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Bollino, C. Andrea, and Alberto di Pierro. "The Political Economy of the Free Rider, the Prisoner’s Dilemma and the Constitutional Contract." Journal of Public Finance and Public Choice 9, no. 2 (October 1, 1991): 107–15. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345298.

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Анотація:
Abstract In questo scritto il problema del «free rider» viene presentato in relazione al concetto di beni pubblici, nell’ambito di una prospettiva di economia costituzionale.Si dimostra che il fenomeno del free rider non richiede la non escludibilità dal consume Il free riding è possibile, quindi, anche quando vige il principio di esclusione. Esso si ha, infatti, in tutti i casi in cui il comportamento non cooperativo non può essere oggetto di immediata sanzione.Il tema trattato costituisce un aspetto di una più ampia indagine su problemi di comportamenti cooperativi e non cooperativi all’interno di un’impostazione costituzionale. La tappa successiva dovrebbe approfondire la relazione tra l’ipotesi di free rider ed il cosiddetto problema «principale-agente».Infine, dopo aver esaminato il problema della cooperazione all’interno di una struttura di efficienza, l’analisi sarà estesa nella ancor più ampia area della cooperazione collettiva e della scelta tra criteri di equità e giustizia, affrontati nelle opere di scienza delle finanze e di etica.
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Giannetti, Daniela. "IL NEO-ISTITUZIONALISMO IN SCIENZA POLITICA: IL CONTRIBUTO DELLA TEORIA DELLA SCELTA RAZIONALE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 23, no. 1 (April 1993): 153–83. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022073.

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Анотація:
IntroduzioneInsieme alla ripresa di interesse per il tema dello stato, lo studio delle istituzioni è tornato al centro dell'analisi politologica. È opinione condivisa che il rinnovato interesse per le istituzioni rappresenti una reazione alla rivoluzione comportamentista, la quale a sua volta - con l'enfasi sul comportamento osservabile e sui processi informali di potere e influenza - reagiva all'impostazione legalistica e formalistica degli esordi della disciplina. Ciò che, non senza qualche eccesso polemico, è stato definito uno «slittamento paradigmatico» ha coinvolto una varietà di approcci, accomunati dal riconoscimento dei limiti della behavioral persuasion, e in particolare dei due orientamenti teorici ad essa associati in scienza politica: il pluralismo, con l'accento posto sulla politica come processo e la conseguente messa in ombra degli elementi strutturali, e il funzionalismo, un approccio tendenzialmente più inclusivo ma che in scienza politica si è identificato sostanzialmente con la versione almondiana. Rispetto ai più ambiziosi tentativi teorici del funzionalismo sociologico, essa ha fornito soprattutto uno schema categoriale per l'analisi comparata dei sistemi politici, in cui è attribuito rilievo centrale alle funzioni di input o ai processi che vanno dalla società alla politica.
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Castiglioni, Marco, Elena Faccio, Guido Veronese, Annalisa Poiana Mosolo, and Richard C. Bell. "Disturbi alimentari e costruzione del significato." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (November 2011): 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-003001.

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Secondo l'approccio sistemico-costruzionista la psicopatologia č una "scienza del significato": i disturbi psicopatologici sono legati a specifiche dimensioni semantiche e alla posizione occupata dai singoli individui nel loro contesto familiare. La semantica del potere č considerata la dimensione di significato critica per le persone che presentano disturbi alimentari (anoressia, bulimia, obesitŕ). Scopo della ricerca č sottoporre al vaglio empirico la teoria che connette i disturbi del comportamento alimentare (DCA) alla semantica del potere, formulando l'ipotesi che i significati personali "vincente/perdente" e i loro correlati siano predominanti per questi pazienti.. I costrutti personali di 30 giovani DCA (suddivisi in 10 obesi, 10 anoressiche, 10 bulimiche) sono stati rilevati utilizzando la tecnica delle Griglie di Repertorio (Kelly, 1955) e posti a confronto con quelli di un gruppo di controllo composto da 30 soggetti normo-peso. I costrutti personali sono stati classificati in categorie semantiche e i dati confrontati attraverso opportune analisi statistiche. Dai risultati emerge che i costrutti del gruppo DCA sono correlati alla semantica del potere piů di quelli del gruppo di controllo, confermando le ipotesi formulate, sebbene l'interpretazione dei dati relativi ai sottogruppi appaia meno chiara. Tali risultati sono discussi alla luce sia delle loro implicazioni cliniche sia dei vincoli metodologici della ricerca.
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Pasquino, Gianfranco. "TRENT'ANNI DI SCIENZA POLITICA: TEMI E LIBRI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 31, no. 1 (April 2001): 5–29. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200029531.

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Introduzione Qualsiasi bilancio è sempre problematico, soprattutto quando è il bilancio di una disciplina nella quale la ricerca continua e per la quale gli oggetti cambiano anche grazie alla ricerca, alle risultanze, agli interventi che ne derivano. Tuttavia, esistono occasioni nelle quali la necessità di un bilancio si impone. Trent'anni di vita, per una rivista accademica, non sono pochi. Meritano di essere analizzati e collocati nel più ampio territorio della scienza politica. Il primo fascicolo della «Rivista Italiana di Scienza Politica» fu pubblicato nell'aprile del 1971. Dal punto di vista della nascita e della professionalizzazione della scienza politica in Italia, la nascita della Risp costituì il logico sviluppo dell'attività di un piccolo gruppo di studiosi che pochi mesi prima sotto la guida di Giovanni Sartori aveva collaborato alla Antologia di Scienza Politica con sezioni curate nell'ordine da Giuliano Urbani (Metodi, approcci e teorie); Stefano Passigli (Potere ed élites politiche); Giacomo Sani (Cultura politica e comportamento politico); Domenico Fisichella (Partiti politici e gruppi di pressione); Vittorio Mortara (La pubblica amministrazione) e Gianfranco Pasquino (Lo sviluppo politico). Quanto alla Rivista, quel primo fascicolo era deliberatamente e opportunamente dedicato alla politica comparata per segnalare l'importanza di quella prospettiva e del metodo che vi era sotteso. Sulla comparazione conteneva articoli di Sartori, La politica comparata: premesse e problemi, di Arend Lijphart, Il metodo della comparazione e di George J. Graham Jr., Consenso e opposizione: una tipologia, conteneva anche un articolo di Fisichella, Conseguenze politiche della legge elettorale regionale in Italia e uno di Pasquino, Le crisi di sviluppo nell'esperienza giapponese. In entrambi i casi, quegli articoli erano la prosecuzione di un interesse scientifico che si era già tradotto nella pubblicazione di due volumi, rispettivamente Fisichella (1970, e poi 1982) e Pasquino (1970). Tuttavia, mentre nel caso dei sistemi elettorali stava per aprirsi una intensa, ma tuttora incompiuta, stagione di dibattito e di riforme, che la Rivista ha monitorato standone a opportuna distanza (ad esempio, AA.VV. 1984 e 1987), nel caso dello sviluppo politico, il tema stava giungendo ad esaurimento. A riprova, sulla Rivista, se ne scrisse in seguito relativamente, forse troppo, poco. Peraltro, l'analisi dello sviluppo politico si era incrociata spesso, opportunamente e fruttuosamente con la politica comparata. Proprio per questo «incrocio», mi sembra che qualsiasi ricognizione su quanto è avvenuto, in termini di temi e di libri, in questi trent'anni debba ripartire congiuntamente dagli studi di politica comparata e di sviluppo politico.
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Belozorovich, Anna. "Volpi, farfalle, uccelli e un cagnolino nero: il mimetismo e la sopravvivenza sotto il regime staliniano in Vesti bianche di Vladimir Dudincev." Altre Modernità, no. 26 (November 29, 2021): 145–64. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/16802.

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L’articolo prende in esame Vesti bianche (Belye odeždy), il secondo romanzo di Vladimir Dudincev (1918-1998), figura tragica della letteratura sovietica. Dopo Non si vive di solo pane (1957), riscuote un enorme successo ma viene costretto al silenzio a causa dello scandalo politico che ne deriva. Vesti bianche, scritto nel 1966, ma pubblicato solo vent’anni più tardi (1987), è ambientato nel pieno del lysenkoismo, la violenta repressione nei confronti della comunità scientifica che ebbe luogo tra gli anni ’40 e ’50. I suoi protagonisti sono biologi: comprendere la natura, essere in dialogo con il mondo naturale, è la loro prerogativa per ottenere dei risultati. La riflessione scientifica è puntualmente accompagnata da quella filosofica. In una intensa discussione sul rapporto tra l’uomo e la Natura, i protagonisti si schierano su differenti posizioni e sembrano “indossare” figure animali quasi con valore totemico. Le possibili configurazioni della società umana, i rapporti professionali e le esperienze individuali vengono messe in relazione con il comportamento animale. Il carattere associato a questi animali riporta sia al loro comportamento in natura sia alla simbologia ad essi legata nella tradizione popolare russa. La ricerca della verità da parte degli uomini di scienza incontra la necessità di mascheramento, parola chiave della trama. Il mimetismo è vissuto come un inganno necessario, come per mantenere la varietà biologica nel mondo naturale, così per garantire la libertà del pensiero e della ricerca scientifica in un paese paralizzato dal regime.
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Solms, Mark. "Una revisione della teoria delle pulsioni." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (August 2022): 363–422. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-003001.

