Статті в журналах з теми "Metodologia di valutazione"

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Marini, Luigi, and Luca Minniti. "Per una valutazione del magistrato costituzionalmente orientata." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (January 2011): 117–36. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-005009.

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Анотація:
1. Conclusioni iniziali / 2. La legge e l'autogoverno / 3. Una metodologia trasparente, partecipata, efficace, equilibrata: le schede di valutazione / 4. Il settore penale, la pluralitŕ di "mestieri", le schede di valutazione / 5. Il settore civile: il criterio di raggruppamento dei giudici confrontabili / 6. Le cose da fare
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Freddano, Michela, Anna Siri, and Mauro Palumbo. "Indicatori per una valutazione partecipata: l'esperienza del Corso di Metodologia della Ricerca Sociale II (A.A. 2009/2010)." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 46 (April 2011): 21–42. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046003.

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Анотація:
Il contributo intende proporre un modello di valutazione degli apprendimenti quale vero e proprio processo partecipato, in grado di sviluppare metodi valutativi e auto-valutativi appropriati, in quanto frutto dello stesso contesto interattivo che produce l'evento formativo. Gli autori sviluppano una riflessione critica su una sperimentazione condotta nell'ambito dell'insegnamento di Metodologia e tecniche della ricerca sociale II, riguardante la realizzazione di una valutazione partecipata e condivisa dagli studenti del "rendimento all'esame", articolata in modo da poter costruire indicatori adeguati. In una prospettiva valutativa, sono affrontati alcuni dei principali problemi relativi al processo di costruzione e validazione di indicatori condivisi. Inoltre, all'intento teorico e pratico di costruire indicatori adeguati attraverso un processo partecipativo, si affianca anche il proposito di realizzare un percorso di apprendimento, mediante l'impegno attivo degli studenti nella valutazione e nella costruzione della conoscenza, attraverso metodi di.
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de Girolamo, Giovanni, Angelo Picardi, Giovanni Santone, Domenico Semisa, Pierluigi Morosini, and Rocco Micciolo. "1. Metodologia." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 13, S7 (September 2004): 5–6. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000058.

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Анотація:
Il progetto è stato articolato in due fasi. Nella prima, definita di censimento, dopo aver stabilito una intensa rete di contatti con gli Assessorati Regionali competenti, le ASL ed i DSM, è stata somministrata a tutti i responsabili delle SR con almeno 4 posti residenziali una scheda apposita. Attraverso l'elaborazione dei risultati così ottenuti si è ottenuta una ‘fotografia’ complessiva delle SR in Italia: sono state censite, alla data del 30 giugno 2000, 1.370 SR con 17.138 posti residenziali ed un tasso di 2,9 letti per 10.000 abitanti (de Girolamo et al., 2002). La prima fase di questo studio ha anche documentato notevoli variazioni interregionali sia nel tasso di posti-letto che nel numero degli operatori, un'elevata proporzione (circa il 40%) di pazienti dimessi dagli Ospedali Psichiatrici (O.P.) ed un basso turnover dei residenti.Alla fase 2 hanno preso parte tutte le regioni italiane ad eccezione dell'Abruzzo, in cui problemi di carattere organizzativo hanno reso impossibile la valutazione dettagliata delle SR; in fase 1 erano state censite in questa regione 64 SR con 856 ospiti. Sulla base dei risultati della fase 1, si è calcolato che una proporzione pari al 20% circa delle SR avrebbe consentito di selezionare un campione finale comprendente circa 3.000 pazienti, sufficientemente ampio da permettere di comparare sottogruppi differenziati rispetto a caratteristiche sociodemografiche, cliniche ed assistenziali.
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Palumbo, Mauro, and Sonia Startari. "La valutazione e la certificazione delle competenze nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnico Superiore (IFTS) della Regione Liguria." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 50 (December 2012): 109–25. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050007.

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Анотація:
Il contributo intende descrivere l'esperienza di un progetto pilota della Regione Liguria sulla "creditizzazione" e la valutazione delle competenze acquisite nei percorsi di Istruzione Formazione Tecnico Superiore (IFTS). Tale sperimentazione ha comportato una riflessione con diversi stakeholder del mondo della scuola, della formazione professionale e delle imprese, sul concetto di competenza e di credito formativo e, soprattutto, sul come connetterli in un processo di riconoscimento e valutazione. I contenuti e le metodologie sono stati sviluppati in modo partecipato e la stessa partecipazione ha comportato la messa in discussione del modo in cui fino a quel momento i vari soggetti avevano operato e dei diversi significati che attribuivano ai diversi concetti implicati. In una prospettiva sperimentale sono stati affrontati alcuni dei principali problemi relativi alla costruzione e alla messa in pratica di una metodologia di valutazione e riconoscimento delle competenze e dei crediti; in questo modo si č pervenuti a definizioni convergenti che hanno permesso di mettere a sistema un modello condiviso, frutto di un vero e proprio reframing dei processi attivati. Infatti, il lavoro comune finalizzato alla condivisione di modelli e metodologie ha prodotto un consenso sul piano operativo che ha generato anche un lessico e una sintassi comune e una rivisitazione delle concettualizzazioni implicite con cui gli operatori si erano fino a quel momento accostati a questi temi.
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Zoppi, Corrado. "Alcune riflessioni sull'attuazione del Piano di valutazione della politica regionale unitaria della Sardegna." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 135–59. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043010.

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Анотація:
Questo saggio presenta, in termini critici, alcuni aspetti significativi del "Piano di valutazione della politica regionale unitaria 2007-2013" della Regione Sardegna (PdV). Si discute l'approccio metodologico del PdV e il ruolo dei diversi attori-chiave nel suo processo attuativo. Si analizza, inoltre, la messa in pratica della metodologia del PdV per la definizione di una delle ricerche valutative che ne costituiscono la trama, quella sulla valutazione delle politiche regionali contro la dispersione scolastica. Si mettono in evidenza, ancora, alcune problematiche tecniche che si presentano nello sviluppo del PdV, legate alla complessitŕ dei fattori che entrano in gioco nella valutazione di politiche messe in atto dall'amministrazione regionale. Si fa, infine, cenno ad un'esperienza valutativa interessante, la Valutazione ambientale strategica (VAS) dei piani urbanistici comunali dei Comuni degli ambiti di paesaggio costieri della Sardegna in adeguamento al Piano paesaggistico regionale, in quanto foriera di suggerimenti importanti per lo sviluppo delle ricerche valutative del PdV.
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Fraccaro, Simonetta, Simonetta Passudetti, Marco Emilio, Francesca Amato, Fiorella Ambrosi, Albino Caldato, Serena Gheller, and Emanuela Santi. "Percorsi di prevenzione seletiva: tra modelli teorici e territorio." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (September 2010): 127–32. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001012.

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Анотація:
Le linee guida a livello europeo per la lotta alle droghe indicano l'importanza del- la scelta di metodologie basate su evidenze scientifiche. Alcune strategie preventive proposte dall'Osservatorio Europeo delle droghe e delle dipendenze (ODETEMCDDA) forniscono utili indicatori per affrontare le problematiche legate alla realizzazione e valutazione dei progetti di prevenzione all'uso di sostanze. In questo articolo viene delineato un percorso di realizzazione di progetti di prevenzione al consumo di sostanze psicoattive effettuato da un gruppo composto da operatori del dipartimento per le dipendenze della ULSS 8 e da operatori di agenzie del privato sociale storicamente impegnate nelle diverse aree del territorio attraverso i progetti della Legge 309/90. Il gruppo di lavoro si č dato l'obiettivo di confrontarsi sugli assunti teorici e di metodo che i diversi attori hanno utilizzato per costruire i rispettivi progetti. Un'attenzione particolare č stata dedicata alla metodologia di progettazione confrontandola con il progetto PERK (Prevention and evaluation resources Kit) proposto nell'ODET. Č stato cosě possibile favorire un'utile discussione su aspetti come la valutazione e gli strumenti di misurazione per rendere migliori i progetti stessi.
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Andreetta, Sara, and Andrea Marini. "Narrative assessment in patients with communicative disorders." Travaux neuchâtelois de linguistique, no. 60 (January 1, 2014): 69–84. http://dx.doi.org/10.26034/tranel.2014.3033.

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Анотація:
Di recente numerosi studi hanno dimostrato che i tradizionali test per la valutazione dei disturbi linguistici in pazienti con afasia non sono completamente sufficienti a determinarne le reali competenze comunicative e linguistiche. Di conseguenza, tanto nella ricerca quanto nella pratica clinica si stanno affermando nuovi approcci per valutare queste abilità. Tra questi, l'analisi del loro eloquio spontaneo riveste un'importanza cruciale per il suo alto valore ecologico e la possibilità di esaminare contemporaneamente aspetti strutturali e funzionali del linguaggio. Il presente articolo descrive nel dettaglio una delle tecniche di analisi dell'eloquio narrativo che negli ultimi anni si sta affermando sia nella ricerca che nella pratica clinica. Si tratta di una metodologia per la Valutazione Multilivello dell'Eloquio Narrativo prodotto da pazienti con disturbi del linguaggio (cfr. Marini e coll., 2011). Questa metodologia si basa sull'analisi dei livelli di produttività linguistica, di elaborazione lessicale e grammaticale, di organizzazione narrativa e dei livelli di informatività raggiunti dal paziente. Questa metodologia è stata applicata con successo a numerosi tipi di disturbi, tanto in età adulta (ad es. afasie fluenti e non fluenti, traumi cranici, schizofrenia, demenza di Alzheimer) quanto in età evolutiva (ad es. Disturbi Specifici del Linguaggio, Sindromi di Down e di Williams, Disturbi dello Spettro Autistico).
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Bocquenet, Louis, Angela Sordano, and Diego Rora. "Cadre e l'attualitŕ dell'invisibile." GRUPPI, no. 1 (October 2010): 75–85. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-001007.

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Obiettivo dell'intervento č quello di evidenziare i nodi teorici e concettuali scaturiti dal confronto di due équipe, una francese ed una italiana, che utilizzano la metodologia dello psicodramma nel trattamento di bambini e adolescenti. Lo scambio tra le due équipe č nato con lo scopo di individuare una metodologia comune, raffrontabile, volta alla valutazione degli esiti psicoterapeutici nella clinica dei gruppi dell'infanzia e dell'adolescenza. Č stata fatta una scelta che ribalta lo schema classico della ricerca scientifica, basato sul confronto degli esiti a partire da strumenti predefiniti ed indipendenti dai contesti applicativi. Le due équipe sono, infatti, partite dal confronto concreto dei contesti di lavoro, delle metodologie ed infine dei paradigmi teorici che li supportano. Le riflessioni teoriche vertono sulla relazione individuo-gruppo, sugli indicatori di esito e sul ruolo fondamentale del Cadre per rendere visibili gli aspetti invisibili del processo terapeutico.
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Pompili, Tomaso. "Valutazione Strategica Comparativa di Strategie Alternative di Reti tramite il Metodo VIT." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 27–54. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043004.

