Дисертації з теми "Relazioni urbano"

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CATTIVELLI, VALENTINA. "Teorie, metodi e strumenti per il governo delle relazioni urbano-rurali." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1629.

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Анотація:
La diffusione della città nella campagna è evidente in Italia e in Europa (EEA, 2006). L’estensione della scala delle relazioni antropiche, altrettanto. (Hall, Pain, 2006). I dati, pur incerti, testimoniano, anche nel nostro Paese, ritmi di “urbanizzazione” incessanti (ONCS, 2009). La necessità di regolare i rapporti tra le aree rurali e le aree urbane non è certo una esigenza recente, né solo italiana; tuttavia, il suo soddisfacimento assume oggi una nuova importanza e, in certi casi, un’evidente urgenza. I primi modelli di pianificazione territoriale adottati in Italia, influenzati da approcci teorici non esenti da una connotazione ideologica, hanno spesso sottostimato l’effettiva praticabilità di un disegno ideale in un contesto reale (Benevolo, 2010) al punto che né la promozione della trasformazione urbana delle campagne, né il contenimento dell’urbanizzazione hanno prodotto, almeno in Italia, il risultato auspicato e programmato (ibid.). Nel tempo, si registra una modificazione dell’approccio disciplinare in materia di governo del territorio, e con essa si è osservata (e ancora si osserva) una costante innovazione degli strumenti e delle norme (Oliva, 2008). Tuttavia, si rileva un’evidente debolezza metodologica in ordine alla lettura delle relazioni tra città e campagna. Due categorie, ereditate dal passato, che tendono a confermarsi solo agli estremi del continuum territoriale che oggi rappresenta la porzione prevalente dello spazio contemporaneo e che per questo vedono attenuare fortemente la propria capacità interpretativa. Da ciò l’evidenza, e in alcuni casi l’urgenza, di una nuova lettura delle relazioni tra urbano e non urbano che registri i nuovi paesaggi e le nuove funzioni svolte dalle campagne urbane (Donadieu, 2006a), tratti l’a-spazialità di molte attività economiche e la conseguente indifferenza localizzativa, prenda atto dell’accresciuta vulnerabilità ecologica dei territori contemporanei, dove i livelli di pressione sulle risorse naturali, a partire dal suolo, sono ormai insostenibili. Una lettura dicotomica, univoca e restrittiva, delle connotazioni territoriali appare forzata: ruralità ed urbanità non sono (più) dimensioni autonome, anzi si confrontano, si sovrappongono, producendo esiti assai differenti. Mappare ed interpretare questi cambiamenti, risulta assai complesso. Del resto, la ruralità non può essere intesa in modo residuale e passivo. Oggi è una controparte attiva e dinamica, nonostante le debolezze endogene del settore primario. Parimenti, l’urbanità, e in particolare, la sua tradizionale capacità di attrazione appare in crisi. Esiste invece un variegato “spazio di mezzo” da interpretare ricercando nuove modalità di rappresentazione. Ne consegue la parziale inutilità o la difficile applicabilità di rigide forme di ordinamento territoriale basate sulla gerarchia di funzioni (produttive o economiche in senso lato), così come la separazione razionalistica degli spazi assegnati a tali funzioni. Per una nuova lettura delle relazioni urbano/rurali è poi necessario analizzare i metodi di classificazione impiegati e sperimentati a livello nazionale ed internazionale, per prenderne atto delle criticità e della parziale incapacità di rilevare adeguatamente la nuova dimensione della periurbanità. La presente tesi si propone, come obiettivo, quello di dare alcune risposte a queste criticità. Dapprima, offre una analisi della evoluzione dei sistemi territoriali, urbani e rurali, anche in chiave storica, e cerca di comprenderne i loro cambiamenti secondo le interpretazioni date da varie scienze sociali. In seguito, cerca di studiare gli effetti delle politiche territoriali fino ad ora implementate, anche in una prospettiva comparata. Infine, offre una rassegna tassonomica delle principali metodologie di classificazione e comprende la sperimentazione di un metodo originale di zonizzazione validato per il contesto lombardo.
The spread of cities into the countryside is evident in Italy and in Europe (EEA, 2006). The extension of the scale of human relationships, as well. (Hall and Pain, 2006). The data, although uncertain, testify, even in our country, the “rhythm of urbanization" incessant” (ONCS, 2009). The need to regulate relations between rural and urban areas is not recent, but its satisfaction assumes a new importance and, in some cases, an obvious urgency. Early models of land use planning adopted in Italy, influenced by theoretical approaches not free of an ideological, have often underestimated the actual feasibility of an ideal design in a real context (Benevolent, 2010). The promotion of urban transformation of rural areas or the containment of urbanization have obtained, at least in Italy, the planned result (ibid.). In time, there is a modification of the approach in disciplinary matters of territorial government, and with it, there was (and still is observed) the constant innovation of tools and standards (Oliva, 2008). However, it notes an obvious methodological weaknesses in order to read the relationship between cities and countryside. Two categories, inherited from the past, which tend to confirm at the extremes of the spatial continuum that today represents the portion of the prevailing contemporary context. This continuum is difficult to interpret. It is necessary to read the new functions of urban campains (Donadieu, 2006), to point out the localization indifference of many economic activities, to take note of the increased ecological vulnerability of contemporary territories, where the levels of pressure on natural resources, starting from the land, are now unsustainable. A dichotomous reading, unique and restrictive, of these new territories appears forced: rurality and urbanity are not (more) dimensions autonomous, indeed, they overlap and produce very different outcomes. Mapping and interpreting these changes is very complex. Moreover, the rurality can not be considered so as residual and passive. Today it is a dynamic and active counterpart, despite the weaknesses of the endogenous primary sector. Likewise, the urbanity, and in particular, its traditional ability to attract several resources appears in crisis. Instead there is a varied "middle space" that is seeking new ways to representation. They follow the partial worthlessness or the difficult applicability of rigid forms of territorial organization based on a hierarchy of functions (productive or economic in the large sense), as well as the rational separation of spaces allocated to these functions. For a new interpretation of urban/rural relations is necessary to start to analyze the methods of classification used and tested at national and international level, to take note of the problems and the partial inability to properly detect the new size of the peripheral urbanity (periurban areas). This thesis aims to give some answers to these critical issues. First, it offers an analysis of the evolution of regional, urban and rural, territorial system and tries to understand their changes according to the interpretations given by various social sciences. Then, it tries to study the effects of regional policies implemented, even in a comparative perspective. Finally, it offers an overview of the main methods of classification and includes an original zoning validated for the context of Lombardy.
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CATTIVELLI, VALENTINA. "Teorie, metodi e strumenti per il governo delle relazioni urbano-rurali." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1629.