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Questo contributo propone profonde revisioni della teoria freudiana delle pulsioni. Le principali revisioni sono le seguenti: (1) Le pulsioni sono coscienti e sono in effetti la fonte di tutta la co-scienza. (2) L'energia pulsionale è equiparata all'energia libera variazionale (variational free energy) ed è quindi quantificabile in linea di principio. (3) Non esistono solo due pulsioni: ve ne sono tante di cui, per la precisione, sette possono essere categorizzate come pulsioni "emotive"; tutte le altre possono essere descritte come pulsioni "corporee". (4) Tutte le pulsioni sono o auto-conservative o in funzione della preservazione della specie; non esiste invece una pulsione di mor-te all'opera nella mente. Ciò significa che, dal punto di vista del meccanismo funzionale, tutte le pulsioni sono omeostatiche e anti-entropiche. (5) Il grande compito dello sviluppo mentale è quel-lo di aggiungersi alle predizioni istintuali innate, permettendo così non solo di gratificare le nostre più diverse esigenze pulsionali ma anche di armonizzarle tra loro. Questo lavoro viene svolto apprendendo dall'esperienza, principalmente attraverso un comportamento volontario, che è gover-nato da sentimenti coscienti.
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Casini, Carlo. "Riflessioni sulla “legge imperfetta”: il caso della procreazione artificiale in Italia." Medicina e Morale 52, no. 2 (April 30, 2003): 227–62. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.669.

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Questo articolo vuole essere un contributo per cercare di applicare nel modo più corretto possibile il pensiero del Santo Padre espresso nell’Enciclica Evangelium Vitae (paragrafo n. 73) alla materia della procreazione artificiale umana con specifico riferimento alla situazione italiana. L’analisi si articola su tre fronti: giuridico, politico, educativo-culturale. Per quanto riguarda l’ambito della scienza giuridica, l’Autore, - dopo aver chiarito che “vuoto legislativo” non significa “vuoto normativo” - effettua un’opera di ricognizione per vedere quali sono le norme dell’ordinamento giuridico italiano che regolano oggi la nuova materia della procreazione artificiale. Questa “fotografia” è finalizzata a capire qual è il livello di miglioramento e di peggioramento giuridico introdotto da una ipotizzabile legge confrontando in questo senso la normativa vigente con la riforma approvata dalla Camera il 18 giugno 2002. L’indagine nel campo politico muove dall’intento di valutare il comportamento del parlamentare cattolico che intende modificare con una legge una situazione ingiusta già esistente. A tal fine vengono inizialmente ripercorse le tappe delle procedure dell’iter legislativo e poi vengono considerate le condizioni politiche che possono farlo progredire e giungere a compimento. Gli aspetti educativo-culturali riguardano l’esigenza di fare chiarezza in ordine ai valori in gioco nella loro interezza. In sostanza l’appoggio ad una legge “imperfetta” migliorativa dell’esistente e comunque espressione del massimo bene possibile raggiungibile nel dato momento storico, deve accompagnarsi ad un’opera di illuminazione delle coscienze. E’ questo compito soprattutto dell’azione pastorale della Chiesa, ma anche del parlamentare cattolico la cui posizione deve “essere chiara e a tutti nota”. Per questo, conclude Casini, “l’azione educativa non deve sentirsi estranea all’impegno per ottenere una legge, che, per quanto ‘imperfetta’, si muova nella direzione dello stesso valore che presiede al messaggio educativo e culturale. In definitiva spiegare anche le ragioni della legge ‘imperfetta’ i limiti e gli obiettivi finali irrinunciabili, è, anch’esso, un aspetto di rilevante significato educativo e culturale”.
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Lanzalaco, Luca. "LA FORMAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI IN EUROPA OCCIDENTALE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 1 (April 1989): 63–89. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017494.

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IntroduzioneLa progressiva attenzione della scienza politica per le tematiche organizzative sembra essere una tendenza incontrovertibile. Gli attori politici collettivi sono visti sempre meno come delle «scatole nere», dei semplici canali di trasmissione di domande e interessi, e si sottolinea, invece, sempre più come essi siano delleorganizzazioni complessela cui condotta è regolata da meccanismi ed imperativispecificiedautonomie come, di conseguenza, l'individuazione di queste dinamiche organizzative contribuisca in modo determinante alla comprensione del funzionamento del sistema politico nel suo complesso. La configurazione di una organizzazione politicanonè un fatto meramente «tecnico» o «ingegneristico», e men che meno «formale», ma determina l'autonomia e la discrezionalità di cui gode il gruppo dirigente nel ridefinire gli interessi dei gruppi sociali rappresentati e nel «guidare» lamembershipverso determinate mete collettive. Una delle acquisizioni più rilevanti che sono state fatte in questo campo di indagine è che per spiegare le caratteristiche strutturali di una organizzazione politica occorre risalire al modo in cui essa è nata, si è formata e si è consolidata. Il concetto distruttura, infatti, appartiene ad una classe di concetti utilizzati nelle scienze sociali — i cosiddettitime oriented concepts— che assumono significato solo in un orizzonte temporalediacronico(Rosenthal 1978). Ciò che si percepisce come «strutturale» al tempo T sono modelli di comportamento e interazioni sociali che sono perdurati e si sono stabilizzati al tempo T-1, T-2, T-3, … T-n, e che per questo motivo diventano elementicostitutividi quella relazione sociale. Quella che potremmo chiamare lafallacy of synchronic reductionismporta a «fotografare» una organizzazione in un dato momento e a considerare tutti i suoi caratteri strutturali in un orizzonteatemporale.Invece, le proprietà strutturali di una organizzazione sono il risultato di scelte organizzative e di processi di adattamento che si sono verificati inmomenti e fasi differentidella vita dell'organizzazione e i cui risultati si sono poi «congelati», «sedimentati», «stratificati» nel tempo. Una semplice analisi del contesto ambientale in cui opera un'organizzazione, come suggerisce l'approcciocontingency, non è sufficiente in quanto organizzazioni con «storie»differentipotranno daredifferentirisposte, in termini di proprietà organizzative, agliidenticiimperativi posti in un dato momento dallo stesso ambiente. Per spiegare le proprietà strutturali di una organizzazione politica occorre quindi integrare opportunamente l'analisistrutturale-morfologica, basata sull'ipotesi che le organizzazioni tendano ad adattarsi razionalmente alla struttura del loro ambiente, con l'analisistorico-genetica, in base alla quale la razionalità degli attori organizzativi è vincolata dalle loro esperienze passate, dallastoriadell'organizzazione e, in particolare, dal modo in cui l'organizzazione stessa è nata e si è formata. L'approccio genetico ha trovato ampie applicazioni nello studio di vari tipi di organizzazioni politiche: i partiti, i sindacati dei lavoratori, i gruppi di interesse, i movimenti collettivi, le organizzazioni terroristiche. Con questo articolo mi propongo di estendere l'utilizzazione, e di dimostrare l'utilità, di questo approccio anche per quanto riguarda l'analisi di un tipo particolare di organizzazioni politiche, che solo recentemente sono diventate oggetto di studio, cioè leassociazioni imprenditoriali.In particolare, mi occuperò dellepeak associations, cioè delle confederazioni nazionali intersettoriali, come la confindustria e le sue omologhe in altre nazioni. Nella prossima sezione traccerò una tipologia dellepeak associationssulla base del loro «modello originario», cioè del modo in cui sono nate, e del loro grado di istituzionalizzazione; nella seconda sezione verificherò la validità di questa tipologia attraverso l'analisi storico-comparata: illustrerò un «modello a dicotomie successive», costruito alla luce dell'evidenza empirica disponibile, per l'analisi dei processi di formazione delle associazioni imprenditoriali, mettendo in evidenza come a diversi processi di formazione siano corrisposti differenti «modelli originari». Nelle sezioni finali, infine, esaminerò i fattori esplicativi che hanno determinato il prevalere di uno o dell'altro dei vari processi di formazione.
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Di Dio, Cinzia. "Transdisciplinarità." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 36 (February 2022): 49–54. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-036005.

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La metodica della risonanza magnetica funzionale consente l'esplorazione dei processi cerebrali, che sono alla base dei comportamenti umani. L'interesse di ricerca si è concentrato soprattutto sui processi cerebrali connessi con l'esperienza estetica. La ricerca neuroscientifica trova riferimento continuo con l'osservazione del comportamento umano, nonché con l'universo delle scienze umane, in particolare della psicologia e della filosofia. L'avanzamento della ricerca neuroscientifica ha condotto al confronto con la sociocognizione in chiave motoria, fino al costrutto della teoria della mente e alla sintonizzazione del comportamento altrui. Transdisciplinariamente sono stati rilevanti gli approdi con la teoria dell'attaccamento di Bowlby e il concetto freudiano di empatia, che hanno trovato verifica empirica nelle più recenti scoperte fisiologiche e neuroscientifi-che. Uno dei settori che nel futuro sarà più rilevante per le neuroscienze, e che implicherà di per sé un approccio transdisciplinare, è quello del rapporto tra uomo e robot. La domanda frequente "quale è il significato profondo della ricerca neuroscientifica?" può trovare risposta solo se si ammette e se si sviluppa il dialogo con le altre discipline e delle scienze umane e delle scienze della natura.
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De Angelis, Grazia, Mirella Dragone, and Federica De Masi. "L'impatto della pandemia e delle relazioni familiari sulle condotte aggressive in adolescenza." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (January 2021): 59–92. http://dx.doi.org/10.3280/mal2021-003004.

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L'obiettivo di questo studio è di indagare l'associazione tra l'impatto della pandemia da COVID-19 sulla vita degli adolescenti e delle loro famiglie e il comportamento aggressivo, analizzando inoltre il ruolo di moderazione del calore genitoriale. 1.053 adolescenti hanno compilato un questionario online che andava a valutare: l'impatto della pandemia sugli adolescenti e sull'armonia familiare, il calore, il comportamento aggressivo e la percezione di cambiamento del comportamento aggressivo durante il lockdown. Due modelli di equazioni strutturali sono stati testati per valutare le relazioni tra le variabili. I risultati hanno evidenziato: a) l'associazione tra un maggiore impatto personale della pandemia e livelli più elevati di aggressività e di incremento di questa; b) l'associazione tra un maggiore impatto sull'armonia familiare della pandemia e l'incremento dei comportamenti aggressivi; c) il ruolo protettivo del calore.
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Capone, Vincenza, and Giovanna Petrillo. "Smettere di fumare in adolescenza: il ruolo delle intenzioni, della pianificazione e delle percezioni di autoefficacia nell'HAPA Model." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (February 2011): 47–64. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-003004.