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Tema del lavoro č la valutazione economica strategica (ex-ante) di investimenti pubblici, sotto forma di progetti di investimento o di piani/programmi complessi. Obiettivo del lavoro č valutare l'affidabilitŕ normativa degli esiti dei metodi multi-obiettivi rispetto all'analisi costi-benefici. La metodologia consiste nell'applicare al caso dello sviluppo di reti infrastrutturali di trasporto un metodo multi-obiettivi (sei) e multi-criteri (trentadue), il metodo VIT (Valutazione di Impatto Territoriale). Sono elementi originali: la sostituzione della rilevazione quantitativa degli impatti attesi con una tecnica di tipo Delphi, la tecnica di quantificazione dei giudizi, il calcolo degli esiti in base a differenti ipotesi di preferenze della popolazione, la modalitŕ di raffronto fra benefici e costi. Il principale risultato č la capacitŕ del metodo di fornire un ordinamento di differenti alternative (sette) trasparente e robusto rispetto a diverse strutture di preferenze della popolazione. Il caso specifico riguarda il cosiddetto Corridoio del Brennero.
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Brunetta, Grazia, Guglielmina Mutani, and Silvia Santantonio. "Pianificare per la resilienza dei territori. L'esperienza delle comunità energetiche." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 131 (November 2021): 44–70. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-131-s1003.

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Declinare il paradigma della resilienza nella pianificazione territoriale dell'energia può contribuire ad orientare la transizione energetica verso modelli sostenibili di sviluppo. L'articolo discute il progetto pioniere delle Comunità Energetiche piemontesi. Sono qui presentati gli esiti della sperimentazione di una metodologia multidimensionale di analisi e valutazione dei territori, al fine di supportare la transizione energetica verso modelli green di sviluppo territoriale.
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Michel Franca, Guy, Silvia Reggi, Alessia Salvatori, and Laura Pieroni. "La metodologia dell'etica delle relazioni umane: uno studio di valutazione dell'effetto sugli stati dell'umore." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2020): 747–63. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002013.

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L'obiettivo dello studio è quello di offrire una prima analisi quantitativa ap-profondita della formazione ERH etica delle relazioni umane per valutare i pos-sibili cambiamenti dell'umore nei soggetti coinvolti prima e dopo la formazione. Abbiamo utilizzato il Profile of Mood State Test con 51 soggetti (Età: M = 45,32) prima e dopo un corso di formazione per dirigenti ed insegnanti scolastici. I risultati mostrano una riduzione significativa dei fattori di tensione-ansia, depressione-deiezione, rabbia-ostilità, in linea con l'ipotesi sperimentale. I soggetti coinvolti nella formazione acquisiscono strumenti per cambiare in-ternamente i loro stati di ansia, rabbia e ostilità in uno stato di coscienza che è l'espressione del Vero sé: non è solo una questione di comprensione cognitiva o auto-persuasione, ma della capacità di regolazione di ciò che la persona speri-menta internamente. Nella nostra ipotesi il processo avviene grazie all'attivazione dello spazio di lavoro neuronale globale (Global Neuronal Workspace, GNW). L'attivazione del GNW consente la disponibilità globale dell'informazione proveniente dai centri sensoriali in concomitanza alle informazioni provenienti dal sistema limbico e le rende accessibili alla coscienza, grazie all'attivazione di neuroni ad assoni lunghi diffusi, particolarmente presenti nelle zone prefrontali e parietali. È grazie a que-sto processo che l'individuo è in grado non solo di percepire, ma anche di elabo-rare ed integrare consapevolmente quanto ha sperimentato internamente.
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Tagliavini, Giulio, and Lucia Poletti. "Microcredito e pandemia Covid-19: la necessità di un percorso per la valutazione di impatto." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 111 (February 2021): 237–62. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-111011.

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Il microcredito è lo strumento finanziario più idoneo per l'aiuto alle famiglie in situazione di esclusione finanziaria ed economica. La pandemia Covid-19 tuttavia crea condizioni complessivamente poco idonee al microcredito. In ogni caso, gli effetti dei programmi di microcredito devono essere monitorati attentamente e, in particolare, in presenza di condizioni così speciali come quelle legate alla pandemia. L'impatto effettivo dei programmi di microcredito deve essere valutato me-diante una metodologia idonea a registrare sistematicamente gli effetti non eco-nomici, come la metodologia Social Roi. Tale metodologia è un buon riferimento anche per la progettazione di nuovi strumenti e nuovi interventi. Questo lavoro uti-lizza i risultati di valutazione di impatto acquisiti circa il microcredito per discutere le linee di intervento idonee alla situazione pandemica attuale. Il modello di busi-ness del microcredito risulta eccessivamente legato ai caratteri di una situazione individuale da migliorare, mentre nella fase pandemica occorre uno strumento si-stemico e massivo per contrastare il rapido peggioramento delle condizioni finan-ziarie di persone che non soffrivano, nel periodo precedente alla pandemia, di uno status di esclusione finanziaria. Tale caratteristica induce a modificare significati-vamente gli strumenti della microfinanza per l'applicazione in questa circostanza.
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Crivello, Silvia. "Ereditŕ dei grandi eventi: un confronto tra Barcellona, Genova e Torino." SCIENZE REGIONALI, no. 1 (March 2010): 69–89. http://dx.doi.org/10.3280/scre2010-001004.

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L'articolo presenta una lettura dei processi di trasformazione e di costruzione di "capitale territoriale" nelle cittŕ coinvolte da un grande evento. L'obiettivo č quello di sperimentare una metodologia di analisi utile a sviluppare riflessioni ed interpretazioni circa il ruolo dei grandi eventi come strumenti di sviluppo urbano. Distinguendo fra tre differenti accezioni di capitale (fisso, reticolare e relazionale), viene proposto uno specifico impianto metodologico che prevede la valutazione (attraverso interviste, letteratura scientifica, documenti di piano e dati empirici) di ciascuna componente. Tale metodologia č applicata per un confronto, attraverso la costruzione di diagrammi polari, tra i casi di Barcellona, Genova e Torino, cittŕ protagoniste negli ultimi anni di importanti trasformazioni connesse all'organizzazione di eventi di grande portata (Olimpiadi, Capitale Europea della Cultura, ecc.).
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Cinzia, de Sanctis, de Sanctis Matteo, Lucia Minerva Maria, Tenna Fabrizio, and Torcia Paola. "L'utilizzo di tecniche partecipate e del contributo degli stakeholder per valutare la variazione della qualitŕ della vita nelle aree rurali interessate dal programma di sviluppo (PSR 2007/2013). Impostazione e prime applicazioni." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 48 (January 2012): 87–101. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-048007.

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L'articolo descrive la metodologia messa a punto da Agriconsulting SpA nell'ambito della valutazione dei Programmi di Sviluppo Rurale 2007-2013 (PSR), per rispondere ai quesiti del Quadro Comune di Monitoraggio e Valutazione della Commissione europea, relativi alla capacitŕ del sostegno di migliorare la qualitŕ della vita delle popolazioni rurali. La metodologia - in corso di applicazione - fa ricorso a tecniche basate sul giudizio di esperti e valorizza le percezioni espresse da stakeholder in aree "testimone" interessate dal Programma, su 25 indicatori riferiti al concetto di qualitŕ della vita. Gli indicatori sono stati individuati dal gruppo di lavoro sulla base del contenuto dei PSR e della letteratura. La mappa degli indicatori comprende infatti dimensioni sia direttamente influenzate dai PSR sia esterne al Programma ma che possono influenzare in maniera determinante la percezione della qualitŕ della vita da parte della popolazione locale. Tali percezioni sono "raccolte" all'avvio della programmazione (a ri-definire una situazione ex ante della qualitŕ della vita) e in una fase avanzata del processo attuativo del PSR per verificare, nel confronto temporale (T0 - Tn), i cambiamenti percepiti a livello locale. L'attribuzione dei cambiamenti al sostegno e la ricerca di causa effetto con il complesso delle attivitŕ realizzate dal PSR avverrŕ, in una fase piů avanzata della attuazione, sempre attraverso il contributo di gruppi di esperti e il confronto con dati statistici di contesto applicabili alla scala locale.
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Bevilacqua, Emiliano, Davide Borrelli, and Marialuisa Stazio. "Giochi di verità, cultura manageriale e soggettività. Per una microfisica delle resistenze in ambito accademico." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 160 (August 2021): 134–56. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-160007.

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Quando si parla di trasformazione in senso manageriale dell'istruzione superiore si fa riferimento a un complesso di innovazioni normative e organizzative - dalla diversificazione competitiva fra strutture accademiche all'uso di indicatori di performance; dalla valutazione amministrativa e standardizzata della ricerca al ricorso a sistemi di premialità - miranti a gestire l'università secondo criteri di efficienza aziendale e di accountability. Con il presente lavoro abbiamo inteso indagare le implicazioni che la managerializzazione dell'ambiente universitario genera nell'ethos del ricercatore, le pressioni cui sottopone la sua deontologia professionale e le reazioni che suscita. In particolare, la nostra ricerca ha inteso esplorare quei focolai di esperienze, di pratiche del sé, di contro-condotte e resistenze che si sono espresse in appelli, iniziative editoriali, movimenti che, a partire da una base locale, hanno conquistato per brevi periodi un rilievo nazionale. Seguendo una metodologia di tipo qualitativo e attraverso il ricorso alle interviste abbiamo individuato tre nuclei discorsivi: la critica del dispositivo centralizzato della valutazione e del management accademico, la resistenza attraverso la forma movimento e i processi di soggettivazione e, infine, la salienza di un punto di vista di genere trasversale ad entrambe queste dimensioni.
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Bettella, Cristiana, Yuri Carrer, and Giulio Turetta. "La valutazione FAIRness di un archivio digitale certificato: tra principi teorici e azioni pratiche." DigItalia 17, no. 1 (June 2022): 113–33. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00043.

