Дисертації з теми "Ingegneria della conoscenza"
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Amadei, Alessandra. "Conoscenza e conservazione del Moderno: progetto di recupero della torre della Facoltà di Ingegneria di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20132/.
Повний текст джерелаPratiffi, Michele. "Tecniche di text mining per l'autoorganizzazione della conoscenza." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6092/.
Повний текст джерелаZammuto, Teresa. "Innovazione nel Semantic Web: Evoluzione della base di conoscenza semantica YAGO." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11528/.
Повний текст джерелаCirco, Chiara. "Architettura storica e terremoto. Il percorso della conoscenza dell edificio per la valutazione della sicurezza e per il progetto di restauro conservativo." Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/3809.
Повний текст джерелаRomano, Marisa. "Analisi della sensitività delle politiche manutentive al variare del grado di conoscenza dei parametri operativi dei componenti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.
Знайти повний текст джерелаZannol, Barbara. "PROBLEMATICHE DI IMPLEMENTAZIONE DI SISTEMI PER LA GESTIONE DELLA CONOSCENZA NELLE ORGANIZZAZIONI Un'analisi dei Portali Aziendali." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426963.
Повний текст джерелаL’idea che per garantire il successo delle imprese e delle organizzazioni sia sufficiente gestire gli aspetti tangibili legati ai prodotti o servizi è stata ormai da tempo superata. Sempre più nelle organizzazioni sono rilevanti gli aspetti inerenti la gestione della conoscenza, vera chiave di volta anche per il vantaggio competitivo delle imprese. Inoltre, lo sviluppo dell’Information & Comunication Technology (ICT), ha portato ad una proliferazione dei dati e delle informazioni che sono a disposizione delle organizzazioni, tale da generare un vero e proprio overload informativo – cognitivo che va affrontato e gestito. Sulla base di ciò molte iniziative sono state intraprese dalle organizzazioni per codificare, accumulare, disseminare, e gestire la conoscenza, soprattutto grazie proprio all’utilizzo di nuove applicazioni ICT. E’ nato il filone del Knowledge Management (KM) che riguarda i metodi e le pratiche volte al mantenimento della base conoscitiva nell’organizzazione, la salvaguardia della memoria organizzativa, la costituzione di knowledge repository per attività di risoluzione dei problemi e processi di innovazione, il rinnovamento delle competenze interne, ecc. (Simon, 1991; Hansen, 2002; Mc Demott & O’Dell, 2001; Hansen & Avital, 2005). L’implementazione di pratiche per il Knowledge Management può riguardare ambiti molto diversi e, a seconda del contesto, influenzare e includere il supporto delle ICT (Anand & al., 1998), della struttura organizzativa (Wenger & Snider, 1999), delle risorse umane (Ulrich, 1998), della strategia (Grant, 1996). Secondo i risultati di una ricerca svolta da KPMG, già nel 2000 almeno l’81% delle compagnie leader nei propri settori con sedi in Europa e Stati Uniti aveva attivato cospicui investimenti per l’implementazione di Knowledge Management System (KMS) sulla base di tre principali obiettivi: raggiungere e mantenere un vantaggio competitivo, sviluppare relazioni ad hoc con i propri clienti e infine migliorare l’innovazione di prodotto (KPMG, 2000). Tale trend si conferma anche in Italia, dove, per l’anno 2007, il mercato dell’Information Technology (IT) ha rilanciato la crescita evidenziata arrivando ad un fatturato di 21,4 miliardi di euro (Assintel, 2007). Allo stesso modo, l’indagine condotta da HP (2007) in Europa ha rilevato una crescente consapevolezza delle imprese sul ruolo strategico delle ICT. Il 55% delle PMI ha dichiarato infatti di avere una strategia di medio – lungo periodo e il 49% è disposto ad acquistare nuove soluzioni per ottimizzare i processi interni. Sebbene questi dati chiariscano ampiamente le motivazioni per cui le organizzazioni investono risorse (umane e finanziarie) in ICT, rimane tuttavia da spiegare, dal punto di vista teorico e pratico perché molte di queste iniziative abbiano incontrato e tuttora sperimentino elevati ostacoli alla gestione della conoscenza. L’elemento chiave del