Дисертації з теми "Diritto del mercato del lavoro"

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TAGLIABUE, IRENE. "Organizzazione e disciplina del mercato del lavoro di cura." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. http://hdl.handle.net/10446/213032.

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Donini, Annamaria <1982&gt. "La tutela del disoccupato nel mercato del lavoro. Dal sostegno del reddito ai servizi per l'occupazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5478/1/Donini_Annamaria_Tesi.pdf.

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Анотація:
La tesi affronta il tema degli istituti e degli strumenti di tutela della condizione di disoccupazione. In mancanza d’una nozione giuridica generale di disoccupazione, l’obiettivo è quello di ricercare gli elementi comuni ai differenti istituti in grado di definire l’ambito della protezione garantita alla persona priva d’impiego. Lo studio fornisce, dapprima, una complessiva ricognizione storico-critica degli strumenti per il sostegno del reddito nelle ipotesi di mancanza di lavoro. L’esame dei modelli d’intervento legislativo evidenzia finalità, caratteristiche e criticità dei singoli istituti, sia di quelli più consolidati, che degli interventi più recenti. La seconda parte della tesi si propone d’integrare la ricognizione delle forme di tutela economica con l’analisi delle politiche attive nel mercato del lavoro e degli interventi a sostegno all’occupabilità. L’intento è di verificare le modalità attraverso le quali l’ordinamento tenta di collegare tutela del reddito e promozione dell’occupazione. La ricerca affronta anche la questione dei limiti alla libertà di circolazione nell’Unione Europea dei cittadini non lavoratori, nonché il condizionamento determinato dalle misure che riducono o scoraggiano l’esportabilità delle prestazioni previdenziali negli altri Paesi europei. La parte finale si propone d’individuare gli elementi che caratterizzano il complesso degli istituti analizzati, al fine di verificare a quale evento giuridico l’ordinamento offra protezione. Lo studio identifica due elementi rilevanti: la condizione di “mancanza di lavoro”, che accomuna l’intervento per la disoccupazione e quello a favore dei rapporti di lavoro sospesi, nonché l’attualità dello stato di disoccupazione, parametro generale per gli interventi protettivi. L’analisi svolta sottolinea, però, che i meccanismi di c.d. condizionalità per l’accesso alle prestazioni economiche e ai servizi per l’impiego non consentono un’adeguata promozione della qualità del lavoro e della professionalità del lavoratore. La tesi individua un possibile terreno di sviluppo della protezione della condizione del disoccupato nell’integrazione tra strumenti di sostegno all’impiego e interventi a base universalistica.
The thesis addresses the issue of protection instruments for the condition of unemployment. In the absence of a general legal concept of unemployment, the goal is to find the common elements to different institutions which define the protection scope afforded to persons without a job. The study provides, at first, a comprehensive historical-critical survey of the tools for income support in the event of lack of work. The analysis of the legislative intervention models highlights goals, characteristics and problems of each legal institution, the more established as well as the most recent ones. The second part of the thesis tries to integrate the recognition of forms of economic protection through the analysis of active policies in the labour market and measures to support employability. The intent is to verify how legislative initiatives try to connect income protection and employment promotion. The research also addresses the question of limits to freedom of movement of EU citizens and restrictions determined by measures that reduce or discourage the exportability of social security benefits in other European countries. The final section seeks to identify the fundamental elements of the complex of institutions analyzed in order to define events to which legal order provides protection. The study identifies two important elements characterizing all the protection instruments: first, the condition of "lack of work"; second, the current state of unemployment, stated as general parameter for protective action. The analysis points out, however, that the mechanisms of so-called conditionality for access to economic benefits and employment services do not allow a successful promotion of quality of work and workers skills. The thesis identifies a possible field of development for the protection of the unemployed in the integration between tools supporting employment and general universal interventions.
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Donini, Annamaria <1982&gt. "La tutela del disoccupato nel mercato del lavoro. Dal sostegno del reddito ai servizi per l'occupazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5478/.

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Анотація:
La tesi affronta il tema degli istituti e degli strumenti di tutela della condizione di disoccupazione. In mancanza d’una nozione giuridica generale di disoccupazione, l’obiettivo è quello di ricercare gli elementi comuni ai differenti istituti in grado di definire l’ambito della protezione garantita alla persona priva d’impiego. Lo studio fornisce, dapprima, una complessiva ricognizione storico-critica degli strumenti per il sostegno del reddito nelle ipotesi di mancanza di lavoro. L’esame dei modelli d’intervento legislativo evidenzia finalità, caratteristiche e criticità dei singoli istituti, sia di quelli più consolidati, che degli interventi più recenti. La seconda parte della tesi si propone d’integrare la ricognizione delle forme di tutela economica con l’analisi delle politiche attive nel mercato del lavoro e degli interventi a sostegno all’occupabilità. L’intento è di verificare le modalità attraverso le quali l’ordinamento tenta di collegare tutela del reddito e promozione dell’occupazione. La ricerca affronta anche la questione dei limiti alla libertà di circolazione nell’Unione Europea dei cittadini non lavoratori, nonché il condizionamento determinato dalle misure che riducono o scoraggiano l’esportabilità delle prestazioni previdenziali negli altri Paesi europei. La parte finale si propone d’individuare gli elementi che caratterizzano il complesso degli istituti analizzati, al fine di verificare a quale evento giuridico l’ordinamento offra protezione. Lo studio identifica due elementi rilevanti: la condizione di “mancanza di lavoro”, che accomuna l’intervento per la disoccupazione e quello a favore dei rapporti di lavoro sospesi, nonché l’attualità dello stato di disoccupazione, parametro generale per gli interventi protettivi. L’analisi svolta sottolinea, però, che i meccanismi di c.d. condizionalità per l’accesso alle prestazioni economiche e ai servizi per l’impiego non consentono un’adeguata promozione della qualità del lavoro e della professionalità del lavoratore. La tesi individua un possibile terreno di sviluppo della protezione della condizione del disoccupato nell’integrazione tra strumenti di sostegno all’impiego e interventi a base universalistica.
The thesis addresses the issue of protection instruments for the condition of unemployment. In the absence of a general legal concept of unemployment, the goal is to find the common elements to different institutions which define the protection scope afforded to persons without a job. The study provides, at first, a comprehensive historical-critical survey of the tools for income support in the event of lack of work. The analysis of the legislative intervention models highlights goals, characteristics and problems of each legal institution, the more established as well as the most recent ones. The second part of the thesis tries to integrate the recognition of forms of economic protection through the analysis of active policies in the labour market and measures to support employability. The intent is to verify how legislative initiatives try to connect income protection and employment promotion. The research also addresses the question of limits to freedom of movement of EU citizens and restrictions determined by measures that reduce or discourage the exportability of social security benefits in other European countries. The final section seeks to identify the fundamental elements of the complex of institutions analyzed in order to define events to which legal order provides protection. The study identifies two important elements characterizing all the protection instruments: first, the condition of "lack of work"; second, the current state of unemployment, stated as general parameter for protective action. The analysis points out, however, that the mechanisms of so-called conditionality for access to economic benefits and employment services do not allow a successful promotion of quality of work and workers skills. The thesis identifies a possible field of development for the protection of the unemployed in the integration between tools supporting employment and general universal interventions.
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Machì, Gaetano. "Nuove tecnologie e gestione del mercato del lavoro: profili giuridici." Doctoral thesis, Università di Siena, 2023. https://hdl.handle.net/11365/1226414.

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Анотація:
Le caratteristiche del mercato del lavoro rendono necessaria una sempre maggiore personalizzazione degli interventi di gestione del mercato del lavoro (formazione, orientamento, politiche passive e attive del lavoro), con l’obiettivo di soddisfare i destinatari delle misure anche considerando la loro eterogeneità e i fabbisogni emergenti anche di natura extralavorativa. Il presente elaborato ha l’obiettivo di valutare il possibile utilizzo di strumenti innovativi di gestione del mercato del lavoro nell’ambito del contesto nazionale allo scopo di soddisfare tali fabbisogni emergenti. A tal fine, è stata realizzata una ricognizione dei principali strumenti adottati, anche in fase sperimentale, per la gestione del mercato del lavoro mettendo in luce le caratteristiche comuni e definendone effetti positivi e criticità. Secondariamente, è stata effettuata un’analisi del quadro normativo di riferimento a livello nazionale e sovranazionale allo scopo di comprendere i limiti applicativi degli strumenti oggetto di studio e identificare eventuali interventi di adeguamento della normativa vigente. Sono stati presi in considerazione atti normativi europei, nazionali e in alcuni casi regionali che regolano le modalità di incontro tra domanda ed offerta di lavoro, le sentenze delle corti nazionali ed europee, le decisioni e le linee guida di autorità indipendenti, in particolare le autorità garanti per la protezione dei dati personali, e la contrattazione collettiva. Il lavoro di ricerca si è sviluppato a partire dall’analisi della letteratura scientifica nazionale ed internazionale relativa alle materie oggetto della ricerca: mercato del lavoro, informatica giuridica e governance dei dati. All’attività di analisi normativa e della letteratura di riferimento si è affiancato il dato esperienziale relativo al percorso in apprendistato, grazie al quale è stato possibile sviluppare una conoscenza approfondita dei principali strumenti utili per la gestione del mercato del lavoro. Dall’analisi effettuata è emerso che le nuove tecnologie in uso per la gestione del mercato del lavoro sono incentrate prevalentemente sull’utilizzo dei dati sotto varie forme e permettono un innalzamento della qualità dei servizi e una maggiore personalizzazione degli interventi. Esse si inseriscono all’interno di un quadro normativo complesso e multilivello, per certi versi ancora in fase embrionale, nel quale si incontrano aspetti di natura tecnica e organizzativa che solo di recente sono stati presi in considerazione dall’ordinamento europeo e successivamente dal Diritto italiano. Le priorità che emergono affinché tutti gli attori del mercato del lavoro possano beneficiare con successo delle nuove tecnologie utilizzate per la gestione del mercato del lavoro sono l’avvio di un processo di alfabetizzazione digitale diffusa e la creazione di una infrastruttura informatica e organizzativa. Il presente lavoro si inserisce all’interno di una discussione multidisciplinare in materia di sviluppo delle politiche di gestione del mercato del lavoro che mette in relazione le tematiche proprie del diritto del mercato del lavoro con quelle dell’informatica giuridica e della normativa inerente alla circolazione dei dati. La natura trasversale dell’elaborato ha permesso di dare una lettura più ampia al tema dell’utilizzo delle nuove tecnologie per la gestione del mercato del lavoro, coinvolgendo branche del diritto e discipline che in futuro saranno sempre più strettamente in relazione tra di loro.
The characteristics of the labor market require an increasing personalization of labor market management interventions (training, guidance, passive and active labor policies), with the aim of satisfying the recipients of the measures also considering their heterogeneity and emerging needs, including those of an extra-work nature. This study aims to assess the possible use of innovative labor market management tools within the national context in order to meet these emerging needs. To this end, a survey of the main instruments adopted, including experimental ones, for labor market management was conducted, highlighting their common features and defining their positive and critical effects. Secondly, an analysis of the regulatory framework of reference at the national and supranational level was carried out in order to understand the application limitations of the investigated instruments and to identify possible interventions to adapt current legislation. Consideration was given to European, national and in some cases regional regulatory acts that rule how labor supply and demand are matched, rulings of national and European courts, decisions and guidelines of independent authorities, especially data protection authorities, and collective bargaining. The thesis developed from the analysis of national and international scientific literature related to the subjects under research: labor market, IT law, and data governance. The normative and literature analysis activity was accompanied by experiential data related to the apprenticeship, thanks to which it was possible to develop an in-depth knowledge of the main tools useful for labor market management. The analysis carried out showed that the new technologies in use for labor market management focus mainly on the utilization of data in various forms and allow an increase in the quality of services and greater personalization of interventions. They fit within a complex, multilevel regulatory framework, in some ways still in its embryonic stage, where some technical and organizational aspects have only recently been taken into account by European law and subsequently by Italian law. The priorities that emerge so that all labor market actors can successfully benefit from the new technologies used to manage the labor market are the initiation of a widespread digital literacy process and the creation of an IT and organizational infrastructure. This thesis is integrated within a multi-disciplinary discussion on labor market management policy development that links issues specific to labor market law with those of legal informatics and the inherent regulation of data circulation. The cross-disciplinary nature of the paper allowed for a broader reading of the topic of the use of new technologies for labor market management, involving branches of law and disciplines that will be increasingly closely related to each other in the future.
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Cottone, Mariele <1978&gt. "Mercato del lavoro e riforma della vigilanza pubblica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2064/1/Cottone_Mariele_TESI.pdf.

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Анотація:
After having covered the international regulation in the labour market and in the control mechanisms fighting the irregular and the concealed labour, the Author concentrates on the Italian system’s answers to the requests coming from the European Union. Starting from the White Book on the labour market in Italy, the problems originated by the Legislative Decree 124/2004 and, moreover, those which have affected the fight against the concealed labour are dealt with. The aim study is to verify that the juridical regulation adopted by the national lawmaker has contributed to solve the problems connected to the labour flexibility and the consequent temporary employment. The analysis of the problems has led to the conclusion that, regardless the lawmaker’s good intentions, the basic principles of the national juridical system do not allow the achievement of a full realization of the objectives. This is mainly because the lack of effective systems to protect the flexible employees often treated as temporary employees, and because of the difficulties to introduce the legal culture on which the whole system should stand.
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Cottone, Mariele <1978&gt. "Mercato del lavoro e riforma della vigilanza pubblica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2064/.

