Добірка наукової літератури з теми "Scienza del comportamento"

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Статті в журналах з теми "Scienza del comportamento"

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Bollino, C. Andrea, and Alberto di Pierro. "The Political Economy of the Free Rider, the Prisoner’s Dilemma and the Constitutional Contract." Journal of Public Finance and Public Choice 9, no. 2 (October 1, 1991): 107–15. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345298.

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Анотація:
Abstract In questo scritto il problema del «free rider» viene presentato in relazione al concetto di beni pubblici, nell’ambito di una prospettiva di economia costituzionale.Si dimostra che il fenomeno del free rider non richiede la non escludibilità dal consume Il free riding è possibile, quindi, anche quando vige il principio di esclusione. Esso si ha, infatti, in tutti i casi in cui il comportamento non cooperativo non può essere oggetto di immediata sanzione.Il tema trattato costituisce un aspetto di una più ampia indagine su problemi di comportamenti cooperativi e non cooperativi all’interno di un’impostazione costituzionale. La tappa successiva dovrebbe approfondire la relazione tra l’ipotesi di free rider ed il cosiddetto problema «principale-agente».Infine, dopo aver esaminato il problema della cooperazione all’interno di una struttura di efficienza, l’analisi sarà estesa nella ancor più ampia area della cooperazione collettiva e della scelta tra criteri di equità e giustizia, affrontati nelle opere di scienza delle finanze e di etica.
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Giannetti, Daniela. "IL NEO-ISTITUZIONALISMO IN SCIENZA POLITICA: IL CONTRIBUTO DELLA TEORIA DELLA SCELTA RAZIONALE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 23, no. 1 (April 1993): 153–83. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022073.

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IntroduzioneInsieme alla ripresa di interesse per il tema dello stato, lo studio delle istituzioni è tornato al centro dell'analisi politologica. È opinione condivisa che il rinnovato interesse per le istituzioni rappresenti una reazione alla rivoluzione comportamentista, la quale a sua volta - con l'enfasi sul comportamento osservabile e sui processi informali di potere e influenza - reagiva all'impostazione legalistica e formalistica degli esordi della disciplina. Ciò che, non senza qualche eccesso polemico, è stato definito uno «slittamento paradigmatico» ha coinvolto una varietà di approcci, accomunati dal riconoscimento dei limiti della behavioral persuasion, e in particolare dei due orientamenti teorici ad essa associati in scienza politica: il pluralismo, con l'accento posto sulla politica come processo e la conseguente messa in ombra degli elementi strutturali, e il funzionalismo, un approccio tendenzialmente più inclusivo ma che in scienza politica si è identificato sostanzialmente con la versione almondiana. Rispetto ai più ambiziosi tentativi teorici del funzionalismo sociologico, essa ha fornito soprattutto uno schema categoriale per l'analisi comparata dei sistemi politici, in cui è attribuito rilievo centrale alle funzioni di input o ai processi che vanno dalla società alla politica.
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Castiglioni, Marco, Elena Faccio, Guido Veronese, Annalisa Poiana Mosolo, and Richard C. Bell. "Disturbi alimentari e costruzione del significato." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (November 2011): 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-003001.

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Secondo l'approccio sistemico-costruzionista la psicopatologia č una "scienza del significato": i disturbi psicopatologici sono legati a specifiche dimensioni semantiche e alla posizione occupata dai singoli individui nel loro contesto familiare. La semantica del potere č considerata la dimensione di significato critica per le persone che presentano disturbi alimentari (anoressia, bulimia, obesitŕ). Scopo della ricerca č sottoporre al vaglio empirico la teoria che connette i disturbi del comportamento alimentare (DCA) alla semantica del potere, formulando l'ipotesi che i significati personali "vincente/perdente" e i loro correlati siano predominanti per questi pazienti.. I costrutti personali di 30 giovani DCA (suddivisi in 10 obesi, 10 anoressiche, 10 bulimiche) sono stati rilevati utilizzando la tecnica delle Griglie di Repertorio (Kelly, 1955) e posti a confronto con quelli di un gruppo di controllo composto da 30 soggetti normo-peso. I costrutti personali sono stati classificati in categorie semantiche e i dati confrontati attraverso opportune analisi statistiche. Dai risultati emerge che i costrutti del gruppo DCA sono correlati alla semantica del potere piů di quelli del gruppo di controllo, confermando le ipotesi formulate, sebbene l'interpretazione dei dati relativi ai sottogruppi appaia meno chiara. Tali risultati sono discussi alla luce sia delle loro implicazioni cliniche sia dei vincoli metodologici della ricerca.
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Pasquino, Gianfranco. "TRENT'ANNI DI SCIENZA POLITICA: TEMI E LIBRI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 31, no. 1 (April 2001): 5–29. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200029531.

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Introduzione Qualsiasi bilancio è sempre problematico, soprattutto quando è il bilancio di una disciplina nella quale la ricerca continua e per la quale gli oggetti cambiano anche grazie alla ricerca, alle risultanze, agli interventi che ne derivano. Tuttavia, esistono occasioni nelle quali la necessità di un bilancio si impone. Trent'anni di vita, per una rivista accademica, non sono pochi. Meritano di essere analizzati e collocati nel più ampio territorio della scienza politica. Il primo fascicolo della «Rivista Italiana di Scienza Politica» fu pubblicato nell'aprile del 1971. Dal punto di vista della nascita e della professionalizzazione della scienza politica in Italia, la nascita della Risp costituì il logico sviluppo dell'attività di un piccolo gruppo di studiosi che pochi mesi prima sotto la guida di Giovanni Sartori aveva collaborato alla Antologia di Scienza Politica con sezioni curate nell'ordine da Giuliano Urbani (Metodi, approcci e teorie); Stefano Passigli (Potere ed élites politiche); Giacomo Sani (Cultura politica e comportamento politico); Domenico Fisichella (Partiti politici e gruppi di pressione); Vittorio Mortara (La pubblica amministrazione) e Gianfranco Pasquino (Lo sviluppo politico). Quanto alla Rivista, quel primo fascicolo era deliberatamente e opportunamente dedicato alla politica comparata per segnalare l'importanza di quella prospettiva e del metodo che vi era sotteso. Sulla comparazione conteneva articoli di Sartori, La politica comparata: premesse e problemi, di Arend Lijphart, Il metodo della comparazione e di George J. Graham Jr., Consenso e opposizione: una tipologia, conteneva anche un articolo di Fisichella, Conseguenze politiche della legge elettorale regionale in Italia e uno di Pasquino, Le crisi di sviluppo nell'esperienza giapponese. In entrambi i casi, quegli articoli erano la prosecuzione di un interesse scientifico che si era già tradotto nella pubblicazione di due volumi, rispettivamente Fisichella (1970, e poi 1982) e Pasquino (1970). Tuttavia, mentre nel caso dei sistemi elettorali stava per aprirsi una intensa, ma tuttora incompiuta, stagione di dibattito e di riforme, che la Rivista ha monitorato standone a opportuna distanza (ad esempio, AA.VV. 1984 e 1987), nel caso dello sviluppo politico, il tema stava giungendo ad esaurimento. A riprova, sulla Rivista, se ne scrisse in seguito relativamente, forse troppo, poco. Peraltro, l'analisi dello sviluppo politico si era incrociata spesso, opportunamente e fruttuosamente con la politica comparata. Proprio per questo «incrocio», mi sembra che qualsiasi ricognizione su quanto è avvenuto, in termini di temi e di libri, in questi trent'anni debba ripartire congiuntamente dagli studi di politica comparata e di sviluppo politico.
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Belozorovich, Anna. "Volpi, farfalle, uccelli e un cagnolino nero: il mimetismo e la sopravvivenza sotto il regime staliniano in Vesti bianche di Vladimir Dudincev." Altre Modernità, no. 26 (November 29, 2021): 145–64. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/16802.

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L’articolo prende in esame Vesti bianche (Belye odeždy), il secondo romanzo di Vladimir Dudincev (1918-1998), figura tragica della letteratura sovietica. Dopo Non si vive di solo pane (1957), riscuote un enorme successo ma viene costretto al silenzio a causa dello scandalo politico che ne deriva. Vesti bianche, scritto nel 1966, ma pubblicato solo vent’anni più tardi (1987), è ambientato nel pieno del lysenkoismo, la violenta repressione nei confronti della comunità scientifica che ebbe luogo tra gli anni ’40 e ’50. I suoi protagonisti sono biologi: comprendere la natura, essere in dialogo con il mondo naturale, è la loro prerogativa per ottenere dei risultati. La riflessione scientifica è puntualmente accompagnata da quella filosofica. In una intensa discussione sul rapporto tra l’uomo e la Natura, i protagonisti si schierano su differenti posizioni e sembrano “indossare” figure animali quasi con valore totemico. Le possibili configurazioni della società umana, i rapporti professionali e le esperienze individuali vengono messe in relazione con il comportamento animale. Il carattere associato a questi animali riporta sia al loro comportamento in natura sia alla simbologia ad essi legata nella tradizione popolare russa. La ricerca della verità da parte degli uomini di scienza incontra la necessità di mascheramento, parola chiave della trama. Il mimetismo è vissuto come un inganno necessario, come per mantenere la varietà biologica nel mondo naturale, così per garantire la libertà del pensiero e della ricerca scientifica in un paese paralizzato dal regime.
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Solms, Mark. "Una revisione della teoria delle pulsioni." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (August 2022): 363–422. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-003001.

