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Carugati, Felice, and Patrizia Selleri. "Guardando al futuro: sviluppo, educazione, apprendimento." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (October 2021): 243–57. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12610.

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Анотація:
Fin dagli anni '50 Renzo Canestrari si è interessato a tematiche riguardanti lo sviluppo infantile nei suoi aspetti clinici, con una particolare attenzione alle riforme del sistema scolastico italiano, soprattutto al prolungamento dell'obbligo scolastico, alle conseguenze organizzative e alla necessità di una formazione adeguata degli insegnanti. In parallelo, il dibattitto sulla deistituzionalizzazione dell'assistenza ai minori orfani e con difficoltà sensoriali, fisiche e psichiche, ha promosso progetti di interventi alternativi, in collaborazione con gli Enti Locali della Regione Emilia-Romagna.Questa attenzione alle tematiche concernenti lo sviluppo, l'educazione e la socializzazione in età evolutiva, con uno sguardo che collega aspetti individuali e dinamiche sociali, ha alimentato ricerche empiriche da parte di membri dell'Istituto di Psicologia, che hanno progressivamente ampliato i campi di indagine. Si tratta di ricerche su: relazioni causali fra interazioni sociali e sviluppo cognitivo; caratteristiche della comunicazione nelle classi e delle routine organizzative e discorsive nella vita quotidiana a scuola; rappresentazioni che insegnanti e genitori costruiscono e condividono sui processi di sviluppo, apprendimento e educazione; dinamiche socio-cognitive che le prove di valutazione delle competenze indicate nelle indagini internazionali, attivano negli studenti. Si tratta di dinamiche presenti durante le prove di assessment ma che sfuggono alla lettura prevalente dei risultati di performance. Esse attivano rappresentazioni di routine scolastiche, attraverso le quali soprattutto gli studenti con basse performance cercano di dare significato alle prove stesse. Analoghe dinamiche sono presenti nelle rappresentazioni delle discipline scientifiche, a conferma dell'influenza che le rappresentazioni del sistema scolastico svolgono nella costruzione degli apprendimenti.Considerate nel loro complesso, in queste linee di indagine è possibile individuare aspetti significativi dell'eredità che Renzo Canestrari ha consegnato nei suoi lavori sullo sviluppo e l'educazione. 
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Talamo, Giuseppina. "Migrazioni forzate per cause ambientali e cambiamenti climatici: un'analisi socio-economica." MONDI MIGRANTI, no. 2 (August 2021): 169–85. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-002010.

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Nel dibattito recente, la relazione tra lo studio dei movimenti della popolazione causati da mutamenti climatici o prodotti da ragioni di tipo ambientale, ha acquisito una rinnovata centralità all'interno del mondo politico e mediatico ed è stato fatto oggetto di analisi attente da parte del mondo scientifico. In questo lavoro, si intende focalizzare l'attenzione sul fatto che la decisione di migrare è, molto spesso, condizionata da diversi fattori (personali, economici, relazionali) e che l'aspetto ambientale e quello climatico possono, pertanto, essere sì la causa diretta del fenomeno, ma possono anche determinarlo in modo indiretto, incidendo su altri fattori. Con questo saggio, dunque, si intende non solo evidenziare un proble-ma quanto mai attuale, ma dimostrare che anche gli aspetti climatico-ambientali, insieme ad altre variabili, possono avere un ruolo nel determinare importanti spostamenti di popolazione.
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Devoken Fishbane, Mona. "Guarire le ferite transgenerazionali: un approccio relazionale e neurobiologico integrato." TERAPIA FAMILIARE, no. 125 (June 2021): 37–70. http://dx.doi.org/10.3280/tf2021-125003.

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Antichi risentimenti e problemi irrisolti con le famiglie di origine possono vincolare gli adulti nelle attuali relazioni con i genitori o fratelli e influenzare negativamente le relazioni con i partner o con i figli. Questo articolo intende esplorare le modalità tramite cui vecchie ferite vengono riattivate all'interno di relazioni attuali e come contribuiscano alla trasmissione transgenerazionale di eredità dolorose e traumi. Vengono proposti degli interventi clinici con clienti adulti per "svegliarsi dall'incantesimo dell'infanzia", curare ferite transgenerazionali, e maturare nuove relazioni con le famiglie di origine. Verranno esplorati i danni causati dalla colpevolizzazione dei propri genitori in terapia e ciò verrà messo in contrasto con l'enfasi che Ivan Boszormenyi-Nagy pone sulle azioni di ricongiungimento e sulla maturazione di risorse di fiducia nelle relazioni intergenerazionali. La famiglia verrà considerata sia nel suo contesto culturale - includendo gli effetti stressogeni e le risorse di resilienza - sia nel contesto del ciclo di vita. In tutto il testo terremo in considerazione il tema dell'etica relazionale - ovvero come possiamo vivere in accordo con i nostri valori e "raggiungere il meglio di noi stessi" nelle relazioni transgenerazionali.
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Giovannini, Paolo. "GENERAZIONI E MUTAMENTO POLITICO IN ITALIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 18, no. 3 (December 1988): 487–510. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200012624.

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IntroduzioneNel dibattito scientifico internazionale ricorre spesso una relazione, carica però di genericità e ambiguità, tra generazioni e cambiamento politico. La congiunzione tra i due termini ipotizza un rapporto di interconnessione di cui non è nota la natura (si tratta di relazione causale?) né la direzione (quale è la causa, e quale l'effetto?) né le condizioni del suo verificarsi (c'è sempre una relazione, o essa si attiva solo in determinate contingenze storiche?). Senza voler affrontare una discussione sistematica in merito, vorrei però avanzare alcune riflessioni piò specificamente riferite al modo in cui intendo trattare il tema in questione.
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Allegretti, Giovanni. "Riflessioni sul principio di trasparenza:." Conhecer: debate entre o público e o privado 10, no. 25 (August 3, 2020): 76–111. http://dx.doi.org/10.32335/2238-0426.2020.10.25.3823.

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L’articolo parte dalla decisione del governo Brasiliano di silenziare parte della produzione di dati sui danni causati dalla pandemia COVID-19, per proporre una riflessione sulla trasformazione del principio di trasparenza e della sua relazione con le politiche pubbliche. Nel ripercorrerne la complessa natura di mito e di spazio produttore di miti, attraverso la disamina di alcuni testi costituzionali e di pratiche partecipative formalizzate, il testo s’interroga su come strutturare piú solidamente le relazioni tra due ambiti importanti dell’azione pubblica: la promozione della trasparenza e quella della partecipazione civica all’azione di governo. I due campi appaiono avere molte convergenze strutturali, persino nello svuotamento graduale di significati proposto dalla retorica politica, e il loro crescente dialogo in molti paesi evidenzia la mutua capacitá di apprendimento e fertilizzazione, se pensati da subito nella loro interazione reciproca. L’analisi di come ha teso a strutturarsi negli ultimi anni il rapporto tra trasparenza e innovazioni democratiche mostra che queste ultime sono necessarie ma non sufficienti a garantire un’elevato livello di trasparenza, che richiede di affrontare problemi strutturali che riguardano l’organizzazione politico-amministrativa, le risorse, la mentalitá diffusa e la comunicazione pubblica in un determinato contesto. Per lo meno, non sono sufficienti, quando il contesto non si pone obiettivi sfidanti di ripensamento radicale della partecipazione, attraverso movimenti “a rete” che possano – incrociando sperimentazioni diverse – riflettere in forma collettiva su nuovi modi di mettere in dialogo azioni partecipative promosse “dall’alto” e “dal basso”.
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Kimenyi, Mwangi S. "The Causal Relationship Between Revenues and Expenditures: A Developing Country Case Study." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 1 (April 1, 1990): 3–11. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344875.

