Дисертації з теми "INGEGNERIA E SCIENZA DEI MATERIALI"
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Riderelli, Luca. "Applicazione di cementi fotocatalitici nelle opere di ingegneria civile." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2013. http://hdl.handle.net/11566/242558.
Повний текст джерелаIn civil engineering works, such as realization of new buildings and road networks, the application of photocatalytic cement is functional to the aesthetic conservation and to the abatement of pollutant concentrations, both for existent constructions and for new ones. Photocatalytic process allows to reduce concentrations in air of photochemical pollutants and to keep the surface white and clear. Also, it is capable to capture and dispose of compounds as innocuous salts. For these reasons, taking into account the joint of oxidative photocatalytic process and traditional cement turns to be useful in application of cement with the admixture of TiO2. A wide and significant contribution can be given to the environmental aspects among sustainable constructions. On the one hand, pervious concrete mix design and photocatalytic pervious concrete, mortars and paints specimens were tested in laboratory in order to evaluate the mechanical characteristics and photocatalytic activity. Pervious concrete pavements were studied for the realization as road infrastructures, also replacing natural aggregate with recycled ones. On the other hand, pervious concrete and photocatalytic pervious concrete were tested on field. Their activity and capability to drain water were verified. An experimental research was carried out inside a highway tunnel painted with photocatalytic coatings: paints and a coat. Photocatalytic coatings and grout were applied to highway road surface, on field. Environmental properties of photocatalytic pervious concrete were tested considering the abatement of organic and inorganic compounds in plug-flow tests, as recommended by Italian regulations. Batch tests and a related model are proposed for the characterization of photocatalytic materials by kinetic and adsorption parameters. Analyses on images, 3D and 2D scans were run. Their results are extremely useful for evaluating materials’ surfaces, referring to the high specific surfaces and corresponding depollution performances of this concrete. Finally, monitoring systems were designed and verified in order to study and evaluate the proper parameters which are considered to be the ones that control applications on field. Results from applications and monitoring systems of a photocatalytic concrete pavement, a tunnel and a highway pavement are showed.
GEOMETRANTE, RAFFAELLA. "MATERIALI DA COSTRUZIONE, RESTAURO E RELATIVE TECNICHE DI INDAGINE NON DISTRUTTIVE." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2001. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12197.
Повний текст джерелаLa ricerca per l'edilizia ha sempre avuto sviluppi difficili e controversi, specialmente per quella ancora distante da immediate applicazioni produttive e commerciali; tuttavia esiste una tendenza verso studi rivolti alla caratterizzazione e al comportamento dei materiali. Nel campo dei nuovi materiali e delle possibili mescolanze tra materiali diversi in uno stesso elemento, la ricerca sembra essersi rapidamente spostata da un puro studio di miglioramento delle prestazioni di tipo meccanico o dell'estensione dell'affidabilità, a concetti di prodotto tendenti ad offrirsi come semi-componenti e componenti edilizi, o come manufatti evoluti. Le soluzioni composite sono sempre esistite in edilizia in una vasta ricchezza di casi; vi è quindi una predisposizione degli operatori ad accettare formule e sequenze operative diverse per la costruzione di parti rilevanti degli edifici. In questo senso, con i materiali compositi si amplia prevalentemente il mercato dei possibili utenti della moderna tecnologia, estendendo la possibilità di scelta, anche migliorativa, rispetto alle prestazioni mediamente offerte dai materiali tradizionali. Dagli anni '70 fino ad oggi si sono aperte fondamentalmente due strade per migliorare le prestazioni dei componenti cementizi: l'impiego di fibre di rinforzo e l'impregnazione con polimeri organici. In Italia stanno riscuotendo particolare interesse i calcestruzzi e le malte fibrorinforzati in quanto l'esperienza finora acquisita ha già dimostrato il contributo del rinforzo fibroso in funzione del tipo di composito cementizio. Tra gli sviluppi futuri delle fibre e del relativo composito sono ipotizzabili i seguenti affinamenti: nuovi tipi di fibre polimeriche con caratteristiche modificate; variazione della geometria e della morfologia delle fibre; trattamenti superficiali; messa a punto di miscele contenenti fibre e additivi di lavorazione; sviluppo di nuove tecniche di produzione dei manufatti. Particolarmente interessante risulta essere l'utilizzazione delle fibre quale rinforzo di materiali cementizi. Infatti, la necessità di studiare e sperimentare innovativi materiali fibrorinforzati per l'edilizia nasce da richieste del mercato edile ben precise e sempre più insistenti, mirate al superamento del vincolo del peso e al conseguimento di livelli prestazionali sempre più elevati tali da consentire, a progettisti e produttori di manufatti, la realizzazione di soluzioni sempre più innovative e funzionali. Non va, inoltre, dimenticato che da quando l'asbesto è stato bandito dal mercato (1992), la necessità di trovare una tecnologia alternativa ad un prodotto così ampiamente utilizzato ha ulteriormente incentivato la ricerca verso un materiale fibroso alternativo, atossico e non nocivo per la salute dell'uomo. Alla luce di queste considerazione e richieste specifiche, il Dottorato di Ricerca di in Ingegneria e Scienza dei Materiali del XIII ciclo è stato intrapreso con l'esplicito obiettivo di acquisire una conoscenza approfondita ed aggiornata delle problematiche relative ai materiali a base cementizia fibrorinforzati. Questo lavoro va ad inserirsi all'interno di un contesto sperimentale in cui fortissima è la necessità di definire, quanto prima, le linee guide di riferimento per la produzione, l'applicazione e l'utilizzo di malte e calcestruzzi fibrorinforzati. Infatti, tutta la catena produttiva che va dal confezionatore dei premiscelati all'utilizzatore finale deve essere ripensata ed adeguata alle nuove esigenze. Vista la vastità dell'argomento, è stato inizialmente indispensabile intraprendere un'estesa ricerca bibliografica che ha permesso di delineare un preciso e dettagliato stato dell'arte dei materiali fibrorinforzati