Дисертації з теми "Ottocento italiano"
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STELLA, GAETANO. "Un compositore erudito nel secondo Ottocento italiano: Pietro Platania (1828-1907)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/770.
Повний текст джерелаToday the memory of the Sicilian composer Pietro Platania (Catania 1828- Naples, 1907) is almost totally bound to his participation to the Messa per Rossini, promoted by Giuseppe Verdi between 1868 and 1869. But, from the reading of the newspapers, as well as the specialized press of his time, IT is clear that Platania was considered one of the most important musicians of his generation in Italy. What are the elements of this importance attributed to Platania from his contemporaries First of all, Platania was considered one of the most expert musicians in the theoretic and contrapuntal field according to the Neapolitan tradition. He was the best Pietro Raimondi’s pupil, as his own maestro declared, and he experienced all the most complicated kinds of the Neapolitan counterpoint that, starting with Raimondi’s works, flowed into a ‘gigantic’ conception. It is possible to look at this formulation in some of Platania’s works as the Psalm Exurgat Deus for 24 voices and symphony crchestra. He was a real scholar, if we consider his culture and his readings. He published some treatises (Corso complete di fughe e canoni, Trattato d’armonia etc.) that had a strong influence especially in the southern Italian conservatories. But Platania was a very interesting figure for various activities that he made in the second half of the 19th century. He wrote Operas (Vendetta Slava, Spartaco, etc) that were greatly appreciated and edited by the most important Italian Press as Ricordi and Sonzogno, Symphonic music, Chamber music (with beautiful chamber songs and very interesting quartets), and a lot of Sacred music, where he showed his own style characterized by the co-presence of the old observed style (through a typically romantic harmony), and a pronounced melodic fluency that was very typical in the 19th century Italian music. Despite all the elements I pointed out above, the musicological research completely ignored this interesting musician of the 19th italian century, apart from some rare contributes. The script, after a necessary biographical outline, points out some aspects of his work as theorist and composer, deepening the aspects belonging to the Neapolitan school of composition of which Platania was one of the latst- but not the least- eminent exponents.
GIRARDI, RENATO. "Il pacifismo democratico italiano tra Ottocento e Novecento. Un profilo storico-politico." Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2014. http://hdl.handle.net/11579/46184.
Повний текст джерелаPetrini, Valentina. "Giambattista Giuliani: Dante e le parlate popolari toscane nelle ricerche di un piemontese spiemontizzato." Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2020. http://hdl.handle.net/11579/115030.
Повний текст джерелаMogorovich, Eliana. "Dalla realtà alla coscienza: il percorso della ritrattistica tra fine Ottocento e inizio Novecento." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4516.
Повний текст джерелаIl recente e diffuso interesse suscitato dalla ritrattistica nell’ambito di esposizioni di carattere nazionale ha sollecitato una riflessione sull’accoglienza ad essa riservata in un periodo cruciale della sua evoluzione, quello situato a cavallo fra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo. Si tratta di un momento che – data l’ascesa di una classe bisognosa di conferme dello status appena acquisito come la borghesia – ha visto il proliferare di immagini destinate all’autocelebrazione e che proprio per rispondere a tale necessità imponevano l’adozione di uno stile strettamente realistico. Tuttavia il medesimo torno d’anni coincide anche con la nascita della psicoanalisi freudiana (al 1895 risale la pubblicazione degli Studi sull’isteria, al 1899 L’interpretazione dei sogni mentre risale al 1901 la prima edizione della Psicopatologia della vita quotidiana), una rivoluzione che finì col riguardare anche le discipline artistiche e che, potenzialmente, poteva condurre a uno stravolgimento dell’approccio fotografico fino allora imposto dai committenti per le loro effigi. Il presente progetto si propone dunque l’obiettivo di individuare eventuali punti di contatto fra due filoni di ricerca finora affrontati come binari paralleli, il primo coincidente con le richieste maturate dalla situazione sociale dell’epoca e, il secondo riguardante le possibili ripercussioni connesse all’apertura di un nuovo orizzonte culturale. La ritrattistica ha conosciuto nel periodo preso in esame il passaggio da forme ufficiali e borghesi, centrate solo sulla verosimiglianza fisica e su blandi accenni al carattere dell’effigiato, a una concezione rivolta principalmente allo scavo psicologico del personaggio. Tale premessa, che può essere confermata dall’esame del catalogo di singoli autori, non trova però alcun riscontro nella stampa esaminata; gli articoli monografici e le recensioni di mostre rintracciate in “Emporium”, “L’illustrazione Italiana”, “The Studio” e “Die Künst für Alle” hanno infatti portato alla luce un panorama completamente diverso evidenziando continue e mai sanate discrepanze fra l’effettiva produzione degli artisti e quanto veniva poi riportato dalla stampa tanto in termini iconografici che di semplice citazione o descrizione. Nonostante le continue lagnanze sull’arretratezza dell’arte italiana e la proclamata intenzione di aggiornare il gusto artistico del pubblico, i quattro periodici esaminati continuano infatti a