Статті в журналах з теми "Collezione di studi religiosi"

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Souza, Lidyane Maria Ferreira de, and Luca Baccelli. "L'UTILITÀ DELL’ANALISI CULTURALE DEI DIRITTI SOGGETTIVI RELIGIOSI." Revista Eletrônica do Curso de Direito da UFSM 17, no. 1 (December 31, 2022): e79979. http://dx.doi.org/10.5902/1981369470979.

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Анотація:
Nei paesi democratici, l’ordine giuridico in genere riconosce diritti soggettivi religiosi, prima di tutti la libertà religiosa. Dalla Guerra dei Trent’anni, un’ esperienza storicamente e geograficamente abbastanza specIfica, la libertà religiosa è presentata come soluzione universale alla sfida della coesistenza di differenti credenze religiose nello stesso spazio politico. Di conseguenza, si osserva come questi diritti promuovano determinati tipi di soggettività e di organizzazione religiosa. Dato che tale critica è già stata rivolta alla categoria dei diritti soggettivi, così come a quella dei diritti umani, questo articolo investiga se le risposte fornite a queste critiche – nell’ambito dei studi sociogiuridici, dell’analisi culturale del diritto e della filosofia e sociologia dei diritti umani – possono contribuire a riflettere sull’utilità dei diritti soggettivi religiosi per le persone di fede non egemonica. Si conclude che l’analisi culturale permette identificare possibili reinvenzioni della strategia politica dei diritti soggettivI religiosi.
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Composta, Dario. "Dario COMPOSTA, La nuova Morale e i suoi problemi (Critica sistematica alla luce del pensiero tomistico), Collezione «Studi tomistici» nº 38, Pontificia Accademia di S. Tommaso-Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1990, 194 pp., 24 x 17." Scripta Theologica 28, no. 1 (January 24, 2018): 268–76. http://dx.doi.org/10.15581/006.28.15522.

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Le Normand-Romain, Antoinette. "Au coeur de la formation artistique. La galerie de moulages de l’Académie de France à Rome à la lumière des archives comptables (1804-1914)." Studiolo 14, no. 1 (2017): 244–69. http://dx.doi.org/10.3406/studi.2017.1347.

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Анотація:
L’Accademia di Francia a Roma disponeva nel XIX secolo di una collezione molto importante di calchi dall’antico. Parallelamente agli sforzi intrapresi dalla istituzione per lo studio, la conservazione e la miglior presentazione al pubblico degli elementi che sono sopravvissuti, un piccolo gruppo di ricercatori si è dato come missione di esaminare e studiare gli archivi contabili dal 1804 al 1914, per poter incrociare le informazioni da un lato, a partire dai dati tecnici e dall’altro, dai documenti. Mentre molte domande rimangono senza risposta, in particolare per quanto riguarda la datazione dei rimanenti calchi, questo articolo ambisce a migliorare la comprensione del funzionamento dell’Accademia attraverso lo sviluppo di quella che è stata una collezione faro, oltre che a dare un contributo alla storia del gusto per l’Antico ora che vi è un rinnovato interesse.
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Kałowski, Julian. "Problemy dotyczące instytutów życia konsekrowanego i stowarzyszeń życia apostolskiego zawarte w kwartalniku "Prawo Kanoniczne" w latach 1958-2007." Prawo Kanoniczne 51, no. 1-2 (June 5, 2008): 13–29. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2008.51.1-2.02.

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Анотація:
L’articolo mette in rilevo gli studi, connessi con la diversa problematica degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica, pubblicati nella rivista „Prawo K anoniczne” nel corso di cinquanta anni della sua attività. Si trovano ottantasei articoli legati al tema in questione, nei quali gli autori, oltre i temi storici, affrontano, in maggior parte, anche gli argomenti inerenti alle diverse tappe di formazione (il noviziato, la professione temporanea e perpetua, ecc...), apostolato e alla separazione dall’istituto (esclaustrazione, uscita e la dimissione di un religioso dall’istituto). Le questioni storiche invece riguardavano, in modo particolare, l’origine dei singoli istituti religiosi e la soppressione di alcuni di essi nella terra polacca da parte delle autorità civili nel XIX secolo. Oltre a quelli studi sono stati pubblicati, sia nella lingua originale che nella lingua polacca, anche otto fonti riguardo alla vita religiosa, tra cui i canoni del Codice del 1917 relativi agli istituti religiosi.
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Pulitini, Francesco. "A. Cardini, Antonio de Viti de Marco - La democrazia incompiuta (1858–1943)." Journal of Public Finance and Public Choice 3, no. 2 (October 1, 1985): 133–36. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907117138.

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Trujillo, Stefania. "Ressenya a Bellomi P., Colombini F. e Neri S. (eds.) (2011-2012). Progetto Mambrino, Ciclo italiano di Amadis di Gaula. Collezione della Biblioteca Civica di Verona , Verona, QuiEdit, 2012." SCRIPTA. Revista Internacional de Literatura i Cultura Medieval i Moderna 2, no. 2 (December 17, 2013): 368. http://dx.doi.org/10.7203/scripta.2.3119.

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Анотація:
Ressenya a Paola Bellomi, Federica Colombini e Stefano Neri (Eds.), Progetto Mambrino, Ciclo italiano di Amadis di Gaula. Collezione della Biblioteca Civica di Verona. Edizione fotodigitale. Studi preliminari di Anna Bognolo e Paola Bellomi. Prefazione di Agostino Contò. Verona, QuiEdit, 2012.. ISBN: 978-88-6464-130-0
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Laudadio, Andrea. "Quali sono le differenze di personalitŕ tra credenti e non credenti?" RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (December 2011): 95–124. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-001006.

