Дисертації з теми "Filologia delle letteratura mondiale"
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Angeletti, Valerio. "La disciplina dell’esule: la letteratura comparata in America tra esilio e utopia e il caso studio Paolo Milano." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2022. http://hdl.handle.net/11572/349476.
Повний текст джерелаCavasin, Valentina <1993>. "Analisi delle espressioni formulari nella Commedia dantesca." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14822.
Повний текст джерелаDe, Angelis Alberto. "I Sonetti delle Opere Toscane di Luigi Alamanni: edizione critica." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2013. https://hdl.handle.net/11572/367885.
Повний текст джерелаForte, Alessandra. "Per una filologia delle immagini: affinità iconografiche nella tradizione manoscritta della Commedia." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2019. http://hdl.handle.net/11384/86071.
Повний текст джерелаCrismani, Andrea. "Edizione critica delle Rime di Francesco Coppetta dei Beccuti." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422512.
Повний текст джерелаLa ricerca attorno alla figura di Francesco Coppetta dei Beccuti e alla sua produzione lirica ha preso le mosse dal reperimento della bibliografia relativa all'autore (non solo quella, invero limitata a pochi contributi, novecentesca, ma anche dei secoli precedenti), per poterne meglio inquadrare la figura anche e soprattutto nella considerazione dei contemporanei e nelle stagioni in cui maggiore fu l'interesse nei suoi confronti (il Settecento soprattutto, quando vennero editi ben due volumi delle sue poesie, l'ultima delle quali, a cura dell'abate Cavallucci, fondamentale anche per le molte ed erudite note di commento). Accanto a questa attività ci si è, anche, interrogati, da un lato sulla figura di Francesco Coppetta dei Beccuti, cercando di integrare le scarse notizie relative alla sua persona e alla sua opera e verificando l'attendibilità di alcuni contrastanti dati sulla sua attività, dall'altro, anche attraverso lo studio del confezionamento delle sillogi riportanti le rime del Beccuti, e in particolare di alcune miscellanee che paiono ascrivere al magistero coppettiano la successiva lirica perugina del pieno e tardo Cinquecento. Partendo dalla considerazione dell'inservibilità dell'unica edizione moderna disponibile delle sue rime (Chiorboli, Laterza, 1912) – giudizio dettato sia dalla mancanza di una recensio completa, sia dal procedimento filologico messo in campo dallo studioso che ha adottato il criterio del bon manuscrit temperandolo parcamente per mezzo del confronto con altri due codici, la princeps e con le stampe settecentesche, sia, e in conseguenza a ciò, dalla presenza di molteplici componimenti non inseriti nel novero delle sue rime e da un discernimento non sempre meditato tra le rime dubbie e le certe – si è proceduto a un nuovo regesto dei manoscritti. L'operazione di recensio è stata oltremodo complicata dalla presenza in molti manoscritti miscellanei di sparuti gruppi di rime del Coppetta, il che ha portato all'acquisizione di molti testimoni, alcuni dei quali fondamentali per la ricostruzione della tradizione delle rime. Si è così giunti a visionare ben 115 testimoni manoscritti e una trentina di stampe, compiendo numerose missioni presso le più im portanti biblioteche italiane ed estere ed acquisendo, là dove non fosse possibile, il materiale in fotoriproduzione. Da questa enorme numero di testimoni è stato possibile isolarne una quarantina di fondamentali per la ricostruzione dei testi (senza trascurare gli altri che a volte hanno permesso di risolvere alcune problematiche inerenti la trasmissione dei testi). Tra questi vanno annoverati alcuni testimoni sconosciuti agli studiosi di lirica del Cinquecento e coppettiana in particolare: il codice 1610 della Biblioteca Civica di Treviso (ricco di tre inediti e oggetto di un articolo in uscita nel prossimo numero di Filologia italiana), il manoscritto Campori Appendice 1498 (γ. T. 2.4) della Biblioteca Universitaria Estense di Modena, il codice Fondo Principale, MM 693 (Σ , Fila I sopra, 2) della Biblioteca Civica “Angelo Mai” di Bergamo (contenente un componimento inedito in 114 ottave), il manoscritto Magliabechiano VII 898 della Biblioteca Nazionale di Firenze (che riporta un sonetto in lode di Vittoria Colonna), il codice Magliabechiano VII 1393 della Biblioteca Nazionale di Firenze (che, tra l'altro, riporta lo stesso componimento in 114 ottave succitato), i manoscritti 2875 e 3329 della Biblioteca Comunale Augusta di Perugia, il codice A I 