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Numerosi lavori mostrano l'efficacia dell'HAPA Model nell'adozione di comportamenti salutari, pochi perň sono gli studi che ne hanno verificato l'applicabilitŕ ai comportamenti di dipendenza, quali il consumo di tabacco. Questi comportamenti sono infatti piů difficili da ricondurre a un controllo personale soprattutto in etŕ adolescenziale, a causa degli effetti derivati dall'astinenza fisica, oltre che da fattori psicologici e sociali. L'obiettivo del presente lavoro č di verificare l'applicabilitŕ del modello al comportamento tabagico, esaminando quali variabili della fase volitiva influenzano il consumo di sigarette in adolescenti fumatori che hanno intenzione di smettere. Lo studio ha coinvolto 128 adolescenti contattati presso scuole medie superiori. Al fine di verificare il modello nella fase di specifico interesse sono state condotte una serie di, i cui risultati mostrano che le variabili considerate influenzano negativamente il consumo di sigarette negli adolescenti. Si evidenziano, inoltre, risultati diversificati in base alla classe frequentata.
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Canova, Luigina, Andrea Bobbio, and Anna Maria Manganelli. "Il ruolo del rimpianto anticipato nella previsione del consumo di frutta come snack tra i giovani." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (February 2022): 114–36. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-001007.

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Lo studio esplora il ruolo del rimpianto anticipato nella teoria del comportamento pianifica-to (Theory of Planned Behaviour, TPB; Ajzen, 1991) applicata al consumo di frutta come snack. Il modello ipotizzato estende la TPB con l'inclusione del comportamento passato e del rimpianto anticipato. Gli obiettivi principali sono: a) testare se il rimpianto anticipato migliori il potere predittivo della TPB, anche dopo aver considerato il comportamento passato; b) analiz-zare se il rimpianto moderi la relazione tra intenzione e comportamento. Lo studio è stato con-dotto in due fasi, a distanza di due settimane. Nella prima fase, il questionario strutturato online includeva le misure dell'intenzione e dei suoi antecedenti e item per rilevare il comportamento passato e il rimpianto anticipato. Nella seconda è stato rilevato il comportamento di consumo di frutta fresca come snack nelle due settimane precedenti. Ha partecipato allo studio un campione di convenienza di 361 studenti universitari italiani. I risultati ottenuti mediante le analisi di re-gressione mostrano che comportamento passato e rimpianto anticipato migliorano la capacità della TPB di prevedere sia l'intenzione sia il comportamento futuro. Inoltre, il rimpianto mode-ra l'effetto dell'intenzione sul comportamento, che è significativo solo quando il rimpianto è elevato. In conclusione, i risultati supportano l'importanza di considerare il rimpianto anticipa-to nella previsione delle intenzioni di mettere in atto questo comportamento alimentare salutare e l'utilità di far leva su questa reazione affettiva per rinforzare il legame intenzione-comportamento.
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Ardino, Vittoria. "Il trauma come antecedente del comportamento criminale." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (March 2010): 7–15. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-001001.

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Caniglia, Elena, Vera Teresa Foti, and Giuseppe Timpanaro. "Analisi del comportamento del consumatore di acqua minerale in Sicilia." ECONOMIA AGRO-ALIMENTARE, no. 2 (November 2012): 153–80. http://dx.doi.org/10.3280/ecag2012-002008.

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The high consumption of mineral water is part of that intense evolutionary process which has in the last few years seen increased demand for agri-food products, under the influence of social, demographic and economic phenomena. In particular, these developments are reflected in the user who expresses a need for consumption which is increasingly differentiated and varied over time and who bases his/her choices on diverse consumption criteria. All this assumes great significance also in the mineral water market, which is characterized by the presence of a large number of brands leading inevitably to "complexity of choice" for the consumer and, consequently, adjustment difficulties for the firms operating in this sector. This study arises from the need to improve knowledge about a sector of great interest to the national economic system and, in particular, on the demand for "mineral water". It was decided to carry out empirical research with the primary aim of outlining consumers' behaviour when choosing and buying the product and motivations for mineral water consumption. The first part of the work aims to carry out an analysis of national and international demand for mineral water drawing on various statistical sources, followed by some remarks on the applications and analysis tools used for better interpretation of the data. The second part focuses on description of the methodology and analysis tools used to characterize the mineral water consumers. The research was carried out with the aid of a questionnaire administered to a reasonably large sample of consumers (550) interviewed at various large-scale retail sales points. In the third part, the information obtained is subjected to multivariate analysis with the "principal components" method (Pearson, 1901 and Hotelling 1933) which is able to reduce the vast amount of evaluations collected into a small number of variables useful for succinctly describing the consumer's habits concerning choice of mineral water. Finally, although this research is only a first contribution towards an analysis of consumer behaviour regarding mineral water, whose results will be enriched by yet further analysis, it may be an interesting starting point in guiding adaptation processes for the whole sector as well as being useful to firms in their introduction of appropriate strategies for product differentiation and promotion.
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Velasco, Veronica, and Luca Vecchio. "L'efficacia di un intervento educativo-promozionale per la prevenzione della guida in stato alterato." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (July 2011): 139–56. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-002009.

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Viene qui illustrato un intervento educativo-promozionale volto a prevenire la guida in stato alterato tra i giovani adulti. L'intervento č stato sviluppato facendo riferimento a un modello teorico che integra i modelli socio-cognitivi della psicologia della salute con la teoria delle. Esso si propone di rendere le persone consapevoli dei propri comportamenti e di accrescere le loro risorse personali, al fine di aumentare il controllo che possono esercitare sulle proprie decisioni e condotte. L'intervento č articolato in 7 unitŕ di lavoro, da implementare in piccoli gruppi, e prevede l'utilizzo di metodologie attive. L'efficacia dell'intervento č stata verificata confrontando i cambiamenti nei comportamenti e negli orientamenti verso la guida in stato alterato dei partecipanti con quelli riscontrati in un gruppo di controllo coinvolto in un intervento solo informativo. Per la valutazione si č fatto ricorso a metodologie quantitative e qualitative. I risultati hanno messo in luce come l'intervento sia stato in grado di modificare sia i comportamenti legati alla guida in stato alterato sia diverse determinanti psico-sociali che possono essere considerate antecedenti del comportamento attuale e futuro.
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Pani, Luca, and Gilberto Corbellini. "Etica, Diritto e Neuroscienze. Saggio sui confini del giudizio umano." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 3 (October 2020): 9–38. http://dx.doi.org/10.3280/dc2020-003002.

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Da almeno tre decenni, le neuroscienze studiano le basi biologiche e psicologiche di comportamenti implicati nella regolazione della socialità umana, quali i giudizi e le azioni morali, nonché come riconoscere, stabilire e sanzionare comportamenti illegali. E' pertanto importante capire come usare la scienza nella determinazione dei processi che stabiliscono responsabilità e sanzioni per un reato commesso ovvero dell'imparzialità o indipendenza del giudice e della giuria, che sono condizionati nelle loro decisioni da pregiudizi. In tal senso le neuroscienze hanno ridefinito in modi del tutto diversi e quasi opposti alle assunzioni filosofiche di senso comune che ispirano la logica della giustizia, i presupposti di coscienza e volontà e, in ultima istanza, l'idea stessa di libero arbitrio.
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Calise, Mauro. "L'ISTITUZIONALIZZAZIONE DEL GOVERNO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no. 2 (August 1987): 209–31. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020001666x.

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IntroduzioneIl concetto di istituzionalizzazione continua ad avere un'accoglienza difficile negli studi politologici. Da Bentley a Easton, la scienza politica si è sviluppata contrapponendo la politica come processo alla politica come stato, e non v'è dubbio che le istituzioni rafforzino il versante strutturale di questa dicotomia. Parlare di istituzioni in scienza politica pone l'accento sul fatto che i comportamenti tendono a cristallizzarsi, le azioni si oggettivizzano. Fino a risollevare il vecchio dubbio che le istituzioni obbediscano a una propria logica autonoma, tant'è che gli analisti delle politiche pubbliche sono tornati a chiedersi «perché la forma dovrebbe seguire la funzione». In America, si è cominciato a parlare di «new institutionalism» per richiamare l'attenzione sulla perdurante importanza dei fattori organizzativi nella vita politica. In contrasto con gli assunti behavioristi, «la maggior parte degli attori principali nei moderni sistemi economici e politici sono organizzazioni formali, e le istituzioni della legge e della burocrazia occupano un ruolo dominante nella vita contemporanea». Il tentativo di Huntington, alla fine degli anni sessanta, di fondare sul concetto di istituzionalizzazione una teoria empirica dello sviluppo politico sembra dunque approdato alla riscoperta delle istituzioni come gabbia del mutamento.
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Baldini, V. "Infermieristica, Complessità e Filosofa." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 3 (January 26, 2018): 22–27. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1154.

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L'Assistenza infermieristica è oggi una scienza con propria identità epistemologica, lontano della condizioni di ancillarità a cui è stata relegata in certi momenti storici. L'articolo esplora le connessioni tra filosofia, antropologia e assistenza infermieristica alla ricerca delle origini e del profondo legame tra bisogni dell'umano, conoscenze ed esiti dell'assistenza infermieristica. Saranno menzionate la teoria della complessità, i legami sociali del gesto di cura, i diversi paradigmi che sono stati correlati alle pratiche clinico-assitenziali secondo Kuhn. Come la filosofia può aiutare il professionista a connettere se stesso con gli altri, così l'antropologia può guidare alla comprensione delle abitudini sociali e dei legami che condizionano comportamenti, scelte e sviluppi nella vita umana e nelle quotidiane pratiche assistenziali. Questo è il primo di una serie di 4 articoli che esporranno le specifiche aree delle scienze citate. (nursing)
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Lemos, Luis Humbert Andrade de, Jardson Fragoso Carvalho, and Paulo Roberto Holanda Gurgel. "A ANÁLISE DO COMPORTAMENTO COMO SUBSÍDIO POSSÍVEL À GESTÃO DOS RESÍDUOS SÓLIDOS." InterEspaço: Revista de Geografia e Interdisciplinaridade 2, no. 7 (July 31, 2017): 195. http://dx.doi.org/10.18764/2446-6549.v2n7p195-208.

