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Ronchini, Beatrice. "Le asimmetrie regolamentari nell'industria dei fondi comuni aperti." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 423–44. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003003.

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Анотація:
L'obiettivo di livellare il terreno competitivo tra gli operatori europei del risparmio gestito non sembra ancora pienamente raggiunto. Nei diversi paesi permangono infatti alcune residue divergenze - nelle modalitŕ di recepimento e di interpretazione delle normative comunitarie, nelle prassi di vigilanza, nei regimi sanzionatori, nella regolamentazione settoriale - tali da penalizzare potenzialmente gli operatori e i prodotti sottoposti alla disciplina piů stringente. Il presente contributo si focalizza sul comparto dei fondi comuni aperti italiani e intende arricchire la letteratura sul tema passando in rassegna in ottica comparata le principali norme e prassi di vigilanza "competition sensitive" suscettibili di limitare l'attrattivitŕ di tali prodotti rispetto a quelli esteri commercializzati in Italia o rispetto a prodotti finanziari alternativi. Come noto, le asimmetrie regolamentari sono considerate una delle cause del declino attraversato nel passato recente dall'industria italiana dei fondi comuni d'investimento mobiliare. L'individuazione dei residui spazi di discriminazione competitiva di matrice normativa rappresenta la necessaria premessa per prefigurare un possibile percorso di ottimizzazione della regolamentazione.
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Mantini, Pierluigi, and Alberto Scaravaggi. "I fondi immobiliari nel federalismo patrimoniale. Profili giuridici." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 161–69. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058016.

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Анотація:
La riforma del federalismo fi scale prende avvio con la legge delega n. 42/2009 e con il primo decreto attuativo n. 85/2010 sul federalismo patrimoniale. In particolare, l'art. 6 del decreto intende favorire la valorizzazione dei beni attraverso fondi comuni di investimento immobiliare e sancisce precise regole affinché i fondi possano svolgere un ruolo attivo. I fondi immobiliari sono strumenti finanziari che consentono ai risparmiatori di partecipare ai risultati economici di iniziative immobiliari, utilizzando il modello organizzativo del patrimonio gestito da un intermediario professionale, le Sgr (Societŕ di gestione del risparmio) che si occupano di fondi immobiliari. In specie, i fondi ad apporto pubblico possono costituire uno strumento evoluto per le politiche di sviluppo urbano.
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Duranti, Silvia, Patrizia Lattarulo, and Letizia Ravagli. "Risorse, esperienza e caratteristiche dell'amministrazione dietro i fondi comunitari dei comuni. La capacità di assorbimento delle amministrazioni nel caso toscano." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 66 (September 2017): 139–57. http://dx.doi.org/10.3280/riv2016-066009.

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4

Gandolfi, Gino, and Giacomo Neri. "Il settore del risparmio gestito." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 401–22. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003002.

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Анотація:
Il settore del risparmio gestito si sta muovendo in un contesto ancora fortemente instabile dal punto di vista economico e sempre piů complesso dal punto di vista regolamentare. Il presente lavoro intende fornire un'analisi del comparto italiano dell'asset management che, com'č noto, č caratterizzato dal preponderante peso del canale bancario nella distribuzione dei suoi prodotti. Appare importante considerare le caratteristiche e i trend della domanda e dell'offerta del risparmio gestito in Italia, in particolare alla luce della spinta del Regolatore ad una separazione tra distribuzione e produzione. Inoltre, la recente crisi finanziaria e il consistente calo di fiducia manifestato dagli investitori negli ultimi anni hanno indotto i governi a mettere in atto delle manovre finalizzate a reperire risorse finanziarie. Infine, č perň importante menzionare anche gli importanti passi avanti compiuti in campo normativo, grazie all'adeguamento ai diversi provvedimenti regolamentari emanati a livello europeo, quali la Mifid e la Ucits IV, che segnano un momento decisivo nel processo di armonizzazione dei mercati europei dei fondi comuni.
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Mauro, Mussini, Crosato Lisa, Mariani Paolo, and Zavanella Biancamaria. "L'abbinamento dei dati da fonti diverse: una proposta per integrare dati amministrativi e campionari a livello locale." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (December 2011): 87–114. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-003004.

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L'articolo affronta il tema dell'abbinamento di dati provenienti da fonti di diversa natura, amministrativa e campionaria, disponibili a livello locale. Si indagano gli aspetti metodologici dell'abbinamento dei dati provenienti dall'indagine sui consumi delle famiglie milanesi, condotta da Camera di commercio di Milano e Comune di Milano, con i dati dell'archivio del data warehouse AMeRIcA, che integra l'archivio tributario dell'Agenzia delle entrate e l'archivio dell'Anagrafe del comune di Milano. L'obiettivo conoscitivo dell'abbinamento č l'arricchimento delle informazioni separatamente contenute nei due archivi, creando un archivio integrato che abbini le informazioni sul reddito e i consumi. Per eseguire l'abbinamento si utilizza una tecnica di abbinamento quasi-esatto. Essa prevede l'impiego di vari criteri decisionali per stabilire se una coppia di record sia da abbinare. Questa strategia di abbinamento consente di evidenziare la capacitŕ identificativa delle variabili di abbinamento disponibili. I risultati della procedura confermano la fattibilitŕ dell'integrazione tra gli archivi delle due fonti considerate. L'archivio integrato risultante offre l'opportunitŕ di effettuare analisi statistiche dettagliate sulle famiglie, descrivendo ciascuna di esse in base a informazioni demografiche, reddituali e relative alle scelte di spesa. Inoltre, dal punto di vista metodologico, i risultati dell'esercizio di abbinamento assumono particolare rilievo in considerazione del fatto che l'esperienza condotta con riferimento all'area del comune di Milano potrebbe essere ripetuta in maniera analoga anche per altre realtŕ locali (comuni, province o cittŕ metropolitane), data la disponibilitŕ delle fonti utilizzate in questo studio.
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Pacini, Luca. "La tutela dei minori e il ruolo dei Comuni." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 67–75. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001007.

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L'articolo prende in esame il ruolo assegnato nel disegno istituzionale ai Comuni nella tutela dei minori, tenuto conto dell'articolazione del sistema di intervento intorno alle tre aree della Promozione, Prevenzione e Protezione. Tratta quindi di alcuni degli attuali profili critici del sistema: la necessaria creazione di un Fondo strutturale capace di assicurare livelli essenziali di intervento su dimensione nazionale, la qualificazione e stabilizzazione contrattuale di figure professionali, in specie gli assistenti sociali, operanti nel settore pubblico, i passi da compiere in direzione dell'integrazione sociosanitaria.
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Gandullia, Luca, and Andrea Taddei. "Il fondo di solidarietà 2017: effetti e sostenibilità per i comuni italiani." ECONOMIA PUBBLICA, no. 2 (November 2018): 53–77. http://dx.doi.org/10.3280/ep2018-002003.

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Buja, Antonella, and Giuseppe Caruso. "Fondi europei e project management negli enti locali: l'esperienza del comune di Modena." PROJECT MANAGER (IL), no. 45 (January 2021): 13–18. http://dx.doi.org/10.3280/pm2021-045004.

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Caffarena, Fabio. "In Fondo alla Scrittura (la Scrittura di Chi Sta in Fondo) le Testimonianze Scritte della Gente Comune." Revista de Italianística, no. 17 (December 30, 2008): 47. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i17p47-56.

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A história, especialmente a contemoorânea, pode ser abordada utilizando-se as costumeiras fontes institucionais, ligadas aos clássicos paradigmas econômicos e institucionais, mas também privilegiando os aspectos sociais, utlizando a mina inesgotável de testemunhos escritos e orais produzidos pela gente comum. Essas fontes permitem que se olhe "de baixo" para os eventos, mas essa perspectiva, que não pode ser ignorada e adquire uma conceituação metodológica cada vez mais consistente, está ainda buscando uma legitimação historiográfica completa.
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Castelbarco, Antonella. "Bauman e Baricco: uno sguardo comune sulla vita liquida." GRUPPI, no. 3 (May 2010): 147–52. http://dx.doi.org/10.3280/gru2009-003009.

