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Добірка наукової літератури з теми "SCIENZE DEL FARMACO"
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Статті в журналах з теми "SCIENZE DEL FARMACO"
Cingolani, Enrico. "Il tesoro della salute: Dall'onnipotenza dei semplici all'atomizzazione del farmaco. Marco Beretta." Isis 91, no. 1 (March 2000): 141–42. http://dx.doi.org/10.1086/384645.
Повний текст джерелаCampos, F., D. Sánchez-Porras, J. Chato-Astrain, O. D. García-García, C. Blanco-Elices, D. Durand-Herrera, A. Milla, D. González-Quevedo, and A. Campos-Sánchez. "Identification of the affective-motivational components for learning science in pharmacy students." ACTUALIDAD MEDICA 105, no. 809 (May 4, 2020): 27–30. http://dx.doi.org/10.15568/am.2020.809.or03.
Повний текст джерелаKerouredan, Guillaume, and Vittorio A. Sironi. "Le Officine della salute. Storia del farmaco e della sua industria in Italia." Le Mouvement social, no. 185 (October 1998): 123. http://dx.doi.org/10.2307/3779061.
Повний текст джерелаCersosimo, Angelica, and Ricccardo Raddino. "Il Betablocco: dalle consolidate evidenze dei trial ad una scelta terapeutica ragionata nella attuale pratica clinica." Cardiologia Ambulatoriale 30, no. 3 (December 9, 2022): 164–71. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-3-4.
Повний текст джерелаRivera Benavente, Orlando Agustín, Yanela Elízabeth Paredes Espejo, Diana Paloma Coaquera Lencinas, and Gleny Betzabé Maquera Flores. "Seguimiento del egresado e integración en el mercado laboral de la E.A.P. de farmacia y bioquímica de la Universidad Nacional Jorge Basadre Grohmann. Año 2015." Revista Médica Basadrina 10, no. 1 (May 8, 2019): 24–28. http://dx.doi.org/10.33326/26176068.2016.1.592.
Повний текст джерелаFernández Rodríguez, María, Fernando Martínez Martínez, Debbie Iñiguez-Pineda, Myriam Morales-Flores, María Dolores Cabezas-López, and José Pedro García Corpas. "Farmacias comunitarias de Ecuador y España. Aspectos legales." Ars Pharmaceutica (Internet) 62, no. 2 (March 22, 2021): 163–74. http://dx.doi.org/10.30827/ars.v62i2.16704.
Повний текст джерелаPrieto Muñoz, Bernardo. "Evaluación del riesgo ergonómico del farmacéutico en oficina de farmacia con el método REBA." EID. Ergonomía, Investigación y Desarrollo 3, no. 3 (April 2021): 69–81. http://dx.doi.org/10.29393/eid3-26erbp10026.
Повний текст джерелаRangel Rivero, Armando. "Notas sobre la Farmacia cubana (1492-1950)." Asclepio 43, no. 2 (December 30, 1991): 101. http://dx.doi.org/10.3989/asclepio.1991.v43.2.535.
Повний текст джерелаCalderón Copa, Edgard Guido, Juan José Evaristo Changllio Roas, Yanela Elízabeth Paredes Espejo, and Kátherin Greiss Galván Jiménez. "Autoevaluación del factor enseñanza – aprendizaje de acuerdo al modelo del CONEAU en la escuela académico profesional de farmacia y bioquímica de la Facultad Ciencias de la Salud de la Universidad Nacional Jorge Basadre Grohmann - Tacna - 2015." Revista Médica Basadrina 10, no. 2 (May 8, 2019): 19–23. http://dx.doi.org/10.33326/26176068.2016.2.600.
Повний текст джерелаCosmi, Franco. "Te linee guida: la difficile applicazione tra clinica, scienza, giurisprudenza, sostenibilità economica ed organizzativa." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 2 (October 14, 2021): 131–41. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-2-6.
