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Di Salvo, Margherita. "L’italianità nella Little Italy di Toronto: heritage, legacy e affection." Italian Canadiana 36, no. 1 (October 3, 2022): 123–50. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v36i1.39388.

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Анотація:
Il presente contributo si propone di descrivere la percezione dell’italianità di alcuni imprenditori italiani e italo-canadesi che operano nell’ambito del Made in Italy nell’area della città di Toronto (Ontario) denominata Little Italy. La categoria del Made in Italy, dal punto di vista legislativo, identifica tutti i prodotti realizzati in Italia e con materia prima italiana e viene opposta a quella di Italian sounding che, al contrario, è associata a prodotti che ricordano l’Italia e che talvolta fingono solamente un legame con il Bel Paese. L’analisi è stata condotta a partire da un corpus di interviste a imprenditori italiani e italo-canadesi che hanno le loro attività nel quartiere che sorge lungo College Street, a Toronto. Lo studio si colloca nell’ambito della sociolinguistica interpretativa e mira a ricostruire la percezione dell’italianità di imprenditori che hanno alcune attività italiane gestite da famiglie italiane e tra le prime aperte lungo College Street. L’analisi ha consentito di cogliere le trasformazioni che il concetto di italianità ha avuto nel corso degli ultimi cinquant’anni e, con esso, come l’italianità nella Little Italy studiata sia passata da heritage a legacy e ad affection.
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Nosi, Costanza, and Carlo Alberto Pratesi. "La domanda di auto elettriche tra entusiasmi tecnologici e resistenze psicologiche: una ipotesi di segmentazione." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 2 (September 2012): 31–44. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-002005.

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Анотація:
Gli Autori propongono una segmentazione della domanda italiana di auto elettriche basata sull'attrattivitÀ che alcune caratteristiche specifiche del prodotto esercitano sugli individui. Con la cluster analysis sono stati classificati 8.423 intervistati in quattro segmenti di mercato. I risultati dello studio offrono informazioni utili sia per gli operatori del settore, per il miglioramento delle loro strategie di marketing, sia per i policy maker per l'elaborazione di programmi tesi a favorire comportamenti collettivi piů responsabili. Forniscono altresě un contributo alla scarsa letteratura manageriale sul mercato dei veicoli elettrici puri e alla limitata conoscenza degli atteggiamenti degli italiani circa i prodotti ecologici.
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Ronchini, Beatrice. "Le asimmetrie regolamentari nell'industria dei fondi comuni aperti." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 423–44. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003003.

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Анотація:
L'obiettivo di livellare il terreno competitivo tra gli operatori europei del risparmio gestito non sembra ancora pienamente raggiunto. Nei diversi paesi permangono infatti alcune residue divergenze - nelle modalitŕ di recepimento e di interpretazione delle normative comunitarie, nelle prassi di vigilanza, nei regimi sanzionatori, nella regolamentazione settoriale - tali da penalizzare potenzialmente gli operatori e i prodotti sottoposti alla disciplina piů stringente. Il presente contributo si focalizza sul comparto dei fondi comuni aperti italiani e intende arricchire la letteratura sul tema passando in rassegna in ottica comparata le principali norme e prassi di vigilanza "competition sensitive" suscettibili di limitare l'attrattivitŕ di tali prodotti rispetto a quelli esteri commercializzati in Italia o rispetto a prodotti finanziari alternativi. Come noto, le asimmetrie regolamentari sono considerate una delle cause del declino attraversato nel passato recente dall'industria italiana dei fondi comuni d'investimento mobiliare. L'individuazione dei residui spazi di discriminazione competitiva di matrice normativa rappresenta la necessaria premessa per prefigurare un possibile percorso di ottimizzazione della regolamentazione.
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Vellar, Agnese. ""Addicted to Passion". Performance spettatoriali nei pubblici connessi italiani." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 40 (June 2010): 167–80. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040013.

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Анотація:
"Addicted to passion". Performance spettatoriali nei pubblici connessi italiani di Agnese Vellar Nell'ultimo decennio Internet si č evoluto in una piattaforma multimediale e il Web ha raggiunto la massa critica. Da queste trasformazioni emergono nuove pratiche di consumo, di autorappresentazione e di interazione sociale, con protagoniste le giovani generazioni. All'interno dei "pubblici connessi" i fan di prodotti mediali condividono informazioni relative al proprio culto e costruiscono insieme "audience di pratica", recentemente evolutesi in un "collettivismo di rete". L'autrice propone di interpretare le culture di fan come starring systems: reti di performance spettatoriali multimediali e multisituate. Nello starring system i fan collaborano e competono per acquisire capitale sociale e culturale e dunque raggiungere visibilitŕ. Da tali attivitŕ emerge un flusso di produzioni creative che rifiniscono la relazione tra autori e spettatori. In questo articolo si descrive un'indagine sul fandom telefilmico italiano attraverso il caso di studio di "Italian Subs Addicted", una comunitŕ di fansubbing. Intepretando il fandom come uno starring system, l'autrice descrive l'emergere di un collettivismo di rete ironico e competente. I fan si autodefiniscono ironicamente "addicted", in quanto, essendo cresciuti guardando serie televisive, hanno acquisito la "dipendenza" ma anche la "passione" e il capitale subculturale che consente loro una decodifica critica e una produzione creativa.
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Cassani, Gabriele. "Il risparmio nei farmers' market italiani: un approfondimento sui prodotti ortofrutticoli." RIVISTA DI ECONOMIA AGRARIA, no. 2 (October 2012): 37–60. http://dx.doi.org/10.3280/rea2012-002002.

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In the past decades, agricultural producers and consumers have been dealing with low farmgate prices and expansive grocery shopping respectively, giving rise to new food chain models. To this extent, the Mercati di Campagna Amica (MCAs) farmers' markets have generated a widespread expectation of saving among costumers, representing one of the most popular Italian experiences in this regard. With the purpose to shed light on the dynamics underlying this phenomenon, the article pretends to verify the degree of actual saving for consumers living in the western outskirts of Rome by comparing the prices recorded in 5 outlets located in the same area with those of a MCA. The analysis on the prices of 34 fruit and vegetables items suggests an average saving of 20% with respect to the mainstream outlets. Besides, MCA prices seemed to be less volatile during the 16-week time span, making the farmers' market an even more attractive channel for producers. In accordance with the literature on the topic, this paper confirms that the purchase drivers at the farmers' market deal with ethics and quality, despite the partially met expectations of saving. Finally, the criterion for setting a price cap generates an adverse selection among the products as well as different saving rates among customers.
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Campanale, Laura. "ITALIANITÀ ALIMENTARE NELLA LINGUA E CULTURA TEDESCA: IL CONTRIBUTO DELLA GELATERIA ITALIANA IN GERMANIA." Italiano LinguaDue 14, no. 1 (July 26, 2022): 309–37. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/18182.

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È innegabile il successo del Made in Italy alimentare in paesi come la Germania, uno tra i nostri maggiori importatori, in cui da anni si sono diffusi ovunque tipici locali italiani. Per i tedeschi la nostra cultura culinaria, simbolo di genuinità e convivialità, è talmente apprezzata da avere influenzato le loro abitudini alimentari. Diversi nostri prodotti come la pizza, la pasta, l’espresso fanno ormai parte del patrimonio alimentare e linguistico tedesco, senza dimenticare il gelato, di cui pochi ne conoscono storia e origini. Per tale motivo, tratteremo del successo e della diffusione delle gelaterie italiane in Germania, presentando, infine, una serie di italianismi relativi al mondo della gelateria, a dimostrazione della capacità innovativa ed espansiva della lingua italiana nel tedesco. Italian food in German language and culture: the contribution of Italian gelato in Germany The success of Made in Italy food in countries such as Germany, one of our major importers, is undeniable. For years, typical Italian restaurants have been spreading everywhere. For Germans, our culinary culture, a symbol of authenticity and conviviality, is so appreciated that it has influenced their eating habits. Many of our products such as pizza, pasta, espresso are now part of the German food and linguistic heritage, without forgetting ice cream, of which few know its history and origins. For this reason, we will deal with the success and diffusion of Italian ice cream parlors in Germany, presenting a series of Italianisms related to the world of gelato, demonstrating the innovative and expansive capacity of the Italian language in German.
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Giannotti, Claudio, and Gianluca Mattarocci. "La scelta della misura di rischio nella classificazione dei fondi immobiliari italiani." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 549–69. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003008.

