Добірка наукової літератури з теми "INFORMAZIONE CONTABILE"

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Статті в журналах з теми "INFORMAZIONE CONTABILE"

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Cafagno, Maurizio. "L'evoluzione delle procedure di gara, alla ricerca di un bilanciamento tra le ragioni dell'efficienza economica e le ragioni dell'imparzialità amministrativa." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (November 2021): 55–80. http://dx.doi.org/10.3280/ep2021-003003.

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Анотація:
Lo scritto muove dalla constatazione che studi ed osservazioni empiriche illu-strano come la disomogenea distribuzione di informazioni tra soggetti che si tro-vano a negoziare alimenta l'incertezza e concede spazio all'opportunismo, in-nalzando i costi di transazione. Calando, però, la questione strategica della miti-gazione dell'opportunismo all'interno dei tre diversi ordini di rapporti chiamati in causa dalle negoziazioni pubbliche, ossia il rapporto tra pubblica amministrazio-ne e funzionari, tra pubblica amministrazione e concorrenti e tra pubblica am-ministrazione e contraenti, possono affiorare delle prospettive legittime che, uscendo dalle strettoie della modellistica contabile familiare alla prassi giuridica , consentano di acquisire e sfruttare nuova informazione, in corso di gara, adat-tando stime e proposte e consentendo, in tal modo, di guadagnare parecchio in termini di efficienza. In definitiva ed in sintesi, teoria ed esperienza, che trovano ampio supporto ed ispirazione nel diritto europeo, inducono a pensare che l'obiettivo di innalzare efficienza e convenienza dei meccanismi di gara postula il ricorso a modelli di-versificati, aperti a gradi variabili di flessibilità. A ben vedere il diritto europeo, assumendo il patrocinio di procedure contrattuali più aperte e di criteri di bilan-ciamento più flessibili, ispirati dall'idea che la stretta sorveglianza dei funzionari e delle amministrazioni non sia la finalità incondizionatamente prioritaria, ac-credita piuttosto l'idea che gli oneri del formalismo vadano sopportati soltanto sinché si può supporre che ne discendano benefici superiori in termini di stimolo all'intensificazione degli scambi. Lo scritto approda alla conclusione che l'efficienza vada considerata alla stregua di una variabile endogena, e non esogena, rispetto alle politiche di promozione della concorrenza. Onde, sarebbe utile convalidare anche nel nostro ordinamento un criterio di libertà delle forme procedimentali, almeno per i cosiddetti contratti esclusi, che non sempre e non necessariamente siano tenute a tradursi in procedure di gara, fatta salva la possibilità di accesso alla tutela giurisdizionale per l'aspirante che dimostri di aver subito gli effetti lesivi e discriminatori della violazione dei principi generali.
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Catturi, Giuseppe. "Arte figurativa e arte contabile. Le tavolette della biccherna del comune di Siena (XIII–XVII secolo)." De Computis - Revista Española de Historia de la Contabilidad 10, no. 19 (December 31, 2013): 175. http://dx.doi.org/10.26784/issn.1886-1881.v10i19.270.

