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Cornacchia, Matteo, Gina Chianese, and Elisabetta Madriz. "Il piano di sviluppo personale: strumento-processo di orientamento e prefigurazione professionale." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (April 2021): 37–48. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11491.

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Анотація:
Nell'ambito del progetto SUPER, l'Unità di Trieste, in linea con l'obiettivo generale di "strutturare un sistema di orientamento al lavoro e tutorato", ha sviluppato e realizzato un Personal Development Plan – Piano di Sviluppo Individuale (PDP), uno strumento-processo di accompagnamento rivolto agli studenti del corso di studio in Scienze dell'educazione (L-19) per la progettazione, il monitoraggio e la valutazione dei propri percorsi di sviluppo professionale attraverso l'utilizzo in contesto di pratiche narrativo-riflessive. Il PDP si configura quale misura di accompagnamento e orientamento narrativo per gli studenti in un momento di definizione della propria identità personale e professionale secondo il paradigma dell'Emerging Adulthood; risponde altresì alla necessità di promuovere il loro successo universitario e professionale e di sostenerli nel processo di prefigurazione e costruzione di una professionalità "riflessiva".Dal punto di vista tecnico, il PDP è sostenuto dal software Mahara per consentire la realizzazione di uno strumento-processo paperless, condivisibile (con tutor di tirocinio, tutor aziendali e altri studenti), capace di supportare diverse forme di prove autentiche (filmati, foto, progetti, …) relative alla traduzione in contesto dello sviluppo di abilità e competenze chiave che caratterizzano il profilo professionale dell'educatore socio-pedagogico e che funga – altresì – anche da repository delle proprie buone pratiche professionali.
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Ferrari, Paola Roberta, Andrea Membretti, Valentina Percivalle, Maria Spitti, and Maria Assunta Zanetti. "Servizi per l'inclusione lavorativa e sociale dei cittadini immigrati. Indagine conoscitiva e proposte operative." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2012): 146–54. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-001009.

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Анотація:
Nell'ambito del "Progetto Dedalo", i sociologi del'Universitŕ di Pavia descrivono i risultati di una ricerca empirica sugli uffici di collocamento della Regione Sicilia (Sportelli Multifunzionali), nonché l'elaborazione dei dati cosě raccolti. In concreto, il primo contatto tra gli uffici di collocamento e i giovani immigrati rivela lacune culturali e carenze di capacitŕ linguistiche. Č quindi in questi settori che vanno prese misure concrete. Un database regionale distribuito in rete (insieme con un prototipo di terminale espressamente progettato a questo fine) č stato presentato alla Pubblica amministrazione siciliana e ai partecipanti al secondo congresso del "Progetto Dedalo", svoltosi a Monreale. Infine, l'analisi dei dati empirici consente di formulare una serie di proposte pratiche che l'Amministrazione regionale dovrŕ realizzare per migliorare la preparazione professionale e il collocamento dei giovani immigrati.
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Spagnolo, A. G., M. L. Di Pietro, and G. "La formazione dei docenti di etica professionale nelle scuole infermieristiche." Medicina e Morale 40, no. 1 (April 30, 1991): 91–100. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1151.

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La professione infermieristica sta cercando di trovare oggi un ruolo specifico nel campo delle professioni sanitarie, un ruolo che comporti una spedfica identità seppure strettamente collegato alla professione medica. Un recente progetto di legge italiano sul riordino della professione infermieristica ha sollevato numerose perplessità fra gli infermieri stessi e in generale fra gli altri operatori sanitari. Gli autori considerano il punto del progetto di legge che riguarda l'insegnamento dell'etica professionale nelle scuole infermieristiche. Esso prevede che possano essere qualificati a questo insegnamento gli infermieri che abbiano il titolo di AFD o di DAl. Gli autori ritengono, invece, che tale livello di formazione non sia adeguato per una materia così delicata come l'etica professionale ed essi propongono pertanto l'istituzione di uno specifico corso universitario in cui vengano approfonditi i diversi problemi etici, inquadrati nel campo più vasto della bioetica, conseeguendo alla fine uno specifico grado accademico finalizzato all'insegnamento dell'etica professionale nelle scuole infermieristiche.
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Fabbri, Loretta, and Mario Giampaolo. "Prefigurare professionalità future: i Piani per l'Orientamento e il Tutorato dei CdL L-19." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (April 2021): 5–21. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11484.

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Nel novembre del 2019 il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca pubblica il bando "Piani per l'orientamento e il tutorato". Lo scopo è quello di innovare e supportare le azioni di orientamento e tutorato delle Università italiane. Il Corso di Laurea in Scienze dell'educazione e della formazione dell'Università di Siena, capofila di un network di 15 CdL L-19, 116 scuole e 101 organizzazioni del settore educativo e formativo, risponde al bando proponendo il progetto "Super – percorsi di orientamento etutorato per promuovere il successo universitario e professionale". Il progetto ha come obiettivo quello di realizzare azioni di orientamento e tutorato per supportare le prefigurazioni professionali di studentesse e studenti. Il contributo descrive le caratteristiche generali del progetto che hanno guidato il coordinamento delle attività del network, le sfide e le ipotesi che hanno permesso di guardare all'orientamento e al tutorato in un'ottica innovativa e lontana dai modelli tradizionali.
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Formicuzzi, Maddalena, Serena Cubico, Jocilene Gadioli De Oliveira, Giuseppe Favretto, Anastasia Ferrari, and Piermatteo Ardolino. "Alta formazione professionale tra formal e non formal learning: il caso dei Master Universitari italiani." Swiss Journal of Educational Research 36, no. 3 (September 20, 2018): 481–500. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.36.3.5108.

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Анотація:
Il presente lavoro prende spunto dalla realizzazione del progetto di ricerca/intervento «Master Universitari e competenze acquisite. Validazione e certificazione» finanziato dalla Regione Veneto. Il progetto ha consentito di realizzare una serie di osservazioni e riflessioni sulle metodologie didattiche, sugli strumenti di valutazione e di certificazione legate sia agli apprendimenti realizzati in ambito formale che a quelli non formali.
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Bertoli, Roberta. "Connections between internship and professional identity in educational professions training: a narrative review." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 192–205. http://dx.doi.org/10.36253/form-13614.

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Анотація:
Today’s society at the Italian and European levels is subject to rapid and continuous change, and those who are part of it must acquire the necessary tools and skills to cope with it and to be active builders of their own personal and professional life projects. The curricular internship is proposed as a device for learning about and experiencing the circularity between theory and practice, which is fundamental to the construction of the professional identity of educators and pedagogues. The literature review presented here aims to highlight the close connection between internship and professional identity in the initial training of the educational professions. Connessioni tra tirocinio e identità professionale nella formazione delle professioni educative: una rassegna narrativa. La società attuale a livello italiano ed europeo è soggetta a veloci e continui cambiamenti e coloro che ne fanno parte devono acquisire gli strumenti e le competenze necessari per farvi fronte e per essere attivi costruttori del proprio progetto di vita personale e professionale. Il tirocinio curriculare viene proposto come dispositivo per conoscere e sperimentare la circolarità tra teoria e pratica, fondamentale per la costruzione dell’identità professionale di educatori e pedagogisti. La rassegna letteraria qui presentata mira a mettere in luce la stretta connessione tra il tirocinio e l’identità professionale nella formazione iniziale delle professioni educative.
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Gianecchini, Martina, Nicoletta Masiero, and Enrico Miatto. "Formazione professionale ed esiti occupazionali: un modello di valutazione e un'applicazione al Veneto." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 2 (November 2011): 111–33. http://dx.doi.org/10.3280/es2011-002011.