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Dados acerca dos impactos ambientais gerados pela disposição inadequada dos resíduos sólidos são alarmantes, assim como o seu custo para o Estado. O presente trabalho objetiva ilustrar como a ciência da Análise do Comportamento pode contribuir para a elaboração de programas de intervenção para gestão responsável de resíduos sólidos. Fazendo uso do recurso da pesquisa bibliográfica, alguns princípios básicos da ciência da Análise do Comportamento são apresentados em primeiro lugar. Segue-se uma revisão de artigos publicados no Journal of Applied Behavior Analysis de 1968 a 2016, que descrevem algumas das principais estratégias descritas em pesquisas sobre gestão de resíduos sólidos. Enfim, analisam-se tais pesquisas através de duas categorias de intervenção: eventos antecedentes de comportamentos pró-ambientais e eventos consequentes de comportamentos pró-ambientais. Enquanto considerações finais, propõe-se que os resultados dessas pesquisas, tal como descritos, possam ser usados como possíveis contribuições para planejamento de políticas públicas, assim como para ampliação do trabalho de pesquisa no campo.Palavras-chave: Resíduos Sólidos; Meio Ambiente; Análise do Comportamento; Estratégias de Intervenção.BEHAVIOR ANALYSIS AS A POSSIBLE SUPPORT TO MANAGING SOLID RESIDUESABSTRACTData on environmental impacts generated through inadequate disposal of solid residue is alarming and costly to the State. This work aims to demonstrate how the science of Behavior Analysis can contribute for elaborating effective intervention programs to the theme of solid residue. Through bibliographical research, some basic principles of Behavior Analysis are presented at first. A review of some of the papers on the theme published in the Journal of Applied Behavior Analysis from 1968 to the year of 2016 is conducted. These researches are analyzed through two different categories of intervention: pro-environmental antecedent events and pro-environmental consequent events. At last, this work highlights the importance of handling those conditions as a possible contribution to planning public policies and to incentivating new researches on the field.Keywords: Solid Residue; Environment; Behavior Analysis; Intervention Strategies.ANALISIS DE COMPORTAMIENTO COMO UN POSIBLE SOPORTE A LA GESTIÓN DE RESIDUOS SÓLIDOSRESUMENDatos acerca del impacto ambiental generado por la disposición inadecuada de residuos sólidos son alarmantes, así como el costo que genera para el estado. El propósito de este trabajo es ilustrar como la ciencia del analisis del comportamiento puede contribuir a la creación de programas de intervención para la buena gestión de residuos sólidos. Haciendo uso de la investigación bibliográfica, algunos principios básicos de la ciencia del analisis del comportamiento se presentan en primer lugar. Siguiendo una revisión de algunos artículos publicados en el Journal of Applied Behavior Analysis 1968-2016, que describen algunas de las principales estrategias que aparecen en búsquedas sobre gestión de residuos sólidos. Finalmente se analizan tales búsquedas mediante dos categorías de intervenciones: eventos antecedentes de comportamiento a favor del ambiente, mientras que consideraciones finales proponen que loa resultados de estas búsquedas, tal como se describen, puedan ser usados como posibles contribuciones para la planeación de políticas públicas.Palabras clave: Residuos Sólidos; Medio Ambiente; Analisis de Comportamiento; Estrategias de Intervención.
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Anna Donati, Maria, Jessica Boncompagni, Adriana Iozzi, and Caterina Primi. "Il gioco d'azzardo nelle adolescenti: analisi del comportamento e dei fattori di rischio attraverso la Gambling Behavior Scale-For Adolescents (GBS-A)." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (August 2020): 97–119. http://dx.doi.org/10.3280/pds2020-002005.

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Sebbene sia documentata una maggiore prevalenza del gioco d'azzardo nei ragazzi, tale comportamento sembra interessare sempre più le ragazze. Tuttavia sono relativamente pochi gli studi sulla specificità del gambling nelle adolescenti e mancano lavori di ricerca che abbiano utilizzato strumenti per il comportamento di gioco d'azzardo invarianti per genere. Scopo di questo lavoro era analizzare le caratteristiche del comportamento in adolescenti italiane (Studio 1) e testare un modello in cui sensation seeking e pensiero superstizioso, attraverso la media-zione delle distorsioni cognitive sul gioco d'azzardo, influenzano il comportamento problema-tico di gioco d'azzardo (Studio 2). Per realizzare tale scopo, è stata utilizzata la Gambling Be-havior Scale-For Adolescents, uno strumento che è risultato invariante per genere negli adole-scenti italiani e che permette di rilevare sia le caratteristiche comportamentali che i sintomi di comportamento problematico secondo il DSM-5. Al primo studio hanno partecipato 1527 ado-lescenti femmine (età: M = 15.86; DS = 1.81) ed al secondo 552 adolescenti femmine (età: M = 15.99; DS = 1.34). I risultati hanno confermato che le ragazze prediligono giochi di tipo non strategico, giocano prevalentemente con i familiari, ed intorno agli 11 anni conoscono il gioco d'azzardo. Il 7% delle giocatrici è a rischio di sviluppare problematiche e il 3% ha problemi di gioco. Il modello di mediazione ipotizzato è stato inoltre confermato. Tale modello può quindi essere considerato per la messa a punto di interventi di prevenzione genere-specifici.
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Musarň, Pierluigi. "Smaltimento lento. Per una politica ecologica dei rifiuti." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 116 (April 2010): 174–91. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-116015.

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Il saggio analizza come il consumo sia un gigantesco processo di trasformazione delle risorse in rifiuti. Nel porre in evidenza come l'attuale civiltŕ dell'usa-e-getta avvicini sempre piů l'impianto di produzione a quello di smaltimento, senza perň preoccuparsi mai di metterli in contatto, il saggio sottolinea la necessitŕ di una scienza dei rifiuti (garbology) in grado di restituirci una immagine piů realistica del ciclo di vita della merce e, di conseguenza, politiche pubbliche e comportamenti privati volti alla sostenibilitŕ del pianeta.
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Ghezzi, Morris L. "Bioetica tra scienza e superstizione." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (November 2010): 7–23. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002001.

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Questo articolo tratta dei limiti che la bioetica deve imporre alle normative statali nella regolamentazione dei comportamenti da tenere in situazioni riguardanti il tema della vita e della morte dell'essere umano. Ovviamente per individuare tali limiti č necessario in via preliminare procedere alla definizione dei concetti di vita e di morte da un punto di vista sia filosofico, sia giuridico. Negli Stati democratici e laici la legge deve rispettare le libere scelte dei cittadini in materie che coinvolgono esclusivamente la dimensione individuale dell'essere umano. Pertanto, poiché la vita e la morte sono proprio dimensioni specificatamente soggettive ed individuali, di fronte alle quali la collettivitŕ deve fermarsi ad ascoltare l'opinione del diretto interessato, la legge piů che formulare imperativi, deve tracciare spazi di libera scelta entro i quali il singolo individuo possa trovare difesa per la realizzazione delle proprie ultime volontŕ. Nella cultura umana la distinzione tra naturale ed artificiale č priva di significato, poiché la creativitŕ culturale produce artificialitŕ, ma č naturale per l'essere umano. Dunque, non esistono parametri oggettivi per indicare scelte naturali in bioetica, ma ogni visione č possibile, ogni posizione etica č rispettabile. In materia bioetica non puň esistere eteronomia, ma solo autonomia del singolo individuo e ciň impone anche che la ricerca scientifica resti libera da qualsiasi vincolo di natura superstiziosa, religiosa o politica e trovi limiti esclusivamente nell'eguale libertŕ di scelta di tutti gli esseri umani.
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De Freitas Penaforte, Nathália, Carlos Augusto Carvalho de Vasconcelos, and Angélica De Kassia Barbosa Flôr. "Possível relação das alterações dietéticas de micronutrientes com a sintomatologia comportamental no distúrbio do espectro autista." Jornal Memorial da Medicina 1, no. 2 (November 30, 2020): 37–45. http://dx.doi.org/10.37085/jmmv1.n2.2019.pp.37-45.

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Este trabalho teve como objetivo analisar a possível relação das alterações dietéticas de micronutrientes com a sintomatologia comportamental característica do Distúrbio do Espectro Autista (DEA), verificando que complicações podem estar envolvidas e o que isso pode impactar nesse público. Foi realizada uma revisão bibliográfica nas bases de dados eletrônicas “Pubmed”, “Science Direct” e “Scielo”, publicados em inglês e português no período de janeiro de 2002 a outubro de 2019. Utilizou os seguintes descritores de busca: “autistic desorder” AND “vitamins” AND “minerals” AND “gastrointestinal tract” AND “nutrition” AND “behavior” e suas combinações. Na busca, foram encontrados 2.857 artigos, dentre os quais, mediante os critérios de inclusão e de exclusão apenas 47 artigos foram selecionados, e mais 2 livros. Observou-se que esse público tem uma maior probabilidade de ter uma inadequação de micronutrientes, em que pode ser heterogêneo, variando de deficiência a toxicidade, ocasionada pela dieta restritiva e monótona, refletindo assim no seu estado nutricional. A frequência de sintomas intestinais também pode estar atrelada ao agravamento do comportamento alimentar e da sintomatologia típica do transtorno, que consequentemente reflete de forma negativa na absorção desses nutrientes, os quais desempenham papéis cruciais no neurodesenvolvimento. Concluímos que é necessário a realização de novas pesquisas nesta área para avaliar a ingestão alimentar de micronutrientes específicos, para verificar se há comprometimento da absorção desses nutrientes, seu impacto no comportamento característico e na eficácia da suplementação validada neste público. Assim, possibilitando a criação de medidas preventivas, embora as causas do DEA ainda sejam incertas, a influência dos micronutrientes não deve ser negligenciada.
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Ardino, Vittoria, Paola Di Blasio, and Luca Milani. "Disturbo post-traumatico e comportamento criminale: rischio di recidiva e costrutti personali." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (March 2010): 45–65. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-001004.

