Дисертації з теми "Convertito in legge n"

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Lattanzio, F. "I LIMITI ALLA DEROGABILITÀ DELLE NORME SUL RAPPORTO DI LAVORO. DAL PRINCIPIO DI INDEROGABILITÀ ALL'ARTICOLO 8 DEL DECRETO LEGGE N. 138/2011, CONVERTITO CON MODIFICAZIONI IN LEGGE N. 148/2011." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/234866.

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Анотація:
This thesis examines the mandatory rule’s reasons and fall-outs in labour relations: fairness and social justice base the State intervention. Nevertheless, global economy and globalisation pushing for case-by-case opting out and proximity bargaining. This essay analyses especially art. 8 l. n. 148/2011. Now specific agreements can regulate labour relations in several sectors, without the rule of law.
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ZANETTO, DANIELA. "L'ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE CON APPORTO DI LAVORO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3107.

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Анотація:
La recente rforma del mecato del lavoro (legge n.92/2012) è intervenuta anche in materia di assocazione in partecipazione con apporto di lavoro. La finalità perseguita è stata combattere l'utilizzo abusivo di questa forma contrattuale, spesso usata per celare rapporti di lavoro subordinato puro e semplice. La suddetta riforma è stata in parte corretta dal recente decreto legge n. 76/2013, convertito con legge n. 99/2013, volto ad attenuare alcune rigidità.La tesi dottorale si propone un'analisi dell'istituto dell'associazione in partecipaione in generale, a partire dalla sua genesi e regolamentazione commercialistica, per concentrarsi successivamente sugli aspetti giuslavoristici e previdenziali allorchè l'apporto sia costituito da una pestazione di lavoro, nonchè sulle predette recenti modifiche di legge.
The recent reform of the labour market (law n. 92/2012)has also modified the regulation of the profit sharing agreement with labour supply. The aim was to fight the misuse of this form of contract, which often conceals genuine employment relationships. The above - mentioned reform has been partially corrected by the recent decree law n. 76/2013, converted into law n. 99/2013, in order to attenuate some rigidities. The doctoral dissertation is aimed at analysing the profit sharing agreement as a whole, starting from its origin and commercial regulation. Secondly it focuses on labour law and social security aspects of the schemes that involve the supply of human labour in exchange for the partipation in the profit sharing. Finally it focuses on the recent above - mentioned law reforms.
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ZANETTO, DANIELA. "L'ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE CON APPORTO DI LAVORO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/3107.

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Анотація:
La recente rforma del mecato del lavoro (legge n.92/2012) è intervenuta anche in materia di assocazione in partecipazione con apporto di lavoro. La finalità perseguita è stata combattere l'utilizzo abusivo di questa forma contrattuale, spesso usata per celare rapporti di lavoro subordinato puro e semplice. La suddetta riforma è stata in parte corretta dal recente decreto legge n. 76/2013, convertito con legge n. 99/2013, volto ad attenuare alcune rigidità.La tesi dottorale si propone un'analisi dell'istituto dell'associazione in partecipaione in generale, a partire dalla sua genesi e regolamentazione commercialistica, per concentrarsi successivamente sugli aspetti giuslavoristici e previdenziali allorchè l'apporto sia costituito da una pestazione di lavoro, nonchè sulle predette recenti modifiche di legge.
The recent reform of the labour market (law n. 92/2012)has also modified the regulation of the profit sharing agreement with labour supply. The aim was to fight the misuse of this form of contract, which often conceals genuine employment relationships. The above - mentioned reform has been partially corrected by the recent decree law n. 76/2013, converted into law n. 99/2013, in order to attenuate some rigidities. The doctoral dissertation is aimed at analysing the profit sharing agreement as a whole, starting from its origin and commercial regulation. Secondly it focuses on labour law and social security aspects of the schemes that involve the supply of human labour in exchange for the partipation in the profit sharing. Finally it focuses on the recent above - mentioned law reforms.
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4

MARGIOTTA, Maria. "Verifica del merito creditizio, responsabilità del finanziatore e "indebitamento incauto"." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/90911.

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Анотація:
La tesi analizza la nuova disciplina europea sul credito ai consumatori, introdotta dalla direttiva 2008/48/Ce, recepita nel nostro ordinamento con il d.lgs. n. 141/2010, che ha modificato il Testo unico bancario (d.lgs n. 385/1993). In particolare, si sofferma sull'obbligo di verifica del merito creditizio, previsto dall'art. 124 bis Tub, e sulla responsabilità del finanziatore che concede credito senza osservare il disposto della norma suddetta. Dopo aver ascritto alla responsabilità "da contatto sociale" la condotta del prestatore che concede credito in maniera poco accorta (non senza precisare che in ultima istanza la concessione disinvolta di credito avrà riflessi sulle condizioni contrattuali), l'indagine viene condotta da un differente punto di osservazione, che tiene conto della dimensione concorsuale dell'indebitamento del consumatore; tale prospettiva è suggerita dalla nuova disciplina sulla composizione delle crisi da sovraindebitamento introdotta dal d.l. n. 179/2012 (convertito nella legge n. 221/2012), che ha modificato la legge n. 3/2012. Il comportamento del finanziatore viene messo in relazione alla condotta tenuta dal consumatore al momento dell'assunzione del debito, analizzando altresì le conseguenze che la condotta del finanziatore può avere nei confronti dei terzi creditori del consumatore.
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Pavan, Mattia <1980&gt. "L'applicazione della legge n. 146/1990 nel trasporto ferroviario." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16221.

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Анотація:
L'elaborato ripercorre le tappe che hanno portato alla legge che regolamenta il diritto di sciopero, focalizzandosi sul trasporto ferroviario. Sono analizzati: i principali passaggi storici; la legge stessa e le sue modificazioni; gli accordi, la normativa e l’individuazione dei servizi minimi garantiti, frutto della contrattazione collettiva e delle moderne relazioni industriali. Si conclude con considerazioni sullo scenario attuale in cui opera la legge e sugli eventuali sviluppi futuri.
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6

Morelli, Irene <1986&gt. "Il sovraindebitamento del debitore non fallibile: la Legge n.3/2012." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4140.

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Анотація:
In un contesto di eccezionale crisi economica del Paese, che investe indifferentemente famiglie ed imprese, e nell'urgenza di dare una risposta sul piano degli strumenti per la gestione del dissesto dei debitori non assoggettabili alle vigenti procedure contestuali, il Governo ha approvato la Legge 27 gennaio 2012, n.3 (modificata ex d.l. 179/2012) riguardante le procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento. Per sovraindebitamento si intende una situazione di perdurante squilibrio tra obbligazioni assunte e patrimonio liquidabile per farvi fronte, nonché alla definitiva incapacità di adempiere regolarmente le proprie obbligazioni. La finalità di questa legge è quella di offrire al debitore sovraindebitato e non fallibile degli strumenti per rimediare alla propria situazione di dissesto attraverso, ad esempio, la conclusione di un accordo con i propri creditori o la proposta di un piano nel caso del debitore-consumatore o ancora la liquidazione del patrimonio. In questo elaborato si analizza l'intero complesso di regole, facendo anche riferimento all'attuale situazione del Paese ed offrendo un confronto con le normative applicate da altri Paesi dell'Unione Europea sulla stessa disciplina.
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7

Tomasetti, Elisa <1993&gt. "Il concordato preventivo e le novità apportate dalla legge n.232/2016." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11886.

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Анотація:
L'elaborato si prefigge lo scopo di ripercorrere le origini del concordato preventivo, sviluppando le novità introdotte dal "Decreto Sviluppo" e dal "Decreto del Fare" per poi terminare con l'analisi degli aspetti fiscali ora vigenti nell'istituto del concordato preventivo.
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8

Materiale, Paola. "La riconfigurazione del danno ambientale alla luce della legge n. 68 del 2015." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2016. http://hdl.handle.net/11566/243074.

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Анотація:
Il "diritto all'ambiente" è da tempo al centro del dibattito costituzionale, anche in considerazione dei cambiamenti climatici avvenuti negli ultimi decenni, che hanno spinto verso una riflessione più approfondita degli stili di vita attuali in una prospettiva di sviluppo sostenibile, all’interno del quale poter coniugare sviluppo economico, sociale e tutela della salute. La "sostenibilità" rappresenta uno dei pilastri della nuova Costituzione per l'Europa; non a caso, il Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa, già nel Preambolo, richiama la necessità del "rispetto dei diritti di ciascuno nella consapevolezza delle loro responsabilità nei confronti delle generazioni future e della Terra". Mentre, però, nella maggior parte delle Costituzioni degli Stati membri aderenti all'Unione c’è un esplicito riferimento alla tutela dell’ambiente, nella Costituzione italiana, complice anche la quasi totale disinformazione circa gli effetti dell'inquinamento ambientale, manca un riferimento diretto, anche se esso può essere rinvenuto, almeno indirettamente, dal combinato disposto degli artt. 9 e 32 della Carta costituzionale. Il diritto ambientale, o meglio, il danno ambientale, compare all'interno dell'ordinamento giuridico solo nel 1986, con la Legge n. 349 (Istituzione del Ministero dell'Ambiente e norme in materia di danno ambientale), il cui art. 18 ricompone la responsabilità per danno sotto la tutela aquiliana, senza però definire il concetto di "ambiente". La definizione di "ambiente" si trova, invece, insieme con un novero di norme tese ad armonizzare la tutela giuridica dello stesso, all’interno del D. Lgs. n. 152 del 2006 (Testo Unico Ambientale). Un intervento, quest’ultimo, che lascia aperte questioni importanti, sulle quali ha tentato di intervenire, ancora una volta, il legislatore con la Legge n. 68 del 2015. Una riforma tanto auspicata, che però non ha centrato pienamente l'obiettivo, intervenendo con parziali modifiche su una realtà normativa che, forse, andava interamente ripensata, e introducendo per la prima volta fattispecie delittuose a tutela penale dell'ambiente, così come richiesto dall'Europa, ma lasciando irrisolte le tante problematicità già evidenziate nel 2006.
The "right to a healthy environment” has been for a long time the core of the constitutional debate, also in consideration of the climate changes of the last decades, which have urged a deeper reflection on the present ways of life in perspective of a sustainable development inside which it is possible to combine economic and social development and health safeguard. "Sustainability" represents one of the pillars of the new E.U. Constitution; it is not by chance that the Treaty adopting a E.U. Constitution, from the Preamble, reminds the necessity of the "respect of the rights of each individual and in awareness of their responsibilities towards future generations and the Earth”. However, while most Constitutions of the Union Member States make an explicit reference to environmental safeguard, the Italian Constitution has no direct mention of it, partly because of an almost total misinformation on the effects of environmental pollution, even if a reference, at least indirectly, may be found in the combined provisions of the articles 9 and 32 of the Constitution. The environmental right, or rather the environmental damage, appears inside the legal system only in 1986, with the Law n. 349 (Institution of the Ministry of the Environment and rules on environmental damage), where the article 18 reassembles the damage responsibility under the “tutela aquiliana”, but does not define the concept of "environment". Instead, we find the definition of "environment", together with a group of rules aiming at harmonizing its juridical safeguard, inside the legislative decree n. 152 of 2006 (Environmental Consolidation Act). This measure has left unsolved important matters, on which the legislator tried to intervene, once more, with the Law n. 68 of 2015. It has been a long wished reform, but has not hit the mark entirely as it has brought partial changes of rules that had to be possibly reconsidered and to include crime cases for the first time in order to get a penal safeguard of the environment, as required by E.U., and thus the so many issues underlined in 2006 are still unsolved.
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9

Tarraran, Alessia <1988&gt. "I licenziamenti individuali dopo la Legge n. 92/2012: aspetti sostanziali e processuali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3088.

