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La Barbera, Francesco. "La convivenza dilemmatica: identità sociale, fiducia, interdipendenza." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2012): 31–42. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002004.

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Анотація:
Barbera Questo studio mirava a stabilire se l'interdipendenza percepita avesse un effetto significativo sulla cooperazione e se la fiducia fosse un mediatore di tale effetto. Alla ricerca hanno partecipato 82 studenti, di entrambi i sessi, che hanno preso parte individualmente ad un gioco dilemmatico con un partner fittizio di un'altra nazione europea. Č stato misurato il livello d'interdipendenza percepita dei soggetti con gli altri cittadini europei, ed č stata inoltre misurata la fiducia nel partner europeo con cui ciascun partecipante aveva giocato. I risultati mostrano che l'interdipendenza percepita ha un effetto significativo sulla cooperazione, che č mediato totalmente dalla fiducia. Tali risultati vengono discussi insieme alle loro implicazioni teoriche ed applicative.
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Zucchetti, Sara. "Uno sguardo sui modelli giuridici della cooperazione sociale." SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI, no. 3 (November 2010): 109–25. http://dx.doi.org/10.3280/sp2010-003007.

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3

Pini, Marco. "cooperazione e imprenditoria sociale tra economia e lavoro." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 1 (May 2014): 79–105. http://dx.doi.org/10.3280/rest2014-001004.

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Piperno, Flavia. "Dalla catena della cura al welfare globale. L'impatto delle migrazioni sui regimi di cura nei contesti di origine e le nuove sfide per una politica di co-sviluppo sociale." MONDI MIGRANTI, no. 3 (March 2011): 47–61. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-003004.

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Анотація:
Il mio articolo analizza alcuni aspetti dell'impatto sociale delle migrazioni sui contesti di origine. A questo scopo utilizzo il concetto del ‘diamante della cura', analizzato da diversi autori come Evers (1996), Jenson (2003) e Kofman e Raghuram (2009). Si tratta di una sorta di rombo; ognuno dei quattro angoli del rombo rappresenta un attore della cura: al vertice troviamo la famiglia, poi lo Stato (il livello nazionale e locale), la comunitŕ (Ong, no profit, volontariato, cooperazione sociale, etc.), e infine il mercato. L'articola analizza come l'emigrazione, specie quella femminile, incide su ognuno di questi quattro livelli comportando nuovi problemi e opportunitŕ che dovrebbero essere presi in considerazione dalle politiche sociali e di cooperazione allo sviluppo. L'articolo presenta alcuni dei principali ri-sultati di diversi programmi di ricerca portati avanti dal CeSPI a partire dal 2005. Nell'ambito di questi programmi, l'analisi di campo č stata portata avanti in Romania, Ucraina, Ecuador e Perů: alcuni dei principali paesi di provenienza del flusso migratorio femminile diretto all'Italia. Nell'articolo analizzo anche la possibilitŕ di attivare strategie "win win" che beneficino, cioč, contemporaneamente i paesi di arrivo e di origine. In questo contesto cito alcune buone pratiche che hanno puntato a promuovere uno sviluppo sociale comune e transnazionale valorizzando i flussi migratori indirizzati al settore socio-sanitario e della cura.
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Marraffa, Massimo. "Jervis sul naturalismo darwiniano, la psicologia dinamica e i giochi di ultimatum." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (September 2010): 335–44. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-003004.

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Анотація:
In questo commento viene criticata l'interpretazione che Cavallaro (2010) propone del libro di Jervis (2002) Individualismo e cooperazione. Psicologia della politica, sostenendo tre tesi. Primo, il naturalismo darwiniano č un complesso orientamento metodologico di cui la sociobiologia e la psicologia evoluzionistica rappresentano solo due incarnazioni parziali e controverse. Secondo, la distinzione fra il sistema motivazionale cooperativo e quello competitivo va collocata entro la cornice di un'antropologia che afferma la natura intrinsecamente sociale dell'individuo. Terzo, Jervis ritiene che la comprensione della dialettica fra cooperazione e competizione richieda spiegazioni su piů livelli, che tengano conto dell'inestricabile intreccio fra predisposizioni innate, invarianti relazionali formali e convenzioni culturali.
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Arcidiacono, Caterina, and Filomena Tuccillo. "Donne migranti: convivere nella invisibilità sociale." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2012): 43–56. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002005.

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Анотація:
Il contributo esplora la consapevolezza reciproca e la cooperazione nella "buona convivenza". Vengono, in particolare, esaminate le dimensioni che trovano fondamento nell'armoniosa interazione tra individualità e contesti di riferimento. Lo scopo principale dell'articolo consiste nell'approfondire le strategie di vita delle donne di origine straniera impiegate nei servizi di cura della casa e della famiglia, alfine di conoscere gli elementi che ne caratterizzano le storie di vita, in relazione con il contesto locale e gli abitanti nativi. A tal proposito, il materiale raccolto, mediante intervista focalizzata, č stato sottoposto ad un'analisi di tipo interpretativo, utilizzando la Grounded Theory per giungere alla formulazione di una teoria di riferimento inerente l'oggetto dello studio.
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Arrighetti, Alessandro, and Andrea Lasagni. "Capitale sociale, contesto istituzionale e performance innovativa delle imprese." SCIENZE REGIONALI, no. 1 (March 2011): 5–34. http://dx.doi.org/10.3280/scre2011-001001.

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Анотація:
L'obiettivo del presente lavoro č l'analisi della relazione fra performance innovativa e fattori socio-istituzionali a livello territoriale. Emergono come rilevanti oltre al capitale sociale altre variabili quali l'attivismo istituzionale e l'accumulazione di esperienze di azione collettiva fra imprese. A paritŕ di condizione, per le imprese l'adozione di innovazioni risulta piů probabile in un contesto locale dove il capitale sociale e elevato (e i fenomeni di illecito economico e criminalitŕ sono contenuti), il tessuto delle relazioni sociali risulta esteso, le istituzioni intermedie svolgono un ruolo attivo e la tradizione di esperienze positive di cooperazione tra imprese appare particolarmente ricca.
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Gozzi, Maurizio, and Paola Macchi. "Salute mentale, inserimento lavorativo e cooperazione sociale: l'esperienza di Reggio Emilia." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (August 2009): 89–104. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2009-002005.