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Il mercato immobiliare europeo č cresciuto significativamente negli ultimi anni e la realtŕ italiana ha dimostrato una crescita dei prodotti disponibili sia per la clientela retail che istituzionale. La grande diffusione presso il pubblico ha evidenziato l'opportunitŕ di definire delle semplici misure di rendimento/rischio di facile comprensione anche per gli investitori con scarse competenze finanziarie. La soluzione solitamente adottata nell'industria del risparmio gestito č rappresentata dalle misure. La letteratura in materia ha evidenziato la capacitŕ di tali strumenti di selezionare le migliori opportunitŕ di investimento nell'ipotesi semplificatrice di distribuzione normale dei rendimenti. Considerando il mercato italiano, l'articolo esamina la performance dei fondi immobiliari italiani nel periodo 2001-2009 e sottopone a verifica l'ipotesi di normalitŕ dei rendimenti conseguiti. Evidenziati i limiti di tale ipotesi semplificatrice, il contributo confronta i ranking basati sull'indice di Sharpe con quelli ottenuti utilizzando misure Rap che adottano approcci di misurazione del rischio differenti. I risultati ottenuti evidenziano che i diversi ranking portano a risultati non strettamente comparabili e quelli piů stabili nel tempo sono quelli costruiti utilizzando misure di rischio che non assumono l'ipotesi semplificatrice della normalitŕ dei rendimenti. L'esigenza di utilizzare tali misure corrette č piů chiara quando i fondi immobiliari fanno maggiore ricorso al debito e/o sono scarsamente negoziati nel mercato.
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Ventura, Iolanda. "Sulla trasmissione vernacolare dello «Schriftencorpus» attribuito allo Ps.-Mesue: per una ricognizione delle traduzioni tra XIII e XVI secolo." Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento 9, no. 2 (December 30, 2021): 183–265. http://dx.doi.org/10.54103/2282-7447/15674.

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Il saggio esamina la diffusione del corpus di scritti attribuiti allo Ps.-Mesue (Canones universales, De consolatione simplicium medicinarum, Antidotarium sive Grabadin, Practica sive Grabadin) nelle principali aree linguistiche europee, ed è diviso in due parti. Esso presenta, nella prima parte, una panoramica delle traduzioni (ebraico, tedesco, inglese, francese, spagnolo) medioevali e rinascimentali sinora reperite ed analizza le modalità di ricezione non latina dello Schriftencorpus. In una seconda parte, vengono invece analizzate i quattro volgarizzamenti italiani prodotti tra il XIV ed il XV secolo in area toscana e veneta.
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Fait, Monica. "Brand-land equity nei territori del vino." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 3 (September 2010): 119–40. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-003009.

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I presupposti teorici alla base del lavoro sono rappresentati dagli studi sulla brand equity i quali sono stati qui adattati al settore vinicolo al fine di approfondire il valore che viene assegnato dai consumatori ai concetti di tipicitÀ ed origine dei prodotti. La verifica empirica cerca quindi di individuare le componenti essenziali dell'immagine del territorio d'origine per la definizione delle preferenze dei consumatori graduando gli elementi della brand-land equity delle imprese e dei loro territori d'origine. La ricerca, adottando il modello di Keller, basato sulle due dimensioni della brand awareness e della brand image, mira quindi a verificare: il livello di notorietÀ e l'immagine di alcuni territori vinicoli italiani.
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Scarantino, Anna. "Da scuola del popolo a scuola fascista della nazione? Un bilancio dell'istruzione elementare in Italia a dieci anni dalla riforma Gentile." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (September 2020): 117–80. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-001005.

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Nel gennaio 1932, a quasi dieci anni dalla riforma più importante e più discus-sa del fascismo, quella della scuola, l'ispettore scolastico Renato Moro preparò una dettagliata relazione sulla condizione della scuola elementare lontana da fina-lità propagandistiche e destinata ad uso interno del ministero dell'Educazione na-zionale. Ponendo a confronto la pubblicazione ufficiale prodotta pochi mesi dopo dal ministero con la relazione preparata da Moro, che qui viene riprodotta inte-gralmente, il saggio mette in luce il divario esistente tra gli obiettivi dichiarati dal fascismo e la realtà, tra i risultati propagandati e quelli effettivamente conseguiti. Ne emerge, tra l'altro, l'immagine di una società meridionale ancora arretrata ma non immobile, che anche nei suoi strati medio-bassi chiedeva allo Stato più istru-zione e la possibilità di accesso alle scuole medie, che la riforma aveva ostacolato in molti modi. Il regime, impegnato ad ottenere una più decisa fascistizzazione del-la scuola, sottovalutò gli effetti negativi prodotti dalla presenza invadente del par-tito e dell'Opera nazionale Balilla, e dal disordine normativo che ne accompagnò costantemente l'azione. Il succedersi continuo di provvedimenti, ripensamenti e adattamenti minò l'immagine di solidità e coerenza che il regime voleva dare di sé nel suo progetto di radicale trasformazione degli italiani.
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Serraglio, Riccardo. "Pedrinhas Paulista. Una colonia di emigranti italiani in Brasile negli anni della ricostruzione postbellica." TERRITORIO, no. 91 (June 2020): 128–37. http://dx.doi.org/10.3280/tr2019-091013.

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Анотація:
Nel 1952 la Compagnia Brasiliana di Colonizzazione e Immigrazione Italiana istituì la colonia agricola di Pedrinhas Paulista, riservata a lavoratori provenienti dall'Italia. L'architetto Rosario Megna curò la pianificazione urbana e territoriale del nuovo insediamento attenendosi ai principi della razionalità e dell'economia. Nel mezzo del latifondo organizzò un villaggio all'interno del quale erano distinti settori per gli edifici comunitari, per i quartieri residenziali e per gli impianti di trasformazione dei prodotti agricoli. Le case per i lavoratori, sia quelle disposte nell'area urbanizzata sia quelle nelle aree agricole, furono dotate di accessori adeguati alle condizioni locali. Le soluzioni urbanistiche e architettoniche elaborate da Megna hanno posto le basi per il successo della colonia di Pedrinhas, che al giorno d'oggi è una città di circa tremila abitanti sostenuta da una fiorente economia agricola.
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Marazzi, Elisa. "L'editoria scolastico-educativa e la ricerca storica. Il caso italiano." SOCIETÀ E STORIA, no. 138 (November 2012): 823–51. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138008.

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Анотація:
L'articolo propone una rassegna degli studi italiani di storia dell'editoria scolastica, condotti negli ultimi trent'anni in risposta a diverse sollecitazioni, spesso provenienti dall'estero. Tra queste, il rinnovamento in chiave interdisciplinare degli studi di storia della pedagogia e della didattica, ma anche l'evoluzione della storiografia del libro e dell'editoria e il conseguente incremento dell'attenzione nei confronti dei prodotti editoriali a larga circolazione e del loro apporto alla storia sociale e culturale. Dopo aver proposto una definizione dell'oggetto di ricerca che tenga in considerazione gli inevitabili intrecci tra manuale scolastico e letteratura per l'infanzia, l'a. passa in rassegna i contributi (repertori, monografie, cataloghi storici) realizzati da studiosi di diversa formazione; il panorama delineato consente di formulare riflessioni sul metodo e proporre nuove piste di ricerca che mettano a frutto il lavoro svolto sinora.
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Di Michele, Andrea. "Berlusconi-Putin. Le ragioni di una vicinanza." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 260 (February 2011): 494–510. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-260008.

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La prima parte del saggio indaga gli elementi di comunanza tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin (leaderismo esasperato, populismo con venature nazionalistiche, controllo dei mezzi d'informazione), nonché il significato assunto dal rapporto con la Russia nella complessiva politica estera di Berlusconi, che ha visto l'Italia distaccarsi dal suo tradizionale europeismo e intessere relazioni preferenziali con Stati Uniti e Russia. Nella seconda parte, l'attenzione si sposta dai rapporti Berlusconi-Putin a quelli Italia-Russia, mostrando come la politica di avvicinamento a Mosca sia stata perseguita da tutti i governi italiani, di centrodestra e di centrosinistra, degli ultimi 10-15 anni. La Russia č per l'Italia un partner economico-commerciale fondamentale, in particolare in qualitŕ di fornitore di prodotti energetici. Eni e Gazprom hanno costruito un rapporto di collaborazione e integrazione che non č esagerato definire strategico e che ha fatto di Eni il primo partner commerciale di Gazprom. Le scelte nazionali di politica energetica, che hanno determinato una crescente dipendenza dall'approvvigionamento russo, influenzano fortemente la piů generale politica estera italiana, che crea malumore in Europa e negli Stati Uniti per il legame troppo forte e sbilanciato con Mosca.
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Alberti, Chiara Stella Sara, and Cristóbal F. Barría Bignotti. "Cucinare, mangiare, digerire: rappresentazioni del cibo latinoamericano in un contesto globale." Quaderni Culturali IILA 2, no. 2 (December 15, 2020): 7–24. http://dx.doi.org/10.36253/qciila-1450.