a base cementizia. Quindi, si è focalizzata l'attenzione sulle fibre polimeriche e fra queste hanno suscitato il maggior interesse quelle in PV A- Poli(Vinil Alcool). Ci si è orientati verso questa scelta poiché, fino a questo momento, i risultati ottenuti utilizzando questo tipo di fibre, sono stati decisamente incoraggianti, ancorché i margini di miglioramento risultino notevoli. Infatti, materiali cementizi rinforzati con fibre di PV A potrebbero potenzialmente costituire un'alternativa alla tecnologia che faceva uso di fibre di asbesto, dal momento che garantiscono non solo un prodotto atossico e non nocivo per la salute dell'uomo ma anche un comportamento meccanico potenzialmente buono. Durante lo svolgimento di questa ricerca, non ci si è dedicati esclusivamente alla caratterizzazione e alla sperimentazione dei materiali cementizi fibrorinforzati ma, parallelamente, si è deciso di affrontare il problema della durabilità di tali prodotti; infatti, si è ritenuto limitato uno studio, seppur approfondito, di tutti quegli aspetti precedenti alla messa in opera di un materiale, senza valutare poi il degrado a cui queste applicazioni potrebbero andare incontro. Questi materiali, sia che vengano utilizzati per il miglioramento prestazionale di nuove opere (ad esempio pavimentazioni industriali, intonaci, shotcrete etc.) sia che vengano impiegati in ripristini o restauri di strutture degradate, saranno comunque soggetti ad un deterioramento che deve essere conosciuto e controllabile. Se poi, come nel secondo caso, servono a ripristinare una situazione di per sé già ammalorata, allora, la conoscenza delle cause e dello sviluppo del degrado presente sulla struttura preesistente diventa essenziale per un appropriato intervento. Infatti, si deve tenere nella giusta considerazione un'applicazione dei materiali fibrorinforzati che sta riscuotendo un successo sempre crescente: si tratta del recupero, ripristino e restauro non solo di costruzioni in calcestruzzo armato e storicamente recenti, ma anche di monumenti ed edifici storici che, sottoposti ad agenti atmosferici aggressivi, eventi sismici disastrosi o semplicemente a cambiamenti d'uso, necessitano di un intervento duraturo, che non appesantisca la struttura e che non ne trasformi irrimediabilmente la natura e la filosofia costruttiva originaria. Per monitorare correttamente una situazione di degrado e condurre un'indagine diagnostica accurata è indispensabile una conoscenza adeguata dell'applicabilità delle tecniche non distruttive e delle informazioni che da queste si possono ottenere. D'altra parte, una corretta applicazione della metodologia del restauro presuppone una adeguata conoscenza, preliminare al progetto di intervento, dei dati materiali e storici che connotano e denotano la specificità culturale conservativa del manufatto oggetto dell'intervento. Da qui è nata l'esigenza di approfondire tale argomento avviando una complessa indagine sperimentale condotta presso i laboratori dei Dipartimenti di Ingegneria dei Materiali e Chimica Applicata e di Ingegneria Civile dell'Università di Trieste. In questa fase, si è verificato l 'utilizzo, l'applicabilità e l'efficacia di alcune delle più importanti tecniche di indagine non distruttive attualmente impiegate nell'ingegneria civile. Inoltre, si è voluto verificare le potenzialità di queste tecniche quale metodo per la caratterizzazione dei diversi materiali da costruzione. Vista l'importanza rivestita dalla pietra d'Istria nello sviluppo architettonico del nord est italiano, ed in particolare della repubblica di Venezia, un'accurata indagine è stata avviata proprio su questo materiale. Parallelamente sono state effettuate una serie di campagne diagnostiche realizzate in vari cantieri italiani e non (vedi allegato) che hanno permesso di verificare sul campo l'efficacia di questo tipo di prove. I risultati raccolti ed elaborati in questi tre anni sono riportati in questa tesi di Dottorato di Ricerca.
XIII Ciclo
1971
Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea.
FRANCESCHINIS, ERICA. "SISTEMI ALTERNATIVI PER LA VEICOLAZIONE DI FARMACI IN FORME FARMACEUTICHE ORALI." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2005. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/13140.
Повний текст джерелаZanelli, Vincenzo. "Sviluppo di materiali ritardanti di fiamma per usi industriali." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2009. http://hdl.handle.net/10077/3137.
Повний текст джерелаGli incendi ogni anno provocano danni ingenti, la morte di numerose persone ed enormi perdite economiche. Analizzando le statistiche si può vedere come il rapporto tra morti soffocati e morti carbonizzati arriva ad essere 5 a 1. L’attributo di ritardante è duplice: ha un valore temporale, cioè indica la possibilità di rallentare lo svilupparsi di fumo permettendo l’azione antincendio e l’evacuazione degli ambienti interessati dall’incendio; ha poi anche un significato spaziale indicando la possibilità di contenere l’incendio nell’ambiente in cui si è sviluppato evitandone il propagarsi. È possibile agire sulla natura dei materiali e degli elementi di separazione tra ambienti in modo che in caso di incendio possano ritardare l’incendio consentendo alle persone di salvarsi. Il presente lavoro di tesi, avente come scopo primo lo sviluppo di sistemi ritardanti di fiamma trasparenti, ha cercato di semplificare le composizioni dei sistemi attualmente usati e sviluppare processi con produttività maggiori di quelle attuali. Sono stati scelti i silicati alcalini idrati, ritenuti i materiali più interessanti a tale scopo dal punto di vista del rapporto prestazioni/prezzo. Inoltre essi sono completamente inorganici e non sviluppano alcuna sostanza tossica durante il riscaldamento, come invece accade per materiali alternativi a base polimerica. Lo studio di differenti composizioni di silicati alcalini e delle loro proprietà tramite tecniche come reometria, spettroscopia Raman, spettroscopia VIS, NMR in bassa risoluzione, ha permesso di ottenere una composizione con proprietà ritardanti di fiamma, testate in scala, che successivamente è stata utilizzata per realizzare un processo alternativo ad elevata produttività.
XXI Ciclo
1974
CUCCU, ALESSIO. "Sviluppo e caratterizzazione di materiali innovativi a base di idrossiapatite e vetro bioattivo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266800.
Повний текст джерелаRet, Viviana. "Studio sperimentale sulla adesione della vetroceramica a substrati tradizionali ed innovativi in clinica protesica." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2754.