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Gli eventi traumatici causano esiti psicopatologici di natura diversa e con diverse configurazioni di sintomi. Il presente studio analizza le cognizioni post-traumatiche nei contesti forensi per verificare le connessioni tra esperienze di traumatizzazione precoce, sintomi del Disturbo Post-Traumatico da Stress e rischio di recidiva di reato in una popolazione carceraria. L'ipotesi principale sostiene che cognizioni disfunzionali (worry, percezione negativa del supporto degli altri) mediano la relazione tra i sintomi DPTS ed il rischio di recidiva. Lo studio, inoltre, esplora il modello della Psicologia dei Costrutti Personali basato sulla teoria di Kelly (1995) per comprendere in che modo un sistema di credenze post-traumatico possa frammentare la visione del mondo e del Sé del campione. I risultati hanno mostrato che la percezione negativa del supporto degli altri media tra sintomi DPTS e rischio di recidiva e che i partecipanti con i sintomi DPTS hanno maggiori difficoltŕ ad integrare eventi traumatici e il reato stesso all'interno del loro sistema di costrutti e credenze.
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Fava, Francesca, and Giovanna Failla. "Il Laboratorio Teatrale dell'Università Campus Bio-Medico di Roma: dieci anni tra scienza, medicina e teatro." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (February 2022): 157–64. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002012.

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Il contributo evidenzia il ruolo didattico del Laboratorio Teatrale all'interno del piano formativo dell'Università Campus Bio-Medico di Roma attraverso la narrazione dei suoi primi dieci anni di vita (2011-2021). È analizzata la specificità didattica del Laboratorio Teatrale come formazione attiva, emotiva ed espressiva rivolta agli allievi, capace di promuovere la salute, il benessere e incentivare virtuosi processi di umanizzazione delle cure. Attraverso testimonianze di studenti, alumni e docenti che hanno partecipato ad alcune produzioni particolarmente significative, si evince come le pratiche teatrali abbiano saputo influenzare efficacemente la formazione umanistica degli allievi e come questa esperienza abbia creato coesione sociale e identità di gruppo, sulla vita universitaria e sulla comunità del Policlinico Universitario. In particolare, il laboratorio teatrale è stato in grado di: influenzare positivamente i determinanti sociali della salute, incoraggiare comportamenti di promozione della salute, sviluppare l'empatia e fornire una visione più ampia della salute e dell'assistenza clinica.
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Mainardi, Michele, and Lara Zgraggen. "Minori in Internet e comportamenti a rischio." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 2 (June 2010): 25–41. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-002003.

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L'indagine "Minori in Internet e comportamenti a rischio" raccoglie e analizza le risposte di 750 allievi della scuola dell'obbligo di 35 classi di 11 diverse sedi scolastiche di scuola elementare e media della Svizzera italiana, di etŕ compresa tra 8 e 16 anni, in merito ai loro comportamenti nel web, all'uso della rete Internet e, piů in generale, sull'uso del personal computer. I risultati attestano: (1) un uso capillarmente diffuso e quotidiano del PC e di Internet per tutta la fascia d'etŕ indagata, (2) una percezione relativa o parziale di rischi e reati e (3) forme di reazione e di valutazione molto personali, sovente poco ponderate e ingenue, rispetto alle situazioni che si verificano in rete.
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Tironi, Gloria, Maria Luisa Valenta, and Marta Mariani. "Il progetto “Autoscatto”: un intervento educativo nei disturbi del comportamento alimentare mediante l’utilizzo del Modello Transteorico del Cambiamento di Prochaska e Diclemente." IJEDO 4 (June 29, 2022): 14–19. http://dx.doi.org/10.32044/ijedo.2022.04.

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I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione rappresentano una problematica significativa all’interno della salute pubblica. Un importante approfondimento teorico sui trattamenti è fornito dalle linee guida regionali e nazionali, quali l’allegato 1 alla delibera 668 del 2017 della Regione Friuli-Venezia Giulia e il documento “Appropriatezza clinica, strutturale e operativa nella prevenzione, diagnosi e terapia dei disturbi dell’alimentazione” pubblicato nel 2013 dal Ministero della Salute. Lo scopo del seguente articolo è descrivere la progettazione e l’esecuzione di un intervento educativo, svolto su un singolo caso con diagnosi di bulimia nervosa, finalizzato l’aumento della motivazione al cambiamento. Il lavoro ha previsto una prima fase per l’individuazione delle aree di intervento e il successivo progetto educativo ha previsto l’utilizzo del Modello Transteorico del Cambiamento di Prochaska e Diclemente con attività per l’aumento della motivazione al cambiamento della persona presa in carico. Il progetto realizzato e i risultati positivi ottenuti hanno dimostrato che tramite l’applicazione del Modello Transteorico del Cambiamento è possibile lavorare sull’importante aspetto motivazionale con l’utilizzo di schemi specifici sul cambiamento, di aspetti psicologici e comportamentali.
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Pierini, Federica, Paola Gremigni, Paola Gualandi, Emilio Franzoni, and Bitti Pio Enrico Ricci. "Qualitŕ di vita e strategie di coping in adolescenti con Disturbi del Comportamento Alimentare." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (September 2010): 71–87. http://dx.doi.org/10.3280/psd2010-001004.

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Introduzione: I pazienti con Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) presentano una ridotta qualitŕ di vita connessa alla salute (HRQoL). Studi sul coping indicano inoltre una tendenza delle donne con DCA a usare strategie di evitamento piů delle persone sane, ma sono rare le ricerche che valutano l'impatto del coping sulla HRQoL in adolescenti con DCA, perciň questo studio ha lo scopo di indagare questa relazione.Metodo: 30 ragazze di 12-18 anni (etŕ media 15.52 ±1.70 anni) con DCA (Anoressia Nervosa e Bulimia Nervosa) in trattamento ambulatoriale o intensivo in ricovero ospedaliero, hanno completato alcuni questionari su sintomi del DCA, stili di coping e HRQoL.Risultati: Le pazienti non differiscono significativamente sul coping e sulla HRQoL in relazione ai due tipi di trattamento, pertanto č stato formato un unico gruppo a partire dai due iniziali. L'analisi della regressione multipla indica che strategie di coping centrate sull'accettazione e la ristrutturazione degli eventi stressanti e la scarsa ricerca di sostegno sociale sono associate con una piů scarsa HRQoL.Discussione: I risultati sottolineano un importante ruolo del coping in relazione alla HRQoL in adolescenti con DCA e suggeriscono l'insegnamento di strategie di coping efficaci come componente del trattamento specifico di queste pazienti.
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Pacciolla, Aureliano. "EMPATHY IN TODAYS CLINICAL PSYCHOLOGY AND IN EDITH STEIN." Studia Philosophica et Theologica 18, no. 2 (December 7, 2019): 138–60. http://dx.doi.org/10.35312/spet.v18i2.29.

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By Stein Edith: Zum problem der Einfühlung, Niemeyer, Halle 1917, Reprint der OriginalausgabeKaffke, München 1980, trad. it. Il problema dell’empatia, trad. di E. Costantini e E. Schulze Costantini, Studium, Roma 1985. Beiträge zur philosophischen Begründ der Psychologie und Geisteswissen schaften: a) Psychische Kausalität; b)Individuum und Gemeinschaft, «Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung», vol. 5, Halle 1922, pp. 1-283, riedito da Max Niemeyer, Tübingen 1970, trad. it. Psicologia e scienze dello spirito. Contributi per una fondazione filosofica, trad. di A. M. Pezzella, pref. di A. Ales Bello, Città Nuova, Roma 1996. Was ist Phänomenologie?, in Wissenschaft/Volksbildung, supplemento scientifico al «Neuen Pfälzischen Landes Zeitung», n. 5, 15 maggio 1924; è stato pubblicato nella rivista «Teologie und Philosophie», 66 (1991), pp. 570-573; trad. it. 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Zincone, Giovanna. "DUE VIE ALLA CITTADINANZA: IL MODELLO SOCIETARIO E IL MODELLO STATALISTA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 2 (August 1989): 223–65. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200012922.

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Анотація:
IntroduzioneQuando vogliamo classificare i sistemi politici democratici e li osserviamo in un ottica comparata, tendiamo spesso a sottovalutare quei tratti che più specificamente determinano condizioni di vita diverse per i loro cittadini. Guardiamo, ad esempio, più spesso alla configurazione degli organi decisionali, ai modelli di competizione e di alleanza tra le élites; mentre ci capita meno spesso di utilizzare come criterio di classificazione la possibilità, che può avere un individuo qualunque, di influenzare le decisioni pubbliche. Anche le ricerche sulla partecipazione, che dovrebbero studiare la politica dal punto di vista dei governati, osservano di solito i comportamenti di fatto e le variabili socioeconomiche di tali comportamenti, mentre trascurano i caratteri del sistema. E anche quando se ne occupano, individuano le condizioni giuridiche che permettono o incentivano gli atti di partecipazione (quali ad esempio l'estensione del suffragio, da una parte, o il voto obbligatorio dall'altra), ma non si preoccupano di quei profili delle istituzioni che rendono tali atti di partecipazione efficaci (ad esempio, il ruolo più o meno cruciale degli organismi elettivi rispetto ad altre arene decisionali).
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Nogler, Luca. "Max Weber "giurista" del lavoro." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 133 (December 2011): 1–19. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-133001.