propagandare e diffondere quello che si può definire un “tono medio” della pittura, che esclude da recensioni e interventi di vario tipo tanto movimenti come l’impressionismo, il cubismo e il futurismo quanto gli autori europei più aggiornati cui talvolta si accenna solo una volta tramontata l’ondata rivoluzionaria della loro arte e sempre limitatamente alle opere meno eversive. Dal punto di vista della ritrattistica si assiste dunque a una sorta di silenzioso passaggio dal solido realismo ottocentesco alle forme pacate e immobili di Novecento, tendenza cui sembrano uniformarsi tutti i pittori italiani del nuovo secolo. La ripresa di interesse verso la rappresentazione della figura umana che contraddistingue il gruppo milanese non ha comportato, purtroppo, un effettivo aumento di ritratti riproponendo anzi le problematiche già osservate per i decenni precedenti poiché alla labilità del confine fra ritratto e pittura di genere viene a sostituirsi quella fra ritratto e semplice rappresentazione di figure per le quali non è sempre possibile stabilire il riferimento a fisionomie e caratteri individuali. Quanto fin qui osservato ha avuto come conseguenza la revisione nell’impostazione del presente lavoro in cui il mancato sviluppo di alcune parti è compensato dall’ampliamento dell’orizzonte geografico di riferimento dal momento che tanto nelle appendici poste a margine della tesi quanto nella sua prima parte sono stati inseriti autori dell’intera Penisola e stranieri allo scopo di ricostruire il panorama storico-artistico e critico del periodo considerato. Dal punto di vista operativo, dunque, i capitoli seguono una scansione temporale su base quinquennale: all’interno di ognuno è stato analizzato ogni singolo anno partendo dall’iniziale confronto fra i periodici italiani e ampliando poi la visuale su quanto pubblicato dalle riviste straniere, fonte utilizzata soprattutto dal punto di vista dell’apparato iconografico presente. La sporadica presenza di monografie dedicate ad artisti che hanno svolto principalmente l’attività di ritrattisti (presenti per lo più su “Emporium”) ha fatto sì che l’attenzione si concentrasse sulla posizione assunta dai vari critici rispetto alle mostre recensite, messe fra l’altro a confronto con i cataloghi delle esposizioni stesse nel caso delle biennali veneziane e di eventi come la mostra del ritratto di Firenze del 1911, quella dell’Autoritratto organizzata dalla Famiglia Artistica di Milano nel 1916 e quella del Ritratto femminile contemporaneo ospitata nella villa Reale di Monza nel 1924. La marginalità di cui ha costantemente sofferto il filone pittorico cui ci si è dedicati si riverbera, naturalmente, su una presenza sporadica e poco significativa degli artisti veneto-giuliani ai quali, comunque, è interamente dedicato il catalogo in cui è organizzata la seconda parte della tesi. Basato sulle ricorrenze dei pittori nelle riviste esaminate, il catalogo segue la scansione in sezioni distribuite a seconda della tipologia di ritratto cui appartengono, cominciando da quelli di singoli personaggi (a loro volta distinti fra ritratti muliebri, virili e effigi di critici d’arte), ritratti di gruppo, ritratti di artisti e autoritratti, sezione quest’ultima che vede l’inclusione delle opere facenti parte della collezione di autoritratti della Galleria degli Uffizi, assunta come evidente certificato di importanza dell’autore cui l’opera è stata richiesta o da cui è stata donata. Ogni sezione è aperta da una breve introduzione che prevede, per la parte degli autoritratti, il riferimento ai più recenti studi inerenti la relazione fra arte e psicanalisi, anche in virtù del fatto che la destinazione eminentemente privata di questi lavori consentiva all’autore una maggiore libertà stilistica e un più sincero dialogo con il proprio modello. Il lavoro di tesi è completato dal catalogo delle opere ritenute più significative per ciascuna sezione e dalle appendici critiche tratte da “Emporium” e “L’Illustrazione Italiana”.
XXIII Ciclo
1978
BAITA, BRUNELLA. "COLOR LOCALE NELLA NELLA NARRATIVA REGIONALE ITALIANA DEL SECONDO OTTOCENTO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10290.
Повний текст джерелаOur work aims at building a unitary, systematic tableau of the Italian narrative after Verga. We have focused on literary and language aspects <
BAITA, BRUNELLA. "COLOR LOCALE NELLA NELLA NARRATIVA REGIONALE ITALIANA DEL SECONDO OTTOCENTO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10290.
Повний текст джерелаOur work aims at building a unitary, systematic tableau of the Italian narrative after Verga. We have focused on literary and language aspects <
SALLUSTO, Filippo. "Rachele Villa Pernice e l'intellettualità femminile italiana del secondo Ottocento." Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2023. https://hdl.handle.net/11580/95441.
Повний текст джерелаSacchet, Chiara <1987>. "Maestre. Un percorso nella letteratura italiana tra Ottocento e Novecento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1754.
Повний текст джерелаDURETTO, IDA. "Memoria, imitazione e la costruzione del canone poetico tra Sette e Ottocento." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2020. http://hdl.handle.net/11384/90710.
Повний текст джерелаNAGLIATI, Iolanda. "L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEGLI STUDI MATEMATICI IN ITALIA A METÀ OTTOCENTO." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2014. http://hdl.handle.net/11392/2388954.
Повний текст джерелаKovačević, Zorana. "Mediazioni culturali: letteratura e società italiane nell'odeporica serba ed europea tra Ottocento e Novecento." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/10150.
