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Garofoli, Gioacchino. "Il processo di trasformazione dell'economia in provincia di Pavia: un quadro generale." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (April 2022): 9–34. http://dx.doi.org/10.3280/sil2021-001002.

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Анотація:
L'articolo tratta le trasformazioni economiche in provincia di Pavia nel secondo Novecento, dai cambiamenti di struttura produttiva e dei livelli occupazionali ai diversi modelli di sviluppo perseguiti. Dopo il dopoguerra emerge un rapido processo di industrializzazione, specie nei due comuni più grandi, che si inseriscono nel processo di trasformazione del "triangolo industriale" e del "miracolo economico" italiano. In questa fase l'economia pavese, e la città di Pavia, è caratterizzata dalla presenza di grandi imprese, che la fanno rientrare nell'ambito di un modello à la Perroux. Successivamente soprattutto Pavia, ma anche Vigevano, entrano nella fase della crisi della grande impresa dei primi anni Settanta. A partire dalla metà degli anni Settanta inizia a innescarsi un modello di sviluppo periferico, basato sulla piccola impresa e sul coinvolgimento di aree esterne alle città principali, seguendo il modello della Terza Italia. Segue la fase di progressiva deindustrializzazione che determina una crescente dipendenza dal mercato del lavoro dell'area milanese, con aumento del pendolarismo. Il territorio pavese non riesce più a realizzare la valorizzazione delle risorse locali, a partire dal lavoro ma anche delle risorse finanziarie che non vengono più utilizzate per lo sviluppo territoriale. L'articolo si conclude con la discussione delle occasioni mancate e dei problemi lasciati alle future generazioni.
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Ducci, Giuseppe. "Bambini orchidea e bambini soffione, ovvero la teoria della suscettibilitŕ genetica differenziale. Implicazioni per il modello ericksoniano." IPNOSI, no. 1 (July 2010): 21–43. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2010-001002.

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Анотація:
Il modello della vulnerabilitŕ ha modificato la nostra visione di molti disturbi psichici che vengono spiegati oggi non come un prodotto o della natura o della cultura, ma come il risultato di una complessa serie di interazioni tra gene ed ambiente. Di recente, numerosi studi di genetica comportamentale hanno dimostrato che č un errore considerare i geni rischiosi solo come uno svantaggio. La sensibilitŕ genetica alle esperienze negative, individuata grazie al modello della vulnerabilitŕ, č solo il lato negativo di un fenomeno piů generale: una maggiore sensibilitŕ genetica a tutte le esperienze. Questa ipotesi, che chiameremo teoria dell'orchidea, verrŕ illustrata nel dettaglio. Successivamente saranno analizzate le possibili implicazioni per la psicoterapia in generale e per il modello ericksoniano di trattamento ipnotico dei disturbi psichici.
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Langlois, Richard N. "Are Economic Models Applicable to Politics?*." Journal of Public Finance and Public Choice 6, no. 2 (October 1, 1988): 83–93. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15760639917540.

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Анотація:
Abstract Le diverse condizioni esistenti in ambito politico rispetto a quelle tipiche delle strutture di mercato legittimano il quesito se la stessa metodologia possa essere adottata per lo studio di ambedue le situazioni.Questo scritto risponde affermativamente: gli strumenti della teoria economica sono, di fatto, applicabili alia politica alio stesso modo in cui lo sono alle tradizionali tematiche economiche.É necessario, peraltro, distinguere tra l’ applicabilityà di un modello (o di una teoria) e il suo grado di validità generale (o generalizzabilità). Tale distinzione corrisponde, approssimativamente, a quella tra spiegazione e previsione, come funzioni di un modello teorico.Se si ammette che i modelli di statica comparata consentono di formulare tendenze piuttosto che previsioni assolute, si può ritenere che i modelli di Public Choice prevedano tendenze che sono tipicamente meno precise di quelle che è possible formulare quando modelli analoghi si applichino al mercato.
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Berardi, Domenico, Marco Menchetti, and Francesca Mongelli. "Un modello di counseling interpersonale per la depressione in medicina generale." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2014): 85–98. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2014-001006.

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Volpi, Mauro. "Il CSM che si vorrebbe. Da organo di rilievo costituzionale a organo burocratico-amministrativo." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2011): 115–25. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-002012.

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Pasquino, Gianfranco. "Il Modello Westminster." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 32, no. 3 (December 2002): 553–67. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200030409.

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Анотація:
L'espressione «Modello Westminster» è stata variamente utilizzata negli anni ruggenti delle (non)riforme istituzionali in Italia. La quantità e la qualità delle imprecisioni nelle caratteristiche attribuite ad un modello inevitabilmente quasi ignoto in Italia sono state e rimangono notevoli. Al di là della semplice manipolazione politica, le imprecisioni non possono stupire. Da un lato, infatti, non esiste praticamente nessuno studio recente in italiano dedicato al sistema politico della Gran Bretagna (fa ottima eccezione la ricerca di Massari (1994)), mentre, al contrario, sono moltissime le analisi e le ricerche opera degli studiosi inglesi e americani (nessuna delle quali tradotte in italiano). Dall'altro, il sistema politico inglese viene considerato poco interessante, poco problematico e, fra alti e bassi, poco comparabile con gli altri sistemi politici né, tanto meno, con quello italiano. Ricorrendo ad un'espressione spesso utilizzata in Spagna per spiegare i conflitti, le tensioni e la confusione della politica prima del ritorno alla democrazia: «non siamo inglesi». Qualcuno potrebbe credere che esista un solo sistema politico «eccezionale», per la sua storia, per la sua cultura politica, per la sua società multietnica, per le sue istituzioni, vale a dire gli Stati Uniti d'America. Invece, a ben guardare, se un sistema politico merita la qualifica di eccezionale, cioè che fa eccezione rispetto, ad esempio, alle democrazie parlamentari, che nella sua configurazione specifica non si ritrova da nessun'altra parte che, di conseguenza, è difficilmente comparabile e ancor più difficilmente imitabile, è proprio il sistema politico della Gran Bretagna. Ciascuna delle componenti del sistema politico inglese (legge elettorale, sistema bipartitico, strutturazione del parlamento, governo del Primo ministro) può trovarsi, singolarmente presa e considerata, in qualche altro sistema politico, in particolare, nei sistemi politici che chiamerò della diaspora anglosassone: Australia, Canada, Nuova Zelanda. Nessuno di questi sistemi presenta, però, quel complesso di interazioni che caratterizza il sistema politico inglese e che è, in buona sostanza, unico. D'altronde, a riprova di quanto ho appena sostenuto, nessuno dei volumi in esame, scritti da eminenti specialisti, che pure conoscono molto bene anche altri sistemi politici, si affida ad una comparazione per spiegare né la dinamica delle istituzioni, in particolare, il governo del Primo Ministro, e dell'elettorato inglese, né il ruolo mutevole del Parlamento e dei parlamentari (anche se Russell (2000) va proprio alla ricerca di insegnamenti comparati per capire in quale direzione e con quali modalità debba essere riformata la Camera dei Lords). Cionostante, ciascuno di questi libri è, comunque, di per sé molto interessante e molto istruttivo non soltanto per le analisi specifiche che contiene, ma anche perché consente di riflettere in generale sulla trasformazione della politica, sulla sua situazione attuale in Gran Bretagna e sul suo futuro con riferimento sia al modello Westminster sia, nonostante le reali e profonde differenze, alle altre democrazie parlamentari.
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Selvini, Matteo, Anna Maria Sorrentino, and Maria Chiara Gritti. "Promuovere la resilienza "individuale-sistemica". Un modello a sei fasi." PSICOBIETTIVO, no. 3 (February 2013): 32–51. http://dx.doi.org/10.3280/psob2012-003003.

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Nella prima parte dell'articolo gli autori discutono delle difficoltŕ della psicoterapia in generale, e di quella sistemica in particolare, nell'affrontare il tema della resilienza vale a dire del trauma e del suo superamento. Difficoltŕ dei sistemici prevalentemente legare al totem della depatologizzazione ed al conseguente tabů della diagnosi. Nella seconda parte viene delineato un percorso tipico o ideale in sei fasi per l'elaborazione dei traumi, quale guida per valutazioni cliniche che consentono un processo terapeutico organizzato e strutturato.
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Grudina, Valeria, Roberto Burro, and Ugo Savardi. "L'organizzazione cognitiva delle conoscenze: verifica sperimentale di un modello basato sulle mappe concettuali." DiPAV - QUADERNI, no. 26 (March 2010): 51–74. http://dx.doi.org/10.3280/dipa2009-026005.

