Дисертації з теми "Regnum Italiae"
Оформте джерело за APA, MLA, Chicago, Harvard та іншими стилями
Ознайомтеся з топ-50 дисертацій для дослідження на тему "Regnum Italiae".
Біля кожної праці в переліку літератури доступна кнопка «Додати до бібліографії». Скористайтеся нею – і ми автоматично оформимо бібліографічне посилання на обрану працю в потрібному вам стилі цитування: APA, MLA, «Гарвард», «Чикаго», «Ванкувер» тощо.
Також ви можете завантажити повний текст наукової публікації у форматі «.pdf» та прочитати онлайн анотацію до роботи, якщо відповідні параметри наявні в метаданих.
Переглядайте дисертації для різних дисциплін та оформлюйте правильно вашу бібліографію.
Fauliri, Manuel. "Il beneficium tra dono e inalienabilità: indagine su uno strumento di relazione nel regnum Italiae (secc. VIII-X)." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2020. http://hdl.handle.net/11572/261336.
Повний текст джерелаFauliri, Manuel. "Il beneficium tra dono e inalienabilità: indagine su uno strumento di relazione nel regnum Italiae (secc. VIII-X)." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2020. http://hdl.handle.net/11572/261336.
Повний текст джерелаDe, Marchi Claudia <1990>. "IMPOSTE SULLE SOCIETA' IN ITALIA E NEL REGNO UNITO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7959.
Повний текст джерелаPacini, Monica. "Tra acque e strade : Lastra a Signa da Pietro Leopoldo al Regno d'Italia /." Firenze : L.S. Olschki, 2001. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb38904041k.
Повний текст джерелаINNESTI, Alessandra. "L'inserimento lavorativo delle risorse disabili : Italia e Regno Unito a confronto." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/32807.
Повний текст джерелаDa, Lozzo Alessia <1994>. "Il sistema di gestione nel settore sanitario. Italia e Regno Unito a confronto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16634.
Повний текст джерелаGeiselhart, Mathias. "Die Kapitulariengesetzgebung Lothars I. in Italien /." Frankfurt am Main [u.a.] : Lang, 2002. http://www.gbv.de/dms/sbb-berlin/336802536.pdf.
Повний текст джерелаCillo, Lara <1990>. "Previdenza complementare e sostenibilità dei sistemi pensionistici: un confronto tra Italia e Regno Unito." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6916.
Повний текст джерелаMARINI, FRANCESCO. "CO-SVILUPPO E INTEGRAZIONE: UNA RICERCA COMPARATA SULL'ASSOCIAZIONISMO GHANESE IN ITALIA E REGNO UNITO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1690.
Повний текст джерелаThis work focus on the study of co-development as a specific strategy through which the linkage migration&development is declined. Co-development foresees migrants associations to play a role as leading characters in undertaking development projects in the homeland co-operating with partners in both shores of migration. It represents a triple win strategy, and it can bring advantages in the country of origin, in the country of destination and for migrants themselves at the same time. In particular the research investigates the effects brought by co-development on the integration process in migrants resident context. Furthermore the research analyses how the resident context provides incentives for migrants association to act transnationally. With this aim the study compares two different arrival contexts analysing the different development initiatives realised by Ghanaian migrants associations back home. Using a qualitative approach, a multi-sited research has been carried out in three different fieldworks: Italy, the United Kingdom and Ghana. The research puts into light the different effects that co-development produces on the interaction between transnationalism and migrants integration in the context where they live, and how this produces, as a result, some effects on the process of development in the context of origin.
MARINI, FRANCESCO. "CO-SVILUPPO E INTEGRAZIONE: UNA RICERCA COMPARATA SULL'ASSOCIAZIONISMO GHANESE IN ITALIA E REGNO UNITO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1690.
Повний текст джерелаThis work focus on the study of co-development as a specific strategy through which the linkage migration&development is declined. Co-development foresees migrants associations to play a role as leading characters in undertaking development projects in the homeland co-operating with partners in both shores of migration. It represents a triple win strategy, and it can bring advantages in the country of origin, in the country of destination and for migrants themselves at the same time. In particular the research investigates the effects brought by co-development on the integration process in migrants resident context. Furthermore the research analyses how the resident context provides incentives for migrants association to act transnationally. With this aim the study compares two different arrival contexts analysing the different development initiatives realised by Ghanaian migrants associations back home. Using a qualitative approach, a multi-sited research has been carried out in three different fieldworks: Italy, the United Kingdom and Ghana. The research puts into light the different effects that co-development produces on the interaction between transnationalism and migrants integration in the context where they live, and how this produces, as a result, some effects on the process of development in the context of origin.
GAZZARETTI, Angelo. "I mutevoli equilibri tra parlamento e governo. Italia e Regno Unito in una prospettiva comparata." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28805.
Повний текст джерелаMARCHESE, CLAUDIA. "Il diritto di voto e la partecipazione politica: esperienze comparate: Italia, Spagna e Regno Unito." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/201671.
Повний текст джерелаSaravo, Martina <1987>. "Diritto italiano e Diritto ebraico: la questione del divorzio nell'ordinamento giuridico del Regno d’Italia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5474.
Повний текст джерелаSgambelluri, Rosa. "Lo sport educativo in alcuni sistemi scolastici europei. Analisi comparativa tra Italia, Belgio, Spagna e Regno Unito." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2011. http://hdl.handle.net/10556/231.