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Abstract Sono le entrate che determinano il volume delle spese di uno Stato oppure la relazione causale va letta in senso inverso? Il quesito, su cui gli economisti esprimono visioni differenti, è di fondamentale importanza per individuare le variabili economiche su cui il policy maker deve agire per ridurre la presenza dello Stato nell’economia e la minor crescita di quest’ultima che ne consegue. Il problema è particolarmente delicato nei paesi in via di sviluppo e coinvolge il ruolo svolto dagli aiuti e dai prestiti esteri di cui tali paesi beneficiano: infatti, se sono le entrate la variabile indipendente, i prestiti esteri aumentando le dimensioni del settore pubblico, potrebbero limitare le capacità di crescita dell’economia del paese.Valendosi di strumenti econometrici, Kimenyi cerca di individuare la relazione esistente tra entrate e spese in un’economia in via di sviluppo scegliendo il Kenia come case study. Il test di causalità di Granger applicato ai dati delle variazioni delle entrate e delle spese effettuate dal governo del Kenia nel periodo 1963-1987 dimostra che entrambi i rapporti di causalità sono verosimili. La conclusione che si trae è che occorre limitare la spesa pubblica. La natura della maggior parte dei governi dei paesi del Terzo Mondo, però, rende utopistica l’ipotesi di imporre un equilibrio di bilancio ed un limite al ricorso al prestito estero tramite norme costituzionali: Kimenyi quindi suggerisce che prestiti ed aiuti siano canalizzati, per esempio, da banche private verso investitori privati nel paese ricevente.
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Selvaggi, Caterina. "Pulp Fiction. Il cinema postmoderno di Quentin Tarantino." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2012): 151–72. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-001011.

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L'Autore analizza "Pulp Fiction" di Tarantino (1994) che č il cineasta piů significativo del gusto post-moderno; la relazione sistemica č protagonista del film e di altri dello stesso autore ed evidenzia come il singolo personaggio non abbia né coerenza né consistenza come individuo a se stante. Lo stile postmoderno č una delle forme culturali piů proprie della cosiddetta "globalizzazione", cioč delle progressiva interdipendenza dei sistemi nel pianeta. Il film racconta 5 storie intrecciate, mettendo in crisi l'ordine causale lineare a favore di una concezione di causalitŕ circolare espressa anche dalla regia stessa. Significativo č anche il gusto della citazione di altri testi e film di culture ed epoche diverse, proprio del postmoderno, e la mescolanza dei vari generi, dal thriller al western al musical ai cartoons" Ma questo gioco di citazioni per Tarantino esprime la condizione di intellegibilitŕ psicologica e culturale di un sistema ormai globale.
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Gubernale, Marco, Anna Volzone, Susanna Negrin, Annamaria Gobbo, and Paolo Bonanni. "Neuropsicologia delle encefalopatie epilettiche: analisi delle variabili piů significative e descrizione della nostra esperienza con un gruppo pediatrico affetto da epilessia mioclono-astatica." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 35–52. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-s03003.

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Sono discussi i punti cruciali della clinica epilettologica e neuropsicologica delle encefalopatie epilettiche, con l'intento di documentare la relazione complessa e non sempre diretta che intercorre tra questi due livelli di osservazione in particolare riferimento all'outcome cognitivo. Segue la descrizione del profilo neuropsicologico del nostro campione clinico (n = 10), riguardo al quale possiamo dimostrare un andamento duplice, di tipo rispettivamente avverso o piů propizio in funzione della maggiore o minore frequenza delle manifestazioni elettrocliniche e della poli- o monoterapia. Il gruppo con outcome cognitivo piů favorevole (n = 7) documenta un'ampia variabilitŕ dei risultati e si presenta mediamente con disabilitŕ intellettiva lieve, difficoltŕ grafomotorie e attenzione entro limiti di norma, in innesto a variabili psicopatologiche borderline tipo attenuazione del tono dell'umore e disattenzione-iperattivitŕ. Poiché la storia clinica mette in evidenza che questi soggetti risultano essere quelli liberi da tempo da crisi e con non piů di due principi in terapia, le evidenze neuropsicologiche supportano dunque una relazione causale tra la malignitŕ del quadro e l'outcome cognitivo.
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Zilio, Francesca. "Le relazioni fra Roma e Bonn durante il primo governo Brandt fra Ostpolitik e Csce." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (December 2012): 5–34. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-002001.

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Sulla base di fonti primarie italiane e tedesche e di documenti pubblicati, l'articolo analizza le opinioni italiane sulla Ostpolitik e le posizioni di entrambi i paesi sulla progettata Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (Csce), discusse negli incontri bilaterali fra capi di governo e ministri degli Esteri. L'autrice evidenzia le paure italiane causate in particolare dalla velocitŕ dei primi negoziati della Ostpolitik e poi dalla lentezza delle trattative su Berlino che ritardarono l'apertura dei negoziati preliminari sulla Csce. All'inizio Roma temeva che la fretta dei tedeschi di ottenere risultati per la loro questione nazionale, insieme alla pericolosa politica europea di Mosca, portasse ad eccessive concessioni da parte di Bonn che avrebbero potuto danneggiare gli interessi occidentali. In seguito l'Italia si preoccupň che l'attesa per la conclusione degli accordi su Berlino, che era stata posta dall'Ovest come precondizione per la convocazione dei preliminari sulla Csce, potesse causare una perdita del momentum per prendere le redini della distensione e combattere gli obiettivi e la propaganda orientali. Al contrario, Bonn intendeva approfittare dell'impazienza orientale per l'apertura della Csce, in opposizione alla disponibilitŕ occidentale a prendersi il suo tempo, per ottenere migliori risultati nella Ostpolitik e garanzie sulla Csce.
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Kowalczyk SJ, Dariusz. "LA CREAZIONE SECONDO SERGEJ BULGAKOV." Forum Teologiczne, no. 21 (November 6, 2020): 111–23. http://dx.doi.org/10.31648/ft.6090.