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L'articolo si colloca all'interno del dibattito sulla definizione della conoscenza: "che cos'č la conoscenza", "come viene acquisita, rappresentata, utilizzata". L'ipotesi principale del presente lavoro coincide con la verifica sperimentale di un modello cognitivo di organizzazione delle conoscenze, secondo un processo di elaborazione di materiale conoscitivo (sul tema della psicologia generale) nella forma di mappa concettuale che si assume generalizzabile ai saperi (in genere).
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Benazzo, Michele. "FAILED STATES AND TILLY’S THEORY: A HISTORICAL REVISION OF FUNCTIONAL FAILURE IN THE AFGHAN CASE." Il Politico 252, no. 2 (January 15, 2021): 39–57. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2020.508.

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Con il declinare delle necessitàdi sicurezza internazionale, il concetto di‘Stato Fallito’ è lentamente uscito dall’interessegenerale della politica internazionale e della ricercaaccademica. Ciònonostante, questa nozionepuò essere ancora rilevante se intesa comeespressione delle difficoltà nell’applicare la categoriadello stato occidentale in contesti non-Europei. A tal proposito, l’approccio storico hagiocato un ruolo chiave nel integrare un’analisilocale ad un’ idea generale quale è lo ‘Stato Fallito’.Questo articolo cerca di riunire in un’ analisistorica la dimensione generale e quellalocale di tale nozione ed in particolare della cosiddetta‘functional failure’- l’incapacità di unostato di soddisfare le funzioni di Sicurezza,Rappresentanza e Welfare. L’articolo romperàil termine functional failure nelle sue tre componentiprincipali e si concentrerà sulla funzionedi Welfare la quale verra integrata con lateoria del ‘warmaking-statemaking’ di Tilly.Quest’ultima verrà rielaborata in modo alternativoe successivamente paragonata con il processodi formazione dello stato afghano. Glielementi emersi verrano infine reintegrati nellateoria di Tilly per verificarne l’applicabilità generalein un contesto non Occidentale. Il lavorocercherà di dimostrare come e perchè in Afghanistanla funzione economica dello stato, al contrariodel percorso occidentale, si sia declinatain un realizzazione ibrida del modello di ‘rentierstate’. In secondo luogo, verrà consideratocome e perchè il modello economico europeosia concettualmente inadatto a diventare terminedi paragone generale per determinare ilfallimento o il successo di uno stato. Infine verrannoespresse alcune conclusioni sulla ricostruzionedell’economia afghana.
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Alpa, Guido. "Quale modello di governo dell'economia in Italia?" ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (October 2011): 7–14. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-001001.

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Le ragioni della crisi che ha investito l'economia globale, e quindi anche il sistema italiano, sono state identificate con una certa approssimazione, ma la discussione č ancora in corso; occorrerŕ ancora tempo per comprendere appieno il fenomeno. In ogni caso, le prime analisi denunciano una sequenza nella quale hanno avuto effetto causale , tra gli altri, alcuni fattori: la crisi del mercato immobiliare negli Stati Uniti, la conclusione di mutui "subprime", la diffusione di contratti derivati e prodotti finanziari ad alto rischio, l'inattendibilitŕ dei criteri di rating, e, piů in generale, la progressiva prevalenza dell'economia finanziaria sulla economia reale Gli orientamenti delle autoritŕ nazionali si sono divisi in tre diversi modi di operare: l'intervento ad adiuvandum delle imprese in crisi e a sostegno del sistema finanziario; l'astensione da qualsiasi interferenza con la naturale evoluzione della situazione, ritenendosi sufficiente la smithiana "mano invisibile" a porre rimedio alla crisi; l'assenza di decisioni e quindi di provvedimenti, posizione che si avvicina alla soluzione astensionista, ma che si connota per la carenza di una valutazione complessiva delle cause e dei possibili rimedi. In questo contesto appare opportuno un ripensamento di tutte le componenti del sistema economico, e tra esse le tipologie di governance delle societŕ.
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Kalem, Hrvoje. "Sulle tracce di alcuni modelli della rivelazione nella riflessione di Paul Tillich." Diacovensia 30, no. 1 (2022): 29–49. http://dx.doi.org/10.31823/d.30.1.2.

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In questo lavoro intendiamo approfondire le tracce di alcuni modelli della rivelazione in Paul Tillich. Innanzitutto, cercheremo di rispondere a che cosa servono i modelli nella teologia in generale, e soprattutto nella rivelazione quale il concetto teologico essenziale. In seguito, metteremo alla luce i segni e i mezzi della rivelazione nel pensiero di teologo tedesco-americano Paul Tillich. Nell’ultimo passo, cercheremo di offrire una lettura dei modelli o almeno delle tracie dei modelli della rivelazione in Tillich. Considerando che Tillich non ha mai parlato dei modelli della rivelazione, partendo da alcuni suoi concetti chiave come il simbolo, il fine supremo (ultimate concern) e la correlazione tra la domanda e la risposta, cercheremo di mettere in luce i modelli della rivelazione: il simbolo, la risposta, e il fine supremo. Il nostro tentativo non è esauriente, tenendo presente che si potrebbe ravvisare forse qualche altro modello della rivelazione nel complesso sistema teologico tillichiano.
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Castelli Gattinara, Paola, and Antonio Onofri. "L'EMDR nel trattamento del trauma complesso." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 44 (June 2019): 106–31. http://dx.doi.org/10.3280/qpc44-2019oa8152.

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Questo lavoro affronta il trattamento del trauma complesso utilizzando il modello di rielaborazione adattiva dell'informazione (AIP). Tale modello, che è alla base dell'approccio EMDR, un approccio evidence based, per il trattamento del PTSD, si è recentemente arricchito integrando sia la teoria dell'attaccamento sia il modello della dissociazione strutturale proposto da Van der Hart (2006). Questa articolazione ha permesso di trattare le memorie traumatiche connesse a quadri psicopatologici molto più complessi come i disturbi dissociativi, quelli borderline di personalità e, più in generale, alla sintomatologia collegata auno sviluppo traumatico.Attraverso esemplificazioni cliniche, verranno illustrate alcune procedure specifiche per affrontare le difese collegate al trauma che mantengono la dissociazione come la fobia dell'attaccamento e del rifiuto, in particolare per quanto riguarda il terapeuta, la fobia delle proprie esperienze interne basata su intense emozioni di vergogna, paura o disgusto, la fobia delle parti dissociative della personalità ecc.
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Ramazzotti, Dalila. "Verso l'armonizzazione dell'etichettatura nutrizionale fronte-pacco: NutrInform Battery come modello uniforme?" AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (November 2021): 89–127. http://dx.doi.org/10.3280/aim2019-001004.

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Nel novembre 2020 il governo italiano ha adottato il marchio nutrizionale facoltativo denominato NutrInform Battery, in applicazione dell'art. 35 del reg. (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori; questa disposizione, infatti, consente agli Stati di raccomandare agli operatori del settore alimentare l'utilizzo di forme di espressione o presentazione supplementari della dichiarazione nutrizionale, che servono ad agevolare, tramite colori o forme grafiche facilmente intellegibili, la comprensione delle proprietà nutrizionali degli alimenti da parte del consumatore. Nel presente lavoro, dopo aver illustrato le principali caratteristiche del logo NutrInform Battery, nonché la posizione della Commissione europea sull'uso delle forme di espressione supplementari della dichiarazione nutrizionale, ci si interrogherà sulla fattibilità del logo italiano come modello armonizzato di etichettatura fronte-pacco e più in generale sulla sua effettiva idoneità a supportare scelte alimentari più sane e consapevoli.
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Perrotta, Maria. "Quanto e come spendono i candidati. I costi delle campagne elettorali a Napoli nel 1994 e nel 1996." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 45, no. 2 (September 30, 2001): 5–49. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12788.