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Principale obiettivo del presente contributo è quello di offrire un caso di buona pratica di attuazione dei principi FAIR, illustrando la metodologia e le azioni intraprese dal Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università degli Studi di Padova al fine di rendere affidabile, e con caratteristiche FAIR, Phaidra (Permanent Hosting, Archiving and Indexing of Digital Resources and Assets), l’archivio digitale sviluppato dall’Università di Vienna e, a partire dal 2010, adottato dall’Università di Padova con un accordo di collaborazione e di partecipazione a ulteriori sviluppi, ai fini della gestione, conservazione a lungo termine e disseminazione online di oggetti digitali culturali.
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Rega, L., and M. Santoni. "Ruolo dell'Angiografia digitale." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 2_suppl (November 1996): 27–34. http://dx.doi.org/10.1177/19714009960090s204.

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Una corretta metodologia di esame ed un'equilibrata collocazione nell'iter diagnostico rendono ancora l'angiografia digitale strumento per lo più utilissimo nella diagnosi e nella programmazione terapeutica della patologia della carotide extracranica. Per le lesioni aterosclerotiche l'angiografia è soprattutto impiegata nel chiarire casi non ben esplorabili e mal valutabili con le tecniche non invasive e per fornire una valutazione precisa del circolo prossimale e distale alla lesione. Per le lesioni di tipo displastico, flogistico o nel caso delle dissecazioni i reperti da ricercare sono spesso così fini e variamente distribuiti che solo l'esame angiografico è in grado con accuratezza di focalizzarne l'esatta natura ed estensione.
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Mattia, Giovanni. "I segmenti generazionali e le percezioni nei confronti degli accessible luxury goods: una ricerca empirica su quattro differenti fasce di etÀ." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 3 (September 2010): 51–73. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-003006.

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L'attenzione degli studiosi nei confronti del settore del lusso risulta soprattutto focalizzata sul cosiddetto "lusso inaccessibile", ossia l'insieme di marche e prodotti con prezzo elevato dal particolare prestigio. Riscuotono minore attenzione gli effetti della democratizzazione del lusso Il presente paper investiga come si modifica la percezione del concetto di lusso in ottica inter-generazionale, utilizzando prodotti e servizi in larga misura di lusso accessibile. Č stato appositamente selezionato un paniere di 22 beni, sottoposto alla valutazione comparativa di un campione di 456 individui omogeneamente distribuiti fra quattro fasce d'etÀ (18-25; 26-35; 36-45; 46-55). Il lavoro č suddiviso in tre parti: analisi ragionata della teoria esistente; metodologia e risultati; conclusioni, implicazioni e limiti della ricerca.
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Nardi, Roberto, Lorenzo Corbetta, Marilena Muratori, Gelorma Belmonte, Giovanni Scanelli, and Giovanni Mathieu. "Metodologia clinica, strumenti di valutazione e gestione dei pazienti anziani affetti da BPCO e comorbilità croniche." Italian Journal of Medicine 5, no. 1 (March 2011): 171–78. http://dx.doi.org/10.1016/j.itjm.2011.01.023.

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da Empoli, Domenico. "A Science for Liberty: Public Finance According to Luigi Einaudi’s Thought." Journal of Public Finance and Public Choice 4, no. 3 (October 1, 1986): 195–201. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117453.

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Abstract Durante gli Anni Trenta ha avuto luogo in Italia un vivace dibattito tra i cultori di scienza delle finanze sul problema se lo studio dell’attività finanziaria pubblica dovesse essere condotto solamente con metodologia economica, o se lo studioso dovesse anche far uso della metodologia giuridica, nonchè tener conto degli aspetti politici del fenomeno finanziario.La prima tesi era quella tradizionale, essendo la scienza delle finanze nata come disciplina economica. La seconda era piuttosto recente, dato che era stata formulata pochi anni prima da Benvenuto Griziotti, professore presso l’Università di Pavia dal 1920 al 1954.In difesa dell’impostazione economica tradizionale, Luigi Einaudi in diversi scritti espresse I’opinione che la metodologia economica nello studio del sistema fiscale fosse più rigorosa scientificamente di quella giuridica.Una lettera inedita di Einaudi all’economista americano E.R.A. Seligman, del 1937, spiega come questa sua posizione polemica avesse anche una base politica che Einaudi non aveva potuto presentare pubblicamente, date le restrizioni imposte dal regime dell’epoca. Lo studio dal punto di vista economico delle istituzioni fiscali, secondo Einaudi, garantisce una libertà di valutazione critica non consentita al giurista, che deve sempre fare riferimento all’ordinamento positive.
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Caudana, R., A. Beltramello, M. Cassini, M. Pregarz, R. Cerini, and G. F. Pistolesi. "La «logica» del coinvolgimento del rachide cervicale nell'artrite reumatoide." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 2 (May 1993): 185–200. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600211.

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Nell'ambito delle numerose possibilità di localizzazione articolare dell'artrite reumatoide, il coinvolgimento del rachide cervicale presenta aspetti peculiari legati soprattutto alle conseguenze della instabilità articolare sul contenuto mielo-radicolo-midollare. Nella valutazione diagnostica è pertanto oggi indispensabile l'apporto della risonanza magnetica che va ad integrare lo spettro informativo relativo al contenente osseo, fornito dalla radiologia convenzionale e dalla tomografia assiale computerizzata. Sulla base di tali considerazioni, gli autori propongono una metodologia di studio che prevede la utilizzazione integrata di tali indagini diagnostiche, sottolineando l'importanza dello studio dinamico del rachide in flesso-estensione. Successivamente, vengono analizzate le tappe del coinvolgimento reumatoide del rachide cervicale, allo scopo di fornire gli elementi che consentano di comprendere la logica di svolgimento di tale invalidante artronatia infiammatoria
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Felisatti, Ettore, Emilia Restiglian, Evelina Scaglia, Franca Zuccoli, Federica Gaetano, and Roberta Bonelli. "La progettazione del Questionario di Valutazione dei Laboratori (QVL) del Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 1 (June 2021): 25–55. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12064.

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Un gruppo di lavoro, costituitosi all'interno del Coordinamento dei Presidenti dei CdS in Scienze della Formazione Primaria e composto da docenti, ricercatori e tutor provenienti da alcuni atenei italiani, ha costruito, seguendo una metodologia di lavoro partecipativa, un Questionario per la Valutazione dei Laboratori (QVL) di Scienze della Formazione Primaria (SFP). Lo strumento è stato progettato a partire dalle informazioni ricavate da un'indagine somministrata ai Coordinatori dei Corsi di studio in SFP del Paese, dalle esperienze pregresse e dagli studi sui fondamenti del laboratorio dal punto di vista storico e culturale, e consente agli studenti di valutare anonimamente i laboratori ordinamentali secondo quanto delineato dal decreto 249/2010[1]. Il questionario si articola in sezioni che contemplano la rilevazione di molteplici aspetti dell'esperienza laboratoriale: oltre ai dati identificativi e di profilazione, permette agli studenti di esprimersi rispetto a dinamiche relative all'organizzazione, realizzazione, valutazione e conduzione del laboratorio considerato. Sono stati somministrati due pre-test che hanno permesso di migliorare lo strumento, soprattutto nella chiarezza e nella fruibilità, confermando nel complesso la sua struttura ipotizzata in prima stesura. Il contributo qui presentato si sofferma, nello specifico, sul processo di costruzione condivisa dello strumento e sul ruolo che la student voice ha avuto nella verifica della coerenza del questionario con l'esperienza laboratoriale realizzata.   [1] D.M. 10/09/2010, n. 249. Recuperato da: http://www.miur.it/documenti/universita/offerta_formativa/formazione_iniziale_insegnanti_corsi_uni/dm_10_092010_n.249.pdf.
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Amaddeo, Francesco, Paola Bonizzato, Franco Rossi, Jennifer Beecham, Martin Knapp, and Michele Tansella. "Evaluating costs of mental illness in Italy. The development of a methodology and possible applications." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 4, no. 2 (August 1995): 145–62. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003833.

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RiassuntoScopo - Il presente lavoro, oltre a fare il punto sui più recenti sviluppi della valutazione economica degli interventi effettuati nel settore della salute mentale, propone una metodologia per la valutazione dei costi, applicable nella situazione assistenziale italiana, messa a punto tenendo conto degli sviluppi suddetti. Metodo e risultati - I presupposti per realizzare questo tipo di valutazione sono l'identificazione dei servizi sanitari e sociali offerti ai pazienti con disturbi psichici, la raccolta di dati sull'utilizzazione dei servizi sanitari (costi diretti) e sull'uso di altri servizi e risorse all'interno del sistema socio-economico (costi indiretti) e l'assegnazione di un valore monetario a tali costi. È stato quindi realizzato un elenco dettagliato degli interventi effettuati e delle attività svolte nei Servizi Psichiatrici Territoriali italiani, con particolare riferimento al Servizio di Verona-Sud. Di ciascuno/a di essi è stato stimato il costo (Lista dei Costi Unitari o LICU). Si è tenuto conto, inoltre, degli altri servizi socio-sanitari, pubblici e privati, disponibili sul territorio, degli interventi delle Forze dell'ordine, delle associazioni di volontariato e dei gruppi di self-help. In questo articolo vengono descritte, in dettaglio, le procedure che hanno portato alia quantificazione dei costi per tre di queste attività (le degenze in SPDC, le visite ambulatoriali ed i gruppi socio-riabilitativi). È stata inoltre sviluppata un'intervista (ICAP) per raccogliere i dati sull'utilizzazione dei servizi e sulle condizioni socio-economiche degli utenti. Per verificarne l'applicabilità, le eventuali difficoltà di comprensione e la durata di somministrazione, l'ICAP è stata testata in cinque pazienti. Conclusioni - Uno sviluppo particolarmente interessante ci sembra quello di utilizzare su vasta scala PICAP e la LICU, allo scopo di realizzare studi epidemiologically-based e poter predire ed analizzare i costi in relazione a variabili socio-demografiche, alia diagnosi, alia storia psichiatrica precedente ecc. È necessario sottolineare l'importanza, per le politiche e la pratica sanitaria, di un'analisi combinata di costi, bisogni ed esito (outcome). Una ricerca di questo tipo è attualmente in corso a Verona-Sud.
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Scalcione, Vincenzo Nunzio. "The authentic assessment of educational actions: backward design and promotion of life skills." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 66–80. http://dx.doi.org/10.36253/form-13584.