Повний текст джерелаLo scopo di questo lavoro è rappresentare l’immagine dell’Italia, della sua società, della sua cultura e soprattutto della sua letteratura nell’ambito dell’odeporica serba ed europea dell’Ottocento e del Novecento. Nonostante una sorprendente presenza dell’Italia nella letteratura di viaggio serba, i saggi, le monografie, i libri, le antologie e gli altri testi che ne trattano non sono particolarmente numerosi tanto in lingua serba quanto in quella italiana. Al contrario di ciò che accade per altri viaggiatori stranieri, la presenza di testimonianze scritte dai serbi in visita in Italia è dunque studiata relativamente poco: infatti, considerando la bibliografia generale relativa al viaggio in Italia, colpisce subito una notevole asimmetria e una grande lacuna. La tesi è divisa in due parti. Nella prima, tramite le pagine dei viaggiatori serbi che dell’Italia hanno lasciato testimonianza scritta sono illustrati, privilegiando un taglio cronologico, gli elementi essenziali a un ritratto del Belpaese, fra Ottocento e Novecento. Attraverso cinque capitoli, che corrispondono ad altrettante fasi dello sviluppo dell’odeporica serba, viene messo l’accento sull’immagine dell’Italia, mentre tutte le informazioni fornite sui viaggiatori e le loro opere sono ridotte all’essenziale in quanto maggiormente pertinenti all’ambito della slavistica. L’Italia, soprattutto per le sue bellezze e tradizioni, è senz’altro una meta d’obbligo per chi proviene dalle terre slave. Per quanto riguarda l’area serba, la presenza dell’Italia si può osservare principalmente attraverso la letteratura di viaggio a cui hanno contribuito, in più di due secoli, scrittori curiosi di conoscere questo paese, che fin dai tempi del Grand Tour ha attirato schiere di viaggiatori da tutta Europa. La prima fase dell’odeporica serba sull’Italia si apre poco prima dell’inizio del secolo XIX e dura fino al Romanticismo, che ne costituisce la seconda fase, quando appaiono i notevoli contributi di Petar Petrović Njegoš e soprattutto il libro Lettere dall’Italia di Ljubomir Nenadović, che non rappresenta solo uno spartiacque nel genere, ma senza dubbio anche un passo notevole in tutta la letteratura di viaggio serba. La terza fase, che in qualche modo corrisponde al Realismo, si protrae fino all’apparizione di una generazione nuova che si afferma tra le due guerre mondiali e porta la letteratura di viaggio alla sua epoca d’oro in cui essa, ormai staccata e lontana dalla tradizione precedente, matura completamente. Siccome ripercorrendo le tappe dello sviluppo di questa tradizione risulta che il periodo tra le due guerre è fondamentale in quanto momento in cui avviene un grande cambiamento della poetica del viaggio stesso, si porrà l’accento proprio su questo quarto periodo, chiamato anche Modernismo, che costituisce una fase cruciale per l’odeporica serba. Infine, dopo la seconda guerra mondiale fino alla fine del secolo XX si snodano i decenni che corrispondo all’ultima e conclusiva epoca. A giudicare dai diari, dalle lettere, dai resoconti e da altro materiale riguardante il tema del viaggio, città come Napoli, Roma e Venezia confermano la loro prevedibile centralità in questa mappa, seguite a ruota dalle città toscane e da quelle siciliane. Anche se i viaggiatori serbi privilegiano le zone di cui si ha già una conoscenza dettagliata, soprattutto a partire dalla fine della prima guerra mondiale esse si moltiplicano e l’elenco dei nomi si arricchisce di località meno note. Mentre nelle pubblicazioni dedicate a questo tema, pur inquadrato da differenti angolazioni e metodologie, manca un approccio comparativo, nella tesi, sin dalla fase embrionale, si è cercato di descrivere il mondo dei viaggiatori stranieri che hanno deciso di rendere omaggio all’Italia con i loro scritti, stabilendo paragoni e confronti. Si inizia perciò una rapidissima panoramica sul viaggio raccontato nell’odeporica europea nel periodo che abbraccia l’Ottocento e il Novecento, soprattutto attraverso il più classico dei canoni il cui modello è diventato familiare anche all’odeporica serba. Partendo da Goethe, passando per Gogol’, arrivando a Stendhal, con qualche digressione sui viaggiatori meno conosciuti, si verifica in che modo le stazioni di un pellegrinaggio appassionato, e soprattutto le immagini dell’Italia e della sua cultura si sovrappongono con, o differiscono da, quelle relative ai viaggiatori serbi. Inoltre, all’occorrenza, come termine di paragone, si affronta anche il viaggio degli italiani in Italia. Invece la seconda parte, divisa in cinque capitoli, mostra l’immagine della letteratura italiana nelle testimonianze odeporiche, soprattutto del Novecento, un secolo cruciale per la presenza dell’Italia nella letteratura serba. Per quanto riguarda le preferenze dei viaggiatori, da un lato si nota la passione per i classici come Dante, Petrarca e Tasso, mentre dall’altro si manifesta anche l’interesse per scrittori come Gucciardini, Cecco Angiolieri, Santa Caterina da Siena o Giuseppe Gioachino Belli. Solo qualche sporadica menzione è riservata a D’Annunzio oppure al futurismo italiano. Il baricentro di quasi tutta la seconda parte della tesi è senz’altro il rapporto di Miloš Crnjanski con la letteratura italiana: egli, che ne fu un grande ammiratore e lettore, la affronta anche dal punto di vista critico utilizzando un ricco corpus di fonti che esamina con cura. Il primo capitolo è dedicato al rapporto di Crnjanski con Dante: nel corso del suo pellegrinaggio fiorentino che descrive nel libro L’amore in Toscana, lo scrittore approda a un’attenta lettura della Vita nuova, facendo, secondo consuetudine, alcune annotazioni a margine, grazie alle quali è possibile seguire un filo rosso che accomuna i due letterati, e rintracciare una serie di affinità tematiche che Crnjanski trova tra il suo diario di viaggio e quello che parla del primo amore di Dante. Se si osservano tutti i filoni tematici lungo i quali si dipana la ricezione di Firenze nell’odeporica serba, è evidente che in tale complesso manca un particolare interesse per la figura e l’opera di Dante, che è invece un topos importante affermatosi nella gran parte della produzione letteraria europea che ruota attorno all’Italia. È dunque proprio Miloš Crnjanski a colmare questa lacuna offrendo un piccolo ma piuttosto significativo tributo all’artefice della Commedia. L’immagine che Crnjanski ha di Firenze non consiste nella consueta descrizione della città e dei suoi itinerari, ma secondo la poetica del libro L’amore in Toscana l’idea di omaggiare Dante si realizza con l’inserimento all’interno della sua struttura di un saggio dedicato alla protagonista della Vita nuova intitolato appunto Sulla Beatrice fiorentina. Una lettura approfondita del saggio di Crnjanski rimanda subito alla sua fonte principale: lo studio di Alessandro D’Ancona del 1865 La Beatrice di Dante, le cui considerazioni preliminari sono servite allo scrittore serbo come punto di partenza da cui deriva anche il tono polemico con cui egli talvolta affronta l’argomento. Il secondo