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Numerosi sono i contributi internazionali che hanno affrontato il tema delle differenze di personalitŕ tra soggetti spirituali e religiosi, ma nessuno di questi studi č stato mai realizzato in Italia. A questo fine sono stati utilizzati due strumenti: il Big Five Questionnaire (Caprara, Barbaranelli, Borgogni, 1993) e la RAS - Scala di Atteggiamento Religioso (Laudadio, Baumgartner, D'Alessio,) somministrati ad un campione di 3019 soggetti (52,26% femmine) con etŕ media di 40 anni. Le analisi confermano una relazione tra le dimensioni di personalitŕ, religiositŕ e spiritualitŕ. L'analisi dei cluster evidenzia come i Religiosi siano piů Coscienziosi e Amichevoli ma meno Energici e Stabili Emotivamente rispetto agli altri due gruppi; questo risultato č in linea con quanto evidenziato da Saroglou (2002) al termine della sua meta-analisi. Sembrerebbero esistere numerose differenze di genere all'interno della relazione tra questi costrutti nonché alcune specificitŕ, forse imputabili alle caratteristiche proprie degli italiani relativamente alle dimensioni della spiritualitŕ e della religiositŕ.
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Rosenberg, Pierre. "Un ensemble de copies de dessins d'après l'Antique de Poussin." Studiolo 4, no. 1 (2006): 129–66. http://dx.doi.org/10.3406/studi.2006.1167.

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Un insieme di copie di disegni da l'antico di Poussin. Poussin ha disegnato poco: si tratta per lo più di disegni preparatori (382 numeri nel corpus di Pierre Rosenberg e Louis-Antoine Prat pubblicato nel 1994) per le sue composizioni pittoriche o di copie dall'Antico. La scoperta d'un gruppo di disegni, costituito non da copie d'antichità ma da copie di copie dall'Antico, chiarisce il metodo di Poussin e ci informa sull'importanza che egli conferiva all'Antichità. Queste copie non sono mai realizzate davanti alle opere, ma da un numero modesto di testi illustrati antichi. L'autore studia due insiemi di copie da Poussin ; il più importante è conservato in una collezione privata, mentre l'altro si trova a Roma nel Gabinetto Nazionale delle Stampe. Questi due gruppi completano le ricerche intraprese nel corpus pubblicato nel 1994.
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Ferluga-Petronio, Fedora. "Analisi comparativa dei nomi della gerarchia ecclesiastica in sloveno e croato." Linguistica 31, no. 1 (December 1, 1991): 401–19. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.401-419.

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Анотація:
L'argomento di questa ricerca trae spunto da due miei precedenti lavori trattanti l'uno i nomi per la gerarchia ecclesiastica in sloveno, l'altro quelli per il medesimo settore lessicale in croato. Il primo apparve in veste monografica (La Chiesa in Slovena. Analisi filologico-etimologica della gerarchia ecc!esiastica con particolare riguardo ai testi del Cinquecento, Centro studi storico-religiosi Friuli-Venezia Giulia, 14, Trieste 1984), il secondo in forma di articolo nella Rivista di Scienza religiose Studia Patavina (I nomi della gerarchia ecclesiastica in croato, Studia Patavina 37 (1990) l, Padova 1990, p. 97-117.
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Furlotti, Barbara. "From Paolo Giordano II Orsini to Cardinal Giulio Mazarino: the Journey from Rome to France of a Painting by Jacopo Bassano." Studiolo 10, no. 1 (2013): 242–48. http://dx.doi.org/10.3406/studi.2013.906.

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Da Paolo Giordano II Orsini al cardinale Giulio Mazarino : il viaggio da Roma in Francia di un dipinto di Jacopo Bassano. Attraverso l'analisi di inediti documenti d'archivio, l'articolo fa luce sulla storia collezionistica della Deposizione, un dipinto autografo di Jacopo Bassano ora conservato al Louvre, e anticipa la datazione comunemente accettata per l'opera. Mentre era noto che il quadro era appartenuto al cardinale Giulio Mazarino e che, alla morte di quest'ultimo (1661), era confluito nelle collezioni di Luigi XIV, sulla più antica provenienza del dipinto era stato sino ad ora possibile formulare solo ipotesi. I documenti qui pubblicati dimostrano che, a partire dal 1577, il dipinto faceva parte della collezione Orsini di Roma e che giunse a Parigi nel 1650 come dono diplomatico per il cardinale Mazarino da parte del duca di Bracciano, Paolo Giordano II Orsini.
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Guerra, M. "CENTRO STUDI RELIGIOSI (Ed.), Cronache e Commenti di Studi Religiosi. 3: Crisi del sacro. Sacralità, desacralizzazione, dissacrazione, Editrice LAS («Quaderni di Salesianum», 12), Roma 1986, 102 pp., 17 x 24." Scripta Theologica 20, no. 2-3 (February 28, 2018): 903. http://dx.doi.org/10.15581/006.20.19568.

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Lorda, J. L. "CENTRO STUDI RELIGIOSI, Cronache e Commenti de Studi Religiosi. 4: ... ma quale Dio?, Ed. LAS («Quaderni di Salesianum», 13), Roma 1987, 159 pp., 17 x 24." Scripta Theologica 19, no. 3 (March 6, 2018): 1003. http://dx.doi.org/10.15581/006.19.19974.