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Questo contributo propone profonde revisioni della teoria freudiana delle pulsioni. Le principali revisioni sono le seguenti: (1) Le pulsioni sono coscienti e sono in effetti la fonte di tutta la co-scienza. (2) L'energia pulsionale è equiparata all'energia libera variazionale (variational free energy) ed è quindi quantificabile in linea di principio. (3) Non esistono solo due pulsioni: ve ne sono tante di cui, per la precisione, sette possono essere categorizzate come pulsioni "emotive"; tutte le altre possono essere descritte come pulsioni "corporee". (4) Tutte le pulsioni sono o auto-conservative o in funzione della preservazione della specie; non esiste invece una pulsione di mor-te all'opera nella mente. Ciò significa che, dal punto di vista del meccanismo funzionale, tutte le pulsioni sono omeostatiche e anti-entropiche. (5) Il grande compito dello sviluppo mentale è quel-lo di aggiungersi alle predizioni istintuali innate, permettendo così non solo di gratificare le nostre più diverse esigenze pulsionali ma anche di armonizzarle tra loro. Questo lavoro viene svolto apprendendo dall'esperienza, principalmente attraverso un comportamento volontario, che è gover-nato da sentimenti coscienti.
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Casini, Carlo. "Riflessioni sulla “legge imperfetta”: il caso della procreazione artificiale in Italia." Medicina e Morale 52, no. 2 (April 30, 2003): 227–62. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.669.

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Questo articolo vuole essere un contributo per cercare di applicare nel modo più corretto possibile il pensiero del Santo Padre espresso nell’Enciclica Evangelium Vitae (paragrafo n. 73) alla materia della procreazione artificiale umana con specifico riferimento alla situazione italiana. L’analisi si articola su tre fronti: giuridico, politico, educativo-culturale. Per quanto riguarda l’ambito della scienza giuridica, l’Autore, - dopo aver chiarito che “vuoto legislativo” non significa “vuoto normativo” - effettua un’opera di ricognizione per vedere quali sono le norme dell’ordinamento giuridico italiano che regolano oggi la nuova materia della procreazione artificiale. Questa “fotografia” è finalizzata a capire qual è il livello di miglioramento e di peggioramento giuridico introdotto da una ipotizzabile legge confrontando in questo senso la normativa vigente con la riforma approvata dalla Camera il 18 giugno 2002. L’indagine nel campo politico muove dall’intento di valutare il comportamento del parlamentare cattolico che intende modificare con una legge una situazione ingiusta già esistente. A tal fine vengono inizialmente ripercorse le tappe delle procedure dell’iter legislativo e poi vengono considerate le condizioni politiche che possono farlo progredire e giungere a compimento. Gli aspetti educativo-culturali riguardano l’esigenza di fare chiarezza in ordine ai valori in gioco nella loro interezza. In sostanza l’appoggio ad una legge “imperfetta” migliorativa dell’esistente e comunque espressione del massimo bene possibile raggiungibile nel dato momento storico, deve accompagnarsi ad un’opera di illuminazione delle coscienze. E’ questo compito soprattutto dell’azione pastorale della Chiesa, ma anche del parlamentare cattolico la cui posizione deve “essere chiara e a tutti nota”. Per questo, conclude Casini, “l’azione educativa non deve sentirsi estranea all’impegno per ottenere una legge, che, per quanto ‘imperfetta’, si muova nella direzione dello stesso valore che presiede al messaggio educativo e culturale. In definitiva spiegare anche le ragioni della legge ‘imperfetta’ i limiti e gli obiettivi finali irrinunciabili, è, anch’esso, un aspetto di rilevante significato educativo e culturale”.
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Lanzalaco, Luca. "LA FORMAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI IN EUROPA OCCIDENTALE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 1 (April 1989): 63–89. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017494.

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IntroduzioneLa progressiva attenzione della scienza politica per le tematiche organizzative sembra essere una tendenza incontrovertibile. Gli attori politici collettivi sono visti sempre meno come delle «scatole nere», dei semplici canali di trasmissione di domande e interessi, e si sottolinea, invece, sempre più come essi siano delleorganizzazioni complessela cui condotta è regolata da meccanismi ed imperativispecificiedautonomie come, di conseguenza, l'individuazione di queste dinamiche organizzative contribuisca in modo determinante alla comprensione del funzionamento del sistema politico nel suo complesso. La configurazione di una organizzazione politicanonè un fatto meramente «tecnico» o «ingegneristico», e men che meno «formale», ma determina l'autonomia e la discrezionalità di cui gode il gruppo dirigente nel ridefinire gli interessi dei gruppi sociali rappresentati e nel «guidare» lamembershipverso determinate mete collettive. Una delle acquisizioni più rilevanti che sono state fatte in questo campo di indagine è che per spiegare le caratteristiche strutturali di una organizzazione politica occorre risalire al modo in cui essa è nata, si è formata e si è consolidata. Il concetto distruttura, infatti, appartiene ad una classe di concetti utilizzati nelle scienze sociali — i cosiddettitime oriented concepts— che assumono significato solo in un orizzonte temporalediacronico(Rosenthal 1978). Ciò che si percepisce come «strutturale» al tempo T sono modelli di comportamento e interazioni sociali che sono perdurati e si sono stabilizzati al tempo T-1, T-2, T-3, … T-n, e che per questo motivo diventano elementicostitutividi quella relazione sociale. Quella che potremmo chiamare lafallacy of synchronic reductionismporta a «fotografare» una organizzazione in un dato momento e a considerare tutti i suoi caratteri strutturali in un orizzonteatemporale.Invece, le proprietà strutturali di una organizzazione sono il risultato di scelte organizzative e di processi di adattamento che si sono verificati inmomenti e fasi differentidella vita dell'organizzazione e i cui risultati si sono poi «congelati», «sedimentati», «stratificati» nel tempo. Una semplice analisi del contesto ambientale in cui opera un'organizzazione, come suggerisce l'approcciocontingency, non è sufficiente in quanto organizzazioni con «storie»differentipotranno daredifferentirisposte, in termini di proprietà organizzative, agliidenticiimperativi posti in un dato momento dallo stesso ambiente. Per spiegare le proprietà strutturali di una organizzazione politica occorre quindi integrare opportunamente l'analisistrutturale-morfologica, basata sull'ipotesi che le organizzazioni tendano ad adattarsi razionalmente alla struttura del loro ambiente, con l'analisistorico-genetica, in base alla quale la razionalità degli attori organizzativi è vincolata dalle loro esperienze passate, dallastoriadell'organizzazione e, in particolare, dal modo in cui l'organizzazione stessa è nata e si è formata. L'approccio genetico ha trovato ampie applicazioni nello studio di vari tipi di organizzazioni politiche: i partiti, i sindacati dei lavoratori, i gruppi di interesse, i movimenti collettivi, le organizzazioni terroristiche. Con questo articolo mi propongo di estendere l'utilizzazione, e di dimostrare l'utilità, di questo approccio anche per quanto riguarda l'analisi di un tipo particolare di organizzazioni politiche, che solo recentemente sono diventate oggetto di studio, cioè leassociazioni imprenditoriali.In particolare, mi occuperò dellepeak associations, cioè delle confederazioni nazionali intersettoriali, come la confindustria e le sue omologhe in altre nazioni. Nella prossima sezione traccerò una tipologia dellepeak associationssulla base del loro «modello originario», cioè del modo in cui sono nate, e del loro grado di istituzionalizzazione; nella seconda sezione verificherò la validità di questa tipologia attraverso l'analisi storico-comparata: illustrerò un «modello a dicotomie successive», costruito alla luce dell'evidenza empirica disponibile, per l'analisi dei processi di formazione delle associazioni imprenditoriali, mettendo in evidenza come a diversi processi di formazione siano corrisposti differenti «modelli originari». Nelle sezioni finali, infine, esaminerò i fattori esplicativi che hanno determinato il prevalere di uno o dell'altro dei vari processi di formazione.
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Di Dio, Cinzia. "Transdisciplinarità." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 36 (February 2022): 49–54. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-036005.

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La metodica della risonanza magnetica funzionale consente l'esplorazione dei processi cerebrali, che sono alla base dei comportamenti umani. L'interesse di ricerca si è concentrato soprattutto sui processi cerebrali connessi con l'esperienza estetica. La ricerca neuroscientifica trova riferimento continuo con l'osservazione del comportamento umano, nonché con l'universo delle scienze umane, in particolare della psicologia e della filosofia. L'avanzamento della ricerca neuroscientifica ha condotto al confronto con la sociocognizione in chiave motoria, fino al costrutto della teoria della mente e alla sintonizzazione del comportamento altrui. Transdisciplinariamente sono stati rilevanti gli approdi con la teoria dell'attaccamento di Bowlby e il concetto freudiano di empatia, che hanno trovato verifica empirica nelle più recenti scoperte fisiologiche e neuroscientifi-che. Uno dei settori che nel futuro sarà più rilevante per le neuroscienze, e che implicherà di per sé un approccio transdisciplinare, è quello del rapporto tra uomo e robot. La domanda frequente "quale è il significato profondo della ricerca neuroscientifica?" può trovare risposta solo se si ammette e se si sviluppa il dialogo con le altre discipline e delle scienze umane e delle scienze della natura.
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De Angelis, Grazia, Mirella Dragone, and Federica De Masi. "L'impatto della pandemia e delle relazioni familiari sulle condotte aggressive in adolescenza." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (January 2021): 59–92. http://dx.doi.org/10.3280/mal2021-003004.

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L'obiettivo di questo studio è di indagare l'associazione tra l'impatto della pandemia da COVID-19 sulla vita degli adolescenti e delle loro famiglie e il comportamento aggressivo, analizzando inoltre il ruolo di moderazione del calore genitoriale. 1.053 adolescenti hanno compilato un questionario online che andava a valutare: l'impatto della pandemia sugli adolescenti e sull'armonia familiare, il calore, il comportamento aggressivo e la percezione di cambiamento del comportamento aggressivo durante il lockdown. Due modelli di equazioni strutturali sono stati testati per valutare le relazioni tra le variabili. I risultati hanno evidenziato: a) l'associazione tra un maggiore impatto personale della pandemia e livelli più elevati di aggressività e di incremento di questa; b) l'associazione tra un maggiore impatto sull'armonia familiare della pandemia e l'incremento dei comportamenti aggressivi; c) il ruolo protettivo del calore.
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Дисертації з теми "Scienza del comportamento"

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COCCIA, SIMONA. "Nuova modellazione del comportamento delle cerniere plastiche nel c.a." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2007. http://hdl.handle.net/2108/323.