12 della Biblioteca Jacobilli di Foligno (monografico del Coppetta e indicato sotto un altro autore nell'IMBI), i manoscritti S. M. XXVIII 1.2 e 1.3 della Biblioteca Governativa dei Gerolamini di Napoli, il codice 103.32 dellì Archivo y Biblioteca Capitulares di Toledo. Accanto a queste testimonianza manoscritte inedite, alle quali molte altre potrebbero essere aggiunte, si è anche reperita un'interessante stampa, Epitaphiorum libellus, uscita a Perugia presso Bini nel 1536, contenente quella che si è potuta identificare come una prima redazione di uno dei sonetti del Coppetta, nonché la più alta testimonianza della circolazione delle sue rime. Nel frattempo si è provveduto alla collazione dei testimoni che si allineano secondo una tradizione bipartita composta da un ramo β, a sua volta bipartito, con pochi testimoni (10 manoscritti e due cinquecentine) che rimontano a un antigrafo già probabilmente redatto intorno alla fine degli anni '40 e latori di un testo in più punti poi modificato dall'autore (come nel volgarizzamento della Conetsa delle armi d'Achille dove il rimaneggiamento interessa interamente alcune ottave) e un secondo ramo α, in cui stanno i numerosissimi testimoni restanti (17 manoscritti e due cinquecentine), il cui antigrafo fu redatto probabilmente nei primi anni '50 e che ebbe una straordianria diffusione come testimoniano i cinque rami nei quali si possono organizzare i testimoni di questa famiglia. Dall'antigrafo di questa famiglia Coppetta avrebbe poi tratto una nuova redazione (con l'inserimento di alcuni componimenti, il rimaneggiamento di altri e in generale un nuovo ordine, vicino a quello testimoniato da α, ma al contempo autonomo nelle scelte messe in campo) da cui discenderebbe il codice 665 della Biblioteca del Seminario vescovile di Padova, il cui rilievo, già sottolineato da Armando Balduino all'atto della scoperta dello stesso, viene avvalorato dal rinvenimento alle cc. 132v - 134v del ms. 1812 della Biblioteca Augusta di Perugia di una lettera in cui l'erudito Angelo Battaglini descrive un codice del Cinquecento pieno, per cui antecedente il manoscritto padovano che è stato scritto subito prima o subito dopo la lettera prefatoria datata 1599, da lui rinvenuto nella Biblioteca Zeladiana di Rimini (purtroppo non recuperato) che riporta, dopo i sonetti dello Spini e del Porcilaga presenti nella princeps veneziana del 1580, gli incipit dei componiemnti nella stessa seriazione del manoscritto padovano di cui oblitera anche alcuni errori negli stessi incipit oltre che un paio di didascalie. Per tali ragioni si è pensato di superare l'ordinamento tematico che caratterizza la seriazione della stampa laterziana, che, per una produzione lirica così soggetta alla stereotipia delle immagini, appare sempre labile, partendo le rime in due: l'ordinamento del manoscritto padovano, silloge d'autore, cui seguono le rime nella tradizione extravagante, che l'utilizzo di un sistema di rimandi e la presenza di alcune tabelle permettono di seguire nelle diverse ramificazioni. Proprio l'utilizzo di apparati extratestuali appare significativo nel dare conto della complessità della tradizione delle rime del Coppetta; esse, infatti, se appaiono non sconciate dalla presenza di lacune, varianti difformi ed altro, pur tuttavia rivelano, nella trasmissione spesso non lineare che le caratterizza, un grado di interferenza che solo l'utilizzo di tali strumenti ha potuto chiarire. Si è poi deciso di strutturare l'apparato in tre fasce: la prima riservata alle possibili varianti d'autore, a proposito delle quali si è agito in senso molto restrittivo in modo da evitare che in questa zona dell'apparato potessero trovare posto anche lezioni non d'autore, ma testimoniate magari da una zona estesa della tradizione; una seconda fascia occupata dall'apparato negativo vero e proprio, e infine una terza zona relativa alle lectiones singulares giudicate estremamente importanti nell'ambito di una tradizione così compatta. Per quanto riguarda le rime si è deciso di accettare tutte quelle per le quali non sussistessero problemi attributivi anche se testimoniate da un solo manoscritto o stampa (d'altro canto anche molte di quelle accettate da Chiorboli sono presenti in un solo manoscritto o nella sola stampa Cavallucci), limitandosi a rifiutare solo quelle per le quali i problemi attributivi e una serie di altre considerazioni spingessero a tale decisione. In un settore, invero esiguo, specifico si sono relegate le rime dubbie, componimenti attribuiti a Coppetta, ma che appate difficile ascrivergli per questioni di usus o per fattori estrinseci.
