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Alby, Francesca. "Corpi in interazione in ambienti di lavoro tecnologicamente densi." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 64–74. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001003.

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Анотація:
Nello studio dell'interazione sociale e delle dinamiche organizzative, il corpo ha storicamente ricevuto un'attenzione marginale rispetto a quella data al discorso. Anche per questo, motivo e in linea con tendenze piů recenti, questo articolo prende in esame soprattutto il contributo dei movimenti corporei allo sviluppo dell'azione sociale e organizzativa. In particolare, verrŕ analizzato empiricamente in che modo la postura e il posizionamento corporeo possano essere utili risorse nel lavoro di gruppo, e, piů in generale, nel mantenimento di un'azione collettiva rapida e coordinata. Il lavoro ha diversi riferimenti teorici che vengono delineati nella prate introduttiva e utilizzati nell'analisi dei dati. In primo luogo un recente volume edito da Streeck, Goodwin e LeBaron (2011), che sistematizza e raccoglie i risultati di una linea di ricerca sviluppatasi gradualmente nelle quattro decadi passate e che gli autori chiamano embodied interaction. In secondo luogo, il riferimento č al contributo di due programmi di ricerca interdisciplinari, parzialmente sovrapposti: gli studi sul lavoro e sulle pratiche lavorative mediate da tecnologie (studi di ergonomia sociale: Mantovani, 2000; workplace studies: Luff, Hindmarsh e Heath, 2000 e in italiano: Zucchermaglio e Alby, 2005; Parolin, 2008; practice-based studies: Bruni e Gherardi, 2007), e gli studi sulla scienza e sulla tecnologia (science and technology studies ad esempio: Lynch e Woolgar, 1988 e, in italiano: Viteritti, 2011). L'analisi si basa su videoregistrazioni del lavoro di web designer all'interno di un'azienda con sede a Roma, azienda che si occupa di sviluppare e mantenere un portale internet. I risultati discussi nell'analisi empirica riguardano in particolare: a) come entrare e uscire dal gruppo: vengono analizzati alcuni dei meccanismi di coordinamento corporeo che rendono fluido l'ingresso e l'uscita dai gruppi di lavoro; b) come costruire il ritmo dell'interazione: i dati illustrano come in questo tipo di ambienti ad alta densitŕ tecnologica agenti umani e non umani interagiscano (nelle modalitŕ che vengono descritte) nel costruire il ritmo dell'interazione e dell'azione; c) come animare rappresentazioni statiche: viene mostrato come i web designer usino il loro corpo per animare rappresentazioni statiche dei siti internet che devono progettare rendendo visibili e condivisi processi di immaginazione congiunta assolutamente centrali per l'attivitŕ lavorativa in corso.
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Vedovelli, Cristina. "Ambienti fisici di apprendimento che favoriscono i processi attentivi: gli effetti dello spazio vuoto, del colore e del design biofilico." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 104–20. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.357.

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Анотація:
L’esperienza degli spazi vissuta dagli individui è mediata da complessi e dinamici percorsi di raccolta degli stimoli sensoriali provenienti dall’ambiente circostante e dalla loro elaborazione cognitiva. È necessario un approccio di ricerca multidisciplinare e multilivello per supportare la costruzione di spazi fisici di apprendimento che forniscano agli studenti ambienti sensoriali funzionali all’espansione del proprio potenziale (Barret & Barret, 2010). Questo contributo approfondisce tre qualità degli ambienti fisici che hanno dimostrato con evidenze scientifiche di favorire i processi attentivi degli studenti: il vuoto, inteso come pulizia percettiva ed essenzialità degli spazi, il colore e la presenza di elementi naturali o design biofilico.
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Armani, F., S. Bacciardi, and I. Rossi. "Ricerca e aggiornamento infermieristico in Nefrologia e Dialisi mediante internet." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 23, no. 1 (January 24, 2018): 8–12. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2011.1452.

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Анотація:
Lo scopo del lavoro è stato quello di verificare l'attitudine all'utilizzo dei siti di interesse nefrologico da parte degli infermieri di area nefrologica. Lo studio ha incluso 90 infermieri dell'area nefrologica, operanti in corsia, ambulatorio e dialisi degli ospedali di: Pisa, Livorno, Lucca, Lido di Camaiore (Versilia), Volterra, S. Miniato. Il questionario era composto da dieci domande a risposta multipla Sì - No - In Parte, preparato per valutare le conoscenze del personale infermieristico sui siti internet di interesse nefrologico. I risultati dell'indagine dimostrano una scarsa propensione degli infermieri intervistati all'uso di internet quale fonte di aggiornamento professionale. Durante la distribuzione e la raccolta dei test abbiamo sempre trovato molta disponibilità e interesse in tutti i Centri da noi reclutati. L'impressione è che l'interesse per l'aggiornamento sia presente ma sopito negli infermieri e che andrebbe solamente fatto emergere.
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Formella, Zbigniew, and Marco Nicoli. "La dipendenza da Internet tra gli adolescenti. Una ricerca sul territorio Romano." Seminare. Poszukiwania naukowe 2014(35), no. 2 (June 30, 2014): 113–24. http://dx.doi.org/10.21852/sem.2014.2.09.

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Hedwig, Andreas. "Gli archivi tedeschi durante la crisi da Covid-­19." SOCIETÀ E STORIA, no. 175 (April 2022): 145–56. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-175009.

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Анотація:
La crisi del Coronavirus ha rappresentato una notevole sfida per gli archivi tedeschi. Tuttavia, questi hanno adattato la loro comunicazione interna e i loro compiti d'archivio tradizionali abbastanza rapidamente e con successo alle condizioni della pandemia. Per contro, la conservazione del materiale, l'uso pubblico e la mediazione sono state limitate. Gli utenti, dopo la proclamazione dello stato di pandemia, si sono adattati solo gradualmente a sostituire le visite alle sale di lettura con un uso più intenso dei servizi internet, cioè più richieste di ricerca e più ordini di copie digitali del materiale d'archivio. Gli archivi hanno spostato su internet le offerte di eventi e pubblicazioni, cosìcche le potenzialità dei social media sono state usate più intensamente. Nel complesso, la crisi del Coronavirus ha dato agli archivi tedeschi una notevole spinta verso il digitale.
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Pallonetto, Lucia, Rosanna Perrone, and Carmen Palumbo. "Valutazione degli atteggiamenti disfunzionali: verso una pedagogia del corpo in chiave inclusiva." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2021): 195–210. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12949.