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Giuseppe Landi, Angelo. "San Francesco in Borgo d'Arquata e il suo convento. Strategie per la tutela dopo i danni del sisma." TERRITORIO, no. 96 (September 2021): 32–47. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-096003.

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Il sisma del 2016 tra Umbria e Marche ha causato estesi danni nel territorio di Arquata del Tronto, anche sul variegato patrimonio di edifici religiosi. Il complesso di S. Francesco, nella frazione di Borgo, ha subito crolli significativi, in particolare il collasso della copertura: la chiesa, la più ampia nel territorio comunale, in posizione baricentrica rispetto alle numerose frazioni, e di proprietà comunale, sarà tra i primi edifici a essere restaurati e restituiti alla comunità locale. Il corpus di rilievi, di studi e le prime indagini diagnostiche hanno permesso di rivelare tracce di una storia costruttiva particolarmente significativa e al contempo di indirizzare le scelte strategiche per il restauro della chiesa e del complesso conventuale.
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Malgouyres, Philippe. "Peinture et spiritualité en Italie au XVIIIe siècle." Studiolo 2, no. 1 (2003): 254–76. http://dx.doi.org/10.3406/studi.2003.1123.

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Philippe Malgouyres, Pittura e spiritualità in Italia nel Settecento ; La considerazione della dimensione religiosa delle opere negli studi sulla pittura italiana del Settecento è ancora rara, mentre è frequente per i periodi precedenti. Tuttavia, la committenza religiosa rimaneva ancora un fatto prestigioso che dette l'occasione a gli artisti di esplorare alcune vie innovative. La vita spirituale nel Settecento è ricca di avvenimenti e sviluppi determinanti per il futuro. L'articolazione è molto fruttuosa tra tendenze 'giansenizzanti' illuminate tese all'armo¬ nia sociale, di cui Muratori è il portavoce, e gli ambienti tradizionali che mettono l'accento su pra¬ tiche devoti e individuali. Alarne devozioni, promosse dalla Compagnia di Gesù, pur soppressa nel 1773, sono fondamentali per capire questo clima e il caso del Sacro Cuore è esemplare. Attraverso recenti pubblicazioni (cataloghi di mostre o cataloghi ragionati), proveremo ad esaminare se esistono specificità geografiche e a mettere in luce il posto occupato da pittori e committenti nei dibattiti religiosi che animano l'Italia nel Settecento.
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Della Ferrera, Leonardo. "Le memorie di Nicola Paravicini De Lunghi fra "liber chronicus" parrocchiale e autobiografia." STORIA IN LOMBARDIA, no. 2 (December 2010): 5–46. http://dx.doi.org/10.3280/sil2010-002001.

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In un manoscritto ottocentesco dovuto al sacerdote di un villaggio valtellinese, Nicola Paravicini De Lunghi (1820-1900), si susseguono considerazioni sulla vicenda personale dell'autore, sulla sua attivitŕ come parroco di paese, sulle condizioni sociali della zona e sulle questioni politiche scottanti all'epoca nel rapporto Chiesa - Stato (Roma capitale, soppressione degli ordini religiosi). Il testo indagato fornisce un esempio della ricchezza delle fonti di scrittura primaria, in particolare attraverso l'analisi del ruolo e della preparazione culturale del clero curato dell'Ottocento. Note biografiche: Leonardo Della Ferrera (1965) si č laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1989 e in Storia presso l'Universitŕ degli Studi di Milano nel 2009; attualmente insegna disegno in un istituto tecnico. E-mail: leonardo.dellaferrera@fastwebnet.it
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Scarantino, Anna. "Don Giuseppe De Luca tra Croce e Papini. A proposito di un recente carteggio." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (December 2011): 109–20. http://dx.doi.org/10.3280/mon2011-002004.

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La recente pubblicazione del carteggio tra don Giuseppe De Luca e Benedetto Croce per le delucane Edizioni di Storia e Letteratura ha fornito un importante contributo alla riflessione storica relativa ai rapporti tra mondo laico e mondo cattolico in Italia tra anni Venti e Quaranta. Quella che emerge č soprattutto la lettura che ne diede il «prete romano», per intendere la quale occorre perň fare anche ricorso, oltre che ai suoi scritti, agli epistolari coevi del sacerdote e in particolare allo scambio intrattenuto per circa trent'anni con lo scrittore Giovanni Papini. Emergono cosě le ragioni per le quali De Luca considerň complementari due protagonisti della cultura italiana antitetici e in profondo dissidio tra loro. Dietro questo atteggiamento stava l'ammirazione del sacerdote per entrambi, ma anche il suo duplice progetto di emulare l'azione culturale di Croce per elevare il livello degli studi religiosi in Italia e avviare un dialogo costruttivo tra cultura laica e cattolica. Il carteggio dimostra quanto in realtŕ questo dialogo fosse difficile, anche quando condotto sul piano elevato degli studi eruditi.
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Gangale, Lucia. "<p>LUCREZIA MARINELLI: LA DIMENSIONE POLITICA DELL’ECCELLENZA FEMMINILE</p>." RAUDEM. Revista de Estudios de las Mujeres 11 (December 20, 2023): 49–65. http://dx.doi.org/10.25115/raudem.v11i1.9222.

