Добірка наукової літератури з теми "Letteratura italofona"

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Статті в журналах з теми "Letteratura italofona"

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Lazzarich, Marinko. "La memoria del confine. Il motivo della patria perduta nel romanzo Il cavallo di cartapesta di Osvaldo Ramous." Quaderni d'italianistica 37, no. 2 (January 27, 2018): 125–48. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v37i2.29232.

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Анотація:
Nei testi letterari degli anni 1945–1956 che parlano dell’e­sodo degli italiani dalla città di Fiume il motivo del confine diventa il simbolo della conservazione di un’identità nazionale divisa. Al con­tempo, il tema della terra natale perduta lega direttamente la lette­ratura fiumana a quella mondiale coeva. In questo testo si propone un’analisi della letteratura della migrazione italofona e della questione dell’esodo dalla sponda orientale dell’Adriatico; in particolare, sarà osservato il costituirsi di identità individuali e di gruppo attraverso l’esperienza letteraria di convivenza propria della città di Rijeka (la Fiume di un tempo). Punto focale dell’analisi sarà il multiculturalismo nella scrittura di Osvaldo Ramous (1905–1981), autore che rappresenta la continuità della letteratura italiana autoctona di Fiume, i cui scritti portano la testimonianza dei traumi storici che hanno segnato il destino dei suoi concittadini. Attraverso una lettura critica del romanzo Il cavallo di cartapesta (1969) si tenterà un esame della dimensione estetica e so­ciologica dell’interpretazione delle doppie identità di questa città di frontiera, cosa che, nel contesto di un’Europa contemporanea senza confini interni, rende attuale la questione della tolleranza verso l’altro. di confine, storia, identità repressa, rapporti letterari italo-croati, la questione adriatica.
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2

Nitti, Paolo, Helena Bažec, and Elena Ballarin. "ITALOFONIA NELL’ISTRIA SLOVENA: IL CASO DELL’UNIVERZA NA PRIMORSKEM." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 18, 2023). http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19603.

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Анотація:
Nell’Università del Litorale, a Capodistria, sono riuniti 6 istituti e la lingua italiana è offerta nella forma di corsi presso tutte le facoltà (solo in quella di Studi Umanistici, però, costituisce la disciplina caratterizzante un corso di laurea). I corsi di studio organizzati su tre livelli di formazione: un corso di studio quadriennale, due corsi annuali e un corso di dottorato. Al primo livello, il corso di studio quadriennale “Italijanistika” (Bachelor Degree) consente l'apprendimento di una conoscenza adeguata della lingua, della letteratura e della comunicazione linguistica e interculturale italiana, con la possibilità di proseguire gli studi nei corsi di laurea di secondo livello con indirizzo pedagogico oppure linguistico. Al secondo livello, il primo corso di studio annuale “Italijanistika (pedagoški študijski program) - Master of Arts - in Italian Studies (pedagogical programme)”, ha l'obiettivo di formare laureati e laureate di I livello, provenienti da un corso di studio di carattere non pedagogico-didattico in italianistica. Il secondo corso di II livello annuale “Italijanistika - Master of Arts - in Italian Studies” è il percorso linguistico (linguistics) in cui si approfondisce la formazione nelle scienze letterarie.È presente, inoltre, il dottorato di ricerca (PhD) in “Jezik in medkulturnost” (Lingua e Interculturalità) in cui si approfondisce lo studio delle lingue (italiano, inglese, francese), della mediazione linguistica e della traduzione. L'Università del Litorale svolge un’importante funzione socioculturale (oltre che formativa) e rappresenta un ponte di ragguardevole rilievo tra la comunità italiana e quella slovena. A Summary of Italian-speaking population of the Slovenian Istria: the example of Univerza na Primorskem The Univerza na Primorskem of Capodistria University brings together six institutes and the Italian language is offered in the form of courses at all faculties (but only the Humanistic Studies, however, represents a degree course).The study courses are organized on three course levels: a 4 year course, two annual courses and a doctoral one. The first level, the 4 year course study “Italijanistika” (Bachelor Degree), provides the students an adequate knowledge of the Italian language, literature, linguistic and intercultural communication, in addition to the possibility to continue their studies in the second level degree courses with a pedagogical or linguistical address. The second level (the first annual course study) in “Italijanistika (pedagoški študijski program) - Master of Arts - in Italian Studies (pedagogical programme)”, aims to train first level graduates from a non-pedagogical-didactic course of study in Italian. The second course (the second annual level) “Italijanistika - Master of Arts - in Italian Studies” is linguistics in which literary sciences are deeply explored. There is also a research doctorate (PhD) in “Jezik in medkulturnost” (Language and Interculturality) in which an extensive study of foreign languages such as Italian, English and French, as well as Linguistic Mediation and Translation is deepened. Univerza na Primorskem plays an important socio-cultural (as well as educational) function and represents a bridge of considerable importance between the Italian and Slovenian communities.
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Дисертації з теми "Letteratura italofona"