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Анотація:
Fra le arti figurative comprese in quelle cosiddette “belle”, cioè le forme di attività che, secondo l'opinione del Vasari, hanno esclusivamente un fine di bellezza, un valore estetico, come l'architettura, la danza, la poesia, la pittura, la scultura e la musica, in questo articolo focalizziamo l'attenzione sulla pittura e su di una sua particolare espressione e manifestazione, irripetibile ed originalissima.Le composizioni pittoriche che rappresentano eventi e situazioni di vita vissuta o configurazioni di ambienti costituiscono tutte una fonte conoscitiva di inestimabile valenza. Agli attenti osservatori esse costituiscono archivi storici e giacimenti culturali di particolare ampiezza ed intensità.D'altra parte è arte anche il complesso delle tecniche, degli strumenti e dei loro metodi d'uso concernenti una realizzazione, un'applicazione pratica nel campo dell'operare umano; cosicché è possibile scrivere di arte riferendosi ora ad un mestiere ora ad una professione. Si ha così l'arte medica, l'arte forense, etc., ma anche l'arte contabile, quella cioè esercitata da coloro che si mostrano capaci di memorizzare e di sistematizzare, seguendo un metodo preordinato e rigoroso, i fatti amministrativi, ridotti in termini quantitativi – monetari, che caratterizzano l'attività economico – finanziaria realizzata da una qualunque azienda, in modo da offrire al gestore informazioni determinanti per il buon governo dell'azienda medesima.L'obiettivo conoscitivo dell'arte contabile rimane costante nel tempo, ma gli strumenti ed il loro metodo d'uso, relativi a quell'arte, cambiano mano a mano aumenta il bagaglio delle conoscenze concernenti l'efficace utilizzo a fini gestionali dei risultati contabili rilevati periodicamente. Nel nostro studio intendiamo riferirci all'arte contabile esercitata nel Medioevo nell'ambito di famiglie di mercanti, banchieri, amministrazioni comunali, ospedali, opere pie e congregazioni religiose. In particolare, vogliamo trattare dell'ufficio della Biccherna del Comune di Siena preposto alla gestione delle pubbliche risorse finanziarie. Esso era composto da un “presidente” - il Camarlingo - e da quattro Provveditori in carica per sei mesi.I registri contabili sui quali il Camarlingo annotata giornalmente le varie operazioni finanziarie erano a fogli mobili e, pertanto, inizialmente venivano tenuti assieme da un foglio più grande sul quale veniva scritto il periodo di riferimento ed il nome del Camarlingo. Successivamente, per tenere uniti i numerosi fogli contabili si incominciò ad usare del materiale rigido, appunto delle tavolette di legno, la cui consistenza e rigidezzarendevano più agevole l'adozione e la consultazione dell'insieme dei fogli contabili relativi ai vari semestri.Le due tavolette, quella superiore e l'altra inferiore, erano legate da lacci di cuoio che costituivano la costola e sul davanti veniva posta una fibbia di chiusura, in modo da formare un vero e proprio “libro”. Fu proprio per sopperire all'anonimicità ed alla ripetitività di quei libri che, almeno a Siena, si affermò l'uso, a partire dal 1257, di far dipingere le tavolette di legno che tenevano legate e congiunte le pagine del libro contabile.Molti e di grande fama furono i pittori senesi che dipinsero le tavolette della Biccherna: Duccio di Boninsegna, Ambrogio Lorenzetti, Giovanni di Paolo, Sano di Pietro, Domenico Beccafumi e molti altri. I pittori per lo più disegnavano l'ambiente principale della Biccherna, quello in cui si svolgevano le transazioni finanziarie e, talvolta, gli operatori dell'ufficio: il Camarlingo, i Provveditori e qualche cittadino raffigurato mentre pagava le imposte. Sul tavolo da lavoro si disegnavano spesso gli strumenti per l'esercizio dell'arte contabile: libri, penna, calamaio, grattino, forbici, monete, borse etc.È così che scorrendo le numerose rappresentazioni pittoriche delle tavolette, raccolte per lo più nell'Archivio di Stato di Siena, altre fanno bella mostra di sé nei maggiori musei del mondo, possiamo leggere, in estrema sintesi, alcuni significativi aspetti dell'evoluzione culturale della comunità medievale senese. Da esse possiamo trarre informazioni immediate non solo dei cambiamenti nell'arte pittorica adottata dagli autori dei dipinti, ma anche sull'organizzazione dell'Ufficio finanziario del Comune, la Biccherna appunto, e l'importanzasempre maggiore che veniva attribuita agli strumenti indispensabili per esercitare l'arte contabile. Possiamo acquisire informazioni concernenti l'evoluzione del “metodo” adottato nell'annotare i dati finaqnziari relativi all'attività della Biccherna solo dalla lettura dei fogli compresi nei vari “libri”, ma tale obiettivo conoscitivo è complementare e collaterale rispetto a quello principale che ci siamo posti. Insomma, osservando in ordine cronologico le tavolette di Biccherna, si “legge il tempo” nella contemporaneità dei momenti di vita vissuta da Siena, dalla sua comunità e in particolare dal suo più importante Ufficio finanziario pubblico, la Biccherna.Lo studio intende evidenziate appunto la correlazione fra arte figurativa e arte contabile attraverso le tavolette dipinte dei libri contabili della Biccherna senese.
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Fedele, Paolo, Silvia Iacuzzi, Andrea Garlatti, and Rubens Pauluzzo. "L'evoluzione delle forme della rendicontazione: il bilancio di missione nelle organizzazioni sindacali." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (December 2022): 349–72. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-003001.