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La legge 515/93 sulla disciplina delle campagne elettorali. La ricerca: obiettivi e strumenti. Il quadro generale: gli esiti elettorali nei 13 collegi napoletani. Le spese complessive dei due schieramenti. Analisi delle entrate: le fonti di finanziamento. Analisi delle uscite: le voci di spesa. Le risorse dei candidati: analisi di alcuni rendiconti significativi. Soldi e candidati politici: verso un modello unico di campagna elettorale?
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Draghi, Stefano. "L'ANALISI DEI FLUSSI ELETTORALI TRA METODO SCIENTIFICO E DIBATTITO POLITICO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no. 3 (December 1987): 433–55. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016981.

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IntroduzioneDopo il 15 giugno e come mai in precedenti elezioni era avvenuto, l'analisi dei flussi elettorali ha assunto un ruolo di rilievo nell'interpretazione dei risultati e nel dibattito politico che ne è seguito. E il modello di Goodman, come in gergo metodologico viene chiamata la tecnica statistica di stima dei flussi di voto, non ha mai ricevuto tanta attenzione presso l'opinione pubblica in generale e, comunque, al di fuori di un ristretto gruppo di studiosi.
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Caporale, Cinzia, and Roberta Martina Zagarella. "L’argomentazione medico-paziente: il problema della comunicazione dal punto di vista retorico e bioetico." Medicina e Morale 69, no. 2 (July 21, 2020): 139–58. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.612.

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Nell’epoca del post-paternalismo medico, la comunicazione medico-paziente è divenuta oggetto di studio in ambiti disciplinari molto diversi tra loro. In generale, però, tali ricerche sottendono una visione del linguaggio che presenta alcuni problemi sia da un punto di vista teorico sia bioetico. A partire da tale considerazione preliminare, il testo propone, in una prima parte, di analizzare l’interazione discorsiva medico-paziente nel contesto degli studi di filosofia del linguaggio, discutendo in particolare tre false credenze diffuse sulla comunicazione (linguaggio come strumento; modello postale della comunicazione; pregiudizio nei confronti della persuasione). Sgombrato il campo dai pregiudizi sul linguaggio, nella seconda parte il testo mette a confronto due diversi modelli dell’argomentazione (pragma-dialettica e retorica), sostenendo la particolare fecondità dell’intreccio tra retorica e bioetica nella descrizione dell’interazione discorsiva medico-paziente.
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Longo, Stefania. "Roger Eatwell, Fascismo. Verso un modello generale, Antonio Pellicani Editore, Rome, 1999, 215 pp., 30,000 Lire." Modern Italy 7, no. 2 (November 2002): 224–26. http://dx.doi.org/10.1017/s1353294400012709.

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Viafora, Corrado. "La dimensione etica all’interno delle istituzioni sanitarie: i comitati di etica clinica." Medicina e Morale 53, no. 5 (October 31, 2004): 903–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.625.

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Il saggio propone una ricognizione del processo di istituzionalizzazione dei Comitati etici per la pratica clinica prendendo in considerazione la prospettiva nord-americana, segnata dall’evoluzione dal paradigma orientato alla difesa dei diritti al paradigma orientato all’etica dell’organizzazione; la prospettiva europea, orientata verso una duplice direzione: Comitati come forum per il dibattito sulle questioni etiche all’interno dell’ospedale o Comitati etici come strutture direttamente di supporto al processo decisionale; la prospettiva italiana, marcata ancora da una situazione di incertezza e fragilità. Partendo dalla convinzione che l’istituzione di Comitati etici per la pratica clinica comporta importanti potenzialità per ravvivare la dimensione etica all’interno delle istituzioni sanitarie, il saggio individua e discute tre modelli attraverso cui potrebbero prendere corpo queste potenzialità. Un primo modello di Comitato si sviluppa in una prospettiva professionale, con la prevalenza delle seguenti funzioni: a. fornire un aiuto alle decisioni per gli operatori sanitari alle prese con problemi etici sempre più complessi; b. istituire uno spazio dedicato all’integrazione delle diverse istanze etico-professionali. Un secondo modello di Comitato etico si sviluppa in prospettiva organizzativa, ed ha le seguenti funzioni: a. fornire all’Amministrazione una consulenza che dia credibilità pubblica a indirizzi e direttive istituzionali che abbiano implicanze etiche; b. sensibilizzare alla dimensione etica, con la speranza di coinvolgere maggiormente la responsabilità diretta di ogni operatore sanitario. Un terzo modello di Comitato etico si sviluppa in prospettiva pubblica, con le funzioni di: a. contribuire a dare pubblicità e profondità al dibattito relativo alle questioni bioetiche e istituire procedure e occasioni di una reale comunicazione tra la società in generale e i gruppi di professionisti coinvolti nella produzione e nell’utilizzazione del nuovo sapere biomedico.
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De Nisco, Alessandro, Statia Elliot, Nicolas Papadopoulos, Giada Mainolfi, Vittoria Marino, and Maria Rosaria Napolitano. "Turismo internazionale ed effetto "made in". L'influenza dell'immagine paese sulla soddisfazione turistica e le intenzioni post-visita." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 3 (October 2012): 131–51. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-003007.

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Questo studio propone un modello di ricerca finalizzato ad indagare la relazione esistente tra le diverse componenti dell'immagine Paese - valutate a livello generale (general country image) e con riferimento agli attributi turistici (tourism destination image) e alle produzioni nazionali (product-country image) - la soddisfazione turistica e le intenzioni post-visita in termini di fedeltÀ attesa e propensione all'acquisto delle produzioni nazionali. Il framework analitico č stato testato su un campione di turisti internazionali intercettati al termine della propria visita in Italia. Sulla base dei risultati, vengono discusse le principali implicazioni di ricerca e fornite indicazioni utili per la gestione dell'immagine Paese da parte degli enti pubblici che si occupano di promozione turistica e delle imprese del made in.
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Vezzali, Loris, Dora Capozza, and Rossella Falvo. "Confronto tra strategie di contatto in contesti di lavoro." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (March 2010): 93–110. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-001006.

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Nella presente ricerca, si č analizzata l'efficacia di alcuni modi di contatto nel migliorare le relazioni tra Italiani e immigrati. In particolare, si sono confrontate la teoria del contatto intergruppi (Brown e Hewstone, 2005), il modello dell'identitŕ dell'ingroup comune (Gaertner e Dovidio, 2000), il modello dell'identitŕ duplice (Gaertner et al., 2000). Lo strumento utilizzato era un questionario. I partecipanti, tutti Italiani, erano lavoratori di aziende in una regione del Nord. L'ipotesi era che la salienza dell'identitŕ comune sarebbe stata la modalitŕ di contatto piů efficace per migliorare le relazioni tra Italiani e immigrati entro il contesto di lavoro. La generalizzazione degli effetti del contatto alla categoria generale degli immigrati avrebbe dovuto, invece, essere piů forte quando, negli incontri tra lavoratori italiani e stranieri, era saliente l'identitŕ duplice. I risultati hanno confermato l'ipotesi relativa all'efficacia dell'identitŕ comune, anche se non si sono rilevati i previsti effetti di moderazione. Sono state, infine, discusse le implicazioni pratiche e teoriche dei risultati ottenuti.
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Cooley, Alison. "A new date for Agrippa's theatre at Ostia." Papers of the British School at Rome 67 (November 1999): 173–82. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200004542.

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UNA NUOVA DATA PER IL TEATRO DI AGRIPPA AD OSTIAQuest'articolo riesamina la data di fondazione del teatro di Ostia, e suggerisce che esso possa contribuire a un più generale modello di costruzione dei teatri tipico dell'impero in un periodo particolare del regno di Augusto. Vi è generale consenso sul fatto che il teatro di Ostia sia stato costruito nel periodo augusteo, dietro suggerimento del braccio destro di Augusto, Marco Agrippa, ma è stato talvolta associato con la prima parte del suo regno. La prima parte della discussione sottolinea l'importanza di un frammento epigrafico, che dovrebbe essere aggiunto ai due frammenti pubblicati come CIL XIV 82. Le due lettere del frammento suggeriscono l'ipotesi che la fondazione del teatro appartenga al periodo 18–12 a.C, e forse al 18–17 a.C. Il teatro di Ostia appartiene quindi ad un gruppo di teatri che furono costruiti fra il 25 ed il 15 a.C. e che sono associati con personaggi influenti che avevano legami personali con Augusto.
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Roson, Roberto, and Martina Sartori. "Cambiamento climatico e commercio di acqua virtuale nel Mediterraneo." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2011): 57–73. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-003003.

