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Njagi, Kaburu Francesco. "Nairobi. Il caro prezzo di un progetto metropolitano." STORIA URBANA, no. 126 (September 2010): 37–65. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126003.

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Анотація:
Nell'agosto 2009 i cittadini kenyoti sono stati sottoposti al quinto censimento nazionale dall'anno dell'indipendenza (1964). Il rilevamento del 1999 aveva confermato come il Rift Valley e Nairobi (a cui dal punto di vista geo-demografico possiamo accorpare la provincia centrale) siano il principale polo d'attrazione nelle migrazioni interne al paese. In attesa dei risultati dell'ultimo censimento rimangono in sospeso alcune questioni cruciali: qual č stato l'impatto sul paesaggio urbano della capitale dell'immigrazione di piu' di un milione e mezzo di persone dal 1969 ad oggi? Come sono cambiate, nel tempo, le politiche locali e nazionali di gestione del fenomeno? Per rispondere a queste domande č stato necessario ripercorrere la storia della cittŕ a partire dalla sua fondazione come stazione ferroviaria nel 1899 e la successiva designazione del centro come capitale del Protettorato dell'Africa orientale prima e della Colonia Britannica poi. Le sperimentazioni urbanistiche che hanno contraddistinto Nairobi sin dai suoi esordi ne fanno oggi una cittŕ di grande interesse per delineare le possibili direzioni dello sviluppo urbano in Africa sub-sahariana.
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Origgi, D., L. T. Mainardi, A. Falini, G. Calabrese, G. Scotti, S. Cerutti, and G. Tosi. "Quantificazione automatica di spettri 1H ed estrazione di mappe metaboliche da acquisizioni CSI mediante Wavelet Packets." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 31–36. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300106.

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Анотація:
La quantificazione dei picchi spettrali del segnale di spettroscopia 1H in risonanza magnetica, utile per un'analisi metabolica dei tessuti in-vivo, richiede un tempo di elaborazione elevato, soprattutto quando si tratta di acquisizioni CSI dove ad essere elaborata è un'intera matrice di dati. Inoltre, la sovrapposizione dei picchi, maggiormente marcata negli spettri con tempo di eco breve (20 ms), rende spesso difficoltosa la separazione dei singoli contributi metabolici. Si propone pertanto un metodo automatico per la quantificazione dei metaboliti, che utilizza l'algoritmo delle Wavelet Packets per scomporre il segnale nel dominio del tempo (FID) in sottobande. La stima dei parametri di ampiezza, fase, frequenza e smorzamento viene quindi eseguita nelle sottobande, dove cadono i picchi di interesse, mediante metodi di predizione lineare basati sulla scomposizione a valori singolari (LPSDV). L'ampiezza stimata dei picchi viene infine utilizzata sia per il calcolo dei rapporti metabolici sia per l'estrazione di mappe metaboliche. Il metodo di quantificazione proposto è stato messo a punto su fantocci e poi applicato alle acquisizioni di volontari sani e infine su alcuni pazienti. L'elaborazione automatica dei dati spettroscopici con il metodo proposto offre la possibilità di studiare in modo efficace ed affidabile i metaboliti cerebrali nonché di rappresentare la loro distribuzione spaziale mediante mappe metaboliche.
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Corsi, Carla. "Among Us. L'estraneità in una famiglia adottiva con figli adolescenti nel corso di una psicoterapia familiare online." INTERAZIONI, no. 1 (April 2021): 125–36. http://dx.doi.org/10.3280/int2021-001010.

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Анотація:
L'incontro con l'altro ci impone un lavoro psichico complesso, per i genitori questo lavoro di trasformazione inizia con la nascita del figlio che li confronta con il tema dell'estraneità e che si rinnova poi nel periodo dell'adolescenza. In questo lavoro l'autrice si interroga sul ruolo del confronto con l'estraneità come elemen-to costitutivo del passaggio alla pubertà. Tale aspetto viene osservato, presentando il materiale clinico di una famiglia adottiva con due figli adolescenti. Per le famiglie adottive questo pas-saggio si articola attraverso varie vicissitudini in cui si intrecciano fenomeni evolutivi ed espe-rienze traumatiche, che rendono il lavoro stesso di elaborazione psichica molto delicato e com-plesso per l'intero nucleo familiare. In questo scritto il punto di vista teorico, da cui osservare questi delicati passaggi, è quello interpersonale che si occupa non solo dei processi intrapsichi-ci, ma si interessa anche alle relazioni e alle interazioni che circondano i soggetti.
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Koller, Rotraud Becker/Alexander. "Der Papst und der Krieg." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, no. 1 (March 1, 2019): 3–10. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0003.

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Анотація:
Riassunto L’Istituto Storico Germanico di Roma ha concluso, nel 2016, l’edizione della quarta sezione della collana „Nuntiaturberichte aus Deutschland“, completando la pubblicazione della corrispondenza ufficiale tra i nunzi apostolici presso la corte imperiale e la Segreteria di Stato dal 1628 al 1635. Questo periodo va annoverato tra le fasi più complesse della Guerra dei Trent’anni. Grande spazio occupava all’inizio la successione mantovana e l’annesso conflitto che introdussero un teatro di guerra secondario, aperto sulla penisola, e toccarono necessariamente gli interessi del papa e della Curia. Intorno al 1630 predominavano poi, nell’Impero, il conflitto sull’editto di restituzione e la questione di Wallenstein. L’„internazionalizzazione“ della guerra trovò la sua prosecuzione con l’intervento della Svezia, alleata della Francia. A causa di questi avvenimenti i rapporti tra il papato da un lato e la Spagna e la corte imperiale dall’altro peggiorarono; di conseguenza s’incrinarono anche la reputazione e le possibilità d’azione della nunziatura viennese. Il punto più basso raggiunsero questi sviluppi con le proteste del cardinale Gaspare Borgia e la missione del cardinale Pázmány nel 1632. Un’importante accordo parziale per l’impero fu raggiunto nel 1635 con la Pace di Praga. Al contempo maturò in quegli anni presso le corti principesche europee la convinzione che una pace durevole sarebbe stata possibile solo in seguito a un congresso di pace generale e multilaterale. Le recenti pubblicazioni nel contesto della quarta sezione dei „Nuntiaturberichte“ permettono inoltre di rivalutare i documenti in esse riportati come fonti per la ricerca storica non solo nell’ambito di quesiti politici e confessioniali, ma anche nel campo della storia culturale moderna e dell’antropologia storica.
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Pasquino, Gianfranco. "TRENT'ANNI DI SCIENZA POLITICA: TEMI E LIBRI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 31, no. 1 (April 2001): 5–29. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200029531.

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Анотація:
Introduzione Qualsiasi bilancio è sempre problematico, soprattutto quando è il bilancio di una disciplina nella quale la ricerca continua e per la quale gli oggetti cambiano anche grazie alla ricerca, alle risultanze, agli interventi che ne derivano. Tuttavia, esistono occasioni nelle quali la necessità di un bilancio si impone. Trent'anni di vita, per una rivista accademica, non sono pochi. Meritano di essere analizzati e collocati nel più ampio territorio della scienza politica. Il primo fascicolo della «Rivista Italiana di Scienza Politica» fu pubblicato nell'aprile del 1971. Dal punto di vista della nascita e della professionalizzazione della scienza politica in Italia, la nascita della Risp costituì il logico sviluppo dell'attività di un piccolo gruppo di studiosi che pochi mesi prima sotto la guida di Giovanni Sartori aveva collaborato alla Antologia di Scienza Politica con sezioni curate nell'ordine da Giuliano Urbani (Metodi, approcci e teorie); Stefano Passigli (Potere ed élites politiche); Giacomo Sani (Cultura politica e comportamento politico); Domenico Fisichella (Partiti politici e gruppi di pressione); Vittorio Mortara (La pubblica amministrazione) e Gianfranco Pasquino (Lo sviluppo politico). Quanto alla Rivista, quel primo fascicolo era deliberatamente e opportunamente dedicato alla politica comparata per segnalare l'importanza di quella prospettiva e del metodo che vi era sotteso. Sulla comparazione conteneva articoli di Sartori, La politica comparata: premesse e problemi, di Arend Lijphart, Il metodo della comparazione e di George J. Graham Jr., Consenso e opposizione: una tipologia, conteneva anche un articolo di Fisichella, Conseguenze politiche della legge elettorale regionale in Italia e uno di Pasquino, Le crisi di sviluppo nell'esperienza giapponese. In entrambi i casi, quegli articoli erano la prosecuzione di un interesse scientifico che si era già tradotto nella pubblicazione di due volumi, rispettivamente Fisichella (1970, e poi 1982) e Pasquino (1970). Tuttavia, mentre nel caso dei sistemi elettorali stava per aprirsi una intensa, ma tuttora incompiuta, stagione di dibattito e di riforme, che la Rivista ha monitorato standone a opportuna distanza (ad esempio, AA.VV. 1984 e 1987), nel caso dello sviluppo politico, il tema stava giungendo ad esaurimento. A riprova, sulla Rivista, se ne scrisse in seguito relativamente, forse troppo, poco. Peraltro, l'analisi dello sviluppo politico si era incrociata spesso, opportunamente e fruttuosamente con la politica comparata. Proprio per questo «incrocio», mi sembra che qualsiasi ricognizione su quanto è avvenuto, in termini di temi e di libri, in questi trent'anni debba ripartire congiuntamente dagli studi di politica comparata e di sviluppo politico.
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Manzin, Maurizio. "Ethos e nomos. nell'ordinamento militare." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 1 (March 2022): 117–46. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-001006.

