Добірка наукової літератури з теми "Esigenze culturali degli utenti"

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Статті в журналах з теми "Esigenze culturali degli utenti"

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Stein, Louise K., and Jack R. Rollwagen. "La progettazione di strutture di assistenza sanitaria per le popolazioni anziane. Il rapporto tra regolamentazione statale, imprenditori ed esigenze degli utenti." La Ricerca Folklorica, no. 20 (October 1989): 23. http://dx.doi.org/10.2307/1479399.

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2

Fornara, Ferdinando, Mirilia Bonnes, and Marino Bonaiuto. "Indicatori di Umanizzazione Ospedaliera Percepita: un'analisi comparativa tra reparti di Chirurgia Generale." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (March 2012): 39–60. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-001004.

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Анотація:
La cornice concettuale di riferimento di questo studio č costituita dal costrutto di "umanizzazione", che si declina tramite l'attenzione, in fase di configurazione e allestimento degli spazi, a specifiche esigenze degli utenti, quali il comfort, il senso di accoglienza, l'orientamento e la privacy, al fine di ridurre lo stato di disagio e promuovere la salute degli utenti stessi. Gli obiettivi principali dello studio sono quelli di validare una versione ridotta delle scale di misura per Indicatori di Umanizzazione Ospedaliera Percepita - IUOP (o Perceived Hospital Environment Quality Indicators - PHEQIs) e di confermare l'esistenza di differenze negli IUOP e nella soddisfazione verso il contesto tra ambienti ospedalieri a maggiore vs. minore grado di umanizzazione "oggettiva". I partecipanti allo studio (N = 233) sono pazienti, visitatori e operatori contattati in tre ospedali di Cagliari, in particolare nelle aree di degenza di reparti di Chirurgia Generale che differivano per il grado di umanizzazione fisico-spaziale "oggettiva" (stabilito sulla base di una griglia compilata da esperti di progettazione architettonica). Il compito dei partecipanti consisteva nel compilare un questionario contenente le scale di misura degli IUOP e della soddisfazione globale verso il reparto. I risultati mostrano che al crescere del grado di qualitŕ "oggettiva" degli attributi fisicospaziali del reparto aumentano sia la soddisfazione globale, sia la qualitŕ "soggettiva" percepite dai frequentatori in merito ai vari aspetti, di natura sia fisico-spaziale (cura degli spazi, comfort sensoriale, accoglienza e visuali) sia socio-organizzativa (chiarezza organizzativa, privacy e qualitŕ degli operatori), che caratterizzano il setting.
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3

Bellavista, Alessandro. "La figura del datore di lavoro pubblico." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 125 (May 2010): 87–158. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-125002.

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Анотація:
Il saggio esamina le caratteristiche peculiari del datore di lavoro pubblico, tenendo conto delle concrete dinamiche delle pubbliche amministrazioni. Oggetto di studio sono i rapporti tra politica e amministrazione, la disciplina della dirigenza amministrativa e della contrattazione collettiva. La tesi centrale č quella che ancora oggi il datore di lavoro pubblico č sensibile a ragioni di tipo politico-elettorale e di pace sociale e trascura le esigenze dell'efficienza e dell'efficacia dell'amministrazione che governa nonché dell'effettiva soddisfazione degli utenti. La soluzione andrebbe trovata rafforzando le responsabilitŕ dei vertici politici e le forme di controllo dei cittadini.
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d'Ovidio, Marianna, and Giampaolo Nuvolati. "Mobilitŕ, classe creativa, popolazioni urbane." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 43–61. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094005.