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Uno dei luoghi dove sperimentiamo nel quotidiano gli effetti del mondo globalizzato è la nostra tavola. Non sono più i piatti, ad esempio italiani, che fanno il giro del mondo seguendo le ondate di coloni e migranti, ma prodotti provenienti da tutto il mondo che condividono gli scaffali dei supermercati e che ci permettono di preparare pietanze di varia provenienza (La Cecla, 2016; Nicolosi, 2006;Wilk, 2016). Anche i danni ambientali e sociali di un’industria alimentare sempre più globale sono entrati a far parte della nostra vita quotidiana. L’assunzione di manodopera a basso costo legata alla tratta internazionale degli schiavi, la privatizzazione di beni comuni come l’acqua, il furto della terra alle popolazioni indigene e l’inquinamento causato dai trasporti intercontinentali, sono solo alcuni dei fenomeni legati a questa industria (Mintz 1986; Barndt, 2013). Occorre quindi osservare la questione dell’alimentazione secondo una prospettiva integrale, in cui si considerino i fenomeni tradizionalmente intesi come“naturali” anche come fenomeni “sociali”, visti, al tempo stesso, con uno sguardo locale e globale.
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GRILLOT, SOLANGE. "L'EMPLOI DES OBJECTIFS ITALIENS L'OBSERVATOIRE DE PARIS LA FIN DU 17me SICLE." Nuncius 2, no. 2 (1987): 145–55. http://dx.doi.org/10.1163/182539187x00051.

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Abstracttitle RIASSUNTO /title Dopo Galileo il cielo pu essere osservato con strumenti ottici. Nel corso del XVII sec. nasce e si sviluppa l'ottica astronomica, sfruttando fino all'estremo le possibilit offerte da obiettivi costituiti da una sola lente. La produzione qualitativamente pi alta quella di vetrai e ottici italiani. La notoriet di uno di questi, Giuseppe Campani, mostra chiaramente che i suoi pretesi segreti di fabbricazione erano soltanto una leggenda. In realt, egli doveva il successo soltanto alla sua ingegnosit, pazienza e alla severa eliminazione dei prodotti imperfetti. Fu proprio Campani a fornire a J.-D. Cassini quelle lenti che, in Italia prima, all'Osservatorio di Parigi poi, permisero a quest'ultimo di compiere le sue scoperte, dovute anche, e in gran parte, all'abilit e tenacia dell'osservatore. Infatti, i telescopi aerei o ?CTRLerr type="1" mess="Doute Cars isoles avec recollage" ?telescopi senza tubo erano difficilissimi da usare a causa delle loro dimensioni legate al problema della riduzione dell'aberrazione cromatica. La difficolt di impiego era tale da impedire ogni scoperta: solo un secolo pi tardi, con l'impiego dei telescopi riflettori, gli sforzi riprenderanno e le scoperte saranno nuovamente possibili.
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Bertoloni, Luca. "Commedia, mini-musical e flussi mediali: L’Inferno in sei minuti degli Oblivion." Dante e l'Arte 9 (December 22, 2022): 131–48. http://dx.doi.org/10.5565/rev/dea.172.

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In questo saggio si metteranno in mostra, attraverso una prospettiva mediologica e intersemiotica, i meccanismi testuali, intertestuali e performativi con cui il gruppo teatrale-musicale italiano Oblivion ha ri-mediato la prima cantica della Commedia dantesca in un prodotto audiovisivo e performativo ibrido – un mini-musical dal titolo L’Inferno in sei minuti –, che affonda le radici in più immaginari, da quello letterario fino al paesaggio intermediale alimentato dalla popular music italiana. Tale occasione permette anche di riflettere – più in generale – sulle modalità con cui un’opera letteraria ben impressa nell’immaginario nazionale può essere ri-mediata nel contesto postmediale, consentendo nello stesso tempo una riflessione sugli approcci mainstream alla conoscenza di Dante, la quale risulta fortemente vincolata al canone scolastico, come si può notare analizzando i prodotti realizzati dagli Oblivion legati alle opere letterarie.
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Scaramuzza, N., C. Diaferia, and E. Berni. "Micobiota autoctono e uso di biocompetitori in un impianto per la produzione di Culatello." Archivos de Zootecnia 67, Supplement (January 15, 2018): 167–71. http://dx.doi.org/10.21071/az.v67isupplement.3596.

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Анотація:
Un impianto artigianale che produce Culatello (un prodotto carneo stagionato tipico italiano) è stato sottoposto a campionamento in inverno ed estate per valutare il micobiota presente nell’aria degli ambienti di stagionatura e sui prodotti, con particolare attenzione alle muffe indesiderate e alle potenziali produttrici di micotossine. Tra il micobiota caratteristico, i ceppi fungini potenzialmente produttori di ocratossina A sono stati rilevati sporadicamente e sono risultati quelli meno prevalenti tra le specie isolate da culatelli. Al contrario, i ceppi fungini responsabili di colorazioni anomale sui budelli sui budelli sono stati rilevati in quantità massive nei primi step del processo di stagionatura, pur essendo la loro presenza in diminuzione verso la fine di tale processo. Per tale ragione, è stato condotto uno studio relativo all’impiego di ceppi fungini autoctoni quali biocompetitori, al fine di trovare una soluzione allo sviluppo di certuni ceppi fungini sui prodotti carnei stagionati. Ceppi autoctoni di Aspergillus e Penicillium sono stati selezionati ed inoculati su alcuni culatelli per agire come biocompetitori nei confronti di ceppi di Sporendonema naturalmente presenti sui prodotti testati. Nonostante la sua fluttuante concentrazione, la muffa sgradita è riuscita ad impartire ai prodotti inoculati una chiazzatura color rosso fuoco nel corso della stagionatura. Per tale motivo, l’uso di biocompetitori autoctoni non ha rappresentato un’effettiva azione di contrasto nei confronti di muffe in grado di produrre colorazioni anomale sui prodotti carnei.
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Marino, Andrea. "Indirizzi storiografici e proposte interpretative su Tangentopoli e la crisi politica italiana del 1992." SOCIETÀ E STORIA, no. 176 (August 2022): 281–300. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-0176004.

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Анотація:
La frattura prodotta dalla crisi politica del 1992 determinò una cesura che non poteva essere sottovalutata e sul piano storiografico ne sarebbe derivato uno stimolo interpretativo per comprenderne le cause e le ragioni. L'attenzione fu pertanto rivolta alla ricerca dei sintomi e delle contraddizioni che l'avevano preannunciata e che avevano prodotto una lenta sedimentazione di elementi degenerativi nelle fasi storiche antecedenti. Tuttavia, obiettivo del contributo è proporre una rilettura degli eventi del 1992 non esclusivamente come il prodotto di una progressiva adesione collettiva a degli ideali morali, ma più come effetto di una traumatica dinamica conflittuale che aveva le sue ragioni nelle lotte politiche del tempo e generata in primo luogo dalle forze e dagli attori direttamente impegnati nello spazio pubblico e mediatico.
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Nuzzo, Elena, and Giuseppe Bove. "Assessing functional adequacy across tasks: A comparison of learners’ and native speakers’ written texts." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 7, no. 2 (October 30, 2020): 9–27. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.12.175.

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Анотація:
EN This study aims to explore further the applicability of the six-point rating scale elaborated by Kuiken and Vedder (2017) to assess functional adequacy. According to the authors, functional adequacy (FA) is a multidimensional construct combining successful task completion and the effective transmission of a message from a speaker or writer to a hearer or reader. Kuiken and Vedder’s scale has been mainly applied to written L2 output in previous research, whereas in this study it is tested on both L1 and L2 written texts, elicited by means of different tasks. The texts, produced by 20 non-native and 20 native speakers of Italian, were rated by seven non-expert raters, trained to use the scale. The results showed low levels of absolute inter-rater agreement and consistency, especially for L1 texts. On the other hand, our findings are more encouraging with regard to the reliability of the scale and its applicability across tasks. The results also revealed a strong correlation between FA scores and those obtained in a C-test used as an independent measure of general L2 proficiency. Key words: FUNCTIONAL ADEQUACY, L1 ITALIAN, L2 ITALIAN, ASSESSMENT, WRITING TASK ES El presente estudio tiene como objetivo profundizar en la aplicabilidad de la escala de calificación de seis puntos elaborada por Kuiken y Vedder (2017) para evaluar la adecuación funcional. Según los autores, la adecuación funcional (AF) es un constructo multidimensional que combina la finalización satisfactoria de una tarea y la transmisión efectiva de un mensaje de un hablante o escritor a un oyente o lector. En investigaciones anteriores, la escala de Kuiken y Vedder se ha aplicado principalmente a la producción escrita de L2, mientras que en este estudio se prueba en textos escritos tanto de L1 como de L2, obtenidos mediante diferentes tareas. Los textos, producidos por 20 hablantes no nativos y 20 hablantes nativos de italiano, fueron calificados por siete evaluadores no expertos que habían sido capacitados para emplear la escala. Los resultados muestran bajos niveles de concordancia y consistencia absolutas entre los evaluadores, especialmente en los textos de L1. Por otro lado, los hallazgos son más alentadores con respecto a la fiabilidad de la escala y su aplicabilidad en las tareas. Además, los resultados revelan una fuerte correlación entre las puntuaciones de AF y las obtenidas en una prueba C utilizada como medida independiente de la competencia general de L2. Palabras clave: ADECUACIÓN FUNCIONAL, ITALIANO L1, ITALIANO L2, EVALUACIÓN, TAREAS DE ESCRITURA IT Questo studio ha l’obiettivo di approfondire l'applicabilità della scala di valutazione a sei punti elaborata da Kuiken e Vedder (2017) per valutare l’adeguatezza funzionale. Secondo gli autori, l'adeguatezza funzionale (FA) è un costrutto multidimensionale che combina lo svolgimento positivo del compito e la trasmissione efficace di un messaggio da un parlante o scrittore a un ascoltatore o lettore. La scala di Kuiken e Vedder, che finora era stata applicata principalmente alla produzione scritta in L2, in questo studio è stata testata su elaborati scritti sia in L1 sia in L2 ottenuti a partire da consegne diverse. I testi, prodotti da 20 parlanti non nativi e 20 madrelingua italiani, sono stati valutati da sette valutatori non esperti, addestrati all'uso della scala. I risultati mostrano bassi livelli di accordo e coerenza assoluti tra i valutatori, soprattutto per i testi in L1. I risultati sono, invece, più incoraggianti per quanto riguarda l'affidabilità della scala e la sua applicabilità a varie attività. Inoltre, i risultati rivelano una forte correlazione tra i punteggi FA e quelli ottenuti da un C-test utilizzato come misura indipendente della competenza generale in L2. Parole chiave: ADEGUATEZZA FUNZIONALE, ITALIANO L1, ITALIANO L2, VALUTAZIONE, COMPITI DI SCRITTURA
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Martari, Yahis. "BASIC VARIETY E INTERLINGUA IN ITALIANO L2. NOTE SULLA SCRITTURA DI ARABOFONI." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 74–95. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17130.