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L'articolo prende spunto dalla considerazione dei rapidi mutamenti della societŕ attuale intesi come fattori che influiscono nel contesto clinico della terapia di coppia. La tesi di Bauman circa la societŕ "liquida" e le sue dinamiche relazionali viene messa a confronto con l'idea di Baricco espressa nel libro I Barbari circa la genesi di modalitŕ nuove di vivere l'esperienza. L'articolo si sofferma su alcuni concetti come: «rete di sistemi passanti e fluiditŕ», che ben si adattano alla descrizione degli aspetti fondanti le relazioni affettive che Bauman evidenzia come caratteristiche di rapporti che assomigliano di piů a "connessioni" intese come legami condensati e superficiali per proteggere dal rischio di coinvolgimenti affettivi avvertiti come obblighi. Il cambiamento riguarderebbe aspetti importanti della vita e delle relazioni interpersonali come ad esempio: la superficie al posto della profonditŕ, le sequenze e la velocitŕ al posto della riflessione. In generale la descrizione della societŕ "barbara" e della societŕ "liquida" si fonda sulla tesi di una mutazione profonda del concetto di "esperienza" e di una nuova dislocazione del concetto di «senso nel tessuto dell'esperienza».
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Matthews, Alan. "Greening the cap: the way forward." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 4 (January 2013): 37–59. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-004002.

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Questo saggio riassume il dibattito svolto fino al giugno 2012 sulla proposta di introdurre un "pagamento verde" nel primo pilastro della Pac (Politica agricola comune) a seguito della pubblicazione, nell'ottobre del 2011, delle proposte legislative della Commissione per la Pac dell'UE post-2013. Anche se rimangono da chiarire molti particolari dell'effettiva realizzazione, si cerca di valutare il contri- buto che potrebbero portare al miglioramento dell'ambiente. Inoltre, il saggio sostiene che esistono ulteriori possibilitŕ di migliorare l'impatto ambientale dell'allocazione dei fondi Pac nel prossimo periodo Qfp.
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Cicchella, Attilio. "Un frammento inedito del «Fiore di virtù» (Vercelli, ASC, PROT. 378/222)." Carte Romanze. Rivista di Filologia e Linguistica Romanze dalle Origini al Rinascimento 9, no. 2 (December 30, 2021): 53–86. http://dx.doi.org/10.54103/2282-7447/16663.

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Dopo uno studio introduttivo, il contributo propone l’edizione interpretativa e il commento delle fonti di un frammento inedito del Fiore di virtù (sec. XIV, seconda metà), individuato nella coperta di un registro notarile conservato presso l’Archivio Storico del Comune di Vercelli (prot. 378/222).
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Violi, Patrizia. "Due vie per la semiotica o un incrocio di sguardi? Algirdas Greimas e Umberto Eco a confronto." Entornos 30, no. 1 (June 30, 2017): 25. http://dx.doi.org/10.25054/01247905.1420.

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Questo articolo intende confrontare criticamente il pensiero di due grandi semiotici scomparsi: Algirdas Greimas e Umberto Eco. Spesso contrapposti come caposcuola di due teorie semiotiche antagoniste - la semiotica generativa e quella interpretativa - ad uno sguardo più attento rivelano invece una comune base epistemologica. In particolare è l’assunto strutturalista di fondo ciò che costituisce l’orizzonte condiviso delle loro semiotiche, da cui discendono posizioni simili su molti altri punti, dall’anti essenzialsimo alla narratività. Su altri aspetti invece, come l’enunciazione e il metalinguaggio, gli approcci divergono, pur all’interno di una stessa indagine sul senso e i linguaggi che al fondo li accomuna.
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Vicario, Federico. "Il catalogo di donne di venzone (sec. XIV)." Linguistica 49, no. 1 (December 29, 2009): 161–76. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.49.1.161-176.

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Nell’articolo si presenta l’edizione di un documento friulano tardomedievale, il catalogo di donne di venzone (sec. Xiv), un documento conservato presso la Biblioteca Civica di Udine «V. Joppi». All’edizione, diplomatica, segue un commento linguistico, in particolare sull’onomastica personale, sul lessico comune e sulla toponomastica; l’esame del testo consente di isolare numerosi elementi di interesse, nomi femminili e maschili, ma anche nomi di mestiere e funzione, che costituiscono gli antecedenti di numerosi cognomi moderni.Si conferma l’importanza fondamentale dello studio sistematico delle carte friulane di uso pratico, come quelle qui presentate, operazione preliminare e indispensabile al fine di avviare, in seguito, opere di lessicografia di ampia prospettiva, in primis la redazione di un dizionario storico comprensivo delle forme antiche. Sembra quest’ultimo un obiettivo ormai alla portata, potendo contare sui progressi che la disciplina ha compiuto negli ultimi anni, con lo svolgimento di un vasto progetto di ricognizione dei fondi archivistici di tutto il Friuli storico promosso dalla Società Filologica Friulana e dal Ministero per i Beni culturali (documenti antichi dagli archivi friulani). Ai positivi risultati ottenuti con lo svolgimento di questo progetto si aggiungono le numerose edizioni realizzate su fondi manoscritti conservati in alcuni degli enti conservatori più importanti della regione, a partire ancora dai materiali antichi depositati presso la Biblioteca Civica di Udine.
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Mazzacane, Aldo. "Alessandro Dani, Un'immagine secentesca del diritto comune. La teoria delle fonti nel pensiero di Giovanni Battista De Luca." Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte: Romanistische Abteilung 128, no. 1 (August 1, 2011): 701–5. http://dx.doi.org/10.7767/zrgra.2011.128.1.701.

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Colantuono, Gaetano. "La presenza di partigiani jugoslavi nella Puglia centrale 1943-1945. Il caso del comune di Grumo Appula." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 266 (September 2012): 43–65. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-266002.

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L'autore analizza i caratteri della presenza a Grumo Appula, un comune della Puglia centrale, di ex internati, profughi e partigiani jugoslavi — e delle memorie che di essa permangono. Egli sviluppa e approfondisce i risultati di una laboriosa ricostruzione delle vicende dei gruppi jugoslavi attivi nella lotta partigiana in Italia, esposti nel volume collettaneo I partigiani jugoslavi nella Resistenza italiana. Storie e memorie di una vicenda ignorata. Sulla base del riesame di fonti di varia natura, il saggio conferma l'importante ruolo svolto dalla Puglia sia come duplice retrovia per coloro che avevano combattuto lungo l'Appennino e per quanti combattevano nei Balcani (luogo di cure mediche, di reclutamento, di addestramento, di formazione delle Brigate d'oltremare che successivamente si sarebbero unite all'Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia, Eplj), sia come area di complessa mediazione fra i diversi soggetti attivi nel periodo dell'occupazione alleata.
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Vespaziani, Alberto. "COMPARAZIONE E TRADUZIONE: DALLA LETTERATURA AL DIRITTO." Revista Eletrônica do Curso de Direito da UFSM 11, no. 3 (December 13, 2016): 1161. http://dx.doi.org/10.5902/1981369425188.

