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Статті в журналах з теми "Derivazione urinaria"

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Trinchieri, Alberto. "Derivazioni urinarie e calcolosi." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 1 (November 3, 2013): 15–19. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.996.

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Анотація:
La formazione di calcoli urinari è una delle complicanze più comuni delle derivazioni urinarie sia incontinenti (ure-terocutaneostomie, condotti ileali e colici) che continenti (ureterosigmoidostomia, vescica rettale, neovescica ortotopica e tasche continenti). Le cause ed i fattori di rischio per la formazione di calcoli urinari in pazienti con derivazione urinaria sono molteplici e diverse per ogni tipo di derivazione: stasi urinaria, corpi estranei (suture, staples e cateteri) ed alterazioni metaboliche. Le complicanze metaboliche (ridotto volume urinario giornaliero con urine concentrate, iperossaluria, ipercalciuria e ipocitraturia) possono essere conseguenti al prelievo di un tratto intestinale e/o al contatto del tratto di intestino con l'urina. Le indicazioni al trattamento dei calcoli urinari nei pazienti con derivazione urinaria non sono diverse da quelle per i pazienti con integrità delle vie urinarie, tuttavia la strumentazione endourologica può risultare più difficoltosa. La prof lassi si basa sulla correzione di eventuali fattori di stasi, un buon apporto idrico e la correzione dell'acidosi con somministrazione cronica di citrato di potassio e/o bicarbonato o di sodio e sulla eventuale supplementazione di calcio in presenza di iperossaluria enterica.
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Floris, F. "La Derivazione Urinaria Palliativa Nelle Uropatie Ostruttive Da Neoplasia." Urologia Journal 53, no. 4 (August 1986): 549–56. http://dx.doi.org/10.1177/039156038605300412.

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Martina, G., M. De Angelis, G. Paoletti, A. Coglitore, and S. Bellarosa. "Manipolazione Endo-Ureterale Percutanea Nella Risoluzione Di Fistola Ureterale Dopo Derivazione Urinaria Sec. Bricker: Caso clinico." Urologia Journal 56, no. 5 (October 1989): 596–601. http://dx.doi.org/10.1177/039156038905600509.

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Fandella, A., P. Checchin, L. Maccatrozzo, F. Merlo, L. Faggiano, G. Tuccitto, M. Mangano, and G. Anselmo. "Cervical or trigonal transurethral resection in local advanced carcinoma of the prostate. Our experience." Urologia Journal 61, no. 2 (April 1994): 142–47. http://dx.doi.org/10.1177/039156039406100210.

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Анотація:
Gli Autori riportano l'esperienza riguardo alla resezione endoscopica prostatica o trigonale (TUR) nei pazienti con neoplasia prostatica non suscettibile di soluzione radicale e non rispondente localmente alla terapia ormonale, con sintomatologia ostruttiva o con estensione trigonale ed infiltrazione degli osti ureterali (fino all'insufficenza renale). Tale metodica viene ritenuta una valida alternativa ad una derivazione urinaria mediante cateterismo o nefrostomia, sotto il profilo di una migliore qualità di vita. Vengono considerati 63 pazienti, su 72 trattati in 6 anni, con follow-up medio di 36 mesi; il successo immediato della procedura è stato dell'83% per quel che riguarda la disostruzione cervicale (53 pazienti su 63), e del 55% per le resezioni trigonali. In base all'analisi della esperienza pur numericamente limitata, la TUR sembrerebbe non compromettere la prognosi a distanza, non accelerando la diffusione sistemica della malattia. Patients with obstructive advanced prostatic carcinoma who don't respond to hormonal therapy, need a urinary drainage through an indwelling catheter or nephrostomy for a dilated kidney. The authors perform an endoscopic resection of the prostate with an associated trigonal resection if there is a dilated urinary system. Successful treatment, permits a better quality of life without a catheter or nephrostomies. We analysed 63 patients of 72 treated in 6 years with an average 36–month follow-up; the success of the procedure was 83% for cervical TUR and 55% for trigonal TUR. In our experience TUR in prostatic cancer appears to be a safe procedure; in fact in our series there is no postoperative mortality or morbility and the treatment doesn't increase cancer dissemination.
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Piccolotti, G., G. Paulis, and R. Begani-Provinciali. "Complicanze Della Osteotomia Radicale E Della Derivazione Urinaria Con Condotto Ileale Eseguite in Tempo Unico: Nostra Esperienza Su 20 Pazienti Affetti Da Carcinoma Transizionale Della Vescica." Urologia Journal 55, no. 1 (February 1988): 17–21. http://dx.doi.org/10.1177/039156038805500104.