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Il comportamento sismico delle strutture è strettamente legato alle sue caratteristiche di resistenza e di duttilità. Una struttura che viene investita da un violento shock sismico assorbe elevate quantità di energia cinetica. In assenza di opportuni isolatori sismici, per resistere all’azione del terremoto, la struttura deve dissipare tale energia trasformandola in lavoro interno di deformazione. Se la struttura in cemento armato presenta una elevata duttilità globale, l’energia cinetica sarà trasformata in energia di deformazione plastica, utilizzando le sue risorse di adattabilità plastica senza richiedere elevate risorse di resistenza. Al contrario se la struttura non presenta tali caratteristiche di duttilità dovrà presentare risorse di resistenza tale da assorbire l’azione del sisma in campo elastico. Il rispetto di questa ultima condizione risulta chiaramente molto onerosa, per questo motivo e per l’eccezionalità dell’evento sismico distruttivo, le moderne filosofie di progettazione antisismica suggeriscono di dimensionare la struttura attraverso un’analisi elastica per eventi con bassi periodi di ritorno (sismi lievi) e attraverso un’analisi non lineare la valutazione della sicurezza al collasso della struttura, ponendo, in quest’ultimo caso, una maggiore attenzione alle caratteristiche di duttilità piuttosto che a quelle di resistenza. L’analisi non lineare delle strutture in cemento armato può essere condotta utilizzando una modellazione della struttura a plasticità concentrata, cioè considerando il comportamento di ogni elemento elastico e concentrando le deformazioni plastiche nelle cosiddette cerniere plastiche, ovvero attraverso dei modelli a plasticità diffusa, che, viceversa, considerano la reale diffusione delle deformazioni plastiche. La metodologia utilizzata in questa Tesi, parte da una modellazione di plasticità diffusa, ma il risultato finale, cioè un legame momento-rotazione plastica, può essere utilizzato nei modelli a plasticità concentrata. In quest’ultimi, la capacità della struttura di deformarsi plasticamente è strettamente legata al numero e alla posizione delle cerniere plastiche che in essa si formano prima di giungere al collasso, ma, sopratutto, alla capacità rotazionale delle suddette cerniere. In letteratura, i primi studi sulla capacità rotazionale sono quelli presentati nel 1964 ad un convegno tenuto a Miami. A partire dalle formulazioni proposte in quegli anni, (Mattock, 1964, 1967, Baker e Amarakone, 1964, Corley, 1966, Siviero, 1976), fino ad arrivare al giorno d’oggi (Langer, 1987, Cosenza et al., 1993, 1998, Tue et al., 1996, Li, 1998, Panagiotakos e Fardis, 2001), la capacità rotazionale è stata valutata principalmente basandosi sui risultati di indagini sperimentali, non sempre correlabili tra loro. Nonostante in letteratura siano presenti numerosi contributi scientifici, la valutazione della duttilità locale di elementi soggetti a flessione o a pressoflessione e taglio, è un problema ancora oggi molto dibattuto e non ancora pienamente risolto. Per tale motivo, questa Tesi vuole affrontare il problema della modellazione del comportamento delle cerniere plastiche con lo scopo di fornire una espressione analitica, per quanto possibile semplice, che, basata su un modello fisico realistico del problema, sia in grado di fornire la capacità rotazionale delle cerniere plastiche del c.a., in aderenza con i risultati sperimentali e in tutto lo spettro di situazioni possibili dipendenti dalla maggiore o minore influenza dell’azione tagliante, dai contenuti di acciaio teso o compresso, dalle caratteristiche resistenti dell’acciaio e del calcestruzzo ecc. La valutazione della capacità rotazionale non è compito semplice in quanto risulta fortemente correlata a fenomeni di non linearità meccaniche e geometriche. Le non linearità meccaniche rientrano nella definizione dei legami costitutivi dei materiali costituenti, quali il calcestruzzo e l’acciaio, e nella definizione del legame d’aderenza che stabilisce la relazione tra le azioni tangenziali agenti nell’interfaccia tra barre e calcestruzzo e lo scorrimento relativo tra essi. Nel primo capitolo, la ricerca bibliografica ha riguardato in primis le definizioni, presenti in letteratura, di questi legami, con maggiore attenzione sul legame d’aderenza. Quest’ultimo infatti influenza direttamente i fenomeni che regolano la deformabilità degli elementi in c.a., quali l’effetto del tension stiffening e la localizzazione delle deformazioni plastiche. La capacità degli elementi in cemento armato di assorbire sforzi di trazione si deve attribuire alla collaborazione tra il calcestruzzo, materiale eterogeneo composto da una matrice cementizia e da inerti di diverse dimensioni, e l’acciaio. All’aumentare dell’intensità delle sollecitazioni, quando la tensione principale di trazione nel calcestruzzo raggiunge la resistenza a trazione del materiale, l’elemento si fessura. La fessurazione degli elementi strutturali in c.a. è caratterizzata dall’improvviso formarsi, al crescere dei carichi, di una serie di fessure poste a distanza più o meno costante tra loro. In queste sezioni la sollecitazione di trazione che, prima della fessurazione, era assorbita dal calcestruzzo viene trasferita all’acciaio, con l’insorgere, a causa delle diverse deformazioni tra i due materiali, di scorrimenti e quindi di tensioni tangenziali all’interfaccia barra-calcestruzzo. Nelle sezioni non fessurate, queste tensioni mettono in trazione il calcestruzzo compreso che ripartecipa così ad assorbire gli sforzi con un conseguente aumento della rigidezza globale rispetto al caso di elemento completamente fessurato (tension stiffening). Nel secondo capitolo sono riportati i modelli presenti in letteratura per quantificare l’effetto del tension stiffening sulla deformabilità delle strutture in cemento armato. Dalle equazioni di equilibrio e congruenza di una generica sezione, non coincidente con la sezione fessurata, è possibile risalire ad un sistema di equazioni differenziali, la cui soluzione, ottenibile solo attraverso delle tecniche di integrazione numerica, permette di trovare la deformabilità degli elementi in cemento armato fessurati, in funzione dell’intensità della sollecitazione agente. Partendo da questo sistema di equazioni differenziali, e scegliendo il modello d’aderenza riportato nel Model Code 90, nel terzo capitolo si è effettuata una analisi parametrica per tarare i coefficienti che compaiono nell’equazione che definisce la curvatura locale, in funzione della distanza dalla sezione fessurata, di un generico concio compreso tra due fessure. Le prime analisi parametriche sono svolte con lo scopo di: valutare l’influenza della sollecitazione esterna sulla geometria del quadro fessurativo: con la tecnica di integrazione numerica si è risolto il sistema di equazioni differenziali, considerando il legame d’aderenza non lineare proposto dal Model Code 90, per tre livelli della sollecitazione flettente, rispettivamente coincidenti con la fessurazione, lo snervamento dell’acciaio teso e la crisi per deformazione ultima dell’acciaio o schiacciamento del calcestruzzo compresso; valutare la distribuzione delle deformazioni di trazione nel calcestruzzo nelle sezioni non fessurate del concio: per validare l’ipotesi della distribuzione assunta, sono stati confrontati i valori della distanza tra le fessure ottenuti numericamente con quelli calcolati utilizzando alcune delle formulazioni presenti in letteratura. Infine le analisi parametriche condotte al variare di alcune caratteristiche geometriche e meccaniche, ipotizzando una distanza tra le fessure pari al valore fornito dall’Eurocodice 2, hanno permesso la taratura di una formulazione analitica della curvatura locale. Integrando la curvatura locale è stato possibile definire una curvatura media e quindi un legame momento-curvatura media, funzione dei parametri geometrici e meccanici, delle condizioni di aderenza e dello stato di sollecitazione che agisce sull’elemento (intensità dello sforzo normale). Partendo dal legame momento-curvatura media, nell’ultimo capitolo è riportata una relazione che definisce la capacità rotazionale delle strutture in cemento armato, formulazione che dipende dal tipo di cerniera plastica (flexural hinge o flexural-shear hinge, Bachmann, 1970) e che è stata utilizzata per valutare quali sono i parametri che influenzano la duttilità di strutture isostatiche. Per concludere il lavoro, nell’Appendice sono riportate le formulazioni proposte nella tesi per la costruzione dei diagrammi momento-curvatura media e per valutare la capacità rotazionale degli elementi in cemento armato, in funzione dello schema statico e di carico della struttura.
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Mazzucco, Gianluca. "Analisi sperimentali e numeriche del comportamento di interfaccia tra FRP e calcestruzzo." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2011. https://hdl.handle.net/11572/367709.