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Il contributo discute l'ascesa degli studi sulla traduzione nel diritto comparato. La prima parte riassume i testi letterari classici che costituiscono le fonti di ispirazione per l'analisi giuridica contemporanea sulla traduzione, la seconda parte analizza i principali argomenti addotti da Ost nel suo libro Traduire, la terza parte avanza alcune proposte di ricerca per le future conessioni tra comparazione e traduzione nell’analisi giuridica europea. Il contributo sostiene che la svolta verso la traduzione dovrebbe essere accolto dai giuristi come una sfida per il perseguimento di una cultura costituzionale comune.
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Fedrizzi, Roberto, and Wolfram Sparber. "Valutazione delle emissioni di CO2 della cittŕ di Bolzano e scenari di riduzione possibili." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (September 2011): 105–17. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-002007.

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Il presente lavoro descrive i principali risultati di uno studio, effettuato tra il 2009 ed il 2010, nel comune di Bolzano sulla quantitŕ e le principali fonti di emissione CO2. Le conclusioni a cui giungono gli autori suggeriscono che una drastica diminuzione delle emissioni di CO2 č possibile solo intervenendo su tutti gli ambiti in cui si verificano consumi energetici ed attraverso un massiccio utilizzo di energie rinnovabili. Inoltre, sebbene la riduzione delle emissioni di CO2 richiederebbe investimenti iniziali ingenti, nel lungo periodo si otterrebbero cospicue riduzioni dei costi energetici dei cittadini ed altrettanto considerevoli entrate per le amministrazioni.
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Giacobello, Maria Laura. "Per un’educazione alla solidarietà: dalla bioetica globale all’etica della complessità." Medicina e Morale 68, no. 2 (June 30, 2019): 181–96. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.581.

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L’articolo propone un excursus che va dalla critica all’ideologia dell’homo oeconomicus, all’educazione alla bioetica come formazione alla solidarietà, transitando per la bioetica globale di Van Potter ed evidenziandone la curvatura ecologica, per finire con un accostamento tra la bioetica e l’etica della complessità di Edgar Morin. L’insufficienza etica radicale che affligge l’uomo contemporaneo si fonda infatti su una concezione riduzionistica, che risolve l’uomo nella mera istanza economicistica. Si profila pertanto l’urgenza di un rinnovamento delle ordinarie categorie gnoseologiche e morali, che possa riconsegnare l’uomo alla complessità della sua identità, in cui si trovano inscritti i valori dell’altruismo e della solidarietà. In questa missione, la bioetica e il pensiero della complessità si riconoscono nel comune intento della riforma dell’insegnamento.
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Canducci, Michele, Andrea Rocci, and Silvia Sbaragli. "Inventio, dispositio, elocutio: tre lenti per l’analisi di argomentazioni nei libri di testo di geometria." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 10 (November 17, 2021): 29–52. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.10.2.

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Анотація:
A partire dal corpus del progetto Italmatica. Comprendere la matematica a scuola, fra lingua comune e linguaggio specialistico del Fondo nazionale svizzero, viene presentata un’analisi di esempi tratti dai libri di testo di geometria in lingua italiana della scuola primaria e secondaria di primo grado. L’analisi si basa sull’applicazione delle categorie di tipo retorico classico: inventio, dispositio ed elocutio, oggi afferenti ai domini degli studi linguistici, in particolare delle teorie dell’argomentazione. Attraverso l’analisi condotta, vengono evidenziate da un lato la profondità delle riflessioni che queste lenti teoriche consentono di raggiungere nello sviscerare un testo argomentativo di matematica, dall’altro la grande varietà di scelte possibili adottate dai libri di testo, che possono avere un effetto comunicativo sul lettore-studente.
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Tekavčić, Pavao. "Il vallese odierno nell'antologia "Istria nobilissima"." Linguistica 36, no. 1 (December 1, 1996): 63–75. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.36.1.63-75.

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Il contributo esamina le caratteristiche (fonologiche, morfologiche, solo marginalmente sintattiche e lessicali) del terzo dei principali dialetti istroromanzi (IR), quello della cittadina di Valle (croato Bale) nell'Istria sudoccidentale, quali esse risultano dai testi vallesi recentemente pubblicati nella Antologia delle opere premiate ai Concorsi d'arte e di cultura Istria Nobilissima (voll. XXI-XXIII e XXV, Trieste-Rovigno 1988-1990 e 1992). Si distinguono i tratti comuni a tutto l'IR da quelli specifici del vallese, e i materiali attuali vengono confrontati in modo sistematico con quelli nelle fonti anteriori (1835-1919, 1900, 1986). Il confronto permette interessanti osservazioni sincroniche e diacroniche nonché sociolinguistiche, illustrando nel contempo l'importanza dei testi studiati.Nei volumi XXI (1988), XXII (1989), XXIII (1900) e XXV (1992) dell'Antologia delle opere premiate ai Concorsi d'arte e di cultura Istria Nobilissima (v. bibliografia; d'ora in poi:Istria Nobilissima) sono apparsi alcuni testi in dialetto vallese istroromanzo (IR) (o istrioto) della cittadina di Valle (in croato Bale), tra DignanoNodnjan e Rovigno/Rovinj nell'Istria sudoccidentale.
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García Carretero, Lucía, and María-José Establés. "La otra campaña de Barcelona en Comú: Som Comuns, Movimiento de Liberación Gráfica y la guerrilla comunicativa." Revista Dígitos, no. 5 (July 20, 2019): 33. http://dx.doi.org/10.7203/rd.v0i5.138.

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En mayo de 2015, Ada Colau, activista de la Plataforma de Afectados por la Hipoteca, Ada Colau, activista de la Plataforma de Afectados por la Hipoteca, ganaba la alcaldía de Barcelona en 2015. Un punto de inflexión en el que los ‘partidos-movimientos contra la austeridad’ irrumpían en la escena política institucional mediante las ‘ciudades del cambio’, capitalizando el descontento social de los movimientos sociales. El uso de las redes digitales como herramienta de comunicación política, unido a la naturaleza del partido político y el rápido proceso de configuración de la formación, dieron lugar a que la campaña electoral se caracterizase por la relevancia de la comunicación online y por una organización descentralizada en términos comunicativos.De esta forma, Barcelona en Comú introducía elementos propios de las campañas electorales americanas pero manteniendo el tono de los movimientos sociales. Por otro lado, la “otra campaña”, formada por activistas y simpatizantes, formaría parte del denominado fandom político. En este sentido, se ha procedido al análisis de los elementos creados desde fuera e incorporados a la campaña, así como la creación de una #guerrillacomunicativa. Además, se ha partido de estudios previos en el análisis de dicha campaña en Twitter y también de entrevistas realizadas a participantes de este proceso.Esta investigación, permite observar la convivencia tanto de estrategias institucionalizadas y como de otras alternativas, llevadas a cabo por activistas, ambas en el seno de una campaña online. Asimismo, se vislumbra la redefinición de aspectos propios de la comunicación política clásica como por ejemplo, la campaña negativa, en un nuevo marco de forma (memes, GIF) y fondo (dinamismo y humor).
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Arcari, Silvia, Giuliana Gemini, and Valerio Paruscio. "I servizi ecosistemici a supporto del processo di Vas." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 86–94. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093014.

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Il contributo descrive un approccio metodologico basato sull'integrazione dei servizi ecosistemici a supporto del processo di pianificazione territoriale del Piano di governo del territorio (pgt) del Comune di Romano di Lombardia. Tale approccio si fonda sulla considerazione del ruolo di questi servizi in ogni fase del percorso di piano/valutazione ambientale strategica (vas), dallo scoping alla stima degli effetti, alla definizione di criteri attuativi. I servizi ecosistemici sono stati caratterizzati elaborando dati spaziali provenienti da banche dati pubbliche o costruendo mappe originali con la collaborazione dei cittadini. L'analisi dello stato dei servizi ecosistemici e la stima della variazione del grado di erogazione degli stessi a seguito dell'attuazione delle previsioni di piano hanno costituito il contributo della vas alla sostenibilità delle scelte di piano.
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Natale, Maria. "Il progetto borbonico di una Napoli giudaica tra ansia di rinnovamento e ritorno al passato." Italian Review of Legal History, no. 7 (December 22, 2021): 131–71. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16887.

