Статті в журналах з теми "Provincia italiana"

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Ansó, Valeria. "María Teresa Andruetto: «soy descendiente de italianos, soy mujer, soy latinoamericana, soy del interior, soy de provincia...»." El Hilo de la Fabula, no. 16 (February 23, 2017): 173–82. http://dx.doi.org/10.14409/hf.v0i16.6290.

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Анотація:
Entrevista realizada por Valeria Ansó María Teresa Andruetto es actualmente una de las escritoras argentinas más estudiadas en el ámbito académico italiano en relación a la literatura de migración y los estudios de género. En esta entrevista indagamos acerca de la relación de la autora con la literatura italiana y con su ascendencia de inmigrantes, así como sus ideas sobre la escritura femenina y su experiencia como escritora proveniente del interior del país que, sin embargo, ingresó al circuito editorial italiano.
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2

Elia, Domenico F. A. "Crimini di guerra in provincia di Siena durante l'occupazione nazista." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 261 (February 2011): 728–37. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261009.

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Анотація:
Nel presente contributo l'autore indaga sulle fonti conservate negli archivi italiani (Archivio di Stato di Siena, Archivio centrale dello Stato, Roma, Archivio dell'Ufficio storico dello Stato Maggiore dell'esercito) relative ai crimini di guerra commessi nella provincia di Siena nel biennio 1943-1944 dalle forze armate tedesche e repubblicane. I crimini cosě individuati sono stati suddivisi in base alla tipologia di appartenenza (omicidio, ferimento, stupro, rastrellamento, danneggiamento di proprietŕ privata e pubblica, requisizione di beni privati e pubblici) e in modo diacronico, secondo tre fasi. La prima fase include i crimini commessi dal settembre 1943 al marzo 1944, nella quale č protagonista la violenza fascista; la seconda fase comprende i rastrellamenti antipartigiani svoltisi nel marzo del 1944; la terza, i crimini commessi durante la ritirata tedesca nell'estate del 1944. I dati raccolti hanno ricostruito l'intreccio di violenze e politica di sfruttamento al quale concorsero non solo le forze armate tedesche, ma anche quelle della Repubblica sociale italiana.
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Cabella, Carlo. "I Macrolepidotteri della provincia di Alessandria (Piemonte sudorientale) - Terzo contributo." Bollettino della Società Entomologica Italiana 154, no. 3 (December 15, 2022): 121–36. http://dx.doi.org/10.4081/bollettinosei.2022.121.

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Анотація:
Questa pubblicazione ha lo scopo di integrare il quadro riguardante la fauna dei macrolepidotteri presente nella provincia di Alessandria, con l’aggiunta di ulteriori reperti, relativi a specie non comprese nei precedenti contributi (Cabella & Fiori, 2006, 2010). Ogni specie è corredata da brevi cenni sulla distribuzione italiana e sulla fenologia. Dopo l’elenco sistematico viene evidenziata nelle conclusioni un’area regionale di particolare interesse faunistico, la zona appenninica di Guardamonte in comune di Gremiasco/San Sebastiano Curone in Val Curone.
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Favilli, Leonardo, and Sandro Piazzini. "Catalogo dei Ropaloceri della Provincia di Grosseto (Toscana meridionale)." Memorie della Società Entomologica Italiana 99, no. 2 (December 16, 2022): 123–229. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2022.123.

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Анотація:
Vengono sintetizzate le conoscenze sulla fauna a Ropaloceri della provincia di Grosseto (Toscana meridionale) sulla base di quanto fino ad oggi pubblicato nella letteratura e nella sitografia e sulla base di materiale inedito. Per la provincia sono riportate 115 specie (Papilionidae: 3; Hesperiidae: 18; Pieridae: 13; Riodinidae: 1; Lycaenidae: 34; Nymphalidae: 46). Le specie più interessanti dal piunto di vista conservazionistico e biogeografico sono Carcharodus baeticus (Rambur, 1839), Iolana iolas (Ochsenheimer, 1816), Lysandra hispana (Herrich-Schäffer, 1851), Hipparchia aristaeus (Bonelli, 1826) e Coenonympha corinna (Staudinger, 1901). Gegenes nostrodamus (Fabricius, 1793), Carcharodus lavatherae (Esper, 1783), Pyrgus sidae (Esper, 1784), Lycaena thersamon (Esper, 1784), Thecla betulae (Linnaeus, 1758) e Satyrium w-album (Knoch, 1782) rivestono un certo interesse in quanto considerate in declino nella Lista Rossa italiana.
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La Notte, Alessandra. "Come applicare l'approccio NAMEA ai Rifiuti Solidi Urbani: un caso studio nella provincia di Torino." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (April 2010): 165–86. http://dx.doi.org/10.3280/efe2009-003008.

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Анотація:
Analisi e trattazione del tema ‘rifiuti' sono diverse a seconda che si tratti di rifiuti solidi urbani (RSU) o rifiuti speciali. La legislazione italiana prevede infatti regimi diversi per le due classi di rifiuti: variano gli strumenti di gestione, le istituzioni che se ne occupano e i datasets utilizzati per azioni di controllo e monitoraggio. Se l'autoritŕ pubblica locale volesse in qualche modo monitorare l'origine e destinazione dei rifiuti cercando di far luce sulle cause generatrici del problema e sull'efficacia delle politiche impiegate sarebbe utile applicare un modulo di contabilitŕ ambientale tipo NAMEA che metta in relazione le attivitŕ produttive e le quantitŕ di rifiuti prodotti. L'applicazione di tale modulo implica tre passaggi fondamentali. Innanzitutto va individuata l'unitŕ critica di riferimento a cui i dati puntuali pervengono e sono elaborati: in base all'ordinamento italiano tale unitŕ per i RSU č il consorzio dei comuni. In secondo luogo occorre verificare come estrarre i dati di interesse per compilare la parte ambientale di un approccio di tipo NAMEA: il sistema di tariffazione (TIA) attualmente in uso permette una stima puntuale delle quantitŕ di rifiuti prodotti per attivitŕ produttiva. Infine č necessario adattare la classificazione dei RSU alla classificazione NACE tipica dei moduli NAMEA: la classicazione RSU permette di identifcare le codificazioni dettagliate NACE piů appropriate per settore terziario. Dato il dettaglio territoriale di cui si dispone č possibile redigere la matrice per origine e destinazione e quindi riportare dove e come il rifiuto viene trattato/smaltito/riciclato.
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Vietti, Francesco. "“Farsi prossimi”. Potenzialità e criticità dell’accoglienza diffusa dei rifugiati nella rete Diocesana Italiana." REMHU: Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 26, no. 53 (August 2018): 153–70. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880005310.

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Riassunto L’articolo presenta i risultati di un’indagine etnografica relativa ai progetti di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati messi in atto dalla Chiesa Cattolica in Italia, nel caso specifico della Diocesi di Torino. Si tratta di un’accoglienza diffusa, realizzata per lo più da parrocchie dislocate in comuni medio-piccoli della provincia, che pone numerosi interrogativi rispetto al rapporto tra migranti, territorio e società ospitante. Le interviste e le osservazioni raccolte sul campo permettono al contempo di sviluppare una più ampia riflessione sulle ambiguità della “ragione umanitaria”, nei termini concepiti da Didier Fassin.
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Intini, Ugo. "Avanti!, il quotidiano socialista che alfabetizza e forma." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, no. 1 (March 29, 2020): 140–65. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820909285.