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Анотація:
Il 2020 si è presentato come l'anno dei cambiamenti e dell'adattamento dell'uomo ad una "vita sospesa", un anno scandito da paure, sacrifici, distanze e nuove abitudini. Da questi cambiamenti, nasce il bisogno di nuove sfide, sia dal punto di vista sociale che pedagogico. La pandemia da COVID-19 ha costretto scuole e università, in tempi brevi e con numerose difficoltà, a escogitare nuove strategie per fronteggiare le nuove esigenze. Il processo di insegnamento-apprendimento è un processo che necessita di tempi e modalità variabili a seconda delle esigenze del discente, e questo periodo ha visto di sicuro il potenziale del digitale come mezzo supportivo e di mediatore di conoscenze. In particolare, l'ambito universitario ha visto nella maggior parte delle università, la quasi totalità delle attività didattiche in modalità on-line. In questa ricerca si considerano gli effetti prodotti dalle condizioni pandemiche, di concilio con i consueti e disparati stimoli derivanti dalla vita accademica, dallo studio, dall'interazione che non è più diretta, ma mediata fra studenti e docenti. A questo proposito, è stata condotta una valutazione su un gruppo di 405 studenti universitari utilizzando il test Idea Inventory (Kessinove, 1977) per valutare il sorgere di determinati comportamenti in relazione agli altri o a delle problematiche in un tempo che ha visto diverse privazioni su tutti i livelli, specie in quello sociale. Da ciò è scaturita la necessità di considerare e tendere verso una pedagogia del corpo (Gamelli, 2011): un approccio didattico e formativo che ha l'obiettivo di valorizzare e potenziare il ruolo della corporeità nei contesti di apprendimento (Sibilio, 2011).
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Ligorio, M. Beatrice. "Tecnologia e apprendimento." PARADIGMI, no. 1 (April 2010): 181–97. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-001015.

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Анотація:
Tecnologie e apprendimento L'articolo descrive brevemente l'evoluzione del rapporto fra tecnologie e apprendimento. Dalle prime macchine per insegnare fino ai moderni ambienti di internet, la tecnologia si č trasformata da contenitore di informazione a veicolo di contenuti e infine in spazio interattivo. Oggi la ricerca non puň riguardare solo il modo di veicolare determinati contenuti ma deve fornire modelli d'uso trasversale, positivi e pedagogicamente fondati, sufficientemente flessibili da poter essere applicati a discipline e contesti educativi diversi.
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Costa, Andrea, and Alberto Rebaicini. "Dipendenza da Internet e sensation seeking negli adolescenti: uno studio descrittivo." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (June 2021): 54–75. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-002005.

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Анотація:
Gli obiettivi di questo studio erano di valutare il grado di dipendenza da internet nella po-polazione adolescente e la relazione esistente tra questo costrutto e la ricerca di sensazioni forti. Lo studio ha coinvolto 155 adolescenti frequentanti dei Centri di Aggregazione Giovanile di Brescia che hanno compilato il questionario sull'uso, abuso e dipendenza da internet (UA-DI-2) e la Brief Sensation Seeking Scale (BSSS). I risultati hanno dimostrato che un sempre crescente numero di adolescenti, senza differen-ze di genere, abusa degli strumenti informatici o ne è dipendente per un tempo sempre maggio-re nell'arco della giornata e si è confermata la correlazione con le dimensioni della sensation seeking riferite alla suscettibilità alla noia e alla disinibizione. Sono necessari ulteriori studi per identificare quali fattori influenzano l'elevata variabilità circa il tempo di connessione e le modificazioni legate ad un uso massivo dei device durante l'emergenza Covid-19. Questi studi sono molto rilevanti al fine di promuovere efficaci piani di promozione ed educazione all'utilizzo degli strumenti informatici, che coinvolgano bambini e adolescenti e i loro genitori.
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Derive, Jean. "Mediatização e publicação de literaturas orais africanas." Boitatá 12, no. 24 (December 27, 2017): 10. http://dx.doi.org/10.5433/boitata.2017v12.e32943.

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Анотація:
A literatura oral, na sua inclinação original, é por natureza “i-mediata”, ou seja, ela não precisa de nenhum outro meio além do suporte da voz e da linguagem articulada para ser transmitida. É uma literatura da deixis que só se manifesta num determinado momento entre uma instância de emissão e uma instância de recepção presentes hic et nunc, podendo ser individuais ou coletivas. Mas o desenvolvimento de diversos tipos de mídias generalizadas no mundo inteiro há muito tempo favoreceu sua mediatização. Inicialmente, ocorreu com o rádio, depois com a tv e, mais recentemente, com todas as possibilidades oferecidas pela Internet e todos os sites da Web. Essa mediatização ultrapassa a edição propriamente dita dessas obras, que corresponde a um quadro jurídico específico; ela provém, entretanto, da mesma problemática fundamental na medida em que permite à literatura oral uma comunicação diferenciada, eventualmente reversível e sobretudo reprodutível na medida em que seu registro permite uma estocagem dessas performances. Mas o modo mais generalizado de difusão dos enunciados de literatura oral, sobretudo antes da revolução digital, ainda é a edição, seja no meio impresso, tendo o papel como suporte (livros), seja na forma de publicações sonoras (discos, CDs) e audiovisuais (DVD).
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Smaniotto, Cristina, Rachele Ceschin, Elena Gualtieri, Stefania Nai, and Angelo Zappalà. "La nuova sfida della video psicoterapia su Internet." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 47 (February 2021): 121–36. http://dx.doi.org/10.3280/qpc47-2020oa11209.

