Добірка наукової літератури з теми "Pittura parietale romana"

Оформте джерело за APA, MLA, Chicago, Harvard та іншими стилями

Оберіть тип джерела:

Ознайомтеся зі списками актуальних статей, книг, дисертацій, тез та інших наукових джерел на тему "Pittura parietale romana".

Біля кожної праці в переліку літератури доступна кнопка «Додати до бібліографії». Скористайтеся нею – і ми автоматично оформимо бібліографічне посилання на обрану працю в потрібному вам стилі цитування: APA, MLA, «Гарвард», «Чикаго», «Ванкувер» тощо.

Також ви можете завантажити повний текст наукової публікації у форматі «.pdf» та прочитати онлайн анотацію до роботи, якщо відповідні параметри наявні в метаданих.

Статті в журналах з теми "Pittura parietale romana"

1

Bragantini, Irene. "Una pittura senza maestri: la produzione della pittura parietale romana." Journal of Roman Archaeology 17 (2004): 131–45. http://dx.doi.org/10.1017/s1047759400008199.

Повний текст джерела
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.
2

Brandizzi Vittucci, Paola. "Ex antica pictura : la storia controversa di una pittura parietale romana." Mélanges de l’École française de Rome. Antiquité 119, no. 1 (2007): 125–47. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2007.10330.

Повний текст джерела
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.
3

Bartman, Elizabeth, and Eric M. Moormann. "La pittura parietale romana come fonte di conoscenza per la scultura antica." American Journal of Archaeology 94, no. 4 (October 1990): 702. http://dx.doi.org/10.2307/505146.

Повний текст джерела
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.
4

Ling, Roger. "E. M. Moormann: La pittura parietale romana come fonte di conoscenza per la scultura antica. (Scrinium. Monographs on History, Archaeology, and Art History published by the Foundation of Friends of the Dutch Institute in Rome, 2.) Pp. x + 288; numerous text illustrations. Assen and Wolfeboro, New Hampshire: Van Gorcum, 1988." Classical Review 39, no. 2 (October 1989): 419–20. http://dx.doi.org/10.1017/s0009840x00272855.

Повний текст джерела
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.
5

Leach, Eleanor Winsor. "Some recent work on Roman wall-painting - WOLFGANG ERHARDT , STILGESCHICHTLICHE UNTERSUCHUNGEN AN RÖMISCHEN WANDMALEREIEN VON DER SPÄTEN REPUBLIK BIS ZUR ZEIT NEROS (Verlag Philipp von Zabern, Mainz 1987). Pp. 169, 118 plates, 558 figs. ISBN 3-8053-0919-8. - ERIC M. MOORMANN , LA PITTURA PARIETALE ROMANA COME FONTE DI CONOSCENZA PER LA SCULTURA ANTICA (Scrinium, Monographs on History, Archaeology, and Art History, vol. II, Van Gorcum, Assen, Netherlands). ISBN 90-232-2315-2. Pages x + 288, many illustrations. Cloth. Dfl. 125,00. - PICTORES PER PROVINCIAS: AVENTICUM V (Cahiers d'Archéologie romande, Collection dirigée par Colin Martin, No.43; Association Pro Aventico, case postale 142, CH-1580, Avenches, Switzerland, 1987). Pp.263 including 13 colour plates and many other illustrations. ISBN 2-88028-043-5." Journal of Roman Archaeology 3 (1990): 255–60. http://dx.doi.org/10.1017/s1047759400011065.

Повний текст джерела
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.

Дисертації з теми "Pittura parietale romana"

1

Malgieri, Angelalea. "Trasmissione e trasferimento delle immagini nella decorazione parietale (I sec.a.C.-I sec.d.C.)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422064.