capitolo nasce sempre dal contatto con gli scrittori italiani avvenuto durante il pellegrinaggio descritto nell’Amore in Toscana, che mostra la particolare attrazione di Crnjanski per Siena, a cui dedica quasi la metà del libro, riservandole punti di vista e interpretazioni originali. Questo ritratto della città contiene diversi passaggi narrativi interessanti incentrati su alcuni momenti della vita degli scrittori e degli artisti italiani del medioevo tra i quali spicca Cecco Angiolieri, il più rappresentativo di quei poeti detti “giocosi” o “comico-realistici” che fiorirono in Toscana tra la seconda metà del Duecento e l’inizio del Trecento. Per affrontare sia l’universo poetico sia la vita privata del poeta senese Crnjanski si è servito dall’importante contributo di Alessandro D’Ancona intitolato Cecco Angiolieri da Siena, poeta umorista del secolo decimo terzo, del 1874. Per questo motivo, alla fine del capitolo è parso interessante soffermarsi brevemente su due saggi di Luigi Pirandello: Un preteso poeta umorista del secolo XIII e I sonetti di Cecco Angiolieri, scritti con lo scopo di confutare decisamente la tesi, protrattasi per secoli e sostenuta da D’Ancona, secondo cui Cecco sarebbe stato a tutti gli effetti un poeta umorista. Anche se queste pagine di Pirandello sono prive di punti di contatto con quelle dell’Amore in Toscana, esse completano il quadro della critica più antica sulla poesia di Angiolieri, e permettono di mostrare similitudini e differenze con la ricezione che ne ha Crnjanski. Anche nella seconda parte della tesi si privilegia un approccio comparativo, perché studiando i rapporti tra gli scrittori e i viaggiatori serbi e la letteratura italiana incrocia spesso il mondo di altri autori europei che viaggiando in Italia hanno affrontato temi legati alla letteratura del paese che stavano visitando. Così, per esempio, il terzo capitolo, incentrato su Tasso nell’odeporica di Miloš Crnjanski e Marko Car, è corredato da un capello introduttivo nel quale si affronta anche l’interesse per la figura e la vita di Tasso nella letteratura europea. È soprattutto tra Sette e Ottocento che la vicenda drammatica di Tasso offre elementi che entrano perfettamente in sintonia con il gusto del tempo e perciò proprio in quel periodo che egli diventa protagonista di un vero mito letterario, le cui radici, però, risalgono già al Seicento. Ma proprio nel Novecento, quando questa fortuna letteraria e anche figurativa, particolarmente duratura, che ebbe soprattutto echi internazionali, sembra ormai al tramonto, essa, invece, ebbe un suo ulteriore bagliore presso i letterati serbi, che non riuscirono a sottrarsi al fascino della vita di questo poeta, piena di laceranti contrasti che si inquadrano nella situazione politica e religiosa del suo tempo. Frutto di tale interesse sono due contributi non notevoli dal punto di vista della lunghezza, ma interessanti per un’impronta personale, nonostante talvolta si noti una significativa presenza delle letture fatte: si tratta di un capitolo delle Lettere estetiche di Marko Car intitolato Il monastero di Sant’Onofrio - Torquato Tasso - Panorama dal Gianicolo e di quello semplicemente intitolato Tasso parte del libro Presso gli Iperborei di Miloš Crnjanski. Similmente è impostato anche il quarto capitolo intitolato Crnjanski lettore dei sonetti romaneschi di Giuseppe Gioachino Belli nel quale, oltre a approfondire il rapporto tra Miloš Crnjanski e Belli, è riservato un ampio spazio a quei grandi letterati europei che ebbero il merito di diffondere la fama dello scrittore romano oltre frontiera. Toccherà a Ivo Andrić chiudere la tesi, con un capitolo, il quinto, interamente dedicato al rapporto dell’unico vincitore jugoslavo del premio Nobel per la letteratura con la società, la cultura e soprattutto la letteratura italiane, che a più riprese hanno attirato l’attenzione di questo scrittore. Si tratta di un argomento poco indagato nel suo complesso, importante tuttavia per illustrare in che modo nel vasto corpus delle opere di Andrić si integri la passione per il Belpaese. Oltre al rapporto con il fascismo e con la letteratura italiana attraverso alcuni autori classici, un ampio spazio del capitolo è dedicato all’interesse dello scrittore per Francesco Guicciardini la cui vita e opera Andrić affrontò con una solida preparazione e nel cui pensiero riconobbe numerose affinità con il proprio.
XXV Ciclo
1985
ottomano, Vincenzina caterina. "La ricezione dell’opera russa tra Ottocento e Novecento in Francia e Italia." Doctoral thesis, Universität Bern, 2020. http://hdl.handle.net/10278/3752737.
Повний текст джерелаDel, grande Giulia. "Dinamiche di comunicazione culturale italiana in Francia fra Ottocento e Novecento : il caso di Salvatore Farina." Thesis, Toulouse 2, 2018. http://www.theses.fr/2018TOU20105.
Повний текст джерелаThis research is aimed at discovering the dynamics of diffusion of Salvatore Farina’s literature abroad and particularly in France. The writer, born in Sorso in 1846 and deceased in Milan in 1918 is one of the most prolific Italian writers of the XIX Th century. He published more than a novel a year, among which some were translated into 11 languages. In the first part of the research we will link the key themes of his literature in Italy with his greatest works, those who made him famous and considered as “the Italian humorist”, “the Italian Dickens”, or the Italian writer of the “intimate novel”. We will conclude with the « Giubileo letterario » dedicated to the author in 1907 and with a broad reflection on the Italian culture characteristic that Salvatore Farina conveyed in his works. In the second part, we will study his relation with De Gubernatis (italian intellectual, journalist and essayist) and the characteristics of the diffusion of his literature abroad, we will describe the activity of Farina in the Europe, focusing on his travels and underlining Farina’s relations with the most important foreign intellectuals, journalists and editors. In the third part we will concentrate more specifically on his success in France and also dealing with the problematic of copyrights and the debate born in France within the “« société des gens des lettres », his trips to Paris, his relations with the French publishing world, the literary journals, his translators and finally with his potential correspondences with the great French literature figures of his time. This research is aimed at discovering the dynamics of diffusion of Salvatore Farina’s literature abroad and particularly in France between 19th and 20th century. We will analyse his masterpieces, his journalistic activities in Italy and abroad, his international contacts and his travels abroad. The research will be concluded with the study of his relationship with French editors, journalists and with the most important intellectuals of his time
Colamaria, Nazareno <1988>. "La ricompensa del coraggio. Il nero sentiero dalle origini gotiche agli sviluppi del fantastico tra Ottocento e Novecento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4166.