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L'articolo valuta l'impatto del setting a distanza sulla relazione terapeutica. Gli autori valutano se l'alleanza terapeutica possa variare in funzione dei diversi contesti (on-line e in presenza) e se sia un fattore predittivo del buon esito della terapia anche negli interventi psicologici on-line. Successivamente, viene considerata la dimensione non verbale e corporea nella terapia vis à vis da remoto, definita in questo lavoro come Video Psicoterapia su Internet (VPI), approfondendo il tema della sintonizzazione e co-regolazione della diade, posta ora di fronte a uno schermo. L'articolo inoltre apre alcune riflessioni rispetto all'attenzione e alle rappresentazioni mentali del terapeuta e del paziente nel nuovo setting. L'analisi degli studi condotta dagli autori evidenzia come l'alleanza terapeutica non vari fra il setting on-line e quello in presenza e che nella terapia on-line l'alleanza terapeutica non sia un predittore del buon esito della cura. Gli autori auspicano inoltre un progredire della ricerca empirica per la valutazione dei trattamenti bottom-up nella VPI, tenuto conto dei limiti della dimensione non verbale e corporea in questo setting.
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Schiavone, Francesco. "User innovation e cambiamento tecnologico nelle tribů hightech." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 3 (September 2011): 167–84. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-003010.

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Il rapido cambiamento tecnologico, di fatto caratterizzante tutti i settori industriali dell'economia odierna, sembra essere, potenzialmente, un fattore determinante per l'attivazione dellain alcuni gruppi sociali. Il presente studio ambisce ad investigare il fenomeno dellaindotta dal cambiamento tecnologico settoriale, utilizzando come unitÀ d'analisi le tribů imprenditoriali high-tech. Per mezzo di una ricerca di natura induttiva effettuata tramite il metodo del case study, si sviluppano cinque. Il caso di studio qui analizzato č la tribů imprenditoriale dei radioamatori, i quali si sono adeguati al cambiamento tecnologico del settore delle telecomunicazioni sviluppando autonomamente software multimediali per ottimizzare l'utilizzo del loro vecchio prodotto di culto (la radio) anche nel nuovo contesto tecnologico dominato da internet.
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Torlontano, Rossana. "Un patrimonio storico e artistico inedito e inesplorato." DigItalia 15, no. 1 (June 2020): 114–21. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00009.

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Il progetto Edizione digitale dei Monumenti Adriani e degli Annali Acquaviviani è stato finanziato dall’Agenzia per l’Italia Digitale con un accordo di collaborazione con il Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell’Università di Chieti. L’obiettivo è stato la realizzazione di ricerche ed azioni specifiche finalizzate alla conservazione a lungo termine, allo studio, alla valorizzazione e alla divulgazione via internet del patrimonio storico e documentario inedito dei Monumenti Adriani e degli Annali Acquaviviani, volumi manoscritti da Nicola Sorricchio tra il 1755 e il 1785 conservati presso la biblioteca privata dei suoi eredi. Essi trattano la storia di Atri e del territorio circostante dall’età medievale fino alla seconda metà del Settecento, dominata dalle vicende e dalla politica della famiglia degli Acquaviva nel ramo dei duchi d’Atri. È stata creata una Digital Library che ospita la riproduzione digitale dei volumi garantendone la conservazione a lungo termine e la possibilità di essere consultati sia attraverso il sito http://sorricchio.dilass.unich.it che sulla Teca Digitale Italiana di Internet Culturale. I dati sono stati digitalizzati e memorizzati nel formato MAG, standard per l’ICCU, e archiviati in modo permanente nel formato interno richiesto dal software Fedora Commons opportunamente configurato con un content model adatto a rappresentare opere testuali manoscritte. Il sistema web-based realizzato ha consentito l’indicizzazione complessa di concetti e temi importanti per la ricerca e la realizzazione di apparati scientifici tramite annotazioni e/o database, con l’obiettivo ultimo di divulgare anche questa documentazione digitalizzata e i risultati della ricerca nel sito web dedicato del progetto.
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Soavi, Gloria. "Le vittime di abuso sessuale online: percorsi di presa in carico." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (February 2013): 31–51. http://dx.doi.org/10.3280/mal2012-003003.

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Il rischio di vittimizzazione connesso a internet e ai new media impone ai professionisti della cura di interrogarsi sulle strategie di trattamento delle vittime. Si tratta di adolescenti che, anche precocemente, usano attivamente il mezzo telematico e vengono adescati da predatori online e di bambini che vengono abusati, filmati o fotografati e messi in rete. L'abuso online, nelle sue varie forme, puň provocare le stesse conseguenze post-traumatiche della vittimizzazione sessuale, con l'aggravante che le immagini delle violenze, cristallizzate nel web, hanno un effetto dirompente sui vissuti posttraumatici. Scarse sono attualmente le esperienze che indichino percorsi di cura adeguati alla complessitŕ e diversitŕ delle situazioni; una sfida possibile č quella di adattare a questo fenomeno terapie consolidate per il trattamento del trauma, con progetti di ricerca che ne valutino l'efficacia.
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Manfrida, Gianmarco, Valentina Albertini, and Erica Eisenberg. "Il responso dell'àugure: nuove modalità di supervisione indiretta all'epoca di internet." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 54 (January 2022): 9–36. http://dx.doi.org/10.3280/pr2021-054002.