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Cambiamento climatico e commercio di acqua virtuale nel Mediterraneo In questo lavoro viene considerato lo scambio virtuale di acqua tra Paesi del Mediterraneo, che fa riferimento al contenuto implicito di acqua utilizzato per la produzione di beni commerciati. Vengono stimati i flussi di acqua virtuale legati al commercio di beni agricoli, e successivamente, viene impiegato un modello di equilibrio economico generale per simulare gli effetti di una minor disponibilitŕ futura di risorse idriche, legata al cambiamento climatico. Viene valutato come e quanto i meccanismi autonomi di adattamento dei sistemi economici possano costituire una parziale risposta ai problemi di riduzione delle risorse idriche disponibili.
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Bordogna, Lorenzo, and Stefano Neri. "La regolazione del lavoro pubblico in Italia e in Francia: convergenze e divergenze." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 127 (October 2010): 455–97. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-127003.

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L'articolo analizza le trasformazioni nella regolazione del lavoro pubblico in Italia e in Francia negli ultimi decenni, nel quadro della piů generale riforma della pubblica amministrazione e alla luce dell'approccio del New Public Management. Esso mostra che, nonostante l'appartenenza ad una comune tradizione amministrativa, le traiettorie di riforma nei due paesi hanno cominciato a divergere dai primi anni ottanta, e in misura ancora maggiore dagli anni novanta. L'Italia si č avvicinata maggiormente, pur con qualche incoerenza, ai canoni del NPM, e probabilmente anche alla debolezza teorica di questi canoni deve alcune delle presenti difficoltŕ di regolazione del lavoro pubblico. La Francia si č invece mostrata assai piů cauta nell'abbracciare il NPM, conservando diversi tratti tipici della propria tradizione amministrativa, a cominciare dallo status pubblicistico del rapporto di lavoro degli oltre 5 milioni di dipendenti pubblici; un modello talvolta definito come neo-weberiano. In prospettiva comparata, si conferma l'opportunitŕ di analizzare differenti traiettorie nazionali di riforma, radicate nelle tradizioni legali e istituzionali di ciascun paese, piuttosto che ipotizzare universali convergenze verso l'unico modello regolativo del NPM.
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Cantelmi, Tonino, and Emiliano Lambiase. "Riflessioni e approfondimenti cognitivo-interpersonali sulla SASB ai fini della concettualizzazione del caso." MODELLI DELLA MENTE, no. 1 (September 2021): 7–49. http://dx.doi.org/10.3280/mdm1-2021oa12638.

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In quanto psicoterapeuti cognitivo-interpersonali, uno dei nostri interessi principali è quello di descrivere i cicli interpersonali disfunzionali del paziente: quelli che vive nel presente e come si sono sviluppati a partire dalle prime dinamiche disfunzionali vissute nell'infanzia. Inoltre, colleghiamo queste dinamiche interpersonali al funzio-namento interiore della persona, ai suoi schemi mentali, alle strategie di coping, al funzionamento metacognitivo, allo stile di attaccamento e al modo più generale con il quale il paziente conosce la realtà e, ricorsivamente, organizza la conoscenza che pro-duce. In questo processo, ormai da quasi vent'anni, integriamo il modello SASB di Lorna Benjamin, in quanto ci fornisce uno strumento che ci permette, in modo coerente e chiaro, di costruire una mappa del territorio interpersonale del paziente. Su questa mappa, poi, riusciamo a disegnare il resto dei dettagli del suo mondo interiore. In questi anni di lavoro e approfondimento, teorico e clinico, abbiamo svolto alcu-ne riflessioni e integrazioni che abbiamo deciso di formalizzare e di condividere, al fine di contribuire a espandere la possibilità di utilizzo del modello SASB all'interno del panorama degli approcci cognitivi a orientamento interpersonale, aiutando i clinici a comprenderne non solo la complessità ma, soprattutto, le potenzialità. Le nostre rifles-sioni riguardano tutti gli ambiti del modello: la suddivisione in cluster delle tre super-fici, i principi che collegano i comportamenti prototipici evidenziandone i rapporti, il modo con il quale collegare le relazioni del passato con quelle del presente.
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Curini, Luigi. "CAPITALE SOCIALE, AZIONE COLLETTIVA E RENDIMENTO ISTITUZIONALE: IL CASO DI UN PROGRAMMA DI MICROFINANZA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 33, no. 1 (April 2003): 113–43. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026988.

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IntroduzioneL'importanza dei problemi legati all'azione collettiva — e più in generale alla cooperazione — per lo studio della politica non può essere trascurata. In effetti, è difficile trovare un'area della vita sociale in cui siano assenti. Alcuni di questi problemi trovano delle soluzioni; molti altri no. A questo riguardo, si è spesso fatto uso del dilemma del prigioniero, in cui la defezione domina indipendentemente dalle decisioni attese da parte dei singoli attori. Sebbene tuttavia tale modello fornisca importanti spunti per comprendere le complesse dinamiche legate a un'interazione tra più individui, tende a sottovalutare il ruolo delle aspettative, con conseguenze rilevanti sia da un punto di vista teorico che di policy making.
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Angelozzi, Andrea. "La necessità del cambiamento." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 4 (November 2022): 545–64. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-004002.

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La introduzione al dibattito sull'attuale crisi della assistenza psichiatrica in Italia è l'occasione per sintetizzare come questa crisi, le sue cause e le sue prospettive sono descritte da chi indica solo ritardi e incompletezze nell'attuazione della Riforma nata dalla Legge 180/1978 e chi invece individua deficit strutturali proprio nella legge di riforma. Vengono passate in rassegna le varie criticità: dal rischio di nuovi manicomi al fragile inserimento dei reparti nell'ospedale generale; dai limiti del trattamento sanitario obbligatorio (TSO) al riproporsi della pericolosità; dalle rigidità dei Dipartimento di Salute Mentale all'aspetto immutato dello stigma; dalla ambiguità circa l'evidence-based medicine (EBM) alle trasformazioni prodotte dai mutamenti legislativi in Italia. Il tutto in una logica dove la carenza di risorse e di proposte innovative si intrecciano. La proposta è quella di un cambiamento che restituisca alla salute mentale una sua specificità lontana dalle banalizzazioni della psichiatria popolare, definisca l'ambito di riferimento della salute mentale, disegni un nuovo progetto e un modello chiaro, fortemente ancorato ai modelli scientifici, chiarisca le risorse necessarie e lo vincoli limitando la discrezionalità locale.
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Margara, Alessandro. "Il lungo processo di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2011): 53–74. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2011-001005.

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Il sistema degli OPG per accogliere gli autori di reato, prosciolti per vizio totale di mente, č contenuto nel Codice penale, ma č stato fortemente modificato da sentenze costituzionali e da interventi legislativi, che lo hanno adattato alla nuova concezione dell'assistenza psichiatrica: gli OPG esistenti sono perň rimasti eguali al modello carcerario del passato sia per i luoghi, sia per il personale prevalente, rappresentato dalla Polizia penitenziaria. La pericolositŕ sociale č la condizione per la applicazione della misura di sicurezza dell'OPG, che si esegue negli stessi OPG. Il concetto di pericolositŕ sociale, assoluto nel Codice penale, si č relativizzato e va accertato nel concreto del singolo caso e delle sue risorse socio-familiari. Il DPCM 1/4/2008 che ha stabilito il passaggio della sanitŕ penitenziaria al Servizio sanitario nazionale ha un progetto di distribuzione degli internati nelle regioni di appartenenza, cosě che le stesse seguano i malati residenti nei loro territori e tendano a riportarli all'assistenza psichiatrica generale degli stessi. L'allegato C al DPCM descrive le fasi di questo passaggio e della presa in carico del Servizio sanitario di ogni regione, cosě che sia superato e abbandonato il vecchio modello degli OPG.
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Barberis, Mauro. "Giustizia predittiva: ausiliare e sostitutiva. Un approccio evolutivo." Milan Law Review 3, no. 2 (December 30, 2022): 1–18. http://dx.doi.org/10.54103/milanlawreview/19506.

