Статті в журналах з теми "Misure di frequenza"

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Norbert, Jausovec, and Jausovec Ksenija. "A typology of human neuro-electric brain activity and its relation to personality and ability." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (January 2012): 291–306. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-002007.

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Анотація:
La ricerca ha indagato la possibilitŕ di definire una tipologia di attivitŕ elettrica cerebrale, che potesse spiegare differenze di personalitŕ e abilitŕ. Misure di potenza e coerenza di 331 partecipanti, divise in 7 bande di frequenza determinate individualmente, sono state sottoposte ad analisi fattoriali, che hanno prodotto una soluzione ad 8 fattori. I coefficienti fattoriali Bartlett cosě ottenuti sono stati utilizzati come variabili di input per un'analisi "cluster". Questa analisi ha rivelato come ottimale una soluzione a 3 cluster. I 2 cluster piů numerosi (C1 e C2) differivano rispetto ai valori di potenza; il pattern di potenza e coerenza del cluster C3 era piů complesso. I 3 cluster ottenuti differivano anche rispetto alla variabili di abilitŕ e personalitŕ. Sono state osservate differenze nei pattern dei fattori di personalitŕ e abilitŕ, e in misura minore in un singolo fattore. Questi pattern erano piů omogenei per i fattori di personalitŕ e piů eterogenei per le abilita generali e per i fattori di intelligenza emozionale.
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Lucia, Carmela. "I “suoni dei sensi” e le partiture sonore nella lingua di scena del teatro di Ruggero Cappuccio." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (April 24, 2018): 648–66. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818757730.

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Анотація:
Obiettivo del saggio è presentare una prima analisi della lingua del teatro di Ruggero Cappuccio, autore multanime e poliedrico, considerato una delle voci più originali della drammaturgia contemporanea, non solo dell’area napoletana. Oggetto della ricerca sono due opere pubblicate Shakespea Re di Napoli (2002) e Le ultime sette parole di Caravaggio (2012), con un copione inedito, intitolato Circus Don Chisciotte (2017). Le scelte formali, fortemente ancorate alla dialettalità del napoletano, ma anche del siciliano e, con minore frequenza, del veneziano, si affrancano dalla koinè regionale del napoletano, perché superano la diglossia italiano-dialetto della drammaturgia di Eduardo, per dare corpo a una lingua di scena poetica, lontana dal realismo mimetico, resa attraverso un raffinato e originale mlange verbale carico di sonorità, con un ben consolidato livello di scelte pluristilistiche. La rilevanza attribuita alla phoné, reinventata in un’entitè reificata e palpabile, o caratterizzata da una grottesca materialità, dà luogo a partiture sonore e a una scrittura votata all’adibizione di misure poetiche e strutture melodiche, a una “lingua di scena”, fatta soprattutto di intarsi e parallelismi fonici, con prevalenza di couplingassonantici, per l’interferenza di registri tonali dissonanti e per l’esaltazione del patrimonio orale delle koinai regionali del repertorio italiano, spesso accostate all’inglese e allo spagnolo.
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Torre, Eugenio, Patrizia Zeppegno, Carmen Usai, Marco Rudoni, Gianluca Ammirata, Olivia De Donatis, Elena Manzetti, Debora Marangon, and Giuseppe Migliaretti. "Suicide in Verbano-Cusio-Ossola province: decade 1990-2000." Epidemiology and Psychiatric Sciences 11, no. 4 (December 2002): 277–83. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005856.

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RIASSUNTOScopo – Scopo del presente lavoro è quello di effettuare uno studio epidemiologico sul suicidio nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, tra il gennaio 1990 e il dicembre 2000. Disegno – Il lavoro si basa sull'acquisizione di dati attraverso l'analisi dei modelli 45, che registrano tutti i casi di morte violenta e di suicidio, archiviati presso la Procura della Repubblica di Verbania. Setting – La provincia del Verbano-Cusio-Ossola si estende per 2255 Km2 e conta 161248 abitanti. La Procura di Verbania copre l'intero territorio della provincia considerata. Principali misure utilizzate – Le informazioni rilevate sul campione sono state presentate in termini di analisi descrittive, stima dei tassi standardizzati della provincia del Verbano-CusioOssola. Allo scopo di valutare differenze rispetto alia media del Nord Italia, vengono utilizzati i Rapporti Standardizzati di Mortalita (RSM) ed i relativi intervalli di confidenza (IC 95%). Risultati – Negli undid anni considerati sono stati notificati aH'autorita giudiziaria 297 casi di suicidio con un tasso medio annuo di 16.74/100000 abitanti. La frequenza del suicidio nel corso degli anni presi in esame mostra un andamento disomogeneo, con significative differenze tra i due sessi. L'analisi dei RSM evidenzia la maggiore incidenza del suicidio nella provincia analizzata rispetto alia popolazione generale del nord Italia nello stesso periodo, differenza dovuta, in misura maggiore, all'elevato tasso femminile. L'analisi dei diversi parametri sociodemografici della popolazione in esame conferma i dati della letteratura intemazionale: il suicidio à più diffuso in età avanzata, tra le persone vedove e pensionate. Conclusioni – Il presente lavoro intende fornire una descrizione del fenomeno suicidio, inserendolo in un contesto geografico e culturale specifico, nell'intento di metterne in luce gli aspetti problematici in un'ottica diagnostico-clinica, che possa servire da stimolo ad un lavoro preventivo su più larga scala.
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Ralli, G., C. Milella, R. Ralli, M. Fusconi, and G. La Torre. "Quality of life measurements for patients with chronic suppurative otitis media: Italian adaptation of “Chronic Ear Survey”." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 1 (February 2017): 51–57. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1041.

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Анотація:
Il Chronic Ear Survey (CES) è una misura specifica della Qualità della Vita (QoL) nei pazienti affetti da Otite Media Suppurativa Cronica (CSOM). È un questionario composto da 13 domande che indagano frequenza, durata e severità dei sintomi associati a questa malattia. Il CES genera tre sottoscale con rispettivo punteggio che riguardano limitazioni nelle attività fisiche e sociali, sintomi e trattamento medico. Attraverso le risposte ottenute dai pazienti è possibile ricavare un punteggio che va da 0 a 100; il punteggio più alto indica una QoL migliore, mentre quello più basso indica una QoL peggiore. Il questionario è stato creato in lingua inglese. Lo scopo del lavoro è di validare in lingua italiana il CES. La traduzione è stata condotta seguendo le linee guida internazionali. La versione italiana del CES (CES-I) è stata proposta a 54 pazienti con CSOM. Nello stesso tempo, è stato somministrato a tutti i pazienti anche il questionario SF-36. Un modello trasversale è stato usato per esaminare la consistenza interna (Cronbach alpha) e la validità esterna (coefficiente di Pearson). Per confermare la validità esterna del CES-I è stato poi analizzato il test di correlazione di Pearson considerando il punteggio totale, le singole sottoscale del CES e le 8 scale dello Short Form Health Survey (SF-36). Il coefficiente di Cronbach è stato pari a 0.737. Il coefficiente di correlazione interno ha dato un risultato pari a 0.737 (95% CI: 0.600-0.835, p < 0.001) di media e 0.412 (95% CI: 0.237-0.559, p < 0.001) per le singole misure. Sulla base dei nostri risultati il questionario CES-I è risultato essere concorde con l’originale in lingua inglese e può essere considerato uno strumento adeguato per valutare la Qualità della Vita nei pazienti con CSOM di lingua italiana.
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Gater, Richard. "WHO study of psychological problems in general health care. Baseline findings and implications for primary care." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 3 (December 1996): 172–77. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00004152.

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RIASSUNTOScopo - Indagare la forma, la frequenza, la gestione e l'esito dei disturbi psichici comuni in pazienti della medicina generale. Disegno - Campionamento a due-stadi di coloro che si rivolgono ai servizi di medicina generale seguito da una valutazione longitudinale a 3 e 12 mesi dello stato mentale, della disabilità e del trattamento, eseguiti utilizzando gli stessi metodi in 15 Centri nel mondo, sotto il coordinamento dell'Organizzazione Mondiale della Sanita. Principali misure utilizzate - General Health Questionnaire, la versione per la medicina generale della Composite International Diagnostic Interview utilizzata per ricavare diagnosi secondo i criteri dell'ICD-10, la Groningen Social Disability Schedule, ed una valutazione da parte del medico di medicina generale dell'attuale stato fisico e mentale insieme ad un riassunto della loro gestione del caso. Risultati - Sono stati sottoposti a screening 25.916 pazienti e sono stati sottoposti a dettagliate interviste 5.438 pazienti. I disturbi psichici tra i pazienti degli ambulatori di medicina generale sono risultati frequenti (in media il 24% di pazienti visti consecutivamente, range 7.3%-52.5%). La disabilità è risultata più elevata nei pazienti con disturbi psichici: quanto più gravi erano i disturbi psichici, tanto pià grave era la disabilità. Il problema principale lamentato dai pazienti era spesso un sintomo somatico, mentre solo una minoranza di essi lamentava un chiaro sintomo psichico. Il riconoscimento dei disturbi da parte dei medici è risultato essere molto diverso tra i diversi Centri e in tutti i Centri metà dei casi ICD-10 non è stata identificata dai medici. I medici operand nell'area di Verona hanno messo in evidenza una particolare distorsione nei riguardi dei disturbi psichici. Un trattamento e stato prescritto a quasi tutti i pazienti che secondo i medici presentavano disturbi psichici, per cui i trattamenti sono risultati simili, indipendentemente dalla diagnosi. Conclusioni - La frequenza dei disturbi psichici nel setting della medicina generale e la disabilità ad essi associata sottolineano la loro importanza per la salute pubblica. Questi sono pazienti che si rivolgono agli ambulatori di medicina generale; la maggior parte di essi continua ad essere trattata in tale setting senza ricorrere ai servizi psichiatrici specialistici. È pertanto importante potenziare il training per il riconoscimento, la diagnosi ed il trattamento dei disturbi psichici comuni sia nelle Facolta di medicina che nei corsi di formazione dei medici di medicina generale.
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Alessandrini, M., A. Micarelli, A. Viziano, I. Pavone, G. Costantini, D. Casali, F. Paolizzo, and G. Saggio. "Body-worn triaxial accelerometer coherence and reliability related to static posturography in unilateral vestibular failure." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 3 (June 2017): 231–36. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1334.

