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Добірка наукової літератури з теми "Fabbisogno alimentare"
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Статті в журналах з теми "Fabbisogno alimentare"
Gastaldi, Roberto, Paola Borgia, and Mohamad Maghnie. "Lo iodio nell’alimentazione dell’età evolutiva." L'Endocrinologo 22, no. 4 (August 2021): 293–97. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00924-2.
Повний текст джерелаSirtori, F., R. Bozzi, A. Crovetti, C. Aquilani, G. Campodoni, and C. Pugliese. "Fabbisogni proteici in suini Cinta Senese da 30 a 60 kg: risultati preliminari." Archivos de Zootecnia 67, Supplement (January 15, 2018): 119–21. http://dx.doi.org/10.21071/az.v67isupplement.3586.
Повний текст джерелаCorritore, Renzo P. "Horrea. Un'istituzione che «va e viene» nella politica annonaria delle cittŕ di antico regime." STORIA URBANA, no. 134 (June 2012): 11–29. http://dx.doi.org/10.3280/su2012-134002.
Повний текст джерелаДисертації з теми "Fabbisogno alimentare"
Aguzzoni, Diego. "Implementazione e setting di un sistema MRP per l’approvvigionamento dei materiali in un’azienda alimentare: il caso Olitalia s.r.l." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.
Знайти повний текст джерелаLegovini, Sara. "Ecologia trofica di sardina Sardina pilchardus (Walbaum, 1792) ed acciuga Engraulis encrasicolus (Linnaeus, 1758) nel Golfo di Trieste." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2009. http://hdl.handle.net/10077/3163.
Повний текст джерелаScopo della presente tesi è contribuire a colmare le importanti lacune relative all’ecologia trofica di Engraulis encrasicolus e Sardina pilchardus nel Golfo di Trieste, in modo da fornire conoscenze indispensabili alla gestione di tali risorse ittiche. Il materiale utilizzato per questa tesi è stato raccolto nel corso di sette campionamenti realizzati nell’ambito del progetto EcoMAdr (Ecologia del Mar Adriatico), tra maggio 2006 e febbraio 2007 nel Golfo di Trieste. Sebbene siano stati effettuati sette campionamenti, solo 5 di questi hanno fornito materiale sufficiente per lo studio del ritmo e del fabbisogno alimentare di sardina e di acciuga. I risultati ottenuti confermano che anche nel Golfo di Trieste l’attività alimentare di esemplari adulti di S. pilchardus è principalmente diurna, con picchi massimi in prossimità del tramonto. L’analisi del contenuto stomacale ha evidenziato che S. pilchardus è una specie zooplanctivora, che si nutre in prevalenza di Copepodi, quali Centropages spp., i Copepodi della famiglia Clauso-Paracalanidae, i Ciclopoidi Oncaea spp. ed Oithona spp., sebbene anche altre categorie di zooplancton, come Tintinnidi e larve di Decapodi siano, in certe occasioni, state trovate in quantità abbondanti, e che ricava dallo zooplancton la quasi totalità del carbonio ingerito. Nel contenuto stomacale dei campioni di sardina esaminati sono state ritrovate anche cellule fitoplanctoniche, sebbene le quantità non sono mai state abbondanti quanto quelle trovate nelle sardine di altre aree geografiche. Il fatto che all’interno dei contenuti stomacali siano state rinvenute prede di una vasta gamma di taglie (da 20 μm a >1400μm) fa supporre che la sardina catturata nel Golfo applichi due strategie alimentari diverse, la filtrazione (filter feeding) e la predazione visiva (particualte feeding). Tuttavia, sebbene la presenza di microorganismi nei contenuti stomacali avvalori il fatto che sardina riesca a filtrare e trattenere prede di piccole dimensioni, l’applicazione dell’indice di selettività di Ivlev (1955), dimostra che ha adottato un comportamento selettivo anche nei confronti di prede di piccole dimensioni, quali i copepodi Corycaeus spp. e Oncaea spp., ma non si sia alimentata di cladoceri nonostante questi fossero abbondantemente presenti nell’ambiente. A nostra conoscenza, al momento non esistono studi, oltre al presente lavoro di tesi, dedicati alla valutazione del fabbisogno alimentare di S. pilchardus, che espresso in termini di percentuale, ha un valore pari a 2.2%-2.8% di peso corporeo. I risultati ottenuti in questo studio confermano che l’attività alimentare di E. encrasicolus è fondamentalmente diurna, nonostante un certo livello di attività esista anche durante le prime ore dopo il crepuscolo. L’analisi dei contenuti stomacali ha