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Si parla della giustizia predittiva: l’applicazione alle decisioni giudiziali dell’intelligenza artificiale (IA), sia ristretta allo svolgimento di funzioni particolari dell’intelligenza umana, sia generale, tale da sostituirla nella sua interezza. Analizzare questi obiettivi, qui attribuiti alla giustizia predittiva rispettivamente ausiliare e sostitutiva, è rilevante ad almeno tre scopi. Il primo scopo, pratico, attribuibile alla giustizia ausiliare, è contribuire all’accelerazione dei processi. Il secondo scopo, teorico, attribuibile alla giustizia sostitutiva, è soprattutto fornire, per contrasto, un modello di come i giudici ragionano effettivamente, confrontando attività induttive, più tipiche del common law, e attività deduttive, piu tipiche del civil law. Il terzo scopo, normativo, è valutare la compatibilità della giustizia sostitutiva con i princìpi costituzionali e internazionali: valutazione che risulta decisamente negativa.
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Boniardi, Laura, Valeria Brazzoduro, and Clara Luraschi. "L'impatto della pandemia da SARS-CoV-2 sui bisogni della fase adolescenziale: riflessioni ed esemplificazioni cliniche." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA 146, no. 3 (December 2022): 125–38. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-003007.

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La caratteristica generale che distingue l'adolescenza da ogni altra fase della vita è la discontinuità (M. C. Gislon, [2, 4]). La crisi che sperimenta l'adolescente costituisce un'importante opportunità, unica e non ripetibile in altre epoche di vita e l'ambivalenza è la caratteristica principale di questo periodo. L'attuale generazione di adolescenti si trova ad affrontare una sfida senza precedenti, correlata all'impatto della pandemia da SARS-CoV-2 e delle conseguenti misure di contenimento, che hanno creato condizioni di sviluppo anomale oltre che inaspettate. Questo articolo si propone di illustrare le principali caratteristiche del modello di psicoterapia breve focale integrata con attenzione ai bisogni specifici della fase adolescenziale ed esemplificazione di alcuni casi trattati durante la pandemia.
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Varaldo, Riccardo, Daniele Dalli, Riccardo Resciniti, and Annalisa Tunisini. "Marketing e intangibles per la competitivitŕ delle medie imprese italiane." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (December 2010): 207–25. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-002001.

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Il paper analizza il ruolo del marketing soprattutto nelle sue componenti piů intangibili nelle strategie competitive delle medie imprese industriali italiane di successo. In particolare, si individuano le scelte di posizionamento di queste imprese e si esamina attraverso quali politiche di branding, pricing e comunicazione e quali relazioni di canale esse sono realizzate. Finalitŕ ultima del paper č l'identificazione dei modelli di successo nella gestione del marketing e l'analisi dei casi mira ad evidenziare come a) l'eccellenza di marketing segue a un generale recupero di competitivitŕ che si basa sul distacco dai modelli imprenditoriali tradizionali e sull'adesione a un modello d'impresa manageriale che gestisce direttamente il rapporto con i mercati, b) l'eccellenza di marketing esprime di rado una via italiana al marketing in senso stretto, quanto piuttosto una corretta applicazione dei principi del marketing tout court in grado di valorizzare il patrimonio di risorse cui sono applicati. Sul piano metodologico il paper si avvale dell'analisi dei risultati di 29 casi di studio di medie imprese con performance superiori alle medie dei rispettivi settori (alimentari, prodotti per la persona, prodotti per la casa, meccanica leggera, cantieristica). La ricerca č stata promossa dalla Societŕ Italiana di Marketing e ad essa hanno partecipato 29 gruppi di ricerca di 21 atenei diversi.
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Pirone, Maurilio. "La governance urbana del lavoro di piattaforma. Una ricognizione europea." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 163 (August 2022): 191–206. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163010.

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Accanto ad un processo generale di digitalizzazione del lavoro è emerso un modello di impresa - quello delle piattaforme - che ha portato alla ribalta una tipologia nuova di attore economico. Queste aziende - il cui sviluppo va collocato all'interno di una tendenza più complessiva verso la de-strutturazione dei rapporti di lavoro di tipo subordinato, l'erosione del salario e una razionalità logistica - contribuiscono in maniera determinante oggi alla ridefinizione di quello che concepiamo come lavoro. Questi cambiamenti, ovviamente, non sono analizzabili meramente nei termini di un incremento tecnologico ma tagliano trasversalmente una serie di relazioni - tanto economiche quanto sociali e politiche. Detto altrimenti, l'espansione del capitalismo delle piattaforme non è stata esente, anzi è strutturalmente accompagnata da uno spettro largo di resistenze e conflitti. Lo sviluppo repentino tanto delle piattaforme quanto dei conflitti ha stimolato sempre di più un dibattito pubblico che si è spostato dalla discussione generale sul futuro del lavoro e delle nostre società alla necessità presente di governare questo sviluppo, in primis per quanto riguarda le condizioni del lavoro digitale e digitalizzato. In questo articolo si propone una mappatura a livello europeo delle differenti pratiche di governance urbana del lavoro di piattaforma analizzando limiti e possibilità.
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Cheli, Mariagnese, Michela Campieri, Andrea Fini, Maria Elena Montenegro, Alessandra Piccioni, Francesca Pincanelli, and Cosimo Ricciutello. "Esperienze traumatiche in etŕ evolutiva e fattori di rischio familiari: un'indagine sugli esiti nello sviluppo." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 3 (February 2013): 91–103. http://dx.doi.org/10.3280/mal2012-003006.

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Il contributo esamina le conseguenze pervasive del maltrattamento precoce alla luce della prospettiva teorica del Trauma Complesso come Disturbo dello Sviluppo (Courtois & Ford, 2009) e del Modello Process Oriented (Di Blasio, 2005) sui fattori di rischio familiari. L'indagine qualitativa, condotta tramite una revisione socio-anamnestica delle cartelle e un'intervista strutturata al clinico referente del minore, riguarda un campione di 87 soggetti in etŕ evolutiva tra i 3 e i 18 anni, in carico al centro specialistico contro i maltrattamenti all'infanzia "Il Faro" di Bologna. I dati indicano una generale compromissione delle principali funzioni psichiche esplorate, associata a specifici fattori di rischio distali e prossimali nell'ambiente familiare. I risultati sollecitano un'attenta valutazione multidimensionale (psicosociale e clinica) delle variabili cruciali per la futura salute mentale.
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Visocchi, M., M. Meglio, D. Cabezas Cuevas, B. Cioni, P. Carducci, G. Mastroianni, T. Tartaglione, G. Di Lella, and C. Colosimo. "Sensibilità e specificità della RM in un nuovo modello di ictus ischemico acuto sperimentale «collaterale»." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 1 (February 1996): 21–23. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900102.

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Al fine di valutare la precocità e la sensibilità diagnostica della RM, unitamente alla eventuale ripetibilità degli eventi, abbiamo voluto sperimentare un nuovo modello di ischemia, che abbiamo definito «collaterale», poichè secondaria ad occlusione di due o più vasi pre - Willisiani. Per l'analogia con il circolo cerebrale umano sono stati studiati 12 conigli albini New Zealand (4–5 Kg) che venivano sottoposti ad anestesia generale. Per tutta la durata dell'esperimento si procedeva al monito-raggio della pressione arteriosa sistemica media, della frequenza cardiaca del pH e dell'emogas. L'ischemia veniva indotta con tecnica microchirurgica in 8 animali mediante chiusura di entrambe le carotidi comuni al collo (durata da un minimo di 2 h ad un massimo di 24 h) ed in altri 4 mediante chiusura dei vasi epiaor-tici a livello dell'arco aortico (durata da un minimo di 2 h ad un massimo di 4h). L'animale veniva sacrifi-cato senza previa riperfusione. Veniva quindi eseguito in tutti gli animali uno studio RM. In un caso (#12) il danno non è stato valutabile per la scarsa qualità iconografica. In otto casi sono state chiaramente iden-tificate incostanti e sfumate immagini lesionali lineari e/o puntiformi, prevalentemente monolaterali e a sede variabile. In analogia con quanto dimostrato in alcuni modelli di ischemia «terminale» studiati con RM, nel nostro gruppo di animali il danno ischemico «collaterale» è già evidente entro le prime due ore sia con chiusure di entrambe le carotidi che dell'arco aortico. La povertà dei reperti ottenuti, la aspecificità degli stessi, forse legata ad una vulnerabilità selettiva al-Pipossia di alcune strutture cerebrali mesiali e la scarsa ripetibilità degli stessi, scoraggia l'impiego del modello in oggetto per uno studio sistematico sperimentale dell'ischemia e quindi dell'efficacia di trials tera-peutici, sebbene la stessa negatività dello studio RM non possa escludere completamente un danno ischemico neuronale.
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De Benedittis, Giuseppe. "La Fisica Quantistica incontra l'ipnosi. Dai fondamenti teorici alla pratica clinica Parte prima." IPNOSI, no. 2 (December 2020): 5–23. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2020-002001.