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Анотація:
- social co-operatives in Reggio Emilia, focalizing on the quality of relationships, have developed work inclusion activities and methods for people suffering of mental distress. The different experiences of the various co-operatives have one common aim: meet each person's needs to support work inclusion and defend the person's dignity. Each co-operative offers however different services that combine diverse learning and working contexts with personal abilities and autonomy. These developments have led co-operatives and local authorities to co-design work inclusion programmes and tutoring tools, and to co-manage their development, evaluation and revision. Guidelines for work inclusion of people with mental distress were printed and provincial work inclusion agencies were created. These local experiences should be studied to keep them focused on the changing needs of the population.Key words: social cooperation, relational goods, psychosocial rehabilitation, advocacy, provincial agencies for work inclusion, personalised projects.Parole chiave: cooperazione sociale, beni relazionali, percorsi socio-terapeutici riabilitativi, advocacy, nuclei territoriali, riabilitazione, progettazione individuale.
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Long, Joelle, and Marilena Dellavalle. "La cooperazione fra servizio sociale e giudici in un processo giusto." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (July 2009): 176–91. http://dx.doi.org/10.3280/mg2009-002017.

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Caballer, Tarazona, and Mellado Vicente Caballer. "Conflittualitŕ sociale e cooperazione. Il caso delle cooperative di agrumi valenziane." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 113 (July 2009): 191–200. http://dx.doi.org/10.3280/sl2009-113015.

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Анотація:
- Social firms and activation policies between institutional fragmentation and territorial resources The paper discusses the possible contribution of the social firm at dealing with some typical paradoxes of activation policies. This, stemming from the particular conditions and conceptions of care, freedom, belonging and autonomy that it is able to promote by means of specific ways to run and legitimate relations of power and economic exchange.
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Coluccia, Paolo. "Capitale, socialismo e cooperazione. Louis Blanc: il pensiero politico, sociale ed economico." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 2 (May 2014): 5–42. http://dx.doi.org/10.3280/sa2014-002001.

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Bulsei, Gian-Luigi. "Strategie solidali. Organizzazioni nonprofit e sviluppo sostenibile." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 118 (July 2010): 94–110. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118007.

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Анотація:
Cosa significa per le organizzazioni nonprofit occuparsi di sviluppo locale? L'articolo analizza tre differenti casi: il coinvolgimento del terzo settore nelle politiche urbane come modalitŕ per integrare interventi materiali e qualitŕ sociale in alcuni quartieri di Torino; la cooperazione sociale come strumento per trasformare la lotta alla criminalitŕ organizzata (la confisca dei beni alla mafia in Sicilia) in opportunitŕ di sviluppo economico e civile; l'impresa sociale di comunitŕ come soluzione innovativa per garantire sostenibilitŕ economica ed ambientale alla produzione di energia in una valle del Trentino. L'autore sostiene che tra organizzazioni nonprofit e territorio c'č un doppio legame: un supporto del contesto locale all'imprenditorialitŕ sociale ed un contributo delle cooperative alla qualitŕ della vita in una determinata area. Un mix di inclusione, attivazione, innovazione sta alla base di strategie solidali per lo sviluppo sostenibile delle societŕ locali.
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Curini, Luigi. "CAPITALE SOCIALE, AZIONE COLLETTIVA E RENDIMENTO ISTITUZIONALE: IL CASO DI UN PROGRAMMA DI MICROFINANZA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 33, no. 1 (April 2003): 113–43. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026988.

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Анотація:
IntroduzioneL'importanza dei problemi legati all'azione collettiva — e più in generale alla cooperazione — per lo studio della politica non può essere trascurata. In effetti, è difficile trovare un'area della vita sociale in cui siano assenti. Alcuni di questi problemi trovano delle soluzioni; molti altri no. A questo riguardo, si è spesso fatto uso del dilemma del prigioniero, in cui la defezione domina indipendentemente dalle decisioni attese da parte dei singoli attori. Sebbene tuttavia tale modello fornisca importanti spunti per comprendere le complesse dinamiche legate a un'interazione tra più individui, tende a sottovalutare il ruolo delle aspettative, con conseguenze rilevanti sia da un punto di vista teorico che di policy making.
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Ferretti, Federico. "Intellettuali anarchici nell'Europa del secondo Ottocento: i fratelli Reclus (1862-1872)." SOCIETÀ E STORIA, no. 127 (July 2010): 63–96. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-127003.

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Анотація:
L'articolo analizza il percorso di formazione di due intellettuali europei cosmopoliti e politicamente eterodossi, i fratelli Elie ed Élisée Reclus, nel contesto politico, sociale e culturale dell'Europa della seconda metÀ dell'Ottocento. Il decennio preso in esame si struttura nei tre fondamentali passaggi della cooperazione in Francia, dell'Internazionale dei Lavoratori e della Comune di Parigi. La principale problematica scientifica č valutare il peso di questo binomio parentale, intellettuale e politico, da una parte nell'elaborazione del futuro pensiero anarchico dei suoi componenti, dall'altra nella costituzione di quel milieu di studiosi e militanti che dal decennio successivo contribuirÀ alla costruzione delle opere geografiche e delle teorie sociali del piů celebre fra i due fratelli, Élisée.
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Pennisi, Giuseppe. "Cost-Benefit Analysis: Credibility and Feasibility - A Comment." Journal of Public Finance and Public Choice 6, no. 2 (October 1, 1988): 135–39. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15760639917586.

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Анотація:
Abstract L’Organizzazione Economica per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha pubblicato nel 1968 un manuale per l’analisi dei progetti industriali nei paesi in via di sviluppo. Dopo il processo di analisi e verifiche che ha avuto luogo nell’ultimo ventennio, l’OCSE ha preso l’iniziativa di rivedere questa metodologia e le sue procedure applicative.L’articolo di Boeri s’inserisce in questo processo di revisione e suggerisce modifiche che, per quanto utili, rimangono legate agli schemi tradizionali. É questa la principale debolezza del suo lavoro, che trascura la principale alternativa agli schemi basati sulla funzione del benessere sociale: il neo-contrattualismo.
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Balzi, Franco. "Dibattito su ESR 116 "le trasformazioni del lavoro". Sulla cooperazione, modello economico e sociale innovativo." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (February 2013): 85–96. http://dx.doi.org/10.3280/es2012-003007.

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Macchioni, Elena. "Studio di caso della mutua sanitaria cooperazione salute di Trento: un esempio di innovazione sociale?" SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI, no. 3 (February 2016): 149–71. http://dx.doi.org/10.3280/sp2015-003009.

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Angelucci, Anna. "La scuola di tutti e per ognuno. Meritocrazia selettiva e cooperazione inclusiva." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 45 (February 2013): 45–52. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-045004.