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La ricerca di un parere esterno per controllare il futuro e l'ansia di affrontarlo ha antiche radici negli esseri umani, e da sempre si è cer-cata sicurezza in personaggi saggi o comunque capaci di vedere più in là di chi chiedeva loro consulenza. Oggi un terapeuta può trovare nel web non solo occasioni di supervisione, ma anche diverse maniere di farsela fare, a seconda di diversi bisogni. Una supervisione online può essere effettuata senza lo sforzo di recarsi fisicamente nello studio del supervisore: può essere fornita in modo simile alla supervisione in presenza con le videochiamate, in caso di urgenza con veloci sugge-rimenti attraverso messaggi istantanei e app di socializzazione, in mo-do più esteso con e-mail. Ognuna di queste nuove risorse implica vantaggi e rischi e dovreb-be essere scelta dal supervisore secondo le necessità reali del terapeu-ta e dei suoi pazienti. È possibile comprendere le reazioni personali del terapeuta ai pazienti dalle parole che impiega nel parlarne, dallo stile con cui scrive, dalla punteggiatura che adotta, tanto quanto dall'aspetto del suo volto e dai movimenti dei suoi occhi. La distanza modifica gli elementi da prendere in considerazione per ricavarne un feedback analogico che dia accesso al controtransfert e alle emozioni del terapeuta, ma non li cancella, semplicemente li trasforma in forme compatibili con come viene condotta la supervisione online. Verranno presentati e discussi esempi di supervisione in video-chiamata, attraverso e-mail, messaggi whatsapp ed SMS, allo scopo di definire alcuni punti tecnici adeguati a ogni diverso contesto online. Infine, si esamineranno i rischi di fare supervisione online o esclusi-vamente online e saranno suggerite misure correttive.
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Bougard, François, Matthieu Cassin, William Duba, Claudia Fabian, Christoph Flüeler, and Anne-Marie Turcan-Verkerk. "International Standard Manuscript Identifier (ISMI)." DigItalia 15, no. 1 (June 2020): 45–52. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00003.

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Lo sviluppo delle risorse digitali e della ricerca scientifica online sta creando nuovi requisiti di interoperabilità e di vocabolario comune. Il libro manoscritto è direttamente interessato da questa sfida, a causa dell’eterogeneità dei sistemi di vocabolario e delle variazioni nell’espressione delle segnature: non solo lo stesso manoscritto è stato designato in diversi modi diversi nel corso della sua storia, in quanto è stato spostato e il patrimonio è stato riclassificato, ma è ancora oggi spesso designato in modi diversi. Queste ambiguità rendono difficile l’aggregazione delle informazioni su Internet. Per superare questi problemi, il Consorzio ISMI, costituito nel novembre 2018, propone di creare un identificatore numerico o alfanumerico universale per l’oggetto manoscritto (e non per la sua riproduzione digitale o la sua registrazione in un catalogo) sulla base di un accordo internazionale. I vocabolari così sviluppati, che si rivolgeranno inizialmente ai manoscritti medievali, saranno basati su Open Linked Data.
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Barbalato, Beatrice. "La teatralizzazione dell’io, Narciso sul web." Mnemosyne, no. 1 (September 1, 2008): 16. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i1.11533.

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«’Cosa succede – scrive nel suo blog Vincent Olivier - digitando il mio nome su un motore di ricerca?’ Se non appare nulla, non esisto. Se ciò che appare è costituito dalle mie tracce numeriche (partecipazione a un colloquio, pubblicazione, firma di una petizione in linea...) il rischio è grande, perché questi dati possono dare un’immagine non conforme a quella che desidero. Da qui l’imperativo sempre più pressante di una gestione della mia extimité, concetto lacaniano mi dicono». http://lewebpedagogique.vincent/com/mon-extimite-sur-internet/, 19 gennaio 2007. Michel Tournier definisce il blog autobiografico Journal extime, cioè un diario personale sottoposto al vaglio altrui. Il termine ‘extime’, è un neologismo di Jacques Lacan, ripreso da Jacques-Alain Miller, sta ad indicare ciò che l’io spera di trovare fuori di sé stesso nel campo dell’Altro (1969): l’«extime, conjoignant l’intime à la radicale extériorité ». Un concetto che precede la nascita dei blogs, ai quali questo termine si adatta perfettamente. Il blog mette in luce ed estremizza un aspetto che nei diari personali resta implicito: l’attesa e il fantasma di un lettore che interagisca con lo scrivente.
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Caradonna, Giampiero. "OVER 65 E SOCIAL MEDIA, EVOLUZIONE E BENEFICI." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, no. 2 (October 28, 2016): 243. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2016.n2.v1.678.

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Abstract.Since the invention of internet ,the first at transpose the innovations are always been the “new” (puoi mettere young che é più simile alla traduzione italiana) generation; that are comprise in a range of 19 to 35 years of age, while the over 65 are always been considered bearers of digital dividing. In reality, if is investigated so careful the period of the last 30 years, it results a very interesting evolutionary framework. The article suggest an investigation of internet’s development in the last few years,analyzing also the use of the over 65,and looking to the future perspectives. Furthermore submit a research undertaken for the purpose to better investigate the motivations that prompt this society’s age range (from 65 to 75 years old) at the use of the new media, and what can be the new healthy’s implications that occurs from this.Key words: Elderly , mobile , computer , communication , innovation , internetRiassuntoFin dalla nascita di internet le prime a recepire le innovazioni sono sempre state le generazioni “Giovani”, comprese in un range di età che va da 19 ai 35 anni, mentre gli over 65 sono stati considerati sempre portatori di digital divide. In realtà se s’indaga in modo attento l’arco temporale degli ultimi 30 anni si determina un quadro evolutivo molto interessante. L’articolo avanza un esame dello sviluppo di internet negli ultimi anni, analizzando la fruizione degli over 65 e guardando alle prospettive future. Presenta inoltre una ricerca intrapresa al fine di indagare meglio sulle motivazioni che spingono questa fascia della società (dai 65 ai 75 anni) all’utilizzo dei nuovi media e quali possono essere le implicazioni di ordine salutistico che ne conseguono.Parole chiave: Anziano, cellulare, computer, comunicazione, innovazione, internet
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Naranjo, Jorge, and Ilaria Molineri. "LA SFIDA DELLA DIDATTICA A DISTANZA IN UNA UNIVERSITÀ SUDANESE: LA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI E I RISULTATI NEI CORSI DI LINGUA ITALIANA." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 748–67. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17167.