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Анотація:
Poichè le alterazioni della funzione vestibolare possono essere causa di disequilibrio, i principali reperti sviluppati ad oggi per misurare il controllo posturale e l’integrazione sensoriale nel danno vestibolare sono stati ottenuti grazie alla posturografia. Tuttavia, al fine di superare i problemi legati a tale genere di tecnologia, sono stati proposti gli accelerometri indossabili (ACC) come un’alternativa portatile e a basso costo per la misurazione dell’oscillazione corporea in ambienti confortevoli. D’altro canto, nessuno studio ad oggi ha dimostrato la validità sperimentale delle misurazioni ottenute con ACC - rispetto a quelle derivanti dalla posturografia - in soggetti affetti da deficit vestibolare. Pertanto, l’obiettivo del presente lavoro è stato quello di i) sviluppare e validare una strumentazione pratica che potesse consentire la misurazione dei disordini dell’oscillazione corporea nell’ambito della valutazione otoneurologica attraverso gli ACC e ii) fornire un’analisi delle oscillazioni affidabile ed automatica, che potesse implementare in modo sensibile ed accurato la possibile discriminazione di pazienti affetti da deficit vestibolare unilaterale (UVF). A tale scopo, un gruppo di 13 pazienti (sette femmine, 6 maschi; età media 48.6 ± 6.4 anni) affetti da UVF da almeno 6 mesi e un altro omogeneo di 13 soggetti sani sono stati invitati a mantenere la posizione eretta durante l’esecuzione della posturografia statica (FBP) mentre indossavano a livello lombare - vicino al centro di massa - un sensore Movit® (by Captiks) costituito da accelerometri 3-D. La correlazione ‘product-moment’ secondo Pearson ha dimostrato un elevato livello di corrispondenza di quattro misure, estratte da ACC e da FBP, nel dominio del tempo e di tre in quello della frequenza. Inoltre il t-test ha evidenziato che due parametri nel dominio del tempo e due in quello della frequenza si sono dimostrati affidabili nel discriminare i soggetti affetti da UVF. Tali aspetti, nel loro complesso, dovrebbero focalizzare l’attenzione in ambito clinico e di ricerca su tale tecnica di registrazione, considerato l’arricchimento quantitativo e qualitativo di informazioni utili nella discriminazione, diagnosi e trattamento di pazienti affetti da UVF. In conclusione, noi riteniamo che la misurazione basata su ACC offra un’alternativa confortevole, affidabile, economica ed efficiente utile, assieme ai test clinici di equilibrio e mobilità, in molteplici circostanze così come negli studi implicati nella diagnosi, controllo e riabilitazione di pazienti affetti da UVF.
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Giampieri, Emanuela, Alessandra Ratti, Alessandra Beretta, Cinzia Mattavelli, Elena Ferrarini, Carlo Pruneri, and Italo Carta. "Determinants of hospitalization from psychiatric E.R. from S. Gerardo hospital in Monza: epidemiological cross-sectional study." Epidemiology and Psychiatric Sciences 11, no. 4 (December 2002): 266–76. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005844.

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RIASSUNTOScopo – Individuare i fattori predittivi di ricovero in pazienti che giungono presso il Pronto Soccorso con problem psichiatrici. Disegno – Studio epidemiologico trasversale condotto presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale S. Gerardo di Monza, tra il 1 giugno 1995 ed il 31 maggio 1997. Sono stati inclusi tutti i soggetti di età maggiore di 18 anni per i quali sia stata richiesta una valutazione psichiatrica. E' stato sondato il peso di variabili socio-demografiche, di variabili cliniche e di variabili di servizio sulla decisione di ricovero. Principali misure utilizzate – I dati sono stati raccolti mediante una scheda appositamente costruita, compilata dal medico di guardia al momento della visita. I dati sono stati analizzati tramite analisi univariata e regressione logistica. Risultati – Sono stati raccolti dati inerenti 2076 casi. All'analisi univariata la probabilita di ricovero è risultata più elevata per soggetti tra i 39 ed i 48 anni, celibi o nubili, disoccupati, affetti da schizofrenia, da disturbi deH'umore o da disturbi di personalità. Il ricovero è più probabile in proporzione alia gravità, all'ideazione suicidiaria ed a precedenti ricoveri. Tra i sintomi troviamo che l'ansia protegge dal ricovero laddove allucinazioni, delirio, assenza di critica di malattia, blocco psicomotorio, agitazione psicomotoria, stato confusionale, crisi pantoclastiche, bizzarrie comportamentali, alterazioni dello stato di coscienza e precedenti ricoveri incrementano la probabilità di ospedalizzazione. Il lunedì ed il venerdì sono i giorni a più alta frequenza di ricoveri. La regressione logistica conferma il ruolo predittivo di età, sintomi, aggressività, gravità ed ideazione suicidiaria, e dei giorni della settimana tra le variabili di servizio. Conclusione – Tra i fattori predittivi di ricovero in SPDC le variabili cliniche mantengono un ruolo predominante, rispetto a fattori socio-demografici. Accanto a queste, tuttavia, si nota un peso rilevante deH'organizzazione del servizio con un aumento del tasso di ricoveri proprio nei giorni a cavallo del fine settimana, quando i servizi territoriali chiudono.
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Quiroz Vitale, Marco A. "Vittime e schiavi. Il rischio dello stigma sociale." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (November 2010): 25–44. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002002.

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La figura estrema della vittima, nell'era della globalizzazione, č lo schiavo ed anche i sistemi giuridici internazionali, con la Convenzione ONU del 2000 e con quella del Consiglio d'Europa del 2005, si sono adattati, dall'inizio del nuovo secolo, ai mutati processi di vittimizzazione che riducono, sempre piů di frequente, i migranti in condizioni di asservimento. In questo articolo l'autore analizza la condizione sociale della vittima-schiavo, a partire dalle ricerche condotte in Italia, mostrando come le evidenze empiriche smentiscono le ipotesi criminologiche secondo cui il semplice coinvolgimento nel rito del processo sia condizione necessaria e sufficiente a liberare le vittime-schiavi dalla loro condizione di inferioritŕ e sottomissione; al contrario la vittima č in grado di uscire dalla sua condizione di deuteragonismo sociale, termine proposto per indicare la peculiare condizione di minoritŕ sociale e strutturale rilevata nelle ricerche empiriche, solo se il rischio di stigmatizzazione viene ridotto grazie all'opera di agenzie di promozione sociale che puntino al recupero di una identitŕ positiva delle vittime. Appaiono, invece, per lo piů ininfluenti le misure di sostegno assistenziale alle vittime che di traducono in meri trasferimenti monetari; tali misure offrono opportunitŕ reali solo se gli enti pubblici erogatori dei sussidi economici operano in rete con le agenzie sociali che siano in grado di inibire i processi di stigmatizzazione e generare aspettative positive di socializzazione e protagonismo.
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Zogmaister, Cristina, and Luigi Castelli. "Perché i giovani bevono? Versione italiana del DMQ-R (Cooper, 1994), strumento per l'indagine della motivazione al consumo di alcoolici." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (May 2011): 101–18. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-001008.

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Анотація:
Viene presentato l'adattamento italiano della misura quadri-fattoriale della motivazione a bere alcoolici (DMQ-R) proposta da Cooper (1994), sulla base del modello concettuale di Cox e Klinger (1988). Usando i dati di due campioni di adolescenti (N = 282) e giovani universitari (N = 238) e la tecnica dell'analisi fattoriale confermativa, viene fornita sostanziale conferma al modello quadri-fattoriale. Successive analisi mettono in relazione le motivazioni sottostanti alla fruizione di alcoolici con specifici aspetti di tale fruizione (frequenza di uso e di abuso di alcoolici, consumo di tipo solitario o sociale), evidenziando l'utilitŕ della scala e fornendo sostegno al modello teorico sottostante.
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Bernorio, Roberto. "La sessualitŕ dal concepimento al puerperio." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2011): 53–54. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002009.

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Анотація:
La sessualitŕ della coppia incontra una serie di cambiamenti di in concomitanza di determinate fasi della vita quali, ad esempio, la gravidanza, il puerperio e la perimenopausa. Diversi sono gli studi che hanno riscontrato una riduzione nella frequenza dei rapporti sessuali in gravidanza e nel puerperio, sottolineando come siano in gran misura i fattori psicologici, e in parte quelli biologici e contestuali, ad incidere sulla qualitŕ della vita sessuale. Inoltre, l'elevato rischio di gravidanze indesiderate nei primi sei mesi dal parto richiama l'attenzione della comunitŕ scientifica alla necessitŕ di analizzare l'idoneitŕ dei diversi metodi contraccettivi in relazione agli effetti che essi determinano sull'allattamento, nonché sulla salute del neonato e della donna.
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Cianci, Antonio, and Maria Grazia Matarazzo. "Contraccezione in puerperio." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2011): 55–58. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002010.

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La sessualitŕ della coppia incontra una serie di cambiamenti di in concomitanza di determinate fasi della vita quali, ad esempio, la gravidanza, il puerperio e la perimenopausa. Diversi sono gli studi che hanno riscontrato una riduzione nella frequenza dei rapporti sessuali in gravidanza e nel puerperio, sottolineando come siano in gran misura i fattori psicologici, e in parte quelli biologici e contestuali, ad incidere sulla qualitŕ della vita sessuale. Inoltre, l'elevato rischio di gravidanze indesiderate nei primi sei mesi dal parto richiama l'attenzione della comunitŕ scientifica alla necessitŕ di analizzare l'idoneitŕ dei diversi metodi contraccettivi in relazione agli effetti che essi determinano sull'allattamento, nonché sulla salute del neonato e della donna.
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Todella, Roberto, Roberto Viganň, Valeria Valentino, and Chiara Nanini. "Il cambiamento della sessualitŕ nella donna e nella coppia nel periodo perimenopausale." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2011): 59–62. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2011-002011.

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La sessualitŕ della coppia incontra una serie di cambiamenti di in concomitanza di determinate fasi della vita quali, ad esempio, la gravidanza, il puerperio e la perimenopausa. Diversi sono gli studi che hanno riscontrato una riduzione nella frequenza dei rapporti sessuali in gravidanza e nel puerperio, sottolineando come siano in gran misura i fattori psicologici, e in parte quelli biologici e contestuali, ad incidere sulla qualitŕ della vita sessuale. Inoltre, l'elevato rischio di gravidanze indesiderate nei primi sei mesi dal parto richiama l'attenzione della comunitŕ scientifica alla necessitŕ di analizzare l'idoneitŕ dei diversi metodi contraccettivi in relazione agli effetti che essi determinano sull'allattamento, nonché sulla salute del neonato e della donna.
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Stefani, Maria, Grazia Maria Cerbo, Sandra Mallone, and Domenico Di Lallo. "Description of psychiatric outpatient services in the Lazio region in the years 1989-1992." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 1 (April 1996): 38–45. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003924.

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RIASSUNTOScopo - Scopo dello studio è quello di descrivere nel tempo l'attività delle strutture ambulatoriali psichiatriche del Lazio. Disegno - Studio descrittivo. Setting - Sono stati analizzati 21 Dipartimenti di Salute Mentale del Lazio nel periodo 1989-92. La fonte dei dati è rappresentata da una scheda riassuntiva mensile dell'attivita dell'ambulatorio. Principali misure utilizzate - Distribuzione di frequenze e tassi di prevalenza ed incidenza. Risultati - La prevalenza e l'incidenza dell'utenza in trattamento aumentano nel periodo considerate Il tasso di prevalenza annuale (per 100.000 residenti) era pari a 900 nel 1989 e 1020 nel 1992, con un incremento del 13% . Il tasso di incidenza annuale è aumentato da 517 nel 1989 a 564 nel 1992, quello di prevalenza di punto da 410 nel 1989 a 540 nel 1992. Il tipo di risposta più frequente data dal servizio è quella di accoglimento e colloquio che rappresenta negli ultimi tre anni circa il 55% del totale delle risposte. Sul totale degli utenti in carico nell'anno, circa il 25% concludono il trattamento; di questi circa il 75% interrompe il trattamento per abbandono. Nel 1992, il 28% dei soggetti conclude il trattamento con diagnosi di psicosi, il 69 % con quella di nevrosi ed il 3% con diagnosi di ritardo mentale (oligofrenia); rimane ancora elevata la quota di trattamenti conclusi con diagnosi sconosciuta. Conclusioni - L'aumento osservato dei tassi di incidenza e prevalenza puo essere determinato da numerosi fattori come l'aumento della domanda espressa, la maggiore efficienza dei servizi, e la migliore sensibilita di notifica del Sistema Informativo. Il fenomeno dei trattamenti interrotti necessita di essere ulteriormente approfondito valutando l'interazione esistente tra modalita terapeutiche e caratteristiche individuali dell'utenza.
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Mohamed Ahmed, Neama Abdelaty. "L'atto linguistico del silenzio in "Un medico in famiglia". Studio pragmatico." Lingue e culture dei media 6, no. 2 (February 28, 2023): 58–76. http://dx.doi.org/10.54103/2532-1803/19895.