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Avanti! non è solamente il quotidiano che accompagna la storia del Partito Socialista Italiano, ma anche il primo agente di alfabetizzazione e acculturamento del mondo del lavoro e dei ceti meno favoriti. L’autore, che è stato direttore del giornale, sottolinea la forte presenza di letterati e uomini di cultura sulle colonne del quotidiano, con riferimenti specifici ad autori come De Amicis, Soldati, Bassani, Bevilacqua, Bianciardi, Cassola, Castellaneta; a pittori e disegnatori come Scalarini, Podrecca, Boccioni, Sironi; critici teatrali letterari e d’arte come Antonio Gramsci, Paolo Grassi, Carlo Fontana, Franco Fortini, Bonito Oliva, Argan, Barilli; protagonisti dello spettacolo come Gasmann, Lattuada, Rosi, Wertmüller; artisti come Cascella, Cantatore, Maccari, Pomodoro, fino a Carlo Rambaldi, collaboratore dalla provincia emiliana di Ferrara che, emigrato negli Stati Uniti, creò E.T. per Spielberg. Vera antologia della cultura italiana tra Ottocento e Novecento, il quotidiano soffrì l’attacco e la distruzione del fascismo, per riprendersi ancora con più vigore nel dopoguerra.
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Ceva, Mariela. "Entre los carnavales y el teatro de ópera. Sociabilidades en una pequeña ciudad, Zárate, Argentina (1880-1930)." Anuario del Instituto de Historia Argentina 20, no. 1 (May 11, 2020): e112. http://dx.doi.org/10.24215/2314257xe112.

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Анотація:
Desde fines del siglo XIX Argentina fue atravesada por un proceso de cambio continuo, acelerado y constante en su sociedad y economía. En este caso el tema es abordado desde las diversas manifestaciones musicales y teatrales existentes en la ciudad de Zárate, provincia de Buenos Aires, Argentina. A partir del análisis de la prensa local y de los libros de actas y memorias de la asociación de Socorros Mutuos italiana es posible percibir la persistencia, simultaneidad y la transferencia de tradiciones culturales y de referentes entre los diversos espacios de sociabilidad
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Di Virgilio, Aldo. "Elezioni europee 2004: equilibrio fra le coalizioni, evoluzione dei rapporti di forza al loro interno, maggiore dispersione del voto." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 52, no. 2 (December 31, 2004): 149–62. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12733.

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Nel 2004 gli appuntamenti elettorali sono stati due. Nella tornata principale, a giugno, l’intero corpo elettorale è stato chiamato a rinnovare la rappresentanza italiana al Parlamento di Strasburgo e oltre un terzo degli elettori ha provveduto ad eleggere contestualmente anche il proprio sindaco e/o il proprio presidente di provincia (assieme ai rispettivi consigli). La seconda tornata, in autunno, ha invece interessato un piccolo numero di amministrazioni locali e sette collegi uninominale di Camera e Senato nei quali si sono svolte elezioni politiche suppletive. Questa rubrica è interamente dedicata al risultato delle elezioni europee.
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Fornasin, Alessio, and Segio Zilli. "Agricoltura, popolazione rurale, ambiente. Uno studio sul Catasto agrario del 1929." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 297 (January 2022): 76–94. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297004.

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Анотація:
Le trasformazioni del paesaggio agrario sono il risultato di elementi molto vari. Alcuni di questi riguardano le modifiche strutturali del territorio, che ne cambiano l'aspetto in termini di lungo periodo. Vi sono fattori, invece, che agiscono in tempi molto più brevi, come l'alternarsi delle stagioni. Il presente studio rappresenta un primo tentativo di introdurre il tema dell'ambiente e del paesaggio attraverso una lettura del territorio che viene vista in relazione al periodo vegetativo del frumento e del mais. Le informazioni, raccolte a livello di zona agraria e provincia, sono tratte dal Catasto agrario del 1929. Nel lavoro si propongono alcune osservazioni riguardo alle principali coltivazioni cerealicole dell'agricoltura italiana, in relazione alla superficie a essi dedicata, alla popolazione rurale e al calendario dei lavori agricoli.
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Guevara Rosero, Jairo Mauricio. "La gastronomía tradicional y su importancia como recurso cultural para el desarrollo del turismo en la provincia del Carchi." SATHIRI, no. 2 (June 12, 2018): 71. http://dx.doi.org/10.32645/13906925.210.

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Según Maslow la alimentación es una de las necesidades fisiológicas del ser humano, esencial para la vida, es por esta razón que a los alimentos se los ha convertido en un conjunto de aspectos culinarios y culturales generando gran variedad gastronómica, ahí empieza la importancia de la gastronomía dentro de una sociedad. En la actualidad uno de los principales servicios turísticos es la alimentación, en tal virtud se han creado pequeñas empresas dedicadas a este negocio, parte fundamental para quienes viajan y hacen turismo. La Universidad de las Américas UDLA manifiesta “En el campo del turismo, un producto de gran aceptación en el mercado internacional es la cocina de un determinado país. Es conocido el impacto turístico de la gastronomía internacionalmente reconocida, como la francesa, italiana, china y otras.” Con éste antecedente dicha universidad emprendió un proyecto denominado el TOUR DE LOS SABORES, el resultado final de este proyecto de investigación es lograr posicionar al Ecuador como un destino turístico gastronómico. La provincia del Carchi no se puede quedar atrás, por tal razón el presente trabajo tiene la finalidad de dar a conocer a la ciudadanía la gran variedad gastronómica que tiene la provincia y valorarla como un verdadero atractivo cultural dentro de la actividad turística, permitiendo así un desarrollo.
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Tekavčić, Pavao. "Saggi dialettologici in area italo-romanza, Nuova raccolta, a cura di Giovan Battista Pellegrini; Centro Studio per la Dialettologia Italiana «0. Parlangèli»; Consiglio Na­ zionale delle Ricerche, [Padova 1995], 259 pagine." Linguistica 35, no. 2 (December 1, 1995): 326–28. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.35.2.326-328.

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La già ricca dialettologia italiana, che vanta tante ricerche, studi, riviste, atlanti e altri sussidi ancora, si è arricchita recentemente del volume miscellaneo qui recensito. Con le parole del curatore (p. V), questa Nuova raccolta è la continuazione del primo volume, edito nel 1993 [Raccolta di saggi lessicali in area veneta e alpina, Belluno]: infatti, alcuni autori dichiarano che i loro contributi si riconnettono a quelli di due anni fa. Alla Presentazione (pp. V-VI, non 1 come stampato nel sommario, p. VII) seguono dieci contributi di varia lunghezza. In cake si trova la cartina Toponomastica alto-ate­ sina (p. 258), l'elenco dei toponimi prediali in -anum in Alto Adige, da coHegarsi pro­ babilmente con ilprimo contributo (p. 259) e, fuori paginazione, la carta dell' Alto Veneta (Provincia Belluno-Cadore ). Il libro non contiene indici.
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Perna, Carla, and Ivana Galetti. "Edgardo Pesante: re-construcciones del intelectual santafesino." El Hilo de la Fabula, no. 18 (November 21, 2018): 253–64. http://dx.doi.org/10.14409/hf.v0i18.7370.

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La presente investigación se desarrolla en el marco del proyecto CAI+D (en curso) «Tradiciones selectivas: trazo(a)s presentes y emergentes de la migración italiana y francófona de la ciudad de Santa Fe» (FHUC-UNL) y tiene por objeto un primer acercamiento a la figura del escritor santafesino Edgardo Pesante como «intelectual», atendiendo a la complejidad que dicho concepto condensa. Para ello se trabajará sobre tres aristas: sus facetas como escritor, gestor de políticas de promoción cultural (específicamente literarias) y crítico. Esta aproximación, si bien se aclara primitiva, resulta de interés para pensar no sólo los lindes o puntos de contacto con otros agentes culturales de la provincia de Santa Fe, sino también la importancia que su figura de intelectual constituye para la región (cuestión que ya vislumbramos en estudios previos con el análisis de caso de Domingo Buonocore).
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Kindgard, Adriana. "Sobre historia regional y microhistoria italiana. Diálogos a propósito de una experiencia política local en la Argentina de 1930." HiSTOReLo. Revista de Historia Regional y Local 3, no. 5 (January 1, 2011): 113. http://dx.doi.org/10.15446/historelo.v3n5.20654.