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Анотація:
L'articolo affronta il tema dell'inserimento occupazionale dei giovani in possesso di una qualifica professionale. Viene proposto un modello di valutazione della formazione professionale che considera tre prospettive: quella del mercato del lavoro (focalizzata sulla "qualitÀ" dell'inserimento occupazionale post-qualifica), quella del sistema formativo (centrata sull'efficacia e l'efficienza dell'ingresso) e quella dell'individuo (relativa alla percezione di utilitÀ delle competenze apprese e al livello di soddisfazione rispetto all'esperienza formativa nel suo complesso). Il modello č stato elaborato all'interno del progetto di ricerca nazionale biennale "Valutazione degli esiti e dell'impatto delle Politiche formative nell'ambito della formazione professionale" finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e coordinato da Ires, del quale vengono presentati una sintesi dei risultati con riferimento al Veneto.
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Mitova, Sirma. "La descrizione delle qualifiche della formazione professionale nel settore alimentare." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 98 (December 2012): 59–70. http://dx.doi.org/10.3280/qua2012-098005.

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Анотація:
La Raccomandazione2 sul sistema ECVET si propone di sostenere e completare l'azione degli Stati membri, facilitandone la collaborazione, aumentando la trasparenza e promuovendo la mobilitŕ e l'apprendimento permanente. Questo saggio intende presentare un quadro sintetico dei metodi utilizzati nei Paesi partner del progetto FOOD ECVET per la descrizione delle qualifiche della formazione e dell'istruzione professionale, considerate un indicatore importante delle potenzialitŕ dei Paesi e della loro prontezza nell'attuazione del sistema ECVET.
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Jassi, Sukky, and Alison Pearson. "L'Industria alimentare nei paesi dell'UE." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 98 (December 2012): 71–76. http://dx.doi.org/10.3280/qua2012-098006.

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Il seguente articolo opera una messa a confronto delle prestazioni, del contributo economico e delle componenti strutturali dell'industria alimentare nei Paesi europei partecipanti al progetto Food-ECVET. Vengono inoltre rilevati e messi in luce i punti di forza, le debolezze, le opportunitŕ e le sfide emergenti, nel contesto della realizzazione di un sistema integrato di crediti ECVET relativo alla formazione professionale dei lavoratori del comparto.
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Casonato, Camilla, and Marco Muscogiuri. "Il disegno "poietico" di Mario Bellini. Design, architettura, paesaggio." TERRITORIO, no. 91 (June 2020): 113–27. http://dx.doi.org/10.3280/tr2019-091012.

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Nel 2018 si inaugurava a Milano la mostra ‘Mario Bellini. Il disegno del Progetto'. I disegni, che ripercorrevano la fortunata carriera dell'architetto, divengono ora lo spunto per una duplice riflessione. Da un lato il disegno è indagato nelle sue molteplici nature e finalità: quale ausilio alla memoria, come veicolo per vedere, come strumento di comunicazione e soprattutto come luogo di elaborazione del pensiero progettuale. Dall'altro si avvia, proprio attraverso il filtro del disegno, una riflessione sul rapporto tra uomo e spazio, in riferimento alle molteplici scale a cui opera l'architetto, dall'oggetto all'architettura al paesaggio. Attraversando oltre quarant'anni di storia recente, la mostra testimoniava anche la profonda trasformazione delle tecniche e delle modalità del disegno professionale, stimolando una riflessione sul mutare dei rapporti tra disegno e progetto anche in relazione all'avvento del digitale.
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Giusto, Rosa María. "La 'prattica' del disegno nel progetto formativo dell’accademia di San Luca." i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 2 (June 6, 2010): 52–59. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2010.v2i.12698.

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L'attività sviluppata dalle istituzioni accademiche come centri di elaborazione critica del pensiero artistico emerge come un tema nella definizione delle storie culturali che animarono l'Europa nel XVIII secolo. Questo breve articolo analizza il ruolo e l'influenza esercitata dall'Accademia romana di San Luca per quanto riguarda la sua organizzazione e la pratica dei concorsi. La pratica del disegno fu uno degli aspetti chiave del progetto formativo dell'Accademia, con la nascita di un particolare 'genere', le 'rappresentazioni in occasione dei concorsi', che occupa campi di applicazione autonomi rispetto a quelli impegnati nel design professionale.
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Bianchi, Francesca, Nicolina Bosco, Caterina Garofano, and Alessandra Romano. "Tradurre l'orientamento in pratica: laboratori per lo sviluppo delle prefigurazioni professionali degli studenti e delle studentesse." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (July 2021): 5–19. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-2021oa12112.

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Il presente contributo si inserisce all'interno del Progetto "SUPER - Percorsi di orientamento e tutorato per promuovere il successo universitario e professionale" promosso dal Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell'Università di Siena.L'articolo descrive i laboratori e gli interventi di tutoring realizzati con studenti e studentesse del Corso L-19 dell'Ateneo senese e con studenti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio aretino al fine di promuovere percorsi di orientamento al lavoro che favoriscano la scelta consapevole del percorso accademico supportando lo studente nella costruzione della propria traiettoria professionale. Le due esperienze di percorsi laboratoriali presentati in questa sede sottolineano la necessità dell'uso delle metodologie riflessive per intercettare nuovi schemi di intervento ed azione per l'orientamento universitario.
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Locati, Ilaria. "Il progetto SPRISTAD: uno studio longitudinale sullo sviluppo professionale degli specializzandi in psicoterapia." GRUPPI, no. 1 (March 2019): 161–65. http://dx.doi.org/10.3280/gru2018-001011.

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Piazza, Roberta, and Simona Rizzari. "Verso la costruzione dell'identità professionale: un percorso di self-assessment per gli educatori del CdS L-19." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (April 2021): 65–77. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11514.

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L'esperienza del tirocinio rappresenta per gli/le studenti/esse del CdS L-19 un'occasione fondamentale per rafforzare la loro identità professionale. In particolare, essa consente di apprendere a gestire con consapevolezza e intenzionalità le dinamiche del lavoro educativo; fornisce un'occasione strutturata per la verifica delle conoscenze acquisite durante il percorso di studi; è in grado di creare un collegamento diretto tra la didattica universitaria e contesti lavorativi. Tuttavia, non sempre tale esperienza, per quanto fondamentale, è in grado di accompagnare gli studenti nel loro percorso di costruzione identitaria.Il progetto POT "SUPER", a cui il CdS L-19 dell'Università di Catania ha preso parte, ha consentito di ripensare all'esperienza del tirocinio con una maggiore focalizzazione sui percorsi di autoapprendimento e autovalutazione degli/le studenti/esse. I referenti del progetto hanno organizzato un percorso di self-assessment per i/le tirocinanti, finalizzato a descrivere le esperienze realizzate e a individuare le competenze acquisite durante il percorso di tirocinio. Il presente contributo analizza la costruzione del percorso, che ha richiesto una sua rimodulazione in considerazione del COVID, e i primi risultati conseguiti.
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Bertollo, Sabrina. "Esperienze di didattica collaborativa nella Terza Missione: lingua tedesca per la formazione continua." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 113–30. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17881.

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Анотація:
Lo scopo del presente contributo è quello di indagare, tramite un resoconto di esperienze, come l’improvvisa distanza forzata abbia influito nell’interazione tra il sistema universitario e il tessuto sociale, con particolare riguardo al segmento della formazione continua, parte integrante della Terza Missione. Il punto di partenza per le riflessioni che verranno condotte è il corso di formazione “Lingua Tedesca per la Comunicazione Professionale”, destinato a utenti esterni, che si è tenuto tra gennaio e febbraio 2021, nell’ambito del Progetto di Eccellenza del Dipartimento di “Lingue e Letterature Straniere” dell’Università di Verona e del progetto MultilinVR. La situazione pandemica ha reso ancora più significativo il ruolo formativo dell’università per un’utenza diversa da quella canonica, mossa da spinte motivazionali e obiettivi che si sono evoluti e rideclinati proprio a fronte delle mutate condizioni sociali. A partire dalla pratica di didattica a distanza, svolta in forma sincrona e asincrona, verranno analizzate le strategie impiegate per realizzare una didattica pienamente collaborativa e situata, che ha visto nell’interazione il suo aspetto caratterizzante. Verranno inoltre presi in esame il ruolo e le forme della valutazione, che, con questa tipologia di apprendenti, assumono funzioni e valori diversi rispetto a quelli previsti nella didattica per studenti universitari.
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Palazzotto, E., M. P. Angellotti, L. Bozzoli, and C. D’Alessandro. "Standard di professione del dietista in nefrologia: realtà a confronto." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 40–45. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1135.