KM è tipicamente considerato essere l’ICT. Tuttavia dispone di una varietà di tecnologie non prettamente volte a risolvere il problema del KM. Infatti, si è assistito ad una proliferazione di sistemi e tecnologie per il KM, ma nessuna in grado di risolvere il problema in modo definitivo. Da ciò si rende necessario riflettere sul legame tra conoscenza, ICT e KM. Questa tesi affronta la questione con riferimento ad una tecnologia di KM giudicata promettente, il Portale Aziendale. Si vuole analizzare il complesso legame tra KM, strategia, organizzazione e ICT. In particolare, l’obiettivo è analizzare se e come un Progetto di Portale sia collegato al ruolo che l’organizzazione stessa attribuisce alla conoscenza e quindi al KM. Il presente lavoro si propone, pertanto, di studiare l’attuale approccio ai Progetti di Portali Aziendali da parte di organizzazioni di tipo diverso, al fine di comprendere se e come le potenzialità di gestione della conoscenza di questi strumenti si possano combinare con gli approcci strategici e le strutture organizzative, e quali siano le problematiche progettuali e i punti di forza e debolezza, le tipologie di approccio e le soluzioni adottate in relazione alle caratteristiche di ciascuna organizzazione. Una prima questione affrontata riguarda il problema della definizione e classificazione di questa tecnologia, dato che non esiste una definizione univoca e tanto meno una atta a riconoscere il ruolo di KMS del Portale Aziendale (PA). Questa tesi inizia, pertanto, proponendo una definizione e una classificazione di Portale Aziendale che va al di là delle pure caratteristiche tecniche tipicamente considerate e si focalizza sul PA come KMS. Viene proposta una definizione di PA focalizzata sulle potenzialità di questi strumenti come tecnologie atte a supportare la gestione dei flussi di contenuti inter – organizzativi e intra – organizzativi. La seconda parte della tesi si propone di verificare empiricamente le problematiche progettuali dei Portali Aziendali nelle diverse tipologie di organizzazioni visti come strumento esplicito per la gestione efficace della conoscenza.
Mondello, Attilio Antonio. "Torri campanarie degli edifici ecclesiastici tradizionali allo specchio tra conoscenza e sicurezza. Tecnologia e forma negli areali a rischio della Sicilia orientale e della Castilla y León." Doctoral thesis, Università di Catania, 2019. http://hdl.handle.net/10761/4101.
Повний текст джерелаBoscari, S. "Lean systems effectiveness and transferability across multinational corporations: the role of culture." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3423877.
Повний текст джерелаIl lean management è un approccio manageriale ampiamente riconosciuto come efficace nella lotta alla riduzione degli sprechi aziendali e nel miglioramento continuo dei processi produttivi di uno stabilimento. Molte imprese produttive in tutto il mondo hanno implementato tale approccio ottenendo significativi miglioramenti delle performance operative. Oltre ad adottarlo a livello locale all'interno di un unico stabilimento, negli ultimi decenni un numero crescente di imprese multinazionali hanno cercato di implementare il lean nei loro stabilimenti stranieri. Tuttavia, molti progetti lean sia a livello di singolo stabilimento che coinvolgenti più stabilimenti hanno incontrato difficoltà ed addirittura alcuni non hanno garantito i benefici previsti. La cultura è ampiamente considerata un fattore critico di successo per l'implementazione del lean. In letteratura, però, vi è un forte dibattito riguardo l’importanza dei valori di cultura nazionale o di cultura organizzativa nel determinare il successo dei progetti di implementazione del lean. Questa tesi si propone quindi di migliorare la conoscenza del ruolo della cultura – sia a livello nazionale che organizzativo – nell’implementazione del lean esaminando due argomenti strettamente correlati: 1. Le caratteristiche distintive degli stabilimenti lean di successo; 2. La trasferibilità di sistemi lean di successo tra stabilimenti produttivi localizzati globalmente, nel caso delle imprese multinazionali. A tal fine, sono stati condotti due principali progetti di ricerca. Il progetto “High Performance Manufacturing”, che coinvolge 317 unità di