Lippi, Elena. "La letteratura delle macerie nel dopoguerra tedesco. Proposta di traduzione di due Kurzgeschichte di Wolfgang Borchert." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18826/.
Повний текст джерелаROSSETTI, MATTEO. "'LA MAPPA DELLE COSTELLAZIONI', MANILIO, ASTRONOMICA, 1, 255-455: INTRODUZIONE, TRADUZIONE, TESTO E COMMENTO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2019. http://hdl.handle.net/2434/618044.
Повний текст джерелаThe verses 255-455 of the first book of the Astronomica of Manilius contain a detailed description of the constellations of the two hemispheres: structural model of the textual section are the Phenomena of Aratus. The Greek model, however, is only a trace in which the poet has moved: there are numerous differences with the Phenomena, in terms of organization of the matter and presentation of the arguments. The dissertation consists of a philological and literary commentary, preceded by an introduction, a critical text and an Italian translation. In the introduction some general exegetical problems concerning the pericope of verses have been treated, in the exposition of the topics has been paid attention to the complex of the first book and the work. After a chapter devoted to the structure of the book, were discussed the sources of Manilius, in particular Aratus, his schoolia, Cicero and Germanicus. Relations with the latter author have allowed to take into account the problems of chronology between Astronomica and the contemporary Princeps' Phaenomena. Space has been dedicated to the ways in which the constellations are presented, to catasterism and to the use of myth. In the last part of the introduction some questions concerning Manilius' relationship with iconographic sources were discussed and it was attempted to interpret the text, seen as a great ekphrasis, according to an "intervisual" approach. The text, accompanied by a critical apparatus resulting from a new collation of the codices primarii (GLNM), is preceded by a note on the textual tradition of the poem. The apparatus tries to give an account of the greatest number of textual interventions, starting from the fifteenth century, with attention to the great Manilian scholars: Scaliger, Bentley and Housman. The commentary is structured on two orders of notes. On the one hand, general and wider notes introduce single blocks of verses, these sections discuss the author's relationship with the models and propose an overall interpretation of the passage. The notes to the single verses, on the other hand, discuss more precise questions of text, metrics and style, with attention to the parallels with other authors. The philological commentary, indispensable for a textually complex poem such as the Astronomical, is combined with the literary one. In this regard, an attempt has been made to demonstrate how Manilius moves freely within the aratean tradition and also receives inspiration from authors such as Virgil and Ovid. In addition, the presence of a sublime scenario has been highlighted, a category that can also be found in other Latin didactic poems. Space has been reserved for the treatment of some aspects of Manilius' philosophy: the description of the sky in a constant equilibrium presupposes the presence of providentialist conceptions. Finally, some scientific and astronomical problems were discussed, starting from the comparison with technical texts.
TARSI, MARIA CHIARA. "Il canzoniere di Michelangelo: edizione e commento." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1295.
Повний текст джерелаThe paper aims to give a critical and annotated edition of poems that Michelangelo chose in about 1546, according to a project which was not carried out, but many traces of which are preserved in the manuscripts. The work is divided as follows: Note to the text. Illustration of the main textual problems faced while working at the edition and of the criteria used in transcribing the poems. Edition, paraphrase and commentary. The comment, by finding models and parallel places, aims to highlight the relationship between Michelangelo and the literary tradition, even beyond the canonical sources, repeatedly mentioned in modern editions (Dante’s Divine Comedy and Petrarch of Rvf). The texts are followed by a paraphrase. Apparatus. A negative one, it I divided into two parts: witnesses of the collection and witnesses of individual poems. It shows both reworking at the time of the collection and the corrections introduced by Michelangelo after abandoning the project of the collection. Sometimes it is particularly rich for the presence of many autographs: in these cases a third section has been added, dedicated to the critical analysis of the variants.
TARSI, MARIA CHIARA. "Il canzoniere di Michelangelo: edizione e commento." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1295.