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Guillotreau, J., and X. Gamé. "Derivazioni urinarie non continenti definitive." EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Generale 15, no. 1 (November 2015): 1–6. http://dx.doi.org/10.1016/s1636-5577(15)74138-6.

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Tombolini, P., M. Ruoppolo, C. Bellorofonte, S. Dell'acqua, G. Mastromarino, A. Tagliaferri, and C. Zaatar. "Derivazione ortotopica continente tipo emiKock: Nostra esperienza." Urologia Journal 61, no. 1_suppl (January 1994): 235–38. http://dx.doi.org/10.1177/039156039406101s66.

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Анотація:
Between May 1991 and October 1993, 16 male patients with bladder neoplasms underwent surgical hemiKock's technique of continent urinary reservoir: 7 patients were staged T1, 4 patients were T2, 3 patients were T3 and 2 patients were T4. 5 patients underwent neo-adjuvant M-VAC chemotherapy before surgery, 2 patients underwent radiotherapy and 2 patients underwent adjuvant chemotherapy after surgery. Demolition of the bladder, prostate and seminal vesicles was made by both an ascending and descending manoeuvre, and was sectioned just below the veru montanum to spare the external urinary sphincter. In 7 patients we followed Walsh's technique to spare neurovascular bundles. 60 to 62 cm of small intestine was selected for reservoir construction, stopping 20-30 cm before the ileo-cecal valve. Particular care was adopted for construction of the antireflux nipple valve; uretero-ileal anastomosis was made following Wallace's technique. Mean term of surgery was 6 hours. Sovrapubic cystostomy was removed after 8 days, and urethral catheter after 21 days. After a mean follow up of 3-30 months our results are the following: 2 patients deceased for a pelvic relapse and general metastasis. In one patient we had a neoplastic relapse just on the ileo-urethral anastomosis, so permanent catheterism was necessary.
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Aragona, F. "Derivazioni urinarie in età pediatrica, quando e perché." Urologia Journal 65, no. 3 (June 1998): 412–15. http://dx.doi.org/10.1177/039156039806500320.

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Pagano, F. "Tavola rotonda su: DERIVAZIONI URINARIE INTESTINALI E TRANSINTESTINALI." Urologia Journal 53, no. 2 (April 1986): 251–52. http://dx.doi.org/10.1177/039156038605300215.

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Sasso, F., A. Destito, D. Vacilotto, L. Tomasini, and E. Alcini. "L'Uso Della Norfloxacina Nelle Infezioni Urinarie in Portatori Di Derivazioni Urinarie Esterne." Urologia Journal 54, no. 4 (August 1987): 425–28. http://dx.doi.org/10.1177/039156038705400406.

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Дисертації з теми "Derivazione urinaria"

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D'ELIA, Carolina. "INTRODUCTION OF AN ENHANCED RECOVERY PROTOCOL TO REDUCE SHORT TERM COMPLICATIONS FOLLOWING RADICAL CYSTECTOMY AND INTESTINAL URINARY DIVERSION WITH VESCICA ILEALE PADOVANA (VIP): EVALUATION OF COMPLICATION AND MORTALITY RATE." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/11562/925080.