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La terapia dietetica svolge un ruolo fondamentale nel trattamento della malattia renale cronica (CKD): previene e corregge le complicanze metaboliche, garantisce il mantenimento o il raggiungimento di uno stato nutrizionale soddisfacente e, nella fase conservativa, ritarda l'inizio della terapia sostitutiva. Molte sono le evidenze che attestano che il trattamento nutrizionale effettuato da un dietista esperto migliora la qualità di vita del paziente con insufficienza renale cronica, aumenta l'eff -cacia della terapia dietetica e riduce i costi assistenziali. Negli Stati Uniti sono stati definiti i parametri che identificano il dietista esperto nella gestione della terapia nutrizionale nel paziente nefropatico e sono state individuate tre categorie in base al grado di formazione e competenza acquisita. Nei Paesi dell'Unione Europea la formazione dei dietisti è molto eterogenea tanto da rendere difficile una comparazione con la realtà americana. L'European Federation of the Association of Dietitians negli ultimi anni ha comunque definito gli standard accademici e professionali dei dietisti individuando quattro ruoli di competenza ed i relativi indicatori di performance. In Italia l'Associazione Nazionale Dietisti ha definito le posizioni dell'associazione in merito alla pratica professionale del dietista nel trattamento delle malattie renali e la Società Italiana di Nefrologia, nell'ambito del progetto di certificazione della qualità del percorso di cura della CKD, ha delineato il profilo del dietista che lavora in nefrologia ma non sono stati definiti standard accademici e professionali specifici. È auspicabile che dietisti esperti in nefrologia e nefrologi collaborino nel definire protocolli relativi a standard che il dietista operante in ambito nefrologico dovrebbe raggiungere in modo da garantire maggiore competenza professionale e una omogeneità di trattamento su tutto il territorio nazionale.
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, and Daniele Puccinelli. "Il progetto Scrivere Come Risorsa Professionale nella Svizzera Italiana: aspetti linguistici quantitativi e qualitativi delle tesi di laurea nella Scuola Universitaria Professionale della Svizzera italiana." Italica Wratislaviensia 9, no. 1 (June 20, 2018): 35–50. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2018.09.02.

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Di Gennaro, Diana Carmela, Michele Domenico Todino, Paola Aiello, and Maurizio Sibilio. "I luoghi dell'educazione: percorsi multimediali per promuovere l'orientamento al lavoro in un'ottica inclusiva." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (April 2021): 93–14. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11521.

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Il processo di definizione identitaria che sta caratterizzando le professioni educative in ragione della recente normativa (DDL 2443/2017 e D.M. 378/18) ha evidenziato, tra le altre, la necessità di delineare percorsi di orientamento al lavoro in grado di supportare tutti gli studenti verso una costruzione consapevole della propria identità professionale, con un'attenzione specifica anche agli studenti che presentano disabilità, DSA o particolari condizioni di disagio che potrebbero influire sul loro futuro lavorativo.Con tale finalità, nell'ambito del progetto POT cui il Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione dell'Università di Salerno ha partecipato in qualità di partner, sono stati realizzati dei percorsi multimediali che consentono una navigazione dei luoghi dell'educazione.La tecnologia digitale scelta è GSuite e, più nel dettaglio, Google Moduli, che è stato adattato per presentare contenuti audiovisivi rispetto ai quali gli studenti della L-19 sono chiamati a riflettere su specifici aspetti dell'agire educativo rispondendo ad alcune domande-stimolo.È stato inoltre predisposto un breve questionario con il duplice obiettivo di verificare, da un lato, se questi percorsi multimediali si sono rivelati realmente utili e, dall'altro, di esplorare le prefigurazioni professionali dei partecipanti per fornire forme di supporto personalizzate e calibrate sui bisogni di orientamento individuali.
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Deluigi, Rosita. "Le officine progettuali S-POT: laboratori per il design di servizi socioeducativi." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (July 2021): 20–31. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-2021oa12113.

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Nella progettazione di percorsi di orientamento formativo e professionalizzante per gli studenti dei corsi di laurea in Scienze dell'educazione e della formazione (L-19) e di Scienze pedagogiche (LM-85) risulta irrinunciabile il dialogo con i servizi per costruire traiettorie di riflessività, esplicitando l'intenzionalità sottesa agli interventi attuati. Il contributo descrive una proposta realizzata nell'a.a. 2019/2020 nell'ambito del progetto SUPER – "Percorsi di Orientamento e Tutorato per promuovere il successo universitario e professionale" e configurata in modalità on line durante la fase 2 del Covid-19. L'esperienza "S-POT: officine progettuali" ha permesso agli studenti di confrontarsi con professionisti che operano in contesti educativi, condividendo riflessioni critiche con i propri docenti. In seguito, i partecipanti, con il supporto delle senior tutor, hanno lavorato in piccolo gruppo con l'obiettivo di proporre un'idea progettuale da sottoporre alle équipe incontrate. Questa iniziativa ha offerto la possibilità di entrare nell'eterogeneo mondo dei servizi che si interroga, cercando risposte innovative, a fronte dei cambiamenti costanti. In tal modo, sono emerse le diverse prefigurazioni professionali degli studenti e la concretezza plurale dei profili di educatori e di coordinatori pedagogici inseriti in équipe multidisciplinari. L'attraversamento di vari ambiti lavorativi ha dato voce alle molteplici sfide del sociale, facendo affiorare la vitalità dell'agire educativo e lanciando ponti di apprendimento condiviso.
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Pia Zito, Maria. "L'ascolto come strumento relazionale in ambito dialitico: indagine conoscitiva." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 3 (September 20, 2013): 233–39. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1044.

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Capire i bisogni di chi ci sta di fronte, accogliere, accettare ed essere autentici e saper ascoltare, comprendere e orientare le persone che chiedono aiuto sono capacità e abilità che si distinguono in chi fa counseling e ha scelto di percorrere una strada professionale diffìcile e impegnativa. Fondamentale di ogni progetto di aiuto è, quindi, una corretta comunicazione. In questo articolo, esamineremo quella tra infermiere e paziente in ambito dialitico. L'indagine è stata condotta dal 28 Maggio al 15 Giugno del 2012 con la distribuzione di un questionario ai pazienti uremici e al personale infermieristico operante nell'Unità Operativa di Emodialisi, Predialisi e Dialisi Peritoneale dell'Ospedale S. Orsola di Bologna. Obiettivo Della Ricerca: – Verificare l'esistenza di un rapporto comunicativo educativo tra malati e infermieri. – Stabilire se il livello qualitativo è percepito ugualmente sia dagli infermieri che dai malati. – Verificare se la comunicazione instaurata ha un effetto benefico sulla psicologia del paziente, tale da permettergli di affrontare e superare eventuali disagi sociali, psicologici e familiari apportati dalla malattia e dal trattamento.
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Faloni, Valentina. "Storytelling 4.0 e Didattica. Un progetto di narrazione integrata e multipiattaforma che amplifica il processo di conoscenza nell'esperienza formativa e professionale." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 79 (August 2022): 9–38. http://dx.doi.org/10.3280/riv2021-079002.

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Cortiana, Paola. "Il Video nella Formazione Iniziale, Continua e Permanente dei Docenti: cinque Esperienze Significative per Immaginare un Nuovo Modello Formativo." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 1 (June 2022): 55–70. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2022oa13936.

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Numerosi percorsi di formazione a livello internazionale e nazionale annoverano l'utilizzo del video, che si pone come strumento privilegiato per rilevare i processi che avvengono in classe: negli ultimi quindici anni si è assistito a un intensificarsi di tali esperienze in ambiti e aree geografiche differenti. Alla luce della cornice teorica della visione professionale, l'articolo propone una rassegna ragionata di cinque esperienze internazionali e nazionali di formazione dei docenti che, nella diversità di impostazione e postura epistemologica, concorrono a delineare un percorso di formazione iniziale, permanente e continua che si avvalga dello strumento video in modalità on line. La ricognizione, che non ha pretese di esaustività, vuole avviare un'analisi su un possibile modello formativo che ponga attenzione al referente della formazione e ai criteri osservativi adottati. Lo studio si colloca all'interno del progetto di eccellenza 2019-2020 Insegnamento di qualità e pratiche didattiche. Studio di fattibilità per lo sviluppo di un dispositivo per lo studio di pratiche di formazione dei docenti del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione dell'Università di Torino.
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Vergani, Matteo. "YouTube e civic commercial engagement. Il caso Obama Girl e Barely Political." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 40 (June 2010): 131–44. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040011.