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10

Pasini, Andrea <1994&gt. "Il decreto legge n.91 del 25 luglio 2018: una correzione alla riforma delle BCC." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16336.

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Анотація:
Il 25 luglio 2018 è stato emanato il decreto legge n.91 (entrato poi in vigore il 26 luglio con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale), definito in gergo politico-giornalistico “decreto Milleproroghe”. Questo decreto legge è stato poi convertito dal Parlamento con legge di conversione il 21 settembre 2018 (n.108). Il provvedimento del 25 luglio 2018 è composto da 14 articoli, i quali vanno a toccare diverse materie dall’istruzione al finanziamento degli investimenti, dalla cultura allo sport, dalla salute ai gruppi bancari assicurativi. In tutti questi argomenti compaiono modifiche, integrazioni e sostituzioni, sia di contenuto temporale che di contenuto concettuale. Attraverso l’elaborazione di questa tesi il mio intento non sarà quello di affrontare tutti i punti del provvedimento, ma sarà quello di analizzare l’articolo 11 del provvedimento, ovvero “Proroga di termini in materia di banche popolari e gruppi bancari cooperativi”.
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FENOGLIO, ANNA. "Legge, autonomia collettiva e autonomia individuale nella disciplina dell'orario di lavoro." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1257.

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Анотація:
La sovrapposizione fra disposizioni legislative e accordi contrattuali di vario livello caratterizza da sempre la disciplina del tempo di lavoro: la direttiva europea 1993/104 – poi sostituita dalla 2003/88 – autorizza infatti gli Stati membri ad attribuire alla contrattazione collettiva un’ampia capacità derogatoria rispetto alle regole minime introdotte nel medesimo testo normativo, riservando al contempo un ruolo di rilievo all’autonomia individuale. Nucleo centrale della ricerca è l’analisi – effettuata anche in modo comparativo alla luce della disciplina vigente in altri ordinamenti europei – del ruolo attribuito alla contrattazione collettiva e all’autonomia individuale dal d.lgs. n. 66/2003, allo scopo di verificare se il legislatore italiano, nel recepire la direttiva europea sull’orario di lavoro, abbia saputo raggiungere un equilibrio socialmente accettabile tra istanze di flessibilità e di competitività avanzate dalle imprese ed esigenze di stabilità dei lavoratori.
The overlap between law and collective bargaining of various level is typical of working time regulation: in fact, the European directive 1993/104 – replaced by 2003/88 – authorizes collective bargaining to introduce a lot of exceptions to the same normative text, reserving at the meantime a remarkable role to the individual autonomy. The analyses of the role attributed to the collective bargaining and the individual autonomy by legislative degree n. 66/2003 – effected in comparative way too – is the topic of the research; the purpose is to verify if the Italian legislator, implementing working time European directive, has reached an acceptable balance among appeals of flexibility and competitiveness advanced from the enterprises and employees’ demands for stability.
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FENOGLIO, ANNA. "Legge, autonomia collettiva e autonomia individuale nella disciplina dell'orario di lavoro." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1257.

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Анотація:
La sovrapposizione fra disposizioni legislative e accordi contrattuali di vario livello caratterizza da sempre la disciplina del tempo di lavoro: la direttiva europea 1993/104 – poi sostituita dalla 2003/88 – autorizza infatti gli Stati membri ad attribuire alla contrattazione collettiva un’ampia capacità derogatoria rispetto alle regole minime introdotte nel medesimo testo normativo, riservando al contempo un ruolo di rilievo all’autonomia individuale. Nucleo centrale della ricerca è l’analisi – effettuata anche in modo comparativo alla luce della disciplina vigente in altri ordinamenti europei – del ruolo attribuito alla contrattazione collettiva e all’autonomia individuale dal d.lgs. n. 66/2003, allo scopo di verificare se il legislatore italiano, nel recepire la direttiva europea sull’orario di lavoro, abbia saputo raggiungere un equilibrio socialmente accettabile tra istanze di flessibilità e di competitività avanzate dalle imprese ed esigenze di stabilità dei lavoratori.
The overlap between law and collective bargaining of various level is typical of working time regulation: in fact, the European directive 1993/104 – replaced by 2003/88 – authorizes collective bargaining to introduce a lot of exceptions to the same normative text, reserving at the meantime a remarkable role to the individual autonomy. The analyses of the role attributed to the collective bargaining and the individual autonomy by legislative degree n. 66/2003 – effected in comparative way too – is the topic of the research; the purpose is to verify if the Italian legislator, implementing working time European directive, has reached an acceptable balance among appeals of flexibility and competitiveness advanced from the enterprises and employees’ demands for stability.
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Simoni, Elena <1987&gt. "Il contratto di lavoro a tempo determinato: dalla Riforma Fornero al Decreto Legge n. 34/2014." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4964.

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Анотація:
Il decreto legislativo n. 368/2001, che prevede la disciplina italiana in materia di contratto a termine, ha recepito la Direttiva Comunitaria 1999/70/CE ed ha segnato il passaggio dall’elencazione tassativa della ragioni che potevano giustificare l’apposizione di un termine al contratto di lavoro, alla previsione di una clausola generale, che permetteva assunzioni a tempo determinato solo il presenza di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, anche se riferibili alla ordinaria attività dell’impresa. Oggi ad opera del decreto legge n. 34/2014, non viene più richiesta la presenza di una causale giustificatrice per la stipula di contratti di lavoro a termine, ma in compenso sono stati previsti dei limiti numerici a dette assunzioni. L’elaborato parte, quindi, da un’analisi della Direttiva 1999/70/CE per successivamente esporre la disciplina italiana in materia. Innanzitutto attraverso un breve riassunto di come è stato disciplinato tale contratto nel tempo, partendo dalle previsioni del codice del 1865 fino alla normativa vigente che ha recepito la suddetta Direttiva. Successivamente, nel terzo capitolo, viene esposta l’attuale disciplina prevista dal decreto legislativo n. 368/2001, soffermandosi sulle modifiche intervenute negli ultimi anni, con particolare riferimento: alla legge n. 92/2012, che aveva previsto una particolare tipologia di primo contratto a termine cd. acausale; al decreto legge n. 76/2013; ed infine al recentissimo decreto legge n. 34/2014, che ha apportato importanti modifiche in materia, in base alle quali viene ricondotta la legittimità del contratto di lavoro con apposizione di un termine a soli requisiti di carattere formale. Nel quarto capitolo vengono trattate le assunzioni a tempo determinato nelle cd. start up innovative, ed infine il quinto ed ultimo capitolo si riferisce al particolare caso delle assunzioni a termine da parte di Poste Italiane Spa.
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Boscolo, Papin Davide <1987&gt. "La sentenza n.1/2014 della Corte Costituzionale Italiana: Cause ed effetti dell’incostituzionalità della legge elettorale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6865.

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Анотація:
Il presente lavoro prevede l'analisi della sentenza n. 1/2014 della Corte Costituzionale riguardante l'incostituzionalità della legge elettorale, alla luce di quanto detto dalla dottrina e dalla giurisprudenza
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Monsurro', Sara <1996&gt. "Anziani in affido Progetti di sperimentazione in attuazione della Legge Regionale del Veneto n. 3 del 2015." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21106.

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Анотація:
Le statistiche mostrano come l’Italia sia ancora un Paese con una società familicentrica, che si basa sui legami familiari per far fronte alle esigenze di cura di una popolazione che invecchia. La tendenza demografica in atto suggerisce che ci saranno sempre meno figli a disposizione per curare i genitori anziani e ciò rende necessario, in accordo con l’orientamento dell’aging in place promosso dall’Ue, prevedere valide alternative all’istituzionalizzazione che rimane la soluzione più praticata in presenza di alti bisogni assistenziali e in assenza di caregiver familiari. L’affido di anziani e adulti in difficoltà nasce con la finalità di mantenere il più possibile la persona in un contesto di vita familiare, affiancata da un affidatario volontario più o meno presente in relazione al bisogno di assistenza. Lo studio prende in considerazione le esperienze degli enti del terzo settore ammessi al finanziamento della regione Veneto del 2017 per l’avvio di progetti sperimentali di affido in favore di anziani e adulti in difficoltà. Si è cercato di capire se, secondo il parere di chi ha avuto esperienza diretta dei progetti, essi producano benefici in termini di valorizzazione delle risorse e della volontà dell’anziano, in termini di promozione di reti naturali e di domiciliarità delle cure.
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Ferrato, Alice. "La tutela della vita prenatale: profili comparatistici." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426133.

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Анотація:
The author outlines the principal questions concerning the artificial insemination in criminal law and, by examinig the major dispositions stated by the L. n. 40/2004 – Rules about medically assisted procreation - and the correlated D.M. 21 july 2004, put in evidence that such a normative plots realizes a consistent protection of the embryo as subject titular of right. The author examines all the sanctions in L. 40/2004, analysing in detail the prohibitions of art. 12, 13, 14 and the juridical estates protected by them. Later, it is proceeded to a comparative analysis of the norms that govern the P.M.A., in the states members of the European Union, with a specific reference to the aforesaid aspects. Finally, she concentrates particular attention on theme concerning the pre-impiantation diagnosis who appeared in the clinical practice together with the introduction of artificial fertilization techniques, as a way to improve the success of FIVET, by selecting the embryos of higher quality and analyse the legal position about this subject.
Attraverso la disanima delle disposizioni della L. n. 40/2004 – Norme in materia di procreazione medicalmente assistita - e del correlato D.M. 21 luglio 2004, si evidenzia che tale norma realizza una consistente tutela dell’embrione come soggetto titolare dei diritti. Si compie una disamina del sistema sanzionatorio della legge n. 40/2004, analizzando nel dettaglio i divieti contenuti agli articoli 12, 13 e 14 ed i beni giuridici tutelati da dette norme. In particolare, si evidenzia come la presenza all’interno di detto sistema, di sanzioni penali, amministrative, disciplinari, comporti dei problemi relativamente alla loro reciproca compatibilità e concreta applicabilità, anche alla luce dei principii generali dell’ordinamento. Si procede, poi, ad una valutazione comparativistica delle norme che governano la procreazione medicalmente assistita negli Stati membri della Unione Europea, con specifico riferimento ai suddetti aspetti Infine, l’autrice concentra la propria attenzione sulle tematiche relative alla diagnosi preimpianto, che si è sviluppata in seguito all’introduzione delle tecniche di FIVET, al fine di aumentare il successo, selezionando gli embrioni più adatti per il trasferimento in utero e analizzando le posizioni giuridiche sull’argomento.
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Arienti, Chiara <1987&gt. "La disciplina del licenziamento, dall’art. 18, legge 20 maggio 1970, n.300 (cd. Statuto dei Lavoratori) al decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 23." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8457.