Повний текст джерела
Анотація:
This research investigates the relationship between ancient figurative tradition and the production of wall painting decoration by focusing on the archaeological evidence from the Vesuvian area between the first century BCE and the first CE. Research has been carried out both analyzing how schemes and compositions circulated among painters and patrons, and reconstructing the design transfer techniques. The first case study selected for the purpose, the “floating figures”, a kind of subsidiary subject widespread both in private and public buildings, has been examined carrying out an in-depth analysis of the technical characteristics of their execution. The paintings have been examined in situ and have been photographed both in raking light and using infrared reflectography in order to identify underlying preliminary traces pointing to the use of semi-mechanical means of reproduction. Raman microscopy was applied to pigments micro-sampled from paintings with traces of underdrawing and a lexicographic research on literary sources has been undertaken in order to identify a terminology possibly designing the artisans’ tools and working procedures. Moreover, in order to investigate the techniques and devices actuating the design process of the pictores, some paintings showing compositions largely similar and suggesting the presence of a common prototype, have been chosen as case studies. The first case study consists of a series of vignettes showing a Dionysian couple, either a youthful Dionysos or Hermaphroditus leaning on the shoulders of Silenos, who stands to the Dionysus’s right. By isolating the group components, it has been possible to identify that isolated figures rather than entire compositions were drawn from more than one established iconographical repertoire, then re-assembled by the pictor to re-create a new composition. A further case study related to the techniques and devices actuating the design process of the pictores consists of Pompeian vignettes depicting characters from theatrical performances. The scenes from the Vesuvian area, including both painted panels and mosaic emblemata, has been compared to other extant painted and mosaic scenes related to this subject coming from different areas and spanning several centuries. This evidence seems to form an overall coherent iconographic tradition which has led to explore the hypothesis of its connection with illustration of plays. Yet the study of the scenes has led to dismiss this hypothesis as the evidence rather points to the independence of this iconographic tradition from textual transmission suggesting instead an origin from Greek-Hellenistic iconographic models that had a long and wide circulation. Bringing corroborative archaeological data to bear on the issues of the technical, practical aspects of painting, commissions and organization of work, this research has allowed to gain an insight into the working procedures of painters
La ricerca indaga il rapporto tra cultura figurativa antica e decorazione pittorica focalizzando l’attenzione sulla produzione pittorica di area vesuviana tra il I sec.a. C. e il I sec.d.C., attraverso due linee di ricerca, una rivolta all’analisi delle modalità di formazione e trasmissione del repertorio, l’altra mirata ad individuare le tecniche impiegate per la trasposizione delle immagini a parete. Per il tema del trasferimento delle immagini a parete è stato isolato un soggetto caratterizzato al tempo stesso da ripetitività e variatio, le ” figure volanti”. L’indagine ha interessato un ampio campione documentario, analizzato attraverso l’esame autoptico integrato da una sistematica campagna fotografica, con riprese in luce radente e in infrarosso vicino. Completano l’indagine il campionamento dei pigmenti utilizzati per eseguire i disegni preparatori unitamente a una ricerca lessicografica finalizzata ad individuare nelle fonti antiche l’esistenza di termini tecnici che designavano gli strumenti di lavoro dei pictores. Le modalità di trasmissione delle immagini sono state indagate attraverso l’analisi di due casi studio caratterizzati dalla ricorrenza elementi connotanti e ricorrenti. Il primo caso studio è costituito da una serie di raffigurazioni di ambito dionisiaco, quadretti che hanno come soggetto principale e ricorrente una coppia, Dioniso/Ermafrodito affiancato da Sileno musico e/o da altri personaggi del tiaso. Lo studio delle attestazioni, condotto destrutturando la composizione e analizzandone i singoli elementi, ha dimostrato che per crearla gli artigiani hanno assemblato elementi diversi desunti da un repertorio noto e consolidato. Il secondo caso studio si compone di una serie di quadretti con scene teatrali, accomunati dalla presenza di un numero fisso di personaggi con maschera e costume. Il corpus delle immagini vesuviane di questo tipo, che si compone di attestazioni musive oltre che pittoriche, è stato messo a confronto con le attestazioni del tema provenienti da altre aree e distribuite in un arco cronologico molto ampio. Le relazioni iconografiche che legano le rappresentazioni di questo tema e la ricorrenza di scene da opere degli stessi autori a distanza di diversi secoli e in luoghi lontani tra loro ha indotto ad affrontare il problema della derivazione delle raffigurazioni da archetipi connessi all’illustrazione letteraria. Tuttavia lo studio delle immagini ha portato ad escludere tale ipotesi, suggerendone invece la derivazione da più prototipi di origine figurativa originati nel mondo greco-ellenistico e che hanno circolato a lungo e ampiamente. L’analisi così condotta ha consentito di acquisire importanti informazioni sul modus operandi dei pictores, evidenziando procedure e soluzioni tecniche
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.
2

SCAPINI, Marianna. "Culti dionisiaci tra la tarda Repubblica e l'inizio dell'Impero: forme e valori attraverso l'iconografia." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11562/400338.