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Анотація:
After having covered the international regulation in the labour market and in the control mechanisms fighting the irregular and the concealed labour, the Author concentrates on the Italian system’s answers to the requests coming from the European Union. Starting from the White Book on the labour market in Italy, the problems originated by the Legislative Decree 124/2004 and, moreover, those which have affected the fight against the concealed labour are dealt with. The aim study is to verify that the juridical regulation adopted by the national lawmaker has contributed to solve the problems connected to the labour flexibility and the consequent temporary employment. The analysis of the problems has led to the conclusion that, regardless the lawmaker’s good intentions, the basic principles of the national juridical system do not allow the achievement of a full realization of the objectives. This is mainly because the lack of effective systems to protect the flexible employees often treated as temporary employees, and because of the difficulties to introduce the legal culture on which the whole system should stand.
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Perez, Dominguez Fernando <1980&gt. "Il jobseeker: la tutela delle transizioni nel mercato del lavoro." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1511/1/perez_fernando_tesi.pdf.

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Perez, Dominguez Fernando <1980&gt. "Il jobseeker: la tutela delle transizioni nel mercato del lavoro." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1511/.

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QUIMI, CUYURI EDWARD. "Flessibilizzazione del mercato del lavoro in America Latina e un contributo allo sviluppo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/1441.

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SCOCCA, Silvia. "Contrattazione collettiva aziendale e produttività del lavoro. Il caso Trelleborg Italia e Francia alla prova delle nuove sfide del mercato del lavoro." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2020. http://hdl.handle.net/10446/181511.

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MARZIANI, ERNESTINA. "Gli enti bilaterali e il mercato del lavoro." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/212.

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Анотація:
Gli enti bilaterali, sino alla legge n. 30 del 2003, sono stato oggetto di attenzione da parte della giurisprudenza e della dottrina con riguardo a questioni prettamente contingenti e di carattere economico-finanziario, mentre, limitato a pochi autori, è stato l'interesse ad una ricostruzione sistemica del contesto nel quale tali organismi hanno operato e continuano ad operare. Con il decreto legislativo n.276 del 2003, essi sono entrati con decisione nel dibattito giuslavoristico. Obiettivo del presente lavoro è quello di delineare il nuovo ruolo degli enti bilaterali all'interno del mercato del lavoro, individuando le caratteristiche del fenomeno della bilateralità nel nostro paese, i rapporti con il sistema di relazioni industriali e le novità introdotte dal d.lgs. n.276/2003. La tesi che si vuole sostenere è che l'esperienza della bilateralità può essere considerata un'opportunità e non la opportunità per rendere il sistema di relazioni industriali più moderno. Pertanto si cercherà di evidenziare le potenzialità di tali enti, ricordando che gli enti bilaterali non sono un'invenzione del legislatore di oggi , già significativa è l'esperienza maturata dalla quale apprendere per rispondere alle nuove sfide provenienti dal .mondo del lavoro. E non sottovalutando i rischi che tale opportunità porta con sé, come parte della dottrina non ha mancato di rilevare con incisività: il timore è quello di una strumentalizzazione degli enti bilaterali per relazioni industriali di tipo istituzional-cooperativo.
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MARZIANI, ERNESTINA. "Gli enti bilaterali e il mercato del lavoro." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/212.

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Анотація:
Gli enti bilaterali, sino alla legge n. 30 del 2003, sono stato oggetto di attenzione da parte della giurisprudenza e della dottrina con riguardo a questioni prettamente contingenti e di carattere economico-finanziario, mentre, limitato a pochi autori, è stato l'interesse ad una ricostruzione sistemica del contesto nel quale tali organismi hanno operato e continuano ad operare. Con il decreto legislativo n.276 del 2003, essi sono entrati con decisione nel dibattito giuslavoristico. Obiettivo del presente lavoro è quello di delineare il nuovo ruolo degli enti bilaterali all'interno del mercato del lavoro, individuando le caratteristiche del fenomeno della bilateralità nel nostro paese, i rapporti con il sistema di relazioni industriali e le novità introdotte dal d.lgs. n.276/2003. La tesi che si vuole sostenere è che l'esperienza della bilateralità può essere considerata un'opportunità e non la opportunità per rendere il sistema di relazioni industriali più moderno. Pertanto si cercherà di evidenziare le potenzialità di tali enti, ricordando che gli enti bilaterali non sono un'invenzione del legislatore di oggi , già significativa è l'esperienza maturata dalla quale apprendere per rispondere alle nuove sfide provenienti dal .mondo del lavoro. E non sottovalutando i rischi che tale opportunità porta con sé, come parte della dottrina non ha mancato di rilevare con incisività: il timore è quello di una strumentalizzazione degli enti bilaterali per relazioni industriali di tipo istituzional-cooperativo.
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Nagy, Zsuzsanna <1977&gt. "Liberalizzazione degli scambi, integrazione dei mercati e diritto del lavoro." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/146.

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Fecchio, Chiara <1996&gt. "La parita' di genere nel mercato del lavoro: criticita' e prospettive regolative." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20379.

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Анотація:
Lo scopo dell’elaborato si avvale di dimostrare la situazione all’interno della quale si colloca il ruolo della donna, partendo da un contesto globale e arrivando, successivamente, alla specificità italiana. L’analisi si interroga sulle molteplici cause e i variegati fattori che concorrono alla formazione del divario di genere. Il contesto socioculturale nel corso del tempo ne ha influenzato la costruzione, mediante il continuo sviluppo di stereotipi e preconcetti. Lo studio vuole altresì evidenziare i diversi interventi politici, i quali concorrono alla definizione e alla costruzione di una società maggiormente inclusiva, interrogandosi pertanto se la politica possa essere considerato uno strumento a 360° efficace ed efficiente per eliminare il divario tra uomini e donne.
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Ghezzo, Matteo <1992&gt. "Dumping sociale o concorrenza sleale, focus sul mercato italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13572.

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Анотація:
Durante la mia tesi, vorrei analizzare il fenomeno del dumping sociale. Tale fenomeno, sempre più frequente nell’economia mondiale e nel sistema sociale, è costituito da un insieme di attività, che con fini economici violano sia le legislazioni nazionali e comunitarie, ma anche determinate organizzazioni di cui l’Italia fa parte come: Consiglio d’Europa; Organizzazione Internazionale del Lavoro; Word Trade Organization. Inoltre, nell'elaborato verranno presentate le similitudini con la concorrenza sleale, alle quali seguirà un’analisi delle cause che comportano l'utilizzo del dumping sociale, attraverso una parte incentrata sugli aspetti teorici inerenti il mercato del lavoro. Focalizzandomi in primis sul mercato italiano, le regole, le norme e i vari casi, vorrei estendere la mia ricerca al mercato europeo, descrivendo i diversi regolamenti e come quest’ultimo influenzi il mercato italiano o delle altre nazioni appartenenti all’Unione. Questo attraverso l’analisi dei settori principalmente colpiti dal dumping sociale come: i trasporti e le costruzioni. Infine, dopo aver presentato due casi studio emblematici, vorrei paragonare i due mercati del lavoro, e cercare di capire quale sarebbe la strategia e il livello di competenza (italiana o europea) migliore per risolvere il problema.
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Cordella, Costantino <1985&gt. "Flessibilità e controllo sindacale nel mercato del lavoro contemporaneo: il caso del contratto a tempo determinato." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6688/4/cordella_costantino_tesi.pdf.

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Il lavoro di ricerca che si presenta è suddiviso in tre capitoli nei quali, da altrettanti punti di osservazione, è analizzato il tema della instabilità del lavoro. Nel primo capitolo, il candidato evidenzia le cause che hanno determinato il vorticoso aumento di utilizzo dei contratti di lavoro flessibili e, a tal proposito, da un prospettiva extra-nazionale, analizza le direttive europee e, i principi comuni e le guidelines che, nel percorso di sviluppo della strategia europea per l’occupazione, hanno posto la flexicurity come modello di mercato europeo tipico; dalla medesima prospettiva, prendendo spunto dai cambiamenti del mercato globale, si pone attenzione all’analisi economica del diritto del lavoro e, in particolare, alle conseguenze che le trasformazioni economiche generano sulla capacità di questa materia di tenere elevato il grado di sicurezza occupazionale connesso alla stipula dei contratti di lavoro. Il secondo capitolo è dedicato al ruolo svolto in Italia dai sindacati sul tema della flessibilità. In tal senso, l’autore evidenzia come la funzione “istituzionale” cui sono chiamate anche le organizzazioni dei lavoratori abbia caratterizzato le scelte di politica sindacale in materia di lavori temporanei; è così preso in esame il concetto di flessibilità “contrattata”, come già emerso in dottrina, e si teorizza la differenza tra rinvii “aperti” e rinvii “chiusi”, quali differenti forme di delega di potere normativo alle parti sociali in materia di flessibilità. Nel terzo ed ultimo capitolo l’autore tenta di evidenziare i vantaggi e le funzioni che derivano dall’utilizzo del contratto a termine, quale principale forma di impiego flessibile del nostro mercato del lavoro. Premessi tali benefici viene formulato un giudizio critico rispetto al grado di liberalizzazione che, con le ultime riforme, è stato ammesso per questo istituto sempre più strumento di arbitrio del datore di lavoro nella scelta della durata e delle condizioni di svolgimento della prestazione di lavoro.
The research work that presents itself is divided into three chapters, in which it is examined the issue of job instability. In the first chapter, the candidate shows the causes that led to the dizzying increase in use of flexible contracts and, in this regard, analyzes the European directives, principles and guidelines that, in the path of development of the European strategy for employment, have placed the 'flexicurity' as a typical model of European labor market; from the same perspective, paying attention to the theme of social problems of the global markets, it analyzes to the economic investigation of labor law and, in particular, the consequences for job security related to the economic transformations. The second chapter is devoted to the role played by trade unions in Italy on the issue of flexibility. In this sense, the author shows how the "institutional" function which are also called to comply workers' organizations has also characterized the political choices of trade unions' in the field of temporary work; so are examined the concepts of flexibility "negotiated", as already shown in the literature, and are theorized the differences between mandate "open" and "closed", such as different forms of delegation of legislative power to the trade unions in the theme of flexibility. In the third and final chapter the author tries to highlight the benefits and features that relate to the use of fixed-term contracts, as the main form of flexible contract in use in our labor market. Introduced such benefits, he made a critical judgment about the degree of liberalization of this type of labor contract considered that in the last reforms is always more the arbitrariness in the choice of the employer of the duration and conditions of carrying out the work performance.
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Cordella, Costantino <1985&gt. "Flessibilità e controllo sindacale nel mercato del lavoro contemporaneo: il caso del contratto a tempo determinato." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6688/.

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Il lavoro di ricerca che si presenta è suddiviso in tre capitoli nei quali, da altrettanti punti di osservazione, è analizzato il tema della instabilità del lavoro. Nel primo capitolo, il candidato evidenzia le cause che hanno determinato il vorticoso aumento di utilizzo dei contratti di lavoro flessibili e, a tal proposito, da un prospettiva extra-nazionale, analizza le direttive europee e, i principi comuni e le guidelines che, nel percorso di sviluppo della strategia europea per l’occupazione, hanno posto la flexicurity come modello di mercato europeo tipico; dalla medesima prospettiva, prendendo spunto dai cambiamenti del mercato globale, si pone attenzione all’analisi economica del diritto del lavoro e, in particolare, alle conseguenze che le trasformazioni economiche generano sulla capacità di questa materia di tenere elevato il grado di sicurezza occupazionale connesso alla stipula dei contratti di lavoro. Il secondo capitolo è dedicato al ruolo svolto in Italia dai sindacati sul tema della flessibilità. In tal senso, l’autore evidenzia come la funzione “istituzionale” cui sono chiamate anche le organizzazioni dei lavoratori abbia caratterizzato le scelte di politica sindacale in materia di lavori temporanei; è così preso in esame il concetto di flessibilità “contrattata”, come già emerso in dottrina, e si teorizza la differenza tra rinvii “aperti” e rinvii “chiusi”, quali differenti forme di delega di potere normativo alle parti sociali in materia di flessibilità. Nel terzo ed ultimo capitolo l’autore tenta di evidenziare i vantaggi e le funzioni che derivano dall’utilizzo del contratto a termine, quale principale forma di impiego flessibile del nostro mercato del lavoro. Premessi tali benefici viene formulato un giudizio critico rispetto al grado di liberalizzazione che, con le ultime riforme, è stato ammesso per questo istituto sempre più strumento di arbitrio del datore di lavoro nella scelta della durata e delle condizioni di svolgimento della prestazione di lavoro.
The research work that presents itself is divided into three chapters, in which it is examined the issue of job instability. In the first chapter, the candidate shows the causes that led to the dizzying increase in use of flexible contracts and, in this regard, analyzes the European directives, principles and guidelines that, in the path of development of the European strategy for employment, have placed the 'flexicurity' as a typical model of European labor market; from the same perspective, paying attention to the theme of social problems of the global markets, it analyzes to the economic investigation of labor law and, in particular, the consequences for job security related to the economic transformations. The second chapter is devoted to the role played by trade unions in Italy on the issue of flexibility. In this sense, the author shows how the "institutional" function which are also called to comply workers' organizations has also characterized the political choices of trade unions' in the field of temporary work; so are examined the concepts of flexibility "negotiated", as already shown in the literature, and are theorized the differences between mandate "open" and "closed", such as different forms of delegation of legislative power to the trade unions in the theme of flexibility. In the third and final chapter the author tries to highlight the benefits and features that relate to the use of fixed-term contracts, as the main form of flexible contract in use in our labor market. Introduced such benefits, he made a critical judgment about the degree of liberalization of this type of labor contract considered that in the last reforms is always more the arbitrariness in the choice of the employer of the duration and conditions of carrying out the work performance.
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Chiavacci, Piero <1982&gt. "Teorie e prassi della regolazione : contesti economici e implicazioni nel mercato del lavoro." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2254.