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Tomando como eje de la reflexión los procesos en torno a una peculiar experiencia de participación política que se configuró en Jujuy –provincia ubicada en el extremo norte de Argentina– hacia la década de 1930 se argumenta que las posibilidades de diálogo entre la historia regional y la microhistoria italiana dependen del posicionamiento previo en torno a la problemática epistemológica de la tensión entre explicación y comprensión, entendiendo que el rescate de una singularidad histórica no entra en coalición con la búsqueda de regularidades en la acción social. El análisis del caso concreto bajo estudio parte de la premisa metodológica según la cual el sentido mentado por los actores en sus prácticas se captura a través de un fuerte ejercicio de contextualización que apunta hacia el particular marco histórico en el que el fenómeno resulta inteligible. La alusión a procesos configurados regionalmente y aprehensibles a este nivel espacial– resultó fundamental. Se deja abierta la reflexión en torno a la pertinencia de considerar el nivel de lo “regional” como espacio de análisis adecuado a fin de que los resultados de la reconstrucción histórica trasciendan sus originales marcos y puedan arrojar luz sobre realidades distantes en el espacio o el tiempo.Palabras clave: historia regional, microhistoria italiana, explicación-comprensión, contextualización, proyección del análisis. About regional history and Italian microhistory. Dialogues on the occasion of a local political experience in the Argentina of the 1930s AbstractTaking as the centre of reflection the process around a peculiar experience of political participation which took place in Jujuy –a northern province of Argentina– at about the 1930s we say that the chances of dialogue between regional history and Italian microhistory depend on previous position around the epistemological question of the tension between explanation and understanding, assuming that the rescue of historical singularity does not collide with the search of regularities in social action. The analysis of the concrete event under consideration is based on the methodological premise in accordance with it the sense make aware by the actors in their practices it captures through a strong exercise of contextualization that points towards the particular historical framework in which the phenomenon becomes intelligible. It was fundamental the allusion to the process that had been formed and grasped with reference to a regional level. We want to install the reflection around the appropriateness of regard the regional level as an adequate space of analysis in order to the results of historical reconstruction exceed its original frameworks and light up distant realities across the space or the time.Keywords: regional history, Italian microhistory, explanation-understanding, contextualization, projection of analysis.
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Della Valle, Claudia, Marco Giovagnoli, and Enrico Mariani. "«Non restiamo a casa da 4 anni». La pandemia nelle aree abitative temporanee del post-sisma 2016-2017 dell'Appennino Centrale." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 1 (August 2021): 77–94. http://dx.doi.org/10.3280/pri2020-001006.

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Nell'ambito dell'ampia riflessione interdisciplinare sul tema dell'abitare stimolata dalla diffusione mondiale del Coronavirus, questo contributo si propone di indaga-re il rapporto tra l'emergenza pandemica e le pratiche abitative post-disastro. L'articolo descrive la ricerca etnografica comparativa all'interno di due aree abitative temporanee della provincia di Macerata, installate a seguito del terremoto che ha duramente colpito l'Appennino centrale nel 2016-2017. Il contributo analizza l'impatto delle misure restrittive imposte dalla normativa italiana su queste "nuove" forme abitative e mette in evidenza alcune aree critiche, considerate sia in un'ottica domestica che in una più ampia territoriale. Sebbene l'emergenza pan-demica inasprisca certamente le criticità, esse sono riconducibili alle più ampie vulnerabilità dei territori colpiti dal terremoto, la cui analisi non può prescindere dall'adozione di una prospettiva storicizzata e diacronica. Dopo aver riconosciuto il permanere di una "doppia emergenza" in questi territori, le conclusioni suggeriscono l'importanza di considerare, analiticamente e pragmaticamente, il fattore temporale del ""itorno alla normalità", legato principalmente alla ricostruzione delle case distrutte dal terremoto.
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Casacchia, Oliviero, Cecilia Reynaud, Salvatore Strozza, and Enrico Tucci. "Inter-Provincial Migration in Italy: a Comparison Between Italians and Foreigners." European Spatial Research and Policy 26, no. 1 (July 11, 2019): 101–26. http://dx.doi.org/10.18778/1231-1952.26.1.06.

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Internal migration in Italy increased in the 2000s due to foreigners residing in the country. Foreigners have changed the characteristics of Italy’s internal migration. Extended gravity models were run to highlight the differences between the migratory behaviours of Italians and foreigners. The model was implemented to detect the different effects of the Italian and foreign populations, and the distances between the provinces of origin and destinations of the inter-provincial migration of Italians and foreigners. Estimations obtained for the years 1995, 2000, 2005, 2010, and 2015 highlight the different evolutions of the phenomenon.
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Ahumada, María Luján, and Cecilia Trillo. "Diversidad de especies naturalizadas del género Opuntia (Cactaceae) utilizadas por los pobladores del norte de Córdoba (Argentina)." Boletín de la Sociedad Argentina de Botánica 52, no. 1 (May 11, 2017): 191–206. http://dx.doi.org/10.31055/1851.2372.v52.n1.16919.

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La agricultura comprendida como el cultivo y la domesticación de plantas constituye una práctica orientada por el conocimiento botánico de las diferentes culturas. El estudio de la diversidad de plantas cultivadas y domesticadas por un pueblo resulta útil para aproximarse a la comprensión de los intereses subyacentes en torno a las mismas. En Argentina, y en particular en Córdoba, son escasos los trabajos etnobotánicos acerca de las relaciones establecidas entre grupos humanos y las cactáceas, por lo cual en este trabajo se realizó una investigación etnobotánica con los pobladores criollos del norte de la provincia. La metodología utilizada consistió en entrevistas abiertas y semiestructuradas, recorridos por el área de estudio y recolección de material de herbario. Se obtuvo como resultado la identificación de siete etnovariedades diferentes denominadas “tunas” actualmente cultivadas y en proceso de domesticación,de las cuales 6 corresponden a la especie botánica Opuntia ficus-indica (4 a la forma ficus-indica: “Amarilla”, “Cordobesa”, “Italiana” y “Salteña”; y 2 a la forma amyclaea : “Colorada” y “Blanca”), y una a la especie Opuntia robusta (“Cuaresma”). Se registraron los usos de las mismas. A partir de los resultados se registra por primera vez para Córdoba la presencia de O. robusta.
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De Stasio, Loreta. ""Cominciamo Bene": vaciar el sujeto y rechazar la representación en el teatro." Tropelías: Revista de Teoría de la Literatura y Literatura Comparada, no. 7 (October 18, 2020): 371–82. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_tropelias/tropelias.202074796.

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Poniéndose a prueba con el proyecto de Artaud, y actuando y realizando el pensa-miento de Gilles Deleuze[1], en los años sesenta se manifiesta en el teatro italiano el fenómeno del actor, autor y director más controvertido e inclasificable del teatro europeo reciente: Carmelo Bene. El prolífico autor teatral ­―nacido en 1937 en Salento (provincia de Lecce, Apulia), el tacón de la bota italiana (“Il sud del Sud”) y fallecido en 2002― es conocido por la mayoría como un personaje ambiguo y particularmente excéntrico que se impuso contra el teatro tradicional y contra la misma vanguardia. Y aún hoy, dieciocho años después de su muerte, sigue suscitando mucho interés y dudas. Su teatro rechaza el texto, la palabra con todos sus significados que se reproducen gracias a la representación tradicional ―con todos sus agentes: autor, director, actor y público―. Bene rechaza una concepción del arte que en el teatro occidental se ha estancado perpetuando la imitación según los preceptos aristotélicos, impidiendo así la creación libre y liberadora. Según Piergiorgio Giacché, Carmelo Bene es el único que coloca su actorialidad por encima de cualquier otra función y vocación teatral ―es decir, más allá del autor y contra el director―, acepta la soledad del actor para celebrar su libertad y la del arte teatral. Sin embargo, Carmelo Bene lleva a cabo también la liberación en el teatro de los significantes sobre los que impone su voz con sus modulaciones y amplificaciones, para desaparecer y “perderse” en el artificio de la “Máquina actorial” [2]. [1] Gilles Deleuze, Logique du sense, Paris, Ed. Minuit, 1969. [2] Como Giacché destaca, tres son los aspectos que distinguen a Bene y que “[...] costituiscono l’originalità se non addirittura l’origine del suo teatro: la separazione dal Pubblico, la sublimazione della Voce, la sparizione nella Macchina”. Giacché, P., «Nessun Bene. Tre atti unici di Carmelo Bene», en Doppiozero, 16 de marzo de 2017, en https://www.doppiozero.com/materiali/nessun-bene, consultado el 23 de julio de 2020.
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RIALL, LUCY. "The Fascist Party and the Problem of Popular Opinion in the Provinces." Contemporary European History 24, no. 2 (April 13, 2015): 323–27. http://dx.doi.org/10.1017/s0960777315000132.