Повний текст джерелаLe nuove generazioni, soprattutto quelle nate a cavallo tra la fine degli anni 80’ e gli inizi degli anni 90’ del secolo scorso, sono state formate in Italia all’interno di una tensione ideale, quella di dover contribuire alla costituzione di una nuova dimensione sociale e culturale nonché nazionale: l’Unione Europea. Tra gli adolescenti e i giovani italiani questo imperativo educativo è stato letto e tradotto in una percezione alquanto peculiare della storia recente: i “nonni”, ovvero i costituenti dell’Unione Europea, all’indomani della II guerra mondiale, erano quelli che guardavano all’Europa solo in termini di abbattimento di frontiere, creazione strutture economiche interdipendenti e di un corpus legislativo comune, in quanto elementi atti a garantire la pace in Europa e scongiurare per sempre gli orrori dei campi di battaglia, delle città bombardate, delle popolazioni deportate; i “padri”, alias l’establishment governativo che conduceva verso l’euro, la comune moneta europea, erano quelli che guardavano all’Europa solo in termini di possibilità di crescita economica all’interno di un comune spazio di libera circolazione delle merci. Di contro la cultura adolescenziale e giovanile, intesa come un insieme di valori, definizioni della realtà e codici di comportamento condivisi da persone che hanno in comune uno specifico modo di vita , era già europea. I nonni e i padri non dovevano, per creare una nuova identità comunitaria, che rincorrere! Nello specifico i membri delle nuove generazione, proiettati nell’orizzonte geografico europeo, si percepivano già come comunità sentendo di avere in comune, pur nelle diversità, stesse origini, una cultura condivisa, un canale di comunicazione linguistica comune, valori, costumi, forme di alimentazioni, forme letterarie e artistiche gruppali, adolescenti e giovani europei erano consapevoli di ascoltare la stessa musica, leggere gli stessi autori e le stesse riviste, guardare gli stessi programmi televisivi, avere stessi valori e modelli culturali di riferimento, bere, mangiare e vestire le stesse cose e, nelle rispettive forme linguistiche nazionali, parlare con strutture gergali similari. Nell’incontrarsi sul comune suolo europeo queste generazioni, le prime a muoversi con grande disinvoltura tra una capitale e l’altra, grazie anche al codice comunicativo inglese, scoprivano velocemente che ciò che accomunava era di gran lunga superiore a ciò che differenziava. I giovani europei sentivano d’agire già come un unico popolo, insistente su di uno spazio geografico omogeneo, e, in virtù di tale comunanza, gli adulti dovevano e potevano, nel rispetto del loro ruolo di garanti della trasmissione intergenerazionale, organizzarsi in stato sovrano. In realtà i costituenti dell’Unione Europea, nel creare i presupposti comunitari, avevano come obiettivo quello di costruire un quadro comune di valori universali ai quali ispirarsi per edificare una “casa comune” fatta non più di mattoni condivisi ma condivisibili. Nel loro ambito riflessivo i costituenti attribuivano al termine valori, come in una parabola discendente, un significato che andava da quello di orientamenti, a fatti sociali e a fatti propri. Nel primo caso, per essere chiari, i valori sono intesi come orientamenti dai quali discendono i fini delle azioni umane, fini trascendenti rispetto all’esistente ed indicanti, pertanto, un dover essere, una tensione verso uno stato di cose ritenuto ideale e desiderabile, ma che non è, o non ancora, realizzato; nel secondo i valori sono intesi come fatti sociali in quanto fatti di gruppi sociali i quali orientano in base ad essi il proprio agire, e quindi valori come motivazioni dei comportamenti; nel terzo i valori sono intesi come fatti propri, adottati da individui o gruppi mediante processi, più o meno consapevoli, di scelta . Quanto più, in una società, i valori slittano da fatti propri a fatti sociali e, infine, ad orientamenti, divenendo la tensione di cui sopra, tanto più essi cessano di essere particolari per assurgere ad universali, espressione non più di una forma mentis soggiacente ad un dato spazio e ad un dato tempo ma presupposto di una società giusta nella sua derivazione etimologica da ius (ossia il diritto e quindi patto). Secondo i costituenti la nascita dell’UE doveva avvenire non solo in riconoscimento dei profondi legami storici che accomunavano le sorti delle popolazioni europee a partire dal IV secolo d.c., non solo per i profondi legami culturali letterali, artistici, ecc., che si erano creati nel trascorrere dei tempi, per la comune religiosità, per lo spazio geografico e climatico alquanto omogeneo, ma quanto per la scelta effettuata dai popoli comunitari: valori universali, valori “ di tutti” cui aspirare, in cui riconoscersi e specchiarsi, presidi dei confini del vivere civile, base, irrinunciabile e imprescindibile, definente la natura del patto sociale. In tal senso i costituenti definirono la pace come valore per la nascente UE poiché ripudiarono l’idea dell’esaltazione, presente nella cultura europea dalla caduta dell’Impero Romano sino alla prima metà del Novecento, della guerra come valore sul quale misurare la virtù e la dignità e l’onore dei popoli. Accanto al valore della pace nei rapporti tra i popoli europei, posero il valore della reciprocità e del rispetto, della libertà, dell’eguaglianza e della dignità della persona umana. Riconobbero, altresì, proprio perché si era alla presenza di una collettività di cittadini che stavano scegliendo un insieme di diritti e doveri alla base della loro società ideale, che nella costituzione dell’Unione la formazione dello stato avrebbe preceduto quello di costituzione della nazione. Avvertirono subito anche il pericolo di un soffocamento della formazione di una coscienza europea, di un’area culturale europea che potesse chiamarsi nazione, da parte di un apparato eurostatale qualora non controbilanciato da processi di interazione e integrazione dei meccanismi degli stati membri. Una siffatta situazione agli italiani, così come alle genti germaniche, è nota, giacché rammenta la formazione di uno stato nazionale come unificazione di una pluralità di stati regionali sotto la spinta egemonica di uno di essi . Per ovviare a ciò, per superare gli egoismi dei vari stati membri, previdero un lungo periodo di incontro-confronto tra gli apparati nazionali grazie al quale ciascuno potesse analiticamente conoscere e ri-conoscere l’altro, avviare un processo di accettazione e giustificazione delle diversità e un processo orizzontale di acculturazione nel suo significato di cambiamento culturale e psicologico dovuto al contatto duraturo con persone appartenenti a culture differenti (Sam, D.L. 2006). In tal senso attribuirono grande importanza alle istituzioni scolastiche come mezzo attraverso cui creare, nella centralità della persona, una nuova cittadinanza, un nuovo umanesimo, un nuovo patrimonio culturale di ispirazione valoriale universale. Negli ultimi anni la materia legislativa comunitaria, per l’istruzione e la formazione, si è limitata però a delle direttive per aumentare il grado di competizione dei cittadini europei, la mobilità sociale e, quindi, la coesione sociale. Nulla o poco è stato fatto in termini di un confronto, politicamente programmato, sistematico e non occasionale, tra i diversi sistemi scolastici che ne evidenziassero le specificità, i punti di contatto, i punti di forza e debolezza, rispetto ad esempio alle competenze, come riflessione sul concetto di competenza, rapporto tra sapere e saperi, conoscenza conoscenze e competenze, ruolo delle competenze trasversali nel processo di apprendimento, rapporto tra saperi disciplinari e competenze, o piuttosto