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ROCCHI, FABIO MASSIMO. "Distanze che avvicinano." Doctoral thesis, Università di Siena, 2021. http://hdl.handle.net/11365/1148067.

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2

Simi, Monica <1994&gt. "Percezione e acquisizione dell'accento giapponese in apprendenti italofoni - risultati di un esperimento didattico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17231.

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Анотація:
Lo studio della pronuncia e di tutte le sue componenti, fonetiche e fonologiche, viene spesso lasciato all'apprendimento autonomo e naturale dello studente. La mia tesi magistrale, prendendo in esame la sola lingua giapponese, si prefigge il compito, innanzitutto, di descrivere questa situazione e le motivazioni alla sua base e di analizzare il ruolo della prosodia, specialmente il pitch accent giapponese, nei curricula universitari di studi sul Giappone nel “mondo”: partendo proprio dal Giappone, passeremo poi ad alcune università in Europa, ovviamente anche in Italia. Quest’ultima, parte sperimentale della tesi, si dividerà in cinque fasi: con n° 10 studenti selezionati andremo a fare 1) un primo questionario per comprendere le loro conoscenze, il metodo di studio e l’interesse verso la materia; 2) un primo test percettivo per verificare le loro capacità di individuazione della caduta dell’accento in alcune parole e frasi giapponesi; 3) una lezione online individuale con la sottoscritta per fornire agli studenti le nozioni base sul pitch accent giapponese; 4) un secondo test percettivo per esaminare eventuali miglioramenti e/o peggioramenti e per capire quanto le capacità prosodiche possano svilupparsi, in media, tramite l’insegnamento diretto; 5) un questionario finale di valutazione della materia e dell’attività svolta per comprendere le opinioni e le necessità degli studenti in merito all'implementazione di una didattica specifica sulla prosodia.
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3

Mantelli, Alessandro <1970&gt. "Strategie di progettazione sostenibile di sistemi e-learning per lo studio del giapponese per italofoni : il case study JaLea." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/17829.

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Анотація:
Con la strategia di Lisbona 2000 si passa da un sistema educativo strutturato sui contenuti ad uno strutturato sulle competenze. Il bisogno di continuo adattamento alle nuove tecnologie rende l'apprendimento una condizione permanente (lifelong learning). È in questo ambito che l'utilizzo di tecnologie on-line per l'apprendimento diventa di estrema importanza perché queste permettono di accedere alle informazioni in qualsiasi luogo e momento. La letteratura sui software per l'insegnamento si è concentrata soprattutto sull'analisi dei contenuti e delle modalità di uso del mezzo digitale nella didattica tradizionale o blended, ma pochi sono gli studi che considerano l'artefatto in tutti gli altri aspetti ugualmente necessari per motivare il discente all'utilizzo dell’applicativo nel proprio ambiente di apprendimento personalizzato: sistema, interfaccia, navigazione e aspetto grafico. La presente ricerca si incentra quindi proprio su questi ultimi elementi, portando come caso di studio l'applicazione web JaLea, per l'apprendimento del giapponese per italofoni, realizzata dal gruppo di ricerca di cui chi scrive fa parte, utilizzata dagli studenti di Ca'Foscari, e sviluppata seguendo le strategie più avanzate di User Experience in un’ottica di sostenibilità a lungo termine. L’analisi dei dati primari raccolti tramite questionari ed interviste mira ad evidenziare se il case study JaLea sia effettivamente d’utilità al discente sia per lo studio universitario che individuale, e a individuare gli elementi ulteriormente migliorabili.
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Becagli, Azzurra <1995&gt. "Analisi della (non-)produzione scritta dell’anafora zero nelle catene tematiche da parte degli studenti italofoni, ai fini della didattica del cinese mandarino." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18267.