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As a non-specialist in the historiography of Fascism and Nazism, I enter this discussion with trepidation. Viewed from the outside, antagonism and rigidity have long characterised historical debate about the causes, nature and consequences of both regimes, although it is clear (and as the other contributions published here have pointed out) that some of this fierceness has attenuated of late with the rise of a new generation of historians. I don't propose to go over the various points of disagreement about fascist Italy – the problem of popular ‘consensus’ for the regime, the reasons for collective ‘amnesia’ after the fall of the regime, and the myth of ‘Italians as good people’ (Italiani brava gente) – as these have already been discussed by Bernhard in his review and in the contributions by Giulia Albanese and Roberta Pergher. Nor will I enter into related debates about the Italian Resistance, the issue of Italian war crimes and the broader controversy about ‘divided memory’ in post-war Italy, although these questions have also generated a significant literature in recent years. Instead I want simply to re-visit Paul Corner's The Fascist Party and Popular Opinion in Mussolini's Italy and to propose a rather different interpretation than the one offered by Patrick Bernhard.
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Manfrellotti, Stefania. "Longevità e capacità di resilienza delle imprese familiari nella provincia di Salerno fra XX e XXI secolo = Longevity and resilience of family firms in the province of Salerno between the 20th and 21st century." Pecvnia : Revista de la Facultad de Ciencias Económicas y Empresariales, Universidad de León, no. 18 (June 30, 2014): 19. http://dx.doi.org/10.18002/pec.v0i18.1642.

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<p>La provincia di Salerno ha rappresentato, nella seconda metà del Novecento, una delle realtà più rilevanti del Mezzogiorno d’Italia sotto il profilo industriale. Nel secondo dopoguerra l’industria nell’area salernitana visse un’intensa crescita, soprattutto grazie agli aiuti per il Mezzogiorno. Rispetto alle altre aree del Sud Italia, non vi furono grandissimi stabilimenti siderurgici, metalmeccanici e petrolchimici ma vi fu un movimento vivace di piccole e medie industrie soprattutto nel settore manifatturiero. Tra gli anni Settanta e Ottanta le crisi nazionali e internazionali segnarono il passo dell’economia italiana e più in generale di tutte le economie occidentali. Nella provincia di Salerno le fabbriche statali, quelle appartenenti a multinazionali estere o alle grandi imprese del settentrione furono le più colpite dalla crisi. Al contrario molte aziende locali riuscirono, sebbene con momenti di incertezza, ad avere un ciclo di sviluppo ininterrotto. Si tratta principalmente di imprese familiari, create e gestite da imprenditori salernitani, espressione del territorio, della cultura, delle tradizioni, che hanno saputo trarre dal contesto locale le energie e spesso le risorse per puntare all’eccellenza. Ancora oggi, sebbene quarant’anni di legislazione speciale per il Mezzogiorno non siano bastati a mettere in moto uno sviluppo duraturo e soprattutto autonomo delle imprese meridionali, lo sviluppo industriale meridionale è legato alle piccole e medie attività imprenditoriali operanti soprattutto nel settore manifatturiero. Tra le diverse esperienze di capitalismo locale e familiare di quest’area del Mezzogiorno si è scelto di analizzare una delle realtà imprenditoriali più longeve della provincia salernitana: il sistema di imprese della famiglia Di Mauro di Cava de’Tirreni. Dalla fine dell’Ottocento, la famiglia ha saputo affermare, espandere e reinventare la propria attività nel campo della tipografia, dell’editoria, e della cartotecnica, passando indenne per le difficili congiunture del ’900, e giungendo a essere attualmente una realtà di punta nel tessuto imprenditoriale del Mezzogiorno.</p><p>In the second half of the twentieth century, the Salerno province represented one of the most important industrial reality of the southern Italy. After Second World War, the Salerno province industry lived an intense growth, mainly thanks to the aids for the southern Italy. There were not many steelworks, petrochemical and engineering mills, compared to other areas of the southern Italy, but there was a lively movement of small and medium industries, especially in manufacturing. Among the seventies and eighties the national and international crisis damaged the Italian economy and also other Western economies. In the Salerno province, the state enterprises, those belonging to the foreign multinationals or the great enterprises of the northern Italy, were the worst hit by the crisis. On the other hand, although with uncertainty, many local enterprises managed to have a continuous development. They were mainly family businesses, created and managed by the Salerno province entrepreneurs, expression of the territory, the culture, the traditions that have been able to take energy from the local context and the resources to aim at the excellence.</p> <p>To this today, though forty years of special legislation for the southern Italy are not enough to launch a continuous development and in particular an independent development of the southern enterprises, the industrial development of southern Italy is linked to small and medium enterprises, especially in the manufacturing sector. Among the several experiences of local and family capitalism of the southern Italy, I have chosen to analyze one of the entrepreneurial reality more long-running of the Salerno province. It is the system of enterprises of the Di Mauro family from Cava de’Tirreni. Since the end of nineteenth century, the Di Mauro family was able to establish, expand and reinvent its business in the field of printing, publishing, and converting industry, passing unscathed to the difficult junctures of the twentieth century, and now coming to be very important in the business of the southern Italy.</p>
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Leoni, Luigi. "Padre Costantino Ruggeri, cantor de la belleza." Actas de Arquitectura Religiosa Contemporánea 2, no. 1 (December 1, 2009): 130–43. http://dx.doi.org/10.17979/aarc.2009.2.1.5042.

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El padre Costantino Ruggeri nació en Adro —localidad italiana próxima al lago de Iseo, en la provincia de Brescia— en 1925, y terminó su laboriosa e intensa vida terrena en 2007. Religioso y artista, supo compatibilizar ambas vocaciones; como él mismo decía, se le había concedido la gracia y la dicha de haber identificado su fe en el arte y su arte en la fe. Un hermano suyo en religión, el padre Michele Piccirillo, famoso arqueólogo del Studium Biblicum de Jerusalén, ha escrito: «En las preces de Vísperas de la Liturgia de las Horas, los martes de la tercera semana la Iglesia nos invita a rezar así: Señor, te rogamos por los artistas a los que has confiado la misión de revelar el esplendor de tu Rostro; haz que sus obras lleven a la humanidad un mensaje de paz y esperanza». Y añade: «En ese espíritu creo que deberíamos de agradecer al Señor por todo lo que el padre Costantino ha hecho de bueno y hermoso por la Iglesia y por la Orden Franciscana. Ha sido un artista cristiano y franciscano, con el sagrado fuego de la belleza en su interior. Un cristiano, un sacerdote, vive para embellecer la Iglesia de Dios, viviendo su vida tras la estela de Cristo (...) El padre Costantino ha hecho a la Iglesia más hermosa, viviendo su vida de cristiano y de sacerdote, poniendo a disposición sus dotes de artista, de las que Dios lo ha hecho dueño en abundancia». Recorramos brevemente las etapas de su vida.
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Pavani, Giorgia. "Estudio constitucional y legal del modelo territorial italiano." Prolegómenos 9, no. 17 (June 23, 2006): 161–77. http://dx.doi.org/10.18359/prole.2590.

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<p>El artículo 114 de la Constitución italiana, modificado en el 2001, establece que «la República está constituída por los Municipios, las Provincias, las Ciudades metropolitanas, las Regiones y el Estado». Para poder comprender mejor las diferentes tendencias de la descentralización, así como el estado actual de la materia en Italia, es necesario proporcionar, aunque en forma breve, algunas nociones históricas.</p><p>Desde la caída del imperio romano hasta 1861 1 Italia ha estado dividida; el territorio italiano durante muchos siglos fue dominado por diferentes potencias extranjeras: la Iglesia en el centro, los Bórbones en el sur, los austriacos y los franceses en el norte, y mucho antes todavía había sido invadida por los pueblos bárbaros. Sin embargo, las diferentes formas de dominación extranjera no pudieron eliminar el poder municipal que desde el medioevo y hasta el período de la Unificación de Italia siempre ha estado presente. La mayoría de las ciudades italianas (Florencia, Milán, etc.) estaban organizadas a nivel territorial en forma de Municipios con autonomía propia</p>
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Di Virgilio, Aldo. "Le elezioni in Italia – Elezioni comunali e provinciali 2010: poca partecipazione, qualche alternanza, il centro destra se ne avvantaggia." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 65, no. 1 (June 30, 2011): 149–57. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-9778.