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«Dio creò il mondo». Questa verità non riguarda soltanto un inizio puntuale, nel quale il creato fu chiamato dal nulla all’esistenza. La teologia della creazione si deve occupare, infatti, della relazione tra il Dio Creatore e l’universo creato. Una delle più profonde proposte di descrizione di tale relazione è stata formulata dal teologo russo Sergej Bulgakov che ha cercato di evitare, da un lato, le idee dal profumo monistico, che indeboliscono la trascendenza di Dio o mettono in dubbio l’identità propria del creato, e dall’altro lato, la trappola di mettere il creato accanto a Dio come se avessimo a che fare con due realtà divise. Il sistema bulgakoviano costituisce un panenteismo sofiologico in cui Dio si auto-manifesta dall’eternità nella sua vita intratrinitaria (la Sofia increata) e anche nel non-Dio, cioè nella creazione (la Sofia creata). Bulgakov si oppone alla visione che considera nel Creatore la Causa prima, incausata. Ogni causalità riferita a Dio lo riduce – secondo il nostro autore – alla catena causa-effetto del mondo. La creazione non può consistere nell’atto di causare le cose ma nel manifestarsi fuori di sé, per questo Bulgakov parla di eternità del creare. Dio, infatti, è il Creatore da sempre. Questo non nega la libertà di Dio nell’opera della creazione, perché in Dio non c’è distinzione tra necessità e libertà. L’Assoluto è come vuole essere e vuole essere come è. L’eterna creazione trova il suo eterno fondamento nella vita intratrinitaria e, come essa, è fatta nell’amore con i suoi due lati: il sacrificio e la beatitudine. Il sacrificio (la kenosi) consiste nel ritirarsi per fare spazio all’altro e, insieme, uscire da se stesso per manifestarsi nell’altro. La teologia della Creazione secondo Sergej Bulgakov ci offre un valido fondamento per la riflessione ecologica. La visione del «tutto in Dio e di Dio nel tutto» costituisce, infatti, una chiamata a custodire ragionevolmente il creato, Sofia divina creata.
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Ineichen, Gustav. "Lʹitaliano nel paragone contrastivo". Linguistica 31, № 1 (1 грудня 1991): 171–76. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.171-176.

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Quando si consideri l'italiano messo a raffronto con altre lingue europee, si può pensare dapprima al tedesco. Data del 1942 una caratterizzazione globale letterariamente dotta del dottor Santoli, allora professore nell'Università di Firenze. Un esame contrastivo della frase nominale e delle relazioni di causalità è dovuto a Gislimberti (1989) che si rivolge essenzialmente a studenti e a traduttori d'italiano. A questo s'aggiunga Gislimberti (1988) per un esame contrastivo in sede di testualità. Con Holtus-Pfister (1985) l'attenzione è richiamata a problemi particolari esaminati in base a un corpus di traduzioni di prose tedesche e italiane. Tali problemi, che passano per essere significativi, sono le proposizioni relative, l'espressione del passivo, le formazioni del diminutivo, la composizione nominale, gli avverbi di gradazione e la traduzione di certe parole chiave del tedesco.
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Coderoni, Silvia, and Alberto Manelli. "Agricoltura e sviluppo compatibile con il clima: prospettive globali di finanziamento." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (September 2011): 35–58. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-002004.

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Le complesse relazioni tra i fattori fisici, economici e sociali che riguardano il settore agricolo in un contesto di cambiamenti climatici, fanno sě che le strategie per affrontare tale problematica non possano prescindere da un approccio integrato delle politiche di sviluppo, mitigazione e adattamento. Tale approccio puň essere definito come "sviluppo compatibile con il clima", ovvero una strategia che minimizza i danni causati dagli impatti climatici, mentre massimizza le opportunitŕ di crescita che un futuro a basse emissioni e piů resiliente puň portare. I livelli di finanziamento per lo sviluppo compatibile con il clima, tuttavia, sono ad oggi decisamente insufficienti, nonostante i flussi finanziari verso i PVS possano rappresentare uno dei modi principali per riconciliare equitŕ ed efficienza nell'affrontare i problemi del cambiamento climatico. Le prospettive per la finanza per il clima comprendono sia la creazione di nuovi fondi di finanziamento, sia il miglioramento e potenziamento di quelli esistenti, ma si fondano sul riconoscimento del ruolo del settore nella mitigazione e della sua peculiare vulnerabilitŕ ai cambiamenti climatici.
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Policicchio, Nicola. "Gruppi e migrazioni." GRUPPI, no. 1 (October 2020): 134–51. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10489.

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L'incontro con lo straniero reca con sé la conoscenza di aspetti nuovi, ma anche sentimenti di inquietudine. L'esperienza migratoria porta ad accogliere al proprio interno contraddizioni, conflitti e ambivalenze, a volte sofferenza e traumi. Questi sono processi individuali e collettivi che agiscono sia sul piano consapevole che inconscio.Quando l'incontro avviene durante un periodo di crisi del contesto, le variabili esterne avranno un'influenza maggiore sulla qualità delle relazioni nel mondo esterno e sull'integrità dell'identità dei soggetti. Queste interazioni possono causare conflitti forti e pericolosi. Attraverso il riferimento ad alcuni concetti di base provenienti dalla teoria della psicodinamica dei gruppi, l'autore prova a indicare alcuni sentieri di pensiero utili ad attraversare questi territori dell 'esistenza. Alcune considerazioni sono orientate a esplorare l'esperienza delle accoglienze per richiedenti asilo e rifugiati. L'autore suggerisce infine come un modo di pensare orientato ai gruppi possa essere efficace nell'affrontare le sfide della crisi contemporanea e interagire positivamente con i cambiamenti derivanti dall'influenza dei flussi migratori.
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Ardino, Vittoria, Paola Di Blasio, and Luca Milani. "Disturbo post-traumatico e comportamento criminale: rischio di recidiva e costrutti personali." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 1 (March 2010): 45–65. http://dx.doi.org/10.3280/mal2010-001004.

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Gli eventi traumatici causano esiti psicopatologici di natura diversa e con diverse configurazioni di sintomi. Il presente studio analizza le cognizioni post-traumatiche nei contesti forensi per verificare le connessioni tra esperienze di traumatizzazione precoce, sintomi del Disturbo Post-Traumatico da Stress e rischio di recidiva di reato in una popolazione carceraria. L'ipotesi principale sostiene che cognizioni disfunzionali (worry, percezione negativa del supporto degli altri) mediano la relazione tra i sintomi DPTS ed il rischio di recidiva. Lo studio, inoltre, esplora il modello della Psicologia dei Costrutti Personali basato sulla teoria di Kelly (1995) per comprendere in che modo un sistema di credenze post-traumatico possa frammentare la visione del mondo e del Sé del campione. I risultati hanno mostrato che la percezione negativa del supporto degli altri media tra sintomi DPTS e rischio di recidiva e che i partecipanti con i sintomi DPTS hanno maggiori difficoltŕ ad integrare eventi traumatici e il reato stesso all'interno del loro sistema di costrutti e credenze.
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Viscomi, Antonio. "L'adempimento dell'obbligazione di lavoro tra criteri lavoristici e principi civilistici." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 128 (December 2010): 595–657. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-128003.

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Il saggio assume l'adempimento dell'obbligazione di lavoro come luogo significativa di analisi e verifica delle intersezioni tra diritto privato e diritto del lavoro e come parametro di valutazione dello stato della relativa frontiera. Dopo alcune necessarie premesse metodologiche (la permeabilitŕ della linea di separazione tra diritto comune e diritto del lavoro; un paradigma conoscitivo coerente idoneo a cogliere, rappresentare e integrare assetti di interessi sempre piů complessi; la fragilitŕ delle impostazioni metodologiche caratterizzate da una esasperata valorizzazione degli effetti attesi e dalla contestuale svalutazione per ogni connessione logica ed assiologica con il sistema nel suo complesso), l'autore propone di recuperare all'analisi una pertinente considerazione, in sede di adempimento, della relazione tra comportamento debitorio ed aspettativa creditoria e una adeguata valutazione della complessitŕ dello scambio contrattuale, reso tale nel contratto di lavoro anche a motivo del coinvolgimento della persona del prestatore e della rilevanza, giŕ sul piano causale, della dimensione organizzativa, che conforma lo stesso modo di essere e di essere erogata della prestazione dovuta. Riguardata nella prospettiva del diritto del lavoro, la disciplina dell'adempimento offerta dal diritto civile si arricchisce di contenuti e suggestioni nuove, a motivo sia della predetta complessitŕ dello scambio, sia della rilevanza costituzionale degli interessi coinvolti nel gioco contrattuale.
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Cadamuro, Alessia, Annalisa Versari, and Piergiorgio Battistelli. "Processi di autovalutazione in etŕ evolutiva: aspetti metacognitivi e stili attributivi." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2013): 387–416. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-003004.