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The processes of change that affect today's training system require a planning commitment aimed at finding flexible and, at the same time, effective answers. A training approach, oriented towards design models capable of proceeding with the assessment of performance, appears to be the element that defines authentic assessment. According to the methods of intervention estimated by Grant Wiggins and Jay McTighe, a methodology is proposed that starts from some assessment choices, intervening on the definition of the same methods of didactic planning, according to the tool of understanding by Design. The aim is to promote a lasting understanding, acquire skills for life, achieve the so-called promotion of an authentic assessment, a perspective within which the assessment aims to involve the student through real-life tasks. In the present discussion we have therefore proceeded to define the intervention framework of such an approach, proposing the examination of the theoretical references and design models, within a design intervention carried out in the school. La valutazione autentica delle azioni educative: progettazione a ritroso e promozione delle competenze per la vita. I processi di cambiamento che investono il sistema formativo odierno necessitano di un impegno progettuale finalizzato alla ricerca di risposte flessibili ed, al contempo, efficaci. Un approccio formativo, orientato verso modelli progettuali in grado di procedere all’accertamento delle prestazioni risulta essere l’elemento che definisce la valutazione autentica. Secondo le modalità di intervento preventivate da Grant Wiggins e Jay McTighe, viene proposta una metodologia che muove da alcune scelte valutative, intervenendo sulla definizione delle stesse modalità della progettazione didattica, secondo lo strumento dell’understanding by Design. Il fine risulta quello di promuovere una comprensione durevole, acquisire competenze per la vita, conseguire la cosiddetta promozione di un authentic assessment, una prospettiva, all’interno della quale, la valutazione mira a coinvolgere l’alunno attraverso compiti di realtà. Nella presente trattazione si è quindi proceduto a definire il quadro di intervento di un simile approccio, proponendo la disamina dei riferimenti teorici e dei modelli progettuali, all’interno di una attività didattica realizzata nella scuola.
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Corsano, Barbara, Dario Sacchini, and Antonio Gioacchino Spagnolo. "Il Documento Condiviso di Orientamento Etico Assistenziale nella Consulenza di Etica Clinica." Medicina e Morale 70, no. 3 (November 8, 2021): 275–89. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2021.941.

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L’articolo presenta il Documento Condiviso di Orientamento Etico Assistenziale, quale strumento di supporto decisionale – utilizzato dal Servizio di Consulenza di Etica Clinica (SCEC) della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS (FPG) di Roma – in grado di rispondere alle esigenze della relazione clinica medico-paziente/famiglia da un lato e all’appropriato rispetto dell’autonomia dei soggetti coinvolti dall’altro. Dopo aver richiamato i concetti ispiratori di advance care planning e shared decision-making, l’articolo prende in esame le caratteristiche peculiari del Documento Condiviso, in particolare l’analisi del contesto, la metodologia relazionale, la personalizzazione del caso, la valutazione interdisciplinare, l’impatto sul paziente e la famiglia, il tempo di elaborazione, i benefici ad esso connessi. In ultimo, l’articolo si sofferma a presentare la casistica relativa all’elaborazione di questa forma peculiare di consulenza di Etica clinica da parte del SCEC-FPG. A tal fine, attraverso un’indagine retrospettiva, sono stati presi in esame i Documenti Condivisi elaborati dall’inizio dell’attività del Servizio, dal 1992 ad oggi, mettendoli in relazione con il numero delle consulenze complessive richieste ed effettuate, oltre che individuando le aree cliniche per le quali sono stati elaborati.
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Percudani, Mauro, Giovanni Fattore, Loredana Strada, and Agostino Contini. "La valutazione dei costi diretti ed indiretti della depressione maggiore: applicazione di una metodologia di indagine in un servizio psichiatrico pubblico." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 4, no. 3 (1995): 198–211. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x0001040x.

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SummaryObjective- This study aims to improve the economic knowledge of major depression. It reports the investigation methodology and some preliminary indications on direct and indirect costs associated to this illness.Setting- Centro Psicosociale (CPS) USSL 72, Magenta (Mi) Italy.Design- We enrolled 10 patients (7F and 3M) with age between 34 and 65 (average 49.2 + 10.2 SD) at the first contact with CPS for an episode of major depression and we followed them up for 3 months.Main Measure Outcomes- At each visit we perform a clinical evaluation (HRS-D, CGI, DOTES) and we administered an interview to collect data in order to quantify social costs (direct and indirect) related to the observation period.Results- At the end of the 3 month period, all patients showed an improvement of the simptomatolgy as expressed by HRS-D (final score at least 50% below the initial one). Our accounting model estimated that the full cost of a psychiatric visit (on average lasting 47.8 minutes) is 107.537 Italian Liras. For the 10 patients under observation direct costs amounted to 9.402.000 It. Liras; psychiatric visits represented 70% of these costs. According to a conservative approach, indirect costs (value of labor time lost) amounted to 13.254.000 It. Liras if patients and relatives are considered and to 11.044.000 It. Liras if only patients time is evaluated.Conclusion- The paper presents a methodological proposal aimed to assess social costs of major depression. It also reports a first attempt to measure these costs in a prospective study performed in a public psychiatric centre. Our results have to be considered in the light of the limited sample of patients under observation and have to be regarded as strictly dependent on the specific context both in terms of the organizational settings and the characteristics of patients.
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D’Isanto, Flavia, and Giuseppe Festa. "Analisi dell'efficacia e miglioramento continuo nei programmi di screening oncologico - il caso di studio del distretto socio-sanitario 19 Lusciano dell'ASL Caserta." ESPERIENZE D'IMPRESA, no. 1 (November 2020): 109–26. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-001006.

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Nell'organizzazione e nella gestione dei servizi sanitari finalizzati a offrire cura per le malattie neoplastiche un contributo sempre più decisivo deriva dai programmi di screening oncologico a fini di prevenzione. Ormai qualificati come essenziali obiettivi di salute a livello ministeriale, i risultati dei programmi di screening oncologico in Italia, a livello territoriale, sono determinati, nell'ambito dell'ASL, dalla confluenza di azioni definite a livello centralizzato (Direzione Sanitaria Aziendale) e dai singoli Direttori dei Distretti Sociosanitari di riferimento. Nello studio che segue si propone quale perimetro d'indagine quello del Distretto Sociosanitario 19 Lusciano dell'ASL Caserta. Tramite rilevamento degli obiettivi, mappatura delle attività e verifica dei risultati si è proceduto a un'analisi sistematica di valutazione dei programmi di screening oncologico nel 2018, ricavando da tale indagine una metodologia applicativa, in linea con il "Ciclo di Deming", allo scopo di perseguire un miglioramento continuo della gestione degli obiettivi di salute e dei programmi di screening oncologico sul territorio.
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Soriente, Lucia, Silvio Cigolari, Alberto Gigantino, Chiara Aliberti, Pasquale Ardovino, Paola Adinolfi, and Rocco Palumbo. "La riorganizzazione delle prestazioni sanitarie in ottica di appropriatezza: l'esperienza dell'AOU "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" nella gestione del DRG 127 - Insufficienza cardiaca e shock." MECOSAN, no. 115 (January 2021): 7–28. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2020-115002.

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L'articolo propone un percorso inteso a migliorare gli standard dell'offerta specialistica nell'ambito dello scompenso cardiaco, nel rispetto dei criteri di efficacia, efficienza ed equita previsti dal Sistema Sanitario Nazionale Italiano (SSNI). Lo studio si fonda su un'analisi di caso, che concerne l'esperienza dell'Azienda Ospedaliera Universitaria (AOU) "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" di Salerno. Partendo da una valutazione sistemica degli indicatori rilevati dall'ufficio Schede Dimissioni Ospedaliere (SDO) relativi al Diagnosis-Related Group (DRG) 127 "Insufficienza cardiaca e shock della cardiologia intensiva" per l'anno 2017, tra cui la degenza media e la percentuale di ricoveri oltre soglia, sono state identificate le criticita dei percorsi assistenziali. Alla luce delle evidenze raccolte, e stato proposto un nuovo disegno del processo assistenziale mediante la metodologia del Business Process Improvement (BPI). Tecnologia, asset management, percorsi di cura, formazione e monitoraggio rappresentano le leve considerate di maggior rilievo ai fini del miglioramento continuo degli standard dell'offerta specialistica nell'ambito dello scompenso cardiaco.
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Platas-García, Alejandra, Verónica Reyes-Meza, and José Martín Castro-Manzano. "Disegno e risoluzione di una prova di comprensione della lettura a scelta multipla per studenti adulti di italiano lingua straniera." Matices en Lenguas Extranjeras, no. 13 (January 1, 2019): 120–43. http://dx.doi.org/10.15446/male.n13.89896.

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Questo contributo offre alcuni elementi da considerare in merito al disegno e alla risoluzione delle prove di comprensione della lettura a scelta multipla in italiano lingua straniera ed è indirizzato ai lettori interessati nella valutazione di studenti ispanofoni. Si sa che l’abilità di comprensione della lettura non può essere valutata direttamente. Siccome gli insegnanti di italiano come lingua straniera non possono misurare il grado di comprensione raggiunto dagli studenti con la semplice osservazione della loro lettura, ci vuole l’uso di qualche prova che offra quest’informazione. Tra le diverse tipologie di prove che esistono c’è una che è molto adoperata, la prova a scelta multipla. L’obiettivo di questo contributo è descrivere aspetti relativi al disegno e alla risoluzione di una prova a scelta multipla di lettura ideata per studenti adulti di italiano lingua straniera. La metodologia è quantitativa: studio descrittivo, trasversale. Abbiamo somministrato la prova di lettura a 43 studenti di italiano con un’età media di 23,4 anni, che avevano un livello intermedio di conoscenza della lingua. I partecipanti hanno ottenuto più risposte corrette (66,5%) che errate (33,5%) e hanno adoperato di più la strategia di eliminazione per risolvere la prova che le altre strategie. Per concludere diamo dettagli sulla nostra ricerca futura.
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Marucci, Angelo, Davide Marino, Margherita Palmieri, and Silvia Pili. "ruolo delle aree agroforestali nella fornitura potenziale di servizi ecosistemici: il caso della Regione Molise." L’Italia Forestale e Montana 77, no. 4 (October 14, 2022): 153–63. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1723.

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I cambiamenti nell’uso e copertura del suolo rappresentano la principale causa della perdita del capitale naturale e dell’offerta dei servizi ecosistemici. Analizzare le dinamiche e gli impatti di tali cambiamenti è importante anche rispetto all’attuazione del Nuovo Testo Unico Forestale, che riconosce i servizi ecosistemici generati dalle foreste ed individua, nei Pagamenti per i Servizi Ecosistemici, gli strumenti innovativi per la gestione forestale sostenibile. L’implementazione di tali strumenti richiedono informazioni inerenti alla mappatura, alla quantificazione ed alla valutazione economica dei servizi ecosistemici. Nel nostro studio abbiamo analizzato la variazione dell’offerta dei servizi ecosistemici in relazione alle dinamiche di uso e copertura del suolo avvenuti tra il 1960 ed il 2018 nella Regione Molise. Per fare questo tipo di analisi abbiamo impiegato una metodologia basata sull’analisi in ambiente GIS dei processi di trasformazione del paesaggio agro forestale e sulle matrici qualitative di fornitura potenziale dei servizi ecosistemici legati alla copertura del suolo. I risultati ottenuti potrebbero essere funzionali a prevedere scenari futuri ed identificare strategie di adattamento per la mitigazione degli impatti dovuti ai cambiamenti della copertura del suolo a scala regionale e nazionale.
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Fucilli, Vincenzo, Claudio Acciani, and Ruggiero Sardaro. "La valutazione ex-ante dei PSR 2007-13 in Italia: modelli a confronto." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 104–22. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043008.