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La condizione giuridica degli ebrei, sin dai primi anni del XVI secolo, fu disciplinata a Napoli da un susseguirsi di provvedimenti dal contenuto variamente afflittivo. Rispetto a tali precedenti, la riforma varata da Carlo di Borbone segnò una svolta epocale.Adottato dopo una lunga e problematica gestazione, l’editto costituì parte di un più ampio quadro di riforme finalizzato a «coltivare l’umana società». In tale prospettiva, più fonti documentano il collegamento esistente tra quell’iniziativa e la coeva istituzione delSupremo Magistrato del Commercio. L’orizzonte comune ad entrambe le riforme risiedeva nella volontà di dare vita ad una nuova Napoli “giudaica”, produttiva e commerciante: un’ambizione di rinnovamento che si infranse allorquando s’indebolì, e poi venne meno, la base di consenso e di sostegno politico che aveva trainato le riforme.
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Livi-Bacci, Massimo. "Le migrazioni internazionali. Fisiologia di un sistema." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2010): 7–22. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003001.

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Nel XXI secolo č comune l'idea che le grandi migrazioni non siano un motore primario della societŕ, ma piuttosto una componente anarchica del cambio sociale, la tessera deformata di un mosaico che non trova l'appropriata collocazione, un "rumore" di fondo che disturba il regolare ronzio della vita sociale. Eppure la capacitŕ di muoversi e di migrare č una essenziale prerogativa umana e meccanismo vitale e fisiologico della vita collettiva. Sulle migrazioni internazionali, nella storia dell'umanitŕ, influiscono profondamente le scelte individuali, la capacitŕ adattativa (fitness) dei migranti, i processi selettivi, l'azione politica, con esiti complessi sul successo delle migrazioni. Alcuni esempi, tratti dal lontano passato e dalla contemporaneitŕ, illustrano i diversi modelli e paradigmi alla radice degli spostamenti internazionali, fisiologici - anziché estranei - al sistema sociale.
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Tricarico, Luca, Rosamaria Bitetti, and Maria Isabella Leone. "L'innovazione sociale nelle politiche urbane. Un caso studio nel contesto italiano." TERRITORIO, no. 96 (September 2021): 108–15. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-096010.

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Il contributo analizza i caratteri di una politica urbana che applica e incorpora concetti e approcci tipici dell'innovazione sociale. Con questo obiettivo, esamina un caso studio, ‘Un acceleratore per l'economia di territorio', promosso dal comune di Milano con una serie di partner locali e inserito nel framework governativo del Fondo per l'innovazione sociale (fis). Il progetto per la creazione di ‘economie di prossimità' sarà realizzato combinando strumenti finanziari a impatto sociale e percorsi di accelerazione per lavoro e impresa nelle aree periferiche. L'ipotesi che si vuole qui verificare è se l'innovazione sociale possa essere non solo il contenuto, ma anche il metodo di una politica place-based di sviluppo territoriale: acquisendo conoscenza dispersa, innescando processi di intelligenza collettiva nella ridefinizione dei bisogni sociali e proponendo soluzioni condivise dall'interesse di più attori.
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Tricarico, Luca, Rosamaria Bitetti, and Maria Isabella Leone. "L'innovazione sociale nelle politiche urbane. Un caso studio nel contesto italiano." TERRITORIO, no. 96 (September 2021): 108–15. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-096010.

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Il contributo analizza i caratteri di una politica urbana che applica e incorpora concetti e approcci tipici dell'innovazione sociale. Con questo obiettivo, esamina un caso studio, ‘Un acceleratore per l'economia di territorio', promosso dal comune di Milano con una serie di partner locali e inserito nel framework governativo del Fondo per l'innovazione sociale (fis). Il progetto per la creazione di ‘economie di prossimità' sarà realizzato combinando strumenti finanziari a impatto sociale e percorsi di accelerazione per lavoro e impresa nelle aree periferiche. L'ipotesi che si vuole qui verificare è se l'innovazione sociale possa essere non solo il contenuto, ma anche il metodo di una politica place-based di sviluppo territoriale: acquisendo conoscenza dispersa, innescando processi di intelligenza collettiva nella ridefinizione dei bisogni sociali e proponendo soluzioni condivise dall'interesse di più attori.
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Serra, Ilaria. "I silenzi dell’autobiografia italoamericana." Mnemosyne, no. 2 (October 11, 2018): 12. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i2.12023.

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Questo intervento verte sull’interpretazione del vuoto nell’autobiografia, non solo nel contenuto, ma anche nello stile. Le fonti primarie sono un corpus di 58 scritture autobiografiche di emigranti italiani negli Stati Uniti, emigranti di prima generazione, alcuni rimpatriati, altri trapiantati in America. La maggior parte di essi è “gente comune.” Contrapponendo questi lavori (molti dei quali inediti esempi di scrittura popolare) all’autobiografia propriamente americana (modellata sull’esempio di Benjamin Franklyn), propongo un’interpretazione del loro “non detto”. Primo, le stesse autobiografie si pongono come significativa rottura di un silenzio per uomini e donne scomparsi nelle pagine della Storia e diventati numeri su un biglietto d’imbarco. Questo squarcio nel silenzio non è però un urlo, quanto una narrazione sottovoce. E’ un’espressione del tutto originale e non proprio americana di un particolare ethos retorico, quello che chiamerò dell’individualità quieta.
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Di Pietro, Maria Luisa. "Tacere o rivelare? Segreto professionale e nursing." Medicina e Morale 39, no. 4 (August 31, 1990): 779–97. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1170.

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Il segreto professionale è un valore fondamentale per l'etica e la deontologia applicati al nursing, come per le altre professioni sanitarie. L'infermiere/a ha sempre il dovere di tacere su quanto è venuto a conoscere durante l'esercizio della propria professione e tale obbligo si fonda sul diritto del paziente all'intimità e alla riservatezza. Il divieto alla rivelazione del segreto professionale, da distinguere dalla trasmissione del segreto, è stato recepito sia dai Codici di Deontologia Professionale, sia dalle leggi dei paesi occidentali. Vi sono però delle situazioni, non ultimo l'AIDS, in cui l'obbligo al segreto si presenta in forte contrasto con la salvaguardia del bene comune. Ci si chiede infatti se il diritto individuale alla privacy possa essere violato dal timore di un danno - in questo caso il diffondersi di una malattia attualmente incurabile - a un terzo innocente.
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Mihaljcic, Rade. "Mljet kao bastina kotorske vlastele." Zbornik radova Vizantoloskog instituta, no. 41 (2004): 387–97. http://dx.doi.org/10.2298/zrvi0441387m.