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Lo scopo di questa ricerca e lo studio della capacita di autovalutazione di 271 alunni della scuola primaria e secondaria ai quali sono state proposte due prove di ragionamento aritmetico e formale. Ai soggetti veniva richiesto di stimare il numero di risposte esatte che ritenevano di avere dato e successivamente di confrontare la propria prestazione con quella di soggetti a loro simili. I risultati dimostrano che per tutti i soggetti e in tutte le prove tra i punteggi reali e gli indici dell'autovalutazione vi e una relazione negativa e significativa. L'analisi dei giudizi comparativi conferma i risultati ottenuti da Kruger e Dunning (1999): i soggetti meno abili tendono a sovrastimare significativamente la loro prestazione mentre i soggetti piu abili tendono a sottostimarla. La prima tendenza e presente in tutte le fasce di eta ma la seconda emerge in misura significativa in seconda media. Questi risultati possono essere interpretati come la verifica che l'accuratezza della valutazione comparativa dipende da molte variabili, alcune di natura cognitiva e metacognitiva, altre riferibili all'autorappresentazione. Per questo motivo questi bias nell'autovalutazione sono stati riportati anche alla prospettiva dello stile attribuzionale causale (fattori interni vs esterni; controllabili vs non controllabili). In conclusione i processi cognitivi e metacognitivi vanno ricondotti anche alle dinamiche dell'autorappresentazione soggettiva ed ai bisogni della salvaguardia dell'immagine di se.
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Buseti, Simone, and Bruno Dente. "L'introduzione del performance management nelle Universitŕ italiane." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 121–41. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002005.

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L'ipotesi centrale del saggio č che gli strumenti di misurazione della performance possono essere un modo efficace per promuovere la professionalizzazione del management delle universitŕ, ma soltanto nel rispetto di due condizioni, entrambe necessarie: che l'introduzione di nuovi sistemi sia parte di una piů ampia azione di sviluppo, e che le strategie di cambiamento rispettino l'eterogeneitŕ delle amministrazioni e siano quindi incrementali e differenziate. Si tratta di due condizioni che il decreto 150/2009 sembra sottovalutare, implicando una semplicitŕ doppiamente erronea: l'omogeneitŕ delle amministrazioni target e la sufficienza di valutazione e misurazione ai fini del miglioramento delle performance. Il saggio presenta una ricerca sui sistemi di management e valutazione, attraverso l'analisi dei risultati di un questionario somministrato a circa un terzo degli atenei italiani. La ricerca ha sostanzialmente smentito tali premesse e ha restituito due risultati: un'analisi dello stato dei sistemi che fotografa il posizionamento degli atenei e un modello di relazione tra le diverse variabili oggetto d'indagine. Per quanto riguarda il primo risultato, il panorama complessivo mostra alcuni elementi generalmente solidi e diffusi (come il quadro organizzativo), elementi diffusi ma solo raramente considerati adeguati (ad esempio il controllo di gestione), elementi sostanzialmente assenti (tra tutti il sistema di gestione dei rischi). D'altra parte, il posizionamento degli atenei rivela uno scenario - oltre che generalmente poco soddisfacente - anche fortemente eterogeneo. Non solo quindi non č possibile immaginare una riforma basata sul principio "one size fits all", ma č necessario tutto al contrario sviluppare diversi approcci al cambiamento. Il saggio presenta tre possibili strategie di implementazione della riforma, che partendo dallo stato di sviluppo dell'amministrazione suggeriscono percorsi di cambiamento differenziato. Infine, l'ultima parte del saggio utilizza i dati della rilevazione per costruire un modello di relazione che conferma il rapporto ipotizzato tra i sistemi di valutazione e alcune precondizioni, individuate nel quadro organizzativo, nei sistemi di supporto e (in minor misura) nei sistemi di gestione del rischio e di presidio della qualitŕ. Il modello non propone un rapporto di stretta causalitŕ tra variabili (il che implicherebbe una sequenza cronologica stretta nei programmi di riforma), ma piuttosto di guardare al management come oggetto complesso, il cui miglioramento necessita di sviluppo armonico e forte integrazione tra le sue diverse parti.
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Bettin, Giulia. "Il valore economico dell'immigrazione." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 2 (October 2020): 12–30. http://dx.doi.org/10.3280/pri2019-002002.

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L'articolo analizza il contributo economico dell'immigrazione in Italia. La prima parte della trattazione muove dalla percezione generale dell'incidenza del feno-meno e delle sue conseguenze socio-economiche per la società italiana ed europea. Secondo i dati Eurobarometro, per entrambi gli aspetti prevale una percezione di-storta, soprattutto in Italia, con un diffuso atteggiamento negativo nei confronti dell'immigrazione, che avrebbe impatti negativi su criminalità, mercato del lavoro e welfare. L'evidenza fornita dalla letteratura economica tuttavia offre un quadro diverso. Per quanto riguarda la relazione con la criminalità, non si osserva alcun nesso di-retto di causalità dell'intensificarsi dei flussi in ingresso sull'aumento dei tassi di criminalità, né in Italia né a livello internazionale. Nel mercato del lavoro, le con-seguenze per i lavoratori nativi derivanti dall'afflusso di forza lavoro straniera sono per lo più positive, principalmente connesse con i fenomeni di crescente seg-mentazione dell'occupazione. Lavoratori nativi e stranieri tendono infatti a specializzarsi in settori diversi e, all'interno dello stesso settore, in occupazioni diverse, con gli immigrati concentrati nelle mansioni a più bassa qualifica. In termini di im-patto sulle finanze pubbliche, le stime esistenti mostrano come il contributo netto dell'immigrazione sia positivo, nonostante l'aumento dei costi dell'accoglienza dei richiedenti asilo in seguito all'emergenza registrata tra il 2014 e il 2016.
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Stame, Nicoletta. "Come concepire la politica, come valutarla." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (May 2010): 57–74. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-001004.

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Recenti dibattiti sulla Evidence-Based Policy hanno discusso le sue ipotesi metodologiche su come stabilire l'evidenza, e cioč la gerarchia della robustezza dei metodi nella valutazione degli effetti dele politiche. Minore attenzione č stata dedicata al modo in cui una politica č concepita all'interno di questo approccio, vale a dire come trattamento somministrato ad un paziente (target), al fine di ottenere uno specifico risultato, con l'obiettivo poi di essere generalizzato. Questa concezione si esprime in un quadro epidemiologico come ambito disciplinare, e presuppone un'analisi controfattuale come gold standard, che ignora il processo decisionale e di attuazione, e il ruolo degli stakeholders. Sia questo modo di concepire la politica, che quello di affrontare le diverse fasi del ciclo delle decisioni politiche sono in contrasto con altre metodologie basate su differenti presupposti disciplinari e teorici, in gran parte provenienti dalle scienze politiche. Gli approcci basati sulla "razionalitŕ sinottica" considerano le politiche come interventi basati su una logica di obiettivi-mezzi-risultati, prendendo in considerazione le tre fasi, come momenti separati, e seguono una valutazione basata sugli obiettivi (goal-oriented evaluation). Gli approcci basati sulla "razionalitŕ incrementale" guardano alle politiche come ad un insieme di relazioni complesse che si sviluppano durante l'implementazione, durante la quale le politiche vengono ri-definite. I diversi approcci sono confrontati sulla base del loro modo di considerare ciň che accade durante il processo decisionale, l'attuazione del programma e la valutazione; qual č il significato di valutare gli effetti (causalitŕ), il loro modo di affrontare il contesto, e il modo in cui consentono la partecipazione dei beneficiari.
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Leszczyński, Grzegorz. "Dowodzenie nieważności małżeństwa zawartego w stanie bojaźni szacunkowej podmiotu." Prawo Kanoniczne 50, no. 1-2 (June 15, 2007): 127–42. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2007.50.1-2.06.