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La ricerca nasce dalla constatazione che, pur in presenza di una indubbia moltiplicazione delle valutazioni dei programmi di sviluppo rurale, non sembra ci sia una simile proliferazione di studi e analisi "delle valutazioni" e in particolare di analisi delle valutazioni complesse come quelle dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR). Attraverso l'analisi e la comparazione dei 21 rapporti di valutazione ex ante dei PSR italiani, si vuole ricostruire il meccanismo della valutazione, con specifico riferimento agli aspetti metodologici, ai modelli e alle procedure adottati dai valutatori. Č un esercizio meta valutativo che intende ricomporre il percorso metodologico complessivo adottato dai valutatori. L'interesse principale č sul come i giudizi di valore sono stati ideati, costruiti e concepiti. Il contributo si propone di entrare nel merito del dibattito sulle metodologie poiché pone in evidenza la rilevanza delle metodologie e delle procedure valutative adottate nella prassi valutativa rispetto alla complessitŕ degli oggetti valutativi.
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Berkling, Kay, Dirk Saller, and Carmen Winter. "Self-Assessment of Competencies by Bachelor Students in Computer Science." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 3 (December 31, 2021): 11–24. http://dx.doi.org/10.36253/form-12266.

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Competency achievements in a Computer Science Bachelor are studied using self-assessment by graduating students at Baden-Württemberg Cooperative State University. Changes across the two ‘pandemic’ years 2020 and 2021 with respect to subsidiary, satisfaction and competencies are analysed. One goal was to identify which competencies may have suffered due to the different number of online semesters. The data shows very few significant differences by type of competencies. Larger differences may be due to a change in lecturer. Difference in satisfaction in some subsidiaries is found. Students from the 2021 group feel that their grades reflect their actual knowledge less than the 2020 group. The methodology presented here provides a valid tool for long-term quality assessment based on student feedback. There are limitations based on the data elicitation. Students are not required to take the survey. Self-assessment is not considered to be sufficient for a validation of achieved competencies. However, it reflects satisfaction and perceived quality. Autovalutazione delle competenze da parte degli studenti di laurea in informatica. I risultati di apprendimento in un Corso di Laurea di primo livello di informatica sono analizzati nel presente contributo utilizzando l’autovalutazione degli studenti laureati all’Università della Cooperative State University del Baden-Württemberg (Germania). Vengono analizzati i cambiamenti nella progressione di competenze acquisite nei due anni di pandemia (2020 e 2021) in ordine a sede universitaria, livello di soddisfazione e risultati di apprendimento. Un obiettivo era quello di identificare le competenze maggiormente influenzate dall’utilizzo della didattica a distanza. I dati mostrano scarse differenze in ordine al tipo di competenze acquisite. Le differenze più significative sono correlate al cambio di docente. In alcune sedi si rilevano differenze nella soddisfazione degli studenti. Gli studenti del cluster 2021 ritengono che la loro valutazione rifletta le loro conoscenze realmente acquisite, a differenza del cluster di studenti del 2020. La metodologia illustrata nel presente contributo fa riferimento ad uno strumento utile per la valutazione della qualità degli apprendimenti basata sul feedback degli studenti. Le limitazioni connesse allo studio riguardano le modalità di rilevazione dei dati. Gli studenti non sono tenuti a partecipare allo studio. L’autovalutazione non è sufficiente per convalidare le competenze acquisite, consente però di rilevare la soddisfazione e la qualità percepita dagli studenti.
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Cardosi, Emilio. "Gli effetti delle agevolazioni finanziarie sulle decisioni di investimento e sulle performance delle imprese: una valutazione empirica della legge 488/92." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (September 2010): 135–73. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001006.

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La tematica delle agevolazioni finanziarie a favore delle imprese costituisce, da sempre, oggetto di notevole attenzione ed interesse da parte di studiosi, economisti e policy maker. La domanda di ricerca deriva da esigenze di policy - allo scopo di migliorare l'efficienza e l'efficacia delle norme di incentivazione - oltre che dalla richiesta di analisi empiriche per dare risposta a quesiti di tipo teorico. Gli studi presenti nella letteratura nazionale che esaminano gli effetti che le agevolazioni finanziarie producono sulle imprese - utilizzando dati d'impresa e non dati aggregati - non sono molto numerosi. L'articolo analizza gli effetti prodotti dalla legge 488/92 sulle imprese, partendo dal fondamentale ruolo che gli intermediari finanziari hanno svolto nella fase applicativa. A tal scopo č stata condotta un'indagine sperimentale attraverso la somministrazione di un questionario ad un campione di imprese agevolate e non, secondo la metodologia di analisi casi-controlli definita in letteratura comparison group design. I due gruppi di imprese sono stati esaminati in funzione degli investimenti effettuati, delle politiche di finanziamento, delle strategie, dei fattori di competitivitŕ, nonché delle performance conseguite. In particolare, tramite apposito test statistico inferenziale, č stata valutata l'addizionalitŕ dello strumento agevolativo, intesa come capacitŕ dello stesso di stimolare nuovi progetti di investimento. L'analisi empirica ha evidenziato come la misura d'incentivazione abbia favorito le decisioni di investimento delle micro e piccole imprese - generalmente piů esposte ai fenomeni di razionamento del credito - ma non quelle delle medie e grandi imprese, costituendo al contempo una leva importante per l'attivazione dei finanziamenti bancari ordinari. Č stata, inoltre, sviluppata un'analisi sull'andamento della redditivitŕ delle imprese del campione considerato, nell'arco temporale interessato dai programmi di investimento, in funzione dei fattori competitivitŕ adottati. Dall'indagine č emerso che le performance delle imprese che hanno fatto prevalentemente ricorso a fattori di tipo non-price competition - che dovrebbero caratterizzare la fase della selezione competitiva - tendono ad essere mediamente piů elevate, rispetto a quelle delle altre imprese e ciň indipendentemente dall'agevolazione ricevuta. Lo studio propone, quindi, un contributo al dibattito scientifico e di politica industriale in tema di valutazione degli effetti degli incentivi, secondo un approccio di tipo micro e con un'analisi di selezionati elementi dell'ambiente esterno ed interno delle imprese.
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Crisi, Alessandro. "Il test di Wartegg secondo la "metodica Crisi" nei processi di selezione e orientamento delle Forze Armate Italiane." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (November 2010): 113–27. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-003009.

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Da alcuni anni la gamma degli strumenti utilizzati nei propri processi di Selezione e Orientamento dalla Polizia di Stato e dalle Forze Armate Italiane, in particolare dalla Marina Militare, dall'Aeronautica Militare e dall'Esercito Italiano, si avvale del contributo di un nuovo strumento: il test di Wartegg (Wartegg Zeichentest o WZT) applicato secondo una nuova metodica di interpretazione, pubblicata nel 1998 e in seconda edizione riveduta e ampliata nel 2007, dall'Autore del presente articolo. Tale metodologia nel corso degli anni e grazie ai numerosi riscontri ottenuti nei vari ambiti di applicazione, č risultata in grado di soddisfare le esigenze di valutazione sia a livello di clinical assessment (grazie al software Wartegg-Selezione) sia a livello di analisi delle potenzialitŕ attitudinali (software Wartegg-Orientamento). Tali esigenze sono alla base dei processi di Selezione delle Forze Armate Italiane e della Polizia di Stato. Il Test di Wartegg č un test grafico di personalitŕ; puň essere somministrato in gruppo e le sue caratteristiche principali sono rappresentate da una profonda capacitŕ investigativa accompagnata da una estrema rapiditŕ e facilitŕ di somministrazione, di siglatura e di inserimento dei dati nel software. Tali caratteristiche rendono lo strumento particolarmente idoneo ad una sua applicazione nel caso di selezioni con numerosi partecipanti. Lo strumento č dotato, a seconda delle esigenze, di diversi programmi computerizzati che forniscono un report valutativo conclusivo. Nel 1999 il test di Wartegg č stato oggetto di una specifica sperimentazione effettuata dalla Marina Militare Italiana che, al fine di valutarne la validitŕ e l'attendibilitŕ, lo ha sottoposto ad una comparazione con i risultati ottenuti dagli strumenti utilizzati nella Selezione. L'esito altamente positivo della sperimentazione ha determinato che, a partire dal 2002, il Test di Wartegg sia entrato a far stabilmente dei processi selettivi e di orientamento della Polizia di Stato e delle Forze Armate Italiane.
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Mandarino, Antonella. "Valutazione e sviluppo delle aree rurali: quali esperienze, quali nuovi approcci, quali metodologie di valutazione?" RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 123–34. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043009.

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Il tema dello sviluppo rurale č stato negli ultimi decenni, ed č tuttora, molto dibattuto in ambito accademico e istituzionale, sia per le profonde trasformazioni che hanno interessato le aree rurali, sia per gli orientamenti della Politica Agricola Comune, ancora fortemente sbilanciata verso un approccio di tipo settoriale. Le valutazioni condotte fino ad oggi sulla politica di sviluppo rurale, attuata attraverso diversi strumenti in assenza di una chiara strategia, hanno avuto per oggetto i singoli programmi con cui tale politica č stata a lungo identificata, con il risultato che le analisi e i giudizi presentati non sono andati molto oltre le realizzazioni e i risultati degli interventi finanziati. La necessitŕ - manifestata dai componenti il "Gruppo di Lavoro sullo Sviluppo Rurale" costituito nell'ambito delle attivitŕ del NVVIP della Sardegna - di avviare processi di valutazione integrata, degli effetti prodotti dai diversi strumenti di programmazione sulle aree rurali, ha offerto lo spunto per l'organizzazione, nell'ambito del XII Congresso dell'AIV, di una Tavola Rotonda sul tema della valutazione e sviluppo delle aree rurali. L'articolo č una libera rielaborazione delle riflessioni e dei contributi portati in quella sede, allo scopo di stimolare un dibattito su nuove ipotesi di valutazione delle politiche finalizzate allo sviluppo dei territori rurali e sulle implicazioni, concettuali e di metodo, che la definizione di ricerche valutative sul tema dello sviluppo rurale comporta.
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Acampa, Giovanna, and Mariolina Grasso. "Integrated evaluation methods to hbim for the management of cultural heritage: the case study of the colonnade of patio de Los Leones, Alhambra-Granada." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 133–53. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212910.