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Il saggio analizza gli scritti che Weber elaborň come "giurista" del lavoro. L'Autore giunge alla conclusione che č erroneo il paradigma, che risale ad Habermas, secondo cui W. accolse una concezione positivistica e formalista del diritto. Vero č invece che W. sostenne lo sforzo profuso da Lotmar nel reinterpretare il diritto contrattuale e delle obbligazioni alla luce del valore della persona. Ciň corrispose, d'altra, parte al fatto che W. fu un sociologo, non tanto dei fenomeni, quanto soprattutto dell'azione sociale. Le sue indagini furono, infatti, rivolte ai comportamenti umani dei quali W. indagň ogni possibile "impulso" religioso, sociale, economico, ma anche sempre, e costantemente, giuridico.
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Amann-Gainotti, Meret. "Violenze nella coppia coniugale: cosa hanno da dire gli uomini?" RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (January 2011): 67–82. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2010-002005.

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Obiettivo del contributo č di fornire dati preliminari su alcuni punti di vista maschili, ricavati da uno studio pilota condotto a Ginevra presso l'Associazione Vires, un organismo che si occupa di prevenzione e di trattamento delle violenze esercitate nella coppia e nella famiglia, interessandosi prevalentemente degli uomini autori di violenze nell'ambito familiare, ma dando anche ascolto a uomini che si presentano spontaneamente per cercare aiuto. La ricerca č condotta in collaborazione con la Cattedra di Psicologia dello Sviluppo e di Psicologia dell'Educazione della Facoltŕ di Scienze della Formazione dell'Universitŕ di Roma Tre e si ricollega ad una precedente esperienza di collaborazione con il Centro Antiviolenza della Provincia di Roma. Sono stati intervistati con uno schema di intervista qualitativa della durata di 2-3 ore, 4 uomini che hanno accettato di collaborare. Le interviste sono state interamente registrate e trascritte; in tal modo č stato possibile rilevare una serie di temi conflittuali e di nodi problematici che facevano da sfondo ai comportamenti violenti dei soggetti. Č stato inoltre rilevato che, nelle coppie in esame, non solo l'uomo, ma anche le donne sono soggette a scatti d'ira, collera, aggressioni, soprattutto verbali, ma a volte anche fisiche. Un altro dato significativo che viene messo in risalto nelle interviste č l'importanza assunta dal fatto di essere stato esposto/a a comportamenti genitoriali violenti nell'infanzia.
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Barisione, Mauro. "ELETTORI INDECISI, ELETTORI FLUTTUANTI: CHE VOLTO HANNO I «BILANCIERI» DEL VOTO? I CASI ITALIANO E FRANCESE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 31, no. 1 (April 2001): 73–108. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200029555.

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Introduzione In un sistema d'alternanza, un tipico esito elettorale è quello in virtù del quale il partito o la coalizione vincente accede alle funzioni di governo grazie ad un margine di voti esiguo, sufficiente tuttavia a fare la differenza rispetto alla coalizione avversaria e, magari, rispetto al proprio risultato delle elezioni precedenti. Se, tuttavia, i punti percentuali che una coalizione acquista (o perde) da un'elezione all'altra sono attribuibili a una pluralità di fattori (dal ricambio generazionale degli elettori, alla multidirezionalità dei flussi di voto, al peso di volta in volta variabile dell'astensionismo) più complessi di quelli rilevabili con una semplice operazione algebrica (del tipo: «35% all'elezione e, 40% all'elezione e2, uguale 5% di nuovi elettori»), resta però assai plausibile che le differenze percentuali tra una coalizione e l'altra ad un dato scrutinio possano essere determinate dal comportamento di una minoranza di elettori «marginali». E ciò è tanto più plausibile quanto più decisivi si rivelano quei seggi aggiudicati alla coalizione vincente, collegio per collegio, sulla base di pochi voti di scarto, sovente frutto di scelte effettuate da elettori rimasti indecisi fino all'ultimo momento.
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Pappi, Franz Urban. "L'ELETTORE CHE RAGIONA. IL CASO DEI SISTEMI MULTIPARTITICI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no. 3 (December 1995): 487–513. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023819.

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IntroduzioneLo studio del comportamento elettorale si è considerevolmente modificato dai tempi della supremazia delMichigan modelnegli anni Sessanta (Campbellet al.1960 e 1966) e della congiunzione di quest'approccio socio-psicologico con quello della scelta razionale di Downs (1957).
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Vinagre, Maria Fernanda, Antônia Lêda Oliveira Silva, Maria Lucrécia de Aquino Gouveia, and Suelane Renata de Andrade Silva. "Comportamento suicida em idosos residentes em instituições de longa permanência: revisão integrativa." Revista Recien - Revista Científica de Enfermagem 11, no. 35 (September 23, 2021): 480–92. http://dx.doi.org/10.24276/rrecien2021.11.35.480-492.

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O objetivo deste artigo é identificar o comportamento suicida em idosos residentes em Instituições de Longa Permanência disponíveis na literatura. Trata-se de uma revisão integrativa com busca nas bases de dados: CINAHL, MEDLINE, Scopus, Web of Science, BVS e Cochrane Library. Utilizando os descritores: Suicídio, Tentativa de Suicídio, Ideação Suicida, Instituições de Longa Permanência para Idosos. Os critérios de inclusão foram: artigos científicos de dados primários, que abordassem algum tipo de comportamento suicida em idosos institucionalizados, disponíveis na íntegra eletronicamente, sem recorte temporal, publicados em qualquer idioma. Após a leitura dos 16 artigos filtrados, emergiram três temáticas: a) fatores de risco; b) fatores de proteção; e c) fatores organizacionais. Percebe-se que o ambiente asilar não está protegido contra o comportamento suicida e muitas vezes atuando como fator de risco. A religião e um confidente podem agir como fatores de proteção e uma equipe treinada atua na prevenção do suicídio.Descritores: Suicídio, Tentativa de Suicídio, Ideação Suicida, Instituições de Longa Permanência, Idoso. Suicidal behavior of elderly residents in long-term care: integrative reviewAbstract: The scope of this article is to identify suicidal behavior in elderly residents of long-term care institutions available in the literature. It is an Integrative Review with a search in the databases: CINAHL, MEDILINE, Scopus, Web of Science, BVS and Cochrane Library. Using the descriptors: Suicide, Suicide Attempted, Suicidal Ideation, Home for the Aged. The inclusion criteria were: scientific articles from primary data, which addressed some type of suicidal behavior in Home for the Aged, available in full electronically, without time frame, publish in any language. After reading the 16 filtered articles, three themes emerged: a) risk factors; b) protective factors; and c) organizational factors. It is noticed that the home environment is not protected against suicidal behavior and often as a risk factor. Religion and a confidant can act as protective factors, and a trained team acts in the prevention of suicide.Descriptors: Suicide, Suicide Attempt, Suicidal Ideation, Home for the Aged, Aged. Comportamiento suicidio en residentes ancianos en instituciones de larga estancia: revisión integrativaResumen: El objetivo de este artículo es identificar la conducta suicida en ancianos residentes de Instituciones de Cuidados a Largo Plazo disponibles en la literatura. Se trata de una revisión integradora con una búsqueda en las bases de datos: CINAHL, MEDLINE, Scopus, Web of Science, BVS y Cochrane Library. Utilizando los descriptores: Suicidio, Intento de Suicidio, Ideación Suicida, Hogares para Ancianos. Los criterios de inclusión fueron: artículos científicos a partir de datos primarios, que abordaran algún tipo de conducta suicida en ancianos institucionalizados, disponibles en su totalidad de forma electrónica, sin marco temporal, publicados en cualquier idioma. Después de leer los 16 artículos filtrados, surgieron tres temas: a) factores de riesgo; b) factores protectores; y c) factores organizacionales. Se observa que el entorno del hogar no está protegido contra la conducta suicida y, a menudo, actúa como factor de riesgo. La religión y un confidente pueden actuar como factores protectores y un equipo capacitado actúa para prevenir el suicidio.Descriptores: Suicidio, Intento de Suicidio, Ideación Suicida, Hogares para Ancianos, Anciano.
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Marciani, Giulia, Giulia Capecchi, Vincenzo Spagnolo, Astolfo G. Mello Araujo, Sérgio A. De M. Chaves, Fabio Parenti, and Adriana Moroni. "Gestão, pesquisa e valorização do sítio arqueológico Grotta Dei Santi (Toscana - Itália)." Revista Memorare 5, no. 2 (August 14, 2018): 86. http://dx.doi.org/10.19177/memorare.v5e2201886-111.

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Grotta dei Santi-GDS é um sítio préhistórico do Paleolítico Médio, situado na região da Toscana (Itália Central). Apresenta vestígios da ocupação neandertalense entre 50.000 e 40.000 anos antes do presente. Por sua importância no panorama paleolítico italiano, o Dipartimento di Scienze Fisiche della Terra e dell’Ambiente-Unità di Ricerca di Preistoria e Antropologia dell’Università di Siena (Itália), há mais de dez anos, conduz as pesquisas, escavações e ações de valorização patrimonial com a finalidade de aprofundar o conhecimento sobre o comportamento neandertal na região e também valorizar um sítio que, por sua própria importância científica e localização, se apresenta como único em seu gênero. Neste capítulo, apresentamos o projeto desenvolvido no sítio GDS com foco numa gestão integrada do território.
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Viscomi, Antonio. "L'adempimento dell'obbligazione di lavoro tra criteri lavoristici e principi civilistici." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 128 (December 2010): 595–657. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-128003.