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Анотація:
La cooperazione appare, sia da un punto di vista biologico sia da un punto di vista culturale, come una modalitÀ comportamentale che gli esseri umani hanno sviluppato per garantirsi vantaggi evoluzionistici di tipo individuale e/o sociale. Anche nell'attivitÀ pedagogica e formativa, l'approccio cooperativo, centrato sulla costante valorizzazione dei processi di apprendimento nel percorso d'istruzione, costituisce la scelta privilegiata dai docenti italiani, nelle scuole di ogni ordine e grado. Tuttavia, negli ultimi anni, con l'istituzione di un sistema di valutazione nazionale (Invalsi), il Miur sta introducendo nuove forme di competizione tra docenti, studenti, classi e scuole, adottando modelli anglosassoni basati sul paradigma della meritocrazia misurata attraverso test standardizzati. Forme di competizione che favoriscono la diffusione di comportamenti opportunistici e individualistici e che impediscono la realizzazione del fine ultimo dell'istruzione e della conoscenza: l'emancipazione da condizioni di partenza svantaggiose o inique e l'acquisizione di un ventaglio di capacitÀ soggettivamente significativo per formulare e realizzare il nostro progetto di vita.
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Mottini, G. "Il dibattito in bioetica - Cooperazione allo sviluppo e sapere bio-medico. Per un’etica sociale della medicina." Medicina e Morale 51, no. 5 (October 31, 2002): 925–34. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.686.

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Carini, Chiara, and Carlo Borzaga. "La cooperazione sociale: rilevanza economica ed occupazionale e sua evoluzione tra il 2008 ed il 2013." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 103 (January 2015): 33–48. http://dx.doi.org/10.3280/qua2015-103003.

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M. Bello, Elisabetta, and Maria Teresa Gabardi. "Gli usi temporanei del patrimonio pubblico abitativo. Alcune sperimentazioni a Milano e Torino." CRIOS, no. 22 (March 2022): 44–55. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-022005.

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La crisi economica che ha investito l'Italia negli ultimi dodici anni ha avuto notevoli riflessi sia dal punto di vista sociale che urbanistico. Diversi quartieri di edilizia residenziale pubblica, ma non solo, hanno subito svuotamenti e risignificazioni nell'organizzazione e uso degli spazi, mettendo in luce una ricerca paziente di nuove forme di gestione e uso del patrimonio pubblico. Molte sono le sperimentazioni e i tentativi che si sono dati, anche con forme di cooperazione pubblico/privato. Alcune iniziative e politiche promosse dai Comuni e dagli enti gestori hanno predisposto per esempio l'assegnazione temporanea in locazione a particolari categorie di popolazione, per garantire un uso continuativo del patrimonio ed evitare forme di degrado spaziale e sociale. Scopo del presente contributo è quello di provare a esplorare e restituire alcune di queste esperienze in atto, attraverso dei casi studio a Milano e Torino, indagandone le politiche alla base, le modalità di assegnazione degli alloggi e l'efficacia di alcuni esiti.
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Hassom, Shlomo. "Gerusalemme tra idealismo e realismo." FUTURIBILI, no. 3 (September 2012): 204–11. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-003013.

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Анотація:
L'Autore affronta e analizza il tema della separazione o unificazione di Gerusalemme. Da una parte vi č il funzionalismo basato su un'ipotesi liberal-idealista, in cui la cittŕ č suddivisa per funzioni specifiche ma non vi č una divisione territoriale. Dall'altra parte vi č l'approccio realista che vede la soluzione nella separazione territoriale delle due Gerusalemme. L'Autore discute dell'incrocio dei due approcci, che riflette la complessitŕ dei problemi di Gerusalemme. E cosě puň aversi una separazione della sovranitŕ e lo stabilimento di due municipalitŕ; ma vi puň essere anche una sovranitŕ condivisa per siti, aree e servizi che possono perdere il loro valore se divisi o separati; ed infine una cooperazione nella sfera economica cosě come nei servizi č necessaria per motivi di welfare economico e sociale.
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Cossiri, Angela, and Giulia Messere. "Il cibo dalla Costituzione alle pratiche educative nel quadro delle politiche per la sostenibilità." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (November 2021): 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/aim2019-001001.

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Il cibo, anche a seguito di recenti contenziosi, sta assumendo sempre più una rilevanza costituzionalistica. Oltre a tutelare il diritto al sostentamento, la Costituzione ne presidia la libertà di scelta, che trova ancoraggio nelle libertà personali, di coscienza e religiosa. Il cibo è altresì connesso al diritto alla salute: da questo punto di vista, emerge il problema costituzionale del costo del cibo salubre, che non dovrebbe produrre disuguaglianze. Le questioni vanno inquadrate considerando i diritti delle generazioni future, a cui l'attuale comunità sociale è legata dal dovere di solidarietà. In questo contesto, si colloca l'educazione alimentare, riconosciuta nei programmi dell'Agenda 2030 dell'ONU e nelle Linee Guida per l'Educazione Alimentare del MIUR, in cui prende forma un'idea di azione globale integrata fra tutti i soggetti chiamati a promuovere corrette abitudini sul cibo. Tuttavia, su questo versante, recenti studi hanno evidenziato alcune debolezze nella cooperazione per programmi comuni e unitari verso un'educazione alimentare promossa sul piano nazionale.
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Bochatey, Alberto. "Il personalismo nell’area culturale dell’America Latina." Medicina e Morale 53, no. 2 (April 30, 2004): 335–52. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.648.

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L’Autore, nel suo articolo, compie un’indagine di ampio respiro sullo sviluppo della bioetica nell’area culturale dell’America Latina. Fortemente influenzata da quanto accade negli USA, la storia della bioetica in queste zone è stata legata allo sviluppo del principialismo di T.L. Beauchamp e J.F. Childress, applicato ad una serie di campi specifici quali l’assistenza e la cura del malato, la procreazione e l’aborto, la morte encefalica (principalmente in vista del trapianto di organi), l’etica della ricerca, l’ecologia. La Bioetica personalista ontologicamente fondata è ritenuta essere un campo assai propizio per proporre ed orientare verso la persona e la sua realtà trascendente e sociale, verso il bene comune e lo sviluppo nel campo medico. L’America Latina è il continente della speranza e anche la Bioetica latinoamericana può esserlo (specialmente attraverso la personalizzazione del “bios” e la rivendicazione della dimensione comunitaria e sociale dell’“ethos”). In tal senso la Bioetica personalista può contribuire alla costruzione d’un “ponte verso il futuro” e all’integrazione e alla cooperazione latinoamericana. L’articolo concentra la sua attenzione, in particolare, su tre temi particolarmente significativi: la scienza e la tecnologia, l’identità cristiana e il ruolo dell’educazione, i comitati etici ospedalieri. Per questi ed altri campi, il riferimento al personalismo è una vera sfida che comporta una risposta, un impegno ed azioni concrete.
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Porcarelli, Cristiana. "Prime riflessioni su modalità, percorsi e nuovi spazi di cooperazione per garantire l’apprendimento permanente di giovani e adulti." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 88–99. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13455.