Повний текст джерелаДисертації з теми "SCIENZE DEL FARMACO"
ZAMPIERI, DANIELE. "PROGETTAZIONE, SINTESI E VALUTAZIONE DELL'ATTIVITA' ANTIMICOBATTERICA ED ANTIFUNGINA DI NUOVI DERIVATI ETEROCICLICI." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2002. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12477.
Повний текст джерелаPASTORIN, GIORGIA. "PROGETTAZIONE, SINTESI, VALUTAZIONE BIOLOGICA E STUDI DI QSAR DI SISTEMI POLICICLICI AZOTATI QUALI ANTAGONISTI PER I RECETTORI ADENOSINICI." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2004. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12448.
Повний текст джерелаMaghetti, Anna Chiara. "Messa a punto e validazione delle caratteristiche tecnologiche e farmaco-biologiche di materiali polimerici per uso medicale." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2618.
Повний текст джерелаL’obiettivo di questa ricerca era quello di mettere a punto un nuovo materiale plastico (registrato con il nome di Smart Flat®) per uso medicale a base di Polivinilcloruro (PVC) per la produzione di sacche da raccolta impiegate in sistemi per dialisi peritoneale. Tale materiale doveva essere goffrato in modo da facilitare l’apertura al momento dell’utilizzo e che doveva poter essere sterilizzato in autoclave senza collabire su sé stesso anche se vuoto. Inoltre la sacca doveva essere dotata di una speciale finestra trasparente che permettesse in ogni momento l’ispezione visiva della soluzione in essa contenuta. Poiché la contemporanea presenza nella sacca di una parte plastica opaca e della finestra trasparente rappresentava un’assoluta innovazione nel settore di film di PVC morbido prodotto per estrusione, sono state condotte delle prove preliminari che hanno messo in evidenza le ottime caratteristiche di resistenza alla trazione e alla rottura di tale materiale plastico sia in fase di test che di produzione. Oltre che della messa a punto di tale tipo di contenitore, in questo lavoro ci si è occupati della sua caratterizzazione chimico-fisica, di verificare le sue caratteristiche di biocompatibilità e di stabilità. Data l’applicazione a cui è destinato, sono state testate le corrispondenze ai limiti previsti delle norme vigenti in materia di materiali per uso medicale. La messa a punto della formulazione del materiale ha richiesto qualche aggiustamento iniziale sia dal punto di vista del processo che nella percentuale di materie prime impiegate al fine di ottenere il giusto rapporto satinatura-funzionabilità, sempre tenendo sotto controllo la possibilità di una produzione industriale su larga scala e che mantenesse contenuti i costi in modo da rendere questo materiale quanto più utilizzabile possibile. I vari test relativi alla caratterizzazione fisico-chimica del materiale, si sono svolti secondo il programma prestabilito, confermando la natura di Smart Flat® come stabile sia dopo sterilizzazione che con il passare dei mesi (dati ottenuti mediante studi di stabilità accelerata); il rilascio di plastificante è risultato essere paragonabile a quello dei prodotti a base di PVC plastificato già in commercio; tutti i test prescritti dalla normativa vigente relativi alla natura chimica del materiale, quali acidità ed alcalinità della soluzione in esso contenuta, sostanze riducenti e assorbanza UV, rientrano nei limiti previsti ed aprono quindi la via alla vendita del materiale in studio nei settori dell’industria farmaceutica. Gli studi di biocompatibilità come la citotossicità cellulare, l’impianto nei conigli e la reattività intracutanea, hanno fornito risultati incoraggianti dimostrando che il materiale risulta inerte nei confronti dei tessuti biologici. I buoni risultati ottenuti sia sulla caratterizzazione che sull’aspetto estetico di Smart Flat® hanno fatto pensare all’utilizzo di tale materiale per la