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Con la parola Regolazione si può fare riferimento a due accezioni tra loro differenti che trovano origine rispettivamente l'una nella ricerca e nella riflessione economico politica e l'altra nell'approfondimento e nell'esperienza del diritto civil e del diritto pubblico e amministrativo. In ambito economico per Teoria della Regolazione si intende un programma di ricerca sorto in Francia all’inizio degli anni Settanta in cui l’attenzione del ricercatore è rivolta innanzitutto all’insieme delle regole e delle procedure, norme, consuetudini, leggi, che assicurano il funzionamento e la capacità di perdurare nel tempo del processo di accumulazione in un sistema capitalistico di produzione e alle cause che ne possono comportare la crisi o il fallimento. In ambito giuridico, invece, la regolazione spesso assume la variazione semantica di Regolamentazione, di tradizione anglosassone, che, a sua volta, rappresenta le modalità secondo le quali lo stato dovrebbe delegare la gestione dei servizi pubblici e collettivi alle imprese private a condizione di istituire degli agenti collettivi indipendenti, definite agenzie di regolazione. La Teoria della Regolazione francese spiega le ragioni per cui un sistema economico capitalista pur essendo improntato alla durata non può sottrarsi a delle crisi che ne interromperanno le ciclicità positive, introducendo periodi di crisi. Di conseguenza alcuni settori dell'economia (in particolare quelli da qui derivano pubblici servizi o che riguardano aree protette dei traffici economici) non possono essere lasciati al rischio dei default che interessano i mercati che operano secondo un principio di libera concorrenza ma necessitano di una fonte esterna al mercato che apporti delle correzioni alle asimmetrie del sistema di mercato libero concorrenziale. Secondo la Teoria della Regolamentazione, invece, i settori strategici dell'economia (energia, trasporti, assicurazioni, sanità) possono essere estromessi dalla sola gestione centralizzata e introdotti nel mercato secondo una logica commerciale, tuttavia, data l'importanza e la delicatezza dei servizi che essi rendono sarà necessario che lo stato, indirettamente, attraverso l'istituzione di organismi terzi e tecnici (Agenzia Indipendenti) mantenga un ruolo attivo. Anche la dottrina delle scienze sociali e delle scienze umane, in particolare la filosofia si è occupata del concetto di regolazione. Tali autori hanno soprattutto approfondito la relazione che intercorre tra lo spazio, la produzione e l'efficacia delle regole. Questa impostazione fornisce la possibilità di inserire la trattazione dell'argomento della tesi all’interno del contesto internazionale, caratterizzato, come noto, da un costante processo di convergenza economica e culturale tra i vari paesi del mondo, meglio noto come Globalizzazione. L'analisi si sposterà così alla funzione della Regolazione nel mercato globale e ai principali attori di tale attività regolativa: le organizzazioni internazionali e le imprese multinazionali. Gli spunti di indagine raccolti sino a qui consentiranno un'analisi della situazione attuale del mercato del lavoro italiano, in particolar modo si cercherà di vedere quali sono stati gli effetti della Globalizzazione su di esso e se l'attuale crisi economica abbia inciso ed in quale modo.
The word Regolazione can refer to two different meaning that originate respectively, the first in the research and reflections and the other in the deepening economic policy and experience of civil law and public law and administrative law. In the economic theory of regulation is deepend a research program originated in France in the early seventies where the focus of the researcher is primarily directed to all the rules and procedures, standards, laws that ensure functioning, withinin a capitalist system of production, the ability of the accumulation process to endure over time and causes that may lead to the crisis or failure. The French Theorie of Regolazione explains the reasons why a capitalist economic system while being directed to the duration can not escape the crisis that will interrupt the positive cycle, introducing periods of crisis. As a result, some sectors of the economy (particularly those derived from here or public services that affect protected areas of economic trade) can not be left to the risk of default affecting the markets that operate according to the principle of free competition but need an external source to the market leading corrections to the asymmetry of the system of free market competition. According to the theory of regulation, however, the strategic economic sectors (energy, transport, insurance, healthcare) can be ousted only by centralized management and introduced in the market according to a commercial logic. However, given the importance and sensitivity of the services that they provide, it will be necessary that the state, indirectly, through the establishment of third parties and Technical Agency (Independent) maintains an active role. Also the doctrine of the social sciences and philosophy in particular has deepened the concept of adjustment. These authors have mainly investigated the relationship between the space, the production and the effectiveness of the rules. This setting provides the opportunity for the discussion of this thesis within the international context, characterized, as is known, by a constant process of economic and cultural convergence between the various countries of the world, better known as globalization. The analysis will move so the function of the adjustment in the global market and the main actors of this regulatory activity: international organizations and multinational enterprises. The survey will examine the current situation of the Italian labor market, in particular will be esxamined which were the effects of globalization on it and if the current economic crisis has affected it and in which way.
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DI, PAOLO Lorenza. "Il welfare aziendale e il mercato dei provider." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. http://hdl.handle.net/10446/213034.

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La crisi del welfare state ha incentivato la nascita di forme sussidiare di welfare, catalogate complessivamente sotto il nome di “secondo welfare”, collaterali a quello tradizionale ed eroganti prestazioni accessorie e servizi socioassistenziali da garantire a precise fasce di destinatari. La letteratura sul tema, ripercorsa all’interno dell’elaborato, ha sviluppato una mappatura complessa e articolata, volta a individuare le sottocategorie che compongono il secondo welfare, declinandolo nelle forme del welfare occupazionale, contrattuale e aziendale. Il welfare aziendale, in particolare, è stato oggetto di attenzione da parte del legislatore nell’ambito della legge di stabilità 2016, la quale ha ampliato il novero di prestazioni defiscalizzate aventi rilevanza sociale da corrispondere ai lavoratori e, al contempo, ha stabilito una tassazione agevolata sulla retribuzione variabile. Inoltre, i premi di risultati sono a loro volta convertibili in beni e servizi in natura, dando vita a un’ulteriore forma di welfare definita “welfare di produttività”. L’iniziativa legislativa defiscalizzante ha ravvivato l’interesse delle imprese verso una politica di total reward, che affianca alla tradizionale remunerazione forme di retribuzione accessoria in termini di people care, sostegno al reddito (mutui), forme di conciliazione vita-lavoro, servizi di intrattenimento e tempo libero. L’incremento della domanda di beni e servizi in natura è stata intercettata da operatori specializzati, chiamati provider, che fungono da intermediati di servizi di welfare aziendale per le imprese. I provider di soluzioni di welfare rappresentano un nodo apparentemente periferico, ma il loro ruolo è centrale per i dipendenti fungendo da gatekeeper per l’accesso effettivo ai benefit di cui diventano titolari. I provider offrono un servizio tecnologico che si avvale di una piattaforma informatica, ma la loro forza risiede nella capacità di fornire un’attività di consulenza con cui supportare le imprese nella fase di ideazione, implementazione e monitoraggio degli interventi e dei piani di welfare. L’elaborato si preoccupa di fornire una riflessione scientifica su questo segmento imprenditoriale, analizzando le diverse tipologie di operatori e player che lo popolano, la dimensione del mercato generato dalle opportunità commerciali derivanti dalla previsione degli incentivi fiscali, dal quale è promanato un florido indotto occupazionale che ha dato i natali a nuove figure professionali da impiegare nel settore. Inoltre, la tesi analizza, dal punto di vista giuridico e fiscale, le prestazioni di cui si compongono i piani di welfare al fine di delineare i vantaggi fiscali per aziende e lavoratori, i quali accedono di frequente alle prestazioni individuate per il tramite dello strumento del voucher. I provider stanno ridisegnano, insieme ad altri attori fondamentali, le politiche retributive in un’ottica di potenziamento dei servizi di welfare quale elemento strutturale dell’organizzazione aziendale per implementare il benessere organizzativo e il ruolo sociale dell’impresa. Bisogna individuare opportunità e criticità legate a questa innovazione, cercando di governare il fenomeno verso una valorizzazione della meritevolezza sociale della retribuzione accessoria, prevenendo il pericolo di derive consumistiche e sfruttando al meglio le potenzialità di tutti gli attori in gioco, compresi i sindacati.
The crisis of the welfare state has encouraged the emergence of subsidiary forms of welfare, categorised as a whole under the name of "second welfare", collateral to the traditional form and providing ancillary services and social welfare services to be guaranteed to specific groups of beneficiaries. The literature on the topic, which is retraced within this paper, has mapped this in a complex and articulated way, with the aim of identifying the sub-categories that make up the second welfare, breaking it down into the forms of occupational, contractual and corporate welfare. Corporate welfare, in particular, was the subject of the legislator's attention in the context of the 2016 Budgetary Law, which expanded the range of tax-exempt services with social relevance to be paid to workers and, at the same time, established taxation subsidised through variable remuneration. Furthermore, performance bonuses can in turn be converted into goods and services in kind, giving rise to a further form of welfare defined as "productivity welfare". The tax exemption legislative initiative has revived the interest of companies towards total reward policy, which combines traditional remuneration with forms of ancillary remuneration in terms of people care, income support (mortgages), forms of work-life balance, entertainment and leisure services. The increase in demand for goods and services has been intercepted by specialized operators, known as providers, who act as intermediaries of corporate welfare services for companies. Welfare solution providers represent a seemingly peripheral node, but their role is central to employees by acting as gatekeepers for effective access to the benefits they become holders. The providers offer a technological service that uses an IT platform, but their strength lies in the ability to provide a consulting activity with which to support companies in the design, implementation and monitoring of interventions and welfare plans. The paper aims to provide a scientific reflection on this entrepreneurial segment, analysing the different types of operators and players who populate it and the size of the market generated by commercial opportunities deriving from the provision of tax incentives, from which a thriving employment induced has emerged, giving rise to new professional figures to be employed in the sector. Furthermore, from a legal and fiscal point of view, this essay analyses the services of which the welfare plans are composed in order to outline the tax advantages for companies and workers, who frequently access the services identified through the instrument of the voucher. Together with other fundamental players, providers are redesigning HR management and remuneration policies with a view to strengthening welfare services as a structural element of the company organisation to implement the company's organisational well-being and social role. It is necessary to identify opportunities and critical issues linked to this innovation, striving to govern the phenomenon towards the enhancement of the social merit of ancillary remuneration, preventing the danger of consumerist drifts and making the most of the potential of all the players involved, including trade unions.
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Moron, Matteo <1993&gt. "La gestione delle risorse umane nelle multinazionali con riferimento al mercato giapponese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12664.

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Analisi del IHRM in generale nelle multinazionali e la gestione degli espatriati. Descrizione dei vari istituti di espatrio, come ad esempio: la trasferta, il distacco, il trasferimento e le relative problematiche. Infine come vengono gestite le risorse umane tra imprese occidentali e giapponesi, secondo anche la visione nipponica.
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COSTANTINI, MARTA. "Distribuzione Moderna Organizzata e mega trend di cambiamento dell'economia e del mercato del lavoro: scenari di contrattazione collettiva." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2020. http://hdl.handle.net/10446/181486.

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Malizia, Marika <1984&gt. "Il contratto a Tempo Determinato nel lavoro privato e pubblico. Assetti e linee di tendenza in un mercato del lavoro dinamico e globale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4478/1/malizia_marika_tesi.pdf.