produzione in 3 settori e 10 paesi, è stato utilizzato per esplorare il primo tema secondo il metodo survey. Per quanto riguarda il secondo argomento, ho studiato 7 progetti di trasferimento del lean di successo per mezzo di un caso studio multiplo e un caso studio singolo approfondito. I progetti sono avvenuti tra stabilimenti europei e destinatari cinesi e statunitensi di 4 diverse multinazionali; il caso studio singolo riguarda uno di tali progetti, avviato da una multinazionale italiana verso la sua filiale Cinese. I risultati della mia ricerca indicano che gli stabilimenti lean di successo si differenziano dagli stabilimenti lean con basse prestazioni operative per alcune dimensioni della cultura organizzativa e per il livello di utilizzo delle pratiche lean soft (i.e., le pratiche lean che riguardano la gestione delle persone e delle loro relazioni). Pertanto, queste sembrano essere le caratteristiche che fanno la differenza nell’implementazione di successo del lean. Per quanto riguarda la trasferibilità dei sistemi di lean di successo, i risultati del caso studio singolo sottolineano l'influenza delle differenze culturali – intese sia in termini dell’entità della differenza tra gli stabilimenti nonché delle peculiarità dello stabilimento ricevente – sul successo di un progetto di trasferimento lean e l'importanza di adottare un approccio di trasferimento che tenga conto di tali differenze. Inoltre, i risultati del caso studio multiplo suggeriscono che i principali problemi nel trasferimento di un sistema snello sono specifici del contesto – cioè, simili in uno stesso contesto e diversi tra Cina e Stati Uniti. Al fine di trasferire il lean con successo, i progetti dovrebbero essere adattati; come mostrato dall'analisi cross-case, il livello di adattamento può essere influenzato dalle caratteristiche socioculturali dell'unità ricevente e dalla cultura organizzativa dello stabilimento che gestisce il progetto. Collettivamente, questi risultati contribuiscono alla letteratura fornendo una migliore comprensione del ruolo della cultura nell’implementazione del lean, non solo all'interno di stabilimenti locali, ma anche nelle filiali produttive all'estero. I risultati possono essere particolarmente utili anche per i professionisti che si trovano ad affrontare la sfida di implementare il lean a livello internazionale.
Corelli, Loris. "Vulnerabilità sismica e metodologie di intervento su beni culturali in muratura." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.
Знайти повний текст джерелаLicheri, Davide. "ANSwER-Sistema informativo ambientale basato su ontologia e logica Fuzzy." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2657.
Повний текст джерелаLe fonti dati rilevanti per il monitoraggio dell’avifauna delle lagune friulane, previsto dal progetto ANSER (Programma INTERREG IIIA Transfrontaliero Adriatico), sono alimentate da tre diverse metodologie di censimento, una metodologia di cattura/marcatura e una metodologia di tracciamento radio telemetrico. L’ampio spettro di informazioni a riguardo è confluito in un sistema informativo ambientale che 1) traduce tutti i dati in Ecological Metadata Language (EML) seguendo un unico modello sintattico orientato agli oggetti, 2) lo arricchisce semanticamente con una ontologia di dominio basata sulla Logica Descrittiva, 3) ne analizza le performance predittive, validando, attraverso un sistema inferenziale fuzzy, il modello teorico rispetto ai dati raccolti su campo. I risultati più importanti sono descrivibili così: 1) l’eliminazione completa di eterogeneità tra dataset ha permesso di atomizzare le tuple, reificando in un’unica super-classe di eventi nel tempo, i contatti tra operatore e animale in un determinato luogo; 2) l’ontologia OWL-DL ha determinato in maniera consistente l’appartenenza delle specie alle guild considerate e la relativa attrazione verso i diversi habitat disponibili; 3) il modello fuzzy ha rivelato che le informazioni sull’habitat e sulla profondità delle acque nel punto di monitoraggio, influiscono differentemente sulla predizione di abbondanza delle diverse guild esaminate.
XX Ciclo
1969
Poliandri, Vincenza. "Leadership e tecnologia nei team virtuali." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3425831.