produzione di sacche destinate alla conservazione del sangue umano e delle sua frazioni. Infatti, proprio la finestra trasparente di cui è stata dotata la sacca rappresenta un elemento di grande innovazione poiché rende la separazione del plasma dalla parte corpuscolata del sangue tramite lettore ottico automatico molto più efficace rispetto ai materiali tradizionalmente usati che sono totalmente opachi. E’ stato quindi necessario verificare dapprima eventuali interazioni del materiale con le soluzioni anticoaugulanti normalmente impiegate per la conservazione del sangue (SAG manitolo, CPD, T-Sol): a tali test Smart Flat® è risultato inerte. Si è quindi potuti passare a test relativi alla funzionalità sanguigna; in particolare è stata esaminata la capacità di coaugulazione del sangue dopo conservazione e stoccaggio all’interno del nuovo materiale e si è visto che Smart Flat® non altera la funzionalità degli enzimi responsabili della coaugulazione e in alcuni casi ha dato addirittura dimostrazione di favorire la vitalità cellulare per un tempo più lungo rispetto ai materiali tradizionalmente impiegati. Nel complesso, quindi, questo nuovo materiale ha mostrato risultati soddisfacenti sia dal punto di vista chimico-fisico, che di stabilità e biocompatibilità. Questi risultati aprono la possibilità dell’uso di tale materiale per la produzione di contenitori plastici ad uso biomedicale.
XX Ciclo
1977
Brunetti, Fulvio Giacomo. "Funzionalizzazione,caratterizzazione e purificazione di nanostrutture del carbonio." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2566.
Повний текст джерелаI nanotubi di carbonio sono stati scoperti nel 1991 da Iijima, che osservò la loro presenza come prodotto secondario durante la produzione dei fullereni. Questi derivati sono considerati forme allotropiche del carbonio e hanno trovato un considerevole impiego nel campo dei materiali grazie alle loro proprietà meccaniche ed elettroniche ma anche in campo biologico per la loro capacità di attraversare agevolmente la membrana cellulare secondo un meccanismo non ancora perfettamente identificato e agire da nanosiringhe per l’introduzione di molecole terapeutiche, farmaci, proteine, geni e antigeni all’interno delle cellule. I CNTs “pristine” contengono particelle di catalizzatore o di carbone amorfo derivanti dal processo industriale di produzione e i loro derivati funzionalizzati presentano a volte sottoprodotti di reazione. Tutte queste impurità potrebbero alterare le proprietà del derivato sintetizzato durante l’analisi o lo studio delle loro applicazioni. Risulta evidente la necessità di ricercare una metodologia adeguata sia per la purificazione che per la funzionalizzazione dei CNTs e poter utilizzare questi composti più agevolmente. La reazione di cicloaddizione 1,3-dipolare si è dimostrata una buona tecnica per l’introduzione di gruppi funzionali sui nanotubi. Derivati delle clorossime e differenti ilidi azometiniche sono state utilizzate in questo processo sintetico. In particolare l’utilizzo di paraformaldeide e dell’α-amminoacido a catena polietilenglicolica, ha portato a un buon grado di funzionalizzazione con la separazione di due frazioni di CNT, i s-CNT e i l-CNT denominati così a seconda della loro lunghezza media. Queste due frazioni sono state completamente caratterizzate mediante microscopia elettronica, spettroscopia Raman, analisi termogravimetrica TGA e spettroscopia UV-Vis-NIR. I s-CNT hanno mostrato un’elevata solubilità e dimensioni ridotte che vanno da 50 nm a un massimo di 300 nm. Grazie al loro elevato grado di funzionalizzazione risultano essere i più interessante a livello biologico ma contengono un’elevata concentrazione di impurità dovute principalmente ai sottoprodotti di reazione della cicloaddizione. In letteratura non esiste un protocollo