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Le università sudanesi affrontano la pandemia da COVID 19 in un contesto caratterizzato da frequenti interruzioni di corrente, accesso irregolare e limitato a internet, mancanza di preparazione dei docenti e scarse competenze digitali fra gli studenti. Questa ricerca si propone di valutare l’esperienza formativa degli studenti che hanno utilizzato la piattaforma Moodle durante il lockdown presso l’università sudanese Comboni College of Science and Technology a Khartum. I dati sono stati raccolti attraverso la somministrazione di un questionario e le informazioni del diario del docente di italiano, con il confronto tra i voti dei corsi di italiano del primo semestre, erogato in presenza, e il secondo semestre, a distanza su piattaforma Moodle. Lo studio conclude che un corso online attentamente costruito, ricco di risorse facilmente disponibili e su misura per soddisfare la scarsa connettività Internet, metodi di valutazione integrati e modalità di erogazione del corso adatte può garantire il rispetto degli obiettivi del corso e dei risultati di apprendimento. The challenge of distance learning in a Sudanese university: student evaluation and results in Italian language courses Sudanese higher education institutions faced the challenges of the COVID-19 pandemic in a context characterized by frequent power cuts, irregular and limited access to the internet, lack of preparedness of the teaching staff and very limited digital skills among students. This study aims to assess the learning experience of university students who used a Learning Management System (LMS), Moodle, during the lockdown due to the COVID-19 pandemic at Comboni College of Science and Technology in Khartoum. The data for the assessment were collected from a questionnaire distributed among the students, the diary of the lecturer of Italian and the comparison between the final marks of the courses of Italian Language, obtained in the first semester under ordinary conditions, and in the second semester, after the use of the LMS. The study concludes that a carefully constructed online course, rich in resources easily available and tailored to comply with scarce internet connectivity, integrated assessment methods and course delivery modes can guarantee compliance with the course objectives and learning outcomes.
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Bosone, D., G. Micieli, F. Zappoli, A. Argenteri, S. Marcheselli, M. G. Egitto, and G. Nappi. "Risposta vasomotoria cerebrale alla stimolazione con CO2 e L-Arginina." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (November 1996): 143–51. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s219.

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È stato dimostrato che le modificazioni di velocità ematica valutabili con Doppler Transcranico indotte nella arteria cerebrale media dalla stimolazione con CO2, possono essere considerate un indicatore attendibile della riserva vasomotoria cerebrale. Tale risposta alla CO2 è significativamente ridotta in pazienti con occlusione della carotide interna e scarsa attivazione dei meccanismi di compenso emodinamico. È stato recentemente dimostrato che anche l'aminoacido L-Arginina è in grado di indurre una vasodilatazione dei vasi di resistenza. Obiettivo della ricerca è valutare le modificazioni emodinamiche indotte a livello intracranico dalla CO2 e dalla L-Arginina in fase pre e post-operatoria ad almeno tre mesi dall'intervento di TEA, per verificare l'utilità della terapia chirurgica nel favorire il recupero della capacità vasomotoria cereberale endotelio-mediata. Abbiamo incluso ad oggi 8 soggetti (età media 65,5 ± 6,26) con un stenosi non occlusiva almeno pari al 70% del lume della CI. Tutti i soggetti sono stati sottoposti in fase pre-operatoria a TC encefalo, Doppler Color Flow dei tronchi sovraortici, Angiografia Digitale Arteriosa, Doppler Transcranico basale e monitoraggio bilaterale delle modificazioni della velocità media di flusso indotte dalla inalazione di CO2 (RVM-CO2) e dalla infusione di L-Arginina (150 mg/Kg/i.v./30′) (RVM-Arg). Nella fase post-operatoria, ad almeno tre mesi dall'intervento, i pazienti sono stati di nuovo sottoposti al monitoraggio con le stesse modalità seguite durante la fase pre-operatoria. Sia la RVM-CO2 che la RVM-Arg non si sono significativamente modificate nella fase pre e post-operatoria sia considerando tutti gli emisferi (M ± DS RVM-CO2 48,25 ± 23,5% e 44,6 ± 20,2%; RVM-Arg 24,2 ± 6,33% e 21,5 ± 9,7%) sia considerando solo il lato stenotico (RVM-CO2 47,7 ± 26,9% e 46,2 ± 23,5%; RVM-Arg 22,7 ± 5,64 e 21,1 ± 9,01%). Considerando il lato stenotico versus quello non stenotico nella fase pre-operatoria la RVM-CO2 non mostrava significative differenze (M ± DS 42 (23,4 e 55,6 ± 23) pur evidenziando una tendenza alla migliore riserva sul lato non stenotico; la RVM-Arg era invece significativamente migliore nel lato non stenotico (M ± DS 21,8 ± 7% e 28,3 ± 4% p=0,05). Tale debole significatività scompariva nella fase post operatoria (19,9 ± 10,5% e 22,07 ± 9,2%). Non esiste correlazione significativa fra la reattività vamotoria indotta da CO2 e quella indotta da L-Arginina. Nei casi finora studiati, i risultati, seppur preliminari, non sembrano evidenziare con sicurezza a distanza di 3 mesi dall'intervento un significativo miglioramento della riserva vasomotoria cerebrale, suggerendo che l'endarteriectomia in questo tipo di pazienti riduce il rischio trombo-embolico ma probabilmente non modifica sostanzialmente la situazione emodinamica antecedente.
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Floridia, Antonio. "Le elezioni comunali in Toscana dal 1993 al 2004. Gli effetti delle nuove regole, i partiti, le coalizioni, i "nuovi" sindaci." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 54, no. 2 (December 31, 2005): 5–91. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12718.