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Анотація:
La diffusione della città nella campagna è evidente in Italia e in Europa (EEA, 2006). L’estensione della scala delle relazioni antropiche, altrettanto. (Hall, Pain, 2006). I dati, pur incerti, testimoniano, anche nel nostro Paese, ritmi di “urbanizzazione” incessanti (ONCS, 2009). La necessità di regolare i rapporti tra le aree rurali e le aree urbane non è certo una esigenza recente, né solo italiana; tuttavia, il suo soddisfacimento assume oggi una nuova importanza e, in certi casi, un’evidente urgenza. I primi modelli di pianificazione territoriale adottati in Italia, influenzati da approcci teorici non esenti da una connotazione ideologica, hanno spesso sottostimato l’effettiva praticabilità di un disegno ideale in un contesto reale (Benevolo, 2010) al punto che né la promozione della trasformazione urbana delle campagne, né il contenimento dell’urbanizzazione hanno prodotto, almeno in Italia, il risultato auspicato e programmato (ibid.). Nel tempo, si registra una modificazione dell’approccio disciplinare in materia di governo del territorio, e con essa si è osservata (e ancora si osserva) una costante innovazione degli strumenti e delle norme (Oliva, 2008). Tuttavia, si rileva un’evidente debolezza metodologica in ordine alla lettura delle relazioni tra città e campagna. Due categorie, ereditate dal passato, che tendono a confermarsi solo agli estremi del continuum territoriale che oggi rappresenta la porzione prevalente dello spazio contemporaneo e che per questo vedono attenuare fortemente la propria capacità interpretativa. Da ciò l’evidenza, e in alcuni casi l’urgenza, di una nuova lettura delle relazioni tra urbano e non urbano che registri i nuovi paesaggi e le nuove funzioni svolte dalle campagne urbane (Donadieu, 2006a), tratti l’a-spazialità di molte attività economiche e la conseguente indifferenza localizzativa, prenda atto dell’accresciuta vulnerabilità ecologica dei territori contemporanei, dove i livelli di pressione sulle risorse naturali, a partire dal suolo, sono ormai insostenibili. Una lettura dicotomica, univoca e restrittiva, delle connotazioni territoriali appare forzata: ruralità ed urbanità non sono (più) dimensioni autonome, anzi si confrontano, si sovrappongono, producendo esiti assai differenti. Mappare ed interpretare questi cambiamenti, risulta assai complesso. Del resto, la ruralità non può essere intesa in modo residuale e passivo. Oggi è una controparte attiva e dinamica, nonostante le debolezze endogene del settore primario. Parimenti, l’urbanità, e in particolare, la sua tradizionale capacità di attrazione appare in crisi. Esiste invece un variegato “spazio di mezzo” da interpretare ricercando nuove modalità di rappresentazione. Ne consegue la parziale inutilità o la difficile applicabilità di rigide forme di ordinamento territoriale basate sulla gerarchia di funzioni (produttive o economiche in senso lato), così come la separazione razionalistica degli spazi assegnati a tali funzioni. Per una nuova lettura delle relazioni urbano/rurali è poi necessario analizzare i metodi di classificazione impiegati e sperimentati a livello nazionale ed internazionale, per prenderne atto delle criticità e della parziale incapacità di rilevare adeguatamente la nuova dimensione della periurbanità. La presente tesi si propone, come obiettivo, quello di dare alcune risposte a queste criticità. Dapprima, offre una analisi della evoluzione dei sistemi territoriali, urbani e rurali, anche in chiave storica, e cerca di comprenderne i loro cambiamenti secondo le interpretazioni date da varie scienze sociali. In seguito, cerca di studiare gli effetti delle politiche territoriali fino ad ora implementate, anche in una prospettiva comparata. Infine, offre una rassegna tassonomica delle principali metodologie di classificazione e comprende la sperimentazione di un metodo originale di zonizzazione validato per il contesto lombardo.
The spread of cities into the countryside is evident in Italy and in Europe (EEA, 2006). The extension of the scale of human relationships, as well. (Hall and Pain, 2006). The data, although uncertain, testify, even in our country, the “rhythm of urbanization" incessant” (ONCS, 2009). The need to regulate relations between rural and urban areas is not recent, but its satisfaction assumes a new importance and, in some cases, an obvious urgency. Early models of land use planning adopted in Italy, influenced by theoretical approaches not free of an ideological, have often underestimated the actual feasibility of an ideal design in a real context (Benevolent, 2010). The promotion of urban transformation of rural areas or the containment of urbanization have obtained, at least in Italy, the planned result (ibid.). In time, there is a modification of the approach in disciplinary matters of territorial government, and with it, there was (and still is observed) the constant innovation of tools and standards (Oliva, 2008). However, it notes an obvious methodological weaknesses in order to read the relationship between cities and countryside. Two categories, inherited from the past, which tend to confirm at the extremes of the spatial continuum that today represents the portion of the prevailing contemporary context. This continuum is difficult to interpret. It is necessary to read the new functions of urban campains (Donadieu, 2006), to point out the localization indifference of many economic activities, to take note of the increased ecological vulnerability of contemporary territories, where the levels of pressure on natural resources, starting from the land, are now unsustainable. A dichotomous reading, unique and restrictive, of these new territories appears forced: rurality and urbanity are not (more) dimensions autonomous, indeed, they overlap and produce very different outcomes. Mapping and interpreting these changes is very complex. Moreover, the rurality can not be considered so as residual and passive. Today it is a dynamic and active counterpart, despite the weaknesses of the endogenous primary sector. Likewise, the urbanity, and in particular, its traditional ability to attract several resources appears in crisis. Instead there is a varied "middle space" that is seeking new ways to representation. They follow the partial worthlessness or the difficult applicability of rigid forms of territorial organization based on a hierarchy of functions (productive or economic in the large sense), as well as the rational separation of spaces allocated to these functions. For a new interpretation of urban/rural relations is necessary to start to analyze the methods of classification used and tested at national and international level, to take note of the problems and the partial inability to properly detect the new size of the peripheral urbanity (periurban areas). This thesis aims to give some answers to these critical issues. First, it offers an analysis of the evolution of regional, urban and rural, territorial system and tries to understand their changes according to the interpretations given by various social sciences. Then, it tries to study the effects of regional policies implemented, even in a comparative perspective. Finally, it offers an overview of the main methods of classification and includes an original zoning validated for the context of Lombardy.
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Setragno, Carolina <1992&gt. "Pianificazione del Sistema del Cibo Urbano: Strategie e politiche in ambito italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12969.

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Анотація:
Con il mio elaborato intendo approfondire il tema della sicurezza alimentare urbana,e in particolare focalizzarmi sulle strategie di pianificazione e gestione che città e metropoli in diverse aree del mondo stanno sviluppando per meglio controllare e ottimizzare la produzione, distribuzione, trasformazione e consumo dei prodotti alimentari, spinti soprattutto dalla volontà di diffondere una cultura di città sostenibili e Smart, nelle quali la sicurezza alimentare è garantita ad ogni abitante. L'obiettivo della ricerca è in particolare quello di analizzare il percorso in tale direzione di Torino, città pionieristica in questa direzione, confrontandolo con quello di altri comuni, europei ed internazionali, soprattutto del cosiddetto nord del mondo. Le diverse politiche internazionali delle agenzie ONU inerenti tale argomento vengono inoltre trattate.
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NOVAK, CHRISTIAN. "L 'università nello spazio urbano Materiali, relazioni, politiche. I casi dei campus di Uithof a Utrecht, dell'espansione di Manhattanville della Columbia University, della città universitaria di Louvain la Neuve e dell'American University in Bulgaria." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/11578/278519.