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Il modello dualistico mente-corpo risulta da tempo inadeguato sul piano sia epistemologico che clinico. Per superare la dicotomia tra mente e corpo, viene proposto un nuovo paradigma basato sulla teoria dei sistemi complessi caotici e sulla meccanica quantistica. In questa prospettiva, l'interfaccia mente-corpo rappresenta un sistema caotico, governato dal principio di probabilità, come evidenziato nella fisica subatomica e nella meccanica quantistica, piuttosto che dal principio de-terministico di causalità. Patterns di comportamento caotico possono essere riscontrati nell'attività neuronale e l'applicazione di modelli caotici sembra essere rilevante per la ricerca mente-corpo e il processo di trance. È stata proposta una teoria della coscienza quantistica, in gran parte controversa, poiché la Fisica Quan-tistica si applica al mondo subatomico e non alle macrostrutture, come il cervello. La cognizione quantica è una disciplina emergente che applica il formalismo matematico della teoria quantistica per esplorare e modellare fenomeni cognitivi, come l'elaborazione delle informazioni da parte del cervello umano, supera i limiti e le carenze del dualismo cartesiano e la teoria generale quantistica. Poiché l'ipnosi è uno stato speciale di coscienza, la cognizione quantica si applica al funzionamento cognitivo ipnotico piuttosto che alla struttura ipnotica.
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De Benedittis, Giuseppe. "La Fisica Quantistica incontra l'Ipnosi. Dai fondamenti teorici alla pratica clinica Parte seconda." IPNOSI, no. 1 (July 2021): 5–26. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2021-001001.

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Анотація:
Il modello dualistico mente-corpo risulta da tempo inadeguato sul piano sia epistemologico che clinico. Per superare la dicotomia tra mente e corpo, viene pro-posto un nuovo paradigma basato sulla teoria dei sistemi complessi caotici e sulla meccanica quantistica. In questa prospettiva, l'interfàcie Mente/Corpo rappresen-ta un sistema caotico, governato dal principio di probabilità, come evidenziato nel-la fisica subatomica e nella meccanica quantistica, piuttosto che dal principio de-terministico di causalità. Patterns di comportamento caotico possono essere ri-scontrati nell'attività neuronale e l'applicazione di modelli caotici sembra essere rilevante per la ricerca mente-corpo e il processo di trance. È stata proposta una teoria della Coscienza Quantistica, in gran parte controversa, poiché la Fisica Quantistica si applica al mondo subatomico e non alle macrostrutture, come il cervello. La cognizione quantica è una disciplina emergente che applica il formali-smo matematico della teoria quantistica per esplorare e modellare fenomeni co-gnitivi, come l'elaborazione delle informazioni da parte del cervello umano, supera i limiti e le carenze del dualismo cartesiano e la teoria generale quantistica. Poiché l'ipnosi è uno stato speciale di coscienza, la cognizione quantica si applica al fun-zionamento cognitivo ipnotico piuttosto che alla struttura ipnotica.
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Casini, Simone. "Questioni di teoria linguistica: Per un paradigma teorico della creatività semiotica." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 53, no. 1 (December 6, 2018): 69–89. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818816667.

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Анотація:
Il contributo delinea il paradigma teorico della creatività intesa, da una prospettiva semiotica e di linguistica teorica, come il quadro di riferimento formale per la variazione e il cambiamento linguistico sia nei processi di generale interazione che, su piani quantitativamente maggiori, nei fenomeni in cui lingue e identità in contatto interagiscono per negoziare il senso comunicativo. Il percorso propone una analisi della creatività che spazia dagli ambiti della Filosofia antica sino alla riflessione linguistica contemporanea che si è avuta nel Novecento tra le due sponde dell’Oceano e individua nella dimensione dell’uso e della condivisione sociale tra i parlanti il principio primo capace di guidare le forme di creatività linguistica potenzialmente illimitate verso un fine che è identitario e comunicativo, al di là e molto oltre rispetto ai modelli di regolarità e norma (in senso prescrittivo) grammaticale. Interpretare secondo questo modello il paradigma della creatività significa porre la proprietà semiotica in una posizione di prima inter pares, in cui le viene affidato non solo il “ruolo” di formatore di segni (parole, frasi, testi), ma la funzione di primaria arbitrarietà, causa ed effetto della discretizzazione delle lingue storico-naturali.
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Castiglione, Davide. "Sapienziale." Polisemie 3 (October 5, 2022): 41–80. http://dx.doi.org/10.31273/polisemie.v3.890.

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The aim of this study is twofold: on the one hand, it purports to develop a model to investigate universal or generic propositions (e.g., theses, maxims, proverbs, aphorisms) and their effects in poetry; on the other, it applies such model to four poetry collections by Cristina Annino, Milo De Angelis, Marco Giovenale, and Guido Mazzoni. The analysis, guided by the criteria and parameters established by the model, has allowed to discover in what textual forms and pragmatic functions the aforementioned authors express contents worth of memic transmissibility, as well as related effects of authority, necessity, wisdom, intuition, collective relevance. Mazzoni’s reliance on theses, for instance, has been interpreted as an attempt to gain an objective knowledge of the world, differently from Annino’s more subjective aphorisms or De Angelis’ utterances, which are rooted in the here-and-now and yet capable of transcending themselves by virtue of their archetypal relevance. The model proposed has also enabled to shed light on less prototypical forms, such as Annino’s creative manipulation of proverbs and Giovenale’s parodic redeployment of stereotypes. The article concludes by suggesting paths for future research in which the model could be profitably applied. Il presente studio si pone due obiettivi principali: da un lato, quello di sviluppare un modello per lo studio delle proposizioni universali o comunque a carattere generale (per es. tesi, massime, proverbi, aforismi) e dei loro effetti in poesia; dall’altro, quello di applicare tale modello a quattro libri recenti di altrettanti autori: Cristina Annino, Milo De Angelis, Marco Giovenale e Guido Mazzoni. L’analisi, guidata da criteri e parametri indicati dal modello, ha permesso di comprendere in quali forme testuali e funzioni pragmatiche questi autori esprimono contenuti degni di una trasmissibilità memica, nonché le annesse sensazioni di autorità, necessità, saggezza, intuizione, rilevanza collettiva. Si è per esempio ricondotto l’uso della tesi in Mazzoni al tentativo di raggiungere una conoscenza oggettiva del mondo, diversamente dalle forme più soggettive dell’aforisma in Annino o degli enunciati deangelisiani, situati nel qui-e-ora ma capaci di trascendersi grazie alla loro portata archetipica. Il modello proposto ha inoltre consentito di far luce su forme-limite, come il reimpiego creativo del proverbio in Annino e l'uso parodico degli stereotipi in Giovenale. L’articolo si conclude suggerendo ulteriori studi nei quali l'uso di questo modello potrebbe rivelarsi proficuo. English title: Full of Wisdom: Forms and Uses of Maxims in Contemporary Italian Poetry
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Casino, Francesco G. "Principi di cinetica dei soluti in corso di aferesi terapeutica." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4_suppl (July 23, 2013): S9—S12. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1081.