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Lo scopo di questo lavoro è stato di sviluppare un programma ad elementi finiti tridimensionale, scritto in Fortran 90, in grado di rappresentare il comportamento di interfaccia di travi in calcestruzzo rinforzate da fogli di FRP, sia in fase elastica, che durante il fenomeno di delaminazione utilizzando la teoria del danno. Si è inoltre indagato sul comportamento del collegamento FRP-cls a causa di carichi a lunga durata, mediante una sperimentazione e attraverso simulazioni numeriche. Il modello FEM si basa sulla teoria del contatto [1] legata al danneggiamento per poter simulare tutto il processo di delaminazione partendo dall’innesco dovuto al superamento del limite di resistenza del collegamento, fino al distacco completo del rinforzo. La modellazione tridimensionale ha consentito ancora, di poter ottenere lo stato tensionale su tutta l’interfaccia, riuscendo quindi a rappresentare il comportamento “di bordo†bidimensionale delle tensioni di taglio riscontrato da numerosi autori in fase di sperimentazione[2],[3], nonché gli effetti di peeling. I test a lungo termine atti a caratterizzare i parametri viscosi dei materiali, sono stati effettuati attraverso prove a trazioni dei materiali costituenti le matrici polimeriche dell’FRP (resine epossidiche), e attraverso prove su travetti rinforzati da fogli di fibre in carbonio monodirezionali, soggetti a carichi concentrati. Numericamente i fenomeni differiti sono stati studiati implementando materiali di tipo elastoviscosi sia per il calcestruzzo, utilizzando il modello B3 proposto da Z. Bazant [4], che per l’FRP impiegando un modello micromeccanico proposto in [5]. BIBLIOGRAFIA [1] P. Wrigger, (2002), “Computational Contact Mechanics†, Springer. [2] C. Pellegrino, D. Tinazzi, C. Modena, (2008), “Experimental study on Bond Behavior between Concrete and FRP reinforcement†, J. Compos. for Constr.,vol 12(2), 180-189. [3] K. V. Subramaiam, C. Carloni, L. Nobile, (2007), “Width effect in the interface fracture during shear debonding of FRP sheets from concrete†, Eng. Frac. Mech., vol. 74, 578-594. [4] Z. Bazant and S. Baweja, Creep and shrinkage prediction model for analysis and design of concrete structures: Model B3, in Adam Neville Symposium: Creep and Shrinkage – Structural Design Effects, ACI SP-194, A. Al-Manaseer Ed., Am. Concrete Institute, Farmington Hills, Michigan, 1–83, 2000. [5] L. Ascione, V.P. Berardi, G. Mancusi, (2003), “Il Comportamento a lungo termine sotto carichi statici di travi in c.a. placcate con lamine di FRP†, XXXII Congresso AIAS, Salerno. [6] S. T. Smith, J. G. Teng, (2001), “Interfacial stress in plated beams†, Eng. Struc., vol. 23, 857-871.
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FILECCIA, DANIELA. "Modellazione numerica del comportamento di una giubbetto ap tramite ansys/explicit." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/203174.

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VAIRO, GIUSEPPE. "Ponti di grande luce: modellazione e simulazione del comportamento aeroelastico." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2007. http://hdl.handle.net/2108/320.

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Анотація:
In questo lavoro, partendo dall'introduzione delle grandezze che definiscono il vento ed il suo carattere in generale turbolento, si propongono le generalizzazioni di alcune teorie e modelli analitici, relativi all'analisi dei ponti di grande luce sia di tipo sospeso che strallato. Tali modelli si riferiscono a: determinazione delle forze stazionarie e non prodotte dal vento ed agenti su ponti di grande luce; risposta e condizioni critiche di stabilità statica e dinamica di tali strutture soggette al vento. In particolare, la teoria lineare classica quasi-stazionaria, adottata per descrivere le azioni aerodinamiche ed aeroelastiche su corpi non profilati, è generalizzata sia per l'approccio indiciale che per quello frequenziale attraverso approssimazioni al secondo ordine rispetto alle componenti di spostamento della struttura ed alle componenti turbolente di velocità della corrente. Inoltre, i modelli di risposta e le condizioni critiche di stabilitµa statica (divergenza) e dinamica (flutter), basati sia su approcci modali che su modelli continui integro-differenziali, sono generalizzati al caso di variabilità delle derivate di flutter lungo l'asse dell'impalcato e di non trascurabilità delle derivate alla Scanlan di tipo H*4 e A*4. Nell'ipotesi semplificatrice di sezione dell'impalcato di tipo profilato si presenta inoltre un'analisi di sensibilità delle condizioni critiche di vento nei riguardi dei parametri costruttivi di inerzia del ponte. Infine, si presenta un modello numerico basato su una formulazione ai volumi finiti del problema fluido attorno alla sezione trasversale di un ponte di grande luce. Il modello è in grado di simulare le azioni del vento stazionarie e non agenti sulla struttura, sotto l'assunzione, viste le grandi luci, di una corrente incidente a carattere bidimensionale. Il modello, grazie all'utilizzo di un approccio A.L.E., consente inoltre di valutare le derivate di flutter per una data sezione da ponte, al fine di caratterizzare per via analitica le condizioni di stabilità dell'intera struttura sotto l'azione del vento. Soluzioni numeriche soddisfacentemente accurate e stabili sono ottenute implementando un modello di turbolenza a due equazioni di tipo k-є RNG e particolari condizioni al contorno. Il modello e la procedura di valutazione dei dati aerodinamici sono stati validati su sezioni a geometria semplice e risultati numerici sono stati inoltre ottenuti per tipiche sezioni da ponte. L'accordo con altre soluzioni numeriche e con i dati sperimentali ottenuti in galleria del vento è soddisfacente.
Starting from the introduction of the quantities which define the wind and its typical turbulent character, the generalization of some theories and analytical models concerning the analysis of long-span bridges, both suspended and cable-stayed ones, are presented. They regard: determination of steady and non-steady wind actions on long-span bridges; the response and the statical and dynamic stability critical conditions of these structures under wind action. In detail, the classical quasi-steady linear theory, adopted to describe the aeroelastic and aerodynamic forces on bluff bodies, is generalized both for the indicial approach and for the frequential one by second order approximations with respect to the structural displacement components and turbulent flow velocity. Moreover, the response models and statical (divergence) and dynamic (flutter) stability critical conditions, based on modal approach and on integro-differential continuous models, are generalized when the flutter derivatives vary along the girder axis and when the Scanlan-type-derivatives H*4 and A*4 can not disregarded. Furthermore, under the simplified assumption of a streamlined bridge cross-section, a sensitive analysis of the critical wind conditions with respect to the inertial bridge parameters is presented. Finally, a numerical model based on a finite volume formulation of the flow problem around the girder cross-section of a long-span bridges is developed. The model is able to simulate steady and non-steady wind loading conditions on the structure under the approximated assumption, due to the consideration of large span lengths, of a two-dimensional-like approaching flow. Moreover, the proposed model, by using an A.L.E. approach, allows the numerical extraction of flutter derivatives for an assigned bridge deck cross-section, in order to characterize in an analytical way the overall bridge stability conditions to the wind actions. A two-equations k-ε RNG turbulence model and special boundary conditions are employed in order to perform satisfactory accuracy and stability of the numerical solution. Model implementation and data extraction procedure are successfully validated on simple cross-section shapes and numerical results are also obtained for typical long-span bridge cross sections. Good agreement with other numerical solutions and experimental wind tunnel tests results is demonstrated.
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CONTI, RICCARDO. "Modellazione fisica e numerica del comportamento di opere di sostegno flessibili in condizioni sismiche." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1382.