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Gaudenzi, Marco. "Spazi urbani." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Анотація:
Filo conduttore della mia tesi curriculare vuole essere una visione d’insieme dei progetti che ho presentato durante la mia formazione universitaria e durante il tirocinio che ho svolto. Il filo conduttore che tiene assieme queste esperienze progettuali è il rapporto tra l’architettura di volta in volta oggetto della progettazione ed il suo intorno, l’ambiente urbano dove si inserisce. Questo rapporto, tra architettura e spazio urbano, si manifesta talvolta attraverso relazioni più strette, più “assonanti”: è il caso del progetto all’Area Staveco a Bologna. Talvolta invece l’arbitrio nell’approccio progettuale si mostra più evidente, ed è questo il caso del progetto di urbanistica a Cesenatico. Ogni architettura fa dunque riferimento alla città, a lei cerca sempre di confrontarsi, per non risultarne un corpo estraneo. Cerco poi di marcare la differenza nell’approccio al progettazione tra i miei lavori condotti all’università e quello sviluppati al di fuori di essa, durante la mia esperienza di tirocinio.
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CONTI, SERENA. "Tornare alla città : la vita urbana come occasione per l'organizzazione delle relazioni sociali." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/11578/278612.

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Lepore, Marco. "Impatto dei cambiamenti climatici in relazione alla progettazione di sistemi di drenaggio urbano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Анотація:
I principali effetti dei cambiamenti climatici sono l’incremento delle temperature e la variazione del regime delle precipitazioni.L’obiettivo della presente tesi è stimare l’entità di tale variazione per la città di Bologna e valutarne le possibili ripercussioni nella progettazione dei sistemi di drenaggio urbano.Nella prima parte della tesi,è stata condotta un’analisi sui dati di precipitazione a passo 15’ degli ultimi 30 anni,da cui è emerso come l’ultimo decennio sia stato caratterizzato da un notevole incremento del numero di eventi pluviometrici di breve durata ed elevata intensità.Tutti gli eventi con intensità sui 15’ superiore ai 2 anni di TR sono stati successivamente utilizzati come dati di input di un modello numerico,realizzato mediante il software EPA SWMM,del sistema fognario del quartiere Fossolo della città di Bologna per valutarne la risposta idraulica in termini di allagamenti urbani,volumi di acqua e masse inquinanti scaricate dagli scolmatori nei ricettori.Aumentando le intensità di precipitazione del 10,20,e 30% è stato possibile simulare 3 scenari futuri di cambiamento climatico e valutare le conseguenti risposte della rete.Il confronto tra lo scenario "reale" e quelli futuri (F1,F2,F3) mostra un incremento del numero di nodi soggetti a flooding (+50% in F1,+70% in F2,+100% in F3), un incremento delle portate di picco dell'8.5% in F1,12.5% in F2,20% in F3 ed infine un aumento consistente dei volumi di acque reflue scaricate verso i corpi ricettori (17% in F1,35% in F2,5% in F3).Il Piano d’Adattamento ai Cambiamenti Climatici,adottato dal Comune di Bologna suggerisce di incrementare le superfici permeabili,in misura proporzionale all'incremento delle intensità. Infatti i risultati delle simulazioni condotte mostrano che prendendo a titolo esemplificativo lo scenario F3,un incremento delle aree permeabili dello 30% determina una riduzione dei nodi allagati e dei volumi e delle masse sversate nei ricettori rispettivamente pari al 50% e 80%.
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ZEDDA, MARIANGELA. "Incidentalità in ambito urbano: studio del comportamento di guida in relazione alle caratteristiche geometriche dell’infrastruttura stradale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266861.

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The aim of research is the study of driving behavior in relation to the geometric characteristics of the urban road infrastructure. This study allows the identification of factors which influence driving speed. The purpose is realizing mathematical models which link the driving behavior with the geometric characteristics of the infrastructure. Up to now, the research has focused mostly on suburban roads but the models about the suburban roads are not applicable to Italian urban roads because you must consider many factors. For example, in urban roads there are several factors that affect speed such as road characteristics, car parks on the edge of the road, weather conditions, pedestrians, bicycles, vehicles and their category. The parameter used to describe driving behavior is space mean speed. This is very important because it considers the speed of vehicles traveling a given segment of roadway during a specified period of time and it is calculated using the average travel time and length for the roadway segment. Furthermore, this speed is used to understand the behavior of driving in two scenarios: normal traffic and under free flow conditions when vehicles are isolated. Particular attention was given to define the isolated vehicle. In the literature the definition of isolated vehicle does not exist for urban roads. For this reason, the time intervals were defined. The application of statistical techniques has shown that a vehicle is isolated when the vehicle ahead is at a temporal distance greater than or equal to six seconds and the vehicle following it is at a temporal distance greater than or equal to four seconds. Therefore the mathematical model construction includes the following phases. First of all, accidents analysis was carried out in order to identify the roads of interest. This analysis performed for Cagliari’s city has revealed that the streets most affected by this phenomenon are urban roads with two lanes in each direction. In particular for these urban roads, the portion of the studied tangent. Then, surveys campaign was conducted in daylight and with two instruments: radar EasyData, used to detect vehicular traffic variables, and digital cameras, useful to analyze the driver behaviors and to identify any external or internal traffic factors able to affect driver behavior. Afterwards data were processed and analyzed. Finally predictive models were constructed and validated in two traffic conditions. In both cases we used a multiple linear regression. In the normal traffic condition, two models were developed and validated to predict speed, statistically significant variables include traffic characteristics (flow, number of vehicles entering and leaving traffic stream) and geometric design attributes (width of lines, type of median, length of tangent, presence of sidewalk, type of obstacle left-lateral). Under free flow conditions, three models were developed but only two were validated. The statistically significant variables include presence of sidewalk, length of tangent, presence and type of median, width of obstacle right-lateral.
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ACQUISTAPACE, ALESSIA. "“Tenetevi il matrimonio, dateci la dote” Implicazioni economiche delle relazioni d’affetto oltre la coppia nell’Italia urbana contemporanea." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/158310.