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Se l’orientamento europeo appare quantomai centrato sulla persona e sulla sua unicità anche in termini di sviluppo delle competenze e di opportunità formative, di pari passo si stanno sviluppando nuovi e sempre più interconnessi spazi di apprendimento che implicano il coinvolgimento di varie tipologie di attori, diversi livelli di governance, di partnership pubblico/privato e di una rinnovata attenzione al territorio. Interventi co-progettati e multi-attoriali (scuola, famiglia, organizzazioni del Terzo settore, privato sociale, istituzioni pubbliche) sembrano sempre più necessari ma con peculiari caratteristiche di flessibilità e adeguatezza al territorio di riferimento. Inoltre, il miglioramento della qualità della vita nei centri urbani passa quasi obbligatoriamente attraverso la cultura e l'educazione e varie sono le iniziative focalizzate su questi temi a partire dal programma dell’UNESCO Global Network of Learning Cities. In questa prospettiva anche la scuola si rinnova e anela a diventare un learning hub attraverso peculiari accordi denominati “Patti educativi di comunità” che rappresentano un esempio di buona pratica caratterizzato da un approccio orientato alla co-progettazione e alla valorizzazione della dimensione territoriale. If the European orientation appears to be focused on people also from the point of view of skills development and training opportunities, at the same time new and increasingly interconnected learning spaces are being developed with the consequent involvement of various types of actors, different levels of governance, public private partnerships as well as a renewed attention to the territory. Co-designed and multi-actor interventions (school, family, third sector organizations, private social, public institutions) are more and more necessary but with characteristics of flexibility and adequacy to territorial needs. In addition, the improvement of the quality life within urban centres must go through culture and education; there are various initiatives focused on these issues starting from the UNESCO Global Network of Learning Cities program. In this perspective, the school also renews itself and yearns to become a learning hub through specific agreements called "Community agreements for education" which represent an example of good practice characterized by a co-planning approach and the enhancement of the territorial dimension.
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Taddei, Arianna. "Inclusive Education in Emergencies: sfide e prospettive." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2021): 81–95. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12954.

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Lo scenario internazionale restituisce una situazione allarmante sulle condizioni dell'infanzia nei contesti di emergenza umanitaria, determinati da catastrofi naturali, guerre e pandemie. Per molti anni le dimensioni di emergenza, educazione ed inclusione apparivano inconciliabili, fino a quando le politiche di cooperazione internazionale hanno iniziato ad adottare un approccio che si avvale dell'educazione e dell'inclusione come strumenti e dimensioni irrinunciabili nei contesti di crisi per la tutela dei diritti dell'infanzia. Le difficoltà presenti in questo tipo di intervento sono numerose ed eterogenee aprendo la riflessione pedagogica a domande fondamentali sul significato di un intervento educativo durante una crisi umanitaria, sulla possibilità di individuare gli assi pedagogici da adottare sulla base del contesto sociale culturale e politico ed infine, sull'importanza di garantire un approccio inclusivo. La riflessione si snoda attraverso l'analisi dell'approccio didattico inclusivo "Diamond Kite Project" (DkiteP) all'interno della Striscia di Gaza, avvalendosi delle testimonianze di tre attori chiave intervenuti a vario titolo nel processo di ideazione, formazione e implementazione dello strumento in ambito scolastico. L'analisi in merito al DkiteP ha messo in evidenza alcune questioni rilevanti connesse alla cornice teorica sull'Education in Emergencies (EiE): prima fra tutte, la sfida dell'inclusione scolastica nei contesti di emergenza si conferma tanto complessa quanto necessaria.
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Lanzalaco, Luca. "Antonio Carbonaro e Silvia Gherardi (a cura di), I nuovi scenari della cooperazione in Italia: problemi di efficacia, efficienza e legittimazione sociale, Milano, Franco Angeli, 1988, pp. 374, Lit. 36.000." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 2 (August 1989): 354–55. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200013101.

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Tagliagambe, Silvano. "Il Covid19.Tra la zona grigia e lo spazio intermedio." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 33 (September 2020): 28–36. http://dx.doi.org/10.3280/eds2020-033006.

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La "zona grigia" è un termine coniato da Primo Levi nella sua raccolta di saggi I sommersi e i salvati, l'ultimo libro che ha completato prima della sua morte. Nel secondo capitolo, il più lungo del libro, Levi riconosce la necessità umana di dividere il campo sociale in "noi" e "loro", due gruppi chiaramente distinti e identificabili, ma sottolinea che questa coppia opposizionale del pensiero è inadeguata di fronte alla complessità della vita nei campi. La rete di relazioni umane all'interno dei Lagers non era semplice e non poteva essere ridotta ai due estremi di vittime e persecutori. Lo "spazio intermedio" è un termine coniato dal filosofo, teologo e matematico russo, in un'epoca di culto della razionalità, per indicare che ci sono altri percorsi più alti verso la verità e che quando l'intelletto rifiuta le emozioni e i sentimenti non può riuscire a conoscere la verità. È lo spazio dell'invisibile che il progetto rende visibile, cioè un mondo intermedio tra soggettivo e oggettivo. È un'unità binomica, unità nella diversi-tà, che è inseparabile dalla presenza dello skacok, la zona intermedia, cioè dove si dovrebbe realizzare la concettualizzazione del mistero dell'invisibile. Il riferimento a questa "zona" rappresenta una delle questioni più problematiche, in quanto difficile da definire con gli strumenti razionali a nostra disposizione. Tuttavia, abbiamo a che fare con un'entità essenziale per l'interazione tra le due dimensioni, apparentemente inconciliabili, dell'esistenza dell'uomo, il visibile e l'invisibile. Il Covid19 è un test per la società, i governi, le comunità e gli individui. È tempo di solidarietà e cooperazione per combattere il virus e mitigare gli effetti, spesso involontari, di misure volte a fermare la diffusione di questa pandemia globale. Il presente articolo utilizza i concetti di "zona grigia" e di "spazio intermedio" come chiavi per analizzare l'impatto improvviso e sostanziale di Covid19 sulla cultura e sulla società.
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Formisano, Vincenzo, Giuseppe Russo, and Rosa Lombardi. "Il Public Value Creation e il ruolo delle Universitŕ." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (November 2012): 255–72. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-002005.