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Historical heritage plays a fundamental role in society. One of the primary targets for European countries is to ensure its safeguarding so that it can be enjoyed by future generations. This paper defines a procedure for the safeguarding of cultural heritage which is often in an advanced state of degradation and threatened by climate change and the increasing number of tourists. The methodology consists of three basic steps: the identification of the technical elements on which intervention is necessary, the assessment of the vulnerability level of these elements considering exogenous factors and the hierarchization of the most vulnerable elements through the application of the Analytic Hierarchy Process. The case study is the “Patio de los Leones” a world-famous site within the Alhambra and Generalife which every year attracts over 2 million tourists to Granada, Spain. The aim is to set priorities for intervention on the 124 “Macael” marble columns according to the need for restoration. The validation of the methodology and management of the data to achieve the hierarchy among the columns was done using an HBIM model. Il patrimonio storico culturale ha un ruolo fondamentale dal punto di vista sociale. Uno degli obiettivi primari per i paesi europei è quello di garantirne la salvaguardia per consentirne la fruizione alle generazioni future. In questo articolo si definisce una procedura utile alla conservazione di tale patrimonio che spesso verte in condizioni di degrado molto avanzate e che i cambiamenti climatici ed il crescente numero di turisti mettono ulteriormente a rischio. Nello specifico, la metodologia consta di tre passaggi fondamentali: l’individuazione degli elementi tecnici sui quali è necessario un intervento, la valutazione del livello di vulnerabilità di tali elementi tenendo conto dei fattori esogeni e delle caratteristiche morfologiche e di localizzazione, e la gerarchizzazione degli elementi maggiormente vulnerabili attraverso l’applicazione dell’Analytic Hierarchy Process. Il caso applicativo, è il “Patio de los Leones”, sito di fama mondiale all’interno dell’Alhambra e del Generalife, che attira a Granada, in Spagna, oltre 2 milioni di turisti ogni anno. Il fine, nel caso studio, è quello di definire le priorità d’intervento sulle 124 colonne in marmo di “Macael” che necessitano di delicati interventi di restauro. La verifica della metodologia, l’archiviazione e gestione dei dati per giungere alla gerarchizzazione degli interventi di restauro è stata fatta attraverso un modello HBIM
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Pasta, Stefano, Milena Santerini, Erica Forzinetti, and Marco Della Vedova. "Antisemitism and Covid-19 on Twitter. The search for hatred online between automatisms and qualitative evaluation." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 3 (December 31, 2021): 288–304. http://dx.doi.org/10.36253/form-9990.

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The article presents a case study on Antisemitic hate speech in Twitter in the period September 2019 - May 2020, with a particular focus on the months of the Covid-19 emergency. The corpus, consisting of 160.646 tweets selected by keywords, was investigated in terms of the amount of hate for each month, rhetoric and forms of Antisemitism. The analysis is carried out through social network analysis (SNA) techniques, with the goal of understanding whether it is possible to automate the process of identifying Antisemitic hatred. 26.11% of tweets contain hatred, that prejudice is the most common rhetoric (44%) and association with financial power the prevailing form (74%). The sample was also compared with another research methodology that only detects the presence of hate words. It emerges that, in addition to an in-depth knowledge of the phenomenon, it is necessary to integrate the automatic classification phase with the manual contribution. Antisemitismo e Covid-19 in Twitter. La ricerca dell’odio online tra automatismi e valutazione qualitativa. L’articolo presenta un caso studio sul discorso d’odio antisemita in Twitter nel periodo settembre 2019 - maggio 2020, con un particolare affondo sui mesi dell’emergenza Covid-19. Il corpus, composto da 160.646 tweet selezionati per parole chiave, è stato indagato in termini di quantità di odio per mese, retoriche utilizzate e forme di antisemitismo. L’analisi è svolta attraverso le tecniche di social network analysis (SNA), con l’obiettivo di capire se sia possibile automatizzare il processo di individuazione dell’odio antisemita. Il 26.11% dei tweet contiene odio, che il pregiudizio è la retorica più presente (44%) e l’associazione al potere finanziario la forma prevalente (74%). Il campione è stato altresì confrontato con un’altra metodologia di ricerca che rileva la sola presenza di hate words. Emerge che, oltre una conoscenza approfondita del fenomeno, occorre integrare la fase di classificazione automatica con l’apporto manuale.
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Gregori, Maddalena. "Dalla comunitŕ di villaggio allo stato. La ricerca-azione nella prassi operativa quotidiana dell'Ong cambogiana "krom"." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2011): 235–48. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003014.

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L'articolo si occupa dell'intervento di sviluppo integrato (economico, sociale e individuale) svolto dall'Ong Krom Akphiwat Phum nell'area nord ovest della Cambogia all'indomani della fine della guerra che ha insanguinato il Paese per piů di vent'anni. L'intervento, iniziato nel 1993, si č proposto inizialmente di reintegrare nella societŕ cambogiana l'enorme massa di rifugiati provenienti dai campi profughi posti lungo i confini della Thailandia; successivamente, di offrire strumenti per lo sviluppo delle nuove comunitŕ cosě formate e infine di proporsi come sostegno per lo sviluppo di un movimento di base in grado di rapportarsi con le forze che governano il Paese in modo democratico e partecipato. La metodologia utilizzata da Krom č stata ed č tuttora quella dell'intervento-azione, con una presenza continuativa degli operatori nei villaggi e con un coinvolgimento diretto della popolazione nell'analisi dei problemi, nella scelta delle soluzioni e nell'elaborazione dei progetti di sviluppo. I risultati ottenuti sono stati superiori a quelli di altre Ong attive nello stesso periodo, soprattutto in termini di empowerment della popolazione e di self-efficacy. Ma, col tempo e con la sempre maggior complessitŕ degli interventi, alcuni elementi di criticitŕ hanno iniziato ad emergere, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra gli operatori e la struttura dell'Ong. In sostanza, da una recente valutazione esterna emergono tre rilevanti punti di criticitŕ: 1. la mancanza di ruoli certi e competenze professionali specifiche che rende la rotazione tra le diverse funzioni del Programme Management Team poco funzionale e di scarso sostegno per i membri dello staff; 2. la mancanza di un punto di vista esterno, una figura di supporto per gli operatori dello staff, che da troppi anni si relazionano tra loro e solo tra loro, e che cominciano a mostrare segni di burn out; 3. il confuso rapporto/concetto di potere, che porta l'Ong a doversi reinterrogare su quale sia la struttura (autorevole/democratica) piů giusta per funzionare al meglio.
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Mendz, George L. "Genericidio e aborto nell’intuizionismo di Ross / Gendercide and abortion in Ross’s Intuitionism." Medicina e Morale 67, no. 1 (March 23, 2018): 55–69. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.528.

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Le relazioni etiche tra l’eliminazione su vasta scala di feti o neonati di sesso femminile (genericidio) e l’aborto sono state studiate nell’ambito della teoria dei doveri prima facie di Ross e della metodologia ampiamente applicata del Principialismo. Entrambi i sistemi sono stati brevemente esaminati, ponendo particolare attenzione alla valutazione che questi hanno espresso sull’aborto e sul genericidio. Nell’ambito della teoria morale dei doveri prima facie che in condizioni particolari consente l’aborto e l’infanticidio, la percezione di feti o neonati femminili come membri inferiori di una comunità può rendere ammissibile il genericidio come misura per proteggere la famiglia e la società. Nelle stesse comunità, portatrici di background culturali e condizioni socio-economiche specifiche, l’applicazione del Principialismo alla decisione se abortire i feti femmine o abbandonare le neonate potrebbe portare ad un’analoga accettazione della liceità del genericidio. Le implicazioni di queste conclusioni sono state analizzate e discusse. ---------- The ethical relationships between the large scale termination of female fetuses or infants (gendercide) and abortion were investigated in the context of Ross’s prima facie duty theory and the widely applied method of Principlism. Both systems were reviewed briefly with focus on their evaluation on abortion and gendercide. In a prima facie duty moral theory that allowed abortion and infanticide under special conditions, the perception of female fetuses or infants as a lower class of members of a community could make gendercide permissible as a measure to protect family and society. In communities with these cultural backgrounds and socio-economic conditions, an application of Principlism to the decision of whether to abort female foetuses or neglect female infants could lead to a similar acceptance of the permissibility of gendercide. The implications of these conclusions were analysed and discussed.
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Pacifico, Massimiliano. "Migliorare la qualitŕ delle valutazioni attraverso Steering Group: č davvero una soluzione?" RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 45 (October 2010): 84–92. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-045007.

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L'assetto organizzativo della funzione di valutazione dei Programmi Operativi cofinanziati dai fondi strutturali - per il periodo di programmazione 2007-2013 - prevede la costituzione di Steering Group (Comitati di Pilotaggio): si tratta di strutture, di cui fanno parte esperti tematici o esperti di metodi valutativi, il cui scopo č quello di assicurare la qualitŕ delle valutazioni avviate dall'Amministrazione. Tale funzione puň essere svolta a livello generale - di solito nell'ambito del Piano Unitario di Valutazione - mediante un ruolo di coordinamento delle attivitŕ e/o di coinvolgimento degli stakeholder; oppure lo Steering Group puň avere una funzione tecnica-metodologica che si concretizza con il presidio delle singole fasi del processo valutativo nonché con il compito di avere un confronto continuo con il valutatore. L'articolo intende sia descrivere le esigenze che si intendono soddisfare con la costituzione dello SG nell'ambito del processo valutativo, sia i potenziali fruitori delle innovazioni organizzative introdotte, evidenziando al tempo stesso alcuni rischi e opportunitŕ potenziali.
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Vasselli, Stefania, and Antonio Federici. "La valutazione dei Piani regionali di prevenzione." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 50 (December 2012): 41–53. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050004.