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Анотація:
In questo elaborato si analizza l’evoluzione della disciplina del licenziamento, facendo un confronto con quanto previsto dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, passando ad analizzare quanto stabilito prima dalla Riforma Fornero (legge n 92 del 2012) e poi dal decreto legislativo n. 23 del 2015 (cosiddetto Jobs Act). La tesi si incentrerà particolarmente su quest’ultima Riforma, analizzando nel dettaglio quanto essa stabilisce per la disciplina prima enunciata. Nel primo capitolo viene presentato il licenziamento in ambito generale, a partire dalla presentazione del licenziamento come disciplina comune alle varie Riforme, anticipando alcune delle linee generali introdotto dal Jobs Act. Vengono poi descritte le causali del licenziamento e la sua impugnazione, con un confronto tra le varie modifiche legislative che hanno modificato la disciplina in questione. Il secondo capitolo invece è incentrato sulle tutele che la legge prevede nell’ambito dei licenziamenti, anch’esse soggette a numerose modifiche da parte delle Riforme citate. Nella seconda parte sono trattati i licenziamenti collettivi. L’ultimo capitolo, infine, si concentra sulla nuova conciliazione prevista dall’ultima Riforma e si conclude discutendo la revoca del licenziamento.
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Domeniconi, Giovanni <1986&gt. "La disciplina dei reati di corruzione, concussione ed induzione indebita alla luce della legge n. 190 del 2012." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7202/1/Tesi_Dottorato_versione_online_14_giugno_2015.pdf.

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Анотація:
L'elaborato, dopo aver esaminato le modifiche operate dalla legge n. 190 del 2012, svolge una dettagliata analisi della giurisprudenza intervenuta in seguito all'approvazione della riforma.
The paper, after examining the changes made by Law no. 190 of 2012, carried out a detailed analysis of the case law intervened following the approval of the reform.
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Domeniconi, Giovanni <1986&gt. "La disciplina dei reati di corruzione, concussione ed induzione indebita alla luce della legge n. 190 del 2012." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7202/.

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Анотація:
L'elaborato, dopo aver esaminato le modifiche operate dalla legge n. 190 del 2012, svolge una dettagliata analisi della giurisprudenza intervenuta in seguito all'approvazione della riforma.
The paper, after examining the changes made by Law no. 190 of 2012, carried out a detailed analysis of the case law intervened following the approval of the reform.
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De, Marco Ivana <1961&gt. "Legge 7 Agosto 2015, n.124: dirigenti e riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Un focus sul Servizio Sanitario Nazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7468.

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Il presente lavoro ha lo scopo di analizzare il percorso normativo che ha regolato l’evoluzione del rapporto di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione. Nello specifico, si analizza il ruolo del dirigente diventato “datore di lavoro” con la privatizzazione del pubblico impiego. Il dirigente deve poter disporre di piani e programmi interni ed esterni per raggiungere gli obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità garantendo imparzialità e trasparenza dell’azione amministrativa. Nonostante il ripetuto intervento del Legislatore per arginare le criticità lamentate dai cittadini, i dipendenti della pubblica amministrazione sono considerati dei nullafacenti con potere datoriale limitato dalla politica e dalla contrattazione collettiva. L’analisi effettuata mira, attraverso un confronto fra letteratura, norme e prassi operativa, a ripercorrere la regolamentazione che si è succeduta negli ultimi anni, a partire dallo studio e confronto dei dd.lgs 164/2001 – 150/2009 e dalla revisione della letteratura giuslavorista ed economico organizzativa, fino ad arrivare alla recente pubblicazione del d.lgs. n. 124/2015, cosiddetta Legge Madia. Quest’ultima non è una legge di dettaglio, ma detta principi, criteri e tempi entro i quali il legislatore delegato dovrà produrre vere e proprie disposizioni operative. Infine, la tesi propone un’esemplificazione focalizzata su un Presidio Ospedaliero di un ASL Veneta.
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Perini, Lorenza <1967&gt. "Il corpo della cittadina. La costruzione del discorso pubblico sulla legge n. 194/1978 in Italia negli anni Settanta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4027/1/Lorenza_Perini_tesi.pdf.

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In un arco temporale che copre il decennio settanta, ma che si spinge fino ad analizzare anche il dibattito italiano odierno, la presente ricerca ricostruisce i passaggi attraverso i quali l’aborto, da pratica clandestina, è diventato un “fatto” che ha creato e cambiato l’opinione pubblica italiana. Non si tratta di una ricostruzione cronologica pura e semplice, ma quello che si propone è un percorso che procede per temi, utilizzando una particolare chiave di lettura delle fonti giornalistiche e degli atti parlamentari che documentano la costruzione complessiva del discorso. In tale prospettiva, un particolare rilievo assumono alcuni momenti della storia italiana che, nell’arco del decennio, hanno favorito l’immissione di un argomento così complesso, delicato e inusuale come il corpo riproduttivo delle donne sulla scena pubblica, facendone un tema da agenda politica dei partiti. Tra gli eventi più significativi che la ricerca individua certamente il processo a Gigliola Pierobon, avvenuto a Padova nel 1973, di cui si propone una lettura attraverso la chiave interpretativa dell’affaire. Si tratta di una forma di costruzione discorsiva di un “fatto di legge” codificata da Voltaire nel XVIII secolo e ripresa attraverso gli studi dell’antropologa Elisabeth Claverie e del sociologo Luc Boltanski , che applicano in maniera diacronica il concetto di “affaire” a diverse “situazioni di conflitto”, strutturando in tal modo il concetto di “verità contro la legge” . La ricerca è stata condotta utilizzando sia fonti giornalistiche che da diversi punti di vista, hanno fotografato e “tradotto” per l’opinione pubblica il dibattito culturale e politico sul tema dei diritti riproduttivi, sia utilizzando gli atti parlamentari ufficiali , cioè le trascrizioni delle sedute del dibattito alla Camera e al Senato che tra il 1976 e il 1978 hanno creato i presupposti per la nascita della legge 194.
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Perini, Lorenza <1967&gt. "Il corpo della cittadina. La costruzione del discorso pubblico sulla legge n. 194/1978 in Italia negli anni Settanta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4027/.

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In un arco temporale che copre il decennio settanta, ma che si spinge fino ad analizzare anche il dibattito italiano odierno, la presente ricerca ricostruisce i passaggi attraverso i quali l’aborto, da pratica clandestina, è diventato un “fatto” che ha creato e cambiato l’opinione pubblica italiana. Non si tratta di una ricostruzione cronologica pura e semplice, ma quello che si propone è un percorso che procede per temi, utilizzando una particolare chiave di lettura delle fonti giornalistiche e degli atti parlamentari che documentano la costruzione complessiva del discorso. In tale prospettiva, un particolare rilievo assumono alcuni momenti della storia italiana che, nell’arco del decennio, hanno favorito l’immissione di un argomento così complesso, delicato e inusuale come il corpo riproduttivo delle donne sulla scena pubblica, facendone un tema da agenda politica dei partiti. Tra gli eventi più significativi che la ricerca individua certamente il processo a Gigliola Pierobon, avvenuto a Padova nel 1973, di cui si propone una lettura attraverso la chiave interpretativa dell’affaire. Si tratta di una forma di costruzione discorsiva di un “fatto di legge” codificata da Voltaire nel XVIII secolo e ripresa attraverso gli studi dell’antropologa Elisabeth Claverie e del sociologo Luc Boltanski , che applicano in maniera diacronica il concetto di “affaire” a diverse “situazioni di conflitto”, strutturando in tal modo il concetto di “verità contro la legge” . La ricerca è stata condotta utilizzando sia fonti giornalistiche che da diversi punti di vista, hanno fotografato e “tradotto” per l’opinione pubblica il dibattito culturale e politico sul tema dei diritti riproduttivi, sia utilizzando gli atti parlamentari ufficiali , cioè le trascrizioni delle sedute del dibattito alla Camera e al Senato che tra il 1976 e il 1978 hanno creato i presupposti per la nascita della legge 194.
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Luppino, Sara <1992&gt. "Il regime fiscale forfettario previsto dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145: profili di incostituzionalità e di criticità sostanziale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16471.

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Il sistema tributario italiano si caratterizza per una moltitudine di imposte che nel corso degli anni si sono susseguite, portando nel tempo ad una maggiore complessità del sistema stesso. Affianco all'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), introdotta con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, il Legislatore ha previsto diversi sistemi fiscali sostitutivi a favore di determinate realtà economiche caratterizzati da ridotte aliquote fiscali proporzionali e semplificazioni contabili. Con questa tesi si vuole andare ad analizzare il regime fiscale forfettario, modificato con la legge di bilancio 2019 del 30 dicembre 2018 n. 145, applicabile alle persone fisiche esercenti attività d'impresa, arte o professione in forma individuale o familiare che abbiano conseguito, nell'anno precedente, ricavi ovvero compensi non superiori ad euro 65.000. Nel corso del 2019 il "nuovo" regime fiscale sostitutivo ha riscosso numerosi pareri sia positivi sia negativi. Se da un lato i nuovi requisiti di accesso e cause ostative permettono ad una platea più ampia di individui di accedere al regime sostitutivo e di conseguenza di godere di un minor prelievo fiscale legato alla minore aliquota legale, dall'altro modifica la concorrenza economica tra i contribuenti aderenti e quelli esclusi a danno dei secondi e disincentiva le aggregazioni e associazioni tra professionisti. Pertanto il quesito principale al quale questo elaborato vuole andare a rispondere è legato all’analisi della convenienza del regime fiscale forfettario rispetto al sistema fiscale ordinario IRPEF non solo in capo al singolo contribuente bensì per l’intero sistema tributario ed economico italiano con una maggiore attenzione ai profili di criticità costituzionale e alle disparità di trattamento fiscale che va a generare in base alla fonte di reddito.
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GIOLI, Gaia. "La formazione continua ed i Fondi paritetici interprofessionali dopo la legge 28 giugno 2012, n. 92. Il caso di Fondoprofessioni." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30686.