alle metodologie, come motivazione degli alunni, metodi per un apprendimento consapevole, organizzazione di tempi, luoghi, strumenti e modalità della didattica, come necessità di mettere in rete le scuole, o infine alle scelte valoriali. Eppure come è possibile pensare un processo di integrazione tra i sistemi formativi nazionali al fine di creare strutture comunitarie che diano, equamente, ad ogni cittadino dell’UE le stesse possibilità se non si parte dalla reciproca conoscenza? Stesse possibilità intese non solo come spendibilità competitiva ma come piena espressione del sé di ogni cittadino, delle individuali potenzialità all’interno di una cornice di reciprocità, di dignità umana e libertà e universalità valoriale come pensato dai costituenti. Il presente lavoro vuole, anche solo in parte, provare ad ovviare a ciò offrendo una comparazione tra sistemi scolastici nazionali dell’UE e quindi consentire una maggiore comprensione delle modalità di cura del fanciullo, vero specchio di una società, nei diversi luoghi comunitari. Le nazioni che sono state prese in esame, oltre all’Italia, sono state la Spagna, il Regno Unito e il Belgio. La scelta è innanzitutto ricaduta sulle nazioni non di recente adesione all’UE sia per motivazioni strettamente correlate alla reperibilità di fonti sia perché si tratta di paesi che, in una certa misura, hanno già avviato politiche di integrazione se non altro per ciò che concerne gli obiettivi competitivi formativi comunitari. La scelta è stata fatta poi tenendo conto che molteplici credenze e abitudini intellettuali concorrono a formare lo spazio culturale comunitario, che tale variabilità rappresentino, ad un tempo, un fattore critico ed un elemento di ricchezza e che esse si riflettono tutte nell’agenzia formativa per eccellenza: la scuola. Ad esempio, l’Italia, la Spagna e il Belgio sono paesi a prevalenza cattolica, il Regno Unito invece è prevalentemente rientrante in quell’ambito religioso che per semplicità definiamo protestante. Pur assistendo nelle società moderne ad un processo di secolarizzazione è indubbio che esista un’interazione tra aspetti religiosi ed ordine morale. Sebbene lo spazio geografico europeo sia improntato alla tradizione giudaico-cristiana, i paesi cattolici hanno, in termini di mentalità, una maggiore correlazione con la tradizione cristiana e, di contro, quelli protestanti con la tradizione giudaica. Ne consegue un atteggiamento diverso, come substrato culturale, nei confronti della ricchezza (e della povertà) che si riflette nei fini valoriali formativi. Ancora, tutti e quattro i paesi presi in esame devono confrontarsi al loro interno con istanze autonomistiche che trovano la loro massima espressione nelle aspirazioni via via sempre più separatiste della componente francofona e fiamminga belga. Al di là degli elementi di attualità è interessante vedere come il Belgio ha provato ha riflettere il riconoscimento dell’alterità e della dignità umana delle “minoranze” nelle strutture formative, banco di sfida delle future strutture comunitarie. L’esistenza di una componente non minoritaria belga fiamminga, ovvero olandese, ovvero del germanico ovest, rimanda, inoltre, in termini linguistici (e non solo) alla maggiore vicinanza tra l’inglese e l’olandese (nonché tedesco) rispetto alla componente francofona di derivazione latina come lo spagnolo e l’italiano. Le strutture linguistiche, che rimandano a ceppi diversi del tipo europide, riflettono, poiché è la parola che struttura il cervello, habitus mentali differenti, approcci alla conoscenza diversificati. La comparazione tra sistemi scolastici apre così interessanti spunti di riflessione non solo sul concetto di competenze ma su come la correlazione tra cultura e corporeità modifichino il concetto stesso di competenze nel quadro comune di riferimento europeo. Gli esempi fatti rimarcano come la comparazione tra i sistemi scolastici non abbia solo un valore di ontologica conoscenza ma possa offrire spunti interessanti di riflessione sulle diverse modalità di intendere l’apprendimento, gli obiettivi formativi, i fini valoriali, ma anche di risolvere la sfida del ventunesimo secolo ossia la multiculturalità. Tutti elementi da cui una scuola comunitaria non può prescindere. [a cura dell'autore]
2009 - 2010
SPATARO, ALBERTO. "RICERCHE SULL'ATTIVITA' DEI GIUDICI IMPERIALI NELLA LOMBARDIA COMUNALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/39456.
Повний текст джерелаThe object of this study is the activity of the imperial judges in the communal Lombardy between twelfth and thirteenth centuries. The first part consists of an overall reading of the activity of the imperial judges in the political strategy in the Italic Kingdom during the empire of Frederick I Barbarossa and his son Henry VI. The entire research is carried out starting from the documentation, edited and inedited; these results are contextualised in the wide historiographical debate on the institutional nature of the medieval Roman-German Empire. The diachronic reconstruction is followed by the biographies of the most significant imperial judges and a documentary appendix. The work is closed by the bibliography and the index.
SPATARO, ALBERTO. "RICERCHE SULL'ATTIVITA' DEI GIUDICI IMPERIALI NELLA LOMBARDIA COMUNALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/39456.
Повний текст джерелаThe object of this study is the activity of the imperial judges in the communal Lombardy between twelfth and thirteenth centuries. The first part consists of an overall reading of the activity of the imperial judges in the political strategy in the Italic Kingdom during the empire of Frederick I Barbarossa and his son Henry VI. The entire research is carried out starting from the documentation, edited and inedited; these results are contextualised in the wide historiographical debate on the institutional nature of the medieval Roman-German Empire. The diachronic reconstruction is followed by the biographies of the most significant imperial judges and a documentary appendix. The work is closed by the bibliography and the index.
QUERCIOLI, Alessio. "Studenti "italiani d'Austria" nelle università del Regno tra passione nazionale e mito culturale. 1880 - 1915." Doctoral thesis, Università degli Studi di Verona, 2008. http://hdl.handle.net/11562/337730.
Повний текст джерелаnot available
De, Santis Barbara <1980>. "Classificazione a faccette di obiettivi formativi dell’insegnamento universitario, nelle discipline umanistiche in Austria, Germania, Italia e Regno Unito." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5100/1/DeSantis_Barbara_tesi.pdf.
Повний текст джерелаAs part of the transition to a student-centred approach in higher education, in the EHEA, programmes and curricula are now expressed not only in terms of course content, but also of learning objectives, learning outcomes and developed competences. In the framework of this study learning objectives and learning outcomes describing learning units (in a number of master and bachelor degree programmes) have been structurally and semantically studied, in order to outline the features of a pilot classification of learning objectives. The research project described in this work suggests a faceted classification scheme of learning objectives (FLOC, Faceted Classification of Learning Objectives). FLOC is tested out in four different linguistic and cultural contexts in which units of learning objectives from disciplines of the humanities – in Austria, Germany, Italy and the United Kingdom – are classified according to a common scheme. The resulting four classifications – FLOC-AT, FLOC-DE, FLOC-IT and FLOC-EN – provide also the context for a contrastive multilingual analysis.
