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Добірка наукової літератури з теми "Modello di collasso sferico"
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Дисертації з теми "Modello di collasso sferico"
Cupani, Guido. "Non equilibrium dynamics of galaxy clusters." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2009. http://hdl.handle.net/10077/3065.
Повний текст джерелаThe thesis is focused on the dynamics of galaxies in the outskirts of galaxy clusters, where the matter is affected by an overall infall motion towards the cluster centre. Starting from the classical results of the spherical collapse model, we determined new theoretical constraints for the mass profile of clusters as a function of the cosmological parameters. We investigated the importance of the turnaround radius (i.e. the radius where the infall motion counterbalances the Hubble expansion motion) as well as the possibility of directly extracting the mass profile from the infall velocity pattern of member galaxies. The theoretical results were applied to a sample of simulated clusters (Borgani et al. 2004, Biviano et al. 2006) to keep the 3-dimensional dynamics under control. We demonstrated that: (1) most clusters are compatible with a single mass profile in the external region (provided their size and mass are normalized to the turnaround scale); (2) it is possible to extract the individual mass profiles of clusters using a selected subset of galaxies identified on their redshift-position distribution; (3) the Jeans equation and the virial theorem must be corrected in the outskirts of clusters to take into account the overall infall motion of matter. Taking advantage of these results, we developed a new technique for estimating the mass profile in cluster outskirts which only relies on the observational properties of member galaxies. This technique turns out to be simpler and more reliable than the current methods and is suitable to be applied to observations.
La tesi è incentrata sulla dinamica delle galassie nelle periferie degli ammassi di galassie, dove la materia è interessata da un moto complessivo di caduta verso il centro dell'ammasso. A partire dai risultati classici del modello di collasso sferico, abbiamo determinato dei nuovi vincoli teorici al profilo di massa degli ammassi in funzione dei parametri cosmologici. Abbiamo analizzato l'importanza del raggio di "turnaround" (ossia il raggio dove il moto di caduta è controblanciato dal moto di espansione di Hubble) e la possibilità di estrarre il profilo di massa direttamente dalla velocità di caduta delle galassie. Abbiamo poi applicato questi risultati teorici a un campione di ammassi simulati (Borgani et al. 2004, Biviano et al. 2006) per tenere sotto controllo la dinamica in tre dimensioni. Con quest'analisi, siamo stati in grado di dimostrare che: (1) la quasi totalità degli ammassi è compatibile con un unico profilo di massa nelle regioni esterne (purché le loro dimensioni e masse siano riscalate rispetto al raggio di turnaround); (2) è possibile estrarre il profilo individuale di un ammasso utilizzando un ristretto sottoinsieme di galassie, identificate dalla distribuzione dei loro redshift e delle loro posizioni; (3) l'equazione di Jeans e il teorema del viriale devono essere corretti nelle periferie degli ammassi in modo da tener conto del moto di caduta della materia. Grazie a questi risultati, abbiamo sviluppato una nuova tecnica per stimare il profilo di massa nelle zone esterne, basata unicamente sulle proprietà osservative delle galassie. Questa tecnica risulta essere più semplice e affidabile degli altri metodi attualmente utilizzati ed è adatta ad essere applicata alle osservazioni.
XXI Ciclo
1981
Pagno, Federico. "Implementazione di un modello di pressione di radiazione solare attraverso un algoritmo di ray-tracing." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23000/.
Повний текст джерелаLimodio, Alessandro. "Modello numerico di un argine maestro del fiume Po per l'individuazione dei possibili meccanismi di collasso." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7357/.
Повний текст джерелаGallinaro, Marco. "Studio e implementazione di un modello random-close per propellenti solidi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8574/.
Повний текст джерелаPopolizio, Stefano. "Valutazione delle incertezze sulla risposta sismica di telai in CA al variare di Modello Costitutivo e Modalità di Collasso." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14496/.
Повний текст джерелаBrezzi, Lorenzo. "Calibration strategies of a depth-integrated numerical model for the propagation of flow-like landslides." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3421799.