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Lifelong learning policies are essential for the individuals employability at a European and Italian level. For this reason at both levels exist many tools to guarantee their financing. In Italy interprofessional training funds are the most important instruments. They are effective and free of charge for the State budget. However recent legislative developments can badly affect their financial activity. Aim of the research is to investigate the discipline of Italian interprofessional training funds and their possible evolution, focusing the attention on the professional field. The author conducts the analysis of the professional field and its link with lifelong learning supported by statistical data and interviews to employers (companies and professionals) and trade unionists. The purpose of this choice is to link interprofessional training funds with the context where they are active. The results of the research contain ideas for supporting interprofessional training funds as financing entities of lifelong learning. This is in contrast with the recent legislative evolution that stands for the use of financial resourses of interprofessional funds to finance unemployment benefits, notwithstanding the opposite will of all stakeholders.
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Pasqualini, Elda <1965&gt. "La Legge n.92/12 Monti-Fornero: il welfare in tempo di crisi tra istanze sociali e vincoli di spesa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4981.

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Анотація:
Analisi critica degli ammortizzatori sociali, riformati dalla L. n.92/12 Monti-Fornero, valutati in chiave comparata rispetto alle misure europee. Esame dell'impatto concreto dei nuovi incentivi/disincentivi a livello regionale
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Betto, Francesca <1992&gt. "Questione di illegittimità dell'articolo 12, comma 7, dello Statuto dei diritti del contribuente (Legge n. 212 del 27 luglio 2000)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13067.

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Анотація:
Nella mia tesi affronterò il discusso dibattito sulla presunta illegittimità del disposto di cui all'art. 12, comma 7, dello Statuto dei diritti del Contribuente, che prevede l'ammissione del contribuente al contraddittorio anticipato, nei 60 giorni successivi alla consegna del Processo Verbale di Constatazione. La questione scaturisce dalla possibilità di accedervi solo all'esito dei cd. controlli sul posto oppure anche all'esito dei cd. controlli a tavolino. Il primo capitolo circoscrive l'ambito di applicazione della norma, trattando dei poteri istruttori dell'Amministrazione Finanziaria e di come vengono concretamente attuate le indagini e il controllo dei contribuenti. Il secondo capitolo tratta del principio del contraddittorio con particolare focus alla sua funzione di garanzia per il contribuente sottoposto a verifica da parte dell'Amministrazione. Il terzo capitolo declina quanto sopra descritto ai fini dell'art. 12, comma 7, dello Statuto dei diritti del Contribuente (Legge n. 212 del 20 luglio 2000).
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PRINCIVALLE, STEFANO. "IL CONTRATTO NELLA FAMIGLIA E NELLA CONVIVENZA: RIFLESSIONI E PROSPETTIVE A SEGUITO DELL'APPROVAZIONE DELLA LEGGE 20 MAGGIO 2016, N. 76." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2017. http://hdl.handle.net/11584/249624.

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Dopo decenni di attesa, il legislatore italiano affronta il tema della convivenza, approvando la legge 20 maggio 2016, n.76. Tale legge fa idealmente seguito al lavoro della dottrina e della giurisprudenza, che per molti anni si sono confrontate con le questioni attinenti alla libera convivenza tra persone, enucleando regole e principi divenuti diritto vivente, in relazione a singoli aspetti della più ampia questione, in attesa che il legislatore varasse una norma generale ed astratta. L'intervento legislativo, giunto al termine di un esasperato confronto pubblico, è tutt'altro che esente da critiche e riflessioni: la fretta con la quale il legislatore ha confezionato la norma lo ha portato a commettere parecchi errori tecnici, dei quali si cerca di dare una lettura sistematica atta a superarli. In particolare, il legislatore ha ritenuto di trattare la convivenza in maniera differente a seconda dell'orientamento sessuale dei conviventi, prevedendo per i conviventi omosessuali un istituto peculiare(unione civile), che vorrebbe essere, per il legislatore, una sorta di matrimonio omossesuale, ma che tale non è. Ai conviventi eterosessuali è data una legislazione scarsa e lacunosa: il legislatore si limita ad istituzionalizzare, non senza imprecisioni, il diritto giurisprudenziale creatosi sulla convivenza, ed innova la materia tipizzando il contratto tra conviventi. Tale contratto, diffusosi oltre i confini nazionali, ma già noto alla prassi notarile, è tuttavia marginalizzato dalla norma: ciò sia dal punto di vista privatistico che pubblicistico. Dal primo punti di vista, poiché se ne disciplinano superficialmente sia il ridotto oggetto tipico, sia la causa, e si consente alle parti il recesso ad nutum. Dal punto di vista pubblicistico, il contratto non segna la nascita della convivenza, come invece prevede la legge francese sul PACS, ma è un mero regolamento di aspetti patrimoniali, al punto che esso potrebbe anche non esistere, senza perciò pregiudicare l'esistenza del rapporto. Inoltre, il legislatore dimentica di considerare le convivenze diverse da quelle contratte more uxorio, le cc.dd. unioni di mutuo aiuto, che hanno invece risalto in altri ordinamenti europei. Tali scelte del legislatore inducono a considerare con prudenza anche l'impiego del contratto all'interno della famiglia tradizionale, con particolare riferimento ai cc.dd. "prenuptial agreements", il cui principio ispiratore, il cd. principio di autodeterminazione, deve ancora necessariamente contemperarsi con le norme, ancora vigenti, che si ispirano all'opposto principio della cd. solidarietà postconiugale, e ciò almeno fino a che quest'ultimo principio non sarà superato, o, come è preferibile, riformato in senso differente da quello attualmente attribuitogli.
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LAZZARINI, EMILIA. "L¿EDILIZIA DI CULTO TRA LIBERTÀ COSTITUZIONALI E GOVERNO DEL TERRITORIO: LA LEGGE N. 12 DEL 2005 DELLA REGIONE LOMBARDIA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/352130.

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This study concerns the construction and the preservation of religious buildings, mainly from an historical point of view by reconstructing the urban city laws since the Italian Unification, through Fascism, the two World Wars and finally the rebuilding during the second postwar period. At the beginning of the Seventies, the first devolution occurred and places of worship, that had been constructed or consecrated for religious purposes, began to be provided with city plans and each federalist intervention occurred without any constitutional changes. It was only at the beginning of the new Millennium that the most significant constitutional reform happened with the overturning of the State and the Regions' legislative competences: the general legislative competence had been conferred to the Regions, while the State remained in charge of specific topics listed in the Constitution. However, even if the competence of the State and the religious Confessions relationships continued to be regulated by the State's laws, the construction of religious buildings began to be controlled by the local authorities. In the last chapter I have focused my attention on the specific case of Lombardia's law for the governance of territories (legge per il governo del territorio), in which five articles concerns the construction of religious buildings. The Lombard law maker demands a long series of requirements of religious Confessions in order to consider a probable construction of a religious edifice or a change in the use of an existing building. There seems to be no problem at present if the religious faith has stipulated an "agreement" with the State. However, the attempt to exclude the Islamic faith is evident, since that it has not made any agreements with the Public Authority. The unconstitutionality of Lombardia's urban city law is therefore evident because it is in contrast with the Italian Constitution articles 3,8, 19 and 20, which represent Italian Secularism and therefore an equal treatment for every religious faith without discrimination or preference for any of them.
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GARBELLINI, Nicola. "DE SALUTE REI PUBLICAE? Genesi, compatibilità costituzionale e dinamiche della disciplina sul segreto di Stato introdotta con legge 3 agosto 2007, n. 124." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2013. http://hdl.handle.net/11392/2388918.

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With the law August 3, 2007, n. 124 entitled "Information system for the security of the Republic and the new discipline of the secret", as amended by the Law of 7 August 2012, n. 133, the state legislature has completely changed the system of national security, thirty years after his first discipline. What were the reasons for this change? Why has Parliament, in this context, decided to create a new institutional architecture? And above all, was it really offer the maximum possible protection to the value of the salus rei publicae, in the light and the limits of the Constitution? The present study, through a survey of the origins, constitutional compatibility and dynamics of law n. 124 of 2007 aims to provide answers to these problems. In this regard will be examined parliamentary proceedings leading to the adoption of this law and its further editing; will be identified all the issues of constitutional and political institutions emerging from the renewed discipline; will be study the main decisions of the Constitutional Court on the matter. At the end will be also analyzed certain judgments of the European Court of Human Rights, for two reasons: because the law can be an inspiration to the legislature in future unavoidable revisions of the subject and because the Constitutional Court may, by looking at the judge Strasbourg, go back to being the real judge of a state secret. Law no. 124 of 2007, as amended in 2012, is not an unconstitutional law but the original purpose of the legislature to create a system of salus rei publicae compatible with the balance of the parliamentary form of government has failed and that, above all, because of inadequate counter-seater ever after confirmation of the secret, and, therefore, when damage is possible occurred. So, who does control the head of government, which is the only dominus of salus rei publicae? Nobody.
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MANZO, DOMENICO. "LA MUTUALITÀ DELLE BCC NEL GRUPPO BANCARIO COOPERATIVO Profili di vigilanza cooperativa e prudenziale." Doctoral thesis, Università di Siena, 2017. http://hdl.handle.net/11365/1011490.

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In 2016, the Italian legislator introduced, the d. l. n. 18/2016 which turned into law n. 49/2016, a new specific model of banking group – named Cooperative Banking Group – into the Italian legal framework (Text Banking). Therefore and taking into account the European Banking Union context, this thesis aims to verfy whether the “prevalent mutuality” of italian cooperative banks (BCCs) is still consistent with the current legal framework; indeed, by a combined reading of new and pre-existing rules, it emerges that in an “atomistic” point of view, these banks are, even now, distinguished by “prevalent mutuality”. Moreover, the dissertation below deems (in summary) that these cooperative banks (as affiliated institutions) and stock company (as central body) can coexist into new model: Cooperative Banking Group. Furthermore, the thesis states that the central body (S.p.A.) profit goals could even improve the development of these “prevalent mutuality” cooperative banks, which is the key feuture of italian local BCCs.
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Tutrone, Erica <1996&gt. "I NUOVI OBBLIGHI PER IL CONTRASTO ALL’OMESSO VERSAMENTO DELLE RITENUTE INTRODOTTI DALL’ARTICOLO 4 DEL DECRETO LEGGE n.124 DEL 2019: UNA NUOVA FASE TRANSITORIA PER GLI APPALTI PUBBLICI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18294.