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Nell'attuale scenario economico-competitivo, lo studio delle reti d'impresa (Bastia, 1989; D'Alessio, 2008; Cafaggi, 2004; Lipparini, 2002; Lorenzoni, 1992) consente di enfatizzare il ruolo svolto dalla cooperazione tra piů organizzazioni sia pubbliche, sia private. In questa direzione, con l'avvento dell'economia della conoscenza, le imprese creano valore collettivo per effetto dell'azione di gruppo e degli interessi coinvolti nel sistema organizzativo a rete. Le opportunitŕ che si presentano alle aziende coinvolte nella rete sono molteplici: l'investimento relazionale favorisce l'interdipendenza tra i differenti sistemi aziendali e ne rafforza la loro complementarietŕ; ogni processo cooperativo influenza ciascuna impresa della rete. Nelle aziende pubbliche, tale fenomeno č noto come New Public Governance (Bovaird, 2002; Lynn et al., 2007): all'interno di una rete locale si trovano aziende pubbliche e private la cui azione č protesa alla realizzazione del bene comune (Zamagni,2008). In questo senso, il passaggio dal New Public Management al New Public Governance ha permesso di valorizzare il concetto di network indagandolo quale rete di soggetti o entitŕ interagenti tra loro, in grado di guidare le loro relazioni verso il raggiungimento di un obiettivo comune: il public value creation (Moore, 2005). In questa direzione, il presente contributo si propone di analizzare il concetto di rete, con particolare riferimento alle possibili configurazioni che possono assumere i network pubblici locali. Nel caso di specie, lo studio si concentra sui network all'interno dei quali esiste la presenza dell'istituzione universitaria quale catalizzatrice del sapere e fonte della creazione di valore pubblico locale. Mediante l'esperienza dell'Universitŕ di Cassino, lo studio si propone di definire il ruolo dell'universitŕ rispetto al contesto territoriale di riferimento e quale impatto economico-sociale genera la sua azione. La domanda di ricerca č la seguente: Che cosa sono i network? Nell'ottica della New Public Governance, qual č il ruolo svolto dalle universitŕ nel sistema di rete? Č possibile individuare, in tal caso, un modello di rete?
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Moscatelli, Valerio. "La cooperazione tra imprese e il contratto di rete." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (October 2011): 33–53. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-001003.

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La legge n. 5/2009 all'art. 3, comma 4-ter disciplina il contratto di rete, quale forma di cooperazione tra imprese. La rete si configura come contratto associativo plurilaterale (1420) tramite il quale due o piů imprese si obbligano ad istituire un'organizzazione comune, al fine di esercitare in comune un'attivitŕ economica rientrante negli oggetti sociali di ciascuna impresa, allo scopo di accrescere la capacitŕ innovativa e la competitivitŕ sul mercato. La cooperazione tra le imprese č fenomeno diffuso in campo internazionale dove la prassi commerciale evidenzia un atteggiamento sempre piů aperto verso la stipulazione di joint ventures agreements e potrebbe in futuro trovare conveniente applicare anche lo schema del contratto di rete.
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Bellardi, Marco. "La strategia macroregionale europea nell'area Adriatico-Ionica." ARGOMENTI, no. 34 (June 2012): 5–36. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-034001.

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Le proposte legislative per la politica di coesione dell'UE per il periodo 2014-'20 fanno riferimento alla strategia macroregionale vista come sistema evoluto di cooperazione territoriale. Non esiste una definizione normalizzata per la strategia europea macroregionale; questo termine, si riferisce a "un'area comprendente un certo numero di territori di differenti Paesi e regioni associati per una o più caratteristiche o problematiche" (geografiche, culturali, economiche, sociali, altre). I territori AI, già da tempo legati da importanti iniziative di integrazione e cooperazione, hanno iniziato nel 2010 un percorso per ottenere il riconoscimento di una strategia europea macroregionale. Il valore aggiunto che deriva dall'avvio di una strategia macroregionale consiste in un‘azione comune che coinvolge diversi attori, diverse politiche e diversi programmi di finanziamento.
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Cavallaro, Luigi. "Darwin versus Marx? Note in margine a un libro di Giovanni Jervis." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 3 (September 2010): 315–29. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-003002.

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Il libro di Giovanni Jervis Individualismo e cooperazione. Psicologia della politica (2002) segna l'approdo di una riflessione critica avviata alla fine degli anni 1970, allo scopo di esplorare le forme e i problemi della cooperazione interindividuale e di identificare degli "universali psicologici" in grado di definire il ruolo della psicologia nei riguardi della politica e di offrire un "fondamento oggettivo" a qualsiasi cultura umana. Sebbene Jervis probabilmente intendesse usare Darwin contro Marx, l'autore argomenta che dalla sua riflessione complessiva emergono in realtŕ molti spunti a favore della insopprimibile "storicitŕ" degli individui, per come risulta dai condizionamenti sociali cui sono soggetti fin dalla nascita: vero antidoto contro certi approcci "universalistici" che troppo spesso trasmettono, insieme ad acquisizioni scientifiche (o perfino senza di esse), motivi ideologici ben precisi, legati alla difesa di interessi storicamente definiti.
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Spinaci, Gianluca. "Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT). Prove di coesione territoriale." ARGOMENTI, no. 26 (September 2009): 5–31. http://dx.doi.org/10.3280/arg2009-026001.

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- Mid-2006, the European Union adopts the Regulation establishing the European Grouping of Territorial Cooperation (EGTC), new legal instrument supporting the cooperation between different levels of territorial government across the borders. The paper presents some early findings on the application of the Regulation, in the hopeful wait for the ratification of the Lisbon Treaty, which would endow the Union with the new objective of territorial, in addition to economic and social, cohesion. The analysis focuses on those EGTCs already established and those which are close to be, striving to identify their potential added value in terms of enhanced cohesion and multilevel governance for an European territorial policy still in fieri.Parole chiave: coesione, territorio, cooperazione, governance, GECT.Keywords: cohesion, territory, cooperation, governance, EGTC.
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Montaruli, Valeria. "I servizi tra giurisdizione e protezione. Un modello di cooperazione tra servizi sociali e giudici." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (November 2013): 146–55. http://dx.doi.org/10.3280/mg2013-004018.