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Анотація:
Il focus della mia ricerca sono le relazioni d'affetto, intimità, soldarietà e cura oltre la coppia e la famiglia, e le loro implicazioni economiche nel capitalismo postfordista. A partire da un'epistemologia femminista e queer, indago l'esperienza di reti affettive formate da amic*, coinquilin*, amanti, partner in relazioni sessuo-affettive non convenzionali, compagni* di attivismo, riflettendo sul rapporto con la precarietà e su come si articola il rapporto fra sfera produttiva e riproduttiva nel contesto di queste relazioni. In particolare ho cercato di indagare etnograficamente che forme prende, nell’esperienza concreta di questi soggetti (me inclusa), la “messa a valore della vita” che caratterizza il capitalismo postfordista. Tema trasversale alla ricerca è il rapporto fra rappresentazione e incorporazione, e fra condizioni materiali e culturali dell’esistenza, inclusa la problematizzazione di questa dicotomia. Questa ricerca è strettamente intrecciata all’autoinchiesta su “altre intimità”, lavoro e neomutualismo condotta dal SomMovimento NazioAnale, rete di collettivi e singol* transfemministe queer di cui il mio collettivo, il Laboratorio Smaschieramenti, fa parte. Il lavoro di campo si è svolto in centri urbani del Centro e del Nord Italia, con persone di età compresa fra i trenta e i cinquant’anni circa che, per motivi e in modi diversi, non incentrano la propria vita su una relazione di coppia – presente o immaginata a venire – né sul persistente legame con la famiglia d'origine, bensì su altre relazioni di affetto, intimità e cura. Si tratta di lesbiche, gay, trans*, donne e uomini cisgenere, che avevano relazioni omo- o eterosessuali, sebbene l’esperienza lesbica ed ftm/ft* sia quella indagata con maggior ampiezza.
My research deal with the economic implications of relationships of intimacy, care and support not based on kinship or couple ties. Relying upon a feminist and queer epistemology, I researched the experience of various affective networks: friends, flatmates, lovers in non normative sexual relationships, comrades from networks of grassroot activism among others. My aim is to understand how the relationship between productive and reproductive labor works in this context . My ethnographic inquiry focuses more specifically on the ways in which “life is put at labor” in the experience of the subjects, myself included. This research is intertwined with the self inquiry on “other intimacies”, work and self organized mutual support promoted by the network “SomMovimento NazioAnale”. The Network is composed of transfeminist and queer collectives and single activists . Fieldwork was conducted in urban areas of center and northen Italy with people approximately 30-50 years old who did not organize their lives around a couple relationship, nor on persisting strong ties with their families of origin. They rather organize their livesby relying on different relationships of love, care and intimacies. They are lesbians, gays, trans*, cisgender women and men who had homosexual or heterosexual relationships. The lesbian and ftm/ft* experience has been carefully investigated.
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Masotti, Lucia. "Stranieri nello spazio urbano : studio comparativo sulle minoranze ebraiche in Italia e Francia : percorsi relazionali, modalità insediative, evidenze nel paesaggio urbano." Paris 10, 2004. http://www.theses.fr/2004PA100030.

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La recherche présente une analyse des réseaux sociaux internes et externes au mode juif en rapport avec les possibilités d'installation dont ont disposé les juifs en tant que minorité envers laquelle la ville a toujours mis en oeuvre des mécanismes d'accueil généralement réservés aux étrangers. Le sujet est abordé dans une optique systémique et géographique. La recherche a abordé le sujet avec une méthode comparative qui présente les résultats matériaux des installations juives du XVe au XIXe siècle, dans le département du Vaucluse (France) et en Emilie-Romagne (Italie). Nous avons individualisé trois différentes typologies d'installation ; l'agrégat, l'enclos, le parcours. Nous avons cherché à suivre, autant que possible, l'évolution de la perception de l'habitat juif dans la ville. Enfin, une lecture comparative des deux cas particuliers a été proposé : le Musée juif comtadin de Cavaillon (France) et le Museo Ebraico Fausto Levi de Soragna (Italie).
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Saporiti, Giovanna. "Sopravvivere alla città : valutare il neoecosistema resiliente nella relazione tra l’acqua e la forma urbana." Doctoral thesis, Universitat Politècnica de Catalunya, 2016. http://hdl.handle.net/10803/404385.

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The research aims to define a theoretical model of a resilient neoecosystem analyzing the relationship between water and urban form. The hypothesis is to understand the characteristics of a resilient model for the evaluation of the city, regarding the two crises which determined the transition from the traditional model to the industrial model and finally to the current one. The relationship between the unsustainability of urban contexts and their size, exponentially increased with the industrial revolution can be evaluated. This approach introduces the idea of ¿¿system limit. It puts in contrast the efficiency required in the city-machine model with the sufficiency of the living organism. In fact, the concept of adequacy implies the "right measure" (Sachs & Santarius, 2007), that means that each urban ecosystem has to be able to organize and manage the interaction between its elements, so it does not creates an excessive burden on the environment. We realize the historical development of urban planning and the importance of the concept of sustainability while the need to consider the past as a source for thinking about a new concept of resilience. Therefore, the evaluation and the planning of a resilient model city needs a self-assessment model, we have located in the traditional city. The methodology consists in the evaluation of the relationship between urban form and water during the two aforementioned crisis. We consider water in its four fundamental relationships with the city: drinking water, water runoff, water and energy and water and agriculture. That interpretation has the advantage of being an instrument of the project. More than a verification system, it is a tool for urban project proposals. The thesis is divided in three parts: the reference context, the definition of the methodology and guidelines for the resilient model. In the initial part we have the state of the art regarding issues related to resilience and neo-urban ecosystem. The lines of the debate on the definition of the city, from the systemic model to the ecological one, and urban development since the 90s until today become evident. In parallel, it has deepened the concept of resilience and those related ones: urban quality, urban form, self-sufficiency and dimensional capacity. A key element of this part is also the definition of the scale of action required by this paradigm shift to move from a sustainable urban model to a resilient model: the local level. Then it goes on to develop the definition of the methodology used for the development of a resilient model through a comparison between a quantitative and a qualitative approach. It was also necessary to contextualize the problem of the water cycle in its relationship with the evolution of the shape of the city. All these related with their moments of crisis that match with the industrial revolution and the contemporary problems of unsustainability. In the third and last part we introduced the guidelines for a resilient urban model in the relationship between water and urban form. The comparison between the study cases of Barcelona and Milan shows how this relationship changes in the evolution of the same city. We can see how they go from the traditional model to post-industrial one with the industrial crisis and how they reach the current crisis of sustainability. This is the mirror of unlimited development, and, therefore, the unsustainable nature that has characterized the modern and contemporary city. In fact, the resilience of an urban ecosystem, a typical system capacity, depends on the trauma occurring. Therefore, analysis of the two crises is essential for evaluation of a resilient model. Defined the theoretical reference model, the individuation of intervention guidelines in the city and in the territory as an expression of urban resilience and its possible use for the transformation of urban metabolism.
La investigación se propone definir un modelo teórico de neoecosistema resiliente, analizando la relación entre el agua y la forma urbana. La hipótesis es comprender las características de un modelo resiliente en la evaluación de la ciudad respecto a las dos crisis que le han caracterizado, en el pasaje del modelo tradicional al modelo industrial y, finalmente, al modelo actual. Se podrá evaluar entonces la relación entre la insostenibilidad de los contextos urbanos y su dimensión, exponencialmente aumentada después de la revolución industrial. Este planteamiento introduce la idea de límite del sistema, contraponiendo a la eficiencia requerida en el modelo de la ciudad/ máquina la suficiencia típica del organismo viviente. De hecho, el concepto de suficiencia implica la «justa medida» (Sachs&Santarius, 2007), es decir, que cada ecosistema urbano tiene que ser capaz de organizar y gestionar la interacción entre sus elementos para no crear un peso excesivo sobre el ambiente. Se da cuenta, así, del desarrollo histórico del urbanismo y de la importancia del concepto de sustentabilidad al mismo tiempo que se plantea la necesidad de considerar el pasado como fuente para pensar un concepto a futuro: la resiliencia. Por lo tanto, la evaluación y la planeación de un modelo de ciudad resiliente necesita la evaluación de un modelo autosuficiente, que hemos ubicado en la ciudad tradicional. La metodología aplicada consiste en la evaluación del la relación entre la forma urbana y el agua, durante las dos crisis citadas. Eso considerando el agua en sus cuatro relaciones fundamentales con la ciudad: el agua de boca, el agua de escorrentía, agua y energía y agua y agricultura. Esa interpretación tiene la ventaja de resultar en un instrumento de proyecto. Más que un sistema de verificación, una herramienta para proyectar propuestas urbanas. La tesis se desarrolla en tres partes: el contexto de referencia, la definición de la metodología utilizada y las líneas guía para el modelo resiliente. En la parte inicial se propone el estado del arte respecto a las problemáticas relacionadas con la resiliencia y el neo-ecosistema urbano. Se ponen en evidencia las líneas del debate sobre la definición de la ciudad, desde el modelo sistémico al modelo ecológico, y sobre el desarrollo urbano desde los años 90 hasta nuestros días. Paralelamente, se ha profundizado el concepto de resiliencia y aquellos relacionados: la calidad urbana, la forma urbana, la auto-suficiencia y la capacidad dimensional. Un elemento fundamental de esta parte es también la definición de la escala de acción que requiere este cambio de paradigma para pasar de un modelo urbano sostenible a un modelo resiliente: la escala local. A continuación, se pasa a desarrollar la definición de la metodología utilizada para la evolución del modelo resiliente, a través de una comparación entre el enfoque cuantitativo y cualitativo. También ha sido necesario contextualizar el problema del ciclo del agua en su relación con la evolución de la forma de la ciudad, respecto a sus momentos de crisis que coinciden, el primero, con la revolución industrial y, el segundo, con las problemáticas contemporáneas de insostenibilidad. En la tercera y ultima parte se presentan las líneas guía para el modelo urbano resiliente en la relación entre el agua y la forma urbana. En la comparación entre el caso de Barcelona y el de Milán se muestra cómo se modifica dicha relación en la evolución de la misma ciudad, pasando del modelo tradicional al modelo post-industrial con la crisis industrial y llegando hasta la crisis actual de sostenibilidad, que es el espejo del desarrollo ilimitado, y, por lo tanto, con el carácter insostenible que ha caracterizado a la ciudad moderna y contemporánea. De hecho, la resiliencia de un ecosistema urbano, siendo una capacidad típica del sistema, depende del trauma que ocurre. Por lo tanto, el análisis de las dos crisis es fundamental para la evaluación del modelo resiliente. Definido el modelo teórico de referencia sigue la individuación de las líneas guía de intervención en la ciudad y en el territorito como expresión de la resiliencia urbana, así como su uso para la trasformación del metabolismo urbano
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Volta, Giorgia <1984&gt. "Analisi e ottimizzazione del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti anche in relazione alle tematiche ambientali: un'applicazione alla rete urbana di Bologna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5656/1/Volta_Giorgia_Tesi.pdf.