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Il saggio assume l'adempimento dell'obbligazione di lavoro come luogo significativa di analisi e verifica delle intersezioni tra diritto privato e diritto del lavoro e come parametro di valutazione dello stato della relativa frontiera. Dopo alcune necessarie premesse metodologiche (la permeabilitŕ della linea di separazione tra diritto comune e diritto del lavoro; un paradigma conoscitivo coerente idoneo a cogliere, rappresentare e integrare assetti di interessi sempre piů complessi; la fragilitŕ delle impostazioni metodologiche caratterizzate da una esasperata valorizzazione degli effetti attesi e dalla contestuale svalutazione per ogni connessione logica ed assiologica con il sistema nel suo complesso), l'autore propone di recuperare all'analisi una pertinente considerazione, in sede di adempimento, della relazione tra comportamento debitorio ed aspettativa creditoria e una adeguata valutazione della complessitŕ dello scambio contrattuale, reso tale nel contratto di lavoro anche a motivo del coinvolgimento della persona del prestatore e della rilevanza, giŕ sul piano causale, della dimensione organizzativa, che conforma lo stesso modo di essere e di essere erogata della prestazione dovuta. Riguardata nella prospettiva del diritto del lavoro, la disciplina dell'adempimento offerta dal diritto civile si arricchisce di contenuti e suggestioni nuove, a motivo sia della predetta complessitŕ dello scambio, sia della rilevanza costituzionale degli interessi coinvolti nel gioco contrattuale.
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Miragoli, Sarah, Paola Di Blasio, and Rossella Procaccia. "Un'analisi del contenuto della testimonianza infantile." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (September 2009): 83–97. http://dx.doi.org/10.3280/mal2009-003008.

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- The purpose of the present study was to examine the effects of children's age and the level of stress of sexual abuse experience (relied with seriousness of abusive action, duration of abuse, number of perpetrators, PTSD) on the quality of depositions. Trascripts of 80 depositions of victims of sexual abuse (aged 4-17 years) was analyzed by specifically constructed codification of content. Results of multiple regression analyses indicate that children's age and level of stress predict differently some aspects of content of testimony. Age predicts gustatory perceptions, sense of estrangement and self-reflective abilities; level of stress predicts the aspects relied with temporal markers and actions. Key words: testimony, traumatic narrative, child sexual abuse, age differences.Parole chiave: testimonianza, narrazione traumatica, abuso sessuale, differenze di etŕ.Parole chiave: violenza all'infanzia, attaccamento, comportamenti di internalizzazione ed esternalizzazione, mediatori.
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Neufeld, Carmem Beatriz, Suzana Peron, and Priscila Goergen Brust-Renck. "Preliminary results of a cognitive-behavioral life skills program for adolescents." Psico-USF 27, no. 4 (October 2022): 689–98. http://dx.doi.org/10.1590/1413-82712022270407.

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Abstract The aim of this study was to evaluate the effect of the Life Skills Promotion Program in Adolescents (PRHAVIDA-Adolescents) on the development of a repertoire of life skills based on the cognitive-behavioral approach. A study was carried out with 78 adolescents (M = 12.47 years; SD = 0.69) to compare the results of the Social Skills Inventory for Adolescents (IHSA-Del-Prette) before and after the intervention. Differences were found between pre- and post-test considering the frequency of emission of skills for girls in the subscales self-control, assertiveness, affective approach, and social development; boys showed differences in the subscales empathy, self-control, assertiveness, affective approach, and social development. Thus, it is considered that PRHAVIDA-Adolescents is an effective program that has demonstrated that it is capable of developing several relevant skills for both sexes at a satisfactory level. Its contents proved to be comprehensive, consisting of a viable alternative for health promotion for adolescents within the cognitive-behavioral approach.
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Calvo, Patrici. "CUESTIONES ÉTICAS Y EMOCIONALES ALREDEDOR DEL EGOÍSMO ECONÓMICO." Investigación Económica 77, no. 304 (August 29, 2018): 102. http://dx.doi.org/10.22201/fe.01851667p.2018.304.66401.

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<p><strong>RESUMEN</strong></p><p>El autointerés constituye el principal postulado de la teoría económica ortodoxa. Se trata de una perspectiva que ancla sus raíces en el egoísmo psicológico del siglo XVII, que se abre paso en el pensamiento económico a través de los trabajos de autores como Bernard Mandeville y Joseph Butler durante el siglo XVIII, y que encuentra su lugar en la ciencia económica con la revolución marginalista y la posterior emergencia de la escuela neoclásica a lo largo de la segunda mitad del siglo XIX. Sin embargo, la teoría de juegos, en su versión tradicional, evolutiva y neuronal, lleva décadas mostrando una realidad comportamental del agente económico motivacionalmente heterogénea y moralmente comprometida. Por ello, el objetivo del presente estudio será doble. Por un lado, mostrar cómo nace, concreta y desarrolla la perspectiva egoísta para la economía, y, por otro, dilucidar cuál es la perspectiva comportamental que subyace de los últimos estudios neuroeconómicos.</p><p><strong><br /></strong></p><p><strong>ETHICAL AND EMOTIONAL QUESTIONS ON ECONOMIC EGOISM</strong></p><p><strong>ABSTRACT</strong></p><p>Self-interest is the main postulate of the orthodox economic theory. It is a perspective that takes root in the psychological egoism of the 17th century, which opens out to economic thought through the works of authors like Bernard Mandeville and Joseph Butler in the 18th century, and which has found its place in economic science with the marginalist revolution and the subsequent appearance of the Neoclassic School in the second half of the 19th century. Nonetheless, in its traditional evolutionary and neuronal version, the Game Theory has spent decades showing a completely different behavioural reality of the economic agent: One that is motivationally heterogeneous and morally compromised. Therefore, the objective of the present study is twofold: on the one hand, to show how the egoistic perspective for economy comes about, is specified and develops; on the other hand, elucidate the behavioural perspective that underlies the latest neuroeconomic studies.</p>
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Molina Machado, Diana Carolina, Elvira Asunción Jaime Coll, and Oscar Iván Gutiérrez-Carvajal. "Intervención psicológica del abuso sexual en niños: Revisión sistemática." Revista Iberoamericana de Psicología 12, no. 3 (February 15, 2020): 71–80. http://dx.doi.org/10.33881/2027-1786.rip.12308.

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La literatura ha mostrado terapias para el tratamiento de los síntomas relacionados con situaciones de abuso sexual infantil en adolescentes, jóvenes y adultos. La presente revisión se enfocó en intervenciones para niños víctimas de abuso sexual con edades entre los tres y los doce años. Nos enfocamos en publicaciones en inglés, español, francés y portugués registradas en las bases de datos Science direct, Jstor, Proquest, Redalyc y Scielo. Los resultados mostraron mayor frecuencia de estudio de este tema en poblaciones norteamericanas y europeas, enfocadas en el tratamiento de síntomas o consecuencias en la salud mental tales como baja autoestima, depresión y ansiedad, actitud vital negativa, trastornos alimentarios, estrés postraumático y otras variables relacionadas como bajo rendimiento académico, conductas auto lesivas o suicidas. La terapia cognitivo comportamental individual y grupal y también su modalidad centrada en el trauma, cuenta con una frecuencia mayor de estudios que demuestran su efectividad para el tratamiento. Igualmente se identifican la terapia psicodinámica de juego, la terapia asistida por animales y la terapia de interacción padre-hijo. Se discute el papel que podría jugar las terapias de tercera generación como complementarias para el manejo de los síntomas o consecuencias del abuso sexual en niños.
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Trincas, Roberta, and Mauro Meleddu. "La relazione tra processi emotivi e processi di controllo cognitivo: i meccanismi di conflitto e interazione." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (June 2012): 243–80. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-002005.

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Nell'ultimo decennio si č sviluppato notevolmente lo studio della relazione tra processi emotivi e processi di controllo cognitivo e, attualmente, č stata sottolineata la similaritŕ tra questi due processi. Pensiamo, per esempio, allo sviluppo dei modelli del doppio processo nell'ambito di studio delle emozioni (Barrett et al., 2007), secondo cui i processi emotivi comprendono forme di elaborazione automatica e controllata cosě come i processi cognitivi. In accordo con questa prospettiva, risulta necessario chiarire alcune questioni fondamentali sulla similaritŕ tra emozioni e processi cognitivi e sui loro meccanismi di interazione. Le ricerche sull'argomento si sono interessate a due aspetti, uno riguarda il ruolo dei processi di controllo cognitivo nella regolazione emotiva, l'altro si focalizza sull'influenza delle emozioni sui processi di controllo del pensiero e del comportamento. L'obiettivo di questa rassegna critica della letteratura č di approfondire quest'ultimo filone di ricerca considerando, in particolare, la prospettiva secondo cui gli stati emotivi sarebbero attivati automaticamente e, conseguentemente, interferirebbero sull'esecuzione di compiti che richiedono controllo esecutivo (Gray, 2004; Zelazo, 2006). A tal fine, verrŕ delineata una prospettiva teorico/metodologica che integra i principali modelli teorici e le ricerche appartenenti a questo ambito di studi delle scienze cognitive.
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Corbellini, Gilberto. "Jervis e i pregiudizi "di sinistra" contro la biologia." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (September 2010): 330–34. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-003003.

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Nel corso degli ultimi due decenni la riflessione teorica in campo psicologico e politico di Giovanni Jervis (1933-2009) si č caratterizzata in senso marcatamente naturalistico, con sempre piů consistenti e pertinenti richiami agli sviluppi della psicologia evoluzionistica e neurocognitiva. Le posizioni espresse da Jervis hanno sorpreso diversi intellettuali di sinistra, mettendo in luce il persistere, in questa tradizione politico-culturale, di paure o pregiudizi che tengono poco conto dei fatti. L'analisi proposta da Luigi Cavallaro (2010) illustra schematicamente la natura e le manifestazioni di tali paure e pregiudizi, mentre questo commento tenta di dimostrare che l'attenzione di Jervis per gli sviluppi delle conoscenze evoluzionistiche applicate al comportamento sociale e politico umano era del tutto coerente con la sua tensione epistemologica volta a trovare fondamenti obiettivi e piů scientifici per le scienze umane.
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Graziano, Federica, Manuela Bina, and Silvia Ciairano. "Le funzioni del consumo di tabacco e alcolici percepite dagli adolescenti: una ricerca con il focus group." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (February 2011): 9–30. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-003002.