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Insieme a Moderata Fonte e Arcangela Tarabotti, la letterata veneziana Lucrezia Marinelli fa parte di quel gruppo di autrici coinvolte nella “querelle des femmes” che controbatte alla misoginia degli scritti maschili, attraverso una complessa operazione di rilettura di testi filosofici e religiosi. Il suo lungo trattato La nobiltà et eccellenza delle donne co’ diffetti et mancamenti de gli huomini ebbe una vasta eco nei tempi nei quali fu scritto, al punto da essere editato più volte. Esso, inoltre, costituisce un unicum nella produzione di Marinelli, che scrisse soprattutto opere di carattere religioso. Gli studi sulla sua figura e sulla sua opera ebbero una rinascita durante il Romanticismo, che riscoprì anche l’opera di altre femministe ante litteram. Il presente saggio effettua un focus su uno degli aspetti meno studiati dell’opera in questione: l’attenzione sulle capacità politiche e di cittadinanza possedute dalle donne, che un falso determinismo biologico, ma soprattutto la struttura patriarcale preesistente, hanno da sempre negato.
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Pangrazzi, Arnaldo. "Il corso di formazione pastorale clinica." Medicina e Morale 39, no. 3 (June 30, 1990): 503–14. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1176.

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Da alcuni anni anche in Italia, dopo l'esperienza degli Stati Uniti e di alcuni paesi europei, sono stati introdotti i Corsi di Formazione Pastorale Clinica (Clinical Pastoral Education - CPE) con l'intento di preparare sacerdoti, religiosi e religiose, diaconi, studenti di teologia, operatori sanitari e volontari, per acquisire una più profonda conoscenza del malato, per favorire lo sviluppo di metodi pastorali basati sulla comunicazione e sulla relazione di aiuto autentica, per facilitare il processo di integrazione dei propri studi teologici con la pratica pastorale e per promuovere il lavoro di équipe con esperti di altre discipline. L'Autore esamina, alla luce della propria esperienza, il metodo utilizzato per fornire questo tipo di preparazione: esso si avvale da una lato della compilazione di accompagnamento pastorale) da parte dei tirocinanti, dall'altro di una serie di colloqui con una figura di educatore esperto, il supervisore. Inoltre il CPE si avvale del procedimento della dinamica di gruppo, offrendo ai tirocinanti un'opportunità di reciproco aiuto e comprensione, per acquisire una sempre maggiore sensibilità e competenza per accostarsi ai malati che essi incontrano nella propria attività.
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Girotto, Carlo Alberto. "Bibliofilia e collezionismo dantesco in Francia e Italia, tra Otto e Novecento: qualche collezione e qualche pista di indagine." Dante e l'Arte 10 (December 18, 2023): 13–28. http://dx.doi.org/10.5565/rev/dea.205.

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Tra Otto e Novecento, oltre che nel mondo degli studi eruditi e in quello dell’editoria, la fortuna dell’opera di Dante si misura anche nell’ambito, compatto e talora ristretto, del collezionismo librario. A questo interesse per la Commedia e alle altre opere dantesche partecipano pure dei collezionisti legati al mondo culturale francese. Soffermandosi sull’attività di alcune personalità di rilievo – da Guglielmo Libri al prince d’Essling fino a Horace de Landau –, si ribadirà l’importanza delle loro collezioni dantesche.
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Canetti, Luigi. "Rito, narrazione, memoria. Primi racconti sulle origini dei Frati predicatori." Mélanges de l École française de Rome Moyen Âge 115, no. 1 (2003): 269–94. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.2003.9289.

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Dopo un sintetico bilancio critico degli studi pubblicati dell’ultimo decennio, si cerca di fare qualche passo in avanti rispetto alle precedenti ricerche sulle «origini » domenicane illustrando le possibilità interpretative che possono scaturire da un’impostazione che tiene conto bensì delle scritture di una mémoire des origines ma si concentra, in particolare, su alcune tecniche letterarie e forme rituali dell’espressione di essa. È un’impostazione nutrita in primo luogo dal desiderio di fornire un contributo alla discussione su cosa siano, e come possano meglio analizzarsi in una prospettiva mnemostorica, i testi religiosi, e le vite dei santi in particolare, in quanto genere di scrittura performativa. La dimensione profetica e taumaturgica, unitamente al codice martiriale, vengono assunti qui tra i connotati precipui – non esclusivi – di un’immagine di santità «fondatrice » di Domenico e dei primi frati. Questi nuclei ideologici e retorico-narrativi sono stati valorizzati come uno dei principali strumenti atti a veicolare, da parte degli agiografi, l’interpretazione che si voleva affermare e trasmettere del significato degli eventi del passato e del presente del narratore.
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Cattaneo, Grégory. "La letteratura cristiana in Islanda. Carocci, Neg/Otia nostra — Piccola biblioteca del Dipartimento di Studi storico-religiosi." Scandinavian Studies 84, no. 1 (April 1, 2012): 123–26. http://dx.doi.org/10.2307/23343485.

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Di Paoli Paulovich, David. "Musica e canti d’espressione popolare di area latino-veneta in Istria e a Zara. Generi vocali e bibliografia." Histria : the Istrian Historical Society review 2, no. 2 (2012): 173–203. http://dx.doi.org/10.32728/h2012.07.