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Анотація:
Il presente contributo propone una riflessione teorico-metodologica sulla mobilitŕ di gruppi sociali emergenti a partire dalla lettura di alcuni dati concernenti l'aumento generalizzato degli spostamenti nel nostro paese. La mobilitŕ come esito e fonte di pratiche specifiche di vita riguarda, infatti, un numero crescente di persone e rappresenta un aspetto rilevante nella vita quotidiana di ciascuno. Ciň rende sempre piů necessario delineare, anche attraverso l'analisi sociologica, modelli interpretativi precisi, costruiti in base alle caratteristiche socio-economiche e culturali degli individui oltre che alle loro motivazioni agli spostamenti. La diffusione degli spostamenti quotidiani effettuati per ragioni diverse che per viaggi di lavoro o vacanza interessa vari tipi di popolazioni contribuendo peraltro a trasformare la mobilitŕ da esperienza eccezionale a momento di routine. Questa larga diffusione del fenomeno chiama in causa a maggior ragione proprio quei segmenti sociali che hanno fatto della mobilitŕ e della transitorietŕ residenziale i loro punti di forza nelle societŕ contemporanee. Tra questi troviamo sicuramente la cosiddettacostituita da soggetti altamente mobili e per i quali nell'articolo si cercherŕ di individuare le traiettorie possibili di mobilitŕ alla luce della concentrazione territoriale di forza lavoro e utenti riconducibili a determinati settori e servizi culturali.
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Segoni, Dalila. "I servizi offerti da una digital library." DigItalia 16, no. 1 (June 2021): 38–62. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00025.

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Анотація:
Le digital library tendono sempre più a connotarsi non solo come ricche e variegate collezioni di risorse culturali ma come sistemi organizzati di servizi orientati agli utenti finali, percepiti non solo come consumatori di contenuti digitali ma anche come produttori attivi di contenuti. Piattaforme come Facebook e YouTube dimostrano che, quando i sistemi sono semplici da utilizzare e con finalità di interesse, gli utenti li utilizzano anche per contribuire con propri contenuti, quindi il loro coinvolgimento aumenta e la loro interazione diventa più attiva. In questa prospettiva, l'analisi che segue intende dimostrare come, nonostante qualche positivo esperimento, la strada per l'evoluzione delle digital library è quasi del tutto da esplorare. Partendo da un’analisi della natura e delle definizioni dei “servizi digitali”, sono state esaminate alcune importanti biblioteche digitali internazionali – Europeana Collections e la Digital Public Library of America – descrivendo le funzionalità e gli strumenti che mettono a disposizione degli utenti, al fine di definire una proposta di catalogo dei servizi necessari per lo sviluppo delle biblioteche digitali dedicate al patrimonio culturale.
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Eleuteri, Stefano, Roberta Rossi, Francesca Tripodi, and Chiara Simonelli. "Attivitŕ sessuali online (aso): nuove frontiere e nuovi rischi dell'utilizzo di internet per scopi sessuali." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2013): 69–86. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2012-002005.

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Анотація:
Sempre piů persone utilizzano Internet per attivitŕ sessuali online e il fenomeno č in crescente aumento. Negli ultimi anni, č inoltre emerso un importante doppio legame tra la sessualitŕ e questo nuovo strumento, dove da un lato la tecnologia ha dato un significato diverso ai comportamenti sessuali preesistenti e dall'altro la stessa sessualitŕ ha diretto la costruzione e l'utilizzo di Internet per renderlo sempre piů adatto alle esigenze degli utenti. Questa nuova rivoluzione sessuale ha prodotto aspetti positivi e negativi, costituendo un arricchimento e miglioramento del funzionamento sessuale ma anche un'opportunitŕ ulteriore per condotte criminali, negative e pericolose. Una piů approfondita comprensione della sessualitŕ online risulta dunque importante per coloro che lavorano nel campo psicologico e sessuologico. In questo articolo gli Autori cercano pertanto di offrire una panoramica quanto piů possibile esaustiva di tale fenomeno, delineandone le motivazioni e le possibili conseguenze.
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Velotti, Patrizia, Cecilia Serena Pace, Valentina Patti, and Giulio Cesare Zavattini. "Del transitare nel focus group: riflessioni a margine di un'esperienza." GRUPPI, no. 2 (April 2011): 105–18. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-002008.