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Timore riverenziale consiste nell’apprensione di avere contro di sé gravemente e lungo offesi e indignati coloro che esercitano una potestà o verso i quali si è tenuti a prestare riverenza e onore, come ad esempio i genitori oppure gli altri superiori. Il timore riverenziale si presume leggero, a meno che non sia qualificato, cioè non siano intervenute preghiere importune e insistenti, liti, alterchi che abbiano turbato l’animo del soggetto passivo del timore e che rendono la sua vita intollerabile costringendolo a temere il male sovrastante della indignazione grave dei genitori o dei superiori. La prova del timorée reverenziale non è affatto facile. Il giudice deve callare nello stato d’animo del soggetto passivo del timore, per accerare il suo stato soggettivo di agitazione a causa di un elemento esterno, che lo ha portato a dare il consenso. Si tratta quindi di una valutazione soggettiva sulla portata delle minaccie, dell’indignazione del superiore dello stato del soggetto. A questo scopo il giudice deve usare i dicersi mezzi di prova, come le dichariazioni delle parti, le testimonianze, ma nache le perizie. La più importante in questo caso è sicuramente la prova indiretta basata sille circostanze e sulle presunzioni. Accertato l’intervento esterno del soggetto attivo basato sulla relazione particolare esistente tra i due soggetti del timore, l’aversio del soggetto passivo al matrimonio oppure alla persona dell’altro coniuge, la causalità tra il timore e la scelta matrimoniale produce la presunzione della scelta non libera di cui però si deve pronunciare sempre il giudice.
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Pellegrino, Marina Pia. "Edith Stein. Verso la “comunita’ di destino” attraverso la liberta’ e la grazia." Aoristo - International Journal of Phenomenology, Hermeneutics and Metaphysics 4, no. 2 (August 22, 2021): 61–73. http://dx.doi.org/10.48075/aoristo.v4i2.27974.

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Il saggio di Edith Stein Libertà e Grazia , nel quale si sviluppano le sue riflessioni sulla comunità didestino, è stato ritrovato come manoscritto inedito e ha subito un percorso problematico prima diessere definitivamente datato e intitolato. Risalente al 1921, poco prima che l’autrice entrasse nellachiesa cattolica con il battesimo, e avendo come nucleo tematico l’incontro tra libertà umana egrazia divina, questa trattazione di filosofia della religione s’inserisce nel percorso filosofico edesistenziale che, dalla tesi di laurea sull’entropatia, ai lavori sulla Causalità psichica, su Individuo ecomunità e sullo Stato, caratterizza il periodo di ricerca della Stein come assistente di EdmundHusserl e quello subito dopo le sue dimissioni da tale incarico. E’ opportuno seguire a grandi linee ipassi di questo cammino, per scoprire come all’interno dell’analisi fenomenologica, che Edith avevafatto propria, emergano approfondimenti sulla struttura dell’essere umano, in particolare sull’anima,e questioni ad essi collegate, come quella della comunità di destino. Tale tipo di comunità, si inseriscenella riflessione, mai abbandonata dalla Stein, riguardante la relazione con l’altro, la libertà di aprirsio chiudersi all’incontro; essa si fonda sugli atti liberi di ciascuno e insieme sulla responsabilità cheognuno ha nei confronti della salvezza di tutti gli altri e viceversa. L’essere umano porta in sé lavocazione di proteggere anche il mondo animale, le creature inanimate e la natura. Il percorso diEdith, in un’osmosi tra pensiero e vita, si conclude con la sua offerta come “vittima di espiazione” afavore del suo popolo e in nome della nuova alleanza in Cristo, unico vero Mediatore per la salvezzadi tutti davanti a Dio.
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Ríos Garit, Jesús, Yanet Pérez Surita, Aurelio Olmedilla Zafra, and Verónica Gómez-Espejo. "Psicología y lesiones deportivas: Un estudio en lanzadores de beisbol." Cuadernos de Psicología del Deporte 21, no. 1 (January 1, 2021): 102–18. http://dx.doi.org/10.6018/cpd.416351.