Повний текст джерелаOggigiorno, i modelli numerici ricoprono un ruolo di fondamentale importanza per lo studio di fenomeni fisici e naturali. Essi diventano via via sempre più complessi grazie all’aumento del numero di equazioni differenziali implementate in ciascun modello al fine di tener conto dei differenti aspetti che caratterizzano il fenomeno oggetto studio. Conseguentemente cresce anche il numero dei parametri da valutare per adattare i risultati ottenuti dal modello numerico alle misure reali. Tra tutti i fenomeni naturali che si possono considerare, i frane sono indiscutibilmente molto importanti. Tra i diversi tipi di frane, le colate sono una tipologia che si presenta sempre con maggior frequenza a causa dei cambiamenti climatici in atto e con effetti molto dannosi. Quando, poi, la velocità raggiunta in questi fenomeni diventa elevata, aumenta il loro potere distruttivo. I rischi e i danni che ne possono nascere non sono trascurabili, in modo particolare quando le colate avviene in prossimità di aree residenziali. Gli effetti catastrofici che ne possono scaturire spaziano dalla distruzione di edifici e infrastrutture, fino ad arrivare alla ancor più tragica perdita di vite umane. Quando si studia un movimento di colata, tre processi devono essere presi in considerazione: il meccanismo di innesco, la fase di propagazione ed infine il deposito. Questa tesi riguarda principalmente lo studio degli ultimi due processi che si verificano, cioè, quando il materiale ha già iniziato il suo movimento. Le fasi di propagazione e di arresto sono qui analizzate utilizzando un modello numerico sviluppato integrando le equazioni di Saint Venant per il flusso di un materiale monofase omogeneo in acque basse. Il modello è stato applicato sia per la simulazione di esperimenti di laboratorio sia per riprodurre un debris flow avvenuto nel nord Italia nel 2010. Quando si utilizza un modello numerico, la fase di calibrazione rappresenta un’operazione essenziale affinché si possano ottenere buoni risultati. I parametri utilizzati dal codice devono essere attentamente definiti in modo che il modello possa riprodurre il fenomeno fisico con elevata accuratezza. Quando i parametri hanno un significato fisico, risulta necessario controllare se il loro utilizzo, considerando le approssimazioni che il modello inevitabilmente comporta, permette di produrre risultati affidabili. A volte, tuttavia, i parametri che devono essere inseriti nel modello prescindono dalla natura fisica del caso in esame, ed hanno solamente un significato in termini matematici. Quando questo avviene, risulta ancor più importante calibrare il modello, cercando di cogliere l’intera complessità del fenomeno. Se la strategia di calibrazione non tiene conto dei vari aspetti che caratterizzano il caso di studio, infatti, i parametri ottenuti tramite back-analysis potrebbe non aver alcun senso. Questa tesi si pone l’obiettivo di sottolineare la complessità che può contraddistinguere il processo di calibrazione. Dopo aver deciso quale modello numerico utilizzare ed averne comprese possibilità e limitazioni, lo studio di casi di studio differenti permette di evidenziare le criticità e le problematiche che la back-analysis può presentare. A tale scopo, in questo lavoro vengono considerati principalmente tre casi di studio. Il primo riguarda il collasso di una colonna di materiale coesivo su di un piano orizzontale. Successivamente la procedura è applicata ad un gruppo di prove in canaletta condotte con diverse miscele di argilla e sabbia. Infine, viene analizzata la colata detritica avvenuta nel 2010 lungo il torrente Rotolon, situato in nella parte nord-occidentale del Veneto. È importante sottolineare che tutti i test di laboratorio sono stati eseguiti appositamente per la successiva applicazione della back-analysis, prestando quindi particolare attenzione alle modalità di acquisizione dei dati. Per tutti e tre i casi, è stata ricercata ed applicata una strategia di calibrazione per ridurre l’incertezza nell’identificazione dei parametri ottimali.