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Questo studio, che è stato realizzato in collaborazione con Hera, è un'analisi della gestione dei rifiuti a Bologna. La ricerca è stata effettuata su diversi livelli: un livello strategico il cui scopo è quello di identificare nuovi metodi per la raccolta dei rifiuti in funzione delle caratteristiche del territorio della città, un livello analitico che riguarda il miglioramento delle applicazioni informatiche di supporto, e livello ambientale che riguarda il calcolo delle emissioni in atmosfera di veicoli adibiti alla raccolta e al trasporto dei rifiuti. innanzitutto è stato necessario studiare Bologna e lo stato attuale dei servizi di raccolta dei rifiuti. È incrociando questi componenti che in questi ultimi tre anni sono state effettuate modifiche nel settore della gestione dei rifiuti. I capitoli seguenti sono inerenti le applicazioni informatiche a sostegno di tali attività: Siget e Optit. Siget è il programma di gestione del servizio, che attualmente viene utilizzato per tutte le attività connesse alla raccolta di rifiuti. È un programma costituito da moduli diversi, ma di sola la gestione dati. la sperimentazione con Optit ha aggiunto alla gestione dei dati la possibilità di avere tali dati in cartografia e di associare un algoritmo di routing. I dati archiviati in Siget hanno rappresentato il punto di partenza, l'input, e il raggiungimento di tutti punti raccolta l'obiettivo finale. L'ultimo capitolo è relativo allo studio dell'impatto ambientale di questi percorsi di raccolta dei rifiuti. Tale analisi, basata sulla valutazione empirica e sull'implementazione in Excel delle formule del Corinair mostra la fotografia del servizio nel 2010. Su questo aspetto Optit ha fornito il suo valore aggiunto, implementando nell'algoritmo anche le formule per il calcolo delle emissioni.
This study, which has been carried out in collaboration with Hera, is an analysis of the waste management in Bologna. The research has been carried out on different levels: a strategic level whose aim is to identify new ways of collecting waste according to the characteristics of the territory of the town, an analytical level which is about the improvement of computer support applications, and an environmental level which regards the calculation of air emissions of waste collection vehicles which then transport the waste to the collection plant. First of all, to better understand what is involved, it has been necessary to study Bologna and the current state of the waste collection services. It is by crossing these components that in these last three years changes have been carried out in the waste management sector. The following chapters are about the computer applications which support these activities: Siget and Optit. Siget is the management programme of the service currently used which supports all activities linked to waste collection. It is a programme made up of different modules, all of which involve data management. The trial with Optit has added to the current data management of the service the possibility to have these data on map and to associate a routing algorithm. The data archived in Siget have represented the starting point and the input, and the achievement of all these points is the final objective. The last chapter is related to the study of the environmental impact of these waste collection networks. This analysis, based on empirical evaluation and on the implementation in Excel of the formulas of the ratio Corinair, shows the image of the service in 2010. On this aspect too Optit has provided its added value, implementing the algorithm also the formulas for the emission.
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Volta, Giorgia <1984&gt. "Analisi e ottimizzazione del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti anche in relazione alle tematiche ambientali: un'applicazione alla rete urbana di Bologna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5656/.