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Martino, Paolo. "Splendori e miserie della brevitas." Microtextualidades. Revista Internacional de microrrelato y minificción, no. 3 (May 25, 2018): 146–55. http://dx.doi.org/10.31921/microtextualidades.n3a11.

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Анотація:
Considerazioni sulle cause che hanno favorito la diffusione del microracconto. La brevità alle origini della narrazione e sua connessione con l’oralità. Opinioni di autori classici e prescrizioni della Retorica. Principio funzionale dell’economia. Forme espressive che richiedono la brevità. Ruolo della comunicazione digitale e fascino dell’incompiuto. Teoria della cooperazione del lettore; le presupposizioni e le implicature in pragmalinguistica. Il fenomeno della brevitas nella letteratura scientifica: l’abstract. Ruolo dei social networks: cinguettii e fandonie o bufale come microracconti efficaci Consideraciones sobre las causas que han favorecido la difusión de la microcuenta. La brevedad en los orígenes de la narración y su conexión con la oralidad. Opiniones de autores clásicos y prescripciones de Retórica. Principio funcional de la economía. Formas expresivas que requieren brevedad. Papel de la comunicación digital y fascinación de lo incompleto. Teoría de la cooperación del lector; las presuposiciones y las implicaciones en la pragmalingüística. El fenómeno de brevitas en la literatura científica: el resumen. Papel de las redes sociales: gorjeos y modas o búfalos como micro cuentas efectivas.
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Luciano, Adriana, and Roberto Di Monaco. "Prevedere la domanda di lavoro e di formazione. Il caso delle professioni sociali." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 105–38. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120006.

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L'analisi dei fabbisogni di competenze degli occupati ha attratto grandi investimenti per realizzare ad hoc ricerche professionali a livello e professionale, cosě come sono carenti modelli condivisi a livello nazionale. Al fine di contribuire a definire modelli standardizzati, gli autori suggeriscono l'uso di dati amministrativi, per quanto possibile in modo da rendere le analisi piů affidabili e meno costose. Inoltre, essi forniscono un modello di analisi per misurare il divario di competenze professionali sulla base del quadro europeo delle qualifiche. Il modello č stato sperimentato sui lavoratori sociali della regione Piemonte, sottoponendo un questionario ad un campione di circa 500 professionisti e manager impiegati nel settore dei servizi sociali locali. Č emersa una rappresentazione delle professioni e delle esigenze di formazione che mette in evidenza la divergenza tra l'attuale orientamento delle politiche sociali verso una maggiore integrazione e cooperazione locale e le competenze professionali principalmente focalizzate sul rapporto con gli utenti. I predetti risultati sottolineano la necessitŕ di realizzare processi di training on the job di concerto con le modifiche organizzative che risultano piů coerenti con le attuali politiche.
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Cervia, Silvia. "Governare la salute. Una riflessione sul modello di network toscano." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (November 2011): 101–20. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-004007.

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Le trasformazioni dell'epoca post-moderna hanno inciso tanto profondamente sui sistemi sanitari da metterne in discussione il meccanismo stesso di legittimazione. Guardare alla salute come al risultato di un complesso sistema di variabili biologiche, fisiologiche, economiche, culturali e sociali implica infatti un ripensamento del tradizionale assetto di, fondato sulle gerarchie burocratiche e sui saperi esperti. Emergono cosě nuove forme di regolazionein grado di agire sulle diverse variabili intervenienti attraverso percorsi e processi di cooperazione tra i diversi attori pubblici e privati (). A partire dai diversi assetti di potere che un sistema a rete puň descrivere, l'articolo esplora i cambiamenti intervenuti sull'assetto dei poteri regolativi in ambito sanitario per individuare i principi ispiratori del modello didefinito dalla Regione Toscana attraverso le "Societŕ della Salute".
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Calcaterra, Rosa M. "Post-filosofia e migliorismo La sfida estetica di Richard Rorty." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 44 (September 2012): 7–24. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-044001.

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La centralitÀ della categoria temporale del futuro e la preminenza della "conversazione umana" sono gli aspetti basilari della versione rortiana del pensiero democratico americano e della filosofia pragmatista. Nel rinnovare gli assunti di base del migliorismo statunitense, Rorty chiama in causa le consonanze tra autori come John Dewey e William James e le istanze anti-fondazionaliste provenienti dall'Europa, in vista di un ripensamento radicale della pratica filosofica. Essa va intesa non piů alla stregua di una ricerca dei fondamenti ultimi della realtÀ ma piuttosto come un impegno edificante basato sul criterio della Social Hope. Gli autori del pragmaatismo sono frequentati con disinvoltura da Rorty, che condivide con James e particolarmente con Dewey la fiducia nella capacitÀ costruttiva dell'intelligenza umana e nella cooperazione sperimentale degli individui, accantonando invece Peirce e la sua importante nozione di "infinite hope".
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Ferla, Lara. "Provvedimenti de potestate, sindrome di alienazione genitoriale e best interest of the child." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 2 (August 2022): 87–102. http://dx.doi.org/10.3280/mal2022-002006.

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Анотація:
Nella pronuncia del 26 gennaio 2022, n. 9691, la Corte di cassazione ha affrontato alcuni de-gli snodi tematici più rilevanti inerenti ai provvedimenti sulla responsabilità genitoriale. Pur muovendo da una singola vicenda giudiziaria e dalle sue specificità, la Corte ha sviluppato argomentazioni di ampio respiro, che coinvolgono non soltanto i presupposti normativi dei provvedimenti finalizzati alla tutela del minore in contesti familiari ad elevata conflittualità, ma anche le esigenze di cooperazione interdisciplinare tra operatori giuridici ed esperti delle scienze psicologiche, al fine di conferire a tali provvedimenti un rigoroso fondamento giusti-ficativo. Nella decisione è dedicata attenzione al dibattito inerente alla PAS (Parental Aliena-tion Syndrome), categoria psicologica controversa e nondimeno frequentemente richiamata nei procedimenti giudiziari inerenti all'affidamento dei minori. Da questa recente pronuncia della Corte di legittimità, che si esprime in termini critici circa l'attendibilità scientifica di tale sindrome, proviene una sollecitazione ad una riflessione comune circa le argomentazioni scientifiche fornite nel processo e recepite a giustificazione delle decisioni che riguardano mi-nori; dalla medesima decisione emerge, altresì, un richiamo ad una valutazione concreta del migliore interesse del minore coinvolto in dinamiche familiari conflittuali, attuabile attraverso il suo ascolto.
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D’Ascenzo, Mirella. "Pedagogic Alternatives in Italy after the Second World War: the Experience of the Movimento di Cooperazione Educativa and Bruno Ciari’s New School in Bologna." Espacio, Tiempo y Educación 7, no. 1 (January 4, 2020): 69–87. http://dx.doi.org/10.14516/ete.299.