Повний текст джерелаThe paper aims to give a critical and annotated edition of poems that Michelangelo chose in about 1546, according to a project which was not carried out, but many traces of which are preserved in the manuscripts. The work is divided as follows: Note to the text. Illustration of the main textual problems faced while working at the edition and of the criteria used in transcribing the poems. Edition, paraphrase and commentary. The comment, by finding models and parallel places, aims to highlight the relationship between Michelangelo and the literary tradition, even beyond the canonical sources, repeatedly mentioned in modern editions (Dante’s Divine Comedy and Petrarch of Rvf). The texts are followed by a paraphrase. Apparatus. A negative one, it I divided into two parts: witnesses of the collection and witnesses of individual poems. It shows both reworking at the time of the collection and the corrections introduced by Michelangelo after abandoning the project of the collection. Sometimes it is particularly rich for the presence of many autographs: in these cases a third section has been added, dedicated to the critical analysis of the variants.
MASSARI, PIETRO. "GEOGRAFIE APOLLONIANE. TRADIZIONI POETICHE ED EPICORICHE, CULTI MISTERICI, POLITICA DIETRO I TOPONIMI DELLE ARGONAUTICHE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19299.
Повний текст джерелаMy research is focused on Apollonius Rhodius and deals with the toponymies and ethnonymies named by the poet in his epic poem Argonautikà. These tell much more than simple geography and often hint at myths, local traditions, contemporary court men of the Ptolemaic kingdom (such as Timosthenes of Rhodes and Patroclus of Macedon) and mystery cults (Orphic, Dionysian and Eleusinian, in a very blended form of syncretism). Following homonymies and eponymies I have also been able to discover a second parallel itinerary through Attica, designed by Apollonius behind the main return route of Argo.
MASSARI, PIETRO. "GEOGRAFIE APOLLONIANE. TRADIZIONI POETICHE ED EPICORICHE, CULTI MISTERICI, POLITICA DIETRO I TOPONIMI DELLE ARGONAUTICHE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19299.
Повний текст джерелаMy research is focused on Apollonius Rhodius and deals with the toponymies and ethnonymies named by the poet in his epic poem Argonautikà. These tell much more than simple geography and often hint at myths, local traditions, contemporary court men of the Ptolemaic kingdom (such as Timosthenes of Rhodes and Patroclus of Macedon) and mystery cults (Orphic, Dionysian and Eleusinian, in a very blended form of syncretism). Following homonymies and eponymies I have also been able to discover a second parallel itinerary through Attica, designed by Apollonius behind the main return route of Argo.
MASTROPAOLO, MARIA RITA. "SCRITTURA E RISCRITTURA NEI ROMANZI DI ELIO VITTORINI: IL CASO DELLE 'DONNE DI MESSINA'." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2019. http://hdl.handle.net/2434/611099.
Повний текст джерелаThe thesis examines the writing and re-writing process of Elio Vittorini’s novel 'Le donne di Messina'. First published with the title 'Lo zio Agrippa passa in treno' in 1947-1948 on “La Rassegna d’Italia”, a periodical journal directed by Francesco Flora, the novel was polished before the second edition (the first with the title 'Le donne di Messina') in 1949, published by Bompiani. Vittorini was still dissatisfied with this edition: it sounded “false”, the plot was too tragic, and he didn’t like the characterization of the protagonist, Ventura. For this reason, he wanted to re-write the novel, which was published again in 1964. The whole writing and re-writing process is attested by manuscripts and typewritten materials archived in Fondo Elio Vittorini (Università degli Studi di Milano, Centro APICE, Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale) and Archivio della Casa Editrice Bompiani (Milano, Fondazione Rizzoli-Corriere della Sera), never before examined by scholars. Through these archival collections I show the main phases of this process and locate the main poetical and ideological changes in the novel, in order to show Vittorini’s “cognitive boost” throughout his “work in progress”.
VARAPNICKAITE, SARTORI DOVILE. ""L'IRREALTA' QUOTIDIANA" DI OTTIERO OTTIERI. INDAGINE FILOLOGICA, STRUTTURALE E CRITICA DELLE CARTE AUTOGRAFE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/44651.
Повний текст джерела«L’Irrealtà Quotidiana» («Daily Unreality»), written by Ottiero Ottieri, is an essay-diary that collects personal memoirs and intellectual reflections on the feeling of unreality from a social, literary, psychoanalytic and scientific perspective. The text has been reworked multiple times before its final publishing; the author’s autograph manuscripts have been rewritten completely five times and partially more than ten times. Relevant amendments in its structure and contents have been made through the various editing processes. The editing mode has not been univocal: the final text has been subject to some subtractions and many additions aiming to provide a more analytical and lighter explanation of the complex process of the author’s self-development and generational development. The thesis is focused on the archivist, philological, structural and critical analysis of the author’s autograph manuscripts related to «L’Irrealtà Quotidiana». I have developed a theory regarding the chronological order of the author’s manuscripts in an attempt to date the text. I have provided some comments to better understand the dynamics of the title-selection process for each manuscript. Furthermore, I have analysed the origin and processing of the autograph notes. Finally, I have looked at an author-fiction of notable interest included in the essay titled: «Un’autobiografia culturale» («A cultural autobiography») of Vittorio Lucioli. The latter is Ottiero Ottieri’s alter ego.