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La varietà di base è un sistema «semplice, versatile e molto efficace per la maggior parte degli scopi comunicativi» (Klein e Perdue, 1997: 304). L’obiettivo principale di questo articolo è scoprire se i fenomeni di interferenza dalla L1 in L2 di parlanti arabi sono accettabili nella varietà di base italiana L2 o se dovrebbero essere evitati perché ostacolano la funzionalità comunicativa di BV di italiano L2. Partendo da una premessa sintetica su alcune caratteristiche della lingua araba e su alcune questioni educative riguardanti l’apprendimento dell’italiano da parte degli arabofoni, facciamo alcune osservazioni sulle caratteristiche della BV e infine ci concentriamo sull’analisi di alcuni testi prodotti in italiano L2 di parlanti arabi che rappresentano un sotto corpus di VALICO (Corino e Marello, 2017). Basic variety and interlanguage in Italian L2. Notes on Arab speakers Italian L2 writing The Basic Variety is a “simple, versatile, and highly efficient for most communicative purposes” system (Klein and Perdue, 1997: 304). The main goal of this article is to find out if L1 transfer phenomena in Italian L2 Arabic speakers are acceptable in Basic Variety (BV) Italian L2 or if they should be avoided because they hinder the communicative functionality of BV Italian L2. Starting from a synthetic premise on some characteristics of the Arabic language and some educational issues regarding the learning of Italian by Arabic speakers (Della Puppa, 2007), we make observations on BV and finally we focus on the analysis of some texts that represent a sub corpus of the VALICO corpus (Corino and Marello, 2017) produced in Italian L2 by Arabic speakers.
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Nifo, Annamaria, and Domenico Scalera. "Le trasformazioni dell'industria italiana e l'impatto della crisi. Un commento al libro di Laura Rondi e Francesco Silva." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 2 (June 2011): 111–29. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-002005.

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Il recente volumecurato da Laura Rondi e Francesco Silva offre un interessante panorama su molteplici aspetti del cambiamento intrapreso dall'industria italiana nell'ultimo decennio. Questo commento si propone di presentare sinteticamente i diversi saggi, di evidenziarne i punti salienti e soprattutto di fornire una possibile lettura unitaria di essi, in riferimento alle caratteristiche complessive e alla dinamica recente dell'industria italiana. Inoltre, laddove reso possibile dalle prime frammentarie evidenze disponibili, si esamina l'impatto che la crisi ha prodotto e verosimilmente produrrŕ nel prossimo futuro sulle imprese manifatturiere italiane e sui processi di trasformazione da esse intrapresi.
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Varaldo, Riccardo, Daniele Dalli, Riccardo Resciniti, and Annalisa Tunisini. "Marketing e intangibles per la competitivitŕ delle medie imprese italiane." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (December 2010): 207–25. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-002001.

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Il paper analizza il ruolo del marketing soprattutto nelle sue componenti piů intangibili nelle strategie competitive delle medie imprese industriali italiane di successo. In particolare, si individuano le scelte di posizionamento di queste imprese e si esamina attraverso quali politiche di branding, pricing e comunicazione e quali relazioni di canale esse sono realizzate. Finalitŕ ultima del paper č l'identificazione dei modelli di successo nella gestione del marketing e l'analisi dei casi mira ad evidenziare come a) l'eccellenza di marketing segue a un generale recupero di competitivitŕ che si basa sul distacco dai modelli imprenditoriali tradizionali e sull'adesione a un modello d'impresa manageriale che gestisce direttamente il rapporto con i mercati, b) l'eccellenza di marketing esprime di rado una via italiana al marketing in senso stretto, quanto piuttosto una corretta applicazione dei principi del marketing tout court in grado di valorizzare il patrimonio di risorse cui sono applicati. Sul piano metodologico il paper si avvale dell'analisi dei risultati di 29 casi di studio di medie imprese con performance superiori alle medie dei rispettivi settori (alimentari, prodotti per la persona, prodotti per la casa, meccanica leggera, cantieristica). La ricerca č stata promossa dalla Societŕ Italiana di Marketing e ad essa hanno partecipato 29 gruppi di ricerca di 21 atenei diversi.
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Degli Esposti, Fabio. "Sulla pelle dei soldati. Razioni di guerra, approvvigionamenti alimentari e speculazioni industriali (1914-1922)." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 293 (August 2020): 9–46. http://dx.doi.org/10.3280/ic2020-293001.

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Nello scenario della guerra totale 1914-1918 la questione degli approvvigionamenti alimentari divenne un fattore essenziale. Il saggio prende in considerazione le politiche attuate dal governo italiano in un settore fondamentale, quello del consumo di carne. La strategia seguita fu in primo luogo quella di scoraggiare i consumi civili, che tuttavia, già piuttosto bassi, non poterono essere contratti in misura sufficiente. Le preoccupazioni sul progressivo depauperamento del patrimonio zootecnico nazionale per effetto delle massicce requisizioni militari indussero i vertici delle forze armate, dietro consiglio degli igienisti militari, a ridurre a fine 1916 anche la razione delle truppe mobilitate. Un provvedimento che, nei mesi successivi a Caporetto, suscitò accese polemiche nella classe medica, in quanto il peggioramento dell'alimentazione dei soldati fu individuata da alcuni come una delle concause del cedimento dell'autunno 1917. Una delle possibili soluzioni, l'incremento dell'importazione di carni congelate, era resa difficile da ostacoli di ordine tecnico come la pochezza della flotta frigorifera, la mancanza di grandi impianti frigoriferi e le deficienze nella rete di distribuzione che, dai porti tirrenici, doveva far arrivare il prodotto al fronte. Pur con gravi ritardi e sprechi, la guerra portò a una notevole espansione dell'industria del freddo italiana. Fra le novità del conflitto ci fu anche un fortissimo incremento nel consumo dei prodotti in conserva da parte dell'esercito. Il settore, gestito inizialmente da stabilimenti statali, vide nel corso della seconda parte del conflitto l'ingresso di un buon numero di industrie private. Queste tuttavia, secondo le indagini condotte nel dopoguerra dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle spese di guerra, si resero protagoniste di vere e proprie truffe nei confronti dell'amministrazione militare, rimaste in gran parte impunite.
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Spaliviero, Camilla. "Teaching Italian as a second language through digital storytelling: Students’ perceptions towards izi.TRAVEL." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 9, no. 1 (April 10, 2022): 91–121. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.15.1.265.