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(italijanski) L'isola di Mljet, ehe si trovava all'interno dello stato dei Nemanji?, apparteneva, comunque, al Comune di Dubrovnik durante la seconda meta del XIV secolo. Prima l'isola era considerata corne patrimonio d?lia nobilt? di Kotor. Lo zar Uros il 10 aprile 1357 aveva concesso Mljet alla nobilt? di Kotor ossia a Basilio Barincelo Bivolicic e Trifone Michovic Bucic. Due settimane dopo in base ad una richiesta degli ambasciatori di Dubrovnik, lo zar Uros eman? un altro editto per Mljet. L'editto dello zar Uros alla nobilt? di Kotor ? stato tradotto all'inizio del XVII secolo nella lingua italiana dell'epoca. Questi documenti dello zar Uros sono stati pubblicati in raccolte famose di fonti original!. Ecco perch? ? strano ehe questi documenti non siano stati presi in considerazione da Branimir Gusic, Vinko Foretic e Ivo Dabelic, ehe hanno svolto ricerche dirette sul fatto come Mljet avesse cambiato il proprio signore supremo. I due nobili di Kotor non erano in grado di realizzare i diritti di patrimonio su Mljet. Con la cessione della penisola di Peljesac e di Ston al comune di Dubrovnik nel 1333, Stefan Dusan determine il successivo destino dell'isola. II governo serbo veniva ancora riconosciuto, ma i legami con 1'isola lontana diventavano sempre pi? rari e il controllo debole. L'abate del monastero benedettino di Mljet era sottoposto all'arcivescovo di Dubrovnik, mentre la popolazione dell'isola si sentiva parte integrata all'immediato entroterra ehe, dal 1333, si trovava nell'ambito del comune di Dubrovnik. Questi fattori dimostrano come Mljet appartenesse territorialmente, economicamente e religiosamente al comune di Dubrovnik, mentre politica, mente all? stato serbo. Dal momento dell'annessione di Peljesac e di Ston, gli abitanti di Dubrovnik hanno approfittato di ogni occasione per confermare la propria influenza su Mljet. II Comune, per?, non aveva fretta per estendere il proprio dominio sull'isola. Era solo una questione di tempo. II regno serbo era attraversato da lotte intestine per la successione, mentre attacchi esterai minacciavano le regioni vicine ai confini. D'altra parte, attendendo una conferma dei benefici per lo svolgimento d?lie proprie attivit? economiche in Serbia, il Comune espresse la propria fedelt? a Stefan Uros. Signore, Mljet ? il tuo regno, e non a casa sua abbiamo dei problemi, affermarono gli ambasciatori di Dubrovnik due settimane dopo ehe Mljet era diventata patrimonio della nobilt? di Kotor. Nel frattempo la situazione reale intravedeva una guerra tra il gran nobile serbo Vojislav Vojnovic e Dubrovnik. Attendendo un attacco a Peljesac e Ston, il Comune mobilit? 25 persone di Mljet e nel luglio 1361, la Grande Assemblea decise de accipiendo insulam Melite...et accipere totum ius sclavorum. Comunque nel complesso gioco diplomatico il comune si comport? corne se niente fosse successo. Con la pace di Onogost nel 1362, il Comune si impegno di restituire al signore di Kotor i territori presi. La rendita reale sull'isola Mljet, fu realizzata da Stefan Uros the anni pi? tardi. Nel maggio del 1366 a Mljet si menzion? il soldato del regno Maroje Milosevic. II governo locale a Mljet era organizzato nello stesso modo del governo locale interne. Il monastero benedettino di Santa Maria a Mljet aveva il proprio celnic come il monastero Decani. Pi? di 2 secoli dopo la scomparsa del governo serbo sull'isola, la questione di Mljet era ancora attuale. La stessa Repubblica di San Marco, ehe governava Kotor nel 1420, dimostr? un notevole interesse nei confront! di questi documenti della nobilt? di Kotor riguardanti 1'isola di Mljet.
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Ravecca, Andrea. "Partecipazione religiosa, seconde generazioni e successo scolastico: quali connessioni?" MONDI MIGRANTI, no. 2 (January 2011): 61–86. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-002003.

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Č comunemente riconosciuto che il successo scolastico degli alunni d'origine straniera rappresenti un valido indicatore della buona riuscita dei processi d'inclusione. I fattori che influenzano le dinamiche sottostanti al successo scolastico sono in gran parte riconducibili agli aspetti socio economici famigliari, i quali perň da soli non sono sufficienti a spiegarne gli esiti, sia perché all'interno dei fenomeni migratori questi assumono forme inedite ed accentuate, sia perché entrano gioco altri fattori che, se pur comuni a tutti gli studenti, risultano anch'essi piů intensificati nel loro agire nelle popolazioni migranti. Questi aspetti sono molteplici e fanno in gran parte riferimento alla capacitŕ di produrre ed utilizzare il capitale sociale, sia nelle sue forme generali, sia specifiche (capitale sociale etnico), inteso come risorsa in grado di accompagnare i giovani nel loro cammino educativo. Religione, religiositŕ e partecipazione religiosa sono tra i piů potenti mezzi attraverso i quali i migranti possono generare capitale sociale: lo scopo del presente contributo č quello di presentare una rassegna ragionata della letteratura per identificare quando ed in quali circostanze gli aspetti religiosi si presentino come fonti di supporto per il successo (scolastico) dei migranti, o quando al contrario lo inibiscono.
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Spagnolo, Antonio G. ""Norme di buona pratica clinica". Il documento della Comunità Europea sulla sperimentazione di nuovi prodotti farmaceutici." Medicina e Morale 40, no. 2 (June 30, 1991): 201–27. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1141.

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L'idea di fondo per l'elaborazione di una guida europea di "buona pratica clinica" è stata quella di fornire degli standards comuni e di livello elevato per la valutazione clinica dei prodotti farmaceutici. L'elaborazione del documento è iniziata nel 1985 ed è stata completata nel 1988; la sua approvazione definitiva ha avuto luogo nel luglio 1990 ed esso diventerà operativo nel luglio 1991, in tempo dovuto prima dell'inizio del mercato unico dei farmaci del 1993. L'autore analizza ampiamente e schematizza tutti e cinque i capitoli della GCP facendo riferimento a: 1) la protezione dei soggetti che partecipano alla sperimentazione e il parere dei Comitati di Etica, 2) le responsabilità dello sponsor, del monitor e del ricercatore, 3) la gestione dei dati, 4) gli aspetti statistici e 5) il controllo della qualità. È anche considerata l'Appendice al documento la quale intende fornire indicazioni su alcuni aspetti pratici della sperimentazione. Nelle note l'autore chiarisce alcuni termini specifici usati nel documento così come sono definiti nel Glossario che è allegato alla GCP; egli, inoltre, fornisce il proprio parere personale su alcuni punti critici sottolineando particolarmente la connessione che esiste fra requisiti etici e garanzia di qualità della sperimentazione.
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Rubilar Bugueño, Fernanda, and Daniela Guzmán Sanhueza. "Procesos inclusivos de la educación parvularia desde la mirada de agentes educativas." Actualidades Investigativas en Educación 21, no. 1 (January 1, 2021): 1–28. http://dx.doi.org/10.15517/aie.v21i1.42517.

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El artículo se lleva a cabo por la necesidad de visualizar los procesos inclusivos desde la mirada de asistentes, educadoras y directoras pertenecientes a Fundación Integra, Junta Nacional de Jardines Infantiles (JUNJI) y jardines administrados por la Municipalidad Vía Transferencia de Fondos (VTF) de la comuna de Copiapó de la Tercera región de Chile, instituciones que, por lineamientos se declaran inclusivas y reconocidas por trabajar con la población infantil más vulnerable de Chile. Esta investigación tuvo por objetivo principal analizar los procesos inclusivos de la educación parvularia en la comuna Copiapó. Utilizó el enfoque cualitativo con un paradigma interpretativo, mediante entrevistas semiestructuradas aplicadas a nueve agentes educativas en el año 2019, abordando categorías: significados, metodologías de aprendizaje y obstaculizadores y facilitadores. Los resultados indican que, si bien las agentes educativas utilizan metodologías de aprendizajes que favorecen la participación de cada infante, existe un desconocimiento conceptual de educación inclusiva y discapacidad. Respecto a obstaculizadores se evidencia escasas capacitaciones en materia de discapacidad, insuficiente material didáctico, formación profesional desactualizada y poca accesibilidad infraestructural en los jardines. En cuanto a facilitadores se destacan redes externas, la gestión de matrícula y la relación de las agentes educativas con la familia. Se concluye que la incoherencia de conceptualizaciones de las agentes educativas debe provocar un proceso de capacitación que se oriente a la resocialización. De igual manera, la inexistencia de un fondo o programa que incentive la realización de las adaptaciones en la infraestructura excluye a la niñez que requiere matricularse.
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De Vivo, Paola, and Ornella Fasano. "Diseguaglianza sociale e povertà educativa: un modello di intervento." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2020): 81–90. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001008.