VARAPNICKAITE, SARTORI DOVILE. ""L'IRREALTA' QUOTIDIANA" DI OTTIERO OTTIERI. INDAGINE FILOLOGICA, STRUTTURALE E CRITICA DELLE CARTE AUTOGRAFE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/44651.
Повний текст джерела«L’Irrealtà Quotidiana» («Daily Unreality»), written by Ottiero Ottieri, is an essay-diary that collects personal memoirs and intellectual reflections on the feeling of unreality from a social, literary, psychoanalytic and scientific perspective. The text has been reworked multiple times before its final publishing; the author’s autograph manuscripts have been rewritten completely five times and partially more than ten times. Relevant amendments in its structure and contents have been made through the various editing processes. The editing mode has not been univocal: the final text has been subject to some subtractions and many additions aiming to provide a more analytical and lighter explanation of the complex process of the author’s self-development and generational development. The thesis is focused on the archivist, philological, structural and critical analysis of the author’s autograph manuscripts related to «L’Irrealtà Quotidiana». I have developed a theory regarding the chronological order of the author’s manuscripts in an attempt to date the text. I have provided some comments to better understand the dynamics of the title-selection process for each manuscript. Furthermore, I have analysed the origin and processing of the autograph notes. Finally, I have looked at an author-fiction of notable interest included in the essay titled: «Un’autobiografia culturale» («A cultural autobiography») of Vittorio Lucioli. The latter is Ottiero Ottieri’s alter ego.
Brigatti, V. "'UOMINI E NO' DI ELIO VITTORINI. IL TESTO TRA CARTE E POETICA, TRA EDIZIONI E CRITICA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/218727.
Повний текст джерелаPellacani, Daniele. "Gli Aratea di Cicerone. Per un commento al proemio (frr. 1-2) e alla mappa delle costellazioni (frr. 3-34,222)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423614.
Повний текст джерелаQuesto lavoro di ricerca ha portato all'edizione, traduzione e commento delle sezioni degli Aratea ciceroniani relative al proemio (frr. 1-2) e alla mappa delle costellazioni (frr. 3-34,222). L'analisi linguistica e stilistica mette in evidenza le modalità con cui Cicerone traduce il proprio modello, arrivando a creare un'opera poetica dotata di una sua originalità. Una delle caratteristiche più interessanti della traduzione ciceroniana è la marginalizzazione della provvidenza divina che Arato, in accordo con lo stoicismo, associa a Zeus: in questa operazione è possibile ravvisare i primi contatti di Cicerone con la filosofia, in particolare con il pensiero epicureo. Gli Aratea rappresentano un chiaro sforzo verso la costruzione di una lingua astronomica di levatura poetica: nel fare questo l'autore ricorre a varie soluzioni (traslitterazione, perifrasi, equivalenza semantica), spesso associandole a vere e proprie note del traduttore. Ma ancor più significativamente la riflessione meta- e translinguistica si inserisce nel tessuto del poema senza creare discontinuità, utilizzando risorse proprie della lingua poetica (come l'etimologia e la polisemia). Cicerone aggiunge pathos al proprio modello enfatizzando la luminosità delle stelle ma soprattutto personificando le costellazioni, che diventano corpi vivi: in questo modo conferisce alla ekphrasis di Arato un vivido movimento, innervando la struttura descrittiva con elementi narrativi. Infine, nei passi di maggior rilevanza programmatica (il proemio e il mito di Dike) la traduzione ciceroniana segue meccanismi di window reference, grazie ai quali il poeta allude all'ipotesto esiodeo sotteso alle variazioni di Arato.
CARPENTIERI, CHIARA MARIA. "PER UN PRIMO CENSIMENTO DELLE FONTI STORICHE E LETTERARIE UNGHERESI DEI SECC. XV-XVII IN TRE BIBLIOTECHE LOMBARDE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3154.
