Добірка наукової літератури з теми "Fundraising territoriale per la cultura"
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Статті в журналах з теми "Fundraising territoriale per la cultura"
Meneghini, Anna Maria, and Sandro Stanzani. "La risposta degli italiani all'appello del volontariato per l'emergenza COVID-19." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (June 2021): 11–28. http://dx.doi.org/10.3280/psc2021-001002.
Повний текст джерелаRufino, Annamaria. "Salve, shalom, fil aman, ni hao. Riflessioni sulle radici sociali di una norma implicita." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2012): 179–83. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-001013.
Повний текст джерелаTricarico, Luca, Federica Fulghesu, and Chiara Missikoff. "Spunti per un'agenda territoriale su educazione e cultura: contesti di apprendimento inclusivi e pratiche di innovazione sociale." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 133 (March 2022): 130–54. http://dx.doi.org/10.3280/asur2022-133006.
Повний текст джерелаTadi, Massimo, and Angela Colucci. "Terredoltreadda: un caso campione per un nuovo modello insediativo responsabile." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 138–47. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058013.
Повний текст джерелаCrivello, Silvia. "Ereditŕ dei grandi eventi: un confronto tra Barcellona, Genova e Torino." SCIENZE REGIONALI, no. 1 (March 2010): 69–89. http://dx.doi.org/10.3280/scre2010-001004.
Повний текст джерелаNevola, Gaspare. "LA POLITICA DELLA SECESSIONE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no. 1 (April 1998): 119–56. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025776.
Повний текст джерелаSaggiomo, Carmen. "IL CITOYEN NEI DIZIONARI FRANCESI TRA XVII E XVIII SECOLO." Verbum 7, no. 7 (December 20, 2016): 165. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2016.7.10266.
Повний текст джерелаSaggiomo, Carmen. "IL CITOYEN NEI DIZIONARI FRANCESI TRA XVII E XVIII SECOLO." Verbum 7, no. 7 (December 22, 2016): 165. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2016.7.10294.
Повний текст джерелаPorcarelli, Cristiana. "Prime riflessioni su modalità, percorsi e nuovi spazi di cooperazione per garantire l’apprendimento permanente di giovani e adulti." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 88–99. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13455.
Повний текст джерелаDe Luca, Roberto. "Nuove liste e vecchi candidati: le elezioni politiche e comunali del 2006 in Calabria." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 57, no. 1 (June 30, 2007): 53–84. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-10224.
Повний текст джерелаДисертації з теми "Fundraising territoriale per la cultura"
Seleni, Martina. "Le nuove frontiere per il fund raising per la cultura. Il distretto culturale evolutivo. Esempi tecnici di progettazione culturale sul territorio." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4497.
Повний текст джерелаQuesto lavoro, che ha preso avvio dall’idea di approfondire il tema del fundraising, successivamente è confluito in un ambito di studio più vasto: quello della produzione di cultura che testimonia l’interesse della società nel suo complesso a costruire un assetto di rapporti che assicuri e diffonda un benessere generale. Ci si è resi conto che il valore economico è sempre più sottoposto ad un giudizio da parte della società civile, la quale ormai pretende che le produzioni accrescano la qualità dell’esistenza e la coesione sociale. Tutto ciò esalta il ruolo della cultura prodotta direttamente o indirettamente, e mostra come questa – sviluppata in tutte le sue forme – alimenti il valore economico e l’utilità presente nella polis di cui siamo parte. Si tratta di una problematica generale che però assume speciale rilevanza per i soggetti che producono professionalmente cultura e cioè per le cosiddette industrie culturali. Di certo il decremento della spesa pubblica per la cultura perpetratosi negli ultimi vent’anni ha spinto chi opera nel settore a ricorrere a nuove modalità di finanziamento per sostenere le proprie attività istituzionali. Ecco, quindi, il fiorire di tutta una serie di innovative strategie di raccolta fondi per la cultura. Alcune di queste, vengono mutuate direttamente dalle tecniche di fundraising tradizionalmente utilizzate dalle organizzazioni non profit per il sostegno delle più svariate cause sociali. Altre, invece, affondano le loro radici nelle politiche si sviluppo territoriali e vanno di pari passo con percorsi di partnership pubblico-privato (PPP) avviati allo scopo di rendere più competitivi determinati territori. Nel primo capitolo di questo lavoro abbiamo classificato i beni artistici e culturali ed abbiamo elencato i tradizionali finanziatori del settore in Italia. Abbiamo descritto, in particolar modo, il ruolo dei privati, delle imprese e delle Fondazioni di origine bancaria nel sostegno alla cultura. Si è poi analizzato il quadro normativo entro cui si inseriscono le sponsorizzazioni e le erogazioni liberali, ponendo particolare attenzione agli incentivi fiscali all’investimento privato in cultura. Nel secondo capitolo abbiamo invece descritto le principali tecniche del “fundraising”, la “scienza della sostenibilità finanziaria di una causa sociale”. Il fundraising non coincide solo con il momento della raccolta di fondi, ma va inteso anche come processo di sviluppo dei fondi. Abbiamo cercato quindi di fornire dei criteri per la stima del tasso di rendimento del fundraising, tramite il calcolo dell’indice FACE (Fundraising, Administration Cost and total Expenditure) e del tasso di rendimento sugli investimenti (ROI), e per l’applicazione di metodologie di valutazione della convenienza di un investimento di fundraising. Nel terzo capitolo abbiamo ampliato la definizione di “fundraising” al nuovo concetto di “fundraising territoriale per la