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L'ambito delle missioni internazionali ha modificato la dimensione dell'ethos militare, introducendo elementi (es. tutela dei diritti umani) non espressamente previsti in Costituzione. Dal punto di vista filosofico, occorre comprendere se si tratti di espressioni etiche affatto nuove, ovvero di un ampliamento di valori-base già presenti nella tradizione militare nazionale. Dal punto di vista filosofico-giuridico, occorre comprenderne gli effetti nel quadro della regolazione vigente (nomos): codice, regolamenti, giustizia militare. L'articolo tenta una breve analisi di questa complessità a partire da alcuni luoghi caratteristici (sacralità della funzione difensiva, gerarchia e disciplina, spirito di corpo, onore, eroismo), affrontando poi la questione delle norme costituzionali e dell'attuale percezione dello status miliare.
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Blassel, Jean Maurice. "La violenza della formazione." INTERAZIONI, no. 2 (July 2010): 143–50. http://dx.doi.org/10.3280/int2010-002014.

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In questo articolo, l'autore riflette sulla formazione da un punto di vista psicoanalitico. Egli mette in prospettiva la violenza nelle famiglie e la violenza inerente ai processi di formazione, per poi soffermarsi, in particolare, sui giochi narcisistici che sottendono una formazione e sui processi invidiosi che possono svilupparvisi. L'autore conclude proponendo una modalitŕ di supervisione che faciliti l'elaborazione dei giochi narcisistici
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Piacentini, Matteo. "Afghanistan, i talebani ed il "Grande gioco"." FUTURIBILI, no. 1 (March 2011): 19–35. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-001003.

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L'Afghanistan č stato spesso un luogo in cui macro-attori hanno giocato un "Grande gioco". L'Ottocento ha visto la Russia e l'Inghilterra attori del "Grande gioco", i paesi dell'Asia centrale e l'Afghanistan ne erano succubi. Negli anni Ottanta del Novecento la Russia sovietica cerca di risolvere autonomamente questo gioco assimilando questo paese ai paesi dell'Asia centrale. Ma altri due attori principali si inseriscono nel "Grande gioco", e cioč si tratta del Pakistan e degli Stati Uniti, che scalzano i russi dall'Afghanistan, utilizzando forze locali come, prima i, e poi dopo i talebani, fortemente sostenuti dal Pakistan e altrettanto fortemente orientati religiosamente con i caratteri sunniti. L'Autore mette in risalto perň come il petrolio sia il punto di riferimento del "Grande gioco". E, con il crollo dell'Unione Sovietica assumono importanza i paesi dell'Asia centrale, in primo luogo il Turkmenistan. Da questo punto di vista l'Afghanistan diventa il punto di connessione ditra questi paesi exsovietici e il Pakistan, con il sostegno degli Stati Uniti e dell'Arabia Saudita. L'orientamento fondamentalista dei talebani, e poi il loro approccio al terrorismo di Al Qaeda diffuso sia verso la parte occidentale del Pakistan che in alcuni paesi dell'Asia centrale, indeboliscono la posizione del Pakistan nel ruolo del "Grande gioco" ed invece inseriscono in questo, oltre agli Stati Uniti, anche la Russia, la Cina, l'India. Č un "Grande gioco" in cui elemento importante č l'utilizzo del petrolio dei paesi dell'Asia centrale, e in secondo luogo la lotta comune al terrorismo di orientamento Al Qaedista.
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Cotta, Maurizio. "IL SOTTO-SISTEMA GOVERNO-PARLAMENTO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no. 2 (August 1987): 241–83. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016683.

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IntroduzioneIl tema dei rapporti governo-parlamento è stato spesso all'ordine del giorno della discussione sia politica che accademica nell'Italia del secondo dopoguerra. Nell'ultimo quindicennio poi questo interesse si è ulteriormente sviluppato fino a cristallizzarsi in una serie di proposte di ingegneria costituzionale che dovrebbero, nelle intenzioni dei proponenti (operatori politici o studiosi che siano), ovviare alle disfunzionalità del sistema politico italiano.
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Di Paolo, Laura Desireé. "Jakob von Uexküll tra psicologia comparata e teoria ecologica." PARADIGMI, no. 2 (July 2011): 119–33. http://dx.doi.org/10.3280/para2011-002008.

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L'articolo analizza il saggio di Jakob von Uexküll, prima da un punto di vista storico, prendendo in considerazione le introduzioni alle tre edizioni italiane; poi da una prospettiva teorica, mostrando come alcune delle teorie del fisiologo, tra le quali il concetto di, vadano oggi integrate nel contesto della riflessione ecologica, con enfasi sulle teorie dellae della. Per diventare, perň, attuale strumento teorico, le teorie di Uexküll devono essere inserite in un contesto evolutivo e darwiniano.
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Pikor, Wojciech. "Skuteczność przepowiadania prorockiego w świetle Ez 24,15-27." Verbum Vitae 2 (December 14, 2002): 31–47. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1332.

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L’articolo cerca di approfondire la questione dell’efficacia della predicazione profetica e, in modo particolare, delle azioni compiute dai profeti a scopo comunicativo. Il problema viene affrontato sulla base dell’attività profetica di Ezechiele, della quale vengono esaminati i suoi gesti legati all’assedio e alla caduta di Gerusalemme (Ez 24,15-27). Dopo aver presentato la tensione tra parola e silenzio nella profezia ezecheliana, si passa ai gesti significativi che prima vengono considerati dal punto di vista del genere letterario e poi nel contesto letterario del libro di Ezechiele. In seguito si offre l’interpretazione del passaggio del profeta dalla parola al silenzio e poi dal silenzio alla parola dopo la morte di sua moglie. Nella parte finale si arriva ad alcune considerazioni conclusive. L’efficacia della predicazione profetica dipende non dalla reazione del pubblico, ma dalla sottomissione del profeta al dono e al dovere della comunicazione. In questa missione ogni vicenda e azione, ogni parola e gesto, sono cariche di una valenza di profezia.
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Famiglietti, Gianluca. "LA GIUSTIZIA ELETTORALE IN ITALIA." Revista de la Facultad de Derecho de México 68, no. 270 (March 2, 2018): 205. http://dx.doi.org/10.22201/fder.24488933e.2018.270.63647.

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Questo lavoro riguarda una riflessione circa il ruolo assunto dal Giudice costituzionale in ordine alla defi- nizione dei sistemi elettorali, per poi proseguire sui temi più tipici del cosiddetto diritto elettorale di contorno. Una spe- ciale attenzione è anche dedicata al tema della composizione delle liste, dal punto di vista del loro profilo soggettivo, essen- do quello della “qualità delle liste elettorali” uno dei problemi principali dell’attuale fase politica italiana
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Titomanlio, Carlo. "Anton Giulio Bragaglia teorico della meraviglia." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 51, no. 1 (February 1, 2017): 187–202. http://dx.doi.org/10.1177/0014585816689252.

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Fotografia, cinema, letteratura, arti visive, teatro: non c’è disciplina cui Anton Giulio Bragaglia (Frosinone 1890–Roma 1960) non si sia applicato, con spirito innovatore e inesauribile forza creativa. Il presente articolo ripercorre le prime esperienze teatrali di Bragaglia per poi concentrarsi sui suoi scritti teorici, con particolare riferimento agli articoli apparsi sulla rivista Comoedia tra il 1923 e il 1927. Ne emerge un insieme di considerazioni, ricerche, progetti personali e commenti tecnici di notevole interesse per la storia delle arti sceniche del Novecento.
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Hirschman, Albert O. "IL CONCETTO DI INTERESSE: DALL'EUFEMISMO ALLA TAUTOLOGIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no. 1 (April 1987): 3–22. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016415.