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L’elaborato, dopo una ricostruzione della disciplina normativa presente in materia di contratto a tempo determinato in Italia e nei principali ordinamenti europei (Spagna, Francia ed Inghilterra), affronta i più rilevanti nodi problematici dell’istituto, in riferimento al settore privato e pubblico, mettendo in luce le principali querelle dottrinali e giurisprudenziali. Particolare attenzione è dedicata alle questioni insorte a seguito delle ultime modifiche normative di cui al c.d. Collegato lavoro (legge n. 183/2010), sino al decisivo intervento della Corte Costituzionale, con pronuncia n. 303 del 9 novembre 2011, che ha dichiarato legittima la disposizione introduttiva dell’indennità risarcitoria forfetizzata, aggiuntiva rispetto alla conversione del contratto. Tutte le problematiche trattate hanno evidenziato le difficoltà per le Corti Superiori, così come per i giudici comunitari e nazionali, di trovare una linea univoca e condivisa nella risoluzione delle controversie presenti in materia. L’elaborato si chiude con alcune riflessioni sui temi della flessibilità e precarietà nel mondo del lavoro, attraverso una valutazione quantitativa e qualitativa dell’istituto, nell’intento di fornire una risposta ad alcuni interrogativi: la flessibilità è necessariamente precarietà o può essere letta quale forma speciale di occupazione? Quali sono i possibili antidoti alla precarietà? In conclusione, è emerso come la flessibilità possa rappresentare un problema per le imprese e per i lavoratori soltanto nel lungo periodo. La soluzione è stata individuata nell’opportunità di investire sulla formazione. Si è così ipotizzata una nuova «flessibilità socialmente ed economicamente sostenibile», da realizzarsi tramite l’ausilio delle Regioni e, quindi, dei contributi del Fondo europeo di sviluppo regionale: al lavoratore, in tal modo, potrà essere garantita la continuità con il lavoro tramite percorsi formativi mirati e, d’altro canto, il datore di lavoro non dovrà farsi carico dei costi per la formazione dei dipendenti a tempo determinato.
The thesis, after a reconstruction of the present legal framework on temporary contracts in Italy and major European jurisdictions (Spain, France and England), addresses the most important problem areas of the institute. Particular attention is devoted to issues that have arisen as a result of recent legislative changes referred to Connected work (Law n. 183/2010), until the decisive intervention of the Constitutional Court, by judgment no. 303 of 9 November 2011, which declared the legitimate compensation for damages, additional to the conversion of the contract. All the issues addressed have highlighted the difficulties for the Superior Courts, as well as Community and national courts, to find unique and shared a line in resolving controversies on the subject. The paper concludes with some reflections on the issues of flexibility and precariousness in the labor market, through a quantitative and qualitative assessment of the institution in order to provide an answer to some questions: flexibility is necessarily precarious and can be read as special form of employment? What are the possible antidotes to insecurity? In conclusion, it is shown how flexibility can be a problem for businesses and workers only in the long term. The solution was found in the opportunity to invest in training. It is thus assumed a new "flexible socially and economically sustainable", to be achieved through the use of regions and, therefore, the contributions from the European Regional Development: the worker, thus, can be ensured continuity with the work through targeted training and, on the other hand, the employer shall not be liable for costs for the training of temporary employees.
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Malizia, Marika <1984&gt. "Il contratto a Tempo Determinato nel lavoro privato e pubblico. Assetti e linee di tendenza in un mercato del lavoro dinamico e globale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4478/.

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L’elaborato, dopo una ricostruzione della disciplina normativa presente in materia di contratto a tempo determinato in Italia e nei principali ordinamenti europei (Spagna, Francia ed Inghilterra), affronta i più rilevanti nodi problematici dell’istituto, in riferimento al settore privato e pubblico, mettendo in luce le principali querelle dottrinali e giurisprudenziali. Particolare attenzione è dedicata alle questioni insorte a seguito delle ultime modifiche normative di cui al c.d. Collegato lavoro (legge n. 183/2010), sino al decisivo intervento della Corte Costituzionale, con pronuncia n. 303 del 9 novembre 2011, che ha dichiarato legittima la disposizione introduttiva dell’indennità risarcitoria forfetizzata, aggiuntiva rispetto alla conversione del contratto. Tutte le problematiche trattate hanno evidenziato le difficoltà per le Corti Superiori, così come per i giudici comunitari e nazionali, di trovare una linea univoca e condivisa nella risoluzione delle controversie presenti in materia. L’elaborato si chiude con alcune riflessioni sui temi della flessibilità e precarietà nel mondo del lavoro, attraverso una valutazione quantitativa e qualitativa dell’istituto, nell’intento di fornire una risposta ad alcuni interrogativi: la flessibilità è necessariamente precarietà o può essere letta quale forma speciale di occupazione? Quali sono i possibili antidoti alla precarietà? In conclusione, è emerso come la flessibilità possa rappresentare un problema per le imprese e per i lavoratori soltanto nel lungo periodo. La soluzione è stata individuata nell’opportunità di investire sulla formazione. Si è così ipotizzata una nuova «flessibilità socialmente ed economicamente sostenibile», da realizzarsi tramite l’ausilio delle Regioni e, quindi, dei contributi del Fondo europeo di sviluppo regionale: al lavoratore, in tal modo, potrà essere garantita la continuità con il lavoro tramite percorsi formativi mirati e, d’altro canto, il datore di lavoro non dovrà farsi carico dei costi per la formazione dei dipendenti a tempo determinato.
The thesis, after a reconstruction of the present legal framework on temporary contracts in Italy and major European jurisdictions (Spain, France and England), addresses the most important problem areas of the institute. Particular attention is devoted to issues that have arisen as a result of recent legislative changes referred to Connected work (Law n. 183/2010), until the decisive intervention of the Constitutional Court, by judgment no. 303 of 9 November 2011, which declared the legitimate compensation for damages, additional to the conversion of the contract. All the issues addressed have highlighted the difficulties for the Superior Courts, as well as Community and national courts, to find unique and shared a line in resolving controversies on the subject. The paper concludes with some reflections on the issues of flexibility and precariousness in the labor market, through a quantitative and qualitative assessment of the institution in order to provide an answer to some questions: flexibility is necessarily precarious and can be read as special form of employment? What are the possible antidotes to insecurity? In conclusion, it is shown how flexibility can be a problem for businesses and workers only in the long term. The solution was found in the opportunity to invest in training. It is thus assumed a new "flexible socially and economically sustainable", to be achieved through the use of regions and, therefore, the contributions from the European Regional Development: the worker, thus, can be ensured continuity with the work through targeted training and, on the other hand, the employer shall not be liable for costs for the training of temporary employees.
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VALENTI, ANTONIO. "Verso un mercato del lavoro più verde: implicazioni per la salute e sicurezza sul lavoro (SSL)." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30733.

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Introduction The momentum towards the green economy; strongly focused on innovation; highlights the urgent need to anticipate the new and emerging health and safety risks in green jobs with a view to ensuring adequate; safe and healthy working conditions. The present study has conducted a survey among relevant stakeholders; social partners; institutions and green companies to collect their perceptions of potential effects of green jobs on occupational health and safety; with particular regard to the renewable energy sector. Methods An online questionnaire posted on the "Research Activity" section of the INAIL website was used to conduct the survey. It involved a sample of 61 stakeholders including institutions (11); trade unions (11); employers associations (13); companies (11); research (15). Questionnaire results have been uploaded to a database in Microsoft Excel format and analysed using SPSS version 16.0 for Windows. Results Most of respondents claim that the green transition poses new risks that can be managed with current risk management procedures (38;2% of responses) or think that renewables entail the same types of risks as other forms of energy but new risk management procedures are required (27;3% of responses). As regards the occupational health and safety risks associated with the production of sustainable energy sources; this study shows that wind; photovoltaic and solar thermal energy (41;2%) entail low health and safety risks. Medium risks have been identified in geothermal (47;1%); hydro power (44;1%) and biomass (38;2%). Discussion This study provides an objective analysis of green experts' perception of emerging and poorly investigated issues concerning the potential implications of green technologies in the field of occupational health and safety. The poor perception of workers' health and safety protection brought to light by the survey is due to a delay of the Italian political; scientific and industrial world in the assessment of potential risks for workers' health and safety posed by the introduction of new green technologies.
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Zanatta, Irene <1986&gt. "Il contratto di lavoro artistico e questioni di mobilità dei musicisti in Italia e in Europa : riflessioni sul mercato della musica dal vivo, oggi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1913.

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CARUSO, ANNA RITA. "Disciplina ed evoluzione della vigilanza fra mercato del lavoro regolamentato e sommerso." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30681.

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The first chapter analyzes the relationship between the labor market and undeclared work, highlighting the principal problems concerning access to development factors. We present the models of the German and Danish labor market which inspired the Fornero reform, in particular, it shows the impact of the austerity measures and the consequent strategies in the short and long term. We define black work through an analysis of the measurement methods and present the latest parliamentary investigations on illegal employment, illegal hiring and white deaths. We describe the causes and effects of undeclared work, highlighting the economic cost and the perception of the phenomenon, and the legal nature of the offense. We investigate on the identity of illegal workers, analyzing risk groups: unemployed young people, temporary workers, illegal immigrants and women. We explore the areas and locations where informal work is more popular: service industry, agriculture, industry, with particular attention to the construction industry. Then we discuss the policy emerging from the undeclared work at European, national and regional level, studying in detail the congruence indexes. The second chapter studies the forms of elusion of contracts and improper use of flexibility, focusing on some types easier to be eluded: internship, term contract, apprenticeship, temporary work, project work, job on-call, part-time, occasional work, VAT, joint venture and co-operatives. The third chapter describes the evolution of legislation that regulates supervisory in the workplace, by L. 1361/1912 to D.L. 76/2013, c.d. “Job Policies”, highlighting the most important regulations that have had a direct impact in the inspective activity. Finally, in the fourth chapter, we describe the organization of supervision in Italy compared to other countries such as France, Germany and Britain. Then, we analyze the principal instruments used by labor inspectors to combat illegal employment and the means available to the companies to defend against inspections.
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TONELLI, Riccardo. "IL SISTEMA AMMINISTRATIVO DI PREVENZIONE ALL’INFILTRAZIONE DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA NELL’ECONOMIA LEGALE: TRA TUTELA DEL LAVORO E DIMENSIONE SOVRANAZIONALE." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2023. https://hdl.handle.net/11392/2502852.

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La criminalità organizzata di tipo mafioso ha progressivo allargato il proprio campo d’azione ed è ad oggi saldamente connotata da un carattere di sempre maggiore transnazionalità, che va di pari passo con l’assunzione di profili organizzativi di dimensione multinazionale, flessibili e reticolari, con unità autonome localizzate in territori anche lontani. Accanto alle attività prettamente illegali si registra un massiccio intervento nell’economia legale, sia nei mercati pubblici (es. appalti e concessioni in generale, accesso a finanziamenti pubblici) sia nell’economia privata, sviluppato nella maggior parte dei casi attraverso la promozione di relazioni di collaborazione, collusione e complicità con gli attori della c.d. area grigia (ovvero il sistema di relazioni all’interno del quale si intrecciano interessi legati a soggetti operanti formalmente nel mercato legale con quelli di soggetti appartenenti al “mondo criminale”). Per contrastare efficacemente l’infiltrazione mafiosa nell’economia legale, all’apparato preventivo e repressivo penale il legislatore ha affiancato talune misure di prevenzione di carattere amministrativo dirette ad anticipare la soglia di tutela del mercato. Lo scopo di questa ricerca, condotta in prospettiva giuslavoristica, è indagare le interazioni – e i cortocircuiti – tra tale modello di prevenzione e il diritto del lavoro. Quale oggetto di studio sono state selezionate alcune misure dirette a valutare e/o certificare preventivamente la legalità aziendale, e che presentano significative ricadute sul lavoro, sulle imprese e, in generale, sul mercato. Porsi in tale ottica ha reso necessario estendere la prospettiva di indagine alla dimensione europea con riferimento a due aspetti: il primo, più strettamente tecnico-giuridico, relativo alla compatibilità delle misure con il diritto dell’Ue (specialmente con la libertà di stabilimento e la libera circolazione dei servizi); il secondo relativo alla concreta applicabilità delle misure alle imprese che hanno la propria sede principale, non in Italia, ma in un altro Stato membro dell’Ue. La ricerca è stata suddivisa in tre parti. Nella prima parte è stato ricostruito il quadro normativo di riferimento. A tal fine, le misure selezionate sono state analizzate singolarmente, volgendo però sempre lo sguardo alle reciproche interrelazioni (sia a quelle già in essere, sia a quelle possibili e/o auspicabili) per contrapporre all’attuale carattere alluvionale e frammentario degli interventi normativi il perseguimento di un’esigenza sistematica. Nella seconda parte sono stati vagliati i profili di possibile incompatibilità delle misure in esame con il diritto dell’Ue e, specialmente, con la “libera prestazione dei servizi” e con la “libertà di stabilimento”. Tale analisi ha offerto altresì lo spunto per lo sviluppo di una riflessione sui limiti della concreta applicazione e sull’adeguatezza dei controlli sulle imprese “estere”. Nella terza parte è stata affrontata la questione dell’effettività delle misure, letta in chiave eminentemente giuslavoristica. L’obiettivo era quello di saggiare non solo (e non tanto) la capacità di tali strumenti di contribuire alla prevenzione dell’infiltrazione criminale mafiosa nell’economia, ma anche (e soprattutto) di vagliarne l’attitudine ad accordare spazi di tutela al lavoro e ai lavoratori, nonché a salvaguardare e/o promuovere la produttività delle imprese destinatarie delle stesse.
Mafia-type organized crime has progressively broadened its field of action. It is now characterized by an increasingly transnational character, which goes at the same pace as the assumption of multinational, flexible and networked organizational profiles, as it has autonomous units located in territories all over the world. Alongside the purely illegal activities, Mafia-type organized crime has a massive influence in the legal economy, both in public markets (e.g. tenders and concessions in general, access to public funding) and in the private economy, thanks to relations of collaboration, collusion and complicity with the actors of the so-called grey area (i.e. the system of relations within which the interests of subjects formally operating in the legal market are intertwined with those of subjects belonging to the 'criminal world'). In order to effectively counter mafia infiltration into the legal economy, besides the preventive and repressive criminal apparatus, the legislator has introduced certain preventive measures of an administrative nature aimed at protecting the legal economy. The purpose of this research, conducted from a labour law perspective, is to investigate the interactions - and short-circuits - between this model of prevention of Mafia-type organized crime and labour law. Accordingly, several measures were selected – measures which aim at assessing the legality of companies acting in the market, and which have significant repercussions on labour and, in general, on the market itself. Such a research made it necessary to extend the perspective of the investigation to the European dimension with reference to two aspects. The first, more strictly technical-legal, relating to the compatibility of the forementioned measures with EU law (especially with the freedom of establishment and the free movement of services). The second, relating to the concrete applicability of the measures to companies that have their headquarters in a EU Member State other than Italy. The research was divided into three parts. In the first part, the regulatory framework was reconstructed. To this end, the selected measures were analysed separately, but always looking at their mutual interrelationships (both those already in place and those that are possible and/or desirable) in order to contrast the current alluvial and fragmentary nature of regulatory interventions with the pursuit of a systematic need. In the second part, the profiles of possible incompatibility of the measures under consideration with EU law and, especially, with the 'freedom to provide services' and the 'freedom of establishment' were examined. Such analysis also offered food for thought on the limits to the concrete application and the adequacy of control mechanisms on 'foreign' companies. The third part dealt with the question of the effectiveness of the measures, analyzed from an eminently labour-law perspective. The aim was to test not only the ability of these instruments to contribute to the prevention of Mafia-criminal infiltration into the economy, but also (and above all) to assess their propensity to grant spaces of protection to labour and workers, as well as to safeguard and/or promote the productivity of the companies to which they are addressed.
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CHERUBINI, Sabrina. "Mercato e strumenti del welfare: prospettive di riforma degli ammortizzatori sociali al tempo della crisi economica." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2013. http://hdl.handle.net/11392/2388917.