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L’obiettivo di questo lavoro quello di fornire un bilancio critico e una valutazione degli effetti che l’applicazione della legge 81 del 25 marzo 1993 ha prodotto sui sistemi politici locali della Toscana: una legge che è stata più volte, e da più parti, definita come il frutto migliore della convulsa fase di crisi e di transizione che hanno vissuto le istituzioni politiche del nostro paese nel corso degli anni Novanta, – «un esempio di ingegneria istituzionale sostanzialmente andato a buon fine», come è stato detto –, ma di cui oggi, a distanza di anni, e dopo tre cicli elettorali, si possono cominciare a cogliere meglio le complesse implicazioni, individuando i processi di mutamento che le nuove regole hanno indotto, o con i quali esse si sono intrecciate, nel comportamento degli elettori e nelle strategie degli attori politici. Ad oltre dodici anni dall’approvazione di questa legge, tutti i Comuni hanno già sperimentato per almeno tre volte il nuovo sistema elettorale. È possibile quindi disporre oggi di una mole rilevante di dati che permettono di valutare le modalità di funzionamento del nuovo sistema elettorale. Concentrare poi l’attenzione su una sola regione, la Toscana nel nostro caso, corrisponde ad un esigenza conoscitiva di particolare rilievo, proprio perché, come rilevava Giacomo Sani nella Prefazione ad uno degli studi più completi sull’argomento, apparso dopo la tornata elettorale del 1999, ciò che emerge sono appunto «le forti differenze a base regionale» che hanno caratterizzato l’impatto della nuova legge elettorale. In questa ricerca, dunque, siamo partiti dalle specificità del sistema politico toscano, cominciando ad analizzare alcuni aspetti del voto amministrativo nel corso degli anni Ottanta e cercando di misurare, per quanto possibile, i mutamenti che il nuovo sistema elettorale ha prodotto. I comuni considerati dalla ricerca sono quelli che, sulla base dei dati del Censimento 1991, e poi di quello del 2001, hanno superato i 15 mila abitanti e per i quali, dunque, la nuova legge prevede un sistema elettorale a doppio turno: per la Toscana, si tratta di 51 comuni. Per questi comuni è stato predisposto un data base completo, oggi anche consultabile via internet, comprendente tutti i dati relativi alla partecipazione elettorale, i voti riportati dai candidati e dalle liste collegate, i seggi attribuiti a ciascuna lista. Generalmente, i dati sono stati analizzati anche sulla base delle diverse classi demografiche dei comuni e della diversa ampiezza dei consigli comunali5, e sulla base dei diversi cicli elettorali, in modo da consentire confronti omogenei
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Andreula, C. F., P. Ladisa, A. Nella, R. De Blasi, and A. Carella. "La risonanza magnetica nella Neurosarcoidosi." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 6 (December 1994): 899–907. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700609.

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La sarcoidosi è una malattia infiammatoria granulomatosa poco comune, ad eziologia sconosciuta, caratterizzata da abnorme incremento dell'immunità cellulo mediata nei siti di lesione, sotto forma di noduli sarcoidei. Il sesso più colpito è quello femminile con età di insorgenza compresa fra i 20 e i 40 anni. Sono state formulate diverse ipotesi eziopatogenetiche nel tentativo di identificare l'agente capace di coinvolgere i meccanismi responsabili dell'accumulo di linfociti e di macrofagi nella sede di lesione. Oltre alla teoria similtumorale alcuni autori propongono che alla base del processo vi sia un'anomala risposta immunitaria ereditaria e/o acquisita ad uno stimolo virale. Il maggior numero degli studiosi propende per una terza ipotesi che prevederebbe un antigene specifico, la cui eliminazione risulterebbe difficoltosa, innescando una cronica reazione di risposta immunitaria. La diagnosi di sarcoidosi si basa attualmente sulla positività scintigrafica di Gallio 67 con accumulo in sedi polmonari e delle ghiandole salivari accoppiata alla ricerca del SACE (enzima sierico di conversione dell'angiotensina). Il coinvolgimento del Sistema Nervoso Centrale in corso di Sarcoidosi avviene in una percentuale variabile dal 10 al 20% dei casi, talvolta di solo riscontro autoptico. Una sintomatologia d'esordio di tipo neurologico avviene nel 2,5% dei casi. La neurosarcoidosi isolata è rara e costituisce il 5% dei casi. La diagnosi di neurosarcoidosi isolata è spesso difficile per l'impossibilità di giungere ad una diagnosi di certezza non ricorrendo al dato bioptico. Nel SNC le sedi di localizzazione possono essere molteplici, interessando strutture in rapporto alla presenza del sistema reticolo istiocitario, quali il peduncolo vascolare ipofisario, l'ependima, i plessi corioidei, le leptomeningi. Il nostro studio si basa sull'esperienza personale di 7 casi, esaminati mediante RM prima e dopo somministrazione di Gadolinio DTPA. In 5 casi su 7 è stata rilevata la localizzazione del processo a livello dell'asse ipotalamo ipofisario e di tali pazienti 3 presentavano sintomi riferibili alla sede di lesione (diabete insipido, amenorrea, riduzione della libido, obesità). In 3 pazienti sono state rinvenute lesioni meningee a livello del seno cavernoso e della meninge corticale. In 1 paziente infine erano presenti localizzazioni multiple rilevate in successione temporale: peduncolo ipofisario, meninge corticale, epifisi, VII° e VIII° nervo cranico di sinistra e quindi del II° e VIIP° di destra. I rilievi neuroradiologici non sono patognomonici ma mimano lesioni di diversa eziologia nelle sedi succitate. Nella localizzazione al SNC di malattia sarcoidosica sistemica la RM conferma il dubbio clinico di lesioni in sedi tipiche. D'altro canto in assenza di altre localizzazioni la RM ha infatti solo il ruolo di diagnosi di esistenza di lesione. Solo nei casi di scomparsa o riduzione di lesioni meningee e dell'asse ipotalamo ipofisario dopo terapia steroidea mediante un accurato studio longitudinale di immagini, la RM puo' supportare l'ipotesi diagnostica di neurosarcoidosi isolata.
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Pinheiro, Izoldi Klein, Dilva Bertoldi Benvenutti, and Jacir Favretto. "Ambiente de aprendizagem: conhecimento tecnológico pedagógico do conteúdo (Learning environment: technological pedagogical content knowledge)." Revista Eletrônica de Educação 14 (March 3, 2020): 3765070. http://dx.doi.org/10.14244/198271993765.