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Negli ultimi anni, la ridefinizione del sistema dei trasporti e la necessità di sfruttare lo spazio sotterraneo hanno portato alla realizzazione di un numero sempre crescente di scavi profondi in ambiente urbano, generalmente sostenuti da paratie di cemento armato gettato in opera con uno o più livelli di ancoraggio. Il monitoraggio di opere esistenti e alcuni studi sperimentali hanno mostrato l’estrema vulnerabilità delle opere di sostegno nei riguardi di terremoti di moderata o elevata intensità, durante i quali si sono osservati sia la rottura degli elementi strutturali sia l’accumulo di spostamenti permanenti elevati da parte delle opere. La necessità di limitare i danni associati a tali spostamenti, quindi, rende di cruciale importanza la comprensione del comportamento esibito dalle strutture di sostegno in condizioni dinamiche e lo sviluppo di metodologie di progetto adeguate. Poiché, ancora oggi, non sono disponibili metodi analitici per il calcolo degli spostamenti delle opere di sostegno flessibili in condizioni dinamiche, la modellazione numerica rappresenta l’unico strumento in grado di fornire informazioni sul comportamento tensio-deformativo di queste opere. Tuttavia, le numerose incertezze associate alla modellazione numerica dei fenomeni di interazione dinamica tra terreno e struttura, tra le quali la più importante è la scelta di un modello costitutivo adeguato per la descrizione del comportamento del terreno sottoposto a sollecitazioni cicliche, rendono di cruciale importanza la necessità di disporre di dati attraverso cui verificare la bontà dei modelli costitutivi adottati e le capacità previsionali delle analisi numeriche. Poiché i dati relativi al monitoraggio di opere in vera grandezza sono pochi, lo studio del comportamento delle opere di sostegno flessibili in condizioni sismiche si basa soprattutto sui dati forniti da prove di laboratorio su modelli fisici in scala ridotta, eseguite in centrifuga o su tavola vibrante. Nell’ambito di questa tesi di dottorato, sono state realizzate, presso lo Schofield Centre dell’Università di Cambridge, nove prove in centrifuga su modelli fisici in scala ridotta di coppie di paratie, sia a sbalzo sia con un livello di contrasto, in uno strato ideale di sabbia asciutta ricostituita a diversi valori della densità relativa, al fine di evidenziare i principali fattori che influiscono sul comportamento di queste strutture in condizioni sismiche. In particolare, sono state eseguite sei prove su coppie di paratie a sbalzo, ad una accelerazione centrifuga di 80 g, e tre prove su coppie di paratie con un livello di contrasto, ad una accelerazione centrifuga di 40 g. Sono state realizzate, inoltre, le simulazioni numeriche, in condizioni di deformazione piana, di alcune delle prove dinamiche eseguite in centrifuga adottando un codice di calcolo alle differenze finite. Per la rappresentazione del comportamento meccanico della sabbia è stato utilizzato un modello costitutivo avanzato, sviluppato da Andrianopoulos et al. (2010), particolarmente adatto a riprodurre il comportamento ciclico dei terreni granulari in corrispondenza di piccole, medie e grandi deformazioni e per diversi valori dello stato tensionale e della densità iniziali. Il principale obiettivo della simulazione numerica è stato verificare le capacità previsionali dei modelli numerici, con particolare riferimento alle equazioni costitutive scelte per il terreno e alle strategie adottate per la modellazione del fenomeno osservato. Inoltre, la possibilità di osservare l’evoluzione dello stato tensionale nel corso di un dato evento sismico ha fornito uno strumento essenziale per l’interpretazione dei fenomeni osservati in centrifuga, sulla base del comportamento tensio-deformativo del terreno situato in prossimità dell’opera. Il lavoro sperimentale condotto in centrifuga ha consentito di individuare alcuni importanti fenomeni, quali, ad esempio, il progressivo accumulo di spostamenti permanenti durante i terremoti e l’esistenza di sollecitazioni residue negli elementi strutturali dopo i terremoti. I risultati forniti dalle analisi numeriche sono in ottimo accordo con i dati sperimentali, in termini sia delle accelerazioni nello strato di terreno, sia degli spostamenti e delle sollecitazioni negli elementi strutturali. Inoltre, a partire dall’evoluzione dello stato tensionale nel terreno in prossimità dello scavo, si è osservato che gli spostamenti permanenti e le sollecitazioni residue nelle paratie sono principalmente dovute ad una progressiva mobilitazione della resistenza passiva nel terreno durante i transitori dinamici.
In the last decades, an increasing number of deep excavations, generally supported by diaphragm walls with one or more levels of support, are constructed in urban areas to meet the demands of transport and use of underground space. Monitoring of existing structures and experimental observations on small scale models have shown that retaining structures experience serious damage when exposed to moderate to strong earthquakes, during which both failure of structural elements and large permanent displacements of the walls occur. An understanding of the dynamic behaviour of retaining structures and adequate design procedures are vital for the control of seismic induced displacements and hence the limitation of damages to the surrounding buildings. At present no analytical methods for the prediction of permanent displacements of flexible retaining walls under dynamic conditions are available. Therefore, numerical modelling is the only reliable tool to describe the stress-strain behaviour of such structures. Nevertheless, many uncertainties exist in the numerical analyses of dynamic soil-structure interaction, among which a major role is played by the constitutive model adopted for the soil, which should be able to reproduce the main features of its mechanical behaviour under cyclic loading. Accordingly, it is necessary to have experimental data both to calibrate constitutive models and to verify numerical predictions. Since few experimental data are available from the observation of real structures under earthquakes, the study of the seismic behaviour of flexible retaining walls relies mainly on data obtained from centrifuge or shaking table tests on reduced scaled models. This thesis presents the results of a series of dynamic centrifuge tests on reduced scale models of flexible retaining walls, both cantilevered and with one level of support, conducted on the Turner beam centrifuge at the Schofield Centre of the University of Cambridge. The experimental programme included a total of nine model tests in an ideal layer of dry sand, reconstituted at different values of relative density, in order to identify the main physical factors affecting the behaviour of such structures under seismic actions. Six tests were carried out on pairs of cantilevered retaining walls at an acceleration of 80 g and three on pairs of propped retaining walls at 40 g. Plain strain numerical simulations of centrifuge model tests were also carried out with a finite difference code. In the FD analyses, the mechanical behaviour of the soil was modelled using an advanced constitutive model, developed by Andrianopoulos et al. (2010) within the framework of bounding surface plasticity. This model is able to reproduce the cyclic behaviour of granular soils under small to large shear strains with a single set of model parameters for any initial relative density and confining pressure. The main objective of the numerical simulations was to verify the reliability of both constitutive assumptions for the soil and numerical procedures adopted to model dynamic phenomena. Besides, the possibility to observe the evolution of the stress state in the soil during dynamic transients permitted to interpret the physical phenomena observed during centrifuge model tests on the basis of the stress-strain behaviour of the soil close to the excavation. The experimental work permitted to identify clearly important phenomena, such as the progressive development of permanent displacements during shaking and the existence of significant residual loads in the structural members after shaking. Numerical analyses showed a good agreement with the experimental results, both in terms of accelerations into the soil and displacements and loads in the structural members. Moreover, the observation of stress redistribution around the excavation showed that permanent displacements and residual bending moments in the walls are mainly due to a progressive mobilization of the passive resistance in the soil during dynamic transients.
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Mascali, Loriana Grazia Vanessa. "Caratterizzazione della funzione e del comportamento dell'alfa cellula pancreatica: analisi dei meccanismi fisiopatologici implicati nell'insorgenza del diabete." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1459.

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Le alfa cellule pancreatiche in corso di diabete producono glucagone in maniera inappropriata, senza risentire dell effetto inibitorio dell insulina. Lo scopo dello studio è stato quello di analizzare la funzionalità della cellula alfa in termini di secrezione di glucagone, dopo stimolo fisiologico e la risposta di queste cellule all insulina, fisiologico inibitore della secrezione. Oltre che l'identificazione del possibile ruolo dannoso di questi stessi stimolanti, quando presenti cronicamente ed in maniera elevata. Abbiamo inoltre analizzato la risposta cellulare alle condizioni avverse che si verificano in condizioni di diabete (esposizione a FFA, citochine, disfunzione recettore insulinico) e le possibili strategie terapeutiche. I dati del nostro gruppo hanno dimostrato che la lipotossicità potrebbe essere la causa dell alterato segnale insulinico intracellulare nelle alfa cellule. I nostri dati hanno messo in luce inoltre per la prima volta le basi molecolari della maggiore resistenza e differente risposta, in termini di induzione dell apoptosi indotta da citochine, delle alfa cellule rispetto alle beta cellule pancreatiche. Inoltre ottenendo alfa cellule prive di recettore insulinico abbiamo potuto analizzare il contributo specifico del segnale insulinico intracellulare sia per la funzione secretoria di queste cellule sia per la funzione proliferativa. Oltre alla comprensione di quei meccanismi molecolari che permettono alla cellula alfa di sopperire, in condizioni fisiologiche, al mancato funzionamento del recettore insulinico. Abbiamo inoltre analizzato l'azione degli ormoni incretinici e dimostrato che le cellule alfa sono in grado di produrre GLP1 e che tale produzione di GLP1 è indotta dall esposizione cronica al GLP1 stesso. Questo aspetto di notevole interesse per la patogenesi del diabete apre a nuovi spunti, la produzione a livello locale di GLP1 potrebbe servire all isola per funzioni di secrezione ma anche per funzioni di trofismo e di sopravvivenza. L'alfa cellula potrebbe dunque aggiungersi alla lista dei tessuti di primo interesse, rendendo ancora più complessa la relazione tra insulino-resistenza, alterazione della funzione dell isola pancreatica e terapia farmacologica.
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Za, Stefano. "Fiducia e tecnologia nelle relazioni elettroniche inter-organizzative." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2009. http://hdl.handle.net/11385/200794.

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Gazzani, Marinelli Alessandra. "Organizational technology acceptance and use: a relational perspective." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2009. http://hdl.handle.net/11385/200795.

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Theoretical background. Hypotesis. Research design. Results. Discussion and conclusions. Appendix 1: Descriptive network statistics. Appendix 2: Questionnaire. Appendix 3: Graphical representation of the networks.
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Calbucci, Vittorio. "Metodi matematici nelle scienze fisiche. Praxis: software per la simulazione del comportamento delle molecole magnetiche." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2012. http://hdl.handle.net/11566/242063.

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Nella moderna e attuale ricerca di prodotti sempre più piccoli, più veloci, più efficienti e selettivi, la realizzazione di materiali con arrangiamenti spaziali microscopici ben definiti, è di vitale importanza per la creazione di nuovi dispositivi elettronici, ottici o magnetici. Un modo potenzialmente attraente di assemblaggio e mantenimento di strutture microscopicamente controllate è quello di utilizzare materiali a base molecolare. La ricerca nel campo del magnetismo molecolare è principalmente focalizzata a sistemi molecolari contenenti un numero finito di ioni magnetici accoppiati. Questo tipo di nano-molecole magnetiche, chiamate magneti a singola molecola (in inglese single molecole magnets SMMs) si trovano nella linea di confine tra a fisica classica e quantistica. Infatti, da un punto di vista esse mostrano fenomeni classici come il lento rilassamento della magnetizzazione e un’isteresi magnetica molto estesa. Dall’altro tali strutture sono di dimensioni tali da mostrare fenomeni quantistici. I materiali magnetici molecolari, in particolare le SMMs, mostrano fenomeni di bistabilità magnetica e il più importante fenomeno di tunnelling magnetico. Che è un puro fenomeno quantistico. Sono queste caratteristiche fisiche quelle che permettono le numerose applicazioni di tali strutture ma soprattutto il loro utilizzato come strumenti di immagazzinamento dati di dimensioni nanometriche o qbits per la realizzazione di computer quantistici. In base al tipo di applicazione tecnologica richiesta, è possibile, ad oggi, realizzare una struttura molecolare ad hoc, in grado di sopperire a tutte richieste funzionali. Per raggiungere un tale obiettivo è necessario conoscere e capire appieno il comportamento di tali molecole e per questo, sono necessarie sia informazioni ottenute da metodi sperimentali, sia informazioni ottenute da modellizzazione. L’argomento principale della mia ricerca si basa sull’implementazione di un semplice strumento di simulazione – al quale ho assegnato il nome PRAXIS – che permette di simulare e comprendere e le principali proprietà termodinamiche e magnetiche delle SMMs. PRAXIS è stato sviluppato facendo uso di un accurato schema basato sulle metodologie del software engineering e con due ben precisi scopi: il primo, è quello di verificare i dati ottenuti sperimentalmente mentre, il secondo, è quello di prevedere il comportamento di tali strutture magnetiche in differenti situazioni in modo da rendere più adeguata la loro sintesi per specifiche applicazioni tecnologiche. Come ulteriore sviluppo delle sue funzionalità, c’è la possibilità di auto-assemblare teoricamente un gran numero di molecole e di simulare il loro comportamento in una vasta gamma di differenti situazioni.
In modern and contemporary research focused on the manufacture of smaller, faster, efficient and selective products, the production of materials with a well-defined microscopic spatial arrangements, it is of vital importance for the creation of new electronic, optical or magnetic devices. A potentially attractive way of assembly and maintain such microscopically controlled structures, is the use of molecular based materials. The research on the field of molecular magnetism, is mainly focused on molecular systems containing a finite number of coupled magnetic ions. This type of magnetic nano-molecules, generally called single magnetic molecules – SMMs, are objects placed in between of the classical and quantum physics. In fact, from a classical point of view, these structure shows phenomena such as: the slow relaxation of the magnetization and a widespread magnetic hysteresis. On te contrary, due to their dimensions, such structure can also shows quantum phenomena. The molecular magnets, indeed, are characterized by phenomena like the magnetic bistability e the most important feature of the magnetic quantum tunnelling, which is a purely quantum phenomena. These are some physical characteristics of SMMs that allow a wide range of applications of which we found their use as tools for data storage and nan-scale qbits used for the realization of quantum computer. Depending on the required applications, it is possible, today, synthetize an ad hoc molecular structure able to meet all the functional requirements. To achieve this objective, it is necessary to know and fully understand the behaviour of these molecules and therefore, are needed detailed information from the experimental methods, as well as, information obtained by theoretical models. The main topics of research: implementation of a simply simulation tool – PRAXIS - that permit the understanding of the magnetic properties of the SMMs, to verify the experimental data or to be used as experimental data predictor in order to synthetize ad hoc magnetic molecular clusters with improved properties for Nano-technological applications. Following an accurate scheme based on software engineering protocol, PRAXIS has been created with to particular aims: to verify the experimental data obtained measuring the physical properties of the SMMs, and to predict them in different situations. As last feature od PRAXIS, there is the possibility of theoretical auto-assembling of a large number of magnetic molecules, modelling them in a wide range of situations.
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Moscariello, Bentivogli Enrico. "Monitoraggio del comportamento della risposta idrologica di un terreno argilloso nell'area del Radiotelescopio di Medicina." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14382/.