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Анотація:
Il presente studio si propone di analizzare le funzioni pragmatiche degli atti di silenzio utilizzati in Un medico in famiglia e di indagare il rapporto tra silenzio e cortesia. Più specificamente, si concentra sulla super strategia di non fare l’atto minaccioso proposta da Brown e Levinson (1987) ed esplora la misura in cui il silenzio può realizzare le altre principali strategie di cortesia per affrontare gli atti minacciosi per la faccia. Nel quadro teorico abbiamo fatto riferimento alla tipologia del silenzio e al modello di cortesia di Brown e Levinson (1987). Poi abbiamo classificato gli atti di silenzio raccolti dal corpus seguendo lo schema di Saville Troike (1985), abbiamo calcolato la frequenza del silenzio psicologico e di quello proposizionale. Le conclusioni includono i risultati dello studio.
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Contento, G., G. Fabris, M. Leonardi, G. Belloni, and G. Bonaldi. "Dose al paziente nelle procedure neuroradiologiche per il trattamento dell'ernia discale lombare." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 1_suppl (February 1989): 55–59. http://dx.doi.org/10.1177/19714009890020s111.

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Анотація:
Si sono valutate le dosi agli organi del paziente nelle procedure neuroradiologiche della chemonucleolisi e della nucleoaspirazione con misure dirette della dose d'ingresso e del prodotto dose-area in un campione di 25 pazienti. L'equivalente di dose efficace medio è risultato essere di 0,50 milliSv per una chemonucleolisi e di 1,20 milliSv per una nucleoaspirazione. Tale equivalente di dose non è dissimile da quello impartito da esami radiodiagnostici semplici della parte inferiore del tronco ed è 10–20 volte inferiore a quello dei più frequenti studi radiologici complessi come l'urografia, il tubo digerente e il clisma opaco. Il rischio da radiazioni associato all'intero iter terapeutico delle procedure considerate, comprendente la fase diagnostica, il trattamento e il follow-up, risulta contenuto in 240 fatalità per milione di pazienti trattati.
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Carrera, Letizia. ""Tornare a casa". I viaggi delle radici degli albanesi residenti in Puglia." MONDI MIGRANTI, no. 3 (November 2022): 93–114. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003006.

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Анотація:
Le radici rappresentano la metafora di un senso di appartenenza che va oltre la presenza fisica nel paese di origine. La crescente attenzione al turismo delle radici testimonia lo spazio riconosciuto a un bisogno di identità e di radicamento avverti-to in misura crescente in un mondo altamente mobile e interconnesso. La ricerca dal titolo "Tornare a casa. I viaggi di ritorno degli albanesi residenti in Puglia", è un'indagine esplorativa centrata sul turismo delle radici di questi soggetti provenienti da un Paese che ha una storia di emigrazione del tutto peculiare. Attraverso la realizzazione di interviste semistrutturate sono state indagate le motivazioni dell'esperienza migratoria, il loro senso di appartenenza, la frequenza e le rappre-sentazioni che i soggetti ascoltati hanno del viaggio di ritorno. L'analisi dei protocolli di intervista ha reso possibile individuare una tipologia a tre voci: i nostalgici, i doppi cittadini, i malinconici, i solo italiani.
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Bartolini, Stefano. "LA VOLATILITÀ ELETTORALE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 16, no. 3 (December 1986): 363–400. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016154.

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Анотація:
IntroduzioneNelle scienze sociali sono utilizzati di frequente concetti importanti e ricchi di significato teorico che, però, non si prestano facilmente ad essere operazionalizzati e misurati nemmeno in modo indiretto. Il concetto di volatilità elettorale non appartiene a questo gruppo; anzi, rappresenta un esempio, tipico quanto raro, della situazione inversa. Sin dall'inizio della sua relativamente recente intrusione nel gergo degli studi elettorali, la volatilità elettorale ha trovato facile e non controversa misurazione sia al livello dei singoli partiti che del sistema partitico. Si è in generale etichettata questa misura come « mutamento elettorale netto » o « aggregato » tra una elezione e la successiva.
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Di Pietro, Maria Luisa, and Maria Beatrice Fisso. "Donna e lavoro: considerazioni etico-giuridiche sulla prevenzione del rischio riproduttivo." Medicina e Morale 44, no. 3 (June 30, 1995): 447–87. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1995.980.

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E' oramai noto che le attività lavorative possono influenzare, in modo diretto o indiretto, la salute: da questa consapevolezza ha avuto origine, nel tempo, una sempre maggiore attenzione nei confronti degli effetti nocivi di sostanze "sospette" in ambiente di lavoro. In questo articolo viene affrontato un aspetto particolare del rischio lavorativo, cioè il rischio a seguito dell'esposizione della donna a sostanze chimiche o ad agenti fisici o biologici che possono alterare la sua capacità riproduttiva o essere causa di gravi danni alla prole che è stata o verrà concepita. Dopo aver fatto distinzione tra rischio riproduttivo (la possibilità che una sostanza possa interferire con o impedire il concepimento) e rischio di sviluppo (la possibilità di produrre nel nascituro o successivamente nel nato fino alla pubertà anomalie strutturali, deficit funzionali o la morte), e aver analizzato il meccanismo di azione delle sostanze chimiche e degli agenti fisici e biologici più di frequente presenti in ambiente di lavoro, e precisato il momento di interferenza (la oogenesi, la gravidanza, l'allattamento), le Autrici individuano ed esaminano criticamente le possibili modalità di prevenzione del rischio riproduttivo e di sviluppo. Dall'individuazione delle situazioni a rischio alla messa a punto delle misure di controllo necessarie per ridurre o eliminare l'esposizione dei lavoratori, all'informazione dello stesso sull'esistenza e sull'entità del rischio: un'analisi che, in un'ottica personalistica, vorrebbe indicare - anche alla luce delle normative vigenti - nuove strade perché si possa attuare una reale tutela della lavoratrice e una vera politica di protezione fetale.
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Magliano, Lorenza, Andrea Fiorillo, Claudio Malangone, Adriano Aletti, Giosue Belotti, Paola Bevilacqua, Anna Luisa Delle Femine, et al. "Family burden in schizophrenia: effects of socio-environmental and clinical variables and family intervention." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 3 (December 1998): 178–87. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007375.

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RIASSUNTOScopo - Descrizione del carico, degli atteggiamenti e degli interventi ricevuti da un campione di familiari di pazienti con schizofrenia reclutati in otto DSM stratificati per area geografica e per densità di popolazione. Disegno - Studio trasversale di familiari-chiave di pazienti con diagnosi DSM-IV di schizofrenia in fase di compenso clinico. Valutazione delle: a) relazioni tra carico e caratteristiche cliniche del paziente, socio-demografiche del nucleo familiare, atteggiamenti del familiare nei confronti del paziente, sostegno professionale e sociale ricevuto dalla famiglia; b) differenze nei carico, negli atteggiamenti e nell'aiuto professionale in relazione all'area geografica e alia densità di popolazione. Setting - 8 DSM stratificati per area geografica (Nord, Centro, Sud) e densità di popolazione (urbana vs. rurale).Principali misure - a) dello stato clinico e del funzionamento sociale del paziente: BPRS e ADC; b) del carico, degli atteggiamenti e del sostegno ricevuto: QPF.Risultati - Sono stati raccolti dati relativi a 144 pazienti con schizofrenia e altrettanti familiari. Il carico è risultato correlato positivamente con i livelli di disabilita e di sintomi BPRS positivi e di mania/ostilita, e con il numero di ore trascorse dal familiare a contatto quotidiano col paziente, e negativamente con il livello di aiuto professionale ricevuto dalla famiglia. Il carico è risultato maggiore tra i familiari reclutati nei due centri meridionaii. Gli interventi offerti ai familiari dei pazienti sono piu frequenti e differenziati al Nord e al Centro rispetto al Sud. Solo una minima parte dei familiari ha ricevuto interventi psicoeducativi.Conclusioni - 1 risultati di questo studio sottolineano la necessita di assicurare un'assistenza psichiatrica integrata per i pazienti con schizofrenia che comprenda sia programmi riabilitativi per gli utenti sia interventi informativi e psicoeducativi per le loro famiglie.
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De Ronchi, Diana, Elisa Bucchi, Monica Pederzini, Sara Scaini, Carmine Petio, Giuseppe Ferrari, and Edoardo Dalmonte. "The prevalence of dementia in a population-based study carried out in Granarolo, Ravenna." Epidemiology and Psychiatric Sciences 11, no. 4 (December 2002): 258–65. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00005832.

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RIASSUNTOScopo – Valutare la prevalenza della demenza e dei diversi tipi di demenza tra i soggetti con più di 60 anni d'eta residenti a Granarolo (RA) alia data del 31.12.1991. Disegno – Studio di popolazione, articolato in due fasi. Nella prima fase l'intera popolazione anziana e stata studiata mediante test di screening, nella seconda i soggetti positivi ai test sono stati sottoposti ad indagini più specifiche. Principali misure utilizzate – Nella prima fase sono stati utilizzati il Mini Mental State Examination (MMSE) e la Global Deterioration Scale (GDS). Nella seconda fase erano previste una visita medica, una valutazione neurologica, la somministrazione di test neuropsicologici e la diagnosi di demenza in accordo con i criteri del DSM-III-R. Risultati – Dei 557 partecipanti allo studio, 56 risultarono dementi. Per 29 persone fu formulata la diagnosi di Malattia di Alzheimer (AD) e per 14 pazienti la diagnosi di demenza di tipo vascolare (VaD). Il tasso di prevalenza della demenza era 11.1%, 9.1% per gli uomini (95% CI=5.29−12.89) e 12.7% per le donne (95% CI=8.84−16.6). La prevalenza della demenza nel suo insieme, cosi come dell'ad, aumentava in modo esponenziale ogni cinque anni in entrambi i sessi fino ai 90 anni di eta. Le donne evidenziavano una più elevata prevalenza della demenza in generale e di AD rispetto agli uomini e tale dato era più evidente nelle eta più avanzate. Conclusioni – I nostri dati concordano con quelli emersi in altri studi europei ed evidenziano come la prevalenza della demenza aumenti con l'elevarsi dell'eta. Se pensiamo che in Italia i grandi anziani (coloro con più di 80 anni) sono la parte di popolazione che aumenta più rapidamente rispetto alle altre fasce di eta, possiamo attenderci che la demenza diventera sempre più un problema di salute pubblica di grandissima rilevanza, essendo la più frequente patologia della popolazione molto anziana e causa primaria di disabilità e mortalità.
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Tornatola, Luca. "Dipendenza sessuale nel DSM-5. Andrebbe riconsiderata la sua inclusione?" PSICOBIETTIVO, no. 2 (June 2021): 157–66. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-002012.

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Pur non essendo stata inclusa nel DSM-5, la dipendenza sessuale è ritenuta da diversi autori un vero e proprio disturbo. Osservando la produzione scientifica degli ultimi dieci anni si riscontra una imponente ondata di articoli sulle nuove dipendenze e i comportamenti derivanti. Molte di queste ricerche si sono orientate verso lo studio della pornografia on-line e la fascia di età tra l'adolescenza e la prima età adulta. Tuttavia, ancora oggi risulta piuttosto complicato riuscire a delineare il profilo prototipico dell'individuo che mette in atto comportamenti, definibili patologici, legati alla dipendenza sessuale. Si tratta di una condizione che può comportare spesso delle conseguenze nella sfera relazionale, in quella professionale, in quella economica e, in casi particolarmente gravi, anche in quella legale. Alcuni rilievi indicano che tra il 3 ed il 6% della popolazione generale, in diversa misura, sarebbe dipendente dal sesso, una percentuale di per sé rilevante ma che risulterebbe essere una sottostima rispetto alla realtà non emersa. Tale percentuale arriva al 17% negli individui sotto i 25 anni. Si è potuta dimostrare l'efficacia di trattamenti di natura integrata, che contemplino sia una terapia psicofarmacologica che delle psicoterapie (individuali e di gruppo). Sono necessari ulteriori studi per poter delineare in modo più chiaro i criteri nosografici, i fattori di rischio più frequenti e la validazione di strumenti valutativi della dipendenza sessuale.
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Naranjo, Jorge, and Ilaria Molineri. "LA SFIDA DELLA DIDATTICA A DISTANZA IN UNA UNIVERSITÀ SUDANESE: LA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI E I RISULTATI NEI CORSI DI LINGUA ITALIANA." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 748–67. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17167.