universale per la purificazione di derivati funzionalizzati dei nanotubi e per questo motivo sono state utilizzate varie metodologie per ricercare la procedura più appropriata. L’inconveniente principale è stato l’interazione irreversibile dei CNTs con la fase stazionaria o il mancato raggiungimento di un accettabile grado di purezza. Tali problematiche sono state superate grazie all’utilizzo di un nuovo tipo di cromatografia liquido-liquido, la Counter Current Chromatography (CCC). Nella CCC sia la fase mobile che la stazionaria sono costituite da un liquido e consente di recuperare completamente il campione iniettato risolvendo il problema dell’adsorbimento irreversibile dell’analita. Inoltre tale tecnica è molto versatile poiché dispone di una vasta gamma di miscela di solventi permettendo il conseguimento di una buona purificazione del campione iniettato. Un secondo aspetto preso in considerazione nell’ambito della presente tesi è stato lo sviluppo di una metodologia sintetica per la funzionalizzazione di CNT “pristine” mediante cicloaddizione 1,3-dipolare con l’impiego delle microonde. L’utilizzo di queste radiazioni elettromagnetiche ha portato a un aumento della resa di reazione, una riduzione dei tempi normalmente richiesti in condizioni classiche e la possibilità di evitare l’impiego di solventi di reazione rendendo tale protocollo non solo ecocompatibile ma risolvendo soprattutto il problema della limitata solubilità del materiale “pristine” nei comuni solventi organici al momento della funzionalizzazione. Inoltre il perfezionamento di questa tecnica ha permesso lo scaling-up che ha portato alla funzionalizzazione, in una sola ora di reazione e senza l’utilizzo di solvente, di un grammo di nanotubi aumentando di 100 volte la quantità di CNT che si è soliti utilizzare durante la funzionalizzazione. Questi risultati, accompagnati da ulteriori studi per la derivatizzazione di una quantità maggiore di CNT, sono promettenti per una possibile applicazione su scala industriale. E’ stato eseguito uno studio preliminare dell’effetto delle microonde sui nanotubi metallici e semiconduttori. Infatti a seconda di come il piano di grafite si avvolge su se stesso è possibile ottenere nanotubi di carbonio con differenti proprietà elettroniche. E’ stata studiata l’influenza di tale radiazione elettromagnetica su questi due tipi di CNT tramite spettroscopia Raman al fine di ottenere una separazione in base alle loro proprietà elettroniche. Si è utilizzato un metodo indiretto per verificare la presenza dell’anello pirrolidinico sulle pareti dei CNT mediante prove chimiche. Si è infatti indotta una retrocicloaddizione dei nanotubi funzionalizzati, intrappolando il dipolo generato con il fullerene. E’ stata inoltre studiata un doppia funzionalizzazione di CNT utilizzando la cicloaddizione 1,3-dipolare e una reazione radicalica detta di “Tour”. Inizialmente sono stati introdotti anelli pirrolidinici mediante cicloaddizione che dovrebbero funzionalizzare principalmente le teste dei nanotubi; successivamente il derivato così ottenuto è stato trattato con p-toluidina nelle condizioni della “Tour” per completare la funzionalizzazione anche della restante parte del tubo. Sono al momento in corso studi di STM per confermare questa ipotesi di distribuzione dei gruppi funzionali. A seguito della cicloaddizione ci si attende le immagini STM mostrino una maggiore densità elettronica concentrata principalmente sulle teste mentre a seguito della “Tour” si suppone ci sia una distribuzione più uniforme lungo tutta la superficie del tubo.
1980
Cantone, Sara. "A new conception of polymeric supports for the solid phase peptide synthesis: rigidity and porosity as determinant factors for the success in industrial applications." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2628.