Повний текст джерелаSTUDIO SPERIMENTALE SULLA ADESIONE DELLA VETROCERAMICA A SUBSTRATI TRADIZIONALI ED INNOVATIVI IN CLINICA PROTESICA. La protesi fissa è in grado di ripristinare con successo la salute dei tessuti orali con estetica e funzionalità stabili nel tempo. La ceramica, introdotta in odontoiatria da oltre due secoli, con la sua applicazione nella tecnica metallo-ceramica occupa da cinquant’anni una parte preponderante di questa branca dell’odontoiatria protesica; i materiali ceramici infatti sono divenuti sinonimi di estetica, resistenza nell’ambiente orale e biocompatibilità e la loro intrinseca fragilità è stata superata grazie allo sviluppo di sottostrutture di supporto con idonee proprietà meccaniche quali appunto sono le leghe metalliche. Attualmente l’odontoiatria protesica ha ricevuto una forte spinta verso le ricostruzioni ceramiche definite “metal free” o “ceramica integrale” e tra i materiali più innovativi attualmente usati in clinica protesica, spicca la zirconia, un materiale ceramico ad alta resistenza che viene proposto come supporto alternativo al metallo per il rivestimento vetroceramico nei restauri destinati a tutti i settori del cavo orale. La delaminazione del rivestimento vetroceramico è un’evenienza non rara che riguarda tutti i tipi di substrati. Tali fratture pregiudicano la funzione e compromettono l’estetica e trovano soluzione definitiva solo con la sostituzione del manufatto. Con questa tesi di dottorato ci siamo prefissi l’obiettivo di mettere a confronto l’adesione metallo-ceramica e l’adesione zirconia-vetroceramica attraverso lo studio di un numero rilevante di campioni sottoposti ad una serie di prove di laboratorio significative per il confronto preclinico e predittive del comportamento clinico. Sono stati costruiti 195 campioni in metallo-ceramica (lega IPS d.SIGN® 30 Williams Alloy U.S.A., vetroceramica IPS d.SIGN Ivoclar-Vivadent, Liechtenstein) da 13 operatori odontotecnici diversi. I campioni, suddivisi in 15 gruppi diversificati per procedure di fusione-rifinitura della lega e cottura della ceramica, sono stati sottoposti a test flessione a tre punti secondo normativa UNI-ISO 9693 [1], seconda edizione aprile 2001; le superfici di distacco sono state esaminate al microscopio elettronico a scansione. Successivamente sono state eseguite analisi profilometrica e prove di microdurezza su superfici della stessa lega con diversa rifinitura superficiale. Sono stati inoltre costruiti 25 campioni in zirconia (Zirkonzahn®, Brunico (Bz), Italy) sui quali è stato applicato uno strato di vetroceramica compatibile (Ice Zirkon Keramic, Zirkonzahn® Bz-Italy) con tecnica di stratificazione tradizionale analogamente ai campioni metallici, per essere sottoposti a prove di taglio. Le superfici di distacco sono state successivamente esaminate al SEM e sottoposte ad analisi EDX e spettroscopia Raman. I risultati di questa ricerca dimostrano la validità del legame metallo-ceramico con una lega Co-Cr indipendentemente dalla manualità dell’operatore (40,15±9,28 MPa media complessiva) evidenziandone però la componente micromeccanica come già riportato in letteratura (Hammad IA e Stein RS, 1990; Lubovich RP e Goodkind RJ, 1977; Barghi JN et al., 1987); di questo aspetto gli operatori devono tener conto: nella lavorazione delle leghe di base per ricostruzioni di protesi fissa l’attenzione andrà posta al massimo rispetto dei trattamenti superficiali che precedono l’applicazione della ceramica. L’adeguata forza di adesione tra metallo e ceramica è stata determinata dalla normativa ISO quando il distacco avviene sopra ai 25 MPa mentre una adeguata forza di adesione per i sistemici totalmente ceramici non è stata ancora definita (Al-Dohan HM et al., 2004). L’introduzione della zirconia quale materiale ceramico per la costruzione di sottostrutture per protesi fisse ha posto l’attenzione sulla difficoltà a realizzare un valido legame con i rivestimenti ceramici in uso. L’ittria-zirconia presenta un modulo di elasticità di 220 GPa (come la lega Co-Cr) ed offre una resistenza a flessione che varia a seconda dei sistemi di produzione tra 800 e 1200 MPa, la più alta tra le sottostrutture ceramiche, ed è ritenuta idonea a ricostruzioni anche nei settori posteri per ponti di più elementi (Raigrodski AJ, 2004). I nostri risultati sull’adesione tra un supporto in ittria-zirconia e il rivestimento di vetroceramica compatibile hanno riportato una media di 29,53 MPa (±13,97) mostrando un comportamento in linea con i dati della letteratura per lo stesso tipo di materiali e tecnica di costruzione (Al-Dohan HM et al., 2004; Aboushelib MN et al., 2005). Se confrontiamo questi valori con i sistemi in metallo-ceramica è evidente che molti campioni non superano il limite minimo indicato di 25 MPa soprattutto a causa della rottura a basso carico a livello della vetroceramica probabilmente a causa di difettosita' interne (bolle e porosità). Emerge pertanto la grande importanza dell’applicazione della ceramica che, come riportato dalla letteratura (Dundar M et al., 2007), richiede una grande attenzione tecnica poiché in grado di influenzare pesantemente il risultato finale, soprattutto in un sistema “delicato” come quello zirconia-vetroceramica che dimostra in generale valori di adesione più bassi rispetto ai sistemi metallo-ceramici. Bibliografia: 1: UNI EN ISO 9693 “Sistemi per restaurazioni dentali di metallo-ceramica” Norma Italiana Seconda Edizione Aprile 2001 Aboushelib MN, de Jager N, Kleverlaan CJ. Microtensile bond strength of different components of core veneered all ceramic restorations. Dent Mater 2005; 21, 984-991. Al-Dohan HM, Yaman P, Dennison JB, Razzoog ME, Lang BR. Shear strength of core-veneer interface in bi-layered ceramics. J Prostht Dent 2004;91:3439-55 Barghi N, McKeehan Whitmer M, Aranda R. Comparison of fracture strength of porcelain-veneered to high noble and base metal alloys. J Prosthet Dent 1987; 57: 23-25. Dundar M, Ozcan M, Gokce B, Comlekoglu E, Leite F, Valandro LF. Comparison of two bond strength testing methodologies for bilayered all-ceramics. Dent Mater 2007; 23(5):630-6 Hammad IA, Sheldon Stein R. A qualitative study for the bond and colour of ceramometals. Part I. J Prosthet Dent 1990; 63, 643-53. Lubovich RP, Goodkind RJ. Bond strength studies of precious, semiprecious and nonprecious ceramic-metal alloys with two porcelains. J Prosthet Dent 1977; 37, 3: 288-99. Raigrodski AJ. Contemporary materials and technologies for all-ceramic fixed partial dentures: A review of the literature. J Prosthet Dent 2004;92,:557-62.
XIX Ciclo
1972
Crevatin, Andrea. "A novel approach to the experimental study of thermoplastic composities fatigue behaviour." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2009. http://hdl.handle.net/10077/3135.
Повний текст джерелаSi tratta della messa a punto di un nuovo metodo di indagine per la descrizione del comportamento a fatica di materiali plastici compositi. Il lavoro è stato completato con la formulazione di un modello matematico in grado di descrivere il comportamento dei materiali.
XXI Ciclo
1973
Favretto, Stefano. "Applications of x-ray computed microtomography to material science: devices and prespectives." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2756.