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L'articolo analizza il tema delle diseguaglianze sociali concentrandosi sul fenomeno della povertà educativa. La prima parte si pone come obiettivo di approfondire l'argomento dal punto di vista concettuale, indagandone prima la sfera definitoria, poi le misure d'intervento sul piano nazionale e sociale, soffermandosi inoltre sull'attivazione delle reti comunitarie nel-la lotta alla povertà educativa a partire dall'istituzione di un Fondo governativo rivolto al suo contrasto. Nella seconda parte si indaga su uno studio di caso che riguarda, nello specifico, l'analisi delle attività e i risultati ottenuti nell'ambito del progetto «Le 4C: Connessione, Cre-scita inclusiva, Cura, Capitale umano», che si sta realizzando in un comune dell'hinterland napoletano. Ciò che emerge è che la rete che si è costruita tra i partner e territorialmente ha innalzato i livelli di coordinamento tra tutti gli agenti educativi, facilitando i processi di inclusione, favorendo una cultura del benessere del minore e rafforzando allo stesso tempo il ruo-lo genitoriale.
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Moccia, Luigi. "La comparaison « au-delà » des systèmes de droit: la protection de l'environnement." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2021): 5–31. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-001001.

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Due tesi di fondo, distinte ma strettamente correlate tra loro, sono al centro di questo saggio. La prima è che la globalizzazione, non solo economica e tecnologica, ma anche sociale e culturale, incidendo sul piano giuridico chiama in causa il diritto comparato per ripensarne e riaffermarne la propria vocazione di studio critico di problematiche ed esperienze giuridiche e normative, che si pone, al livello teorico, come modo autoriflessivo di conoscenza del diritto. La seconda tesi è che vi sono temi, come è il caso emblematico della tutela ambientale, che assumono carattere di ‘fondamenti' di comparazione giuridica, nel senso di rappresentare un paradigma di un nuovo statuto metodologico ed epistemologico di questo campo di studi, che invece di conoscere il mondo attraverso il diritto, alla maniera di classificazioni (tassonomie) dei sistemi giuridici, cerca di conoscere il diritto attraverso il mondo, nella sua dimensione ‘globale', al tempo stesso territoriale e spaziale, particolare e comune, relativa e universale, come polarità tra loro non oppositive, ma complementari.
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Moretti, Simona. "La sirena e l’acquasantiera nel Medioevo: un binomio difficile." De Medio Aevo 13 (December 4, 2019): 83–97. http://dx.doi.org/10.5209/dmae.66815.

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Riassunto. Questo articolo indaga la presenza della sirena sull’acquasantiera nel Medioevo. L’esame è stato condotto sui casi conservati e oggi noti, tutti concentrati cronologicamente (XII secolo) e territorialmente (Italia del Nord). Si tratta del pezzo nella pieve romanica di San Giorgio a Ganaceto (non lontano da Modena), dell’acquasantiera nella pieve romanica di Santa Maria Assunta a Rubbiano, nel comune di Montefiorino (nell’Appenino modenese), e della pila lustrale nel battistero del duomo di Cremona. Lo studio, che si avvale dei precedenti e non discute la cronologia e l’attribuzione già oggetto di ampio dibattito da parte di altri studiosi, ha riesaminato invece l’iconografia, giungendo a ipotizzare che non sempre è possibile identificare i soggetti scolpiti con le sirene, come è stato fatto in passato. Appare invece opportuno riconoscervi esseri più mostruosi, come la lamia o l’arpia, forse per valorizzare maggiormente le qualità salvifiche dell’acqua benedetta. Anche sui fonti battesimali la sirena appare personaggio poco sfruttato, ma l’indagine in questo contesto è ancora da svolgere in maniera sistematica.
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Prag, Jonathan R. W. "Poenus plane est — but who were the ‘Punickes’?" Papers of the British School at Rome 74 (November 2006): 1–37. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003214.

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POENUS PLANE EST — MA CHI ERANO I ‘PUNICKES’?Il termine ‘punico’ (o equivalenti), derivato dal latino ‘Poenus’, è un luogo comune. Il suo uso in ogni caso è frequentemente poco chiaro e contraddittorio. Questo articolo ha due finalità principali: in primo luogo vuole chiarificare Papplicazione del termine ‘punico’, sia nell'uso antico, sia in quello moderno, insieme con termini affini e associati; in secondo luogo intende dimostrare che nell'evidenza sopravvissuta, il termine ‘poenus’ non fu usato prima del I secolo d.C. come etichetta di identità autoattribuita. Una parte cruciale di questa dimostrazione è costituita dall'esame dell'evidenza epigrafica circa l'attribuzione di identità nell'antico Mediterraneo. Si prova che una simile evidenza è in genere sottostimata in rapporto all'uso che si fa delle fonti letterarie per lo studio dell'identità nel mondo classico. L'utilizzo di ‘Poenus’ è quasi interamente letterario; per cui esso è strettamente associato ad una gran quantità di stereotipi (generalmente negativi). Ciò rende il termine problematico nell'uso come un termine descrittivo culturale nella letteratura moderna.
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Anton-Păduraru, Dana-Teodora, Ana-Simona Drochioi, Oana Teslariu, Alina Murgu, Ioana Cernescu, Alexandra-Dana Ifrim, and Laura Mihaela Trandafir. "AFECTAREA OSTEOARTICULARĂ ÎN FIBROZA CHISTICĂ LA COPIL." Romanian Journal of Pediatrics 65, no. 1 (March 31, 2016): 107–10. http://dx.doi.org/10.37897/rjp.2016.1.22.

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Afectarea osteoarticulară din fibroza chistică (FC) este considerată o complicaţie comună a acestei patologii. Prevenţia, recunoaşterea precoce şi tratamentul corect efectuat reprezintă strategiile cele mai eficiente pentru susţinerea sănătăţii osoase la bolnavii cu fibroză chistică. Scopul prezentului studiu a fost reprezentat de evaluarea clinico-paraclinică a bolnavilor diagnosticaţi cu FC aflaţi în evidenţa Clinicii III Pediatrie din cadrul Spitalului Clinic de Urgenţă pentru Copii „Sf. Maria“ Iaşi care prezentau şi simptome de afectare osteoarticulară. Rezultatele studiului au condus la concluzia că tratamentul cu vitamina D, calciu şi suplimente cu multiminerale asociat cu regim igieno-dietetic corespunzător şi cu tratamentul de fond al maladiei poate contribui semnificativ la îmbunătăţirea stării de sănătate, determinând şi ameliorarea calităţii vieţii. Totodată, lipsa complianţei la tratament a pacienţilor sau familiilor acestora contribuie semnificativ la instalarea precoce a complicaţiilor, inclusiv a celor osteoarticulare (chiar de la vârsta de 6 ani).
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Alpa, Guido. "Gli obblighi informativi precontrattuali nei contratti di investimento finanziario. Per l'armonizzazione dei modelli regolatori e per l'uniformazione delle regole di diritto comune." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (June 2010): 395–421. http://dx.doi.org/10.3280/ed2009-003001.

