Дисертації з теми "Regio VI"
Оформте джерело за APA, MLA, Chicago, Harvard та іншими стилями
Ознайомтеся з топ-26 дисертацій для дослідження на тему "Regio VI".
Біля кожної праці в переліку літератури доступна кнопка «Додати до бібліографії». Скористайтеся нею – і ми автоматично оформимо бібліографічне посилання на обрану працю в потрібному вам стилі цитування: APA, MLA, «Гарвард», «Чикаго», «Ванкувер» тощо.
Також ви можете завантажити повний текст наукової публікації у форматі «.pdf» та прочитати онлайн анотацію до роботи, якщо відповідні параметри наявні в метаданих.
Переглядайте дисертації для різних дисциплін та оформлюйте правильно вашу бібліографію.
Azzara, Claudio. "L'ideologia del potere regio nel papato altomedioevale (secoli VI-VIII) /." Spoleto : Centro italiano di studi sull'alto Medioevo, 1997. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb39917900j.
Повний текст джерелаBruzzesi, Marco <1977>. "La ricostruzione dell'assetto topografico della VI regio augustea di Roma dal periodo repubblicano all'età tardoantica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/6070/1/Bruzzesi_Marco_tesi.pdf.
Повний текст джерелаThe Augustan VI Regio of Rome is one of the most urban areas hit by man-made radical changes in the process of urbanization of the city that have fundamentally altered the situation altitude and the original conformation. These remarkable changes originated from the age old but deeply intensified especially during the Renaissance when starting Pius IV and above with Sixtus V, active in many other areas of the city, developed numerous works of urban renewal that they recorded significantly on face and on the characteristics of the area. Since the Renaissance up to the large-scale excavations in the late 1800s around the neighborhood began to "populate" to many buildings of great size that went to undermine completely the vestiges of the ancient period: the construction of the Palazzo del Quirinale and the various palaces but especially the construction of numerous ministries and the first station Termini to the 800 behaved numerous eventrations without the production of a proper documentation of investigations of excavation. This research aims to reconstruct, in a diachronic way, the topography of one of the central districts of ancient Rome through the analysis of the main phenomena that characterize the evolution of the urban fabric both in terms of public buildings especially private ones. In fact, the main result that emerges from this research is that regional configuring, starting as early as the late Republican period, as a vocation mainly residential district, inhabited mainly by the high aristocracy belonging to the highest offices of the Roman state; as well domus and insulae, on the Quirinal, were built along the course of the republican age some of the oldest temples of the city with their size of the space occupied hill until Late Antiquity, representing a macroscopic and constant presence overall size of the space center.
Maratini, Chiara <1981>. "La piattaforma GIS per lo scavo a Pompei (Regio VI, insulae 7 e 14; Regio V, insulae 3 e 4) : un modello di gestione informatizzata e di analisi interdisciplinare per l’interpretazione dei contesti di indagine e la valorizzazione del patrimonio archeologico." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1118.
Повний текст джерелаThe main focus of this Research is the representation of archaeological data using GIS technology, focusing on the evolution of domestic spaces in Regiones V (insulae V,3 and V,4) and VI (insulae VI,7 and VI,14) at Pompeii. In this project, intra-site GIS is the central research framework for the interpretation of the investigated areas, where building activities succeeded since the Samnitic phase (IV-II cent. BC) to the final destruction of the roman colony in 79 AD. Spatial analysis and predictive models, performed by combining excavation data and architectural studies, provide a very wide and complex range of information, such as layers about chronological phases or about evidences’ distribution patterns, as well as 3D modeling. In this case study, GIS helps in understanding the formation process of archaeological stratigraphy as result of the changes known from the history of the ancient site; it offers the opportunity not merely for recording and managing data, but also for their reinterpretation. The advantages obtained by using GIS are both methodological and interpretative, since they consist in representing spatial-temporal relations, analyzing at a multiplicity of levels, as well as acting as a support for objective interpretative evaluations, realizing interactions between different archaeological disciplines. Other aspects developed concern digital photogrammetry and 3D modeling, in order to obtain precise and realistic 3D representations of wall-structures and also of the terrain (DTM). The GIS performed provides useful information, in consideration of the management of the Cultural Heritage, thus conceiving the complete perspective for interpreting such a complex area of investigation.
Zulini, Ella. "I pavimenti in cementizio di Pompei: cronologia, contesti, funzioni." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2013. http://hdl.handle.net/10077/8550.