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Анотація:
Il presente elaborato mostra i risultati di uno studio cross-sectional condotto sull’acquisizione delle catene tematiche del cinese mandarino (cinese L2) da parte degli italofoni. Nello specifico, indaga il modo in cui gli studenti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia gestiscono l’anafora zero nella posizione di soggetto (agente), di oggetto (paziente) e al momento di rottura della continuità del tema all’interno di una catena tematica. Un’analisi di tipo quantitativo e qualitativo è stata condotta su un campione di 60 studenti (italiano L1), rappresentativi dei tre livelli di conoscenza della lingua — elementare, intermedio e avanzato. Oltre all’impiego di altre strategie linguistiche, i dati raccolti rivelano un’eccessiva specificazione degli argomenti verbali (soggetto e oggetto), elementi entrambi indicativi di una difficoltà da parte degli italiani di produrre frasi complesse che manifestino il fenomeno della non specificazione, caratteristico invece della tipologia linguistica del cinese. Di fatto gli studenti preferiscono chiarire la presenza dei suddetti argomenti tramite l’uso dei pronomi, rendendo così evidente, da una parte, l’interferenza linguistica della loro L1 ma, dall’altra, fornendo anche le basi per un’ipotesi d’influenza dell’inglese nell’acquisizione del cinese come lingua straniera. Nella speranza di colmare la lacuna presente tra la teoria linguistica sulla non specificazione e l’insegnamento della (non-)produzione della stessa in cinese, mostrando un’applicazione dei risultati nella pedagogia della lingua in questione, questa ricerca vuole essere un contributo alla didattica del cinese come seconda lingua in Italia.
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5

Mantelli, Alessandro. "Strategie di progettazione sostenibile di sistemi E-learning per lo studio del giapponese per italofoni. Il case study JaLea." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10278/3724160.

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Анотація:
Con la strategia di Lisbona 2000 si passa da un sistema educativo strutturato sui contenuti ad uno strutturato sulle competenze. La necessità di continuo adattamento alle nuove tecnologie rende l’apprendimento una condizione permanente, pertanto in questo ambito, le tecnologie on-line diventano di estrema importanza. La letteratura sui software per l’apprendimento si è concentrata soprattutto sull'analisi dei contenuti e delle modalità di uso del mezzo digitale nella didattica; questo studio invece si concentra sull’analisi dell’artefatto digitale in aspetti normalmente non considerati, ma fondamentali per motivare il discente quali: sistema, interfaccia, navigazione, e aspetto grafico. La ricerca porterà a formulare un quadro di riferimento originale rispetto allo stato dell’arte, grazie al quale si analizzeranno le strategie di User Experience e sostenibilità implementate nel caso di studio JaLea, applicazione web realizzata dal gruppo di ricerca di cui chi scrive fa parte e già utilizzata a Ca’ Foscari. L’analisi dei dati primari, raccolti con questionari ed interviste, consentirà di evidenziare se le strategie adottate siano efficaci per la creazione di sistemi E-learning utili al discente per lo studio individuale, nonché di ipotizzare possibili evoluzioni per l’uso da parte del docente.
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Calabrese, Irene <1993&gt. "Rapporto tra osservazione spettrografica e percezione dei toni del cinese standard: un'indagine preliminare basata sulla produzione dei T2 e T3 da parte di discenti italofoni." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15849.