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La rendicontazione extra-contabile è oggetto di crescente attenzione con l'evolu- zione normativa a livello internazionale. Anche la normativa italiana richiede alle grandi aziende e agli enti del Terzo settore di predisporre una rendicontazione non finanziaria. Questo contributo si focalizza sulle organizzazioni sindacali, un settore poco frequentato in letteratura, per approfondire in che modo le caratteristiche isti- tuzionali e la natura degli stakeholder coinvolti influenzino la rendicontazione extracontabile. Approfondendo il caso dell'Unione Sindacale Regionale CISL del Friuli Venezia Giulia, si evidenzia come questi aspetti influenzino in particolare la rilevanza delle informazioni che vengono rendicontate e il modo in cui vengono rendicontate.
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Veltri, Stefania, and Olga Ferraro. "La value relevance incrementale dell'other comprehensive income rispetto al net income. Un'analisi sulle società quotate in Italia." FINANCIAL REPORTING, no. 3 (November 2012): 9–29. http://dx.doi.org/10.3280/fr2012-003002.

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L'obiettivo principale dello studio è quello di testare l'assunzione, validata da una parte della letteratura, che l'Other Comprehensive Income (OCI) items reporting sia value relevant per gli investitori in misura incrementale, ossia che fornisca loro informazioni aggiuntive rispetto al reddito netto. La rassegna della letteratura evidenzia risultati contraddittori. Gli autori ipotizzano che una delle principali cause dell'inconsistenza dei risultati dipenda dall'utilizzo di dati che si riferiscono a periodi precedenti l'introduzione degli standard contabili sul Comprehensive Income (CI). Di conseguenza, hanno testato l'ipotesi di ricerca utilizzando dati relativi a periodi successivi allo IAS 1 revised 2007, in cui è esplicitamente richiesto alle aziende di presentare le componenti in bilancio. Il campione è costituto dai gruppi quotati alla borsa valori di Milano. L'analisi di regressione fornisce evidenza della value relevance incrementale dell'OCI rispetto al reddito netto.
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Sumar, Ramiro Rodrigues. "Consulenza contabile amministrativa: un nuovo modo di fare impresa attraverso la tecnologia." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, July 28, 2021, 91–104. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/economia-aziendale/attraverso-la-tecnologia.

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Obiettivo: Descrivere l’impatto degli ostacoli e delle potenzialità che la tecnologia ha portato alla consulenza contabile. Domanda: In che modo la consulenza contabile amministrativa può aiutare un’azienda a utilizzare le tecnologie? Metodi: Lo studio è una rassegna bibliografica. È stata condotta una ricerca con i descrittori: tecnologia; innovazione; contabilità; sulla piattaforma dati di Spell (Scientific Periodicals Electronic Library) nel giugno 2021. La perquisizione ha portato a 10 articoli. Risultati: i risultati portati come ostacoli: Il crescente progresso tecnologico, adattarsi all’uso di queste nuove tecnologie, Centralità del ruolo del contabile nei modelli tradizionali, Mancanza di conoscenza del software,Mancanza di forza lavoro specializzata, malfunzionamento della connessione, manodopera qualificata. E come potenzialità: Utilizzo di diverse tecnologie digitali, Agilità e guadagno di tempo, Convenienza, rapporto inseparabile tra tecnologia e contabilità consultiva promuovendo un supporto agile e di qualità ai suoi vari utenti, soddisfazione del cliente, velocità e flessibilità e riduzione dei costi. Conclusioni: È chiaro che le tecnologie dell’informazione influenzano positivamente l’esercizio della contabilità consultiva, anche se oltre ai vantaggi presenta i suoi svantaggi. Vale la pena ricordare che le tecnologie consentono il controllo delle informazioni contabili per l’ingresso e l’uscita di materiali e input, nonché la loro origine e destinazione finale, evitando perdite inutili, tra cui deviazioni, agilità, flessibilità e sicurezza.
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Sumar, Ramiro Rodrigues. "Automazione contabile e futuro della professione contabile." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, July 3, 2021, 167–81. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/contabilita/professione-contabile.