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Анотація:
I fenomeni migratori si contraddistinguono come una realtŕ estremamente attuale, densa di implicazioni che meritano di essere approfondite. In ambito sanitario, l'area relativa alle professioni di cura si caratterizza come un importante settore nel quale poter valutare e studiare gli effetti e le peculiaritŕ di una crescente multiculturalitŕ. Ed č qui che nel corso degli ultimi anni lo studio dei concetti della salute, della malattia e della cura nei campioni di utenti si č rivelato particolarmente proficuo mettendo in evidenza le possibili dissimilaritŕ di queste concezioni in seno alle varie culture. Attualmente, tuttavia, la massiccia immissione di personale, soprattutto infermieristico, proveniente da altri contesti porta gli stessi professionisti della salute a lavorare in équipe che, oltre che interdisciplinari, risultano molto spesso anche multi-culturali. In questo senso, il migrante non dovrebbe piů essere concepito solamente come utente dei servizi, ma anche come operatore e dunque come parte integrante del sistema sanitario in cui si inserisce. In risposta al rinnovato interesse verso le eventuali differenze, sia nelle modalitŕ di rappresentare la salute e la malattia, sia negli aspetti relativi al modo in cui i diversi gruppi culturali intendono il "fornire cure" č stata condotta la ricerca qualitativa alla quale questo lavoro fa riferimento.
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Mazali, Tatiana. "La "cultura partecipativa" di Henry Jenkins: una riflessione empirica sui siti di social network." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 40 (June 2010): 49–66. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040005.

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I siti di social network sono spazi relazionali all'interno dei quali noi "agiamo" e "produciamo" (testi/discorsi, fotografie/ricordi, video/azioni, audio/preferenze). Il we act della dimensione performativa della vita quotidiana trova nei social networks del web uno spazio di sperimentazione e creativitŕ "produttivo-partecipativa". Il contributo dell'autrice parte dal framework della participatory culture di Henry Jenkins e inizia una riflessione originata dall'autrice all'interno del progetto PRIN "COOPERARE-Content Organization, Propagation, Evaluation and Reuse through Active Repositories", focalizzandosi sull'analisi, di tipo visuale, degli user generated contents in Flickr con specifico riferimento al dominio dei Beni Culturali italiani. L'approccio interdisciplinare, esito della collaborazione con ricercatori di area informatica, ha permesso di sperimentare nuove metodologie sia nel campionamento dei dati nel web 2.0, sia nell'analisi semiautomatica di grandi campioni di informazioni. La motivazione e la spinta che guida tale ricerca risiede nel tentativo di rintracciare dei "comportamenti" (ricorrenti o eccezionali) nella produzione di contenuti fotografici degli utenti di Flickr, attraverso un'analisi visiva di un ampio campione di contenuti fotografici. I frame teorici ai quali l'autrice si rifŕ per lo sviluppo delle ipotesi interpretative sono: le "tattiche" di Michel De Certeau, l'"habitus" di Pierre Bourdieu, le "équipe drammaturgiche" di Erving Goffman.
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9

Luciano, Adriana, and Roberto Di Monaco. "Prevedere la domanda di lavoro e di formazione. Il caso delle professioni sociali." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 105–38. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120006.

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Анотація:
L'analisi dei fabbisogni di competenze degli occupati ha attratto grandi investimenti per realizzare ad hoc ricerche professionali a livello e professionale, cosě come sono carenti modelli condivisi a livello nazionale. Al fine di contribuire a definire modelli standardizzati, gli autori suggeriscono l'uso di dati amministrativi, per quanto possibile in modo da rendere le analisi piů affidabili e meno costose. Inoltre, essi forniscono un modello di analisi per misurare il divario di competenze professionali sulla base del quadro europeo delle qualifiche. Il modello č stato sperimentato sui lavoratori sociali della regione Piemonte, sottoponendo un questionario ad un campione di circa 500 professionisti e manager impiegati nel settore dei servizi sociali locali. Č emersa una rappresentazione delle professioni e delle esigenze di formazione che mette in evidenza la divergenza tra l'attuale orientamento delle politiche sociali verso una maggiore integrazione e cooperazione locale e le competenze professionali principalmente focalizzate sul rapporto con gli utenti. I predetti risultati sottolineano la necessitŕ di realizzare processi di training on the job di concerto con le modifiche organizzative che risultano piů coerenti con le attuali politiche.
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Rigon, Giancarlo, and Stefano Costa. "Normalitŕ e patologia in adolescenza." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (July 2010): 35–50. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-002004.