Повний текст джерелаPARENTI, PAMELA. "I libretti di Giuseppe Palomba e il teatro comico musicale a Napoli tra Sette e Ottocento." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/615.
Повний текст джерелаCappellazzo, Silvia <1989>. "Esposizioni d’arte umoristica e di caricatura tra fine Ottocento e primo Novecento in Italia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3915.
Повний текст джерелаRE, FEDERICA. "PATRIOTTISMO E COSMOPOLITISMO NEL PRIMO OTTOCENTO: FRANCESCO CUSANI CONFALONIERI, TRADUTTORE, STORICO ED EDITORE LOMBARDO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/548028.
Повний текст джерелаThe figure of nobleman Francesco Cusani Confalonieri (1802-1879) has not been sufficiently investigated yet, even though the study of his eclectic life provides new perspectives on the Italian culture of the early nineteenth century and its links to the rest of Europe. He was a disciple of Gian Domenico Romagnosi, a translator, historian, publisher, traveller, Lombard patriot and the author of History of Milan (Storia di Milano) in eight volumes, published after the Italian Unification, for which he is still well known to scholars. Through the analysis of his personal documents, till now untouched, and his works, this research aims to explore his life from a new point of view, by focusing on the possible connection between his literary activity and his political involvement. Firstly, it examines his family environment in order to understand the cultural background in which Cusani’s sense of national identity could flourish. Secondly, thanks to the discovery of texts written or read by him during his time at the University of Pavia (1823-1828), the work focuses on a crucial element for the future developments of his intellectual activity: the relationship between national ideals and Romanticism that he precociously experienced, marked by a strong cosmopolitanism since the beginning. As a result, the research looks at Cusani’s activity in preunitarian Italy. Specifically, it examines how his translations of some of Walter Scott’s works and the children’s periodicals he created contributed to the diffusion of national ideals throughout Italy, all the while maintaining a constant dialogue with the rest of Europe. It then tracks the influence these previous works and some subsequent trips in Italy and Europe had on Cusani’s contribution to the editorial projects by “Pirotta e Compagni”, the Milanese publishing house he was a member of from 1835 to 1859. In light of this study, Cusani’s participation to the 1848 insurrection becomes the outcome of a process begun in the previous decades and continually aimed at the modernization of the country under all aspects – including its politics – and in line with European progress. Likewise, his History of Milan is the end result of a long historical research originated in 1832 and imbued with covert political aims.
FAGNANI, MARTINO LORENZO. "Gli studi agrari tra fine Settecento e inizio Ottocento. Modelli comparativi tra antichi Stati italiani, Francia e penisola iberica." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2021. http://hdl.handle.net/11571/1433934.
Повний текст джерелаGiurgevich, Luana. "Il viaggiatore "ideale" di Alberto Fortis. Scritture e riscritture adriatiche fra Settecento e Ottocento." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2607.
Повний текст джерелаLa grande varietà di scritti usciti dalla penna di Alberto Fortis consente di entrare nell’officina odeporica di un viaggiatore d’eccezione, che dimostra un costante e vivo interesse per la costa orientale dell’Adriatico. Un viaggiatore che, fino alla fine della sua vita, anche quando il sogno raguseo è ormai svanito e può solo «euganeizzarsi», non smette mai di raccogliere materiali e informazioni sulle terre adriatiche. La tesi si propone di analizzare gli interessanti itinerari testuali proposti dal viaggiatore padovano attraverso una serie di confronti che coinvolge, da un lato, gli scritti adriatici dello stesso autore, quelli che precedono e seguono la stesura del Viaggio in Dalmazia (ricordo le istruzioni scientifiche per i viaggiatori in Adriatico, le relazioni sullo stato della pesca stese per il serenissimo governo, il carteggio privato, le lettere odeporiche inviate a John Strange) e, dall’altro, le innumerevoli riscritture e traduzioni che prendono le mosse dal celebre resoconto di viaggio. Fra quest’ultime ricordo, in particolare, la Topografia veneta di Vincenzo Formaleoni e il resoconto odeporico di Ernst Friedrich Germar, due testi che rivelano una storia di intrecci, di travasi, di corrispondenze intertestuali. Il viaggio lungo la frastagliata linea adriatica indica, già nella sua mutevolezza, la ricchezza di spunti che il viaggiatore padovano trarrà dall’osservazione delle coste, delle montagne, dei corsi d’acqua zigzaganti verso l’interno della Dalmazia. Insomma di tutte quelle «piste» della Natura che lo condurranno all’incontro con l’Uomo morale morlacco. In una cornice adriatica, dove regna l’osservazione diretta e si fa strada una proposta di rettifica, che è anche reinterpretazione della nozione di spazio e dei viaggi verso Oriente, il naturalista padovano sviluppa un proprio ideale di viaggiatore e il suo resoconto di viaggio diventa, a sua volta, una vera e propria guida, un testo imprescindibile per i futuri viaggiatori in Adriatico.
XX Ciclo
1981
Perozzo, Valentina. "Il notomista delle anime: sociologia e geografia del romanzo nell'Italia di fine Ottocento(1870 - 1899)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3426652.