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Le università sudanesi affrontano la pandemia da COVID 19 in un contesto caratterizzato da frequenti interruzioni di corrente, accesso irregolare e limitato a internet, mancanza di preparazione dei docenti e scarse competenze digitali fra gli studenti. Questa ricerca si propone di valutare l’esperienza formativa degli studenti che hanno utilizzato la piattaforma Moodle durante il lockdown presso l’università sudanese Comboni College of Science and Technology a Khartum. I dati sono stati raccolti attraverso la somministrazione di un questionario e le informazioni del diario del docente di italiano, con il confronto tra i voti dei corsi di italiano del primo semestre, erogato in presenza, e il secondo semestre, a distanza su piattaforma Moodle. Lo studio conclude che un corso online attentamente costruito, ricco di risorse facilmente disponibili e su misura per soddisfare la scarsa connettività Internet, metodi di valutazione integrati e modalità di erogazione del corso adatte può garantire il rispetto degli obiettivi del corso e dei risultati di apprendimento. The challenge of distance learning in a Sudanese university: student evaluation and results in Italian language courses Sudanese higher education institutions faced the challenges of the COVID-19 pandemic in a context characterized by frequent power cuts, irregular and limited access to the internet, lack of preparedness of the teaching staff and very limited digital skills among students. This study aims to assess the learning experience of university students who used a Learning Management System (LMS), Moodle, during the lockdown due to the COVID-19 pandemic at Comboni College of Science and Technology in Khartoum. The data for the assessment were collected from a questionnaire distributed among the students, the diary of the lecturer of Italian and the comparison between the final marks of the courses of Italian Language, obtained in the first semester under ordinary conditions, and in the second semester, after the use of the LMS. The study concludes that a carefully constructed online course, rich in resources easily available and tailored to comply with scarce internet connectivity, integrated assessment methods and course delivery modes can guarantee compliance with the course objectives and learning outcomes.
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Capurso, Michele, and Valerio Santangelo. "Paure verso la scuola, coping e relazione di aiuto nei bambini italiani: una ricerca proiettiva." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 4 (March 2013): 435–71. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-004002.

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Partendo dalle ricerche che identificano una serie di paure infantili ritenute normali in eta evolutiva, il presente studio indaga in modo specifico le paure generate dal contesto scolastico, la relazione di aiuto e le strategie di coping in un campione di 1931 bambini di diverse regioni italiane. Le paure sono state indagate attraverso uno strumento proiettivo costruito ad hoc e le risposte sono poi state analizzate con una procedura induttiva. Il test del ?2 e stato utilizzato per evidenziare le frequenze di risposte significativamente diverse dal caso. Lo scopo e stato quello di determinare se le paure scolastiche ricalcassero, come ipotizzato, le paure normative piu generali, valutando allo stesso tempo in che modo il coping e la relazione di aiuto si configurano nel contesto scolastico italiano. I risultati mostrano che nella maggior parte dei casi le paure espresse riguardano eventi direttamente connessi al contesto scolastico, in particolare il timore di prendere un brutto voto o di subire aggressioni. I coetanei vengono indicati in misura maggiore dei genitori quali figura di supporto in grado di aiutare i soggetti a superare le paure. Le forme di coping piu indicate sono quelle attive o cognitive e la ricerca di supporto emotivo o di comunicazione. Emerge anche, con una incidenza significativa nei piu piccoli una strategia di coping precedentemente non documentata, il gioco. Questi risultati ci consentono di affermare che le paure scolastiche possono declinarsi in due sotto-categorie specifiche (brutto voto e aggressioni) che sono tendenzialmente in linea con quanto rilevato a proposito delle paure normative. Altre forme di paure normative, come le paure ancestrali, sono comunque presenti, soprattutto nelle indicazioni dei piu piccoli. Le strategie di coping indicate e la scelta dei coetanei quali attori principali nella relazione di aiuto consente di conclude- re che i bambini italiani appaiono dotati di strategie funzionali per affrontare le difficolta quotidiane a scuola.
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Putri, Niki Rian. "HUBUNGAN ANTARA PENYALAHGUNAAN JENIS NARKOBA DENGAN GANGGUAN KESEHATAN REPRODUKSI DI LEMBAGA PEMASYARAKATAN KOTA BENGKULU TAHUN 2012." JURNAL MEDIA KESEHATAN 5, no. 2 (November 12, 2018): 119–26. http://dx.doi.org/10.33088/jmk.v5i2.187.

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Drug cases in Bengkulu in 2011 are 246 cases, 6 of 10 abusers in Bengkulu City Correctional Prison have reproductive health disruption. Abuse, among others, may affect the reproductive hormones interfere with testosterone or estrogen hormone metabolism. The aim of this research is to determine the relationship of the drug abuse with reproductive health disorders in Bengkulu City Correctional Prison in 2012. This study uses analytic survey with cross sectional approach. The population of this study are drug abuser in Bengkulu City Prison with 134 samples (total sampling). Retrieval of data by distributing questionnaires then performed univariate analysis with frequency distributions and bivariate analysis with Chi-square.The results of this study indicate that the majority (59.7%) of respondents misuse psychotropic drug, and almost all events (76.2%) of respondents experienced reproductive health disruption. Chi-square test results obtained ρ<0,05, which means there is a significant association between drug abuse with reproductive health disruption with a value of OR = 2.384.Officers are expected to do the treatment for detainees and inmates who have reproductive health disruption by reactivating health care center and doing regular urine tests.
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Putri, Niki Rian. "HUBUNGAN ANTARA PENYALAHGUNAAN JENIS NARKOBA DENGAN GANGGUAN KESEHATAN REPRODUKSI DI LEMBAGA PEMASYARAKATAN KOTA BENGKULU TAHUN 2012." JURNAL MEDIA KESEHATAN 5, no. 2 (November 12, 2018): 119–26. http://dx.doi.org/10.33088/jmk.v5i2.187.

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Drug cases in Bengkulu in 2011 are 246 cases, 6 of 10 abusers in Bengkulu City Correctional Prison have reproductive health disruption. Abuse, among others, may affect the reproductive hormones interfere with testosterone or estrogen hormone metabolism. The aim of this research is to determine the relationship of the drug abuse with reproductive health disorders in Bengkulu City Correctional Prison in 2012. This study uses analytic survey with cross sectional approach. The population of this study are drug abuser in Bengkulu City Prison with 134 samples (total sampling). Retrieval of data by distributing questionnaires then performed univariate analysis with frequency distributions and bivariate analysis with Chi-square.The results of this study indicate that the majority (59.7%) of respondents misuse psychotropic drug, and almost all events (76.2%) of respondents experienced reproductive health disruption. Chi-square test results obtained ρ<0,05, which means there is a significant association between drug abuse with reproductive health disruption with a value of OR = 2.384.Officers are expected to do the treatment for detainees and inmates who have reproductive health disruption by reactivating health care center and doing regular urine tests.
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D'Ovidio, Fabrizio. "L'effetto dei legami positivi e negativi sulle prestazioni sportive." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 62–90. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002003.

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L'assunto teorico dell'indagine condotta si basa sull'influenza agita sulle prestazioni dalle relazioni instaurate tra i membri di squadre sportive. L'impiego della Social Network Analysis (SNA) in questo contesto di studio si rende estremamente pertinente, dato che le squadre sportive presentano confini netti, costituiscono gruppi di soggetti ben definiti (reticoli completi), generano misure di outcome facilmente misurabili e l'efficacia dell'interdipendenza tra i propri membri produce un impatto diretto sulle performance (Lusher et al., 2010). L'unitŕ di analisi č costituita dai match disputati dalle squadre campionate, appartenenti a quattro specialitŕ sportive (pallacanestro, pallavolo, pallamano e pallanuoto) e distinti livelli di intensitŕ agonistica (dalla massima serie al dilettantismo). Attraverso gli strumenti della SNA, nell'indagine condotta vengono rilevate le relazioni interpersonali di matrice professionale e amicale: le prime misurano l'intesa di gioco e la reputazione professionale di ciascun giocatore; le seconde catturano quanto spesso gli atleti dichiarano di frequentarsi al di fuori dell'ambiente sportivo. I legami instaurati tra i giocatori vengono inoltre distinti in positivi e negativi. La ricerca si concentra perlopiů sulle relazioni di segno negativo in virtů della teoria dell'asimmetria negativa dei legami, secondo la quale gli eventi negativi stimolano una maggiore attivitŕ fisiologica, affettiva, cognitiva e comportamentale rispetto a quelli positivi o neutri (Labianca e Brass, 2006). Le medie degli indegree centrality dei legami positivi e negativi, e di tipo professionale e amicale, vengono impiegate per predire le performance collettive delle squadre, operativizzate attraverso la differenza standardizzata dei punteggi ottenuti in ciascun match. L'analisi condotta dimostra che l'appartenenza ad una serie agonistica rispetto ad un'altra influenza notevolmente l'effetto dei legami sulle prestazioni: in generale, i legami positivi si rendono premianti in termini di rendimento per le squadre professioniste, mentre quelli negativi risultano ostacolare le performance delle squadre meno professionali. Nello specifico, nelle squadre professioniste le relazioni di antipatia e di ostilitŕ tra i giocatori sono neutralizzate dall'osservanza delle regole tecniche in base alle quali essi sono chiamati ad interagire - osservanza che fa tutt'uno con la professionalitŕ loro richiesta, mentre le relazioni di segno positivo si rendono estremamente determinanti. Nel caso delle squadre non professioniste (i cui atleti percepiscono solo modesti vantaggi economici dall'attivitŕ agonistica sportiva), al contrario, i legami negativi tra i giocatori in campo (anche se in media assai meno frequenti che tra i giocatori professionisti) peggiorano sensibilmente i risultati conseguiti, mentre quelli positivi non dimostrano avere alcun effetto significativo.
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Saltini, Anna, Davide Cappellari, Paola Cellerino, Lidia Del Piccolo, and Christa Zimmermann. "An instrument for evaluating medical interview in general practice: the VR-MICS/D (Verona-Medical Interview Classification System/Doctor)." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 3 (December 1998): 210–23. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007405.