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Il fumo di sigarette ed il consumo di alcolici, come altri comportamenti a rischio, rappresentano per gli adolescenti condotte dotate di significato e dirette ad uno scopo: esse svolgono infatti delle specifiche funzioni in rapporto agli obiettivi di crescita. Il presente studio si č proposto di indagare quali sono tali funzioni nella percezione degli adolescenti attraverso sei focus group che hanno coinvolto un totale di 46 adolescenti di entrambi i generi frequentanti scuole medie superiori di diverso indirizzo della cittŕ di Torino. Il materiale testuale ricavato dalle interviste č stato sottoposto ad analisi del contenuto, individuando una serie di categorie corrispondenti alle varie funzioni. I risultati hanno evidenziato che le principali funzioni attribuite al fumo di sigarette possono essere ricondotte alla trasgressione, alla sperimentazione, all'emulazione e alla visibilitŕ, mentre le principali funzioni del consumo di alcolici si riferiscono alla comunicazione e alUna motivazione che accomuna entrambi i comportamenti č riconducibile al piacere. I risultati, oltre a confermare quanto evidenziato dalla letteratura, offrono rilevanti spunti per la prevenzione.
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Di Pentima, Lorenza, and Sara Ramelli. "Attaccamento e bullismo: un confronto tra bulli, vittime, bulli-vittime e non-coinvolti in età scolare." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 2 (August 2020): 119–45. http://dx.doi.org/10.3280/mal2020-002007.

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Scopo del presente studio è stato analizzare il fenomeno del bullismo secondo la prospettiva dell'attaccamento, ponendo a confronto i bulli, i bulli-vittima, le vittime e i non-coinvolti nei modelli mentali e nei comportamenti socio-emozionali (in particolare aggressività, evitamento dell'interazione, manifestazioni di ansia e depressione). Hanno partecipato allo studio 365 bambini, 208 maschi (57%) e 157 femmine (43%), di 5 scuole di Roma, di età compresa tra 8 e 11 anni (M = 9.28, DS = 0.81). Gli strumenti impiegati sono stati: Nomina dei Pari (Menesini, 2003), per individuare i ruoli di bullo, vittima, bullo-vittima e non coinvolto, Separation Anxiety Test (Attili, 2001) per la misura dei modelli mentali dell'attaccamento e Social Emo-tional Dimension Scale (Ianes, & Savelli, 1994) per la valutazione dei comportamenti socio-emozionali. Dai risultati emerge che, nel confronto con i non-coinvolti, i bulli mostrano più attaccamenti ambivalenti ed evitanti, li dove le vittime e i bulli-vittima mostrano per lo più modelli mentali di tipo ambivalente. Inoltre i bulli, i bulli-vittima e le vittime presentano più alti livelli di aggressività, di evitamento delle interazioni con i pari e di comportamenti inappropriati.
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Fernandes, Fernanda Dreux Miranda, and Cibelle Albuquerque de la Higuera Amato. "Análise de Comportamento Aplicada e Distúrbios do Espectro do Autismo: revisão de literatura." CoDAS 25, no. 3 (2013): 289–96. http://dx.doi.org/10.1590/s2317-17822013000300016.

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OBJETIVO: Realizar uma revisão sistemática da literatura envolvendo as propostas de terapia baseada na análise de comportamento aplicada (ABA) dirigida a pessoas portadoras de distúrbios do espectro do autismo (DEA), contribuindo, dessa forma, para uma prática efetivamente baseada em evidências. ESTRATÉGIA DE PESQUISA: As bases de dados Web of Science, Medline, SciELO e Lilacs foram consultadas para o levantamento das referências bibliográficas publicadas nos últimos cinco anos. CRITÉRIOS DE SELEÇÃO: Foram selecionados os artigos publicados em periódicos com revisão por pares. Foram utilizados como critérios de exclusão o idioma, o tipo de artigo, o tema e os artigos repetidos. Essa seleção resultou em 52 artigos, que foram analisados na íntegra. ANÁLISE DOS DADOS: Foram consideradas as informações referentes a autor, periódico e data; título; tema e abordagem; casuística; critérios de inclusão e exclusão e conclusões. RESULTADOS: Os artigos abordam processos de intervenção, revisões de literatura, formação profissional e a contribuição dos pais no processo de intervenção. Apenas quatro artigos relatam a contribuição dos pais na aplicação dos princípios da ABA no ambiente doméstico. Os estudos sobre formação profissional enfatizam a valorização da formação especializada. A maioria das revisões de literatura conclui que os processos de intervenção são controversos, caros e dependentes de fatores externos. Embora artigos que relatam processos de intervenção envolvam 663 participantes, não é possível a realização de meta-análise devido à ausência de critérios de inclusão e caracterização comparáveis. CONCLUSÃO: Não há evidência suficiente para corroborar a preponderância da ABA sobre outras alternativas.
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Prati, Gabriele, Serena Petroncini, and Luca Pietrantoni. "Le strategie comunicative adottate dagli operatori della Centrale Operativa del 118." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (December 2010): 7–24. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002002.

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Gli operatori del servizio 118 devono ottenere tutte le informazioni necessarie e hanno il compito di allocare le risorse e di rispondere entro un minuto. Scopo di questo studio esplorativo era quello di analizzare le strategie comunicative adottate dagli operatori per recuperare le informazioni durante l'intervista telefonica. A tal fine sono state selezionate 217 telefonate da un campione di telefonate raccolte presso la sede della Centrale Operativa 118- ReggioSoccorso. Tali conversazioni sono state analizzate tramite analisi del contenuto tematico. I risultati di questo studio qualitativo hanno mostrato che gli operatori del 118 hanno utilizzato dieci tipologie di strategie comunicative: ascolto attivo, "disco rotto", feedback di rinforzo, rassicurazioni, utilizzo del nome del chiamante, reiterazione parziale, ipotesi/conferma, ripetizione, valorizzazione del comportamento del chiamante e riconoscimento dello stato emotivo del chiamante. Nel contributo sono discusse le implicazioni dei risultati per la teoria, la ricerca e la pratica professionale.
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dalla Chiesa, Nando, and Federica Cabras. "Potere di firma. Etica delle professioni e organizzazioni mafiose." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 157 (August 2020): 7–32. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-157001.

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Questo articolo mira ad analizzare la coerenza etica di alcune categorie professionali nella loro relazione con uno speciale interlocutore, le organizzazioni mafiose, al fine di identificare le loro distorsioni deontologiche. Pertanto, lo scopo principale di questa ricerca è sottolineare la connessione cruciale tra l'etica del lavoro e la qualità dei sistemi sociali nel contesto italiano. Partendo dal presupposto che i professionisti siano dotati di un potere speciale di firma, gli autori analizzano sette casi studio emblematici. Dalla loro analisi, propongono una tipologia basata su sei variabili: fase storica, area geografica, organizzazione criminale beneficiaria, professionista coinvolto, natura dei loro comportamenti illeciti e tipologia dei loro effetti.
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Lages Vieira Passos, Ádilo, Jessyca Rodrigues Melo, and Carlos Eduardo Gonçalves Leal. "Contribuciones de la terapia cognitivo-comportamental al tratamiento de síntomas de ansiedad durante la pandemia de COVID-19." Persona, no. 25(2) (March 7, 2023): 123–38. http://dx.doi.org/10.26439/persona2022.n25(2).5949.

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El objetivo de este estudio fue realizar una revisión integrativa de la literatura sobre las contribuciones de la TCC al tratamiento de los síntomas de ansiedad en el contexto de la pandemia del COVID-19. Para ello, se realizó una revisión integrativa de la literatura en las bases de datos PubMed, Scopus y Web of Science utilizando los descriptores “Cognitive Behavioral Therapy”, “Anxiety” y “COVID-19”, con los siguientes filtros: artículos en inglés que fuesen investigaciones empíricas publicadas entre 2019 y 2021. A partir de los critérios de búsqueda, se selecionaron para el análisis tres artículos que presentaban ensayos clínicos aleatorizados de corte cuantitativo, provenientes de Suecia y que investigaban la implementación de la TCC en las intervenciones basadas en internet a partir de la oferta de tutoriales psicoeducativos, vídeos o tareas.
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Marchetti, Daniela, Lilybeth Fontanesi, Serena Di Giandomenico, Cristina Mazza, Paolo Roma, and Maria Cristina Verrocchio. "Ostilità verbale materna durante il lockdown dovuto al COVID-19: il ruolo dell'abuso verbale infantile, della stabilità emotiva e del burnout genitoriale." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (January 2021): 37–58. http://dx.doi.org/10.3280/mal2021-003003.

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Dall'inizio del lockdown si è verificato un aumento di violenze familiari. Il maltrattamento infantile è un fattore di rischio che può predire comportamenti genitoriali disfunzionali. Genitori con bassi livelli di stabilità emotiva e di burnout genitoriale possono compiere abusi sui figli. Secondo la letteratura, genitori emotivamente stressati possono ripetere i medesimi abusi esperiti nell'infanzia. Tramite una survey online somministrata durante le prime settmane di lockdown, abbiamo analizzato in un ampio campione di madri (N = 767) l'associazione tra esperienze precoci di abuso verbale subite, stabilità emotiva, burnout genitoriale e ostilità verbale verso i figli. I risultati mostrano che esperienze precoci di abuso verbale predicono l'adozione di comportamenti verbalmente abusanti verso i figli e che la stabilità emotiva e il burnout genitoriale mediano questa relazione.
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