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Il presente contributo traccia un quadro delle ricerche e degli studi compiuti negli ultimi due secoli sul canto popolare di matrice istro-veneta, diffuso sulla costa adriatica orientale (Istria e Zara), evidenziando i principali studiosi e i maggiori risultati conseguiti. Propone quindi una distinzione dei generi o forme vocali in cui tale repertorio si manifesta (villotte, bassi, bitinade, arie notturne o da nuòto, stornelli, inni corali, canti a contenuto politico, canti dell’esodo, canti religiosi) cogliendo lo stato attuale delle ricerche e degli aspetti esecutivi di tale canto nei vari contesti di riferimento. Degli studi e delle ricerche inerenti al canto popolare istro-veneto si propone, infine, anche una bibliografia aggiornata. La costa adriatica orientale denota una vivacità musicale ricca e diversificata, che, partendo dagli albori aquileiesi tocca profondamente gli aspetti folclorici popolari, riunisce un repertorio dai tratti originali e che, soprattutto, riferendomi agli aspetti musicali sacri (canto patriarchino) e profani (canto popolare), ha consentito il formarsi nei secoli di una sensibilità musicale ad ogni livello, tale da contribuire essa stessa al sentimento d’appartenenza ad una civiltà peculiare ed unica: nelle sue componenti istriana, quarnerina, fiumana e dalmata. Compito, certamente arduo, di una musicologia istriana dovrebbe essere oggi anche quello di trarre in salvo le ultime testimonianze della musica vocale popolare di derivazione istro-veneta e non soltanto quelle di derivazione croata o slovena, essendo tale musica vocale l’anima fondante dell’essenza istriana insieme con le altre anime etno-musicali della nostra penisola.
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González Díez, Javier, and Alessandro Gusman. "Introduzione." Anuac 5, no. 1 (August 6, 2016): 91–106. http://dx.doi.org/10.7340/anuac2239-625x-2247.

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L’articolo parte dalla considerazione che antropologia delle religioni e antropologia urbana hanno avuto nel corso degli anni percorsi separati se non divergenti. Soltanto negli ultimi anni le due prospettive hanno iniziato a cercare di dialogare fra loro e a porre le basi per uno studio dei fenomeni religiosi proprio della città. Partendo da queste considerazioni, l’articolo pone la necessità di ricerche che cerchino di offrire nuove prospettive di avvicinamento fra antropologia urbana e antropologia delle religioni: per rispondere alle domande da cui si è originata la sezione tematica, viene analizzato lo stato degli studi e descritto il percorso teorico allestito per individuare modalità, strumenti e categorie almeno in parte rinnovati per lo studio delle religioni in città e della città attraverso le religioni. In questo percorso, l’articolo evidenzia come l’antropologia, alla luce della sua doppia e consolidata tradizione di ricerca sia sulla religione che sui temi urbani, abbia oggi l’opportunità di interrogarsi su quali siano gli approcci e le direzioni di ricerca che portano verso un quadro interpretativo più soddisfacente e adeguato ad indagare gli intrecci tra la dimensione religiosa e altre sfere che vanno a comporre l’immagine delle città contemporanee.
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Cipriani, Roberto. "Religione e sport. Tra rito e spettacolo." El Futuro del Pasado 6 (October 1, 2015): 87–111. http://dx.doi.org/10.14516/fdp.2015.006.001.003.

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Анотація:
Sono numerosi i punti di contatto e le affinità fra religione e sport. Il che avviene sin dai tempi più antichi. Esemplare è il caso della Grecia, dove non a caso sono sorte le Olimpiadi in un contesto e con motivazioni a carattere tipicamente religioso.La stessa ripresa dei Giochi Olimpici nel 1896 rappresenta un momento di svolta per la storia dello sport ma evidenzia anche le ragioni profondamente etiche (e religiose) che animavano il loro fondatore, il barone de Coubertin.Oggi sotto diverse forme ed in situazioni favorevoli il legame fra religione e sport si va rafforzando tanto da poter verificare la presenza di riti, preghiere, formule, gesti, simboli e ruoli tipicamente religiosi anche in avvenimenti sportivi, nel corso della loro preparazione come nelle fasi successive allo svolgimento delle competizioni.Vari studi sul campo mostrano che specialmente entro modelli d’ispirazione cristiana vigono e si diffondono pratiche religiose che accompagnano da vicino le dinamiche relative all’organizzazione di gare in diversi sport, a partire dai momenti fondativi per giungere sino ai processi di legittimazione delle memorie del passato.Soprattutto nel campo del calcio esistono forme di divismo, movimenti parareligiosi e culti propiziatori ed esorcistici tesi ad ottenere risultati agonistici continuamente positivi.
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Taddei, Monica. "e-Leo, archivio digitale della Biblioteca leonardiana di Vinci." DigItalia 15, no. 1 (June 2020): 53–68. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00004.

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e-Leo. Archivio digitale di storia della tecnica e della scienza è stato sviluppato e realizzato dalla Biblioteca Leonardiana di Vinci, centro di ricerca e documentazione per gli studi leonardiani, e prende le mosse dalla volontà di offrire uno strumento efficace di studio e consultazione delle opere di Leonardo da Vinci, oltre che di valorizzazione della collezione. L’esperienza è radicata nella tipologia molto specifica del fondo speciale della biblioteca, che possiede il corpus di tutte le opere di Leonardo da Vinci pubblicate a partire dalla prima edizione del Trattato della pittura del 1651. A partire dal 2007, e-Leo rappresenta l’unica pubblicazione online quasi integrale del lascito leonardiano. Un’importante modifica della struttura interna del codice ed un aggiornamento della grafica nel 2019 hanno reso lo strumento ulteriormente performante e aperto a ulteriori potenziali sviluppi, oltre ad averne consentita la consultazione anche da smartphone e tablet. I dati, rappresentati da testi e disegni, sono ricercabili per mezzo di metodi di ricerca e indicizzazione di contenuti testuali, delle componenti grafiche del documento, di glossari tematici: un apparato che propone un modello integrato e più ampio per il trattamento, secondo criteri affini, di testi manoscritti di argomento tecnico-scientifico del tardo medioevo e del rinascimento.
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Collotti, Enzo. "L'Archivio di Ringelblum: una storia per il futuro." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 262 (October 2011): 51–63. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-262003.