Повний текст джерелаThe three-dimensional visualization of the inner microstructural features of objects and materials is an aspect of relevant interest for a wide range of scientific and industrial applications. X-ray computed microtomography (μ-CT) is a powerful non-destructive technique capable to satisfy these needs. Once the complete reconstruction of the sample is available, a quantitative characterisation of the microstructure is essential. Through digital image processing tools, image analysis software or custom developed algorithms, it is possible to obtain an exhaustive geometrical, morphological and topological description of the features inside the volume, or to extract other particular parameters of interest (e.g. porosity, voids distribution, cell size distribution, average struts length, connectivity between the cells, tortuosity). This thesis was carried out at the third-generation Elettra Synchrotron Radiation Facility (Trieste, Italy), where a hard X-ray imaging beamline is available. The experience developed at this beamline has leaded scientists to design a complementary state-of-the-art μ-CT facility based on a micro-focus X-ray source, working both in absorption and phase contrast mode. In this dissertation a detailed description of this facility is given together with a rigorous characterization of the imaging system capabilities, in terms of the actual achievable spatial resolution, in order to optimize the working parameters for the different experiments. The main artefacts that concur to the degradation of the quality of the reconstructed images have been considered (e.g. beam hardening effects, ring artefacts, uncertainness associated with the cone-beam geometry): procedures are presented in order to eliminate, or at least to reduce, the causes of these artefacts. The aspects related to the digital image processing of the reconstructed data are intensively developed in this study: appropriated methodologies have been elaborated capable to deal with the different three-dimensional data of complex porous media, providing a correlation between the microstructure and the macroscopic behaviour of the observed materials. Three representative examples obtained with the described methods are used to demonstrate the application of μ-CT, combined with the developed image processing tools, to material science: the geometrical and morphological characterisation of polyurethane foams employed in the automotive industry due their vibro-acoustic properties; a new approach to characterize the resonance spruce wood microstructure in order to study its acoustical behaviour; finally, the possibility of revealing defects in hybrid-friction stir welded aluminium joints, guiding the optimization of the process parameters.
La visualizzazione tridimensionale della struttura interna di oggetti e materiali costituisce un aspetto di notevole interesse per una ampia gamma di applicazioni scientifiche ed industriali. La microtomografia computerizzata a raggi X (μ-CT) rappresenta una potente tecnica di indagine adeguata a soddisfare tali richieste. Una volta completata la ricostruzione del campione in esame, è essenziale poter fornire una caratterizzazione quantitativa della microstruttura evidenziata. Attraverso gli strumenti messi a disposizione dalle moderne tecniche di analisi di immagine, per mezzo di software dedicati o algoritmi personalizzati, è possibile ottenere una descrizione esaustiva della geometria, morfologia e topologia degli elementi microstrutturali presenti, che consenta l’estrazione dei parametri di interesse per la particolare applicazione (porosità, distribuzione dei vuoti, dimensione degli elementi, lunghezze caratteristiche, grado di interconnessione, tortuosità etc.). Il presente lavoro di tesi è stato svolto presso il laboratorio di luce sincrotrone di terza generazione Elettra (Trieste, Italia), dove è disponibile una linea sperimentale dedicata all’imaging con raggi X duri. L’esperienza acquisita da parte dei ricercatori di questa linea ha consentito poi la progettazione di una stazione per μ-CT complementare, allo stato dell’arte e basata su una sorgente di radiazione a microfuoco, capace di operare con modalità di raccolta delle immagini sia in assorbimento sia in contrasto di fase. In questa tesi viene fornita una dettagliata descrizione della stazione, accompagnata da una rigorosa caratterizzazione del sistema impiegato per l’acquisizione e la ricostruzione delle immagini, in termini di risoluzione spaziale raggiungibile, così da consentire l’ottimizzazione dei parametri critici di lavoro nelle differenti condizioni sperimentali. Vengono poi presi in considerazione i principali artefatti che contribuiscono al deterioramento della qualità delle immagini ottenute (come il beam hardening, gli artefatti ad anello, gli artefatti legati all’incertezza geometrica associata al fascio conico etc.): vengono quindi proposti dei metodi per l’eliminazione, o almeno la riduzione, delle cause che li determinano. Nella tesi inoltre sono sviluppati in maniera approfondita gli aspetti connessi al trattamento dei dati digitali raccolti: sono state infatti elaborate delle metodologie appropriate, capaci di trattare i diversi tipi di dato provenienti dall’analisi di mezzi porosi, determinanti per la comprensione della correlazione tra la microstruttura del materiale ed il suo comportamento macroscopico. Infine, vengono proposti tre esempi rappresentativi per dimostrare l’efficacia dell’applicazione della μ-CT, in combinazione con gli strumenti di analisi di immagine messi a punto, alla scienza dei materiali: la caratterizzazione geometrica e morfologica di schiume di poliuretano impiegate nell’industria automobilistica come isolante vibro-acustico; un nuovo approccio rivolto alla caratterizzazione della struttura del legno di risonanza al fine di studiarne il comportamento acustico; la possibilità di mettere in luce i difetti in giunti di saldatura di leghe d’alluminio realizzati con la tecnica ibrida friction stir welding/TIG in maniera da ottimizzare i parametri di processo.
XX Ciclo
1978
Maggiolino, Stefano. "Un nuovo dispositivo per analisi microcalorimetriche nel settore biologico: DSC-MEMS." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2765.
Повний текст джерелаIl seguente lavoro di tesi di dottorato è inerente alla progettazione, modellizazione, caratterizzazione di uno sensore MEMS (Micro Electro Mechanical System) per misure calorimetriche su cellule. Sono stati progettati diversi dispositivi simulandone, in diversi casi, le scelte progettuali atte a migliorare le caratteristiche del sensore. Sono state simulate anche scelte che a causa della tecnologia usata non sono state applicate, ma con tecnologie differenti potrebbero andare a migliorare il sensore. In conclusione tutte le scelte progettuali indagate, ed in alcuni casi anche applicate ad un dispositivo realizzato, si possono suddividere in tre tipologie di scelte: scelta di materiali, scelta di soluzioni tecniche per ridurre la dispersione termica e scelte per incrementare il segnale direttamente dal dispositivo Dopo aver progettato e simulato i dispositivi sono andato studiare un metodo per poter rilevare il segnale elettrico adatto ad acquisire intensità molto basse. Lo studio è partito da semplici amplificatori e poi si è rivolto a metodi atti a minimizzare il rumore come l’amplificatore ad aggancio di frequenza coordinato con l’optical chopper e con l’electrical chopper. Questi sistemi alla fine sono stati studiati in modo tale da ottenere una massimizzazione del segnale. Sono stati caratterizati i dispositivi realizzati, andando a cercare la minima potenza termica sensibile da questi. I risultati sono che utilizzando le tecniche sopra descritte, sono riuscito a misurare potenze dell’ordine dei 25 nW valore molto promettente. I dispositivi sono stati testati anche in liquido e i risultati ottenuti dimostrano che non ci sono effetti di cortocircuitazione tra gli elettrodi e quindi possono essere usati tranquillamente in ambiente acquoso. In conclusione in questo lavoro di dottorato è stato sviluppato un dispositivo atto a misurare potenze termiche erogate dell’ordine di decine di nW, si sono identificati ed ottimizzati processi di self-reparing per ripristinare dispositivi non conformi al progetto, si sono identificate delle metodologie per effettuare la caratterizzazione dei dispositivi applicabili poi in seguito anche alla misura vera e propria, è stato intrapreso lo studio di una ottimizzazione del processo per la fabbricazioni di barriere da fotopolimerizzazione al laser e sono state proposte delle soluzioni, testate solamente via simulazione ad elementi finiti, che garantirebbe degli incrementi sulla intensità del segnale notevoli.