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The economic crisis is forcing governments to undertake structural reforms in social security systems. The thesis examines the relationship between market and welfare systems, in the light of recent socio-economic theories, which maintain that a convergence of objectives between social and economic policies is possible, in order to enhance the competitiveness of businesses and increase employment. Based on the comparison with the anti-crisis policies adopted by other Member States and bearing in mind the guidelines of European social policy, in particular as outlined in the Lisbon Strategy for 2020, the research identifies the most important critical points in the existing system of social safety valves in Italy. Taking into account the changes introduced by Act 92 of 2012, the findings indicate a persistent imbalance in Italian welfare policies towards mere subsidy policies , having a character predominantly aid-orientated, notwithstanding the introduction of more stringent qualification parameters- and this as a system of active labour market policies continues to manifests significant shortcomings.
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ZANOTTO, Monica. "La riforma dell'apprendistato: ruolo del consulente del lavoro nella promozione dell'istituto." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77223.

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During the last years the topics regarding economic growth and employment’s increase have been at the center of political and institutional discussion. In that contest, all the new laws that has been issued from different governments was concentrated on the apprenticeship contract that has been defined, more times, as the main instrument for young people to access the labour market. With the purpose of relaunch that institute, in 2011 it has been issued the new “Testo Unico dell’Apprendistato” (D.lgs. n. 167/2011), with the aim of improve the complexity on reference legislations and the excessive bureaucracy that had oppressed that institute in the last years. It is necessary to consider that the diffusion of apprenticeship is not only linked to legal instruments, but mostly to the commitment of all those who daily work in the labor market. This document deals with the contribution that a labor consultant could make as link between labour market, companies and their workers. This document shows the instruments that a labor consultant has in order to manage the training aspect of the apprenticeship contract. The analysis is both normative (temporal criteria reconstruction and benchmarking criteria of the current law apprenticeship professionalized and higher education and research, labor cost analysis) and empirical (through an analysis aimed at aimed at understanding as the apprenticeship contract is perceived by labor consultants, companies and apprentices). The thesis shows the role of the labor consultant on the promotion and diffusion of the apprenticeship as contract made to enter professional figures that meet companies requests and drivers of innovation and competitiveness.
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BATTAIA, JESSICA. "GLI STRUMENTI DI INGRESSO NEL MERCATO DEL LAVORO: FORMAZIONE, INSERIMENTO E MISURE DI CONTRASTO ALLA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/471478.

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This study is focused on the instruments set forth by the Italian labour law to promote young people entry into the labour market and to contrast youth unemployment, which worsened after the recession started in 2008. In particular, the research provides an overview of the labour market legislation regarding training contracts and work placement contracts, both enforced particularly in the past two decades, pointing out the reasons of the interventions and the effects on the implementation of these contracts. With reference to training contracts, the analysis of the legislative development of the apprenticeship shows that its traditional training function has been gradually devalued with the aim of converting the apprenticeship into a placement contract. However, despite the endeavours of the national legislator to make the apprenticeship the main port of entry in the labour market, different reasons are practically leading to a decline in its application. These include the division of legislative competence between the State and the Regions in the field of vocational training and the difficulty of the company to plan long-term workforce strategies. As to work placement contracts and with specific regard to internship, the present study analyses the practical critical issues caused by the existence of different types of internship and of several layers of legislation. The final part of the research examines the possible instruments (regulatory or not) that could have a strong impact in facing youth unemployment, considering the failure of the current training contracts and work placement contracts. Eventually, the study proposes to facilitate access to employment for young people either by easing the transition from education to work and by implementing vocational training. This latter could be deemed as an active labour-market policy and as a form of employee protection in the labour market (and not only in the employment relationship). In this perspective, vocational training could be enhanced by considering lifelong learning as a permanent contractual obligation for the employer in the context of a stable and permanent employment contract like the one introduced by Legislative Decree n. 23/2015 (so called “contratto a tutele crescenti” - contract with increasing protections).
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NESPOLI, Francesco. "La comunicazione dei leader politici e sindacali nel processo di riforma del mercato del lavoro e nelle relazioni industriali." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77195.

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Il presente studio analizza le strategie e le tecniche della comunicazione politica adottate dai leader politici e sindacali per comunicare il temi del lavoro nel contesto italiano. Il framework teorico è ottenuto da una rivisitazione della teoria del framing in chiave neoretorica. Attraverso questa prospettiva la tesi analizza due casi di studio: la comunicazione politica dell’ultima riforma del mercato del lavoro italiano, conosciuta con il nome di Jobs Act,e il caso della comunicazione durante la negoziazione avvenuta attorno al cosiddetto Caso Fiat Pomigliano, nel 2010. Lo studio si occupa inoltre del caso della contrattazione nel settore dell’auto in America svoltasi tra l'estate e l'autunno del 2015. Nelle conclusioni lo studio ipotizza che per la comunicazione dei temi del lavoro, la strategia polemica frequente in comunicazione politica non sia efficace nel costruire un consenso duraturo.
This study analyzes the strategies and techniques of political communication adopted by politicians and union leaders to communicate labor and work in Italy. The theoretical framework is obtained by revisiting the framing theory from the perspective of the new rhetoric. The thesis provides the analysis of two case studies: the political communication of the last reform of the Italian labor market, known as the Jobs Act, and the public communication during the negotiation that took place around the so-called “Fiat Pomigliano” case in 2010. The study also analyzes collective bargaining in the US automotive sector during autumn 2015. The findings suggest that in communicating labor and work, the controversial strategy adopted in political communication may not be considered effective in building a lasting consensus.
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BARUTTI, Sarah. "Servizi, Solidarietà e Mercato in Europa." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2011. http://hdl.handle.net/11392/2388737.

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This research has been inspired from the interconnection between employment /labor law issues and the EU rules governing circulation of services and the cross-borders market thereof. Such subjects are widely debated during European summits, symbolizing an unsettled tension between droit sociale and market economies. Accordingly, they are highly controversial and multi-faceted. This thesis focus on two main aspects of the above-mentioned subjects, a dynamic one (circulation and access to social services) and a static one (competition and derogation regime for the operation of services of general economic interest, pursuant to Article 106.2 TFEU). Given to the scarcity of specific statutory provisions, the Author has attempted to outline a more complete, defined and certain legal framework through a deep study of the acts of EU Institutions and the (often) self-contradictory case law of the Court of Justice of the European Communities . Affirmation of the rights of citizenship - rather than economic freedoms or fair competition - has been the point of reference of this research. The expediency of adopting a European general Act on the legal basis of 14.1 TFEU has been assessed, also trying to indicate the most effective type of act (directive, regulation) in order to counter an unbalanced application of market rules, enhanced by the current ambiguity of regulation: this in order to preserve the European Social Model, its existence being dependant (also) upon an appropriate body of social services.
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Merlo, Giulia. "La formazione professionale continua tra responsabilizzazione dell'impresa e individualizzazione dei percorsi professionali. Lezioni dal modello francese." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2019. http://hdl.handle.net/11572/242312.

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This research aims to explore the most relevant legal tools developed to support the access of people, already active in the labour market, to vocational training measures; focusing on the protective role they may play both in the individual employment relationship and in the labour market. Regarding the first thematic core, the research will point out that current flexible productive structures require continuous realignment process of workers’ professional capital vis-a-vis the organizational needs. As far as the labour market dimension is concerned, according to the most recent theoretical perspectives, it is highlighted how training tools can assume an essential function in the dimension of professional security when projected towards the preventive protection of employment transitions. Starting from these premises, this research investigates possible regulatory answers to empower employers in order to maintain their workers professionalism, as well as to guarantee the employment security dimension. 2 In order to identify the most pertinent regulatory solutions, different approaches and instruments are analysed. In particular, the French and Italian legal systems are compared. These systems have adopted extremely different approaches to vocational training: in France the development of a complete and organic continuing training framework has been one of the absolute priorities in the field of social legislation, while in Italy, at the moment, there is no structured and unitary discipline on the matter. In particular, the comparative analysis reveals that in the French legal system, both the needs of adapting professional skills to organizational changes, and the "preventive" protection of employment transitions have found suitable regulatory responses. They have been provided through the provision of a complex system of employers’ duties, as well as by forecasting specific tools allowing direct and individual access to training measures. To the contrary, the Italian legal framework lacks clear requirements designed to empower companies with regard to the adaptation or development of the human capital of their workforce Furthermore, the Italian legal system does not provide for an individual right to training, which would allow workers to independently access training, on the basis of a personal and conscious prospect of professional development.
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Merlo, Giulia. "La formazione professionale continua tra responsabilizzazione dell'impresa e individualizzazione dei percorsi professionali. Lezioni dal modello francese." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2019. http://hdl.handle.net/11572/242312.

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This research aims to explore the most relevant legal tools developed to support the access of people, already active in the labour market, to vocational training measures; focusing on the protective role they may play both in the individual employment relationship and in the labour market. Regarding the first thematic core, the research will point out that current flexible productive structures require continuous realignment process of workers’ professional capital vis-a-vis the organizational needs. As far as the labour market dimension is concerned, according to the most recent theoretical perspectives, it is highlighted how training tools can assume an essential function in the dimension of professional security when projected towards the preventive protection of employment transitions. Starting from these premises, this research investigates possible regulatory answers to empower employers in order to maintain their workers professionalism, as well as to guarantee the employment security dimension. 2 In order to identify the most pertinent regulatory solutions, different approaches and instruments are analysed. In particular, the French and Italian legal systems are compared. These systems have adopted extremely different approaches to vocational training: in France the development of a complete and organic continuing training framework has been one of the absolute priorities in the field of social legislation, while in Italy, at the moment, there is no structured and unitary discipline on the matter. In particular, the comparative analysis reveals that in the French legal system, both the needs of adapting professional skills to organizational changes, and the "preventive" protection of employment transitions have found suitable regulatory responses. They have been provided through the provision of a complex system of employers’ duties, as well as by forecasting specific tools allowing direct and individual access to training measures. To the contrary, the Italian legal framework lacks clear requirements designed to empower companies with regard to the adaptation or development of the human capital of their workforce Furthermore, the Italian legal system does not provide for an individual right to training, which would allow workers to independently access training, on the basis of a personal and conscious prospect of professional development.
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CASTELLI, ARIANNA. "Le tutele di welfare del lavoratore in costanza di rapporto di lavoro e nel mercato." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/170827.

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Il progetto di ricerca si incentra sullo studio delle tutele di welfare che intervengono nei processi di gestione delle eccedenze di personale, nell'ottica delle più recenti riforme varate dal legislatore italiano. In particolare, ci si propone lo scopo di fornire una lettura razionale di un sistema che, a causa del carattere alluvionale dei molteplici interventi legislativi, ha da tempo perso la propria coerenza. Non ci si limiterà tuttavia ad operare una ricognizione schematica delle normative in questione, bensì si analizzeranno i profili di criticità delle stesse e si tenterà di valutare il grado di protezione effettivamente accordato al lavoratore.
My research is aimed to examine the techniques used to tackle the employment crisis in light of the most recent Italian labour market reforms. I will try to give an overview of the legislative initiatives and employment policies adopted in this field, underlining also the effectiveness of these rules.
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Fernandez, Martinez Silvia. "La permanencia de los trabajores con engermedades cronicas en el mercado de trabajo. Una perspectiva juridica." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2018. http://hdl.handle.net/10446/101950.