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EN The use of technology-enhanced language learning, representing an urgent issue due to the Covid-19 pandemic, has also been promoted by many studies in second language acquisition. Nevertheless, research in this field is only partially developed for the teaching of Italian as a second language (L2) within the university context and for investigating students’ perceptions. This article presents an action research project on the use of izi.TRAVEL, a website housing more than 15,000 audio guides for touring various sites in cities around the world. The aim of the study is to contribute to developing didactic practices relative to Italian as an L2 through digital storytelling, in order to raise and foster students’ linguistic and digital skills. Participants were a small group of students studying Italian as an L2 as part of a master’s program at an Italian university. Data were collected through a questionnaire, a focus group, and students’ multimodal artifacts. Results show the positive impact of project participation on students’ attitudes and perceived learning outcomes, as well as improvements in linguistic, cultural, environmental, and digital competences. Key words: TEACHING ITALIAN AS AN L2, DIGITAL STORYTELLING, IZI.TRAVEL, STUDENTS’ PERCEPTIONS, ACTION RESEARCH ES El uso de la tecnología para la adquisición lingüística es promovido por varios estudios, y constituye una cuestión urgente en el contexto de la pandemia del Covid-19. Sin embargo, este tema de investigación se ha desarrollado solo parcialmente respecto a la enseñanza del italiano como L2 en la universidad y a las percepciones del alumnado. En este artículo se presenta un proyecto de investigación-acción sobre el uso de izi.TRAVEL, un sitio web que tiene más de 15,000 audioguías para recorrer varios sitios de ciudades de todo el mundo. Izi.TRAVEL se implementó con un pequeño grupo de estudiantes de italiano como L2 matriculados en un Máster internacional de una universidad italiana. El objetivo del estudio es desarrollar prácticas didácticas del italiano como L2 a través de la narrativa digital para fomentar las habilidades lingüísticas y digitales del alumnado. Los datos se recogieron a través de un cuestionario, un grupo focal y los productos multimodales del alumnado. Los resultados muestran el impacto positivo de la participación en el proyecto en las actitudes del alumnado y en sus resultados de aprendizaje percibidos, así como mejoras en sus competencias lingüística, cultural, ambiental y digital. Palabras clave: ENSEÑAR ITALIANO L2, NARRATIVA DIGITAL, IZI.TRAVEL, PERCEPCIONES DE LOS ESTUDIANTES, INVESTIGACIÓN-ACCIÓN IT L’uso delle tecnologie per l’apprendimento linguistico è promosso da diversi studi e si è andato imponendo come questione urgente ne contesto della pandemia Covid-19. Tuttavia, in quest’ambito risultano ancora scarsi gli studi sulla didattica dell’italiano L2 nel contesto universitario e dalla prospettiva degli studenti. Su queste basi, nell’articolo si presenta un progetto di ricerca-azione riguardante l’uso di izi.TRAVEL, un sito web che contiene più di 15,000 audioguide per visitare le città di tutto il mondo. Il progetto è stato pilotato con un piccolo gruppo di apprendenti di italiano L2 iscritti in un Master internazionale di un’università italiana. L’obiettivo dello studio è quello di contribuire allo sviluppo di pratiche didattiche sull’italiano L2 attraverso il Digital Storytelling per promuovere le competenze linguistiche e digitali degli apprendenti. I dati sono stati raccolti attraverso un questionario, un focus group e i prodotti multimodali degli studenti. I risultati rivelano che l’impatto della partecipazione nel progetto sugli atteggiamenti degli/delle apprendenti e sui risultati dell’apprendimento percepiti è stato positivo poiché migliorano le competenze linguistiche, culturali, ambientali e digitali. Parole chiave: INSEGNARE ITALIANO L2, DIGITAL STORYTELLING, IZI.TRAVEL, PERCEZIONI DEGLI STUDENTI, RICERCA-AZIONE
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Ciniero, Antonio. "Modelli politici e processi di istituzionalizzazione come vettori di esclusione e marginalità sociale: il caso dei campi rom e dei ghetti agricoli." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 125 (August 2021): 40–61. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-125003.

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Il saggio ha due obiettivi. Il primo è quello di descrivere le continuità e le differenze riscontrabili nelle dinamiche di esclusione che producono i campi rom, luoghi di segregazione abitativa gestiti, direttamente o indirettamente, dai comuni italiani, e i ghetti agricoli, luoghi di segregazione abitativa che nascono in modo informale per dare alloggio ai lavoratori stagionali stranieri. Il secondo obiettivo è quello di analizzare gli interventi pubblici fino ad oggi messi in campo dalle istituzioni italiane per affrontare la questione abitava di gruppi di popolazioni pensate erroneamente come omogenee e portatori di bisogni comuni. Tanto nel caso dei rom, quanto in quello dei braccianti stranieri, le istituzioni italiane hanno utilizzato prevalentemente un approccio emergenziale basato sull'eccezionalità che ha prodotto e continua a produrre rilevanti contraddizioni e forme di esclusione sociale.
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Zuccarello, Maria Franca. "Il Cibo Nella Letteratura di Primo Levi e nel Cinema di Roberto Benigni." Revista de Italianística, no. 19-20 (December 30, 2010): 176. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i19-20p176-194.

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La cucina italiana è il risultato di tradizioni, molte delle quali risalgono a tempi molto antichi ed ai molti popoli stranieri che hanno dominatole regioni italiane, apportandovi cultura ed innumerevoli ricette chene fanno, nelle sue diversità, il prodotto Made in Italy, conosciuto in tutto il mondo. Molti autori hanno parlato del cibo in momenti di azione dei personaggi, attorno ad imbandite tavole di gente ricca e potente, o del campo, senza risorse per fare delle buone ricette. Però non parleremo qui dei piaceri del buon cibo italiano, ma della necessità del cibo come alimento che dà la forza per continuare a vivere. Ed allora, così come Primo Levi in Se questo è un uomo, ci domandiamo: è uomo chi mangia un cibo senza sapore, senza colore, senza odore e quindi senza piacere, che gli serve solo per sopravvivere? E vedremo anche la maniera giocherellona ed allegra, cheall’inizio del film La vita è bella Benigni usa per parlare del cibo, mentre nella seconda parte, quando la sua vita non è più un gioco - malgrado lui la conduca come tale affinché il figlio non capisca dove sono stati portati, fadi tutto affinché non manchi al piccolo Giosuè.
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Valentini, Jordi. "giovane poesia nella Svizzera italiana." Polisemie 2 (November 10, 2021): 159–75. http://dx.doi.org/10.31273/polisemie.v2.844.

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The article provides a broad overview of the poetry produced in Italian-speaking Switzerland over the past twenty years. The first part presents three channels of poetry dissemination (journals, editorial projects, and literary festivals) both within and outside the Swiss-Italian territory. The second part reflects on some critical readings of Swiss-Italian poetry and addresses the reasons why some forms of poetic writing have appeared later or to a lesser degree within the Swiss territory than they have in Italy, despite the two countries’ proximity. From this analysis, it is argued that the lack of strong counter styles in Swiss-Italian poetry has hindered the development of more mature and diverse forms of poetic expression. In the conclusion, it is argued that the non-use of digital resources for poetry production and dissemination in Italian-speaking Switzerland, as well as an often short-sighted cultural policy, are other important points to address in order to promote dialogue within and beyond the Swiss-Italian border. L’articolo fornisce una panoramica ampia della poesia prodotta nella Svizzera italiana negli ultimi vent’anni. La prima parte indaga tre principali canali di diffusione (riviste, case editrici, festival letterari) dentro e fuori il territorio della Svizzera italiana. La seconda parte riflette su alcune letture critiche della poesia nella Svizzera italiana e cerca di stabilire le ragioni per cui alcuni tipi di scrittura poetica siano giunti tardi o poco sul territorio svizzero rispetto all’Italia, nonostante la vicinanza tra i due paesi. Da questa analisi, si argomenta che la mancanza di controtendenze forti nella poesia nella Svizzera italiana abbia impedito lo svilupparsi di forme di espressione poetica più mature e diverse. In conclusione, si ritiene che il mancato uso di strumenti digitali per la produzione e la disseminazione della poesia nella Svizzera italiana, oltre che una politica culturale spesso poco lungimirante, siano temi importanti da affrontare per promuovere dialogo dentro e oltre il confine della Svizzera italiana. English title Young Poetry in Italian-speaking Switzerland. Publishing Strategies and Critical Readings
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Walker, Talia. "Investigating the performance of emailed apologies by Australian learners of Italian." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 9, no. 1 (April 10, 2022): 1–27. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.15.1.235.