XX Ciclo
1976
DEL, GAUDIO COSTANTINO. "Sviluppo di substrati elettrofilati per la rigenerazione di valvole cardiache e studio preliminare di matrici nanoibride per l'ingegneria del tessuto nervoso." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/510.
Повний текст джерелаTissue engineering can be regarded as a promising approach for the development of novel prosthetic devices able to overcome the intrinsic limitations of currently implanted prostheses. Moreover, a positive response can be promoted, showing a potential adaptation of the device to the host modifications. Several biomaterials and production techniques are considered, although the optimal strategy to address this issue is still lacking. In this scenario bioresorbable polymers processed by electrospinning seem to furnish valuable results. The typical non-woven structure, as resulted of the above mentioned process, can lead to an applicative perspective for tissue engineering, resembling the natural three-dimensional structure of the extra-cellular matrix, necessary for the integrity and metabolic functions of tissues. This study shows the influence of scaffold architecture on cell response; the comparison of electrospun poly(ε-caprolactone) membranes with similar mechanical and structural properties, but different fiber and pore sizes highlighted micrometric fibers as a better environment for human umbilical vein endothelial cells with respect to sub-micrometric ones. A similar architecture was reproduced for bioresorbable heart valve prostheses. The functional assessment of the proposed devices was investigated by means of pulse duplicator and cinematographic analysis; different experimental electrospinning conditions were discussed starting from the acquired results. Electrospun nanohybrids were also produced and characterized using carbon structures (carbon nanofibers or carbon nanotubes) as fillers. Due to the electrical properties of the filler, an electromagnetic characterization was also addressed in order to investigate the relationship between conductivity and filler concentration. Finally, electrospun mats were evaluated as an in vitro model of the blood brain barrier seeding rat cerebro-microvascular endothelial cells and hyppocampal astrocytes on both sides of the mats. These topics represent the future development of this work, being the modification of permeability of the blood brain barrier exposed to electromagnetic fields still debated.
Antoniolli, Francesca. "PROGETTAZIONE E CARATTERIZZAZIONE DI UN BIOSENSORE MEMS." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2755.
Повний текст джерелаNegli ultimi anni, le cellule sono state oggetto di studio approfondito e, in taluni casi, di esperimenti molto sofisticati. Tuttavia, benché si conosca molto circa la loro struttura, poche sono le informazioni sulla meccanica cellulare e sulla risposta cellulare agli stimoli meccanici. Le cellule, infatti, possono sentire forze meccaniche e convertirle in risposte biologiche, oppure, viceversa, è da tempo noto come segnali biologici e biochimici influenzino l’abilità cellulare nel sentire, generare e sopportare forze di tipo meccanico. Negli ultimi anni sono stati ideati e realizzati svariati meccanismi per l’applicazione di forze meccaniche su cellule e la rilevazione delle conseguenti deformazioni. Questi sistemi, però, presentano dei limiti: - la forza esercitata non è adeguata al fenomeno investigato; - lo studio viene effettuato su un’intera popolazione di cellule; - la forza è esercitata localmente e non sull’intera cellula. Il presente lavoro di tesi, avente come obiettivo primo lo sviluppo, la progettazione e la realizzazione di un dispositivo per la sollecitazione meccanica della singola cellula e la rilevazione delle conseguenti deformazioni, si è focalizzato sullo studio di dispositivi che potessero bypassare i suddetti limiti. La scelta è ricaduta nei Sistemi Micro Elettro Meccanici, dal momento che, oltre ad avere dimensioni compatibili con le caratteristiche cellulari ed assicurare modesti costi realizzativi ed operativi, garantiscono - la possibilità di applicare forze in un ampio range (pN-µN); - la possibilità di effettuare studi sulla singola cellula, ed in particolare su cellule aderenti; - la possibilità di stimolare l’intera cellula, e non soltanto una porzione locale di questa. La prima parte del lavoro è stata rivolta alla messa a punto di dispositivi che, concepiti in maniera analoga a quelle che sono le tradizionali macchine universali per test meccanici, potessero consentire l’ancoraggio della singola cellula su di una piattaforma di geometrie differenti a seconda che si volesse applicare una sollecitazione di trazione uniassiale, biassiale, pluriassiale oppure di taglio. Tali dispositivi tuttavia hanno riscontrato diverse problematiche quando operanti in soluzioni saline quali i medium cellulari. Sono stai quindi concepiti e sviluppati dei nuovi dispositivi che potessero bypassare le problematiche riscontrate con i primi: il MEMS è stato quindi sdoppiato su due outline di 2x2 mm, di cui una ospitante il motore per l’attuazione del dispositivo operante in aria l’altra ospitante la piattaforma per la collocazione della cellula in esame. Per completare il funzionamento di tali dispositivi è stata sviluppata e realizzata con successo una tecnica di collegamento di questi mediante una fibra di carbonio ancorata ai MEMS mediante wire bonding. Infine sono state acquisite e messe a punto la strumentazione e le tecniche che potessero consentire di operare con cellule viventi: è stato individuato un materiale tale da consentire un ancoraggio ottimale della cellula e con il quale si potesse funzionalizzate localmente la piattaforma per la cellula; è stato allestito un laboratorio per colture cellulari presso il Dipartimento dei Materiali e delle Risorse Naturali; è stata messa a punto una tecnica per la manipolazione di singole cellule; sono state infine eseguite alcune preliminari prove di trazione sulla singola cellula.
XX Ciclo
1979
Massi, Pavan Alessandro. "A hardware field simulator for photovoltaic materials applications." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2757.