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RIASSUNTOScopo - Valutare l'attendibilita del VR-MICS/D (Verona-Medical Interview Classification Systeml/Doctor) e identificare gli interventi adottati dai medici di medicina generale durante la conduzione dell'intervista con pazienti con disturbi organici e disagio emotivo. Setting - Lo studio e stato condotto nel territorio di Verona-Sud, presso due ambulatori di Medicina Generale. Campione - 100 pazienti che hanno consultato i medici per un problema di salute nuovo e che hanno riportato al GHQ-12 un punteggio > 3. I cinque medici coinvolti nello studio hanno contribuito ciascuno con 20 interviste audioregistrate (10 condotte con pazienti giudicati con disagio emotivo e 10 condotte con pazienti senza disagio emotivo, secondo il giudizio dei medici). Principali misure utilizzate — Il VR-MICS/D consente di classificare il comportamento verbale adottato dal medico durante la conduzione dell'intervista e consente di valutarne lo stile. Lo strumento à costituito da 16 categorie definite in base a formulazione (domanda, affermazdone) e contenuto. Procedura - Due rater hanno classificato 30 interviste (15 condotte con pazienti giudicati dai medici con disagio emotivo e 15 condotte con pazienti senza disagio emotivo, secondo il giudizio dei medici). Dopo aver verificato l'attendibilita del VR-MICS/D, e stata valutata la performance dei medici (classificazione delle 100 interviste) e sono stati confrontati i comportamenti verbali adottati con pazienti giudicati con disagio emotivo e senza disagio, secondo il giudizio dei medici. Risultati - Il VR-MICS/D ha dimostrato una buona attendibilita (Kappa di Cohen 0.93). La percentuale di accordo delle categorie è compresa tra 78.2% e 96.4%. I comportamenti verbali piu frequenti sono «domande chiuse» e «dare informazioni» (55.0% sul totale dei comportamenti verbali classificati n = 5522). Ciò che contraddistingue le interviste condotte con pazienti giudicati dai medici con disagio emotivo sono gli specifici contenuti affrontati (psicologico e psicosociale) e i commenti di chiarificazione e di facilitazione. Queste differenze non sono comunque marcate, nonostante siano statisticamente significative. Conclusioni - Il VR-MICS/D è uno strumento attendibile che permette di classificare il comportamento verbale adottato dai medici durante la conduzione delle interviste con pazienti con disagio emotivo. Lo stile di intervista dei medici che hanno partecipato allo studio e simile a quello descritto in letteratura per i medici che non hanno ricevuto una formazione alle tecniche comunicative ed è caratterizzato da un approccio essenzialmente centrato sul medico e sulle sue conoscenze. Questo tipo di approccio, in particolare con pazienti con disagio emotivo, comporta notevoli limitazioni ed evidenzia la necessita di introdurre interventi di formazione alle tecniche di intervista.
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Nia, Intan, and Marlini Marlini. "Literasi Informasi Siswa Kelas X Jurusan Administrasi Perkantoran di SMK Nusatama Padang." Ilmu Informasi Perpustakaan dan Kearsipan 8, no. 1 (October 29, 2019): 218. http://dx.doi.org/10.24036/107328-0934.

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AbstractIn this paper, a review of information literacy is discussed for class X Office Administration Department at Nusatama Padang Vocational School. This study aims to find out how information literacy in class X Office Administration Department at Nusatama Vocational School Padang. This study uses a descriptive method with a quantitative approach, which is collecting data directly by distributing questionnaires to class X students of the Office Administration Department at Nusatama Vocational School Padang. Based on the analysis of the data it can be concluded that the information literacy skills of class X Office Administration Department at Nusatama Padang Vocational School are still not good, because in information literacy activities in class X Office Administration Department of Nusatama Padang Vocational School often misuse media use in seeking information carried out by students. Students use smartphones in search of information, but there are still many class X students who use smartphones as a medium for entertainment. Student knowledge about information literacy activities is still not good. Many students still do not understand the ethics and stages of finding good and true information. This results in frequent occurrence of students who are wrong in getting and using information. In addition, in the evaluation activities there are not many students who rank the level of usefulness of the information they need, students only search for information and get it without reading and understanding the information to be used in advance. So, from the results obtained it can be said that students of Class X Office Administration Department at Padang Nusatama Vocational School still lack understanding of actual information literacy skills and Class X students of Office Administration Department are still classified as students who fail information literacy.Keywords: information, literacy.
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Grassi, Aldrigo, and Maria Cristina Falzoni. "Employment/unemployment and psychological discomfort. A survey among young people living in an Italian industrial area." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 2 (August 1996): 136–46. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00004085.

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RIASSUNTOScopo – Mettere a confronto la prevalenza di stati di disagio psichico in quattro gruppi di giovani di diversa condizione sociale (operai metalmeccanici esposti e non esposti a rischi occupazionali per la salute mentale, disoccupati o in cerca di prima occupazione e studenti a tempo pieno); lo studio inoltre valuta tra gli stessi gruppi, a distanza di sei anni, i cambiamenti di stato e le variazioni del disagio psichico. Disegno – I soggetti, selezionati attraverso accurate procedure di randomizzazione, sono maschi, in età compresa tra 20 e 29 anni, residenti da almeno 10 anni nella stessa area geografica e ancora conviventi con il nucleo famigliare originario. Sono stati reclutati 157 giovani, suddivisi nei seguenti gruppi: metalmeccanici esposti a rischi occupazionali specifici per la salute mentale (n° = 30); metalmeccanici non esposti (n° = 57); disoccupati (n° = 40); studenti a tempo pieno (n° = 30).La prevalenza degli stati di disagio psichico è stata confrontata nei quattro gruppi; a distanza di sei anni, sono stati valutati, nei 116 soggetti che hanno partecipato allo studio di follow-up, i cambiamenti di status e i livelli di disagio psichico.Setting – L'indagine è stata condotta a Cento (Ferrara), una zona economicamente ricca e con tassi di disoccupazione molto bassi. Le interviste sono state effettuate nel 1987 e nel 1993; i giovani, dopo essere stati contattati telefonicamente, sono stati intervistati nella propria abitazione, sempre dallo stesso psicologo. Principali misure utilizzate – Nel 1987 a ciascun soggetto sono stati somministrati una scheda «Posizione sociale e salute» (PSS) e un questionario, precedentemente validato, per la determinazione dell'indice di disagio psichico (IDP).Inoltre gli operai metalmeccanici, mediante il «Questionario di rischio lavorativo» (QRL), sono stati suddivisi nei due gruppi «a rischio» e «non a rischio» occupazionale per la salute mentale.Nel 1993, nello studio di follow-up, è stato nuovamente somministrato il questionario per la rilevazione dell'IDP ed è stata fatta compilare una scheda (Scheda per la posizione sociale e occupazionale) per raccogliere dettagliate informazioni sui cambiamenti lavorativi o di stato sociale intervenuti nei sei anni precedenti.Risultati – Nel 1987 si sono riscontrate situazioni di disagio psichico significativamente più frequenti e di maggior rilevanza negli operai metalmeccanici esposti a rischi occupazionali per la salute mentale (mentre nulla di significativo è emerso negli altri gruppi, in quello dei disoccupati in particolare). Dallo studio di follow-up si sono potuti rilevare miglioramenti significativi, per quanto riguarda il disagio psichico, negli operai metalmeccanici che sono passati dal lavoro manuale ad un altro tipo di impiego; si è inoltre riscontrata la tendenza, nei giovani disoccupati che hanno trovato, nei corso dei sei anni, un lavoro fisso, ad un peggioramento del grado di disagio psichico.Conclusioni – L'aspetto piu interessante della nostra ricerca sembra essere rappresentato dall'analisi delle relazioni tra prospettive occupazionali e salute mentale di giovani che vivono in un'area economicamente forte. Ulteriori ricerche dovranno tuttavia approfondire le problematiche specifiche connesse con le possibili prospettive occupazionali di studenti e giovani disoccupati e/o in cerca di prima occupazione.
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Andreula, C. F., A. M. N. Recchia-Luciani, A. Tarantino, V. Pavone, A. P. Garribba, R. De Blasi, and A. Carella. "I linfomi secondari del sistema nervoso centrale." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 6 (December 1994): 883–93. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700605.

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Esponiamo i risultati della nostra esperienza nello studio dei linfomi secondari del SNC con la risonanza magnetica, in confronto con i dati disponibili in letteratura. In particolare, abbiamo analizzato i dati epidemiologici e l'eventuale ricaduta delle risultanze della RM sul protocollo diagnostico-terapeutico dei linfomi secondari. Inoltre, abbiamo tentato di identificare delle ipotesi di correlazione tra quadro anatomo-patologico e segnale RM. Nei 10 pazienti sono state individuate 20 lesioni, in 7 casi singole, in 3 multiple, queste ultime da un minimo di 2 a un massimo di 6. Complessivamente le lesioni sono risultate così distribuite: — 15 lesioni intrassiali, 5 delle quali singole, 3 multiple; 1 lesione intra-assiale aveva localizzazione midollare; — 5 lesioni extrassiali, di cui 3 meningo-durali e 2 leptomeningee, tutte singole. Nelle lesioni intrassiali in T1 la zona 1 è apparsa sostanzialmente isointensa (80%) e raramente ipero iso-iperintensa (20%). In T2 si è evidenziata una prevalente iperintensità (70%), raramente una isointensità (20%) o una ipointensità (10%). La zona 2 è risultata evidente nel 30% dei casi. L '80% delle lesioni ha mostrato un potenziamento dopo contrasto, in tutti i casi da moderato a marcato e di aspetto omogeneo. In nessun caso è stata evidenziata una diffusione subependimale. Nelle immagini tardive solo nel 10% dei casi si è osservato un aumento del grado di impregnazione e senza estensione alla zona 2. Le lesioni meningodurali, così come le leptomeningee, si presentano isointense in T1, male apprezzabili in T2, ma vengono rivelate dopo mdc dalla netta impregnazione. All'esame istologico, tali forme secondarie si sono rivelate eterogenee: 5 casi a grandi cellule, 1 a piccole cellule, 1 linfoblastico, 1 tipo Burkitt, 2 linfomi di Hodgkin. In un caso a presentazione contemporanea nel SNC ed in sede periferica, il riscontro istologico cerebrale (a grandi cellule), si è mostrato differente da quello bioptico linfonodale (a piccole cellule). È stata valutata infine la risposta al trattamento, in massima parte chemioterapico; in 2 pazienti questo è stato associato a radioterapia. Si è osservata una regressione o una riduzione volumetrica lesionale nel 50% dei casi, una progressione nel 30%, ed un reperto sostanzialmente invariato nel 20%. La durata minima di tali regressioni è stata di circa 2 mesi. Solo un paziente è attualmente in remissione completa dopo circa 12 mesi dalla regressione delle lesioni. L'esame RM ha confermato di possedere una elevatissima sensibilità alle ripetizioni secondarie dei linfomi a livello del SNC: il rilievo di una elevata frequenza di tali localizzazioni, comunque in misura inferiore a quanto segnalato nei lavori anatomopatologici, è da mettere in rapporto alla selezione delle forme linfomatose a più elevata malignità, forme nelle quali il contributo dell'esame di risonanza ci appare irrinunciabile, al punto di caldeggiarne l'introduzione nei protocolli diagnostici standard.
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Fontanella, A., M. Campanini, C. Nozzoli, and R. Nardi. "Medicina interna perioperatoria - Il paziente chirurgico complesso: il ruolo dell’internista nell’ospedale snello, a misura del paziente, organizzato per intensità di cure." Italian Journal of Medicine 5, no. 1 (March 21, 2017): 1. http://dx.doi.org/10.4081/itjm.q.2017.2.