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La tesi di dottorato intende studiare, attraverso un approccio multidisciplinare e comparato, il modo in cui il diritto del lavoro e i sistemi di welfare possono contribuire a promuovere la conservazione e il ritorno al lavoro dei lavoratori con malattie croniche. L’obbiettivo principale è quello di individuare vie alternative che consentano ai lavoratori con malattie croniche di continuare a lavorare in maniera compatibile con la loro capacità lavorativa ridotta invece di abbandonare in maniera prematura il mercato del lavoro, principalmente attraverso il licenziamento per giustificato motivo oggettivo o perché gli viene riconosciuta una pensione di invalidità o inabilità al lavoro. Il modo migliore per tutelare i malati cronici non è quello di equipararli ad altre figure giuridiche come la disabilità, ma individuare tutele ad hoc. Queste tutele potrebbero consistere nel considerare la malattia cronica come una causa di discriminazione autonoma, il diritto all’adattamento delle condizioni di lavoro, una protezione specifica contro il licenziamento fondato nelle cause derivate dalla malattia e, infine, un cambio di prospettiva dei sistemi di welfare che dovrebbero supportare il lavoratore per un adeguato rientro al lavoro invece che promuovere la loro uscita prematura dal mercato di lavoro.
The aim of this research is to study how Labour Law and Social Security systems can contribute to prevent the early exit from the labour market of people with chronic diseases and promote their return to work. The main objective is to identify alternative ways that allow workers with chronic illnesses to continue working in a manner compatible with their reduced working capacity rather than leaving the labor market prematurely, mainly through dismissal related with capacity or though the access to disability or incapacity benefit. The first chapter analyses the concept and chronic diseases by differencing that from other concepts like disability. The conclusion is that chronic diseases are different from disability and the best solution to protect workers with chronic diseases can not be their assimilation to disabled. The second chapter focuses on the rights of workers with chronic diseases, particularly, the right of non-discrimination and the right to health. Chronic diseases should be considered as an autonomous cause of discrimination. In the third chapter the different measures in force in the legislation, particularly reasonable adjustments and Occupational Safety and Health regulations, that could potentially promote the conservation and return to work of workers with chronic diseases are analyzed. The conclusion is that these measures are not sufficient to adapt working conditions of workers with chronic diseases and that It would be necessary to include in the legislation an specific measure. The forth chapter is about the regulation of the dismissal, with a focus on the reasons that would consent a valid dismissal of workers with chronic diseases. The last chapter provides an overview of the treatment given to chronic diseases by the Social Security systems, focusing attention on the current situation and possible reforms that could be put into practice regarding incapacity benefits and active employment policies.
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PILLO, FEDERICA. "Pari opportunità di genere nel mercato del lavoro: conciliazione vita-lavoro e organizzazione inclusiva. Dalle linee evolutive europee alle prospettive attuali di sviluppo nazionale. Focus sulla magistratura." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2021. http://hdl.handle.net/11380/1239425.

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La Tesi di ricerca “Pari opportunità, conciliazione vita-lavoro e organizzazione inclusiva del lavoro: linee evolutive, prospettive di sviluppo e caso studio”, alla luce dell’attuale situazione lavorativa in cui i tassi di occupazione mostrano ancora una elevata disuguaglianza di genere a svantaggio delle donne, si interroga su come incentivare una partecipazione a pari opportunità nel mercato del lavoro, attraverso una equilibrata ripartizione delle responsabilità di cura e professionale tra i partner in ambito familiare al fine del raggiungimento di una organizzazione del lavoro più inclusiva. Il lavoro si articola in tre saggi: il primo analizza l’evoluzione del diritto europeo del lavoro in tema di discriminazione di genere, il secondo restringe l’ambito di analisi alla situazione italiana e il terzo focalizza l’attenzione su un settore specifico della situazione del nostro Paese, la Magistratura. Il primo saggio “Le pari opportunità nel diritto del lavoro dell’Unione europea: dal principio del trattamento preferenziale alla conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di cura” rileva come il diritto europeo del lavoro si sia evoluto nel corso del tempo per favorire una partecipazione lavorativa a pari opportunità. Il punto di partenza è stato individuato nel principio di parità di trattamento, inteso inizialmente come divieto di discriminazione delle fasce più deboli ed evoluto poi nel principio del trattamento preferenziale. Successivamente, è stato commentato il ruolo propulsivo del Pilastro europeo dei diritti sociali innovativo nel porre l’accento sulla conciliazione vita-lavoro, intesa come incentivo per l’accesso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro e che ha originato l’emanazione della Direttiva n. 1158/2019 che incentiva una migliore corresponsabilizzazione tra i partner. Il secondo saggio “La conciliazione vita-lavoro in Italia. La progressiva evoluzione funzionale del congedo, da strumento di sostegno della maternità a mezzo di condivisione dei carichi familiari tra i partner” si propone di riflettere sul tema con riferimento allo strumento del congedo parentale, indagandone la portata innovativa all’interno del quadro normativo, dalla Legge n. 1204 del 1971, alle novità introdotte dalla Legge n. 53/2000, fino alla riforma del Jobs Act e ai recenti interventi emanati con l’emergenza Covid-19. Sono inoltre state prese in considerazione le ultime prospettive di riforma portate dalla Direttive Ue n. 1158/2019 e dal nuovo Family Act 2021. Nel terzo saggio “La lunga strada verso l’uguaglianza di genere: il caso della Magistratura italiana”, si approfondisce la questione delle pari opportunità nel mondo del lavoro, focalizzando sulla Magistratura. Lo studio, ricostruito il percorso storico normativo fino all’approvazione della Legge n. 66 del 9 febbraio 1963, rubricata “Ammissione della donna ai pubblici uffici ed alle professioni”, che ha consentito alle donne di accedere alla funzione pubblica della Magistratura, ed evidenziate le difficoltà che le stesse hanno incontrato per affermarsi nell’ordinamento giudiziario, accerta ed indaga sino al giorno d’oggi la persistenza di forme discriminatorie attraverso la realizzazione dell’indagine “Analisi della situazione attuale della Magistratura nella Regione Emilia-Romagna”, condotta dal Dipartimento di Economia e dalla Fondazione Marco Biagi di Modena, in collaborazione con l’ANM Sezione Emilia-Romagna, al fine di individuare la principale difficoltà che è attualmente riscontrata dalle donne in questo settore del mercato del lavoro. L’indagine ha individuato tale criticità principalmente nella questione della conciliazione vita-lavoro e ha approfondito le criticità emergenti dall’organizzazione del lavoro nell’ambito dell’ordinamento giudiziario.
In light of the current work situation, with employment rates showing high gender inequality, this doctoral thesis “Equal opportunities, work-life balance and inclusive work organisation: evolution, prospects for development and case study” addresses the issue of the promotion of equal opportunities in labour market participation through a balanced distribution of care-taking and work responsibilities between partners, with the aim of organising work in a more inclusive way. This thesis consists of three essays: the first provides an analysis of the evolution of European labour law in terms of gender discrimination, the second restricts the scope of analysis to the case of Italy, while the third focuses on a specific system in Italy, i.e. the judicial system. The first essay "Equal opportunities in EU labour law: from the principle of preferential treatment to the conciliation of working time and care-taking time" highlights how EU labour law has evolved over time to encourage equal opportunities in employment participation. The principle of equal treatment, which was initially intended as prohibition of discrimination of the most vulnerable groups and then developed into the principle of preferential treatment, is identified as the starting point of this evolution. Subsequently, the driving role of the European Pillar of Social Rights is discussed: this initiative was ground-breaking in that it placed the emphasis on work-life balance, intended as an incentive for women to enter and remain in the labour market and which laid the ground for the issue of Directive no. 1158/2019, which encourages a better distribution of responsibilities between partners. The second essay “Work-life balance in Italy. The progressive functional evolution of parental leave, from tool to support maternity through the sharing of family responsibilities between partners” brings parental leave to the centre of attention, investigating its innovative scope within the existing regulatory framework, from Law no. 1204 of 1971 to the unprecedented measures introduced by Law no. 53/2000, up to the reform of the Jobs Act and the recent measures implemented to respond to the Covid-19 emergency. The future reforms that are currently under discussion in EU Directive no. 1158/2019 and the new Italian “Family Act 2021” are also examined. In the third essay "The long road to gender equality: the case of the Italian judicial system", the question of equal opportunities in the world of work is explored, focusing on the judicial system. In its introduction, this work provides a reconstruction of the history of the regulatory path that led to the approval of Law no. 66 of 9 February 1963 entitled "Admission of women to public offices and jobs", which allowed women to access the judiciary, and points out the difficulties women have encountered to establish themselves in the system. Subsequently, the survey "Analysis of the current situation of the judicial system in the Emilia-Romagna region" is presented. The results of this survey, which was conducted by the Department of Economics and the Marco Biagi Foundation of Modena in collaboration with the Emilia-Romagna Section of the ANM (Italian Association of Judges), confirm and shed light on the persistence of forms of discrimination in the judicial system to this day. In addition to examining the issues emerging from the organisation of work in the judicial system, the survey identifies the main difficulty currently encountered by women in this sector of the labour market: work-life balance.
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VACCARI, Giulia. "Gli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro: evoluzione normativa, disciplina e prospettive." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2023. https://hdl.handle.net/11380/1298347.

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L’obiettivo di questo studio è quello di esaminare, dopo aver passato in rassegna i principali provvedimenti in materia di ammortizzatori sociali che si sono succeduti dal dopoguerra ad oggi, prima la normativa del D.Lgs. n.148/2015, che è stata modificata da ultimo, dalla L. n. 234/2021, passando attraverso le disposizioni contenute nei vari decreti-legge che si sono succeduti a ritmo serrato durante la pandemia da Covid-19 negli anni 2020-2021. Infatti dapprima la legge delega n. 183/2014 (c.d. “Jobs Act”) ha delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi finalizzati al riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali, tenuto conto della peculiarità dei diversi settori produttivi. L’intervento normativo, in attuazione di tale disegno, ha comportato, sul versante delle politiche passive, la riscrittura della disciplina degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto, ad opera del D.Lgs. n.148/2015. Ciò per razionalizzare la normativa in materia al momento disseminata in molteplici testi normativi, nonché le disposizioni concernenti gli strumenti di tutela del reddito in costanza di lavoro, con contestuale abrogazione di tutte le disposizioni che fino a prima regolavano la materia. Al fine di fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19 e la conseguente sospensione dell’attività lavorativa allo scopo di contenere e contrastare la diffusione del virus, sono stati realizzati diversi interventi normativi e introdotte molteplici misure. Dal punto di vista lavoristico, le predette misure sono state indirizzate, tra l'altro, alla tutela dei lavoratori, con l'obiettivo, in particolare, di favorire lo svolgimento dell'attività lavorativa in modalità agile e di predisporre strumenti di sostegno al reddito in conseguenza della riduzione o sospensione del lavoro conseguente all'emergenza. L’ impulso per la riforma organica di tutto il sistema degli ammortizzatori sociali si è reso necessario e urgente, anche per via degli effetti socio-economici determinati dalla pandemia da COVID-19, che hanno inizialmente spinto l’Esecutivo a mettere in atto interventi emergenziali susseguitisi con soluzione di continuità, diretti a sostenere imprese e mercato del lavoro, per evitare conseguenze ancora più drammatiche dal punto di vista sociale. Le misure hanno riguardato il blocco dei licenziamenti e l’estensione degli schemi di protezione sociale, oltre a misure di sostegno settoriali specifiche, contro il rischio di disoccupazione. Ciò anche e soprattutto con l’ausilio degli strumenti finanziari europei che, sia con il meccanismo SURE, che con il Next Generation EU, hanno consentito, seppure in una situazione emergenziale, la tutela del mercato del lavoro. Con la ripresa delle attività produttive e il miglioramento dei principali indicatori occupazionali, il legislatore con la L. n.234/2021 “c.d. Legge di Bilancio 2022” ha previsto la realizzazione di un sistema maggiormente universale ed inclusivo, affinché tutti i lavoratori, compresi quelli momentaneamente privi di impiego, non risultino esclusi dal sistema di protezione sociale. Tra gli obiettivi vi è quello di garantire tutele adeguate non più attraverso misure assistenziali, ma dirette a favorire maggiori garanzie del lavoro e politiche attive attraverso la ricollocazione e la mobilità professionale verso le reali esigenze del mercato del lavoro, garantendo un impianto capace di adattarsi alle dinamiche in corso, consentendo così un adeguamento dei trattamenti, secondo le caratteristiche settoriali e dimensionali delle aziende. In tale contesto, sono stati trattati i controlli ispettivi in materia di ammortizzatori sociali, secondo le disposizioni legislative e le circolari esplicative, per contrastare l’uso distorto degli stessi da parte delle aziende.
L’obiettivo di questo studio è quello di esaminare, dopo aver passato in rassegna i principali provvedimenti in materia di ammortizzatori sociali che si sono succeduti dal dopoguerra ad oggi, prima la normativa del D.Lgs. n.148/2015, che è stata modificata da ultimo, dalla L. n. 234/2021, passando attraverso le disposizioni contenute nei vari decreti-legge che si sono succeduti a ritmo serrato durante la pandemia da Covid-19 negli anni 2020-2021. Infatti dapprima la legge delega n. 183/2014 (c.d. “Jobs Act”) ha delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi finalizzati al riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali, tenuto conto della peculiarità dei diversi settori produttivi. L’intervento normativo, in attuazione di tale disegno, ha comportato, sul versante delle politiche passive, la riscrittura della disciplina degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto, ad opera del D.Lgs. n.148/2015. Ciò per razionalizzare la normativa in materia al momento disseminata in molteplici testi normativi, nonché le disposizioni concernenti gli strumenti di tutela del reddito in costanza di lavoro, con contestuale abrogazione di tutte le disposizioni che fino a prima regolavano la materia. Al fine di fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19 e la conseguente sospensione dell’attività lavorativa allo scopo di contenere e contrastare la diffusione del virus, sono stati realizzati diversi interventi normativi e introdotte molteplici misure. Dal punto di vista lavoristico, le predette misure sono state indirizzate, tra l'altro, alla tutela dei lavoratori, con l'obiettivo, in particolare, di favorire lo svolgimento dell'attività lavorativa in modalità agile e di predisporre strumenti di sostegno al reddito in conseguenza della riduzione o sospensione del lavoro conseguente all'emergenza. L’ impulso per la riforma organica di tutto il sistema degli ammortizzatori sociali si è reso necessario e urgente, anche per via degli effetti socio-economici determinati dalla pandemia da COVID-19, che hanno inizialmente spinto l’Esecutivo a mettere in atto interventi emergenziali susseguitisi con soluzione di continuità, diretti a sostenere imprese e mercato del lavoro, per evitare conseguenze ancora più drammatiche dal punto di vista sociale. Le misure hanno riguardato il blocco dei licenziamenti e l’estensione degli schemi di protezione sociale, oltre a misure di sostegno settoriali specifiche, contro il rischio di disoccupazione. Ciò anche e soprattutto con l’ausilio degli strumenti finanziari europei che, sia con il meccanismo SURE, che con il Next Generation EU, hanno consentito, seppure in una situazione emergenziale, la tutela del mercato del lavoro. Con la ripresa delle attività produttive e il miglioramento dei principali indicatori occupazionali, il legislatore con la L. n.234/2021 “c.d. Legge di Bilancio 2022” ha previsto la realizzazione di un sistema maggiormente universale ed inclusivo, affinché tutti i lavoratori, compresi quelli momentaneamente privi di impiego, non risultino esclusi dal sistema di protezione sociale. Tra gli obiettivi vi è quello di garantire tutele adeguate non più attraverso misure assistenziali, ma dirette a favorire maggiori garanzie del lavoro e politiche attive attraverso la ricollocazione e la mobilità professionale verso le reali esigenze del mercato del lavoro, garantendo un impianto capace di adattarsi alle dinamiche in corso, consentendo così un adeguamento dei trattamenti, secondo le caratteristiche settoriali e dimensionali delle aziende. In tale contesto, sono stati trattati i controlli ispettivi in materia di ammortizzatori sociali, secondo le disposizioni legislative e le circolari esplicative, per contrastare l’uso distorto degli stessi da parte delle aziende.
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Puton, Stephania <1975&gt. "La dimensione sociale nel processo di integrazione dei mercati sudamericani : il caso Mercosur." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1132.