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Анотація:
ABSTRACT Background ed obiettivi: La cistectomia radicale (RC) con derivazione urinaria ortotopica con vescica ileale padovana (VIP) rappresenta una delle possibili opzioni terapeutiche per i pazienti con neoplasia vescicale muscolo invasiva. Il concetto di chirurgia "fast track" trae origine dalle esperienze maturate all'inizio degli anni '90 nel campo della chirurgia del colon e si basa su un approccio interdisciplinare tra chirurgo, anestesista, infermiere e fisioterapista, per poter ottimizzare la gestione perioperatorie, in modo tale da ridurre lo stress chirurgico del paziente. I protocolli di Enhanced recovery (ER) sono stati applicati con successo nell'ambito della chirurgia pancreatica, colo-rettale e pelvica, con una significativa diminuzione dello stress chirurgico, della degenza e con un miglioramento della ripresa del paziente. Lo scopo di questo progetto è stato di sviluppare un protocollo multimodale di ER, basato sui principi di fast track surgery della chirurgia generale e di illustrare i risultati ottenuti in una cohorte di pazienti, trattati con lo scopo di ridurre il tasso di complicanze legate alla RC con confezionamento di neovescica ileale padovana (VIP). Abbiamo decido, inoltre, di confrontare gli outcomes della nostra piccola casistica di pazienti sottoposti a RC e confezionamento di VIP nell’ambito di un protocollo di ER con un’ulteriore serie di pazienti sottoposti a RC e VIP prima dell’introduzione del protocollo, con lo scopo di identificare eventuali fattori di rischio preoperatori. Materiali e metodi: Abbiamo introdotto nel nostro Reparto un protoclo di ER focalizzato sulla riduzione della preparazione intestinale, una nutrizione standardizzata, un regime di analgesia prestabilito, alimentazione e mobilizzazione precoci. I punti chiave di questo nostro protocollo sono rappresentati dall’abolizione della preparazione intestinale pre operatoria, dalla riduzione degli episodi di nausea e vomito nel post operatorio, dall’implementazione del controllo del dolore e dall’introduzione precoce di nutrizione enterale e mobilizzazione rapida nel post intervento. Il performance status dei pazienti è stato valutato con la classificazione della Eastern Cooperative Oncology Group (ECOG), mentre le comorbidità sono state valutate con il Charlson Comorbidity Index (CCI) aggiustato per età. L’American Society of Anaesthesiologists (ASA) score è stato utilizzato per stabilire il rischio pre operatorio, mentre lo stadio clinico e patologico sono stati riportati in accordo con TNM del 2002 and 2009. I criteri di inclusione erano i seguenti: ASA score < 3; assenza di malnutrizione secondo i criteri del Mini Nutritional Assessment – Short Form (MNA-SF); assenza di malattia infiammatoria intestinale. Tutte le complicazione post operatorio verificatesi nell’arco di 90 giorni sono state registrate, definite e graduate secondo la classificazione di Clavien Dindo modificata. Abbiamo analizzato, pertanto, l’impatto di questo protocollo di ER e valutato gli outcomes relativi ad una serie di pazienti consecutivi sottoposti a RC e VIP. Inoltre, con lo scopo di valutare i fattori prognostici di mortalità a 90 giorni nei pazienti sottoposti a RC, per poter ulteriormente migliorare il nostro protocollo, abbiamo rivisto i dati relativi a 145 pazienti sottoposti a RC e derivazione urinaria presso il nostro Centro in un lasso di tempo compreso tra l’anno 2002 ed il 2012, valutando la mortalità a 90 giorni e la qualità di vita (Health Related Quality of Life, HRQoL) di questa popolazione di pazienti. Risultati: Abbiamo analizzato i dati relativi a 31 pazienti consecutivi sottoposti a RC and VIP; abbiamo, inoltre, effettuato un’analisi comparativa tra 9 pazienti del gruppo di ER a 13 pazienti del gruppo di controllo. 29/31 pazienti erano di sesso maschile; l’età media era di 62.31 + 8.22 anni, mentre l’ASA score medio era di 1.85 + 0.37. Non erano presenti comorbidità specifiche: il Charlson comorbidiy index mediano era di 2 ed il 90% dei pazienti presentava un ECOG performance status pari a 0. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a cistectomia radicale con linfadenectomia pelvica estesa; in 5 casi è stata eseguita una procedura concomitante; tutti i pazienti sono stati, inoltre, sottoposti al confezionamento di neovescica ileale ortotopica con tecnica VIP. Tutti i pazienti sono stati valutati in tutte le giornate post operatorie, ponendo particolare attenzione alla presenza di nausea, vomito, dolore e compliance al programma dietetico. La preparazione intestinale, effettuata con un semplice clistere invece che con l’utilizzo del Polyethylene glycol, no ha mostrato differenze per quanto riguarda la “pulizia intestinale” rilevata intraoperatoriamente. Il tempo operatorio medio era pari a 247.10 minuti, e le perdite ematiche intraoperatorie medie pari a 633.87 mL. In 11 pazienti (35%) si è verificato almeno un episodio di vomito, che riflette il trend dell’incidenza della nausea. 