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Nuove interessanti pratiche di comunicazione politica hanno attraversato la campagna elettorale di Obama, soprattutto nell'ambiente del cosiddetto Web 2.0. In questo articolo si analizza il fenomeno dei video pubblicati su YouTube da Barely Political, il cui personaggio piů famoso č Obama Girl, che ha ottenuto uno strepitoso successo sia sul Web che sugli altri media tradizionali. L'articolo analizza la comunicazione di Barely Political, valutandone l'efficacia e svelando l'esistenza di una strategia comunicativa professionale che si cela dietro a ciň che era stato ingenuamente definito l'emblema di una comunicazione amatoriale e naďve, tipica del Web 2.0. In questo articolo vengono presentati i risultati di una ricerca sui primi due anni della comunicazione di Barely Political: dal giugno del 2007 al maggio del 2009. Sono stati presi in considerazione tutti i 264 video prodotti da Barely Political in questo lasso di tempo, analizzando non solo i contenuti ma anche i paratesti (le visualizzazioni, i commenti, le votazioni che gli utenti hanno espresso sui video) e i metadata (come le tag). I risultati della ricerca portano a definire il progetto Barely Political come un esempio di civic commercial engagement, che mette insieme due obiettivi strategici, l'impegno civile e il coinvolgimento commerciale.
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Striano, Maura. "Sviluppo professionale e apprendimento trasformativo degli operatori agricoli in Europa in un percorso di formazione non formale. Il caso del progetto Tas for Agriform." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (November 2011): 57–71. http://dx.doi.org/10.3280/erp2011-001004.

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Ostinelli, Giorgio. "Concezione e realizzazione del Questionario per la valutazione della didattica e della relazione con l’insegnante." Swiss Journal of Educational Research 34, no. 3 (September 26, 2018): 533–50. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.34.3.4895.

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La valutazione dell’insegnamento è sempre stata ed è tuttora un tema allo stesso tempo importante e di difficile attuazione. Benché chi insegna valuti in continuazione, si constata tuttavia che, nella maggior parte dei casi, le/gli insegnanti non amano essere valutati. Come fare per introdurre delle forme di valutazione «sostenibili», che aiutino a meglio mettere a fuoco aspetti importanti dell’insegnamento e che siano allo stesso tempo rigorose e rispettose della professionalità e della personalità delle/dei docenti? La creazione di un contesto orientato al miglioramento nelle scuole può essere un’occasione importante per sviluppare approcci dotati di tali caratteristiche, ed è, in poche parole, quanto è avvenuto presso la Scuola professionale e artigianale (SPAI) di Mendrisio negli ultimi anni. Nei fatti, nell’ambito del progetto DAAP1, sorto a partire da un’iniziativa federale volta a introdurre forme di autovalutazione negli istituti scolatici, un gruppo di lavoro a cui prendevano parte rappresentanti delle varie categorie di attori presenti nella scuola (insegnanti, allievi, direzione, ecc.) ha sviluppato, con l’assistenza di uno School Improvement Advisor/researcher (SIA), un questionario per la valutazione della didattica e della relazione con l’insegnante. Il presente articolo descrive le tappe che hanno condotto alla creazione di tale strumento e le procedure che hanno permesso di affinarne la validità e l’affidabilità, nell’ottica di una sua utilizzazione su più larga scala da parte dei docenti ticinesi e di madrelingua italiana.
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Palumbo, Mauro, and Sonia Startari. "La valutazione e la certificazione delle competenze nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnico Superiore (IFTS) della Regione Liguria." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 50 (December 2012): 109–25. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050007.

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Il contributo intende descrivere l'esperienza di un progetto pilota della Regione Liguria sulla "creditizzazione" e la valutazione delle competenze acquisite nei percorsi di Istruzione Formazione Tecnico Superiore (IFTS). Tale sperimentazione ha comportato una riflessione con diversi stakeholder del mondo della scuola, della formazione professionale e delle imprese, sul concetto di competenza e di credito formativo e, soprattutto, sul come connetterli in un processo di riconoscimento e valutazione. I contenuti e le metodologie sono stati sviluppati in modo partecipato e la stessa partecipazione ha comportato la messa in discussione del modo in cui fino a quel momento i vari soggetti avevano operato e dei diversi significati che attribuivano ai diversi concetti implicati. In una prospettiva sperimentale sono stati affrontati alcuni dei principali problemi relativi alla costruzione e alla messa in pratica di una metodologia di valutazione e riconoscimento delle competenze e dei crediti; in questo modo si č pervenuti a definizioni convergenti che hanno permesso di mettere a sistema un modello condiviso, frutto di un vero e proprio reframing dei processi attivati. Infatti, il lavoro comune finalizzato alla condivisione di modelli e metodologie ha prodotto un consenso sul piano operativo che ha generato anche un lessico e una sintassi comune e una rivisitazione delle concettualizzazioni implicite con cui gli operatori si erano fino a quel momento accostati a questi temi.
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Caneparo, Raffaella. ""Va' dove ti porta il cuore...". Da cardiologo a psicoterapeuta: la nascita di un nuovo ruolo professionale, la nascita di un gruppo di psicoterapia per pazienti cardiopatici e le risonanze istituzionali ad esse conseguenti." GRUPPI, no. 2 (April 2011): 47–60. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-002004.

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Il lavoro descrive la nascita di un gruppo di psicoterapia di sostegno per cardiopatici avvenuta in seguito ad un processo evolutivo riguardante l'autore e l'istituzione in cui l'esperienza č avvenuta. Il cammino da cardiologo a psicoterapeuta iniziato con il contatto quotidiano con i vissuti emotivi dei pazienti e compiuto attraverso un percorso interiore e di formazione, ha portato ad una nuova immagine di malattia e di cura verso un'integrazione degli aspetti corporei ed emotivi ed una visione olistica dell'individuo. L'autore si č trovato quindi di fronte ad una maggiore complessitŕ dei fenomeni osservati quotidianamente, e ciň l'ha condotto ad una presa di coscienza delle proprie caratteristiche individuali, dei propri compiti istituzionali e, non ultimo, alla comprensione ed accettazione dei propri limiti. La nascita del gruppo ha significato l'apertura di un nuovo spazio all'interno del reparto, č iniziato un movimento di pensiero ancora in atto, grazie al quale la visione della persona malata di cuore ha potuto diventare comprensiva di un lato emotivo, con maggiore convinzione anche da parte del personale curante che non era direttamente coinvolto in questo progetto. Non sono certo mancate le resistenze verso questo approccio nuovo che spesso si traducevano in agiti atti a boicottare l'esperienza che continua ad evolversi giorno dopo giorno.
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Federighi, Paolo, Giovanna del Gobbo, and Daniela Frison. "Un dispositivo di self-directed guidance per orientare alle professioni educative." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (April 2021): 22–36. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11488.

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Nell'ambito del progetto POT "Super", l'Università di Firenze ha progettato e applicato un dispositivo di self-directed guidance indirizzato a studenti e studentesse delle classi quarte e quinte di cinque Scuole Secondarie di Secondo Grado di Firenze e provincia, a supporto di una scelta universitaria motivata e consapevole rispetto alle proprie prefigurazioni e propensioni professionali. L'allineamento con la ricerca Teco D pedagogia ha consentito di creare una continuità formativa tra dispositivo di guidance e corso di laurea ponendoli nella stessa traiettoria di professionalizzazione, intercettando anche le opportunità offerte dalle Linee guida MIUR per la progettazione dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento (PCTO). Il contributo, attraverso una descrizione del dispositivo e del protocollo di implementazione, intende evidenziare alcune dimensioni del Progetto POT apparse innovative e potenzialmente in grado di produrre impatto su modelli di orientamento universitario.
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Zampetti, Paolo, and Andrea Scribante. "Silvio Palazzi (1892-1979), un pioniere della moderna odontoiatria Italiana." Acta medico-historica Adriatica 19, no. 2 (2021): 323–36. http://dx.doi.org/10.31952/amha.19.2.9.