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A proposito della violazione di obblighi informativi precontrattuali l'interrogativo che si pongono gli interpreti, nella nostra esperienza ed in altre, ad essa simili o da essa distanti, č se sia possibile qualificare la fattispecie mediante le regole generali del contratto, e far sopravvivere l'orientamento interpretativo che distingue le regole di validitŕ dalle regole di comportamento, essendo le prime dirette - primieramente - ad incidere il vincolo contrattuale, e le seconde - primieramente - a salvare il vincolo comportando perň una responsabilitŕ (precontrattuale, contrattuale, extracontrattuale) a carico della parte inadempiente, oppure se non convenga distinguere fattispecie da fattispecie e, adottando un'ottica funzionale volta alla protezione dell'interesse pubblico e alla protezione dell'interesse del contraente piů debole, scegliere il rimedio piů confacente alla bisogna. Per rispondere all'interrogativo si possono seguire vie diverse. Operare una ricognizione delle disposizioni contenute nei codici e nei repertori della giurisprudenza, nei progetti di legge di riforma dei codici, nei progetti di uniformazione del diritto contrattuale, e poi nelle leggi speciali, sempre in correlazione con le fonti del diritto comunitario. Operare una tripartizione per modelli contrattuali, tenendo conto del ruolo e dello status delle parti, e quindi distinguendo i contratti conclusi tra privati e contratti conclusi tra professionisti (C2C e B2B), i contratti conclusi tra professionisti e consumatori (B2C), i contratti conclusi tra professionisti con maggior potere contrattuale e professionisti piů deboli, esposti dunque all'abuso di dipendenza economica o comunque all' esercizio del un potere preponderante della controparte (B2b). Operare una valutazione degli scopi perseguiti sulla base dell'analisi economica del diritto e delle esigenze del mercato. Nell'ampia letteratura che si č venuta raccogliendo in questi ultimi anni si rinvengono contributi che esplorano una o piů di queste prospettive, che si possono separare per mere esigenze espositive, dal momento che esse sono per lo piů intrecciate tra loro. La linea seguita in queste pagine corrisponde al primo percorso, ma per prospettare uno scenario piů compiuto della problematica anche gli altri due percorsi dovrebbero essere sviluppati, o comunque esser tenuti in considerazione, almeno sullo sfondo.
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Gambino, Silvio. "Giurisdizione e ‘Giustizia' fra Trattato di Lisbona, CEDU e ordinamenti nazionali." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (December 2010): 85–113. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001005.

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A due secoli dall'avvio del costituzionalismo liberal-democratico, l'ordinamento giudiziario sembrerebbe aver compiutamente realizzato la sua parabola, vedendosi riconosciuto come potere dello Stato (autonomo e indipendente), mediante previsioni costituzionali espresse o anche sulla base di mere disposizioni legislative. In tale quadro, l'analisi affronta le tematiche della ‘giurisdizione' e della ‘giustizia' nell'ottica del diritto dell'Unione europea, sottolineando gli effetti giuridici prodotti dall'art. 6 del Trattato di Lisbona (con l'incorporazione sostanziale della Carta dei diritti fondamentali dell'UE all'interno dei nuovi trattati e con l'adesione alla CEDU da parte dell'Unione). Secondo quanto viene osservato, tuttavia, l'esperienza degli ordinamenti europei, nel fondo, non consente di poter cogliere una tradizione costituzionale comune agli Stati membri (per come affermato dalla Corte di Giustizia dell'UE) quanto piuttosto la garanzia in tutti gli ordinamenti nazionali, nella CEDU e ora nell'art. 47 della Carta di Nizza/Strasburgo, del diritto del soggetto ad un ricorso effettivo dinanzi ad una autoritŕ giurisdizionale, indipendente e imparziale, precostituita per legge, nel quadro di un processo equo, garantito nel contraddittorio, ragionevole nella durata.
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Coates-Stephens, Robert. "Housing in early medieval Rome, 500–1000 AD." Papers of the British School at Rome 64 (November 1996): 239–59. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010394.

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ABITAZIONE NELIA ROMA ALTO MEDIEVALE, 500–1000 d.C.Questo articolo prende in considerazione l'evidenza archeologica e documentaria per l'uso delle abitazioni a Roma dal 500 al 1000 d.C. Le fonti (il Liber Pontificialis, registri papali, iscrizioni, documenti di proprietà) suggeriscono che, contrariamente all'opinione comune, gli edifici abitativi erano diffusi quanto le molte chiese della città. È solo dal decimo secolo che la popolazione cominciò a diffondersi nel Campo Marzio, precedentemente considerato il centro dell'abitato dalle guerre gotiche in poi. L'evidenza archeologica suggerisce che molte tracce dell'architettura domestica sono state trovate, e continueranno ad essere trovate, nell'area monumentale centrale, a Trastevere, sull'Aventino, il Celio e le parti orientali della città. La precisa natura architettonica delle abitazioni è rappresentata da una riutilizzazione degli edifici domestici e pubblici romani (esempi includono la Basilica Emilia, la cosiddetta Basilica Argentaria, il Ludus Magnus e l'Atrium Vestae). È probabile che nuove informazioni possano venire da un'analisi delle strutture sopravviventi all'interno dei monasteri medievali della città e da scavi quali quello attualmente in corso nel Foro di Nerva.
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Burneo González, Gerardo Enrique. "Estudio de caso: percepción del Clasismo del programa televisivo Al Fondo Hay Sitio en los estudiantes del 4to y 5to de secundaria del Colegio Bertolt Brecht." Comunifé 18 (December 30, 2018): 37–46. http://dx.doi.org/10.33539/comunife.2018.n18.2199.

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Osheim, Duane J. "Filippo Bellandi, Fausto Berti, and Mario Mantovani, eds., Statuti della Lega del Borgo a San Lorenzo di Mugello (1374). (Fonti sui Comuni Rurali Toscani, 9.) Florence: Leo S. Olschki, 1984. Paper. Pp. 1, 141." Speculum 61, no. 03 (July 1986): 726. http://dx.doi.org/10.1017/s0038713400121037.

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Donati, Pier Paolo. "Las características de los órganos italianos en la época de Antonio de Cabezón." Anuario Musical, no. 69 (December 30, 2014): 249. http://dx.doi.org/10.3989/anuariomusical.2014.69.171.

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En 1548 Antonio de Cabezón fue capaz de hacer un viaje a Italia. En esa ocasión, él sin duda podría aprender y tocar el órgano italiano. Las nuevas fuentes y documentos inéditos, nos han permitido recientemente para identifi car un perfi l nuevo y confi able de los órganos de origen italiano. Eliminado los errores históricos, falsos de fecha y clichés, la adquisición de los datos técnicos distintos de los transmitida por tradición han abierto una nueva perspectiva histórica de la cual aquí se da cuenta. Ilustración actualizada de las características de los órganos del Renacimiento italiano sigue las directrices de la práctica interpretativa que derivan de ella y un enfrentamiento con los instrumentos españoles practicadas por Antonio de Cabezón. [it] Le caratteristiche degli organi italiani al tempo di Antonio de Cabezón Nel 1548 Antonio de Cabezón ebbe modo di compiere un viaggio in Italia. In quell’occasione poté sicuramente conoscere e suonare gli organi italiani. Nuove fonti e inediti documenti hanno recentemente permesso di delineare un nuovo ed attendibile profi lo degli organi italiani delle origini. Eliminati falsi storici, errori di cronologia e luoghi comuni, l’acquisizione di dati tecnici diversi da quelli tramandati dalla tradizione hanno aperto ad una nuova prospettiva storica di cui qui viene dato conto. All’illustrazione aggiornata delle caratteristiche degli organi italiani del Rinascimento seguono le indicazioni di prassi esecutiva che ne derivano, e un confronto con gli strumenti spagnoli praticati da Antonio de Cabezón.
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Walls, A. F. "FRANCESCHINI, P. Luciano, Mons. Daniele Comboni (1831-1881) Bibliografia, Rome, Missionari Comboniani, 1984, 165 pp. LUCIANI, Silvia and TADDIA, Irma, Fonti comboniane per la storia dell' Africa nord-orientale, Vol. I (Fonti e Studi per la Storia dell' Africa." Journal of Religion in Africa 19, no. 3 (1989): 280–82. http://dx.doi.org/10.1163/157006600x00087.