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Анотація:
La presente tesi si fonda sull’incongruenza esistente nella determinazione degli errori tonali tra l’osservazione spettrografica e la percezione dei toni del cinese. L’indagine sperimentale ha come oggetto il secondo e il terzo tono all’interno di parole bisillabiche pronunciate da discenti italofoni e mette in rapporto le valutazioni date dal ricercatore straniero che si basano su dei parametri costruiti in base all’osservazione spettrografica dei contorni tonali (tone contour) fornita dal software Praat e le valutazioni date dalla percezione del parlante nativo. L’obiettivo della ricerca è comprendere se la sola osservazione spettrografica dell’andamento tonale di un tono può essere sufficiente per stabilirne la correttezza, in modo da poter fare a meno in futuro dell’intervento di un soggetto di madrelingua cinese. I risultati ottenuti dall’analisi delle sillabe tonali oggetto dei rapporti incongruenti più marcati determinano nuovi parametri di osservazione spettrografica, tenendo conto non solo dell’andamento del tone contour che subisce l’influenza del tono della sillaba adiacente, ma anche dell’interazione che il tono ha con i componenti della sillaba stessa. Questi risultati forniscono, inoltre, delle basi per ricerche ulteriori che approfondiscano le caratteristiche dei toni in relazione ai componenti della sillaba, nonché delle linee guida per orientare le ricerche acustiche e la didattica dei toni agli apprendenti di cinese come L2.
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Iurato, Alessia <1993&gt. "“Studio sull’origine, l’evoluzione e la categorizzazione della struttura enfatica “Shi...de” “是……的”in funzione di un’analisi degli errori degli studenti italofoni ai fini della didattica del cinese moderno”". Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12189.

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Анотація:
In cinese moderno esistono due tipologie di costruzione enfatica “Shi...de” utilizzate per avvalorare la certezza di un enunciato. La prima enfatizza la veridicità assoluta di uno stato di cose; la seconda, su cui si concentra l’analisi della tesi, enfatizza gli aspetti relativi a un’azione conclusa nel passato, come luogo, tempo, fine e modalità. Inizialmente la tesi presenta la natura lessicale di “shi” e “de” e l’evoluzione della costruzione “Shi...de” dal cinese classico al moderno. Riassume quindi gli studi realizzati dagli anni Settanta fino a oggi sulle funzioni grammaticali e sulla suddivisione in categorie della struttura “Shi...de”. Sulla base delle ricerche condotte fino a ora sull’analisi degli errori di studenti di madre lingua non cinese, sviluppa l’analisi degli errori degli studenti italofoni nello studio della costruzione “Shi...de” enfatica del passato. Attraverso l’analisi di 223 frasi raccolte dagli elaborati di 58 studenti italiani suddivisi in tre livelli di competenze linguistiche, individua quattro categorie di errori: l’omissione della particella “de”, l’omissione della struttura “Shi...de”, l’ordine scorretto dei componenti della frase e la sostituzione della struttura enfatica “Shi...de” con altre strutture grammaticali. Successivamente illustra i risultati di un'indagine sulle cause degli errori degli studenti italofoni. Propone infine alcune strategie di insegnamento finalizzate a una migliore didattizzazione della costruzione enfatica “Shi...de”.
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Gabbani, Ilaria. ""L'Italiano". Un foglio letterario nella Parigi della Monarchia di Luglio." Thesis, Sorbonne Paris Cité, 2015. http://www.theses.fr/2015USPCA175/document.