Повний текст джерелаTra il 1870 e il 1899 in Italia vengono pubblicati 2545 prime edizioni romanzi in lingua italiana , opera di 1051 scrittori. L'elemento centrale di questa ricerca è un database che raccoglie le informazioni sui libri e sui loro autori. In questo modo si è delineato un panorama completo della narrativa italiana di fine ottocento, bypassando la canonizzazione della storia letteraria. Lo scopo iniziale di questa ricerca è studiare come si formi una specifica figura di lavoratore intellettuale - lo scrittore di romanzi -, e come questo si inserisca all'interno delle profonde trasformazioni in atto nel mercato delle lettere di fine Ottocento. La prima parte della tesi si concentra sul database e sulle informazioni che se ne possono ricavare: in primo luogo si delinea così una geografia del romanzo italiano, fornendo un accurato quadro quantitativo della produzione editoriale. Le informazioni che si sono raccolte sui romanzi riguardano infatti anche aspetti normalmente trascurati come il prezzo, il numero di pagine, le riedizioni. In secondo luogo ci si concentra sulla figura del romanziere e sulle sue caratteristiche. Le informazioni raccolte su ogni romanziere riguardano la data di nascita, la regione di nascita, l'educazione, la provenienza sociale (attraverso la professione del padre), le altre attività lavorative che accompagnano la pratica letteraria (insegnamento, giornalismo). Inoltre si è cercato di rendere conto della produzione letteraria completa (altri generi letterari, numero di romanzi complessivo). Le informazioni sono state rielaborate graficamente. Nella seconda parte della tesi si è analizzata la produzione di romanzi italiani attraverso due differenti punti di vista: le interazioni con la narrativa straniera e soprattutto francese (di cui l'Italia era grande importatrice) e l'introduzione della corrente letteraria del realismo (o verismo o naturalismo) nel peculiare sistema letterario italiano. Nella costruzione discorsiva classica sulla letteratura e sul romanzo vengono esclusi normalmente sia la produzione straniera che invece faceva parte dell'orizzonte del lettore italiano dell'epoca, sia la presenza di istanze “non artistiche” all'interno delle questioni artistiche (nel nostro caso il problema tra la morale corrente e il romanzo verista). Il presupposto teorico dal quale prende spunto questo lavoro è il concetto di campo letterario elaborato da Pierre Bourdieu, il cui scopo è la costruzione di un'autentica sociologia delle produzione artistiche. Il modello proposto da Bourdieu, che permette di pensare i campi di produzione culturale come sistemi relazionali relativamente autonomi, è stata improntato sul campo letterario francese della fine dell'Ottocento. Le condizioni della produzione romanzesca italiana delle stesso periodo sono estremamente diverse, il che rende complessa una diretta trasposizione dei concetti del campo letterario, ma l'elaborazione bourdosiana (come d'altra parte le riflessioni sulla distant reading di Franco Moretti) ci permette di pensare alle pratiche artistiche come un oggetto di ricerca del tutto legittimo per uno storico.
FAUSTINI, Piero. "La cucina dello spettacolo Forme drammatico–musicali di transizione nei libretti dell’opera italiana postunitaria." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389183.
Повний текст джерелаBIANCHI, VIOLA. "MILANO E IL SUO RUOLO CULTURALE NELL'EPISTOLARIO DI FELICE BELLOTTI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2022. http://hdl.handle.net/2434/940667.
Повний текст джерелаThe present study aims at investigating the culture of Milan and the dynamics of book production and circulation through the epistolary of Felice Bellotti (1786-1858), preserved in his fund at the Biblioteca Ambrosiana in Milan. A figure of little importance in contemporary studies, Bellotti was in his time considered the greatest translator of Greek tragedians and he acquired a leading role in the coeval cultural scene, becoming part of a lively network of intellectual relations and exchanges. The breadth and complexity of this network is evidenced by the characteristics of his epistolary. It comprises more than one thousand seven hundred letters, mostly unpublished, covering a period between 1804 and 1857, from more than a hundred senders residing in different Italian cities. This study of the epistolary is divided into two complementary parts. In the first one, the results of the survey conducted on the correspondence are presented, the main new element of which consists in adopting the point of view of the correspondents themselves, who looked with interest at Milan publishing fervor, at the prosperity of the city book market and at the wealth of its cultural institutions. In the second part, an annotated edition is provided of one hundred letters addressed to Bellotti between August 1804 and May 1857, selected for the interest of their contents in relation to the topics explored in the first part and transcribed for the first time according to scientific criteria.
Quattrin, R. "GLI SCRITTI LINGUISTICI MANZONIANI: ANALISI FONOMORFOLOGICA E SINTATTICA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/171675.
Повний текст джерелаDEL, DOTTORE MARINA. "Viaggio, esplorazione, guerra nella fotografia e nei documenti di una casata borghese tra Ottocento e Novecento: catalogazione e studio del fondo fotografico Camperio." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1433.