4 pazienti hanno necessitato di una trasfusione post operatoria. Solo 7 pazienti hanno utilizzato il chewing gum nel post operatorio; in ogni caso, la loro funzionalità intestinale è risultata sovrapponibile a quella dei pazienti che non lo hanno assunto. Un paziente (3.2%) si è canalizzato in prima giornata post operatoria (POD), 4 in seconda POD (12.9 %), 15 in terza (48.3%), 7 in quarta (22.5%), 2 in quinta POD (6.4%) ed i restanti 2 in ottava POD (6.4%) (media: 3.5 giorni). Il dolore post operatorio è stato ben controllato in tutti i pazienti, con un VAS score medio di 3.19. Per quanto riguarda il regime dietetico stabilito, in 18 pazienti è stato possibile seguire il regime dietetico del protocollo (61%); in 3 casi è stato necessario somministrare una nutrizione parenterale total, a causa dela bassa compliance al regime dietetico proposto. Genrealmente, l’ultimo drenaggio è stato rimosso in 12° POD (range 10-19); l’intervallo medio alla rimozione era di 8 giorni (range 8-11) per il primo drenaggio e 9 (range 9-13) per il secondo. In 19 pazienti il catetere vescicale è stato rimosso tra al 14° e la 16° POD, mentre nei restanti 12 casi, a causa della presenza di spandimento di mdc alla cistografia, è stato rimosso 2 settimane dopo la dimisione (mediana 15 giorni; IQR 14-28). L’ospedalizzazione mediana era paria a 14 giorni (IQR 14.5 – 15.5). Non si è verificato nessun decesso; si sono verificate 13 complicanze in 9/31 pazienti (29.03%) e tutte di grado inferiore o uguale al secondo sec. Clavien Dindo. Per quanto riguarda i fattori di rischio della mortalità a 90 giorni, all’analisi multivarita, nessuna veriabile è risultata statisticamente correlata con il rischio di mortalità post operatoria. Valutando le curve ROC relative alle diverse variabili prese in considerazione, l’ASA score è risultato essere la variabile con maggior accuratezza predittiva per quanto riguarda la mortalità. Discussione: L’applicazione di un protocollo di fast track si è rivelato efficace per diverse procedure chirurgiche, spaziando dalla chirurgia colo-rettale, biliare e pancreatica. I protocolli di ERAS (Enhanced Recovery After Surgery) sono in grado di ridurre lo stress chirugico e di mantenere le funzioni fisiologiche nel post operatorio, e di implementare la mobilizzazione precoce, riducendo i tassi di morbidità, migliorando i tempi di ripresa del paziente ed i tempi di degenza ospedaliera, come già ampiamenti dimostrato in plurimi trials randomizzati nell’ambito della chirurgia colo-rettale, pancreatico-duodenale, rettale e pelvica. Al momento non abbiamo evidenza riguardo l’applicazione di tali procotolli alla chirurgia urologica e più specificamente nei pazienti sottoposti a RC e VIP. Abbiamo applicato il nostro protocollod di ERP in una serie iniziale di pazienti ed abbiamo valutato gli outcomes per quanto riguara la fattibilità e l’efficacia del protocollo, conparando i dati ottenuti con una popolazione di controllo. Purtroppo, il nostro studio pilota è underpowered e non permette di identificare anche i fattori prognostici di complicanze e mortalità post operatorie. Conclusioni: Alla luce dei nostri dati, seppur preliminari, il nostro protocollo di Fadst Track si è rivelato fattibile ed efficace nel management dei pazienti sottoposti a cistectomia radicale e VIP. La qualità del decorso post operatorio è stata significativamente migliorata dall’assenza di sondino naso gastrico, dalla riduzione della nutrizione parenterale e dalla nutrizione precoce. Il dolore post operatorio è stato, inoltre, adeguatamente controllato, permettend anche una mobilizzazione precoce, associata ad una rapida ripresa delle funzioni intestinali in assenza di complicanze sifnificative. Un bias della nostra serie è rappresentato dal limitato numero di pazienti reclutati, troppo esiguo per poter effettuare una corretta valutazione dei fattori di rischio preoperatori. Il miglior protocollo di studio potrebbe essere rappresentato, pertanto, da un trial randomizzato controllato per cui, tuttavia, necessitiamo di ulteriori conferme dell’efficacia e della sicurezza del nostro protocollo. Al momento attuale, il tasso di complicanze relativamente basso e l’assenza di complicanze di grado superiore al secondo sec. Clavien Dindo, la buona risposta alla mobilizzazione e nutrizione precoci, il buon controllo del dolore, ci incoraggiano a proseguire con il nostro progetto ed a migliorare il nostro protocollo di Enhanced Recovery, prendendo spunto dai protocolli ampiamente utilizzati nell’ambito della chirurgia generale.