Повний текст джерелаOggi i team virtuali (VT) sono una forma di lavoro molto diffusa e le organizzazioni vi ricorrono sempre più spesso per svolgere attività innovative e ad alto contenuto di conoscenza. Le caratteristiche dei VT sono: la distribuzione geografica dei membri (dispersione spaziale e temporale); l’uso esteso delle tecnologie come principale mezzo di comunicazione e di collaborazione; l’eterogeneità organizzativa, disciplinare, culturale e linguistica dei membri. Negli ultimi anni l’interesse della ricerca per i VT è cresciuto proprio per questa loro crescente diffusione nelle organizzazioni, resa possibile anche dallo sviluppo delle nuove tecnologie e dai recenti cambiamenti economici. Oggi l’efficacia di questi team è dunque particolarmente importante per le organizzazioni perché possono potenzialmente incrementarne la competitività e la flessibilità. La letteratura sul lavoro a distanza ha individuato molti fattori che influenzano l’efficacia dei VT fra cui l’uso della tecnologia e il processo di leadership. Come per i team tradizionali anche per i VT il ruolo del leader è cruciale per la perfomance del gruppo ma i modelli tradizionali di leadership finora considerati mostrano tutti i loro limiti quando vengono mutuati nel contesto virtuale perché le teorie sulla leadership sono state studiate specificatamente per i team co-locati che si basano su interazioni FtF, mentre le dinamiche dei VT sono in parte diverse e non possono essere completamente spiegate dalle teorie tradizionali. Un altro importante fattore legato all’efficacia dei VT è la tecnologia, principale mezzo di comunicazione e di collaborazione di questi team. La leadership nei VT è espressa attraverso la tecnologia e così il leader sceglie e usa diversi tipi di tecnologie e combinazioni di queste. Per questo motivo il leader e i membri devono avere il senso e la percezione della presenza della tecnologia e devono essere anche in grado di utilizzarla. In generale questi due elementi, processo di leadership e uso delle tecnologie, sono stati affrontati separatamente in letteratura. Gli studi su come essi siano in relazione fra loro e su come possano congiuntamente influenzare l’efficacia dei VT sono ancora limitati. Così in questo lavoro ci si propone di investigare l’effetto congiunto di queste due variabili sull’efficacia dei VT. - Qual è la relazione fra processi di leadership e uso delle tecnologie? - Come l’uso delle tecnologie e i processi di leadership influenzano congiuntamente l’efficacia dei VT? La natura esplorativa dell’indagine e l’aspetto multidimensionale delle variabili hanno suggerito l’adozione di una metodologia qualitativa. È stato condotto un multiple case study basato su 5 casi studio, con l’obiettivo di costruire una grounded theory. La parte empirica del lavoro si è basata su un particolare tipo di VT: i team science che partecipano a progetti di ricerca europei del 7° Programma Quadro (7PQ). Questi progetti sono considerati VT perché sono grandi progetti di collaborazione distribuiti che vedono coinvolti gruppi di pari in un contesto interdisciplinare. La scelta dei team science per la raccolta dei dati è anche motivata dal fatto che in letteratura è emersa l’esigenza di ulteriori studi su come l’esperienza, l’infrastruttura tecnologiche e il comportamento organizzativo possano migliorare le performance dei team coinvolti in collaborazioni scientifiche. Per identificare i casi studio sono state scelte due variabili: la dimensione del team e l’area disciplinare scientifica/umanistica, come approssimazione dell’esperienza tecnologica. La dimensione del team è strettamente correlata alla complessità del coordinamento e quindi al processo di leadership, mentre l’area disciplinare è una buona approssimazione della percezione di utilità della tecnologia e dell’intenzione di usarla. La raccolta dati è avvenuta tramite interviste semi-strutturate e per l’analisi dei contenuti è stato utilizzato il software NVivo. Dalla procedura di codifica dei dati in NVivo sono emerse molte categorie come l’interdipendenza delle attività (generica, sequenziale, reciproca), la qualità della relazione, le esigenze di coordinamento, l’integrazione della conoscenza e del comportamento, i processi di leadership, l’uso delle tecnologie, la percezione di efficacia e così via. Le evidenze qualitative hanno mostrato la centralità della variabile integrazione della conoscenza e del comportamento del team come predittore dell’efficacia. Questa variabile è fortemente influenzata dalla progettazione delle attività e dalle loro interdipendenze. Date le richieste della commissione europea in termini di progettualità, tutti i casi studiati presentavano una dettagliata e rigorosa progettazione delle interdipendenze, che avrebbe dovuto generare un alto livello di integrazione. Tuttavia, la raccolta dati ha evidenziato che i progetti hanno raggiunto diversi livelli di integrazione e, di conseguenza, sono