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EN This paper explores the strategies chosen by Australian learners of Italian when performing emailed apologies in Italian. Through a modified discourse completion task, 42 participants produced a total of 317 emails. This paper presents an adapted typology of these emailed apologies in Italian which, while drawing on previous literature, has been tailored to be more specific to and therefore more effective in the analysis of the data collected in this project. It was found that the apology act as performed by Australian learners of Italian consists of two principal components, the apology and the repair, the latter of which is optional but is usually included. In addition, supportive strategies can be included prior to or following either of these components to strengthen the illocutionary force of the apology act. The analysis also evidenced that while a broad speech act structure can be identified, the apology act is a complex phenomenon which can be performed with great variation. Key words: APOLOGIES, APOLOGY STRATEGIES, APOLOGY TYPOLOGY, AUSTRALIAN LEARNERS OF ITALIAN, EMAILED APOLOGIES ES Este estudio examina las estrategias elegidas por discentes australianos de italiano en las disculpas enviadas por e-mail. A través de un Discourse Completion Task modificado (actividad de finalización del discurso), 42 participantes produjeron un total de 317 e-mails. Este artículo presenta una tipología adaptada de disculpas en italiano enviadas por e-mail que, aunque tomada de la literatura precedente, se ha adecuado para que fuera más pertinente al proyecto. Se observa que el acto de disculpa del alumnado australiano de italiano se constituye de dos elementos principales: la disculpa y la reparación; este último es facultativo, pero se suele incluir. Además, se pueden utilizar estrategias de soporte antes o después de uno de los dos componentes para consolidar la fuerza ilocutiva del acto de disculpa. El análisis también ha demostrado que, por un lado, es posible identificar una estructura amplia del acto lingüístico, y por otro, el acto de disculpa es un fenómeno complejo cuya realización es altamente variable. Palabras claves: DISCULPAS, ESTRATEGIAS PARA DISCULPARSE, TIPOLOGÍA DE DISCULPAS, DISCENTES AUSTRALIANOS DE ITALIANO, DISCULPAS POR E-MAIL IT Questo studio esamina le strategie usate da apprendenti australiani di italiano per la formulazione di scuse in italiano inviate via e-mail. Attraverso un Discourse Completion Task modificato (attività di completamento del discorso), 42 partecipanti hanno prodotto un totale di 317 email. Questo articolo presenta una tipologia adattata di scuse in italiano inviate via e-mail che, pur attingendo dalla letteratura precedente, è stata adeguata per essere più attinente al presente progetto. Emerge che l’atto di scusarsi prodotto dagli studenti australiani di italiano è costituito da due elementi principali: la scusa e la riparazione; nonostante quest’ultimo sia facoltativo, viene di solito incluso. Inoltre, strategie di supporto possono essere impiegate prima o dopo una delle due componenti per consolidare la forza illocutoria dell’atto di scuse. L’analisi ha anche dimostrato che, se da un lato, è possibile identificare un’ampia struttura dell’atto linguistico, dall’altro, l’atto di scusarsi è un fenomeno complesso la cui realizzazione è altamente variabile. Parole chiave: SCUSE, STRATEGIE PER SCUSARSI, TIPOLOGIA DI SCUSE, APPRENDENTI AUSTRALIANI DI ITALIANO, SCUSE VIA EMAIL
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Sirsi, Eleonora. "Quando la contaminazione da Ogm è "tecnicamente inevitabile": riflessioni in vista dell'adozione di "misure di coesistenza" nelle Regioni italiane." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (December 2010): 33–45. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001003.

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L'introduzione, nella disciplina comunitaria sull'etichettatura di alimenti e mangimi GM, di una eccezione per il caso in cui vi sia una presenza di materiale Ogm nell'alimento o nel mangime entro lo 0,9% è all'origine delle regole di coesistenza fra produzioni transgeniche, convenzionali e biologiche. Nel momento in cui le Regioni italiane si apprestano ad introdurre siffatte regole è necessario un chiarimento circa il significato dell'espressione "accidentale o tecnicamente inevitabile" utilizzata dal legislatore comunitario. L'interpretazione di questa espressione riguarda gli operatori e le loro responsabilità e riguarda le istituzioni responsabili di individuare efficaci misure di coesistenza e di effettuare i controlli. Alcuni segnali provenienti dalla giurisprudenza e dalle stesse istituzioni comunitarie inducono a ritenere che il limite dello 0,9% configuri una vera e propria soglia, al pari di quelle utilizzate nella normativa sui contaminanti e in altre normative del settore alimentare. Le conseguenze di questa indicazione si rifletterebbero nella configurazione delle misure di coesistenza che potrebbero legittimamente non avere come obbiettivo l'ottenimento di prodotti davvero, ma ripropongono inevitabilmente il problema dell'effettività del diritto del consumatore a scegliere un prodottoe insieme la possibilità per gli Stati europei di autodeterminare il proprio modello di agricoltura.
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Aiello, Gaetano, and Simone Guercini. "Relazioni tra brand e punto vendita per lo sviluppo di nuovi mercati per le imprese italiane della moda." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 2 (June 2010): 15–49. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-002002.

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Questo articolo ha per scopo verificare la consistenza e le caratteristiche del processo di sviluppo internazionale delle marche italiane del sistema moda attraverso operazioni compiute su punti vendita nei mercati esteri ed in particolare in quelli emergenti. Sono presi in esame i principali fattori di specificitÀ delle imprese italiane della moda e l'evoluzione della situazione competitiva attraverso l'analisi di dati aggregati e l'andamento dei prezzi dei prodotti e della posizione competitiva delle imprese nazionali. I risultati di ricerca presentati mettono in evidenza il mutamento della posizione competitiva del sistema moda italiano e la risposta delle imprese attraverso un potenziamento del ruolo del canale diretto a sostegno della marca e per una gestione diretta della sua presenza sui mercati internazionali. Viene offerta evidenza di come i paesi emergenti risultino oggetto di attenzione come mercato di sbocco e non solo come luogo di produzione. La diffusione delle politiche di investimento nei punti vendita diretti interessa un ampio numero di marche e risulta essere una modalitÀ di crescita internazionale che integra le forme piů tradizionali di esportazione.
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Barsanti, Danilo. "L’esposizione italiana del 1861: prodotti e produttori agricoli toscani." a. LIII, n. 1. giugno 2013, no. 1 (October 20, 2013): 109–56. http://dx.doi.org/10.35948/0557-1359/2013.1596.

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La Notte, Alessandra. "Come applicare l'approccio NAMEA ai Rifiuti Solidi Urbani: un caso studio nella provincia di Torino." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 3 (April 2010): 165–86. http://dx.doi.org/10.3280/efe2009-003008.

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Analisi e trattazione del tema ‘rifiuti' sono diverse a seconda che si tratti di rifiuti solidi urbani (RSU) o rifiuti speciali. La legislazione italiana prevede infatti regimi diversi per le due classi di rifiuti: variano gli strumenti di gestione, le istituzioni che se ne occupano e i datasets utilizzati per azioni di controllo e monitoraggio. Se l'autoritŕ pubblica locale volesse in qualche modo monitorare l'origine e destinazione dei rifiuti cercando di far luce sulle cause generatrici del problema e sull'efficacia delle politiche impiegate sarebbe utile applicare un modulo di contabilitŕ ambientale tipo NAMEA che metta in relazione le attivitŕ produttive e le quantitŕ di rifiuti prodotti. L'applicazione di tale modulo implica tre passaggi fondamentali. Innanzitutto va individuata l'unitŕ critica di riferimento a cui i dati puntuali pervengono e sono elaborati: in base all'ordinamento italiano tale unitŕ per i RSU č il consorzio dei comuni. In secondo luogo occorre verificare come estrarre i dati di interesse per compilare la parte ambientale di un approccio di tipo NAMEA: il sistema di tariffazione (TIA) attualmente in uso permette una stima puntuale delle quantitŕ di rifiuti prodotti per attivitŕ produttiva. Infine č necessario adattare la classificazione dei RSU alla classificazione NACE tipica dei moduli NAMEA: la classicazione RSU permette di identifcare le codificazioni dettagliate NACE piů appropriate per settore terziario. Dato il dettaglio territoriale di cui si dispone č possibile redigere la matrice per origine e destinazione e quindi riportare dove e come il rifiuto viene trattato/smaltito/riciclato.
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Filippi, Luca. "Per una rilettura marxiana del paesaggio agrario italiano." CRIOS, no. 21 (November 2021): 18–33. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-021003.

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Come recuperare la lettura marxista del paesaggio agrario italiano proposta da Emilio Sereni (1961) entro una teoria critica della società e del territorio in grado di confrontarsi con i nuovi potenti processi estrattivi ed espropriativi (Mezzadra, 2019; Harvey, 2019), messi in campo dal capitalismo contemporaneo? Una domanda che muove, da un lato, dalla sempre più diffusa - e problematica per l'autore - ricezione di Sereni entro la tradizione riformista della geografia umana, dall'altro lato, dalla necessità di individuare una continuità tra i risultati del suo lavoro e le prospettive del marxismo e della geografia critica contemporanea (Gough e Das, 2017). La rilettura proposta dal saggio individua l'attualità di quest'opera nell'uso che Sereni fa della nozione di paesaggio agrario come dispositivo per indagare e criticare, marxianamente, il singolare processo di transizione al capitalismo delle campagne italiane e il discorso economico politico - ma anche paesaggistico - che intorno ad esso e alle sue forme spaziali viene elaborato dal riformismo agrario italiano. Assumendo questa prospettiva, il saggio fa emergere nell'opera di Sereni una inedita tensione a sondare, attraverso questa categoria, dimensioni specifiche dei processi di assoggettamento e soggettivazione prodotti dall'emergere dei rapporti di produzione capitalistici.
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Caso, Roberto, and Giovanni Pascuzzi. "Valutazione dei prodotti scientifici nell'area giuridica e ruolo delle tecnologie digitali." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 49 (May 2012): 25–38. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-049003.