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Nel corso degli ultimi anni ha acquisito sempre maggior rilievo il fenomeno dell’omesso o insufficiente versamento delle ritenute fiscali sui percettori di redditi di lavoro dipendente e assimilati. Nella prassi dei contratti di appalto non è insolito che si verifichino situazioni nelle quali, nel caso di assegnazione di appalti pubblici o privati a soggetti scarsamente patrimonializzati, gli stessi operino la sistematica omissione dei versamenti dovuti per le ritenute di lavoro dipendente o assimilato. A questi fenomeni di evasione fiscale si aggiungono spesso ulteriori problemi riguardanti la mera somministrazione di manodopera nei predetti appalti, che genera illeciti anche di natura contrattuale. Questo sistema illecito, da un lato, permette alle imprese appaltatrici che operano fraudolentemente di realizzare le proprie attività economiche a costi inferiori e maggiormente competitivi, portando a delle violazioni della disciplina a tutela del mercato concorrenziale; dall’altro lato, i committenti che si affidano a queste società hanno minori costi lavorativi da sostenere e una maggiore flessibilità nell’impiego della manodopera contrattuale. È evidente la criticità delle circostanze illustrate, legate principalmente ai contratti di appalto con prevalente utilizzo di manodopera ove il rischio di illiceità è maggiore rispetto ad altre tipologie di organizzazione imprenditoriale e di forme contrattuali collaborative. In questo complesso contesto economico e giuridico è intervenuto il Legislatore introducendo, all’articolo 4 del Decreto legge n. 124 del 26 ottobre 2019 – Decreto fiscale 2020 – successivamente convertito in legge n. 157/2019, una serie di stringenti adempimenti e un severo regime sanzionatorio in capo ai committenti per gli inadempimenti fiscali di appaltatori, subappaltatori, affidatari e altri soggetti che svolgono opere o servizi per conto di terzi. L’obiettivo dell’intervento normativo contenuto nel Decreto fiscale 2020, è quello di arginare il fenomeno dell’omesso versamento delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente da parte delle imprese appaltatrici o affidatarie, responsabilizzando i committenti pubblici e privati sulla verifica di regolarità fiscale delle società della filiera. Per effetto delle nuove disposizioni i committenti, classificabili come sostituti di imposta residenti nel territorio nazionale, che affidano un’opera o un servizio di importo complessivo pari a 200 mila euro ad un’impresa tramite contratto di appalto, subappalto, affidamento a soggetti consorziati o rapporti negoziali comunque denominati, svolti con il prevalente utilizzo di manodopera presso le sedi di attività del committente e con l’utilizzo di beni ad esso strumentali, hanno l’obbligo di richiedere all’impresa appaltatrice o affidataria del contratto, obbligata a rilasciarla, copia delle deleghe di pagamento relative al versamento delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente o assimilato, sospendendo il pagamento dei corrispettivi maturati dalla stessa nel caso in cui riscontrino delle inadempienze agli obblighi previsti dalla normativa. Queste misure innovative di controllo sulla regolarità fiscale rischiano tuttavia, di generare una serie di criticità sia in capo ai committenti, responsabilizzati di obblighi talvolta eccessivamente complessi per le proprie competenze, sia per le imprese appaltatrici e affidatarie, che saranno assoggettate a macchinosi e, tendenzialmente, onerosi passaggi burocratici di natura fiscale. Con l'introduzione dell'articolo 4, Decreto legge n. 124/2019, il settore degli appalti pubblici si trova dinnanzi ad una nuova fase transitoria, che modifica le dinamiche che regolano i rapporti tra i soggetti coinvolti lungo la filiera d'appalto.
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Sansone, Giorgia <1993&gt. "Il sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati alla luce delle novità introdotte dalla Legge 7 aprile 2017, n. 47. Un focus sulla realtà del Comune di Trieste." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13865.

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I flussi di Minori Stranieri Non Accompagnati spiccano oggi per l'entità del fenomeno e per le sfide che pongono ai governi centrali e locali nell'individuazione di un sistema di accoglienza efficace e rispettoso dei diritti internazionalmente sanciti. Da queste considerazioni nasce l'idea di approfondire le implicazioni di tale realtà. Il tirocinio svolto presso l'Ufficio Msna del Comune di Trieste ha rappresentato un'occasione per analizzare nello specifico in che modo il sistema di accoglienza si declina in tale realtà territoriale, nonché per individuare le criticità dello stesso ed illustrare le risposte che il Comune sta attivando nella prospettiva di migliorare il servizio offerto. Lo studio di caso è introdotto dalla disamina della normativa che disciplina la condizione dei Msna, da una panoramica del fenomeno in esame e dalla presentazione del rinnovato sistema di accoglienza alla luce delle novità apportate dalla L. 47/2017. Il confronto tra le norme vigenti, l'articolazione del sistema di accoglienza a livello nazionale e le specifiche declinazioni che esso assume nel Comune di Trieste ha consentito di individuare alcuni punti di debolezza che l'Ufficio Msna triestino è chiamato ad affrontare e superare. Il dialogo tra gli attori coinvolti nella tutela e nella protezione dei Msna ha permesso di formulare azioni ed idee progettuali volte a perfezionare il servizio. L'auspicio è che esse possano trovare completa attuazione e diffusione anche in altri contesti locali.
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Tesini, Lorenzo. "Le garanzie di tutela del contribuente innanzi all'Amministrazione Finanziaria: riflessi applicativi della legge 7 agosto 1990, n. 241 in ambito tributario: spunti comparativi con il sistema amministrativo e tributario tedesco." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2013. https://hdl.handle.net/11572/369259.

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Tesini, Lorenzo. "Le garanzie di tutela del contribuente innanzi all'Amministrazione Finanziaria: riflessi applicativi della legge 7 agosto 1990, n. 241 in ambito tributario: spunti comparativi con il sistema amministrativo e tributario tedesco." Doctoral thesis, University of Trento, 2013. http://eprints-phd.biblio.unitn.it/986/1/Tesi_di_dottorato_di_Lorenzo_Tesini_(XXIII_ciclo).pdf.

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Fierro, Laura. "Dal superamento degli OOPPGG al superamento del doppio binario: la necessità di una riforma e le deleghe legislative per una nuova disciplina delle misure di sicurezza personali (legge n.103/2017)." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2018. http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/4288.

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2016 - 2017
The research deals with the problems related to the basic condition of the criminal liability and the relationship between mental disorders, crime and social dangerousness as prerequisite of custodial measures. Offenders with a verdict of insanity cannot be punished and they have to be declared “not guilty by reason of insanity”; if these offenders are also declared socially dangerous, the judge has to apply custodial measures. The main issue is how to manage the contrast between social control demand and individual rights protection. The questions arising within the criminal trial process concern basically the difficulties in the evaluation of the capacity and social dangerousness of defendant (mental illness is not easy to define and all mentally disordered offenders always hold a more or less wide ‘portion of answerability’ - Corte Cass. Sez. Unite n. 9163/2005); this led also to the questionable use of neuroscience in the judgment of capacity and social dangerousness. Recently, the Italian criminal law system underwent a progressive change of the legislation concerning ‘psychiatric hospitals for mentally disordered offenders’ (Ospedali Psichiatrici Giudiziari – OPG): mentally disordered offenders have been dislocated into REMS (Residence for the Execution of custodial measures for mental disordered offenders). Act n. 81/2014 leads indeed to the overcoming of the psychiatric hospitals and changes the judgement of social dangerousness: this evaluation is now only based on subjective and personal qualities, without taking into account personal, family and social living conditions of the offender, as provided before in accordance to Art. 133 co.2 n.4 of the Italian Criminal Code. The dissertation takes into account current law in force, recently change of legislation from Act n. 230/1999 to Act n.103/2017 (Riforma Orlando, from the name of the proponent), jurisprudence and doctrine on the subject, and all the most important law reform drafts on the matter. One of the change expected from Act n.103/2017 is the deinstitutionalization of mentally disordered offenders through the enhancement of healthcare in order to increase individual rehabilitative treatments (social dangerousness and ‘need of care’). This important reform is not implemented so far. The research is also the result of the participation in conferences and seminars on the overcoming of the partition between mentally disordered offenders and ordered offenders: not only some part of doctrine, but also a Parliamentary Commission (Commissione Parlamentare di inchiesta sulla efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, 2011), stated that the abolition of the legal institute of non-imputability is “an essential landing place”. Last chapter deals with a comparative research in which the attention has been focused on the system of custodial measures for mentally disordered offenders in Germany, a research study carried out at LMU – Ludwig Maximilian University of Munich, in France, in the United Kingdom and in Sweden. This analysis shows how Italian criminal law system is still inadequate, thus it does not provide a wide range of judicial reactions with re-educational and re-socialization purposes (Art. 27 Cost.). Lastly, the study comes back to the problem concerning how to manage ‘treatment’ and ‘punishment’, i.e. the relationship between psychiatry and criminal law system. ‘Treatment’ should be the task of the psychiatry that should leave the social control sphere and regain its merely therapeutic status. ‘Punishment’ should be the task of the criminal law system. Within a perspective of real prevention and to accomplish Art. 3 Costitution the system should enhance healthcare and social services and provide access to individual therapeutic treatments for all mentally disordered offenders. [edited by Authors]
XXX ciclo
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PESENTI, Pietro Mario. "Integrazione, Inclusione e Personalizzazione nella scuola. Dall’analisi teorico-pratica a 40 anni dalla Legge n.118/1971 alle prospettive per la valorizzazione delle capacità delle persone disabili. Una ricerca nella provincia di Bergamo." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28665.