Повний текст джерелаQuesta ricerca ha avuto come obiettivo lo studio dei pavimenti cementizi a base fittile di Pompei in ambito privato. Dopo una prima verifica dei piani noti in letteratura, integrata con i dati provenienti da scavi stratigrafici recenti, e in seguito a una ricognizione sul campo, si è scelto di selezionare un campione e di analizzare i pavimenti cementizi della Regio VI. Questa zona è apparsa quella più valida per intraprendere un’analisi sistematica dei pavimenti cementizi: si è dimostrata, infatti, la parte della città che presenta il maggior numero di testimonianze di questo tipo di pavimenti; inoltre, si sono sviluppate numerose ricerche sulle singole abitazioni e su alcune insulae e gli scavi stratigrafici recenti hanno permesso di arricchire i dati a disposizione, soprattutto per le fasi più antiche. Sono state così esaminate e catalogate 55 domus nelle quali sono presenti complessivamente 243 ambienti ospitanti piani in cementizio, a volte con casi di sovrapposizione di livelli di calpestio all’interno dello stesso vano. Il lavoro si è prefisso due obiettivi principali: il primo è stato quello di cercare di stabilire per questi pavimenti una cronologia il più possibile affidabile e precisa; tra i sistemi a disposizione si è cercato, in particolare, di utilizzare come indicatore cronologico un metodo non tradizionalmente impiegato, ossia l’analisi dei frammenti ceramici presenti sulla superficie del cementizio e nei suoi strati preparatori al fine di stabilire un terminus post quem per il momento della sua costruzione; è stato considerato un criterio altrettanto valido anche l’analisi dei dati stratigrafici. In mancanza di questi dati sono stati anche presi in considerazione il rapporto del pavimento con le murature della stanza e con le eventuali decorazioni pittoriche del vano. I piani cementizio datati sono stati suddivisi in cinque grandi fasce cronologiche: età sannitica (III secolo a.C.), età tardo-sannitica (II secolo a.C.), età tardo-repubblicana (I secolo a.C.), età giulio-claudia (fine I secolo a.C. - prima metà I secolo d.C.) e infine età post-sismica (62-79 d.C.); all’interno di queste cinque divisioni si è tentato, il più possibile, di specificare la datazione. Contestualmente sono stati anche evidenziati 12 motivi decorativi, nei quali sono state inserite tutte le decorazioni presenti nei pavimenti cementizi a base fittile, per verificare l’occorrenza degli ornati in rapporto alla loro cronologia e stabilire se sussistono delle costanti tra i decori e il tipo di ambiente. Il secondo obiettivo di questa indagine è stato quello di analizzare i pavimenti cementizi a base fittile sia nel loro specifico contesto sia in rapporto con gli altri piani di calpestio della casa nella quale essi sono presenti. Per questa parte del lavoro si è scelta, all’interno dell’ampia Regio VI che ospita 16 insulae, l’insula 2 come quartiere campione. Per ognuna delle dimore di questo isolato sono stati, quindi, considerati tutti i tipi di pavimento presenti nell’apparato decorativo ed è stata, contestualmente, redatta una planimetria a colori con l’attestazione dei diversi livelli di calpestio noti in modo da poter cogliere, anche visivamente, la totalità dei piani pavimentali di ogni singola abitazione. Si sono, inoltre, studiate allo stesso modo anche due domus che permettevano di leggere aspetti importanti per la ricerca in questione: una dimora di grandi dimensioni come la Casa del Centauro (VI, 9, 3/5), nella quale sono stati effettuati recenti scavi stratigrafici che hanno permesso di collegare i pavimenti alle diverse fasi edilizie dell’abitazione, e una domus nella quale sono attestati esclusivamente pavimenti cementizi come la Casa degli Scienziati (VI, 14, 43).
XXIV Ciclo
1976
Andrade, Santiago Silva de. "Domus regis: a Casa Real portuguesa no Rio de Janeiro (1808-1821)." Universidade do Estado do Rio de Janeiro, 2010. http://www.bdtd.uerj.br/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=7175.
Повний текст джерелаInstituição fundamental à monarquia lusitana, a Casa Real portuguesa abrangia, em seu espaço, centenas de criados, homens e mulheres das mais diversas origens. Com a transferência da Corte para o Rio de Janeiro, em 1808, o príncipe regente d. João reestruturou o seu universo doméstico, estabelecendo aqui, e à semelhança de Portugal, todos os departamentos imperativos à correta execução das tarefas cotidianas da sua Casa: cavalariça, cozinha, serviço de copa, câmara, aquisição de gêneros alimentícios, etc. Esta tese tem como objeto a conformação da Casa Real portuguesa no Rio de Janeiro, entre os anos de 1808 e 1821. Serão analisados aqui a estrutura organizacional da Casa Real; os conflitos suscitados entre os recém-emigrados agentes do espaço doméstico régio e os súditos fluminenses; os mecanismos de remuneração peculiares ao universo doméstico joanino; as formas de acesso à Casa Real; e, finalmente, a estrutura financeira da Casa Real portuguesa. Num quadro mais amplo, procurou-se relacionar a Casa do Rei aos outros poderes instituídos na cidade, agora Corte, do Rio de Janeiro, de forma a demonstrar que o espaço doméstico da monarquia era, também, uma instituição relevante na montagem da administração joanina na América e, conseqüentemente, na transformação de um espaço historicamente colonial em centro do império português.
Lusitanian monarchy's fundamental institution, the portuguese Royal Household covered in it's space hundreds of servants, men and women from different social backgrounds. After the transfer of the portuguese court to Rio de Janeiro, prince regent d. João restructured his domestic universe, setting here, the same way as in Portugal, all the required departments for the correct execution of everyday tasks of his House: stable, kitchen, pantry service, câmara, purchase of food articles, etc. This thesis intends to analyze the conformation of the portuguese Royal Household in Rio de Janeiro, between the years of 1808 and 1821. Will be analyzed here the Royal Household's organizacional structure; the disputes among the recent immigrants domestic servants and the Rio de Janeiro's inhabitants; the peculiar paying mechanisms of the royal domestic world; the forms of access to the Royal Household; and the financial structure of the portuguese Royal Household. Within a broader framework, we tried to relate the King's House to the others established powers on the court of Rio de Janeiro, in order to demonstrate that the monarchy's domestic space was also a relevant institution on the assembling of the royal administration in America and, consequently, on the transformation of an historically colonial area in the center of the portuguese empire.
Nilsson, Linn. ""Vi bor där andra lägger sin semester" : Attraktionskraft genom platsmarknadsföring i region 8." Thesis, Umeå universitet, Statsvetenskapliga institutionen, 2017. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:umu:diva-141620.