cultura”. Le tecniche di raccolta fondi che caratterizzano il fundraising, vengono, infatti, tradizionalmente adottate dalle aziende non profit per garantire sostenibilità economica a progetti con finalità sociali, inseriti nell’ambito di attività di cooperazione allo sviluppo. Ma le stesse tecniche possono essere vantaggiosamente utilizzate anche dai sistemi territoriali interessati a sostenere determinati progetti culturali in loco. Da qui, siamo passati alla definizione dei concetti di “distretto culturale” e “distretto culturale evoluto”. Si tratta di sistemi, territorialmente delimitati, di relazioni che integrano il processo di valorizzazione delle dotazioni culturali, con le infrastrutture e con gli altri settori produttivi che a quel processo sono connesse. La chiave del successo dell’attività di fundraising in un distretto culturale sta nella collaborazione tra le imprese, i privati cittadini e gli Enti Pubblici che lo compongono. In questo modo, si creano rapporti che non si esauriscono nella mera raccolta di danaro, ma che sfociano in una vera e propria partecipazione alle attività ed ai progetti culturali. Una forma di collaborazione efficace, tipica delle politiche dei sistemi territoriali come il Distretto Culturale Evoluto, è la Partnership Pubblico Privata (PPP), dove Enti Pubblici, imprese, privati cittadini ed organizzazioni non profit uniscono le loro forze al fine di valorizzare le caratteristiche strategiche del territorio, tra cui naturalmente le sue eccellenze culturali. Nel quarto capitolo siamo andati a descrivere il valore in senso generale derivante da un investimento in cultura. Tale valore presenta sia un aspetto quantitativo che un aspetto qualitativo: se per il primo si può tentare una valutazione con l’utilizzo delle tecniche proprie della finanza, il secondo si fonda su strumentazioni concettuali assai stilizzate di matrice scientifica più recente. Abbiamo spiegato come l’investimento in cultura sia un’importante componente della corporate social responsability delle imprese che lo sostengono, e come determini un impatto positivo sulla loro performance d’investimento, generando un valore misurabile attraverso i flussi di cassa incrementali derivanti dal progetto: le vendite possono aumentare sia per effetto del miglioramento dell’immagine aziendale, che si traduce in una crescita del giro di affari, sia per effetto della nascita di nuovi punti vendita o della creazione di nuovi mercati, come conseguenza dell’attivazione del progetto. L’attività culturale, inoltre, non si limita a generare flussi incrementali di progetto, ma comporta un vero e proprio aumento del valore di mercato dell’impresa. Il valore di un’impresa che segue detta logica aggiungerà al valore di mercato ottenuto attualizzando il proprio Free Cash Flow secondo i criteri della teoria classica del valore, una componente +/-ΔU che rappresenterà la produzione di utilità sociale. I fatti dimostrano che i valori dell’integrazione cultura/economia possiedono un’utilità sociale per l’impresa, le altre imprese ed il territorio, in quanto sostengono l’occupazione, la legalità, la fiducia, generano l’aiuto verso le realtà sociali svantaggiate o bisognose, ed il mondo dei giovani. In conclusione la cultura genera flussi di ricchezza, crea valore economico ed aggiunge a tutto ciò un’utilità sociale fondata su un’intesa tra i soggetti che appartengono alla polis. Detto questo, abbiamo applicato l’analisi teorica esposta ad alcuni casi pratici. Nel quinto capitolo, si sono analizzate le politiche di fundraising del FAI, il Fondo Ambiente Italiano. Si è descritto l’indice FACE della Fondazione e si è poi passati all’analisi del ROI delle principali modalità di raccolta fondi utilizzate. Proprio sulla base di tale analisi, siamo arrivati ad una interessante conclusione: le modalità di raccolta fondi che, come le corporate membership, non prevedono una vera e profonda partecipazione, emotiva ma anche imprenditoriale, alla causa culturale, possono rivelarsi instabili, insicure, specialmente in periodi di crisi. Tecniche di raccolta fondi che invece prevedono la partecipazione delle imprese nel capitale dell’organizzazione (vedi ad esempio “I 200 del FAI”) o il loro coinvolgimento nella gestione dell’attività culturale, saranno destinate a generare ottimi risultati. Le nuove frontiere del fundraising per la cultura, insomma, consistono nella partecipazione attiva di chi finanzia un determinato progetto artistico al capitale della realtà che lo promuove o alla sua gestione e sviluppo. Nell’ultimo capitolo abbiamo trattato l’esperienza del Distretto Culturale della Valle Camonica, che ha intrapreso un investimento in cultura concepito come volano di sviluppo del territorio. Si è ipotizzata, infine, la creazione di un Distretto Culturale in provincia di Trieste, ed abbiamo motivato l’opportunità di realizzare al suo interno un Polo della Musica. Si tratta della proposta ideata dallo studio ARTEMA per il riutilizzo di alcuni magazzini del Porto Vecchio di Trieste a favore di iniziative culturali particolarmente significative e aventi peraltro un’intrinseca capacità di stimolo nei confronti di ulteriori attività, potendo con ciò contribuire all’auspicato processo di rivitalizzazione della realtà locale. Tale studio è stato avviato su incarico di un’aggregazione di dieci soggetti - tra istituzioni, fondazioni e associazioni - operanti a Trieste nel settore musicale (tra di loro spiccano il Conservatorio Giuseppe Tartini ed il teatro lirico Giuseppe Verdi), tutti qualificati da un notevole impegno e dall’alta riconoscibilità nel settore artistico e della formazione. Per l’avvio di questo progetto, abbiamo ideato una proposta di fundraising che coinvolge sì gli Enti pubblici e le Fondazioni bancarie presenti sul territorio, ma si rivolge anche e soprattutto alle imprese ed ai privati cittadini, nell’ottica di un coinvolgimento diretto ed attivo al progetto.