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IntroduzioneIl concetto di «interesse» o «interessi» è uno dei piò centrali e controversi in economia e, piò in generale, nelle scienze sociali e nella storia. è anche un concetto con molti sensi, per non dire ambiguo, e il suo significato ha subito via via grossi spostamenti. Da quando è entrato nel linguaggio comune di diversi paesi europei, attorno alla metà del XVI secolo, come termine di derivazione latina (intérêt, interest, ecc.), il concetto ha indicato le forze fondamentali, basate sulla spinta dell'autoconservazione e all'auto-accrescimento, che motivano o dovrebbero motivare le azioni del principe o dello Stato, dell'individuo, e poi di gruppi di persone che occupano una posizione sociale o economica omogenea (classi, gruppi d'interesse). Quando è riferito all'individuo, il concetto ha assunto talvolta un significato assai ampio, inglobando per esempio l'interesse per l'onore, la gloria, l'amor proprio, e persino per l'aldilà. In altre epoche, al contrario, si è limitato ad indicare esclusivamente la ricerca di un vantaggio economico. In maniera analoga, l'espressione « perseguire i propri interessi» può ricoprire — fino ad essere una tautologia — tutto l'insieme delle azioni umane, ma spesso servirà, piò utilmente, ad indicare un modo specifico o stile di condotta, variamente concepito come azione « razionale » o « strumentale». Anche la stima in cui è tenuto il comportamento motivato dall'interesse ha subito considerevoli variazioni. Il termine entrò originariamente in uso, già alla fine del Medioevo, come eufemismo inteso a rendere rispettabile una data attività, quella di percepire un interesse sui prestiti, da tempo considerata contraria alla legge divina e conosciuta come il peccato dell'usura. Nella sua accezione piò ampia, ha acquistato talvolta un grande prestigio come chiave di un ordine sociale realizzabile, pacifico e progressista. E tuttavia è stato anche attaccato come concetto che degrada lo spirito umano ed è suscettibile di distruggere e di corrodere pericolosamente le fondamenta della società. Indagare su questi molteplici significati e su queste molteplici valutazioni significa di fatto esplorare buona parte della storia economica e in particolare della storia delle dottrine economiche e politiche occidentali nell'arco degli ultimi quattro secoli.
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Piliu, Salvatore. "Il diritto delle comunità umane intenzionali: nuovi ordinamenti giuridici?" Zeszyty Naukowe KUL 60, no. 3 (October 28, 2020): 349–56. http://dx.doi.org/10.31743/zn.2017.60.3.349-356.

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Il presente intervento si propone di analizzare dal punto di vista giuridico il nuovo fenomeno, oramai globalizzato, delle comunità umane intenzionali, con l’intento di comprendere se queste nuove tipologie di aggregazione di individui possano essere considerate come forme alternative di collettività organizzate produttive di modelli giuridici differenti rispetto a quelli tradizionali, ovvero capaci di dar vita a nuovi ordinamenti giuridici, partendo dall’assunto ubi societas, ibi ius. Partendo dalle definizioni elaborate nel campo della sociologia giuridica di comunità e di comunità intenzionali, si è poi analizzata la problematica inerente la capacità delle comunità intenzionali di produrre regole giuridiche da applicare ai componenti delle comunità. È stata poi esaminata l’organizzazione giuridica della Comunità di Damanhur, situata in Piemonte (Italia), in cui vi sono norme interne di diritto privato e di diritto pubblico che regolano la vita dei consociati, un vero e proprio sistema giuridico interno della Comunità, che pone non pochi problemi nel rapporto con il diritto italiano. Il nuovo progetto di legge presentato nel 2017 al Parlamento italiano, in merito al riconoscimento giuridico delle Comunità intenzionali, potrebbe regolare in maniera definitiva questa materia, ovvero i rapporti tra Comunità e Stato di appartenenza, con il conseguente riconoscimento della esistenza di ‘ordinamenti giuridici autonomi’ facenti capo alle Comunità intenzionali.
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Bosio, Albino Claudio. "Uno sguardo psico-sociale sulla medicina e la salute." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2021): 121–35. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11605.

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Sono qui rivisti i percorsi di ricerca sviluppati in collaborazione con Marcello Cesa-Bianchi. Sono anzitutto descritti i mutamenti di scenario – sul piano scientifico e sociale – che negli anni '80 orientano gli sviluppi della medicina e che sollecitano l'adozione di un punto di vista psico-sociale nella ricerca. Sono poi illustrati i vari percorsi di ricerca focalizzati sui seguenti temi: professione medica e costruzione sociale della pratica medica, sviluppi della psicologia medica come disciplina, comunicazione sociale e prevenzione dei rischi di salute, qualità percepita e soddisfazione del cittadino per i servizi sanitari, culture e stili di salute della popolazione. Vengono discusse, infine, la rilevanza e l'attualità di questi percorsi di ricerca.
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KNIGHT, DAVID. "SCIENCE AND CULTURE IN MID-VICTORIAN BRITAIN: THE REVIEWS, AND WILLIAM CROOKES' QUARTERLY JOURNAL OF SCIENCE." Nuncius 11, no. 1 (1996): 43–54. http://dx.doi.org/10.1163/182539196x00817.

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Abstracttitle RIASSUNTO /title L'Origine delleSpecie, che Charles Darwin pubblic nel 1859, sovente considerata come l'opera che segn un punto di svolta nel conflitto tra sapere scientifico e religione. Recenti studi, specialmente sul ruolo giocato nella vicenda da T. H. Huxley, il bulldog di Darwin, sottolineano invece (o meglio, al pari) l'intenzione di Huxley di escludere soprattutto appassionati e dilettanti da un ambito di ricerca che si stava trasformando in un settore per esperti. Per quanto le riviste del periodo contenessero soltanto un 10% di articoli scientifici, la domanda nei confronti di informazioni non specialistiche era in diminuzione; scienza e discipline umanistiche si stavano difatti trasformando in ci che C. P. Snow avrebbe poi definito le due culture.
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Sitek, Bronisław. "Najem mieszkań w czasach Plauta." Prawo Kanoniczne 37, no. 1-2 (June 15, 1994): 181–88. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1994.37.1-2.06.

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Il fenomeno dell’affitto delle case a Roma risale al III secolo a. C. La più remota menzione proviene dal Plauto. Pur usando la lingua quotidiana, compresibile per i ascoltatori, le sue testi sono preziossisimi fonti da punto di vista giuridicostorico. Di qui sappiamo, che l’affïtto delle case si nasce nel periodo dei grandi transformazioni sociali, politici e demografici. Dal suo inizio e un contratto consensuale. Pero il grande svillippo dell’affitto delle case si incomincia dal I secolo a. C. e poi. D’allora, con questa istituzione non si impeniava soltanto il pretore ma sopratutto i prudentes.
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Roversi, Corrado. "Sul mimetismo istituzionale." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (July 2012): 35–51. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-002002.

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In questo articolo viene affrontato il problema del processo di costruzione istituzionale tramite regole dal punto di vista dell'ontologia sociale e, dunque, facendo riferimento al concetto di "regola costitutiva". Si mostra qui, in primo luogo, come le regole costitutive di istituzioni siano soggette ad almeno tre tipi di limiti: ontologici, strutturali e pragmatici. Si analizza poi un quarto tipo di limiti finora non discussi in letteratura, denominati "mimetici", e piů in generale si discute il fenomeno del "mimetismo istituzionale", per il quale una istitu- zione puň essere costruita "imitando" o rappresentando una realtŕ preistituzionale di natura sociale o naturale. Si conclude cercando di mostrare la rilevanza che il concetto di mimetismo istituzionale puň avere per la filosofia, la sociologia e la storia del diritto.
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Marchi, Giulia. ""Working, yet poor": la povertà tra bassi salari e instabilità lavorativa." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 161 (December 2021): 54–72. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-161004oa.

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L'articolo affronta il tema della povertà lavorativa da un punto di vista giuridico. L'autrice sostiene che nell'affrontare questo problema è necessario concentrarsi sui lavoratori più vulnerabili. Particolare attenzione è rivolta a due fattori. In primo luogo, la qualità del lavoro, che comprende sia il tipo di lavoro in cui una persona è impiegata che i livelli salariali. A questo proposito, lo studio considera i salari e a partire dall'applicazione dell'art. 36 della Costituzione i problemi legati all'attuazione di questa disposizione. Considera anche il dibattito sull'introduzione del salario minimo legale in Italia. Viene poi sottolineata l'importanza di aumentare l'intensità di lavoro delle famiglie, attraverso politiche volte a promuovere la partecipazione femminile al mercato del lavoro.
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Bolko, Marianna. "L'estraneo sul confine." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 2 (May 2012): 225–40. http://dx.doi.org/10.3280/pu2012-002004.