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L'autore, sulla scorta del volume di Samuel D. Kassow (), affronta criticamente sia la biografia politico-intellettuale di Emmanuel Ringelblum - eminente storico dell'ebraismo polacco e principale cronista della distruzione del ghetto di Varsavia - sia la sua opera di costruzione dell'Archivio segreto del ghetto. Distaccatosi dalla storiografia tradizionale ebraica per riconoscersi nei principi e nel metodo del materialismo storico, Ringelblum aveva messo a punto un metodo di elaborazione della storia ebraica fondato non piů sui testi religiosi ma sulla raccolta piů ampia possibile di documenti e di testimonianze della vita quotidiana. Coniugando al mestiere di storico una provata attitudine di organizzatore, egli si servě del canale dell'Aleynhilf, importante societŕ di mutuo soccorso attiva nel ghetto di Varsavia, per creare l'Archivio. Allo scopo reclutň un nucleo di collaboratori altamente qualificati per raccogliere non semplici testimonianze ma veri e propri studi monografici legati all'esperienza del ghetto, e costituire cosě un corpo di opere destinate a creare i fondamenti culturali di una nuova piattaforma dell'ebraismo polacco. Presto perň il gruppo ebbe invece la percezione di essere sul punto di scrivere l'ultimo capitolo della storia degli ebrei polacchi: attuň cosě il primo interramento di parte del materiale dell'Archivio nell'agosto 1942, seguito da un altro nel febbraio 1943. Si ha notizia di un terzo interramento di cui perň non fu mai trovata traccia.
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BROOKE, JOHN HEDLEY. "SCIENCE AND THE SECULARISATION OF KNOWLEDGE: PERSPECTIVES ON SOME EIGHTEENTH CENTURY TRANSFORMATIONS." Nuncius 4, no. 1 (1989): 43–65. http://dx.doi.org/10.1163/182539189x00022.

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Abstract<title> RIASSUNTO </title>Il presente articolo intende mettere in luce la complessità dei legami tra l'innovazione scientifica ed il progresso sociale abitualmente indicato dal termine « secolarizzazione ». Vengono delineati i contrasti tra Boyle e Priestley, tra Newton e Laplace, tra Burnet e Hutton, tra Ray e Lamarck, allo scopo di illustrare le trasformazioni concettuali compiute durante l'illuminismo. Ogni trasformazione rappresenta ciò che potremmo chiamare una secolarizzazione della conoscenza. L'autore sostiene, comunque, che va stabilita una distinzione critica tra la secolarizzazione interna alla scienza e la scienza come agente della secolarizzazione. L'importanza di tale distinzione è manifesta se si sottolineano le seguenti considerazioni: 1) non vi è polarità semplice tra sacro e « secolare », profano, nelle reazioni all'innovazione scientifica; 2) diversi significati religiosi possono venire attribuiti alla nuova scienza; 3) le scienze molto spesso non fanno altro che mettere in luce conflitti metafisici preesistenti; 4) in quanto risorsa nelle polemiche teologiche, le scienze possono addirittura riflettere, piuttosto che causare, attitudini profane. Riferendosi a studi recenti di Funkenstein, Buckley e Brockliss, l'argomentazione si conclude con il commento di fatti profondamente ironici rilevabili nei legami storici tra scienza illuministica e religione.
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Kałowski, Julian. "Współpraca między instytutami zakonnymi w dziedzinie formacji." Prawo Kanoniczne 45, no. 1-2 (June 15, 2002): 33–79. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2002.45.1-2.01.

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In questo articolo viene presentata ed analizzata l’istruzione della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, del 8 dicembre 1998, intitolata La collaborazione inter-istituti per la fomiazione. L’autore in primo luogo presenta i principali motivi che stanno alla base della promulgazione dell’istruzione da parte della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Poi, dato che l’istruzione dedica un ampio spazio ai centri di formazione inter-istituti, pure rilevando che nella situazione attuale giovano alia form azione intellettuale dei membri degli istituti religiosi, l’autore analizza i requisiti ai quali devono rispondere questi centri. Viene sottolineato soprattutto il fatto che questi devono trasmettere la sana dottrina della Chiesa e rispettare il carisma proprio di ciascun istituto. Un ampio spazio viene dedicato, inoltre, alla responsabilità del governo dei singoli istituti e delle rispettive comunità, di sorvegliare e di prevenire affinché i centri di formazione non impongano la loro dottrina sulla vita consacrata. L’autore analizza le questioni riguardanti la cooperazione inter-istituti nelle diverse tappe di formazione: noviziato, formazione dei professi di voti temporanei e perpetui e formazione permanente. L’ultima parte dell’articolo è dedicata alle questioni riguardanti sia la formazione filosofica e teologica negli istituti direttamente dedicati agli studi superiori, sia la collaborazione tra gli istituti nella formazione delle formatrici e dei formatori.
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Forclaz, Bertrand. "Angelantonio Spagnoletti. Le dinastie italiane nella prima età moderna. Bologne, Società editrice il Mulino, «Collezione di Studi e di Testi », 2003, 434 p." Annales. Histoire, Sciences Sociales 59, no. 4 (August 2004): 865–67. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900019855.

