Добірка наукової літератури з теми "Ricognizioni di superficie"

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Статті в журналах з теми "Ricognizioni di superficie"

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Coccia, S., and D. J. Mattingly. "Settlement history, environment and human exploitation of an intermontane basin in the central Apennines: the Rieti survey 1988–1991, part I." Papers of the British School at Rome 60 (November 1992): 213–89. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009831.

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Анотація:
STORIA INSEDIAMENTALE, AMBIENTE E SFRUTTAMENTO UMANO DI UN BACINO INTERMONTANO NELL'APPENNINO CENTRALE: IL RIETI SURVEY, 1988–1991, I. PARTEQuesto progetto è diretto allo studio del paesaggio rurale intorno alla città di Rieti, nell'Italia centrale e in particolare si propone di esaminare, in un ampio fronte diacronico, il mutamento del modello insediamentale e i diversi modi di sfruttamento dell'alto bacino appenninico e delle colline e dei monti circostanti. Sono qui descritti gli scopi ed i metodi interdisciplinari del progetto e vengono riportati i principali risultati ottenuti. Lo studio degli aspetti geomorfologici ha giocato un ruolo importante nel progetto e i risultati sono presentati in due principali sezioni riguardanti una la natura dei suoli del bacino e l'altra i diversi modi della loro formazione. Il lavoro sul campo si è principalmente basato sulla ricognizione intensiva di una serie di transetti perpendicolari sul lato orientale del bacino montano di Rieti, estesa anche alle montagne circostanti. Nel corso di tre stagioni di lavoro, oltre 500 campi sono stati esaminati nell'ambito di un'area di circa 22 kmq., insieme con più ampie ricognizioni all'interno dell'intero bacino; tali ricognizioni sono state specificatamente finalizzate alla ricerca di dati che aiutassero a fornire risposte circa la problematica riguardante il mutare del quadro insediativo durante l'epoca medievale. Sono stati rinvenuti un totale di circa 200 siti di vario tipo ed epoca, sebbene si sia cercato di analizzare tali siti, durante le ricognizioni, nell'ambito dell'archeologiaoff-site. Le ricognizioni di particolari aree comprendenti un certo numero di siti con evidenti resti architettonici, sono state integrate con le evidenze portate alla superficie tramite l'aratura. Le ricognizioni miranti al rinvenimento di strutture sono risultate essere particolarmente positive, con l'individuazione di una serie di castelli e villaggi medievali, posizionati ad alte quote intorno al bacino. Durante tale progetto sono stati inoltre usati metodi geofisici di prospezione, compiendo ricognizione di resistività su larga scala per circa 20 siti: vengono qui riportati alcuni commenti preliminari sui risultati ottenuti grazie a questa tecnica. Il lavoro di tipo archeologico è stato accompagnato da una ricerca a carattere storico ed archivistico; l'articolo si conclude con una sintesi della storia insediamentale del bacino di Rieti per un periodo che va dall'età del bronzo all'età post-medievale.
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2

Witcher, Robert. "Broken pots and meaningless dots? Surveying the rural landscapes of Roman Italy." Papers of the British School at Rome 74 (November 2006): 39–72. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003226.

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Анотація:
VASI ROTTI E PUNTI PRIVI DI SIGNIFICATO? RICOGNENDO IL PAESAGGIO RURALE DELL'ITALIA ROMANAIn questo articolo mi domando come mai il rapido sviluppo metodologico delle indagini di superficie come tecnica per lo studio dell'Italia romana rurale non è stato accompagnato da sviluppi paralleli nelle branche teoretiche e interpretative. L'indagine di superficie rimane legata ad un limitato range di domande guidate da testi e domande ‘processuali’, ed è isolata da un più ampio pensiero archeologico circa la cultura materiale e il paesaggio. In forte contrasto con altre regioni e periodi, lo studio del paesaggio romano d'Italia continua a focalizzarsi sui siti, sulla ceramica e sui processi, piuttosto che sui luoghi, la gente e le idee. lo auspico un cambiamento epistemologico per portare gli studi verso un dialogo con la piu ampia disciplina. A questo scopo vengono sottoposte a critica pratiche teoretiche e metodologiche. La convinzione che la ricognizione è incapace di rispondere a questioni come l'identità sociale viene abbandonata attraverso una ‘decostruzione’ di come la conoscenza archeologica viene costruita. Una serie di potenziali soggetti di ricerca vengono discusse al fine di delineare una nuova agenda per le ricognizioni in Italia. Il fine è quello di stimolare una diversificazione degli approcci che realizzino pienamente il potenziale informativo della ricognizione come contributo alla studio dei paesaggi romani.
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3

Coarelli, Filippo, Stephen Kay, Helen Patterson, Rose Ferraby, and Sophie Hay. "Investigations at Falacrinae, the birthplace of Vespasian." Papers of the British School at Rome 76 (November 2008): 47–73. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200000416.