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L'America Latina sta vivendo un complesso processo di riforme sia dal punto di vista politico che sociale, ed è alla luce di questo scenario che si intende studiare l'ormai consolidato processo di integrazione regionale, con speciale attenzione alla dimensione sociale e alla disciplina dei diritti sociali fondamentali all'interno del Mercosur. Nonostante i diritti sociali non abbiano trovato storicamente un’enunciazione nel testo del Trattato di Asuncion, successivamente la materia ha avuto il riconoscimento istituzionale con la firma della Dichiarazione socio-laboral, che ha elevato i diritti sociali fondamentali allo stesso valore delle norme del Mercosur. Sarà dedicato quindi un ampio spazio all’individuazione dei diritti sociali fondamentali previsti nello stesso strumento, sollevando i principali sviluppi, carenze e prospettive di affermazione della disciplina nel Mercosur. Speciale rilevanza verrà data anche al controverso sistema giuridico del Mercosur, di carattere intergovernativo e non sovranazionale come quello Europeo, che rappresenta indubbiamente un limite da superare per il raggiungimento dello sviluppo sociale ed economico. Comprendere il modello giuridico in questione, sarà fondamentale per esaminare l'evoluzione del sistema legislativo del Mercosur, costruito soprattutto sulla base di accordi bilaterali o multilaterali e di conseguenza privo di un diritto comunitario in grado di coordinare la tutela dei diritti sociali. Scopo dell'analisi è anche studiare in che modo la creazione di strutture sovranazionali, come una Corte di Giustizia e un Parlamento del Mercosur, possono rappresentare elementi fondamentali per ridurre le asimmetrie esistenti tra gli ordinamenti interni, favorendo all'armonizzazione delle norme e il consolidamento di una equa dimensione sociale nel Mercosur.
Latin America is experiencing a complex process of reform from both a political and a social point of view. It is in light of this situation that the nearly consolidated process of regional integration will be studied, with special attention paid to the social importance and the regulation of fundamental social rights within Mercosur. Despite the fact that social rights were never historically uttered in the text of the Treaty of Asuncion, subsequently, the subject finally gained institutional recognition with the signing of the Social and Labor Declaration which elevated fundamental social rights to the same standards as those of Mercosur. Ample space will be dedicated to the identification of those fundamental social rights as provided for in said instrument while highlighting the principal developments, shortfalls and prospects of their success in Mercosur. Special importance will also be given to Mercosur’s controversial legal system, an intergovernmental organization unlike the European supranational system. This undoubtedly represents a limit to be surpassed towards the achievement of social and economic development. Understanding the legal system in question is fundamental in order to further examine the evolution of Mercosur’s legislative system, formed primarily on bilateral or multilateral accords and, as a result, lacking in a common law able to coordinate the protection of social rights. The purpose of this analysis is also to study how the creation of supranational frameworks such as a Court of Justice and a Mercosur Parliament may symbolize fundamental elements needed to reduce the existing asymmetry within the internal systems, while favoring the harmonization of the standards and the consolidation of a fair social dimension in Mercosur.
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VIALE, GABRIELLA. "Lavoratori e promozione dell'integrità nel settore sanitario: tra profili teorici ed evidenze empiriche." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77160.

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La presente ricerca indaga il settore sanitario dal punto di vista dell’evoluzione del mercato del lavoro e dell’urgenza (particolarmente avvertita nel settore) di promuovere una maggiore integrità a fronte dei crescenti casi di corruzione e malamministrazione al suo interno. Il tentativo è di leggere la realtà del fenomeno da un punto di vista diverso, ovvero partendo dal mercato del lavoro e dai lavoratori, dal ruolo che può avere anche l’organizzazione aziendale nel promuovere l’integrità attraverso la fidelizzazione, il benessere organizzativo, la valorizzazione della persona e delle sue competenze. Partendo da un’analisi della letteratura esistente sul tema (nella Literature Review) e da un’analisi quantitativa dei dati sul personale (tema approfondito nel primo capitolo) che evidenzia il crescente utilizzo dei contratti flessibili e atipici e, soprattutto, un crescente ricorso all’outsourcing (difficilmente traducibile in termini numerici di lavoratori impiegati), la ricerca si propone di esplorare come il cambiamento verso un sistema sanitario più integro, oltre che efficiente ed efficace, non possa essere affidato esclusivamente ad adempimenti puramente formali ma richiede uno sforzo in termini di investimento nel capitale umano, nella sua formazione e valorizzazione, nella diffusione delle tematiche etiche tra tutti i lavoratori che operano al suo interno. Quello che si è quindi voluto evidenziare, è se la gestione della promozione dell’integrità (tema approfondito nel secondo capitolo) potrebbe essere complicata o venire gestita diversamente per la crescente diffusione delle tipologie contrattuali non-standard (lavoratori flessibili, atipici, autonomi e pseudo-autonomi, tirocinanti), tipologie di lavoro senza un contratto (voucher, lavoro nero) e di nuovi modelli di organizzazione del lavoro (economy on demand, smart-working, distacco di lavoratori forniti da agenzie di somministrazione dell’Est Europa) che portano a ridurre il perimetro del lavoro pubblico (su cui è centrata la l. n. 190/2012) a vantaggio di altri rapporti di lavoro, sia di natura subordinata che autonoma, più flessibili, meno costosi e meno garantiti rispetto al rapporto di lavoro pubblico e, più in generale, rispetto al lavoro subordinato. L’analisi teorica è stata affiancata da una ricerca empirica condotta attraverso due metodologie differenti di analisi: un questionario inviato on-line ai Responsabili della Prevenzione della Corruzione che lavorano presso le aziende sanitarie italiane e una serie di interviste frontali ad un gruppo di testimoni, per così dire significativi (lavoratori dipendenti del SSN, soci di cooperative, lavoratori dipendenti di aziende socio-sanitarie private, lavoratori con partita IVA, sindacalisti, rappresentanti di ordini professionali, di associazioni di categoria, Responsabili della Prevenzione della Corruzione).
The present research investigates the healthcare sector from the point of view of labour market trasformation and the need (particularly felt in this sector) to promote integrity in the face of increasing cases of corruption and maladministration. The aim is to read the phenomenon from a different point of view, focusing on the labour market and on workers. After the analysis of the existing literature on the subject (in the Literature Review chapter) and a quantitative analysis of the personal data (as examined in chapter one) which shows the growing use of flexible contracts and outsourcing, the research explores how the trasformation for a more ethic, efficient and effective healthcare system has to be entrusted not exclusively on formal aspects but require efforts in terms of investment in human capital, in the training and the diffusion of ethical issues among all workers who work in the sector. In particular what the research wants to highlight, if the integrity promotion (as examined in chapter two) could be complicated by the diffusion of non-standard contracts or fraudulent contracting of work (flexible, atypical, autonomous and pseudo-autonomous workers, trainees), types of work without a contract (voucher, undeclared jobs) and new labour organization models (economy on demand, smart-work, posting of workers by Eastern Europe temporary agencies). The theoric analysis has been flanked by an empirical research conducted through two different methods: an on-line questionnaire sent to the managers of the corruption prevention in the SSN and frontal interviews with witnesses (SSN employees, workers of cooperatives, self-employment and freelance workers, trade unionists, representatives of professional associations, managers of corruption prevention).
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Rudi, Veronica <1994&gt. "Riforme del Mercato del Lavoro e Conseguenze Sociali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14235.

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Gli anni Novanta del Giappone sono stati caratterizzati da un lungo periodo di recessione economica conseguente al collasso dello scoppio della bolla economica. Per stabilizzare le aziende a mantenere i loro dipendenti a dispetto del crollo del mercato, furono attuate dal governo misure di deregolamentazione del mercato del lavoro, nel 1986, 1999 e infine nel 2004, che ha portato negli anni, alla diffusione dei lavori a tempo determinato. L’incertezza dell’impiego ha causato il crollo della convinzione che il Giappone fosse una società di classe media omogenea, idea che si era diffusa fino allo scoppio della bolla, mentre l’idea di una gap society, ovvero una società di ineguaglianze, si sta indubbiamente diffondendo. Questa questione è al centro dell’attenzione dei media, mentre non molta attenzione viene data ai problemi lavorativi che i giovani fronteggiano oggigiorno. Poca rilevanza infatti, viene data riguardo al presente stato di disoccupazione giovanile rispetto alla precarietà delle persone di mezza età, giustificando l’attuale stato di precarietà come una scelta voluta dai giovani stessi; ed è proprio in questo clima che emergono le figure e la consapevolezza dell’esistenza dei freeter, i NEET, gli hikikomori e i working poor. Il mio intento è spiegare dettagliatamente perché le riforme fino ad ora attuate per aumentare i posti di lavoro e per superare la crisi economica dopo lo scoppio della bolla siano in realtà risultate poco efficaci, descrivere le figure sociali emerse dopo le deregolamentazioni, analizzare il nuovo volto che la società giapponese sta assumendo e riportare, dall’analisi di vari autori, possibili soluzioni alla precarietà lavorativa dei giovani e al mercato del lavoro giapponese stesso.
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Mezzaro, Elisabetta <1995&gt. "L'IMPATTO DEL SERVIZIO CIVILE ESTERO NEL MERCATO DEL LAVORO." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16156.

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In questa tesi si analizzerà il ruolo del Servizio Civile Estero nell’ottica dell’accesso al mercato del lavoro per i giovani. Nello specifico, si focalizzerà sul rapporto che c’è tra i volontari che concludono il servizio e il tipo di possibilità che si trovano a fronteggiare al loro ritorno. L’ipotesi della mia ricerca è che il Servizio Civile Estero sia un’esperienza formativa importante, ma che nell’ottica di un ritorno, non riesca a poi a creare una continuità con la società precaria di partenza. Nella prima parte verrà definito l’oggetto dell’indagine, ovvero il volontariato, soffermandosi sulla sua definizione e sullo stato attuale che ricopre a livello mondiale, europeo ed infine italiano. Successivamente verrà fatta una ricognizione sul volontariato all’estero e il Servizio Civile Estero, ricostruendo la loro evoluzione storica e gli effetti che producono nell’inserimento nel mercato del lavoro, anche dal punto di vista delle politiche pubbliche, teorico e della ricerca. Nella ricerca empirica, che sarà di tipo qualitativo, verrà analizzato un campione che ha svolto il Servizio Civile Estero da almeno due anni, e alla fine del proprio progetto ha deciso di fare ritorno in Italia, cercando di indagare il ruolo di quest’esperienza formativa per l’accesso al mercato del lavoro.
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Pillan, Eleonora <1991&gt. "L'evoluzione del mercato del lavoro - Dall'Unità d'Italia ad oggi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16369.