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The reflections are part of the Master's Dissertation entitled Integration of digital media in basic education for the study of sustainability, Professional Master in Business Administration from Unoesc, Chapecó (Brazil). The research aims to understand the TPACK structure and its relationship to the process of teaching and learning in the context of the classroom. The research addresses the integration of digital media in the teaching-learning process, allowing the student to learn in a healthy, pleasurable, meaningful and innovative way. The structure is based on Koehler and Mishra (2009), who touted the need for teachers to understand pedagogically the inclusion of technologies in the context of the classroom. The study was developed through qualitative research, using semi-structured interviews with teachers of the Education Network of a municipality located in the Santa Catarina’s State, characterized as a case study. As for its nature, the research is classified as applied and based on its objectives, the study can be considered descriptive. The dice were analyzed by content technique analysis. Among the main results, it is identified that teachers use digital media available in schools, but present traditional postures where the student becomes a passive being. In schools where digital media integration occurs, work depends on the computer teacher. Some teachers yearn for the integration of technological resources in teaching practice, however, they need training.ResumoAs reflexões fazem parte da Dissertação de Mestrado intitulada Integração das novas tecnologias na Educação Básica para o estudo da sustentabilidade, Mestrado profissional em Administração da Unoesc, Campus Chapecó. A pesquisa objetiva entender a estrutura TPACK e sua relação com o processo de ensinar e aprender no contexto da sala de aula. A pesquisa aborda a integração das mídias digitais no processo ensino aprendizagem, permitindo o aluno aprender de maneira saudável, prazerosa, significativa e inovadora. A estrutura se fundamenta em Koehler e Mishra (2009), que apregoa a necessidade dos docentes compreenderem pedagogicamente a inclusão das tecnologias no contexto da sala de aula. O estudo foi desenvolvido por meio de pesquisa qualitativa, utilizando entrevista semi-estruturada com professores da Rede de Ensino de um Município localizado no Estado de Santa Catarina, caracterizando-se como estudo de caso. Quanto à sua natureza, a pesquisa se classifica como aplicada e com base nos seus objetivos, o estudo pode ser considerado descritivo. Os dados foram analisados pela técnica de análise de conteúdo. Dentre os principais resultados, identifica-se que os docentes utilizam as mídias digitais disponíveis nas escolas, porém apresentam posturas tradicionais onde o aluno se torna um ser passivo. Nas escolas onde ocorre integração das mídias digitais, o trabalho depende do professor de informática. Alguns docentes anseiam pela integração de recursos tecnológicos na prática docente, contudo, necessitam de formação.SommarioLe riflessione che seguono sono parte della Dissertazione del Master intitolata integrazione dei media digitale nell’istruzione di base e studio della sostenibilità, Master professionale in Amministrazione dell’ Unoesc, Chapecó (Brasile). La ricerca ha l’obiettivo di comprendere la struttura TPACK e la sua relazione con il processo di insegnamento e apprendimento nel contesto della classe. La ricerca tratta dell’introduzione dei media digitale nel processo d’istruzione, dando la possibilità all’alunno di imparare di forma salutare e piacevole, significativa e innovativa. La struttura si basa negli studi di Koehler e Mishra (2009), che evidenziano la necessità di comprendere dal punto di vista della didattica il ricorso alle nuove tecnologie nel contesto della classe da parte dei docenti. Lo studio è stato realizzato per mezzo di ricerca qualitativa, utilizzando intreviste semi-strutturate con professori della rete d’istruzione di un Municipio localizzato nello Stato di Santa Catarina, si caratterizza come studio di caso. Per quanto riguarda la sua natura, la ricerca si classifica come applicata e con base nei suoi obiettivi, lo studio può essere considerato descritivo. I dati sono stati analizzati con la tecnica di analise de contenuto. Tra i principali risultati, si ha identificato che i docenti fanno ricorso ai media digitali disponibili nelle scuole, però ricorrono ad approcci tradizionali ai quali l’alunno diventa un essere passivo. Nelle scuole dove occorre l’introduzione dei media digitali, il lavoro dipende dal professore di informatica. Alcuni docenti attendono per l’inserimento di strumenti tecnologici nella pratica dell’insegnamento, tuttavia, hanno necessità di formazione.Palavras-chave: Mídias digitais, Aprender, Ensinar, Conhecer.Keywords: Digital media, Learn, Teach, To know.Parole chiavi: Media digitali, Apprendere, Insegnare, Conoscere.ReferencesASSMANN, Hugo. A metamorfose do aprender na sociedade da informação. Ci. Inf., Brasília, v. 29, n. 2, p. 7-15, maio/ago. 2000. Disponível em: <http://www.scielo.br/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S0100-19652000000200002&lng=en&nrm=iso>. Acesso em: 12 jan. 2017.BENVENUTTI, Dilva B. Avaliação nos processos de aprendizagem. Curitiba: Prismas, 2017.CARROLL, Lewis. Alice no País das Maravilhas. São Paulo: Martin Claret, 2007. Título original em inglês: Alice’s Adventures in Wonderland (1866).CLOSS, Lisiane Quadrado; ANTONELLO, Claudia Simone. Teoria da aprendizagem transformadora: contribuições para uma educação gerencial voltada para a sustentabilidade. 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Desafios e oportunidades do uso da tecnologia para a formação contínua de professores: uma revisão em torno do TPACK em Portugal, Brasil e Espanha. # Tear: Revista de Educação Ciência e Tecnologia, Canoas, v.4, n.2, 2015. Disponível em: https://periodicos.ifrs.edu.br/index.php/tear/article/view/1950. Acesso em: 12 fev. 2018.PRENSKY, Marc. Digital Natives, Digital Immigrants. Horizon NCB University Press, v. 9, n. 5, Out. 2001. Disponível em: http://www.marcprensky.com/writing/Prensky%20-%20Digital%20Natives,%20Digital%20Immigrants%20-%20Part1.pdf. Acesso em: 25 jan. 2018.ROMAN, Darlan José; FERREIRA, Maristela. Mapeamento da Produção Científica sobre Educação para a Sustentabilidade no período de 2005 a 2015. In: XL ENCONTRO DA ANPAD. 2016, Costa do Sauipe – BA.SCHÖN, Donald. A. Educando o profissional reflexivo: um novo design para o ensino e a aprendizagem. Trad. Roberto Cataldo Costa. Porto Alegre: Artmed, 2000.SEVERINO, Antonio Joaquim. Metodologia do Trabalho Científico. 22 a ed. 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Marin, Francesca. "La salute approda nel mercato. Le questioni etiche relative alla fornitura di informazioni sui rischi di salute / Putting health in the marketplace. Ethical issues about providing online health risk information." Medicina e Morale 66, no. 1 (March 15, 2017): 31–43. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2017.474.