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Анотація:
Ce travail se propose de reconstruire une page peu connue de l'histoire de la diaspora de l'époque du Risorgimento, écrite autour d'un journal littéraire publié à Paris entre les mois de mai et octobre 1836, «L’Italiano. Foglio letterario».Conçu en Suisse par Mazzini et certains de ses compagnons d'exil, «L’Italiano» vit le jour grâce à la collaboration d'un groupe d'exilés italiens résidant dans la capitale française.Par rapport à l'idée d'origine née au sein de la Jeune Italie, le journal dut se confronter à des intellectuels aux parcours culturels et politiques divers qui collaborèrent pour « inaugurer une nationalité, soit-elle littéraire ».Contrairement à son prédécesseur parisien, «L'Exilé» (1832-1834), qui avait l'ambition d'offrir au public italien et français une histoire de la littérature italienne, «L'Italiano» proposait un programme de « critique éducatrice » en s'adressant principalement aux intellectuels de la péninsule.Outre le partage d'une conception éthique et civique de la littérature, le socle culturel sur lequel reposait le journal se fondait sur l'adhésion à une philosophie spiritualiste qui, tout en se revendiquant exclusivement italienne, était alimentée par la rencontre avec certains penseurs français de la Restauration, comme Pierre Leroux et Philippe Buchez.Le programme littéraire du journal s'appuyait sur le théâtre dramatique et sur le mélodrame, considérés comme des dispositifs de mobilisation politique aptes à transposer l'idée de nation sur un plan émotif et symbolique mais aussi à toucher les classes populaires sans avoir recours à la médiation de la parole écrite
The research aims at reconstructing a neglected episode in the cultural life of the Italian exiles in the Age of the Risorgimento and is centered on a literary magazine published in Paris, from May to October 1836: «L'Italiano. Foglio letterario».«L'Italiano» was envisaged by Mazzini in Switzerland, together with his companions ofexile, and was eventually published with the aid of a group of Italian refugees in Paris. The journal was originally conceived within the context of the «Giovine Italia», but had to face up to a number of intellectuals whose cultural and political background was extremely various and whose intent was to cooperate in order to «principiare una nazionalità, sia pure letteraria».While «L’Exilé» (1832-1834) – the nearest antecedent of this magazine – aspired to provide an history of Italian literature for the Italian and French readers, «L'Italiano» presented rather a program of «critica educatrice» and it was especially addressed to the Italian intellectuals.The circle which arised around the journal was cemented not only by an ethic and engaged conception of literature, but also by a spiritualist philosophy: even if the proponents defended the Italian character of this philosophy, it was developed through a continuous exchange with French Philosophers of the Age of Reaction, such as Pierre Leroux and Philippe Buchez.The journal's proposal was centered on dramatic theatre and melodrama, insofar as theywere considered as instruments for political mobilization, apt to set on an emotional and symbolic dimension the idea of nation, as well as to affect the working-class, without the need for written words
Questo lavoro si propone di ricostruire una pagina poco nota della diaspora risorgimentale, sorta attorno a un giornale letterario che si pubblicò a Parigi tra il maggio e l'ottobre del 1836, «L’Italiano. Foglio letterario». Concepito in Svizzera da Mazzini e da alcuni suoi compagni d’esilio, «L’Italiano» vide finalmente la luce grazie alla collaborazione di un gruppo di esuli italiani residenti nella capitale francese. Rispetto all’idea originaria, sorta in seno alla Giovine Italia, il giornale dovette confrontarsi con intellettuali dai percorsi culturali e politici assai diversi tra loro, che si trovarono a cooperare per «principiare una nazionalità, sia pure letteraria».Diversamente dal suo precedente parigino, «L'Exilé» (1832-1834), che ambiva a offrire al pubblico italiano e francese una storia della letteratura italiana, «L'Italiano» proponeva, invece, un programma di «critica educatrice» rivolto principalmente agli intellettuali della penisola. Oltre alla condivisione di una concezione etica e civile della letteratura, il sodalizio culturale sorto attorno al giornale si fondava sull’adesione a una filosofia di stampo spiritualista che, pur rivendicando un’origine tutta italiana, si alimentava grazie al confronto con alcuni pensatori francesi della Restaurazione, come Pierre Leroux e Philippe Buchez.La proposta letteraria del giornale poggiava sul teatro drammatico e sul melodramma, in cui riconosceva dei dispositivi di mobilitazione politica che, oltre a proiettare l’idea di nazione su un piano emotivo e simbolico, potevano raggiungere le classi popolari senza la mediazione della parola scritta
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MATTEI, ALESSANDRA. "Matrici classiche e italiane nella produzione italofona dei poeti brasiliani contemporanei in esilio in Italia." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1193630.