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Questo studio, che è stato realizzato in collaborazione con Hera, è un'analisi della gestione dei rifiuti a Bologna. La ricerca è stata effettuata su diversi livelli: un livello strategico il cui scopo è quello di identificare nuovi metodi per la raccolta dei rifiuti in funzione delle caratteristiche del territorio della città, un livello analitico che riguarda il miglioramento delle applicazioni informatiche di supporto, e livello ambientale che riguarda il calcolo delle emissioni in atmosfera di veicoli adibiti alla raccolta e al trasporto dei rifiuti. innanzitutto è stato necessario studiare Bologna e lo stato attuale dei servizi di raccolta dei rifiuti. È incrociando questi componenti che in questi ultimi tre anni sono state effettuate modifiche nel settore della gestione dei rifiuti. I capitoli seguenti sono inerenti le applicazioni informatiche a sostegno di tali attività: Siget e Optit. Siget è il programma di gestione del servizio, che attualmente viene utilizzato per tutte le attività connesse alla raccolta di rifiuti. È un programma costituito da moduli diversi, ma di sola la gestione dati. la sperimentazione con Optit ha aggiunto alla gestione dei dati la possibilità di avere tali dati in cartografia e di associare un algoritmo di routing. I dati archiviati in Siget hanno rappresentato il punto di partenza, l'input, e il raggiungimento di tutti punti raccolta l'obiettivo finale. L'ultimo capitolo è relativo allo studio dell'impatto ambientale di questi percorsi di raccolta dei rifiuti. Tale analisi, basata sulla valutazione empirica e sull'implementazione in Excel delle formule del Corinair mostra la fotografia del servizio nel 2010. Su questo aspetto Optit ha fornito il suo valore aggiunto, implementando nell'algoritmo anche le formule per il calcolo delle emissioni.
This study, which has been carried out in collaboration with Hera, is an analysis of the waste management in Bologna. The research has been carried out on different levels: a strategic level whose aim is to identify new ways of collecting waste according to the characteristics of the territory of the town, an analytical level which is about the improvement of computer support applications, and an environmental level which regards the calculation of air emissions of waste collection vehicles which then transport the waste to the collection plant. First of all, to better understand what is involved, it has been necessary to study Bologna and the current state of the waste collection services. It is by crossing these components that in these last three years changes have been carried out in the waste management sector. The following chapters are about the computer applications which support these activities: Siget and Optit. Siget is the management programme of the service currently used which supports all activities linked to waste collection. It is a programme made up of different modules, all of which involve data management. The trial with Optit has added to the current data management of the service the possibility to have these data on map and to associate a routing algorithm. The data archived in Siget have represented the starting point and the input, and the achievement of all these points is the final objective. The last chapter is related to the study of the environmental impact of these waste collection networks. This analysis, based on empirical evaluation and on the implementation in Excel of the formulas of the ratio Corinair, shows the image of the service in 2010. On this aspect too Optit has provided its added value, implementing the algorithm also the formulas for the emission.
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JABER, LEMA ABDULMUTTALEB YOUSEF. "THE ROLE OF IMAGINARIES IN SHAPING POWER RELATIONS IN URBAN PLANNING PROCESSES." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/378152.

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Questa ricerca ha l'obiettivo di esplorare il ruolo degli immaginari sociali in un contesto urbano con un obiettivo strategico per contribuire alla teoria della pianificazione urbana, specialmente con i suoi attuali sforzi dedicati ad affrontare le sfide urbane esistenti. Il significato delle relazioni di potere nel processo di pianificazione, che sono ancora ambigue, è un elemento chiave quando si interpreta l'impatto dei processi di pianificazione urbana. Si sostiene che il luogo in cui un processo di pianificazione viene attuato sia un potente fattore di stabilizzazione per quanto riguarda le pratiche sociali e l'identità del luogo. Quindi, i luoghi non sono volumi fisici; essi portano caratteristiche intangibili attraverso la stabilizzazione dell'identità e dell'attività sociale. In altre parole, hanno un immaginario collettivo. L'urbanistica si occupa del luogo come oggetto di pianificazione escludendo alcune delle sue caratteristiche particolari come le sue specifiche, il suo tipo, la sua identità, le pratiche sociali che si svolgono in un luogo e i suoi regolamenti. Questa ricerca mira a mappare e comprendere gli immaginari sottostanti di un luogo sottoposto a un processo di pianificazione urbana nel contesto urbano del Sud globale. Sostiene che un fenomeno come quello dei venditori ambulanti può essere meglio spiegato e analizzato quando gli immaginari del luogo sono in gioco per spiegare i cambiamenti nelle relazioni di potere.
This research has an objective of exploring the role of social imaginaries in an urban context with a strategic goal to contribute to the urban planning theory especially with its current dedicated efforts to facing the existing urban challenges. The significance of power relations in the planning process, which are still ambiguous is a key element when interpreting the impact of urban planning processes. The place where a planning process is implemented is claimed to be a powerful stabilizing factor with regards to social practices and place identity. Therefore, places are not physical volumes; they carry intangible characteristics through stabilizing the identity and social activity. In other words, they have collective imaginary. Urban planning deals with place as a planning object excluding some of its particular characteristics such as its specifications, its type, its identity, the social practices that are held in a place and its regulations. This research aims for mapping and understanding the underlying imaginaries of a place undergoing an urban planning process in the Global South urban context. It argues that a phenomenon such as street vending can be better explained and analyzed when place imaginaries are at play to explain the changes in power relations.
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SALVI, GRETA. "CULTURA TEATRALE E SCENARI URBANI NELLA MILANO DEL TRIENNIO CISALPINO (1796 - 1799): TRA IMPIANTI TRADIZIONALI E INFLUENZE FRANCESI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/2030.

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Nel Triennio 1796-1799, si svolge la breve parabola della Repubblica Cisalpina, una delle unità politiche fondate da Napoleone Bonaparte nel corso della Campagna d’Italia. Il presente lavoro studia la cultura teatrale e gli aspetti performativi che caratterizzano la Cisalpina e soprattutto la sua capitale, Milano, in questa congiuntura storica. La tesi che si vuole sostenere riguarda l’uso delle pratiche performative come strumento di educazione popolare e di diffusione dei principi della Rivoluzione del 1789. Un intento perseguito, con differenti finalità, tanto dalle autorità francesi quanto dai patrioti italiani filo-rivoluzionari. La trattazione si articola intorno a tre nuclei fondamentali: i mutamenti urbanistici e architettonici intervenuti a Milano durante il Triennio, la teoria e la pratica teatrale, la forma para-performativa delle feste pubbliche. Le relazioni culturali tra Italia e Francia sono state oggetto di particolare attenzione. La documentazione su cui lo studio si basa è costituita da edizioni a stampa di testi teatrali, descrizioni di feste, editti, corrispondenza e periodici dell’epoca conservati presso biblioteche e archivi milanesi e parigini.
In the Triennium 1796-1799 took place the short life of the Cisalpine Republic, one of the political units founded by Napoleon Bonaparte during the Italian Campaign. This work studies the theatrical culture and the performing aspects which characterized the Cisalpine Republic and particularly its capital, Milan, in that historical juncture. The thesis asserted here is about the use of performing practices as an instrument of popular education and spreading of the principles of the 1789 Revolution. This aim was pursued by both French authorities and Italian pro-Revolution patriots. This work tackles three main points: the architectural and urban changes which affected Milan during the Triennium, the theory and practice of theatre, the public celebrations. The cultural relations between Italy and France have been investigated with special attention. This study is based on some documents kept in archives and libraries of Milan and Paris, such as printed editions of theatrical plays, records of celebrations, correspondence and periodicals from the age of the Cisalpine Republic.
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SALVI, GRETA. "CULTURA TEATRALE E SCENARI URBANI NELLA MILANO DEL TRIENNIO CISALPINO (1796 - 1799): TRA IMPIANTI TRADIZIONALI E INFLUENZE FRANCESI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/2030.