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Review of Italian elections, Municipal and provincial elections in 2010 Elezioni provinciali: poca partecipazione, gli schieramenti pareggiano Il voto nei comuni capoluogo: pochi elettori, molte liste La nuova mappa del governo locale: il centro-destra conquista qualche posizione
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Di Virgilio, Aldo. "LE ALLEANZE ELETTORALI. IDENTITÀ PARTITICHE E LOGICHE COALIZIONALI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, no. 3 (December 1996): 519–84. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024503.

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La politica delle alleanze nella transizione italianaL'emergere di una competizione tra coalizioni partitiche rappresenta una delle principali conseguenze delle regole per l'elezione dei due rami del parlamento, dei consigli regionali e degli organismi amministrativi di comuni e province adottate in Italia fra il 1993 e il 19951. Nell'operatività dei nuovi sistemi elettorali, la scelta dell'aggregazione fa capo agli aspetti maggioritari del meccanismo di voto (l'elezione dei deputati e dei senatori nei collegi uninominali, l'attribuzione del premio di maggioranza nei consigli regionali, l'elezione del sindaco e del presidente della provincia), ancorati, con maggiore o minore forza cogente, allo scopo di «votare per eleggere un governo»2. In tal modo, la politica delle alleanze si è affermata come un elemento permanente del processo elettorale, decisivo ai fini del risultato e non privo di implicazioni sull'evoluzione strutturale del sistema partitico. La formazione delle coalizioni e la progressiva ridefinizione dell'offerta coalizionale, in effetti, hanno cadenzato fin qui i passaggi elettorali della transizione italiana. La forza aggregativa del Pds e la sua capacità di attivare una logica di schieramento si rivelarono determinanti, in assenza di coalizioni alternative, per il successo della sinistra negli importanti test elettorali locali dell'estate e dell'autunno 1993. La formula inventata da Silvio Berlusconi per colmare il deficit di offerta sul fronte moderato – il cartello elettorale a geografia variabile che vedeva la sua nuova formazione politica alleata al Nord con la Lega e al Sud con il Msi-An – consentì alle destre di vincere le elezioni politiche del marzo 1994. Nella fase successiva, il vincolo delle alleanze ha determinato la rottura del polo di centro e il riequilibrio coalizionale che ne è scaturito ha favorito, alle elezioni regionali dell'aprile 19953, il dispiegarsi di una competizione tendenzialmente bipolare tra due schieramenti di analoga forza.
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Dazzan, Paola, Dinesh Bhugra, Mauro G. Carta, and Bernardo Carpiniello. "Decision making process for compulsory admission: study on a group of psychiatrists from Sardinia (Italy)." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 10, no. 1 (March 2001): 37–45. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008526.

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RIASSUNTOScopo – Valutare il processo decisionale che conduce al Trattamento Sanitario Obbligatorio. Setting – Un gruppo di psichiatri (n=81) della provincia di Cagliari (Sardegna, Italia). Principali misure utilizzate – Le attitudini verso il processo decisionale per il Trattamento Sanitario Obbligatorio sono state valutate attraverso tre ipotetici casi clinici che descrivevano: 1) un uomo con un quadro clinico di depressione e sintomi psicotici; 2) una giovane donna ad un possibile primo episodio psicotico; e 3) un uomo con una storia di abuso di sostanze e disturbo bipolare. Ciascun caso era seguito da un elenco di 11 fattori, ritenuti in letteratura come i più importanti nel processo decisionale per il ricovero obbligatorio (status psichico attuale, diagnosi, severità della malattia, pericolosità, utilità di un'eventuale terapia farmacologica, storia psichiatrica, età, sesso del paziente, possesso di un'abitazione, supporto sociale, occupazione). Per ciascun caso è stato chiesto agli psichiatri: a) se avrebbero sottoposto o meno il soggetto a Trattamento Sanitario Obbligatorio; e b) di elencare gli 11 fattori in ordine di importanza nella decisione di ricoverare obbligatoriamente. Risultati – 57 psichiatri (26 uomini e 31 donne) hanno completato il questionario. I fattori ritenuti importanti nella decisione di ricoverare obbligatoriamente sono stati: status psichico, diagnosi, severità della malattia e utilità di un'eventuale terapia farmacologica. La pericolositá per sé o per gli altri è stata ritenuta il fattore più importante dal 23% del campione. Conclusioni – In tre situazioni cliniche ipotetiche esiste un buon accordo sui fattori ritenuti importanti nella decisione di ricoverare obbligatoriamente, con ampia soggettività nell'applicazione di tali fattori. Questi fattori corrispondono ai criteri raccomandati dalla legge italiana. Il criterio della pericolosità per sé o per gli altri ha un ruolo importante nella decisione e viene occasionalmente considerato più importante dello stato psichico del paziente.
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Di Virgilio, Aldo. "Elezioni in Italia – Due anni di elezioni amministrative: comunali e provinciali 2005 e 2006." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 57, no. 1 (June 30, 2007): 163–77. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-10227.

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Анотація:
Review of Italian elections, 2005-2006 municipal and provincial elections Le elezioni provinciali: poca partecipazione, la CdL perde la Sardegna Le elezioni comunali nei comuni capoluogo: poca partecipazione e conferma degli uscenti La mappa del governo locale: i successi dell'Unione, le difficoltà della CdL
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Cereghetti Passini, Antonietta. "Decreti prefettizi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia e l’italianizzazione forzata dei cognomi nelle Nuove Province in generale e nella Provincia dell’Istria in particolare." Histria : the Istrian Historical Society review 7, no. 7 (2017): 137–66. http://dx.doi.org/10.32728/h2017.05.

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L’italianizzazione forzata dei cognomi, parte del più ampio programma di snazionalizzazione delle minoranze nelle Nuove Province (Trento, Bolzano, Trieste, Istria, Gorizia, Fiume, Zara) avviato dallo Stato italiano nel primo dopoguerra, fu legalizzata per mezzo di leggi e decreti votati appositamente dal giovane governo fascista e implementata con l’istituzione, presso le prefetture di ogni provincia, di commissioni responsabili per la compilazione di elenchi contenenti i cognomi ritenuti non italiani e le loro rispettive forme sostitutive. L’iter, non sempre rispettato, prevedeva il cambiamento del cognome su domanda del capofamiglia (con l’affissione sul rispettivo albo comunale) oppure per imposizione della prefettura. Dopodiché, il cambiamento veniva pronunciato con un decreto del Prefetto della Provincia, notificato agli interessati, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia ed annotato nei registri dello stato civile. La ricerca qui esposta ha considerato e analizzato numericamente tutti i decreti di cambiamento di cognome pubblicati nella Gazzetta Ufficiale. Poiché lo Stato italiano non sempre adempì all’obbligo di pubblicare tutti i decreti, il risultato ottenuto non può che essere incompleto. Nondimeno testimonia una vera e propria ossessione onomastica che coinvolse centinaia di migliaia di individui. Infine, un’analisi più dettagliata dei decreti emessi dalla Prefettura di Pola dimostra quanta e quale fu la mobilitazione dell’apparato del potere che, dietro il dichiarato desiderio di “recupero dei cognomi originari italiani o latini”, perpetrava quello che la storiografia definirà come “genocidio culturale” e “onomasticidio di Stato”.
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BIONDI, G., P. RASPE, and C. G. N. MASCIE-TAYLOR. "GENETIC STRUCTURE THROUGH SURNAMES IN CAMPOBASSO PROVINCE, ITALY." Journal of Biosocial Science 32, no. 4 (October 2000): 459–65. http://dx.doi.org/10.1017/s0021932000004594.