De, Santis Barbara <1980>. "Classificazione a faccette di obiettivi formativi dell’insegnamento universitario, nelle discipline umanistiche in Austria, Germania, Italia e Regno Unito." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/5100/.
Повний текст джерелаAs part of the transition to a student-centred approach in higher education, in the EHEA, programmes and curricula are now expressed not only in terms of course content, but also of learning objectives, learning outcomes and developed competences. In the framework of this study learning objectives and learning outcomes describing learning units (in a number of master and bachelor degree programmes) have been structurally and semantically studied, in order to outline the features of a pilot classification of learning objectives. The research project described in this work suggests a faceted classification scheme of learning objectives (FLOC, Faceted Classification of Learning Objectives). FLOC is tested out in four different linguistic and cultural contexts in which units of learning objectives from disciplines of the humanities – in Austria, Germany, Italy and the United Kingdom – are classified according to a common scheme. The resulting four classifications – FLOC-AT, FLOC-DE, FLOC-IT and FLOC-EN – provide also the context for a contrastive multilingual analysis.
Guella, Flavio. "La disciplina giuridica dei rapporti finanziari tra governo centrale ed enti territoriali in Italia e nel Regno Unito." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2010. https://hdl.handle.net/11572/368045.
Повний текст джерелаCodolo, Sara. "Il potere et la cultura : dotti e politica culturale della Republica e del regno d'Italia (1802-1814)." Paris, EPHE, 2014. http://www.theses.fr/2011EPHE4030.
Повний текст джерелаThis thesis develops around the activities and choices of Pietro Moscati and Giovanni Scopoli, respectively first and second General Director of Education, on the relentless activities of Michele Araldi as first secretary of the National Institute, as well as on the political and cultural ideas of Giovanni Paradisi, member of the Study Commission in 1802 and president of the Royal Institute in 1810. These people are analyzed in the context of the cultural organization created by the French Government during the years of the Republic and Kingdom of Italy (1802-1814), with a foreword on the first discussions about public education and cultural institutions in the three years of democracy (1796-1799). The relationship between power and culture is analyzed through the study of cultural officials of the time, who offer a new perspective on cultural policy in Napoleonic Italy. This thesis outlines the biography of those officials and their views on the reforms of Education, on schooling and on the funding of the arts and scientific progress. This research aims at revealing the actual people, their ideas of cultural policy and their role as mediators between the Napoleonic government and the Italian intelligentsia
Giraudo, Stefania. "L'empereur et les villes d'Italie : pacifications, réformes et modèles de gouvernement d'Henri VII à Jean de Bohême (1310-1330)." Thesis, Paris 4, 2013. http://www.theses.fr/2013PA040055.
Повний текст джерелаThis thesis tackles the government of central and northern Italian cities at the beginning of the fourteenth century through a perspective which until now has been overlooked by historiography. In this study, the institutional transformation of the cities will be interrelated with the renewal in the interest for the reorganization of central and northern Italy on a regional scale, in connection with the realities of the regnum italicum. Thus the discussion is developed on different planes of analysis – urban and regional – in which the intense activity exercised by royal powers on urban institutions has been used as a common thread. The first part of the thesis reconstructs Henry VII’s voyage in Italy, in order to bring to light the imperial program for the reform of the kingdom. The imperial policies did not follow a linear path, as these were soon complicated by the unavoidable confrontation with the cities. This discussion is followed by an analysis of the policies adopted by the emperor during the second phase of his voyage in Italy, when he intervened to thwart the revolts borne in opposition to his urban reforms by adjusting his lines of action both on a juridical and on an institutional level. The second part of the dissertation is aimed at finding traces of Henry VII’s project in the experimentations of other royal powers which in the two decades that followed intended to give political and administrative substance to the kingdom of Italy. It has thus been possible to continue the discussion on the civic action in defense of autonomy in connection to the Papacy and the Angevin monarchy. In addition to this, the voyage of John of Bohemia in Italy, which represented a new concrete attempt to impose a royal power over the area, has been taken under examination as a parallelism to the imperial Romfahrt. The study closes with the rise of Azzone Visconti a political experience wich ushered a new approach in the government of cities, in absence of a project for a kingdom in Lombardy
Tondini, Giovanna. "Un modello per il regno dei Carolingi in Italia. L'Epitome Phillipsiana e l'identità urbana di Verona dopo il 774." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3427509.
Повний текст джерелаLa ricerca indaga le conseguenze della conquista del Regnum Langobardorum da parte dei Franchi (774) sotto il profilo delle trasformazioni culturali e identitarie. Nella costruzione di un nuovo regno fondamentale fu l'iniziativa ideologico-culturale, volta alla creazione in Italia di una memoria identitaria comune. In tale strategia politica si inserisce la produzione letteraria e narrativa e, in particolare, la compilazione di un codice, noto come Epitome Phillipsiana. Tale codice con un'accorta selezione di testi contribuì alla modificazione dell'eredità culturale atta a collocare l'Italia al centro della storia universale del mondo concepita in senso cristiano come storia della salvezza. L'Epitome costituisce l'organo di raccordo tra centro e periferia e la città era il luogo privilegiato in cui tale raccordo si poteva realizzare. La proposta di un modello identitario in cui passato e presente, tradizione e innovazione si modulavano in un loro equilibrio era finalizzata ad attirare il consenso delle élites intorno ai governanti carolingi. All'interno delle realtà locali i principali responsabili dell'attuazione di tale politica furono il conte e il vescovo, spesso provenienti dall'area transalpina. Così a Verona, dove l'Epitome sarebbe stata prodotta all'inizio del IX secolo, gli intermediari regi cercarono di mantenere il controllo sulla città e al contempo di rafforzare la propria posizione. A tale scopo essi agirono sul piano ideologico, recuperando tradizioni locali, laiche e religiose, per diffondere un'immagine simbolica di Verona regia e santa, in cui le élites urbane si riconobbero, con la conseguente trasformazione delle propria identità. La realtà, però, si presentava molto più complessa e articolata: il quadro non si riduceva a uno schema dualistico nei termini di conquistatori/conquistati, oppure in senso etnico, di Franchi da una parte e Longobardi dall'altra. La formazione degli entourage intorno ai principali poli del potere locale rispondeva, bensì, a scelte contingenti da parte degli individui, e i rivolgimenti ai vertici del potere avevano un peso rilevante nella definizione delle dinamiche relazionali. In tale situazione di competitività, che poteva degenerare in conflittualità, era importante che il rapporto tra re, suoi rappresentanti ed élites si risolvesse in un bilanciamento delle forze in gioco per garantire la stabilità del regno. Il collegamento tra due livelli tradizionalmente tenuti distinti, regno e città, tra sviluppi istituzionali e vicende familiari, ha permesso di individuare sullo sfondo di un continuo farsi e disfarsi di alleanze la costruzione di un'identità urbana originale nella Verona del regno italico.