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Vengono fatte alcune riflessioni sul problema del razzismo e della paura dello straniero e del nuovo rispetto alla cultura di appartenenza del soggetto. Questi comportamenti vengono analizzati dal punto di vista psicoanalitico (utilizzando i concetti di proiezione, di identificazione con l'aggressore, ecc.), etnopsicoanalitico e sociologico. L'Autrice inoltre racconta aspetti della storia della sua famiglia, che durante la seconda guerra mondiale viveva sotto occupazione italiana e poi tedesca, e dopo il 1947 apparteneva a una minoranza etnica slovena a Trieste. (Questo testo č una relazione dal titolo "Aprirsi e chiudersi agli altri: patologie di confine", tenuta il 14 marzo 2011 all'interno del ciclo di seminari "Sulla strada", coordinato da Stefano Benni e Alessandro Castellari presso la Pluriversitŕ dell'Immaginazione "Grazia Cherch" di Bologna).
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FIELD, J. V., R. LUNARDI, and T. B. SETTLE. "THE PERSPECTIVE SCHEME OF MASACCIO'S TRINITY FRESCO." Nuncius 4, no. 2 (1989): 31–118. http://dx.doi.org/10.1163/182539189x00680.

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Abstracttitle RIASSUNTO /title I dati utilizzati nel presente studio sono stati misurati direttamente sull'affresco utilizzando ponteggi. Abbiamo ricercato il punto centrico della prospettiva del disegno, poi, basandoci sui cassettoni della volta a botte, abbiamo calcolato che la distanza ideale per guardare la pittura corrisponde all'incirca alla larghezza della prospiciente navata laterale della chiesa. Abbiamo riscontrato numerose infrazioni alla prospettiva matematica corretta: tutto sembra intenzionale. La natura delle tecniche matematiche che abbiamo costatato essere utilizzate tende a confermare l'opinione convenzionale secondo la quale Brunelleschi diede qualche contributo a questa pittura, e, in un secondo tempo, ci sugger che la scoperta di Brunelleschi nel campo della prospettiva potrebbe essere quella dell'esistenza e delle propriet del punto centrico.
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Stramaccioni, Alberto. "L'eredità di Raniero Panzieri. Una nuova cultura anticapitalistica." SOCIETÀ E STORIA, no. 174 (January 2022): 724–46. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-174003.

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L'autore ricostruisce l'azione politica e l'elaborazione teorica compiuta da Raniero Panzieri (1921-1964) negli anni della modernizzazione economica e sociale del secondo dopoguerra al fine di individuare le principali tematiche che, sulla base di una consistente produzione memorialistica e di un altrettanto rilevante indagine storiografica, hanno costituito i riferimenti per una nuova cultura anticapitalistica alternativa a quella della sinistra storica. Il dirigente socialista-secondo l'autore- esprimendo forti critiche alle politiche del Pci e del Psi , considerate riformiste, propone di realizzare una nuova sinistra per una migliore efficacia nella difesa degli interessi dei lavoratori. In questa prospettiva ritiene che si debba superare il modello leninista nella gestione del partito per dar vita ad una struttura organizzativa realmente al servizio della classe operaia; intende poi affermare nuove forme di democrazia diretta contro la tradizionale mediazione sindacale e politico-parlamentare; sostiene inoltre di dover rileggere la teoria marxista oltre il dogmatismo storicista al fine di elaborare una nuova sociologia della classe operaia. Queste tematiche "secondo l'autore-non trovano consenso nell'area della sinistra storica ma alimentano l'azione politica di una nuova generazione di militanti attiva nel biennio ‘68-'69 e poi trovano spazio negli anni settanta e ottanta in molteplici riviste e gruppi politici e ancora oggi ,fuori da ogni anacronismo o analogia comparativa, possono comunque suscitare un qualche interesse difronte ai profondi mutamenti del sistema capitalistico indotti dal rapido progresso tecnologico.
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Scotti Douglas, Vittorio. "Napoli e Torino, due rivoluzioni sull’esempio di Cadice." Pasado y Memoria. Revista de Historia Contemporánea, no. 22 (January 28, 2021): 53. http://dx.doi.org/10.14198/pasado2021.22.02.

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Dopo una breve introduzione sui secolari rapporti tra Spagna e Italia, il saggio presenta un esame sommario della Costituzione di Cadice e si sofferma poi sulla situazione italiana agli inizi della Restaurazione, analizzando in dettaglio e in profondità il caso del Regno delle Due Sicilie e del Regno di Sardegna dal punto di vista politico e sociale, spiegando come la Costituzione di Cadice fosse divenuta la parola d’ordine del movimento patriottico italiano. Il testo continua indicando come l’insurrezione costituzionale spagnola del 1820 abbia costituito il detonatore della rivoluzione di Napoli dello stesso anno, e mette in luce le reazioni della società napoletana al nuovo regime politico, soffermandosi sul dibattito culturale e politico che si svolse sulla stampa. Si passa poi alla rivoluzione piemontese, mettendo nuovamente in risalto come l’insieme dei patrioti decidesse di adottare la Costituzione di Cadice dopo molte accese discussioni, e come infine la rivoluzione fallisse da un lato per la condotta pusillanime del Principe Reggente Carlo Alberto, dall’altro per la sostanziale apatia e indifferenza delle classi popolari, che non scorgevano alcun possibile vantaggio materiale immediato in un nuovo sistema politico. Infine l’Autore, che vuole qui sottolineare l’impiego di una bibliografia basata essenzialmente su fonti contemporanee e di testimoni oculari, conclude l’opera tracciando un parallelo tra patrioti spagnoli e italiani, uniti nel comune destino della lotta per la libertà e l’indipendenza.
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Frazzitta, G., F. Zappoli, G. Bono, E. Dalla Toffola, G. Carenzio, and R. Rodriguez Y. Baena. "Monitoraggio e riabilitazione nel trattamento percutaneo dell'ernia del disco lombare." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 3 (August 1993): 275–82. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600304.

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Lo sviluppo e la applicazione delle tecniche percutanee per il trattamento dell'ernia del disco lombare hanno contribuito ad ampliare la scelta delle risorse non chirurgiche per la patologia correlata a questa condizione. La codifica delle indicazioni e la standardizzazione delle procedure hanno poi permesso di ottenere risultati univoci e soddisfacenti in termini di efficacia, come risulta dagli studi longitudinali in letteratura. La messa a punto di un protocollo di monitoraggio multidisciplinare, oggetto del presente lavoro, ha tuttavia messo a fuoco alcuni fenomeni (lombalgia postoperatoria e ridotta mobilità del rachide) la cui comprensione puó permettere, con opportuni provvedimenti riabilitativi, di ottimizzare il risultato dell'intervento nei casi non-responders o con insufficente risposta (circa il 20% dei casi trattati, anche in presenza di una soddisfacente evoluzione del quadro radiologico).
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Lazzaretti, Letizia. "TRADUZIONE, ADATTAMENTO E VALIDAZIONE DI UN QUESTIONARIO SU MOTIVAZIONE E DISPOSIZIONE VERSO LA SCRITTURA E SUO IMPIEGO NELLO STUDIO DELL’AUTOPERCEZIONE DI CLASSI INTERE E STUDENTI MULTILINGUI." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 254–76. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17137.