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Анотація:
La presenza di qualità nei servizi forniti è infatti indispensabile per la sopravvivenza della professione contabile, in quanto si traduce nell’obiettivo di un commercialista. I sistemi informativi, le nuove tecnologie di intelligenza artificiale e l’innovazione, se collegati alle competenze dei professionisti della contabilità, possono tradursi in maggiori prestazioni delle aziende e, di conseguenza, dell’economia. Considerando che la professione di commercialista cerca di fornire informazioni fiscali al fisco, questo articolo mira a dimostrare che questa professione è in un processo di migrazione per quanto riguarda l’automazione dei compiti, al fine di diventare uno strumento di gestione in grado di assistere nel processo decisionale assertivo, al fine di contribuire allo svolgimento della responsabilità sociale delle imprese. La problematicizzazione di questo studio si basa sulla seguente domanda problematica: quale sarà il ruolo del contabile con l’automazione della contabilità? La professione contabile terminerà come previsto dall’Istituto Sapiens nella ricerca del 2018? Per raggiungere gli obiettivi, è stata utilizzata la rassegna della letteratura. Come risultato, l’articolo ha dimostrato il ruolo del commercialista nel processo di sviluppo e crescita delle aziende prima e dopo l’automazione dei processi burocratici, nonché la prospettiva dello scenario futuro della professione. Così, si è scoperto che la professione contabile subisce un improvviso cambiamento di posizionamento in modo che sopravviva come professione e mantenga il suo ruolo con la società e l’economia del paese.
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Дисертації з теми "INFORMAZIONE CONTABILE"

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LEONI, GIULIA. "L’INFORMATIVA ECONOMICO-FINANZIARIA NELLE PMI ITALIANE:MISURE E DETERMINANTI DI EARNINGS QUALITY." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11562/413740.