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Il concetto di normalitŕ č cambiato nel tempo in rapporto ai mutamenti sociali e culturali. Nel campo della psichiatria del bambino e dell'adolescente la definizione di normalitŕ e di patologia deve tener conto della evolutivitŕ che caratterizza questo periodo della vita. Il limite che separa la normalitŕ dalla patologia č fortemente messo in discussione dal cambiamento delle regole di comportamento sociale in atto in questi anni. Di fronte a questi segnali di cambiamento della "normalitŕ", ci si chiede quali saranno le conseguenti modi_ che relative allo sviluppo psicologico e sociale dei bambini e degli adolescenti. Per dare risposta a questa domanda sono stai presi in esame i risultati di due studi che gli Autori hanno dedicato all'analisi del rapporto fra uso di sostanze e autolesionismo e psicopatologia in adolescenza. Pur nella diversitŕ della casistica considerata, il fattore fragilitŕ rappresenta l'elemento in comune che risulta significativo nel passaggio da una condizione di normalitŕ alla patologia franca. A partire da questo dato, vengono svolte alcune rifl essioni che investono la definizione del concetto di fragilitŕ, il valore dell'approccio diagnostico strutturale, la perdita della centralitŕ dell'Io e del conflitto nel guidare lo sviluppo del bambino e dell'adolescente a favore delle esigenze di sostegno narcisistico, le conseguenze che un tale viraggio ha sulla pratica terapeutica orientandone il passaggio dalla interpretazione al setting.
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Дисертації з теми "Esigenze culturali degli utenti"

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CRISTINO, BERARDINO. "Il trasporto pubblico:tra Smart Mobility, diritti degli utenti ed esigenze giuridico-aziendali." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2019. http://hdl.handle.net/11566/263466.

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Анотація:
Il trasporto pubblico, mirando a realizzare un interesse di natura collettiva, rientra nel novero dei servizi pubblici. L’aumento della popolazione urbana entro il 2050, previsto dalle stime delle Nazioni Unite, richiede di assegnare un ruolo centrale alle scelte di accessibilità e mobilità, alla progettazione e pianificazione delle città. L’Agenda Urbana europea identifica tre pilastri principali per l’azione di policy: una migliore regolazione normativa dei settori interessati, la diffusione delle conoscenze e delle best practices, l’implementazione di sistemi e strumenti finanziari innovativi a supporto degli investimenti. Tali aspetti, congiuntamente all’innovazione tecnologica ed imprenditoriale, mettono in evidenza: la necessità di ricercare nuove risposte ai bisogni mutevoli degli utenti e per garantire i livelli standard, la ricerca di modalità innovative di finanziamento del Trasporto Pubblico Locale (TPL); la questione della concorrenza che deve tenere conto tanto delle esigenze dei consumatori quanto delle imprese le quali, sfruttando nuove tecnologie, dovranno offrire servizi innovativi e modalità alternative di TPL. La Tesi si pone l’obiettivo di studiare gli aspetti salienti del modello regolatorio e gestionale a supporto della smart mobility e declinare in modalità operativa le principali sfide giuridico-economiche con la prospettiva di un’azienda di trasporto. Vengono, dunque, messe in relazione – dopo averle analizzate – le necessità degli utilizzatori, dei fornitori e degli enti di gestione. Il lavoro evidenzia l’esigenza di creare una nuova cultura a supporto della smart mobility (governance locale rinnovata), di promuovere una nuova cultura finanziaria per la gestione aziendale e alimentare una nuova cultura regolatoria per combinare le esigenze di aziende e utenti di fronte alle suddette dinamiche di concorrenza.
Public transport is a public service since it promote a collective interest. The increase in urban population by 2050, as predicted by the UN estimates, assigns a central role to the policy decision on accessibility, mobility and planning of cities. The European Urban Agenda identifies three main pillars of policy action: the better regulation of involved sectors, the dissemination of knowledge and best practices, the implementation of innovative financial systems and instruments to support investments. This means that the evolution of public transport requires new answers to changing needs and to ensure standard levels of service, new ways of financing, new organisational arrangements for service provision. The Thesis studies the relevant features of the regulatory and business model for smart mobility and examines the main legal and economic challenges with the perspective of a transport company. The analysis focuses on the needs of users, suppliers (e.g. transport companies) and local authorities, and show that a new framework to public transport policy is needed to support smart mobility. This new framework should build on strengthened local governance initiatives, new financial culture for business management, new regulatory solutions balancing the needs of companies and users in a competitive environment.
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Lucchesi, Dario. "La percezione della migrazione su Facebook: rappresentazioni e discorsi degli utenti sulla crisi dei rifugiati." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3426349.