SANTINI, SERENA. "LE MISURE DI PREVENZIONE PERSONALI DEL TERRORISMO IN ITALIA E NEL REGNO UNITO. SPUNTI DI RIFLESSIONE PER UNA PREVENZIONE SOSTENIBILE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2019. http://hdl.handle.net/2434/618963.
Повний текст джерелаVocino, Giorgia <1982>. "Santi e luoghi santi al servizio della politica carolingia (774-877): Vitae e Passiones del regno italico nel contesto europeo." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/958.
Повний текст джерелаLa recherche se concentre sur l’analyse des sources hagiographiques écrites dans le cadre du royaume d’Italie pendant la première époque carolingienne (fin VIIIe – IXe siècle). L’étude des Vitae, Passiones et Translationes produites en large majorité dans les scriptoria épiscopaux a permis, d’une part, d’avancer de nouvelles hypothèses pour la datation de chaque texte et d’autre part, d’esquisser les analogies entre les stratégies poursuivies par la production de récits hagiographiques dans le regnum Italiae durant la période qui a été l’objet de la recherche. L’hagiographie italienne a été ensuite mise en perspective dans le plus large panorama des textes hagiographiques écrits dans d’autres régions d’Italie sujettes à une forte influence carolingienne (Tuscia, duchés de Spolète et Bénévent) et dans les deux autres importantes entités périphériques de l’Empire de Charlemagne (Bavière et Saxe).
The research focuses on the analysis of the hagiographical sources written within the geographical borders of the kingdom of Italy during the Early Carolingian Age (late 8th – 9th century). The study of the Vitae, Passiones and Translationes, the great majority produced in the Episcopal scriptoria, has allowed us, on the one hand, to propose new hypotheses concerning the dating of each text and, on the other hand, to outline analogies between the strategies pursued in the production of hagiographical records in the regnum Italiae during the period of study. Subsequent to this, the Italian hagiography has been placed in the wider context of the hagiographical texts written in other areas of Italy under heavy Carolingian influence (Tuscia, duchies of Spoleto and Benevento) and in the two other major entities on the periphery of the Empire ruled by Charlemagne (Bavaria and Saxony).
SCHIFITTO, LUIGI. "LA PREVIDENZA PUBBLICA E PRIVATA NEL REGNO UNITO. IL MODELLO INGLESE IN PROSPETTIVA COMPARATA CON IL MODELLO ITALIANO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/217948.
Повний текст джерелаDegli, Esposti Sofia. "Uomini che uccidono le donne. La rappresentazione del femminicidio nei media britannici e italiani." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18891/.
Повний текст джерелаMoro, Michele <1993>. "Le emigrazioni italiane e il conseguente dibattito politico e sociale sul colonialismo e sull'emigrazione dall'unificazione del Regno d'Italia agli Anni 20 del Novecento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17148.
Повний текст джерелаBRESSAN, SERENA. "Le misure legislative anti-tratta e la copertura a mezzo stampa della tratta di persone in Italia e Regno Unito: uno studio esplicativo." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1769.
Повний текст джерелаHuman trafficking is a crime today widespread which has attracted media attention in recent years during the consolidation of anti-trafficking policies at international and national level. The academic debate on the role of the media within the context of trafficking in human beings (THB) is scant, and one of the issues concerns the impact of public policies on media contents. This is the context in which the research has been framed, its aim being to investigate whether national anti-trafficking measures shape the coverage and the representation of THB by a country’s press. Six hypotheses are formulated, and they are verified by examination of four conservative and liberal broadsheets published in Italy and the United Kingdom from 2000 to 2010: i.e. Corriere della Sera, La Repubblica, Daily Telegraph, The Guardian. The application of content analysis, with the validation of in-depth interviews, contributes to testing the hypotheses. As regards the data analysis, the relationship between the legal agenda and the press agenda appears to have been close during the ten reference years. Notwithstanding its limitations, this study can be read as the first stage in understanding how newspapers approach the issue of trafficking and what factors may influence their choices.
BRESSAN, SERENA. "Le misure legislative anti-tratta e la copertura a mezzo stampa della tratta di persone in Italia e Regno Unito: uno studio esplicativo." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1769.
Повний текст джерелаHuman trafficking is a crime today widespread which has attracted media attention in recent years during the consolidation of anti-trafficking policies at international and national level. The academic debate on the role of the media within the context of trafficking in human beings (THB) is scant, and one of the issues concerns the impact of public policies on media contents. This is the context in which the research has been framed, its aim being to investigate whether national anti-trafficking measures shape the coverage and the representation of THB by a country’s press. Six hypotheses are formulated, and they are verified by examination of four conservative and liberal broadsheets published in Italy and the United Kingdom from 2000 to 2010: i.e. Corriere della Sera, La Repubblica, Daily Telegraph, The Guardian. The application of content analysis, with the validation of in-depth interviews, contributes to testing the hypotheses. As regards the data analysis, the relationship between the legal agenda and the press agenda appears to have been close during the ten reference years. Notwithstanding its limitations, this study can be read as the first stage in understanding how newspapers approach the issue of trafficking and what factors may influence their choices.
Colombani, Paulu. "La doctrine politique d'Enrico Corradini, l'élaboration : 1865-1914." Paris 4, 1992. http://www.theses.fr/1992PA040122.
Повний текст джерелаOmes, Marco Emanuele. "La festa di Napoleone : Sovranità, legittimità e sacralità nell’Europa francese (Repubblica/Impero francese, Repubblica/Regno d’Italia, Regno di Spagna, 1799-1814)." Thesis, Sorbonne université, 2019. http://www.theses.fr/2019SORUL040.
Повний текст джерелаBy combining research methods from the cultural history of the politic with a comparative perspective, my dissertation covers the celebrations of the Napoleonic era that took place between 1799 and 1814 in the Republic (later, Empire) of France, in the Republic (later, Kingdom) of Italy, and in the Kingdom of Spain. My comparative perspective aims to show the existence of a model of Napoleonic celebration that was fairly uniform across the three geographical contexts I studied, especially in its basic principles, fundamental concepts and values conveyed. My study centres on the concepts of sovereignty, legitimacy and sacrality, and aims to shed light on their interplay and their significance in the context of Napoleonic-era civic festivities, especially in terms of the forms of symbolic, visual and discursive representation that were used. My analysis of these forms of representation will allow the reader to better understand not only the manifestations of Napoleonic power, but also its ideological underpinnings, characteristics, and evolution over time
Bonaldo, Davide <1989>. "Vigilanza finanziaria e Special Resolution Regimes dopo la crisi: una comparazione tra Italia e Regno Unito alla luce delle linee guida europee e della nuova riforma inglese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3884.