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Анотація:
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di analizzare e misurare la qualità dell’informativa economico-finanziaria delle piccole e medie imprese italiane attraverso l’applicazione dei concetti e dei modelli di misurazione dell’earnings quality. L’utilità di tale analisi e la possibilità di applicare questi modelli quantitativi nel contesto specifico delle PMI è verificata attraverso l’analisi critica della letteratura economico-aziendale italiana che si è occupata del bilancio e della sua formazione, insieme alla letteratura di Financial Accounting, che nell’ultimo trentennio ha assistito al forte sviluppo del tema dell’earnings quality (qualità dell’informativa economico-finanziaria) secondo un approccio di natura quantitativa. In particolare, la misurazione della qualità dell’informativa economico-finanziaria nelle piccole e medie imprese non quotate è giustificata dalla presenza di soggetti che ne utilizzano il bilancio per le loro decisioni economiche e che, pertanto, risultano interessati a ricevere informazioni corrette e veritiere. Inoltre, l’attenzione per la qualità dell’informativa contabile di qualità nelle PMI è recentemente aumentata anche in conseguenza dell’introduzione dei principi contabili internazionali IFRS dedicati a queste realtà. Pertanto anche l’impresa di piccole e medie dimensioni può tenere in considerazione le attese di specifici interlocutori al momento della redazione di bilancio, che può allora risultare influenzata da politiche di bilancio tese alla soddisfazione di queste attese. In tal senso, può essere utile misurare la qualità dell’informativa economico-finanziaria delle PMI e individuare quali siano le sue determinanti in questo contesto. La qualità dell’informativa economico-finanziaria trova esplicitazione sia nella letteratura italiana che in quella straniera: la prima ha affrontato lo studio di tale qualità analizzando i criteri e le modalità con cui si perviene alla determinazione del reddito d’esercizio e le eventuali politiche di bilancio che si generano; la seconda di Financial Accounting ha associato alla qualità degli earnings una serie di attributi qualitativi che vengono misurati quantitativamente con l’ausilio di svariate tecniche statistiche, tra queste, alcune possono essere adeguatamente implementate anche nel contesto delle PMI, poiché consentono di considerare gli elementi contabili su cui possono verificarsi manipolazioni contabili. Al fine di implementare tali tecniche statistiche, è stato utilizzato un vasto campione di oltre 64.000 imprese italiane di piccola e media dimensione, di cui si conoscevano dati contabili, anagrafici e commerciali. Il lavoro di ricerca può essere diviso in due parti principali: la prima di analisi critica della letteratura italiana e straniera; la seconda parte di analisi empirica con cui si verificano quali circostanze influenzano la qualità degli earnings delle PMI italiane e con quali effetti. Nel dettaglio, il primo capitolo individua le specificità del bilancio delle PMI, intese come le peculiarità in termini di destinatari ed usi del bilancio della PMI, con cui si giunge a configurare la valenza informativa del bilancio delle imprese di ridotta dimensione. Il secondo capitolo approfondisce il concetto di qualità dell’informativa economico-finanziaria, facendo riferimento, da un lato, alla dottrina italiana che si è occupata del reddito d’esercizio consumabile e delle politiche di bilancio, dall’altro, alla letteratura di Financial Accounting che si è occupata di qualità degli earnings e ne ha definito gli attributi, con un approfondimento dello stato dell’arte della ricerca sull’earnings quality nelle PMI e nelle imprese non quotate. Il terzo capitolo costituisce il punto di raccordo tra la prima e la seconda parte del lavoro, in quanto, sulla base dell’analisi critica formula la domanda di ricerca e le ipotesi che il lavoro intende verificare. Il capitolo quarto approfondisce gli aspetti metodologici della ricerca e individua le modalità di individuazione del campione di imprese considerato nell’analisi. Il quinto capitolo, dopo aver introdotto i principali metodi di misurazione dell’earnings quality, presenta il modello di regressione lineare per la verifica delle ipotesi, delineando le scelte e le modalità di costruzione delle variabili che lo compongono. Infine il sesto e ultimo capitolo riporta i risultati dell’analisi quantitativa, i quali vengono analizzati alla luce delle ipotesi formulate e interpretati nel quadro più ampio dell’intero lavoro. Con i suoi risultati, la ricerca offre un supporto empirico alla letteratura che si è occupata degli usi del bilancio delle PMI, portando una prova sperimentale a sostegno degli studi che individuano nei finanziatori esterni e nell’amministrazione finanziaria i soggetti che utilizzano il bilancio della PMI e che possono influenzare la qualità delle sue informazioni contabili. Inoltre, contribuisce in modo duplice alla letteratura che si occupa dell’earnings quality nelle imprese non quotate: da un lato, conferma alcune delle determinanti che generalmente influenzano la qualità degli earnings nei pochi studi relativi al contesto delle PMI; dall’altro, amplia la letteratura considerando un contesto non ancora approfondito da tali studi, qual è appunto l’Italia. Infine, i risultati empirici che emergono dall’analisi offrono degli spunti di riflessione non solo per la letteratura italiana e straniera sul bilancio delle PMI, ma anche per le scelte future di regolamentazione contabile e fiscale nel contesto delle PMI. Il presente lavoro di ricerca è quindi un primo lavoro di natura esplorativa, con cui si sono potute mettere in luce nuove prospettive di ricerca nell’ambito delle PMI e dell’earnings quality. I risultati della ricerca, infatti, costituiscono dei punti di partenza per futuri lavori di ricerca più approfonditi e specifici sugli effetti dell’indebitamento e delle norme fiscali nell’ambito delle PMI, ma anche per studi di comparazione internazionale, al fine di enucleare differenze e similarità nelle determinanti che influenzano l’earnings quality delle PMI.