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Questo articolo sintetizza il processo di traduzione e validazione di un questionario sulla disposizione verso la scrittura rivolto a studenti di scuola primaria e secondaria di primo grado. A seguito di due fasi di validazione, una incentrata sulla comprensibilità degli item e una sulla consistenza interna dello strumento, è stato prodotto un questionario semplice e facilmente utilizzabile in contesti sia didattici che di ricerca. Non tutte le sottoscale ottengono risultati indicativi di una forte consistenza, quindi saranno necessari ulteriori perfezionamenti. Lo strumento è stato poi utilizzato in una ricerca volta a determinare gli effetti, sia motivazionali che linguistici, apportati da un progetto di educazione linguistica su 122 studenti di quinta primaria e terza secondaria di primo grado (gruppo sperimentale), poi confrontati con 104 alunni di pari età (gruppo di controllo). I gruppi sono stati confrontati sia interamente che per soli multilingui. Gli studenti hanno scritto individualmente un testo narrativo, poi analizzato tramite scale olistiche su contenuto, comprensibilità, coerenza e coesione, successivamente hanno compilato il questionario. I risultati linguistici, migliori per il gruppo sperimentale, suggeriscono che la metodologia del Progetto sia un buon punto di partenza per accrescere le competenze in modo omogeneo e per ridurre le disuguaglianze dal punto di vista linguistico. I risultati di autopercezione lasciano invece aperte diverse ipotesi, che necessitano di ulteriori rilevazioni per essere confermate o smentite. Translation, adaptation, and validation of a questionnaire on motivation and disposition towards writing and its use in the study of self-perceptions of whole classes and multilingual students This paper summarizes the process of translation and validation of a questionnaire about disposition towards writing for primary and middle school students. We followed two validation phases -the first one focused on the comprehensibility of the items, the second one on the internal consistency of the tool- and finally we obtained a simple and easily usable questionnaire for both educational and research contexts. Not all subscales were strong consistent, so further refinements are needed. We subsequently used the questionnaire in a study about motivational and linguistic effects of a language education project on 122 5th and 8th-grade students (experimental group), then compared with 104 same-age pupils (control group). We analyzed both entire groups and multilingual pupils only. Students individually wrote a narrative text (analyzed through holistic scales about content, comprehensibility, coherence, and cohesion) and then filled out the questionnaire. The linguistic results, better for the experimental group, suggest that the Project's methodology is a good starting point to increase skills homogeneously and to reduce linguistic inequalities. The self-perception results leave open several hypotheses, which require further findings to be confirmed or denied.
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Blanchet, Philippe. "sociolinguistique est-elle une "interdiscipline" ?" Travaux neuchâtelois de linguistique, no. 53 (January 1, 2011): 13–26. http://dx.doi.org/10.26034/tranel.2011.2775.

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Questo testo cerca di capire perché alla sociolinguistica venga ancora oggi chiesto di giustificare se è una propria disciplina di ricerca o no. Rammenta prima la storia dell'emergere e dei dibattito sullo statuto scientifico ed istituzionale della sociolinguistica fra gli anni 1970 e 2000 (linguistica sociale, sociologia del linguaggio o interdisciplina?). Propone poi definizioni epistemologiche di cosa que siano una disciplina scientifica, un'interdisciplina, la pluridisciplinarità, l'interdisciplinarità e finalmente la trasdisciplinarità. Da questo punto di vista, spiega che non ci può esistere un'interdiscplina stabile ma soltanto un processo d'interdisciplinarità fra discipline riconosciute. Conclude esaminando la posizione epistemologica della sociolinguistica dagli anni 2000 esitante fra una teoria linguistica alternativa oppure una socio-antropologia. Suggerisce che sia sostenuta come una linguistica alternativa su basi chiaramente socio-antropologiche.
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de Girolamo, Giovanni, Angelo Picardi, Giovanni Santone, Domenico Semisa, and Pierluigi Morosini. "8. Conclusioni." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 13, S7 (September 2004): 87–88. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000125.

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Non è semplice riassumere in poche conclusioni un complesso progetto di ricerca come il PROGRES, che ha consentito di raccogliere una gran mole di informazioni. Qui si cercherà solo di riassumere alcune osservazioni di carattere generale.Non esiste alcun semplice e chiaro metodo in grado di valutare in maniera affidabile il bisogno residenziale tra le popolazioni di pazienti con disturbi gravi in trattamento presso i DSM; questo fatto è una delle ragioni che sono all'origine della dimostrata marcata variabilità nei tassi di posti-letto in SR tra regioni, o aree diverse; questi tassi sono poi a loro volta largamente determinati e condizionati da pattern storici di sviluppo (Macpherson et al., 2004).Per risolvere questo problema, dovrebbe essere adottata una prospettiva di ‘sistema’ che consenta di mettere a punto un sistema ben coordinato, chiaramente finalizzato ed efficiente, volto a erogare soluzioni residenziali appropriate (Shepherd, 1998).
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Peano, C., V. Girgenti, E. Mascetti, and F. Sottile. "Educare alla sostenibilita: il caso degli orti scolastici." Revista Campo-Território 9, no. 19 Out. (October 30, 2014): 419–50. http://dx.doi.org/10.14393/rct91928146.

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L'educazione ambientale nasce con l'obiettivo di educare una nuova cittadinanza che conosca l'ambiente, che sia consapevole dei problemi legati al suo sfruttamento e motivata ad impegnarsi nella loro risoluzione. A partire dai primi scritti che ne coniano il concetto (Stapp et al, 1969) essa è stata poi assunta, anche internazionalmente, come una possibile risposta alla necessità di divulgare nuovi stili di vita e modelli di sviluppo. Negli ultimi anni si è riscoperto, nell'ambito delle attività legate all'educazione ambientale, un grande interesse rivolto anche ai temi dell'agricoltura e dell'alimentazione più in generale. Questo nuovo interesse può contribuire a ridare valore al mondo rurale e ai suoi prodotti, creando migliori possibilità per gli agricoltori di veder riconosciuto il loro lavoro in termini sia economici sia sociali e culturali. Tra le esperienze di educazione ambientale e alla sostenibilità che riguardano l'ambito agricolo sono numerose le esperienze di orti scolastici. Il presente lavoro si articola oltre che in una riflessione introduttiva sui temi dell'educazione alla sostenibilità , nello sviluppo di un'indagine presso un campione significativo di orti aderenti ai progetti in Italia ed in Africa per costruire un quadro dello stato attuale delle attività educative sviluppate negli orti e per evidenziare le criticità nel percorso formativo.
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Montemurro, N. E. "Approccio alla terapia idropinica del Rene Policistico." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 23, no. 1 (January 24, 2018): 57–58. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2011.1465.

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La terapia idropinica è stata da tempo oggetto di interesse nefro-urologico nel trattamento della calcolosi urinaria, mentre poche sono le evidenze scientifiche di un suo razionale nella cura e prevenzione delle complicanze microlitiasiche e delle infezioni urinarie nei pazienti portatori di Rene Policistico. Si propone un approccio alla cura e prevenzione di tali condizioni patologiche con la terapia idropinica, condotta in maniera corretta dal punto di vista dell'Idrologia medica, quale supporto agli altri presidi farmacologici e dietetici. (airp)
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Polster, Erving. "Incanto: l'alleato segreto della psicoterapia." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (June 2022): 69–80. http://dx.doi.org/10.3280/gest2022-001005.

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In questo articolo, estratto dal suo ultimo libro, Erving Polster sottolinea un aspetto parti-colare, che caratterizza l'interazione tra paziente e terapeuta: l'incanto. Scaturisce dalla sensa-zione che la persona prova nell'esplorare la propria esperienza di vita mentre il terapeuta la ascolta con un interesse che va oltre la semplice attenzione. Dopo averne delineato il significa-to, l'Autore offre due esempi illuminanti - uno tratto dalla propria esperienza formativa, l'altro relativo a un lavoro clinico da lui condotto - per poi approfondire l'incanto che si sperimenta davanti a "testimoni", nelle situazioni di gruppo. Nei Life Focus Community Groups - l'ultimo contributo che Polster ha offerto alla dimensione sociale della psicoterapia -l'esperienza dell'incanto è data proprio dal concentrarsi su un unico tema con un senso di appartenenza re-ciproca.
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Rigano, Gabriele. "«Religione aperta» e pensiero nonviolento: Aldo Capitini tra Francesco d'Assisi e Gandhi." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (December 2011): 31–77. http://dx.doi.org/10.3280/mon2011-002002.

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Il saggio analizza le fonti ispiratrici del pensiero capitiniano a partire dall'influenza che ha avuto sull'antifascista umbro, soprattutto a livello esistenziale, prepolitico, l'esperienza francescana delle origini. Anche un confronto con un altro grande ispiratore di Capitini, Gandhi, risulta illuminante, dato che il leader nazionalista indiano risulta essere un riferimento di un certo rilievo solo nel secondo dopoguerra. Francesco d'Assisi risulta essere, da questo punto di vista, il piů duraturo ispiratore del pensiero e dell'azione di Capitini, dagli anni Venti fino alla piena maturazione del suo pensiero nonviolento. Il saggio si concentra poi sulle fonti dell'interpretazione capitiniana di Francesco d'Assisi, rintracciandole nel pensiero di Giovanni Gentile, interlocutore fondamentale ma poco riconosciuto dell'antifascista umbro. Nel secondo dopoguerra il riferimento a Gandhi diventa primario, senza perň sovrastare completamente il nome del santo di Assisi, a cui č legata la realizzazione piů duratura di Capitini: la marcia Perugia-Assisi per la pace.
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Paradiso, Michele, and Carlos Humberto Gómez Arciniegas. "LA BASILICA MINORE DI NUESTRA SEÑORA DEL SOCORRO E IL SUO GRADO DI SICUREZZA STRUTTURALE." Revista M 15 (August 16, 2019): 28–47. http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v15i0.2177.