Повний текст джерелаHannfors, Henrik. "Brexit non significa solo Brexit : Idee di identità e comunità in due libri italiani dopo il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea." Thesis, Umeå universitet, Institutionen för språkstudier, 2020. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:umu:diva-172013.
Повний текст джерелаOmes, Marco Emanuele. "La festa di Napoleone : sovranità, legittimità e sacralità nell'Europa francese (repubblica/impero francese, Repubblica/Regno d'Italia, Regno di Spagna, 1799-1814)." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2019. http://hdl.handle.net/11384/86067.
Повний текст джерелаDelpu, Pierre-Marie. "Politisation et monde libéral en Italie méridionale (1815-1856) : le malgoverno et ses opposants : acteurs et pratiques dans le royaume des Deux-Siciles." Thesis, Paris 1, 2017. http://www.theses.fr/2017PA01H067.
Повний текст джерелаThe thesis aims to study the mechanisms of liberal politicization in the continental part of the Kingdom of the Two Sicilies, from the collapsing of the Napoleonic Empire in 1815 to the acceleration of the Italian national construction in the middle 1850s. By crossing the administrative documentation, the liberals’ personal writings and their political productions, this political movement can be identificated with the patriotical opposition to the restored monarchy of the Bourbons. It constitutes a reticulated and disparate society of opponents, more anti-absolutist than ideologically liberal, who used to lean on local political practises to contest the centralized power instituted by the French occupation monarchy (1806-1815) and maintained by Ferdinand IV after 1815. On the basis of five regional observatories (the capital, the two Citerior and Ulterior Principates and the Calabrian provinces of Cosenza and Reggio), chosen for their representativity towards the political structures of the kingdom, the thesis wants to enlighten the structures and the rhythms of liberal politicization in the long period of the lungo Risorgimento, beyond the two revolutions of 1820-1821 and 1848 particularly studied by historiography. Through a chronological approach, we will question the links between the Neapolitan liberal movement with the European forms of « liberalism », the permanence of political actors, the tension between local and national political spaces and the difficult appropriation of the Italian national construction, which becomes more precise after the 1848 revolutions
La tesi mette al centro della sua riflessione i meccanismi della politicizzazione liberale nella parte continentale del Regno delle Due Sicilie, dalla caduta dell’Impero napoleonico nel 1815 al momento in cui si precisano le modalità di annessione del regno meridionale all’Italia in costruzione, a partire dal 1850. Il confronto tra la documentazione amministrativa, gli scritti personali dei liberali e le loro produzioni politiche permette di identificare questo movimento politico come l’opposizione patriottica alla monarchia restaurata dei Borboni. Esso si presenta inoltre come una società di oppositori, ramificata e diffusa su tutto il territorio del Regno, più di matrice anti-assolutista che ideologicamente liberale, che si è affidata alle pratiche politiche locali per contestare il potere centralizzato della monarchia francese durante il Decennio (1806-1815) e, dopo il 1815, di Ferdinando IV di Borbone al momento del suo ritorno sul trono di Napoli. Concentrandosi su cinque spazi geografici ben definiti (la capitale, i due Principati Citra e Ultra e le provincie calabrese di Cosenza e di Reggio), scelti per la loro rappresentatività rispetto alle strutture politiche del regno, la tesi di dottorato vuole studiare le strutture e i ritmi della politicizzazione liberale sul lungo periodo del Risorgimento preunitario, oltre alle rivoluzioni del 1820-1821 e del 1848, ampiamente analizzate dalla storiografia. Utilizzando un approccio cronologico, si propone infine una riflessione sul movimento liberale napoletano in comparazione al « liberalismo » risultato delle altre rivoluzioni occidentali, sulla permanenza del personale politico, sulla tensione tra gli spazi politici locali e nazionali e sulla difficile appropriazione della costruzione nazionale italiana che si definisce all’indomani del 1848.Parole chiave : politicizzazione ; rivoluzione
Codolo, Sara. "Il potere e la cultura : dotti e politica culturale della Repubblica e del Regno d’Italia (1802 -1814)." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2011. http://hdl.handle.net/11384/86033.
Повний текст джерелаDonnini, Ermenegildo. "Immagini dalla Russia. Osservazioni di come l'elemento culturale influenza la ricezione delle notizie." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.
Знайти повний текст джерелаORTECA, MARIA KATIA. "Capitale sociale e innovazione nelle imprese: analisi empirica con un confronto tra Italia e UK." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1081.
Повний текст джерелаThis work would try to test the correlation between innovation in firms and social capital, measured by classic indicators (like political participation, leisure and activities) and more corporate indicators (like agreements and collaborations). The analysis is carried out for Italy and UK and we use the Community Innovation Survey 4, the European survey on innovation and R&D in the firms, for the data on innovation and corporate social capital. We use the Multipurpose Survey 2000 for Italy and the Index of Deprivation for England like measures of classic social capital. We further try a comparison of the results between the two countries for the analysis on corporate social capital. This comparison is finally referred to more general issues like the two different productive and economic systems.
ORTECA, MARIA KATIA. "Capitale sociale e innovazione nelle imprese: analisi empirica con un confronto tra Italia e UK." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1081.
Повний текст джерелаThis work would try to test the correlation between innovation in firms and social capital, measured by classic indicators (like political participation, leisure and activities) and more corporate indicators (like agreements and collaborations). The analysis is carried out for Italy and UK and we use the Community Innovation Survey 4, the European survey on innovation and R&D in the firms, for the data on innovation and corporate social capital. We use the Multipurpose Survey 2000 for Italy and the Index of Deprivation for England like measures of classic social capital. We further try a comparison of the results between the two countries for the analysis on corporate social capital. This comparison is finally referred to more general issues like the two different productive and economic systems.
González, Reyes Carlos. "Entre Cataluña y Sicilia. Las cortes virreinales en el Mediterráneo en el tránsito de Felipe II a Felipe III." Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2017. http://hdl.handle.net/10803/666265.