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Quale è il volto dell’integrazione scolastica in Italia nella cornice del dibattito europeo sulla disabilità e nel quadro dei modelli teorico-concettuali che l’hanno storicamente spiegata? Quali sono le caratteristiche dell’integrazione nelle scuole italiane a 40 anni dalla Legge n. 118/1971, che ha sancito la piena partecipazione di tutti nel sistema educativo di istruzione e di formazione senza prevedere per gli studenti disabili percorsi separati da quelli ordinari, così come di recente è stato sottolineato dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (13/12/2006)? Due ricerche quantitative condotte nella provincia di Bergamo, all’interno dello scenario tracciato dalle più recenti indagini nazionali, offrono una risposta. Grazie ai pareri di 1485 professionisti scolastici (632 insegnanti di scuole statali e 103 docenti di scuole paritarie nell’anno scolastico 2010-2011 e 750 docenti di scuole statali nell’anno scolastico 2011-2012) è possibile avere un significativo spaccato della realtà scolastica odierna. I risultati della ricerca consentono di cogliere anche alcune prospettive per la valorizzazione delle capacità delle persone disabili, che non coincidono con l’individuazione di “strumenti nuovi”, ma con modi non ancora del tutto esplorati di avvicinarsi alla sfera della disabilità e di affrontare l’integrazione scolastica delle persone disabili. A tal proposito sono state assunte l’integrazione, l’inclusione e la personalizzazione come chiavi di lettura per cogliere e capire la “via italiana” dell’integrazione scolastica. Le conclusioni sottolineano l’importanza di attuare una piena valorizzazione delle capacità delle persone disabili, nel quadro di una prospettiva di personalizzazione, in linea con quanto dice la Costituzione italiana quando parla della necessità di garantire a tutti il “pieno sviluppo della persona umana” (art. 3, comma 2). Oggi si tratta di fare differenze per fare integrazioni, perché è in gioco non solo l’integrazione dell’allievo disabile, ma anche quella di tutti.
What does integration in Italian schools look like within the framework of the European debate on disability and in the light of the conceptual models aimed at explaining its historical development? What are the characteristics of integration in Italian schools 40 years after the introduction of Law No. 118/1971, which provided for the participation of every individual in the Italian education and training system rejecting the idea of a separate and different education for children with disabilities, as was recently stressed also by the UN Convention on the Rights of Persons with Disabilities (13/12/2006)? Two quantitative surveys conducted in the province of Bergamo, in the light of most recent national studies, attempt to give an answer to these questions. Thanks to the opinions of 1,485 professionals in schools (632 teachers in state schools and 103 teachers of private schools in the school year 2010-2011 and 750 teachers from state schools in the school year 2011-2012) the research provides a significant insight of the situation in schools today. The research also aims at identifying a number of ways that could contribute to promoting the capabilities of people with disabilities. These are not merely “new tools”, but rather a completely new approach to disability and to school integration of disabled people. In this regard the notions of integration, inclusion and personalised learning have been taken as key concepts to better understand the approach adopted in Italy in terms of school integration. The analysis highlights the importance of implementing a new approach that could enhance the capabilities of people with disabilities, as part of a fully personalized educational pathway, in line with the Italian Constitution that provides for the need to ensure the “full development of the human person” (Art. 3, par. 2). It is necessary to take account of individual differences to promote integration, because at stake is not only the integration of students with disabilities, but also of us all.
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FRASCA, Nicoletta. "Lavoro a termine e contrattazione collettiva." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91143.

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Nel ripercorrere l’evoluzione della disciplina del lavoro a tempo determinato, considerato come emblema della flessibilità e, al contempo, quale strumento per favorire l’incremento dell’occupazione, l’A. analizza in particolare il ruolo svolto dalla contrattazione collettiva, che talvolta è destinataria di un ampio rinvio legale, talaltra si ritrova ad operare entro ristretti limiti.
Analysing the evolution and the regulation of fixed-term contract, considered as a symbol of flexibility and, at the same time, as a means to increase employment, the Author particularly examines the role played by collective bargaining, that sometimes is connected to a large legal referral, sometimes has to operate within stricts limits
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emanuele, Birritteri. "I reati alimentari tra responsabilità individuali e degli enti collettivi : Tassonomia delle forme di intervento punitivo ed esigenze di riforma." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2021. http://hdl.handle.net/11385/210520.

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Profili criminologici e categorie generali. Oggetto, confini e scopo dell’indagine. Il sistema italiano di repressione degli illeciti in materia alimentare: beni giuridici e tecniche sanzionatorie tra individuo ed ente collettivo. Il contrasto agli illeciti alimentari nel Regno Unito e negli Stati Uniti: sistemi diversi, problemi comuni.
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ROSSI, LUCREZIA SILVANA. "LA LEGITTIMA DIFESA NEL DOMICILIO (ART. 52 C. 2-4 C.P.) UN¿INDAGINE TRA STORIA, COMPARAZIONE, TEORIA E PRASSI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/852006.

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L’elaborato tratta il delicato tema della legittima difesa esercitata nel domicilio, che è stato oggetto di due riforme negli ultimi quindici anni – prima nel 2006, poi nel 2019 –, suscitando diffuse critiche e contrastanti pareri in ordine alla sua esatta portata. La grande attenzione pubblica per l’istituto e i due interventi legislativi hanno stimolato l’interesse e il desiderio di approfondire l’origine, la ratio e l’evoluzione della scriminante di cui all’art. 52 c.p. Lo scopo della presente indagine è duplice: da una parte, si è cercato di comprendere le esigenze sottostanti alle riforme e, più in generale, il fondamento del bisogno così ben radicato nella società contemporanea di una differenziazione di trattamento per le aggressioni perpetrate all’interno dell’abitazione; dall’altra, invece, partendo dallo studio della disciplina attualmente in vigore e dell’applicazione concreta della medesima ad opera della giurisprudenza, si è provato a trovare un equilibrio più soddisfacente tra le esigenze diffuse e il rispetto della Carta costituzionale e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, in sintesi una “contro-riforma sostenibile”. La tesi si articola in tre parti, di cui la prima è dedicata all’analisi storico-comparatistica della causa di giustificazione. In particolare, lo studio ripercorre le origini dell’istituto a partire dal diritto romano sino ai giorni nostri, cercando di evidenziare i precedenti storici atti a spiegare l’attuale predisposizione di una figura speciale di legittima difesa a beneficio di colui che sia aggredito in luoghi privati in ordine ai quali vanti uno ius excludendi alios nei confronti dell’aggressore. La ricerca storica è affiancata da un’indagine comparatistica, anch’essa impostata in prospettiva storica, che allarga lo sguardo alle scelte compiute in argomento dai principali ordinamenti europei – segnatamente quello francese e inglese –, nonché dal sistema federale statunitense. La seconda parte della tesi ha ad oggetto il diritto interno vigente; in particolare l’elaborato affronta prima la legge n. 59 del 13 febbraio 2006 e poi la legge n. 36 del 26 aprile 2019, ossia le riforme che hanno conferito rilievo alla figura speciale della legittima difesa domiciliare. A tal fine, si considera tanto il contesto politico criminale che ne ha segnato l’origine, quanto il contenuto delle riforme alla luce della giurisprudenza di legittimità; è stato infatti svolto uno studio su tutte le pronunce emesse dalla Corte di Cassazione in materia di legittima difesa domiciliare dal 1° gennaio 2000 sino al 1° gennaio 2021. Grazie a tale ricerca è emerso da una parte come la prima riforma risulti sostanzialmente priva di ricadute concrete e, dall’altra, come il secondo intervento legislativo, ove non sottoposto a un’interpretazione correttiva alla luce delle direttrici costituzionali e convenzionali europee, sia pericoloso per la tenuta del sistema. Lungo tale direttrice, l’indagine si sofferma in particolare sul ruolo che dovrebbero assumere il requisito della necessità e le presunzioni normative di legittimità della reazione. Con riferimento al caso dell’eccesso, poi, si prospettano i criteri rilevatori del grave turbamento e delle condizioni di minorata difesa a cui si ricollegano effetti scusanti. La terza ed ultima parte dell’elaborato, infine, tratta l’istituto in una prospettiva de iure condendo; nello specifico, prendendo le mosse dai risultati raggiunti attraverso l’indagine realizzata, si è provato ad avanzare una proposta di risistemazione della causa di giustificazione che si articola in tre passaggi, idealmente collegati tra loro. Secondo tale ipotesi di lavoro, l’art. 52 c.p. guadagnerebbe in razionalità ed efficacia se, anzitutto, fossero eliminati i commi disciplinanti la legittima difesa domiciliare attualmente in vigore; inoltre, alla disposizione di cui al c. 1 dell’art. 52 c.p. dovrebbe affiancarsi una scusante legata allo stato di turbamento emotivo vissuto dall’aggredito, applicabile alla fattispecie generale per i casi di eccesso e di errore sulla legittima difesa; infine, si potrebbe prevedere una presunzione iuris tantum di pericolo attuale per la sola incolumità dei presenti in caso di aggressione perpetrata all’interno del domicilio e dell’esercizio commerciale. La compresenza di tali proposte modificative sembrerebbe in grado di conferire un rinnovato equilibrio alla causa di giustificazione, da una parte dando voce e riconoscimento alle istanze diffuse, dall’altra rispettando i principi e i valori di cui la Costituzione e la Convezione europea dei diritti dell’uomo sono espressione, dall’altra ancora imprimendo una spinta contraria rispetto all’attuale tendenza antistatalista, se non addirittura anticostituzionale, di cui le due recenti riforme in materia si sono rese portavoce.
The thesis deals with the delicate issue of self defence exercised in the home, which has been the subject of two reforms in the last fifteen years – first in 2006, then in 2019 –, arousing widespread criticism and conflicting opinions regarding its exact scope. The great public attention for the institute and the two legislative interventions have stimulated the interest and the desire to investigate the origin, the ratio and the evolution of the justification regulated by art. 52 c.p. The purpose of this survey is twofold: on the one hand, an attempt has been made to understand the needs underlying the reforms and, more generally, the foundation of the need so well rooted in contemporary society for a differentiation of treatment for attacks perpetrated inside the house; on the other hand, starting from the study of the discipline currently in force and the concrete application of the same by jurisprudence, an attempt has been made to find a more satisfactory balance between the widespread needs and compliance with the Constitutional Charter and the European Convention of human rights, in short a "sustainable counter-reform". The thesis is divided into three parts, of which the first is dedicated to the historical-comparative analysis of the justification. In particular, the study traces the origins of the institute starting from Roman law up to the present day, trying to highlight the historical precedents capable of explaining the current predisposition of a special figure of self defence in favour of anyone who is attacked in private places, where individuals boasts an ius excludendi alios against the aggressor. The historical research is accompanied by a comparative survey, also set in a historical perspective, which broadens the gaze to the choices made on the subject by the main European systems – notably the French and English ones –, as well as by the US federal system. The second part of the thesis concerns the internal law in force; in particular, the paper first deals with law no. 59 of 13 February 2006 and then the law n. 36 of 26 April 2019, i.e. the reforms that have given prominence to the special figure of home self defence. To this end, both the criminal political context that marked its origin and the content of the reforms in the light of the jurisprudence of legitimacy are considered; in fact, a study was carried out on all the rulings issued by the Court of Cassation regarding home self defence from 1 January 2000 until 1 January 2021. Thanks to this research, it emerged on the one hand how the first reform is substantially devoid of concrete repercussions and, on the other hand, how the second legislative intervention, if not subjected to a corrective interpretation in the light of constitutional and conventional guidelines, is dangerous for system tightness. Along this line, the investigation focuses in particular on the role that the requirement of necessity and the normative presumptions of legitimacy of the reaction should assume. With reference to the case of excess, then, are presented the criteria for detecting the serious disturbance and the conditions of impaired defence to which excuse effects are linked. Finally, the third and last part of the paper deals with the institution from a de iure condendo perspective; specifically, starting from the results achieved through the survey carried out, an attempt was made to put forward a proposal for reorganization of the justification which is divided into three steps, ideally connected to each other. According to this working hypothesis, art. 52 c.p. would gain rationality and effectiveness if, first of all, the paragraphs governing home self defence currently in force were eliminated; furthermore, beside the provision referred to art. 52 c. 1 c.p., there should be an excuse linked to the state of emotional disturbance experienced by the attacked, applicable in cases of excess and error in self defence; finally, an iuris tantum presumption of current danger could be envisaged for the sole safety of those present in the event of aggression perpetrated within the home and business. The coexistence of these amending proposals would seem capable of giving a renewed balance to the justification, first of all giving voice and recognition to the widespread requests, furthermore respecting the principles and values of which the Constitution and the European Convention of human rights are an expression, and lastly still giving a push contrary to the current anti-statist tendency, if not even anti-constitutional, of which the two recent reforms on the subject have become spokesmen.
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Liberali, B. M. C. "FRA LEGISLATORE, CORTE COSTITUZIONALE E GIUDICI COMUNI: PROBLEMATICHE INTORNO ALLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/168883.