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Lo scopo del monitoraggio è quello di determinare la risposta idrologica del terreno alle precipitazioni. Tale risposta è importante per calcolare le variazioni di quota dovute al rigonfiamento o alla consolidazione del mezzo poroso. L'effettiva variazione della pressione efficace è infatti legata alle oscillazioni della tavola d'acqua e alla conseguente variazione della pressione dei pori nella zona vadosa.
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Книги з теми "Scienza del comportamento"

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Hanke, Maurizio. Biologia, politica e libertà: Una teoria della politica nella scienza del comportamento umano. Palermo: Nuova Ipsa editore, 2013.

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R, Zentall Thomas, and Galef Bennett G, eds. Social learning: Psychological and biological perspectives. Hillsdale, N.J: Lawrence Erlbaum Associates, 1988.

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Luiz Vieira de Lima Santos, Igor. I CONBRAGEM - I CONGRESSO BRASILEIRO DE GENÉTICA MULTIDISCIPLINAR. Edited by Carliane Rebeca Coelho da Silva. Editora Science, 2021. http://dx.doi.org/10.56001/21.9786500337020.

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PREFÁCIO À 1ª EDIÇÃO A genética é uma ciência básica, mas nem por isso simples. Atualmente frente a tantos desafios impostos pela pandemia a genética tem se mostrado ferramenta fundamental na luta e no entendimento deste novo patógeno causador da COVID-19. Vários mecanismos precisam ser estudados para permitir o conhecimento dos novos desafios que acometem a sociedade pós-moderna. Muito tem se ouvido falar em desenvolvimento de vacinas, genoma sequenciado do SARS-Cov-2, resistência bacteriana, novas cepas mais agressivas surgindo, entre tantos outros atributos que são necessários para o entendimento mais profundo deste novo momento adverso que a sociedade tem se deparado. Nesse contexto que surge o pressuposto do I CONBRAGEM – GENÉTICA A SERVIÇO DA SOCIEDADE. Neste evento foi possível a divulgação da produção científica nacional, pura ou aplicada, em todas as áreas que envolvem a genética como Biologia das Moléculas, Medicina de Precisão, Enfermagem e Aconselhamento Genético, Genética Humana e Médica, Genética e Biologia Evolutiva, Genética Forense, Genética e Melhoramento Animal e Vegetal, Farmácia e Farmacogenômica, Nutrição e Nutrigenômica, Genética do Esporte e Educação Física, Genética da Longevidade e do Comportamento Humano, Genética de Doenças Negligenciadas, Raras e Síndromes, Química de Moléculas Biológicas ligadas aos Ácidos Nucléicos, Estatística, Física e Matemática de Partículas Biológicas, Bioinformática, Biotecnologia entre tantas outras áreas que tenham qualquer influência com a genética. A presença dos palestrantes, empresas e autores foi essencial para construir um evento multidisciplinar ao nível do desafio que a sociedade está vivenciando, permitindo a troca e difusão de informações para crescimento e superação de tantas adversidades promovidas pela pandemia de COVID-19. Estamos dando o nosso melhor para a promoção e finalização de um evento de qualidade, descentralizado e com toda nossa equipe voltada para construir junto com você essa história de sucesso, composta principalmente por pós-doutores, doutores e mestres, profissionais de excelência para favorecer seu crescimento profissional com conhecimento. O Público-Alvo do evento foi de estudantes de graduação ou pós-graduação, professores e pesquisadores de todas as áreas que envolvem a genética como participante da construção dos seus saberes e do seu conhecimento em todas as Universidades Brasileiras. Bem-vindos a esta obra repleta de conhecimento e de oportunidades para seu crescimento profissional. Esperamos que seja inspiradora para sua vida profissional e sempre estamos disponíveis com nosso corpo editorial para aumentar seu conhecimento e favorecer o seu sucesso. AGUARDEM O II CONBRAGEM 2022 Editora Science sempre comprometida com a qualidade e o sucesso da sua publicação.
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Zentall, Thomas R., and Galef Jr B. G. Social Learning: Psychological and Biological Perspectives. Taylor & Francis Group, 2013.

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Zentall, Thomas R., and Galef Jr B. G. Social Learning: Psychological and Biological Perspectives. Taylor & Francis Group, 2013.

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Тези доповідей конференцій з теми "Scienza del comportamento"

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Neves, Mayza Luzia dos Santos, Estefany Mayara Sousa Araujo, Mariane Karin de Moraes Oliveira, Ana Elisa de Oliveira Alho, Thaís Moreira São-João, Carla Renata Silva Andrechuk, and Roberta Cunha Matheus Rodrigues. "Intervenções baseadas em teoria para a mudança do comportamento de fumar em adultos: um protocolo de revisão de escopo." In Congresso Científico da Faculdade de Enfermagem da UNICAMP. Universidade Estadual de Campinas, 2022. http://dx.doi.org/10.20396/ccfenf220224771.

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Introdução: O tabagismo é um importante problema de saúde pública, caracterizado como uma doença crônica degenerativa, de caráter mental e comportamental. A cessação do hábito de fumar traz benefícios como normalização da pressão arterial e da frequência cardíaca, melhora da circulação e da respiração, redução do risco de infarto agudo do miocárdio e de acidente vascular cerebral. Objetivo: mapear e identificar fontes de evidências relacionadas às intervenções que, com base em teoria, possam interferir na mudança do comportamento de fumar em adultos. Método: protocolo de revisão elaborado segundo normas do Framework Joanna Briggs Institute (JBI) e, norteado pela pergunta: quais são as intervenções baseadas em teoria para mudança do comportamento de fumar em adultos? De acordo com o mnemônico População, Conceito e Contexto (PCC), considerou-se P fumantes com idade superior a 18 anos. Conceito: intervenções que, com base em uma ou mais teorias, poderiam levar alterações no comportamento de fumar e, por fim, o Contexto, em que foram considerados todos os níveis de atenção à saúde. Serão elegíveis artigos originais, que apresentem avaliação da intervenção e que a população alvo seja de fumantes; publicados em inglês, português ou espanhol e, sem restrição relacionada à data de publicação. Serão excluídos estudos que apresentem formas de fumo que não o cigarro; estudos em que a intervenção não foi fundamentada em teoria; estudos de predição e protocolos. A busca será realizada na Biblioteca Virtual em Saúde, Medline (Pubmed), Cochrane, Cinahl, PsycNet, Embase (Elsevier), Web of Science e Scopus. A extração dos dados será feita em formulário pré-definido por dois revisores independentes e, possíveis divergências serão analisadas por um terceiro revisor. Os dados serão apresentados no formato de fluxogramas e diagramas, de acordo com a pergunta de pesquisa e o mnemônico PCC, que possam mapear intervenções direcionadas ao comportamento de fumar em adultos.
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Ribeiro, Lais, and Patrícia Scherer Bassani. "Sistemas Colaborativos e Educação em Computação: Uma Revisão Sistemática Sobre Comunidades de Prática e Gestão do Conhecimento no Ensino Superior." In Anais Estendidos do Simpósio Brasileiro de Sistemas Colaborativos. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2021. http://dx.doi.org/10.5753/sbsc_estendido.2021.16042.