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Анотація:
Fin dal 2005 la British School at Rome con l'Università di Perugia e la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio sta conducendo uno studio sistematico del territorio di Cittareale, situato sulle montagne appenniniche a nord-est di Rieti, lungo la Via Salaria, sul confine tra le regioni Lazio, Umbria e Marche. Il progetto è parte di una serie più ampia di eventi programmati per il 2009 per ricordare il bimillenario della nascita di Vespasiano, ed è focalizzato principalmente sulla localizzazione e lo scavo del vicus di Falacrinae, dove Svetonio riporta che nacque l'imperatore. Il progetto ha comportato come prima cosa un programma di indagine di superficie, quindi l'analisi di una serie di siti attraverso la ricognizione geofisica, e lo scavo. Questo contributo presenta i risultati delle ricognizioni geofisiche e li compara con le evidenze emerse dallo scavo.
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Callegher, Bruno. "Cafarnao IX. Addenda: monete dalle ricognizioni di superficie (2004-2007)." Liber Annuus 57 (January 2007): 493–502. http://dx.doi.org/10.1484/j.la.2.305723.

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5

Callegher, Bruno. "Cafarnao IX. Addenda: monete dalle ricognizioni di superficie 2007-2009." Liber Annuus 60 (January 2010): 393–94. http://dx.doi.org/10.1484/j.la.4.3022.

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Patterson, Helen, and Martin Millett. "The Tiber Valley Project." Papers of the British School at Rome 66 (November 1998): 1–20. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004207.

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Анотація:
IL PROGETTO ‘LA VALLE DEL TEVERE’Questo articolo tratta gli obiettivi e struttura del nuovo progetto di ricerca della British School at Rome, il progetto ‘la Valle del Tevere’ e presenta alcuni dei primi risultati, anche se preliminari. L'obiettivo principale di questo progetto è di studiare il mutevole paesaggio della valle dal 1000 a.C. al 1300 d.C., indagando sull'impatto di crescita, successo e declinio di Roma sul suo entroterra e sui conseguenti effetti della città e flume sull'insediamento, economia e identità culturale. Questa iniziativa raduna molti studiosi con interessi di ricerca in questo campo ed in effetti include una serie di progetti connessi, ciascuno con i suoi specifici obiettivi di ricerca, ma allo stesso tempo parte di un progetto più ampio. La storia dell'insediamento è studiata tramite un riesame dei dati rilevati dai progetti britannici, in particolare quelli della ‘South Etruria Survey’, diretta da John Ward-Perkins, oltre ai dati pubblicati di progetti italiani. Allo stesso tempo, nuove ricerche sul campo sono in programma con l'intento di riempire le lacune esistenti. Due nuovi progetti iniziarono nel 1997 concentrandosi sul tema dell'urbanismo. Le ricognizioni a Falerii Novi e a Forum Novum hanno esaminato l'organizzazione interna delle citta tramite sistematiche ricognizioni in superficie e indagini geofisiche. I primi risultati chiaramente dimostrano il potenziale di questo approccio. Queste tecniche verranno applicate ad una gamma di centri urbani nella media valle del Tevere. La comprensione dell'interazione della città e della valle implica il mettere insieme l'informazione esistente relativa l'insediamento, le reti di comunicazione, l'economia e l'ambiente, oltre all'integrazione dei nuovi dati. Un elemento chiave del progetto è l'uso di un sistema GIS per l'integrazione ed analisi dei diversi livelli di informazione.
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Patterson, John R. "Crisis: What Crisis? Rural Change and Urban Development in Imperial Appennine Italy." Papers of the British School at Rome 55 (November 1987): 115–46. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200008977.