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<p class="titolo"><img src="/public/site/images/pgranata/rass.jpg" alt="" /></p><p class="titolo"><strong>Perché l’internista è necessario nella gestione dei pazienti complessi candidati ad intervento chirurgico</strong><br /><em>F. Gilioli, G. Chesi</em></p><p class="titolo"><strong>La medicina interna nell’assistenza del paziente chirurgico complesso</strong><br /><em>M. Fabbri, S. Galli, A. Morettini</em></p><p class="titolo"><strong>Il paziente cardiopatico</strong><br /><em>G. Chesi, F. Gilioli</em></p><p class="titolo"><strong>Il paziente con broncopneumopatia cronica ostruttiva</strong><br /><em>M. Candela</em></p><p class="titolo"><strong>Il paziente diabetico</strong><br /><em>L. Morbidoni</em></p><p class="titolo"><strong>La chirurgia nel grande anziano: rischi e opportunità</strong><br /><em>A. Greco, M. Greco, G. D’Onofrio, G. Paroni, D. Sancarlo, M. Lauriola, D. Seripa</em></p><p class="titolo"><strong>Il paziente candidato ad intervento chirurgico a rischio trombo-embolico</strong><br /><em>R. Re, M. Campanini</em></p><p class="titolo"><strong>Concetto di <em>Ospedale snello</em>, <em>hospitalist</em> e di <em>co-management</em></strong><br /><em>I. Stefani, A. Mazzone</em></p><p class="titolo"><strong>L’internista nel reparto di Ortopedia: il percorso del paziente ricoverato per frattura prossimale di femore</strong><br /><em>R. Nardi, M. Mazzetti, C. Marchetti</em></p><p class="titolo"><strong>L’internista nel reparto di neurochirurgia</strong><br /><em>C. Cicognani, S. Zaccaroni</em></p><p class="titolo"><strong>L’internista nel reparto di ostetricia</strong><br /><em>A. Maina, V. Donvito, L. Balbi</em></p><p class="titolo"><strong>L’internista nel Centro Trapianti di fegato</strong><br /><em>L. Fontanella, M. Imparato</em></p><p class="titolo"><strong>La gestione del dolore post-operatorio in ambito internistico</strong><br /><em>M. Bosco, R. Bertè, G. Civardi</em></p><p class="titolo"><strong>La sindrome da rialimentazione</strong><br /><em>R. Risicato, G. Scanelli, L. Tramontano, U. Politti</em></p><p class="titolo"><strong>Terapia infusionale pre-intra-post-operatoria: solamente un problema dell’anestesista?</strong><br /><em>F. Sgambato, G. Pinna, S. Prozzo, E. Sgambato</em></p><p class="titolo"><strong>Il paziente ad elevato rischio emorragico: valutazione e management</strong><br /><em>A.M. Pizzini, I. Iori</em></p><p class="titolo"><strong>La gestione perioperatoria o periprocedurale della terapia anticoagulante-antiaggregante in elezione e in urgenza</strong><br /><em>A. Fontanella, R. Re</em></p><p class="titolo"><strong>Le complicanze mediche e gli eventi avversi indesiderabili più frequenti nel paziente internistico complesso operato</strong><br /><em>M. Silingardi</em></p><p class="titolo"><strong>Pazienti <em>chirurgici</em> ricoverati in Medicina Interna: i pazienti a rischio, selezione delle priorità e delle emergenze urgenze e pianificazione dell’assistenza</strong><br /><em>P. Gnerre, M. Gambacorta, A. Percivale</em></p><p class="titolo"><strong>Qualità, indicatori ed <em>audit</em> come strumento di miglioramento nell’assistenza del paziente complesso in chirurgia</strong><br /><em>S. De Carli, A. Montagnani</em></p><p class="titolo"><strong>Quali proposte ed evidenze per nuovi modelli organizzativi in cui l’internista può assumere un ruolo fondamentale?</strong><br /><em>A. Fontanella, M. Campanini</em></p>
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Wronka, Stanisław. "Jan Paweł II – człowiek dobry." Ruch Biblijny i Liturgiczny 58, no. 2 (June 30, 2005): 85. http://dx.doi.org/10.21906/rbl.586.

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L’andare di Giovanni Paolo II alla casa del Padre ha toccato profondamente tutti, credenti e non credenti. Il modo in cui il Papa viveva i suoi ultimi giorni, segnati dalla sofferenza, la sua pasqua dalla morte alla vita in Dio, ha confermato definitivamente la sua grandezza. Agli occhi del mondo è sfavillata la sua bella umanità e allo stesso tempo si è aperto unenorme e doloroso vuoto. La vicenda dell’uomo rassomiglia a quella di un albero: si può valutarne bene la grandezza, salute e posto nel paesaggio solo quando è abbattuto.L’umanità del Santo Padre era tutta tessuta dei valori massimi di verità, libertà, amore... Il Papa li realizzava con radicalismo e coraggio che però sapeva unire alla mitezza e rispetto verso gli altri. Questa difficile sintesi testimonia il suo genio morale. Il fondamento dell’umanità di Giovanni Paolo II era la fede in Dio che rafforza le naturali capacità dell’uomo e permette di unire tutti gli elementi della realtà umana, inclusa la sofferenza e morte, in un armonioso insieme. Il legame con Dio non lo separava dagli uomini, ma lo apriva ancor di più a loro. Infatti, accanto a lui si radunavano sia giovani che adulti ed egli li univa sulla base dei valori che riconosceva. Col passare del tempo, la comunità attorno a lui aumentava, nel giorno del suo funerale abbracciava pressoché tutto il mondo. Ciò dimostra la giustezza dell’antropologia evangelica alla cui luce costruiva tutta la sua vita.I mezzi con cui il Santo Padre foggiava la sua umanità erano semplici, ma esigenti. La fonte della forza e della luce costituiva per lui soprattutto una fervida e costante preghiera, frequente partecipazione ai sacramenti e sistematica meditazione sulla Parola di Dio. A queste pratiche religiose univa un solido studio delle diverse materie: letteratura, filosofia, teologia. Con passione perseguiva la verità, voleva raggiungere l’essenza delle cose e fenomeni, trattava le questioni del tempo, confrontava i risultati delle sue riflessioni con le opinioni degli scienziati, artisti, politici. La luce della fede unita alla sapienza umana lo faceva un profeta dei nostri tempi che vedeva più lontano e più profondamente e influiva in modo efficace sul corso della storia. Poteva operare così molto grazie alla sua enorme laboriosità, sfruttamento di ogni istante e fedeltà nel poco.In verità per il Papa niente era di poco valore, egli scorgeva in tutto la straordinarietà, dappertutto scopriva con meraviglia le tracce della bellezza, sapienza e amore di Dio – nell’uomo, negli eventi, nella natura. Voleva rispondere a questo amore anche con amore con il quale abbracciava Dio, uomini e ogni creatura. L’amore faceva sì che non si sentisse mai annoiato né stanco e che esercitasse così forte influsso sugli altri. La gente si affezionava a lui, ricambiando il suo amore paterno e cercava di tramandarlo oltre, tentando perfino di riconciliarsi con i nemici. Infatti, è difficile resistere al potere dell’autentico amore!Di Giovanni XXIII si diceva: „Papa buono”, invece di Giovanni Paolo II si dice in modo più principale: „uomo buono”, poiché in lui si è manifestata nella misura rarissima la stessa umanità, la sua forma piena. Essere buono vuol dire essere vicino a Dio che come unico è veramente buono e fonte del bene. Dunque l’uomo buono è anche santo e grande. Tale era Giovanni Paolo II, perché cercava sempre di stare vicino a Dio, seguendo Cristo e la sua Madre. In questo cammino lo aiutavano la tradizione e la cultura polacca che nelle loro espressioni più alte sono fino in fondo evangeliche.
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Charrier, Guy. "Parallèle entre la loi italienne pour la protection de la concurrence et le système français." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 103–15. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345045.

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Abstract La nuova legge italiana per la protezione della concorrenza e del mercato presenta una notevole analogia, sia nei concetti che nei principali meccanismi applicativi, con le principali legislazioni dei Paesi membri della CEE e soprattutto con quelle che sono state introdotte negli anni più recenti.Il campo d’applicazione riguarda, almeno in principio, tutti i settori di attività, sia nel sistema italiano che in quello francese, poiché nessuna deroga è prevista, salvo per alcune particolari attività, come gli audio-visivi, la stampa, le banche e le assicurazioni.Questa estensione del campo di applicazione della legislazione si spiega con il fatto che essa riguarda tutte le pratiche anti-concorrenziali che vadano a detrimento del buon funzionamento del mercato e che tali pratiche siano suscettibili di provenire da tutti gli operatori economici.In Francia, peraltro, vige una distinzione tra comportamenti diretti a falsare il mercato, e che ricadono sotto le categorie di cartelli e di abuso di posizione dominante, di cui si occupa il Consiglio della concorrenza, e le pratiche restrittive, come il rifiuto di vendere, la subordinazione delle vendite, le discriminazioni e l’imposizione di prezzi, che sono di competenza dei tribunali perché in principio riguardano soltanto i rapporti tra imprese.Un secondo aspetto riguarda l’applicazione delle regole della concorrenza alle persone pubbliche. In principio, le disposizioni della legge italiana circa le imprese pubbliche (art. 8) e quelle della legge francese (art. 53) rispondono soltanto in parte alla questione. Nel diritto francese, quando una persona pubblica agisce da privato, è sottoposta alle leggi che riguardano il comportamento dei privati. Una difficoltà sorge, invece, quando questa persona pubblica, agendo nell’ambito dei suoi poteri, genera sul mercato effetti che danneggiano la concorrenza. Una recente sentenza del Tribunale dei conflitti ha concluso che le regole della concorrenza non si applicano alle persone pubbliche se non nella misura in cui esse diano luogo ad attività di produzione (di distribuzione o di servizi).La legge italiana non dà alcuna definizione del concetto di concorrenza nè dà alcun elemento che ne consenta la giustificazione economica. Altrettanto avviene con la legge vigente in Francia, ove sono i testi delle decisioni che forniscono indicazioni al riguardo.Il principio generate del divieto dei cartelli, come anche l’elenco dei casi suscettibili di costituire intese di carattere anti-concorrenziale, sono presentati in modo molto simile sia nella legge italiana che in quella francese. Ambedue riprendono, d’altronde, la formulazione dell’art. 85 del Trattato di Roma.Tutto fa pensare che l’Autorità italiana si troverà di fronte a casi analoghi a quelli di cui si è in varie occasioni occupato il Consiglio della concorrenza francese: cartelli orizzontali (accordi sui prezzi, sulla ripartizione dei mercati, sull’esclusione di un’impresa del mercato, ecc.); intese verticali (risultanti da accordi tra un produttore ed i suoi distributori nell’ambito di contratti di distribuzione selettiva o esclusiva); imprese comuni (la cui creazione può rientrare nel campo della proibizione di cartelli o costituire un’operazione di concentrazione); intese tra imprese appartenenti allo stesso gruppo (nel quadro dei mercati pubblici, il Consiglio ha ritenuto che non sia contrario alle norme concorrenziali, per imprese con legami giuridici o finanziari, rinunciare alla loro autonomia commerciale e concertarsi per rispondere a delle offerte pubbliche).Sull’abuso di posizione dominante, così come per i cartelli, i due sistemi italiano e francese presentano molte somiglianze. Tuttavia, contrariamente al diritto francese ed a quello tedesco, nella legislazione italiana non si fa alcun riferimento alle situazioni di «dipendenza economica». Peraltro, l’identificazione di questo caso è alquanto complessa e, sinora, il Consiglio non ha rilevato alcun caso che rientri nello sfruttamento abusivo di una situazione di dipendenza economica. Pertanto, si può forse concludere che il legislatore italiano sia stato, a questo riguardo, più saggio di quello francese. Più in generale, per quanto riguarda i casi di abuso di posizione dominante, il Consiglio deBa concorrenza ha seguito un’impostazione piuttosto tradizionalista.Anche sul controllo delle concentrazioni, il testo della legge italiana richiama quello francese e anche quello della normativa comunitaria, pur se è diversa la ripartizione delle competenze tra Autorità incaricata della concorrenza e Governo. Nella legge italiana, d’altra parte, vi sono delle norme relative alla partecipazione al capitale bancario che fanno pensare ad un dibattito molto vivo su questo tema.I livelli «soglia” per l’obbligo di notifica delle concentrazioni sono più elevati in Francia. Bisognerà poi vedere con quale frequenza il Governo italiano farà ricorso all’art. 25, che gli conferisce il potere di fissare criteri di carattere generale che consentono di autorizzare operazioni di concentrazione per ragioni d’interesse generale, nel quadro dell’integrazione europea.L’interesse delle autorità amministrative francesi nei riguardi delle concentrazioni, che un tempo era molto limitato, è divenuto più intenso negli anni più recenti, anche se i casi di divieto di concentrazioni sono stati sinora molto limitati.In conclusione, si può ricordare che un organismo competente in materia di protezione della concorrenza ha un triplice compito: pedagogico (attraverso la pubblicazione delle decisioni, delle motivazioni e delle ordinanze su questioni di carattere generale e sui rapporti attinenti al funzionamento del mercato), correttivo (per distogliere gli operatori economici da comportamenti anti-concorrenziali) e, infine, dissuasivo (poiché l’esperienza di applicazione delle leggi relative alla concorrenza dimostra che la loro efficacia dipende in modo decisivo dalla comminazione di sanzioni).
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Eveliani, Bernadetha Vania, and Shirly Gunawan. "PROFIL KETEPATAN PENGGUNAAN ANTIBIOTIK PADA KARYAWAN UNIVERSITAS TARUMANAGARA." Jurnal Muara Medika dan Psikologi Klinis 1, no. 1 (May 29, 2021): 30. http://dx.doi.org/10.24912/jmmpk.v1i1.12060.