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Non è facile analizzare una figura complessa come quella di Silvio Palazzi (1892-1979) (fig.1). Senza dubbio fu uno dei personaggi di maggior spicco nel panorama odontostomatologico italiano per circa un cinquantennio, uno dei protagonisti della trasformazione dell’Odontoiatria pionieristica a in quella scientifica, un precursore ed un uomo con una mentalità aperta, dotato di una visione lungimirante. Personalità eclettica, versatile, da certi punti di vista addirittura geniale ma anche imprevedibile, fu al centro della vita accademica e professionale dell’Odontoiatria italiana; pochi possono vantare un’attività didattica, clinica, scientifica come la sua. Divenuto, in età giovanissima, direttore di una clinica che era ancora poco più che un ambulatorio seppe portarla ad un livello di eccellenza che non aveva riscontri in Italia (fig. 2) e che poteva essere paragonato a quello delle grandi cliniche odontoiatriche europee. Fu autore di un “Trattato di Odontologia” (fig. 3 e 4) che ebbe sette edizioni, sui cui si formarono intere generazioni di dentisti, e di oltre cinquecento pubblicazioni scientifiche, in tutti i campi dell’Odontostomatologia; predilesse particolarmente le indagini istologiche ed istochimiche, come spesso ricordava, per avere avuto una preparazione impostata in tal senso dalla sua frequenza presso l’istituto di Patologia Generale di Pavia diretto da Camillo Golgi (1843-1926, Premio Nobel per la Medicina nel 1906). In campo clinico ogni settore della Odontoiatria lo vide attento ed appassionato cultore, in particolare dell’Endodonzia e della Parodontologia. Inoltre, fu un pioniere dell’Implantologia quando questa branca riscuoteva più critiche che successi ed iniziò le ricerche sull’azione profilattica del fluoro quando molti erano contrari. Si batté assiduamente per una differente legislazione odontoiatrica: fu un convinto sostenitore di un Corso di Laurea apposito per la preparazione del futuro odontoiatra, già sin dagli anni Cinquanta: poiché questo progetto sembrava di difficile realizzazione, propose se non altro l’obbligo di una specializzazione post-laurea per garantire una formazione idonea. Accanto a ciò, per il suo modo di porsi spesso aggressivo e polemico si alienò l’amicizia di molti colleghi e si creò numerosi nemici. Certamente fu un personaggio che non può passare inosservato e che merita, ad oltre quaranta anni di distanza dalla morte, una attenta valutazione storica.
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Sharples, M., and B. du Boulay. "Cuore e testa: Il «tutore radiologico» e oltre." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 4 (November 1992): 465–71. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500410.

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Il presente lavoro tratta dell'insegnamento dell'interpretazione delle immagini mediche basato sul computer. Esso indica i vantaggi dell'assistenza del computer come metodo per fornire una consulenza sistematica accessibile per l'interpretazione delle immagini mediche, nonchè i problemi dati dalla sostituzione o dall'integrazione della figura dell'insegnante. Esso descrive il prototipo di un sistema di insegnamento relativo alle radiografie al torace ed illustra un progetto attualmente in corso per estendere il sistema alle immagini neurologiche della risonanza magnetica. Insegnare ad interpretare le immagini mediche è molto simile all'insegnamento in altre discipline, come la meteorologia, la botanica e la geologia, nelle quali le informazioni si presentano principalmente come immagini visive. Testi di psicologia dell'insegnamento forniscono chiare indicazioni su come insegnare le immagini visive e molte possono essere applicate all'insegnamento riferito alle immagini mediche. Ma le immagini mediche presentano problemi particolari: la qualità dell'immagine è fortemente influenzata da fattori tecnici come il tempo di esposizione; l'immagine è un'astrazione degradata della struttura fisica; le strutture tridimensionali sono ridotte a modulazioni dell'intensità dell'immagine; caratteristiche anatomiche cruciali possono essere nascoste da altre caratteristiche; e le caratteristiche possono assumere un'ampia gamma di valori in pazienti normali e in quelli con anomalie. Nonostante queste difficoltà non esiste un metodo affermato per insegnare ad esaminare le immagini mediche. Generalmente gli studenti imparano sui libri di testo e la loro esperienza di studio di casi è limitata a brevi incontri con un insegnante e un set di immagini scelte ad hoc. I sistemi di insegnamento basato sul computer offrono una soluzione al problema di fornire una consulenza sistematica accessibile. Essi sono stati sviluppati per altri settori della formazione professionale, come l'elettronica, la diagnosi di malattie infettive ed il controllo di processi industriali. Sono in grado di utilizzare varie strategie di insegnamento e di apprendimento, compresi lo sfogliare rapidamente il testo, l'esplorazione guidata, l'assistenza nello studio di casi e l'insegnamento diretto. Un computer può immagazzinare migliaia di immagini interrelate e collegate ad informazioni relative alle loro caratteristiche e alle patologie ad esse associate. Questo database può essere consultato per tenere una «lezione» costituita da una sequenza studiata di immagini esemplificatrici o per correggere le concezioni errate di uno studente mostrandogli immagini comparate.
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Piccioni, Sara, Mariapia D’Angelo, and Maria Chiara Ferro. "I Corpora SEAH di comunicazione specializzata nel settore dell’Architettura e delle Costruzioni." Linguistica 61, no. 2 (December 30, 2021): 97–122. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.61.2.97-122.

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La mancanza di competenze nel linguaggio accademico-disciplinare costituisce spesso un ostacolo alla mobilità degli studenti. Questo è particolarmente vero nel campo dell’Architettura e delle Costruzioni (AC), in cui il percorso formativo comprende una serie di sotto-domini tecnici che sono spesso definiti da pratiche professionali, tradizioni culturali e quadri giuridici specifici di un dato paese. Con l’obiettivo di favorire la partecipazione ai programmi di scambio, il progetto Erasmus+ SEAH (Sharing European Architectural Heritage: Innovative language teaching tools for academic and professional mobility in Architecture and Construction) mira a creare corpora specializzati nel campo dell’AC e moduli linguistici open access basati sui suddetti corpora in lingua francese, tedesca, italiana, russa e spagnola. Il contributo presenta il quadro teorico di riferimento, le metodologie e le finalità del progetto SEAH, soffermandosi sui criteri e sulle procedure generali del corpus design, con esemplificazioni della compilazione e impiego dei corpora per la lingua spagnola, italiana e russa.
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Massara, Flavia. "Biblio: boosting digital skills and librarians in Europe." DigItalia 16, no. 2 (December 2021): 108–15. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00039.

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Il progetto Biblio: boosting digital skills and competences for librarians in Europe, finanziato dal programma Erasmus+ KA2, vuole contribuire alla formazione dei bibliotecari e al consolidamento delle loro competenze digitali e trasversali in un momento storico in cui si è costretti ad affrontare un brusco salto nel futuro dovuto all’emergenza pandemica. Il progetto, attualmente a metà del suo percorso, ha svolto un’indagine sui bisogni formativi dei professionisti delle biblioteche al termine della quale ha delineato due profili professionali che saranno alla base della sua offerta formativa. Biblio offrirà, nella seconda fase del progetto, un corso MOOC e un corso di specializzazione ai bibliotecari o agli aspiranti tali nei paesi partner del progetto.
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Roberti, Geraldina, and Antonella Nuzzaci. "Orientati al futuro: percorsi di orientamento al lavoro per una scelta consapevole del corso di studio." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (July 2021): 32–48. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-2021oa12114.