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Анотація:
My research aims to investigate the role of Facebook users in the construction of the current “refugee crisis” representations. Although Social Networks Sites are recognized as spaces for expressing the public opinion and engaging in the public discussion, fewer Italian researches are focused on the contemporary refugee crisis representations that emerge from Facebook users. Since this, the focus of my research is to consider and analyze user comments as forms of articulating voices that show a part, often ignored, of the public opinion able to enrich the media representations. The empirical material is collected from 3 Facebook pages of Italian newspapers and their posts about the narration of the refugee crisis. These pages are one of the main common sources where people read news in their everyday life and they also represent a journalism in transition: in fact, they manifest the continuity between traditional forms of journalismand new ones, but at the same time they also represent a new way of expressing opinions through comments. Through the notion of degradation of the public sphere, the purpose is to critically reflect about the role of comments, trying to delineate a public sphere model that allow to include online participatory forms, which can on one side promote informed citizenry and collective reflection, on the other increase opinion radicalization, polarization and the spread of niche audiences. I have chosen a qualitative mixed approach (rather than a quantitative approach with a massive among of data) in order to deepen better discourses, metaphors, images that shape the representation of the migration crisis produced by users through their comments. I have mainly adopted a discursive approach based on discourses’ analysis, sometime integrated with features of critical discourse analysis frequently used to study racism discourse in media such as the press (Van Dijk). The most evident outcome of this preliminary exploration is the re-activation of rhetorics and discourses about migration phenomena previously stabilized in traditional media environment: this can be seen as a consequence of the hybrid media system where new media and traditional ones are integrated and influence each other. A vast part of public perception is the result of images, political discourses and slogans highly produced by the press and televisions. These results can confirm that the limits of the main patterns of journalistic information about migrations are reproduced in the publicperception showed by users comments. Moreover, the polarization that characterized the media representation of the so called “refugee crisis” is reproduced in the users comments, but the negative side find more space. The interesting point is that this polarization shows a cleargeneralization of the migrant figure based on the denial of individual identity. Migrants have the same collective, ethnics and religious identity. In both sides of the representation, individual past, personal identity, single stories are mainly ignored in users comments. The result is the un-personalized people. More in general, the contemporary migration phenomena is perceived as a huge problem to fix or a danger to avoid. Users Comments stabilized and reinforce the idea of migration as an emergency, and not as a structural fact and a normal process in the modern society.
La presente ricerca intende approfondire la relazione tra l’utilizzo dei social media e le rappresentazioni mediali della “crisi dei rifugiati” all’interno la cornice teorica di sfera pubblica online. Il caso di studio analizza la pratica dei commenti online come forma di produzione di contenuti, modalità di partecipazione al dibattito ed espressione dell’opinione pubblica che consegnano alla pratica una valenza partecipativa e potenzialmente democratica. La ricerca, dunque, si è posta di analizzare le principali cornici interpretative prodotte dal pubblico relative al fenomeno migratorio. Il fine è comprendere una specifica pratica d’uso quotidiano della rete in grado di ibridare linguaggi e riarticolare significati, definire, riprodurre e/o modificare percezioni dell’immagine del fenomeno migratorio contemporaneo e, al contempo, cogliere le modalità partecipative del dibattito all’interno della sfera pubblica online. Si intende far dialogare due strumenti tradizionalmente utilizzati nello studio della rappresentazione mediale dei fenomeni migratori: l’analisi del contenuto e l’analisi del discorso. Per tutte le analisi svolte è stato utilizzato il software per l’analisi qualitativa dei dati Atlas.ti come supporto per l’organizzazione, la fase di codifica, l’etichettamento e l’analisi dei dati. I risultati delle analisi dei commenti mostrano 5 macro-frame ovvero un insieme di idee connesse tra loro che richiamano preesistenti schemi interpretativi ai quali il pubblico è stato socializzato. Essi riducono la complessità dei fenomeni, forniscono valutazioni morali rispetto ai fatti e agli attori coinvolti, suggeriscono e giustificano l’applicazione di misure straordinarie. All’interno di questi frame è emersa la nota polarizzazione delle opinioni attorno alla crisi migratoria la quale risulta, tuttavia, fortemente sbilanciata verso i frame nei quali viene riproposto un modello generalizzate “noi-loro” che rientra in un processo di de-individuazione simbolica e omogeneizzazione dei gruppi. Un dato da sottolineare riguarda la presenza di commenti costruiti attorno alla razionalizzazione di discriminazioni e alla politicizzazione della crisi migratoria. I contenuti apertamente violenti, d’incitamento all’odio e alla discriminazione razziale non rappresentano, infatti, il dato maggiormente evidente emerso dalle analisi. Siamo di fronte, piuttosto, a un’opinione pubblica fortemente schierata, composta da utenti non esperti che si esprimono riguardo la politicizzazione del diritto all’asilo legittimando misure politiche di chiusura ed esclusione fino a giustificare episodi di intolleranza e violenza ai danni di rifugiati e richiedenti asilo. Sono emersi, inoltre, alcuni degli aspetti maggiormente critici della partecipazione online basata sulla scarsa qualità del dibattito, sul rafforzamento delle posizioni ideologiche, sullo scontro e il conflitto tra utenti e sulla negazione di spazi di confronto che agevolano la diffusione di microclimi d’opinione. Sebbene da una panoramica generale i risultati suggeriscono che i commenti rappresentano degli spazi per il dibattito pubblico offrendo una nuova occasione partecipativa (Graham 2012), l’analisi del dibattito ha mostrato che gli utenti non !9mettono in gioco quella istruzione formale e quelle risorse materiali necessarie per la partecipazione all’ideale di sfera pubblica delineata da Habermas (1989) che porta a considerare le sezioni dei commenti come spazi online distanti dai principali centri istituzionali del processo decisionale: siamo di fronte a spazi pubblici informali con una funzione limitata alle reazioni pubbliche piuttosto che ai processi di apprendimento collettivo (Privitera 2012).
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Книги з теми "Esigenze culturali degli utenti"