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Nel Triennio 1796-1799, si svolge la breve parabola della Repubblica Cisalpina, una delle unità politiche fondate da Napoleone Bonaparte nel corso della Campagna d’Italia. Il presente lavoro studia la cultura teatrale e gli aspetti performativi che caratterizzano la Cisalpina e soprattutto la sua capitale, Milano, in questa congiuntura storica. La tesi che si vuole sostenere riguarda l’uso delle pratiche performative come strumento di educazione popolare e di diffusione dei principi della Rivoluzione del 1789. Un intento perseguito, con differenti finalità, tanto dalle autorità francesi quanto dai patrioti italiani filo-rivoluzionari. La trattazione si articola intorno a tre nuclei fondamentali: i mutamenti urbanistici e architettonici intervenuti a Milano durante il Triennio, la teoria e la pratica teatrale, la forma para-performativa delle feste pubbliche. Le relazioni culturali tra Italia e Francia sono state oggetto di particolare attenzione. La documentazione su cui lo studio si basa è costituita da edizioni a stampa di testi teatrali, descrizioni di feste, editti, corrispondenza e periodici dell’epoca conservati presso biblioteche e archivi milanesi e parigini.
In the Triennium 1796-1799 took place the short life of the Cisalpine Republic, one of the political units founded by Napoleon Bonaparte during the Italian Campaign. This work studies the theatrical culture and the performing aspects which characterized the Cisalpine Republic and particularly its capital, Milan, in that historical juncture. The thesis asserted here is about the use of performing practices as an instrument of popular education and spreading of the principles of the 1789 Revolution. This aim was pursued by both French authorities and Italian pro-Revolution patriots. This work tackles three main points: the architectural and urban changes which affected Milan during the Triennium, the theory and practice of theatre, the public celebrations. The cultural relations between Italy and France have been investigated with special attention. This study is based on some documents kept in archives and libraries of Milan and Paris, such as printed editions of theatrical plays, records of celebrations, correspondence and periodicals from the age of the Cisalpine Republic.
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Butelli, Elisa. "Strategie di Food Planning per riattivare relazioni urbano-rurali nei territori bioregionali." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/2158/1241349.

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La tesi affronta l’argomento della pianificazione alimentare seguendo un approccio di pianificazione e progettazione bioregionalista del territorio, includendo tematiche fondative come la considerazione dei metabolismi ecologici (di cui il ciclo alimentare rappresenta un aspetto rilevante), la valorizzazione del patrimonio territoriale, del protagonismo delle società locali, incorporando nell’analisi e nelle proposte la dimensione spaziale e del paesaggio. La tesi delinea un framework di governo del territorio multisettoriale e multilivello, alternativo a quello basato sulla destrutturazione globalizzata delle reti del cibo messa in atto dagli accordi economici internazionali, finalizzato alla riattivazione delle reti locali e di conseguenza alla ri- territorializzazione sistemi agroalimentari locali e al sostegno dello sviluppo di forme di autogoverno locale. Nella prima parte viene trattato il contesto problematico relativo all’attuale food planning e dei suoi squilibri legati all'agroindustria e alla de-territorializzazione delle reti del cibo, nonché quelli connessi alla separazione tra pianificazione territoriale e programmazione rurale. La seconda parte è incentrata sull’analisi di molteplici pratiche di food movements, politiche, strumenti, progetti, esperienze di ricerca-azione che si configurano come buone pratiche in risposta alle gravi emergenze ambientali, economiche e sociali generate dal paradigma globalizzato dell’agroindustria. Nella terza parte sono trattati quattro casi studio fra il sud America (Brasile e Argentina) e l’Europa. La parte quarta è incentrata sulla sperimentazione originale di un bilancio alimentare sul territorio della Città Metropolitana di Firenze. Nella parte conclusiva vengono definiti indirizzi innovativi per la costruzione di un modello di governance alimentare declinato in ottica bioregionale con una riflessione sulle possibili ricadute della strategia proposta sui territori.
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GAROTTI, CRISTINA. "La costruzione del sistema urbano della “Romandìola”. Analisi dei modelli insediativi, morfotipologici e delle relazioni strutturali tra i centri." Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/2158/592719.

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IACOVINO, RAFFAELLA. "Processi di neoliberalizzazione e strategie neoliberiste in ambito urbano: le relazioni tra politica e mercato a Roma." Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11573/918802.

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La ricerca di dottorato presentata ha preso avvio dall’interesse a ricostruire e indagare la politica urbana a Roma nell’ultimo ventennio alla luce delle profonde trasformazioni globali che a partire dagli anni ‘80 del XX secolo hanno investito l’azione pubblica su tutte le scale di governo e che hanno prodotto impatti significativi anche a livello urbano. Ci si riferisce in particolare alla crisi dello stato del welfare keynesiano e alla sua graduale sostituzione con modelli di regolazione ritenuti coerenti con un’economia di libero mercato sempre più globalmente integrata. Per interpretare e spiegare queste trasformazioni le scienze sociali hanno elaborato negli ultimi decenni teorie e strumenti concettuali. Questa ricerca si è confrontata segnatamente con le teorie sul neoliberismo e sulla neoliberalizzazione (soprattutto: Jessop 2002; Peck e Tickell 2002; Peck 2003, 2008; Harvey 2006, 2007; Brenner, Peck, Theodore 2009, 2010; Geddes 2010; Peck, Theodore, Brenner 2012) che offrono una possibile chiave di lettura del crescente orientamento alla competitività e all’imprenditorialità dell’azione pubblica anche su scala urbana e con gli studi sui regimi urbani (soprattutto: Stone 1989, 1993, 2004, 2005; Dowding 1999, 2001; John 2001; Mossberger e Stoker 2001; Davies 2003; Holman 2007; Majoor e Salet 2008; Pike, Rodriguez-Pose e Tomaney 2011; Belligni e Ravazzi 2013), il cui focus è rivolto alle coalizioni di governo informali che risultano dalla crescente commistione di forze e interessi pubblico-privati e che incidono sulla configurazione del potere locale. Attraverso l’analisi di tre casi di studio (privatizzazione di Acea, alienazione e valorizzazione di un deposito Atac, processo di pianificazione strategica) relativi ad altrettanti settori di policy (gestione servizi pubblici locali, gestione del suolo e delle proprietà pubbliche, sviluppo economico), si è cercato di ricostruire le caratteristiche salienti del processo di neoliberalizzazione a Roma, gettando luce in particolare sui fattori capaci di spiegarne l’affermazione, il consolidamento e la specificità. Fattori che chiamano in causa principalmente il ruolo dello stato centrale e di specifici interessi economici locali, ovvero quelli legati alla rendita fondiaria e immobiliare.
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BELIBANI, Rosalba. "Verso un’architettura di sintesi. Note sulle relazioni fra architettura e computer." Doctoral thesis, 1993. http://hdl.handle.net/11573/401671.

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AMMENDOLA, JACOPO. "Progettare l’eccedente. Costruzioni temporanee e pratiche di relazione nei paesaggi urbani del XXI secolo." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/2158/1270843.