Повний текст джерелаThis study takes a first census of handwritten or printed historical and literary Hungarian sources, written in Italian or Latin, kept in the libraries of Bergamo – Civica Angelo Mai –, and Milan – Ambrosiana and Nazionale Braidense. Often unpublished, those documents make up, next to the usual archivial sources, valid evidence of the important political and cultural relations established inbetween the Italian and the Hungarian nations in the 15th-17th centuries. If it has been possible to find out 284 "hungarica" in the manuscripts of the Ambrosiana Library, 251 are the printed one found in the three libraries. A careful bibliographic work has been done describing this material, divided in two catalogues, with an introducing chapter which, once discovered the ancient classification of those documents – one of the most important is the Gian Vincenzo Pinelli’s library of Padua –, analyzes closely the different tipology of sources. These documents has been subdivided in classes: "Hungarian authors"; "Long war dispatches and writings"; "Hungarian dedicatees"; "Epistles, speeches and orations"; "Legendary Hungary"; "Texts not explicitly referred to Hungary"; "Historical texts"; "Treatises". Finally, some texts are emphasized, among many others, to give testimony of the Italian-Hungarian relations during early Middle Ages and Modern Age.
CARPENTIERI, CHIARA MARIA. "PER UN PRIMO CENSIMENTO DELLE FONTI STORICHE E LETTERARIE UNGHERESI DEI SECC. XV-XVII IN TRE BIBLIOTECHE LOMBARDE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3154.
Повний текст джерелаThis study takes a first census of handwritten or printed historical and literary Hungarian sources, written in Italian or Latin, kept in the libraries of Bergamo – Civica Angelo Mai –, and Milan – Ambrosiana and Nazionale Braidense. Often unpublished, those documents make up, next to the usual archivial sources, valid evidence of the important political and cultural relations established inbetween the Italian and the Hungarian nations in the 15th-17th centuries. If it has been possible to find out 284 "hungarica" in the manuscripts of the Ambrosiana Library, 251 are the printed one found in the three libraries. A careful bibliographic work has been done describing this material, divided in two catalogues, with an introducing chapter which, once discovered the ancient classification of those documents – one of the most important is the Gian Vincenzo Pinelli’s library of Padua –, analyzes closely the different tipology of sources. These documents has been subdivided in classes: "Hungarian authors"; "Long war dispatches and writings"; "Hungarian dedicatees"; "Epistles, speeches and orations"; "Legendary Hungary"; "Texts not explicitly referred to Hungary"; "Historical texts"; "Treatises". Finally, some texts are emphasized, among many others, to give testimony of the Italian-Hungarian relations during early Middle Ages and Modern Age.
BOCCHI, GIUSEPPE. "PHILOSOPHIA MEDICA E MEDICINA RHETORICA IN SENECA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/526.
Повний текст джерелаIt's possible to deepen our knowledge of Senecan thought by considering his medical knowledge. The influence of the Pneumatic school, inspired by Stoic philosophy, makes possible to show that passions like anger are for Seneca not only soul diseases, but also a kind of psycho- physical syndrome that concerns every aspect of the individual in the light of a psycho- physical monism that is possible to understand only through the Pneumatic doctrines. Diseases like mania and melancholy, moreover, have a peculiar development which, influencing Senecan view of anger, let us understand the apparently incoherent features of some characters of the tragedies (Clitaemestra, Atreus, Phaedra, Medea) who can be considered dramatic translations of manic- depressive syndromes
BOCCHI, GIUSEPPE. "PHILOSOPHIA MEDICA E MEDICINA RHETORICA IN SENECA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/526.
Повний текст джерелаIt's possible to deepen our knowledge of Senecan thought by considering his medical knowledge. The influence of the Pneumatic school, inspired by Stoic philosophy, makes possible to show that passions like anger are for Seneca not only soul diseases, but also a kind of psycho- physical syndrome that concerns every aspect of the individual in the light of a psycho- physical monism that is possible to understand only through the Pneumatic doctrines. Diseases like mania and melancholy, moreover, have a peculiar development which, influencing Senecan view of anger, let us understand the apparently incoherent features of some characters of the tragedies (Clitaemestra, Atreus, Phaedra, Medea) who can be considered dramatic translations of manic- depressive syndromes
MATASCI, JOELLE. "Le Historiae adversus paganos di Paolo Orosio volgarizzate da Bono Giamboni." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2020. http://hdl.handle.net/11384/95190.
Повний текст джерелаCollura, Alessio. "«Sens e Razos d'una Escriptura»: edizione e studio della traduzione Occitana dell'Evangelium Nicodemi = «Sens e Razos d'una Escriptura»: édition et étude de la traduction Occitane de l'Evangelium Nicodemi." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2014. https://hdl.handle.net/11572/368548.