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The population of Campobasso Province shows a level of inbreeding that is distinct from most Italian rural populations, regardless of their geographic location (Fr=0·0040; Fn=0·0102; Ft=0·0142). The genetic structure of the Italian–Greek communities of Lecce and Reggio Calabria Provinces does not appear to be affected by ethnicity. The level of inbreeding in Italian–Greeks of Reggio Calabria Province is similar to other Italians of Campobasso Province (Fr=0·0041; Fn=0·0127; Ft=0·0168). The Italian–Greeks of Lecce Province show random mating, and their inbreeding is in fact very low (Fr=0·0038; Fn=0·0024; Ft=0·0062).
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Di Virgilio, Aldo. "Elezioni in Italia – Le 639 elezioni "non politiche" del 2008: onda lunga per il centrodestra, offerta difforme, voto diviso." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 61, no. 1 (June 30, 2009): 167–92. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-10168.

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Review of Italian elections, 2008 regional, provincial, municipal elections Elezioni regionali: novità normative, nuovi governatori di centrodestra in Sicilia, Friuli e Abruzzo, conferma al ribasso dei governi autonomisti Elezioni provinciali: il centrodestra riconquista la Sicilia, il PD in difficoltà mantiene Roma Elezioni comunali nei capoluoghi: la sfida di roma, i molti ballottaggi, il turn-over dei sindaci
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Capuano, Giuseppe. "Struttura dei modelli di sviluppo locale, cicli congiunturali e impatto delle inversioni di tendenza del ciclo economico." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 2 (June 2009): 35–63. http://dx.doi.org/10.3280/rest2009-002002.

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- The aim of this paper is to analyse the relationship between the intermediatelong term trend of the Italian provinces' economic cycle and the national economy, and to evaluate the effects of changes in the national cycle on each local entity. The results shown in this paper present a simple empirical evidence of a possible taxonomy of Italian provinces, and the possible implications on the economic patterns of each local entity in connection with changes in the economic cycle. Methods and Results The study is based on the degrees of correlation between the variation rate of national and provincial GDP calculated between 1995 and 2006. Data on Italian provinces have been grouped into three clusters on the basis of the strength of the correlation. The development model that a territory follows, changes over a given period of time and it has its own "life cycle". This changes on average every 15-20 years and strongly influences the provincial economic pattern in relation to national and international trends. This happens because the economic pattern of our local entities, if indeed undoubtedly conditioned by exogenous factors (interest rates, exchange rates, price of petroleum, orientation of Government expenditure ecc.), is guided equally in character and strength above all by the development models' characteristics which are known by the territory. It is also guided by the consequent degree of elasticity which the local economy shows in responding to exogenous shocks. In addition to development models' characteristics, economic performance is conditioned by the presence of MAR and Jacobs economies. Conclusions Since local economic systems provide very different "answers" to shocks, we will have local trends which vary in intensity and character on the basis of the development model's distinctive features and exogenous shocks.JEL: B1, B41, E32, C6Keywords: development model, economic cycle, effects of changesParole chiave: modello di sviluppo, ciclo economico, variazioni PIL
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Travis, D. J. "Communism in Modena: the Provincial Origins of the Partito Comunista Italiano (1943–1945)." Historical Journal 29, no. 4 (December 1986): 875–95. http://dx.doi.org/10.1017/s0018246x00019099.

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Few fields of study are as frequently subject to revision as the history of contemporary politics. This is especially true for communist movements, where new interpretations constantly rework the old. The outpouring of recent work on the Partito comunista italiano (PCI) is a case in point. The peculiarity of Italian communism and the popularity of the PCI within Italy pose intriguing problems which have attracted the attention of many political scientists. In the search for answers to these questions, most authors also end up recounting the Party's history. Unfortunately, the inspiration for these projects is rarely historical per se, but is rather ‘scientific’, intended in the outdated sense of a discipline which extracts its subject from a specific environment in order the better to study it.
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Massidda, Carla, Ivan Etzo, and Romano Piras. "The relationship between immigration and tourism firms." Tourism Economics 23, no. 8 (May 10, 2017): 1537–52. http://dx.doi.org/10.1177/1354816617708660.

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This article investigates whether the presence of immigrants represents an opportunity for Italian tourism firms to increase the number of establishments and their employees. To this scope, we focus on the hotels and restaurants sector where a great amount of revenues comes from the tourist expenditure. The investigation is conducted at both the nationwide level and, separately, for Centre-Northern and Southern provinces. As estimation technique, in order to deal with the potential endogeneity problem, we will proceed with the two-stage least square method. The results strongly support a positive relationship between the provincial share of immigrants and the number of tourism establishments and their employees. This relationship seems to be stronger for southern provinces.
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Prag, Jonathan R. W. "Auxilia and Gymnasia: A Sicilian Model of Roman Imperialism." Journal of Roman Studies 97 (November 2007): 68–100. http://dx.doi.org/10.3815/000000007784016061.

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This paper examines the evidence for military activity in the Republican provincia of Sicily from the Punic Wars to the Civil Wars, and the implications of this for our understanding of Republican Sicily and Republican imperialism. After the Second Punic War there was very little use of Roman or Italian allied soldiers on the island, but extensive use, by Rome, of local Sicilian soldiers. The rich evidence for gymnasia suggests one way in which this use of local manpower was based upon existing civic structures and encouraged local civic culture and identity. These conclusions prompt a reassessment of the importance of auxilia externa under the Roman Republic and of models for Republican imperial control of provinciae.
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Eberle, Lisa Pilar, and Enora Le Quéré. "Landed Traders, Trading Agriculturalists? Land in the Economy of the Italian Diaspora in the Greek East." Journal of Roman Studies 107 (July 24, 2017): 27–59. http://dx.doi.org/10.1017/s0075435817000776.

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ABSTRACTThis paper revises current understandings of the rôle of land in the economy of the Italian diaspora in the Greek East in the second and first centuriesb.c., arguing that these Italians owned more land than has previously been assumed and that many of these Italian landowners practised a highly commercialized form of agriculture that focused on high-end products. This strategy shaped what empire meant both locally and in Italy and Rome, where the products they marketed fed into the ongoing consumer revolutions of the time. After discussing the evidence for the extent of Italian landholdings and examining their exploitation in three case studies, we conclude by reflecting on the long-term history of such landholdings in the provinces and the implications for our understanding of Roman imperialism more generally.
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Hlaváček, Petr. "Ein Sprachenkonflikt unter den Franziskanern?" Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 99, no. 1 (November 1, 2019): 27–49. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2019-0005.

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Riassunto Lo studio sottolinea che fin dalla sua fondazione, nel 1452, da parte del predicatore italiano Giovanni di Capestrano, il vicariato francescano dell’Osservatorio „Boemia“ – il quale abbracciava tutte le terre della corona boema, l’Austria, la Stiria e in seguito la Polonia – era caratterizzato da una grande diversità etnica e linguistica. In particolare, l’autore esamina le dispute tra italiani e tedeschi nel capitolo provinciale di Brno (1456), il conflitto polacco-tedesco (1460–1467) e le polemiche tra cechi e tedeschi che raggiunsero l’apice nel 1490, durante il capitolo generale francescano svoltosi in quell’anno a Urbino.
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Gismondi, Roberto. "Turismo e territorio: un'analisi sulle presenze nelle province italiane nel periodo 1997-2007." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 2 (September 2011): 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-002001.

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Il turismo č un fenomeno fortemente localizzato. Le caratteristiche del territorio ne denotano strutturalmente il profilo e i molteplici modelli di offerta cercano di soddisfare la variabilitŕ dei gusti e delle esigenze dei visitatori. Sulla base della rilevazione ISTAT sul movimento nelle strutture ricettive, che fornisce informazioni in serie storica sul turismo interno italiano al livello di provincia, viene proposta un'analisi descrittiva, in chiave territoriale, della dinamica delle presenze (pernottamenti) per il periodo 1997-2007. L'obiettivo di fondo consiste nell'analizzare tre aspetti, correlati ma distinti: 1) la presenza di tendenze di medio- lungo periodo differenziate a livello territoriale; 2) la rilevanza statistica della dimensione territoriale, rispetto ad altri potenziali fattori esplicativi, come particolarmente discriminante di tendenze evolutive diverse; 3) la misurazione dell'eterogeneitŕ delle dinamiche provinciali non osservabile sulla base dei soli indicatori medi aggregati.
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Maugeri, Andrea, Martina Barchitta, and Antonella Agodi. "A Clustering Approach to Classify Italian Regions and Provinces Based on Prevalence and Trend of SARS-CoV-2 Cases." International Journal of Environmental Research and Public Health 17, no. 15 (July 22, 2020): 5286. http://dx.doi.org/10.3390/ijerph17155286.