Повний текст джерелаIl presente lavoro riguarda la descrizione di un simulatore di campo fotovoltaico (in seguito simulatore). Il simulatore è un convertitore elettronico di potenza che, alimentato dalla rete elettrica, riproduce la caratteristica tensione corrente di un campo fotovoltaico (insieme di moduli fotovoltaici connessi in serie e in parallelo) operante in condizioni climatiche di temperatura e irraggiamento arbitrarie. Il nuovo dispositivo verrà impiegato nell’ambito del laboratorio fotovoltaico cui fa riferimento l’impianto in via di realizzazione sul tetto dell’edificio che ospita il Dipartimento dei Materiali e delle Risorse Naturali dell’Università di Trieste. Il simulatore viene proposto come utile strumento per i progettisti di dispositivi solari funzionanti in sistemi fotovoltaici connessi in rete. In particolare, il simulatore permetterà di prevedere il funzionamento di nuovi moduli fotovoltaici operanti in condizioni di ombreggiamento arbitrario e inseriti in un sistema fotovoltaico reale. L’uso del simulatore sarà particolarmente efficace nel caso di simulazioni di tecnologie in film sottile come, ad esempio, il silicio amorfo, il tellururo di cadmio, ecc. Il simulatore sarà anche necessario per testare i componenti che fanno parte di un sistema fotovoltaico connesso in rete, con particolare riferimento ai sistemi di condizionamento della potenza (detti anche inverter). Tali sistemi, oltre a convertire la tensione continua prodotta dai moduli fotovoltaici in una tensione compatibile e sincronizzata con quella della rete, devono garantire istante per istante l’inseguimento del punto di massima potenza estraibile dal campo fotovoltaico cui sono connessi. Il lavoro è stato suddiviso in cinque capitoli. Il primo capitolo fornisce una breve descrizione dello stato dell’arte e di alcune aspetti economici relativi alla tecnologia fotovoltaica. Nel secondo capitolo vengono richiamati il modello classico di una cella solare e le definizioni riguardo le sue caratteristiche principali (punto di massima potenza, efficienza, fill factor, ecc.). Nello stesso capitolo un’overview sui materiali e sulle tecnologie utilizzate nella realizzazione dei dispositivi fotovoltaici divide, come suggerito da Martin Green, le celle solari in tre diverse generazioni: la prima comprende i dispositivi realizzati in silicio cristallino (mono e policrisallino), la seconda quelli in film sottile (in silicio amorfo, tellururo di cadmio CdTe, diseleniuro di rame e indio CIS, diseleniuro di rame, indio e gallio CIGS, diseleniuro di rame, indio, gallio e zolfo CIGSS) e le celle di Graetzel, e la terza le celle multigiunzione, a banda intermedia e quelle organiche. Nel capitolo tre viene fornita una descrizione dei componenti costituenti un sistema fotovoltaico connesso in rete e viene proposto un nuovo metodo per la determinazione delle caratteristiche corrente tensione e potenza tensione prodotte da dispositivi fotovoltaici. Il metodo risulta efficace in quanto non necessita di misure sperimentali da effetture sui diversi dispositivi. I dati forniti nei comuni data sheet che vengono forniti a corredo dei moduli fotovoltaici sono sufficienti a determinarne il comportamento al variare della temperatura di funzionamento e del livello di radiazione solare. L’efficienza di un sistema fotovoltaico (Balance Of the System, BOS) viene calcolata nel capitolo quattro. Particolare enfasi viene data all’effetto di mismatching che è tanto più importante quanto più è elevato il livello di ombreggiamento presente sul piano dei moduli fotovoltaici costituenti l’impianto. Infine, l’ultimo capitolo riguarda la descrizione del simulatore e delle sue applicazioni.
The subject of this work is a power electronic device, hereafter named photovoltaic field simulator, which converts the grid voltage into a current voltage characteristic. This characteristic replicates the behavior of a real photovoltaic field working in arbitrary conditions of irradiance and temperature. After building, the photovoltaic field simulator will be used in the photovoltaic laboratory which is connected to the experimental photovoltaic plant which will be installed on the roof top of the Materials and Natural Resources Department of Trieste University. The photovoltaic field simulator will be used for photovoltaic module parameters design with particular reference to its behavior when inserted in a photovoltaic field operating under shaded conditions. The use of the simulator will be particularly effective when simulating thin-film technologies as, for example, amorphous silicon, cadmium telluride, and etc. The photovoltaic field simulator will also be used for testing the components of grid connected photovoltaic systems with particular reference to the power conditioning units (also named inverters). These systems, which convert the direct current produced by the photovoltaic modules into a utility grade current (typically alternate and sinusoidal at a frequency of 50-60Hz), must extract maximum power from the photovoltaic field. The work is divided into five chapters. In the first a brief description of photovoltaic technology and its economic aspects is given. Chapter two is on classic solar cell modelling basics and on the definition of the parameters of photovoltaic technology (maximum power point, efficiency, fill factor, and etc.). In the same chapter a materials and technologies overview splits, as suggested by Martin Green, solar cells in three different generations: the first comprises crystalline silicon (mono and polycrystalline) devices, the second thin-film devices (amorphous silicon, cadmium telluride CdTe, copper indium diselenide CIS, copper indium gallium diselenide CIGS, copper indium gallium sulphur diselenide CIGSS), and the Graetzel cells, while the third multi-junction, intermediate band and organic photovoltaic devices. The third chapter briefly describes photovoltaic grid connected system components. In particular a new model for plotting photovoltaic current voltage and power voltage characteristics is provided. The method is original because only module data sheet parameters are used and experimental measurements are not needed in order to determine the photovoltaic modules behavior with reference to irradiance and working temperatures changes. In chapter four the Balance of a photovoltaic System (BOS) is calculated. In particular the importance of the mismatching effect of photovoltaic modules due to shaded conditions is shown. The last chapter is on simulator description and its applications.
XX Ciclo
1975
RAINER, ALBERTO. "Engineering applications of ceramic foams." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2008. http://hdl.handle.net/2108/581.
Повний текст джерелаSpanu, Nannina <1975>. "La matematica fuzzy nell'ingegneria dei materiali. Applicazioni alla durevolezza e alla conservazione dei materiali in opera nei siti archeologici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/91/1/Nannina_Spanu.pdf.
Повний текст джерелаSpanu, Nannina <1975>. "La matematica fuzzy nell'ingegneria dei materiali. Applicazioni alla durevolezza e alla conservazione dei materiali in opera nei siti archeologici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/91/.
Повний текст джерелаClementi, Francesco. "Modellazione e problematiche dei materiali compositi "moderni" e "antichi"." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2010. http://hdl.handle.net/11566/242251.
Повний текст джерелаVALENTINI, MANLIO. "Materiali passivi autodiagnosticanti wireless." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203434.
Повний текст джерелаRocchi, Simona <1979>. "MATERIALI E AMBIENTE - Valorizzazione di sottoprodotti industriali come materie prime secondarie nella produzione di materiali per l'edilizia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2772/1/Rocchi_Simona_tesi.pdf.
Повний текст джерелаRocchi, Simona <1979>. "MATERIALI E AMBIENTE - Valorizzazione di sottoprodotti industriali come materie prime secondarie nella produzione di materiali per l'edilizia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2772/.
Повний текст джерелаKarakuscu, Aylin. "Synthesis and Characterization of Luminescent Nanostructured SiOC Thin Films." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2010. https://hdl.handle.net/11572/368279.
Повний текст джерелаSelva, Anna Viola. "Simulazione della gestione dei materiali dell'azienda Robopac." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.