Повний текст джерелаMcBreen, Katja, and Christina Wenäll. "”Det går att plocka ut innemiljön, vi vet att det går och att vi kan – men vi har inte gjort det” : En kvalitativ intervjustudie av hur förskollärare på tre Reggio Emilia-inspirerade förskolor uttrycker att de utmanar barnen på förskolegården." Thesis, Jönköping University, School of Education and Communication, 2010. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:hj:diva-12523.
Повний текст джерелаStudien är baserad på intervjuer med sju förskollärare på tre Reggio Emilia-inspirerade förskolor i olika delar av landet. Inom Reggio Emilias pedagogiska filosofi ses barn som kompetenta att redan från födseln utforska sin omvärld, och att de utvecklas i en utmanande miljö, ”den tredje pedagogen”. Litteratur om Reggio Emilias filosofi tar främst upp inomhusmiljön. Vi har istället fokuserat på hur barnen utmanas i förskolornas ”uterum” – på förskolegården. Vad gör förskollärarna utifrån den förskolegård de har?
Syftet med studien är att undersöka på vilka sätt sju förskollärare på tre Reggio Emilia-inspirerade förskolor uttrycker att de utmanar det rika, kompetenta och utforskande barnet på förskolegården.
Resultatet visar att förskollärarna strävar efter att även under utevistelsen vara lyhörda, medforskande pedagoger som ställer nyfikna frågor, utmanar och lyfter barnens intressen. Däremot uttrycks i olika hög grad på vilka sätt denna lyhördhet omsätts i praktiken, vilka förändringar som faktiskt sker på förskolegården utifrån detta förhållningssätt och gårdarnas olika förutsättningar. Visioner saknas inte. Förskollärarna framhåller att det man kan göra inne också går att göra ute, men lyfter oftare fram begränsningar än möjligheter, vilket vi menar i praktiken leder till att de inte tar vara på de möjligheter som skulle kunna finnas. Undantaget i denna studie är förskolläraren med huvudansvar för utevistelsen och utemiljön på sin förskola, som ger en annan dimension till hur det går att tänka och utrusta förskolegården för att utmana det utforskande barnet. I diskussionen reflekterar vi över vad ett Reggio Emilia-inspirerat förhållningssätt kan innebära under utevistelsen och ger även förslag på enkla förändringar som på förskolegården kan möjliggöra ett kreativt utforskande för barnen.
Bender, Fernanda. "Triagem neonatal para mucopolissacaridose tipo VI (Síndrome de Maroteux-Lamy) em uma região com alta incidência da doença." reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2011. http://hdl.handle.net/10183/48987.
Повний текст джерелаMucopolysaccharidosis type VI (MPS VI) or Maroteux-Lamy syndrome, is an autosomal recessive disorder caused by deficiency of the lysosomal enzyme Nacetylgalactosamine- 4-sulfatase (ARSB), which results in lysosomal storage of dermatan sufate in various tissues and organs and leads to a variable clinical spectrum, including more severe and attenuated forms. The accumulation of undegraded substrate causes bone involvement, respiratory problems and short stature, among other signs and symptoms, affecting the eyes, heart and other organs. Although the Maroteaux-Lamy syndrome does not have a defined incidence in Brazil, it is recognized that in our environment it is much more frequent than in other countries and regions. It is particularly frequent in the municipality of Monte Santo (Bahia) approximately 50,000 inhabitants and where there have already been 13 cases of the disease. The diagnosis is important because today there is a specific treatment for the disease, enzyme replacement therapy (ERT) which has shown good results, especially when started at an early age. We describe herein the standardization of the microplate fluorometric method for the ARSB test and a new methodology of molecular analysis, both adapted for dried blood spots (DBS) samples. These techniques were developed for inclusion of MPS VI in the newborn screening program that already tests the neonates of the city of Monte Santo, Bahia, Brasil for metabolic diseases. The methods were developed to detect patients with MPS VI and also for carriers, once the disease seems to have a high incidence (around 1:5.000) at this location. Also, all patients that have already been diagnosed in this city presented the same mutation (p.H178L) in homozygosis. The study was conducted in three stages: in the first was performed in 100 DBS samples an standardization of the techniques; in the second was done a pilot test with samples of newborns of Monte Santo, for the evaluation of standardized techniques and for the thermostability study in healthy controls; in the third were analyzed newborns samples from Monte Santo for both biochemical and molecular methods. Standardization on microplate for fluorimetric enzyme activity of the ARSB showed the assay sensitivity, differentiating values between normal and affected and allowing a reliable detection of patients with MPS VI. On the standardization for molecular analysis in DBS it was possible to differentiate the results for normal individuals, heterozygous and affected for the mutation p.H178L. The preliminary results available indicate that the protocol of neonatal screening for MPS VI developed in this work can be easily incorporated by reference laboratories, contributing to the detection and premature treatment of MPS VI affected patients.
Chávez, Valdivia Carolina. "Amenazas naturales en media y baja montaña asociados al corredor de comercio Las Leñas, VI Región del Libertador Bernardo O'higgins." Tesis, Universidad de Chile, 2005. http://repositorio.uchile.cl/handle/2250/100713.
Повний текст джерелаFiorot, Juliana Bardella. "Galiza, uma terra pagã : religiosidades e religião no discurso do De correctione rusticorum (séculos V e VI) /." Assis, 2016. http://hdl.handle.net/11449/143443.