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L'esperienza del Piano nazionale di prevenzione 2010-2012 (PNP), adottato con Intesa Stato Regioni 29 aprile 2010, si segnala per la sua importanza non solo per i contenuti e le metodologie adottate ma anche per il significato che assume all'interno dei rapporti tra le Istituzioni. La sua impostazione prevede infatti che il Ministero svolga Azioni centrali (DM 4 agosto 2011) a supporto della Programmazione regionale, come espressione dell'assetto costituzionale, secondo il modello di governance della stewardship, recepito dall'Italia con la carta di Tallin. Sul piano dei contenuti, il PNP pone grande e sistematica attenzione alla necessitŕ di disponibilitŕ e fruibilitŕ delle evidenze in tre momenti principali: prove di efficacia teorica (efficacy); monitoraggio e valutazione degli interventi; evidenze di impatto sugli outcome (effectiveness). In questa logica, e nel modello di governance adottato, l'attivitŕ di valutazione ha un significato sistemico di produzione di informazioni (intelligenza) funzionali a supportare la programmazione, l'implementazione, la valutazione degli interventi e si sta realizzando mettendo in campo molteplici azioni (certificazione; capacity building; promozione della cultura e degli strumenti di pianificazione e valutazione; attivitŕ di studio) e coinvolgendo interlocutori e partner diversi. In particolare, attraverso l'Azione centrale prioritaria "Intesa Stato Regioni su registri, sorveglianze e sistemi informativi per la prevenzione", si sta perseguendo l'obiettivo di un approccio integrato alle valutazioni di impatto degli interventi di prevenzione che definisca, al piů alto livello di concertazione, gli ambiti tematici, gli obiettivi conoscitivi e le regole di implementazione di un sistema informativo integrato per la prevenzione e che quindi tenga conto sia delle caratteristiche proprie di questi interventi (e delle relative difficoltŕ epistemologiche della loro valutazione), sia della conseguente attuale scarsezza e frammentarietŕ di informazione e valutazione.
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Pizzorni, Maria, Ombretta Caldarice, and Nicola Tollin. "A methodological framework to assess the urban content in climate change policies." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 123–32. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212909.

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By 2050, people in urbanized areas will account for 68% of the world’s population, 80% of which will be concentrated in Asia and Africa. The United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC) introduced in 2011 the National Adaptation Plan (NAP) under the Cancun Adaptation Framework (CAF). Countries of the non-Annex I, described by the UN-General Assembly as especially vulnerable to the impacts of climate change, are invited to develop NAPs to identify adaptation challenges and devise appropriate climate adaptation responses. Recognizing the increasing vulnerability of urban systems to the effects of climate change, in 2019, UN-Habitat defined the supplement of the NAP process's technical guidelines for addressing urban and human settlement issues in NAPs. This paper aims to propose a methodology to assess the urban content of the NAPs after ten years from that the CAF comes into force. The evaluation is based, adapting and expanding, on the methodology used to assess the urban content of Nationally Determined Contributions (NDC) published by UN-Habitat in 2017. The methodology aims to analyse both key adaptation challenges and responses explicitly or implicitly related to urban systems. Moreover, it aims at understanding the interlinkage of urban content in NAP in relation to other key policies, such as NDCs and National Urban Policies (NUPs). In this perspective, 172 indicators were selected and clustered into nine groups: (i) Geographic Indicators; (ii) General Indicators; (iii) NAPs General Indicators; (iv) NAPs Urban Indicators; (v) NDCs Indicators; (vi) NUPs Indicators; (vii) Urban content in National Policies Indicators; (viii) International policy linkages (including SDGs, Sendai Framework for Disaster Risk Reduction, Paris Agreement and New Urban agenda); (ix) National plans/policy/strategies/reports linkages. The methodology was tested on Brazil’s NAP, trying to find general considerations to apply to the countries that officially submitted their NAPs between 2014 to 2020. The test showed that: there is a stronger focus on defining climate adaptation challenges more than responses; climate adaptation challenges and responses are predominantly identified at the national scale, with a focus on policies and strategies at the national level; among the Brazilian NAP, there is "cities strategy", and it means that the NAP has a high urban content. In conclusion, the paper will highlight critical issues and improvements for each of the nine indices analysed. Entro il 2050, la popolazione urbana rappresenterà il 68% della popolazione mondiale. Di questa, l'80% sarà concentrata in Asia e in Africa. A partire da questo scenario di incrementale urbanizzazione, nel 2011 la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) ha introdotto, nell'ambito del Cancún Adaptation Framework (CAF), i Piani Nazionali di Adattamento (NAP). I NAP sono concepiti come strumento a supporto dei Paesi inclusi nel Non-Annex I, descritti dall'Assemblea generale dell'ONU come particolarmente vulnerabili alle transizioni in atto, per identificare le sfide e progettare le risposte più appropriate verso l’adattamento in risposta al cambiamento climatico. Riconoscendo la crescente vulnerabilità dei sistemi urbani, UN-Habitat nel 2019 ha predisposto delle linee guida per supportare la redazione dei NAP, in particolare per includere le questioni urbane e gli insediamenti umani. A dieci anni dall'entrata in vigore del CAF, il presente articolo presenta una proposta metodologica per valutare il contenuto urbano dei NAP. L’approccio valutativo proposto è un aggiornamento dalla metodologia utilizzata per analizzare il contenuto urbano dei Nationally Determined Contributions (NDCs), pubblicata da UN-Habitat nel 2017, e qui adattata ai NAP. La metodologia mira ad analizzare sia le sfide chiave per l’adattamento, ma anche le risposte esplicitamente o implicitamente connesse ai sistemi urbani e l'interconnessione del contenuto urbano dei NAP in relazione ad altre politiche chiave, quali NDCs e NUP (Politiche Urbane Nazionali). In questa prospettiva, la metodologia si compone di 172 indicatori, raggruppati in nove gruppi: (i) Indicatori geografici; (ii) Indicatori generali; (iii) Indicatori generali dei NAP; (iv) Indicatori che leggono il contenuto urbano dei NAP; (v) Indicatori degli NDC; (vi) Indicatori dei NUP; (vii) Indicatori che analizzano il contenuto urbano delle politiche nazionali; (viii) Collegamenti con le politiche internazionali (inclusi SDGs, Sendai Framework for Disaster Risk Reduction, Accordo di Parigi e New Urban Agenda); e (ix) Collegamenti nazionali tra piani/politiche/strategie/report. La metodologia è stata testata sul NAP del Brasile, al fine di individuare considerazioni generali da adottare anche per gli altri Paesi del sud del mondo che hanno presentato i loro NAP tra il 2014 e il 2020. In sintesi, questa sperimentazione ha mostrato che: (i) vi è una maggiore attenzione alla definizione delle sfide di adattamento al clima più che all’individuazione di risposte; (ii) le sfide e le risposte di adattamento al cambiamento climatico sono prevalentemente identificate su scala nazionale; (iii) il NAP del Brasile si caratterizza per un alto contenuto urbano. In conclusione, il paper mette in luce punti di forza e criticità della metodologia, identificando alcuni miglioramenti per ciascuno dei nove gruppi di indicatori, nella prospettiva di applicare questo approccio di valutazione anche in altri contesti territoriali.
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Di Palma, Davide. "Promote the learning of life skills in primary school through an innovative didactics’ proposal of motor-sports education." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 123–43. http://dx.doi.org/10.36253/form-13662.

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The research work aims to emphasize the importance of motor and sports education in the training of people, starting from primary school, through the acquisition of life skills. In this regard, this work proposes an experimental motor education program to be developed in just 20 hours in primary schools, with the aim of increasing the educational level of young students in five key thematic area useful for stimulating the learning of the main life skills. The research methodology is based on an empirical approach, in line with several studies in the pedagogical field, which allows to observe and evaluate in detail the progress made by the students from the motor, social-relational and educational point of view. The results are measured by creating an evaluation protocol that is applied both before and after the administration of the experimental project. The research carried out fulfills the initial research purpose and it is the basis for future studies in the field of educational sciences aimed at the growth of the individual through a suitable institutional and didactic restructuring of motor and sport education in the school system. Promuovere l’apprendimento delle life skills nella scuola primaria attraverso una proposta didattica innovativa di educazione motorio-sportiva. Il lavoro di ricerca ha lo scopo di sottolineare l’importanza dell’educazione motoria e sportiva nella formazione delle persone, a partire dalla scuola primaria, attraverso l’acquisizione delle life skills. A tal proposito, questo lavoro propone un programma sperimentale di educazione motoria da sviluppare in sole 20 ore nelle scuole primarie, con l’obiettivo di aumentare il livello di istruzione dei giovani studenti in cinque aree educative utili a stimolare l’apprendimento delle principali life skills. La metodologia di ricerca si basa su un approccio empirico e osservativo, in linea con i principali studi in ambito pedagogico, che permette di analizzare nel dettaglio i progressi compiuti dagli studenti dal punto di vista motorio, socio-relazionale ed educativo. I risultati vengono misurati attraverso la realizzazione di un protocollo di valutazione che viene applicato nella fase precedente e successiva alla somministrazione del progetto sperimentale. La ricerca soddisfa lo scopo di ricerca iniziale, ed è la base per futuri studi nel campo delle scienze della formazione volti alla crescita dell’individuo attraverso una adeguata ristrutturazione istituzionale e didattica dell’educazione motoria e sportiva nel sistema scolastico.
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FLORÊNCIO, Roberto Remígio, and Ana Cristina Barbosa de OLIVEIRA. "Breves análises da Educação Superior Brasileira na modalidade EaD." INTERRITÓRIOS 6, no. 11 (August 6, 2020): 80. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247749.