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Las lesiones constituyen uno de los principales problemas en el deporte debido a las repercusiones negativas sobre la salud y el rendimiento del deportista. Su etiología multifactorial requiere que sean abordadas también desde lo psicológico para comprender su comportamiento de manera integral y lograr mayores impactos en su prevención. La presente investigación se realizó con los lanzadores de béisbol de primera categoría de la provincia de Villa Clara, Cuba, con el propósito de determinar la relación entre las variables psicológicas asociadas al rendimiento del deportista y las lesiones. Se estudiaron un total de 48 lanzadores constituyendo una población heterogénea, integrada por deportistas noveles y de mayor experiencia competitiva. Se aplicó el Cuestionario de Aspectos Deportivos y Lesiones, el Inventario de Ansiedad Rasgo-Estado, el Inventario de Ansiedad Estado en Competición y el Inventario Psicológico de Ejecución Deportiva. Los resultados obtenidos muestran que los lanzadores estudiados presentan una baja percepción de la relación entre variables psicológicas y lesiones, constatando además que en la competición aparecen más lesiones que en los entrenamientos y que los deportistas con antecedentes de lesiones presentan diferencias significativas en el estado de determinadas variables psicológicas en comparación con los lanzadores que no se han lesionado. Estas diferencias se observan en la ansiedad estado en competición, la autoconfianza, el control del afrontamiento negativo, el control de la atención y el control visual e imaginativo. Injuries are one of the main problems in sport due to the negative impact on the health and performance of the athlete. Their multi-causal etiology requires that they also be approached from the psychological to understand their behavior in an integral way and achieve greater impacts in its prevention. The present investigation was carried out with the first category Baseball pitchers of the province of Villa Clara, Cuba, with the purpose of determining the relationship between the psychological variables associated with the athlete's performance and the injuries. A total of 48 pitchers were studied, constituting a heterogeneous population, made up of new athletes with greater competitive experience. The Sports Aspects and Injuries Questionnaire, the Trait-State Anxiety Inventory, the Competing State Anxiety Inventory and the Psychological Inventory of Sports Execution were applied. The results obtained show that the pitchers studied have a low perception of the relationship between psychological variables and injuries, also confirming that in the competition there are more injuries than in training. In addition, the results are displaying that athletes with a history of injuries and within these, the ones that most injuries have suffered, present significant differences in the status of certain psychological variables compared to pitchers who have not been injured. This difference can be observed in competition state anxiety, self-confidence, negative coping control, attention control, and visual and imaginative control. Le lesioni sono uno dei principali problemi negli sport a causa dell'impatto negativo sulla salute e sulle prestazioni dell'atleta. La loro eziologia multifattoriale richiede che vengano affrontati anche dal punto di vista psicologico per comprendere il loro comportamento in modo integrale e ottenere maggiori impatti nella sua prevenzione. La presente indagine è stata condotta con i lanciatori di baseball di prima categoria della provincia di Villa Clara con lo scopo di determinare la relazione tra le variabili psicologiche associate alla prestazione dell'atleta e le lesioni. Sono stati studiati un totale di 48 lanciatori, costituendo una popolazione eterogenea, composta da nuovi atleti con una maggiore esperienza competitiva. Sono stati applicati il ​​questionario sugli aspetti sportivi e sugli infortuni, l'inventario dell'ansia trait-state, l'inventario dell'ansia di stato in competizione e l'inventario psicologico dell'esecuzione sportiva. I risultati ottenuti mostrano che i lanciatori studiati hanno una bassa percezione del rapporto tra variabili psicologiche e infortuni, confermando anche che nella competizione ci sono più infortuni che in allenamento e che gli atleti con una storia di infortuni e al loro interno, quelli che più le lesioni hanno sofferto, presentano differenze significative nello stato di alcune variabili psicologiche rispetto ai lanciatori che non sono stati feriti. Questa differenza può essere osservata in variabili come; l'ansia era in competizione, la fiducia in se stessi, il controllo del coping negativo, il controllo dell'attenzione e il controllo visivo e immaginativo. As lesões são um dos principais problemas do esporte devido ao impacto negativo na saúde e no desempenho do atleta. Sua etiologia multifatorial exige que eles também sejam abordados do ponto de vista psicológico para entender seu comportamento de maneira integral e obter maiores impactos em sua prevenção. A presente investigação foi realizada com a primeira categoria de lançadores de basebol da província de Villa Clara, Cuba, com o objetivo de determinar a relação entre as variáveis ​​psicológicas associadas ao desempenho do atleta e as lesões. Foram estudados 48 lançadores, constituindo uma população heterogênea, composta por novos atletas com maior experiência competitiva. Foram aplicados o Questionário de Aspectos e Lesões Esportivas, o Inventário de Ansiedade Traço-Estado, o Inventário de Ansiedade Estado Competente e o Inventário Psicológico de Execução Esportiva. Os resultados obtidos mostram que os lançadores estudados têm uma baixa percepção da relação entre variáveis ​​psicológicas e lesões, confirmando também que na competição há mais lesões do que nos treinos e que atletas com histórico de lesões e dentro delas, as que mais lesões sofridas apresentam diferenças significativas no status de certas variáveis ​​psicológicas em comparação com lançadores que não foram feridos. Essa diferença pode ser observada na ansiedade do estado de competição, autoconfiança, controle negativo de enfrentamento, controle da atenção e controle visual e imaginativo.
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Medina, Samantha, and Luis Ródenas. "La ansiedad en deportistas universitarios durante la cuarentena por COVID-19." Cuadernos de Psicología del Deporte 22, no. 2 (April 10, 2022): 33–46. http://dx.doi.org/10.6018/cpd.430721.

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A new virus called COVID-19, began to spread in Wuhan (China) since the end of 2019, and is now found all over the world. This virus, in addition to increasing the risk of death from infection, also increases psychological pressure on humanity. Samples were taken from college students from the different UANL faculties, using cluster sampling, which responded to a battery of questionnaires that included the 7-ítem Generalized Anxiety Disorder Scale (GAD-7) and those asking about the basic information of participants. We received 2,152 responses. Results indicated that 0,7% of respondents were experienced severe anxiety, 2,8% moderate anxiety and 20,9% mild anxiety. In addition, the factors Living in Urban Areas (OR = 821, 95% CI = 0,708 – 0,925), Family Income Stability (OR = 725, 95% CI = 0,643 – 0,815) and Living with Parents (OR = 701, 95% CI = 0,595 – 0,955) were protective against anxiety. Moreover, it was shown that having close relatives or acquaintances infected with coronavirs was a risk factor for increasing the anxiety of college students (OR = 3,009, 95% CI = 2,380 – 3,820). The results of the correlation analysis showed that the Daily Epidemic News, the Home Office and Having an Infected Relative or Acquaintance, were positively associated with anxiety symptoms (P < ,001). On the other hand, the use of Video Games and Technologies was negatively related to the level of anxiety (P < ,001). According to the study, it is suggested that students' mental health be monitored during the contingency caused by the COVID-19 epidemic. Un nuevo virus denominado COVID-19, comenzó a esparcirse en Wuhan (China) desde finales del 2019, y ahora se encuentra por todo el mundo. Este virus, además de aumentar el riesgo de muerte por infección, también aumenta la presión psicológica en la humanidad. Se tomaron muestras de estudiantes universitarios de las diferentes facultades de la UANL, mediante el uso de muestreo conglomerados, los cuales respondieron a una batería de cuestionarios que incluía la Escala de Trastorno de Ansiedad Generalizada conformada de 7 ítems (GAD-7). Se recibieron 2,152 respuestas. Los resultados indicaron que el 0,7% de los encuestados experimentaron ansiedad severa, el 2,8% ansiedad moderada y 20,9% ansiedad ligera. Asimismo, los factores Viviendo en Áreas Urbanas (RM = 0,821, IC 95% = 0,708 – 0,925), Estabilidad de Ingresos Familiares (RM = 0,725, IC 95% = 0,643 – 0,815) y Viviendo con Padres (RM = 0,750, IC 95% = 0,595 – 0,955) fueron protectores contra la ansiedad. De igual forma, se demostró que tener familiares o conocidos cercanos infectados con coronavirus fue un factor de riesgo para aumentar la ansiedad de los jóvenes universitarios (RM = 3,009, IC 95% = 2,380 – 3,820). Los resultados respecto al análisis de correlación demostraron que el Ver Noticias Diarias de la Epidemia, el Teletrabajo y Tener un Familiar o Conocido Infectado, se asociaron positivamente con los síntomas de ansiedad (P < 0,001). Por otro lado, el uso de Videojuegos y Redes Sociales durante la cuarentena se relacionó negativamente con el nivel de ansiedad (P < 0,001). Según el estudio se sugiere que la salud mental de los estudiantes sea controlada durante la contingencia provocada por la epidemia del COVID-19. Un nuevo virus denominata COVID-19, tra l'altro a Wuhan (Cina), desde finales del 2019, è ora racchiuso in tutto il mondo. Este virus, ademar of aumentar el riesgo de muerte por infección, también aumenta una presaón psicológica en the humanidad. Se il mondo muore di studi universitari di diverse facce di UANL, attraverso l'uso di muergoni conglomerati, quali risposte rispondono a una batteria di cuorzi e inclusione di Escala de Trastorno di Ansiedad Generalizada conformada of 7 ítems (GAD-7). Vedi informazioni 2.152 respuestas. I risultati sono indicativi dello 0,7% degli esperimenti effettuati su base severa, del 2,8% su risposta moderata e del 20,9% su risposta. Asimismo, los factores Viviendo en Áreas Urbanas (RM = 0,821, IC 95% = 0,708 - 0,925), Estabilidad de Ingresos Familiares (RM = 0,725, IC 95% = 0,643 - 0,815) y Viviendo con Padres (RM = 0,750, IC 95 % = 0,595 - 0,955) fueron protectores contra la ansiedad. In realtà, dimostrate ciò che è familiare o conoculare in cerca di informazioni con il coronavirus è dovuto a un fattore di riesame per aumentare la risposta degli studenti universitari (RM = 3.009, IC 95% = 2.380 - 3.820). I risultati di questa analisi di correlazione dimostrata da Ver Noticias Diarias de the Epidemia, Home Office e Tener un Familiar o Conocido Infectado, se si parla di positivamente con gli episodi di risposta (P <, 001). Per altri motivi, l'uso di Video Juegos y Redes Sociales durante la relazione è stato negativamente correlato alla risposta (P <, 001). Segue lo studio se ti piace la mente mentale degli estudenti controllo del mare durante la contingenza provocata dall'epidemia del COVID-19. Um novo vírus chamado COVID-19, começou a se espalhar em Wuhan (China) desde o final de 2019 e agora é encontrado em todo o mundo. Esse vírus, além de aumentar o risco de morte por infecção, também aumenta a pressão psicológica sobre a humanidade. As amostras foram coletadas de estudantes universitários das diferentes faculdades da UANL, usando amostragem por cluster, que respondeu a uma bateria de questionários que incluíam a Escala de Transtorno de Ansiedade Generalizada de 7 itens (GAD-7) e aqueles que perguntavam sobre as informações básicas dos participantes. Recebemos 2,152 respostas. Os resultados indicaram que 0,7% dos entrevistados experimentaram ansiedade grave, 2,8% ansiedade moderada e 20,9% ansiedade leve. Além disso, os fatores Viver em áreas urbanas (OR = 821, IC 95% = 0,708 - 0,925), Estabilidade da renda familiar (OR = 725, IC 95% = 0,663 - 0,815) e Morar com os pais (OR = 701, 95% IC = 0,595 - 0,955) foram protetores contra a ansiedade. Além disso, foi demonstrado que ter parentes próximos ou conhecidos infectados com coronavir era um fator de risco para aumentar a ansiedade de estudantes universitários (OR = 3,009, IC 95% = 2,380 - 3,820). Os resultados relativos à análise de correlação mostraram que o View Daily News of the Epidemic, o Home Office e Having a Infected Family or Known, foram positivamente associados aos sintomas de ansiedade (P < ,001). Por outro lado, o uso de videogames e tecnologias foi negativamente relacionado ao nível de ansiedade (P < 0,001). Segundo o estudo, sugere-se que a saúde mental dos estudantes seja monitorada durante a contingência causada pela epidemia do COVID-19.
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"Diseguaglianze economiche, squilibri ambientali e flussi migratori." Nomadas. Critical Journal of Social and Juridicals Sciences, 2018, 423–39. http://dx.doi.org/10.33676/emui_nomads.54.17.