Повний текст джерелаResumo: O presente trabalho tem como objetivo realizar um estudo acerca do panorama religioso vivenciado pela Galiza durante os séculos V e VI, cuja preocupação central encontra-se na análise das principais formas de religiosidade pré-cristãs praticadas no período, bem como sua importância para a manutenção da ordem cotidiana vivenciada pelos galegos. Para realizarmos tal intento utilizaremos como fonte principal o sermão De correctione rusticorum, escrito por Martinho, bispo de Braga, que elucida as preocupações gerais do clero da Alta Idade Média relativas ao processo de formação e consolidação do cristianismo em um período no qual a antiga religiosidade ainda se mantinha muito viva, ameaçando o projeto hegemônico da Igreja Católica. Para além de nossos objetivos principais, propomos ainda a análise do contexto ao qual nos debruçamos, envolvendo questões que abarcam a criação de mecanismos pela Igreja para ser melhor aceita entre os praticantes destas formas de religiosidade, e as relações estabelecidas entre esta instituição eclesiástica com a Monarquia sueva.
Abstract: The present work aims to conduct a study about the religious landscape experienced by Galicia during the fifth and sixty centuries, which main concern is the analysis of the main forms of pre-Christian religiosity practiced in the period, as well as its importance for the maintenance of quotidian order experienced by the Galicians. To accomplish this propose we will use as the main source the sermon De correctione rusticorum, written by Martin, bishop of Braga, which elucidates the general concerns of the clergy in the Early Middle Ages on the process of formation and Christianity consolidation in a context in which the ancient religiosity were still very much alive, threatening the hegemonic project of the Catholic Church. In addition to our main objectives, we propose the analysis of the context to which we worked, involving issues that relate to the establishment of mechanisms by the Church to be better accepted among the practitioners of the religiosity, and the relations between this ecclesiastical institution with the Suebian Monarchy.
Mestre
Vitti, Junior Walter [UNESP]. "O controle da tuberculose nos presídios: atuaçao das equipes de saúde na região (DRS VI) de Bauru-SP." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2012. http://hdl.handle.net/11449/106048.
Повний текст джерелаA morbimortalidade da tuberculose entre as pessoas privadas de liberdade é mais elevada do que na população livre, sendo esta situação mais grave nos países em desenvolvimento. Precárias condições de vida no cárcere, associadas ao perfil desta população, contribuem para manter as condições de transmissão entre os presos e destes para a população livre e facilitam o surgimento de formas resistentes à medicação. Para controlar esta situação vem-se investindo em programas de controle, em níveis internacional, nacional e estadual, buscando diagnosticar precocemente, aumentar as taxas de cura e oferecer melhores condições de vida na prisão. O objetivo deste estudo foi analisar a implementação das ações de controle da tuberculose nas Unidades Prisionais da Secretaria Estadual de Administração Penitenciária de São Paulo localizadas na área de abrangência do Departamento Regional de Saúde de Bauru (DRS VI) e verificar se as diretrizes e recomendações oficiais estão sendo seguidas. Foi realizado estudo descritivo, de avaliação de programa, sendo as informações obtidas através de entrevista não-diretiva com profissionais de saúde coordenadores das ações de controle nas unidades prisionais. Obteve-se taxa de ocupação média de 1,7 presos por vaga e prevalência média pontual de tuberculose de 528,7 casos por 100 mil presos, sendo maior nas unidades de regime fechado. O rastreamento de casos entre os presos ingressantes e a busca periódica duas vezes ao ano são baseiam-se na queixa de tosse. Há dificuldade de acesso ao exame radiográfico de tórax e algumas unidades têm restrição para solicitação de exame baciloscópico e não dispõem de local adequado para coleta de escarro. Atendimento às intercorrências ou às consultas programadas nem sempre é garantido, pois muitas equipes de saúde não contam com médico e/ou enfermeiro, há resistência...
Tuberculosis morbimortality among inmates is higher than among free people, and this situation is more serious in developing countries. Precarious living conditions in detention facilities associated to these persons profile contribute to maintaining the transmission conditions among prisoners and those for the free population, and facilitate the emergence of resistant forms of medication. Keeping a hold of this situation, it has been investing in control programs, at an international, national and state scope, seeking to diagnose it in advance, increasing cure rates and offering better living conditions in prison. Analyze the implementation of control of tuberculosis in correctional facilities of the state board of prison administration in São Paulo located in the area covered by the Regional Health Department in Bauru (DRS VI) and verify that official recommendations and guidelines are being followed. It has been accomplished a descriptive study of program evaluation and information has been obtained through non-directive interviews with health professionals coordinators of control actions in each prison unit. It has been obtained the average occupancy rate of 1.7 prisoners per vacancy and an average point prevalence of tuberculosis of 528,7 cases per 100 thousand prisoners, being greater in the units closed regime. Searching cases among entering prisoners and periodic search twice a year are made based on complaints of cough. There is limited access to radiographic examination of the chest and some units have restriction to request bacteriological examination and have no place for sputum collection. Attendance to occurrences or appointments is not always guaranteed as many teams do not have a physician and/or a nurse. There is resistance on the part of the health units of reference and insufficient vehicles and/or escorts... (Complete abstract click electronic access below)
Vitti, Junior Walter. "O controle da tuberculose nos presídios : atuaçao das equipes de saúde na região (DRS VI) de Bauru-SP /." Botucatu, 2013. http://hdl.handle.net/11449/106048.