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O presente manuscrito apresenta um estudo sobre o Ensino Superior no Brasil na modalidade EaD, analisando mecanismos e instrumentos de avaliação de algumas IES como elementos de promoção de competências e habilidades para o exercício profissional. A pesquisa ocorreu durante os meses de outubro de 2018 a março de 2019, a partir de levantamento de dados, revisão bibliográfica e análise documental, através dos portais das principais instituições promotoras de cursos de graduação on-line. A metodologia de análise de dados está baseada na Análise de Conteúdo. Os resultados alcançados formam um grande apanhado de informações sobre a EaD no Brasil como nicho mercadológico, possibilidades de inovação pedagógica e fomentadora de discussões, interação e colaboração entre participantes dos Ambientes Virtuais de Aprendizagem. Como conclusões, identificamos fissuras paradigmáticas da formação acadêmica e novas problemáticas acerca do papel da Educação Superior no Brasil contemporâneo, em sua constituição essencial: ensino, pesquisa, extensão e inovação. Educação a Distância. Ambiente Virtual de Aprendizagem. Tecnologia Educacional. Formação de Professores.ABSTRACTThe present manuscript presents a study on Higher Education in Brazil in the EaD modality, analyzing mechanisms and instruments of evaluation of some HEIs as elements to promote competences and skills for professional practice. The research took place during the months of October 2018 to March 2019, based on data collection, bibliographic review and document analysis, through the portals of the main institutions promoting online undergraduate courses. The data analysis methodology is based on Content Analysis. The results achieved form a great collection of information about Distance Education in Brazil as a market niche, possibilities for pedagogical innovation and foster discussions, interaction and collaboration between participants in the Virtual Learning Environments. As conclusions, we identified paradigmatic fissures in academic education and new problems regarding the role of Higher Education in contemporary Brazil, in its essential constitution: teaching, research, extension and innovation.Distance Education. Virtual learning environment. Educational technology. Teacher training.RESUMENEl presente manuscrito presenta un estudio sobre Educación Superior en Brasil en la modalidad de Educación a Distancia, analizando mecanismos e instrumentos para la evaluación de algunas IES como elementos para promover competencias y habilidades para la práctica profesional. La investigación se llevó a cabo durante los meses de octubre de 2018 a marzo de 2019, basada en la recopilación de datos, la revisión bibliográfica y el análisis de documentos, a través de los portales de las principales instituciones que promueven cursos de pregrado on-line. La metodología de análisis de datos se basa en el análisis de contenido. Los resultados obtenidos forman una gran colección de informaciones sobre la educación a distancia en Brasil como un nicho de mercado, posibilidades de innovación pedagógica y fomento de debates, interacción y colaboración entre los participantes en los ambientes virtuales de aprendizaje. Como conclusiones, identificamos fisuras paradigmáticas en la educación académica y nuevos problemas con respecto al papel de la Educación Superior en el Brasil contemporáneo, en su constitución esencial: enseñanza, investigación, extensión e innovación.Educación a distancia. Ambiente de Aprendizaje Virtual. Tecnología Educacional. Formación de Profesores.RIASSUNTOIl presente manoscritto presenta uno studio sull'istruzione superiore in Brasile nella modalità di istruzione a distanza, analizzando i meccanismi e gli strumenti per la valutazione di alcuni istituti di istruzione superiore come elementi per promuovere le competenze e le abilità per la pratica professionale. La ricerca si è svolta nei mesi da ottobre 2018 a marzo 2019, sulla base della raccolta dei dati, della revisione bibliografica e dell'analisi dei documenti, attraverso i portali delle principali istituzioni che promuovono corsi universitari online. La metodologia di analisi dei dati si basa sull'analisi dei contenuti. I risultati ottenuti formano una grande raccolta di informazioni sull'istruzione a distanza in Brasile come nicchia di mercato, possibilità di innovazione pedagogica e promozione di discussioni, interazione e collaborazione tra i partecipanti negli ambienti di apprendimento virtuale. Come conclusioni, abbiamo identificato ragadi paradigmatiche nell'istruzione accademica e nuovi problemi riguardanti il ruolo dell'istruzione superiore nel Brasile contemporaneo, nella sua costituzione essenziale: insegnamento, ricerca, estensione e innovazione.Formazione a distanza. Ambiente di apprendimento virtuale. Tecnologia educativa. Formazione degli insegnanti.
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Giglio, Francesca. "Human Life-Span Extension. Spunti per una riflessione su medicina e invecchiamento / Human Life-Span Extension. Notes for reflecting on medicine and aging." Medicina e Morale 65, no. 1 (September 21, 2016): 19–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.426.

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Oggetto del presente contributo è una riflessione di carattere bioetico sulla medicina anti-aging, nella particolare declinazione di quelle ricerche volte all’allungamento indefinito della vita umana (human life-span extension). L’analisi che ci proponiamo di svolgere si articola in tre parti, secondo una metodologia che prevede una prima ricognizione scientifica delle tecnologie biomediche coinvolte, un inquadramento di tipo antropologico, dal momento che tali tecnologie intendono intervenire in modo significativo sulla condizione e sull’esperienza umana dell’invecchiamento, e infine una valutazione di tipo etico che è possibili guadagnare a partire dalla discussione delle parti precedenti. I punti decisivi che richiederanno una particolare attenzione sono: - l’esame dell’interpretazione dell’invecchiamento come una condizione patologica e indesiderabile, che ne giustificherebbe il superamento per via medica; - il confronto fra la medicina volta al longevismo e il dibattito sullo human enhancement e le filosofie postumaniste; - l’approfondimento del concetto e del valore antropologico dell’immortalità terrena. Dallo studio proposto emergerà la rilevanza decisiva delle premesse antropologiche: se infatti l’invecchiamento è interpretato alla stregua di un limite patologico ne conseguirà l’obbligazione morale di rimuovere sia l’età anziana che la mortalità; se, invece, esso verrà considerato come “naturale” fase della vita della persona cui restituire valore e senso, allora il fine da realizzare sarà quello di accogliere i bisogni propri dell’età anziana, anche attraverso una medicina orientata alla conservazione della miglior qualità di vita possibile. ---------- The article intends to lead a bioethical reflection on anti-aging medicine, particularly on the field of research in human life-span extension. The analysis is divided into three parts, following a methodology that includes a first scientific survey of biomedical technologies involved in the topic, an anthropological overview, since these technologies intend to significantly intervene on the meaningful experience of human aging, and finally an ethical evaluation that which can be obtained from the discussion of the previous parts. Crucial points in the investigation are: - the examination of interpreting aging as a pathological and undesirable condition, which would justify medical removal of aging; - discussion on the relation between medicine aimed to longevism and debate on human enhancement and posthumanism; - the analysis of the concept and the anthropological value of “earthly immortality”. From the study proposed the decisive importance of the anthropological premises will emerge: from understanding aging as a pathological impairment it follows a moral obligation to remove both old age and mortality; if, instead, aging is considered as “natural” phase of person’s life with value and meaning, then the aim will be to welcome the needs typical of old age, through medicine oriented to the preservation of the best possible quality of life.
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Nicoletta, Ricciardulli, and Tenna Fabrizio. "L'applicazione delle metodologie proposte dal manuale del Quadro Comune di Monitoraggio e Valutazione (QCMV) alla Valutazione dei Programmi di Sviluppo Rurale 2007-2013: limiti attuali e spunti di riflessione per il futuro." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 48 (January 2012): 103–13. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-048008.

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Il manuale del Quadro Comune di Monitoraggio e Valutazione (d'ora in poi QCMV) definisce la valutazione come "un processo [di ricerca] che permette di giudicare gli interventi in funzione dei risultati e degli impatti [da essi determinati] e dei fabbisogni che intendono soddisfare". Questo paradigma č definito all'interno del regolamento per lo sviluppo rurale per consentire, attraverso la misurazione degli indicatori, di valutare la situazione di partenza nonché l'esecuzione finanziaria, i prodotti, i risultati e l'impatto dei programmi, verificando l'andamento, l'efficienza e l'efficacia dei programmi di sviluppo rurale rispetto ai loro obiettivi. L'articolo entra nel merito del meccanismo che la Commissione ha messo in piedi per il monitoraggio e la valutazione dei Programmi di sviluppo rurale, analizzandone le ripercussioni rispetto a ciň che dovrebbe essere la funzione degli indicatori nella valutazione e il loro senso in funzione della programmazione. Vi č un potenziale cortocircuito nella scelta di indicatori di programma, i cui target sono ancorati a stime poco consistenti, e nel dare mandato alla valutazione di basarsi sulla performance di tali indicatori per verificare l'efficienza e l'efficacia del programma. Gli autori affrontano con esempi concreti i limiti metodologici e suggeriscono un approccio alternativo per la futura programmazione.
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Pennisi, Giuseppe. "La valutazione economica dei sistemi educativi e formativi (con una particolare attenzione anche alla situazione della ‘crisi')." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 46 (April 2011): 43–58. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046004.

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Questo articolo esamina il ruolo della valutazione economica di sistemi d'istruzione e di formazione alla luce dell'attuale crisi economica e finanziaria e delle pertinenti strategie per uscirne. In base alla letteratura sui "miracoli economici" successivi alla seconda guerra mondiale, l'articolo conferma che una valutazione attenta dei sistemi di istruzione e di formazione puň essere uno strumento potente per transitare a situazioni di "dopo crisi" e definire un percorso di crescita. Tuttavia la valutazione della formazione del capitale umano tramite istruzione e formazione non puň essere disgiunta da quella della sua utilizzazione, ossia dalla valutazione delle politiche del lavoro e della previdenza. La prassi corrente č di seguire metodologie, tecniche e procedure distinte per valutare la preparazione del capitale umano, da un canto, e la sua utilizzazione, dall'altro. L'articolo delinea due strategie possibili per giungere ad un metodo unificato di valutazione con le rispettive pertinenti tecniche e procedure.
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Vergani, Alberto. ""E tu che c'entri?": il cittadino tra valutazione, valutatori e Pubbliche Amministrazioni." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (May 2010): 39–56. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-001003.

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L'articolo esamina la relazione tra valutazione, Pubbliche Amministrazioni e cittadini esplorando in termini introduttivi sia le principali caratteristiche di questo rapporto sia ciň che sta dietro ad ogni singolo lato di questo triangolo. Andare piů a fondo di questi concetti implica non ridurre la valutazione alla sua dimensione tecnico-metodologica, ma di assumere pienamente il ruolo svolto nel rapporto con le Pubbliche Amministrazioni come organizzazioni, e coi cittadini nei loro diversi ed eterogenei profili e configurazioni. Il concetto di evaluation governance rappresenta, in questo contesto, uno strumento utile per cercare di individuare i modi in cui i cittadini possono partecipare alla valutazione, ma anche per mettere in evidenza la necessitŕ di gestire al meglio la loro partecipazione.
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Pisani, Elena. "Recenti evoluzioni nella valutazione degli interventi di cooperazione allo sviluppo." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 55–70. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043005.

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L'articolo presenta un'analisi dei differenti approcci e criteri di valutazione nel settore della cooperazione allo sviluppo da parte del Ministero degli Affari Esteri italiano e delle Organizzazioni internazionali quali FAO, IFAD e dalla Commissione Europea (Europeaid). L'analisi considera in un primo momento l'evoluzione di modelli di pianificazione incentrati sulla fornitura di risorse (umane, finanziarie e materiali) e successivamente l'attenzione č posta su modelli maggiormente attenti al conseguimento sostenibile di obiettivi e risultati, attraverso l'adozione di approcci partecipativi. Sono, quindi, presentate specifiche problematiche legate alla valutazione delle iniziative di cooperazione allo sviluppo; le conclusioni segnalano la necessitŕ di un uso sistematico delle metodologie di valutazione economica degli investimenti che, al momento attuale, appaiono sottoutilizzante, specialmente da parte della cooperazione allo sviluppo italiana.
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Martire, Fabrizio. "L'auto-valutazione della produzione di una comunità scientifica: una proposta metodologica." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 64 (January 2017): 112–31. http://dx.doi.org/10.3280/riv2016-064007.

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