Повний текст джерелаIn questo studio di tesi sono stati sviluppati ed ottimizzati nuovi supporti rigidi per la sintesi in fase solida in collaborazione con l’azienda Resindion srl. (Mitsubishi Chemical Corporation). Tali supporti, denominati Synbeads, sono stati poi caratterizzati dal punto di vista chimico e fisico ed applicati alla sintesi peptidica in fase solida. La parte iniziale dello studio si è concentrata sulla messa a punto del processo di polimerizzazione in modo da ottenere dei polimeri Synbeads caratterizzati da un grado di porosità ottimale e da una omogenea distribuzione del diametro particellare. Questi due parametri infatti influiscono notevolmente sull’applicabilità dei polimeri per sintesi su fase solida: - il grado di porosità, nei polimeri rigidi e che quindi non rigonfiano in solvente, deve garantire un buon trasferimento di massa dei reagenti e nello stesso tempo assicurare una buona resistenza dei polimeri stessi allo stress meccanico - la distribuzione particellare deve essere compresa in un ben definito range di diametro, in modo da permettere l’utilizzo dei Synbeads anche in sistemi automatizzati, senza che vi siano presente né particelle fini che potrebbero intasare i filtri, né particelle di dimensioni troppo grandi che potrebbero rendere difficoltoso il trasferimento delle stesse nei sistemi automatici. La successiva fase di ottimizzazione dei Synbeads si è concentrata su altri due parametri molto importanti, ossia la lunghezza dello spaziatore tra la matrice polimerica e il gruppo funzionale e la densità di gruppi funzionali presenti sui polimeri: - una distanza ottimale del gruppo funzionale dalla matrice del polimero ne garantisce la completa accessibilità chimica, evitando problematiche legate all’ingombro sterico - la densità di gruppi funzionali deve assicurare sia una buona capacità di carico (mmoli di gruppi funzionali per gdry di polimero) sia una completa accessibilità chimica di tutti i gruppi funzionali presenti sul polimero. In seguito a questo studio di ottimizzazione sono stati preparati i Synbeads con gruppo funzionale amminico (Synbeads A310). Partendo quindi dalle caratteristiche chimico-fisiche ottimizzate per la produzione dei Synbeads A310, sono stai messi a punto dei protocolli per la preparazione e la caratterizzazione dei altri Synbeads recanti gruppi funzionali diversi, ossia clorometilenici, bromometilenic, carbossilici ed idrossilici. Successivamente, i Synbeads A310 sono stati funzionalizzati con diversi linker che ne permettano applicazioni diverse nella sintesi in fase solida. Infatti, i Synbeads recanti i linker sono stati utilizzati per la preparazione da diversi Fmoc-AA-Wang-Synbeads e per la sintesi di un pentapeptide. Questo pentapeptide costituisce la sequenza dei primi cinque aminoacidi del Fuzeon®, un peptide che presenta attività inibitoria nei confronti dell’HIV. L’applicazione dei Synbeads è stata studiata anche per quanto riguarda il loro possibile utilizzo nella sintesi peptidica automatizzata con l’impiego di microonde, in particolare nel sistema Liberty CEM®. Grazie alle caratteristiche chimico-fisiche dei Synbeads e alla messa a punto di protocolli sintetici adatti a questi polimeri rigidi, si è potuto ottenere il prodotto desiderato con buone rese e un elevato grado di purezza. Nella parte finale di questo studio di tesi è stata indagata la distribuzione dei gruppi funzionali all’interno della matrice dei Synbeads. Combinando la tecnica ATR-FT IR con luce convenzionale e con luce di sincrotrone è possibile seguire la diffusione dei reagenti all’interno della matrice polimerica e verificare l’omogeneità della matrice stessa. Dopo aver messo a punto questa metodologia analitica, che permette un’indagine approfondita di ciò che avviene all’interno della matrice dei polimeri rigidi non trasparenti, un altro approccio analitico è stato sviluppato. Al fine di poter verificare in modo più rapido l’omogeneità della matrice polimerica, sezioni di Synbeads funzionalizzati con diverse concentrazioni di fluoresceina sono stati analizzati, permettendo in tal modo di verificare anche la distribuzione dei gruppi funzionali. Questo studio di dottorato quindi ha permesso di ottenere una nuova classe di polimeri rigidi per la sintesi su fase solida, i Synbeads, che hanno dimostrato di permettere l’ottenimento di ottimi risultati sia nella sintesi classica che in quella assistita da microonde. Nuovi approcci analitici sono stati studiati e applicati per verificare l’omogeneità della matrice polimerica e seguire i fenomeni di diffusione all’interno della matrice stessa. In tal modo, i Synbeads presentano un ottimo potenziale per un’applicazione su larga scala in processi industriali.