Знайти повний текст джерелаTobaldi, David Maria <1975>. "Materiali Ceramici per Edilizia con Funzionalità Fotocatalitica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1535/1/DavidMaria_Tobaldi_Tesi.pdf.
Повний текст джерелаTobaldi, David Maria <1975>. "Materiali Ceramici per Edilizia con Funzionalità Fotocatalitica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1535/.
Повний текст джерелаLONGATO, ALESSANDRO. "Materiali nanostrutturati per sensori di gas." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. https://hdl.handle.net/11577/3460976.
Повний текст джерелаMy research work during the PhD was devoted to the development of optical gas sensors for two important constituents of natural gas: odorants and hydrogen. Odorants are added in natural gas because it is naturally colorless, tasteless and odorless. Therefore, before it is distributed to end-users, small amounts of thiols are added to assist in leak detection. The two most used odorants in Italian pipelines are TBM and THT. It is very important to measure these odorants: a too low concentration does not allow a person to detect if there is a leak, a too high concentration might alarm in vain. Currently, odorants in natural gas are measured with gas chromatography (GC). GC, however, has several flaws, such as high cost, routine maintenance and it requires a skilled technician to operate. Since both THT and TBM have a characteristic UV absorption spectrum, during this PhD project, a working prototype called MUDO (Mid-UV Detector for Odorants) that relies on UV absorption has been fabricated. The prototype comprises a deuterium lamp as a source of UV light, two optical fibers, two collimators, a gas flow cell and a UV Spectrometer. Moreover, two programs were written in python to operate the hardware, to collect spectra and to compute the concentrations. With MUDO, two on-site tests were made, one in Vicenza, where the gas network is odorized with THT, and one in Milan, where the gas network is odorized with TBM. These tests were performed in parallel to a GC, used as a reference. The results acknowledged MUDO as a valid method to measure odorant concentration in natural gas, as the difference between the values measured by MUDO and by GC managed to always stay between ±10%. Natural gas is a considerable portion of the world’s total energy supply. However, in the last few years, particular attention has been given to the transition to renewable energy, including the use of hydrogen. Indeed, to reduce the effects of climate change, the role of hydrogen will be very important. An immediate use for hydrogen is the decarbonization of heat: as it is a gaseous molecule at atmospheric conditions, it can be used as a direct replacement for natural gas within the gas grid. In various countries, trials have started to implement hydrogen in natural gas pipelines up to a percentage of 20% mol. This enables a lower carbon emission, without customers requiring disruptive and expensive changes in their homes. With this new path outlined, a new need emerges: the need to correctly determine the concentration of hydrogen in the natural gas pipeline. During this PhD, a gasochromic sensor for hydrogen based on noble metal (Au, Pt) nanoparticles covered Tungsten Oxide thin film was developed. Sensing performances are strongly influenced by the crystal structure and the catalyst used, with Pt coated crystalline tungsten oxide resulting as best. Nanoparticle’s dimensions, especially in the case of gold, seem to play a role in the mechanism, with smaller NPs displaying better H2 intake. Computational insights based on Density Functional Theory calculations suggest that this could be related to the processes occurring at the nanoparticle-WO3 interface. While platinum allows both heterolytic (i.e. at the interface) and homolytic (i.e. only on the metal) hydrogen dissociative adsorption, gold can catalyze only heterolytic absorption. These evidences, in combination with an analysis of the charges distribution, explain both the inferior sensing performances of Au compared to Pt and the strong dependance of sensing performances on nanoparticle size, which dictates the extension nanoparticle-WO3 interface. Finally, Pt NPs coated crystalline tungsten oxide thin films displayed excellent hydrogen sensing performances in methane. With various tests, the sensor proved to have excellent accuracy, repeatability and long term stability, with performances relatively independent from gas flow or atmosphere.
Acquasanta, Francesco <1982>. "Materiali compositi e ibridi con predefinite proprietà funzionali. Sviluppo ed applicazioni, con particolare riguardo alla funzionalizzazione superficiale di materiali ceramici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3813/1/Acquasanta_Francesco_Tesi.pdf.
Повний текст джерелаAcquasanta, Francesco <1982>. "Materiali compositi e ibridi con predefinite proprietà funzionali. Sviluppo ed applicazioni, con particolare riguardo alla funzionalizzazione superficiale di materiali ceramici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3813/.
Повний текст джерелаBertuccioli, Gianmarco. "La gestione dei materiali come leva competitiva." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.
Знайти повний текст джерелаTIRAPELLE, MONICA. "Modellazione numerica dei meccanismi di segregazione in materiali granulari sfusi." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3448080.
Повний текст джерелаGranular materials are deeply rooted in the long history of science and technology. Furthermore, several industries process granular materials routinely, including chemical, food and pharmaceutical industries. Handling and processing of these materials remain a major challenge in numerous industrial applications. The main difficulty regards the mixing of particles with different properties because of their tendency to segregate spontaneously. Thus, the development of tools for predicting segregation is essential in order to control and minimize the occurrence. This research project is concerned with the numerical modelling of segregation mechanisms in bulk materials for mixtures with varying degrees and types of particle dispersity, in many industrial settings. More specifically, we first study size-driven segregation in diluted binary mixtures. We then tackle segregation due to size differences in multi-component and polydisperse particle systems. In these cases, the segregation equations are fully coupled with the solid flow rheology. Since the coupling is challenging, only a few other studies exist in this area. We then propose a new mathematical model for density-driven segregation in binary mixtures. Unlike the previous models, in this case, we employ a one-way coupling. Furthermore, the velocity field is determined directly from analytic solutions rather than by solving the momentum equation. The inclusion of density differences would have led to compressible velocity fields and hence, to more complex models. An additional chapter describes a new model for particle-size segregation that include the compressibility of the velocity field. Wherever possible, the models are validated in a two-way comparison among experiments and theory. In the other cases, the validation procedure is accomplished with DEM simulations. All theories are capable of reproducing both qualitatively and quantitatively what happens in reality. Thus, the proposed segregation models represent a step towards a complete and accurate description of segregation in a variety of dense granular flows. Furthermore, the models can help engineers in developing mitigation strategies and in rationally designing and scaling equipment, processes, and process control.
Baldazzi, Luca <1982>. "Problemi di diagnostica e restauro dei materiali decorativi nell'architettura Liberty in Emilia-Romagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4673/1/Baldazzi_Luca_tesi.pdf.