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Antibiotik merupakan salah satu golongan obat yang banyak digunakan di Indonesia. Data Riskesdas menunjukkan cukup banyak masyarakat yang menyimpan antibiotik di rumah tangga dimana sebagian besar diperoleh tanpa resep dokter. Banyak masyarakat yang melakukan pengobatan sendiri (swamedikasi). Tingginya angka penggunaan antibiotik tanpa resep dokter membuat penggunaannya menjadi irasional dan berdampak pada timbulnya resistensi obat. Salah satu faktor penyebabnya ialah kurangnya pengetahuan masyarakat mengenai penggunaan obat, khususnya antibiotik. Studi ini bertujuan untuk mengetahui gambaran ketepatan penggunaan dan tingkat pengetahuan mengenai antibiotik pada karyawan Universitas Tarumanagara. Studi ini bersifat deskriptif, dilakukan dengan desain cross sectional survey. Pengumpulan data dilakukan melalui pemberian kuesioner terhadap 114 orang responden. Dari hasil penelitian ini diketahui sebagian besar responden yaitu sebanyak 104 orang (91,2%) mengonsumsi antibiotik amoxycillin. Ketepatan dalam penggunaan antibiotik dinilai dari ketepatan dosis, frekuensi minum obat dan lama pemberian obat. Hasil studi menunjukkan sebanyak 100% responden telah mengonsumsi antibiotik dengan dosis tepat. Sebagian besar responden tepat mengonsumsi obat sesuai frekuensi yang dianjurkan (88,6%), dan 93,9% tepat mengonsumsi antibiotik sesuai dengan lama waktu yang seharusnya. Secara umum dapat dinilai sebanyak 70,2% responden telah menggunakan antibiotik dengan tepat dan 47,4% responden memiliki pengetahuan “baik” mengenai antibiotik. Masih ada sebagian responden yang menggunakan antibiotik dengan tidak tepat sehingga perlu ditingkatkan pengetahuan mengenai antibiotik supaya tidak terjadi resistensi antibiotik. Antibiotics are widely used in Indonesia. Riset Kesehatan Dasar (Riskesdas) shows that some people store antibiotics at home, most of which are obtained without a doctor's prescription. Many people do self-medication. The high rate of use of antibiotics without a doctor's prescription makes their use irrational and impacts the emergence of drug resistance. One of the contributing factors is the lack of public knowledge about the use of drugs, especially antibiotics. This study aims to describe the accuracy of the use and level of knowledge about antibiotics in Tarumanagara University employees. This study is descriptive, conducted with a cross-sectional survey design. Data was collected through the provision of questionnaires to 114 respondents. This study showed that most of the respondents, as many as 104 people (91.2%), took amoxicillin antibiotics. The accuracy of antibiotics-using is assessed by determining the accuracy of the dose, frequency of drug-taking, and duration of drug administration. The study results showed that as many as 100% of the respondents had taken the correct dose of antibiotics. Most of the respondents took the right medicine according to the recommended frequency (88.6%) and duration (93.9%). The study showed that 70.2% of respondents had used antibiotics correctly, and 47.4% of respondents have "good" knowledge about antibiotics. Some respondents still misuse antibiotics, so that knowledge about antibiotics needs to be increased so that antibiotic resistance does not occur.
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Keller, Peter, Irina Mazo, Yun Gao, Vijayapal Reddy, Francisco Caballero, Sam Kazer, Amina Fu, et al. "861 Reprogramming regulatory T cells (Treg) using a MALT1 inhibitor for cancer therapy." Journal for ImmunoTherapy of Cancer 9, Suppl 2 (November 2021): A902. http://dx.doi.org/10.1136/jitc-2021-sitc2021.861.

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BackgroundMALT1 protease is a promising target in aggressive lymphomas1, and two phase 1 clinical trials in hematological cancers are ongoing (NCT03900598, NCT04876092). More recently, MALT1 protease inhibition was also shown to reprogram regulatory T cells (Treg) in solid tumors, causing them to lose their immunosuppressive function and secrete interferon-gamma (IFN).2 Changes in Treg metabolism in the tumor microenvironment (TME) may account for their destabilization and selective susceptibility to reprogramming in tumor tissue.3 4 5 While strong MALT1 inhibition can cause Treg depletion in blood and induce autoimmune toxicity,6 a therapeutic window for a differentiated MALT1 inhibitor that reprograms destabilized Treg in the TME before affecting Treg in healthy tissue may exist.2 MPT-0118 is an orally dosed MALT1 inhibitor developed to reprogram destabilized Treg in the TME without causing autoimmune symptoms. A Phase 1/1b dose-escalation and cohort-expansion clinical trial evaluating MPT-0118 is underway (NCT04859777).MethodsHuman xenograft models of lymphoma were used to assess the direct activity of MPT-0118 on MALT1-dependent (but not not MALT1-independent) hematologic tumors. Effects of MPT-0118 on solid tumors were determined in syngeneic cancer models. Human and mouse tumor tissues were evaluated for Treg reprogramming by in situ hybridization or flow cytometry. Patient-derived organotypic tumor spheroids were assessed for immune-mediated cell killing. Studies in rodents and dogs assessed pharmacokinetics (PK) and safety.ResultsMPT-0118 was selective and effective in preventing growth of aggressive MALT1 protease-dependent lymphomas. Beyond direct activity on hematologic malignancies, MPT-0118 also increased anti-tumor immune responses as single-agent or in combination with anti-PD-1 in syngeneic tumor models that are otherwise unresponsive to immune checkpoint blockade (ICB). MPT-0118-treated syngeneic tumors showed an increase in IFN-secreting Treg, associated with decelerated tumor growth. PK studies reveal that MPT-0118 has a high volume of distribution, and effective inhibitor concentrations are reached in the murine tumors upon oral dosing. The drug candidate caused tumor-associated Treg to produce IFN without changing the frequency of Treg circulating in the blood. Ex vivo, MPT-0118 induced Treg reprogramming in tumors resected from patients with colorectal and endometrial cancers and cell killing in spheroids derived from patients with colorectal cancer.ConclusionsThe MALT1 inhibitor MPT-0118 is a clinical candidate for treating MALT1-expressing lymphomas and Treg-infiltrated solid tumors. MPT-0118 exploits the therapeutic opportunity presented by destabilized Treg in the TME. Treg reprogramming represents a novel strategy with the potential to improve responses to ICB therapy in a broad range of solid tumors.ReferencesNagel D, Spranger S, Vincendeau M, Grau M, Raffegerst S, Kloo B, Hlahla D, Neuenschwander M, Peter von Kries J, Hadian K, Dörken B, Lenz P, Lenz G, Schendel DJ, Krappmann D. Pharmacologic inhibition of MALT1 protease by phenothiazines as a therapeutic approach for the treatment of aggressive ABC-DLBCL. Cancer Cell 2012 December 11;22(6):825–37.Di Pilato M, Kim EY, Cadilha BL, Prüßmann JN, Nasrallah MN, Seruggia D, Usmani SM, Misale S, Zappulli V, Carrizosa E, Mani V, Ligorio M, Warner RD, Medoff BD, Marangoni F, Villani AC, Mempel TR. Targeting the CBM complex causes Treg cells to prime tumours for immune checkpoint therapy. Nature 2019 June;570(7759):112–116.Lim SA, Wei J, Nguyen TM, Shi H, Su W, Palacios G, Dhungana Y, Chapman NM, Long L, Saravia J, Vogel P, Chi H. Lipid signalling enforces functional specialization of Treg cells in tumours. Nature 2021 March;591(7849):306–311.Zappasodi R, Serganova I, Cohen IJ, Maeda M, Shindo M, Senbabaoglu Y, Watson MJ, Leftin A, Maniyar R, Verma S, Lubin M, Ko M, Mane MM, Zhong H, Liu C, Ghosh A, Abu-Akeel M, Ackerstaff E, Koutcher JA, Ho PC, Delgoffe GM, Blasberg R, Wolchok JD, Merghoub T. CTLA-4 blockade drives loss of Treg stability in glycolysis-low tumours. Nature 2021 March;591(7851):652–658.Overacre-Delgoffe AE, Chikina M, Dadey RE, Yano H, Brunazzi EA, Shayan G, Horne W, Moskovitz JM, Kolls JK, Sander C, Shuai Y, Normolle DP, Kirkwood JM, Ferris RL, Delgoffe GM, Bruno TC, Workman CJ, Vignali DAA. Interferon-γ drives Treg fragility to promote anti-tumor immunity. Cell 2017 June 1;169(6):1130–1141.e11.Martin K, Junker U, Tritto E, Sutter E, Rubic-Schneider T, Morgan H, Niwa S, Li J, Schlapbach A, Walker D, Bigaud M, Beerli C, Littlewood-Evans A, Rudolph B, Laisney M, Ledieu D, Beltz K, Quancard J, Bornancin F, Zamurovic Ribrioux N, Calzascia T. Pharmacological inhibition of MALT1 protease leads to a progressive IPEX-Like pathology. Front Immunol 2020 April 30;11:745.
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"Prevenzione e controllo delle infezioni associate all'assistenza sanitaria. Infezioni del Sito Chirurgico. Sorveglianza ISC. Protocollo Sperimentale HELICS." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (March 2010): 11–88. http://dx.doi.org/10.3280/sa2009-004003.

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Le infezioni del sito chirurgico rappresentano in Italia mediamente il 20% di tutte le infezioni ospedaliere. Dal momento che esse comportano un danno per la salute dei pazienti e rilevanti implicazioni economiche per il sistema sanitario, si impone la necessitŕ di ridurne la frequenza. La sorveglianza in Ospedale si č dimostrata uno strumento efficace nel ridurre la frequenza di infezioni ospedaliere (NNIS, USA, 2000). Per questo motivo numerose sono le raccomandazioni per la loro identificazione, classificazione e prevenzione. Nel Presidio Ospedaliero Centro Fondi-Terracina vengono sottoposti ad intervento chirurgico circa 4.000 pazienti all'anno, e per tale motivo si č reso necessario un sistema di sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico, comprendente anche il periodo di follow up, per evitare quanto piů possibile le complicanze ad esse correlate. L'obiettivo generale dello studio č quello di valutare l'incidenza di ISS presso le UUOO chirurgiche, identificando i principali fattori di rischio e implementando misure preventive assistenziali efficaci.
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"Diritto italiano. Diritti civili." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 2 (September 2011): 142–63. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-002011.