Повний текст джерела
Анотація:
La ricerca mira ad indagare le cerimonie dionisiache -ed in particolare quelle femminili praticate entro i confini della casa- nell’età tardo-repubblicana e proto-imperiale, allo scopo di valutarne i diversi aspetti, nonché l’eventuale significato politico. Si è partiti dal presupposto che il Dionisismo fu utilizzato in chiave politica sin dal primo ellenismo per fornire al potere simbologie di regalità utilizzabili in chiave propagandistica. Inoltre alcune cerimonie dionisiache, sia in Grecia che a Roma, erano celebrate dai sommi magistrati in favore della cittadinanza. In Atene, ad esempio, è famosa la cerimonia dionisiaca in casa dell’arconte Basileus, in occasione della festa delle Antesterie. Partendo da queste riflessioni preliminari, si sono prese in esame alcune cerimonie dionisiache o di carattere dionisiaco a Roma, se ne è valutato il rapporto con la sfera pubblica, cercando di creare una griglia metodologica in cui classificare la documentazione archeologica e letteraria, a seconda del valore religioso, dei soggetti implicati, dei destinatari dei monumenti e di altre opere di soggetto dionisiaco. Sulla base di una serie di distinzioni preliminari, necessarie per la valutazione di una grande quantità di materiale documentario di carattere eterogeneo, si è poi condotto un esame dettagliato di alcuni complessi architettonici romani e pompeiani di rilevante interesse dionisiaco. All’interno della cospicua documentazione presa in esame, si sono messi in evidenza soprattutto i cicli pittorici o in rilievo che presentano aspetti riconducibili a cerimonie misteriche o, quanto meno, segrete. In primis mi sono soffermata sul celebre ciclo dionisiaco della Villa dei Misteri, riguardo al quale ho fornito un’approfondita e aggiornata sintesi bibliografica. Le cerimonie echeggiate dai monumenti esaminati sono state comparate con quanto si conosce di vari rituali dionisiaci sia in Italia che nel mondo greco. Questo soprattutto al fine di valutare la eventuale pertinenza delle cerimonie indagate con riti la cui celebrazione spettava alle classi dirigenti delle città. In secondo luogo, sono state valutate anche le possibili contaminazioni con i riti egizi, che fin dal V secolo a.C. erano rapportati ai riti in onore di Dioniso e di Demetra. Dove possibile, inoltre, è stata esaminata la specificità della collocazione dei temi dionisiaci all’interno delle domus e delle villae romane. Una tassonomia precisa e ricorrente non è stata possibile, ma parimenti si sono tracciate numerose distinzioni utili fra spazi privati e spazi di rappresentanza. In base ai dati incrociati forniti dalle fonti letterarie e dalla ricorrente iconografia dell’incontro di Dioniso ed Arianna, è emerso che una tipologia molto diffusa di questa ritualità era quella della ierogamia dionisiaca, la cui versione in ambito romano era il rito di Bona Dea praticato in Dicembre nella casa del primo magistrato dell’Urbe. Una seconda tipologia di riti esclusivamente muliebri praticati in casa, dei quali, attraverso le iconografie e i dati cultuali (materiali votivi, epigrafi attestanti devozione privata), mi sembra di aver individuato una traccia, concerne pratiche devozionali in onore di una divinità preposta alla sfera femminile (maturità sessuale-matrimonio, gravidanza, parto), che sembra assumere ora i tratti di Cerere o Venere/Arianna, o di Iside, o di Hygeia, o di Ecate/Diana/Venere, o, per i temi della protezione materna, della maternità adottiva e del nutrimento, di Iuno o di Ino/Mater Matuta. Ho suggerito dunque che in questi riti vigesse il costume di identificarsi con questa o quella figura del mito, in base alle funzioni che si volevano mettere in evidenza: la maternità (Ino, Semele), il matrimonio (Arianna, Bona Dea, Venere), l’iniziazione delle fanciulle (Iuno, Diana, Onfale), la fertilità e la salute (Cerere, Hygeia e, ancora, Bona Dea). Inoltre, in base alla frequente comparsa nelle iconografie di cui mi sono occupata di personaggi appartenenti al mitico corteggio dionisiaco -quali Satiri, Menadi, Sileni- ho espresso la possibilità che in tali cerimonie fossero ingaggiate compagnie di “dionisiasti” professionisti sul modello della confraternita greca degli Iobacchi del Pireo, che coadiuvassero le donne nell’organizzazione dei riti. Un’analisi specifica e sistematica di questa cultualità muliebre entro i confini delle case private è ancora da sviluppare approfonditamente. Tuttavia mi sembra di aver dimostrato, restituendo a molte testimonianze pittoriche la rilevanza religiosa e rituale che ritengo esse abbiano, che siamo ancora molto lontani dall’aver chiarito tutti gli aspetti dei riti praticati dai Romani e dalle loro donne e, soprattutto, che non è possibile basare la nostra conoscenza sulle esclusive testimonianze letterarie, dal momento che le iconografie adombrano pratiche e temi altrimenti sconosciuti.