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SPIRITO, Gianpaola. "Buchi e interstizi. forme dello spazio intermedio nell'architettura contemporanea." Doctoral thesis, 2006. http://hdl.handle.net/11573/439910.

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GRECO, RAFFAELLO. "Ponti e paesaggio. La qualità architettonica nella trasformazione dei luoghi." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/938414.

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La presente trattazione si colloca all'interno del filone riguardante lo studio dell'architettura in relazione al paesaggio, nell'ambito di quegli studi che intendono affermare l'importanza dell'opera architettonica, quindi umana, dal punto di vista paesaggistico e di quelli che intendono promuovere la qualità dell'architettura come componente di primaria importanza per la qualità del paesaggio. Oggetto d'esame sono in primo luogo i ponti ed i paesaggi che essi sono in grado di determinare, ed in secondo luogo la qualità architettonica, in particolare in relazione alla qualità del paesaggio ed all'interno degli strumenti di valutazione del progetto. Osservando la miriade di ponti disseminati per il territorio è possibile constatare come alcuni di essi siano in grado di arricchire il paesaggio mentre altri vengano percepiti come elementi estranei al contesto. Perché questa differenza? La ricerca ha raccolto alcune riflessioni fatte nel Novecento da ingegneri e architetti che si sono occupati della progettazione dei ponti. Le loro considerazioni sono per lo più indirizzate a ragionare su oggetti architettonici di qualità con deboli riferimenti al paesaggio e agli utenti. L'intento della presente trattazione è quello di arricchire tali ragionamenti incentrando, però, l'attenzione sull'opera in relazione al paesaggio ed ai suoi fruitori. Come mai alcuni ponti invitano ad essere vissuti? Come mai alcuni catturano lo sguardo e lasciano col fiato sospeso? Come mai altri risultano così ben integrati nel paesaggio? Il presente lavoro prende forma proprio da questi interrogativi cui si tenta di dare risposta. Alcuni ponti determinano un nuovo "luogo", un nuovo paesaggio riconoscibile da quei caratteri che nella presente trattazione vengono definiti "fattori di singolarità e riuscita del ponte". Le ragioni che inducono ad approfondire tale argomento sono principalmente due: l'interesse per i paesaggi che i ponti determinano e l'interesse relativo al concetto di qualità architettonica, concetto di estrema attualità ed importanza specie se messo in relazione con il paesaggio. Una breve introduzione storica cerca di inquadrare il ruolo del ponte nel paesaggio. Il primo capitolo affronta in modo più ampio il tema delle infrastrutture, oggi particolarmente necessarie ad una società sempre più interconnessa; esse sono al tempo stesso lesioni del paesaggio e segno evidente dell'opera dell'uomo. I ponti sono elementi eccezionali all'interno del sistema infrastrutturale perché per loro natura congiungono due fronti diversi e incidono inevitabilmente sul paesaggio. In alcuni casi essi stessi sono paesaggio. In quali casi e che tipo di paesaggi sono in grado di determinare? Il secondo capitolo dà risposta a tale domanda attraverso la raccolta di un numero cospicuo di ponti suddivisi in quattro categorie ritenute dominanti per quanto attiene all'aspetto paesaggistico: il ponte come luogo dello stare, lo spazio sotto il ponte, il ponte icona, suddiviso in due sottocategorie il ponte opera d'arte e il ponte e l'identità del luogo, la dismisura del ponte. La collocazione di alcune opere nelle suddette categorie non è sempre netta, la suddivisione, infatti, tiene conto della loro caratteristica prevalente. I ponti raccolti sono stati progettati e realizzati prevalentemente negli ultimi venti anni; fanno eccezione il Viadotto Bisantis di Riccardo Morandi del 1962 ed il Ponte sul Basento di Sergio Musmeci del 1976. Le opere, quindi, si collocano in un arco temporale ad oggi né troppo vicino né troppo lontano, cosa che permette di fare riflessioni non affrettate sul loro inserimento nei contesti. Nelle prime tre categorie sono raccolti perlopiù ponti pedonali o ciclopedonali mentre nell'ultima solo ponti carrabili. Al lavoro di suddivisione fa seguito una riflessione sul tema della qualità architettonica che sembra essere qualcosa di intangibile e di difficile esplicitazione. La tesi di questo lavoro parte dal presupposto che, essendo il paesaggio il risultato anche dell'azione dell'uomo sulla natura, l'architettura, nel caso specifico quella dei ponti, influisce su di esso; tuttavia, definire cosa sia la qualità è oggetto di ampio dibattito. Inoltre, quanto gli strumenti odierni di valutazione del progetto tengono conto della qualità architettonica? Essa sembra essere, per il momento, solo un parametro marginale su cui basare le valutazioni di tipo paesaggistico e ambientale. La cosa è evidente se si esamina la documentazione richiesta per la redazione della Relazione Paesaggistica e dello Studio di Impatto Ambientale. L'analisi approfondita di alcuni casi di studio, attraverso l'ausilio degli elaborati di valutazione ambientale e paesaggistica o le testimonianze dei progettisti, permette di comprendere quanto le Amministrazioni e i progettisti abbiano tenuto in considerazione, consapevolmente o meno, la qualità architettonica del manufatto allo scopo di ottenere qualità paesaggistica. Sulla base di alcune considerazioni fatte nei decenni passati sulla progettazione dei ponti è stato possibile individuare una lista di parametri su cui basare valutazioni di tipo qualitativo in riferimento al paesaggio. In particolare, la qualità architettonica è data dalle relazioni che l'opera instaura con il contesto. Le relazioni possono essere di tipo fisico, metafisico, cromatico, materico, storico, artistico, ecc. È possibile attuare modalità di mimesi o di contrasto per le quali è necessario conoscere i caratteri e le peculiarità del luogo, da assecondare o negare. Al fine di esprimere un giudizio coerente e completo di tipo qualitativo nei confronti di un'opera inserita nel paesaggio, è necessario, quindi, basarsi anche sulle relazioni tra architettura e contesto. I paesaggi possono essere degradati, modesti, eccezionali; la qualità architettonica di un ponte è sempre messa in relazione con la qualità del luogo in cui va inserito. Il bilancio della qualità tra il prima e il dopo inserimento dovrebbe essere sempre positivo. Al fine di verificare la qualità di un ponte nella fase successiva alla sua realizzazione, è stata proposta la metabolizzazione come indicatore della buona riuscita dell'opera; si sostiene, infatti, che un ponte metabolizzato sia di per sé un ponte di qualità. Quali sono le caratteristiche dell'opera che rendono possibile tale simbiosi? Sicuramente l'azione del tempo, che permette al manufatto d'essere assorbito dal contesto e dalla comunità, le relazioni intercorrenti tra ponte e luogo, il carattere iconico e anche tutto ciò che attiene all'aspetto fisico e metafisico. L'insieme degli argomenti esposti nella presente trattazione mira ad affermare che la qualità architettonica è una componente fondamentale della qualità paesaggistica, parametro non marginale su cui formulare un giudizio di merito nei confronti di un'opera inserita nel paesaggio.
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