Повний текст джерелаThe accession to the throne of Philip III in 1598 involved a major shift in the conception of external relationships of the Spanish monarchy. The will of young Philip III to cease any open confrontations by signing a much desired international pax was accompanied by the idea of projecting a friendly image of the monarchy. A new generation of viceroys and governors was sent to the major European cities ruled by the Spanish (Brussels, Milan, Naples, Palermo) with specific instructions to win the recognition of the people in an action based on the use of the image. One of the fundamental figures in this new line of action was Don Bernardino de Cardenas and Portugal, third Duke of Maqueda, viceroy of Sicily (1598-1601). One of his first decisions upon arrival in Palermo was to construct an impressive cortile in the former royal palace built by the Normans in the Middle Ages, open to public of Palermo, and thought of as the symbol of the new image of Spanish power on the island. Shortly after, following the tradition of his predecessors in the task, he promoted a thorough renovation of the city’s urban fabric, opening an artery that crossed the city from one end to the other and which still bears his name to this day. All these measures, continued by Maqueda’s successors, would give to the Sicilian capital a renovated form that would comply with the ideas of that time. The importance of these measures lies within the wish for Palermo to be a clear example of a city adequate to be seat of government complying with the rules of a baroque city, and in harmony with other capitals of Europe at that time like Naples and Milan with which maintained a dialogue and cultural influence. Hence the case of Sicily should be paradigmatic for being a place where Philip II’s last viceroys undertook specific actions to reform the city, a project that precedes the idea of Philip III for a kinder projection of his monarchy and reaches its greatest significance in the mid-seventeenth century.
Desideri, Gabriella. "La "politica dei trattati" del regno di Napoli con i paesi del Nord e il caso olandese (1739-1789)." Thesis, Aix-Marseille, 2020. http://theses.univ-amu.fr.lama.univ-amu.fr/200324_DESIDERI_854cigntw560e688fgsho61dyaxib_TH.pdf.
Повний текст джерелаThis thesis has two purposes: 1) to highlight the importance of the trade agreements stipulated with Sweden (1742), with Denmark (1748) and with the Republic of United Provinces (1753) and, particularly, of the Dutch one, in the Neapolitan “politica dei trattati” 2) to show the impact of the Dutch treaty on political and economic relationships between Naples and United Provinces in XVIIIth century. I focus attention on the negotiations leading to the conclusion of these agreements, in view of the internal policy of each State as well as international dynamics. I develop this analysis through theoretical tools of New Diplomatic History. Comparing diplomatic and consular sources kept at the Archivio di Stato di Napoli and those found at the Riksarkivet (Stockholm), at the Rigsarkivet (Copenaghen), and at the Nationaal Archief (The Hague), the study traces the path from the creation to the application of the Dutch treaty (realizing a quantitative analysis of Dutch trades in Southern Italy and analyzing the commercial interactions between Dutch people and Neapolitan institutions in the second half of XVIIIth century). In this way, this analysis allows to identify the key points of political and economic relations between Sicilies and the Republic, improving the understanding of relations between Southern Italy and Northern Europe in XVIIIth century
NOCETO, FILIPPO. "Impostazione della causa nell’esperienza codificatoria spagnola e italiana fra XIX e XX secolo – Premesse storico-ricostruttive." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2022. http://hdl.handle.net/11567/1082400.
Повний текст джерелаAbstract This work intends to provide a critical reconstruction of historical development concerning the legal framework of civil pre-trial procedure in Italian and Spanish legal systems between the 19th and 20th century. In this perspective special attention is focused on respective models of ‘modern’ codification as well as on subsequent reforms until the enactment of current civil procedure codes. All with a view to highlighting relevant similarities between historical evolutions traditionally considered in their own right.
ALBORGHETTI, CLAUDIA. "VOCI E IMMAGINI DI GIANNI RODARI IN TRADUZIONE INGLESE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10791.
Повний текст джерелаThe research investigates the extent to which Gianni Rodari’s (1920-1980) works changed in their English translations through the mediating presence of publishers, reviewers, and especially translators between the 1960s and 2011. With reference to the cultural context of production of translated works (Bassnett & Lefevere, 1998; Chesterman et al., 2000), translational patterns of children’s literature were firstly studied from a retrospective point of view (Toury, 2012) to contextualise Rodari’s books in English in the UK and the US. Secondly, the intervention of translators in four of these books was analysed within the mediation framework provided by S-Universals in translation (Chesterman, 2004). The discrete analysis of the translations by Patrick Creagh (1965, 1971), Jack Zipes and Antony Shugaar (2008, 2011 respectively), based on the nine translational trajections identified by J. L. Malone (1988), showed that the translators adopted different foreignising and domesticating strategies (Venuti, 1995) according to the intended public. More specifically, domesticating strategies presented a high degree of creativity in line with Rodari’s original narrative purpose, whereas Shugaar’s foreignising translation (2011) retained references to the Italian culture as in Rodari’s source text, marking a shift of audience from children to adults, from the Italian to the English target text.
ALBORGHETTI, CLAUDIA. "VOCI E IMMAGINI DI GIANNI RODARI IN TRADUZIONE INGLESE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10791.
Повний текст джерелаThe research investigates the extent to which Gianni Rodari’s (1920-1980) works changed in their English translations through the mediating presence of publishers, reviewers, and especially translators between the 1960s and 2011. With reference to the cultural context of production of translated works (Bassnett & Lefevere, 1998; Chesterman et al., 2000), translational patterns of children’s literature were firstly studied from a retrospective point of view (Toury, 2012) to contextualise Rodari’s books in English in the UK and the US. Secondly, the intervention of translators in four of these books was analysed within the mediation framework provided by S-Universals in translation (Chesterman, 2004). The discrete analysis of the translations by Patrick Creagh (1965, 1971), Jack Zipes and Antony Shugaar (2008, 2011 respectively), based on the nine translational trajections identified by J. L. Malone (1988), showed that the translators adopted different foreignising and domesticating strategies (Venuti, 1995) according to the intended public. More specifically, domesticating strategies presented a high degree of creativity in line with Rodari’s original narrative purpose, whereas Shugaar’s foreignising translation (2011) retained references to the Italian culture as in Rodari’s source text, marking a shift of audience from children to adults, from the Italian to the English target text.
Maret, Auderic. "Marseille et sa classe dirigeante à la Renaissance (env. 1460 - env. 1560). D'une principauté méditerranéenne au royaume de France." Thesis, Paris, EHESS, 2017. http://www.theses.fr/2017EHES0029.