ABSTRACT Background and goals: Radical cystectomy (RC) and urinary diversion with vescica ileale Padovana (VIP) neobladder represents one option for patients needing bladder substitution. The origins of the fast track concept in the field of elective colon surgery can be traced back to the beginning of the 1990s and is based on an interdisciplinary approach by surgeons, anesthesiologists, nurses and physiotherapy staff to optimize perioperative care in order to decrease surgically induced stress. Enhanced recovery protocols (ERP) have been used successfully in patients undergoing pancreatic, colorectal and pelvic surgery, with a decrease in surgical stress and inpatient hospital stay while improving markedly postoperative recovery. The aim of this project is to develop a multimodal ERP inspired by the principles of fast track colorectal surgery, describing our results in a series of consecutive patients, with the purpose to reduce complications of RC and intestinal urinary diversion with the VIP neobladder. We decide, moreover, to compare the outcome of a small cohort of patients undergoing the ERP with a matched group of subjects who had undergone RC and VIP neobladder before implementation of the ERP in order to identify perioperative mortality risk factors. Methods: An ERP was introduced in our institution focusing on reduced bowel preparation, standardized feeding, analgesic regimens and early oral diet and mobilization. The key features of this protocol involved stopping use of mechanical bowel preparation, reduction of post-operative nausea and vomiting, implementation of postoperative pain control, early enteral feeding and mobilization soon after RC. Patient performance status was evaluated according to the Eastern Cooperative Oncology Group (ECOG) classification, while patient comorbidity was assessed by the age adjusted Charlson Comorbidity Index (CCI). American Society of Anaesthesiologists (ASA) score was used to estimate perioperative risk. Clinical and pathological staging was reported according to the 2002 and 2009 TNM system. Inclusion criteria were as follow: ASA score < 3; absence of malnutrition according to the Mini Nutritional Assessment – Short Form (MNA-SF) criteria; absence of inflammatory bowel diseases. All postoperative complications occurred within 90 days of surgery were recorded, defined and graded according to an established 5-grade modification of the original Clavien system. We analysed the impact of this ERP and reported the outcomes of all patients consecutively undergoing RC and VIP neobladder. In order to evaluate, moreover, prognostic factors of mortality in patients undergoing radical cystectomy, with the aim to ameliorate our ER protocol, we retrospectively reviewed data regarding 145 consecutive patients who underwent radical cystectomy and urinary diversion for urothelial bladder cancer at our Institute between 2002 and 2012 and 90-day mortality were collected and analysed and analyzed; moreover, Health Related Quality of Life (HRQoL) of this population were collected and analyzed. Results: Overall, 31 consecutive patients undergoing RC and VIP neobladder with curative intent were recruited to undergo our ERP. Moreover, we performed a comparative analysis between 9 patients of the ERP group and 13 patients of the control group. Twenty-nine out of 31 patients (ERP) were male with a mean age of 62.31 + 8.22 years; mean ASA score was 1.85 + 0.37. There were no specific comorbidities: median age adjusted Charlson comorbidiy was 2; 90% of patients presented an ECOG performance status 0. All patients underwent radical cystectomy with extended pelvic lymphadenectomy; in 5 cases another concomitant surgical procedure was performed and all patients underwent urinary reconstruction with a neobladder using the VIP technique. All patients were evaluated postoperatively every day, paying particular attention to nausea, vomiting, bowel activity, pain levels and adherence to the diet program. The bowel preparation with only the enema instead of the usual use of Polyethylene glycol, showed no difference in the "intestinal cleansing" of the bowel segment used for the urinary diversion. Mean operating time was 247.10 minutes; mean estimated intraoperative blood loss was 633.87 mL; 11 patients (35%) experienced vomiting, reflecting the same trend of nausea incidence. A postoperative blood transfusion was