stati percepiti come più o meno di successo dai loro membri. Dai dati emerge come vi siano due variabili che influenzano l’integrazione: il processo di leadership e l’uso delle tecnologie collaborative. Esse non influenzano indipendentemente, ma in maniera congiunta, la capacità di integrazione dei VT e, di conseguenza, la loro efficacia. In particolare, le evidenze qualitative mostrano l’importanza del conseguimento di allineamento tra le due variabili: rendere compatibili e sinergici i processi di leadership e di uso delle tecnologie porta a risultati più integrati e a comportamenti collaborativi fra i membri e, di fatto, migliora l’efficacia del team. Da un lato infatti i due progetti di ricerca percepiti come più efficaci hanno ottenuto un allineamento alto: nel primo siamo in presenza di una leadership decentralizzata e il ruolo di integrazione della conoscenza e del comportamento è demandato alle tecnologie mentre nel secondo si ha una leadership centralizzata che svolge il ruolo di integrazione, senza aver bisogno di ricorrere a molte tecnologie. Dall’altro canto il progetto percepito come meno efficace è caratterizzato da un basso allineamento. La leadership scientifica del progetto è decentralizzata quindi il leader avrebbero dovuto ricorrere ad un uso massivo delle tecnologie per garantire l’integrazione ma questo non è accaduto. Manca il ruolo di integratore che non è svolto né dalla leadership né dalle tecnologie collaborative. L’allineamento fra il processo di leadership e l’uso delle tecnologie di comunicazione e collaborazione è anche influenzato dalla dimensione del team, dalla priorità del progetto, dal turnover, dalle risorse economiche e dalle risorse relazionali. I principali costrutti individuati sono stati quindi connessi per suggerire una complessa relazione fra progettazione delle interdipendenze, integrazione della conoscenza e del comportamento, percezione di efficacia e allineamento fra uso della tecnologia e processo di leadership: la percezione di efficacia dei VT è spiegata dall’integrazione della conoscenza e del comportamento, che a sua volta è influenzata dall’allineamento. Questi risultati contribuiscono allo sviluppo delle teorie sull’efficacia dei VT: l’efficacia è influenzata dall’allineamento attraverso il raggiungimento dell’integrazione. Si arricchisce anche la conoscenza sulle dinamiche sociali dei team science: i processi sociali, come le risorse relazionali e il processo di leadership, e l’infrastruttura tecnologica hanno implicazioni reciproche sulla produzione scientifica, la collaborazione e il successo del team.
Kafetsis, Vassilios. "La conoscenza delle caratteristiche costruttive dell'edilizia storica come elemento fondamentale e propedeutico per gli interventi. Il caso di studio del campanile di San Giacomo Maggiore a Bologna." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/656/.
Повний текст джерелаBARCHIESI, MARIA ASSUNTA. "Knowledge management e quality management: teoria e sperimentazione per un approccio integrato." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2005. http://hdl.handle.net/2108/180.
Повний текст джерелаThe knowledge management and quality management literatures often disregard the investigation into the operational approaches, which permit to organize these two systems in an integrated way. The studies of Nonaka and Takeuchi, Davenport, Grant, as those of Deming, Juran and others should be expanded and analysed in virtue of the possible existing interrelations. This thesis is concentrated on an explorative research. Infact, the quality management systems and the knowledge management often are not analysed in order to achieve all the possible synergies and complementarities which can lead firms to a superior level performance. After the study of the relating literature, it has been analysed the possibility of projecting an integrated system between the quality management and the knowledge management targeted at the improvement of firms core processes performance. The objects of the study are firms with routinary core processes for which the knowledge and the structural capital are incorporated into procedures. The new conceptual framework has been tested out in a maniufacturing firm. Analysing the resultes, it has been possible to notice an improvement of the producing system efficacy, a better products quality and, as a result, a global performance improvement. From this study the foundations for a more wide-ranging theoretical approach have been laid and the guidelines for future researches have been outlined.
Sabatino, Alessandro. "Un software collaborativo per la gestione delle attività di un team." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19081/.
Повний текст джерелаMarconi, Enrico. "Influenza dell'orditura delle travi nella risposta sismica di strutture a telaio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.
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