Повний текст джерелаBanca: Helenice Bosco de Oliveira
Banca: Marli Teresinha Cassamassimo Duarte
Banca: Péricles Alves Nogueira
Banca: Valdemar Pereira de Pinho
Resumo: A morbimortalidade da tuberculose entre as pessoas privadas de liberdade é mais elevada do que na população livre, sendo esta situação mais grave nos países em desenvolvimento. Precárias condições de vida no cárcere, associadas ao perfil desta população, contribuem para manter as condições de transmissão entre os presos e destes para a população livre e facilitam o surgimento de formas resistentes à medicação. Para controlar esta situação vem-se investindo em programas de controle, em níveis internacional, nacional e estadual, buscando diagnosticar precocemente, aumentar as taxas de cura e oferecer melhores condições de vida na prisão. O objetivo deste estudo foi analisar a implementação das ações de controle da tuberculose nas Unidades Prisionais da Secretaria Estadual de Administração Penitenciária de São Paulo localizadas na área de abrangência do Departamento Regional de Saúde de Bauru (DRS VI) e verificar se as diretrizes e recomendações oficiais estão sendo seguidas. Foi realizado estudo descritivo, de avaliação de programa, sendo as informações obtidas através de entrevista não-diretiva com profissionais de saúde coordenadores das ações de controle nas unidades prisionais. Obteve-se taxa de ocupação média de 1,7 presos por vaga e prevalência média pontual de tuberculose de 528,7 casos por 100 mil presos, sendo maior nas unidades de regime fechado. O rastreamento de casos entre os presos ingressantes e a busca periódica duas vezes ao ano são baseiam-se na queixa de tosse. Há dificuldade de acesso ao exame radiográfico de tórax e algumas unidades têm restrição para solicitação de exame baciloscópico e não dispõem de local adequado para coleta de escarro. Atendimento às intercorrências ou às consultas programadas nem sempre é garantido, pois muitas equipes de saúde não contam com médico e/ou enfermeiro, há resistência...(Resumo completo, clicar acesso eletrônico abaixo)
Abstract: Tuberculosis morbimortality among inmates is higher than among free people, and this situation is more serious in developing countries. Precarious living conditions in detention facilities associated to these persons profile contribute to maintaining the transmission conditions among prisoners and those for the free population, and facilitate the emergence of resistant forms of medication. Keeping a hold of this situation, it has been investing in control programs, at an international, national and state scope, seeking to diagnose it in advance, increasing cure rates and offering better living conditions in prison. Analyze the implementation of control of tuberculosis in correctional facilities of the state board of prison administration in São Paulo located in the area covered by the Regional Health Department in Bauru (DRS VI) and verify that official recommendations and guidelines are being followed. It has been accomplished a descriptive study of program evaluation and information has been obtained through non-directive interviews with health professionals coordinators of control actions in each prison unit. It has been obtained the average occupancy rate of 1.7 prisoners per vacancy and an average point prevalence of tuberculosis of 528,7 cases per 100 thousand prisoners, being greater in the units closed regime. Searching cases among entering prisoners and periodic search twice a year are made based on complaints of cough. There is limited access to radiographic examination of the chest and some units have restriction to request bacteriological examination and have no place for sputum collection. Attendance to occurrences or appointments is not always guaranteed as many teams do not have a physician and/or a nurse. There is resistance on the part of the health units of reference and insufficient vehicles and/or escorts... (Complete abstract click electronic access below)
Doutor
Lundell, Linnéa, and Åsa Fransson. "”De vill att vi läser för dem mest hela tiden” : En kvalitativ studie om hur förskollärarna beskriver förskolans läsmiljö." Thesis, Högskolan för lärande och kommunikation, Jönköping University, Förskolepedagogisk-didaktisk forskning, 2020. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:hj:diva-50111.
Повний текст джерелаClausén, Josefin, and Emelie Claesson. ""Vi har ju inga färdiga leksaker men vi har ju saker att leka med som kan förvandlas till precis vad som helst" : En studie om spillmaterialets betydelse och inverkan på barns meningsskapande i förskolans verksamhet." Thesis, Högskolan i Jönköping, Högskolan för lärande och kommunikation, 2017. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:hj:diva-37842.
Повний текст джерелаHerberts, Ana Lucia. "Arqueologia do caminho das tropas : estudo das estruturas vi?rias remanescentes entre os rios Pelotas e Canoas, SC." Pontif?cia Universidade Cat?lica do Rio Grande do Sul, 2009. http://tede2.pucrs.br/tede2/handle/tede/2296.
Повний текст джерелаA presente pesquisa estuda o Caminho das Tropas sob o vi?s da arqueologia da paisagem, buscando compreender como o Caminho se materializou e formou a paisagem do Troperismo nos Campos de Lages, em Santa Catarina. Esta estrada foi aberta no s?culo XVIII com a fun??o de facilitar o transporte das tropas de gado vacum, cavalar ou muar dos locais de cria??o para os centros consumidores ou distribuidores. Nesta pesquisa, cujo recorte geogr?fico abrange os munic?pios de Lages e Correia Pinto, entre os rios Canoas e Pelotas, foram identificados e analisados os vest?gios arqueol?gicos remanescentes do referido Caminho. O desenvolvimento da pesquisa foi realizado atrav?s da aplica??o de estrat?gias metodol?gicas que auxiliaram na an?lise e interpreta??o do arcabou?o documental e dos vest?gios materiais: pesquisa documental (textual, cartogr?fica e iconogr?fica) em diversos acervos arquiv?sticos do Brasil e exterior, prospec??o arqueol?gica sistem?tica de trechos amostrais do caminho, registro das evid?ncias arqueol?gicas do Caminho e das suas estruturas vi?rias numa ficha de cadastro especialmente elaborada para esta finalidade, aplica??o da fotointerpreta??o de imagens de sat?lite, desenvolvimento de uma base de dados e estrutura??o de um Sistema de Informa??o Geogr?fica (SIG). Os resultados obtidos permitiram compreender como o Caminho das Tropas e os corredores de muros de pedra foram constru?dos, apontando as vari?veis ambientais, a necessidade, a fun??o e o uso dos corredores, a origem da t?cnica de constru??o, a disponibilidade de mat?ria prima, a prov?vel m?o de obra empregada e a origem das fontes de financiamento
Lundquist, Hanna. "En mental checklista att följa : En systemisk-funktionell och intertextuell analys av Region Gävleborgs värdegrund." Thesis, Stockholms universitet, Svenska/Nordiska språk, 2016. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:su:diva-131325.