This research deals with Dionysiac rituals in the Late Roman Republic and at the beginning of the Imperial Age, with particular attention to those practiced by women, with the aim of evaluating the differing aspects and their possible political implications. I have started from the assumption that Dionysism was used as a means of political legitimacy since the dawn of Hellenism in order to confirm political authority by way of regal symbols. Moreover it is apparent that some Greek and Roman Dionysiac ceremonies were indeed celebrated by the most important urban magistrates for all citizens. The famous Dionysiac ceremony in the house of Archon Basileus in Athens during the urban festival of the Anthesteria is a good case in hand. From these considerations I made detailed analysis of certain Dionysiac ceremonies - and rituals of some Dionysiac character - in Rome, assessing their connection to the public sphere. I attempted to create a methodological grid in which I placed archaeological and literary evidence, considering religious implications, subjects within the documents and the public. Connections with further evidence of a Dionysiac nature were also studied. Starting from some preliminary distinctions, necessary in approaching such heterogeneous material, I analysed several important contexts in the Roman and Pompeian areas with a Dionysiac relevance. Among conspicuous material I gave particular consideration to frescoes and reliefs which appear connected to mysteries or, at least, to secret ceremonies. In primis I focused my attention on the famous Dionysiac fresco of the Villa dei Misteri, where I also provided an updated bibliography. Ceremonies represented within the frescoes examined were compared with what we do know about Dionysiac rituals in Italy and in the Greek world. My first aim was to evaluate possible connections with the rituals examined and those ceremonies performed by the urban upper classes. Secondly I studied potential influences upon the above mentioned practices from Egyptian rituals, which since the 5th century B. C. were compared to ceremonies in honour of Dionysus and Demeter. Where able, I attempted to recognize possible specificity regarding the location of Dionysiac themes within Roman domus and villae. Though a specific and recurrent taxonomy failed to materialize, many useful distinctions between private and public spaces in Roman houses were successfully made. According to the data gathered from literary fonts and recurrent iconography of the meeting of Dionysus and Ariadne, it became evident that a very common form of Dionysiac domestic rituals had the features of a Dionysiac hierogamy. Within the Roman world this holy marriage appeared in the rite of Bona Dea performed in December in the house of the first magistrate of Rome by his wife. I believe to have recognized a second form of female rites with a domestic character - from paintings, votive materials and private devotions - that concerns devotional practices in honour of a Goddess who presided over the female sphere (sexual maturity, pregnancy and childbirth). This Goddess could have aspects of Ceres, Venus/Ariadne, Isis, Hygeia, Hekate/Diana/Venus and, for themes of adoptive motherhood and nourishment, of Juno or of Ino/Mater Matuta. I suggest that the women involved in these rituals would identify themselves with these deities according to the function that they stressed: maternity (Ino, Semele); marriage (Ariadne, Bona Dea, Venus); initiation of the maidens (Juno, Diana, Omphale); fertility and health (Ceres, Hygeia and, again, Bona Dea). Moreover, given the frequent apparition in the iconography I studied of characters belonging to the mythical entourage of Dionysus, as Satyrs, Maenads and Silens, I expressed the possibility that in these ceremonies guilds of professionals similar to the Greek brotherhood of the Iobacchoi of the Piraeus were involved. Their role would have been to aid the women in the organizations of their ceremonies. A specific analysis of such female rites practiced in the heart of private houses is still to be thoroughly developed. And yet I believe to have demonstrated - stressing religious and ritual relevance of numerous Roman paintings - that we are as yet very far from a complete knowledge of every aspect of the rites practiced by the Romans and by their women, and above all that it is not possible to base our knowledge solely upon literary documents, given that many iconographies talk about themes and practices otherwise unknown.
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.
3