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NEVILLE, PAMELA. "THE PRINTER'S COPY OF COMMANDINO'S TRANSLATION OF ARCHIMEDES, 1558." Nuncius 1, no. 2 (1986): 7–12. http://dx.doi.org/10.1163/182539186x00494.

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Abstract<title> RIASSUNTO </title>Un manoscritto venuto recentemente alla luce a Londra rappresenta un legame importante tra gli studi rinascimentali della matematica greca e la nascita dell'algebra moderna. Il manoscritto è composto da 3 parti. La prima è la copia del tipografo per la prima edizione della traduzione dell'Archimede eseguita da Federico Commandino e pubblicata da Paolo Manuzio a Venezia nel 1558. Il documento porta le correzioni e le istruzioni manoscritte del Commandino per il tipografo. Nei margini sono incollate 41 figure geometriche incise, prove per l'edizione a stampa. La seconda parte contiene una raccolta di note e lettere, tutte riguardanti problemi di geometria e di matematica. Otto dei fogli potrebbero essere stati scritti dall'allievo del Commandino, Guidobaldo dal Monte. L'ultima parte, con ogni probabilità scritta nella Francia del nord durante la prima parte del diciassettesimo secolo, è strettamente collegata alle ricerche matematiche di François Viète. Il testo, apparentemente il lavoro di un allievo, tratta i vari argomenti della « nuova algebra» e <?CTRLerr type="1" mess="Doute Cars isoles avec recollage" ?>cita l'opera di Viète. Questo volume appartenne per un certo periodo alla Biblioteca Albani. Infatti, il primo foglio del testo di Archimede porta lo stemma di Giovanni Francesco Albani (papa Clemente XI). Nel diciannovesimo secolo, invece, entrò a far parte della collezione di Baldassarre Boncompagni Ludovisi.
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García-Moreno, Antonio. "Brunero GHERARDINI, Lutero-María. Pro o contro?, Pisa, Giardini Editori, («Biblioteca di studi religiosi», 1), 1985, 328 pp., 16 x 23." Scripta Theologica 19, no. 1-2 (March 6, 2018): 533. http://dx.doi.org/10.15581/006.19.19820.

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Morocutti, Paolo. "Correlazioni positive tra spiritualità e salute: i risultati di alcune indagini / Positive correlations between spirituality and health: results from some surveys." Medicina e Morale 68, no. 1 (April 10, 2019): 41–54. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.566.

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La dimensione religiosa dell’uomo contribuisce in modo sostanziale al mantenimento della condizione medica generale, migliorando e preservando la qualità della vita. Quanto fa bene la fede? La preghiera fa ammalare meno e guarire prima? La partecipazione ai servizi religiosi porta realmente un effetto positivo sulla salute? Gli studi esaminati in questo articolo sembrano rispondere affermativamente a queste domande, evidenziando la stretta correlazione tra religiosità/spiritualità, salute e benessere fisico e psicologico. L’impatto antropologico e sociologico di tale realtà conduce ad evidenti riflessioni storiche e filosofiche, ma anche mediche e bioetiche, generando l’esigenza di una profonda trasformazione nella formazione del personale sanitario, dove l’aspetto religioso o spirituale non è ritenuto importante, né rilevante nell’approccio medico per la cura e l’assistenza del paziente. Nonostante ciò, numerosi studi approfondiscono ed attestano l’importanza di questo aspetto sia dei singoli, sia dell’intera popolazione. ---------- Religious dimension of man contributes substantially to maintain general medical condition, improving and preserving quality of life. How good is faith? Does prayer make you sick less and get better sooner? Does participation in religious services actually have a positive effect on health? The studies examined within this article seem to answer positively to these questions, highlighting the close correlation between religiosity / spirituality, health and physical and psychological well-being. The anthropological and sociological impact of this reality leads to evident historical and philosophical as well as medical and bioethical reflections, generating the need for a deep transformation of health personnel training, where the religious or spiritual aspect are not considered as important, nor relevant for medical approach to patient’s care. Nevertheless, several studies address and highlight the importance of this aspect for both individuals and whole population.
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Guralnick, Eleanor. "Momenti precoloniali nel Mediterraneo antico: Atti del Convegno Internazionale (Roma 14-16 marzo 1985). Collezione di Studi Fenici, Vol. 28. Enrico Acquaro." Journal of Near Eastern Studies 53, no. 3 (July 1994): 221–22. http://dx.doi.org/10.1086/373699.

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Boglione, Marcella. "[Recensão a] BELLUCCI, Nikola, La storia della collezione egizia del Museo Archeologico Civico di Modena. Collana di studi di egittologia e civiltà copta, 3, Canterano, Aracne, 2018, 125 pp. ISBN: 9788825519105." Humanitas 75 (June 5, 2020): 145–48. http://dx.doi.org/10.14195/2183-1718_75_8.

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Monfasani, John. "Rinascimento perduto: La letteratura italiana sotto gli occhi dei censori (secoli XV–XVII). Gigliola Fragnito. Collezione di Testi e di Studi. Bologna: Il Mulino, 2019. 326 pp. €26." Renaissance Quarterly 73, no. 3 (2020): 1101–2. http://dx.doi.org/10.1017/rqx.2020.193.