Повний текст джерелаThis study is intended to present the Camperio Family Photographic Collection and to highlight the specific relevance of the travel photography it contains as a key both to the interpretation of the whole Collection and to the ethics of vision of the members of this 19-20th century upper middle class French-Italian family. To the members of this family, travel and travel photography had been primary tools both to frame the world and to relate themselves to their own time. The photographic eye, focusing on natural resources as well as on natural, technological and artistic wonders and on wartime, unveils the ethics of vision of the collectors, and paradigmately reflects the cultural climate of their age. The ideological transmission from parents to sons that emerges from the analysis of both photographic and related archival materials is also a fil rouge that goes through the collection, and gives it a coherence seldom met in other family funds.The Camperio Photographic Collection is housed in the Biblioteca Civica di Villasanta (Villasanta (MI), Italy). It has been catalogued by the author for the Cultural Heritage Information System of Cultural Department of Lombardy, and can be found online (Beta version): http://www.lombardiabeniculturali.it/percorsi/camperio/1/ _________________________ The Camperio Family Photographic Collection (Fondo Fotografico Camperio) is part of the Camperio Family Fund (Fondo Camperio), a 19-20th century family fund housed in the Biblioteca Civica di Villasanta (Villasanta Civic Library) that holds together the Family Archive, the Family Library, and the Photographic Collection itself. The Photographic Collection was gathered over one century by the members of the family who took, bought and ordered photographs to document their enterprises. The collection contains pictures made by renowned photographers, scholars, explorers and by the Camperios themselves. It hosts several photographic genres, but it is expecially devoted to travel photography as the greatest part of the pictures was made or acquired during the many journeys undertaken by the family members in Africa, Egypt, Far East, Australia, Russia. This relevant historical photographic collection came to us in exceptionally good conditions, as it is integrated in the undivided, original archival context which is in almost intact state and provides useful material to determine the collection’s stratigraphy. The family Archive holds a wide range of documents (travel diaries, letters, essays…) that give account of the interests and activities in which the Camperios were involved, among which travel held a front-rank position. Also, it often provides straightforward reference to picture taking and collecting. The family Library is mainly composed by geographical and military literature, thus reflecting the great interest of the family members in geographical exploration and travel, and giving further evidence (in the many illustrated magazines and books) to the importance of photographic image as a tool to classificate, reduce and take possession of the world. During the second half of the 19th century and until World war 2, travelling had been a fundamental activity for to the members of this family. They interpreted journey in all its nuances, from exploration to tourism to war campaigning, and travelled extensively all around the world with a sense of essential necessity and an effortless attitude, in times when such an activity was no ordinary matter. The relevance of travel as an experience by means of which the Camperios related themselves to the world and to their own time is highlighted not only by the prominence that this activity had in the education of all the family members, but also in the importance that it had in the pursuing of their goals and in the developement of their professional careers. Italian Unification patriots, explorers, colonial entrepreneurs, philanthropists, professional soldiers, amateur photographers, the Camperios, both men and women, were extremely active personalities permeated with positivist tought and committed to international promotion, modernization and progress of Italy. Following their father’s steps, the young Camperios travelled extensively, collected slices of world through photography, and pursued the accomplishment of projects in line with their parent’s ideals. Taken as a whole, the Camperio Fund goes beyond the boundaries of the local or strictly personal experience, providing visions of the social, economical and political international history of the times. It also shows how ideological transmission from generation to generation worked as a leitmotiv declined in various ways in the personal choiches and cultural orientation of the members of the family. This ideolgical continuum is mirrored in the Photographic Collection and represents its strongest unifying element, its coherence being not merely provided by the thematic element (the travel) or by the collectors family membership.
Delogu, Giulia. "Trieste «di tesori e virtù sede gioconda» Dall’Arcadia Romano-Sonziaca alla Società di Minerva: una storia poetica." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2015. http://hdl.handle.net/10077/11002.
Повний текст джерелаFano, Vitale Gabriele. "Il pianoforte e la sua musica nell'Italia post-unitaria." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426933.
Повний текст джерелаLa ricerca ricostruisce la cultura pianistica italiana a partire dagli anni post-unitari fino alla fine dell’Ottocento attraverso uno studio capillare di fonti d'archivio, di programmi di concerto, di articoli di periodici musicali, di cataloghi editoriali e di pubblicazioni d’epoca, di musica a stampa e manoscritta. Si ripercorre la lenta e progressiva transizione dalla funzione sussidiaria svolta dal pianoforte nei programmi misti fino all’affermazione del suo ruolo solistico che sfocia nel recital integrale; vengono esaminate le forme del consumo pubblico e privato e le modalità organizzative delle maggiori istituzioni concertistiche di Milano, Napoli, Roma, Firenze e Bologna. Nel quadro di questo passaggio da sistemi produttivi locali alla definizione di una cultura musicale nazionale, viene analizzato il mutamento delle consuetudini esecutive dei pianisti, dalla loro adesione alla musica di derivazione operistica all’assimilazione del repertorio classico e romantico. Parallelamente viene evidenziata la diffusione della musica dei pianisti-compositori italiani all’interno dei contesti concertistici. In un’altra sezione dello studio si precisano le forme musicali adottate dai compositori italiani di musica per pianoforte negli anni successivi all’unificazione: accanto alle fantasie e trascrizioni su temi d’opera si illustrano pezzi caratteristici, studi, esercizi, preludi e fughe e sonate, considerati nella prospettiva di un allineamento alla musica mitteleuropea e del recupero della tradizione strumentale italiana preottocentesca. Completa il quadro un capitolo dedicato all’analisi dei due Studi op. 10 di Sgambati L’ultima parte consiste in un dizionario sintetico dei pianisti italiani attivi fra il 1861 e il 1900, che presenta un quadro di oltre trecentocinquanta concertisti e compositori di musica per pianoforte censiti nel corso della ricerca. Di ciascuno vengono documentate in forma essenziale la carriera e la produzione pianistica.
FUBELLI, ANNA. "Musica come prodotto dell'ingegno e tutela del diritto d'autore nel sistema operistico italiano dell'Ottocento." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11573/1637780.
Повний текст джерелаSansalone, Christine. "La figura della donna nel teatro italiano tra fine Ottocento e inizio Novecento.o." 2005. http://link.library.utoronto.ca/eir/EIRdetail.cfm?Resources__ID=370819&T=F.
Повний текст джерелаBravi, Giulia. "Evoluzione dei ruoli femminili nel teatro italiano dell'Ottocento: verso la prima attrice comica." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/2158/1191313.
Повний текст джерелаCANDIANI, Marina. "«Giovita Scalvini, homme de lettres et patriote du Risorgimento italien : notes d’amour, réflexions morales et civiles» «Giovita Scalvini, letterato e patriota del Risorgimento italiano: note d’amore, riflessioni morali e civili»." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11562/965594.
Повний текст джерелаROSTAGNO, ANTONIO. "La musica per orchestra nell'Italia dell'Ottocento." Doctoral thesis, 1998. http://hdl.handle.net/11573/468734.