XX Ciclo
1979
Bellich, Barbara. "Preparazione e caratterizzazione di forme farmaceutiche solide orali a partire da materiale composito." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2568.
Повний текст джерелаLa somministrazione per via orale è la preferita per il trattamento farmacologico cronico. Circa il 40% dei nuovi principi attivi, tra i quali numerosi potenti farmaci lipofilici, è caratterizzato da bassa solubilità in acqua e la somministrazione per via orale di tali farmaci è frequentemente associata a bassa biodisponibilità. Infatti l’assorbimento di un principio attivo rilasciato da una forma farmaceutica orale dipende essenzialmente da due fattori: la dissoluzione del p.a. nel tratto gastrointestinale e la sua permeabilità attraverso la mucosa. Sulla base di questi due parametri i principi attivi sono stati distinti in quattro classi (Biopharmaceutical Classification System). In particolare per la seconda classe di composti, la dissoluzione nel lume gastro-intestinale è lo step limitante il processo di assorbimento. Per questa classe, numerosi approcci tecnologici sono riportati in letteratura allo scopo di aumentare la biodisponibilità orale di farmaci lipofilici come per esempio l’incorporazione in veicoli lipidici inerti come olii, la formulazione di sistemi auto-emulsificanti, di emulsioni e microemulsioni, liposomi, complessi di inclusione e sistemi dispersi farmaco-carrier. Rispetto a tali metodi convenzionali, il lavoro svolto ha riguardato la preparazione di sistemi attivati a base di ubidecarenone e ciclosporina ricorrendo alla tecnologia NEC (Nanoemulsified Composites) in collaborazione con la ditta Remedia s.r.l. titolare della tecnologia brevettata. La tecnologia NEC si basa sull’incorporazione di una doppia microemulsione (o/a/o) in un carrier microporoso. Successivamente l’attenzione è stata focalizzata sull’innovativa applicabilità delle microonde alla preparazione di sistemi binari farmaco:carrier. Il riscaldamento per mezzo delle microonde sfrutta le proprietà che le sostanze chimiche hanno di assorbire l’energia direttamente dalle onde elettromagnetiche le quali sono in grado di aumentare l’agitazione termica, e quindi la temperatura. L’energia fornita dalle radiazioni viene ceduta direttamente alla sostanza ed in tempi molto brevi. Tutte le sostanze caratterizzate da un dipolo, anche minimo, possono assorbire microonde. In tale contesto, oggetto della ricerca è stata l’attivazione dell’ibuprofene e piroxicam. Per tutti i farmaci considerati è stato inizialmente effettuato uno studio di messa a punto delle sostanze e delle condizioni operative ottimali, atte a fornire un prodotto finale lavorabile (prodotto composito). Alla preparazione dei sistemi ha fatto seguito la caratterizzazione chimico-fisica, necessaria per appurare lo stato solido del principio attivo. In particolare le tecniche adottate sono state: calorimetria a scansione differenziale (DSC), raggi X su polvere (PXRD), microscopia elettronica (SEM), hotstage microscopi (HSM), laser-light scattering. Successivamente le formulazioni approntate sono state caratterizzate anche dal punto di vista tecnologico e dissolutivo in termini di studi di cinetica di solubilizzazione e di rilascio. Inoltre in alcuni casi il prodotto è stato testato in vivo su ratti. Ed è stata anche valutata, in alcuni casi, la possibilità di realizzare forme farmaceutiche solide ad uso orale quali capsule e compresse. I risultati ottenuti sono qui di seguito riassunti. UBIDECARENONE