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In Italia, l'accesso al sistema dell'istruzione terziaria è ancora limitato, come pure appare diffusa una certa irregolarità nel percorso di studio universitario; in funzione di tali considerazioni, il contributo è volto a riflettere sulle azioni di orientamento messe a punto dall'Università dell'Aquila, nell'ambito del progetto "Super", per accrescere negli studenti la conoscenza delle specificità del Corso di Laurea Interclasse L-19&L39 in Scienze della formazione e del servizio sociale e intervenire positivamente nella costruzione dei profili e delle prefigurazioni professionali da parte degli studenti coinvolti. Nell'ottica di rafforzare la collaborazione tra scuola, università e mondo del lavoro e garantire un dialogo efficace con i docenti e gli altri stakeholder interni ed esterni all'Università, i responsabili dell'iniziativa hanno dato vita a un progetto formativo, articolato in diversi step, che ha coinvolto quattro istituti superiori abruzzesi. Nello specifico, il progetto ha previsto momenti diversi di orientamento, formazione e azione, ambientati in due setting differenti: la scuola e il Dipartimento di Scienze umane dell'Università dell'Aquila. Realizzato attraverso un percorso di presentazione dei contenuti core del Corso di Studio, di illustrazione degli obiettivi e dei saperi pratici relativi alle professioni di educatore e di assistente sociale e di valutazione delle conoscenze apprese dagli studenti, il progetto ha conseguito gli esiti formativi e di orientamento illustrati nell'articolo.
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Contarello, Alberta, Renata Cancian, Mauro Sarrica, and Alessio Nencini. "Il dolore come rappresentazione condivisa. Indagine con operatori della salute all'interno del progetto della regione Veneto "Ospedale e territorio senza dolore"." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (November 2009): 27–49. http://dx.doi.org/10.3280/pds2009-002003.

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- For long, Health Psychology has been interested in the cognitive processes which shape the concepts of health and illness. Less space has been devoted to the study of pain and its representation. Adopting a social representations approach, the present paper inquires the shared features of the representation of pain. In a joint interdisciplinary project University of Padova - Hospital of Rovigo, the content, field and structure of SR shared by health professionals (N = 245) and students (N = 163) have been analysed. Data gathered through a free association task to the word-stimulus "pain" has been sub- mitted to correspondence factor analysis and to analysis of rank and frequency. The results have been discussed with professionals in focus groups. The main results show a conception which appears normative, based on "classic" dualisms such as mind vs. body, evaluation vs. experience. The prevalence of aspects of classification, coherent with the diagnostic practice, enhances the importance of formative moments which allow to widen and diversify the span of interpretations and practices relative to the understanding and treatment of pain.Key words: pain, social representations, professional, students, institutional changeParole chiave: dolore, rappresentazioni sociali, professionisti, studenti, cambiamento istituzionale
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Bruschi, Barbara, Paola Ricchiardi, and Emanuela M. Torre. "Assist towards success: a project for inclusion (through) digital." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 169–87. http://dx.doi.org/10.36253/form-12426.

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Numerous studies attest, in a convergent manner in different countries, the effects on minors of the pandemic period, especially on those in educational poverty. This condition requires articulated projects, centered on emerging needs, based on research and supported by a network on the territory. The Assist towards success program was created to include lower secondary school students, for whom the pandemic has meant a significant loss of learning opportunities. The interventions envisaged a targeted use of technologies and the involvement of trainees in Education, trained in remote cognitive mediation strategies. This choice also promoted in future professionals specific skills in school support; transversal skills and responsibility towards the needs of the territory. The implementation strategies of the Assist program and its effectiveness outcomes can constitute a model for future planning, within an educational world that has been profoundly renewed by the health emergency. Un Assist verso il successo: un progetto per l’inclusione (attraverso il) digitale. Numerosi studi attestano, in maniera convergente in diversi Paesi, gli effetti del prolungarsi della pandemia sui minori, specie se in condizione di povertà educativa. Tale condizione necessita di progetti articolati, centrati sui bisogni emergenti, fondati sulla ricerca e supportati da una rete sul territorio. Il programma Un Assist verso il successo è nato per garantire l’inclusione degli studenti della scuola secondaria di I grado, per i quali la pandemia ha significato la perdita importante di opportunità di apprendimento. Gli interventi sperimentali hanno previsto un uso mirato delle tecnologie e il coinvolgimento di tirocinanti di Scienze dell’educazione, formati sulle strategie di mediazione cognitiva a distanza. Tale scelta ha anche promosso nei futuri professionisti competenze specifiche nel sostegno scolastico; abilità trasversali e responsabilizzazione rispetto ai bisogni del territorio. Le strategie di realizzazione del programma Assist e gli esiti di efficacia dello stesso possono costituire un modello per progettazioni future, in un mondo educativo profondamente rinnovato dall’emergenza sanitaria.
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Moreno, Cesare. "La ricerca-azione nel contesto di un intervento sociale ed educativo: il progetto chance a Napoli dal 1998 al 2008." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2011): 197–217. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003012.

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Chance č un progetto di ricerca-azione, promosso dal Ministero della Istruzione, dell'Universitŕ e della Ricerca alla fine degli anni '80, che ha affrontato il problema degli adolescenti in situazione di esclusione sociale, non affrontato dall'istituzione scolastica. Per il suo carattere sperimentale il progetto si č dotato di forti apparati di riflessione presidiati da professionisti di diversa estrazione culturale. Ciň ha premesso di esperire diversi cicli sperimentali, attingendo anche al livello teorico e di farlo a partire da punti di vista diversi. L'interazione con la ricerca scientifica teorica ed accademica ha prodotto una consapevolezza maggiore riguardo al ruolo della teoria e ha consentito di approfondire importanti temi derivati dalla riflessione sulle pratiche. Inoltre, l'attivitŕ di ricerca ha consentito di delineare diversi profili di competenze per i diversi operatori e un percorso per il loro sviluppo. L'acquisizione piů importante riguarda il ruolo dei conflitti in un particolare processo educativo: l'esistenza di conflitti e contraddizioni č la molla principale per lo sviluppo di una attivitŕ autentica di ricerca. Assumere la dimensione del conflitto nel progetto, sviluppare continue attivitŕ negoziali, č una dimensione isomorfa a quella della ricerca-azione e stabilisce un punto di contatto significativo tra ricerca-azione sul campo, intesa come ricerca di costrutti pedagogici operativi, e ricerca-azione di tipo teorico intesa come ricerca di costrutti di pensiero necessari a tenere insieme la complessitŕ delle attivitŕ messe in campo. L'approccio, fondato su diversi punti di vista, ha provocato emozioni e relazioni che possono trovare una espressione metaforica condivisa in quello che viene chiamato ‘mito di fondazione'. Questo ha un ruolo centrale per costruire una narrazione che rappresenti il punto di incontro tra le metodologie sperimentate e le storie professionali degli operatori.
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Bardelli, Laura, Stefania Bordiga, and Roberta Foglia. "Primary nursing: a Varese un Progetto sinergico tra infermieri e medici per aumentare l’adesione terapeutica dei pazienti nefropatici." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 32, no. 1 (December 7, 2020): 151–53. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2020.2200.

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The World Health Organization (WHO) defines therapeutic adherence as “the extent to which a patient’s behavior – in taking medications, following a diet and/or making lifestyle changes – corresponds to the recommendations of health professionals in charge”.Chronic disease is permanent and requires by the patient an active attitude to reach and maintain a state of well-being, and to be often subject to long periods of supervision, observation and care.Trust must therefore be established between patient and healthcare professionals.This is the reason why it is not correct to discuss compliance. The main difference is that therapeutic adherence requires the patient’s agreement with the prescriptions: patients should be an active partner in their own care and communication between the patient and healthcare professionals is required for an efficient clinical practice.
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Stasi, Serenella. "Valutazione dell'implementazione di un sistema informativo infermieristico in un ospedale universitario: il progetto Professional Assessment Instrument (PAI)." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 69 (March 2019): 57–77. http://dx.doi.org/10.3280/riv2017-069004.

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Galeotti, Glenda, Francesco De Maria, and Giovanna del Gobbo. "La ricerca educativa di fronte alla sfida delle migrazioni: potenziale di conoscenza e progetti di vita dei giovani della Costa d'Avorio." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 280–305. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9472.