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Sas, Georgiana. "Consecinţele problematice ale aplicării încrederii şi recunoaşterii reciproce în contextul mandatului european de arestare." Criminal Law Writings (Caiete de Drept Penal), no. 1 (June 1, 2020): 69–93. http://dx.doi.org/10.24193/cdp.2020.1.4.

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Încrederea şi recunoaşterea reciprocă sunt două principii care stau la baza implementării şi realizării spaţiului unic de libertate, securitate şi justiţie. Succesul rezonant al utilizării mandatului european de arestare se datorează premisei că, în aplicarea acestor principii, statele membre oferă standarde similare în materia cooperării judiciare datorită respectării unui set de valori comune. În ciuda acestui fapt, diferenţele culturale şi juridice dintre ţări, precum şi profundele transformări politice survenite în unele state au generat probleme practice care pun la îndoială actualitatea şi pragmatismul acestor deziderate. Această lucrare tratează două deficienţe importante rezultate din aplicarea principiilor încrederii şi recunoaşterii reciproce – utilizarea mandatului european de arestare pentru infracţiuni de gravitate redusă şi imposibilitatea analizei cauzelor pe fond în cadrul acestei proceduri –, precum şi modul în care politica unor ţări precum Polonia şi Ungaria ameninţă coerenţa şi uniformitatea necesare pentru utilizarea operativă a mecanismelor de cooperare judiciară în materie penală. După o scurtă trecere în revistă a modului în care instituţiile unionale şi statele membre au încercat să remedieze aceste neajunsuri, partea secundă a lucrării încearcă identificarea unei soluţii durabile, pornind de la jurisprudenţa Curţii de Justiţie a Uniunii Europene.
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Cazalé Bérard, Claude. "Sergio Tognetti. Da Figline a Firenze. Ascesa economica e politica della famiglia Serristori (secoli XIV-XVI). Comune di Figline Valdarno, Opus Libri, « Fonti e studi di storia locale-14 », 2003, 233p." Annales. Histoire, Sciences Sociales 59, no. 4 (August 2004): 910–11. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900020096.

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Oyarzún-Serrano, Alberto, Paula Guevara-Zamora, Camila Martínez-Silva, Gustavo Espinoza-Olguín, Oscar Valencia-Caicedo, Mario Parada-Lezcano, and María José Cárdenas. "Caracterización de personas con enfermedad de chagas en el Centro de Salud Familiar Valle Los Libertadores y establecimientos dependientes en Putaendo." Revista Chilena de Salud Pública 24, no. 2 (March 15, 2021): 161. http://dx.doi.org/10.5354/0719-5281.2020.61285.

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Анотація:
Introducción: La enfermedad de Chagas es una patología parasitaria crónica y sistémica; Chile tiene una incidencia de 11,6 por 100.000 habitantes, presentándose mayoritariamente en zonas rurales y precordilleranas. Putaendo es una comuna de la V región ubicada en una zona endémica, donde se desconoce la realidad epidemiológica actual de la enfermedad. El objetivo del estudio es caracterizar a los pacientes con Chagas inscritos en el Centro de Salud Familiar (CESFAM) Valle Los Libertadores en Putaendo. Material y Métodos: El estudio tuvo un diseño transversal. Se incluyeron todos los registros de pacientes con diagnóstico de enfermedad de Chagas hasta el 30 de junio de año 2019, excluyéndose a pacientes fallecidos. Los datos fueron obtenidos de una base de datos anonimizada de dicho centro. Resultados: Se encontró una prevalencia de Chagas de 108 enfermos por 100.000 personas registradas vivas; 98 de sexo femenino y 56 masculino, con mayor frecuencia entre los 50-59 años. Respecto al Fondo Nacional de Salud (FONASA), los tramos A y B (las personas con menores ingresos) concentran la mayor cantidad de pacientes con Chagas (87%). Discusión: Si bien se pudo caracterizar a la enfermedad, siendo más prevalente en personas adultas, mujeres y de bajos recursos, se requieren más estudios para objetivar el real estado de salud de estos pacientes.
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Migliorini, Damiano. "Lineamenti di cristeologia. «Fede critica» e umiltà epistemica: il rapporto ragione-fede al confine tra meta-teologia, metodologia e vita." TheoLogica: An International Journal for Philosophy of Religion and Philosophical Theology 1, no. 1 (July 19, 2017): 94–147. http://dx.doi.org/10.14428/thl.v1i1.103.

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Анотація:
Il rapporto tra fede e ragione è la questione meta-teologica per eccellenza. L’autore si propone dunque d’indagare se il modello oggi prevalente di “ragione umile” – basato su fallibilismo e umiltà epistemica – sia il più adeguato per esprimere le verità teologiche, anche alla luce del dibattito interno al teismo contemporaneo (teologia razionale). Per rispondere a questa domanda è necessario esaminare lo statuto epistemologico della verità umana e della verità di fede, per poter elaborare un metodo comune alle discipline scientifiche, filosofiche e teologiche, capace di trovare un equilibrio tra fideismo e positivismo teologico. Dopo una breve panoramica storica dei rapporti tra fede e ragione nel pensiero occidentale (con particolare attenzione alla dottrina dei praeambula fidei), l’articolo cercherà di mostrare come, nel paradigma della verità relazionale e del fallibilismo sia necessario integrare il problema delle fonti, dell’autorità, del concetto di ispirazione e della nozione di “rivelazione”, giacché contraddistinguono la teologia rispetto alla filosofia. Si mostrerà infine come la dimensione comunitaria e della scelta (appello alla libertà) siano connaturate alla teologia intesa come fede critica, la cui peculiarità è di collocarsi senza nostalgie nel mezzo tra fideismo, razionalismo e un certo relativismo. Dal percorso emergerà infine la proposta di una nuova cristeologia.
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Scotti Douglas, Vittorio. "Napoli e Torino, due rivoluzioni sull’esempio di Cadice." Pasado y Memoria. Revista de Historia Contemporánea, no. 22 (January 28, 2021): 53. http://dx.doi.org/10.14198/pasado2021.22.02.

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Анотація:
Dopo una breve introduzione sui secolari rapporti tra Spagna e Italia, il saggio presenta un esame sommario della Costituzione di Cadice e si sofferma poi sulla situazione italiana agli inizi della Restaurazione, analizzando in dettaglio e in profondità il caso del Regno delle Due Sicilie e del Regno di Sardegna dal punto di vista politico e sociale, spiegando come la Costituzione di Cadice fosse divenuta la parola d’ordine del movimento patriottico italiano. Il testo continua indicando come l’insurrezione costituzionale spagnola del 1820 abbia costituito il detonatore della rivoluzione di Napoli dello stesso anno, e mette in luce le reazioni della società napoletana al nuovo regime politico, soffermandosi sul dibattito culturale e politico che si svolse sulla stampa. Si passa poi alla rivoluzione piemontese, mettendo nuovamente in risalto come l’insieme dei patrioti decidesse di adottare la Costituzione di Cadice dopo molte accese discussioni, e come infine la rivoluzione fallisse da un lato per la condotta pusillanime del Principe Reggente Carlo Alberto, dall’altro per la sostanziale apatia e indifferenza delle classi popolari, che non scorgevano alcun possibile vantaggio materiale immediato in un nuovo sistema politico. Infine l’Autore, che vuole qui sottolineare l’impiego di una bibliografia basata essenzialmente su fonti contemporanee e di testimoni oculari, conclude l’opera tracciando un parallelo tra patrioti spagnoli e italiani, uniti nel comune destino della lotta per la libertà e l’indipendenza.
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