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L’articolo si riferisce allo stato di degrado strutturale della Basilica Minore della città di Socorro nella Regione di Santander (Colombia). La Concattedrale di Socorro, recentemente elevata al rango di Basilica Minore, ha meno di un secolo di vita e presenta un quadro fessurativo critico a tal punto da sollecitare la massima urgena per gli interventi di salvaguardia. Dopo un breve escursus storico e la descrizione dell’impianto architettonico, si descrive nel dettagli il quadro fessurativo, alla data del marzo 2017. La Concattedrale presenta un tipico meccanismo di collasso che consiste nello scivolamento verso il basso dei conci dei grandi archi e delle piattabande delle grandi aperture sui fronti estreni. Tale tipo di meccanismo é ascrivibile ad azioni di tipo cinematico, riconducibili a cedimenti fondali. Sopratutto si raccontano le vicende che hanno accompagnato, dal novembre 2016 al maggio 2017, un tentativo, poi fallito, di intervento tecnico da parte delle istituzioni preposte alla salvaguardia del bene, dichiarato peraltro monumento nazionale, fallimento dovuto, in base alle conclusioni della ricerca effettuata, alla mancanza di un piano strategico di salvaguardia del patrimonio storico del Socorro.
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Garlati, Loredana. "Alle origini della prova scientifica: la scuola di polizia di Salvatore Ottolenghi." Revista Brasileira de Direito Processual Penal 7, no. 2 (August 29, 2021): 883. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v7i2.597.

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Il saggio ripercorre le tappe che portarono alla nascita della Scuola di polizia scientifica (poi Scuola superiore a partire dal 1925), grazie all’opera di Salvatore Ottolenghi. La Scuola, istituita a Roma nel 1902, si proponeva di insegnare sia ai funzionari di pubblica sicurezza che a quelli della polizia giudiziaria un metodo scientifico per assolvere al meglio le proprie funzioni: nell’un caso la prevenzione dei reati, nell’altro fornire all’autorità giudiziaria dati “oggettivi” ai fini dell’accertamento della verità processuale. L’analisi è l’occasione per aprire uno squarcio su un periodo culturalmente vivace e di fideistico entusiasmo verso le cd. scienze ausiliarie (l’antropologia, la psicologia, la medicina legale, la statistica etc.), che irrompono sulla scena del processo penale, grazie anche all’impulso della Scuola positiva. Oggetto di attenzione sarà in particolare l’antropometria, messa a punto da Bertillon, e la dattiloscopia, grazie anche agli studi dell’italiano Gasti. Siamo agli albori della prova scientifica, che allora, come oggi, interroga sul ruolo del giudice, sulla legittimità dell’uso di pratiche tacciate di invasività e violazione dei diritti della persona, sul rapporto tra scienza e diritto e tra prova scientifica e discrezionalità (o libero convincimento) del giudice.
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Bettarini, Francesco, and Anna Rinaldin. "Un carteggio inedito di fine Trecento tra le due sponde dell’Adriatico." SPONDE 1, no. 1 (July 27, 2022): 29–42. http://dx.doi.org/10.15291/sponde.3889.

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L’Archivio di Stato di Firenze e la Pennsylvania University Library conservano i due frammenti della corrispondenza familiare e commerciale ricevuta da Piero di Bernardo Chiarini da Firenze tra il 1390 ed il 1400. L’oggetto di interesse storico e storico-linguistico di questo carteggio è costituito dal fatto che i Chiarini, pur essendo strettamente legati alla città di provenienza, vivono ed operano principalmente a Spalato, perfettamente integrati nel ceto popolare della città dalmata. Giunti alla seconda generazione della loro esperienza spalatina, i Chiarini hanno ormai acquisito forti caratteri dalmati anche dal punto di vista linguistico.
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Cirillo, Davide, and Filippo Barbera. "Cause e conseguenze degli investimenti agricoli cinesi in Africa: dai Villaggi Baoding all'acquisizione di terra." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 128 (December 2012): 122–34. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-128008.

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La terra č tornata ad essere un asset chiave per la crescita economica delle nazioni. A riguardo, il caso cinese č di particolare interesse. La Cina infatti necessita di risorse naturali esterne per mantenere gli attuali tassi di crescita e la cosiddetta diaspora cinese č una strategia per affrontare lo squilibrio demografico di genere. L'Africa č quindi un partner cruciale per sostenere la strategia di espansione globale cinese. Sullo sfondo di queste considerazioni, l'articolo analizza l'acquisizione di terre nel continente africano da parte della Cina. Si delineano innanzitutto i fattori economici e demografici che spingono la Cina verso le terre africane. Viene poi analizzato il caso dei villaggi Baoding, che hanno per lungo tempo costituito un elemento di attrazione e propaganda degli investitori cinesi in Africa. Infine, si prendono in considerazione le strategie e l'ampiezza del land grabbing cinese in Africa, con riferimento alle conseguenze sui regimi di proprietŕ fondiaria e alle relazioni tra capitale e lavoro.
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Accorinti, Domenico. "Resistenza e resilienza in Cipriano di Cartagine e Gregorio di Nazianzo." Vox Patrum 83 (September 15, 2022): 109–40. http://dx.doi.org/10.31743/vp.13189.

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Come sottolineano Clemens Sedmak e Małgorzata Bogaczyk-Vormayr nella loro introduzione a Patristik und Resilienz (Berlin 2012), la resilienza umana deve essere intesa come la capacità di cambiare sé stessi in risposta a una crisi, non già di tornare a un punto di partenza (Einleitung, 3). Dopo una parte introduttiva sui diversi significati e aspetti della resilienza, questo articolo discute alcuni testi di Cipriano di Cartagine (De mortalitate, AdDemetrianum, De bono patientiae, De dominica oratione) e Gregorio di Nazianzo (Or. 26, Ep. 223, 30-36, 92) che possono essere di qualche interesse per l’attuale discussione sulla resilienza. Entrambi gli autori, infatti, partendo dalla medesima prospettiva escatologica, sembrano condividere una dinamica nozione di resilienza, che non è una mera sopportazione delle avversità, ma la capacità di trasformare una situazione negativa in unarisorsa esistenziale.
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Lingle, Christopher. "Rent-Seeking and the EC Social Charter." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 1 (April 1, 1990): 23–33. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344893.

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Abstract Le politiche sociali, così come sono state concepite nella Carta Sociale della Comunita Europea, impediranno lo sviluppo economico, la crescita e l’occupazione e promuoveranno la burocratizzazione e la centralizzazione dei poteri: questa la tesi sostenuta dall’Autore, che utilizza l’approccio metodologico della Public Choice per analizzare i contenuti della Carta Sociale europea. Frutto di rent-seeking da parte e a vantaggio di particolari gruppi di interesse, la Carta Sociale promuoverà rent-seeking ad altri livelli. La filosofia populista che ne ispira i contenuti, inoltre, favorirà una tendenza all’interventismo e alla concentrazione del potere politico della Comunita a discapito dei diritti degli Stati e in contrasto con il principio della sussidiarietà.Se, poi, argomenta l’A., questa stessa interpretazione populista della democrazia guiderà lo sviluppo futuro delle istituzioni comunitarie, non si verificherà nessun sostanziale cambiamento nella natura e nella fonte delle inefficienze del settore pubblico.Lo spreco associato al rent-seeking sarebbe invece notevolmente ridotto dalla attuazione di alcune misure alternative, coerenti con i principi della democrazia liberale: il mantenimento di strutture politiche decentralizzate (nazionali) che limitino lo sproporzionato accesso al potere dei gruppi di interesse; l’imposizione di limiti costituzionali a livello nazionale e sui processi fiscali e monetari della Comunità Europea, allo scopo di controllare deficits e inflazione; una riforma delle burocrazie nazionali e comunitaria per migliorare la produttività del settore pubblico.
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Bellieni, Carlo V. "Privacy fetale." Medicina e Morale 53, no. 4 (August 31, 2004): 793–803. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.633.