The present work aims to analyze and measure the quality of financial information for small and medium Italian enterprises through the application of earnings quality concepts and measures. A critical analysis of both the Italian research in “Economia Aziendale” and the Financial Accounting research focused on earnings quality with a quantitative approach highlights the usefulness of this kind of analysis about the earnings quality in Italian SMEs and the possibility to use earnings quality measures in the specific context. In particular, the evidence of the decision usefulness of SMEs financial statement by specific users and their need for truth and faithful financial information underline the possibility of measuring the quality of financial information in unlisted small and medium-sized companies. Moreover, the recent introduction of IFRS for SMEs arises interest for the quality of financial information in this peculiar context. Therefore, even small and medium-sized enterprises may take into consideration the expectations of specific users when drafting their financial statement. In SMEs, hence, the quality of earnings can be affected by peculiar policies aimed at meeting those expectations. In this sense, an analysis that sheds lights on earnings quality in SMEs and its main determinants can results useful. The concepts of financial information quality are considered both by the Italian “Economia Aziendale” and by the Financial Accounting research literature: the first one deepens such quality by analyzing the ways in which the income is calculated and the related policies and estimations; the second one defines earnings quality by means of several qualitative attributes that quantitatively measure earnings quality. Among these measures, some can be properly implemented also in the context of SMEs, since they consider specific accounting elements on which manipulations may occur. In order to achieve its aims, the study makes use of a large sample of over 64,000 Italian SMEs formed by accounting data and business features. The research can be divided into two main sections: the first one focuses on critical analysis of Italian “Economia Aziendale” and Financial Accounting research, the second one develops the empirical analysis that verifies the existence and the effects of the possible earnings quality determinants in Italian SMEs. In detail, the first chapter identifies the specific nature of the SMEs financial statements, defined as the peculiarities in terms of users and uses of SMEs financial statements. The second chapter discusses the concept of financial information quality, with reference both to the Italian scholars who studies the expendable income and financial statement policies, and to Financial Accounting research focusing on earnings quality and its attributes, with a specific attention to the growing stream of earnings quality in SMEs and unlisted companies. The third chapter constitutes the link between the first and the second part of the work, since it states the research questions and the related hypotheses, on the basis of the critical analysis. The fourth chapter explores the research methodology and identifies the sample of SMEs for the statistical analysis. The fifth chapter, after introducing the main measures of earnings quality, presents the regression model for the, outlining also the choices and the construction of each variables that form the model. Finally, the sixth and last chapter reports the results of the statistical analysis for the hypotheses test, considering also the broader consequences on the whole analysis, here conducted. With its results, the research provides empirical support to the literature that deals with users and uses of SMEs financial statement, giving evidence that lenders and banks but also tax authorities are the main users of their financial statements and their relevance can affect SMEs earnings quality. In addition, it contributes to the Financial Accounting literature about earnings quality in unlisted companies and SMEs: firstly, it confirms some of the determinants affecting the earnings quality of SMEs, and secondly, it enlarges the research by considering a new context, like Italy. Finally, the empirical results gives also insights concerning the choices by accounting setters and tax authorities in the context of SMEs. This research has also limitations, since it constitutes an exploratory work about earnings quality in SMEs, but it sheds light on future research paths in SMEs context and on earnings quality research. Actually, the results can be considered starting points for deepening the research on the effects of debt and tax rules on SMEs financial information, but also for developing cross-country studies about differences and similarities in the determinants that affect the earnings quality of SMEs.
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Книги з теми "INFORMAZIONE CONTABILE"

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Defrancesco, Edi. La specializzazione da latte negli allevamenti italiani: Un'analisi dei dati della rete di informazione contabile INEA. [Roma]: Istituto nazionale di economia agraria, 1988.

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