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Abstract.-L’obiettivo di questo paper è quello di rilevare l’inadeguatezza dell’economics rispetto alla spiegazione della relazione esistente tra i problemi relativi allo sviluppo, agli squilibri ambientali e ai flussi migratori. Mentre questi tre ordini di problemi, presi singolarmente, sono spesso al centro di discussioni pubbliche e politiche, sul piano analitico manca ancora un soddisfacente approccio in grado di spiegarne connessioni causali e implicazioni sociali. Ciò appare sorprendente, specie se si considera che già gli Illuministi avevano avviato una ricca riflessione su questi temi. Si cercherà di dimostrare che l’impoverimento analitico è sopraggiunto nel XIX secolo, con l’adozione della categoria dell’homo oeconomicus e che tale impoverimento, ad oggi, impedisce di spiegare fenomeni come le “migrazioni ambientali” non ancora pienamente e univocamente riconosciute in letteratura. Parole chiave: sviluppo, giustizia sociale, cambiamenti climatici, migrazioni, Illuminismo. Economic inequalities,environmental imbalances and migration flows Abstract -The aim of this paper is to point out how inappropriate economics is for explaining the relationship between development problems, environmental imbalances and migration flows. While these problems, taken individually, are often the focus of public and political discussions, there is still no satisfactory analytical approach able to deal with their causal connections and social implications. This seems surprising, especially if one considers that the Enlightenment thinkers were already engaged in a rich reflection on these issues. In this paper we will try to demonstrate that a kind of analytical impoverishment occurred in the nineteenth century, with the adoption of the homo oeconomicus category and that such an impoverishment, nowadays, prevents us from explaining phenomena such as “environmental migrations”, which are not yet fully and unambiguously recognized in economic literature. Keywords: development, social justice, climate change,migrations, Enlightenment
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Lai, Vincenzo, and et al. "Origine multifattoriale dell’aumento di peso in una persona con HIV ricevente cART: descrizione di un caso clinico." JHA - Journal of HIV and Ageing, no. 1 (April 2021). http://dx.doi.org/10.19198/jha31511.

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L'aumento di peso dopo l'inizio della terapia antiretrovirale di combinazione (cART) è comune tra le persone con HIV (PWH), in particolare quelle con deplezione più pronunciata della conta delle cellule CD4+ o basso indice di massa corporea (BMI) pre-ART. All'inizio dell'era cART, l'aumento di peso durante il trattamento era spesso visto come miglioramento delle condizioni cliniche. Negli ultimi due decenni, tuttavia, il BMI dei PWH riceventi cART è costantemente aumentato, e ciò è associato a un aumentato rischio di sviluppare una sindrome metabolica e altre condizioni di comorbidità. Evitare l'aumento di peso nei pazienti in cART potrebbe ridurre tali rischi. A tal proposito vi presentiamo un caso clinico in cui viene analizzato l’andamento nel tempo dei parametri vitali e delle indagini ematochimiche, in relazione al cambiamento dei regimi terapeutici antiretrovirali. Il nostro caso clinico suggerisce come il ruolo dei farmaci antiretrovirali nel causare l’aumento di peso debba essere sempre inserito in un contesto più ampio includente la familiarità, la dieta e l’esercizio fisico praticato dal paziente.
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Mesquita, Mariana Araújo Santos, and Kleynara Ferreira das Chagas. "Fattori associati alla lombalgia nella salute dei lavoratori." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, February 16, 2022, 61–75. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/salute-dei-lavoratori.

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Introduzione: La lombalgia o lombalgia è descritta come un problema di salute pubblica in tutto il mondo. L’alta incidenza di lombalgia è associata alle attività lavorative, poiché in questo ambiente gli standard posturali sono adottati con permanenza per lunghi periodi, causando danni alla salute dei lavoratori, che causano una riduzione della produttività, assenteismo e interferenze significative nella qualità della vita. Questo studio mirava a identificare i principali fattori responsabili dell’insorgenza della lombalgia nei lavoratori. Obiettivo: Lo scopo di questo studio era quello di indagare pubblicazioni scientifiche che mettessero in relazione i fattori che contribuiscono all’emergere dell’eziologia della lombalgia nell’ambiente di lavoro. Metodologia: Una ricerca è stata effettuata nei database Google Scholar, SciELO e Lilacs, nei periodi di luglio e agosto 2021, utilizzando le seguenti parole chiave: lombalgia, lombalgia, stile di vita sedentario, Funzionalità. Sono stati selezionati studi pubblicati negli ultimi dieci anni e sono stati trovati 2.890 risultati, di cui 18 sono stati selezionati per la lettura completa e 5 contemplati nel presente studio, come incluso negli obiettivi di questa ricerca. Risultati: Gli studi esaminati in questa ricerca trovano alcuni fattori come i più associati all’insorgenza della lombalgia nel lavoratore, che sono: stile di vita sedentario o inattività fisica, così come la postura viziosa, l’età e la funzione sviluppata dal lavoratore. Considerazioni: L’ambiente di lavoro crea un ambiente favorevole per la comparsa di lombalgia, poiché ciò fornisce limitazioni funzionali e di conseguenza una diminuzione della qualità della vita dei lavoratori. Si sottolinea la necessità di ulteriori ricerche, con un maggior numero di articoli ricercati o recensioni, al fine di esplorare in modo più dettagliato questi fattori di relazione con la lombalgia nei lavoratori, nonché le principali ripercussioni funzionali sulla loro vita.
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Silva, Lilian Reis da. "Vantaggi della conformità e della gestione del rischio." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, December 13, 2021, 123–47. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/economia-aziendale/vantaggi-della-conformita.