required in 4 patients. Only 7 patients took chewing gum; bowel function was comparable in patients with and without use of chewing gum. A normal stool evacuation occurred on post-operative day (POD) 1 in 1 patient (3.2%), on POD2 in 4 patients (12.9 %), on POD3 in 15 cases (48.3%), on POD 4 in 7 (22.5%), on POD5 in 2 (6.4%) and on POD8 in the remaining 2 patients (6.4%) (mean time interval 3.5 days). Postoperative pain was well controlled in all patients, with a mean VAS score of 3.19. Concerning the nutritional supply, in 18 patients (61%) it has been possible to follow the diet program according to the protocol. For 3 patients, it was necessary to administer a total parenteral nutrition from POD 1 to POD 4, from POD 3 to POD 7, and from POD 1 to POD 3, respectively, because of their poor compliance to the proposed diet protocol. The last surgical drainage removal usually occurred on POD 12 (range 10-19). The mean interval for the first ureteral catheter removal was POD8 (range 8-11), and for the second it was POD 9 (range 9-13). In 19 patients the bladder catheter was removed on POD 14 to 16; in the remaining 12 cases it was removed two weeks after discharge when a pouch-gram showed absent significant urine leakage (median POD 15; IQR 14-28). Overall median hospitalization was 14 days (IQR 14.5 – 15.5). Hospitalization was equivalent in patients with or without complications with a median of 15 days. No patient died from surgical complications. A total of 13 complications developed in 9 of the 31 patients (29.03%), none requiring surgical intervention. We did no record major medical complications. According to Clavien grading, all complications were grade < 2. With regard to the 90 days mortality prognostic factors, at multivariate analysis, no variable was independently related to perioperative mortality risk. Evaluating the ROC curves, ASA score was found to be the single variable with the highest accuracy in predicting 90 days mortality. Discussion: The application of a fast track program has been successfully performed in several surgical procedures, ranging from colorectal and hepatobiliary surgery other specialized surgical disciplines. The ERAS (Enhanced Recovery After Surgery) care pathways reduce surgical stress, maintain postoperative physiological function, and enhance mobilisation after surgery, resulting in reduced rates of morbidity, faster recovery and shorter length of stay in hospital in case series and in randomized trials in patients undergoing elective colonic surgery, pancreaticoduodenectomy, and rectal/pelvic surgery. To date no data are available on the application of evidence-based fast track programs to the VIP neobladder. In our study we applied our ERP to RC and intestinal urinary diversion with VIP neobladder, assessing the results in terms of feasibility and effectiveness, comparing the collected data with a matched group of patients without ERP. Unfortunately, our pilot study is underpowered and unsuitable to identify predictors of complications of any grade. Conclusion: In light of our preliminary data, the use of our fast track program was proven to be feasible and effective in the management of patients undergoing RC and VIP neobladder. The quality of the postoperative course was enhanced by the absence of a NGT and the reduction in TPN with early postoperative feeding. Postoperative pain was managed with good results, making possible early mobilization. All these findings led to a more rapid recovery of bowel function without occurrence of significant complications. A drawback of our case series is the small number of patients recruited, too small to assess some perioperative factors predicting the success of a enhanced recovery protocol and early postoperative complications and the design of the study. The best study protocol could be represented by a randomized controlled trial, for which, however, we need further confirmation of the effectiveness and safety of our protocol. At the moment, the relatively low number of complications and the absence of complications of degree higher than 2 according to the Clavien Dindo classification, the good response on early nutrition and mobilization, the good pain control, encourage us to continue our project and to improve our enhanced recovery protocol, inspired by the ERAS protocols currently widely used by Colleagues in General Surgery.
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Pagano, Saverio. "L’uretere nelle derivazioni urinarie." In L’uretere: malattie e sintomi, 145–49. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1521-0_15.

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