Повний текст джерелаPESSINA, ANNA. "ANALISI FILOLOGICA E STORICO-TEOLOGICA DI UN INNO PASQUALE PRIMIGENIO. IL CASO DI Mt 27,51b - 53." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/63895.
Повний текст джерелаThe thesis aims to reconstruct the history of the text of Matt 27:51b-53. This brief composition, probably a hymn, is particularly relevant for its arrangement in the passion narrative, which is the most important point of the Gospel’s kerygma. By applying a methodology that takes into consideration the peculiarity of the origin, the redaction, and the transmission of the earliest Christian literature, these verses are assumed as a study case, in order to value the indirect tradition in the reconstruction of the text of the New Testament. The work is divided into two parts: the first one, philological, brings out, through the indirect quotations, the earliest form of the text, which is partly different from the canonical one. Here, the sentence «after his resurrection» is relevant because it was not present in the primitive text. The second section analyses the context and the employment of the Matthean pericope in order to confirm the hypothesis of the hymn. It might have been a liturgical material, perhaps Jewish-Christian, used by the community and added to the Gospel by the redactor. Finally, this study takes into account the theological reasons that could have caused, within the third and fourth centuries, the modification of the earliest text.
PESSINA, ANNA. "ANALISI FILOLOGICA E STORICO-TEOLOGICA DI UN INNO PASQUALE PRIMIGENIO. IL CASO DI Mt 27,51b - 53." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/63895.
Повний текст джерелаThe thesis aims to reconstruct the history of the text of Matt 27:51b-53. This brief composition, probably a hymn, is particularly relevant for its arrangement in the passion narrative, which is the most important point of the Gospel’s kerygma. By applying a methodology that takes into consideration the peculiarity of the origin, the redaction, and the transmission of the earliest Christian literature, these verses are assumed as a study case, in order to value the indirect tradition in the reconstruction of the text of the New Testament. The work is divided into two parts: the first one, philological, brings out, through the indirect quotations, the earliest form of the text, which is partly different from the canonical one. Here, the sentence «after his resurrection» is relevant because it was not present in the primitive text. The second section analyses the context and the employment of the Matthean pericope in order to confirm the hypothesis of the hymn. It might have been a liturgical material, perhaps Jewish-Christian, used by the community and added to the Gospel by the redactor. Finally, this study takes into account the theological reasons that could have caused, within the third and fourth centuries, the modification of the earliest text.
Di, Iasio Valeria. "«Già grande vola, e già trionfa armato»: aspetti della poesia tassiana tra epos e lirica." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424198.
Повний текст джерелаIl presente lavoro indaga forme e fasi della poesia tassiana secondo una visione al contempo sincronica (in grado di mettere in dialogo strati testuali e momenti compositivi diversi) e diacroonica (in grado di disporre tali elementi in prospettiva temporale e quindi capace di restituire la reale qualità dell’evoluzione delle fasi stesse). Nello specifico, i materiali testuali considerati sono relativi alle forme del lirico largamente intese e alla loro intersezione formale, strutturale, tematica e stilistica con le forme dell’epos. L’obiettivo è stato quello di definire la struttura, la caratterizzazione formale e la funzione narrativa delle ‘ vicende liriche’ della Gerusalemme liberata per poi sviluppare, nell’ambito del secondo capitolo, un itinerario analitico interno al poema e alle sue stratigrafie testuali. Proprio la stratigrafia del testo epico rappresenta infatti una straordinaria testimonianza della progressiva messa a punto di equilibri testuali che si rapportano necessariamente sia alle ragioni interne del macrotesto che alle sollecitazioni dell’intero universo teorico tassiano, anche in relazione alla prima prova narrativa costituita dal Rinaldo, a cui e dedicato il terzo capitolo, e all’insieme costitiuto dalla pratica della scrittura lirica strettamente intesa, a cui è dedicato il quarto capitolo (che comprende le rime Eteree, il canzoniere Chigiano, momento transitorio ma nodale se valutato secondo un’ottica retrospettiva rivolta al poema, e alcune rime disperse circolanti negli anni precedenti la reclusione). Tutta la ricerca – dall’indagine testuale e critica interna al poema gerosolimitano alla ricostruzione della genesi testuale del compromesso, talvolta difficile ma sempre fecondo, tra lirica, e stile fiorito, ed epica, e stile magnifico, fino alla ridefinzione dell’iter, talvolta sotterraneo, che la materia lirica percorre precedendo, accompagnando e seguendo il magnum opus della Liberata – è stata condotta tenendo sempre conto del rapporto che sussiste tra teoria e prassi in un autore tanto sorvegliato come Tasso, e dando quindi ampio spazio ad un’analisi testuale tesa sia alla profondità che alla contestualizzazione intertestuale dei dati, sempre rigorosamente posti al vaglio della specola filologica.