Повний текст джерелаSurvey on productive context og orchestral music in Nineteenth century Italy. A particular attention has gone to the evolution from old Accademie Filarmoniche to modern Concert Societies. In the second part comparative analysis has been drawn on some musical-grammatical elements in various period of the century.
ATRIA, Rosario. "NARRATIVA STORICO-POPOLARE DELL' OTTOCENTO: LA PRODUZIONE SICILIANA MINORE (1830 - 1870)." Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10447/95513.
Повний текст джерелаBRINGHENTI, Marianna. "Letteratura e cultura nei periodici veronesi di fine Ottocento." Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/11562/351825.
Повний текст джерелаTowards the end of the XIX century, Verona shows an unexpected cultural dynamism in literary and political press: in this period, the Italian town is no longer culturally isolated as it was during the first half of the century. The periodicals that are published after 1866 reveal that Verona looks especially at the Milanese journalism, and that it aims to take part in the national cultural debate. During the Seventies, some Veronese journalists (Gaetano Patuzzi, Vittorio Betteloni, Dario Papa, Francesco Giarelli, Ruggero Giannelli, Pier Emilio Francesconi) who have emigrated to Milan make Scapigliatura’s literature known to intellectuals who stay in Verona. These journalists also work in Milanese press. Through this thesis, I demonstrate that Veronese press shows both analogies and differences from Milanese and national press. As most of the Italian magazines, Veronese periodicals (political dailies above all) publish French feuilletons. “L’Arena” and “L’Adige” pay a wide attention to French novels edited by the most popular French writers: Pierre Zaccone, Paul Féval, Jules Mary, Xavier de Montépin, Ponson du Terrail. Serial stories by Italian writers are generally historical novels; their authors are particularly known in the Veronese area. The Veronese periodicals do not publish Scapigliatura’s neither Naturalistic novels. Only “La Nuova Arena” reduces the space of historical novel and makes adventure novels known to its subscribers. As the most important Italian periodicals in the end of the XIX century, Veronese magazines reveal a plebiscitary predilection for the Italian short novel. The authors are mostly known in Veronese area, even though some of their names have already become famous in some national periodicals. Most of Veronese short novels belong to pathetic-sentimental genre, but many of them show elements which are typical of Scapigliatura’s literature: young artists, phthisical characters, ghosts, femmes fatales, sick and ugly women, verminous corpses lying in cemeteries or above anatomical tables. These tales have usually a happy end: Veronese short stories show the most superficial elements of the Scapigliatura’s literature. They exclude the historical reflection and the debate about antimilitarism, while their characters are far away from the feeling of existential alienation which is typical of some Bohémiens novels. Even the reflection about the role of science, of religion and of traditional Italian literature is marginal. Veronese novels and short novels reveal a typically traditional and “polite” language, and they avoid any attempt at linguistic renewal. Veronese press pays attention to foreign literature, as it is shown by many translations from Goethe, Heine, Byron, Tennyson, Shelley, Shakespeare, Hamerling e Tolstoj, written by Carlo Faccioli, Andrea Maffei, Vittorio Betteloni e Gaetano Patuzzi. Even poetry shows traditional elements: a classical language and a classical thematic repertory. Veronese magazines, especially political dailies, reduce the space reserved to poetry. The poetries belong both to sentimental and to Scapigliatura genre. Most of the poets are well known in the local literary world, but some of them are famous even out of Verona: Gaetano Patuzzi, Vittorio Betteloni and Aleardo Aleardi. National poets and Scapigliatura’s poets instead have a marginal role in the Veronese press. Bibliographical reviews are very numerous. Few reviews talk about the most important names of Italian literature: Carducci, Fogazzaro, D’Annunzio, Baudelaire, because most of articles are about Veronese poets, novelists and journalists. In conclusion, the trend of Veronese periodicals can be defined as “cautiously ecletic” because, apart from the literary genre to which they belong, the texts I examined show particularly Scapigliatura’s literary elements, but also Realistic and Decadent elements. Some Veronese journals and intellectuals are able to experiment a literary renewal according to the social instances of the new Italy; but the most of writers does not dare to shake the solid foundations of Veronese culture, neither they realize the necessity of literary renewal both in form and content in a society which is getting ready, even if late, to capitalism and industrialism.
CHEGAI, ANDREA. "L’Opera delle tentate riforme. Spettacolo melodrammatico e coreutico in Italia fra Sette e Ottocento." Doctoral thesis, 1995. http://hdl.handle.net/11573/645624.
Повний текст джерелаBARDOTTI, LORENZO. "'Governo parlamentare': nascita di una categoria politica nella cultura costituzionale italiana tra Ottocento e Novecento." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1119920.
Повний текст джерелаBELTRAMI, Cristina. "La statuaria italiana dalla metà dell'Ottocento al primo ventennio del Novecento a Montevideo." Doctoral thesis, 2004. http://hdl.handle.net/11562/471349.
Повний текст джерелаCASERO, Cristina. "Realismo e impegno sociale nella scultura italiana di fine Ottocento. L'ambiente milanese: gli artisti, il dibattito teorico, le occasioni espositive." Doctoral thesis, 2005. http://hdl.handle.net/11381/2531487.
Повний текст джерелаMarchesi, Michele. "Il Diario intimo di Niccolò Tommaseo e la scrittura autobiografica." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11562/1018671.
Повний текст джерелаVITALE, Maria Melania. "Prospettive editoriali per l’Epistolario di Giovanni Verga. «Amici e relazioni letterarie» degli anni milanesi (1872-1885)." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11570/3228879.
Повний текст джерелаCAILLIEZ, MATTHIEU. "La Diffusion du comique en Europe à travers les productions d'opere buffe, d'opéras-comiques et de komische Opern (France - Allemagne - Italie, 1800-1850)." Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/940194.
Повний текст джерелаSTARNINI, MARTINA. ""La rivoluzione morale, lo spirito del secolo". Storia di Carlo Livi, freniatra dell'Ottocento (1823-1877)." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/2158/1084956.
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