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Nuovi scenari clinici si stanno affermando nel settore della medicina prenatale. In alcuni casi le conseguenze sono patologiche per la prole. Vengono esaminati alcuni degli effetti di tre scenari: abuso della diagnosi prenatale a fini di selezionare embrioni paradossalmente portatori di anomalie, diagnosi prenatale invasiva e fecondazione in vitro. L’autore fa delle considerazioni sui loro effetti collaterali, sul modo con cui talora sono utilizzati e sulla necessità di tutelare il feto, che porterà poi le conseguenze di eventuali, seppur rari, effetti collaterali. Infatti, se stanno aumentando le possibilità di “scelta” per i genitori, diminuiscono le garanzie per chi nascerà. Le conseguenze di questo “consumismo prenatale” non sono più solo la soppressione del nascituro, ma un rischio di disabilità per chi nasce. Viene poi considerato il problema dell’intrusione nella sfera della privacy del feto, del suo patrimonio genetico, del suo rischio di essere portatore di malattie nel corso della vita. Spesso infatti queste informazioni non hanno lo scopo di curare, ma di prevenire la nascita di feti affetti da caratteristiche che i genitori non vogliono. Siamo di fronte ad un atto medico fatto nell’interesse del paziente o ad un abuso che mai sarebbe possibile compiere su un essere già nato? Una volta decodificate, le informazioni sulla salute non saranno più una proprietà privata del paziente, ma già saranno note ai suoi genitori e possibilmente a lui stesso quando sarà nato, senza che egli/lei lo abbia richiesto. Queste informazioni possono essere ritorte contro di lui sia dal punto di vista di rischio per la sua soppressione prenatale, che da quello della coscienza di sé che già dall’età infantile potrebbe conoscersi predestinato a possibili tendenze e patologie.
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Palma, Stefano. "L'IDENTIFICAZIONE DI PARTITO IN ITALIA: DUE INDICI A CONFRONTO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 23, no. 2 (August 1993): 349–79. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200022279.

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IntroduzioneComponente importante e spesso frequentata degli studi sul comportamento politico, laparty identificationè un concetto che in Italia e, più in generale, in Europa, è stato sovente utilizzato senza una chiara indagine dei significati che può venire ad assumere in contesti di volta in volta differenti. Sviluppato negli anni ‘50 dai ricercatori delMichigan Groupcome elemento centrale nella spiegazione del comportamento elettorale e delle motivazioni di voto dell'elettore americano, la party identification è stata impiegata svariate volte in contesti nazionali diversi da quello americano per storia, struttura politica e sociale, cultura. Un concetto, dunque, che ha avuto molte «traduzioni», linguistiche e culturali, non sempre ininfluenti sui significati e le dimensioni originarie.Il modello dell'équipe di Campbell costituisce, tuttavia, un punto di riferimento obbligato, ogniqualvólta si voglia parlare di identificazione di partito; si tratterà poi di stabilire se la nozione di identificazione a cui si fa riferimento possa ancora essere considerata conforme con l'originale costrutto, oppure ci si trovi di fronte ad un nuovo concetto, differente e non riconducibile al primo.
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Belcastro, Vincenzo, and Paolo Calabresi. "Indicazioni per la terapia antiepilettica del disabile grave." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 43–48. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003007.

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Il trattamento farmacologico dei pazienti gravemente disabili affetti da epilessia presenta difficoltŕ peculiari, dovute sia all'incapacitŕ del soggetto di riferire puntualmente i sintomi e gli eventuali effetti collaterali della terapia sia alla carenza di trial specifici in letteratura. Per il primo problema č fondamentale la mediazione dell'operatore/educatore che, grazie alla sua costante vicinanza al paziente, puň riferire i segni diretti e indiretti di interesse clinico. Il farmaco da somministrare deve essere scelto in base al tipo di crisi, valutando anche i possibili effetti collaterali gravi e irreversibili. Nel presente contributo vengono brevemente commentati i vantaggi e i rischi connessi alla somministrazione dei nuovi farmaci antiepilettici, richiamando anche le raccomandazioni contenute in alcuni recenti lavori pubblicati sulle riviste "Neurology" e "Seizures". Viene poi argomentato alla luce di nuove ricerche il concetto di refrattarietŕ alla terapia antiepilettica. Infine l'Autore riporta un caso di netto peggioramento della sintomatologia comiziale in rapporto alla somministrazione di carbamazepina, che teoricamente risultava indicata nel paziente in questione.
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Turek, Waldemar. ""Prima Clementis": zagadnienie prymatu biskupa Rzymu w ujęciu współczesnych opracowań patrystycznych." Vox Patrum 46 (July 15, 2004): 33–49. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6739.

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La prima Clementis scritta negli ultimi anni del primo secolo ha suscitato un vivo interesse filologico, storico e teologico, come dimostrano vari studi apparsi in diversi ambienti nel secolo scorso. Molti autori dedicarono la loro ricerca ai vari aspetti della Lettera concernenti l'intervento di Clemente Romano nella vita della comunita di Corinto, mettendo in evidenza il tema del primato del vescovo di Roma. Un'analisi attenta dei vari elementi esaminati dimostra comunąue come siamo lontani dalie soluzioni definitive circa il concetto di gerarchia ecclesiastica presentato nel'opera e, in modo particolare, circa la posizione ed il ruolo del vescovo di Roma. Va comunque osservato che gli autori protestanti si soffermano soprattutto sugli aspetti filologia della Lettera, mentre gli autori cattolici, non trascurando questo tipo di ricerca, prendono in considerazione in maniera piu puntuale il contesto storico-teologico in cui la Prima Clementis fu scritta. Essi vedono poi nelFopera un segno, piuttosto chiaro, della coscienza di responsabilita di Clemente per tutti i fedeli.
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Feresin, Mariachiara. "I consulenti tecnici d'ufficio nei casi di affidamento dei bambini in situazioni di violenza domestica in Italia." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (April 2022): 116–26. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-003011.

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In Italia, la legge 8 febbraio 2006, n. 54, Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli e il decreto legislativo 28 dicembre 2013, n. 154, Revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione, hanno stabilito che l'affidamento congiunto e la bigenitorialità sono fondamentali per garantire il miglior interesse del bambino. Nel processo di determinazione dell'affidamento dei figli, i giudici possono nominare un esperto (consulente tecnico d'ufficio-Ctu) per valutare le competenze genitoriali. Scopo di questo studio qualitativo è di indagare le conoscenze, le opinioni e il modus operandi dei Ctu nei casi di affidamento dei figli in situazioni di violenza domestica (VD). Sono state condotte interviste semistrutturate con 15 Ctu, poi analizzate qualitativamente. I risultati suggeriscono che nella gestione dei casi di affidamento dei figli, la maggior parte dei Ctu presenta: forti pregiudizi contro le donne, spesso colpevolizzate e/o penalizzate; adesione a modelli controversi (ad es. l'alienazione parentale); scarsa conoscenza del fenomeno della VD e della legge. È necessario sviluppare e implementare linee guida sul processo decisionale per l'affidamento dei bambini nel contesto della VD.
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Estrada, Bernardo. "La fiducia nella Provvidenza. Commentario di san Bonaventura a Lc 12,13-34." Teologia w Polsce 9, no. 1 (March 27, 2020): 5–16. http://dx.doi.org/10.31743/twp.2015.9.1.01.

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Анотація:
Nel lavoro esegetico attorno a Lc 12 il Dottore Serafi co fa un’analisi dettagliata del contenuto e determina le due parti fondamentali di 12,1-34. La sua esegesi dei singoli passi è in concordanza con il senso del testo, e le sue osservazioni ermeneutiche, dal punto di vista teologico, filosofico e pratico, sono apprezzabili. Seguendo un metodo collaudato già dai tempi di Agostino, che poi si affermò nella scuola dei Vittorini, è frequente vedere nella sua interpretazione delle citazioni incrociate, in modo da rinforzare il ragionamento mediante testi biblici con un contenuto analogo. Quando si prende fra le mani un testo di un grande teologo come Bonaventura, non si può non ammirare la sua acutezza, il ragionamento logicamente svolto, le conclusioni e i consigli che ne ricava. Il contatto con la sua interpretazione è sempre illuminante.
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Donati, P. Tortori, M. P. Fondelli, A. Rossi, A. Cama, S. Carini, G. L. Piatelli, and M. Ravegnani. "Malformazioni cistiche della fossa cranica posteriore." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 2 (April 1994): 199–207. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700208.