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La conformità è un programma che mira a proteggere le organizzazioni dal verificarsi di frodi finanziarie, corruzione, comportamenti e/o comportamenti inappropriati dei dipendenti ad esse collegati, prevenendo che la loro buona reputazione e solidità finanziaria vengano compromesse. È uno strumento il cui scopo è stabilire regole, standard e linee guida per i processi interni all'interno delle organizzazioni. È stato sviluppato negli Stati Uniti nel 1970 e le sue pratiche sono state trasformate in un istituto legale, attraverso l'emanazione della legge pionieristica FCPA (Foreign Corrupt Pratices Act), motivata dal caso Watergate, che ha coinvolto l'allora presidente Richard Nixon e membri del suo governo, pagando tangenti in ricerca a favore della sua rielezione. In questo contesto, questo articolo ha come domanda guida: come collaborano i vantaggi offerti dal programma di conformità e Gestione del rischio per ridurre i rischi di frode, atti illeciti e corruzione all'interno delle organizzazioni? L'obiettivo di questo studio era presentare i benefici forniti dall'adozione del programma di conformità e Gestione del rischio nelle aziende pubbliche e private, nei loro processi interni e nelle relazioni con il loro segmento di attività, e come collaborano per mitigare le frodi. La ricerca bibliografica è stata adottata come metodologia, discutendo i benefici causati dai programmi di prevenzione delle frodi. È stato riscontrato che i programmi di conformità e di gestione del rischio apportano benefici effettivi di protezione del rischio, mitigando le frodi e la corruzione, insieme a nuove soluzioni di governance delle tecnologie dell'informazione (IT), come la governance aziendale, la gestione del rischio e la conformità (EGRC).
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Bezerra, Francisco Paiva, and Wendell José Soares dos Santos. "Sistema di raccolta dell'acqua piovana in una residenza unifamiliare a Pesqueira - Pernambuco." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, May 31, 2022, 33–55. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ingegneria-civile/raccolta-dellacqua.

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A causa della scarsità d’acqua e di vari problemi sociali causati dalla mancanza di accesso all’acqua, è chiaro che la popolazione ha bisogno di alternative sostenibili per rimediare a tali carenze. In questo contesto, al fine di sottolineare la dottrina in materia ed evidenziare l’importanza del riutilizzo dell’acqua per la conservazione delle risorse idriche per le generazioni future, questo articolo ha come domanda guida: l’utilizzo di un sistema di raccolta dell’acqua piovana presenta aspetti economici, tecnici e fattibilità ambientale? Pertanto, l’obiettivo è presentare una proposta per un sistema di raccolta dell’acqua piovana in una residenza unifamiliare situata nella città di Pesqueira, Stato di Pernambuco. La metodologia si è basata sull’effettuazione di calcoli di varie dimensioni, che hanno evidenziato come il volume totale fosse necessario per soddisfare le esigenze di riuso, essendo determinato attraverso la somma del volume del giardino, del garage e dello scarico della residenza. Infine, si è concluso che, in relazione alla captazione dell’acqua piovana attraverso il tetto dell’edificio studiato, è stato possibile minimizzare parzialmente gli allagamenti, nonché la riduzione dell’uso dell’acqua potabile fornita dal concessionario, rendendo il progetto economicamente ed ecologicamente sostenibile nella città di Pesqueira PE. Inoltre, è stato riscontrato un risparmio di 213,9775 L al giorno nell’utilizzo di acqua pulita attraverso l’utilizzo del citato sistema, che ha generato un impatto positivo sul valore mensile della tariffa idrica del concessionario.
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Justino, Lucas Diego de Souza. "Fattibilità di utilizzo della cenere di caldaia industriale nel dosaggio del calcestruzzo strutturale." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, September 10, 2021, 81–97. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ingegneria-civile/calcestruzzo-strutturale.

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L’industrializzazione e la crescita accelerata della popolazione generano effetti collaterali su vari aspetti sociali e la questione ambientale è preoccupante a causa degli impatti causati dall’evoluzione sociale. La gestione dei rifiuti industriali è una grande sfida che coinvolge sia il controllo della loro generazione che il corretto smaltimento, garantendo la sostenibilità ambientale. I residui di cenere della caldaia si trovano in abbondanza nelle fabbriche che utilizzano questa apparecchiatura per la generazione di vapore. Questa abbondanza si verifica a causa della mancanza di un luogo per il corretto smaltimento o riutilizzo del residuo. In considerazione di questo scenario, questo articolo aveva come domanda guida: sarebbe possibile utilizzare questo residuo nella produzione di calcestruzzo strutturale? Lo scopo di questo studio è stato quello di classificare il residuo definendone la possibile forma di utilizzo nel dosaggio del calcestruzzo e di eseguire dosaggi sperimentali con l’utilizzo di ceneri di caldaie industriali per valutarne i possibili contributi tecnici alle proprietà di base del calcestruzzo. Per questo, i campioni sono stati raccolti da un’industria installata nella città di Uberlândia, Stato di Minas Gerais, attiva in diversi settori come l’agricoltura, l’alimentazione animale, farmaceutica e altri. La classificazione delle ceneri della caldaia è stata eseguita applicando le procedure normative brasiliane e i parametri utilizzati per la classificazione dei leganti e degli aggregati per calcestruzzo. Considerando la sua curva granulometrica e la densità, il residuo è stato classificato come aggregato leggero e molto sottile, adottando così la metodologia della sostituzione parziale dell’aggregato sottile con cenere di caldaia. È stato verificato che vi è stata una riduzione della lavorabilità del calcestruzzo allo stato fresco proporzionalmente al contenuto di residui utilizzato. Pertanto, è necessario utilizzare additivi superplastificanti in questi casi per mantenere la lavorabilità prevista. Una riduzione della densità del calcestruzzo è stata notata quando il residuo è stato utilizzato, considerando come necessaria l’attenzione a questa proprietà del calcestruzzo in relazione al contenuto utilizzato del residuo nel dosaggio. È stato anche osservato confrontando i dosaggi con l’uso del residuo al dosaggio standard, che c’era una riduzione della resistenza alla compressione. Tuttavia, non c’è stata una grande variazione nella resistenza alla compressione tra i dosaggi con diversi livelli di sostituzione utilizzati. Si è concluso, quindi, considerando i livelli utilizzati in questo studio, come fattibile l’uso di questo residuo nella produzione di calcestruzzo strutturale.
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