confermato che E. encrasicolus è una specie prettamente zooplanctivora, che si nutre in prevalenza di piccoli copepodi (Oncaea spp. e Corycaeus spp.). Sebbene studi condotti in altre aree geografiche hanno evidenziato come questa specie possa nutrirsi occasionalmente di fitoplancton, la ricostruzione del contenuto in carbonio delle prede di E. encrasicolus, ha permesso di evidenziare che nel Golfo di Trieste la specie ottiene dallo zooplancton la totalità del carbonio ingerito. I dati relativi al fabbisogno energetico di esemplari adulti di E. encrasicolus presentati in questo lavoro, rappresentano la prima stima calcolata per le acciughe catturate nel Golfo di Trieste. Il fabbisogno alimentare giornaliero, espresso in termini percentuali, è pari al 1.2%-1.9% del suo peso corporeo (espresso come peso umido), di gran lunga inferiore a quanto osservato in precedenti studi presenti in letteratura.
XXI Ciclo
1977
DECONTARDI, SIMONE. "Penicilli e Aspergilli associati al formaggio grana Approccio multifasico all'identificazione, fabbisogni ecologici e produzione di tossine." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19077.
Повний текст джерелаOchratoxin A (OTA) was detected a few years ago in Italian packed grated cheese, and supposed to be produced by fungal growth during cheese ripening. The works managed and presented in this thesis aimed to improve knowledge about mycotoxigenic Aspergilli and Penicillia associated to Italian grana cheese. A multiphasic approach was applied for their identification and ecological trials were organised to define fungal needs of the expected dominant species. The objective was to predict the risk of mycotoxin contamination during the ripening condition of grana cheese. Aspergillus puulaauensis and some Penicillium spp (P.crustosum and P. solitum) were the prevalent species associated to grana cheese, while neither P. nordicum, nor P. verrucosum were detected in cheese rind. However, the environmental conditions of the ripening rooms (15-22°C; 72-88% RH) are favourable to P. nordicum and P. verrucosum, reinforcing concern about possible OTA contamination, but other mycotoxigenic species such as P. crustosum must not be neglected. Actions against those mycotoxigenic fungi should mainly reduce total inoculum in the environmental air: ozone is reported to be effective in this sense; moreover, blue light may significantly reduce fungal growth on cheese and shelves surfaces. Information provided therein will be useful for producers and stakeholders to perform a better risk management and guarantee a safe, high-quality product to consumers.
DECONTARDI, SIMONE. "Penicilli e Aspergilli associati al formaggio grana Approccio multifasico all'identificazione, fabbisogni ecologici e produzione di tossine." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19077.
Повний текст джерелаOchratoxin A (OTA) was detected a few years ago in Italian packed grated cheese, and supposed to be produced by fungal growth during cheese ripening. The works managed and presented in this thesis aimed to improve knowledge about mycotoxigenic Aspergilli and Penicillia associated to Italian grana cheese. A multiphasic approach was applied for their identification and ecological trials were organised to define fungal needs of the expected dominant species. The objective was to predict the risk of mycotoxin contamination during the ripening condition of grana cheese. Aspergillus puulaauensis and some Penicillium spp (P.crustosum and P. solitum) were the prevalent species associated to grana cheese, while neither P. nordicum, nor P. verrucosum were detected in cheese rind. However, the environmental conditions of the ripening rooms (15-22°C; 72-88% RH) are favourable to P. nordicum and P. verrucosum, reinforcing concern about possible OTA contamination, but other mycotoxigenic species such as P. crustosum must not be neglected. Actions against those mycotoxigenic fungi should mainly reduce total inoculum in the environmental air: ozone is reported to be effective in this sense; moreover, blue light may significantly reduce fungal growth on cheese and shelves surfaces. Information provided therein will be useful for producers and stakeholders to perform a better risk management and guarantee a safe, high-quality product to consumers.