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Alberti, Alberto, Marcello Garzaniti, and Stefano Garzonio, eds. Contributi italiani al XIII Congresso internazionale degli Slavisti. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-724-1.

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I Contributi italiani al XIII Congresso Internazionale degli Slavisti (Ljubljana, 15-21 agosto 2003) ebbero una circolazione molto limitata tra i partecipanti al congresso e la cerchia ristretta degli addetti ai lavori. Considerato l’alto valore scientifico dei singoli contributi, ai quali si continua a fare riferimento nella letteratura di ambito slavistico, si è deciso di pubblicare questi atti nella collana “Biblioteca di Studi Slavistici” anche per festeggiare i dieci anni della sua esistenza. Di fronte a una consolidata tradizione di studi in ambito filologico e letterario la slavistica italiana di inizio millennio si è trovata di fronte a nuove esigenze. Da una parte si è affermata una nuova generazione di linguisti, che hanno sviluppato una serie di ricerche innovative sulle lingue slave, soprattutto in ambito contrastivo. Dall’altra si sono sviluppate nuove piste di ricerca nella letteratura contemporanea, soprattutto in relazione alle più recenti circostanze storiche che hanno visto negli stessi paesi slavi profonde trasformazioni culturali con la necessità di ricostruire consolidati canoni letterari anche sulla base della letteratura dell’emigrazione. La stessa ricerca filologica ha saputo interrogarsi nuovamente sul proprio ruolo riprendendo in una forma diversa questioni tradizionali come la questione cirillo-metodiana, il problema delle citazioni bibliche o il dibattito sulla Slavia latina e la Slavia ortodossa, come pure le più tradizionali questioni di ecdotica manifestando una nuova sensibilità a cominciare dalle tematiche religiose. Alberto Alberti è ricercatore di Slavistica presso l’Università di Bologna.
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