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Pavolini, Carlo, and Giandomenico Spinola. "La Collezione Casali e le nuove indagini sul Celio - RITA SANTOLINI GIORDANI , ANTICHITÀ CASALI. LA COLLEZIONE DI VILLA CASALI A ROMA (Studi Miscellanei 27, L'Erma di Bretschneider, Roma 1989). Pagine 254, 31 figure e 57 tavole fuori testo. ISBN 88-7062-658-X. Lit. 333.000." Journal of Roman Archaeology 4 (1991): 215–18. http://dx.doi.org/10.1017/s1047759400015646.

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BRENNI, PAOLO. "EZIO RAGOZZINO, EDVIGE SCHETTINO, La collezione degli antichi apparecchi dell'Istituto di Fisica: Gli strumenti ottici (1840-1890), Napoli, Università degli Studi di Napoli, Facoltà di Scienze M.F.N. 1984 Meccanica dei fluidi e termologia (1840-1900), Napoli, Università degli Studi di Napoli, Facoltà di Scienze M.F.N. 1984 Elettricità e magnetismo (1835-1900), Napoli, Università degli Studi di Napoli, Facoltà di Scienze M.F.N. 1985." Nuncius 1, no. 2 (1986): 179–80. http://dx.doi.org/10.1163/182539186x00755.

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MINIATI, MARA. "NICOLETTA NICOLINI, GIGLIOLA TERENNA, La collezione di vetreria scientifica, Siena, Nuova immagine editrice, 1999, 192 pp. (ISBN 88-7145-160-0) (Materiali 3 - Patrimonio storico-scientifico dell'Università degli Studi di Siena). RENATO FREZZOTTI, GIGLIOLA TERENNA, FRANCESCA VANNOZZI, La collezione degli strumenti di oculistica, Siena, Nuova immagine editrice, 2000, 157 pp. ill. (ISBN 88-7145-167-8) (Materiali 4 - Patrimonio storico-scientifico dell'Università degli Studi di Siena)." Nuncius 16, no. 1 (January 1, 2001): 443–45. http://dx.doi.org/10.1163/221058701x00275.

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Moffatt, Constance. "Glossario Leonardiano: Nomenclatura dell'anatomia nei disegni della Collezione Reale di Windsor. Rosa Piro. Biblioteca Leonardiana: Studi e Documenti 6. Florence: Olschki, 2019. xlii + 548 pp. €60." Renaissance Quarterly 75, no. 1 (2022): 208–10. http://dx.doi.org/10.1017/rqx.2022.4.

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Lemardelé, Christophe. "Bruno D’Andrea, I tofet del Nord Africa dall’età arcaica all’età romana (VIII sec. A.C. - II sec. D.C.) : studi archeologici (Collezione di studi fenici 45) Pisa - Roma, Fabrizio Serra, 2014, 355 p. 76 pl." Semitica et Classica 8 (January 2015): 288–90. http://dx.doi.org/10.1484/j.sem.5.109210.

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Dubois, Alain. "Libri, biblioteche e cultura nelle Valli valdesi in Età moderna, Atti del XLIV Convegno di studi sulla Riforma e sui movimenti religiosi in Italia (Torre Pellice, 28-29 agosto 2004), a cura di Marco." Revue de l'histoire des religions, no. 4 (December 1, 2008): 559–61. http://dx.doi.org/10.4000/rhr.7023.

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Biow, Douglas. "“Navicula Petri”: L'arte dei papi nel Cinquecento. By Massimo Firpo and Fabrizio Biferali. Collezione Storica. Rome: Editori Laterza, 2009. Pp. xx+398. €45.00.Storie di immagini, immagini di storia: Studi di iconografia cinquecentesca. By Massimo Firpo. Storia e letteratura raccolta di studi e testi, volume 262. Rome: Edizioni di Storia e Letteratura, 2010. Pp. xxii+258. €48.00." Journal of Modern History 84, no. 1 (March 2012): 224–27. http://dx.doi.org/10.1086/663097.

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BRENNI, PAOLO. "EZIO RAGOZZINO, EDVIGE SCHETTINO, La collezione degli antichi apparecchi dell'Istituto di Fisica: Gli strumenti ottici (1840-1890), Napoli, Università degli Studi di Napoli, Facoltà di Scienze M.F.N. 1984 Meccanica dei fluidi e termologia (1840-1900), Napoli, Università degli Studi di Napoli, Facoltà di Scienze M.F.N. 1984 Elettricità e magnetismo (1835-1900), Napoli, Università degli Studi di Napoli, Facoltà di Scienze M.F.N. 1985." Nuncius 1, no. 2 (January 1, 1986): 179–80. http://dx.doi.org/10.1163/221058786x00759.

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Ziolkowski, Adam. "Filippo Coarelli and the history of religion: how to honour a polymath - VALENTINO GASPARINI (a cura di), VESTIGIA. MISCELLANEA DI STUDI STORICO-RELIGIOSI IN ONORE DI FILIPPO COARELLI NEL SUO 80° ANNIVERSARIO (Potsdamer Altertumswissenschaftliche Beiträge Band 55; Franz Steiner Verlag, Stuttgart 2016). Pp. 786, figs. ISBN 978-3-515-10747-1. EUR 142." Journal of Roman Archaeology 30 (2017): 568–77. http://dx.doi.org/10.1017/s104775940007433x.

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