché la tutela dei singoli, a cui l’evoluzione del nostro sistema giurisdizionale amministrativo ha mirato nel corso degli anni, non sempre è in grado di farsi portatrice degli interessi della comunità: sembrerebbe, in definitiva, che in tal modo si sia arrivati a trascendere da una considerazione basilare e, cioè, che la funzione pubblica esercitata dalle Amministrazioni nasce e ha ragion d’essere in quanto portatrice degli interessi della collettività; tale interesse (quello collettivo) non può avere un ruolo marginale nel corso del giudizio e, soprattutto, la sua determinazione non può essere lasciata al solo “scontro” delle prospettive giudiziali formulate dalle parti e all’intreccio del loro rispettivo interesse privato. E’ necessario, in definitiva, che nel processo amministrativo, vista la funzione propria dell’Amministrazione, venga introdotto un meccanismo volto a dare l’impulso, al giudice adito, di applicare la legge che proviene dal popolo sovrano, senza perimetri stabiliti da interessi privati.
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SARTORIS, CHIARA. "Poteri del giudice e nullità di protezione." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1169962.

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Анотація:
Lo studio della nullità di protezione prevista dall'art. 36 cod. cons. offre lo spunto per riflettere sul grado di effettività del rimedio, quando l'invalidità colpisce una clausola essenziale per il rapporto. A ben vedere, infatti, un sistema di soppressione delle clausole abusive basato sulla semplice nullità parziale necessaria non appare sempre in grado di realizzare efficacemente l'obiettivo di protezione del contraente debole. Ove a essere eliminata sia una clausola essenziale o un gran numero di clausole, il rischio, per il consumatore, è che la nullità si estenda a contagiare l'intero contratto, lasciandolo privo di protezione e obbligandolo, anzi, alle conseguenti restituzioni. Per questi motivi, il presente lavoro intende indagare quali siano le conseguenze del vuoto contrattuale determinato dall'operare della nullità parziale necessaria, stabilendo di quali poteri disponga il giudice per gestire la lacuna sopravvenuta. A tal fine, lo studio si concentra sull'analisi dei principali meccanismi di modificazione integrativa o correttiva del contratto, funzionali ad assicurarne la conservazione. Attraverso l'indagine prospettata, è così possibile cogliere l'attuale stadio di evoluzione del rimedio della nullità di protezione nel nostro ordinamento, nella consapevolezza che, nel delicato rapporto tra sindacato del giudice e autonomia privata, quest'ultima deve concorrere ad assicurare un equo assetto di tutti gli interessi. The study of protective nullity, provided for art. 36 of the Consumer Code, gives the opportunity to reflect upon the grade of effectiveness of this remedy, when invalidity refers to a core clause of the contract. Ultimately, a system that voids abusive clauses, as a result of a nullity which is necessary partial, does not seem to achieve the purpose of protecting the weak contractual partner. When it is voided a core clause or a large number of clauses, the consumer risks to see that the nullity extends to all the agreement, remaining without protection and having to face to the consequent contractual drawbacks. For these reasons, the present research aims to examine the consequences of the contractual lack produced by the protective nullity, providing which are the judicial powers to manage that void. In connection with this purpose, the study analyzes the main instrument of contractual adjustment, in order to incorporate or correct it, so that it can be preserved. By means this research, it is possible to highlight the current stage of development of protective nullity in our legal system, in the awareness that, with reference to the complex relationship between judicial powers and contractual freedom, the latter must cooperate to ensure a fair balance among all the interests.
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