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L'Aferesi Terapeutica (AT) è una tecnica di depurazione extracorporea che, separando il plasma dalle cellule ema-tiche, può rimuovere soluti patogeni di elevato peso molecolare (PM), come auto-anticorpi, immunocomplessi, catene leggere e così via. La cinetica dei soluti in corso di AT è basata sugli stessi principi di farmaco-cinetica utilizzati per i pazienti in emodialisi (HD), ma i soluti coinvolti nell'AT hanno un PM molto più elevato. Dal momento che quasi tutti i soluti a elevato PM hanno una distribuzione essenzialmente intravascolare e/o sono rimossi quasi esclusivamente dal volume plasmatico (VP), per prescrivere la “dose di Aferesi” si potrebbe correntemente usare il Kt/V derivato dal modello single-pool: la prescrizione di una rimozione di un volume pari a 1.2–1.4 volte il VP del paziente in pratica corrisponde a un Kt/V di 1.2–1.4 per un soluto il cui volume di distribuzione coincide con il VP. Tuttavia, in generale, per descrivere la cinetica dei soluti anche tra le sedute di aferesi è necessario un modello multicompartimentale. Recentemente, Hanafusa ha usato un modello bicompartimentale per eseguire una serie di simulazioni, al fine di analizzare l'impatto dei vari parametri sulla cinetica dei soluti nell'AT. In breve, i principali risultati di tali simulazioni sono stati i seguenti: a) il PM del soluto di interesse può aiutare a scegliere la tecnica aferetica più appropriata; b) un volume di distribuzione più piccolo permette una rimozione più efficiente; c) sia la velocità di diffusione intercompartimentale che l'emivita (che è inversamente correlata alla velocità di produzione) impattano sulla frequenza del trattamento; d) sia la severità della malattia che la presenza di sanguinamento e/o di infezione possono impattare non solo sulla dose, ma anche sulla scelta della modalità di AT e dei fluidi di sostituzione.
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Greco, Maria Teresa, and Antonio Giampiero Russo. "Valutazione del modello CREG utilizzato dalla ATS della Città Metropolitana di Milano per la gestione delle malattie croniche nella medicina generale." MECOSAN, no. 101 (October 2017): 31–50. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2017-101003.

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Stanghellini, I., E. Genovese, S. Palma, C. Falcinelli, L. Presutti, and A. Percesepe. "A mild phenotype of sensorineural hearing loss and palmoplantar keratoderma caused by a novel GJB2 dominant mutation." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 4 (August 2017): 308–11. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1382.

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Le mutazioni dominanti del gene GJB2 sono causa di forme di sordità neurosensoriale sindromiche associate a manifestazioni cutanee palmo-plantari. In questo lavoro viene descritta la correlazione genotipo / fenotipo di una nuova mutazione nel gene GJB2 identificata in tre generazioni di una famiglia italiana (probando, madre e nonno) i cui membri presentano ipoacusia neurosensoriale associata a cheratoderma palmo-plantare ad insorgenza nell’età adulta. Una nuova mutazione di GJB2 (c.66G > T, p.Lys22Asn) allo stato eterozigote è stata identificata in tutti membri affetti. La segregazione della mutazione, la sua frequenza nella popolazione generale e predizioni in silico ne attribuiscono un ruolo patogenetico. La mutazione p.Lys22Asn GJB2 determina una forma di sordità dominante associata ad un’espressione variabile di cheratoderma palmo-plantare, rappresentando un modello di penetranza completa con effetto età-dipendente sul fenotipo.
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Boudreaux, Don. "Rent Seeking and Legal Barriers to Entry*." Journal of Public Finance and Public Choice 6, no. 1 (April 1, 1988): 63–68. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907344505.

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Abstract Nell’ambito della letteratura sul rent-seeking non vi è accordo circa l’entità della distruzione di risorse rispetto al valore complessivo delle rendite disponibili. Alcuni studiosi sostengono la tesi della completa dissipazione delle rendite, ma su questo punto non vi è generale accordo, anche perchè manca un consenso diffuso sull’ambito istituzionale del rent-seeking e in particolare sul fatto se esso debba essere limitato al settore pubblico o possa anche riguardare le attività private.In questo scritto si dimostra che, pur accettando la tesi secondo cui il rent-seeking si estenda anche al settore privato, il modello di stima della perdita di risorse che viene adottato per il settore pubblico non può essere applicato anche a quello privato, nel quale esso darebbe luogo a valutazioni in eccesso delle perdite sociali dovute a rent-seeking.
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Cappelli, Ottorino. "AMMINISTRAZIONE E POLITICA IN URSS NELLE ANALISI COMPARATE DELLA SCIENZA POLITICA OCCIDENTALE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 18, no. 1 (April 1988): 137–67. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017299.

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IntroduzioneAlla fine degli anni Sessanta la sovietologia era ancora un'«ibrida arte» orientata in senso interdisciplinare, priva di metodologie analitiche rigorosamente definite e in gran parte rinchiusa nei confini degli studi di area. Nei due decenni successivi alla seconda guerra mondiale era stato soprattutto il dialogo con la scienza politica in generale e con la politica comparata a rimanere penalizzato. Diversi erano gli approcci, le categorie, gli strumenti metodologici adoperati per analizzare i sistemi politici dell'est e dell'ovest. Tra le ricerche sull'URSS e gli studi politologici sull'occidente mancava un linguaggio disciplinare comune, non v'era simbiosi concettuale. Contribuivano a questa separatezza disciplinare sia la percezione di una assoluta estranietà tra «mondo socialista» e democrazie costituzionali, legata al contesto politico della guerra fredda, sia l'egemonia culturale del modello totalitario, fondato sul presupposto dell'unicità del sistema politico sovietico.
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Treu, Tiziano. "Flessibilitŕ e tutele nella riforma del lavoro." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 137 (February 2013): 1–51. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2013-137001.

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Il saggio contiene un'analisi generale della recente riforma del lavoro (l. n. 92/2012). In premessa si ricostruisce l'iter formativo del provvedimento anzitutto nel dibattito fra le parti sociali e il governo, di cui si sottolinea l'andamento contrastato, e poi in sede parlamentare, dove si č verificata una larga convergenza politica sul testo e sulle sue modifiche, che peraltro non ha impedito forti tensioni e diffuse critiche. Il saggio discute l'impostazione generale della legge ispirata al modello europeo della flexicurity, mettendola a confronto con le esperienze di altri paesi e tenendo conto delle particolaritŕ italiane. Sottolinea inoltre l'importanza della delega sulla partecipazione dei lavoratori nell'impresa, che č indicata fra i principi ispiratori del provvedimento. Il commento rileva la non completa corrispondenza dei principali blocchi della legge rispetto agli obiettivi dichiarati dal governo e ai modelli europei: la persistente debolezza degli ammortizzatori sociali, accentuata dalla storica inadeguatezza degli strumenti di politica attiva del lavoro; l'importanza della promozione dell'apprendistato come canale privilegiato di ingresso dei giovani al lavoro; le scelte contrastanti in tema di flessibilitŕ in entrata, consistenti da una parte in una parziale liberalizzazione del contratto a termine, dall'altra in interventi limitativi dei contratti a progetto, partite IVA, associazione in partecipazione, con il ricorso alla tecnica delle presunzioni e, per altro verso, con l'aumento dei costi contributivi (interventi non omogenei che riflettono la mancanza di una rivisitazione complessiva del lavoro autonomo); infine, la modifica dell'art. 18 dello St.lav. che realizza il superamento dell'anomalia italiana della reintegrazione come unica sanzione del licenziamento ingiustificato e riconduce la reintegrazione a ipotesi tassativamente indicate dalla legge, sostanzialmente marginali rispetto alla indennitŕ risarcitoria. Il saggio sottolinea, infine, l'importanza delle vicende applicative della legge, opportunamente soggette a monitoraggio, e il ruolo decisivo non solo della giurisprudenza, ma della contrattazione collettiva che č chiamata a modificare la normativa con interventi ai vari livelli nazionali e decentrati.
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Morganti, Adolfo. "I Piccoli e i Grossi. La dimensione internazionale della Repubblica di San Marino." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (September 2011): 15–35. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-003003.

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Le recenti difficoltŕ nelle relazioni bilaterali fra la Repubblica di San Marino e l'Italia, giunte ad innescare alcuni prodromi di un diffuso conflitto sociale, obbligano e riprendere in mano ildelle relazioni internazionali della Repubblica di San Marino nell'attuale contesto di crisi dello Stato nazionale e diffusa globalizzazione politico-finanziaria. Partendo dall'analisi di alcuni dati storici l'articolo inquadra l'ampiezza delle relazioni internazionali della RSM sia rimandando a quelle propriamente istituzionali che datano dal 1862 fino all'opera delle reti parallele, nello specifico dell'. Assistendo quindi ad una diffusione in Europa del modello del Piccolo Stato, si affronta il tema delle prospettive che i Piccoli Stati Europei in generale, e la Repubblica di San Marino in particolare, possono aprirsi sia nella relazione con le grandi aggregazioni sovranazionali - prima fra le quali l'Unione Europea - sia con il vicino Stato Italiano.
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Laurenti, Andrea, Luca Orlandi, and Mauro Panebianco. "Un nuovo ruolo per funzioni di controllo interno in azienda: il modello della Compliance integrata." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 593–612. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003010.