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This contribution explores the historical and educational context in Italy after the Second World War, focusing on the pedagogical and educational innovation of the Movimento di Cooperazione Educativa (Educational Cooperation Movement, MCE), founded to promote the techniques of Freinet, and in particular Bruno Ciari, teacher, politician and driving force behind national school renewal in Italy. Using printed sources and archives from the period, the paper looks at the social and pedagogical experiment developed by Bruno Ciari between 1966 and 1970 and promoted in the city of Bologna through «Pedagogic Februaries»; these involved a series of events, conferences and training initiatives, organised with the cooperation of key universities, targeting teachers and families in order to develop an innovative, shared school culture. From the egodocuments of a preschool teacher who worked with Bruno Ciari in the city of Bologna, we enter the heart of the renewal of teaching practices, highlighting the tormented process of change in the teaching profession, in favour of a school that would be a true alternative to the traditional model and open to the democratic demands of all society.
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Carretero García, Ana. "Impactos sociales, económicos y medioambientales derivados de la pérdida y el desperdicio de alimentos." Przegląd Prawa Rolnego, no. 2(23) (December 15, 2018): 127–39. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.23.2.9.

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Анотація:
Lo scopo dell’articolo è di presentare le condizioni sociali, economiche e ambientali della perdita e dello spreco di cibo. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo sono sprecate in tutto il mondo e circa 1 miliardo di persone soffrono di malnutrizione. Per contrastare queste tendenze negative,la Commissione europea ha preparato una nuova piattaforma Internet europea dedicata alle questioni relative alla lotta contro la perdita e lo spreco alimentare. È una forma di sostegno per tutti i soggetti che operano per eliminare lo spreco alimentare in ogni fase di produzione, un luogo per divulgare le migliori pratiche di mercato nel campo della produzione agricola, uno strumento per monitorare i progressi nella lotta contro la perdita e lo spreco alimentare e una forma di incoraggiamento per avviare le cooperazioni intersettoriali. Secondo l’autrice, le azioni intraprese dall’Unione europea nell’ambito discusso meritano l’approvazione, tuttavia non sono sufficienti. Il fenomeno dello spreco alimentare è condizionato da molti fattori che influenzano la finale e reale qualità del prodotto. In particolare si tratta dei costi sociali e ambientali generati dalla produzione e dal trasporto, nonché in relazione al processo di preparazione degli alimenti per il consumo. Al fine di contrastare la situazione, andrebbero intraprese azioni volte a introdurre cambiamenti significativi nel modo in cui il cibo è prodotto, trasformato, distribuito e consumato, il che contribuirebbe a creare un processo produttivo più sostenibile dal punto di vista ambientale e socialmente responsabile.
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Musarra, Gabriella. "Una nuova dialettica tra il piano e il progetto: i grandi progetti urbani." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 104 (October 2012): 51–73. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-104004.

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Анотація:
In risposta ai cambiamenti in corso nei sistemi insediativi e soprattutto alle modifiche che la societŕ manifesta, negli anni Novanta č stato possibile registrare un crescente cambiamento delle politiche urbane; ai problemi di qualitŕ della vita urbana, di deficit infrastrutturale e di servizi, le amministrazioni si trovano a dovere affrontare nuovi problemi che vanno dalla trasformazione della struttura economica delle cittŕ, al rilancio delle cittŕ e della loro capacitŕ attrattiva, al coinvolgimento di nuovi operatori economici e al reperimento di nuove risorse finanziarie per la trasformazione di essa. La riqualificazione nasce, quindi, non solo come azione di recupero e miglioramento dell'esistente, ma anche e soprattutto come processo di innovazione delle tecniche di intervento, delle modalitŕ di progettazione, delle politiche, delle forme di cooperazione e di coinvolgimento delle forze sociali. Nell'ambito delle strategie messe in campo dalle cittŕ per migliorare il proprio posizionamento competitivo, giocano un ruolo particolare i "Grandi Progetti", necessari a formulare programmi di ristrutturazione urbanistica e rigenerazione economica. Il progetto urbano, cosě inteso, non č né un piano urbanistico, né un progetto architettonico. Č uno strumento pragmatico che offre la possibilitŕ di operativitŕ immediata, un modo di intervento che investe gli strumenti di pianificazione e di progettazione e che si adatta ai gradi di certezza o di incertezza del contesto.
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Mirabella, Fiorino, Debora Del Re, and Antonella Gigantesco. "Strumenti di promozione della salute mentale e di potenziamento della resilienza: presentazione di un programma per l'applicazione in ambito scolastico." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2010): 123–33. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-001009.

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La salute mentale comprende le capacitŕ di resilienza e di adattamento positivo che consentono alle persone sia di far fronte alle avversitŕ che di sviluppare le propria potenzialitŕ. I programmi condotti nell'ambito di attivitŕ scolastiche curriculari fi nalizzati alla promozione di abilitŕ sociali possono promuovere la salute mentale e ridurre i sintomi depressivi. Questo articolo descrive le caratteristiche e la prima applicazione in Italia di un programma di promozione della salute mentale nelle scuole di istruzione secondaria. Il programma richiede all'incirca, per il suo svolgimento, 20 sessioni da effettuarsi in classi della scuola secondaria con cadenza settimanale o quindicinale. La durata di ogni sessione puň andare da 60 a 90 minuti circa. Il programma si basa su un manuale per studenti composto da 18 capitoli su come comunicare in modo effi cace e assertivo, affrontare i confl itti e la rabbia, sviluppare l'autodisciplina, la negoziazione e la cooperazione e promuovere le relazioni interpersonali positive. Tredici differenti classi di 11 scuole medie inferiori e superiori, per complessivi 253 studenti di 13-18 anni, hanno partecipato volontariamente allo studio di fattibilitŕ del programma. Di ogni capitolo del manuale sono stati valutati il gradimento e l'utilitŕ dal punto di vista degli studenti partecipanti. Gli studenti hanno trovato il manuale accettabile e applicabile. Tuttavia, molti hanno osservato che le sessioni erano troppo brevi per raggiungere gli obiettivi pertinenti alla maggior parte dei capitoli. A seguito di una revisione, alcuni capitoli sono stati leggermente modifi cati. Per la facilitŕ di applicazione, il programma potrebbe essere introdotto senza particolari criticitŕ nell'ambito delle attivitŕ curriculari nella scuola secondaria. Dopo la sua revisione, il manuale č stato inviato all'editore per la stampa.
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Perin, Guido, Francesco Romagnoli, Fabrizio Perin, and Andrea Giacometti. "Preliminary Study on Mini-Modus Device Designed to Oxygenate Bottom Anoxic Waters without Perturbing Polluted Sediments." Environments 7, no. 3 (March 20, 2020): 23. http://dx.doi.org/10.3390/environments7030023.