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Abstract PhD THESIS IN CONSTITUTIONAL LAW “BETWEEN LEGISLATURE, CONSTITUTIONAL COURT AND TRIBUNALS: PROBLEMS AROUND ASSISTED PROCREATION” The matter of medically assisted procreation regulated by Act No 40 of 2004, which aims at identifying a solution to the reproductive problems deriving from a couple’s sterility or infertility, ensuring the rights of all parties involved including the unborn, has seen over the years the progressive action of a variety of institutional actors, such as the legislature first, the lower courts, the Constitutional Court and the European Court of Human Rights, who have contributed and still contribute to its definition. It should be noted how the choices that have been adopted into Law 40/2004 and the subsequent ministerial guidelines have brought Tribunals, who had been called upon to make practical application, to offer solutions to conflicts that had arisen about the most critical profiles. Precisely on these profiles lingered civil and administrative judges who, after some decisions showing complete adherence to the ratio of the law, have on the one hand come to an interpretation in conformity with the Constitution, on the other have also affected the legitimacy of the ministerial guidelines. In addition, the role of judges has been instrumental in the establishment of the judgements of constitutionality before the Judge of the Laws. The Constitutional Court, once the common judges have considered the relevance as well as the non-manifest groundlessness of the questions and have unsuccessfully made an attempt to attain a constitutionally compliant interpretation, has made a major contribution in defining the content of the legislation, redesigning many provisions. It was also necessary, considering the increasingly supranational dimension of Law, refer to the influence of the European Court of Human Rights’ case-law, with particular reference to the question concerning the type of heterologous assisted fertilization. The involvement of the stakeholders has been fundamental in a field – that even before the law was effective gave rise to heated discussion – which is likely to affect the rights of those concerned and to outline the possible configuration of “new rights”. Even the holding of referendums on the discipline – which were ultimately null, as the necessary quorum of participants was not reached – allows, in particular, to carry out some considerations about the nature of Law 40/2004 In order to outline the scope of the rights underlying the matter, in the light of regulatory and judicial actions, this work has not privileged an approach to the underlying issues which traces chronologically the changes in the matter. It has in fact tried to adopt a method that identifies above all the most critical profiles, and to check for each of them what was the solution offered by the Legislature first, and then by Tribunals, with particular attention to the different balance operated between the rights that are prominent. Through the reconstruction of these profiles, it was possible, therefore, dwell on the extent of the rights of all parties involved and consider the possibility of identifying “new” rights, taking into account the new challenges claimed by the law itself. Particular attention was directed towards the identification of the rights of couples seeking access to assisted reproductive techniques, of the would-be mother and father, and of the unborn, as configured by the Legislature and as interpreted by case-law. In this respect, related to the reconstruction of the rights which refer to different subjects, constant reference has been made to the matter of abortion, in order to delineate the difference of approach of the two statutes with regard to the protection of the underlying rights.
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Vigato, Elisabetta. "Il federalismo fiscale in Italia. Dal paradigma costituzionale ai tentativi per la sua realizzazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3426193.

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This thesis aims to analyze the federalizing process in Italy, from its origins to the most recent developments. It is divided into six chapters and describes the implementation of the federalizing process, exploring the laws, the activity of the Constitutional Court and the main literature about this topic. Chapter one outlines the evolution of local finance in Italy, passing through Risorgimento, the process of unification, the Giolitti era, the First World War and the Fascist period. This dissertation deals also with reforms carried out during the Fifties and the Sixties and points out the relationship between central and local finance during the Seventies, the Eighties and the Nineties. Chapter two explores the constitutional basis of federalism, represented by Article 119 of the Constitution. The first topic of research is the description of fiscal autonomy, comparing the text of Article 119 with the previous formulation, and focusing the relationship between Article 119 and Article 117 of the Constitution. The second topic of research aims to describe the main case law dealing with fiscal federalism, from 2001 to 2009. Chapter three focuses on the first legislative «attempts» to realize fiscal federalism. In fact, there were some laws that tried to reform the relationship between central and local power, from the financial point of view, even before the reform of Title V of the Constitution. Other laws tried to do the same after 2001. It is necessary to wait until 2009, when it was approved Law n. 42/2009, to start to develop a complete system of fiscal federalism. Chapter four examines the main contents, the reaction of institutional system and the main literature about Law 42/2009. In particular, the dissertation deals with the thirty one principles of the new fiscal federalism, with the new structure of regional and local finance and with the equalization system. Chapter five explores the effects of the recent Legislative Decrees of implementation of fiscal federalism. Chapter six outlines the realization of federalizing process into the special regions. The analysis focuses mainly on the articles of Law 42/2009 and of the decrees which produce effects on these regions, directly and indirectly. The dissertation explores also three Acts between special regions and Government, in order to change the financial parts of their Statutes.
Il presente lavoro si propone di analizzare il processo evolutivo del federalismo fiscale in Italia. La trattazione è articolata in sei momenti, allo scopo di verificare lo stato di attuazione del federalizing process, dando conto degli interventi legislativi in materia, dell'attività interpretativa della Corte costituzionale e delle principali acquisizioni dottrinali maturate nel dibattito scientifico. Il capitolo I ripercorre l'evoluzione della finanza locale in Italia, dal Risorgimento italiano, culla delle prime teorie federaliste, alle riforme a Costituzione invariata poste in essere negli anni Novanta. All'interno di questa ampia cornice storica, si approfondiscono le declinazioni del rapporto tra finanza statale e locale, passando attraverso l'unità d'Italia, l'età giolittiana, la Grande guerra ed il ventennio fascista. Si illustrano, inoltre, i lavori dell'Assemblea costituente relativi all'art. 119 Cost., per poi analizzare gli elementi distintivi della fase di «autoderminazione tributaria» che caratterizza gli anni Cinquanta e Sessanta. Si approfondiscono, quindi, i contenuti delle riforme degli anni Settanta, dando particolare rilievo al criterio della spesa storica, nonché i principali interventi di politica fiscale degli anni Ottanta e Novanta. Il capitolo II riguarda il fondamento costituzionale del federalismo fiscale. Muovendo dalla disciplina costituzionale in materia di decentramento, ad opera della l. cost. n. 3/20001, il lavoro si concentra sul parametro di riferimento del federalismo fiscale, l'art. 119 Cost. Dopo aver descritto le principali posizioni elaborate nel panorama dottrinario italiano, si offrono riflessioni in punto di autonomia impositiva, si verificano le connessioni con l'art. 117 Cost., si analizzano le principali problematiche relative al fondo perequativo, alle risorse aggiuntive, agli interventi speciali e alla c.d. golden rule. Una parte considerevole del capitolo sviluppa inoltre i percorsi tracciati dall'attività interpretativa del Giudice delle Leggi durante il periodo di inattuazione del rinnovato dettato costituzionale. Quale criterio per la disamina, si distinguono le pronunce relative all'autonomia di entrata da quelle afferenti all'autonomia di spesa. Il capitolo III focalizza i primi tentativi legislativi di attuazione del federalismo fiscale. Metodologicamente, si sceglie di considerare gli interventi legislativi precedenti alla riforma costituzionale del 2001 (l. n. 133/1999 e d.lgs. n. 56/2000) e quelli successivi (c.d. bozza lombarda e disegno di legge Prodi del 2007). Tali provvedimenti sono esaminati tenendo in adeguata considerazione i principali contenuti, gli elementi di novità nonché i profili problematici e verificando il tutto alla luce delle diverse opinioni maturate nel dibattito scientifico. Il capitolo IV è esclusivamente dedicato alla legge 5 maggio 2009, n. 42 recante Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione. L'incipit della disamina è costituito dai lavori preparatori alla legge, in relazione ai quali si espongono le principali reazioni del sistema istituzionale e della dottrina che ne hanno accompagnato l'iter di formazione. In prosieguo, si analizzano i contenuti della legge, muovendo dall'ambito di intervento alla portata innovativa delle finalità. Si dedica, quindi, un focus specifico ai trentuno principi e criteri direttivi in essa contenuti, nonché alle interazioni tra gli organi di governance del federalismo fiscale istituiti dalla stessa delega (la Commissione tecnica paritetica per l'attuazione del federalismo fiscale, la Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale e la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica). Si descrive la struttura della nuova finanza regionale e locale e il sistema perequativo, specificando, infine, le scelte operate dalla legge in materia di interventi speciali e perequazione infrastrutturale. Il capitolo V tratta le innovazioni poste in essere ad opera degli otto decreti legislativi di attuazione. Il legislatore delegato ha elaborato, nei due anni previsti per l'esercizio della delega, otto provvedimenti di attuazione: il d.lgs. n. 85/2010, in materia di federalismo demaniale; il d.lgs. n. 156/2010 recante l'ordinamento transitorio di Roma capitale; il d.lgs. n. 216/2010 sui fabbisogni standard di Comuni, Città metropolitane e Province; il d.lgs. n. 23/2011 in materia di autonomia finanziaria dei Comuni; il d.lgs. n. 68/2011 sull'autonomia tributaria di Regioni e Province e costi standard in sanità; il d.lgs. n. 88/2011 in materia di risorse aggiuntive e interventi speciali; il d.lgs. n. 118/2011 recante armonizzazione dei sistemi contabili e dei bilanci di Regioni ed enti locali e, infine, il d.lgs. n. 149/2011 sui meccanismi sanzionatori e premiali per Regioni, Province e Comuni. Il capitolo VI approfondisce, infine, il tema dell'attuazione del federalismo fiscale nelle Regioni a statuto speciale. Si analizzano, anche alla luce dei rilievi evidenziati in ambito scientifico, le disposizioni della l. n. 42/2009 direttamente e indirettamente applicabili alle Regioni speciali, e quelle che, nei decreti legislativi di attuazione, riguardano precipuamente le autonomie speciali. Si dedica quindi un approfondimento ai protocolli d'intesa siglati da alcune Regioni speciali con il Governo, posti in essere nel 2009 e nel 2010, ai fini di modificare gli statuti speciali nella loro parte finanziaria.
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CARLONE, FRANCESCA ROMANA. "L’evoluzione dell'istituto della concessione nelle infrastrutture di trasporto." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2021. http://hdl.handle.net/11567/1059700.