XXIII Ciclo
1979
Tosin, Francesca <1986>. "La città creativa. Quando la cultura e l'innovazione diventano gli strumenti chiave per lo sviluppo economico, sociale e territoriale. Berlino." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2645.
Повний текст джерелаPavan, Luca <1988>. "Millennials, cultura e finanziamento privato: come attivare pratiche virtuose di fundraising per l'audience development del segmento d'età 18-35 anni. Focus Friuli Venezia Giulia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14859.
Повний текст джерелаRABELLO, LYRA ANA PAULA. "L'identità culturale e lo sviluppo socio economico della regione Serrana nello stato di Espìrito Santo in Brasile. Una strategia per il governo della trasformazione territoriale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/84.
Повний текст джерелаThe impact of the new rural space developments on spatial quality in the Espírito Santo State mountain region has been intensified in the past decade. It brings pressure to bear on the economy, the environment and the cultural identity with consequences to the health and safety of the region. This research contribution is the suggestion of an additional action programme to the 'Espírito Santo mountain region sustainable development association' ADEMES. A development-oriented approach addressed to make a better use of the Serrana Region's cultural landscape to improve the quality of its changing rural space.
RABELLO, LYRA ANA PAULA. "L'identità culturale e lo sviluppo socio economico della regione Serrana nello stato di Espìrito Santo in Brasile. Una strategia per il governo della trasformazione territoriale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/84.
Повний текст джерелаThe impact of the new rural space developments on spatial quality in the Espírito Santo State mountain region has been intensified in the past decade. It brings pressure to bear on the economy, the environment and the cultural identity with consequences to the health and safety of the region. This research contribution is the suggestion of an additional action programme to the 'Espírito Santo mountain region sustainable development association' ADEMES. A development-oriented approach addressed to make a better use of the Serrana Region's cultural landscape to improve the quality of its changing rural space.
Книги з теми "Fundraising territoriale per la cultura"
Manuale dell'Export manager (6a ed., 2008); I mercati dell'Europa socialista (1979); La grande distribuzione europea (3a ed., 1991); La nuova Cina (1981); I mercati dell'Opec (1982); Il commercio estero delle tecnologie, dei progetti industriali e dei know-how (4a ed., 2005); La strategia di marketing internazionale (4a ed., 2005); Il marketing agroalimentare (9a ed., 2007), Il marketing globale (3a ed., 2004); Il marketing operativo (2a ed 2004); Euromarketing e mercato unico europeo (1994); Marketing strategico e competitivo (2a ed., 1995); Countertrade e commercio estero 2000 (1996); Alleanze strategiche per l’impresa (1997); Vendere alla grande distribuzione (2a ed., 2005); Azienda obiettivo vendita (1998); Strategie di vendita per l’impresa (2a ed., 2005); Il marketing industriale (2a ed, 2007); Il marketing politico ed elettorale (4a ed., 2010); Il marketing della moda (8a ed., 2010); E-commerce e web marketing (5a ed. 2010); Il marketing non profit (2003); Il marketing pubblico (2a ed., 2006); Decisioni di marketing e problem solving (2003); Il glocal marketing (2004), Il marketing dell’arte (2005), Il marketing dello spettacolo (2005); Il marketing della cultura (2005); Obiettivo competitività (2006); Il marketing urbano e territoriale (2006); Il marketing sanitario (2a ed., 2009); Il marketing personale (2007); L’arte dello shopping (2008); Marketing relazionale e consumatori alleati (2008); Il marketing ecologico (2008); Start up. La guida completa per chi vuole mettersi in proprio e creare da zero un’impresa di successo (2009); Turnaround. Ripensare e riprogettare l’impresa. (2010); Lavoro e gioco di squadra (2010), Dagli errori al manager di successo. Gestire gli errori come risorse e opportunità (2011). Franco Angeli, 2011.
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