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While several efforts have been made to control the epidemic of severe acute respiratory syndrome coronavirus 2 (SARS-CoV-2) in Italy, differences between and within regions have made it difficult to plan the phase two management after the national lockdown. Here, we propose a simple and immediate clustering approach to categorize Italian regions working on the prevalence and trend of SARS-CoV-2 positive cases prior to the start of phase two on 4 May 2020. Applying both hierarchical and k-means clustering, we identified three regional groups: regions in cluster 1 exhibited higher prevalence and the highest trend of SARS-CoV-2 positive cases; those classified into cluster 2 constituted an intermediate group; those in cluster 3 were regions with a lower prevalence and the lowest trend of SARS-CoV-2 positive cases. At the provincial level, we used a similar approach but working on the prevalence and trend of the total SARS-CoV-2 cases. Notably, provinces in cluster 1 exhibited the highest prevalence and trend of SARS-CoV-2 cases. Provinces in clusters 2 and 3, instead, showed a median prevalence of approximately 11 cases per 10,000 residents. However, provinces in cluster 3 were those with the lowest trend of cases. K-means clustering yielded to an alternative cluster solution in terms of the prevalence and trend of SARS-CoV-2 cases. Our study described a simple and immediate approach to monitor the SARS-CoV-2 epidemic at the regional and provincial level. These findings, at present, offered a snapshot of the epidemic, which could be helpful to outline the hierarchy of needs at the subnational level. However, the integration of our approach with further indicators and characteristics could improve our findings, also allowing the application to different contexts and with additional aims.
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Giuliani, Marco. "Retrospective voting in the Italian 2013 election: a sub-national perspective." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 48, no. 1 (August 30, 2017): 65–83. http://dx.doi.org/10.1017/ipo.2017.19.

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The Italian 2013 election ended the period of bipolarism that characterized the so-called ‘Second Republic’, and paved the way for new parties such as the Five Star Movement. We investigate that election, which took place after the technocratic government led by Mario Monti, through the analytical lenses of the retrospective theory of economic voting applied at the provincial level. Local unemployment rates shape the electoral performances of those parties that were more supportive and sympathetic to the caretaker executive, thus confirming a distinction between incumbent and non-incumbent even in that critical and politically undecided election. We further contribute to the literature on retrospective voting by relaxing the locally untenable assumption of independence among the units. Making use of spatial regression models, we demonstrate the relevance of both the internal and contiguous economies, and their relative impact due to the different size of the provinces.
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Deiana, Igor, and Stefania Spina. "Second language learning for vulnerable adult migrants: The case of the Italian public school." Glottodidactica. An International Journal of Applied Linguistics 47, no. 2 (January 10, 2021): 67–81. http://dx.doi.org/10.14746/gl.2020.47.2.02.

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Over the last years, thousands of asylum seekers and refugees have arrived in Italy, including a large number of teenagers without any adult caregivers and women. A significant part of them is placed in the Italian language courses for foreigners organised by the Provincial Centre for Adult Education, commonly called CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti). This paper addresses the exploration of the language testing and assessment of the courses organized by this institution. With the aim of evaluating these aspects, the paper concentrates on the CPIA, its teachers, and its students. Focusing on CPIA’s language courses, we investigate the language testing and assessment carried out at the beginning and at the end of the language courses. Thanks to these observations, the paper tries to identify some critical aspects and to understand their causes.
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Canazza, Alessandro. "SISTEMI DI COLTIVAZIONE DEI CAMPI E TIPI DI COLTURE NEL TERRITORIO VERONESE: RIFLESSIONI SUGLI SPOGLI AIS." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 17, 2023): 675–84. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19634.

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A circa cent’anni dall’avvio dell’indagine linguistica ed etnografica di Paul Scheuermeier e degli altri raccoglitori, l’Atlante linguistico ed etnografico dell’Italia e della Svizzera meridionale (Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz) costituisce una pietra miliare per lo studio delle varietà italo-romanze, all’incrocio tra dialettologia, geografia linguistica ed etnografia, tra “parole” e “cose” (Wörter und Sachen). Questo contributo, pur se alieno da pretese di completezza, propone una lettura ragionata di alcune carte linguistiche relative ai sistemi di coltivazione dei campi e ai tipi di colture, prendendo come riferimento geografico il territorio della provincia veronese e i punti di rilevazione selezionati dai compilatori dell’AIS, i quali sono collocati in località della provincia stessa che appaiono significative dal punto di vista linguistico. Il confronto tra gli esiti lessicali del dialetto veronese e quelli delle varietà venete orientali e dei dialetti gallo-italici permette di formulare alcune ipotesi circa la distribuzione spaziale dei fatti linguistici e il meccanismo delle innovazioni onomasiologiche in quella specifica porzione del dominio italo-romanzo, operazione che non va discosta - nel pieno rispetto dello spirito metodologico dell’Atlante italo-svizzero - da riflessioni e approfondimenti di carattere etnografico circa l’humus culturale e socio-economico che a quei fenomeni soggiace. Tiling the Land and Types of Crops in the Province of Verona: a Reading of the Italian-Swiss Atlas Almost a century after the beginning of the linguistic and ethnographic investigation by Paul Scheuermeier and the other collectors, the Linguistic and Ethnographic Atlas of Italy and Southern Switzerland (Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz) still sets a milestone in the study of the Romance linguistic varieties in the Italian peninsula, at the crossroads between dialectology, linguistic geography and ethnography and between “words” and “things” (Wörter und Sachen). This paper, without any claim for completeness, provides a critical reading of some linguistic maps concerning tiling the land and types of crops, taking as a geographical reference the territory of the province of Verona and the measuring/recording points selected by the compilers of the Italian-Swiss Atlas, which are significant from a linguistic point of view. The comparison between the lexical outcomes of the Veronese dialect and those of the other Venetian and Gallo-Italic dialects points out some evidence about the spatial distribution of linguistic facts and the mechanism of onomasiological innovations in a specific portion of the Romance linguistic domain. This operation, in full respect of the methodological pattern of the Italian-Swiss Atlas, comes along with ethnographic issues regarding the cultural and socio-economic background of linguistic phenomena.
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Bergamaschi, Myriam. "Tackling gender segregation in an Italian provincial administration." Transfer: European Review of Labour and Research 6, no. 2 (May 2000): 242–53. http://dx.doi.org/10.1177/102425890000600208.

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Анотація:
The problem of generating a debate on the universal nature of rules to promote the principle of equity is the premise on which it is founded: in this case, action to tackle gender segregation. Segregation is caused by the quality of the labour demand, which determines women 's professional development on the internal labour market, and of the labour supply, which is influenced by cultural models and by the asymmetry of information between the genders. This article reconstructs the features of the action plan put in place to remove discrimination on access and the measures geared to facilitating the reconciliation of working and caring commitments and responsibilities. The changes made to recruitment and selection procedures affected not just a limited number of female workers but the entire workforce as well as persons seeking employment with this authority.
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Carboni, Oliviero A., and Claudio Detotto. "The economic consequences of crime in Italy." Journal of Economic Studies 43, no. 1 (January 11, 2016): 122–40. http://dx.doi.org/10.1108/jes-07-2014-0121.

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Анотація:
Purpose – The purpose of this paper is to employ provincial data to study the relationship between several crime typologies, namely murder, robbery, extortion and fraud and economic output in Italy. Design/methodology/approach – The authors propose a spatial econometric approach where the spatial proximity is defined by a measure of physical distance between locations, in order to take into account possible spill-over effects. Findings – The results of the spatial estimation suggest that criminal activities, namely murder and robbery, exhibit a negative impact on Italian gross domestic product while fraud and total crime do not affect economic output and that there are beneficial spill-overs from neighbouring provinces. Originality/value – The study empirically shows that only violent crimes have a crowding-out effect on economic output.
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Lesti, Sante. "Padre Pio. Miracoli e politica nell'Italia del Novecento. In margine a una recente biografia di Sergio Luzzatto." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (April 2010): 97–120. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-001004.