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Le malformazioni cistiche della fossa cranica posteriore comprendono: il complesso di Dandy-Walker e le cisti aracnoidee. All'interno del cosiddetto complesso di Dandy-Walker vengono poi classificate: la malformazione di Dandy-Walker (MDW) verae propria, la Dandy-Walker variante (DWV) e la megacisterna magna (MCM). Il complesso di Dandy-Walker sarebbe costituito da malformazioni cistiche della fossa posteriore che da un punto di vista embriogenetico rappresenterebbero un continuum dalle forme più complesse (MDW) alle forme meno gravi (MCM). Esse raggruppano anomalie di sviluppo variamente associate del verme, della tela corioidea, dello spazio subaracnoideo retro-cerebello-bulbare e delle strutture durali, strutture che si formano e si posizionano simultaneamente tra la VII e la X settimana di vita fetale. La definizione della MDW include classicamente: una agenesia parziale o completa del verme associata ad ipoplasia degli emisferi cerebellari, una dilatazione cistica del IV ventricolo e una espansione della fossa posteriore associata ad alta inserzione del tentorio, del torculare di Erofilo e dei seni trasversi. Nella DWV esistono molte somiglianze anatomiche con la MDW, tuttavia l'elemento cardine nella distinzione fra le due e una rotazione del verme meno accentuata rispetto alia MDW. La MCM è un'anomala dilatazione della cisterna magna che comunica liberamente con il sistema ventricolare e gli spazi subaracnoidei in assenza di grossolane alterazioni del cervelletto. Da un punto di vista anatomo-patologico rappresenta una evaginazione della tela corioidea del IV ventricolo. Infine le cisti aracnoidee della fossa cranica posteriore sono formazioni a contenuto liquorale che si sviluppano nel contesto della membrana aracnoidea. Essa rappresenta quindi una entità diversa da un punto di vista anatomo-patologico dal continuum delle malformazioni del complesso di Dandy-Walker anche se difficile può essere la diagnosi differenziale fra MCM e cisti aracnoidea quando quest'ultima è posta nella stessa sede della MCM.
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Poesio, Camilla. "Il confino ‘da fuori': le donne degli antifascisti Con un'intervista a Giovanna Marturano." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 264 (March 2012): 425–38. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-264005.

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Il saggio affronta il tema del confino politico in Italia durante il fascismo da un punto di vista nuovo, quello di chi ebbe conoscenza del confino in modo indiretto, in quanto parente di antifascisti confinati. Se in generale č esigua la produzione scientifica sull'esperienza del confino politico, essa č del tutto assente su questa esperienza, vissuta da migliaia di persone, per lo piů donne. Costoro patirono da fuori la condizione del confino, in termini non solo umani, ma anche sociali (finendo per essere isolate nella comunitŕ in cui vivevano) ed economici (essendo private, nella maggior parte dei casi, dell'unica fonte di reddito della famiglia). Dall'intervista emerge come Giovanna Marturano - testimone ormai centenaria e politicamente impegnata per tutta la vita, figlia di una confinata politica, fidanzata e poi moglie di Pietro Grifone, anch'egli confinato a Ventotene - abbia vissuto la persecuzione e la violenza, anche fisica, che il fascismo le fece subire tramite il confino politico dei suoi cari.
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De Vivo, Paola, and Ornella Fasano. "Diseguaglianza sociale e povertà educativa: un modello di intervento." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2020): 81–90. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001008.

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L'articolo analizza il tema delle diseguaglianze sociali concentrandosi sul fenomeno della povertà educativa. La prima parte si pone come obiettivo di approfondire l'argomento dal punto di vista concettuale, indagandone prima la sfera definitoria, poi le misure d'intervento sul piano nazionale e sociale, soffermandosi inoltre sull'attivazione delle reti comunitarie nel-la lotta alla povertà educativa a partire dall'istituzione di un Fondo governativo rivolto al suo contrasto. Nella seconda parte si indaga su uno studio di caso che riguarda, nello specifico, l'analisi delle attività e i risultati ottenuti nell'ambito del progetto «Le 4C: Connessione, Cre-scita inclusiva, Cura, Capitale umano», che si sta realizzando in un comune dell'hinterland napoletano. Ciò che emerge è che la rete che si è costruita tra i partner e territorialmente ha innalzato i livelli di coordinamento tra tutti gli agenti educativi, facilitando i processi di inclusione, favorendo una cultura del benessere del minore e rafforzando allo stesso tempo il ruo-lo genitoriale.
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Spogli, Emidio. "La pastorale sanitaria dal secoldo VI al secolo XVII." Medicina e Morale 39, no. 3 (June 30, 1990): 479–502. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1175.

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Il presente lavoro si propone di studiare da un punto di vista storico la pastorale della assistenza negli ospedali religiosi dal VI al XVII secolo. L'autore pertanto passa in rassegna alcune tappe fondamentali, cercando di cogliere in esse quegli elementi che possono ancora oggi ispirare una autentica pastorale sanitaria: la costituzione degli hospitia medievali, sorti lungo le grandi vie di comunicazione e volti soprattutto all'accoglienza di poveri, emarginati, malati e pellegrini: la fondazione dei grandi ordini laicali per l'assistenza dei malati: l'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme (poi detto dei Cavalieri di Malta), l'Ordine Ospitaliero di Santo Spirito e l'Ordine Ospedaliero di Sant'Antonio di Vienne (sec. XIII); la costituzione di veri e propri ospedali "laici", come l'Ospedale di Santa Maria di Siena e il Pammatone di Genova nel secolo XIV, nei quali comunque l'assistenza spirituale e religiosa aveva un'importanza non secondaria; l'opera di San Camillo de Lellis, grande "animatore di riforme" nel mondo ospedaliero, guidato da una visione globale dell'uomo malato nella sua dimensione spirituale e corporale, e quella altrettanto grandiosa di San Giovanni di Dio e dell'Ordine Ospedaliero dei Fatebenefratelli (sec. XVI).
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Guidantoni, Ilaria. "Chirurgia estetica e culto della bellezza nella società contemporanea." Medicina e Morale 44, no. 1 (February 28, 1995): 59–90. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1995.991.

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L'Autrice dell'articolo, dopo aver sottolineato le questioni etiche del ricorso alla Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, argomenta la tesi secondo la quale l'ossessione per la bellezza muoverebbe da un disagio affettivo legato ad una cultura violenta ed artificiale dell'eros, che spinge l'individuo a mutare la propria fisicità perché teme una comunicazione autentica oltre lo scambio delle immagini. Lo studio, che si muove nell'ambito di una ricerca etico-sociale e psicologica, evidenzia l'universalità del mito della bellezza nella cultura umana e l'emergenza attuale della Chirurgia plastica estetica (CPE). Questa viene analizzata dal punto di vista dell'impatto sociale e tecnico-scientifico, con particolare attenzione al rapporto specialista-paziente. L'Autrice, dopo aver fatto cenno alle problematiche medico-legali specifiche ed aver illustrato la odierna visione della corporeità - fortemente basata sull'ideale di salute e di eros -, affronta la discussione etica sulla liceità ed i limiti della CPE. Questa, secondo l'articolo, sconterebbe una crisi di valori affettivi, soprattutto all'interno della vita di coppia, crisi che ha promosso l'idolatria del corpo, a tal punto da divenire un'ossessione e la conditio sine qua non per essere amati. Eticamente illeciti, poi, vengono definiti gli interventi di chirurgia plastica in ordine alla riassegnazione del sesso, alla modificazione dei tratti del viso per persone ricercate dalla legge o l'alterazione dei tratti somatici tipici di una razza. L'articolo si conclude riaffermando la necessità di un recupero dell'unitotalità dell'essere persona in relazione alla corporeità ed al concetto di bellezza.
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Prampolini, Antonio. "Internet e l'uso pubblico della storia. Dalle riflessioni di Nicola Gallerano alle indagini di Antonino Criscione sui siti web." SOCIETÀ E STORIA, no. 134 (February 2012): 797–813. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-134008.

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Chi volesse oggi affrontare il tema dell'uso pubblico della storia, quale paradigma storiografico di successo nell'Italia degli ultimi vent'anni, dovrebbe assumere come punto di riferimento le fondamentali riflessioni di Nicola Gallerano sui rapporti tra storia, memoria e societÀ. L'avvento di Internet, nuovo medium dove convergono tutti gli altri media della moderna societÀ di massa, ha avuto un'influenza significativa sull'uso pubblico della storia. Antonino Criscione ne ha fatto oggetto di una particolare attenzione nei suoi studi sulla Rete. L'articolo inizia prendendo in esame la definizione di uso pubblico della storia proposta da Gallerano, che precede l'affermazione di Internet-Web, per poi analizzare le indagini di Criscione sulla presenza della storia nel nuovo medium. L'esigenza di adottare un approccio critico, ma positivo, nei confronti dell'uso pubblico della storia, inteso come fenomeno culturale e sociale complesso e articolato (che non deve essere identificato a priori con un revisionismo mistificatorio o apologetico) accomuna i due storici. E questo approccio č necessario soprattutto in Internet, dove non pochi siti di storia contemporanea si propongono come "luoghi della memoria" e "comunitÀ di rete".
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