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Анотація:
CRISI: QUALE CRISI? CAMBIAMENTO RURALE E SVILUPPO URBANO NELL'ITALIA APPENNINICA DEL PERIODO IMPERIALEL'articolo esamina le testimonianze usate tradizionalmente a sostegno dell'idea di una ‘crisi del I secolo d.C.’ nell'agricoltura italiana — l'editto di Domiziano sulla vite, le lettere di Plinio, e gli alimenta italiani — e le mette in relazione ai risultati forniti da recenti ricognizioni archeologiche di superficie per proporre un nuovo modello del cambiamento economico negli Appennini centrali in questo periodo. L'autore sostiene che una crisi agricola che si ripercuote su tutta l'ltalia è inconcepibile a causa delle diversità geografiche, climatiche e culturali tra le varie regioni della penisola; così ogni analisi della economia italiana deve avere intenti regionali. Il caso degli Appennini centrali viene preso come soggetto specifico di studio: l'esame di tre fattori interconnessi—l'agglomerazione dei possedimenti rurali, lo sviluppo urbano e una crescente ricchezza dell'elite—suggerisce che l'introduzione degli alimenta fu una risposta dell'imperatore Traiano a un percettibile impoverimento della classe rurale durante il I secolo d.C.
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Perkins, Philip, and Lucy Walker. "Survey of an Etruscan City at Doganella, in the Albegna valley." Papers of the British School at Rome 58 (November 1990): 1–143. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011624.

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Анотація:
RICOGNIZIONE TOPOGRAFICA DI UNA CITTA' ETRUSCA A DOGANELLA NELLA VALLE DELL'ALBEGNAQuesta città etrusca della Toscana meridionale, di enormi dimensioni, e munita di una cinta muraria, si trova coperta, per la maggior parte, da terreno attualmento adibito ad uso agricolo. Negli anni tra il 1982 e il 1984, nell'ambito di tre campagne di ricognizione topografica condotte nella Valle dell'Albegna, è stata condotta una esplorazionc sistematica dell'area. La relazione che qui si presenta contiene: la storia degli studi relativi al sito, la descrizione dei resti archeologici osservabili sul terreno, l'esposizione della metodologia impiegata nella ricognizione, l'analisi dei campioni di materiali raccolti, ed una discussione dei vari aspetti generali del sito. A ciò segue un catalogo delle distribuzioni in superficie dei vari materiali ed una appendice sui risultati di due carotaggi del suolo.
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Rajala, Ulla. "The bronze and iron age finds from Il Pizzo (Nepi, Vt): the results of the intensive survey in 2000." Papers of the British School at Rome 75 (November 2007): 1–37. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003512.

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I RINVENIMENTI DELL'ETÀ DEL BRONZO E DEL FERRO DA IL PIZZO (NEPI, VT): I RISULTATI DELLA RICOGNIZIONE INTENSIVA DEL 2000Questo articolo presenta i rinvenimenti protostorici documentati durante la ricognizione in località Il Pizzo (Nepi, VT) nel marzo 2000, come parte della ricognizione di Nepi, all'interno del più ampio Tiber Valley Project. La ricognizione intensiva del sito ha previsto l'utilizzo di rilevamenti tradizionali, della ricognizione con stazione totale, della raccolta complessiva di superficie lungo un transetto longitudinale sul promontorio e della raccolta aggiuntiva sui pendii. Sono stati identificati 161 frammenti di ceramica protostorica; 31 dei quali possono essere datati precisamente. Molti di questi sono attribuibili al Bronzo Finale. Due frammenti sono indubbiamente del Bronzo Medio e sette o otto potrebbero essere datati all'età del ferro. Nessun reperto è attribuibile con certezza al Bronzo Recente. Il materiale dell'età del bronzo è compatibile dal punto di vista funzionale con le attività domestiche, mentre quello dell'età del ferro suggerisce una provenienza da un'area funeraria. I dati cronologici permettono di ipotizzare che l'area rappresenti il nucleo di un insediamento a continuità di vita dal Bronzo Medio a quello Finale, seguito da un possibile iato nel Bronzo Recente e ripresa di uso nell'età del ferro, probabilmente come un'area funeraria.
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Barker, Graeme, and Tom Rasmussen. "The Archaeology of an Etruscan Polis: A Preliminary Report on the Tuscania Project (1986 and 1987 Seasons)." Papers of the British School at Rome 56 (November 1988): 25–42. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009557.