Повний текст джерелаArtificial stones used during Liberty season are still today an artistic patrimony not sufficiently studied yet. After a bibliographical research on books and journals of the first years of the XX century, a recognition of the architectural patrimony of Emilia-Romagna was performed, with the purpose of evaluating the most diffused typologies of decay. Cities and regions that were taken into account are: Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma, Florence, Romagna region and the northern Marche region. Among the studied buildings, the decorations and the plasters of three buildings, considered as more relevant, were analyzed: villa Pennazzi (known also as Villa Gina) in Borgo Panigale suburb (Bologna), Villa Verde in Bologna and the ex-hotel Dorando Pietri in Carpi. From such buildings, representative samples of the different typologies of decorations have been selected and characterized in laboratory using: X-Ray Diffraction (XRD), Thermogravimetry (TG), Optical Microscope in polished section, Scanning Electron Microscope (SEM) and Mercury Intrusion Porosimetry (MIP). In particular, for Villa Verde different typologies of repair mortars were formulated, varying the type of binder and water/cement ratio, with the purpose of guaranteeing the physical-mechanical compatibility with the support. The performed activity allowed to set a real diagnostic protocol for the restoration of this type of decorations, which can be used not only in the analyzed cases of study but also for every future restoration.
Baldazzi, Luca <1982>. "Problemi di diagnostica e restauro dei materiali decorativi nell'architettura Liberty in Emilia-Romagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4673/.
Повний текст джерелаArtificial stones used during Liberty season are still today an artistic patrimony not sufficiently studied yet. After a bibliographical research on books and journals of the first years of the XX century, a recognition of the architectural patrimony of Emilia-Romagna was performed, with the purpose of evaluating the most diffused typologies of decay. Cities and regions that were taken into account are: Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma, Florence, Romagna region and the northern Marche region. Among the studied buildings, the decorations and the plasters of three buildings, considered as more relevant, were analyzed: villa Pennazzi (known also as Villa Gina) in Borgo Panigale suburb (Bologna), Villa Verde in Bologna and the ex-hotel Dorando Pietri in Carpi. From such buildings, representative samples of the different typologies of decorations have been selected and characterized in laboratory using: X-Ray Diffraction (XRD), Thermogravimetry (TG), Optical Microscope in polished section, Scanning Electron Microscope (SEM) and Mercury Intrusion Porosimetry (MIP). In particular, for Villa Verde different typologies of repair mortars were formulated, varying the type of binder and water/cement ratio, with the purpose of guaranteeing the physical-mechanical compatibility with the support. The performed activity allowed to set a real diagnostic protocol for the restoration of this type of decorations, which can be used not only in the analyzed cases of study but also for every future restoration.
Bandini, Simone <1976>. "La risalita capillare nei materiali da costruzione porosi e processi elettrocinetici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1780/1/bandini_simone_tesi.pdf.
Повний текст джерелаBandini, Simone <1976>. "La risalita capillare nei materiali da costruzione porosi e processi elettrocinetici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1780/.
Повний текст джерелаAnnunziata, Raffaella. "Analisi dei processi di Supply Chain. Il problema dei mancanti: studio di due casi reali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1326/.
Повний текст джерелаFusi, Francesco <1985>. "Sviluppo, ottimizzazione delle prestazioni e caratterizzazione di materiali compositi a matrice amorfa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5291/1/Fusi_Francesco_Tesi_Compositi.pdf.
Повний текст джерелаDuring the PhD were developed three projects related to the development and optimization of composite materials. In particular, the first year, we went to produce ceramic materials for refractory application, toughened with fibers of silicon carbide, managing to improve the production cycle and to obtain an optimized material. During the second year of operation, we have focused in the development of epoxy resins reinforced with particles of Fluorinated elastomers, that represent a new material not found in the market useful for mechanical and naval application. The last year of research has been done in the Materials laboratory of Ansaldo Energia were has been studied materials for gas turbines and their application.
Fusi, Francesco <1985>. "Sviluppo, ottimizzazione delle prestazioni e caratterizzazione di materiali compositi a matrice amorfa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5291/.
Повний текст джерелаDuring the PhD were developed three projects related to the development and optimization of composite materials. In particular, the first year, we went to produce ceramic materials for refractory application, toughened with fibers of silicon carbide, managing to improve the production cycle and to obtain an optimized material. During the second year of operation, we have focused in the development of epoxy resins reinforced with particles of Fluorinated elastomers, that represent a new material not found in the market useful for mechanical and naval application. The last year of research has been done in the Materials laboratory of Ansaldo Energia were has been studied materials for gas turbines and their application.
Giorgini, Federica. "Caratterizzazione dei materiali per membrane di dialisi attraverso lo studio dei meccanismi di trasporto." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17904/.
Повний текст джерелаCesari, Gaia <1981>. "Sintesi e proprietà di nuovi materiali polimerici a base tiofenica per applicazioni innovative." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/717/1/Tesi_Cesari_Gaia.pdf.
Повний текст джерелаCesari, Gaia <1981>. "Sintesi e proprietà di nuovi materiali polimerici a base tiofenica per applicazioni innovative." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/717/.
Повний текст джерелаBUOSO, Alessandra. "La piezoresistività dei compositi cementizi rinforzati con nanotubi in carbonio." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28962.
Повний текст джерелаStoppato, Matteo. "Bone Tissue Engineering: structures and strategies for functional scaffold design and evaluation." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2013. https://hdl.handle.net/11572/369258.
Повний текст джерелаTinku, Sajina. "Micro fabrication technologies for tear fluid sensors for functional contact lens applications." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2016. https://hdl.handle.net/11572/368430.
Повний текст джерелаInfante, Eleonora. "Influenza dei parametri di processo delle caratteristiche meccaniche di materiali compositi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9505/.
Повний текст джерелаChiva-Flor, Carla <1978>. "Studio di metodi di preparazione e caratterizzazione di nanostrutture per la funzionalizzazione di materiali ceramici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3456/1/ChivaFlor_Carla_tesi.pdf.
Повний текст джерелаChiva-Flor, Carla <1978>. "Studio di metodi di preparazione e caratterizzazione di nanostrutture per la funzionalizzazione di materiali ceramici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3456/.
Повний текст джерелаLongo, Francesco. "Analisi e caratterizzazione dei materiali di rinforzo nelle sovrastrutture stradali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.
Знайти повний текст джерелаPapacharissis, Eufemia. "Il consolidamento dei calcari porosi nel restauro: metodologie di applicazione ed effetti di un nuovo trattamento inorganico a base di idrossiapatite." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6448/.
Повний текст джерелаFerrari, Martina. "La sala d'arme di Rocca Rangoni, Spilambero (MO) XV secolo: analisi dei materiali e restauro." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5453/.
Повний текст джерелаFranchini, Marco. ""Riorganizzazione dei flussi e della tracciabilità dei materiali in ottica di Lean Manufacturing: il caso di D.V.P. VACUUM TECHNOLOGY S.P.A."." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.
Знайти повний текст джерелаZago, Giulia <1987>. "STUDIO DEI MATERIALI PLASTICI A BASE POLIURETANICA: ALCUNI CASI DI STUDIO DAL TRIENNALE DESIGN MUSEUM DI MILANO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3494.
Повний текст джерелаAddabbo, Fabio. "Il taglio laser dei materiali metallici e non: qualità e criticità del processo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23425/.
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