MANE, ERDGIN. "Microeconometric analysis of food security." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/207736.
Повний текст джерелаRising Food Prices and Undernourishment: A Cross-Country Inquiry Households' welfare in developing countries has been hit by dramatic food prices increases which occurred between 2005 and 2008. In this paper, we adopt a partial equilibrium approach to analyze the short-time eects of a staple food price increase on nutritional attainments, as a measure of welfare. The analysis consists of rst approximating complete food-demand systems and then performing household level micro-simulations. Instead of focusing on a single country prole, we provide a more complete snapshot through a cross-country assessment made possible by the use of nationally representative household surveys. Comparability is assured by the adoption of the same methodological choices in the treatment of the micro data. We nd that food price increase not only reduces the mean consumption of dietary energy, but also worsen the distribution of food calories, further deteriorating the nutritional status of populations. We also discovered that access to agricultural land plays a big role in assuring adequate nutritional attainments in rural areas, and surprisingly, even in urban areas. Keywords: Food prices, food policy, calories intake, demand system, household surveys, cross-country analysis Estimating the Heterogeneous Eects of Aggregate Shocks on Caloric Adequacy: The Case of Hurricane Mitch in Nicaragua Previous evaluation studies on the impact of the hurricane Mitch were focused on the short and medium-term average eects on dierent welfare outcomes [household consumption growth (Premand, 2008), child's wellbeing (Baez and Santos, 2007), household budget and schooling (Ureta, 2005)] using 1998, 1999 and 2001 LSMS panel data on Nicaraguan households. In this study, longer term eects are analyzed by adding the 2005 survey to the well-known dataset. We investigate through the dierence-in-dierence methodology if the eects of the hurricane and of the humanitarian response persist on average 7 years after. Additionally, we go beyond the standard average impact by focusing on the heterogeneity of the impact across households. For this purpose, the quantile treatment eect (QTE) estimation is implemented over the outcome distribution. Another contribution of this research is the analysis of the hurricane's impact on intra-household outcomes when only household-level data are available. The methodology introduced by Chesher (1997) is extended to the impact evaluation set-up in order to estimate age-gender specic outcomes. The scope of this methodology is also to shed some light on the short- and longer-term eectiveness of humanitarian response on the welfare levels. This chapter also focuses on nutritional attainment as the outcome of interest. In fact, the study aims to estimate in a comprehensive manner the impact of the hurricane Mitch on household caloric adequacy, which is dened as the ratio between the dietary energy consumption (caloric intake) and the minimum human requirements. Measuring Dietary Energy Deciency at the Household Level: A Methodological Note on the Micro-Analysis of Undernourishment FAO is the main provider of country-level estimates of undernourishment covering the whole world. Its methodology has the main advantage of facilitating comparisons across countries and over time, but also has a limited capacity to understand the causes of food insecurity within countries (FAO, 2003; Barret, 2010). The upward trends in global food prices, concerning many staple commodities between 2005 and 2008, stimulated us to extend the principles of the FAO methodology in order to assess the impact of rising food prices on household-level food security. The objective of this methodological chapter is to provide a detailed description of the methodology applied in the previous chapters for measuring undernourishment, and more specically dietary energy deciency at the household level. Additionally, this chapter provides some guidelines to construct household specic dietary energy requirements, instead of using a single threshold (generally, 2100 kilocalories per person per day) for all households. Constructing a good household-level indicator will also be useful to conduct scientically solid impact evaluations on food security programmes and policies in dierent areas of the world.