CARLEVARIS, Anna Laura. "Il mosaico della scienza prospettica. Una tessera romana: la Sala delle Maschere sul Palatino." Doctoral thesis, 2003. http://hdl.handle.net/11573/393781.

Повний текст джерела
Анотація:
Dopo una ricognizione relativa alla cosiddetta "questione" della prospettiva antica e una raccolta delle principali posizioni storicamente affermatesi sulla pittura parietale di età romana, lo studio prende in esame uno degli ambinti piùsignificativi della"questione": la Sala delle Maschere nellaCasa diAugusto sul Palatino. Dal rilievo stereofotogrammetrico vengono prodotti grafici metricamente esatti delle diverse pareti dell'ambientee le prospettive di ciascuna parete sono analizzatesul piano prospettico. Lo Studio conclude in favore dell'esattezza della costruzione prospettica della Sala delle Maschere in rapporto alla costruzione messa a punto dal nostro Rinascimento, proponendo una lettura metrico-proporzionale che ipotizza il ricorso ad un sistema di misura di molto precedente, applicato in ambito ellenistico. Inoltre si sottolinea l'importanza della ricerca delle fonti mancanti relative alla prospettiva antica nella trattatistica relativa all'ottica antica, al passaggio da Euclide a Tolomeo e alla lettura Rinascimentale di queste fonti.
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.

Книги з теми "Pittura parietale romana"

1

La pittura parietale romana come fonte di conoscenza per la scultura antica. Assen, The Netherlands: Van Gorcum, 1988.

Знайти повний текст джерела
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.
2

TECT 1: Un progetto per la conoscenza della pittura parietale romana nell'Italia settentrionale. Padova: Padova University Press, 2015.

Знайти повний текст джерела
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.
3

Pitture parietali e pavimenti decorati di epoca romana in Abruzzo. Bonn: Verlag Dr. Rudolf Habelt GmbH, 2012.

Знайти повний текст джерела
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.
4

Le grottesche: Il sogno della pittura nella decorazione parietale. San Giovanni Lupatoto, Verona: Arsenale, 2007.

Знайти повний текст джерела
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.
5

Ornata aedificia: Pitture parietali dalle case Ostiensi. Roma: Libreria dello Stato, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 2007.

Знайти повний текст джерела
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.
6

International Congress on Ancient Wall Painting (6th 1995 Bologna, Italy). I temi figurativi nella pittura parietale antica: IV sec. a.C.-IV sec. d.C. : atti del VI Convegno internazionale sulla pittura parietale antica. Imola [Italy]: University press Bologna, 1997.

Знайти повний текст джерела
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.
7

Convegno, internazionale di studi in ricordo di Mario Napoli (1996 Salerno Italy and Paestum Italy). La pittura parietale in Macedonia e Magna Grecia: Atti del Convegno internazionale di studi in ricordo di Mario Napoli, Salerno-Paestum, 21-23 novembre 1996. Paestum, Sa [i.e. Salerno, Italy]: Pandemos, 2002.

Знайти повний текст джерела
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.
8

Angela, Pontrandolfo, ed. La pittura parietale in Macedonia e Magna Grecia: Atti del Convegno internazionale di studi in ricordo di Mario Napoli, Salerno Paestum, 21-23 novembre 1996. Paestum (Salerno): Pandemos, 2002.

Знайти повний текст джерела
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.
9

I temi figurativi nella pittura parietale antica: IV sec. a.C.-IV sec. d.C. : Atti del VI Convegno internazionale sulla pittura parietale antica (Studi e scavi). University Press Bologna, 1997.

Знайти повний текст джерела
Стилі APA, Harvard, Vancouver, ISO та ін.
Ми пропонуємо знижки на всі преміум-плани для авторів, чиї праці увійшли до тематичних добірок літератури. Зв'яжіться з нами, щоб отримати унікальний промокод!

До бібліографії