Повний текст джерелаFernández, Torres Roberto. "Evaluacion espacial de procesos erosivos y su influencia sobre el corredor de Comercio Las Lleñas. VI Región del Libertador Gral. Bernardo O’higgins." Tesis, Universidad de Chile, 2006. http://www.repositorio.uchile.cl/handle/2250/100919.
Повний текст джерелаLundin, Josefine. ""Vi ser till varje individ och dess intresse, inte till vilket kön de har" : En studie kring den fysiska miljön inomhus på Reggio Emilia-inspirerade förskolor ur ett genusperspektiv." Thesis, Linnéuniversitetet, Institutionen för pedagogik, psykologi och idrottsvetenskap, PPI, 2012. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:lnu:diva-24012.
Повний текст джерелаHogewind, Florian [Verfasser]. "Raum-zeitliche Analyse der Klimavariabilität anhand von hochaufgelösten interpolierten Klimakarten am Beispiel von Europa (Region VI der Weltorganisation für Meteorologie) / Florian Hogewind." Mainz : Universitätsbibliothek Mainz, 2011. http://d-nb.info/1025262069/34.
Повний текст джерелаCapps, Matthew Alan. "Characteristics of a sense of belonging and its relationship to academic achievement of students in selected middle school in Region IV and VI Education Service Centers, Texas." Texas A&M University, 2003. http://hdl.handle.net/1969.1/1584.
Повний текст джерелаANDERSSON, MONICA. "”Barnens intresse styr över hur vi arbetar med naturvetenskap och teknik i förskolan” : En studie av förskollärarens sätt att beskriva hur de kan tillvarata och utveckla de yngsta barnens, 1–3 år, intresse för ämnena fysik och teknik." Thesis, Karlstads universitet, Institutionen för pedagogiska studier (from 2013), 2019. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:kau:diva-71347.
Повний текст джерелаThe aim of this study is to gain an in-depth understanding of how a preschool can work with the subjects of science and technology in a well-thought-out way. The purpose of the study is also to provide more knowledge about which different ways pedagogues can use and develop the children's interest in technology and physics. The study is qualitative and has been carried out by studying documentation from social media published by the preschool. The documentation has since been a basis for the semi-structured interviews that were conducted. To reach the result, the phenomenographic analysis model has been used. The result shows that the three teachers interviewed at this preschool see no obstacles to working with the subjects of science and technology with the youngest children, 1-3 years, even though they lack a formal in-depth education in the subjects. The preschool teachers only see opportunities. To create the best conditions for teaching science and technology the preschool has worked out a community of practice inspired by Reggio Emilia.
Boix, Sabrià Núria. "Un model d'estrès oxidatiu en embrió de peix zebra. Aplicació per a l'avaluació de l'activitat protectora de substàncies antioxidants." Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2015. http://hdl.handle.net/10803/346349.
Повний текст джерелаOxidative stress is the result of an imbalance between reactive species production and antioxidant defence systems activity. Chemical strategies usually used for the evaluation of antioxidant activity are not able to predict antioxidant efficiency in vivo. The zebrafish embryo is a biological model which has been used in the study of oxidative processes. In the present work, an oxidative stress model in vivo based on the zebrafish embryo technique has been developed. The effects of oxidative stress inducers on the zebrafish embryo development have been characterised and its oxidative mechanism has been confirmed by strategies of modulation of the oxidative stress response. Tert-butyl hydroperoxide (tBOOH) and 6-hydroxy dopamine (6-OHDA) were selected as the inducers to be used in the oxidative stress model. The capacity of the model to detect in vivo antioxidant effects of the compounds was performed with well-known antioxidant compounds. Polyphenolic compounds present in a red wine sample and in the homogenate of zebrafish homogenate were identified by the HPLC-LTQ-Orbitrap-MS technique. The compounds identified with major intensity were evaluated with the oxidative stress model and an in vivo antioxidant effect in all of them was established. The polyphenolic compounds also produced a neuroprotective effects in dopaminergic neurons and protected them against the neurotoxic effects of 6-OHDA. The human neurosphere model was applied to the study of the effects of oxidative stress inducers and antioxidants. The hormesis paradigm was studied and confirmed as an antioxidant strategy. Pre-exposure of neurospheres to a low concentration of an oxidative stress inducer protected against oxidant effects of the same compound at higher concentrations. This paradigm was also applied and confirmed in the zebrafish embryo model. In summary, an oxidative stress model using the zebrafish embryo model has been established with the integration and combination of different experimental procedures. This model allows the in vivo evaluation of antioxidant effects of compounds and other antioxidant strategies. It has been applied to the evaluation of antioxidant and neuroprotective effects of polyphenolic compounds present in a red wine sample.
Eleuterio, David Almeida. "Análise do Actual Estado de Conservação das Estruturas Arquitectónicas das Insulae 3 e 4 da Regio VI do Complexo Arqueológico de Pompeia (Campânia - Itália)." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/10316/92435.