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Al fine di valutare i prodotti della scienza giuridica italiana e renderli confrontabili con i lavori di altre aree scientifiche, alcuni attori istituzionali hanno proposto di classificare generi letterari (ad es., monografia, articolo, nota a sentenza ecc.), sedi editoriali e riviste. Una parte delle associazioni scientifiche dell'area giuridica ha preso una posizione comune nel "documento sulla valutazione" del 1° ottobre 2010 su metodi e criteri che dovvrebbero essere applicati da vari organismi istituzionali per differenti scopi. La pagine che seguono sono dedicate a svolgere rilievi critici a margine del documento e a rilevare che le tecnologie digitali (in particolare, il sistema dell'Accesso Aperto alla scienza) possono giocare un ruolo di primo piano nella valutazione dei prodotti della scienza giuridica.
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De Mauri, Andreana, Deborah Carrera, Elena Capello, Sergio Riso, Doriana Chiarinotti, and Claudia D'Alessandro. "Dieta ipoproteica: Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 34 (November 22, 2022): 99–104. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2022.2493.

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National and International Societies recommend the Low Protein Diet (LPD) as nutritional therapy for chronic kidney disease not on dialysis, because it reduces the uremic symptoms and toxins generation, preserves the nutritional status, delays the progression to the dialysis and reshapes the dysbiotic microbiota. Finally, LPD is low cost and eco- and planet friendly. As some Authors already described LPD as a traditional drug, with particular indications, contraindications, special populations and so on, we for the first time re-wrote the LPD characteristics according to the “Summary of Product Characteristics” required by the Italian Health Department and Italian Medicines Agency. However, the contents of this paper could not be “literally” applied by clinicians, but must be included in a global assessment of the patient and performed by a trained physician or dietitian with expertise in the management of chronic kidney disease.
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Naspetti, Simona, and Raffaele Zanoli. "Consumatori e certificazione dei prodotti da agricoltura biologica. Un'analisi empirica." ECONOMIA AGRO-ALIMENTARE, no. 1 (May 2012): 195–215. http://dx.doi.org/10.3280/ecag2012-001009.

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According to the new organic (Regulation (ec) No 834/2007, a mandatory eu logo for organic food was introduced as well as new guidelines to label organic products. In the new labelling the indication of origin of the raw materials is compulsory: ‘eu Agriculture', ‘non-eu Agriculture' or ‘eu/non-eu Agriculture'. When all agricultural raw materials came from the same country, the terms ‘eu' and ‘non-eu' can be replaced or supplemented by the name of that country. The name of the Organic certifier can be also signalled to final consumers by the product labelling. In some eu countries (Denmark and Germany) the product label based on a third-party certification, private or public, make them trust the underlying certification scheme. Although consumers often lack knowledge on organic certification and organic farming practices in general, several studies highlight that scepticism and uncertainty towards organic logos and certification prevent consumers from buying more organic food. The present study analyses how consumers perceive some of the most important aspect of the new labelling regulation (the origin of raw materials and the organic certifier for organic food). Few studies exist on consumer views on organic labelling for organic food and willingness to pay for trust in the organic food quality (Burrell et al., 2006). The recommendations drawn from our findings can help stakeholders in the Italian organic sector. 415 consumers in three Italian locations (Ancona, Milano, Bari) participated to a survey in March 2010. The results show that the organic consumers prefer organic products from Europe and trust products certified by Italian (more than from foreign countries) and public certification bodies (more than private). These findings suggest the need for transparency of the complexity of the organic certification and accreditation system, unknown to most of the consumers. There is a need to make them clear what the new label characteristics stand for and remove consumer concerns of the standards and the trustworthiness of the inspection system.
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Szymecka, Agnieszka. "Produzioni di qualitĂ e sviluppo rurale: il caso polacco." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 3 (March 2010): 191–98. http://dx.doi.org/10.3280/aim2008-003008.

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L'oggetto del presente lavoro sono le condizioni giuridiche di sviluppo delle produzioni agroalimentari di qualità in Polonia. Questo tipo di produzioni è molto importante per l'agricoltura europea. Infatti, la Commissione europea considera tali produzioni l'arma più potente degli agricoltori europei in un mondo sempre più competitivo. Esse contribuiscono, inoltre, allo economico-sociale e ambientale sviluppo rurale sostenibile. Nella prima parte l'autrice prende in esame la definizione della "qualità ". Ne analizza varie nozioni adottate dal recente Libro verde sulla qualità dei prodotti agricoli e sottopone a critica alcune di loro. Vengono presentati anche gli "schemi di prodotti di qualità " europei e nazionali. La seconda parte del lavoro prensenta diverse iniziative avviate in Polonia e dirette alla promozione delle produzioni agroalimentari di qualità . Sono presentate le barriere normative in merito che riguardano: la definizione giuridica dell'attività di trasformazione dei prodotti agricoli, le norme fiscali e le regolazioni sulla vendita diretta. Viene fatta una comparazione con le rispettive norme e regolazioni italiane. In conclusione l'autrice constata che il legislatore polacco non è sufficientemente coinvolto nella creazione di un appropriato contesto normativo necessario per lo sviluppo delle produzioni di qualità in Polonia.
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Rosato, Pierfelice. "Il processo d'acquisto del prodotto crocieristico nel mercato italiano." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (January 2014): 287–308. http://dx.doi.org/10.3280/ed2013-002006.

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Battista Pellegrini, Giovan. "Una rara voce friulana nella terminologia dei “cestai”." Linguistica 25, no. 2 (December 1, 1985): 19–28. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.25.2.19-28.

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Анотація:
E'ben noto che in Friuli - come in altre aree italiane, specie alpine - la professione del "cestaio" era molto prati cata; esse è in parte ancora diffuse specie nell'area "bisiac­ca" in provincial di Gorizia ad Est dell'Isonzo. E'ovvio che i cestai utilizzano una terminologia speciale che non mi ri­sulta sia stata ancora studiata a fondo, tanto per i loro vari prodotti, quanto per le fasi di lavorazione.
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Romeo, Ilaria, and Tiziana Colusso. "La drammaturgia sociale di sindacalisti socialisti." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, no. 1 (March 24, 2020): 459–72. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820910097.

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Анотація:
Nella migliore tradizione del socialismo italiano, che ha prodotto risultati rilevanti di espressione culturale, alcuni dirigenti sindacali legati al PSI hanno prodotto opere teatrali delle quali qui viene dato conto con alcuni esempi. Si commentano quattro significative opere: La zappa sui piedi. Scena campestre in un atto, di Argentina Altobelli, datata 1897 e solo recentemente rappresentata; La vispa Teresa, bozzetto poetico in un atto, di Pietro Chiesa, con prefazione del deputato socialista Andrea Costa; Come cadde un mito. Opera teatrale in 4 atti, dello storico e critico di orientamento socialista Carlo Vallauri; Sirena operaia, di Alberto Bellocchio, con prefazione di Vittorio Foa.
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Renzoni, Cristina. "Il piano implicito: il territorio nazionale nella programmazione economica italiana 1946-'73." STORIA URBANA, no. 126 (September 2010): 139–68. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126007.

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Анотація:
A partire dal secondo dopoguerra l'Italia elabora un numero considerevole di piani nazionali a lungo termine a carattere per lo piů settoriale. Piani infrastrutturali, agricoli, energetici, piani pluriennali per l'edilizia economica e popolare e per l'edilizia scolastica, piani di sviluppo economico rendono conto di uno sforzo consistente di pianificazione teso ad affrontare la stagione di grandi cambiamenti economici e culturali in cui il paese si trova immerso. In totale assenza di un piano territoriale alla scala nazionale, la maggior parte dei programmi pluriennali prodotti in quegli anni si occupa, in maniera piů o meno esplicita, di cittŕ e territorio e ne mette in campo letture e ipotesi di trasformazione. Il presente saggio focalizza l'attenzione sui documenti della programmazione economica italiana elaborati tra il 1946 e il 1973, in cui vengono riconosciute quattro figure prevalenti che hanno informato le scelte di piano sia a livello teorico che operativo. Il territorio italiano viene a fasi alterne letto come risorsa, come supporto, come veicolo di progresso, o, infine, come sfera quotidiana: quattro immagini che costituiscono un possibile strumento di interpretazione per analizzare le forme e i modi in cui il discorso urbanistico entra nella politica nazionale tra anni Cinquanta e Sessanta.
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Morozzo della Roca, Paolo. "Anagrafe e stato civile. L'attuale disciplina e le novitŕ previste dal disegno di legge sulla sicurezza." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 2 (June 2009): 48–68. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-002004.

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Анотація:
1. Considerazioni preliminari sulla funzione anagrafica2. L'anagrafe e gli stranieri nella disciplina attuale: la nozione di regolaritŕ del soggiorno3. Alloggi non dichiarati e stranieri "senza fissa dimora"4. Dichiarazioni e certificazioni di stato civile nel procedimento anagrafico5. La strana anagrafe dei cittadini comunitari6. Le modifiche legislative proposte nel disegno di legge sulla sicurezza in materia anagrafica7. Sulla traduzione in lingua italiana di atti e certificazioni prodotti da un'autoritŕ straniera. Un problema inventato?
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Toroš, Anna. "Le figure femminili nella poesia slovena e italiana su Trieste della prima metà del XX secolo." Quaderni d'italianistica 35, no. 1 (January 15, 2015): 135–48. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v35i1.22356.