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Este trabalho alia estudos na área de Sistemas Colaborativos e Educação em Computação e busca sistematizar pesquisas já desenvolvidas que articulam o conceito de comunidades de prática (CoPs) enquanto espaços de gestão de conhecimento no ensino superior, para subsidiar o desenvolvimento de uma proposta de uso de CoPs no contexto de ensino formal. A pesquisa, de abordagem qualitativa e exploratória, envolveu uma revisão sistemática de literatura na base de dados Web of Science (WoS). Resultados apontam que os estudos focam nos seguintes temas: infraestrutura das comunidades; protótipos de comunidades; comportamento dos membros; formas de geração de conteúdo; e extração e compartilhamento do conhecimento.
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Rocha, Edmilson Barcelos, Mariano Pimentel, and Morgana Carmen Diniz. "Desenvolvimento de um Modelo da Participação em Bate papo seguindo a abordagem Design Science Research." In X Simpósio Brasileiro de Sistemas de Informação. Sociedade Brasileira de Computação - SBC, 2014. http://dx.doi.org/10.5753/sbsi.2014.6099.

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Este artigo descreve o processo e os resultados de uma pesquisa realizada sobre a influência do tamanho do grupo na participação em bate- papo educacional. A pesquisa tem por objetivo produzir um modelo matemático para estimar a quantidade máxima de alunos que devem participar de um bate-papo mantendo o nível de participação desejado pelo professor. A presente pesquisa foi guiada pelo método Design Science Research em Sistemas de Informação, que orienta a realização de uma pesquisa comportamental e a produção de um artefato. A comunicação do presente artigo visa tanto o público de modelagem de sistemas computacionais quanto gestores que atuam na Educação a Distância (EAD).
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Oliveira, Anne Louise Meireles Contreiras, Olívia Domingues Ribeiro, and Ely Simone Cajueiro Gurgel. "ARMAZENAMENTO DE SEMENTES RECALCITRANTES DA AMAZÔNIA." In I Congresso Nacional de Ciências Agrárias On-line. Revista Multidisciplinar de Educação e Meio Ambiente, 2021. http://dx.doi.org/10.51189/rema/1590.

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Introdução: O Brasil detém a maior megadiversidade em termos mundiais e em níveis endêmicos, na qual o bioma amazônico representa a maior biodiversidade do planeta. As sementes nativas da Amazônia possuem um papel importante para a sustentabilidade e alimentação e são fundamentais para a recuperação ambiental e para a produção de mudas em plantios florestais. Contudo, a escassez de dados sobre métodos específicos durante o armazenamento torna o conhecimento do comportamento fisiológico de sementes imprescindíveis. As sementes são classificadas como ortodoxas; intermediárias e recalcitrantes. O comportamento recalcitrante possui elevado teor de água inicial ao se desprenderem da planta-mãe no final da maturação, entretanto, não suportam a perda de água a valores baixos do seu nível crítico de umidade (15 a 50%), limite térmico que a semente suporta. Logo, diferentes metodologias são empregadas no armazenamento de sementes recalcitrantes para manter a viabilidade das mesmas por períodos maiores. Por exemplo, sementes de Carapa guianensis Aubl. submetidas ao armazenamento em sacos plásticos fechados ou de sementes de Helicostylis tomentosa (Poep & Endl.) quando foram enterrados em areia úmida. Objetivo: Objetivou-se realizar uma revisão bibliográfica sobre os principais métodos de conservação e armazenamento de sementes com o comportamento recalcitrante pertencentes a espécies nativas da Amazônia. Materiais e Métodos: Para o desenvolvimento dessa revisão foi realizado um levantamento bibliográfico por meio de artigos científicos publicados em periódicos nacionais e internacionais de diferentes bases de dados eletrônica (Google Scholar, Web of Science, periódicos da Capes, Scopus), direcionado aos principais fatores que afetam a viabilidade das sementes com o comportamento recalcitrante ao armazenamento, e foram inseridos em uma tabela. Resultado: Evidenciou-se que ainda é incipiente dados em pesquisas cientificas de outras metodologias para aplicar durante o armazenamento. Apesar do método de dessecamento, eficaz em sementes ortodoxas, ser o mais utilizado nos artigos pesquisados é notório a presença de outras metodologias eficazes na conservação dessas sementes. Contudo, as espécies possuem sua particularidade, logo, pesquisas mais aprofundadas para que os métodos utilizados na conservação e armazenamento das sementes sejam adequados para a conservação da espécie. Conclusão: Devem ser investigadas metodologias de conservação e armazenamento, principalmente às sementes recalcitrantes da Amazônia.
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Silva, Luiza Maria Cavalcante da, Emanuel Davi Medeiros, Limber Patric Santos Leal, and Ricardo Victor Rodrigues Barbosa. "Influência da verticalização no microclima urbano em cidades tropicais: uma revisão da literatura." In III SIMPÓSIO NACIONAL DE GESTÃO E ENGENHARIA URBANA [SINGEURB 2021]. Antac, 2021. http://dx.doi.org/10.46421/singeurb.v3i00.1134.

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O adensamento urbano oriundo do processo de verticalização provoca alterações no comportamento térmico que, a depender da localidade, podem beneficiar ou prejudicar a qualidade microclimática urbana local. Este artigo parte de uma pesquisa de Iniciação Científica e objetivou realizar revisão narrativa da literatura recente acerca da influência da verticalização no microclima urbano em cidades tropicais. A revisão foi realizada a partir da busca nas plataformas Scopus e Web of Science, da qual foram selecionados e analisados 37 artigos em língua inglesa. Os artigos analisados mostraram que o Fator de Céu Visível (FCV) e a relação H/W dos cânions urbanos estão fortemente relacionados à formação das Ilhas de Calor e ao conforto térmico no ambiente urbano. Em cidades tropicais, onde o ganho térmico deve ser evitado, a verticalização traz benefícios quanto ao aumento da velocidade do ar no nível do pedestre e o aumento das áreas sombreadas, podendo, ainda, ser aliada ao incremento de vegetação, áreas permeáveis e corpos d’água auxiliando na regulação do microclima em cidades tropicais. Espera-se que a compilação obtida nesta revisão possa fomentar novas pesquisas e discussões sobre a temática de modo a subsidiar políticas públicas, com vistas à melhoria dos aspectos bioclimáticos no ambiente urbano.
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Alves, Letícia Furtado, NATHALIA ALVES DO AMARAL, GLÓRIA EDENI DIAS PEREIRA AMORIM, LORENA ALCEBÍADES BORGES, and THIAGO CAVALCANTE RIBEIRO. "POLIRRADICULOPATIA AGUDA INFLAMATÓRIA IMUNOMEDIADA: SÍNDROME DE GUILLAIN-BARRÉ." In II Congresso Brasileiro de Imunologia On-line. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2022. http://dx.doi.org/10.51161/ii-conbrai/6048.

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Introdução: A Síndrome de Guillain-Barré (SGB) é considerada uma polirradiculopatia aguda inflamatória imunomediada que pode acometer a bainha de mielina, o axônio do neurônio ou o nervo oculomotor. Por conseguinte, o primeiro caso define a polineuropatia aguda desmielinizante. Em contrapartida, a segunda situação determina a manifestação axonal da doença, a qual pode ser sensitivo motora ou motora pura. Por fim, tem-se a variante Miller fisher que os anticorpos afetam as fibras nervosas do oculomotor. A justificativa para a realização deste trabalho é que o conhecimento médico sobre o mecanismo fisiopatológico imunomediado e sobre o quadro clínico desta comorbidade faz-se imprescindível para que haja um diagnóstico precoce e um manejo adequado. Objetivo: Ressaltar o mecanismo fisiopatológico imunomediado da SGB, as diferentes apresentações clínicas e o tratamento para esta condição. Metodologia: Trata-se de uma revisão sistemática de literatura fundamentada nas bases de dados SciELO, Web of Science e PubMed. Utilizaram-se artigos nas línguas portuguesa e inglesa. Os descritores foram os presentes no Mesh/Decs e operadores booleanos, “AND” e “OR”. Foram incluídos 6 trabalhos escritos entre 2020 e 2021. Resultados: Segundo a fisiopatologia da síndrome e o comportamento eletrofisiológico, classifica-se quatro apresentações clínicas da SGB: a polirradiculoneuropatia desmielinizante inflamatória aguda clássica (PDIA), a neuropatia axonal motora aguda (NAMA), a neuropatia axonal sensório-motora aguda (NASMA) e a síndrome de Miller Fisher. O quadro clínico costuma ser fraqueza muscular, paralisia, falta de sensibilidade, formigamento, dor e redução dos reflexos. O diagnóstico é feito pela história clínica do paciente, exames laboratoriais e exclusão de outras patologias. O tratamento é realizado com imunoglobulina ou plasmaférese. Conclusão: Portanto, o médico deve entender o mecanismo fisiopatológico imunomediado, o quadro clínico desta comorbidade para ser capaz de fazer um diagnóstico precoce e um manejo adequado desse paciente.
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Ramalho, Ane Kelly Lima, Gilmara Holanda da Cunha, Maria Amanda Correia Lima, Marcos Venícios de Oliveira Lopes, Marina Soares Monteiro Fontenele, Maria Elisa Curado Gomes, Larissa Rodrigues Siqueira, Lavna Albuquerque Moreira, Laura Orlando Antunes, and Francisco Vagnaldo Fechine. "Intervenções educativas na promoção do estilo de vida saudável em pessoas vivendo com vírus da imunodeficiência humana: revisão sistemática." In XIII Congresso da Sociedade Brasileira de DST - IX Congresso Brasileiro de AIDS - IV Congresso Latino Americano de IST/HIV/AIDS. Zeppelini Editorial e Comunicação, 2021. http://dx.doi.org/10.5327/dst-2177-8264-202133p076.