Mariani, Daniela. "La Vie des Pères. Genèse et diffusion d'un recueil de contes exemplaires du XIIIe siècle." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2019. https://hdl.handle.net/11572/368638.
Повний текст джерелаPerissinotto, Silvia <1990>. "Il task-based approach nasce negli anni '80 del secolo scorso e negli anni ha trovato ampio riscontro a livello mondiale. E' attualmente uno degli approcci maggiormente utilizzati nel campo dell'insegnamento linguistico grazie alla sua natura comunicativa; trova infatti le sue radici nel Communicative Language Teaching degli anni '70 con il quale condivide la forte contrapposizione per gli approcci basati sull'esposizione di rigide regole grammaticali. L'biettivo comunicativo che ci si pone nella progettazione dei task è strettamente legato all'autenticità delle attività, ovvero la loro concretezza e capacità di riprodurre situazioni di vita reale. L'approccio per task è fonte di ricerca in quanto dimostra essere particolarmente proficuo nelle classi di L2 e LS: i maggiori effetti sono riscontrabili sul miglioramento delle abilità comunicative dei discenti. Se da una parte la letteratura sul task-based approach è molto ampia e in fase di continua sperimentazione, un aspetto più ristretto che è stato considerato in misura minore è la sua efficacia all'interno di classi di principianti (basic user, secondo il quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue: livelli A1 e A2). Pochi ricercatori hanno finora investigato gli effetti dell'utilizzo di task su questo campo di discenti e i principali risultati ottenuti sono legati alle abilità di comprensione. Operando con apprendenti la competenza linguistica è ai primi stadi di sviluppo l'applicazione di attività di comprensione risulta limitante: è a questo proposito che l'orientamento suggerito dai ricercatori è quello di impiegare dapprima dei task che favoriscano la comprensione linguistica per poi passare ad attività di produzione. Gli effetti dei task di comprensione sono ancora una questione in fase di ricerca." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12962.
Повний текст джерелаPANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.
Повний текст джерелаVUTURO, Francesca Paola. "IL “SINASSARIO DELLE NOBILDONNE” E LA “LODE DELLE DONNE” DUE COMPONIMENTI IN GRECO VOLGARE EDIZIONE CRITICA, TRADUZIONE E COMMENTO." Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/10447/101542.
Повний текст джерелаCATALANO, SARA. "La Comedia delle Ninfe Fiorentine. Revisione dell'edizione e commento." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1265309.
Повний текст джерелаLa thèse se propose, dans une première partie, d’analyser et d'actualiser la tradition manuscrite de la Comedia delle Ninfe Fiorentine, œuvre de jeunesse de Giovanni Boccaccio, composée immédiatement après le retour à Florence de la cour angevine de Naples. L'édition actuelle de Comedia delle Ninfe, est due à Antonio Enzo Quaglio et remonte à 1963. Elle fournit, comme il était d'usage à l'époque, une description brève et peu précise des témoins interrogés. Dans cette thése les manuscrits seront donc classés selon un critère socioculturel (copie a prezzo et copie per passione) et datés au quart de siècle. Quand cela est possible, un profil biographique des copistes est fourni. Le travail est complété par les fiches de chacun des témoins individuels acceptés dans le corpus. La deuxième partie de la thèse est un travail de commentaire d’historie littéraire divisé par thèmes. La composition de la Comedia delle Ninfe est liée à l'expérience biographique de son auteur et au développement de son expérience littéraire. L’histoire du dédicataire de l’œuvre, Niccolò di Bartolo del Buono, nous permet de fournir des repères chronologiques pour chacune des deux rédactions de la Comedia. La proposition de mettre en relation Caccia di Diana, Comedia et Amorosa Visione nous donne l’occasion de comparer trois œuvres de Boccaccio, en considérant l’utilisation du “capitolo ternario” comme premier dénominateur commun. Le chapitre sur le prosimètre donne un aperçu des sources possibles auxquelles Boccaccio peut, ou ne peut pas, faire référence pour cette forme particulière (prose et vers). Enfin, l'analyse de la production bucolique de Boccace et de son évolution amène à considérer le Comedia comme une première œuvre de ce genre avec l’utilisation du vernaculaire.
MASSA, GABRIELE. "Giungo pura dai puri: le lamine auree orfiche." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/1192409.
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