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The Tangential Guanabara Bay Aeration and Recovery (TAGUBAR) project derives its origins from a Brazilian government decision to tackle the planning and management challenges related to the restoration of some degraded aquatic ecosystems such as Guanabara Bay (state of Rio de Janeiro), Vitória Bay, and Espírito Santo Bay (state of Espírito Santo). This was performed by using the successful outcomes of a previous Ministry of Foreign Affairs and Directorate General for Cooperation and Development (i.e., Direttore Generale alla Cooperazione allo Sviluppo, MFA–DGCS) cooperation program. The general objective of the program was to contribute to the economic and social development of the population living around Guanabara, Vitória, and Espírito Santo Bays, while promoting the conservation of their natural resources. This objective was supposed to be achieved by investing money to consolidate the local authorities’ ability to plan and implement a reconditioning program within a systemic management framework in severely polluted ecosystems such as Guanabara Bay, where sediments are highly contaminated. Sediments normally represent the final fate for most contaminants. Therefore, it would be highly undesirable to perturb them, if one wishes to avoid contaminant recycling. In this context, we explored a bench-scale novel technology, called the module for the decontamination of units of sediment (MODUS), which produces an oxygenated water flow directed parallel to the sediment floor that is aimed to create “tangential aeration” of the bottom water column. The purpose of this is to avoid perturbing the top sediment layer, as a flow directed toward the bottom sediment would most probably resuspend this layer. Three kinds of tests were performed to characterize a bench-scale version of MODUS (referred to as “mini-MODUS”) behavior: turbulence–sediment resuspension tests, hydrodynamic tests, and oxygenation–aeration tests. In order to understand the functioning of the mini-MODUS, we needed to eliminate as many variables as possible. Therefore, we chose a static version of the module (i.e., no speed for the mini-MODUS as well as no water current with respect to the bottom sediment and no flume setting), leaving dynamic studies for a future paper. The turbulence tests showed that the water enters and exits the mini-MODUS mouths without resuspending the sediment surface at all, even if the sediment is very soft. Water flow was only localized very close to both mouth openings. Hydrodynamic tests showed an interesting behavior. An increase of low air flows produced a sharp linear increase of the water flow. However, a plateau was quickly reached and then no further increase of water flow was observed, implying that for a certain specific geometry of the equipment and for the given experimental conditions, an increase in the air flow does not produce any reduction of the residence time within the aeration reactor. Oxygenation–aeration tests explored three parameters that were deemed to be most important for our study: the oxygen global transfer coefficient, KLa; the oxygenation capacity, OC; and the oxygenation efficiency, OE%. An air flow increase causes an increase of both KLa and OC, while OE% decreases (no plateau was observed for KLa and OC). The better air flow would be a compromise between high KLa and OC, with no disadvantageous OE%, a compromise that will be the topic of the next paper.
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"Appendice di Osservatorio europeo. Documenti." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 3 (December 2011): 1–24. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-003021.

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Анотація:
Commissione europea, Bruxelles, 26.9.2011, COM(2011) 564 definitivo. Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni. La cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni all'interno del partenariato orientale.
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"La cooperazione transnazionale e il partenariato come strumenti per l'inclusione sociale." QT Quaderni di Tecnostruttura, no. 44 (January 2012): 17–18. http://dx.doi.org/10.3280/qt2012-s44004.

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Borzaga, Carlo, and Alberto Ianes. "Il Sistema di Imprese della Cooperazione Sociale: Origini e Sviluppo dei Consorzi di Cooperative Sociali (Networking Among Social Cooperatives: Origins and Development of Consortia)." SSRN Electronic Journal, 2011. http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.1793170.

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Pergola, Rocco Filipponeri, and Costanza Rosati. "La scuola come luogo per una ‘clinica del sociale’ (PolisAnalisi)." Ricerca Psicoanalitica 33, no. 1 (April 28, 2022). http://dx.doi.org/10.4081/rp.2022.606.

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La scuola è rimasto l’unico incubatore di capitale semiotico - risorse di significato - e rigeneratore di capitale sociale. Perciò compito dell’insegnante-educatore è primariamente ‘insegnare a vivere’, ossia permettere a ciascuno di sviluppare la conoscenza di sé stesso e il legame con gli altri - gli altri dentro di sé e gli altri fuori di sé; preparare ad affrontare le molteplici incertezze e difficoltà dell’esistenza, facendo fronte al senso d’impotenza radicale e d’indefinibilità del sé che vive il ‘bambino sovrano’ ora cresciuto. Centrale sarà una rieducazione ai limiti, alla mentalizzazione, alla cura dello spazio di convivenza comune. A tal fine anche il processo di apprendimento-insegnamento va interpretato come qualcosa riguardante anzitutto le dinamiche emotivo-affettive, in gran parte inconsce, che configurano la rete gruppale di relazioni tra tutti gli attori del teatro scolastico: transfert, controtransfert, collusioni, il gruppoclasse come mente unica, l’istituzione, la specifica cultura di ogni scuola. Il docente potrà ritrovare nella propria stessa mente il suo principale strumento di lavoro, a patto che abbia spazi e tempi per coscientizzare e metabolizzare quanto si agita in sé stesso a livello inconscio attraverso opportune metodologie gruppali - Balint e Psicodramma. L’allievo, dal canto suo, andrà aiutato a transitare da una cultura dell’adempimento al sentirsi ‘cliente’ che vive la scuola come tempo per coltivare sé stesso e implementare Beni Relazionali, quali reciprocità, cooperazione e fiducia. Si tratta di operare un vero e proprio atto di ‘clinica del sociale’.
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