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Анотація:
Dopo un iniziale censimento dei poeti migranti operanti in Italia, la ricerca evidenzia la centralità della produzione dei poeti di origine brasiliana all'interno della letteratura della migrazione in lingua italiana e la sua concomitanza con la coeva produzione poetica dell'esilio. Essa sottolinea la centralità di fattori - poi definiti funzioni- quali la produzione del lustro brasiliano di Giuseppe Ungaretti e la riflessione stanziale di argomento meridionalista degli anni Cinquanta. Tali funzioni appaiono centrali nella riflessione dei poeti contemporanei italofoni di origini brasiliane, caratterizzata da una approfondita e costante ricerca intorno alle strutture linguistiche proprie dell'attraversamento interlinguistico ed a riflessioni sulla valenza del dato somatico nella significazione del passaggio verso la patria d'elezione
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CONTI, SERGIO. "Formulaicità e idiomaticità in cinese LS. L'insegnamento dei chengyu ad apprendenti italofoni." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1082434.

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Анотація:
Con la nascita della corpus linguistics, il concetto di formulaicità ha assunto un ruolo di primo piano in tutti i campi della linguistica, dalla linguistica cognitiva alla linguistica acquisizionale, includendo anche la ricerca sulla didattica delle lingue straniere. Anche le espressioni idiomatiche, unità plurilessicali il cui significato è diverso dalla somma del significato letterale dei singoli componenti, da mero fenomeno stilistico-retorico sono passate ad essere considerate un elemento costitutivo della lingua, necessarie affinché le produzioni degli apprendenti suonino autentiche o ‘nativelike’. I chéngyǔ 成语 sono espressioni idiomatiche cinesi di quattro caratteri con un'origine prevalentemente letteraria. Negli ultimi anni diversi numerosi hanno posto in evidenza l’estrema pervasività dei chengyu nel cinese moderno, sottolineandone quindi l'importanza nell'apprendimento del cinese lingua straniera. Il numero di ricerche sperimentali sull'istruzione esplicita dei chengyu è tuttavia molto ridotto: il presente studio vuole essere un tentativo per compensare questa carenza, integrando da un lato i suggerimenti degli studiosi cinesi sull’insegnamento dei chengyu, e dall’altro i più recenti risultati ottenuti dagli studiosi occidentali nell’apprendimento degli idioms. Lo studio, che ha visto la partecipazione di 267 apprendenti italofoni di cinese LS, testa l'efficacia della tecnica dell'etymological elaboration in relazione variabili quali il tipo di approccio didattico impiegato (deduttivo o induttivo), il livello di competenza dei partecipanti (A2 o B1) e il grado di trasparenza delle espressioni target. L'analisi statistica e qualitativa dei dati ha dimostrato un chiaro vantaggio dell'approccio induttivo, in particolare nella memorizzazione dei chengyu con un grado di opacità semantica più elevato, indipendentemente dal livello di competenza dei partecipanti. I risultati ottenuti sono stati interpretati facendo riferimento a teorie dell’apprendimento come la Dual coding theory e la Levels of processing theory, sulle quali è basata l’etymological elaboration.
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Книги з теми "Letteratura italofona"

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Commare, Giuseppina. I figli africani di Dante: Sulla letteratura migrante italofona. Catania: C.U.E.C.M., 2006.

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