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Fra le problematiche della contemporaneità, strutturali o emergenti, la mobilità umana ed il rapporto tra fenomeni migratori e processi di sviluppo rappresentano sicuramente ambiti sfidanti di riflessione e di ricerca educativa. Il contributo si inserisce all'interno del più recente dibattito della pedagogia della migrazione e dei migration studies sui concetti di cause, determinanti e drivers della migrazione. Gli autori adottano una prospettiva olistica e sistemica per interpretare in chiave pedagogica il fenomeno migratorio ed esplorare come la combinazione tra variabili individuali e fattori contestuali conduca il soggetto a sviluppare un'aspirazione migratoria ed a cercare altrove la possibilità di autorealizzazione personale e professionale. Sono presentati i risultati di una ricerca esplorativa realizzata in Costa d'Avorio che ha assunto come focus di analisi il potenziale di conoscenza alla base dei progetti migratori dei giovani. Lo studio evidenzia le potenzialità di un approccio integrato soggetto/contesto, capace di considerare anche aspirazioni, capacità e aspettative, per definire azioni educative volte a sostenere progetti di vita consapevoli, sia nei contesti di origine, sia in quelli di destinazione.
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Borgogni, Antonio, Marco Lazzari, Alice Ponzoni, and Stefano Tomelleri. "Ad occhi aperti verso il futuro. Il ruolo del digital storytelling nella progettazione partecipata di percorsi di orientamento." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (April 2021): 78–92. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11520.

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Il progetto qui descritto è stato pensato per supportare, attraverso azioni di tutoraggio tra pari basate sul digital storytelling, studenti provenienti in particolare da istituti superiori professionali nell'orientamento verso i Corsi di studio in Scienze dell'educazione.Il progetto si è basato su due principali costrutti teorici. L'approccio fenomenologico, riflettendo sulla progettazione esistenziale autentica e inautentica e discutendo sulle parole scelta e differenza. Il paradigma della complessità, ragionando in opposizione al sovrano sotterraneo costituito dal paradigma della semplificazione.Oltre a ciò, l'orientamento universitario viene presentato anche sul piano della rilevanza politica alla luce del basso indice di mobilità sociale del nostro Paese che colpisce anche coloro, qui nominati metafragili – in qualità di diplomati desiderosi di ottenere una laurea, che difficilmente potranno raggiungere livelli di antifragilità.Le azioni messe in atto (tutoraggio, orientamento tramite le tecnologie, autovalutazione delle capacità di svolgere le professioni in uscita, formazione per gli studenti e i tutor universitari) e i significati dell'approccio narrativo basato sul digital storytelling sono stati rivisitati concentrandosi sulle relazioni tra aspettative e contesto organizzativo alla luce dell'irriducibilità semiotica di cui la narrazione è portatrice.Nelle conclusioni, il percorso progettuale è stato ricontestualizzato nell'attuale emergenza pandemica focalizzandosi sulle opportunità di apprendimento trasformativo dell'organizzazione universitaria.
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De Maria, Francesco. "L'Operatore dello Sviluppo Umano nella cooperazione internazionale: dimensione formativa, ruolo professionale e competenze educative." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 129–55. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112009.

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Il lavoro sviluppa una riflessione sul ruolo dei professionisti dell'educazione nella cooperazione internazionale, tentando di coniugare l'area dello Sviluppo Umano con quella della Formazione. Ci si muove su un terreno impervio dove in entrambi i casi la regolamentazione normativa, gli sbocchi occupazionali della formazione universitaria, il mercato del lavoro e le figure professionali presentano alcune criticità. Il campo della solidarietà internazionale esprime un bisogno di professionalizzazione delle proprie risorse umane; la dimensione formativa emerge come una categoria implicita e trasversale alle azioni di sviluppo che non può essere oggetto di interesse esclusivo di progetti realizzati in ambito educativo. Il contri-buto coglie queste sfide e, muovendosi da un'area disciplinare all'altra, cerca di definire i processi lavorativi, le aree di attività e le competenze educative dell'Operatore dello Sviluppo Umano, dunque del Professionista dell'Educazione che ricopre questo ruolo.
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Marina Imperato and Francesca Dello Preite. "Esperienze dalla dirigenza scolastica nella pandemia: traiettorie per una leadership trasformativa." IUL Research 3, no. 5 (June 15, 2022): 29–43. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.254.

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La situazione creatasi a causa della pandemia nel 2020 ha sollevato nella dirigenza scolastica numerosi interrogativi da esaminare con urgenza, competenza e responsabilità. Su questa base è nato il progetto “Dirigere le scuole al tempo della pandemia”, ideato ed elaborato dal gruppo di ricerca D.I.S.C.O.V.ER.: la ricerca, di cui il presente contributo illustra i principali punti di interesse, ha assunto il metodo narrativo per raccogliere i vissuti professionali del lavoro dirigenziale durante il primo lockdown (primavera 2020). Gli input proposti ai dirigenti hanno cercato di esplorare sia gli aspetti tecnico-organizzativi, sia le componenti riconducibili alla leadership educativa. Alle interviste, effettuate tra agosto e settembre 2020, hanno risposto oltre trenta dirigenti di ogni ordine di scuola, di 11 regioni italiane, con diversa anzianità di servizio.
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Buonanno, Di Elisa. "Le fellowship della Società Italiana di Nefrologia: un'intervista." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 1 (January 26, 2018): 70–71. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1008.

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Nel 2012 la Società Italiana di Nefrologia (SIN), sotto la guida del Presidente Prof.ssa R. Coppo, ha istituito per la prima volta delle borse di studio dedicate ai giovani nefrologi, finalizzate allo svolgimento di attività cliniche e di ricerca mediante stage presso numerosi centri di Nefrologia italiani. Si riporta la testimonianza di un vincitore, il dott. G. Alfano, che ha frequentato un ambulatorio di ecografia nefrologica per approfondire tale metodica. La sua testimonianza sottolinea l'importanza delle fellowship come progetti formativi e l'auspicio che la SIN ne elargisca sempre di più, per migliorare la preparazione e la crescita professionale dei giovani nefrologi.
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Butera, Federico. "La rigenerazione e innovazione delle organizzazioni come questione nazionale Italia, crisi e progetto." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (May 2012): 119–49. http://dx.doi.org/10.3280/so2011-002006.

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The economic crisis in Italy, as in Europe, affects heavily private companies and Public Administrations. In a few cases, however, organizations displayed an admirable capability of coping, due to innovation in design and management. An Italian Way of Doing industry is emerging. The paper advocates a new stream of policy oriented researches about cases and new paradigms Italian production system and Public Administration made in cooperation among institutions, universities, companies, associations: the basis for a new industrial policy. Collaborative projects of innovation and change management in specific companies and administrations should be fostered and supported, by developing best cases, new paradigms and communities of innovators. Innovation and changes in the organization may have a relevant impact upon macro dimensions of economy. Our society of organizations requires to all of them an improved capacity for coping dramatic changes. On the other hand, new forms of organizations may have a decisive impact on productivity and regulation. New products and services, new processes and a new model of consumption are part of a destructive creation that should be managed. The proposal is to cope the crisis by raising a strong scientific, cultural, professional movement oriented to invent a regenerate organization in private and public sector. Criteria drawn by our recent research are suggested. An agenda includes research and actions and the following areas of design and development: networks of territories and enterprises opened to the international market; integral enterprises as a basis of the Italian Way of Doing Industry; Public Administrations doing more with less; high reliability organizations; sustainable organizations; organization for social defence; new model of consumption; enterprises web 2.0.; broad professions.
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Piazza, Roberta, and Simona Rizzari. "Il peer mentoring per favorire lo sviluppo professionale della docenza universitaria: l'esperienza dell'Università di." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 2 (December 2021): 100–112. http://dx.doi.org/10.3280/exioa2-2021oa13026.