La tecnologia preparativa adottata unitamente alla selezione dei componenti, hanno dimostrato il raggiungimento dell’obiettivo del presente lavoro e cioè l’aumento della biodisponibilità in vivo dell’Ubidecarenone. Le caratteristiche tecnologiche del materiale composito hanno permesso un’agevole realizzazione di capsule rigide ma, con un’ulteriore selezione di eccipienti per compressione diretta, si potrà realizzare anche la forma di dosaggio in compresse. CICLOSPORINA Il prodotto composito preparato è dunque risultato essere in grado di aumentare la biodisponibilità in vivo della ciclosporina rispetto alla materia prima commerciale. IBUPROFENE Dai risultati ottenuti si può concludere che la tecnica utilizzata e i polimeri scelti hanno portato ad un grado di amorfizzazione del farmaco tale da essere responsabile dell’incremento del profilo di dissoluzione in vitro delle dispersioni solide (IBU:PVP/VA e IBU: HP-β-CD) rispetto ai campioni di confronto. PIROXICAM Anche in questo studio è stato possibile verificare l’applicabilità delle MW alla creazione di sistemi dispersi solvent-free. Gli indiscussi vantaggi al ricorso ad un reattore a MW focalizzate (CEM) in termini di tempi e potenze applicate sono stati verificati. Il raggiungimento dell’obiettivo del lavoro e cioè l’aumento della biodisponibilità in vitro del piroxicam è stato ottenuto associando alla tecnologia adottata il polimero PVP/VA 64.
XX Ciclo
1974
Bolcato, Chiara. "Progettazione sintesi e valutazione biologica di sistemi eterociclici quali antagonisti per i recettori adenosinici. Validazione di modelli recettoriali." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2567.
Повний текст джерелаLa tesi illustra il lavoro di dottorato mirato allo sviluppo di nuovi antagonisti adenosinici attivi nei confronti dei vari sottotipi recettoriali del ligando naturale Adenosina.
XX Ciclo
1977
FRANCESCHINIS, ERICA. "SISTEMI ALTERNATIVI PER LA VEICOLAZIONE DI FARMACI IN FORME FARMACEUTICHE ORALI." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2005. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/13140.
Повний текст джерелаDi, Bella Sebastiano. "RNA-interference e Farmacogenomica: dall'analisi dell'RNA agli effetti dei farmaci." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1392.
Повний текст джерелаDhaif, Nadin. "Läkemedelsmanipulering Till Patienter Med Sväljsvårigheter : Att krossa/dela fasta orala läkemedel ur ett sjuksköterske- och klinikapotekarperspektiv." Thesis, Uppsala universitet, Institutionen för farmaci, 2021. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:uu:diva-446938.
Повний текст джерелаКниги з теми "SCIENZE DEL FARMACO"
Cima, Lorenzo. La Scuola di farmacologia dell'Università di Padova: Storia istituzionale, politica e culturale (1250-2015). Padova: CLEUP, 2015.
Знайти повний текст джерелаBovi, Tina. I vasi da farmacia, tra arte e scienza: L'antica tradizione dei vasi da farmacia. [Italy]: Pfizer, 2002.
Знайти повний текст джерелаBovi, Tina. L' antica tradizione dei vasi da farmacia: I vasi da farmacia, tra arte e scienza. Roma: Pubbli house, 2002.
Знайти повний текст джерелаPilar, Bustamante, ed. Physical pharmacy: Physical chemical principles in the pharmaceutical sciences. 4th ed. Philadelphia: Lea & Febiger, 1993.
Знайти повний текст джерелаSpiga, Federico. Il corpo tra infanzia e adolescenza. Bononia University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.30682/alph01.
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