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Introdução: A terapia antirretroviral fez da infecção pelo vírus da imunodeficiência humana uma condição crônica, tornando as práticas de promoção da saúde relevantes para pessoas vivendo com vírus da imunodeficiência humana. Ademais, o estresse e estigma podem levar esses pacientes a adotarem um estilo de vida pouco saudável. Objetivo: Analisar a produção científica sobre intervenções educativas para estilo de vida mais saudável em pessoas vivendo com vírus da imunodeficiência humana. Métodos: Revisão sistemática realizada em setembro de 2020 nas bases de dados Scopus, MEDLINE, LILACS, IBECS e Web of Science. Utilizaram-se os descritores controlados Educational Technology, HIV e Clinical Trial, o descritor não controlado Educational Intervention e operadores booleanos AND e OR. A pergunta norteadora foi: “O que estudam os ensaios clínicos envolvendo intervenções educativas para o estilo de vida saudável em pessoas vivendo com vírus da imunodeficiência humana?”. Revisão registrada no International Prospective Register of Ongoing Systematic Reviews, com n. CRD42020197591. Critérios de inclusão: estudos do tipo ensaio clínico randomizado, completos, disponíveis eletronicamente em qualquer idioma. Critérios de exclusão: estudos com crianças, adolescentes e gestantes. Resultados: Foram encontrados 1.676 artigos, 1.665 excluídos e 11 selecionados. O ano de publicação variou entre 2006 e 2020. O risco de viés foi avaliado pela ferramenta Risk-of-Bias tool for randomized trials (RoB 2.0). Estudos foram agrupados em duas categorias: 1. Intervenções educativas envolvendo tecnologia como processo: quatro estudos que utilizaram técnicas de entrevista motivacional, aconselhamento cognitivo-comportamental, metodologia psicoeducativa, psicoterapia e modelo de crenças em saúde; 2. Intervenções educativas envolvendo tecnologia como produto: sete artigos que utilizaram mensagens ou chamadas telefônicas, cartilha educativa, folheto e fita de áudio. Conclusão: As intervenções melhoraram o estilo de vida das pessoas vivendo com vírus da imunodeficiência humana, sendo mais efetivas aquelas que associaram tecnologia como processo e tecnologia como produto em detrimento das intervenções que usaram somente tecnologia como produto.
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Lima, Glória Fernandes, and Hélcio Silva dos Santos. "CONSERVAÇÃO DA DIVERSIDADE: TIPOS DE CONTROLE BIOLÓGICO." In I Congresso Brasileiro On-line de Estudos Ecológicos. Revista Multidisciplinar de Educação e Meio Ambiente, 2022. http://dx.doi.org/10.51189/rema/3228.

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Introdução: O controle populacional feito de forma natural pode ser aplicado em vários contextos, em ambientes degradados, urbanos e como controle de pragas no meio agrícola, a técnica de controle biológico tem o objetivo reduzir a população de espécies que causam prejuízo ao meio ambiente e a outras espécies. Objetivo: apresentar a diversidade de controles biológicos no ambiente rural e urbano. Material e métodos: revisão bibliográfica crítica-informativa, com estudos recentes sobre o controle biológico abordando de forma geral e posteriormente a aplicação mais específica com técnicas que envolve microrganismo, relações ecológicas de predação, parasitoide, e controle genético. Os artigos foram pesquisados nos bancos de dados: Periódicos Capes, Web Science, Scorpus. Resultados: o controle biológico por predação bem-sucedido foi realizado com o uso das larvas pelas espécies de camarões das espécies M. pantanalense, M. amazonicum, M. brasiliense e M. Jelskii para o controle das atividades predatórias em todos os estágios larvais, pupa e fase adulta, das espécies Anopheles darlingi, Aedes aegypti e Culex quinquefasciatus, são mosquitos vetores de doenças como malária, dengue, vírus Zica, febre amarela, Chikungunya. Os microrganismos foram utilizados no controle da população mosquitos vetores de doenças na forma de biolarvicidas, as espécies de Lysinibacillus sphaericus (Lsp) e Bacillus thuringiensis, têm sido aplicados em criadouros de Culex quinquefasciatus e Aedes aegypti para controlar esses vetores que transmitem a filariose. Uma nova espécie vespa Diolcogaster flammeus sp. apresentou comportamento eficiente como inimigo natural, parasitando 90% das pragas da lagarta A. minuta. O controle genético associado ao Inseto Estéril e Insetos Incompatível foi utilizada com sucesso para o controle Anastrepha ludens, espécie de interesse econômico na área da fruticultura. A propagação de doenças em áreas urbanas e no meio rural, o controle biológico surge como alternativa para a resolução destes problemas. Conclusão: na maioria dos artigos os pesquisadores destacaram novas caminhos de lidar com seres que exercem o papel como vetores de doenças, praga na área da agricultura, de forma mais ecológica e menos agressiva com o meio ambiente. São métodos com baixa ou nenhuma toxicidade, e apresentam especificidade.
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Rocha, Bruna Beatriz Da. "O ESTRESSE ASSOCIADO À PRÁTICA DE EXERCÍCIOS FÍSICOS DOS TRABALHADORES DA SAÚDE." In II Congresso Brasileiro de Educação a Distância On-line. Revista Multidisciplinar de Educação e Meio Ambiente, 2022. http://dx.doi.org/10.51189/conbraed/97.

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Introdução: O comportamento do ser humano mudou em decorrência das transformações e dos progressos da sociedade. As mudanças nas atividades profissionais, o aumento do tempo de trabalho exige que o indivíduo fique exposto ao estresse, a obesidade, o sedentarismo, levando a uma alteração nos hábitos, o que reflete diretamente na saúde do homem. Objetivo: Esta pesquisa busca identificar se há um nível alto de estresse de profissionais da saúde que atuam em hospitais e identificar se esse nível se manifesta de maneira inferior nos trabalhadores que exercem a prática de exercícios físicos regularmente. Metodologia: As buscas foram realizadas em três bases: Scientific Eletronic Library Online (SciELO), Google Acadêmico e Science, assim, selecionamos 5 artigos que abordam diretamente a temática pesquisada. Resultados: O estresse é reconhecido na atualidade como um dos riscos mais sérios ao bem-estar psicossocial do indivíduo, tornando-se uma importante fonte de preocupação. Quando refletimos sobre os profissionais da saúde, há vários fatores específicos que podem manifestar a ampliação do estresse como: ter responsabilidade por outras pessoas, o excesso de trabalho físico e mental, não participação no planejamento e nas decisões, má adaptação do profissional ao trabalho, conflitos interpessoais, flexibilidades no trabalho, exercer várias funções no ambiente, lidar com indivíduos com ansiedade e medo, recursos inadequados ou escassos, ambições não satisfeitas, e estar exposto constantemente a mortes, foi verificado que, os benefícios da prática regular de exercícios físicos para os profissionais da saúde podem auxiliar na prevenção de doenças cardiovasculares, metabólicas, determinados tipos de câncer, além de doenças relacionadas ao sistema musculoesquelético, na manutenção da capacidade funcional e na redução do risco de morte, além disso, há uma redução da depressão, melhorando o humor e as condições das pessoas para reagir frente a estressores psicossociais. Considerações finais: O estresse pode certamente interferir na vida pessoal e profissional do indivíduo, tendo influência direta entre o bem-estar físico e psíquico do indivíduo. Assim, o exercício físico para o trabalhador pode também contribuir para a prevenção futuras de doenças, e atuar como ferramenta para a melhoria da qualidade de vida do trabalhador.
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Lima, Maria Paula Oliveira, and Luiz Fernando Moraes Silva. "ALTERAÇÕES EM REGIÕES NÃO-CODIFICADORAS DO GENOMA NO TRANSTORNO DO ESPECTRO AUTISTA." In II Congresso Brasileiro de Biologia Molecular On-line. Revista Multidisciplinar em Saúde, 2021. http://dx.doi.org/10.51161/rems/2316.

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Introdução: O Transtorno do Espectro Autista (TEA) é definido como um transtorno do neurodesenvolvimento caracterizado por dificuldades de comunicação e interação social com padrões repetitivos e estereotipados de comportamento, sendo classificado como “espectro” porque concebe diferentes graus de gravidade. Sua etiologia ainda é desconhecida, mas existem indícios que variações genéticas diversas e fatores ambientais podem afetar o desenvolvimento do cérebro nesta condição. Mutações em regiões que regulam a expressão gênica no DNA codificante de proteínas (éxons) aumentam o risco de desenvolver autismo, e, recentemente foi descoberto que mutações em regiões do DNA não-codificante, antes referidas como “DNA lixo" por serem consideradas não funcionais, podem estar relacionadas ao desenvolvimento do transtorno. Objetivo: Analisar a associação entre mutações em regiões não-codificadoras do DNA com o Transtorno do Espectro Autista. Material e métodos: Foi realizada uma pesquisa bibliográfica nas bases de dados do Google Scholar e PubMed. Foram revisados 10 artigos científicos, utilizando os descritores “Autismo” e “DNA não-codificante” escritos em Inglês e português, publicados de 2015 a 2021. Resultados: Cada indivíduo com autismo pode possuir diferentes variações em sua estrutura genômica. Cerca de 98% do genoma consiste em regiões não-codificantes, que incluem íntrons, regiões promotoras, regiões regulatórias, regiões não traduzíveis (UTRs) e outras que ainda precisam ser exploradas, devido sua amplitude. Em um estudo publicado pela revista Science, conduzido por Sebat, no qual o progresso está sendo baseado em estatísticas do sequenciamento do genoma completo realizado em famílias de indivíduos com TEA, os pesquisadores estavam interessados em partes do DNA não-codificante que regulam a expressão gênica. Foram identificados em indivíduos no espectro autista variantes estruturais nessas regiões, onde grandes sequências de DNA estavam invertidas, duplicadas ou deletadas, quando comparadas com a de seus familiares. Esse estudo também sugere que essas mutações genéticas em indivíduos autistas podem ter sido herdadas de seus pais. Conclusão: Variações genéticas funcionais e regulatórias que ocorrem nas extensas regiões de DNA não-codificante de proteínas ainda permanecem mal compreendidas, necessitando de mais pesquisas que busquem compreender melhor as funções desse tipo de DNA, para que seja possível evidenciar se existe essa associação com desenvolvimento do Transtorno do Espectro Autista.
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