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1. Corte costituzionale sentenza 4/7.4.2011 n. 115 - illegittimitŕ costituzionale dell'art. 54, co. 4, del d.lgs. 18.8.2000, n. 267, come sostituito dall'art. 6 del D.L. maggio 2008, n. 92 (Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica), conv. con mod. dall'art. 1, co. 1, della l. 24.7.2008, n. 125 - violazione dei parametri di cui agli artt. 3 co. 1, 23 e 97 Cost. - sussistenza nella parte in cui la norma ha inserito la congiunzione "anche" prima delle parole "contingibili e urgenti" 2. Corte costituzionale ordinanza 6/15.4.2011 n. 139 - illegittimitŕ costituzionale dell'art. 38 co. 1, d.lgs. 165/2001 nella parte in cui «non consente di estendere l'accesso ai posti di lavoro presso le amministrazioni pubbliche anche ai cittadini extracomunitari» per violazione artt. 4 e 51 Cost. - mancata sperimentazione da parte del giudice remittente dell'interpretazione costituzionalmente orientata della norma impugnata - conseguente manifesta inammissibilitŕ della questione.NOTA di Marco Paggi, Sull'illegittimitŕ costituzionale della discriminazione nell'accesso al pubblico impiego: un'occasione mancata?RASSEGNA DI GIURISPRUDENZA3. Corte di cassazione 11.1.2011 - n. 450 - risarcimento danni conseguente a sinistro stradale con lesione di diritti inviolabili della persona straniera - interpretazione costituzionalmente orientata della condizione di reciprocitŕ e conseguente irrilevanza della stessa 4. Corte appello di Genova 24.11.2010 - non manifesta infondatezza della questione di legittimitŕ costituzione degli artt. 1 l. n. 289/90 ed 80, co. 19 l. n. 388/2000 nella parte in cui l'erogazione dell'indennitŕ di frequenza viene subordinata, per il cittadino straniero, alla titolaritŕ della carta di soggiorno - prospettata violazione degli artt. 2, 3, 32, 34, 38, 117 Cost
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"Osservatorio italiano. Leggi, regolamenti e decreti statali." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 1 (May 2011): 265–96. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-001020.

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1. Decreto-legge 29.12.2010 n. 225 - Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie, convertito con mod. nella legge 26.2.2011.2. Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 17.12.2010 - Proroga dello stato di emergenza per la prosecuzione delle iniziative inerenti agli insediamenti di comunitŕ nomadi nel territorio delle Regioni Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto.3. Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 12.2.2011 - Dichiarazione dello stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale in relazione all'eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai Paesi del Nord Africa.4. Ordinanza Presidente del Consiglio dei Ministri 18.2.2011 n. 3924 - Disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare lo stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale in relazione all'eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai paesi del Nord Africa, nonché per il contrasto e la gestione dell'afflusso di cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea.5. Ordinanza Presidente del Consiglio dei Ministri 23.2.2011 n. 3925- Disposizioni urgenti di protezione civile.6. Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 17.2.2011 - Programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali per l'anno 2011.7. Decreto Ministro della salute 29.7.2010, n. 268 - Regolamento ai sensi dell'art. 24 del d.lgs. 9.11.2007, n. 206, recante disciplina delle misure compensative per il riconoscimento dei titoli professionali conseguiti nei Paesi comunitari ed extracomunitari ai fini dell'esercizio delle attivitŕ professionali di medico chirurgo, medico specialista, medico veterinario, farmacista, odontoiatra, psicologo, ostetrica, tecnico sanitario di radiologia medica, infermiere.CircolariCittadini comunitariLavoro e previdenza sociale1. Ministero interno e politiche sociali 31.1.2010 n. 707 - regime transitorio in materia di accesso al mercato del lavoro dei cittadini della Romania e della Bulgaria.Cittadini extracomunitariIngresso2. Ministero interno, lavoro e politiche sociali 3.1.2011 n. 18 - d.p.c.m. 30.11.2010. Programmazione transitoria dei flussi di ingresso per lavoratori extracomunitari non stagionali nel territorio dello Stato per l'anno 2010 .3. Ministero interno, lavoro e politiche sociali 25.2.2011 n. 1602 - d.p.c.m. del 17.2.2011, concernente la programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali nel territorio dello Stato per l'anno 2011 Lavoro e previdenza sociale.4. Ministero lavoro e politiche sociali 11.2.2011 n. 549 - reddito del datore di lavoro titolare di azienda agricola ai fini dell'assunzione di un lavoratore subordinato del settore domestico.Soggiorno5. Ministero interno 26.1.2011 n. 552 - reati relativi alla tutela del diritto d'autore ovvero in materia di contraffazione di marchi o introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi. Conversione del permesso di soggiorno per lavoro autonomo in un permesso di soggiorno per lavoro subordinato.6. Ministero interno 22.2.2011 n. 1477 - rinnovo del permesso di soggiorno per studio nel caso in cui lo straniero sia impegnato nella frequenza dei c.d. corsi singoli.APPENDICE DI OSSERVATORIO ITALIANOLeggi, regolamenti e decreti stataliDecreto legislativo 30.12.2010 n. 235 - Modifiche ed integrazioni al d.lgs. 7.3.2005, n. 82, recante Codice dell'amministrazione digitale, a norma dell'art. 33 della legge 18.6.2009, n. 69.estrattoCircolari -Cittadini extracomunitariSoggiornoMinistero istruzione, universitŕ e ricerca 28.12.2010 - decreto 4.6.2010 (G.U. n. 134 dell'11.6.2010) - Accordo quadro 11.11.2010 tra il Ministero dell'interno - ed il Ministero dell'istruzione, dell'universitŕ e della ricerca, Dipartimento dell'istruzione - Trasmissione vademecum.
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Iannuzzi et al., Francesca. "Gestione clinica della malaria nel paziente HIV positivo." JHA - Journal of HIV and Ageing, December 2021. http://dx.doi.org/10.19198/jha31525.

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Анотація:
Vi è un’estesa sovrapposizione geografica tra malaria e infezione da HIV nell’Africa Sub-Sahariana e, in minor misura, nel Sud-Est Asiatico.<br />In Europa e Nord America i casi di malaria nei pazienti HIV positivi sono limitati ai viaggiatori in aree malariche senza idonea profilassi.<br />La co-infezione malaria-HIV (CMH) comporta un aumento della viremia e una riduzione del numero dei linfociti CD4+, l’incremento della parassitemia e della frequenza di gametocitemia persistente, più frequenti complicanze da malaria grave e mortalità più elevata.<br />La CMH in gravidanza aumenta il rischio di complicanze perinatali (parto pre-termine, aumentata<br />mortalità neonatale, anemia grave).<br />Nella scelta del trattamento antimalarico è necessario tenere in considerazione le numerose interazioni farmacologiche con la terapia antiretrovirale.<br />In generale gli inibitori delle proteasi e gli NNRTI sono i farmaci con il maggior numero di interazioni farmacologiche con le terapie di combinazione a base di derivati dell’artemisinina.<br />L’allungamento del tratto QT è l’evento avverso più frequente e che richiede un monitoraggio ECG più attento nei pazienti in trattamento antiretrovirale.<br />Il paziente con infezione da HIV necessita pertanto un attento monitoraggio degli effetti collaterali in corso di terapia e rivalutazione nelle settimane successive per assicurarsi l’efficacia del trattamento antimalarico.
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"Educare alla sessualitŕ e all'affettivitŕ in preadolescenza: le fonti di informazione e le domande dei ragazzi e delle ragazze." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (July 2012): 103–18. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-002006.

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Анотація:
Il contributo presenta i bisogni in-formativi emersi nell'ambito di un intervento di educazione alla sessualitŕ e all'affettivitŕ attuato nel contesto scolastico da operatori sociosanitari dell'ASL TO2 di Torino. I dati sono stati raccolti attraverso un questionario anonimo compilato da 156 studenti (48% femmine, 52% maschi) frequentanti la terza media. Gli obiettivi dello studio sono: 1) rilevare le fonti di informazione dei preadolescenti in tema di sessualitŕ ed affettivitŕ indagando eventuali differenze di genere; 2) enucleare le domande in tema di sessualitŕ ed affettivitŕ di ragazzi e ragazze preadolescenti. I dati sono stati analizzati in termini di frequenze percentuali e le differenze di genere verificate mediante il test del Chi quadrato. Sul testo delle domande č stata condotta un'analisi di contenuto e sono state calcolate le occorrenze di domande per ciascuna delle categorie individuate. Amici e genitori sono le fonti piů citate, seguite dai libri e da internet; le ragazze parlano delle emozioni con gli amici e di questioni relative allo sviluppo puberale con i genitori in misura maggiore rispetto ai ragazzi, mentre questi ultimi tendono a non parlare di questi argomenti con nessuno e ad usare internet piů delle ragazze. La maggior parte delle domande di ragazzi e ragazze riguardano lo sviluppo puberale ed i rapporti sessuali. Meno frequenti sono le domande relative alla gravidanza, alla contraccezione ad alle malattie a trasmissione sessuale. I risultati sono discussi in relazione alle loro implicazioni per la prevenzione.
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Dewi, Putu Eka Dianita Marvilianti, Komang Adi Kurniawan Saputra, and Made Aristia Prayudi. "OPTIMALISASI PEMANFAATAN DAN PROFESIONALISME PENGELOLAAN ASET DESA DALAM MENINGKATKAN PENDAPATAN ASLI DESA." Jurnal Ilmiah Akuntansi 2, no. 2 (September 23, 2018). http://dx.doi.org/10.23887/jia.v2i2.15634.

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Анотація:
ABSTRAK Penelitian ini mengangkat topik pengelolaan aset desa pada desa-desa di Provinsi Bali sebab kasus-kasus penyalahgunaan aset desa oleh aparat pemerintah desa telah menjadi problematika yang marak terjadi pada desa-desa di wilayah Provinsi Bali. Tujuan utama penelitian ini adalah untuk menginvestigasi pengaruh optimalisasi pemanfaatan aset desa dan profesionalisme pengelolaan aset desa terhadap peningkatan pendapatan asli desa. Data dikumpulkan melalui penyebaran kuesioner kepada 87 kepala desa dan sekretaris desa di wilayah Kabupaten Buleleng, kabupaten terbesar di Provinsi Bali. Data selanjutnya dianalisis secara kuantittatif menggunakan teknik regresi linier berganda. Hasil penelitian menunjukkan bahwa upaya-upaya optimalisasi dan profesionalisme pengelolaan aset desa secara signifikan berpengaruh positif terhadap peningkatan pendapatan asli desa. Kata kunci: optimalisasi pemanfaatan aset desa, profesionalisme pengelolaan aset desa, pendapatan asli desa, Kabupaten Buleleng Provinsi Bali ABSTRACT This study addresses the issue of village assets management in Bali Province of Indonesia since the cases of misuse and abuse of village assets by village apparatuses became a frequent problem in the Bali Province. The main objective of this study was to investigate the effect of optimization of village assets utilization and professionalism of village assets management on the improvement of village original revenues. The data were collected through self-administered questionnaires distributed to 87 village heads and village secretaries in Buleleng Regency, the largest district of Bali Province. Data analysis was performed using multiple linier regression technique. This study found that the efforts of optimizing the utilization and professionalism of village assets management significantly have positive impact on the improvement of village original revenue. Keywords: optimization of village assets utilization, professionalism of village assets management, village original revenues, Buleleng Regency of Bali Province
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