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According to administrative tradition, concession is an instrument that allows individuals to use a public good for a particular purpose. This general definition, which includes two adjectives, such as public and particular, reflectes the multifaceted issue of the instrument to fulfill at the same time a public need and an eminently private exigence. This study examined different historical periods and various currents of thoughts, to identify distinctive traits of the concession in Italian legal system, especially focusing on the concession of the infrastructure management of airports and railways. In the background of the tension between two extreme poles of the definition, the notion of public good is believed to be discussed and revisited. Furthermore, the research illustrated the main regulatory framework of port concessions, which were radically changed after the new port law no. 84/1994. According to the new land-lond ports in which port authorities were in charge of coordinating, promoting and planning the port activities with a specific prohibition of any direct involvement, port operations have been awarded to private companies entitled to operate under a concession. Two main port actors became the port authority and the port facilities and terminal operating company, who are the only ones able to manage a terminal and to handle cargoes. The criteria to award port concessions are set out in the article 18 of Law no. 84/1994 as far as concessions of port terminals to stevedoring companies are concerned. The paper explained both issues of renewal and extension of port concession, whose maximum duration cannot exceed the period necessary for the recovery of investments made by the concessionaire, as resulting from the operational and business plan. Moreover, the investigation reconstructed the development of the motorway concessions sector in Italy, starting from their birth, through the privatisation in the 1990s, to finally analyze the debate on a possible re-publication following the collapse of the “Ponte Morandi”. In the research the Author also highlighted the relative constituent elements of the scope, i.e. the specific features of the motorway concession regime compared to the ordinary one, the growing presence of an independent governance, as well as the peculiar modalities of tariff determination through the price cap parameter, revealing that the main interventions of Italian Legislator were inspired by the contingent needs and not by the pursuit of an organic design. Dissertation thesis also analysed the role of Transport Regulation Authority (ART), whose main mission is economic regulation in the field of transport and access to related infrastructures and services. Further, ART is competent for defining the quality levels of transport services and the minimum content of the rights that may be claimed by users against infrastructure managers. The Authority is an indipendent administrative authoriy and operates in full autonomy, in accordance with EU legislation and in compliance with the subsidiarity principle.
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Taverna, Giuseppe. "L’APPLICABILITÀ DELLA LEGGE N. 241/1990 AL PROCEDIMENTO TRIBUTARIO." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10447/94907.

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Nasca, Cristina. "LA GIUSTIZIA SPORTIVA DOPO LA LEGGE N. 280 DEL 2003." Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10447/95531.

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PIRO, Elisabetta. "La nullità di cui all'art. 9, comma 3 della legge n. 192/98 fra diritto generale e diritti speciali." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10447/94908.

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PELLEGRINO, PIERA. "Zone Franche Urbane e le agevolazioni alle imprese della legge n.266/1997. Il “passaggio” necessario da politiche settoriali a politiche integrate per contrastare il degrado urbano." Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/11573/917618.

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A partire dagli anni Novanta si è registrata una crescente attenzione verso le politiche di sviluppo urbano, favorita principalmente dall’affermarsi di politiche europee e nazionali. Tali politiche considerano le città sia oggetti particolarmente esposti a problemi di esclusione sociale, disoccupazione, degrado urbano, sia soggetti che assumono un ruolo strategico per il cambiamento e la crescita economica. I grandi cambiamenti sociali, culturali, economici e politici, che si sono verificati nel corso degli ultimi decenni, hanno contribuito in modo sostanziale, all’interno del dibattito scientifico contemporaneo, a portare al centro dell’attenzione, la questione della “dimensione urbana”. All’interno di questo quadro, la presente ricerca analizza le politiche settoriali di sviluppo dell’imprenditorialità istituite in Italia per risolvere problematiche di degrado urbano in ambiti ben definiti, nello specifico: le agevolazioni previste dall’art.14 della Legge n.266/1997, cosiddetta "legge Bersani", e il dispositivo fiscale delle Zone Franche Urbane istituito dalla Legge finanziaria del 2007. Entrambe le leggi pongono l’attenzione sul rapporto tra sviluppo economico e questioni urbane, rovesciando il tradizionale approccio top-down delle politiche settoriali imprenditoriali e si propongono di mettere in coerenza le diverse politiche di finanziamento e i programmi di riqualificazione urbana, al fine di massimizzare gli effetti su specifiche aree degradate. L’obiettivo generale della ricerca qui esposta è di fornire un’interpretazione in chiave urbana delle politiche di sviluppo imprenditoriale istituite dallo Stato italiano negli ultimi vent’anni. La ricerca, inoltre, persegue diversi obiettivi specifici. Il primo obiettivo specifico è finalizzato a contribuire con elementi di conoscenza teorica ed empirica all’ambito problematico della rivitalizzazione e la riqualificazione di specifiche aree caratterizzate dal degrado urbano mediante politiche di sviluppo imprenditoriale. Il secondo, con l’ausilio dei casi di studio selezionati, è relativo alla comprensione di come tali politiche, che per definizione forniscono risposte di tipo settoriale, possano affrontare la complessa tematica del degrado urbano, riuscendo ad assumere un carattere multidimensionale ed integrato. Il terzo consiste nell’individuazione di fattori di successo ed insuccesso per la definizione di una proposta di orientamenti da fornire alle Amministrazioni comunali per l’eventuale implementazione futura di questa tipologia di politiche. Infine, il quarto è finalizzato a capire il ruolo e le caratteristiche che deve avere il momento della valutazione nelle politiche di sviluppo all’imprenditorialità affinché sia di supporto alle decisioni e possa migliorare l’efficacia delle politica in contesti di degrado urbano.
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SALA, MICHELE. "L’assistenza farmaceutica fra tutela della salute, evoluzione delle politiche di controllo della spesa farmaceutica e prospettive future." Doctoral thesis, 2023. https://hdl.handle.net/11573/1668402.

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diritto alla salute, sancito dall’art. 32 della Costituzione, è un diritto fondamentale che lo Stato tutela, al pari di altri diritti, attraverso un complesso bilanciamento di interessi con gli altri principi costituzionali e i limiti finanziari. Tale tutela avviene grazie ai servizi erogati dal Servizio Sanitario Nazionale, tra i quali rientra anche la dispensazione dei farmaci. Il bene farmaco, essendo parte integrante dei livelli essenziali di assistenza, è soggetto a dei vincoli finanziari. Il presente lavoro si prefigge l’obiettivo di descrivere le soluzione adottate al fine di bilanciare la necessità dell’erogazione gratuita o quasi di farmaci sempre più all'avanguardia e, quella di sostenere il servizio sanitario nazionale da un punto di vista economico. Per questo preliminarmente verrà approfondito il tema della tutela della salute come diritto fondamentale e quello del farmaco come bene costituzionalmente funzionale a tale scopo. Nella seconda parte verrà descritta l’evoluzione della spesa farmaceutica in Italia e in Europa e le varie soluzioni normative adottate anche a livello europeo per far fronte alla costante crescita di questa voce di spesa. Nel terzo ed ultimo capitolo sarà invece approfondito il sistema italiano di contenimento della spesa farmaceutica erogata dal SSN basato sull’applicazione di tetti di spesa e sistemi di compartecipazione alla stessa. Sarà centrale in questa parte la disamina delle vicende processuali che hanno contraddistinto il sistema di compartecipazione cosi congeniato, il cosiddetto “payback” farmaceutico. Fermo restando la necessità di prevedere un sistema di compartecipazione alla spesa, saranno infatti affrontate le motivazioni di questa travagliata vicenda con l’obiettivo di comprenderne le ragioni e ricavarne spunti futuri per il miglioramento di un eventuale e successivo metodo per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.
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SANFILIPPO, PAOLA. "Il diritto alla fecondazione assistita: una prospettiva comparata." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11570/3115944.

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IAMMARINO, Debora. "Danno ambientale e responsabilità nella gestione dei rifiuti." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251115.

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Анотація:
La disciplina del danno ambientale è stata oggetto di diverse e numerose modifiche nel corso degli anni, sia a livello nazionale che europeo. Regolata in Italia, per la prima volta, dalla L. 349/1986 che, all’art. 18, prevedeva la risarcibilità del danno ambientale indipendentemente dalla violazione di altri diritti individuali come la proprietà privata o la salute. In ambito Europeo il primo intervento si è avuto con l’adozione della Direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale. La Direttiva è stata poi recepita in Italia con il D.Lgs. n. 152/2006, che nella Parte Sesta si occupa puntualmente di responsabilità per inquinamento ambientale. Tuttavia, le principali novità della normativa comunitaria con riferimento al regime di responsabilità per attività inquinanti nei confronti dei beni ambientali, non sono state immediatamente riprese in modo adeguato dalla normativa italiana, motivo per cui sono state emanate due procedure di infrazione nei confronti del Governo italiano che, per correre ai ripari, in un primo momento, ha approvato il D.l. 135/2009 introduttivo di nuovi criteri per il ripristino del danno ambientale e successivamente il legislatore è intervenuto con la Legge n. 97/2013 in materia di misure di risarcimento del danno e in materia di criteri di imputazione delle responsabilità. Tuttavia, l’assetto dei criteri di imputazione delle responsabilità è stato più volte oggetto degli interventi interpretativi della giurisprudenza che hanno delineato un quadro molto più rispondente alle istanze di origine comunitaria e ai principi del diritto europeo. All’interno di questo quadro più ampio si inserisce la questione della Gestione dei rifiuti, anch’essa oggetto di svariate modifiche normative volte sempre di più ad una tutela ambientale maggiore e prioritaria, attraverso metodi e tecniche in grado di ridurre la produzione dei rifiuti, l’introduzione del concetto di riduzione, prevenzione e recupero, riciclo e solo in ultimo lo smaltimento. Ruolo centrale assume in questo ambito l’attribuzione delle relative responsabilità in capo ai vari soggetti che si occupano della gestione dei rifiuti, pertanto nell’ultimo capitolo, si analizzeranno le diverse forme di responsabilità degli stessi e si darà conto dei principali interventi giurisprudenziali e della diverse interpretazioni dottrinali che hanno interessato la materia negli ultimi anni.
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