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Nell’ottobre 2015 l’azienda 23andMe ha ottenuto da parte della Food and Drug Administration (FDA) l’approvazione a vendere direttamente ai consumatori alcuni test genetici, acquistabili quindi senza la supervisione di professionisti sanitari. I 36 test approvati forniscono informazioni sul rischio riproduttivo di malattie quali fibrosi cistica e Tay-Sachs. Al momento 23andMe non può commercializzare i test di suscettibilità genetica (GST), ma spera di ottenere l’approvazione della FDA per fornire informazioni anche sul rischio di insorgenza di malattia. L’idea è che, acquisendo tali informazioni, i consumatori possano intraprendere stili di vita più idonei per evitare che si sviluppi la patologia. “È in arrivo la sanità su misura dei consumatori”, ha esclamato Anne Wojcicki, co-fondatrice della 23andMe. Effettivamente, accanto ad altre modalità (quali mobile health, telemedicina, ecc.) di accesso online all’informazione sanitaria, i test genetici diretti ai consumatori incoraggiano un approccio consumistico alla salute. Tuttavia, questo è vantaggioso per la medicina e i consumatori? La promozione della salute richiede attitudini meramente consumistiche? Per discutere tali questioni, il paper affronterà innanzitutto i problemi di validità clinica e di utilità dei GST così come le loro implicazioni sul sistema sanitario: sebbene la ricerca continui, i GST hanno un potere predittivo limitato e le misure preventive o terapeutiche non sono sempre disponibili, comportando sovramedicalizzazione e minori risorse sanitarie per altri (i consumatori potrebbero richiedere ulteriori test per confermare o invalidare i risultati ottenuti). Verranno poi analizzate le questioni etiche relative alla commercializzazione della salute e al progressivo passaggio dal rapporto fiduciario medico-paziente al rapporto consumistico fornitore-fruitore. ---------- In October 2015 the company 23andMe gained the Food and Drug Administration (FDA)’s approval to market genetic tests directly to consumers, without supervision of healthcare professionals. The FDA approved 36 carrier tests to provide health information on inherited disorders, including cystic fibrosis and Tay-Sachs. 23andMe is still prohibited in marketing genetic susceptibility testing (GST), but the company hopes to gain the FDA’s approval to provide health risk information. The idea is that informing customers of their genetic susceptibility may motivate them to change their health-related behavior, reducing the risk of the disease’s onset. “Direct-to-consumer healthcare is coming!”, said Anne Wojcicki, co-founder of 23andMe, after the FDA’s approval. Actually, besides other ways (such as mobile health, telemedicine, etc.) of getting access to health information and services through internet, direct-to-consumer genetic tests fosters a consumerist approach to healthcare. Nevertheless, is such an approach advantageous for medicine and consumers? Can we consider health as a mere consumer good whose promotion requires consumerist attitudes? To discuss these issues, the paper will firstly address problems with clinical validity and utility of GST as well as their implications for healthcare systems: although research is ongoing, GST have limited predictive power and therapeutic or preventive measures are not always available, leading to overmedicalization and fewer healthcare resources for others (consumers could require follow-up tests to confirm or deny obtained results). Secondly, ethical concerns regarding putting health in the marketplace will be analyzed by examining the progressive shift from healthcare professional-patient fiduciary relationship to provider-user consumerist relationship.
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Portella, Anderson Gonçalves. "Negoziazioni via internet: studio del comportamento del negoziatore rispetto al consumatore attraverso il web." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, January 27, 2021, 74–95. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ingegneria-di-produzione/negoziazioni-via-internet.

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Attraverso gli studi del progetto INTERNEG (1996), è stata avviata una ricerca per valutare e formulare ipotesi sull’influenza delle nuove tecnologie informatiche, dove il piccolo corner store ha iniziato a negoziare via web con un altro imprenditore/consumatore che prima non sarebbe stato considerato – il commerciante virtuale. Poi sono arrivati ​​il ​​”negoziatore senza volto” e il “consumatore remoto o virtuale”, che geograficamente o culturalmente avrebbero interagito per massimizzare le proprie utilità. Il progetto INTERNEG ha avuto come strumento di lavoro lo strumento INSPIRE, che avrebbe consentito, attraverso un pre-questionario, un’analisi dei messaggi scambiati tra i negoziatori, e un post-questionario (non obbligatorio), per valutare le negoziazioni effettuate tra i soggetti che non si conoscevano. , così come l’esito dei loro negoziati. Lo scopo di questo articolo è analizzare il commercio su Internet: precursori del commercio elettronico, relazioni di fiducia dei consumatori, sforzi per rendere i negoziati più interattivi e comportamento dei negoziatori e dei consumatori. Il metodo di analisi utilizzato si basa sulla visione strutturalista il cui obiettivo è scoprire quali strutture supportano tutte le cose che gli esseri umani fanno, pensano e percepiscono, essendo ancora una corrente di pensiero nelle scienze umane che si è ispirata al modello linguistico e che deduce la realtà sociale da un insieme considerato elementare (o formale) di relazioni. I risultati hanno mostrato che lo scenario di contrattazione con pochi scambi è indesiderabile per persuadere i partecipanti ad accettare offerte post-accordo, tuttavia, suggerisce che tali offerte devono essere accompagnate da ulteriori argomentazioni che renderanno l’accordo fattibile e consentiranno il raggiungimento di Pareto-ottimali commercio virtuale.
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