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Анотація:
ARCHEOLOGIA DI UNA POLIS ETRUSCA: RAPPORTO PRELIMINARE SUL PROGETTO TUSCANIA (STAGIONI 1986 E 1987)La comunicazione riguarda i risultati preliminari delle prime due stagioni di intensa ricognizione di superficie nella campagna circostante la città di Tuscania. Questo progetto della British School at Rome in collaborazione con l'università di Manchester, è diacronico in quanto si raccolgono reperti di superficie di tutti i periodi principali dalla preistoria al medioevo, ma con particolare interesse per il periodo etrusco, e si cerca di documentare tramite la sola ricognizione di superficie, la gerarchia di insediamento di un tipico centro etrusco di media grandezza. Nella prima fase di questo progetto sono stati percorsi transetti immediatamente a nord, sud, ovest ed est della città. Risultati preliminari sono pubblicati alle figure 2–5: queste carte sono solo provvisorie—non includono i dati “off site”, e le suddivisioni cronologiche derivano esclusivamente dall'analisi della ceramica fine; il futuro studio della ceramica grezza e delle tegole apporterà certamente qualche correzione a tale cronologia. Ciò nonostante due degli elementi interessanti già emersi sono l'improvvisa proliferazione di insediamenti avvenuta nel periodo etrusco, e l'esistenza di un “territorio agricolo” che si estendeva per un raggio di 4 o 5 km attorno alia città, mentre in epoca romana ville e fattorie erano distribuite più o meno regolarmente in tutta la campagna.
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Дисертації з теми "Ricognizioni di superficie"

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Pericci, Francesco. "INDAGINI MULTISCALARI DEI PAESAGGI ARCHEOLOGICI TRA LA VAL D'ASSO E TREQUANDA." Doctoral thesis, Università di Siena, 2021. http://hdl.handle.net/11365/1131020.

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Анотація:
Il progetto ha avuto lo scopo di affrontare una serie di aspetti centrali della ricerca archeologica: la scala di dettaglio, la visibilità, l’intensità. Tradizionalmente in archeologia vi sono differenti livelli di scala che nella sostanza possiamo riassumere nei due livelli analitici fondamentali micro e macro. A questi corrispondono rispettivamente ricerche caratterizzate da altissimo grado di dettaglio (scavo) e indagini territoriali (survey). In mezzo a questi due estremi è stato riconosciuto lo spazio per un terzo livello analitico definito locale o contestuale. Un livello di scala intermedio più prossimo alla definizione a alla rappresentazione dei paesaggi archeologici. L’obiettivo del progetto ha riguardato il superamento dei limiti connessi alla visibilità di una serie di evidenze per così dire “deboli” (di carattere prevalentemente negativo), sia di tipo insediativi, sia riconducibile a quelle strutture caratteristiche dell’off-site finora in genere invisibili alle tradizionali metodologie d’indagine. Il progetto ha previsto di indagare due territori contigui ma profondamente diversi dal punto di vista dello studio e delle conoscenze storico archeologiche note. Da un lato la media valle dell’Asso, sulla quale sono state effettuate ricerche relativamente recenti di ricognizione territoriale e di scavi archeologici. Dall’altro il comune di Trequanda, racchiuso tra le Crete senesi, la Val d’Asso e la Valdichiana, caratterizzato da labili notizie di ritrovamenti fortuiti datate alla metà del XX secolo e rari studi scientifici a carattere puntuale. Lungo la media valle dell’Asso è stato adottato un approccio alla ricerca prevalentemente su scala locale/contestuale composto da ricerche multidisciplinari attraverso l’applicazione di metodi intensivi all’indagine territoriale estensiva. In particolare sono state effettuate indagini geofisiche su porzioni di territorio contigue per un totale di circa 40 ha. Le prospezioni sono state elaborate allo scopo di mappare le principali anomalie magnetiche evidenziate. Alcune di queste tracce sono state oggetto di verifica attraverso la realizzazione di saggi di scavo stratigrafici al fine di verificare l’attendibilità del dato e creare dei modelli da poter replicare. Sul territorio di Trequanda sono state condotte ricerche tradizionali propedeutiche all’avvio del progetto. Inizialmente è stato effettuato uno spoglio dei dati editi storico archeologici, analisi del territorio, studio delle foto aeree storiche e ricognizioni aeree. La parte più consistente dell’indagine ha riguardato lo studio del territorio su macro scala tramite ricognizioni di superficie per un totale di circa 9 kmq. Porzioni campione di territorio sono state indagate più intensivamente e con metodi innovativi per mezzo di indagini geofisiche, l’uso dei droni sia per l’esplorazione di porzioni di territorio che per l’analisi microtopografica e analisi termografiche in modo puntuale su alcuni siti di particolare interesse. Infine, anche in questo caso, sono stati effettuati scavi in modo da avere un riscontro dettagliato sulle tracce individuate con altre metodologie.
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Частини книг з теми "Ricognizioni di superficie"

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Cipriano, Silvia. "La ricognizione di superficie." In Antichistica. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-284-0/003.

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