Повний текст джерелаO projecto doutoral inscrito em co-tutela nas Universidades de Coimbra e de Nápoles “L’Orientale”, no qual examinamos o actual estado de conservação do construído arqueológico das Insulae 3 e 4 da Regio VI de Pompeia, foi instituído no âmbito do programa de investigação “Rileggere Pompei. Regio VI e Regio IX” e financiado pela Agência CAPES, Fundação vinculada ao Ministério da Educação do Brasil. O avançado estado de degradação das superfícies murárias desde sector urbano, localizado no quadrante noroeste do Parque Arqueológico de Pompeia é, hoje, evidente. Estamos perante um segmento desterrado no decurso dos dois primeiros decénios do séc. XIX, facto que impõe ao construído arqueológico a sobrevivência não apenas à acção atmosférica, mas também aos contínuos e gravosos danos provocados pelos agentes geohidrológicos, sísmicos e antrópicos. A primeira análise integral das estruturas arquitectónicas de ambas as Insulae VI 3-4 decorreria nos finais da década de oitenta do séc. XX, sendo confiada aos jovens investigadores Emilio De Albentiis, Fabrizio Pesando, Francesco Carocci e Mauro Gargiulo, sob a direcção do Professor Filippo Coarelli. Após a publicação do criterioso exame efectuado pela Scuola Archeologica Perugina seguir-se-iam duas décadas de incúria e exígua produção bibliográfica, factos que levariam o Professor Fabrizio Pesando a me delegar a tarefa de controlar o avanço do processo de degradação estrutural da edilícia histórica pari passu com a execução dos trabalhos decorrentes do Grande Progetto Pompei (2012-2018). Em termos práticos, tal empresa consistiu no exame de 2.197,57 m2, dos quais constam 16 edifícios, que se subdividem em 104 ambientes e 311 unidades murárias, cuja análise diacrónica das técnicas e dos materiais construtivos empregues nas distintas fases edilícias nos possibilitaram avaliar a aquisição de conhecimentos técnicos por parte dos structores et tectores, com vista a solucionar problemas de ordem estática ou optimizar reestruturações e pontuais intervenções de restauro. Todos os dados provenientes do exame são apresentados no corpus da tese e resultam do respectivo tratamento da base de dados constituída ao longo do projecto. Pelo que, a título introdutório, apresentaremos o Estado da Arte que consiste na verificação dos procedimentos de conservação executados nos sítios vesuvianos, desde o desterro setecentista à actualidade (Capítulo I). A que seguir-se-á a descrição do enquadramento das Insulae VI 3-4 no tecido urbano de Pompeia, acompanhado do catálogo composto pelas 104 fichas de ambiente e a respectiva análise comparada das fases urbanas com base na estratigrafia edilícia (Capítulo II). Após o que nos dedicamos à apresentação da metodologia científica utilizada no trabalho de campo e no tratamento dos dados (Capítulo III). Por fim, apresentados os resultados obtidos, propomos um modelo de conservação programada do edificado arqueológico pela via da «Educação Patrimonial Cidadã», no qual foi considerado o actual quadro legislativo vigente, bem como as infraestruturas de acolhimento disponíveis (Capítulo IV). Tendo sido, ainda, observadas as assimetrias entre a comunidade local e o turismo global, de maneira a que possamos instituir uma verdadeira integração consciente da importância da sociedade no conhecimento, tutela e conservação do património vesuviano. Por força da inexistência de um plano de acção que considere simultaneamente o interesse da investigação académica, a necessidade conservativa do construído arqueológico e a participação cidadã na salvaguarda a médio e longo prazo do Parque Arqueológico de Pompeia, este projecto doutoral responde a uma exigência de coerência e apresenta-se como uma proposta inovadora, de carácter prioritário e de iminente implementação.
Il presente progetto di dottorato, iscritto in regime di cotutela presso l’Università di Coimbra e l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” ed istituito in seno al programma di ricerca “Rileggere Pompei. Regio VI e Regio IX” finanziato dall’Agenzia CAPES, Fondazione vincolata al Ministero dell’Istruzione del Brasile, esamina l’attuale stato di conservazione del costruito archeologico delle Insulae 3 e 4 della Regio VI di Pompei. Lo stato di avanzato deterioramento delle superfici murali di questo settore urbano, localizzato nel quadrante nordest del Parco Archeologico di Pompei, è a tutt’oggi evidente. Si tratta di un settore escavato nel corso dei primi due decenni del XIX secolo, fatto che determina l’esposizione degli edifici non soltanto agli agenti atmosferici, ma pure ai continui e gravosi danni provocati da fattori idrogeologici, sismici ed antropici. La prima analisi integrale delle strutture architettoniche delle Insulae VI 3-4 decorse verso la fine degli anni Ottanta del XX secolo; fu affidata ai giovani ricercatori Emilio De Albentiis, Fabrizio Pesando, Francesco Carocci e Mauro Gargiulo e coordinata dal Prof. Filippo Coarelli. Dopo l’attento esame effettuato dalla Scuola Archeologica Perugina, si susseguirono due decadi di incuria e di esigua produzione bibliografica, un fatto che spinse il Prof. Fabrizio Pesando ad attribuirmi il compito di controllare l’avanzamento del processo di decadimento strutturale dell’edilizia storica pari passu con l’esecuzione dei lavori connessi al Grande Progetto Pompei (2012-2018). Nella pratica, tale attività è consistita nella disamina di 2.197,57 m2 che constano di 16 edifici, a loro volta suddivisi in 104 ambienti e 311 unità murarie. L’analisi diacronica di tecniche e materiali di costruzione adoperati nelle distinte fasi di edificazione ha permesso intravedere l’acquisizione, da parte di structores et tectores, delle conoscenze tecniche utili a risolvere problemi statici o ad ottimizzare ristrutturazioni ed interventi di restauro puntuali. Tutte le informazioni ottenute dal vaglio del costruito archeologico sono riportate nel corpus della tesi e derivano dalla relativa elaborazione dei dati nel corso del progetto di dottorato. A guisa d’introduzione lo Stato dell’Arte, che consta della verifica dei procedimenti di conservazione eseguiti nei siti vesuviani dall’epoca