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Negli ultimi anni, l'evoluzione della normativa e la crescente complessitŕ dei prodotti di risparmio gestito hanno richiesto agli intermediari finanziari un maggiore sforzo nel presidio del rischio regolamentare e di conformitŕ, spingendoli ad istituire una funzione "permanente, efficace e indipendente" di Compliance, che sia adeguatamente integrata con la struttura di governance e le strutture di controllo tradizionali (Internal Audit e Risk management). La recente fase di crisi del risparmio gestito, dovuta alla perdita di fiducia da parte del risparmiatore ed all'esposizione alla concorrenza dei prodotti bancari ed assicurativi, sta spingendo le societŕ di gestione del risparmio verso una rinnovata attenzione alle esigenze degli stakeholder, che richiedono una maggiore tutela e piů elevati livelli di performance. Questi due elementi, ovvero l'evoluzione del quadro normativo in materia di modelli di controllo ed i rapporti con gli stakeholder intesi come l'universo dei clienti, dei dipendenti e della societŕ piů in generale, disegnano un nuovo scenario, nel quale la funzione di Compliance integrata diventa la guida imprescindibile nella catena del valore aziendale e nella gestione dei cambiamenti verso la riaffermazione del proprio brand, la tutela dei clienti ed il recupero della loro fiducia. Stiamo infatti assistendo ad una continua evoluzione dei sistemi di Governance, Risk e Compliance, che ha ormai reso obsoleto il modello tradizionale a favore di una visione di Compliance integrata ai processi operativi e di business, e quindi orientata alla creazione di valore, all'etica ed alla gestione dei rischi. La funzione di Compliance diventa in questo modo il mezzo piů efficace nella protezione contro il rischio reputazionale. Gli adeguamenti richiesti agli intermediari possono comportare oneri, ma non devono essere considerati solo come un obbligo stringente imposto dal Legislatore: portano infatti benefici tangibili e anche misurabili in termini di creazione di valore, fidelizzazione dei propri dipendenti e affermazione del brand sul mercato.
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Miglioretti, Massimo, Maruska Strada, Luca Vecchio, and Veronica Velasco. "La soddisfazione dei pazienti rispetto ai medici di medicina generale: un modello teorico basato sull'esperienza e l'engagement dei pazienti nei processi di cura." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (December 2014): 34–57. http://dx.doi.org/10.3280/pds2014-003003.

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Mennini, Francesco Saverio, Martina Paoletti, Chiara Bini, Andrea Marcellusi, Marco Falcone, and Massimo Andreoni. "Cost-utility analysis of ceftolozane/tazobactam vs meropenem in patients with hospital-acquired pneumonia (HABP) or ventilator-associated pneumonia (VABP)." Global & Regional Health Technology Assessment 9 (April 7, 2022): 45–57. http://dx.doi.org/10.33393/grhta.2022.2287.

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Obiettivo: Questo studio ha lo scopo di valutare il rapporto costo-efficacia di ceftolozano/tazobactam rispetto a meropenem per il trattamento di pazienti con polmonite acquisita in ospedale (HABP) o polmonite associata a ventilazione meccanica (VABP) sia secondo la prospettiva del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), sia secondo la prospettiva sociale. Metodo: L’analisi è stata condotta mediante lo sviluppo di un albero decisionale e di un modello di Markov al fine di catturare rispettivamente gli effetti di breve e di lungo periodo. Una popolazione target ipotetica di 1.000 pazienti con vHABP/VABP è stata seguita per un orizzonte temporale lifetime (40 anni). In particolare, con riferimento all’albero decisionale di breve termine, sono stati sviluppati due diversi setting al fine di valutare il valore della terapia empirica rispetto all’avvio del trattamento dopo la conferma dell’antibiogramma. I pazienti trattati e guariti entrano nel modello di Markov di lungo termine seguendo la mortalità della popolazione generale. Risultati: L’analisi ha evidenziato come ceftozolano/tazobactam, in entrambi i setting di trattamento (empirico e confermato), possa risultare un’opzione costo-efficace rispetto a meropenem sia nella prospettiva del SSN sia nella prospettiva sociale (ICER per QALY rispettivamente pari a € 1.913 e pari a € 2.203 per il setting di trattamento empirico e rispettivamente pari a € 6.163 e pari a € 6.597 per il setting di trattamento confermato). Conclusioni: Alla luce dei risultati emersi dall’analisi, è possibile notare come l’introduzione di ceftolozano/tazobactam all’interno del contesto sanitario italiano possa rappresentare una soluzione terapeutica valida sia sotto il profilo economico sia sotto il profilo di efficacia.
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Marini, Luigi. "Sicurezza sul lavoro, intervento giudiziario e organizzazione degli uffici. Considerazioni minime per una quotidianitŕ diffusa." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2012): 193–202. http://dx.doi.org/10.3280/qg2012-002007.

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Le vicende che si sono concluse con le sentenze del Tribunale di Torino nei processi Thyssen e Eternit trovano una loro genesi nel modello di organizzazione e di funzionamento della Procura della Repubblica e dei servizi territoriali e di polizia giudiziaria, nonché nel coordinamento fra ufficio requirente e ufficio giudicante in un contesto distrettuale caratterizzato da linee guida elaborate dalla Procura generale. Se questo č vero, occorre chiedersi quale sia il grado di cultura diffusa a livello nazionale, quali le soluzioni in vigore e quale la consapevolezza della importanza di protocolli, prassi e formazione rispetto all'efficacia del controllo penale in tema di sicurezza, infortuni e malattie legate al lavoro. La ricognizione effettuata dal Csm negli anni 2007-2009 non condusse a risultati confortanti e a tre anni di distanza il panorama nazionale non sembra migliorato; la sensibilitŕ individuale dei magistrati, soprattutto requirenti, costituisce ancora oggi un fattore decisivo e, purtroppo, non particolarmente diffuso.
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Parisio, Enrico, and Fabio Mongelli. "Place identity design nel quartiere San Lorenzo a Roma." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (January 2022): 103–17. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-003008.

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L'emergenza sanitaria da Covid-19 ha modificando la tessitura delle relazioni sociali e l'approccio allo studio e al lavoro. Il ruolo del designer e, più in generale dell'artista, in que-sto contesto storico così imprevedibile, coincide oggi con quello dell'esploratore che abban-dona i processi di ricerca e sperimentazione individuale, per inseguire una nuova vocazione collettiva che guarda al domani. Città, parchi, piazze, agorà culturali dovranno confrontarsi con stravolgimenti che andranno ad incidere sulle abitudini dei cittadini. Gli spazi pubblici saranno rimodellati con progetti che tengano conto delle esigenze culturali connesse alla socia-lità e all'ambiente. È possibile immaginare un processo di rigenerazione urbana che, coinvol-gendo giovani studenti e ricercatori nella valorizzazione di una determinata identità territoriale, possa trasformarsi in un modello operativo aperto da innestare in altre aree. Roma prova a dare una prima risposta, con uno dei suoi quartieri simbolo: San Lorenzo, dando forma ad un'azione di co-design partecipativo che declina storia e futuro.
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Muzio, Marisa, and Luca Argenton. "Psicologia dello sport: il benessere per la prestazione eccellente." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2021): 233–48. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11634.

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Lo studio delle relazioni tra attività fisica e qualità della vita rappresenta una delle aree di maggiore interesse per diverse discipline psicologiche, dalla psicologia della salute a quella applicata allo sport, fino alla psicologia del ciclo di vita. La psicologia dello sport, in particolare, si presenta oggi come area teoricoapplicativa in cui convergono e si integrano i contributi delle scienze dello sport e delle discipline psicologiche. In linea con le attuali tendenze della Positive Psychology, l'approccio applicativo tende a costruire il modello di funzionamento ottimale dell'atleta – sia nell'età dello sviluppo che ad alto livello agonistico – e a supportarne e svilupparne le condizioni di funzionamento ottimale. ? in questo quadro di riferimento che si contestualizzano gli studi sulla peak performance e sui peak moments in generale. Tra questi, l'articolo evidenzia e approfondisce la centralità del costrutto di flow sia in chiave teorica che nelle sue ricadute operative.
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