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Il contributo descrive l'esperienza di ricerca e formazione di peer mentoring condotta dall'Ateneo di Catania per il miglioramento delle competenze didattiche dei docenti "esperti" (senior) dell'Ateneo. L'azione ha riguardato la formazione di figure esperte chiamate a supportare i colleghi nella costruzione di esperienze di sviluppo personale e di innovazione didattica. Vengono descritte le scelte teorico-metodologiche che hanno fatto da sfondo al percorso di ricerca-azione progettato e al modello formativo adottato. Sono analizzate le varie fasi che hanno visto la realizzazione dell'esperienza in Ateneo, che ha coinvolto numerosi docenti appartenenti a diverse aree disciplinari.
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Proli, Maria Grazia. "Prevenire i comportamenti antisociali e la radicalizzazione dei giovani attraverso Internet. L’esperienza del Progetto europeo “DIVE IN”." Rivista Italiana di Educazione Familiare 19, no. 2 (December 23, 2021): 147–58. http://dx.doi.org/10.36253/rief-10653.

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The paper reflects on the importance of preventing antisocial behavior and radicalization in young people, understanding the signs of extremism and how to interpret them in an attempt to determine how to counter these phenomena spread through the Internet and social media. In this perspective, as recommended in some documents issued by the European Institutions, we highlight the need to strengthen the specific skills of education professionals needed to be able to detect potentially dangerous behavior in young people and prevent and combat radicalization. In this context, the European project “DIVE IN – Preventing violent radicalisation among young individuals in Europe by innovative training approaches” 2019-2021, is presented, aimed at the prevention of violent radicalisation in young people through the implementation of a blended learning training course addressed to teachers, educators, social workers.
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Nocera, Lea. "Furia urbana a Istanbul. Dai ‘Progetti di trasformazione urbana' ai movimenti di contestazione." TERRITORIO, no. 61 (June 2012): 77–81. http://dx.doi.org/10.3280/tr2012-061013.

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Анотація:
Over the past few years, a series of ‘urban transformation proj¬ects' has been radically changing the face of the city of Istan¬bul. In line with the political project begun in the early 1980s, aimed at reintroducing the old capital of the Ottoman Empire onto the international scene and transforming it into a global city, the hub of a network of financial services and international tourism, today radical interventions have been made in the old neighbourhoods of Gecekondu and peripheral enclaves in the city centre, provoking the removal and further marginalization of large parts of the population. The reaction of the individual inhabitants has joined with the activism of neighbourhood as¬sociations and the interests of professional groups, and become translated into many forms of opposition to the projects and the politicisation, though controversial, of these urban protests.
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Mauro, Francesco, Valentina Berni, Maria Concetta Bottazzi, and Antonino Magistrali. "Il progetto ImpAQ per il sistema di qualificazione europea nel settore dell'agricoltura." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 97 (June 2012): 247–56. http://dx.doi.org/10.3280/qua2012-097012.

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The European Qualifications Framework (EFQ) is a key initiative in achieving the objectives of the Lisbon Strategy, by enhancing occupational and geographical mobility and lifelong learning. The Recommendation on EQF, formally adopted in April 2008, foresees that Member States relate their national qualifications systems to the EQF. It will therefore enable individuals and employers to use the EQF as a reference tool to compare the qualifications levels of different countries and different education and training systems, for example vocational training and higher education. The EQF will function as a type of translation device to make relationships between qualifications and different systems clearer and will therefore be one of the principal European mechanisms intended to facilitate citizens' mobility for work and study. The proposed EQF will also act as a catalyst for reform of national Education and Training systems and the achievement of real lifelong learning (LLL), including through encouraging the growing momentum across Europe towards the development of national qualification frameworks. The IMPAQ Project aimed at supporting the development of the Qualifications' comparability, identifying and analyzing the main issues to face for relating them to the EQF and creating the best solving approaches (ways, methods, conditions, etc.), according to the "best fit" criterion, repeatedly mentioned in the European debate. The sector and the related Qualifications investigated within the project has been the agriculture one. The occupations/professions in the sector of agriculture can be characterized in wide gamma of Qualifications, stimulated by a continuous change, since the sector faces more and more new cultural challenges and new economic and social scenarios, which require an intense regeneration process of enterprises and professionalities. The importance of this sector for most European States, as well as the presence of different Qualifications/Titles, corresponding to different professional complexities, have made it a significant environment for carrying out the comparability research, by analyzing the functionality of the referencing and the critical aspects and solutions created for the different levels. Since the very beginning it appeared clearly that the current national qualification systems have been developed over time in different national settings. All countries use the ten criteria for referencing national qualifications levels, according to the EQF advisory group, but there is large variety of approaches chosen in the member states, and the aspects of the learning outcomes are also in a different way implemented. To overcome these obstacles, the research strategy and the methodology adopted by the partners have been focused on the involvement of the stakeholders and the collection and analysis of the feedbacks came out from the interviews that have been conducted. Moreover to limit, describe and analyze the reality of the sector and its aspects of training and qualifications, specific tools have been created used, and implemented during the course of the project: "the Matrix", "the Bridge", and "the Ruler", as specifically described below. At present the research has been completed and the relating reports will be soon produced. They will summarize the results achieved and will include some recommendations, in order to continue and promote the analysis and the process of referencing, on the base of the experience gained during the project. These results will be presented at the project final conference organized in Paris during the performing of the Paris Agricultural Show (http://www.salon-agriculture.com), an international conference on agriculture focused on the exploration of all of agriculture's richness and diversity in France and the rest of the world.
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Romano, Titti, and Roberto Serpieri. "La leadership educativa nel sistema scolastico italiano: tra istituzioni e competenze." Swiss Journal of Educational Research 28, S (December 1, 2006): 77–102. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.28.s.4758.

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L’obiettivo di questo articolo è fornire una lettura della leadership educativa attra- verso una prospettiva che permetta di vedere la leadership come una «competenza emergente» (duratura, autonoma ed indipendente), esito della complessa relazione tra individuo e contesto (Archer). Il leader educativo non è nient’altro che un soggetto competente capace di monitorare riflessivamente (conversazioni interne) sé stesso (desideri, passioni, progetti) e i vincoli e le risorse istituzionali. La chiave di lettura proposta sarà applicata per l’analisi di uno studio di caso: da un lato, un contesto istituzionale (il sistema scolastico italiano) travolto da un processo di riforma che sol- lecita i leader all’assunzione di nuove competenze (dirigenza scolastica), dall’altro, un leader educativo con una lunga carriera professionale alle spalle. Le competenze di leadership emergeranno da questa complessa relazione tra elementi che si condi- zionano senza né fondersi (ontologia della prassi) né determinarsi (riduzionismo), in quanto irriducibili (secondo il realismo critico archeriano).
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Bertolini, Sonia, and Manuel Vallero. ""Io non faccio la ballerina, io sono una ballerina". Tra successo e abbandono: i percorsi di carriera nei settori artistici." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 123 (September 2011): 207–29. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-123013.

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Il mercato del lavoro artistico presenta caratteristiche particolari: Prima di tutto si tratta di settori in cuiesistono né, néper l'accesso alle professioni. La professionalitŕ artistica, infatti, è difficile da valutare e non esistono enti in grado di certificare tale competenze. L'obiettivo principale di questo articolo è quello di ricostruire idei mercati del lavoro dei settori artistici, in particolare quelli di teatro, danza e cinema. Attraverso una ricerca empirica, abbiamo cercato di individuare quali siano le dinamiche di incontro tra domanda e offerta di lavoro, e come avvenga la definizione delle regole che portano alla strutturazione di questi particolari mercati del lavoro. Sono stati cosě identificati alcuni percorsidi carriera dei lavoratori che vi operano e messi in evidenza le loro strategie per fronteggiare la discontinuitŕ degli impieghi, in settori caratterizzati dalla quasi esclusiva modalitŕ organizzativa per progetti. Datori di lavoro e lavoratori attivano specifiche strategie contro l'instabilitŕ lavorativa, Dal lato domanda I datori utilizzano network professionali per il reclutamento del personale. Dal lato offerta, emergono due strategie: l'utilizzo del "portfoliocareer" e dei network professionali informali. Questi ultimi assumono specifiche configurazioni nei diversi settori, che saranno evidenziate.
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