degli scavi settecenteschi fino alla stretta contemporaneità (Capitolo I). Segue la descrizione del contesto delle Insulae VI 3-4 nel tessuto urbano di Pompei, congiuntamente al catalogo composto dalle 104 schede degli ambienti e alla analisi comparata delle relative fasi urbane basate sulla stratigrafia edilizia (Capitolo II). Successivamente, la presentazione della metodologia scientifica adoperata per il lavoro sul campo e per l’elaborazione dei dati (Capitolo III). Infine, una volta esposti i risultati ottenuti, si propone un modello di conservazione programmata del patrimonio edile archeologico tramite la cosiddetta «Educazione della Cittadinanza al Patrimonio». In virtù di ciò, sono stati analizzati il quadro legislativo vigente e le infrastrutture di accoglienza disponibili (Capitolo IV). Osservate le asimmetrie fra la comunità locale ed il turismo globale, si propone l’integrazione coscienziosa del ruolo della società nel conoscere, tutelare e conservare il patrimonio vesuviano. A fronte dell’inesistenza di un piano d’azione in grado di considerare simultaneamente l’interesse della ricerca accademica, la necessità di conservazione del sito archeologico e la partecipazione della cittadinanza alla salvaguardia a medio e lungo termine del Parco Archeologico di Pompei, questo progetto di dottorato risponde ad una necessità di armonia e si presenta quale proposta innovativa, a carattere prioritario e d’imminente implementazione.
This doctoral project, registered in co-tutelage at the University of Coimbra and the University of Naples “L'Orientale”, which aims to examine the current state of conservation of the archaeological site of the Insulae 3 and 4 of Regio VI of Pompeii, was developed under the research programme “Rileggere Pompei. Regio VI e Regio IX” and funded by the CAPES Agency, a Foundation linked to the Ministry of Education of Brazil. Currently, the advanced state of degradation of the wall surfaces of this urban sector, located in the north-western quadrant of the Archaeological Park of Pompeii is evident. The sector was excavated during the first two decades of the 19th century, making it an archaeological area with decades of exposure to, not only the action of atmospheric phenomena, but also to the severe damage caused by geo-hydrological, and seismic hazards, and anthropic agents. The first comprehensive analysis of the architectural structures of both Insulae VI 3-4 took place in the late 1980s and was entrusted to the then young researchers Emilio De Albentiis, Fabrizio Pesando, Francesco Carocci, and Mauro Gargiulo, under the direction of Professor Filippo Coarelli. Two decades of neglect and scant scientific literature followed the publication of a careful study carried out by the Scuola Archeologica Perugina, with no further studies being conducted. This led Professor Fabrizio Pesando to delegate to me the task of controlling the advancement of the structural degradation of the historic building pari passu with the execution of the projects resulting from the Grande Progetto Pompei (2012-2018). In essence, this project consisted of examining 2.197,57 m2, in which there are 16 buildings subdivided into 104 rooms and 311 wall units, which diachronic analysis of the techniques and construction materials used in the different building phases, enabled us to evaluate the acquisition of technical knowledge by the structores et tectores, with an aim to solve static problems and improve some restructuring and occasionally, to proceed with restorations. All the information gleaned from the analysis of the archaeological construction is included in the corpus of the thesis and is the result of the processing of data throughout this doctoral project. Therefore, the State of the Art will be presented by way of an introduction. It consists of verifying the conservation procedures implemented in the Vesuvian sites, beginning with the excavations carried out in the 18th century until the present day (Chapter I). This will be followed by the description of the arrangement of the Insulae VI 3-4 within the urban area of Pompeii together with a catalogue consisting of 104 room records and the comparative analysis of the urban phases based on the stratigraphic studies (Chapter II). In addition, this thesis will look into the scientific methodology used in the fieldwork and the analysis of the data (Chapter III). Finally, after a presentation of the results, it proposes a model of a programmed conservation of the archaeological structure through «Citizen Heritage Education», in which the current legislative framework was taken into consideration, as well as the available infrastructures for reception (Chapter IV). Furthermore, asymmetries between the local community and global tourism have also been studied, in order to establish a strong, transparent, and conscious integration of the importance of society in the knowledge, protection, and conservation of Vesuvian heritage. Therefore, in the absence of an action plan that simultaneously takes into consideration the interest of academic research, the need of conservation of the archaeological constructions, and the participation of citizens in the medium and long-term protection of the Pompeii Archaeological Park, this doctoral project addresses an immediate need and aims to provide an innovative and timely proposal, with imminent implementation.
Agência de Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES), Fundação vinculada ao Ministério da Educação do Brasil (MEC) Processo: 99999.001022/2015-06
Thériault, Gabriel. "Intervention divine et violence sacrée dans les Gesta Dei per Francos de Guibert de Nogent et la Vita Ludovici Grossi regis de Suger." Thèse, 2008. http://hdl.handle.net/1866/7655.
Повний текст джерелаMajor, Jason. "Environmental community groups and the concept of public participation in ocean and coastal management." Thesis, 1998. http://hdl.handle.net/1885/147133.
Повний текст джерелаGORLA, Sandra. "Metamorfosi e magia nel Roman de Renart. Traduzione e commento delle branches XXII e XXIII." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251268.
Повний текст джерела