Повний текст джерелаUntil 1481, Marseilles is a part of an independant state, the county of Provence and it’s the biggest city, even if it’s not the capital. But, in 1481, the last count of Provence died without a son and he gives in his testament all his goods and territories to the king of France Louis XI. After that, Marseilles, like the rest of the former county is integrated in the French royal domain. But, in Provence the cultural and political structures and practices are different from the kingdom of France, and Marseilles belongs to a politico-cultural space where the political life is influenced by the model of “commune”, we can also see in the north of Italy. My aim in this thesis is to study the mobility between a politico-cultural space influences by the counts of Provence and the political structures and culture of the “commune” to a politico-cultural space dominated by the king of France thanks to a structure called “bonne ville”. I decided to study the council of the city which is the main structure of the municipal power and the leaders who are in this council in order to see the modifications after 1481 about the culture and the identity of this ruling class. I propose with this thesis an essay of cultural history of the municipal power. Each city is a political system, where different powers coexist. Those powers move and fix themselves towards the other ones. In the 1st part, I study how the municipal power becomes the most important one in Marseilles during the reign of René the 1st of Anjou. Then, in the second part, I study the leaders of the council, the foundations of their power and the modifications after 1481. Finally, in the 3rd part, I study the new ambitions of the leaders of Marseilles which lead in the 17th century to build a real thalassocracy in the Mediterranean world
Fino al 1481, Marsiglia è la città più grande della contea di Provenza, uno stato indipendente, pur senza esserne la capitale. In quell’anno, l'ultimo conte di Provenza muore senza eredi e dona la sua contea al re di Francia, Luigi XI. Le strutture e le pratiche politiche della Provenza sono però molto diverse rispetto a quelle del regno di Francia: Marsiglia fa parte di uno spazio politico-culturale del Mediterraneo, dove la vita politica urbana è segnata da un modello comunale del tutto simile a quello che si riscontra nelle città dell'Italia centro-settentrionale. L’obiettivo di questa tesi è di studiare il passaggio di questo spazio politico-culturale, segnato dall’eredità angioina e da un governo di tipo comunale, a quello dominato dal re di Francia, nel quale la relazione tra il sovrano e le città è costruita attorno al modello della "bonne ville". Per studiare questo tema, si è scelto di concentrarsi sul consiglio della città di Marsiglia, l'istituzione simbolo del potere municipale, e sugli uomini che lo componevano, al fine di apprezzare le mutazioni dovute al cambiamento di sovranità avvenute al suo interno. L’intento è di analizzare i cambiamenti legati alla cultura e all’identità della classe dirigente, nell’ottica di una storia culturale del potere municipale. Tutte le città possono definirsi come un sistema politico all’interno del quale si trovano a coesistere diversi poteri, che si relazionano fra loro in base agli avvenimenti e ai cambiamenti interni ed esterni alla città stessa. La prima parte della tesi si concentra sul processo mediante il quale il potere municipale ha preso il sopravvento a Marsiglia sotto il regno di Renato I (1434-1480). Nella seconda, invece, si analizzano gli uomini che formano il consiglio della città, l’origine del loro potere e le mutazioni che avvengono dopo il 1481. Infine, l’ultima parte ha per oggetto le trasformazioni nell’identità e nella cultura del gruppo dirigente cittadino in seguito al cambiamento di sovranità, evento che getterà le basi della talassocrazia marsigliese del XVII secolo
ABBIATI, MICHELE. "L'ESERCITO ITALIANO E LA CONQUISTA DELLA CATALOGNA (1808-1811).UNO STUDIO DI MILITARY EFFECTIVENESS NELL'EUROPA NAPOLEONICA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/491761.
Повний текст джерелаThe Italian Army and the Conquest of Catalonia (1808-1811) A Study of Military Effectiveness in Napoleonic Europe Academic Fields and Disciplines SPS/03 – M-STO/02 The research has the purpose of reconstruct and evaluate the military effectiveness of the Italian Army existed under the reign of Napoleon I. Firstly through a statistic and strategic analysis of the development, and the following deployment, of the military institution of the Kingdom of Italy in the years of its existence (1805-14). Afterwards, a particularly significant case study was chosen, as the campaign of Catalonia (1808-11, in the context of the Peninsular War), in order to assess the operational and tactical contribution of the regiments sent by the Government of Milan and their integration in the overall military apparatus of the First Empire. The thesis wanted to respond to the lack of studies on the Italian army’s behavior in war and, at the same time, to introduce the methodology of the Military Effectiveness Studies (of British and American origin and, by now, enriched by a thirty-year old tradition) in the Italian historiography. The research is primarily based, besides the numerous memoirs of the Italian and French veterans, on the archive documentation of the Secrétairerie d’état impériale (Archives Nationales of Pierrefitte-sur-Seine, Paris), of the French Ministère de la Guerre (Service historique de la Défence, of Vincennes, Paris) and of the Italian Ministero della Guerra (Archivio di Stato di Milano). About the results, it has been verified how the Italian army has become a flexible and suitable instrument for Bonaparte, albeit in a context of substantial overall numerical marginality in comparison to the heterogeneous forces available to the Empire and its others satellites and allied states. Regarding the campaign of Catalonia, instead, it was possible to ascertain the fundamental contribution of the Italian regiments, in an operational and tactical perspective, for the success of the invasion. This was primarily due to the excellent general characteristics shown by the expeditionary force, but also to disciplinary and organizational peculiarities that have made the Italian corps suitable for particularly aggressive operations.
DI, FELICE LORENA. "Qualità della sicurezza in Europa: la formazione dell'operatore di Polizia come leva stategica per l'integrazione: studio di caso in quattro paesi UE e indicazioni metodologiche per una sperimentazione internazionale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1028.
Повний текст джерелаThis Research investigates the relationship between security and education to realize an Area of security, freedom and justice in Europe. The focus is on Constable Courses of Police Training Schools within The European Union to find out a competency framework for cope. The Study is fully aware of the fact that different Police Training Systems are used within the Member States. Regarding this aspect the Research proposes study cases about Italy, France, United Kingdom and Poland. Its purpose is to have a vision on the core tasks of police and then to propose quality control standards to be implemented in National Police Courses.
DI, FELICE LORENA. "Qualità della sicurezza in Europa: la formazione dell'operatore di Polizia come leva stategica per l'integrazione: studio di caso in quattro paesi UE e indicazioni metodologiche per una sperimentazione internazionale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1028.
Повний текст джерелаThis Research investigates the relationship between security and education to realize an Area of security, freedom and justice in Europe. The focus is on Constable Courses of Police Training Schools within The European Union to find out a competency framework for cope. The Study is fully aware of the fact that different Police Training Systems are used within the Member States. Regarding this aspect the Research proposes study cases about Italy, France, United Kingdom and Poland. Its purpose is to have a vision on the core tasks of police and then to propose quality control standards to be implemented in National Police Courses.
RUDI, FABRIZIO. "Le relazioni diplomatiche fra il Regno d'Italia e il Regno di Serbia all'inizio del XX secolo (1903-1912)." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1106903.
Повний текст джерела