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Анотація:
Il 20 settembre 1918, un giovane cappuccino della provincia foggiana, padre Pio da Pietrelcina, riceveva sul proprio corpo, dopo aver recitato la messa mattutina, le stimmate della Passione di Cristo. Poco meno di un secolo piů tardi, il 16 giugno 2002, Giovanni Paolo II ne avrebbe proclamata la santitŕ, in una piazza San Pietro affollata da centinaia di migliaia di fedeli accorsi per l'affermazione della «santitŕ vissuta» piů invocata del Novecento cattolico italiano. «Alter Christus», «mistico da clinica psichiatrica», «piccolo chimico», santo e «idolo di stoppa»: l'articolo si propone, sulla scia del recente libro di Sergio Luzzatto, Padre Pio. Miracoli e politica nell'Italia del Novecento (Einaudi, Torino, 2007) di ripercorrere i momenti essenziali della biografia del frate con le stimmate nel contesto dell'Italia del XX secolo, approfondendo in particolare - anche a partire da materiali inediti - ''interazione tra l'esperienza mistica di padre Pio e l'immaginario, politico e religioso, degli italiani del suo tempo.
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Luciani, Franco. "PUBLIC SLAVES IN ROME: ‘PRIVILEGED’ OR NOT?" Classical Quarterly 70, no. 1 (May 2020): 368–84. http://dx.doi.org/10.1017/s0009838820000506.

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Анотація:
In the Roman world, slavery played a crucial role. Besides private slaves, owned by individual masters, and—from the beginning of the Principate—imperial slaves, who were the property of the emperors, there were also the so-called public slaves: non-free individuals who were owned by a community, such as the Roman people as a whole in Rome (serui publici populi Romani), or the citizen body of a colony or a municipium in Italy or in the provinces (serui ciuitatum). Public slaves in Rome were employed for numerous public services and acted under the authority of the Senate as assistants to public magistrates, officers or priests. Similarly, in Italian and in provincial cities, they juridically depended on the decisions of local councils and performed various activities within the civic administration, beholden to the magistrates.
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Panzera, Domenica, and Paolo Postiglione. "Economic growth in Italian NUTS 3 provinces." Annals of Regional Science 53, no. 1 (August 2014): 273–93. http://dx.doi.org/10.1007/s00168-014-0628-y.

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Bianchi, Giulia. "Un crocevia di distretti: la realtŕ economica della provincia di Lucca." ECONOMIA PUBBLICA, no. 1 (December 2012): 157–88. http://dx.doi.org/10.3280/ep2010-001007.

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Анотація:
Interest in the «district» form arose, in Italy, in the context of the debate on the role of small businesses in the Italian and international economy, and intensified during the decade from the mid-1960s to the mid-1970s, when the increasing efficiency of new types of industrialization began to make itself felt. Attention focused on the industrial district as an organizational model of systems characterized by numerous local small and medium-sized businesses capable of offsetting the disadvantage of the smaller production scale by developing a system of external economies. Such businesses were thus able to manage complex processes of decomposition/integration of the production cycle through units specialized in individual stages of production within a social context that could absorb the impact of pronounced division of labour. The potential of the district prompted observers not only to endeavour to identify industrial districts within the Italian economic system, but also to analyse their functioning in order to determine their characteristics in terms of efficiency and competitiveness on local, domestic and international markets. This paper, set within the above-described perspective, aims to analyse the Tuscan district system as an example of a flexible and lean specialisation, with particular reference to the Province of Lucca, taking into account the background of change, evolution and downturns that influenced the Italian economy from the first oil crisis (1973) up to the Treaty of Maastricht (1992). Additionally, emphasis is placed on a comparison with the interpretive model proposed by Giacomo Becattini, whose assessment is shown to succeed in encompassing the ongoing economic transformations and is particularly effective in depicting the specificity of the Tuscan case, destined to survive the pressures of international competition. In the present author's view the district, far from constituting a recipe valid exclusively on a local scale and during expansionary phases, represents an effective answer to a scenario increasingly - and more and more intensely - affected by economic transformations that can have a major impact.
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Di Virgilio, Aldo. "Elezioni in Italia - Un anno dopo: il centrodestra alla conquista dei territori, il "sistema 2008" arranca." Quaderni dell Osservatorio elettorale QOE - IJES 63, no. 1 (June 30, 2010): 159–92. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-9730.

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Pagliara, Francesca, Filomena Mauriello, and Lucia Russo. "A Regression Tree Approach for Investigating the Impact of High Speed Rail on Tourists’ Choices." Sustainability 12, no. 3 (January 26, 2020): 910. http://dx.doi.org/10.3390/su12030910.

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Анотація:
This paper provides a contribution to the international literature by applying regression tree methods to the analysis of the expected effects of the High Speed Rail project in Italy on the tourism market. This approach, as far as the author knows, has never been applied in this context. Tourism and transport information have been gathered for 99 Italian provinces during the 2006–2016 period. Tree-structured methods have been chosen as an application of regression models in which some explanatory variables are used as covariates to predict the dependent variable values on the basis of some decision rules. This approach establishes a casual effect between dependent and independent variables. The dependent variables chosen are the Italian and foreign tourists, and the number of overnights spent by Italians and foreigners. Among the independent variables are the presence of HSR, the presence of first-level airport hubs and the number of operating bases of low-cost airlines; among the attractiveness variables are the GDP, the number of attractions in a given province, the presence of the sea, the population and the percentage of unemployment. The main outcome of this study is that HSR affects the tourism market.
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Chelli, Francesco Maria, Mariateresa Ciommi, Alessandra Emili, Chiara Gigliarano, and Stefania Taralli. "Assessing the Equitable and Sustainable Well-Being of the Italian Provinces." International Journal of Uncertainty, Fuzziness and Knowledge-Based Systems 24, Suppl. 1 (December 2016): 39–62. http://dx.doi.org/10.1142/s0218488516400031.

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Анотація:
In recent years there has been an increasing interest in the measurement of well-being of individuals and societies. Influenced by the “beyond GDP” initiative, in 2012 the Italian National Institute of Statistics (ISTAT) and the National Council for Economics and Labour launched the Equitable and Sustainable Well-being (BES, from the Italian acronym of “Benessere Equo e Sostenibile”) project, a set of 134 indicators aimed at capturing the Italian well-being. Lately, the debate on how to measure the well-being moved from the national level to the local one. Following this new trend, ISTAT introduced a set of 88 indicators for the local well-being (at NUTS3 level), the so called “Provinces’ BES”. Based on this project, aim of the paper is to provide an exploratory analysis for detecting groups of Italian provinces that share similar well-being profiles. In particular, we first apply a factor analysis with the aim to reduce the high number of indicators and, grounded on these results, we then create groups of the Italian provinces, applying the cluster analysis, in order to find similarity among them. Finally, based on the result of the factor analysis, for each domain and for each Italian province, we construct a composite indicator that is a linear combination of the estimated factor scores, with weights based on the Gini index of concentration.
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Lun, Georg. "Le relazioni esistenti tra produttivitŕ, occupazione e benessere: un'analisi sulle province italiane." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 1 (April 2009): 7–24. http://dx.doi.org/10.3280/rest2009-001002.

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Анотація:
- The paper aims at describing the relationship between productivity, employment and GDP for the Italian provinces in the period 1995-2003. This relationship is analysed from a static, as well as from a dynamic point of view. Methods and Results The paper applies the so-called augmented fundamental identity as described by Van Ark and McGuckin. This equation allows the analysis of the differences between per capita income and productivity. The identity equation shows that the difference between GDP and productivity can be decomposed into several labour market indicators. In this way the effect of working hours, of employment, of the working age population and the effect of labour force participation on the GDP can be quantified. The identity can be calculated for levels, as well as for growth rates. Analysing the growth rates provides inside into the changes of the relationships between the involved indicators. Conclusions The analysis shows that the differences of the provincial GDP between northern and southern Italy are to a large part due to differences in the labour market indicators. If instead of the static view are analysed the dynamic development of the indicators (1995-2003), the variation of the growth rates between northern and southern Italy are much less pronounced.
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