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“L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro” recita l’art.1 della Costituzione italiana promulgata nel 1947. Da allora cos’è cambiato nella vita dei cittadini o meglio com’è cambiato il mercato del lavoro dall’unità d’Italia ad oggi? Proviamo a fare un’analisi storico-giuridica di questi cambiamenti analizzando dei precisi periodi. Verranno introdotti gli eventi più importanti che hanno caratterizzato l’intero Ottocento, secolo che ha visto la formazione del Regno d’Italia, introducendo le caratteristiche lavorative tipiche del tempo e come il mondo del lavoro è notevolmente mutato negli anni avvenire. Dal 1861, anno della proclamazione del Regno d’Italia, al 2019 sono passati esattamente 158 anni, un periodo che ha visto evolvere il nostro Paese, attraversare momenti importanti, crisi ma anche periodi floridi. Questi cambiamenti hanno segnato sicuramente la società e di essa anche lo stile di vita e da qui parte l’ analisi su come è evoluto anche il mercato del lavoro, il rapporto tra aziende e lavoratori, le condizioni dei lavoratori, i loro diritti e i loro salari/stipendi, modificando, di conseguenza, anche il potere economico degli stessi, con una parentesi anche sul lavoro femminile. Verranno analizzati i settori agricolo e industriale in ambito nazionale evidenziando le cause che hanno determinato la forte differenza tra le regioni del nord Italia e quelle del sud. Nell’analisi verranno tenute in considerazione anche le fasi di migrazione del secolo scorso che hanno portato un elevato numero di italiani all’estero e anche l’immigrazione tipica dei giorni nostri. Verrà studiato il Novecento e l’evoluzione della società fino ai giorni nostri cercando di approfondire le tematiche attuali legate al mondo del lavoro quali la crisi che ha colpito il nostro Paese, e non solo nel 2009 e la disoccupazione giovanile provando a trarne delle conclusioni in ottica futura. Nel secondo capitolo ci si focalizzerà sulla realtà veneta, area del nord Italia particolarmente vigorosa che negli anni è fortemente mutata arrivando ad essere una delle regioni italiane più trainanti dell’economia nazionale; si parla infatti di “modello Veneto”. Anche in questo capitolo ci sarà un focus sulle migrazioni e sul mondo femminile nell’ambito lavorativo. Infine, la ricerca terminerà analizzando il caso di una storica azienda veneta che negli anni ha saputo evolversi insieme agli eventi e ottenere un ruolo rilevante per la società, superando momenti di crisi ma mantenendo un nome importante e di prestigio per l’economia locale; si parla dell’industria tessile Lanerossi, oggi gruppo Marzotto.
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Baldini, Stefano. "Un'analisi dell'impatto dell'informatica sul mercato del lavoro." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9272/.

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In questa analisi si cercherà di comprendere cosa caratterizza questa l'ondata di progresso tecnologico che sta cambiando il mercato del lavoro. Il principale aspetto negativo di questo progresso si chiama "Technological Unemployment". Benché gli esperti si trovino in disaccordo su quali siano le cause della persistente alta disoccupazione, Brynjolfsson e McAfee puntano il dito contro l'automazione che ha soppiantato i lavori ripetitivi delle aziende. Tuttavia, è anche vero che il progresso ha sempre portato aumenti di produttività, e soprattutto nuovi tipi di occupazioni che hanno compensato la perdita di posti di lavoro, nel medio-lungo termine. Keynes evidenzia che la disoccupazione dovuta alla scoperta di strumenti economizzatori di manodopera procede con ritmo più rapido di quello con cui riusciamo a trovare nuovi impieghi per la manodopera stessa. Da ciò si crea ansia per il futuro, più o meno motivata. Gli stessi esperti sono spaccati a metà tra chi ha fiducia nei possibili risvolti positivi del progresso e chi invece teme possa comportare scenari catastrofici. Le macchine ci rubano lavoro o ci liberano da esso? Con questa ricerca ci si pone l'obiettivo di analizzare le effettive prospettive dei prossimi decenni. Nel capitolo 2 che è il corpo della tesi prenderemo soprattutto in conto il lavoro accademico di Frey ed Osborne dell'Oxford Martin School, intitolato "The future of employment: how susceptible are jobs to computerisation?" (2013). Essi sono stati tra i primi a studiare e quantificare cosa comporteranno le nuove tecnologie in termini di impiego. Il loro obiettivo era individuare le occupazioni a rischio, da qui a vent'anni, nel mercato del lavoro degli Stati Uniti e la relazione che intercorre tra la loro probabilità di essere computerizzati e i loro salari e livello d'istruzione medi, il tutto valutato attraverso l'ausilio di una nuova metodologia che si vedrà nel dettaglio. A conclusioni simili alle loro, per certi aspetti, è successivamente giunto anche Autor; tra l'altro viene spesso citato per altre sue opere dagli stessi Frey e Osborne, che usano le sue categorizzazioni per impostare la struttura del loro calcolo dell'automatizzabilità dei lavori utilizzando i recenti miglioramenti nelle scienze ingegneristiche quali ML (Machine Learning ad esempio Data mining, Machine vision, Computational statistics o più in generale AI) e MR (Mobile robotics) come strumenti di valutazione. Oltre alle sue ricerche, si presenteranno brevemente i risultati di un recente sondaggio tenuto dal Pew Research Center in cui importanti figure dell'informatica e dell'economia esprimono il loro giudizio sul futuro panorama del mondo del lavoro, considerando l'imminente ondata di innovazioni tecnologiche. La tesi si conclude con un'elaborazione personale. In questo modo si prenderà coscienza dei problemi concreti che il progresso tecnologico potrebbe procurare, ma anche dei suoi aspetti positivi.
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Torre, Denise <1993&gt. "Immigrati cinesi nel mercato del lavoro italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9811.

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L'elaborato affronta il tema dell'immigrazione cinese e del relativo inserimento nel mercato del lavoro italiano. La tesi inizia da un'analisi delle caratteristiche chiave e delle dinamiche tendenziali dell’occupazione cinese in Italia e prosegue con una panoramica sulle principali problematiche createsi in contesto nazionale che legano l’immigrazione cinese alla disciplina del lavoro.
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Tessarollo, Matteo <1989&gt. "Il mercato del lavoro nel settore musicale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10418.

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Ricerca e studio dei casi e delle problematiche che i musicisti, professionisti e non, riscontrano nella loro carriera formativa e professionale. La ricerca tende a capire quali possono essere gli sbocchi nel mercato per gli artisti che si occupano di musica.
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Nadalet, Sylvain. "Il diritto transnazionale del lavoro." Paris 10, 2003. http://www.theses.fr/2003PA100039.

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Prenant pour fondement la théorie du pluralisme juridique, la recherche envisage les trois cadres hypothétiques d'un développement du droit transnational du travail : l'entreprise transnationale, des relations collectives transnationales, et enfin celui de l'arbitrage transnational comme moyen de consolidation des usages professionnels (lex mercatorai, lex sportiva). La thèse s'attache à déterminer les modalités de réception dans les droits nationaux (français et italien) des types d'actes propres à chacun de ces ordres juridiques : l'acte unilatéral de l'entreprise, les accords collectifs transnationaux, et les sentences arbitrales. Elle affronte notamment la question des diverses qualifications de ces actes juridiques par les juges nationbaux, ainsi que les problèmes de droit international privé que pose l'accès au droit des normes transnationales du travail. L'auteur conclut sur la nécéssité d'établir de nouveaux liens entre les droits étatiques et ces nouvelles formes de régulation
This research is based on the theory of the pluralism of the sources of the law. It aims at encompassing the three hypotetical systems of the setting of the Transnational Labour Law as following : transnational company, industrial relations, and arbitration as a mean of fixing the corporation customs (lex mercatoria, lex sportiva). This dissertation focuses on the way to insert in the local law (i. E. The Italian and the French law) the different legal act related to each legal system that is : company unilateral norms, collective transnational agreements, and arbitration awards. Furthermore, this thesis addresses the difficulty to determine the type of each and problems of international private law. The author concludes that it is necessary to establish new links between States law and these new forms of regulations
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MORO, GABRIELE. "FEDERALISMO E DIRITTO DEL LAVORO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/258.

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Stante il previgente contenuto dell'art. 117 Cost., le regioni a statuto ordinario non erano titolari di alcuna specifica competenza in materie attinenti al diritto del lavoro ad eccezione della formazione professionale. Si assiste successivamente ad un rafforzamento delle istanze regionali che interessano tematiche e settori direttamente riferibili all'area del diritto del lavoro e scatenando interrogativi e dibattiti sull'ammissibilità una differenziazione delle regole su base territoriale. La compattezza storica del diritto del lavoro è messa in discussione come la sua dimensione nazionale, complici rilevanti fenomeni di mutamento istituzionale (in particolare la legge costituzionale 1/99 ma soprattutto la riforma del Titolo V che affida alla competenza concorrente Stato-Regioni la materia “tutela e sicurezza del lavoro”). Invece, una differenziazione delle regole su base territoriale viene sostenuta limitatamente alla gestione di funzioni amministrative, emergendo la preoccupazione di una pericolosa frantumazione territoriale delle regole in termini di competizione al ribasso delle discipline, con inevitabili ricadute sul principio di eguaglianza. Lo stesso legislatore nella riforma del mercato del lavoro abbraccia la logica accentratrice. Le tendenze centrifughe trovano poi un costante avversario nella giurisprudenza della Consulta, stabilmente protesa verso un sostanziale ridimensionamento delle competenze regionali, seppur tramite l'ausilio di argomentazioni e principi non sempre del tutto condivisibili.
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MORO, GABRIELE. "FEDERALISMO E DIRITTO DEL LAVORO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/258.

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Анотація:
Stante il previgente contenuto dell'art. 117 Cost., le regioni a statuto ordinario non erano titolari di alcuna specifica competenza in materie attinenti al diritto del lavoro ad eccezione della formazione professionale. Si assiste successivamente ad un rafforzamento delle istanze regionali che interessano tematiche e settori direttamente riferibili all'area del diritto del lavoro e scatenando interrogativi e dibattiti sull'ammissibilità una differenziazione delle regole su base territoriale. La compattezza storica del diritto del lavoro è messa in discussione come la sua dimensione nazionale, complici rilevanti fenomeni di mutamento istituzionale (in particolare la legge costituzionale 1/99 ma soprattutto la riforma del Titolo V che affida alla competenza concorrente Stato-Regioni la materia “tutela e sicurezza del lavoro”). Invece, una differenziazione delle regole su base territoriale viene sostenuta limitatamente alla gestione di funzioni amministrative, emergendo la preoccupazione di una pericolosa frantumazione territoriale delle regole in termini di competizione al ribasso delle discipline, con inevitabili ricadute sul principio di eguaglianza. Lo stesso legislatore nella riforma del mercato del lavoro abbraccia la logica accentratrice. Le tendenze centrifughe trovano poi un costante avversario nella giurisprudenza della Consulta, stabilmente protesa verso un sostanziale ridimensionamento delle competenze regionali, seppur tramite l'ausilio di argomentazioni e principi non sempre del tutto condivisibili.
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FIENGO, GIUSEPPE. "Sanzioni amministrative ed effettività del diritto del lavoro." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1250.

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La ricerca è tesa a verificare se e in quale misura le sanzioni amministrative attualmente vigenti risultino strumenti idonei ad assicurare il rispetto delle norme in materia di lavoro. A tale scopo, esaminate, al capitolo primo, le principali teorie elaborate in materia di effettività (principio idoneo a disvelare i rapporti tra fatto e diritto), la ricerca analizza le cause della depenalizzazione degli illeciti in materia di lavoro ed i principi generali in materia di illecito amministrativo dettati dalla legge numero 689/81 (capitolo II). Al terzo capitolo è una sintetica ricognizione dei principali illeciti amministrativi in materia di lavoro; particolare attenzione è riservata agli illeciti in materia di orario di lavoro e di lavoro sommerso, attesa la centralità dei beni giuridici che vengono in considerazione e dei molteplici, recenti, interventi legislativi succedutisi in materia. Il quarto capitolo è, infine, dedicato all’esame della disciplina (primaria e secondaria) in materia di vigilanza del lavoro atteso il rilievo che la vigilanza (momento che precede, cronologicamente e logicamente, l’applicazione della sanzione) assume nella prospettiva dell’effettività della norma.
The present study is directed to verify if administrative sanctions in force are fit instruments to ensure that labour rules are observed. After examining, in chapter I, the main theories about effectiveness (principle revealing relationships between facts and law), the study analyses the cause of decriminalization of labour crimes and the general principles of administrative crimes as regulated by legge n. 689/81. In chapter III is a short pass of the main administrative labour crimes. Particular attention is given to administrative time work and undeclared work crimes because of the importance of values concerned and the numerous laws recently occurred. In chapter IV labour vigilance is examined considering the importance that controls have to ensure laws’ respect.
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