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Анотація:
Argomento del presente contributo è quel segmento della poesia slovena e italiana su Trieste della prima metà del XX secolo in cui hanno trovato espressione le figure femminili. A seconda del modo in cui queste figure sono rappresentate, la maggior parte può essere inserita in uno dei due gruppi: quello realistico oppure quello simbolico. Nel primo gruppo, cioè quello di rappresentazione realistica, troviamo delle descrizioni di donne triestine che sono legate alla Trieste asburgica oppure alla Trieste interbellica, ma che in entrambi i casi appartengono alle classi sociali più povere. Spesso queste donne provenivano dal retroterra triestino e si recavano quotidianamente in città per motivi di lavoro: questo è il caso delle fioraie, delle lattaie, delle fruttivendole, ma anche delle mondatrici di caffè e di altri prodotti. In tale contesto i poeti accennarono qualche volta alla loro provenienza slovena. In queste poesie prevalgono temi sociali, che però non sempre sono accompagnati da toni elegiaci. Quest’ultimi sono caratteristici soprattutto della poesia slovena, che accanto al problema della crisi economica si occupa anche della correlata problematica nazionale. Nell’altro gruppo, quello delle figure di tipo simbolico, troviamo invece figure più complesse, spesso costruite mediante lo strumento poetico della personificazione. Accanto a Jadranka, figura materna e portatrice di conforto agli sloveni triestini, troviamo nella poesia italiana dei primi due decenni del XX secolo la figura di Trieste come sposa irredenta d’italia, che apparirà anche nelle poesie italiane dei decenni successivi, sebbene con toni e sfumature diversi.
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Germanň, Alberto. "Vino e controversie internazionali." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (June 2011): 11–23. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-001002.

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Анотація:
L'autore analizza quattro casi sul vino che offrono l'occasione per un esame della normativa in materia. Nel dirimere la controversia concernente il vino friulano "Tocai", nel 2005 la Corte di giustizia ha confermato il divieto di utilizzare il suddetto nome oltre il 31 marzo 2007 respingendo ogni contestazione basata sull'omonimia tra il segno "Tocai" (per un vino bianco secco del Friuli) e quello "Tokaj" (per un vino dolce dell'Ungheria), dato che questa non puň esistere tra nomi che sono espressione di entitŕ differenti: vitigno nel caso italiano, vino nel caso ungherese. Il Panel Wto del 15 marzo 2005 ha affrontato la questione sorta nel 2003 sul rapporto tra un marchio geografico extracomunitario anteriore e una indicazione geografica comunitaria successiva, riconoscendo la legittimitŕ della normativa comunitaria rispetto all'Accordo Trips e, pertanto, ammettendo la coesistenza di indicazioni geografiche comunitarie con marchi geografici precedentemente registrati, purché non vi sia induzione in errore. L'Accordo del 10 marzo 2006 tra Usa e Ue sul mercato dei vini, nel confermare l'Accordo Trips che esclude la protezione dei segni (anche geografici) divenuti generici, precisa che gli Usa ritengono generiche le indicazioni Chianti e Marsala. Con sentenza dell'11 maggio 2010, il Tribunale di I grado ha rigettato l'istanza di registrazione come marchio comunitario del nome "Cuvče Palomar", per la presenza della doc Valencia comprensiva, nella tutela, del comune "el Palomar". Il Tribunale ha fondato la decisione sulla tutela assoluta che viene riconosciuta sia dall'art. 23 dell'Accordo Trips che dall'art. 7, par. 1, lett. j) del regolamento n. 40/1994 e, quindi, sul divieto di utilizzare anche l'indicazione geografica del luogo in cui viene realmente prodotto il vino che si voleva marcare con il nome "Cuvče Palomar" che č uguale al nome dell'indicazione geografica protetta identificatrice dei vini prodotti nella differente regione di Valencia.
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Paoli, Matilde. "Fa caldo!!!" X, 2019/3 (luglio-settembre) 10, no. 3 (July 15, 2011): 53–54. http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3207.

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Анотація:
Arianna Costantini da Pescara e Andrea Barberi da Roma ci ripropongono una domanda che molti in passato ci hanno già rivolto, ovvero quali siano le espressioni "corrette" in italiano per indicare la sensazione prodotta dall'innalzamento di temperatura. Riportiamo la risposta di Matilde Paoli pubblicata sul n. 35 (ottobre 2007) della Crusca per voi.
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Conti, Emanuela. "L'orientamento al marketing dei teatri lirici italiani: un'indagine esplorativa sugli spettatori del Rossini Opera Festival." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (October 2011): 133–64. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-001007.

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Анотація:
Oggi i teatri lirico-sinfonici sono chiamati, come le imprese, ad adottare un approccio di marketing per veicolare con successo la propria offerta agli utenti finali. In questo lavoro sosteniamo che la definizione di marketing culturale di Colbert (2000) integrata con la concezione di "prodotto" artistico come "sistema di offerta" costituisca un utile schema teorico per analizzare e sviluppare l'orientamento al mercato dei teatri lirici italiani. Come nei settori for profit il "prodotto" lirico dovrebbe essere progettato per specifici target-groups di spettatori ed indirizzato ad essi facendo leva su coerenti politiche di prezzo, comunicazione e distribuzione. Per validare lo schema concettuale č stata condotta un'indagine esplorativa su un campione di spettatori del Rossini Opera Festival (ROF) di Pesaro, ai quali si č chiesto di esprimere opinioni e suggerire miglioramenti in relazione all'attivitŕ di marketing dei teatri lirici italiani e del ROF. La ricerca empirica ha evidenziato le debolezze di gran parte delle nostre istituzioni liriche nell'approcciare il mercato, in particolare la scarsa attenzione agli elementi modificabili del "sistema di offerta" (soprattutto regia, guide all'ascolto e bookshop), la mancanza di strategie di pricing differenziate per i vari segmenti di fruitori ed un carente utilizzo di Internet e della televisione per comunicare l'opera lirica.
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Renna, Massimiliano, Angelo Signore, and Pietro Santamaria. "I prodotti agroalimentari tradizionali (PAT), espressione del territorio e del patrimonio culturale italiano." Italus Hortus, no. 35 (2018): 1–13. http://dx.doi.org/10.26353/j.itahort/2018.1.113.

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Vitella, Maurizio. "Ostensori architettonici in Sicilia tra suggestioni iberiche e rinascimentali." Quiroga. Revista de patrimonio iberoamericano, no. 21 (October 30, 2022): 120–27. http://dx.doi.org/10.30827/quiroga.v0i21.0009.

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Анотація:
Attraverso l’analisi di sei ostensori architettonici custoditi tra chiese e musei in Sicilia, vengono analizzati i linguaggi formali e compositivi che, tra suggestioni iberiche e rinascimentali, caratterizzano questi capolavori d’arte sacra. Sono piccole architetture d’argento, prodotte tra il XV e il XVII secolo, che risentono degli influssi gotico catalani e del Rinascimento italiano, in una peculiare sintesi tutta siciliana.
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Regonini, Gloria. "LE POLITICHE SOCIALI IN ITALIA: METODI DI ANALISI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 15, no. 3 (December 1985): 335–77. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200003348.

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Анотація:
IntroduzioneQuesto articolo si propone tre obiettivi: discutere alcuni recenti orientamenti metodologici emersi dagli studi comparati sul policy making nei paesi occidentali; mettere alla prova la loro capacità di catturare elementi importanti del modo di elaborare le politiche sociali in Italia; controllare se non sia possibile trattare le discordanze tra i modelli considerati ed il caso italiano non come meri residui o come prodotti di una qualche anomalia nazionale, ma come elementi per un riesame degli schemi inizialmente assunti come punto di riferimento, in modo da ampliarne il potere esplicativo.
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Zucchini, Francesco. "L'ATTIVITÀ LEGISLATIVA DEL PARLAMENTO ITALIANO: CONSOCIATIVISMO? POLARIZZAZIONE?" Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no. 3 (December 1997): 569–609. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025107.

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Анотація:
IntroduzionePochi termini politologici hanno avuto altrettanto successo nella polemica politica italiana della parola consociativismo. Nonostante la sua origine specialistica, che non rimanda a nessuna nozione giuridica né ad alcuna dottrina politica o sociale, è difficile assistere ad un dibattito politico senza che qualcuno dei partecipanti non lanci alla parte avversa l'accusa di essere consociativo. Strano destino. Il successo ha un prezzo per gli uomini come per i concetti: coniato da Lijphart (1968) per rendere conto dell'esistenza di democrazie stabili e relativamente felici, che la scienza politica degli anni '50 (Almond 1956) ignorava e per le quali al tempo stesso prevedeva un tribolato avvenire, il termine consociativismo ha assunto nel nostro paese una connotazione quasi esclusivamente negativa. Consociativa è la spartizione partitica, la corruzione, l'immobilismo, la mancanza di rigore finanziario. In breve, consociativa pare essere stata tutta la Prima Repubblica e consociativi tutti i guai da essa prodotti.
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